Pillar II e ICAAP per la gestione del Profilo di rischio complessivo La situazione ed i fattori di successo Roma, 27 giugno 2012 Tullio Lucca Head of Risk Integration & Capital Adequacy
Agenda Pillar II e ICAAP in tempi di crisi Alcuni fattori di successo per il rafforzamento del «Pilastro» Conclusioni 2
Pillar II e ICAAP... Una grande opportunità per aumentare la consapevolezza dei rischi e valutare l adeguatezza patrimoniale La Banca Definisce il proprio Risk Appetite Predispone i modelli di valutazione dei rischi Informa la gestione aziendale assicurando il presidio dei rischi accettabili nei diversi processi Nell ICAAP valuta l adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, in condizioni ordinarie e di stress, sulla base del proprio Risk Appetite assicurandone il monitoraggio nel continuo Il Supervisor Valuta la consistency del Risk Appetite della Banca; Acquisisce e valuta l ICAAP e le metodologie definite dall azienda Acquisisce le altre evidenze risultanti dagli altri esercizi prudenziali: Stress EBA, EBA Benchmark, Pillar I, Ispezioni etc. Esprime nello SREP un giudizio sulla qualità del processo ICAAP, la sua consistenza con il Risk Appetite e sul grado di accettabilità delle conclusioni raggiunte 3
... in tempi di crisi La prima applicazione dell ICAAP è il 2008: l anno di Lehman Implicazioni sul Pillar II Fattori di crescita del processo...... ma anche Top Management Oversight: accresciuta consapevolezza del Risk Appetite nella gestione aziendale; approccio Integrato vs Silo approach; Nuove strategie dei supervisor: EBA Benchmark, EU Wide stress Stress Testing approccio forward looking; Crescita della cultura dei rischi nell identificazione e valutazione; Basilea III e rafforzamento del ruolo del Pillar I; importanza della Liquidità e maggiore consapevolezza dei rapporti con la gestione del capitale complessità nella gestione del processo per i Supervisior e ruolo dei College; valuazione critica delle tecniche di gestione e misurazione dei rischi 4
Agenda Pillar II e ICAAP in tempi di crisi Alcuni fattori di successo per il rafforzamento del «Pilastro» Conclusioni 5
Top Management Oversight Risk Appetite Framework 1. Regulatory Constraints: la capacità di assumere rischi viene innanzitutto valutata identificando i vincoli regolamentari che restringono l abilità dell impresa di accettare rischi (Capital Adequacy), ma anche di quelli che condizionano le azioni di Business. 2. Self Imposed Constraints: definizione dei rischi coerenti con la Strategia e la Storia dell azienda. 5 4 3 2 1 3. Massimo Rischio Accettabile (Risk Capacity): Considerati i punti 1 e 2, viene valutato il massimo rischio accettabile dell impresa, alla luce dell attuale Risk Profile attuale e prospettico e di diversi scenari di stress. 4. Risk Target: una volta definito il Massimo Rischio Accettabile, viene fissato il Rischio obiettivo dell Azienda su un dato orizzonte di Pianificazione. 5. Risk Profile: periodica valutazione del Risk Profile (attuale e prospettico) e confronto con il Risk Appetite ed il Massimo Rischio Accettabile. 6
Top Management Oversight Risk Appetite Framework: Massimo Rischio Accettabile Principi e linee guida Banca per il Paese focalizzata su un modello di business di banca commerciale, dove l attività retail domestica rimane una forza strutturale del Gruppo. 1 2 3 4 5 Dimensioni chiave Adeguatezza patrimoniale Stabilità degli utili Liquidità Reputazionale e Compliance Limiti Specifici Metriche e limiti attualmente utilizzati Core Tier I Total capital ratio Leverage AFR/ECAP Deviazione massima dagli utili attesi (in condizioni di stress) Short term gap Structural gap Identificazione ex ante dei rischi e processi di mitigazione prioritari Concentrazioni Geografiche Top 20 Esposizioni Massime Remark Deviazione sotto stress dei ratio patrimoniali e del leverage EBA Benchmark (?) Metrica che misura il rischio di deviazione dal budget/piano in scenari di stress severi Importanza crescente per i mercati Allineamento progressivo con le metriche di Basilea 3 (Liquidity coverage ratio e Net stable funding ratio) Controllo delle Rischio Concentrazioni tipicamente molto non desiderate. percepito dal Board e dai mercati ( # 1 risk we care of ) 7
Nuove strategie dei supervisor Core Tier I Benchmark EBA ed EU Wide Stress Test Diverse tecniche di Pillar II sono assunte nei nuovi approcci di vigilanza EBA Benchmark e EU Wide Stress Test Core Tier EBA Benchmark Shortfall EU Wide Stress Test Target 8
