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Lezione XLII 9/05/003 ora 8:30 0:30 Conduzione sfera cava, coefficiente di irraggiamento, esempi Originali di Azzolini Cristiano e Fontana Andrea ichiami sulla resistenza termica equivalente Ai fini della progettazione di impianti di riscaldamento o sistemi di raffreddamento si può evitare di risolvere l equazione differenziale di Fourier per ogni situazione trasferendo il problema nell ambito delle ben note reti elettriche: le pareti, i condotti ed ogni altra superficie o fonte di dispersione si rappresenta mediante una resistenza termica equivalente sostituendo ai potenziali le temperature ed alle correnti i flussi termici. Per definizione di resistenza termica è: T T formalmente analoga alla legge di Ohm. icordiamo alcuni risultati ottenuti dall integrazione della legge di Fourier per geometrie piane e cilindriche utili in seguito: lastra a facce piane e parallele di spessore d, superficie S, e coefficiente di conduzione λ: d T, LASTA λ S condotto cilindrico di raggio interno, raggio esterno, lunghezza L, conduzione λ: ln T,CILINDO πλ L Esaminiamo ora la terza tipica geometria che, insieme alle precedenti, permette di risolvere agevolmente gran parte dei problemi avvalendosi dell analogia elettrica. Sfera cava Consideriamo un sistema costituito da una sfera cava di raggio interno e raggio esterno costituita da materiale con conducibilità termica λ le cui superfici si trovino rispettivamente alle temperature T e T. La potenza complessiva scambiata è indipendente dal raggio ed è pari al prodotto del flusso termico per la superficie in esame:

q(r S q(r 4π r La legge di Fourier si scrive come: λ 4πr dt dr che conduce all equazione differenziale del primo ordine a variabili separabili: dr 4πr λ dt r Integrando il primo membro tra e ed il secondo tra T e T : T 4πλ dr dt 4 ( T T r T πλ si ottiene l espressione dell energia emessa per unità di tempo dalla sfera: 4πλ ( T T che, ovviamente, è indipendente dalla superficie sulla quale viene misurata. A questo punto è immediato calcolare il valore di resistenza termica equivalente della sfera cava che vale: ( T T T,COND + 4πλ Cenni sullo scambio termico per convezione Nel caso di moti convettivi la dipendenza funzionale del flusso termico q (energia trasmessa per unità di tempo per unità di superficie dal gradiente di temperatura non è di tipo lineare, come previsto dalla legge di Fourier, tuttavia è possibile,ed estremamente utile, ricondursi ad una forma semplice introducendo un fattore di proporzionalità tra q e T : q h ( T T dove h, di dimensioni /m, è chiamato coefficiente di convezione nonostante tale nome debba essere riservato, secondo il Sistema Internazionale, unicamente a termini adimensionali. Analogamente possiamo definire la potenza complessiva scambiata per convezione: dove S indica la superficie in esame. h S ( T T

Il coefficiente di convezione, funzione di diverse grandezze tra cui la temperatura del materiale stesso, può essere determinato mediante la teoria dei modelli e le formule di calcolo sono tabulate per diverse situazioni. Ai fini della risoluzione di problemi di scambio termico, il contributo convettivo può essere vantaggiosamente rappresentato da una resistenza equivalente di valore: ( T T T,CONV h S Esercizio Si determini la potenza necessaria per mantenere un locale a 0 C quando la temperatura esterna è 0 C ed il muro divisorio, costituito in mattoni dello spessore di 0cm, ha una superficie di 5m. S5m d0cm0.m T 0 C T 0 C h 8/m h 0/m λ/m Soluzione In prossimità della parete l aria è soggetta a moti convettivi che ne abbassano la temperatura cosicché la rete elettrica equivalente è costituita complessivamente da tre resistenze connesse in serie, poiché il flusso di calore inizialmente attraversa lo strato d aria interno, quindi la parete ed infine lo strato esterno.

3 T 8.33 0 h S 8 5 d 0. T 0.03 λ S 5 3 T 3 3.33 0 h S 0 5 La resistenza equivalente della serie è: 3 3 TOT T + T + T 3 8.33 0 + 0.03 + 3.33 0 0.046 da cui si ottiene l energia dispersa dalla parete per unità di tempo che coincide con la potenza necessaria per mantenere costante la temperatura nella stanza: T T 0 0 83 TOT 0.046 valore da confrontare con i 500 richiesti, nella stessa situazione, trascurando gli effetti convettivi dell aria a contatto con la parete. Il coefficiente di convezione La quantità di calore scambiata,, dalla superficie di un corpo solido e un fluido, in un tempo infinitesimo t, dipende dall area della superficie di contatto,s, e dalla differenza di temperatura, T, tra quest ultima e il fluido. In una prima approssimazione, secondo un equazione dovuta a I. Newton, si può scrivere: t hs T ( dove h è una costante detta coefficiente di convezione.; essa rappresenta la quantità di calore [ h ] m ( scambiata nell unità di tempo tra la superficie unitaria e il fluido quando la differenza di temperatura tra essi è di.notiamo che il termine coefficiente è impropriamente usato, in quanto

