olivenews Campagna finanziata con il contributo della Comunità Europea e dell Italia
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- Berta Pippi
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1 olivenews notiziario a cura del Consorzio Volontario olivicoltori società Consortile a r. l. - Catanzaro LA mosca DeLL olivo Introduzione La mosca dell'olivo, detta anche mosca olearia (Bactrocera oleae Gmelin, 1790), è un insetto appartenente alla sottofamiglia dei Dacinae (Munro, 1984). È una specie carpofaga, la cui larva compie delle erosioni a carico della drupa dell'olivo. L'incidenza dei suoi attacchi tende ad accentuarsi nelle regioni più umide e più fresche dell'areale di coltivazione, con una notevole variabilità secondo la varietà coltivata, mentre diventa meno marcata nelle zone a estati calde e siccitose e su cultivar da olio. La mosca delle olive, diffusa in tutte le regioni olivicole, è considerata il fitofago chiave della coltura dell'olivo. I danni causati alle olive da olio, mediante i suoi stadi preimmaginali, sono sia quantitativi, dovuti alla perdita delle olive che cascolano in seguito all'attacco e alla riduzione della resa in olio; - che qualitativi - identificabili con alterazioni delle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dell'olio. Bactrocera oleae è stata oggetto sia in Italia sia negli altri Paesi a forte tradizione olivicola di numerosi studi e le conoscenze acquisite hanno permesso di formulare diverse strategie di difesa basata sui concetti di lotta guidata e integrata. Nel corso degli ultimi anni l Unione Europea ha emanato regolamenti volti al miglioramento della qualità dell olio. La Regione Calabria nel recepire queste normative ha promosso azioni nel settore della difesa fitosanitaria dell olivo basate prevalentemente sul controllo dell infestazioni della mosca mediante l applicazione del In questo numero: Speciale mosca dell olivo; Il Regolamento CE 867/08. Campagna finanziata con il contributo della Comunità Europea e dell Italia
2 Disciplinare di Produzione Integrata. Anche il Consorzio Volontario Olivicoltori (CVO) che in ottemperanza al Regolamento 867/08 (terza annualità) settore 3 Azione 3A offre agli associati un servizio di assistenza tecnica segnatamente alla lotta contro la mosca delle olive. Ciclo biologico della mosca quale agente di danno Un agente di danno attacca la pianta senza possibilità di reazione a differenza di un agente di malattia che causa un alterazione nelle normali fasi fisiologiche della pianta. Il ciclo biologico della mosca inizia come pupa nel terreno, nelle zone a clima mite a volte può svernare come adulto o come larva dentro alle olive rimaste sull albero. L adulto appare identificabile per la presenza sul torace grigioblu di tre linee nere longitudinali e ali trasparenti con riflessi iridescenti con una macchietta apicale bruna; mentre la femmina (Fig. 1) è riconoscibile per la presenza dell ovopositore. Le femmine depongono le uova a partire dall'estate inoltrata, Fig. 1. Particolare di femmina in fase di ovideposizione quando l'oliva ha almeno un diametro di 7-8 mm. L'ovideposizione avviene praticando una puntura con l'ovopositore sulla buccia dell'oliva e lasciando un solo uovo nella cavità sottostante. La puntura ha una caratteristica forma triangolare dovuta ad un effetto ottico. Una puntura fresca ha un colore verde scuro, mentre le punture vecchie hanno un colore bruno-giallastro a seguito della cicatrizzazione della ferita. Fig. 2. Uovo etologia La schiusura dell'uovo (Fig. 2) avviene dopo un periodo variabile secondo le condizioni climatiche: da 2-3 giorni nel periodo estivo ad una decina di giorni nel periodo autunnale. La larva neonata (Fig. 3) scava inizialmente una galleria superficiale, ma in seguito si sposta in profondità nella polpa fino ad arrivare al nocciolo, che in ogni modo non viene intaccato. Durante lo sviluppo larvale avvengono due mute con conseguente incremento delle dimensioni della larva. In prossimità della terza muta la larva di III età si sposta verso la superficie e prepara il foro di uscita per l'adulto rodendo la polpa fino a lasciare un sottilissimo strato superficiale. In questa fase l'oliva mostra chiaramente i sintomi dell'attacco perché