IL PROGRAMMA DI GOVERNANCE DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DEL PDZ

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1 ente gestore Comune di Azzano Decimo IL PROGRAMMA DI GOVERNANCE DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DEL PDZ Linee di indirizzo per l avvio del processo programmatorio settembre 2012

2 INDICE 1. Premessa: le strategie di sviluppo del Piano 2. I soggetti della pianificazione 3. I livelli della governance del processo pianificatorio 4. Gli attori partecipanti alla governance sociale 5. Il cronogramma delle attività Gli obiettivi del PDZ e le macroazioni per l area sociosanitaria 1. Premessa: le strategie di sviluppo del Piano La strategia per la governance del processo pianificatorio per la stesura del Piano di Zona 2013/2015 (PDZ) fa proprio l approccio della pianificazione territoriale partecipata. Questa impostazione è adottata non solo perché richiesta dalla normativa (ed espressa nelle linee guida regionali), ma in quanto ritenuta un opportunità per rendere più efficace ed efficiente qualsiasi azione pianificatoria, nonché una prerequisito necessario per lo sviluppo di un welfare comunitario (municipale) fondato su una diffusa responsabilità civile e sociale delle persone e delle organizzazioni. La costruzione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali locale (che trova definizione nel PDZ) è sostenibile e in grado di rispondere alle complesse esigenze odierne delle persone quanto più efficace è l impegno congiunto dei soggetti pubblici e privati per una integrazione tra le politiche sociali con le altre politiche pubbliche, attraverso un continuo e non saltuario dialogo (informazione, concertazione, consultazione) tra di essi e con le singole comunità. Il sistema integrato di interventi e servizi sociali locale poggia sul mantenimento delle risorse attuali, ma anche sulla promozione e integrazione delle molteplici risorse reali e potenziali, materiali e immateriali del territorio: le persone, le organizzazioni del terzo e quarto settore e del privato for profit, il capitale sociale, la responsabilità sociale delle imprese, ecc. Ma anche su un impegno per l adozione di forme innovative di gestione ed erogazione degli interventi e servizi sociali rese possibili dagli strumenti giuridici attuali che facilitino una co-responsabilizzazione e una co-gestione tra i diversi attori esistenti (es. fondazioni di partecipazione e comunitarie, strumenti alternativi all appalto per l affidamento degli incarichi, ecc.). Interventi e servizi che sempre più devono caratterizzarsi per la prossimità alle persone, favorendo scelte per la domiciliarità, l equità e l omogeneità nell erogazione e la tempestività nella presa in carico per le situazioni conclamate. La promozione di stili di vita sani, a partire dai minorenni e dalle famiglie, il contrasto alle molteplici forme di povertà, la prevenzione del disagio sono solo alcuni degli obiettivi che devono essere orientati a perseguire lo scopo ultimo della salute di tutte persone (intervenendo sui suoi molteplici determinanti) che è la condicio sine qua non per un duraturo sviluppo sociale ed economico del territorio. 1

3 2. I soggetti della pianificazione Per la realizzazione del processo programmatorio finalizzato alla stesura del PDZ 2013/2015 e del PAA 2013 si definisce un sistema istituzionale di governance multilivello che agisce congiuntamente a livello di: - Area vasta (provinciale): ambiti della provincia e Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale nell area dell integrazione sociosanitaria, e la Provincia di Pordenone nell area sociolavorativa; - Locale: ambito distrettuale 6.3 Soggetti Ruolo e funzione esercitata Componenti Assemblea dei Sindaci Responsabile del Servizio Sociale dei Comuni Ufficio di direzione e programmazione Organo di indirizzo e alta amministrazione del SSC Avvia, tramite il Presidente, e governa il processo di programmazione Convoca gli attori sociali e le loro rappresentanze Definisce le modalità di individuazione dei partecipanti alla programmazione Definisce le modalità di coordinamento e gestione dei tavoli tematici Condivide la funzione di governo con la Direzione dell ASS6 Dispone l allocazione delle risorse Esamina e approva la proposta di PDZ e PAA; Valuta i risultati raggiunti Stipula l Atto di Intesa e l Accordo di Programma Sindaci, o Assessori o Consiglieri delegati, dei Comuni di: Azzano Decimo Chions Fiume Veneto Pasiano di Pordenone Prata di Pordenone Pravisdomini Zoppola Svolge la funzione di governo tecnico della programmazione di zona e il coordinamento delle attività correlate al processo di elaborazione del PDZ. In particolare: - nell area di integrazione sociosanitaria di Area vasta collabora con il Coordinatore Socio Sanitario dell ASS6 e con gli altri Responsabili del SSC provinciali - nell area di integrazione sociosanitaria Locale collabora con il Direttore del Distretto socio sanitario Sud - nell area dell integrazione sociolavorativa con i Referenti dell Ente Provincia e di altri soggetti istituzionali e non istituzionali. Inoltre, egli assume responsabilità gestionali tese ad attuare i programmi definiti dall Organo politico, Definisce le proposte tecniche per la programmazione territoriale, nella scelta di indirizzi, priorità, soggetti da coinvolgere, ecc., Attiva, coordina e gestisce le risorse umane (es. incarichi), finanziarie e strumentali tese finalizzate alla realizzazione de PDZ, secondo le decisioni assunte dall Organo politico e con le risorse assegnate dalla Regione FVG ai Servizi Sociali dei Comuni Organismo tecnico strategico preordinato al supporto del Responsabile del Servizio Sociale dei Comuni nello svolgimento delle proprie funzioni volte alla predisposizione e adozione del PDZ Svolge il coordinamento tecnico delle attività legate all intero processo di elaborazione, stesura e implementazione del PDZ e del PAA Coordina lo svolgimento delle fasi programmatorie (informazione, consultazione e - Responsabile del SSC - Operatori sociali e amministrativi - Referente del Punto monitor All occorrenza l Ufficio potrà essere allargato ad altri soggetti quali: - Uno o più Sindaci delegati (con funzioni 2

