IDENTIFICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA PESCABIVONA

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1 COMUNE DI BIVONA (Agrigento) CONSORTILE PESCABIVONA S.R.L IDENTIFICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA PESCABIVONA Richiesta riconoscimento I.G.P. Pescabivona Reg. CE 510/2006 RELAZIONE SOCIO-ECONOMICA CONSORTILE PESCABIVONA S.R.L. IL PRESIDENTE IL TECNICO INCARICATO DELLO STUDIO Dr. Agr. Massimo Petruzzelli

2 1. EVOLUZIONE DELLA PESCHICOLTURA. Il contesto internazionale. Nell ambito della frutticoltura, il comparto peschicolo, nel corso degli ultimi anni, è stato interessato da profonde modificazioni che hanno riguardato sia il panorama varietale che le caratteristiche colturali. La costituzione di nuove cultivar, caratterizzate da diverse esigenze pedoclimatiche, ha consentito di ampliare notevolmente il calendario di offerta che in taluni paesi può raggiungere una durata pari a circa sette mesi. L individuazione di selezioni genetiche ad elevata e stabile produttività, ha inoltre determinato un aumento rilevante delle produzioni. Da una analisi fatta dal Prof. G. Cocuzza del Dipartimento di Scienze Economico-Agrarie ed Estimative dell Università degli Studi di Catania, che ha osservato l evoluzione intervenuta nel corso del periodo / , si rileva un aumento delle produzioni mondiali, che, con riferimento all ultimo periodo disponibile, ammonta ad oltre dieci milioni di tonnellate, con un incremento del 70% circa. Sempre nello stesso periodo, il nostro paese ha assunto un crescente peso nell offerta mondiale del comparto peschicolo, registrando un sensibile incremento delle produzioni, aumentate da 1,2 ad 1,8 milioni di tonnellate nel periodo / ,. Tale crescita, pur in presenza di una diminuzione dell incidenza relativa sul totale mondiale, passata dal 20,3% del , al 17,2% del , ha consentito al nostro paese di divenire il maggiore produttore di pesche fin dai primi anni 80. La crescita delle produzioni italiane è coincisa con una espansione della peschicoltura europea e della concentrazione nell area mediterranea della peschicoltura, fenomeno che, pur coinvolgendo pienamente i paesi peschicoli dell Unione, si estende anche agli stati della riva meridionali ed orientale del Mediterraneo. L incremento delle produzioni del continente europeo e dell Italia in particolare, è stato inoltre favorito da un andamento sostanzialmente stabile registratosi nei paesi del Centro e Sud America. 2

3 Il contesto nazionale. Nel panorama produttivo nazionale del comparto peschicolo, il Mezzogiorno rappresenta una delle aree a maggiore diffusione peschicola. Nell ambito del Mezzogiorno, la Campania rappresenta la seconda regione italiana, dopo l Emilia Romagna, per ordine di importanza. La crescita delle superfici investite a pescheti e conseguenzialmente delle produzioni nelle zone meridionali nel contesto nazionale, è avvenuta coinvolgendo regioni che solo in parte, durante gli anni passati, producevano quantitativi rilevanti.tra le regioni nelle quali gli incrementi hanno assunto maggiore rilevanza spicca la Sicilia. La peschicoltura nel sistema agricolo regionale siciliano. La peschicoltura in Sicilia sta attraversando una fase di rinnovato interesse. In diversi comprensori frutticoli dell Isola si rileva, infatti, una grande attenzione nei confronti di detto settore produttivo, che viene sempre più frequentemente, preferito all agrumicoltura e alla viticoltura da mensa (F. Sottile, 2002). La peschicoltura, negli ultimi decenni, ha subito una grossa espansione come conseguenza, sia della maggiore disponibilità di risorse idriche, che della introduzione di cultivar a basso fabbisogno in freddo adatte agli ambienti siciliani caratterizzati da inverni miti. Nell ambito del territorio regionale esistono, tuttavia, differenze nelle scelte colturali che non sempre trovano giustificazione nella variabilità delle condizioni pedoclimatiche del territorio della regione (T. Caruso 1998). Attualmente la superficie interessata alla coltura è di circa ettari, di cui circa ettari a pesco e circa 500 ettari a nettarine, per una produzione media di circa q (di cui circa q di pesche e q di nettarine). La particolare orografia del territorio regionale, caratterizzato da differente altitudine dei luoghi e da apprezzabili variazioni di temperature, determinano veri e propri micro-climi, che danno luogo al susseguirsi di areali con caratteristiche climatiche differenti che permettono una notevole diversificazione del panorama varietale. La peschicoltura precoce, con varietà caratterizzate da basso fabbisogno in freddo, è presente nelle aree costiere, dove gli inverni sono mitie le estati lunghe e calde. Le aree più interne sono, invece, occupate dalle varietà con produzioni medio-tardive, tardive ed extratardive, in queste aree 3