si presenta più scura in corrispondenza della mina. Sulla superficie è bene evidente un'area circolare traslucida dovuta alla pellicola residua lasciata. La pupa resta quiescente nella cavità sottostante, protetta all'interno del pupario (Fig. 4) formato dall'esuvia della larva matura. A maturità l'adulto rompe l'esuvia della Fig. 4. Pupario Fig. 3. Giovane larva di III età pupa e fuoriesce dal pupario. Con una pressione rompe la pellicola superficiale lasciata dalla larva e sfarfalla lasciando il foro di uscita. Nel tardo autunno ed in inverno il comportamento cambia: la larva matura fuoriesce dall'oliva e si lascia cadere nel terreno dove avviene l'impupamento. Gli adulti si nutrono di materiale zuccherino, proteico e del succo che fuoriesce dalle olive inseguito alle punture da ovideposizione. Le larve nutrendosi della polpa dei frutti, scavano a loro interno delle gallerie; le olive bacate possono essere invase da microrganismi che provocano marciumi, con conseguente cascola. Danni causati dalla mosca A carico della mosca possono essere distinti tre principali tipologie di danno:
3 1. Distruzione diretta della polpa dovuta all attività trofica delle larve; 2. Cascola delle drupe infestate; 3. Alterazione qualitativa delle olive e conseguentemente dell olio. La prima tipologia di danno è relativamente modesta in quanto la perdita di polpa è dell ordine del 3-5% sul peso fresco. La cascola delle olive costituisce il danno più importante fra quelli causati dalla mosca, in quanto può interessare una parte consistente della produzione che rimane inutilizzabile per l ottenimento di olio di qualità. A parità di numero di olive cascolate risulta assai più dannosa la cascola che si verifica nel periodo settembre-ottobre rispetto a quella di luglio-agosto, potendo quest ultima trovare compensazione ponderale nel prodotto rimasto sulla chioma. In merito all aspetto qualitativo si evidenzia l incidenza negativa delle alte percentuali di infestazioni sui parametri merceologici (acidità e numero di perossidi) e su altri importanti parametri chimici dell olio (componente fenolica e sterolica, costanti spettrofotometriche) nonché sulle caratteristiche sensoriali. strategie di lotta Al fine di poter effettuare una metodologia di lotta è indispensabile considerare l acquisizione di parametri: andamento della temperatura e dell umidità e caratteristiche delle olive. E possibile così formulare dei modelli previsionali di infestazione e quindi programmare gli interventi antidacici, con l obiettivo di utilizzare efficacemente metodi ecocompatibili in grado di assicurare la quantità massima di olio raccoglibile con le migliori caratteristiche qualitative. andamento della temperatura e dell umidità. La temperatura ha un ruolo importante anche sulla vitalità e sui ritmi di riproduzione. Temperature superiori ai 30 C provocano il riassorbimento dei follicoli ovarici riducendo la fecondità delle femmine: una femmina depone in media 2-4 uova al giorno in piena estate e uova in autunno. Temperature persistenti sopra i 32 C per diverse ore al giorno provocano anche mortalità superiori all'80% delle uova e delle larve di I età. Le basse temperature hanno invece un'importanza decisamente limitata in quanto la vitalità è compromessa dalle temperature inferiori ai 0 C. Date le condizioni climatiche ordinarie nell'areale di vegetazione dell'olivo si deduce che le basse temperature interferiscono sulla dinamica di popolazione solo nelle zone più settentrionali dell'areale dell'olivo e in inverni particolarmente rigidi. In generale si può dire che sono ottimali le temperature comprese fra i 20 C e i 30 C sia per le ovideposizioni sia per lo sviluppo lar- Fig. 5. correlazione temperatura-pericolo di infestazione-mesi anno
