La gestione dei disturbi della condotta nella scuola: un esperienza condivisa
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- Federica Rizzo
- 8 anni fa
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1 La gestione dei disturbi della condotta nella scuola: un esperienza condivisa Annarita Milone, Azzurra Manfredi Cinzia Fratoni, Laura Ruglioni Servizio Al di là delle nuvole IRCCS Fondazione Stella Maris
2 Che cosa abbiamo condiviso
3 Quali tipologie di problema Bambini con ADHD Bambini con disturbo del controllo degli impulsi e condotte oppositive Bambini extracomunitari con difficoltà di inserimento Preadolescenti senza regole e difficoltà di autocontrollo Adolescenti con disturbo della condotta e situazioni di svantaggio sociale e sociofamiliare
4 Quali tipologie di problema Minori non ancora arrivati all attenzione specialistica e con famiglie poco recettive o multiproblematiche Minori con profili clinici e in attesa di percorso riabilitativo Minori già in carico ma con quadri clinici complessi e a rischio evolutivo Casi singoli in classi gestibili Casi multipli in classi poco gestibili
5 Che insegnanti abbiamo incontrato Interessati Analitici Propositivi Preoccupati Cooperanti Affettivi e a volte..
6 Che insegnanti abbiamo incontrato E a volte.. In ansia rispetto alle proprie capacità di contenimento In difficoltà a organizzare e sistematizzare strategie che già posseggono In difficoltà a trovare nuove strategie A volte Soli tra tante difficoltà
7 FAQ Come fare a coinvolgere la famiglia? Ma se lo assecondo troppo poi cosa penseranno gli altri bambini? Ma la gratificazione con lui perché non serve? I cartelloni li abbiamo già provati e non funzionano Come facciamo a gestire una classe così? Ogni giorno dovrei avere 4 ore solo per lui! Ma perchè non si può avere il sostegno per lui?
8 Difficile trovare una strategia adatta per tutti in una classe multiproblematica Chi si deve aiutare di più? Ma se l insegnante è uno solo? E giusto isolare il golden standard? Effetto miccia e macchia d olio Quale sarà la risposta degli altri genitori?
9 Pensare a strategie diverse per bisogni diversi Take away message su ADHD Riflettiamo su punti di forza e limiti di questo breve percorso Quali sono le criticità da affrontare? Quali proposte per un eventuale progetto futuro? Importante start up per un cambiamento culturale
10 Il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività Dr.ssa Azzurra Manfredi Neuropsichiatra infantile IRCCS Stella Maris, Al di là delle nuvole Centro di riferimento regionale ADHD
11 DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
12 Breve definizione dell ADHD I SINTOMI NUCLEARI Iperattività Impulsività Disturbo dell attenzione
13 IPERATTIVITA/IMPULSIVITA difficoltà ad attendere il proprio turno È in continuo movimento Ha difficoltà a giocare in modo tranquillo "spara" le risposte Iperattività/ Impulsività e agisce come se avesse l argento vivo addosso parla troppo, interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto
14 Sintomi di Iperattivita / Impulsivita Iperattivita 1. Irrequieto, non riesce a star fermo su una sedia 2. In classe si alza quando dovrebbe star seduto 3. Corre o si arrampica quando non dovrebbe 4. Ha difficolta a giocare tranquillamente 5. Sempre in movimento, attivato da un motorino 6. Parla eccessivamente Impulsivita 7. Risponde prima che la domanda sia completata 8. Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno 9. Interrompe / si intromette in attività altrui
15 DISATTENZIONE è sbadato, si distrae facilmente, perde gli oggetti ha difficoltà ad organizzarsi, a seguire le istruzioni, a mantenere l'attenzione nei compiti scolastici e in altre attività non porta a termine le attività riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente
16 ADHD I SINTOMI devono esordire nei prima dei 12 anni di vita ed essere stabili devono essere più gravi di quelli rilevati negli altri bambini della stessa età devono essere presenti in diversi contesti (per es.: famiglia, scuola) devono creare gravi problemi nella vita quotidiana