esso indica una grandezza priva di dimensioni fisiche, mentre h ha dimensioni espresse nel S.I. di att al metro quadrato al grado kelvin : Il coefficiente di convezione non è in realtà una costante, ma dipende da un numero molto grande di fattori, tra cui le caratteristiche del fluido e della corrente fluida, quali velocità, densità, comprimibilità, viscosità, dipendenti a loro volta dalla temperatura. Inoltre nello scambio termico possono diventare importanti anche fenomeni di cambiamento di stato del fluido per cui è impossibile dare un espressione teorica di h; per la sua valutazione caso per caso si ricorre all analisi dimensionale, un procedimento basato sulla similitudine, che nel corso delle lezioni non è stato affrontato. Cenni sullo scambio termico per irraggiamento Sulla falsa riga del ragionamento compiuto per affrontare i problemi di scambio convettivo, è conveniente introdurre un fattore di proporzionalità tra flusso termico e differenza di temperatura che semplifichi la relazione, considerevolmente non lineare, tra queste grandezze; l espressione che le lega si traduce allora nella semplice equazione: q h ( T T e, al solito: h S ( T T Il coefficiente di irraggiamento h (ancora una volta la nomenclatura del Sistema Internazionale e quella corrente sono in disaccordo! si misura in /m ed è sensibilmente variabile. Molte volte è irrilevante determinare i singoli contributi convettivi e radianti perciò essi vengono valutati congiuntamente mediante il coefficiente di adduzione α definito come la somma di h e h. Infatti la somma delle equazioni: qconv h ( T T qi h( T T è: qconv + I ( h + h ( T T α ( T T La legislazione italiana (legge 0/9 prevede, per la progettazione di impianti di riscaldamento e di termoisolamento, l utilizzo dei coefficienti α tabulati dalle norme UNI che stabiliscono anche le temperature ambientali di riferimento nelle diverse zone del paese. Naturalmente l utilizzo di queste formule conduce a risultati tanto più precisi quanto più è piccola la differenza tra le temperature considerate, cosicché l arco di curva q( T possa essere approssimato al meglio. Esempio numerico Si determini la potenza necessaria per compensare la dispersione di un serbatoio contenente acqua alla temperatura di 00 C se all esterno vi sono 0 C. La parete del contenitore è composta da una lastra in ferro, di spessore 5cm, rivestita da un alterna serie di pannelli, spessore 0cm, in cemento dalle caratteristiche differenti. s A 5cm0.05m s B 0cm0.m T A 00 C T B 0 C

h A 00/m h B 0/m λ A 60/m (lastra in ferro λ B /m (pannello in cemento λ B 0./m (pannello in cemento Soluzione Consideriamo una porzione elementare di sezione complessiva 3 m : La rete elettrica equivalente, nella quale le temperature di parete Tp B e Tp B sono giustamente considerate diverse, è la seguente:

Ai fini di semplificare i calcoli successivi è possibile tracciare un secondo schema che, tuttavia, risulta meno aderente alla realtà; il trucco consiste nel considerare la lastra di ferro ripartita in due elementi, distinti e congiunti, la cui sezione è pari a quella dei pannelli in cemento a contatto: resistenza di convezione acqua: resistenza di conduzione ferro A: resistenza di conduzione cemento B: resistenza di convezione aria: ca 0.005 ha S 00 s A 0.05 4 A 8.333 0 λ S 60 c A s 0. 0 B B λ B S h S B B 0. 0. La resistenza totale del primo ramo è la somma dei singoli contributi: c + + + c 0.005 + 8.3 0 + 0. + 0. 4 TOT, A A B B 0.05 resistenza di convezione acqua : resistenza di conduzione ferro A: c A h S 00 A A s A λ S A 0.005 0.05 4.67 0 60 4

resistenza di conduzione cemento B. resistenza di convezione aria: c s 0. 0. 0 B B λ B S h S B B 0.5 0.05 4 TOT, c A + A + B + cb 0.005 + 4.67 0 + 0.5 + 0.05 0.553 Note le temperature T A e T B è possibile calcolare le potenze termiche dissipate dai due rami: TA T 373.5 73.5 0.05 B TOT, 488 TA T 373.5 73.5 0.553 B TOT, 8 La potenza richiesta per far fronte alla dissipazione da parte della parete del serbatoio è: + 488 + 8 669 Calcoliamo, infine, le temperature di parete dei blocchi in cemento: TpB TB + cb 0 + 488 0. 48.8 C TpB TB + cb 0 + 8 0.05 9 C In realtà la variazione di temperatura non è netta infatti, in corrispondenza dei giunti strutturali B/B, si ha passaggio di calore che aumenta inevitabilmente la potenza dispersa; per calcoli simili è quindi consigliabile adottare un coefficiente di sicurezza che consideri questi fenomeni secondari.