4 vale, unitamente ad un decorso climatico umido. Dal grafico (Fig. 5) è possibile correlare quanto influisce la temperatura nel determinare la suscettività agli attacchi della mosca. Il secondo fattore ambientale di controllo è rappresentato dalle caratteristiche intrinseche delle olive e dalla fase fenologica della pianta. Le femmine ricevono stimoli sensoriali che denotano il grado di recettività dell'oliva, fenomeno che permette loro di scegliere le olive: prima dell'ovodeposizione la femmina "saggia" la dimensione, il colore e l'odore e, sembra, la presenza di determinate specie batteriche. Sono frequenti soprattutto in piena estate le punture sterili, provocate dalle femmine per saggiare la recettività dell'oliva. L'etologia della mosca è un aspetto al quale si sta rivolgendo una particolare attenzione negli ultimi anni per studiare metodi di lotta preventiva basati sull'impiego di prodotti repellenti (rame, caolino, ecc.). Lo sviluppo larvale è invece condizionato dalla consistenza della polpa e soprattutto dalle dimensioni della drupa. Nelle olive da mensa, infatti, la mortalità estiva è più contenuta in quanto la larva riesce a sfuggire agli effetti letali delle alte temperature migrando in profondità. La consistenza della polpa è invece un carattere intrinseco. Ne consegue che la suscettività agli attacchi della mosca ha rilevanti differenze secondo la cultivar. tecniche di controllo: chimica, biologica, biotecnica Lotta biologica: si avvale di entomofagi specifici tra cui Imenotteri Calcicoidei, sono parassitoidi larvali che attaccano la prima generazione estiva controllandone la popolazione. Opius concolor è un entomoparassita più specifico in grado di parassitizzare la mosca tutto il periodo dell anno, attacca primariamente gli stadi larvali di Bactrocera oleae senza interromperne lo sviluppo fino allo stadio di pupa. La femmina depone un uovo nella larva della mosca, in genere su larve di II o III età, e il parassita si sviluppa all'interno dell'ospite passando attraverso tre stradi larvali e uno di pupa. Al momento dello sfarfallamento l'adulto fora il tegumento dell'ospite, provocandone la morte, e poi del pupario. Beauveria bassiana è un fungo endofita con proprietà entomopatogene utilizzato nella lotta biologica, in grado di causare danni a diversi tipi di insetti agendo come parassita. Il fungo provoca una malattia conosciuta come calcino o malattia del baco da seta. Quando le spore del fungo entrano in contatto con il corpo di un insetto, germinano, entrano nel corpo e si sviluppano, uccidendo l'insetto. Dopo la morte dell'insetto una schiuma bianca si sviluppa sul cadavere producendo nuove spore. In considerazione che pochi sono i predatori e i parassitoidi specifici per la lotta è buona norma conservare intorno agli oliveti, anche una flora spontanea in cui gli entomofagi possono trovare rifugio e nutrimento, anche su altri insetti, al fine di salvaguardare un efficiente entomofauna utile. Lotta biotecnica: è praticata per lo più a livello sperimentale o in aziende pilota o come coadiuvante della lotta integrata con l'uso delle trappole per monitoraggio e trappole per la cattura massale. Le trappole per il monitoraggio sono di colore giallo, in quanto gli adulti della mosca dell'olivo ne sono attratti, (trap-test). Sono impiegate per rilevare l'andamento della popolazione di adulti allo scopo di stimare la soglia di intervento. Le trappole sono impregnate con un insetticida concentrato dotato di forte potere abbattente e di lunga durata. Fra i vari insetticidi i migliori risultati si ottengono con il deltametrina. Le trappole per la cattura massale (mass trap) sono impiegate per catturare in massa gli adulti in modo da abbatterne la popolazione fino a livelli tali da mantenere le infestazioni sotto la soglia di intervento. Possono essere cosparse con feromone o con sostanze proteiche. Il feromone sintetico (1,7- dioxaspiro-5,5-undecano) è una riproduzione del componente principale del feromone sessuale naturale, emesso dalla femmina per atti-
5 Saccharopolyspora spinosa, un attinomicete presente nel suolo. Oltre a spinosad, Spintor Fly contiene altri sei ingredienti che lo rendono più attrattivo e ne migliorano la persistenza sulle piante rispetto ad altre esche in commercio. Si tratta in sintesi di proteine vegetali, sostanze stabilizzanti, zuccheri, umettanti che mantengono la soluzione applicata viscosa ed emettono sostanze attrattirare il maschio. Per la sua selettività è ideale per il mass trapping, tuttavia le trappole innescate con il solo feromone danno risultati non molto efficaci: il feromone della mosca dell'olivo è infatti molto volatile e dopo 3-4 settimane la capacità di richiamo si riduce sensibilmente. Le