Crollo dei prezzi generalizzato

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1 INVESTMENT STRATEGY & RESEARCH Economic Research Monitor dei settori Svizzera 3 trimestre 2015 Crollo dei prezzi generalizzato

2 Sigla editoriale Editore Loris Centola Global Head of Research and Head of Business Development Tel Dr. Oliver Adler Head Economic Research Tel Contatto Tel Chiusura redazionale 24 settembre 2015 Collana Swiss Issues Settori Visitateci su Internet Copyright La pubblicazione può essere citata indicando la fonte. Copyright 2015 Credit Suisse SA e/o sue società collegate. Tutti i diritti riservati. Autori Andreas Christen D.ssa Patricia Feubli Emilie Gachet Sascha Jucker Dott. Fabian Waltert 2

3 Sommario Sintesi dei settori 4 La Svizzera non è in recessione. Tuttavia l'industria, il commercio e parti del turismo devono fare i conti, per via della solidità del franco, con una perdita di competitività a livello internazionale e un'erosione dei margini Industria chimica e farmaceutica 7 Anche nel 2 trimestre permane la pressione su prezzi e fatturati nell'industria chimicofarmaceutica Industria meccanica 8 La flessione dei prezzi a seguito dello shock del franco incide negativamente sui fatturati dell'industria meccanica svizzera Industria metallurgica 9 Aziende svizzere del settore metallurgico: forte pressione sul fronte dei prezzi Industria alimentare 10 Lo shock del franco raggiunge l'industria alimentare Industria orologiera 11 Gli andamenti negativi su importanti mercati di sbocco frenano il comparto orologiero svizzero Edilizia 12 La congiuntura edilizia guadagna terreno solo lentamente Commercio al dettaglio e di autoveicoli 13 Commercio al dettaglio e autoveicoli frustrazione e desiderio di acquistare Settore alberghiero e ristorazione 14 Più ospiti svizzeri e asiatici soprattutto nelle città 3

4 Sintesi dei settori Crollo dei prezzi generalizzato La Svizzera non è in recessione. Tuttavia l'industria, il commercio e parti del turismo devono fare i conti, per via della solidità del franco, con una perdita di competitività a livello internazionale e un'erosione dei margini. In termini reali nessuna recessione Le cifre nominali e sul mercato del lavoro riflettono meglio le differenze 2016: nessuna flessione della congiuntura, ma perdura l effetto dello shock del franco Nonostante lo shock del franco del 15 gennaio, l'economia svizzera è stata finora in grado di evitare una recessione. Dopo una flessione della performance economica nel primo trimestre del 2015 ( 0, reale rispetto al trimestre precedente), nel secondo trimestre il prodotto interno lordo (PIL) reale è cresciuto leggermente (0, sul trimestre precedente). Tuttavia questo quadro positivo è fuorviante. L'andamento dell'economia interna, che continua a essere solido, si differenzia fortemente almeno a livello nominale da quello del settore delle esportazioni. Quest'ultimo, infatti, risente di una contrazione dei prezzi o meglio dei ricavi, e non innanzitutto di un calo della domanda, il che non viene considerato nei succitati tassi di crescita «reali», quindi al netto dell'inflazione. Nel primo trimestre, a livello nominale, gli impulsi alla crescita sono stati assicurati in particolare dai comparti pubblici, come quello sanitario e dell'istruzione (cfr. fig.). D'altro canto le aziende dell'industria, del commercio e del settore alberghiero e della ristorazione esposte alla concorrenza internazionale devono fare i conti con una perdita di valore aggiunto. Quest'andamento divergente trova riflesso anche sul mercato del lavoro: l'occupazione nell'industria, nel commercio e nel settore alberghiero e della ristorazione è in calo (cfr. fig.). Ma, nel complesso, è cresciuta in maniera sorprendentemente elevata, grazie a un andamento molto dinamico nel settore sanitario e dell'istruzione. Anche per il 2016 non prevediamo una consistente flessione della congiuntura. L'economia dovrebbe persino crescere leggermente (+1,) rispetto a quest'anno, soprattutto a fronte delle numerose premesse per una solida crescita dei consumi. In