Piano di informazione e comunicazione POR FSE REGIONE MARCHE

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1 GIUNTA REGIONE MARCHE Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro Ancona lì 9 giugno 2008 Piano di informazione e comunicazione POR FSE REGIONE MARCHE Via Tiziano, ANCONA Tel.: 071/ Fax.: 071/ Sito web: posta elettronica: servizio.formazionelavoro@regione.marche.it

2 Premessa La politica di comunicazione dell Unione Europea per il nuovo periodo di programmazione 2007/2013 va collocata nel quadro del rinnovato impegno della Commissione di accrescere la democrazia, la trasparenza e l efficacia delle proprie azioni, al fine di ridurre la distanza tra l Europa e i suoi cittadini. Tale distanza può essere superata anche attraverso una migliore comunicazione tra i cittadini e i responsabili delle politiche dell UE negli Stati membri, così come sottolineano e raccomandano varie disposizioni e regolamenti in merito divulgati in questi anni dall Unione Europea (vd. punto successivo). Queste considerazioni si basano sull importanza attribuita alla comunicazione, quale strumento essenziale a garanzia di una sana democrazia e della legittimità stessa dell UE. Solo attraverso un informazione più dettagliata e capillare sulla programmazione e attuazione delle politiche comunitarie di coesione economica e sociale è possibile promuovere e promulgare la conoscenza delle prospettive e prerogative dell essere cittadini europei. In linea con il regolamento di attuazione n. 1828/2006 l'autorità di Gestione assicura il rispetto degli obblighi in materia di informazione e pubblicità delle operazioni finanziate a titolo del Programma e delle modalità di attuazione. Tali obblighi riguardano in particolare: la preparazione del piano di comunicazione, l attuazione e la sorveglianza del piano di comunicazione, gli interventi informativi relativi ai potenziali beneficiari e ai beneficiari, le responsabilità dei beneficiari relative agli interventi informativi e pubblicitari destinati al pubblico, nonché scambio di esperienze. 2

3 1. BACKGROUND ED INQUADRAMENTO NORMATIVO I più recenti dati a disposizione della Commissione Europea(1) dimostrano come il livello di consapevolezza della pubblica opinione sia ancora ampiamente insufficiente. Solo il 25% della popolazione europea considera di essere informata in misura soddisfacente; i due terzi giudica che il livello comunicativo sia insufficiente. Negli ultimi anni, di conseguenza, la Commissione ha lanciato un set coordinato di iniziative con lo scopo di chiudere il gap tra l Unione Europea ed i suoi cittadini (2). Il Piano D della Commissione per la Democrazia, il Dialogo ed il Dibattito, lanciato in seguito al Consiglio Europeo del Giugno 2005, è mirato a stimolare una comunicazione europea più accurata, allo scopo di rafforzare la percezione dei cittadini sul ruolo della UE(3). Al Piano D si collega anche l Action Plan della Commissione dedicato ad integrare la Comunicazione Europea, che indica le specifiche misure necessarie(4). L insieme di queste due iniziative rappresenta il contesto generale nel quale si sviluppa la strategia europea a lungo termine sulla comunicazione. La Commissione ha ulteriormente rafforzato questo quadro. Il Libro Bianco precedentemente citato richiama la necessità di un coinvolgimento di tutti gli attori, inclusi i partner nazionali, regionali e locali e la società civile in generale. Ancora, attraverso l adozione del Libro Verde sulle Iniziative Europee per la Trasparenza(5), la Commissione ha raccomandato di assicurare la più alta visibilità sui risultati e sugli scopi delle politiche europee; tra questi l obbligo legale per gli Stati membri di pubblicare informazioni sui beneficiari dei fondi. La Commissione ha regolamentato questi aspetti attraverso due Regolamenti, in particolare il Reg. 1083/2006 ed il Reg. 1828/2006, ambedue applicativi dei Fondi strutturali. L insieme di questi Regolamenti assicura un quadro coerente per un approccio rigoroso ai temi della informazione e comunicazione. L art. 69 del Reg. CE 1083/2006, recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul fondo di coesione, precisa come sia compito della Autorità di Gestione fornire informazioni circa i programmi cofinanziati e le operazioni che li pubblicizzano. Tali informazioni sono destinate ai cittadini dell Unione Europea e ai beneficiari, allo scopo di valorizzare il ruolo della Comunità e garantire la trasparenza dell intervento dei Fondi. La responsabilità degli Stati membri e delle Autorità di Gestione sono sottolineati nel Regolamento 1828/2006, in particolare negli articoli dal nr. 2 al nr. 10. L art. 2 del Reg. CE 1828/2006 assicura che le attività di comunicazione siano sviluppate in un formato strutturato nel contesto di un Piano di Comunicazione, che identifica le misure di informazione e comunicazione che saranno sviluppate attraverso l intero periodo di programmazione. 1 EU Communication and the Citizen- general public Survey, Analytical Report Fieldwork September Libro Bianco sulla Policy Europea della Comunicazione, Comunicazione della Commissione, Action Plan to improbe communicating Europe by Commission, luglio Green paper, European Transparency iniziative,