17 Sintomi di Inattenzione Scarsa cura per dettagli, errori di distrazione Labilita attentiva Sembra non ascoltare quando si parla con lui Non segue le istruzioni, non termina le attività Ha difficoltà ad organizzarsi Evita attività che richiedono sforzo cognitivo Perde gli oggetti E facilmente distraibile da stimoli esterni Si dimentica facilmente cose abituali
18 3 forme cliniche : DSM Prevalentemente INATTENTIVA (almeno 6 sintomi di inattenzione MA meno di 6 sintomi di iperattività/impulsività) Prevalentemente IPERATTIVA (almeno 6 sintomi di iperattività/impulsività MA meno di 6 sintomi di inattenzione) COMBINATA (piu di 6 sintomi sia di iperattività/impulsività che di inattenzione)
19 SINTOMI CARDINE ma possono avere anche molti lati positivi possono essere di larghe vedute possono essere entusiasti they can be excitable possono essere pieni di energia possono essere spiritosi Döpfner et al 2002
20 Quadro clinico - Iperattività motoria - Inattenzione - Impulsività Complicanze secondarie: - Difficoltà relazionali - Difficoltà scolastiche - Bassa autostima - Disturbo del comportamento
21 Difficoltà relazionali - Emarginazione da parte dei coetanei - Scarse amicizie durature - Tendenza all isolamento - Rapporti con bambini più piccoli o più instabili - Incapacità nel cogliere indici sociali non verbali ( immaturità sociale )
22 Difficoltà scolastiche - Rendimento inferiore alle potenzialità per: - Disturbo attentivo - Stile cognitivo impulsivo - Deficit delle capacità metacognitive - Disturbo del comportamento - Comorbidità con disturbi specifici - Effetto sul piano emotivo-affettivo
23 Bassa autostima - Difficoltà di rendimento scolastico - Rimproveri da genitori ed insegnanti - Emarginazione da parte dei coetanei - Rapporti con bambini piccoli o instabili - Bassa autostima, inadeguatezza - Solitudine, sentimenti abbandonici - Senso di colpa - Rischio di un disturbo depressivo
24 DECORSO DEL DISTURBO Deficit psicosociali Sintomi nucleari Inattenzione Iperattività Impulsività + Comorbidità psichiatriche Disturbi dirompenti del comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivo-provocatorio) Portano a Disturbi di ansia e di umore Deficit funzionali Sé Bassa autostima Incidenti e danni fisici Fumo / abuso di sostanze Delinquenza Scuola/ lavoro Difficoltà accademiche/ risultati insoddisfacenti Difficoltà lavorative Casa Stress familiare Difficoltà come genitori Società Scarse relazioni interpersonali Deficit di socializzazione Difficoltà relazionali
25 ADHD e SCUOLA Ministero dell Istruzione, dell Università, della Ricerca Prot. N Oggetto: Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività In considerazione della sempre maggiore e segnalata presenza nelle suole di alunni con diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività si propongono indicazioni e accorgimenti didattici volti ad agevolare il percorso scolastico di detti alunni.
26 ADHD e SCUOLA 1.3 Alunni con deficit da disturbo dell attenzione e dell iperattività In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave anche per la comorbilità con altre patologie richiede l assegnazione dell insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minor gravità del disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo. Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento.
27 ADHD e SCUOLA 1.5 Adozione di strategie di intervento per i BES Dalle considerazioni sopra esposte si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.
28 Il meraviglioso passo compiuto dal bambino è quello che lo conduce dal nulla a qualche cosa Maria Montessori Dr.ssa Cinzia Fratoni Psicologo- psicoterapeuta
29 Sportello d ascolto
30 RIFLETTIAMO POSSIBILITA token economy LIMITI rapporto con la famiglia comunicazione tra docenti
31 POSSIBILITA I COMPORTAMENTI DESIDERATI DAGLI INSEGNANTI DOVREBBERO ESSERE DESCRITTI IN TERMINI CONCRETI E PRECISI, COSI DA RISULTARE CHIARI E COMPRENSIBILI AL BAMBINO, AD ESEMPIO: STARE SEDUTO AL BANCO ALMENO VENTI MINUTI. E NON: AVRAI UN PREMIO QUANDO SARAI BRAVO.