primo luogo, l'immigrazione dovrebbe registrare solo un leggero indebolimento. In secondo luogo, cresce il potere d'acquisto. In terzo luogo, i bassi tassi ipotecari sgravano i budget dei proprietari di casa e, in parte, anche dei locatari. In quarto luogo, le flessioni dei prezzi inducono agli acquisti. Tuttavia, nel 2016, l'economia delle esportazioni dovrebbe fare ancora i conti con la solidità del franco. Le aziende che non hanno ammortizzato la rivalutazione grazie ai margini saranno meno competitive per via dei prezzi più elevati (in EUR), il che dovrebbe determinare un ridimensionamento degli ordinativi. Nei casi in cui le aziende hanno ammortizzato la rivalutazione tramite i margini, di sovente vengono implementati programmi di riduzione dei costi, che dovrebbero ripercuotersi negativamente sull'occupazione e sugli investimenti sulla piazza svizzera. Ma prevediamo che la situazione si rassereni leggermente rispetto al 2015, poiché il quadro economico dell'eurozona migliora ulteriormente e la crescita negli USA resta robusta. Nel contempo, la situazione dei cambi dovrebbe distendersi, tra l'altro grazie ai tassi negativi e agli sporadici acquisti di valute estere della Banca nazionale svizzera. Divergenza nel valore aggiunto nominale Valore aggiunto lordo nominale, variazione % rispetto all'anno precedente Crescita complessiva dell'occupazione Occupazione, equivalenti a tempo pieno, variazione % rispetto all'anno precedente Settore sanitario e sociale Gen-Giu 2015 Istruzione 2T.2015 Sett. immobiliare/altri servizi economici Amministrazione pubblica Trasporti/comunicazione Fornitura energetica Altri servizi Edilizia Finanza/assicurazioni Settore alberghiero/ristorazione Industria Commercio/commercio di autoveicoli -8% -6% - 4% 6% 8% Fonte: Segreteria di Stato dell'economia, Credit Suisse Settore sanitario e sociale Istruzione Fornitura energetica Sett. immobiliare/altri servizi economici Altri servizi Commercio/commercio di autoveicoli Finanza/assicurazioni Amministrazione pubblica Trasporti/comunicazione Edilizia Industria Gen-Giu 2015 Settore alberghiero/ristorazione 2T % - -1% 1% 3% 4% 5% 4

5 Fatturati in calo in tutti i settori industriali I fatturati dell'industria nel 2016 risentono del tasso di cambio e della congiuntura nell'eurozona La congiuntura edilizia guadagna terreno solo lentamente Le buone condizioni meteo favoriscono il turismo; commercio al dettaglio sempre peggio Sebbene i singoli settori industriali si giostrino più o meno bene con la solidità del franco, ne sono interessati praticamente tutti. Nel 2 trimestre i fatturati dell'industria sono calati (rispetto all'anno scorso) del 6,4%; soprattutto poiché i prezzi delle importazioni e alla produzione sono scesi come non avveniva dal Nel corso del primo semestre nel complesso nessuno dei grandi settori industriali ha registrato un incremento dei fatturati. Le flessioni più consistenti sono state registrate da produzione di veicoli ( 14,1% risp. all'anno scorso), produttori di equipaggiamenti elettrici ( 10,9%) e industria farmaceutica ( 7,8%). Per quest'ultima il calo dei fatturati dovrebbe comunque essere più tollerabile per via della migliore situazione dei margini rispetto, ad esempio, all'industria metallurgica. Quest'ultima ha infatti registrato un calo dei fatturati del 5,9% rispetto al Ciò si evince, tra l'altro, anche dall'andamento delle cifre relative all'occupazione. Gli organici dell'industria farmaceutica nel 2 trimestre 2015 sono cresciuti all'incirca del 3, rispetto all'anno prima, mentre nell'industria metallurgica sono calati del 2,5% circa. Sono andate relativamente meglio l'industria alimentare, orientata al mercato interno, i cui fatturati sono calati dello 0,7%, e l'industria orologiera, meno sensibile ai prezzi, che nei primi otto mesi ha registrato una flessione delle esportazioni indicativamente dell'1, rispetto al La diminuzione delle esportazioni di orologi è invece riconducibile in misura minore alla solidità del franco e maggiormente alla debolezza della domanda in Cina e a Hong Kong. Nei