Stress Testing GL 32 EBA Stress Testing Framework FSA - Stress Testing Framework Governance 1. Gli stress test devono essere parte integrante della governance complessiva e della cultura di risk management della banca. I risultati delle analisi di stress test influenzano il processo di decision making a livello di management. 2. I programmi di stress test informano il processo di decision making a tutti i livelli manageriali dell impresa. 3. Il risk management è responsabile della definizione ed implementazione del programma di stress test dell impresa. Il suo coinvolgimento è essenziale per l effettivo sviluppo degli stress test. Il risk management deve essere in grado di comprendere l impatto degli eventi di stress sul profilo di rischio complessivo dell impresa. Metodologia e selezione degli scenari 4. Le imprese devono sviluppare un appropriata analisi di sensitivity per specifici portafogli e analisi di scenario come parte della loro serie di stress test che devono essere (i) dinamici e forward-looking e (ii) incorporare simultanei accadimenti di eventi all interno dell impresa. 5. Un impresa deve identificare appropriati e significativi meccanismi per tradurre gli scenari in parametri interni di rischio significativi che forniscono una completa visione dei rischi a livello di impresa. 6. Ampie interazioni a livello di sistema ed effetti di feedback devono essere incorporati all interno dello scenario di stress test. 7. L implementazione di stress test deve basarsi su eventi eccezionali, ma plausibili. Il programma di stress test deve coprire un insieme di scenari con differenti severità, compresi gli scenari che riflettono una brusca flessione economica. 8. Le imprese devono sviluppare reverse stress test, come uno dei compiti del risk management che completano l insieme degli stress test che esse intraprendono. 9
Stress Testing Processo 1.Definizione Stress 2.Esercizio di Stress 3. Valutazione Implicazioni 1.1 1.2 Identificazione dei rischi Mercato Credito... Concentrazioni Single Name Settoriali Trasversali ai risk type Trasversali ai Book Trasversali alle Unità Organizzative Definizione Scenario Contesto Macro Economico Impatti idiosincratici Effetti diretti Effetti contagio Effetti di second round tra rischi 2.1 Valutazione degli impatti Trasmissione degli impatti dallo Scenario ai Risk Drivers: Tassi di Default / PD Tassi d Interesse Equity [...] Trasmissione degli impatti dai Risk Driver al Portafoglio: Rettifiche nette su crediti Margine d Interesse [...] Funzioni di Perdita Core Tier I AFR / ECAP EBIT Stima della severity dello scenario 2.2 3.1 Confronto con Risk Appetite Limiti Azioni Manageriale Asset Disposal Capital Rising [...] 10
Stress Testing Definizione Scenario Macro: evitare disaster Myopia Media ICAAP 2009 1 / 25 nel tempo 11
-34,38% -31,47% -29,54% -27,61% -25,67% -23,74% -21,81% -19,87% -17,94% -16,01% -14,07% -12,14% -10,20% -92,4% -73,5% -60,9% -48,4% -35,8% -23,2% -10,6% 1,9% 14,5% 27,1% 39,7% 52,2% 64,8% -9,19% -6,59% -4,85% -3,12% -1,38% 0,35% 2,09% 3,83% 5,56% 7,30% 9,03% 10,77% 12,50% -1,26% -0,98% -0,79% -0,61% -0,42% -0,23% -0,05% 0,14% 0,32% 0,51% 0,70% 0,88% 1,07% Stress Testing Severity dello scenario: l evento è tra quelli compresi nel mio RAF? Le distribuzioni output del motore simulativo considerano sia scenari macroeconomici che gli impatti sui principali indicatori ISP attraverso il meccanismo delle catene di trasmissione. Scenari PIL 2012 18,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Scenari CT1 2012 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% 12,0% 14,0% Scenari AFR/Ecap 2012 10,0% 8,0% 6,0% Scenari EBIT 2012 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 4,0% 2,0% 2,0% 0,0% 0,0% 12
Agenda Pillar II e ICAAP in tempi di crisi Alcuni fattori di successo per il rafforzamento del «Pilastro» Conclusioni 13
Alcune conclusioni il Pillar II, ancora giovane, si è sviluppato in un contesto che al tempo stesso: ne ha accentuato la crucialità per l attenzione ai rischi ed all adeguatezza patrimoniale; ne ha messo in discussione alcuni profili soprattutto per alcune critiche ai modelli di valutazione dei rischi e la conseguente rinnovata enfasi sul Pillar I i supervisor stanno studiando approcci a livello internazionale che siano coerenti con le logiche del Pillar II: Balance consistency, simplicity and accuracy In questi primi anni di esperienza emergono in ogni caso frutti significativi, ancora da coltivare e far crescere: maggior coinvolgimento del Top Management nella gestione dei rischi nuovi metodi di vigilanza, improntati ad approcci di Pillar II, che si presentano più flessibili e reattivi alle esigenze della stabilità sistemica enfasi sugli stress test come tool per la valutazione dei rischi in ottica forward looking per valutare con sempre maggiore precisione le minacce più significative ed identificare le azioni di mitigazione più appropriate. 14
Grazie 15