4 co-progettazione) Partecipa al monitoraggio, verifica e valutazione dei risultati del Piano. È supportato tecnicamente dal professionista incaricato dall IRSSeS di raccordo con l Assemblea e di pre-analisi o di istruttoria delle tematiche) - Direttore del Distretto Socio Sanitario Sud, Responsabili di Servizio e Dipartimento dell ASS6 - Coordinatore socio sanitario dell ASS6 - Professionista incaricato dall IRSSeS Cabina di regia di Area vasta per l area sociosanitaria Cabina di regia di Area vasta per l area sociolavorativa Organismo tecnico finalizzato alla programmazione congiunta nell area di integrazione sociosanitaria. Fornisce una descrizione dei bisogni e delle risorse (servizi, interventi, progetti) disponibili nei singoli territori, proponendo obiettivi comuni all intero territorio provinciale. La Cabina di regia per l area sociosanitaria persegue il proprio obiettivo suddividendosi, dopo una prima definizione dei contenuti delle macroazioni, in quattro Gruppi di lavoro sulle seguenti aree tematiche: Minori e Famiglia, Anziani, Disabilità, Svantaggio e inclusione sociale (ob. 8.1 Linee Guida PDZ) Organismo tecnico finalizzato alla programmazione congiunta nell area di integrazione sociolavorativa. Fornisce una descrizione dei bisogni e delle risorse (servizi, interventi, progetti) disponibili nei singoli territori, proponendo obiettivi comuni all intero territorio provinciale (ob. 9.1 Linee Guida PDZ) - Uffici di direzione e programmazione dei SSC - Coordinatore Socio Sanitario dell ASS6 - Direttori dei Distretti Socio Sanitario dell ASS6 - Direttori dei Dipartimenti dell ASS6 - Uffici di direzione e programmazione dei SSC - Coordinatore Socio Sanitario dell ASS6 - Direttori dei Distretti Socio Sanitario dell ASS6 - Direttori dei Dipartimenti dell ASS6 - Responsabili dell Ente Provincia 3

5 3. I Livelli della governance del processo pianificatorio La governance del processo pianificatorio segue le indicazioni delle Linee Guida regionali adattandole alla situazione contingente del contesto locale, e si sviluppa nei seguenti quattro livelli: - Informazione e attivazione degli attori locali - Concertazione - Consultazione - Co-progettazione. Obiettivi regionali 2012 Obiettivo 1.1 Definire le modalità di coinvolgimento e di intervento dei diversi soggetti partecipanti ad ogni specifico livello di pianificazione nonché le scelte di metodo inerenti all'intero processo di governance del sistema dei servizi 1) Modalità di individuazione dei diversi soggetti partecipanti al processo di programmazione nelle fasi previste Fase Scopo e contenuti Attività svolta L attivazione della fase pianificatoria per la stesura del PDZ 2013/2015 prevede la realizzazione di un attività informativa di sensibilizzazione e attivazione della cittadinanza e dei soggetti istituzionali e non istituzionali locali. L attività ha per oggetto la presentazione delle Linee Guida regionali, le fasi e la tempistica del processo di pianificazione, l illustrazione di alcuni elementi significativi della base conoscitiva (Profilo di comunità) a disposizione dell Ufficio di direzione e programmazione al fine di condividere alcune chiavi di lettura del territorio. Oltre ad informare l iniziativa intende sollecitare la raccolta di materiali e proposte utili alla pianificazione, nonché la condivisione di problematiche, obiettivi e priorità da portare successivamente alla discussione dei Tavoli di concertazione e di consultazione ritoriali del SSC, ). Informazione / attivazione Concertazione Scopo di questa fase è la condivisione con le rappresentanze dei soggetti pubblici e degli attori sociali (organizzazioni sindacali, associazionismo, cooperazione sociale, volontariato e imprese) degli o- - Inserimento nella home page dei sito internet dell Ente gestore (Comune di Azzano Decimo) di informazioni relative all avvio del processo, fasi e tappe degli incontri, esiti, contenuti, risultati, ecc. (questa attività proseguirà anche nel corso delle fasi successive); - Diffusione di notizie e informazioni attraverso la newsletter già attiva presso il SSC; - Realizzazione di brochure e locandine da distribuire nei luoghi significativi del territorio (parrocchie, studi medici, farmacie, presidi ter L attività si sviluppa nella realizzazione di una Conferenza concertativa con una rappresentanza di soggetti istituzionali e con soggetti non i- 4

