Frutticoltura: i canali di sbocco delle produzioni agricole
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- Albano Bucci
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1 Indagini monografiche - Agricoltura Panel Aziende Agricole Ismea Frutticoltura: i canali di sbocco delle produzioni agricole Dicembre 200 Introduzione Attraverso le aziende del Panel Aziende Agricole Ismea afferenti al settore della frutticoltura è stata condotta, nel primo semestre del 200, un indagine sui canali di sbocco della produzione aziendale, i cui risultati sono riportati nel seguente report. Composizione e caratteristiche del Panel Il campione utilizzato per l indagine è composto da 189 aziende del settore frutticolo, ripartite territorialmente sulle quattro aree geografiche del Paese secondo le seguenti percentuali: il 4% delle realtà produttive intervistate è localizzato nel Nord Italia (di cui il % nel Nord Ovest e il % nel Nord Est), il 15% nel Centro ed il restante 8% nel Sud e nelle Isole (tabella 1). In particolare, le regioni più rappresentate nel Panel sono l Emilia Romagna con 5 aziende dedite alla frutticoltura, il Lazio con 2 e la Sicilia con 29. Sotto il profilo dimensionale risulta predominante la presenza di imprese oltre le 1 UDE, che rappresentano il 8% del campione; la classe meno rappresentata, al contrario, risulta essere quella delle imprese con dimensione compresa tra 8 e 1 UDE (8%). Tabella 1 - Composizione del campione Area geografica num. % Classi di UDE num. % Nord Ovest 19,1 Meno di 4 19,1 Nord Est 8, , Centro 0 15, ,9 Sud e Isole 48 25,4 Oltre ,7 Isole 24 12, Totale 189 0, ,0 Grafico 1 Ripartizione del campione per area geografica e segmento produttivo (% di risposta) Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Totale Frutta (esclusa in guscio) Frutta in guscio Agrumi
2 Sotto il profilo produttivo, nel Nord Est e nel Nord Ovest un ampia maggioranza delle aziende (79%) indicano come produzione prevalente la frutta (esclusa quella in guscio); nel Centro si osserva una distribuzione quasi equilibrata di imprese dedite alla coltivazione di frutta senza guscio (54%) e in guscio (47%). Nel Sud il Panel presenta la maggiore diversificazione produttiva: per metà delle aziende la produzione prevalente è rappresenta dalla frutta senza guscio, per il 19% dalla frutta in guscio e per il restante 1% dagli agrumi. Nelle Isole (fondamentalmente la Sicilia) dominano le imprese del comparto agrumicolo, che coprono l 8% dei casi, mentre risulta quasi nulla la presenza degli operatori che coltivano frutta in guscio (4%). Dal punto di vista organizzativo circa il 58% delle aziende del campione risultano iscritte a strutture associative; in particolare tale quota arriva al 70% nel Nord Est e al % nel Nord Ovest, mentre nel Sud e nelle Isole scende al 51% e nel Centro la percentuale si riduce al 4%. Risultati dell indagine Dall analisi dei dati emerge, in primo luogo, che l 81% delle aziende intervistate mediamente vende il prodotto fresco sfuso (soprattutto scendendo verso il Sud), mentre il 18% lo commercializza dopo avere effettuato operazioni di condizionamento (selezione e/o pulitura e/o calibratura e/o imballaggio e/o confezionamento). Sono soprattutto gli agrumi, ad essere venduti sfusi: in questo caso, infatti, la percentuale è di ben punti al di sopra della media del settore. Grafico 2 Tipologia di produzione venduta per segmento (valori medi) 20% 2% 8% 18% 80% 74% 92% 81% Frutta (no guscio) Frutta in guscio Agrumi Totale Altro Una larga parte della produzione frutticola venduta sfusa senza condizionamento viene commercializzata all interno della provincia di appartenenza o presso le province limitrofe (in totale oltre l 80% delle aziende che vendono prodotto fresco sfuso). Soltanto 20 aziende, di cui 8 del Nord Est, distribuiscono il prodotto in altre zone d Italia e sempre in questa area si registra la presenza del maggior numero di operatori che commercializzano il prodotto in Paesi UE-25 ( aziende su un totale di che esportano). Leggermente meno legata al mercato locale risulta, invece, la commercializzazione dei prodotti freschi condizionati, grazie alla loro shelf life più prolungata: risulta, infatti, che il 74% degli operatori intervistati vende nella provincia di appartenenza o in quelle limitrofe, il 14% commercializza in altre zone d Italia e quasi il 12% vende all estero, soprattutto ai Paesi UE-25.