prossimi mesi la crescita (rispetto all'anno scorso) dovrebbe andar male nella maggior parte dei settori industriali, analogamente al primo semestre (cfr. fig.). Ma, l'anno prossimo, si dovrebbe toccare il minimo. L'incertezza sulle previsioni è comunque elevata e l'ulteriore andamento degli affari dell'industria dipende considerevolmente da quello del cambio EUR/CHF. A trarre vantaggio dall'ulteriore ripresa congiunturale attesa per l'eurozona dovrebbero essere in particolare i settori fortemente ciclici, come l'industria metallurgica e meccanica o l'industria chimica. Nell'estate 2015, nel comparto edilizio principale, prosegue il consolidamento iniziato nel secondo semestre Quest'anno i fatturati del settore dovrebbero pertanto essere più bassi rispetto al La dinamica in flessione sfocia anche in una diminuzione delle commesse inevase. Esse si attestano però ancora al di sopra della media dell'ultimo decennio. Pertanto è improbabile un calo dei fatturati. Ci aspettiamo quindi una stabilizzazione della congiuntura edilizia nel corso del prossimo anno. Contro ogni previsione, il turismo, grazie al tempo eccezionalmente favorevole, si è lasciato alle spalle un'estate positiva. Questa circostanza ha fatto sì che, nonostante la solidità del franco, i pernottamenti crescessero dello 0, tra gennaio e luglio. Ciononostante la situazione è difficile, in particolare nelle regioni di montagna. Anche per il commercio al dettaglio le cose continuano ad andare male. Tra gennaio e luglio 2015 i fatturati nominali si sono attestati dell'1,7% sotto al livello dell'anno scorso. Le prospettive per il commercio al dettaglio per il 2016 restano piuttosto fosche se non ci saranno una netta svalutazione del franco e un rasserenamento del sentiment dei consumatori. Prevediamo per il 2016 una stagnazione dei fatturati. I settori nel ciclo congiunturale 3 trimestre 2015 Illustrazione stilizzata, tassi di crescita, reali Svizzera Informazione/ comunicazione Commercio di autoveicoli Servizi alle imprese Industria alimentare Sett. alberghiero/ristorazione Industria meccanica Elettrotecnica Industria orologeria Industria metallurgica Materie plastiche Industria farmaceutica Commercio al dettaglio Industria tessile Industria chimica Industria cartaria Fonte: Credit Suisse 5

6 Previsioni 2015 e 2016 per una selezione di settori dell'economia svizzera Settembre 2015 Prezzi Industria alimentare Industria tessile e dell'abbigliamento Industria cartaria Industria chimica Industria farmaceutica Industria delle materie plastiche Industria metallurgica Industria meccanica Elettrotecnica Industria orologiera Tecnologia medica Edilizia Commercio di autoveicoli Commercio all'ingrosso Commercio al dettaglio Settore alberghiero e ristorazione Servizi alle imprese Settore sanitario Fonte: Credit Suisse Deduzioni tratte dal grafico del ciclo e spiegazione dei simboli per la sintesi sulle previsioni Con il grafico del ciclo definiamo, sulla base dei dati attuali e della nostra stima, la posizione dei diversi settori nel proprio ciclo congiunturale. Giacché consideriamo solo la posizione relativa dei settori nel proprio ciclo, una posizione più alta di un settore rispetto a un altro non comporta necessariamente che esso registri anche una crescita più alta. Idealmente i settori seguono i cicli da sinistra a destra. Tuttavia, in molti casi, i settori si allineano ai cicli in modo incostante per via di shock esogeni. Inoltre la velocità può variare. I settori nel gruppo blu scuro e rosso scuro mostrano un andamento fortemente ciclico su base comparativa. I settori nel gruppo blu chiaro e blu scuro evidenziano una crescita strutturale più elevata su base comparativa. > +5% rispetto all'anno precedente tra + e +5% rispetto all'anno precedente tra e + rispetto all'anno precedente tra e 5% rispetto all'anno precedente < 5% rispetto all'anno precedente 6