6 Consultazione Coprogettazione biettivi generali, delle strategie e delle priorità del PDZ, nonché del processo di governance sociale e delle tematiche principali da portare ai Tavoli tematici di consultazione. L attività potrà assumere in futuro una forma stabile per continuare a fornire annualmente delle linee di indirizzo, ma anche di verifica e valutazione del PDZ e del PAA L attività realizzata nei Tavoli tematici ha la funzione di conoscere e confrontare le opinioni e le istanze degli attori istituzionali e non istituzionali presenti sul territorio dell ambito 6.3 rispetto alcuni obiettivi regionali e locali di particolare valenza, indicati dall Assemblea dei Sindaci. I soggetti che intervengono possono alimentare la discussione sugli argomenti trattati (es. rispetto le risorse, le priorità, ecc.), chiarendo le problematiche e fornendo suggerimenti possibili per la ricerca di soluzioni. I Tavoli tematici contribuiscono alla costruzione della base conoscitiva e alla diagnosi sociale del territorio, in quanto riconosciuti portatori di saperi, esperienze, competenze, utili per fotografare il profilo della comunità; i loro componenti concorrono anche alla diffusione delle informazioni prodotte durante il processo pianificatorio Ha per scopo la stesura delle schede progettuali finalizzate al raggiungimento degli obiettivi del PDZ 2013/2015 e del PAA stituzionali soprattutto di secondo livello (cfr. 4) Attivazione di 4 Tavoli tematici di ambito distrettuale. - Minori e famiglia (immigrazione) - Disabilità - Adulti (povertà, svantaggio ed esclusione sociale, immigrazione adulti, dipendenze e salute mentale, domiciliarità) - Anziani. Ogni Tavolo tematico si incontrerà 3 volte. Saranno affrontati gli obiettivi emersi come prioritari nelle fasi precedenti nelle aree sociali e in quelle sociosanitarie indicate dalla Regione: materno-infantile; anziani; disabilità; malattie croniche; terminalità; salute mentale; dipendenza patologica. Realizzazione di 5 Tavoli di lavoro ristretti che operano nell aree di: sistema a multiutenza, minori e famiglia, adulti, anziani. Ogni Tavolo si incontrerà 2 o più volte per la stesura delle a- zioni progettuali 5

7 2) Criteri seguiti per l individuazione dei soggetti e le modalità di coinvolgimento Fase Criteri per l individuazione Modalità di coinvolgimento Alla Conferenza di Concertazione partecipano una rappresentanza di I soggetti partecipanti la Conferenza di Concertazione soggetti istituzionali e di attori sociali non istituzionali, soprattutto di sono identificati e proposti Concertazione secondo livello, che operano in diverse aree delle politiche pubbliche che si presentano come privilegiati per la costruzione di un efficace documento programmatorio all Assemblea dei Sindaci dal Responsabile del SSC sentito l Ufficio di direzione e programmazione Consultazione Coprogettazione Ai tre Tavoli tematici partecipano soggetti, istituzionali e non istituzionali congiuntamente, scelti sulla base dei criteri seguenti criteri preferenziali: - che operano sulla tematiche di attività (che conoscono) e che nel precedente processo programmatorio hanno contribuito fattivamente alla realizzazione degli obiettivi prefissati; - che hanno delle collaborazioni in atto con il SSC o con i singoli Comuni dell ambito distrettuale 6.3, e/o con l ASS 6; - che intendono partecipare in rappresentanza di interessi aggregati e dimostrano una fattiva volontà di raccordo con essi; - che sono in grado di garantire una continuità di presenza durante tutto l arco di tempo dei lavori; Ogni soggetto può partecipare solamente ad un Tavolo tematico. Egli si assume l impegno a contribuire concretamente alla buona realizzazione dei lavori, e qualora rappresenti più soggetti di facilitare la diffusione dei contenuti emersi. In ottemperanza a quanto previsto dalle Linee Guida regionali, i soggetti che partecipano ai Tavoli di coprogettazione sono coloro che apportano risorse proprie per la realizzazione delle concrete azioni finalizzate a conseguire gli obiettivi prefissati (partecipa chi fà). I rappresentanti dei soggetti istituzionali e non istituzionali che partecipano al lavoro dei Tavoli nel loro potere di rappresentanza devono essere garanti delle decisioni prese anche in termini di risorse (finanziarie, umane e strumentali) e aderire all impianto programmatorio in coerenza con gli obiettivi e le macroazioni definite. I soggetti sono identificati e proposti all Assemblea dei Sindaci dal Responsabile del SSC sentito l Ufficio di direzione e programmazione. Nell individuazione degli attori si terrà conto anche delle manifestazioni spontanee di interesse che giungeranno all Ufficio di direzione e programmazione nel corso delle precedenti fasi del processo programmatorio, nonché dei componenti i Tavoli tematici già attivi nell ambito nel quadro della progettazione Genitori-Educatori informa (GIF). Tutti i soggetti sono coinvolti tramite contatti diretti. Ad essi si chiede la sottoscrizione di una lettera di impegno ad una partecipazione costruttiva, unitamente ad una scheda conoscitiva e di soddisfazione del percorso svolto. I soggetti sono identificati dal Responsabile del SSC sentito l Ufficio di direzione e programmazione sulla base delle evidenze e delle scelte emerse nel corso delle precedenti fasi pianificatorie. 6

8 3) Modalità di coordinamento e gestione dei tavoli di lavoro Concertazione Consultazione Il coordinamento della Conferenza di Concertazione avviene secondo modalità definite dall Assemblea dei Sindaci sulla base di indicazioni fornite dal Responsabile del Servizio sociale dei Comuni. La collaborazione stretta tra i Servizi sociali e quelli Sanitari è considerata un prerequisito necessario per ottenere il massimo coinvolgimento e contributo da parte dei soggetti istituzionali e non istituzionali nel processo pianificatorio. La conduzione e il coordinamento dei Tavoli tematici è affidata a tre o più Operatori sociali indicati dal Responsabile del SSC che agiranno sotto la sua supervisione. Si prefigura nel Tavolo disabilità, area a forte integrazione socio sanitaria, una co-conduzione con degli Operatori del Distretto sanitario sud dell ASS6. La conduzione dei Tavoli seguirà la metodologia denominata Word Cafè che facilità la guida di gruppi numerosi. I conduttori svolgono la funzione di facilitatori della discussione, in qualità di esperti per la parte attinente al proprio ruolo, e di verbalizzatori dei contenuti emersi. Per un più efficace coordinamento nei Tavoli tematici, nonché della fase che li precederà e che li seguirà, si prevede la realizzazione di due incontri formativi di preparazione dei conduttori con la partecipazione dallo Psicologo di comunità collaboratore del SSC. Essi costituiranno uno staff di segreteria (server di rete) per ciascun Tavolo attivato con funzioni di comunicazione, coinvolgimento, organizzazzione e gestione dei momenti di incontro, nonché di cura delle relazioni con ciascun soggetto partecipante durante lo svolgimento di tutta la fase consultativa. Coprogettazione Il lavoro di coordinamento è realizzato dagli operatori dell Ufficio di direzione e programmazione che hanno partecipato alle precedenti fasi concertative e consultative, in collaborazione con alcuni dei conduttori dei Tavoli tematici, e sotto la supervisione del Responsabile del SSC. 7