4 L art. 5 del Reg. CE 1828/2006 definisce le misure di informazione a favore dei beneficiari potenziali, verso i quali l Autorità di Gestione assicura la più ampia disseminazione dei dettagli del Programma. Il comma 5.3 prevede come l Autorità di Gestione deve coinvolgere altre organizzazioni ed agenzie nelle misure di informazione e comunicazione. L art. 7 del Reg. CE 1828/2006 elenca le misure minime di informazione e comunicazione che devono essere assunte dalla Autorità di Gestione. L art 10 del Re. CE 1828/2006 specifica che ciascuna Autorità di Gestione deve designare il soggetto responsabile per l informazione e comunicazione riguardanti il Programma. Inoltre incoraggia lo scambio di esperienze e la partecipazione ai network organizzati dalla Commissione per facilitare lo scambio delle best practices. 2. LEZIONI DELL ESPERIENZA Descrizione delle azioni realizzate: Campagna pubblicitaria Fondo Sociale Europeo: costruisce futuro, relativa alla Strategia regionale per la Formazione e le Politiche del Lavoro nel quadro delle finalità FSE P.O.R. Ob /2006, realizzata per far conoscere ed informare la popolazione regionale circa le finalità e gli interventi promossi dalla Regione per la formazione e l occupazione, grazie al contributo del Fondo Sociale Europeo. Ha previsto, in vari step temporali : Indagine demoscopica a campione pre e post campagna - campagna stampa quotidiana e periodica campagna radiotelevisiva (spot/redazionali giornalistici) - affissione statica e dinamica affissione esterna - animazioni sul territorio con distribuzione di materiali informativi Progetto Studenti Fondo Sociale Europeo: costruisce futuro, 1^ e 2^ edizione rivolto al target specifico degli studenti che si accingono ad uscire dalle scuole superiori (dedicato infatti alle classi 4e e 5e degli Istituti scolastici superiori). Progetto Imprenditori: rivolto al target specifico degli imprenditori (newsletter telematica e cartacea, distribuzione materiale informativo); Premio Valore Lavoro: anche questo rivolto al target specifico degli imprenditori, attraverso la valorizzazione delle eccellenze o buone prassi dell imprenditorialità marchigiana nella gestione delle risorse umane; Implementazione, aggiornamento e sviluppo strutturale del portale Rivista "ISTRUZIONE - FORMAZIONE - LAVORO": La rivista è stata concepita per approfondire tematiche specifiche connesse alle attività del Servizio/Assessorato, ma anche delle Province, con riguardo alle iniziative/interventi del FSE. La rivista in oggetto è stata pubblicata in supplemento alla Rivista Periodica Istituzionale "Regione Marche". Ufficio Stampa: Si è proseguito nell attività di Ufficio Stampa, in modo costante, ogniqualvolta si sia reso necessario divulgare notizie/eventi strettamente legati alla promozione del Fondo Sociale Europeo. Attività di coordinamento in materia di informazione, pubblicità e attività varie: Si è inoltre provveduto alla realizzazione e alla stampa del materiale divulgativo da distribuire presso gli stakeholders in tutte le occasioni di contatto verificatesi durante il periodo di interesse; partecipazione della Regione Marche alle manifestazioni nazionali destinate alla Pubblica Amm.ne: ComPA (Bologna, Settembre 2005) e Forum PA (Roma, Maggio 2006). 4