4 possono essere infatti, soddisfatti i maggiori fabbisogni in freddo ed è possibile ottenere produzioni che giungono sui mercati anche fino ad ottobre inoltrato.. La peschicoltura siciliana, tra quelle delle regioni, si pone ai primi posti per la produzione di un prodotto destagionalizzato, formato olre che dalle produzioni estraprecoci anche e soprattutto dalle produzioni tardive ed extratardive. Areale dei Monti Sicani. L area dei monti Sicani costituisce un polo di rilevante importanza nell ambito, della peschicoltura siciliana. Tale area ubicata nella parte più interna della provincia di Agrigento e precisamente nella parte sud-occidentale dei Monti Sicani, interessa i comuni di S. Stefano Quisquina, Bivona, Alessandia della Rocca e limitatamente S. Biagio Platani. Interessa inoltre parte del territorio del comune di Palazzo Adriano, quest ultimo in provincia di Palermo. Il territorio ha morfologia irregolare, tipica dell entroterra Siciliano, con altitudini comprese tra i 250 ed i metri s.l.m.. Gli indirizzi produttivi appaiono diversificati, comprendendo sia quello zootecnico, che cerealicolo ed arboricolo. In corrispondenza delle quote altimetriche più elevate risultano ubicate alcune aree boschive. I terreni presentano caratteristiche fisicochimiche differenti con diversa permeabilità in funzione della dotazione argillosa. La peschicoltura è distribuita in massima parte (circa il 70%) nella vallata del fiume Magazzolo, la restante parte (circa il 30%) occupa le vallate del vallone Gebbia e del fiume Tuvoli. La pesca di tali zone viene spesso indicata con il termine generico di Montagnola. In realtà con tale termine vengono indicate diverse cultivar locali. Le produzioni ottenute in queste zone vengono particolarmente apprezzate grazie anche alle pregevoli caratteristiche organolettiche e merceologiche che gli vengono conferite dal particolare andamento climatico di questa parte dell entroterra siciliano. In questo particolare ambiente si è costituito un germoplasma nell ambito del quale sono state individuate e diffuse alcune cultivar dalle pregevoli caratteristiche bio-agronomiche e carpologiche. 4

5 2. SUPERFICIE E PRODUZIONE. La coltivazione della Pescabivona, secondo i dati forniti dall ISTAT nel 5 Censimento Generale dell Agricoltura 2000, interessa una superficie di 607 ettari, da cui si ottiene una produzione corrispondente a circa tonnellate. L area di coltivazione della Pescabivona rappresenta quasi il 14% dell intera superficie destinata alla coltura del pesco nella regione Sicilia. La sua produzione è quasi totalmente concentrata in provincia di Agrigento nei comuni di Bivona, Alessandria della Rocca, Santo Stefano Quisquina, San Biagio Platani, dove interessa un area di circa 510 ettari corrispondenti 38% della superficie destinata alla coltivazione del pesco nel territorio provinciale; inoltre la coltivazione interessa anche un lembo della provincia di Palermo, in particolare il comune di Palazzo Adriano dove sono presenti pescheti per circa 97 ettari. Secondo la classificazione dell ISTAT circa l 80% della coltivazione (489,6 ha) è praticata in territorio montano, mentre la rimanente superficie destinata alla coltura è ubicata in collina. Dai dati forniti dall ISTAT, risulta anche evidente l importanza che la coltura ha acquisito nel territorio comunale di Bivona dove è giunta ad avere una incidenza dell 11% rispetto alla SAU totale. Nella tabella 1 vengono riportati, con dettaglio relativo all area amministrativa comunale, il numero di aziende, la superficie e l incidenza percentuale della coltura rispetto alla Superficie Agricola Utilizzabile comunale Fonte ISTAT 5 Censimento Generale dell Agricoltura 2000 Tabella 1 Incidenza sulla Comune Aziende Superficie SAU comunale (n.) (ha) (%) Bivona(AG) ,3 11,3 Alessandria della Rocca (AG) ,5 4,2 S. Stefano Quisquina (AG) 39 25,4 0,6 San Biagio Platani (AG) 40 5,6 0,3 Palazzo Adriano (PA) 38 96,9 1,7 5