9 4. Gli attori partecipanti alla governance sociale Livello della Concertazione È composto da rappresentanti delle istituzioni pubbliche provinciali e da attori sociali non istituzionali provinciali e locali. Attori coinvolti I: istituzionali, NI: non istituzionali I. Amministratori componenti l Assemblea dei Sindaci del SSC I. ASS6 (Coordinatore Socio Sanitario e Direttore del Distretto socio sanitario) I. Provincia di Pordenone (Servizio Politiche del lavoro e delle Politiche sociali (Lisetto/Marzinotto/Marino) I. Ufficio Scolastico Provinciale I. ASP Solidarietà di Azzano Decimo I. ASP Casa Lucia di Pasiano di Pordenone N.I. Fondazione Micoli-Toscano di Zoppola N.I. Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone N.I. Banca di Credito Cooperativo di Azzano Decimo N.I. Legacoop del FVG N.I. Confcooperative Unione provinciale delle cooperative di Pordenone N.I. Unione degli industriali di Pordenone N.I. CGIL, CISL, UIL N.I. Unione Artigiani e Piccole e Medie imprese di Pordenone N.I. Caritas della Diocesi di Concordia-Pordenone N.I. Centro Servizi per il Volontariato San Pietro Apostolo di Azzano Decimo N.I. - MOVI (Movimento di Volontariato Italiano) N.I. Rappresentante dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta N.I. Coordinamento Scuole materne private dell azzanese TOT. 17 Componenti Soggetti istituzionali (I.), Attori sociali non istituzionali (N.I.) Tematiche trattate - Il profilo demografico e delle attività dell ambito 6.3 (es. demografia, dati CSI, prog. Monitor Dis- Agio) - Strategie fondative del PDZ (Proposta, per la costruzione di una missione) - Obiettivi e azioni prioritarie del PDZ (cfr. Linee Guida Regionali e Macroazioni individuate dalle Cabine di regia provinciali in nell area sociosanitaria e sociolavorativa) Coordinatori Presidente Assemblea dei Sindaci (Sindaco del Comune di Azzano Decimo) con il supporto tecnico del Responsabile del SSC 8

10 Livello della Consultazione Ognuno dei quattro Tavoli tematici Minori e Famiglia, Adulti, Disabilità e Anziani, si incontra tre volte durante il mese di ottobre. La discussione è orientata su alcune tematiche ritenute prioritarie e indicate dall Assemblea dei Sindaci, così da massimizzare l efficienza nella gestione dei tempi e dei contenuti. La struttura dei lavori proposta ai Tavoli dal Responsabile del SSC e qui di seguito descritta va intesa come una guida che permette ad ognuno di comprendere i passi significativi da compiere per non perdere di vista l obiettivo finale. Primo incontro Obiettivi Avviare il lavoro, vedersi in faccia, condividere le modalità di lavoro, capire il quadro dello stato dell ambito distrettuale Attività - saluto e introduzione del responsabile del SSC, - presentazione delle modalità di lavoro del giorno e del percorso nel suo complesso - presentazione dei partecipanti e delle attività da essi svolte - presentazione della base conoscitiva preparata dall Ufficio di direzione e programmazione del SSC - verifica della comprensione di quanto presentato, del clima organizzativo e dei compiti per il prosieguo delle attività Segreteria Scheda presenze, verbalizzazione contenuti dell incontro, verifica delle impressioni dei partecipanti e preparazione del secondo incontro Secondo incontro Obiettivi Raccogliere le opinioni, impressioni, punti di vista dei partecipanti, le segnalazioni di criticità e le indicazioni di possibile miglioramento Attività - presentazione delle modalità di lavoro del giorno e della sintesi di quanto emerso in precedenza - confronto, raccolta dei punti di vista delle persone secondo la metodologia del Word cafè (tecnica di coinvolgimento di grandi gruppi, che invita le persone a riflettere su temi, dividendosi in gruppi più piccoli) - breve restituzione dei coordinatori Segreteria Stesura e organizzazione del rapporto da discutere in Ufficio di direzione e programmazione e restituzione successivamente ai Tavoli Terzo incontro Obiettivi Presentare e condividere quanto emerso nell incontro precedente, nonché le riflessioni sviluppate nel frattempo dall Ufficio di direzione e programmazione del SSC, raccogliere le adesioni dei soggetti interessati a partecipare alla successiva fase di co-progettazione Attività - presentazione e condivisione dei contenuti emersi in precedenza, e illustrazione delle riflessioni sviluppate dal SSC - verifica della disponibilità dei soggetti che con risorse proprie sono disponibili a partecipare alla fase successiva. 9