5 Insegnamenti e sviluppi futuri In linea generale possiamo dire che il bilancio della precedente programmazione è sostanzialmente positivo, seppure appare evidente che periodi di buio prolungati, cioè periodo troppo lunghi di sospensione della programmazione sono assai controproducenti per la buona riuscita dell azione generale. Possiamo dire che la modalità di comunicazione di tipo esperienziale, cioè l evento, acquisisce sempre una maggior importanza nel creare un filo diretto con la popolazione e i singoli sottotarget. Appare necessario divulgare, disseminare i valori dell Unione, lavorare per avvicinare i cittadini alle istituzioni, esemplificare in modo concreto come l Europa sia davvero in mezzo a noi, ogni giorno, nella nostra vita quotidiana e renda possibile un costante miglioramento ed una continua crescita morale, sociale e civile della nostra collettività. E inoltre necessario fornire una informazione più capillare e puntuale ai beneficiari finali ed ai potenziali beneficiari sulle opportunità e possibilità offerte dal programma attraverso gli strumenti dell ICT ed accrescere il coinvolgimento degli Enti locali territoriali e delle Associazioni di categoria al fine di conoscere, in maniera più approfondita, le esigenze del territorio per promuovere gli interventi necessari all attuazione del programma in base ai regolamenti comunitari ed alla normativa nazionale e regionale. 3. OBIETTIVI DEL PIANO (articolo 2.2.a Reg. 1828/06) Il piano si pone delle finalità di ordine generale, una sorta di linee guida che costituiscono la base, il punto comune e condiviso di tutte le azioni di comunicazione che verranno poste in essere, indipendentemente dalla tipologia di azione e di mezzo che verranno utilizzati e degli obiettivi di ordine più concreto e particolare. Da esse discendono gli obiettivi specifici, più dettagliati e circostanziati. 3.1 Obiettivi Generali >Obiettivi di trasparenza e imparzialità nell azione amministrativa Sarà sempre necessario garantire trasparenza, efficienza, semplificazione e imparzialità nell accesso alle opportunità offerte dal POR del FSE, mettendo a disposizione strumenti e canali perché le informazioni, rispetto all utilizzo delle risorse, siano chiare e accessibili, con una diffusione di volta in volta indirizzata a target specifici, ma allo stesso tempo ampia e capillare. >Obiettivi di identità e immagine Sarà sempre prioritario diffondere la conoscenza tra tutti i cittadini degli obiettivi, dei benefici attesi e dei risultati del POR FSE , aumentando la partecipazione e la consapevolezza del ruolo che l Unione Europea riveste nelle politiche per la qualificazione delle risorse umane, per l occupazione e per lo sviluppo innovativo e sostenibile del territorio e della società regionale. >Obiettivi funzionali alle politiche dell organizzazione Particolare attenzione verrà dato ai temi qualità del lavoro - innovazione tecnologica ed organizzativa pari opportunità, quali elementi decisivi per una società coesa e come leva strategica per la crescita e la competitività del sistema economico-produttivo. 5

6 3.2 Obiettivi specifici In particolare, gli obiettivi specifici che si intendono perseguire: incentivare e far diffondere la conoscenza del Fondo Sociale Europeo con particolare riguardo al nuovo POR FSE Marche ; informare i potenziali beneficiari sulle opportunità offerte dal programma nonché le modalità di accesso agli interventi co-finanziati dall Unione Europea e dagli Stati Membri; informare i beneficiari sullo stato di attuazione del programma e sui risultati ottenuti dalla realizzazione degli interventi; creare consapevolezza nell opinione pubblica su quanto realizzato dalle Amministrazioni (Regionale e Provinciali) con i fondi FSE; avvicinare i cittadini a questi temi, promuovendo una nuova cittadinanza europea ; sedimentare un vissuto condiviso su questi argomenti, perché essi diventino patrimonio comune, dato acquisito, conoscenza radicata nella popolazione; ridurre la distanza tra istituzioni e cittadino, promuovendone una nuova fruibilità e una maggiore familiarità; promuovere il sapere come principale strumento di crescita individuale e collettiva; sensibilizzare i cittadini e i lavoratori e il sistema economico-produttivo al bisogno di apprendimento e alla formazione lungo tutto l arco della vita; promuovere la qualità del/nel lavoro - sicuro, regolare, stabile, capace di conciliarsi con i tempi di vita; promuovere l idea che l accesso di tutti, senza discriminazioni, ai diversi livelli di istruzione, formazione e al mercato del lavoro, e che la componente multiculturale della nostra società siano una necessità imprescindibile allo sviluppo, alla crescita e all innovazione del nostro sistema economico, produttivo, culturale e sociale; favorire il conseguimento di un livello efficace di partenariato sia istituzionale, sia economico e sociale; promuovere la trasparenza nell utilizzo delle risorse del programma attraverso la puntuale pubblicazione della lista dei beneficiari con indicazione del progetto e dell importo finanziato. 4. DESTINATARI (articolo 2.2.a Reg. 1828/06) Sulla base degli obiettivi delle azioni di comunicazione individuati e degli assi prioritari di intervento in cui si articola il POR-FSE Marche 2007/2013, è possibile ottenere una classificazione della diverse tipologie di destinatari verso cui indirizzare le attività di informazione e pubblicità. La comunicazione deve essere infatti rivolta al più vasto pubblico rappresentato da tutta la popolazione regionale e deve essere finalizzata a creare motivazione nei destinatari delle iniziative FSE, generare un processo di conoscenza progressiva delle iniziative e degli interventi messi in atto dalla Regione grazie ai fondi FSE, nonché diffondere presso i target specifici informazioni mirate sulle singole misure del P.O.R. Il target si suddivide in: 6