7 Industria chimica e farmaceutica Anche nel 2 trimestre permane la pressione su prezzi e fatturati nell'industria chimico-farmaceutica Chimica: Farmaceutica: Chimica: Farmaceutica: Chimica: Farmaceutica: Chimica: Farmaceutica: Nel 1 semestre 2015 il fatturato nell'industria chimica è calato del 2,5%, quello dell'industria farmaceutica del 7,8%. Secondo l'ufficio federale di statistica, anche la produzione nei due settori ha evidenziato un calo. È diminuita, nel 1 semestre nel suo complesso, del 4,4% rispetto all'anno scorso nel settore chimico, mentre nel settore farmaceutico la flessione è stata del 3,4%. Tuttavia le cifre relative alla produzione devono essere interpretate con una certa prudenza. La rilevazione delle variazioni di prezzo dei prodotti chimico-farmaceutici è complicata, poiché non vengono sempre consegnati gli stessi prodotti e sostanze. Altrettanto impreciso è il deflazionamento e quindi il calcolo della variazione reale della produzione. La flessione delle cifre sulla produzione indica comunque che, nel frattempo, il franco solido si ripercuote, almeno nell'industria chimica, anche sulla domanda. Ciononostante a essere interessati dalla solidità del franco sono innanzitutto i margini delle aziende, che da inizio 2015 si sono ridimensionati. Così, nel secondo trimestre, i prezzi alla produzione nell'industria chimica, a fronte di un 2, (rispetto all'anno precedente), sono calati di più del primo trimestre ( 0,7%). Nel secondo trimestre anche i prezzi dei prodotti farmaceutici sono scesi ( 5,8%) nuovamente di più rispetto al trimestre precedente ( 3,1% in rapporto all'anno prima). Per via della consistente flessione dei prezzi ci attendiamo quindi per il 2015 nel suo complesso, nonostante i cambi nel frattempo più stabili, un calo dei fatturati in entrambi i settori. Per il 2016 una ripresa della congiuntura in Europa dovrebbe influenzare positivamente i fatturati dell'industria chimica. Dal momento che la domanda di prodotti farmaceutici è fortemente legata a quella del settore sanitario e quindi dipende poco dalla congiuntura, ipotizziamo che i fatturati dell'industria farmaceutica torneranno a crescere l'anno prossimo con la domanda in forte rialzo sul lungo termine. sascha.jucker@credit-suisse.com Continua flessione delle esportazioni di prodotti chimici Settore farmaceutico: il calo dei fatturati sospinto dalle flessioni dei prezzi Esportazioni: trend, indice dic = ; variazione % rispetto all'anno precedente Media su quattro trimestri, indice 4 trimestre 2010 = Variazione esportazioni farmaceutiche (asse di destra) Variazone esportazioni chimiche (asse di destra) Indice esportazioni farmaceutiche Indice esportazioni chimiche settore farmaceutico chimica, nonché cokeria e lavorazione di oli minerali Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse Prosegue la spirale al ribasso dei prezzi Variazione % rispetto all'anno precedente; indice dic = 15% 1 9% 6% 3% -3% -6% -9% -1 Variazione prezzi alla produzione chimica Variazione prezzi alla produzione farmaceutica Indice prezzi alla produzione chimica (asse di destra) Indice prezzi alla produzione farmaceutica (asse di destra) -15% 83 2T T T T T T T T.2015 Trend occupazionali opposti Occupati in equivalenti a tempo pieno; variazione % rispetto all'anno precedente Variazione farmaceutica (asse di destra) Variazione chimica (asse di destra) Occupati farmaceutica Occupati chimica % % 2T T T T % 6% 4% 7

8 Industria meccanica La flessione dei prezzi a seguito dello shock del franco incide negativamente sui fatturati dell'industria meccanica Nel 2 trimestre 2015 l'industria meccanica svizzera ha evidenziato una flessione dei fatturati del 4, rispetto all'anno precedente. Tale calo è da ricondursi in primo luogo alla diminuzione dei prezzi: nell'ultima rilevazione del maggio 2015, i prezzi alla produzione dell'industria meccanica sono calati complessivamente del 4, rispetto all'anno scorso. Al contrario, a fronte di un valore del 91,, le capacità produttive nel 2 trimestre sono state sfruttate leggermente meglio che non nel trimestre precedente. Questo maggiore sfruttamento dovrebbe dipendere, in parte, da un ridimensionamento delle capacità. Tuttavia, complessivamente, le cifre indicano che la produzione nell'industria