3 La frutta senza guscio risulta il prodotto più esportato in entrambe le modalità di vendita (sfuso condizionato e non); da notare anche l apertura verso l estero delle aziende agrumicole, che esportano verso Paesi comunitari prodotto prevalentemente sottoposto ad operazioni di condizionamento (calibratura e confezionamento in reti). Tabella 2 - La destinazione geografica della produzione per modalità di vendita e comparto produttivo (%) Stessa Province Altre zone Paesi Non so, Paesi UE provincia limitrofe d Italia extra-ue n.r. Totale Frutta (no guscio),1 1, 14,,8 1,9 0,0 0,0 Frutta in guscio 89,7,4,4,4 0,0 0,0 0,0 Agrumi 71,4 11,4 11,4 5,7 0,0 0,0 0,0 Totale 9,5 11,4 12,0,0 1,2 0,0 0,0 Frutta (no guscio) 4,4 25,0 14,,7, 0,0 0,0 Frutta in guscio 80,0,0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Agrumi 50,0 0,0 25,0 25,0 0,0 0,0 0,0 Totale 54,8 19,0 14, 9,5 2,4 0,0 0,0 Il canale di sbocco preferenziale per il prodotto fresco è rappresentato dagli organismi associativi (cooperative, organizzazioni di produttori, consorzi) con percentuali molto simili per le due modalità di vendita considerate (sfuso condizionato e non). In particolare, è da notare che l incidenza di questo canale è più elevata rispetto alla media nazionale nel Nord Est, mentre si riduce o addirittura sparisce man mano che si passa alle aree meridionali ed insulari, dove è meno presente il fenomeno associativo. Il secondo canale di sbocco, invece, differisce per le due categorie considerate: per il prodotto fresco sfuso non condizionato risulta prevalente l intermediazione commerciale, con il 29% delle preferenze, mentre per il prodotto fresco condizionato è la vendita diretta (24%). Da notare, comunque la rilevanza dell intermediazione commerciale anche nel caso del prodotto fresco condizionato, in quanto viene indicato come prevalente dal 21% degli operatori (tabella ). Tabella - Principali canali di sbocco della produzione agricola, per modalità di vendita e comparto produttivo (%) Frutta in Frutta in Frutta Agrumi Totale Frutta Agrumi Totale guscio guscio Cooperativa/Associazione/ OP/Consozio 47,1 9, 25,8 41,1 47,,, 42,4 Operatori della prima trasf.* 2,,7 0,0,4 0,0 11,1 0,0,0 Operatori seconda trasf. ** 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Intermediari comm.*** 2,0 28, 48,4 29,5 19,0 22,2, 21,2 GDO 4, 0,0,5 4,1 4,8 0,0,,1 Dettaglio tradiz./spec.,9 14, 9,7 8,9 4,8 0,0 0,0,0 Horeca 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Vendita diretta **** 14,9 7,1 9,7 12, 2,8, 0,0 24,2 Altri 1,1 0,0 0,0 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 Non so, n.r. 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 *Condizionamento, stoccaggio, lavorazione, confezionamento ** Conserve, marmellate, succhi *** Raccoglitore, sensale, grossista, commissionario, importatore estero, esportatore nazionale **** In azienda, al dettaglio, al mercato, all'ingrosso
4 La scelta del canale di vendita è stata non vincolata per una quota rilevante delle aziende del Panel (115 casi su 189, pari al 1%); questo è vero soprattutto per le imprese localizzate nel Nord Est; nel Nord Ovest, invece, le aziende hanno in maggioranza compiuto una scelta obbligata. Le aziende che producono agrumi sono quelle più condizionate nella scelta del canale di sbocco per la loro produzione, che risulta essere l intermediazione commerciale, a pari merito con organismi associativi e GDO (ma solo nel caso agrumi freschi condizionati). I fattori che in primis hanno reso obbligatoria la scelta del canale di sbocco per entrambe le tipologie di commercializzazione sono: l assenza di canali alternativi a livello territoriale e l appartenenza a strutture associative. Nel caso delle aziende che commercializzano prodotto fresco non condizionato, al terzo posto si evidenzia che la scelta è stata obbligata dal fatto che il canale di sbocco è quello tipico e più