6 Da una indagine fatta nel 2001 dalla Soat di Cianciana, il potenziale produttivo si aggira intorno a 15 mila t/anno. Nel seguente riquadro vengono riportate le denominazioni, le epoche di maturazione e la percentuale di produzione sul totale. Denominazione Epoca di maturazione Percentuale di prodotto Quantità disponibile (tonnellate) Murtiddara 25/06-15/07 10 % Bianca 20/07-10/08 35 % Agostina 20/08-10/09 30 % Settembrina 15/09-05/10 25 % TOTALE 100 % (Dati SOAT Cianciana Dr. V. Candiloro) Da quanto esposto si comprende come la Pescabivona rappresenti un prodotto "tipico" particolarmente importante. La sua rilevanza è dovuta sia all ingente contributo che fornisce alla P.L.V. del comprensorio di coltivazione sia al prestigio che tale prodotto ha acquisito nei mercati siciliani e nazionali, e di recente anche esteri, concorrendo a promuovere un immagine della nostra Isola legata alle produzioni di qualità. Le rese unitarie di impianti in piena produzione, benché le piante sono generalmente in grado di offrire produzioni elevate e nonostante le densità di piantagione, normalmente paria 625 piante/ha, si attestano, in media sui 175 q/ha, con valori minimi e massimi, rispettivamente intorno a 150 e 200 q/ha. Strutture produttive. Con riferimento alle caratteristiche strutturali, la peschicoltura risulta distribuita in aziende di media estensioni. Circa il 15-20%, infatti, è costituito da aziende con superficie inferiore all ettaro, il 40-50% ha una estensione tra 1 e 2 ettari, il 30-35% è rappresentata da unità produttive con superficie tra i 2 ed i 4 ettari e circa il 5-10% da aziende estese oltre i 4 ettari. La peschicoltura si realizza in aziende specializzate o in aziende ove la coltura è in genere prevalente. Le aziende con coltura esclusiva interessano circa il 55% del totale, mentre il rimanente 45% sono aziende con indirizzo arboricolo misto, tra 6

7 quest ultime prevale quello peschicolo-olivicolo, a volte anche in coltura consociata. Per quanto riguarda i tipi di impresa, si osserva una distribuzione piuttosto omogenea tra proprietà coltivatrice-capitalistiche e capitalistiche-coltivatrici. Completamente assenti sono le proprietà capitalistiche con salariati. Riguardo all età degli impianti, si nota una certa disuniformità in considerazione delle diverse condizioni pedo-climatiche che caratterizzano l areale di coltivazione. Età Percentuale Nuovi impianti con età inferiore ai 3 anni 15% Dai 4 ai 6 anni 15-20% In stazione di produzione costante con età tra i 6 e i 12 anni 60% Con età superiore ai 12 anni avvolte anche superiore ai 18 anni 5% L età superiore ai 12 anni si riscontra in quegli impianti con più elevato franco di coltivazione o caratterizzati da un buon drenaggio delle acque. Produzioni. Le produzioni stimate negli ultimi anni si attestano su una media di 175 q/ha con una produzione complessiva pari a circa tonnellate ed una PLV di 11 milioni di euro. L andamento dell ultimo decennio fa supporre stante le attuali condizioni di mercato, una diminuzione delle superfici, in special modo nelle aree meno vocate e marginali, la cui produzione, qualitativamente di poco pregio, non permette un buon mercato compromettendo l economicità della coltivazione. Aspetti Merceologici. Per quanto concerne gli aspetti merceologici, oggi il prodotto di migliore calibro in buona parte viene, confezionato in contenitori di cartone, legno o plastica con o senza alveolare del peso massimo di 9 Kg. 7