meccanica, nonostante lo shock del franco, ha registrato ancora buoni risultati nel 1 semestre 2015: 4% risp. all'anno prec. Variazione % rispetto all'anno precedente; media su quattro trim., indice 4 trim = 8% 6% 4% - -6% -8% % Indice fatturati (asse di destra) 82-16% 80 2T T T T.2015 Variazione risp. all'anno precedente Negativo il trend delle esportazioni in quasi tutti i comparti principali Esportazioni in CHF, media su 12 mesi, indice gennaio 2011 = su base comparativa nel 2 trimestre. Ma i risultati dell'indagine congiunturale del KOF indicano in parte portafogli di ordini fortemente in calo nella primavera Pertanto si deve ipotizzare un indebolimento della produzione nel secondo semestre dell'anno. Nelle esportazioni è proseguito il trend al ribasso degli ultimi mesi: complessivamente, nel periodo giugno-agosto, le esportazioni dell'industria meccanica svizzera sono diminuite del 3,8% rispetto all'anno precedente. Mentre le esportazioni di elevatori e mezzi di trasporto sono risultate ancora appena positive (+0,7% rispetto all'anno prima), le esportazioni di macchine utensili, che rappresentano uno dei settori delle esportazioni più grandi e che avevano mantenuto un buon andamento nei mesi precedenti, sono finite in territorio chiaramente negativo ( 6, rispetto all'anno precedente). Per il 2016 le prospettive dell'industria meccanica svizzera sono moderatamente positive. Sul principale mercato delle esportazioni, ossia l'ue, la ripresa economica prosegue, mentre gli USA, quale secondo mercato più importante, dovrebbero continuare a registrare una solida crescita. Nel terzo mercato delle esportazioni per dimensioni, ossia quello cinese, prevediamo una stabilizzazione della congiuntura. Tutto ciò dovrebbe avere un effetto positivo sui portafogli degli ordini dei produttori di macchinari elvetici. Tuttavia, fintantoché il franco non si svaluterà significativamente e su base duratura, non è ipotizzabile un consistente miglioramento. Pertanto, nel 2016, i fatturati non dovrebbero crescere in modo deciso. emilie.gachet@credit-suisse.com Export macchinari da inizio anno chiaramente in calo Esportazioni in mio. di CHF, variazione % rispetto all'anno precedente Variazione risp. all'anno precedente (trend; asse di destra) Esportazioni Esportazioni (trend) % Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse Da marzo sentiment nuovamente in leggero miglioramento Valutazione della situazione commerciale attuale 2 15% 1 5% -5% -1-15% Macchine utensili Motori a combustione interna, turbine Macchine per la produzione di alimenti Elevatori, mezzi di trasporto Pompe, compressori Macchine per carta e tipografiche Macchine tessili Percentuale «soddisfatti» Saldo «buona»/«negativa» in punti percentuali Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse Fonte: Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, Credit Suisse 8

9 Industria metallurgica Aziende svizzere del settore metallurgico: forte pressione sul fronte dei prezzi Da inizio anno, ovvero dall abbandono della soglia minima per il cambio EUR/CHF, l'industria metallurgica svizzera deve fare i conti con un andamento negativo degli affari. A fronte di un 7,6% rispetto all'anno precedente, nel 2 trimestre 2015 (1 trimestre: 4,1%) i fatturati sono calati nettamente. La flessione dei fatturati è da ricondursi innanzitutto al forte calo dei prezzi: nel 2 trimestre i prezzi alla produzione si sono attestati complessivamente a un livello del 5, più basso rispetto all'anno scorso. Anche a luglio e agosto è proseguita la flessione dei prezzi ( 5,7% in rapporto all'anno precedente). A essere sotto Rafforzamento della flessione dei fatturati nel 2 trimestre 2015 Variazione % rispetto all'anno precedente; media su quattro trim., indice 4 trim = pressione è in particolare il settore delle esportazioni, fortemente focalizzato sull'europa: complessivamente le esportazioni dell'industria metallurgica sono calate, da gennaio ad agosto, del 6,1% rispetto all'anno precedente. Tra i principali comparti delle esportazioni il calo più marcato è stato