11 Tavolo Aree di intervento Attori coinvolti I. istituzionali, N.I. non istituzionali Coordinatori Minori e famiglia Immigrazione Sociosanitario: Materno Infantile, Disabilità, Malattie croniche, Terminalità I Rappr. Politico (Ass. Fiume Veneto C. Vaccher e Ass. Azzano Innocente) I - Consultorio familiare (Azzano) I Dip. Neuropsichiatria (Distretto) I Rappr. Istituti comprensivi (De Bortoli T., Ferrazzo G.) (Azzano, Prata, Chions e Pravisdomini, Pasiano) I Pediatra LS I Questura Uff. minori (Provincia) I Ministero di grazia e giustizia (UEPE) (UD-PN) I Ref. Progetti giovani comunali (cfr. Basso L.) I Prog. Monitor Disagio (ambito) (Toffanello E.) N.I. La Nostra Famiglia (San Vito al T.) N.I. Rappr. Servizi socio educativi, centri estivi (Coop Itaca) (Pordenone) N.I. Ass. Sulla Soglia (Chions) N.I. Ass. La Sorgente (Zoppola) N.I. Rappr. Ass. sportive (Mantovanelli S) (Azzano) N.I. Scuola Infanzia Gesù Bambino (Pessa N.) (Pravisdomini, Pasiano) N.I. Comitato genitori Istituto Compr. Azzano N.I. Gruppo AGESCI (Azzano e Chions) (2 nomi) N.I. Associazione gentori / Consulta (Azzano) N.I. Coop. Sociale Laboratorio Scuola (Pasiano) N.I. Rappresentanti sindacati CGIL, CISL, UIL N.I. Coop. Soc. Melarancia TOT. 24/25 Componenti Stefano carbone (Prog. Equilibrista SSC) Assistenti Sociali Gabriella Bortolussi (equipe minori SSC) Fabiola Cristante (equipe minori SSC) Linda Girotto (Prata e Pasiano) Erika Berto (Zoppola) Calendario incontri e sede di svolgimento del Tavolo minori e famiglia n. Data Orario Sede 1 Martedì 2 ottobbre 2 Martedì 9 ottobre 3 Martedì 30 ottobre 17,30-19,45 Proloco di Praturlone (Fiume Veneto) 10

12 Tavolo Aree di intervento Sotto Tavoli Attori coinvolti I: istituzionali, NI: non istituzionali Coordinatori Disabilità Disabilità, Disabilità infantile. Sociosanitario: Disabilità I Rappr. Politico I Rappr. Servizio Politiche del lavoro Provincia di Pordenone Comidis (provincia) I Rappr. Osservatorio provinciale delle politiche abitative, Provincia di Pordenone (provincia) I Rappr.SIL (Provincia) (Antonella Bulligan) I Rappr. Centri Diurni ASS6 (Provincia) (As. Soc. Mariarosa Savoca, Lorena Basso) N.I. Associazioni che operano sul tema della disabilità N.I. Coop.Soc. Il Ponte (M. Buosi) (Prata) N.I. Cooperativa Il Seme (G. Verardo) (Fiume) N.I. Coop. Soc. Laboratorio Scuola (A. Francescato) (Pasiano) TOT. Componenti Francescutto Daniela (Responsabile SSC) Assistenti Sociali Susi Del Colle (Fiume) Linda Ortolan (Azzano) Giuliana Pighin (Zoppola) Calendario incontri e sede di svolgimento del Tavolo disabilità n. Data Orario Sede 1 Martedì 2 ottobre 2 Martedì 9 ottobre 3 Martedì 30 ottobre 17,30 19,45 Distretto sanitario (Azzano Decimo) 11

13 Tavolo Aree di intervento Sotto Tavoli Attori coinvolti I: istituzionali, NI: non istituzionali Coordinatori Adulti Misure di contrasto alla povertà integrazione con le politiche del lavoro; Disagio ed esclusione sociale - dipendenze, salute mentale; Immigrazione e Domiciliarità Sociosanitario: Disabilità, malattie croniche, terminalità I Rappr. Politico (Sindaco Zoppola) I Rappr. Polizia municipale (Azzano) I Ministero di grazia e giustizia (UEPE) (UD-PN) I Rappr. Servizio Politiche del lavoro Provincia di Pordenone Comidis (Provincia) I Rappr. Osservatorio provinciale delle politiche abitative (Provincia) I Rappr.SIL, Ser.t, DSM (Pordenone) (Pordenone) (Antonella Bulligan) I Rappr. Centri Diurni ASS6 (Pordenone) (As. Soc. Mariarosa Savoca, Lorena Basso) N.I. Rappr. gruppi ACAT N.I. Associazioni che operano sul tema delle dipendenze (es. da gioco) N.I. Fondazione Opera Sacra Famiglia (Pordenone) N.I. Enaip FVG (Cordenons) (A. Francescato) N.I. Rappr.ti sindacali CGIL, CISL, UIL (Pordenone) N.I. Ass. Piccole e Medie imprese (Pordenone) N.I. ASDI distretto del mobile Livenza (Brugnera) N.I. Confagricoltura (Michele Zanchetta) (Pordenone) N.I. Ascom Confcommercio (Pordenone) N.I. Unione Prov. Coop. Friulane (V. Maiorano) (Pordenone) N.I. Coop consumatori Nord Est (Antonia Taverna) (Pordenone / Azzano) N.I. Coop.Soc. Il Ponte (M. Buosi) (Prata di Pn) N.I. Cooperativa Il Seme (G. Verardo) (Fiume Veneto) N.I. Coop. Soc. Laboratorio Scuola (A. Francescato) (Pasiano di Pn) N.I. Banca di Credito Cooperativo (D. Toppan) (Azzano Decimo) N.I. Banca Popolare Friuladria (E. Crestan) (Pordenone) N.I. Rete di Economia Solidale del Friuli Venezia Giulia (RES FVG) (F. Nilia) (Pordenone) N.I. Ass.i Italiana Agricoltura Biologica, (Zambon) (Budoia), APRO BIO (Canzit) (Codroipo) N.I. Ass. Nuovi Vicini (P. Zanet) (Pordenone) N.I. Ass. San Vincenzo onlus (P. Pitton) (Azzano Decimo) N.I. Ass. Banco Alimentare Onlus (L. Moro) (Pordenone) N.I. Ass. "Sulla Soglia" onlus (V. Ros) (Chions) N.I. Caritas Diocesana di Concordia di Pordenone (Pres. D. Pavan) (Pordenone) N.I. Croce Rossa Italiana (R. Pivetta) (Pordenone) TOT. 35 Componenti Daniela Francescutto (Responsabile SSC) Eliano Fregonese (Uff. direzione SSC) Assistenti sociali Rosanna Gelsomino (SSC sede centrale) Chiara Bozza (equipe minori SSC) Luana Poletto (Prata) Saul Serravalle (Pasiano) 12