32 PRESENTARE IN MODO POSITIVO LA REGOLA: GIOCARE TRANQUILLAMENTE ALMENO QUINDICI MINUTI CON ANDREA ANZICHE : NON LITIGARE CON IL COMPAGNO ANDREA QUESTA RIDEFINIZIONE IN TERMINI POSITIVI DELLE RICHIESTE DEGLI INSEGNANTI RAPPRESENTA UNO DEGLI ELEMENTI CHIAVE PER LA TRASFORMAZIONE DEL CONTESTO RELAZIONALE IN TERMINI RECIPROCAMENTE MENO COERCITIVI E COSTRITTIVI
33 INOLTRE RAPPRESENTA UNA SORTA DI PALESTRA A ORIENTARSI SUGLI ASPETTI POSITIVI DELL ALUNNO, RINFORZANDOLI, E COSTRUENDO COSI GRADUALMENTE AREE POSITIVE DELLA SUA IDENTITA PERSONALE
34 DEVONO ESSERE SPECIFICATI I RINFORZI, SIANO ESSI TANGIBILI O DINAMICI E SOCIALI, NONCHE IL LORO RAPPORTO CON I COMPORTAMENTI RICHIESTI
35 UNA VOLTA FISSATI, CHIARAMENTE E IN POSITIVO, RICHIESTE E PREMI, GLI INSEGNANTI SI ASTENGONO DAL TORMENTARE QUOTIDIANAMENTE IL BAMBINO
36 SI DA UN MESSAGGIO DI ASSUNZIONE DI RESPONSIBILITA : TU SAI QUANTO VALE OGNI TUO COMPORTAMENTO, DECIDERAI TU SE GUADAGNARTI QUALCOSA O NO, SE FAI AVRAI, SE DECIDI DI NON FARE, NON E UN PROBLEMA, AVRAI PIU AVANTI, QUANDO LO RITERRAI PIU OPPORTUNO
37 IL CARTELLONE DA APPENDERE IN CLASSE in modo permanente e che sia ben visibile CON I COMPORTAMENTI DESIDERATI I PREMI CONCORDATI
38 Un tabellone della token cooperativa
39 E I SUOI LIMITI
40 LA REGOLA DEVE ESSERE INVESTITA DI AFFETTIVITA ALTRIMENTI RIMANE PRIVA DEL SUO CARBURANTE MOTIVAZIONALE PER CHI DOVREI FARLO?
41 IMPORTANTE LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA
42 IMPORTANTE LA CONDIVISIONE ALL INTERNO DEL GRUPPO DOCENTI CON LA FINALITA DI DARE MESSAGGI COERENTI
43
44 Quando in una classe ci sono molti casi problematici o è utile fare prevenzione su tutta la classe? COPING POWER PROGRAM Dr.ssa Laura Ruglioni Psicologo - Psicoterapeuta IRCCS Stella Maris, Al di là delle nuvole
45 traduzione e adattamento al contesto italiano del programma Coping Power a cura dell équipe del servizio Al di là delle nuvole Ed. Erickson, 2012
46 COPING POWER PROGRAM Il CPP è un programma multimodale ideato da John Lochman (Alabama University) per la gestione e il controllo della rabbia IL CPP in Italia è utilizzato in clinica presso l IRCSS Stella Maris con gruppi di bambini con disturbi del comportamento il CPP dal 2009 è applicato anche nella scuola ed è diventato un progetto di ricercata, supervisionato dall IRCCS Fondazione Stella Maris Università di Pisa e dal Prof J. Lochman Università dell Alabama (USA)
47 COPING POWER A SCUOLA: UN PROGETTO DI RICERCA Come possiamo osservare nelle prossime due slide i risultati indicano notevole riduzione dei problemi comportamentali nelle classi e un aumento dei comportamenti prosociali: i risultati sono stati presentati in riviste/convegni scientifici
48 RISULTATI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Classe seconda scuola primaria Pieve S.Paolo classe seconda scuola primaria Guamo Gruppo sperimentale PRIMA DOPO 0 Stress Sintomi emozionali Difficoltà di comportamento Iperattività e disattenzione Rapporti problematici con i pari Comportamento prosociale CAMPIONE: 2 classi II (51 alunni) STRUMENTO: SDQ ANALISI DATI: Test T per dati appaiati (diff. pre-post trattamento) RISULTATI: Cambiamento significativo su tutte le scale eccetto Rapporti Problematici con i pari.