8 Canali di distribuzione delle pesche. La realtà distributiva del comparto peschicolo è tuttora caratterizzata dall esistenza di un elevato numero di figure commerciali dirette ed intermedie; le cause principali sono da ricercare nell elevata frammentazione aziendale e nello scarso sviluppo dell associazionismo. Si può quindi facilmente dedurre che l anello più debole della filiera è quello commerciale, sia per la mancanza di strutture in grado di collegarsi con i grandi mercati italiani ed europei, che per l assenza di una mentalità imprenditoriale rivolta al mercato e alla valorizzazione della produzione. La destinazione prevalente della produzione di Pescabivona è rappresentata dal consumo allo stato fresco; solo recentemente una limitatissima quantità viene avviata alla trasformazione. La modalità di vendita più diffusa è quella effettuata dal produttore direttamente ai mercati ortofrutticoli all ingrosso. Solo recentemente si effettua la vendita a strasatto, con frutto pendente sulla pianta. Quest ultima modalità di commercializzazione viene fatta con commercianti grossisti e/o esportatori, provenienti dai grossi centri. Da circa due anni una Cooperativa locale, La Montagnola, fatta da produttori ha iniziato l attività di lavorazione e commercializzazione del prodotto conferito dai soci. Questa cooperativa nell ultima annata agraria ha firmato dei contratti con il gruppo Carrefour e con la Ortofin S.r.l. ed altre catene di distribuzione per la fornitura di pesche. L area di destinazione del prodotto è prevalentemente costituita dai mercati della parte occidentale dell isola e, principalmente, da quelli di Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanisetta, modeste quantità raggiungono altri mercati dell Isola (es. Catania). Gli operatori che operano nel territorio, in ordine di importanza sono: 1. Produttori commercianti; 2. Commercianti grossisti e/o esportatori; 3. Commissionari e mediatori; 4. Organismi associati. Il fallimento delle forme associative degli anni ottanta e gli incentivi previsti dalla legislazione comunitaria e regionale hanno permesso la costituzione nel territorio di alcuni centri di selezionamento e condizionamento gestiti dai singoli produttori. 8

9 Ai centri di condizionamento privati, si è aggiunto l utilizzo del centro di condizionamento presente nel locale mercato ortofrutticolo recentemente completato. Domanda Negli ultimi anni si è registrata una diminuzione della domanda, che specialmente nei periodi di maggiore produzione, diventa sempre più critica. La causa di questa contrazione nella domanda è causata da diversi fattori quali: Estrema concorrenza oggi, infatti, troppo frequentemente pesche provenienti dalle zone più svariate della Sicilia vengono commercializzate come Pescabivona, per il semplice fatto di appartenere alla tipologia delle pesche a polpa bianca, sebbene non abbiano gli stessi pregi qualitativi, ingannando il consumatore e determinando confusione, fattori che nel tempo rischiano di generare disaffezione dal prodotto originale; Presenza di un numero elevato di operatori di piccole dimensioni incapaci di interloquire con le moderne forme di commercializzazione; Elevata distanza dai principali mercati nazionali ed esteri con conseguenti elevati costi di trasporto; Elevati costi di condizionamento soprattutto a causa dell elevata incidenza dei costi fissi esasperati dall utilizzo di diversi piccolo centri; Bassa capacità imprenditoriale degli operatori. In un sistema di scambi sempre più aperto, le disponibilità alimentari tendono a diventare progressivamente più uniformi; per contro, fra i consumatori, assumono importanza crescente i prodotti contraddistinti dalle certificazioni di qualità e di provenienza quali IGP e DOP che garantiscono i requisiti di sicurezza ed il legame con il territorio di produzione, che ovviamente viene valorizzato a sua volta. Si comprende quindi l importanza che oggi acquisisce la certezza di identificazione della Pescabivona e la garanzia della sua qualità attraverso un marchio riconosciuto dalle istituzioni comunitarie come la IGP. La Consortile PescaBivona SRL ed i produttori, con il sostegno del Comune di Bivona, hanno intrapreso il cammino verso la valorizzazione di questo prodotto di qualità, dal sapore squisito e dall aroma intenso che lo contraddistingue, con la previsione nei prossimi anni di consolidare l immagine 9

10 di qualità del prodotto con un conseguente aumento sia della quota di mercato destinata alle regioni del centro nord che all estero, una migliore visibilità del prodotto nei mercati regionali, ma soprattutto una maggiore redditività delle produzioni alla luce del riconoscimento dell IGP. Va ricordato che il prodotto riconosciuto come IGP è tutelato nei confronti di imitazioni o evocazioni, consentendo solamente ai produttori localizzati all interno dell area delimitata ed indicata nel disciplinare di produzione, la possibilità di utilizzare la denominazione registrata. In considerazione di quanto suddetto si comprende come i segni distintivi comunitari consentano una differenziazione delle produzioni rispetto a quelle prive di riconoscimento e la conseguente possibilità di una maggior visibilità sul mercato. Ad ogni modo, è bene ricordare che l IGP rappresenta una condizione necessaria, ma non sufficiente all affermazione dei prodotti tipici. In tal senso, è, quindi, auspicabile che il ricorso al riconoscimento comunitario sia motivato non tanto dal desiderio di aggiungere un marchio al prodotto, quanto piuttosto da una reale volontà dei produttori di qualificare la produzione ed utilizzare efficacemente il segno distintivo ottenuto quale strumento di marketing nei confronti del consumatore. Viceversa l aggravio dei costi, derivante dai controlli dell organismo autorizzato, e lo scarso riscontro da parte del mercato, se alla registrazione non seguono azioni di promozione e valorizzazione, porterebbero inevitabilmente al fallimento dell iniziativa. I risultati che ci si prefigge di raggiungere potranno essere ottenuti solamente se si riesce, con l IGP ad attuare una strategia fondata sulla qualità, che consenta di sviluppare forme d integrazione e collaborazione nelle diversi fasi della filiera produttiva, che offra agli acquirenti sempre più esigenti, garanzie adeguate sugli standard di qualità, consentendo una facile identificazione e certezza sul tipo di prodotto offerto. Il perseguimento di detta strategia, passa attraverso diversi punti chiave, quali ad esempio: Il consolidamento del prodotto al fine di soddisfare le esigenze del cittadino-consumatore; Il miglioramento delle tecniche di lavorazione, al fine di assicurare un aspetto ed una consistenza del prodotto entrambi adeguati alla destinazione finale; 10