14 Calendario incontri e sede di svolgimento del Tavolo adulti n. Data Orario Sede 1 Mercoledì 3 ottobre 2 Mercoledì 10 ottobre 3 Mercoledì 31 ottobre 17,30 19,45 Sala ENAL (Azzano Decimo, loc Tiezzo) Tavolo Aree di intervento Attori coinvolti I: istituzionali, NI: non istituzionali Coordinatori Anziani Immigrazione, Domiciliarità Sociosanitario: Disabilità, malattie croniche, terminalità I - Rappr. Politico I - Rappr. RSA ASS6 (Distretto) I - Rappr. CSM ASS6 (Distretto) I Responsabile Servizio Infermieristico Distretto sanitario Distretto) I Assistente Domiciliare del territorio (Ambito) I Assistente Domiciliare del Centro diurno (Azzano) N.I. ASP Casa di Riposo di Azzano Decimo (Azzano) N.I. ASP Casa di Riposo di Pasiano di PN (Pasiano) N.I. Fondazione Casa di Riposo di Zoppola (Zoppola) N.I. Coop Sociale Acli (Cordenons) N.I. Ass. San Pietro Apostolo (Azzano) N.I. Rappr. Sindacati pensionati / Patronati CGIL, CISL, UIL (Pordenone) N.I. Rappr. gruppi ACAT N.I. Ass. AUSER (Azzano) N.I. Ass. Familiari Alzheimer Pordenone (Pordenone) N.I. Ass. Ictus (Pordenone) N.I. Gruppo Ape operose (Azzano) TOT. 17 Componenti Stefano carbone (Prog. Equilibrista SSC) Assistenti sociali Stefania Ferrreri (Azzano) Elisa Pitton (Azzano) Enrica Pasqual (Chions) Debora Berto (Fiume Veneto) Zanon Alessia (Pravisdomini) Calendario incontri e sede di svolgimento del Tavolo anziani n. Data Orario Sede 1 Mercoledì 3 ottobre 2 Mercoledì 10 ottobre 3 Mercoledì 31 ottobre 17,30 19,45 Proloco di Praturlone (Fiume Veneto) 13

15 GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Piano di Zona 2013/ Il cronogramma delle attività 2012 Attività Contenuti 1. Definizione delle macroazioni di Area vasta nell area sociosanitaria e sociolavorativa 2. Elaborazione e redazione di documenti strumentali al processo pianificatorio Realizzazione di incontri delle Cabine di Regia di Area vasta tra SSC, ASS6, Provincia nelle aree di integrazione sociosanitaria e sociolavorativa Ideazione e realizzazione di materiali informativi (brochure, locandine, newsletter, contenuti on line, ecc), schede di raccolta dati ecc. 3. Stesura del profilo di comunità del PDZ Raccolta, analisi, elaborazione dati per la stesura del Profilo di comunità 4. Avvio (politico) del processo programmatorio 5. Avvio (tecnico) del processo programmatorio 6. Svolgimento della Conferenza concertativa (Sala Consigliare di Azzano Decimo) 7. Elaborazione del documento relativo agli obiettivi di integrazione socio sanitaria del PDZ (Preintesa sociosanitaria) 8. Svolgimento della fase consultativa 9. Svolgimento della coprogettazione ed elaborazione definitiva del PDZ e del PAA Incontro con le Rappresentanze di cui all art. 27 L.R. 6/2006 per l acquisizione del Parere sul PDZ 11. Approvazione politica del PDZ 2013/2015 e de PAA 2013 Definizione e approvazione dell Assemblea dei Sindaci del processo di governance, degli obiettivi regionali sociali e di integrazione sociosanitaria Realizzazione delle iniziative informative, di attivazione e coinvolgimento dei soggetti istituzionali e non istituzionali nella programmazione del PDZ Realizzazione di un incontro con le rappresentanze dei soggetti pubblici e degli attori sociali per la raccolta delle linee di indirizzo condivise Stesura del documento redatto sulla base dei contenuti emersi negli incontri delle Cabine di regia di area vasta per l area sociosanitaria e per l area sociolavorativa, sugli obiettivi regionali indicati dalle Linee Guida per il PDZ; integrati con i contenuti proposti a livello locale di ambito distrettuale. Approvazione del testo da parte dell Assemblea dei Sindaci con la sottoscrizione congiunta del Presidente dell Assemblea e del Direttore generale dell ASS6; invio in Regione per la verifica di conformità e la successiva approvazione Realizzazione di quattro Tavoli tematici sulla base del Programma di governance approvato dall Assemblea dei Sindaci Stesura completa delle schede progettuali del PDZ e del PAA sulla base dei contenuti emersi durante lo svolgimento delle fasi precedenti Acquisizione dei pareri sul PDZ dalle Rappresentanze territoriali delle associazioni, delle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul territorio regionale* Approvazione dell Assemblea dei Sindaci del PDZ e del PAA 14