7 Grande pubblico: la popolazione della Regione Marche intesa come soggetto a cui rivolgere, oltre che azioni di comunicazione finalizzate all informazione complessiva degli interventi previsti (realizzati o da realizzare) nell ambito del POR-FSE, anche azioni di sensibilizzazione sul ruolo dell Unione Europea; Opinion Leaders : le istituzioni, ossia le amministrazioni pubbliche Autorità regionali, locali e Autorità pubbliche competenti che sono coinvolte nel lungo processo che ruota intorno al mondo del lavoro; i mass media, cassa di risonanza, fine e strumento di ogni comunicazione; gli operatori, cioè coloro che trattano il tema lavoro, che lavorano a stretto contatto con i destinatari del messaggio, che devono essere sensibilizzati e resi consapevoli della grande responsabilità e della strategicità del loro ruolo, in particolare: o o Associazioni di categoria e organizzazioni sindacali Università, organismi di ricerca, centri di servizi Beneficiari: tutti i soggetti, pubblici e privati, direttamente coinvolti nella gestione del POR-FSE e nella realizzazione delle singole azioni, tra cui in particolare: o Enti Pubblici o Enti di Formazione o Imprese Target specifici (potenziali beneficiari) giovani, studenti al termine della scuola superiore o dell Università, che desiderano costruirsi un profilo professionale, specializzarsi o entrare nel mondo del lavoro (primo impiego); lavoratori in cerca di una riqualificazione professionale, disoccupati in seguito a licenziamenti o scadenze di contratti, personale in mobilità, donne disoccupate di lunga durata; le cosiddette fasce deboli della società, i diversamente abili (persone con handicap) immigrati arrivati da poco, soggetti svantaggiati con difficoltà ad entrare senza assistenza nel mondo del lavoro, ex detenuti; le donne, soprattutto ad alta scolarizzazione, oppure che intendono rientrare nel mondo del lavoro dopo un periodo di allontanamento dedicato all accudimento dei figli; imprenditori che desiderano entrare in contatto con nuove risorse umane o vogliono compiere un salto di qualità favorendo la formazione, la crescita professionale o la riqualificazione professionale della propria forza lavoro. I target individuati erano già stati, in linea di massima, così distinti e differenziati in funzione delle azioni previste e poi realizzate nel triennio ; seppure, in corso d opera, si è ritenuto di dover dedicare una maggiore attenzione al target imprese/imprenditori, mettendo a punto una strategia ottimale di coinvolgimento informativo/promozionale di tale categoria e realizzando così dei progetti di prestigio dedicati alla divulgazione delle buone prassi nella gestione delle risorse umane diffuse nella classe imprenditoriale marchigiana (vd. Premio Valore Lavoro ). Questa suddivisione in target è, in effetti, di fondamentale importanza al fine di selezionare gli strumenti di informazione più adatti ed efficaci per ciascuna tipologia di destinatari interessata. 7