11 L uso di moderne tecniche di confezionamento e di presentazione delle informazioni esposte sulla confezione stessa; L attivazione di adeguate campagne di informazioni, comunicazione ed educazione alimentare, al fine di far giungere, attraverso questi strumenti strategici, al consumatore l immagine del prodotto. 11

12 Bibliografia Caruso T. Istituto di Coltivazione Arborea università di Palermo La pesca di Bivona L nformatore Agrario La Coltivazione del pesco nel territorio di Bivona. Tesi di Laurea del Dr. Abate Antonino Relatore Prof. F.G. Crescimanno Facolta di Agraria Università degli studi di Palermo. Anno Accademico Caruso T., Di Lorenzo R. Barone E. Atti del Congresso su Germoplasma Frutticolo Salvaguardia e valorizzazione delle risorse Genetiche ( Il germoplasma del Pesco in Sicilia: Aspetti genetici e bioagronomici) Alghero, Settembre Caruso T., Di Marco L., Sottile F. Sicania, Minoa, Erbesso e Kaos: Pesche a Polpa Bianca dei Monti Sicani L informatore Agrario Cocuzza G. Analisi sull economia della produzione della peschicoltura tardiva in Sicilia Dipartimento di scenze economico-agarrie estimative Università degli studi di Catania. La peschicoltura meridionale di fronte alle nuove esigenze di mercato III Convegno Nazionale Metaponto giugno Progetto POM A26 Modelli di sviluppo ecocompatibili per la peschicoltura meridionale. Analisi introduttiva alla coltura del pesco in Sicilia Regione Siciliana Assessorato Agricoltura e Foreste Gruppo XIII Servizi allo Sviluppo Università degli Studi Di Palermo Istituto di Coltivazione Arboree. Le Dinamiche di innovazione delle imprese agricole in tre Regioni dell Italia meridionale Regione Sicilia Area Dei Sicani. POM Mis. 2 Innovazioni tecnologiche Progetto A17. Le dinamiche di innovazione delle imprese agricole e loro riposizionamento. Istituto di ricerche educative e formative Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste SOAT n. 58 Lercara Freddi (con la collaborazione delle SOAT n. 67 Cianciana e n. 68 S.Giovanni Gemini). Pianificazione e sviluppo dell area Sicani Anno Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste Servizio allo Sviluppo A cura delle SOAT n. 67 Cianciana, n. 68 S.Giovanni Gemini e n. 69 Aragona. Diagnosi territoriale dell area Sicani Anno Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste Servizio allo Sviluppo A cura delle SOAT n. 67 Cianciana, n. 68 S.Giovanni Gemini, n. 69 Aragona e gruppo IV Servizio allo Sviluppo Palermo. Barone E., Campisi G., Marra F.P. Motisi A, Sottile F. Caruso T. (Dipartimento di Colture Arboree, Università di Plaermo) Atti del IV Convegno Nazionale Sulla Peschicoltura Meridionale Campobello Di Licata (AG) 11 e 12 settembre Sicilia Agricola Novembre 1993 Articolo Sul Convegno tenuto a Caltanissetta organizzato dalla Sezione Operativa di S. Caterina Villarmosa sulla peschicoltura tardiva nella nostra isola. Dati ISTAT 5 Censimento Generale dell Agricoltura 2000; 12

13 Carta dei suoli della Sicilia G. Fierotti; Atti e delibere Comunali del Comune di Bivona su iniziative atte a valorizzare la Pesca di Bivona. 13

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