sostanze proteiche sono sostanze azotate volatili che attirano le mosche alla ricerca di integratori proteici della loro dieta. Come attrattivi alimentari possono essere utilizzate le proteine idrolizzate e i sali ammoniacali. Lo svantaggio di questi attrattivi è influenzato dalle condizioni atmosferiche (temperatura ed umidità relativa). I migliori risultati si ottengono combinando una proteina idrolizzata con un sale ammoniacale nella stessa trappola, oppure combinando un attrattivo alimentare con il feromone. La loro densità deve essere elevata (una trappola per pianta con attrattivi sessuali e/o alimentari). La cattura massale o mass trapping ha dato finora risultati paragonabili a quelli della lotta chimica attuata con le esche proteiche e solo se attuata su vasta scala. Si presta perciò per programmi di lotta a livello comprensoriale, mentre offre risultati non eccellenti se attuata a livello aziendale, specie se su limitate estensioni. Lotta chimica: segue i criteri della lotta guidata ed integrata e i trattamenti vanno eseguiti al superamento della soglia dell intervento in ottemperanza alle norme tecniche presenti nel disciplinare di Produzione Integrata promosso dalla Regione Calabria. Si riporta in seguito la tabella con le modalità di intervento e relativo principio attivo da utilizzare: Tab 1 difesa olivo (tratta dal Disciplinare produzione Integrata anno 2010 Regione Calabria) Innovazioni lotta mosca delle olive Di recente inserimento è l introduzione dello spintor fly a base di spinosad, prodotto di derivazione naturale, è un'esca proteica pronta all'uso specifico per il controllo di Ceratitis capitata (mosca della frutta) e Bactrocera oleae (mosca dell'olivo). Spinosad è una miscela di due tossine dotate di ottima attività insetticida, ottenute attraverso un processo naturale di fermentazione da
6 ve volatili. Spintor Fly sfrutta inoltre una tecnica applicativa innovativa, consistente nel far assumere alla stessa soluzione applicata la funzione di stazione attrattiva. Queste sono anche le ragioni per cui Spintor Fly è selettivo sia sulla coltura sia sugli insetti utili. Da un punto di vista operativo ed economico, riduce peraltro i tempi di applicazione, i costi di distribuzione e i consumi d acqua. Per applicare il prodotto si utilizzano infatti solo cinque litri di soluzione per ettaro. Essendo un esca, infine, non possiede alcun impatto residuale sui frutti e non presenta alcun rischio per l operatore che esegue il trattamento. Data l'origine naturale di spinosad, Spintor Fly è autorizzato anche in Agricoltura Biologica. Spintor Fly si può applicare utilizzando pompe a spalla con getto unico e ugello singolo formando chiazze di cm (5 litri di soluzione per ettaro); oppure utilizzando pompe portate da una trattrice e applicando il prodotto in banda di circa cm di larghezza con getto unico e ugello singolo, avendo l'accortezza di non superare i 15 litri di soluzione per ettaro. E' sufficente trattare il 50% delle piante, una fila si e una no, oppure una pianta si e una no, ma è buona pratica trattare tutte le piante perimetrali. Si consiglia di applicare l'esca sulla parte della chioma esposta a sud. In termini di intervallo fra i trattamenti, è bene applicare Spintor Fly ogni 8-12 giorni in funzione del livello di infestazione. Per non perdere parte dell'efficiacia è bene evitare di trattare prima di una pioggia. Una nuova formulazione viene dalla Bayer CropSciences con l introduzione del Confidor o-teq,a base di Imidacloprid, agisce sul sistema nervoso degli insetti parassiti, legandosi permanentemente ai recettori proteici delle cellule nervose che trasmettono gli impulsi. I componenti presenti in Confidor O-TEQ migliorano l efficacia della sostanza attiva, in quanto assicurano un elevato e più rapido assorbimento e ne ottimizzano la penetrazione, traslocazione e resistenza al dilavamento per l ottima efficacia ovo-larvicida e una lunga durata d azione. regolamento Ce 867/08 Il Regolamento CE 867 del 2008 contiene il quadro delle modalità di applicazione, definite in base al Regolamento Comunitario Reg. CE 1234/2007, riguardo le organizzazioni di operatori del settore olivicolo, i loro piani di attività ed il relativo finanziamento. Le attività del