diffuso nel territorio in cui opera l azienda. Per le aziende che esitano il prodotto fresco condizionato, invece, al terzo posto della graduatoria dei fattori condizionanti si colloca la consistenza dei volumi prodotti. I motivi più ricorrenti che vengono indicati dalle aziende, che hanno risposto di non essere state condizionate nella scelta, sono molto simili tra le due categorie di prodotto commercializzato; in particolare la garanzia di conseguire un livello di prezzo in linea con il mercato è al primo posto per le aziende che vendono prodotto fresco sfuso non condizionato (2% delle risposte), mentre l affidabilità del cliente è al primo posto per le aziende che commercializzano prodotto fresco condizionato (28% delle risposte). Segue in ordine di importanza (17% delle risposte), per entrambe le categorie commercializzate, la garanzia di continuità nell assorbimento dei quantitativi prodotti (grafico ). Grafico Fattori che hanno favorito la scelta del canale di sbocco (%) La produzione dell'azienda è di grandi dimensioni 7 La produzione dell'azienda è limitata 1 Affidabilità del cliente Garanzia diconseguire un livello di prezzo in linea con il mercato Garanzia di continuità di assorbimento dei quantitativi prodotti Prodotti offerti di elevata qualità Scarsa qualità dei prodotti offerti 2 Altro fattore Non so, n.r. Risposta multipla Base di riferimento: aziende non condizionate nella scelta del canale di sbocco (115 casi)
5 Le vendite vengono effettuate in prevalenza a fronte di accordi verbali, sia per i prodotti freschi sfusi non condizionati (% dei casi) sia per i prodotti condizionati (7%). Sotto il profilo territoriale, le forme di vendita non contrattualizzate sono maggiormente diffuse nel Nord Est (5 casi di cui 28 operatori che commercializzano sfuso e 7 operatori che commercializzano prodotto condizionato), e sono ugualmente presenti nei tre comparti produttivi considerati. Osservando, invece, i dati relativi alla parte minoritaria di aziende che commercializzano mediante la sottoscrizione di contratti, si evidenzia che la durata degli stessi è prevalentemente annuale, con ricontrattazione dei termini dell accordo alla scadenza (tabella 4). Il prezzo di vendita viene fissato, nella maggioranza assoluta dei casi (51%), in base alle quotazioni dei principali mercati di riferimento (locale, nazionale o estero) e, per un altro 2%, in base al prezzo di liquidazione della struttura associativa a cui l azienda cede il proprio prodotto (cooperativa/associazione/consorzio/op); da notare l inesistenza di differenze sensibili per le due tipologie di prodotto commercializzato. Tabella 4 - La modalità di vendita prevalente per tipologia di prodotto e comparto produttivo (%) pluriennali annuali inferiori ad un anno Senza contratto scritto Altro Non so, n.r. Frutta (no guscio),5 28, 5,2 59,7 0,0 0,0 Frutta in guscio,8 2,9 0,0 9,2 0,0 0,0 Agrumi,4 1,0 0,0 5,5 0,0 0,0 Totale 5, 28,8,0 2,9 0,0 0,0 Frutta (no guscio) 0,0 1, 5,,2 0,0 0,0 Frutta in guscio 0,0, 0,0,7 0,0 0,0 Agrumi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Totale 0,0 0,0,,7 0,0 0,0 Prospettive future Fortissima risulta essere la propensione delle aziende del campione a non modificare la geografia dei canali di sbocco (147 su 18 aziende non intendono variare la destinazione territoriale della propria produzione), specialmente per le aziende che commercializzano prodotti freschi sfusi non condizionati. Questo scarso orientamento al cambiamento si evidenzia, anche se in misura più ridotta, nell intenzione di non modificare, in un futuro, i canali commerciali di sbocco (75% del campione, nel caso dei prodotti freschi sfusi non condizionati di casi; % nel caso di prodotti freschi condizionati). Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità operativa Osservatori e Panel Maria Ronga (+9)
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