8 5. STRATEGIA (articolo 2.2.b Reg. 1828/06) Il Programma Operativo Regionale delle Marche, Fondo Sociale Europeo (FSE) per gli anni (approvato dalla Commissione Europea in data 8/11/07 e notificato alla Regione Marche in data 22/11/2007) sintetizza gli obiettivi di cui sopra in una formula ad alto impatto contenutistico ed emotivo: incrementare la qualità del lavoro. Incrementare la qualità del lavoro in una Regione come le Marche, dove il tasso di disoccupazione generale non costituisce una particolare criticità, significa porre soprattutto attenzione a tematiche, quali la sicurezza sul lavoro e del lavoro, l attenzione verso le categorie svantaggiate, verso le politiche di genere e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il contrasto alla precarietà. Verrà quindi mantenuto l impianto base del messaggio a suo tempo studiato e veicolato ( ) pur con un esigenza di adattamento ai nuovi cambiamenti e alle nuove priorità intervenuti, in un ottica di continuità con quanto fatto in precedenza e di crescita continua e per tappe nel rapporto tra cittadini e istituzioni, nell assiduo sforzo da un lato di instaurare un dialogo con i cittadini, basato sulla fiducia e sulla condivisione degli obiettivi, sulla trasparenza e sulla ricerca di una partecipazione effettiva alle scelte della società civile e l intento di progettare e dall altro di mantenere nel tempo strumenti coordinati quanto ad immagine e contenuti generali, tali da garantire visibilità, ma soprattutto riconoscibilità alle campagne e alle iniziative realizzate nell ambito del POR. 5.1 Contenuto delle attività Tenuto conto delle diverse tipologie di interventi contenuti nel POR-FSE e della eterogeneità dei soggetti destinatari, appare necessario agire su un fronte informativo articolato su più livelli, al fine di garantire la massima diffusione e conoscenza delle opportunità esistenti e dei risultai raggiunti. La strategia di comunicazione individuata si avvale dunque dell utilizzo di diversi strumenti, riconducibili a modalità di comunicazione sia tradizionali che innovative; in particolare si provvederà, sulla base della suddivisione in target di cui al paragrafo precedente, a selezionare strumenti di informazione specifici e differenziati per ciascuna tipologia di destinatari, più adatti ed efficaci a seconda degli ambiti di interesse della platea di interlocutori a cui ci si rivolge. > Interventi informativi previsti dal regolamento Tutti gli interventi informativi e pubblicitari previsti nella campagna di comunicazione dovranno attenersi alla normativa UE relativamente alle caratteristiche tecniche di base per la loro realizzazione. Il Regolamento (CE) 1828/2006 prevede che vengano realizzati i seguenti interventi informativi obbligatori: - Attività di informazione, comunicazione e pubblicità sull avvio del programma operativo, attraverso un evento di lancio del Programma, che abbia l obiettivo di fornire un informazione iniziale, a carattere istituzionale, dell avvio del programma finalizzata a pubblicizzare e divulgare i contenuti del POR-FSE Marche , delle procedure attuative degli interventi e dei bandi di accesso. A tal fine, è prevista la realizzazione nel mese di giugno 2008, ad Ascoli Piceno, di un Convegno dal titolo Fondo Sociale Europeo: il Programma Operativo Regionale 2007/2013, così articolato: una prima parte con interventi da parte di un rappresentante della Commissione Europea DG Occupazione Affari Sociali e Pari Opportunità, un rappresentante del Ministero del Lavoro della Salute e 8