comparto olivicolo con questo regolamento vengono suddivise in 5 settori all interno dei quali è possibile operare per la concessione degli aiuti : settore 1 - Monitoraggio e gestione amministrativa del mercato del settore dell olio di oliva e delle olive da tavola. Attività di raccolta di dati sul settore ed elaborazione di studi su temi correlati alle altre attività previste dal progetto; settore 2 - Miglioramento dell impatto ambientale dell olivicoltura. Realizzazione di operazioni di mantenimento degli uliveti ad alto valore ambientale e a rischio di abbandono, elaborazione di buone pratiche agricole in olivicoltura, progetti di dimostrazione di pratiche di tecniche olivicole, inserimento di dati ambientali; settore 3 - Miglioramento della qualità della produzione dell olio di oliva. Realizzazione di operazioni per il miglioramento delle condizioni di coltivazione, varietale degli oliveti in singole aziende, delle condizioni di magazzinaggio e valorizzazione dei residui della produzione di olio di oliva e delle olive da tavola, assistenza tecnica all'industria di trasformazione, creazione e miglioramento di laboratori di analisi dell'olio di oliva, formazione di assaggiatori per il controllo organolettico del prodotto;
7 settore 4 Tracciabilità, certificazione e tutela della qualità dell olio. Realizzazione e gestione di sistemi di rintracciabilità del prodotto, di certificazione della qualità, controllo del rispetto delle norme di autenticità, qualità e commercializzazione dell'olio di oliva; settore 5 - Diffusione di informazioni sulle attività svolte dalle Organizzazioni di operatori nell'ambito delle precedenti tipologie di azioni. Il settore 3 in particolare l Azione 3 A riguarda il Miglioramento delle condizioni di coltivazione, segnatamente la lotta contro la mosca dell olivo, di raccolta, di consegna e di immagazzinaggio delle olive prima della trasformazione e connessa assistenza tecnica. Il CVO, attraverso l applicazione del Regolamento 867/08, si prefigge l attività di monitoraggio dei principali patogeni dell olivo con lo scopo di aumentare l efficacia dei metodi di controllo e di ridurre l impiego dei prodotti fitosanitari. I fitofagi controllati, nel corso della terza annualità del progetto, sono stati la tignola dell olivo (Prays oleae) e la mosca dell olivo (Bactrocera Oleae) ancora in corso. A tale scopo sono state monitorate diverse aziende in maniera uniforme nell ambito dei comprensori maggiormente interessati dalla coltivazione dell olivo in particolare nel Catanzarese e nel Vibonese. Sono state installate trappole cromotropiche (Fig. 6) a partire da fine luglio da parte dei tecnici del CVO allo scopo di monitorare l andamento della popolazione della mosca dell olivo e quindi il grado di infestazione delle drupe. Il monitoraggio ha la Fig. 6. Trappola cromotropica per monitoraggio principale funzione di localizzare l effettuazione del trattamento nel periodo ottimale. Ogni settimana la situazione fitosanitaria riscontrata è stata divulgata attraverso l emissione di un bollettino aziendale che viene fornito direttamente all azienda interessata. Nel caso in cui il rischio valutato a seguito di campionamento ed analisi in campo risulti tale da richiedere un intervento fitosanitario, il tecnico fornisce le direttive e prescrive i trattamenti opportuni da effettuare. Dai monitoraggi effettuati è stato finora evidenziato che le alte temperature registrate nel mese di agosto hanno ridotto gli attacchi della mosca. In alcune aziende il trattamento effettuato nel mese di luglio ha contenuto la popolazione della mosca. quando intervenire: metodo preventivo o curativo Un infestazione attiva del 10-15%, rilevata con opportuni campionamenti, giustifica il ricorso a trattamenti chimici specifici. Si preferisce intervenire contro i primi stadi dell insetto, sia per ottenere un maggiore controllo, sia perché le gallerie filiformi determinate dalle larve di prima età non costituiscono un danno economico in termini di perdita di produzione. Nei confronti della Mosca olearia vi è la possibilità di intervenire con due metodi, entrambi ispirati ai criteri di lotta integrata e guidata: 1. Metodo adulticida o preventivo; 2. Metodo larvicida o curativo; La lotta