registrato dalla lavorazione di ferro e acciaio ( 12,9%). Anche i comparti dell'industria metallurgica orientati al mercato interno devono attualmente fare i conti con una difficile situazione degli affari. Da una parte, a incidere negativamente, è l'indebolimento congiunturale in importanti comparti degli acquirenti nazionali, come l'industria meccanica, quella orologiera o l'edilizia. Dall'altra, grazie all'euro più vantaggioso, è aumentata la pressione dei prodotti della concorrenza estera. Finora, nel corso dell'anno, i prezzi delle importazioni per i manufatti in metallo sono quindi calati complessivamente del 6,6% rispetto all'anno scorso. Sul mercato del lavoro le difficoltà dell'industria metallurgica hanno già lasciato tracce evidenti: a fine giugno 2015 si sono registrati nel settore all'incirca 2'300 posti a tempo pieno, ovvero il 2,5%, in meno rispetto a un anno prima. Fintantoché il franco resterà forte e la congiuntura nei principali settori degli acquirenti resterà debole, la situazione nell'industria metallurgica continuerà a essere difficile. Tuttavia ipotizziamo che, l'anno prossimo, i fatturati del settore si stabilizzeranno gradualmente dopo la consistente flessione nel emilie.gachet@credit-suisse.com Circa 2'300 posti di lavoro a tempo pieno in meno rispetto a un anno fa Occupati in equivalenti a tempo pieno; variazione % rispetto all'anno precedente 1 Variazione rispetto all'anno precedente Indice fatturati (asse di destra) % % % -5% T T T T % Variazione rispetto all'anno precedente (asse di destra) Occupati 2T T T T.2015 Ulteriore flessione dei prezzi Da inizio anno calo dell'export di oltre il 6% Variazione % rispetto all'anno precedente; indice dicembre 2010 = Esportazioni in mio. di CHF; variazione % rispetto all'anno precedente Variazione (trend; asse di destra) Esportazioni Esportazioni (trend) 25% 2 15% % % -8% % Variazione prezzi alla produzione -14% Variazione prezzi delle importazioni 92 Indice prezzi alla produzione (asse di destra) -16% % Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse 9

10 Industria alimentare Lo shock del franco raggiunge l'industria alimentare Nel 2 trimestre 2015 i fatturati dell'industria alimentare sono calati del 3,7% (in rapporto all'anno precedente), una diminuzione che non si registrava da oltre 4 anni. Una parte di questa flessione è da ricondursi al fatto che nel 2015, diversamente dal 2014, gli affari di Pasqua, che incidono parecchio sui fatturati, hanno in parte avuto luogo già nel 1 trimestre. La ragione principale del calo sono comunque i prezzi, che sono scesi in misura consistente per via della solidità del franco. Il crollo dei prezzi, osservato già nel 1 trimestre, non è proseguito in primavera e in estate. Ciononostante, rispetto al 2014, ad agosto i prezzi alla produzione hanno evidenziato ancora un calo del 2,1%. Una consistente flessione come questa si era registrata l'ultima volta oltre 5 anni fa. Sorprende meno che gli esportatori risentano maggiormente dello shock dei cambi rispetto al settore interno, sebbene quest'ultimo risenta di una maggiore pressione sulle importazioni e un incremento del turismo degli acquisti. Tra gennaio e agosto le esportazioni sono calate del 3,5% (rispetto all'anno prima, e nel 2 trimestre addirittura del 6,6%). Solo i produttori di bibite sono stati in grado di incrementare le proprie esportazioni da inizio anno. Ancora vistoso è il consistente calo delle esportazioni di caffè (gen-ago: 8,4% rispetto all'anno precedente). Quest'andamento tuttavia si spiega solo in parte con la rivalutazione del franco, essendosi imposto già all'inizio del La fine perlomeno temporanea del boom delle esportazioni di caffè è da ricondursi, oltre che alla solidità del franco, anche alla crescente pressione competitiva sul mercato del caffè in capsule. Sebbene la solidità del franco ponga i produttori di generi alimentari di fronte a delle sfide, il settore è comunque sottoposto a una minore pressione rispetto ad altri settori industriali. Su base comparativa, è orientato internamente e può trarre