9 Politiche Sociali e da parte del Responsabile dell Autorità di Gestione del POR Marche; una seconda parte caratterizzata da un Dibattito con la partecipazione di rappresentanti delle Parti Sociali (Sindacati e Associazioni di Categoria), dell Assessore Regionale alla Formazione e Lavoro e degli Assessori Provinciali alla Formazione e Lavoro (o uno di essi in rappresentanza di tutti gli Ass. provinciali in materia). Tale Dibattito, incentrato sul ruolo del FSE nel contesto socio-economico regionale e aperto a domande ed interventi da parte del pubblico, richiama l attenzione in particolare alle problematiche dell occupazione, formazione e qualità del lavoro nell area del Piceno, evidenziando il ruolo che può essere svolto in tal senso dal Fondo Sociale Europeo e dalle opportunità che questo strumento comunitario offre; - la pubblicazione, anche elettronica, della lista dei beneficiari, con il titolo del progetto e dell importo del finanziamento pubblico destinato all operazione, che verrà realizzata in una sezione apposita dedicata all interno del Sito del Servizio Istruzione Formazione e Lavoro, quale Adg, - l esposizione della bandiera dell Unione Europea per una settimana a partire dal 9 maggio davanti alla sede dell AdG; - la divulgazione attraverso il Sito dell Adg al fine di garantire la trasparenza nei confronti dei destinatari e beneficiari potenziali, di tutte le informazioni necessarie a garantire la loro partecipazione agli interventi (criteri di selezione, indicazione dei referenti per ottenere informazioni, ecc.); - ampia visibilità e informazione ai principali risultati del Programma Operativo e alle Valutazioni sulle attuazioni e risultati del P.O., dando, in particolare, la necessaria pubblicità ai risultati delle valutazioni in itinere relative all attuazione del Programma, anche attraverso la pubblicazione nel Sito dell Adg; ciò al fine di fornire un costante aggiornamento sullo stato di attuazione, di sorveglianza e di valutazione degli interventi per offrire assistenza informativa agli operatori, ad un target di utenza mirata ed al grande pubblico. A tal fine, in occasione di ogni riunione (annuale o semestrale) del Comitato di Sorveglianza, verrà realizzata una Conferenza Stampa che fornirà informazioni di volta in volta aggiornate, sulla base dei dati e report prodotti per il Comitato stesso, sui risultati e sulle valutazioni del Programma Operativo. I medesimi dati saranno comunque oggetto di divulgazione almeno una volta all anno anche attraverso una sede pubblica, così come previsto dall art. 7, comma 2, lett. b) del Reg. (CE) n. 1828/2006, ossia un Convegno/Seminario realizzato dall Adg, anche laddove questo riguardi tematiche o interventi specifici finanziati con il FSE. > Strumenti di comunicazione previsti La strategia prevede quindi un insieme di azioni connesse fra loro, non parziali, ma che costituiscono le tappe di un percorso unico che si snoda nel tempo e nello spazio, sfruttando differenti modalità di comunicazione e di contatto con il target. Per il Target Grande Pubblico > Azioni di Advertising classico messaggio a macchia d olio: Campagne stampa Interventi redazionali su radio e tv Affissione statica e dinamica Campagna Cinema (se vi sarà un abbattimento dei costi di questo strumento nei prossimi anni) 9

10 Per i Beneficiari e Target specifici > Azioni di below the line segmentazione del messaggio sui singoli sotto-target: Animazioni sul territorio Progetti dedicati ai singoli sotto target Newsletter Seminari, eventi, conferenze stampa Sito web (implementazione, aggiornamento ecc.) Brochure, Depliants, Manifesti.. Pubblicazioni obbligatorie avvisi e bandi su BUR quotidiani Per gli Opinion Leaders > Azioni di below the line: Seminari, eventi, conferenze stampa Pubblicazioni obbligatorie avvisi e bandi su BUR quotidiani 5.2 Cronoprogramma delle attività Nella realizzazione del Piano di Comunicazione è opportuno distinguere tre fasi, coerenti con le indicazioni di cui agli artt. 5 e seguenti del Reg. 1828/2006: una prima fase di avvio delle attività, coincidente indicativamente con il biennio , per la quale si è deciso, al fine di non disperdere il messaggio promozionale sul FSE disseminato con la Campagna Pubblicitaria del triennio , di proseguire con le stesse modalità e strumenti utilizzati nella precedente programmazione, provvedendo però contestualmente ad attualizzare il messaggio ( headline ) da divulgare. Tale nuova Campagna Informativo-Pubblicitaria prenderà il via con un evento di lancio del Programma Operativo, come illustrato nel precedente par. 5.1, in esecuzione degli adempimenti previsti al Reg. (CE) 1828/2006, che sarà realizzato nella primavera 2008, entro il mese di giugno; una seconda fase di intensificazione e messa a regime delle strategie di intervento e delle specifiche attività di comunicazione del Piano, coincidente con gli anni tra il 2009 e il 2011; una terza fase di mantenimento prima, e di valutazione dell efficacia poi, delle iniziative di comunicazione intraprese, coincidente indicativamente con il 2012 e il I risultati del Piano di comunicazione verranno riesaminati ogni anno; azioni correttive e di rafforzamento delle azioni più deboli verranno implementate nel programma in conseguenza della valutazione annuale. 6. BILANCIO INDICATIVO (articolo 2.2.c regolamento 1828/06) Per gli anni si è proceduto al rinnovo del contratto, per ripetizione di servizi analoghi già affidati, con la società Agorà Srl di Milano, che ha realizzato la campagna pubblicitaria FSE 2000/2006. L importo complessivo destinato a tale primo biennio di attività ammonta ad al netto di Iva. Per gli anni successivi, , si ipotizza un impegno finanziario di circa euro l anno per complessivi (al lordo di IVA). L ammontare complessivo è comprensivo delle attività di monitoraggio e valutazione delle attività realizzate nell ambito del Piano di Comunicazione. 10