49 RISULTATI ANNO SCOLASTICO 2011/2012 Classi prime scuola primaria Capannori A. B. Del Fiorentino Gruppo sperimentale PRIMA DOPO CAMPIONE: 3 classi prime (62 alunni) STRUMENTO: SDQ ANALISI DATI: Test T per dati appaiati (diff. pre-post trattamento) RISULTATI: riduzione significativa nella scala Stress e sulle scale Stress emotivo e Iperattività
50 Il CPP nel contesto scolastico Convergenza con Indicazioni Nazionali Ministeriali Può essere un progetto per didattica inclusiva (BES) Inclusione nella didattica
51 UNO SGUARDO ALLE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012 LA SCUOLA HA FUNZIONE ORIENTATIVA Esperienze didattiche aperte e stimolanti. Curiosità - Mettere alla prova le proprie capacità.
52 LE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012 leggere le proprie emozioni e La scuola gestirle favorisce lo sviluppo delle capacità per porsi obiettivi non immediati e perseguirli. COPING POWER: sistema traguardi+ sessioni per autoregolazion e emotiva e comportament ale
53 IN UN OTTICA INCLUSIVA: BES Decreto 27 dicembre 2012 Circolare ministeriale 6/03/2013 GLI e PAI (Piano Annuale inclusività) COPING POWER PROGRAM
54 Caratteristiche distintive del progetto Il percorso viene inserito nella programmazione didattica: le tematiche vengono sviluppate non solo nella sessione settimanale ma anche attraverso le attività didattiche a livello multidisciplinare e con il coinvolgimento di tutti i docenti.
55 REQUISITI PER PARTECIPARE AL PROGETTO anno scolastico 2013/2014 Percorso che richiede un grosso impegno da parte dei docenti in termini di tempo, disponibilità a mettersi in gioco. Forte motivazione da parte degli insegnanti (sia rispetto ai problemi della classe che all arricchimento professionale) Le Classi devono presentare problematiche di comportamento che interessano gran parte degli alunni : scarso rispetto delle regole, comportamenti aggressivi ed oppositivo provocatori, difficoltà di autocontrollo Disponibilità di tutti gli insegnanti di classe ad attuare il programma e a collaborare tra di loro e con gli esperti Il progetto è rivolto a due classi di scuola primaria per ogni IC.
56 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CON GLI ESPERTI FORMAZIONE 12 ore di Formazione ai docenti sulla metodologia del CPP organizzate in 6 incontri durante l anno scolastico, 1 incontro ogni mese e mezzo circa con i primi due più ravvicinati. SUPERVISIONE 4 ore di Supervisione ai docenti nella fase di attuazione del programma sulla classe, inoltre gli esperti sono disponibili per eventuali contatti attraverso skype.
57 LAVORO ATTUATO DAGLI INSEGNANTI NELLE CLASSI PROGRAMMA CON IL GRUPPO CLASSE I docenti attueranno sulla classe il protocollo costituito da 24 sessioni a cadenza settimanale di 1 ora/1 ora e mezza (per la durata di 6 mesi). VALUTAZIONE CON IL GRUPPO CLASSE I docenti dovranno effettuare una valutazione quotidiana dei traguardi degli alunni (strumento previsto dal programma) che richiede circa 30 minuti (a fine giornata) I docenti compileranno un questionario per ciascun alunno sia prima che al termine dell intervento, come previsto dal progetto di ricerca
58 Grazie per l attenzione
S.C. di NPI ASL CN 1- Savigliano Fossano Saluzzo
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