PROGETTO IUSVE 0-6. Discussione dei risultati. Davide Maria Marchioro
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1 PROGETTO IUSVE 0-6 Discussione dei risultati Davide Maria Marchioro
2 Caratteristiche del campione Insegnanti Genitori Tot. G. Sperim G.Controllo χ 2 =.441 (p =.51)
3 Caratteristiche del campione Da subito appare evidente come, nell arco delle due somministrazioni, il numero genitori appartenenti al gruppo di controllo diminuisca sensibilmente; il numero di coloro, tra i genitori, che hanno preso parte alla sperimentazione è invece rimasto pressoché invariato; il medesimo risultato viene osservato nelle frequenze di 2/3 delle scuole che hanno partecipato alla sperimentazione.
4 Caratteristiche del campione
5 Caratteristiche del campione χ 2 =. 11 (p =. 74)
6 Scuola di Fossò χ 2 =. 119 (p =. 73)
7 Scuola di Fossò
8 S. Giorgio al Tagliamento χ 2 =. 015 (p =. 90)
9 S. Giorgio al Tagliamento
10 Torre di Mosto χ 2 =. 000 (p =. 100)
11 Torre di Mosto
12 OPERAZIONI E TEST IMPIEGATI PER LE ELABORAZIONI STATISTICHE Medie, deviazioni standard T-test per campioni indipendenti Analisi della Varianza Analisi Fattoriale Alpha di Cronbach Correlazioni
13 ANALISI DEI DATI RELATIVI AL QUESTIONARIO DI OSSERVAZIONE DEL BAMBINO (FORME A1 E B1) Validazione dello strumento
14 PREMESSA Per Everston e Green, autrici del saggio Observation as Inquiry and Method (1986), è fondamentale lo scopo per cui si intraprende un attività osservativa influenza: Ciò che viene osservato; Come lo si osserva; Chi viene osservato; Come vengono svolte le osservazioni; Come vengono analizzati i dati; Come vengono usati i dati.
15 LO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE Raccolta dei dati attraverso una griglia osservativa molto semplice, composta da 26 affermazioni. Per ogni affermazione (item), i genitori e le insegnanti dovevano esprimersi indicando quanto frequentemente avevano avuto modo di osservare un determinato comportamento od una specifica caratteristica nel bambino oggetto di osservazione.
16 LO STRUMENTO DI OSSERVAZIONE Es: «Inventa «Riesce a storie, comunicare rielaborando con facilità Es: quelle i suoi stati già sentite»; d animo, «Attraverso verbalizzandoli»; un uso sempre più raffinato «Dà risposte delle inappropriate parole, riesce alle a comunicare domande»; «Esprime attraverso agevolmente il disegno ciò che il vuole suo stato comunicare»; d animo»; «Dimostra di comprendere le «Scandisce storie ecc. o le brevi bene narrazioni le parole»; lette, chiedendo spiegazioni e «Si significati»; ingarbuglia quando parla, specialmente quando inizia una frase»; ecc. ecc.
17 OBIETTIVI GENERALI Fornire all educatrice/insegnante competenze specifiche relative all osservazione, valorizzandone il profilo professionale. Avvicinare le educatrici/insegnanti ai procedimenti tipici dell indagine sperimentale, favorendo, almeno tendenzialmente ed a lungo termine, il superamento della frattura tra ricerca in campo educativo ed attività educativa, tra «esperti» spesso incapaci di collegare la ricerca alle esigenze del lavoro educativo ed «operatori» spesso incapaci di riflettere criticamente sulla propria esperienza quotidiana. Aumento della consapevolezza circa il proprio ruolo: l osservazione consentirebbe il distacco necessario per analizzare e riflettere sul proprio operare, anziché esservi direttamente coinvolto.
18 OBIETTIVI SPECIFICI Introdurre un metodo, attraverso specifici laboratori che vengono «adattati» al gruppo dei bambini ed all ambiente della scuola, volto a potenziare le competenze delle insegnanti/educatrici Attraverso la discussione in gruppo del materiale dei laboratori, durante le supervisioni e nelle riunioni d equipe, arrivare ad una condivisione inter-soggettiva dei risultati ottenuti elaborando nuove proposte didattiche. Valutare la possibilità di potenziamento delle competenze linguistiche nei bambini e le loro conseguenti ricadute su altre aree di sviluppo.