16 12. Valutazione e rilascio del parere di congruità da parte della Regione parte della Direzione Regionale Valutazione di conformità e rilascio del parere di congruità sul PDZ da Sottoscrizione dell Atto di Intesa tra l Assemblea dei Sindaci e la Direzione 13. Sottoscrizione degli atti di Intesa, Generale dell ASS6 del PDZ, e dell Accordo di Programma con i soggetti dell accordo di programma e invio in Regione partecipanti alla realizzazione del PDZ e invio in Regione N.B. Nel mese di gennaio 2013 si prevedere la realizzazione di iniziative per la presentazione pubblica del PDZ 2013/2015 e del PAA 2013 *CAPLA; Consulta regionale delle associazioni dei disabili; Unione regionale delle camere di Commercio; AREA; ANASTE; UNEBA; FISA 15

17 I Soggetti e l organizzazione della governance sociale Conferenza di Concertazione Cabina di regia di Area Vasta per l integrazione Sociosanitaria Assemblea dei Sindaci Ufficio di direzione e programmazione Cabina di regia di Area Vasta per l integrazione Sociolavorativa Tavolo tematico: Tavolo tematico: Tavolo tematico: Tavolo tematico: Gruppo lavoro Minori e Fam. Minori e famiglie Disabilità Adulti Anziani Gruppo lavoro Anziani Gruppo lavoro Disabilità Gruppo lavoro Svantaggio Tavolo di Coprogettazione Minori e famiglie Tavolo di Coprogettazione Disabilità Tavolo di Coprogettazione Adulti Tavolo di Coprogettazione Anziani Tavolo di Coprogettazione Azioni di sistema 16

18 OBIETTIVI REGIONALI E MACROAZIONI PER L AREA SOCIOSANITARIA DEL PIANO DI ZONA 2013/2015 Nello schema seguente sono riportati gli obiettivi regionali per il Piano di Zona 2013/2015 indicati dalle Linee Guida della Regione, le macroazioni di area vasta individuate dal Tavolo di lavoro interorganizzativo SSC Distretti sanitari dell ASS6 nell area sociosanitaria. Sono inoltre state aggiunte alcune proposte di azioni in rispota agli obiettivi di natura sociali, ricavate anche sulla base dei risultati attesi indicati dalle Linee Guida regionali. Tab. n. 1/6 Obiettivi 2013/2015 N. 4 Integrazione socio-sanitaria: obiettivi comuni a tutte le aree Area di intervento Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) Di sistema a multiutenza (R, SS) N Definire/migliorare un sistema di accesso integrato ai servizi sociosanitari (R, SS) N Sviluppare e qualificare le Unità di valutazione multiprofessionale in tutte le aree di integrazione sociosanitaria (R, SS) N Utilizzare sistematicamente la valutazione multidimensionale e adottare progressivamente strumenti uniformi e standardizzati (R, SS) N Programmare le risorse ritenute appropriate e disponibili attraverso il dispositivo del progetto personalizzato di intervento o del piano di assistenza/intervento. (R, SS) N Definire/aggiornare la descrizione dell offerta dei servizi e interventi sociosanitari disponibili per i cittadini in ciascun territorio di riferimento (R, SS) N Migliorare i livelli organizzativi ed operativi di integrazione sociosanitaria finalizzati alla presa in carico integrata assicurando la continuità assistenziale tra ospedale e territorio/domicilio, tra diversi tipi di servizi sanitari e tra servizi sanitari e servizi sociali, in modo particolare nel momento del passaggio all età adulta N Redigere un documento descrittivo del sistema di accesso integrato per le persone con malattie croniche e con disabilità (AV) N Confermare le proce dure in uso migliorandole (AV) N Promuovere uniformità sul territorio provinciale secondo le modalità indicate dalla Regione e condivise tra i SSC e i Distretti sanitari (AV) N Predisposizione di un progetto personalizzato di intervento o un piano di assistenza secondo format condivisi per tutti i casi che a seguito della valutazione multidi sciplinare sortiscono una presa in carico (AV) N Redazione di cataloghi aggiornati dei servizi integrati SSC e ASS per ciascuna area di integrazione sociosanitaria, sia cartacei che digitali (web) (AV) N Confermare, modificare o condividere tra SSC, ASS, AO, NF protocolli relativi alla continuità assistenziale sia riferita ai passaggi correlati alle varie fasi di età sia riferita ai passaggi tra strutture di ricovero e territorio (AV) 17

19 Tab. n. 2/6 Obiettivi 2013/2015 N. 5 Integrazione socio-sanitaria: Area minori e famiglia N. 10 Area famiglia e genitorialità Area di intervento Sociale: Minori e Famiglia Sociosanitaria: Materno Infantile Sociale: Minori e Famiglia Sociosanitaria: Materno Infantile Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) (R, SS) N Promuovere la permanenza dei minori in famiglia (R, SS) N Potenziare e qualificare il processo di sostegno e allontanamento del minore nonché il sistema di accoglienza dei minori collocati all esterno della propria famiglia di origine (R, SS) N Collegare gli interventi sociali e sociosanitari programmati nei PDZ con specifiche azioni inerenti le politiche familiari Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) N Rivalutazione e qualificazione dei percorsi valutativi tramite equipe di valutazione multi professionali dedicate ai minori e ai nuclei famigliari connotati da multi problematicità (diagnosi e prognosi delle famiglie e dei minori secondo metodi e tempi congruenti alle necessità degli stessi) (AV) N Formalizzazione Equipe Integrata Tutela Minori (EITM) (AV) N Identificazione dei fattori di rischio rispetto all allontanamento (AV) N Definizione delle modalità di presa in carico, dei fattori di rischio per l allontanamento dei minori, nonché di protocolli per il trattamento dei minori e delle loro famiglie con priorità per gli adolescenti con esordi psichiatrici (AV) N Promozione di nuove modalità di intervento di sostegno alle famiglie in difficoltà per ridurre il numero di allontanamenti e/o diminuire il tempo di permanenza nelle comunità (AV) N Sviluppo dell affido (AV) N Condivisione con le comunità di accoglienza provinciali la definizione di accordi per individuare un offerta diversificata (AV) N Attuazione di una governance terapeutica secondo una linea di continuità (AV) N Definizione tra SSC e ASS6 dei criteri di compartecipazione al costo delle rette omogenei sul territorio Aziendale (AV) N Sostegno alla genitorialità (percorso nascite) e mediazione dei conflitti di coppia (AV) 18