11 7. RESPONSABILE DELL ATTUAZIONE DEL PIANO (articolo 2.2.d Reg. 1828/06) L attività di informazione e pubblicità sugli interventi previsti è di competenza del Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro, che in qualità di Autorità di Gestione del POR Marche FSE , è tenuto a rispondere tempestivamente ai cittadini europei che richiedono informazioni specifiche inerenti l attuazione del Programma Operativo. L Autorità di Gestione provvederà quindi ad attivare le strategie di comunicazione precedentemente descritte, utilizzando i mezzi e le modalità sopra descritte. Strutturerà le iniziative di comunicazione tramite i propri uffici amministrativi e tecnici in tutte le occasioni in cui se ne verificherà la fattibilità, inoltre attiverà le opportune collaborazioni con le altre strutture regionali coinvolte nei processi in oggetto. Un raccordo costante sarà mantenuto con la struttura competente in materia di stampa e comunicazione istituzionale, presso il Gabinetto del Presidente, al fine di garantire così le opportune sinergie per la diffusione delle informazioni sui Fondi Strutturali. Il responsabile del Piano di Comunicazione all interno dell Autorità di Gestione è il funzionario del Servizio Istruzione Formazione e Lavoro a cui è affidata dal dirigente tale responsabilità, con il supporto, per gli aspetti relativi ai rapporti con i mass media, di un giornalista della Struttura addetta alla Stampa e Comunicazioni Istituzionali. Il funzionario pro-tempore cui è affidata dal dirigente tale responsabilità è la dott.ssa Daniela Luciani, c/o Servizio Istruzione Formazione e Lavoro in via Tiziano n. 44, Ancona, tel , daniela.luciani@regione.marche.it. L eventuale ricorso a soggetti attuatori specialistici per la fornitura delle singole attività/beni/servizi sarà attuato nel rispetto della normativa comunitaria sugli appalti pubblici. 8. VALUTAZIONE DEL PIANO Il successo nello sviluppo del Programma dipende dalla garanzia che le decisioni siano prese sulla base di dati ed informazioni certe e verificate. L efficacia del Piano di Comunicazione, pertanto, dipende molto da regolari attività di misura che verifichino la penetrazione ed i risultati dei messaggi volta per volta veicolati. E anche assolutamente necessario sostenere una sistematica attività di valutazione e monitoraggio, finalizzata a consentire il progressivo adattamento delle strategie applicative del Programma. Gli obiettivi strategici del Piano di comunicazione, così come gli obiettivi operativi, saranno oggetto di specifiche campagne di misurazione, in particolare centrate sulla conoscenza da parte del pubblico sugli obiettivi e sui risultati delle Politiche della Unione Europea, così come sullo sviluppo di una percezione positiva verso le politiche europee. E necessario che la valutazione delle azioni poste in essere nell ambito del Piano di Informazione e Comunicazione sia effettuata da una duplice prospettiva: da un lato per analizzare la coerenza del Piano rispetto alle previsioni del Regolamento CE 1828/06, dall altro per verificare l efficacia delle azioni di comunicazione realizzate in termini di visibilità del programma operativo e di consapevolezza del ruolo svolto dalla Comunità. Sarà possibile prevedere: un progetto di ricerca per l analisi del gradimento/efficacia delle iniziative relative alla campagna realizzata, che prevede tre step di analisi demoscopica su un campione proporzionale della popolazione Marchigiana; un focus con interviste semi-strutturate, di taglio qualitativo, sui target mirati della campagna; un progetto di valutazione preventiva delle azioni proposte, da realizzarsi in tempo reale con il sistema C.A.P.I evolution durante le animazioni ed i workshop. 11

12 Per quanto concerne i media utilizzati sono certificati da: Audiradio per le emittenti radiofoniche Auditel per le televisioni ADS/Audipress per la stampa Audiposter per l esterna Potranno inoltre essere fornite le seguenti rilevazioni: per Internet, ogni utente che si collegherà alla nostra comunicazione potrà essere conteggiato direttamente dal sistema operativo per incontri/convegni/workshop potrà essere realizzata una scheda di customer satisfaction da compilare da parte di tutti i presenti per tutti i destinatari di newsletter telematiche potrà essere inviato (ogni trimestre) un questionario con richiesta di: gradimento, osservazioni, suggerimenti. 12

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