19 IPOTESI DI PARTENZA Nel gruppo sperimentale, in rapporto all evoluzione del trattamento, ci si aspetta di osservare un incremento dei punteggi ottenuti nell area comunicativo-verbale, sia nelle osservazioni provenienti dai genitori che in quelle provenienti dalle insegnanti. Ci si aspetta, tuttavia, di registrare alcune differenze tra le valutazioni delle insegnanti e quelle dei genitori. I due gruppi (sperimentale e di controllo), dovrebbero mostrare differenze significative alla fine della sperimentazione, con punteggi più alti in quello sperimentale nell area comunicativo-verbale, per entrambe le categorie in esame (genitori/insegnanti). Le aree comunicativo-verbale ed emotivo-relazionale dovrebbero mostrare una correlazione positiva, come già osservato precedentemente in occasione dell impiego della griglia OMB (Marchioro, 2007), destinata a bambini da 1 a 3 anni.
20 IPOTESI DI PARTENZA Aree ITEM 1- Comunicativo-verbale 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 15, 16, 19, 20, 22, Emotivo-Relazionale 3, 23, 24, Cognitiva 1, 2, 10, 12, 14, 17, 18, 21 Item da invertire: 12, 15, 17, 18, 19
21 ANALISI FATTORIALE E CALCOLO DELLA VALIDITÀ INTERNA Si è deciso di procedere con il metodo statistico dell Analisi Fattoriale (AF), per semplificare le variabili-item del questionario, seguendo l ipotesi iniziale che ha portato alla sua realizzazione; Scopo principale dell AF è quello di riassumere, semplificandola, tutta l informazione contenuta (varianza) nelle relazioni di un insieme di variabili (matrice di correlazioni), attraverso l identificazione (estrazione) di un numero ristretto di dimensioni (fattori). Dal momento che si ipotizzava già l esistenza di 3 dimensioni, od aree di competenza, si è optato per un AF confermativa, allo scopo di verificare la coerenza di tale costrutto.
22 ANALISI FATTORIALE E CALCOLO DELLA VALIDITÀ INTERNA Per l estrazione dei fattori, è stata impiegata la metodologia dell Analisi delle Componenti Principali (ACP): Tramite l ACP vengono derivate dalle 26 variabili-item un numero minore di nuove variabili (nel nostro caso «tre»), teoricamente in grado di rappresentare una quota considerevole dell informazione originaria, ovvero della varianza delle variabili originarie; Nell ACP, ogni componente estratta deriva da una combinazione lineare di tutte le variabili osservate; La prima componente principale è il fattore che spiega la più alta percentuale di varianza delle variabili osservate.
23 ANALISI FATTORIALE E CALCOLO DELLA VALIDITÀ INTERNA Per scongiurare l eventualità che le stesse variabili-item presentassero saturazioni elevate su diversi fattori, rendendo difficile l interpretazione dei risultati (non si sarebbe infatti in grado di stabilire a quale dei fattori estratti è riconducibile la variabile misurata), è stato impiegato il metodo di rotazione fattoriale Oblimin; Nel metodo Oblimin, gli assi non sono ortogonali (come accade, ad esempio, nella rotazione Varimax) ed i fattori sono correlati tra loro; Ciò rende possibile che le variabili abbiano saturazioni vicine allo zero in tutti i fattori, tranne uno.
24 ANALISI FATTORIALE VARIANZA TOTALE SPIEGATA PER IL GRUPPO DELLE INSEGNANTI
25 ANALISI FATTORIALE VARIANZA TOTALE SPIEGATA PER IL GRUPPO DEI GENITORI
26
27 POSSIBILI INTERPRETAZIONI AI RISULTATI DELL AF I risultati dell AF, distinti per gruppo (genitori vs. insegnanti), hanno messo in luce che vi sono evidenti differenze nelle matrici dei modelli, relativamente alle saturazioni delle variabili-item analizzate nei fattori estratti. Ciò potrebbe far pensare ad una diversa modalità di concepire gli item del questionario proposto, e quindi ad un diverso background teoricoculturale al quale si fa riferimento per osservare alcuni aspetti del bambino. L AF, senza distinzioni, infatti, ha dimostrato profonde incongruenze nei risultati della matrice dei modelli, rispetto alle ipotesi di partenza.