20 Tab. n. 3/6 Obiettivi 2013/2015 N. 6 Integrazione socio-sanitaria: Area disabilità Area di intervento Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) Sociale: Disabilità Sociosanitaria: Disabilità, malattie croniche, terminalità (R, SS) N Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari N Conferma di quanto giù fatto ed estensione dell organizzazione modulare a tutti i centri diurni a gestione diretta al fine di favorire la continuità educativa con scuola e territorio (AV) N Individuazione di contesti comunitari inclusivi nei quali sperimentare processi di autonomia individuale e promuovere nuovi modelli organizzativi alternativi a quelli dei centri diurni (AV) N Sviluppo del modello organizzativo a rete delle fattorie sociali come modello inclusivo innovativo da attuare sia in contesto rurale che urbano (AV) N Sperimentazione, nell ottica delle diversificazioni dei sistemi semiresidenziali, di soluzioni integrative ai centri diurni che siano orientate ad offrire una risposta mirata alle persone disabili che invecchiano (AV) 19

21 Tab. n. 4/6 Obiettivi 2013/2015 N. 7 Integrazione socio-sanitaria: Area anziani Area di intervento Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) (R, SS) N. 7.1 Promuovere interventi di promozione della salute e di prevenzione delle disabilità nell anziano Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) N Sviluppo di opportunità inerenti la promozione di stili di vita sani (almeno un programma all anno) (AV) N Analisi delle condizioni per una domiciliarità possibile con differenziazione fra aree rurali ed aree urbane (AV) Sociale: Anziani - autosufficienti Sociosanitaria: Anziani (R, SS) N Sviluppare la domiciliarità, sostenere le famiglie, qualificare il lavoro di cura degli assistenti familiari, sperimentare soluzioni innovative di risposta residenziale (es. utilizzo condiviso di civili abitazioni per favorire forme di convivenza per anziani soli ) per ampliare le possibilità anche di coloro che necessitano di assistenza e cure di vivere in contesti di vita non istituzionalizzanti N Analisi dei sistemi di domiciliarità esistenti e sviluppo e ri-orientamento verso migliori forme di integrazione (ad esempio SAD-ADI, infermiere di comunità e custode sociale, ) (AV) N Implementazione delle reti locali a supporto della domiciliarità (AV) N Sperimentazione di sistemi tecnologici/domotici per analizzare il mix tra relazione e tecnologia (AV) Potenziamento di funzioni respiro orientate alla domiciliarità unitamente alla qualificazione del lavoro di cura degli assistenti famigliari, sperimentando formule di assistenza diversificate ed innovative (AV) N Messa a regime della lista unica e monitoraggio delle liste di attesa per ingressi nelle strutture residenziali (AV) 20

22 Tab. n.5/6 Obiettivi 2013/2015 N. 8 Integrazione socio-sanitaria: Area disabilità, dipendenze e salute mentale in tema di inserimento lavorativo Area di intervento Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) Sociale: Disabilità Sociosanitaria: Disabilità Sociale: Dipendenze salute mentale Sociosanitaria: dipendenze salute mentale (R, SS) N Favorire lo sviluppo di opportunità lavorative e di inclusione sociale per le persone svantaggiate nell ambito di nuovi accordi pubblico-privato, di reti locali di economia solidale e di filiere produttive di economia sociale N Riordinare il sistema degli inserimenti lavorativi rafforzando e consolidando ulteriormente le forme di integrazione funzionale tra servizi sul piano metodologico (strategie generali e progettazioni) e operativo (utilizzo di strumenti di condivisione dell utenza) all interno dell ASS6 (SIL, DSM, SeRT), tra ASS6 e Provincia (COMIDIS) e in prospettiva con i SSC (AV) N Realizzazione di attività tese a favorire lo sviluppo di esperienze innovative di inclusione socio lavorativa basata sulla valorizzazione di competenze e motivazioni personali e in particolare: a) consulenza e accompagnamento senza strumenti di protezione (in particolare la metodologia dell Individual Placemente Support IPS) e b) microcredito e sistemi di micro impresa per lo sviluppo di economie civili e solidaristiche (AV) N Analisi delle esperienze condotte sull abitare sociale, messa a sistema di modelli da utilizzare come buone prassi e definire poi come livelli di servizio. Condivisione e sperimentazione di strumentazioni tecnologiche per analizzare il MIX più efficace tra relazione diretta con l operatore e supporti e comunicazioni mediate da ICT e domotica (AV) N Promozione di progetti orientati al co-housing, allo sviluppo di sistemi gestionali innovativi (es. fondazione di partecipazione, ) (AV) 21

23 Tab. n. 6/6 Obiettivi 2013/2015 N. 9 Misure di contrasto alla povertà integrazione con le politiche del lavoro Area di intervento Sociale: inclusione sociale (disagio) Obiettivi Regionali (R), Locali (L), Sociali (S), Sociosanitari (SS) (R, SS) N Promuovere misure di contrasto alla povertà che accanto agli interventi di integrazioni economiche prevedano l utilizzo di strumenti di re-inserimento lavorativo-sociale secondo una logica di attivazione che miri all autonomia della persona Macroazioni Area vasta (AV), Locale (L) N Realizzare un progetto provinciale di sistema finalizzato a migliorare la capacità dei territori di realizzare l inclusione sociale e lavorativa di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, in carico al SSC, attraverso l attivazione di una rete di accompagnamento e promozione e la ridefinizione dei servizi per l inclusione socio lavorativa (AV) 22

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