guidata, si propone di fare un uso razionale dei prodotti fitosanitari, limitando l impiego delle sostanze chimiche nella difesa delle colture. Queste sostanze vengono impiegate solo dopo aver accertato mediante opportuni rilievi in campo, la presenza del parassita e la sua reale dannosità. Per l attuazione della lotta guidata occorre conoscere il ciclo vitale degli organismi utili e dannosi, le caratteristiche dei prodotti fitosanitari e disporre d informazioni relative ai fattori climatici. I criteri fondamentali per l applicazione della lotta guidata sono: - Soglia d intervento; - Scelta del prodotto fitosanitario; - Selettività dei prodotti fitosanitari; - Utilizzazione dei nemici naturali (insetti utili);
8 La lotta preventiva o adulticida, si attua quando si catturano 3-5 femmine con uova mature per trappola cromotropica per settimana, e quando si supera la soglia d infestazione attiva del 4-5%. Per le olive da mensa la soglia d intervento si verifica quando si nota la presenza delle prime punture, in quanto la sola puntura può determinare la deformazione della drupa. I trattamenti possono essere effettuati con proteine idrolizzate (1 kg/hl), particolarmente appetite dalle femmine ovideponenti, avvelenate con deltametrina (100 ml/hl), oppure con principi attivi maggiormente persistenti quali fenthion o dimetoato. La miscela va irrorata con volumi di 1 hl/ha, a bassa pressione e a gocce grosse su file alterne dell oliveto, cercando di trattare la parte della chioma esposta a sud. La distribuzione delle esche avvelenate può essere ripetuta dopo venti giorni, con l esaurimento della capacità attrattiva della proteina idrolizzata, o a più breve termine se intervengono piogge dilavanti (Pollini, 1998). Questo metodo si adatta meglio alle regioni meridionali, ove è minore il rischio di piogge, che costringono a ripetere il trattamento se superiori a 20 millimetri, e dove l aridità estiva induce gli adulti della Mosca ad alimentarsi. L impiego delle esche proteiche avvelenate risulta molto importante per olive da mensa in quanto viene ridotta l entità delle lesioni da ovideposizione; anche per olive da olio consente di operare in modo più ecologico, permettendo l ottenimento di oli con bassi residui di principio attivo. La lotta larvicida (curativa) si applica al raggiun- gimento di una soglia d infestazione attiva pari al 10-15% per le olive da olio e dell 1-2% per olive da tavola. I prodotti maggiormente utilizzati appartengono alla classe dei fosforganici, insetticidi dotati di azione tossica plurima, spesso triplice (ingestione, contatto, inalazione), nella maggior parte capaci di penetrare nei tessuti vegetali (citotropici) o addirittura di entrare nella circolazione linfatica della pianta (sistemici). Tra i principi attivi maggiormente impiegati vi sono Dimetoato, queste sostanze attive sono da considerare endoterapiche, quindi in grado di penetrare nel mesocarpo delle olive. Il dimetoato agisce per contatto e per ingestione, è caratterizzato da una elevata azione citotropica; ed è in grado di penetrare facilmente all interno dei tessuti vegetali; si possono così combattere le larve minatrici che si trovano riparate all interno dei frutti. A causa della sua rapidità di penetrazione nei tessuti vegetali evita di danneggiare alcuni insetti utili e sfugge al dilavamento già dopo alcune ore dall applicazione; per le sue caratteristiche di idrosolubilità eventuali residui possono essere allontanati con le acque di vegetazione durante la centrifugazione del mosto di olive. Per alcune varietà (Coratina, Frantoio, Canina, Simona; Marsella, Vernina, Itrana ed altre) risulta fitotossico; in questi casi si utilizzano altri esteri fosforici. La dose d impiego con formulati al 38% di principio attivo è di ml/hl; il tempo di sicurezza è di 20 giorni. E un prodotto considerato nocivo secondo la classificazione CE (Muccinelli, 1999). Consorzio Volontario olivicoltori società Consortile a r.l. Via Francesco Acri, 65 - Tel Fax CATANZARO Sedi operative: Lamezia terme Via F. Turati, 13 - Tel./Fax Vibo Valentia Via Santa Maria dell Imperio, 8 Tel./Fax Gizzeria Via Roma, 93 Stampato nel mese di Ottobre 2011 presso la TLM dei F.lli MELE
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