INSULINOTERAPIA PROTOCOLLO INSULINOTERAPIA E GLUCOTEST INSULINOTERAPIA

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1 1 di 6 PROTOCOLLO INSULINOTERAPIA E GLUCOTEST INSULINOTERAPIA Per la persona affetta da diabete è fondamentale raggiungere l autonomia necessaria a gestire la propria condizione, con particolare riferimento alla terapia farmacologica con insulina. Altrettanto fondamentale, in quest ambito, la componente educativa dell assistenza infermieristica. Educazione terapeutica per la persona diabetica L obiettivo principale del trattamento è di mantenere la glicemia entro valori normali e prevenire le complicanze. Le condizioni ottimali per raggiungere quest obiettivo sono: Un indice di massa corporea tra 18.5 e 25; Un alimentazione varia ed equilibrata; Attività fisica regolare. Affinché si riesca a seguire il trattamento adeguatamente, il paziente deve imparare a gestire le modalità di utilizzo dell insulina. Per questo motivo si raccomanda che le persone vengano formate in un centro di diabetologia. Nella formazione è compreso un programma di educazione terapeutica del paziente, che comprende: L apprendimento e la valutazione delle conoscenze della patologia; La consapevolezza di sé e della patologia; Un insieme di capacità tecniche per il controllo e il trattamento; La capacità di fare auto-diagnosi; La gestione di crisi ipoglicemiche ed iperglicemiche; L adattamento del proprio stile di vita alla patologia e l adattamento dell insulina all evoluzione della patologia; La prevenzione delle complicanze. L educazione terapeutica deve essere fatta continuamente nel corso della vita del paziente. Le sedute di educazione terapeutica devono essere personalizzate e permettere di identificare e correggere le lacune di conoscenze che potrebbero avere un impatto negativo nel trattamento e nell evoluzione della patologia. Oggi è dimostrato che le persone che hanno avuto un programma di educazione terapeutica, controllano meglio la loro glicemia. pag. 1 di 6

2 2 di 6 Trattamento farmacologico: l insulina L insulina è un ormone peptidico ipoglicemizzante indispensabile per l assorbimento del glucosio da parte delle cellule dell organismo. Viene secreto dalle cellule beta delle isole del Langerhans, che ne costituiscono la parte endocrina. Viene somministrata per via sottocutanea mediante una siringa, una penna o una pompa di insulina esterna. Le diverse tipologie di insulina Le insuline disponibili sono di due tipi: Le insuline umane, che sono una riproduzione esatta dell insulina umana; Le analoghe dell insulina umana. Le insuline possono essere classificate in grandi famiglie. Insuline basali Le insuline basali: sono insuline lente e intermedie o semi lente, agiscono nel giro di qualche ora e per un lungo periodo. Questo tipo di insulina può essere miscelata con l insulina rapida ed essere diluita in penne pre-riempite. L azione delle insuline intermedie o semi lente inizia circa dopo un ora dall iniezione e la loro durata di azione va dalle 16 alle 20 ore. Sono insuline efficaci se vengono iniettate prima di andare a dormire, per mantenere un tasso di glicemia corretto fino al mattino. L insulina intermedia viene di solito alternata a quella ad azione rapida per regolare la glicemia post prandiale. Insuline rapide Le insuline rapide: sono delle preparazioni semplici e pure. Devono essere somministrate più volte al giorno e la loro durata d azione non supera le 6-8 ore: Inizio effetto: minuti Picco: 90 minuti Picco massimo atteso: 70 minuti Risalita della glicemia: 4 ore Fine totale dell azione: 6-8 ore Insuline rapide analoghe pag. 2 di 6

3 3 di 6 Le insuline rapide analoghe agiscono in qualche minuto, ma solo per poche ore. Non si accumulano nel tessuto sottocutaneo e hanno quindi la grande possibilità di agire più velocemente e in meno tempo di un insulina rapida classica. Apportano il picco d insulina necessario per il controllo glicemico dopo un pasto. Devono essere somministrate subito prima, durante o dopo il pasto (Humalog, Novorapid, Apidra): Inizio d azione: 15 minuti; Picco insulinico: minuti; Picco massimo atteso: 40 minuti; Risalita della glicemia: 3 ore; Fine totale dell azione: 5 ore. Insuline miste analoghe rapide Le miste analoghe rapide: sono delle nuove miste che utilizzano l azione molto rapida e a breve durata dell insulina lispro mescolata con la protamina che ne rallenta l azione. Le più commercializzate sono: Humalog Mix 25, Humalog Mix 50. Insuline miste analoghe lente Le miste analoghe lente: l insulina glargina si presenta come una soluzione limpida. Una volta somministrata nel tessuto sottocutaneo, precipita in microcristalli che ne permettono la liberazione progressiva. La lantus ha un profilo d azione molto particolare. L inizio è abbastanza rapido per un insulina lenta: in circa un ora ha il suo picco d azione che si stabilizza per 24 ore in maniera regolare. La fine dell azione è progressiva e avviene tra le 22 e le 26 ore. La lantus può essere fatta in un unica somministrazione quotidiana. Anche l insulina Detemir (Levemir) si presenta come una soluzione limpida e neutra. Si deposita nel tessuto sottocutaneo come l albumina o il plasma e questo gli conferisce il suo effetto ritardato. L inizio dell azione è abbastanza rapido per un insulina lenta: da 45 minuti a 1 ora circa. Il picco di azione è regolare tra 14 e 22 ore. La sua fine d azione è progressiva. Somministrazione dell insulina L insulina può essere utilizzata in diversi modi: Per via endovenosa (EV) l azione dell insulina è praticamente immediata e dura circa un ora. È utilizzata in casi di urgenza; Per via intramuscolare (IM) l azione è molto rapida - circa 10 minuti - e dura circa 2 ore; Per via sottocutanea (SC) ha le caratteristiche ben note e sopra descritte. pag. 3 di 6