28 CALCOLO DEL COEFFICIENTE ALPHA DI CRONBACH CATEGORIA DELLE INSEGNANTI Aree Comunicativoverbale Emotivo- Relazionale Cognitiva ITEM 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 15, 16, 19, 20, 22, 26 Insegnanti (Crombach s α) Genitori (Crombach s α) , 23, 24, , 2, 10, 12, 13, 14, 17, 18, Indici di consistenza molto buoni per il gruppo delle insegnanti Consistenza interna insufficiente per il gruppo dei genitori.
29 DIFFERENZE TRA G. DI CONTROLLO E G. SPERIMENTALE ALL INTERNO DEL GRUPPO DELLE INSEGNANTI, DURANTE LA PRIMA SOMMINISTRAZIONE
30 DIFFERENZE TRA LA PRIMA E LA SECONDA SOMMINISTRAZIONE, ALL INTERNO DEL GRUPPO DELLE INSEGNANTI, PER ENTRAMBI I GRUPPI
31 DIFFERENZE TRA LA PRIMA E LA SECONDA SOMMINISTRAZIONE, ALL INTERNO DEL GRUPPO DELLE INSEGNANTI, PER ENTRAMBI I GRUPPI
32 DIFFERENZE TRA G. DI CONTROLLO E G. SPERIMENTALE ALL INTERNO DEL GRUPPO DELLE INSEGNANTI, DURANTE LA SECONDA SOMMINISTRAZIONE
33 DIFFERENZE TRA LA PRIMA E LA SECONDA SOMMINISTRAZIONE, ALL INTERNO DEL GRUPPO DEI GENITORI
34 DIFFERENZE TRA IL GRUPPO SPERIMENTALE DEI GENITORI E QUELLO DELLE INSEGNANTI NELLA PRIMA SOMMINISTRAZIONE Non vi sono differenze significative tra valutazioni di genitori ed insegnanti, all interno del gruppo sperimentale, durante la I somministrazione Tuttavia, le valutazioni dei genitori tendono ad essere maggiori, in ogni area.
35 DIFFERENZE TRA IL GRUPPO SPERIMENTALE DEI GENITORI E QUELLO DELLE INSEGNANTI NELLA SECONDA SOMMINISTRAZIONE Non vi sono differenze significative tra valutazioni di genitori ed insegnanti, all interno del gruppo sperimentale, durante la II somministrazione. Punteggi più «vicini»
36 DIFFERENZE TRA IL GRUPPO DI CONTROLLO DEI GENITORI E QUELLO DELLE INSEGNANTI NELLA PRIMA SOMMINISTRAZIONE Area Comunicativo-verbale presenta differenze significative tra le valutazioni di genitori ed insegnanti, all interno del gruppo di controllo, durante la I somministrazione: i genitori hanno espresso valutazioni più elevate.
37 DIFFERENZE TRA IL GRUPPO DI CONTROLLO DEI GENITORI E QUELLO DELLE INSEGNANTI NELLA SECONDA SOMMINISTRAZIONE Si osservano differenze significative tra le valutazioni di genitori ed insegnanti, all interno del gruppo di controllo, durante la II somministrazione: Nell area emotivo-relazionale, i genitori si esprimono con valutazioni inferiori.
38 CORRELAZIONI TRA LE PRINCIPALI SCALE: G. SPERIMENTALE, INSEGNANTI
39 CORRELAZIONI TRA LE PRINCIPALI SCALE: G. CONTROLLO, INSEGNANTI
40 ANALISI DEI DATI RELATIVI AL QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE METAFONOLOGICHE E RIPETIZIONE DI PAROLE
41 CONFRONTO TRA I DUE TEMPI DI SOMMINISTRAZIONE PER IL GRUPPO SPERIMENTALE Per il confronto tra i due tempi di somministrazione è stato impiegato il T-test per campioni indipendenti (i.c. 95%), essendo qualitativamente mutato il campione da un intervallo all altro.
42 CONFRONTO TRA I DUE TEMPI DI SOMMINISTRAZIONE PER IL GRUPPO SPERIMENTALE
43 LIMITI DEL PROGETTO L oggetto dell osservazione non può essere considerato indipendente da chi lo osserva L atto di osservare può modificare o alterare in modo incontrollabile il comportamento dell osservato, per il semplice fatto che egli sa di essere osservato.
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