4 4 di 6 Somministrazione sottocutanea Se l insulina viene somministrata per via sottocutanea, sono 4 le zone normalmente prese in considerazione. Ogni zona ha un suo tempo di assorbimento (tranne le analoghe rapide la cui cinetica non è zona dipendente) Cosce Braccio Addome Natiche Riassorbimento Lento Medio Rapido Lento Plica cutanea Sì Sì No No È raccomandato seguire il principio: Stessa ora stessa zona stessa tecnica. A seconda della lunghezza dell ago utilizzato, può essere necessario fare una plica in alcune zone. L alternativa è iniettare a 45 rispetto alla superficie della pelle. Occorre sapere che la somministrazione di insulina IM è spesso dolorosa e può provocare ematomi. Prelievo ematico capillare a scopo diagnostico GLUCOTEST L infermiere, come sancito dal Profilo Professionale, è responsabile dell assistenza generale infermieristica e può effettuare indagini diagnostiche in autonomia, previa prescrizione medica, tra cui il prelievo ematico capillare. Procedura standard prelievo ematico capillare Prelievo ematico capillare con glucometro per rilevamento dei valori di glicemia Accertamento infermieristico: la presenza di prescrizione medica e la tipologia dell indagine (di routine o di emergenza, in riferimento alla condizione clinica generale del paziente); le condizioni della cute del paziente nel potenziale sito di puntura (ad es. evitare zone con ematomi/escoriazioni) e il livello di pulizia della cute stessa; le condizioni della circolazione sanguigna del paziente nel potenziale sito di puntura (per stabilire se un campione prelevato da quella zona sarebbe valido e se la guarigione del sito potrebbe essere compromessa); pag. 4 di 6

5 5 di 6 l eventuale presenza di allergie del paziente (è possibile che sia allergico alle sostanze contenute nel disinfettante e/o nei guanti); il livello di comprensione e collaborazione del paziente, l eventuale presenza di belonefobia (paura degli aghi). L infermiere, nella fase di preparazione al prelievo capillare: si assicura della presenza di tutto il materiale occorrente all esecuzione della procedura: disinfettante; guanti monouso; garze sterili; glucometro; lancette sterili; strisce reattive per test della glicemia; traversa assorbente; contenitore per taglienti; effettua l igiene delle mani e garantisce la privacy del paziente; verifica la prescrizione medica e l identità del paziente; spiega al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l utilità della manovra che si sta per eseguire affinché egli comprenda pienamente ciò che verrà effettuato e aumenti la sua collaborazione; L infermiere, durante la fase di esecuzione dell indagine: procede alla detersione della zona prima di pungere (se possibile, chiede al paziente di effettuare l azione in autonomia; se non è possibile effettuare la detersione, procede con l antisepsi della zona prima di pungere); massaggia delicatamente la sede prescelta; accende il glucometro e predispone la striscia reattiva al funzionamento; indossa i guanti monouso; fora la parte laterale del polpastrello; asciuga la prima goccia di sangue; favorisce la fuoriuscita della seconda goccia di sangue comprimendo delicatamente l area circostante il sito di puntura e appoggia la goccia di sangue sulla striscia reattiva; tampona con un batuffolo di cotone il sito di puntura; legge il valore della glicemia e lo comunica al paziente; pag. 5 di 6

6 6 di 6 L infermiere, nella fase successiva all esecuzione dell indagine: smaltisce i rifiuti; rimuove i guanti ed effettua l igiene delle mani; registra la procedura effettuata e il valore rilevato e lo comunica tempestivamente al medico, ove necessario; ripristina il materiale. Discrezionalità dell infermiere Insieme alle responsabilità appena esposte, l infermiere agisce in autonomia anche competenze discrezionali: nella fase di antisepsi eviterà l utilizzo di alcol che provoca ispessimento della cute e può alterare il risultato del campione prelevato; nello scegliere il sito di puntura, forerà la parte laterale del polpastrello che ha meno terminazioni nervose (meno dolore per il paziente) ed è più vascolarizzata; scarterà la prima goccia di sangue, perché contenente una maggior quantità di siero che potrebbe alterare la rilevazione del dato. pag. 6 di 6

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