vantaggio, nonostante la crescita del turismo legato allo shopping, da una domanda di base stabile e da un marcato desiderio di Swissness, ovvero di regionalità. Pertanto, per tutto il 2015, i fatturati dovrebbero calare solo leggermente. Per il 2016 a fronte di tassi di cambio stabili prevediamo fatturati da stagnanti a leggermente in crescita. andreas.christen@credit-suisse.com Forte flessione dei fatturati nel 2 trimestre 2015 Prezzi su livelli bassi Variazione % rispetto all'anno precedente; media su quattro trim., indice 4 trim = Variazione % rispetto all'anno precedente; indice dic = 1 8% 6% Variazione rispetto all'anno precedente Indice fatturati (asse di destra) % -1% % T T T T % % Variazione prezzi alla produzione % Variazione prezzi delle importazioni 97.5 Indice prezzi alla produzione (asse di destra) -7% 97.0 La flessione delle esportazioni non è aumentata nel 2 trimestre Esportazioni: variazione % rispetto all'anno precedente; mio. di CHF Rialzo solo per cioccolato e bibite Esportazioni: variazione % rispetto all'anno precedente 2 15% Variaz. risp. all'anno precedente (trend) Esportazioni (asse di destra) Esportazioni (trend, asse di destra) % 1 Mar-Mag 2015 Giu-Ago % 5% % -5% % Formaggio Cioccolato Caffè Bevande rinfrescanti Altri generi alimentari Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse 10

11 Industria orologiera Gli andamenti negativi su importanti mercati di sbocco frenano il comparto orologiero svizzero Le esportazioni svizzere di orologi in negativo Esportazioni in mio. di CHF, variazione percentuale rispetto all'anno precedente Il raffreddamento nell'industria orologiera è proseguito in estate. Complessivamente le esportazioni di orologi, da giugno ad agosto, sono calate del 2,8% rispetto all'anno scorso. Così, dall'inizio del 2015, il calo è stato dell'1,. A incidere di più, con una flessione delle esportazioni del 24,1% (rispetto all'anno precedente) nel periodo giugno agosto, è stata ancora la debolezza del mercato di Hong Kong. I fatturati nel commercio al dettaglio di orologi nel paese diminuiscono già da un anno e mezzo (maggio-luglio 2015: 10, in rapporto all'anno precedente), non da ultimo per via della domanda in costante calo dei turisti cinesi. A ciò hanno contribuito, oltre alla campagna anticorruzione e all'indebolimento dell'andamento economico in Cina, anche le limitazioni per il rilascio di visti ai cinesi e la rivalutazione del dollaro di Hong Kong rispetto allo yuan. Le esportazioni elvetiche verso la stessa Cina hanno evidenziato, da giugno ad agosto, una flessione del 31,1% (rispetto all'anno prima). Ciò è comunque da attribuirsi in parte alle esportazioni eccezionalmente solide nel luglio e agosto Le esportazioni di orologi elvetiche sono calate, nel periodo giugno agosto, non solo verso la Cina e Hong Kong, ma anche verso Russia, Emirati Arabi Uniti e Corea del Sud. Tuttavia quest'ultimo mercato, grazie alle solide esportazioni di inizio anno, continua ad attestarsi in territorio chiaramente positivo nei primi otto mesi del La domanda asiatica di orologi elvetici, nel frattempo, non scompare del tutto, ma si sposta, in parte, verso altre piazze: così la domanda di orologi sui mercati europei di Gran Bretagna, Francia e Italia ha tratto ultimamente vantaggio dai vivaci flussi turistici. Considerate le incertezze prevalenti su importanti mercati di sbocco (in particolare in Cina), nei prossimi mesi, così come nel 2016, ci si deve attendere un andamento ancora contenuto degli affari nell'industria orologiera elvetica. emilie.gachet@credit-suisse.com Rialzo delle esportazioni verso Europa e USA incidenza negativa dell'asia Esportazioni: variazione % rispetto all'anno precedente; quota percentuale in rapporto alle esportazioni Variazione risp. all'anno precedente (trend; asse di destra) Esportazioni Esportazioni (trend) 3 25% Mar-Mag 2015 Giu-Ago 2015 Quota* % 1 5% % Hong Kong USA Francia Giappone Italia Germania Regno Unito Cina Singapore EAU Coreal del Sud Spagna Arabia Saudita Taiwan Austria Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse Fonte: Amministrazione federale delle dogane, Credit Suisse; *Giugno Agosto 2015 Sentiment tra le aziende orologiere decisamente mediocre Valutazione dell'attuale situazione degli affari tendenzialmente inferiore rispetto all'anno precedente in rapporto all'anno procedente, media su tre mesi Quota «uguale» in percentuale Saldo «maggiore»/«minore» in punti percentuali -20 Percentuale «soddisfacente» -40 Saldo «buona»/«negativa» in punti percentuali Fonte: Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, Credit Suisse Fonte: Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, Credit Suisse 11

12 Edilizia La congiuntura edilizia guadagna terreno solo lentamente Nel settore edilizio principale prosegue il consolidamento iniziato nel secondo semestre Nel terzo trimestre 2015 l'indice costruzioni di Credit Suisse e della Società Svizzera degli Impresari-Costruttori registra una netta flessione sia nelle opere di genio civile ( 10,7%), ma anche, in misura crescente, nelle opere di edilizia ( 9,6%) rispetto all'anno precedente. Complessivamente, per il settore dell'edilizia principale, il 2015 dovrebbe registrare un andamento meno favorevole dell'anno precedente. Questo indebolimento rispetto a un livello molto elevato si manifesta anche in una decisa flessione nell'ambito delle forniture di cemento (somma annuale: 6,3% rispetto all'anno precedente). La congiuntura edilizia continua a essere caratterizzata da consistenti differenze regionali. Sulla base di un raffronto pluriennale, si riscontra un'attività di progettazione ancora forte per i progetti correlati alle opere edilizie in particolare nella Svizzera orientale. Al contrario, nella regione alpina, si osservano in modo evidente le conseguenze dell'iniziativa sulle abitazioni secondarie. Tuttavia qui prevediamo una graduale stabilizzazione della congiuntura edilizia, dal momento che la legge sulle abitazioni secondarie approvata rende sì nettamente più difficile la costruzione di seconde abitazioni, ma non impossibile. Questa flessione della dinamica nel settore dell'edilizia principale si ripercuote anche in una flessione delle opere da evadere. Ciononostante, esse si attestano ancora dell'1,8% al di sopra della media degli ultimi dieci anni, e una flessione dei fatturati è quindi improbabile. Unitamente all attesa leggera ripresa della crescita del PIL (previsione 2016: 1,), a una fine della correzione nell'area alpina e alla pressione ancora elevata sul fronte degli investimenti per via dei tassi, ciò dovrebbe causare una stabilizzazione della congiuntura edilizia nel corso del fabian.waltert@credit-suisse.com Netta correzione dei fatturati per le opere di edilizia Consumo di cemento in calo Indice delle opere di edilizia e andamento fatturati nel settore, Indici 1996 = Forniture di cemento in Svizzera, somma annua mobile, indice: 2001 = Indice opere di edilizia SSIC opere di edilizia (destagionalizzato) Forniture di cemento: tasso di crescita annuo 15% 125 Forniture di cemento: indice (scala di sinistra) % 115 6% 110 3% 105-3% 95-6% 90-9% Fonte: Società Svizzera degli Impresari-Costruttori, Credit Suisse Congiuntura robusta per le opere di edilizia nella Svizzera orientale Deviazione investimenti previsti degli ultimi 6 mesi dalla media decennale Fonte: Associazione dell'industria cementiera svizzera, Credit Suisse Opere edilizie da evadere ancora ingenti Opere edilizie da evadere destagionalizzate, in mio. di CHF > < Opere di genio civile da evadere Opere di edilizia da evadere Fonte: Baublatt, Credit Suisse, Geostat Fonte: Società Svizzera degli Impresari-Costruttori, Credit Suisse 12

13 Commercio al dettaglio et di autoveicoli Commercio al dettaglio e autoveicoli frustrazione e desiderio di acquistare Commercio al dettaglio: Autoveicoli: Commercio al dettaglio: Autoveicoli: Dall inizio dell anno il commercio al dettaglio sta registrando un drastico calo. Da gennaio a luglio 2015 i fatturati nominali si sono attestati dell'1,7% al di sotto del livello dell'anno precedente, mentre i prezzi sono calati dell'1,. Ciò ha determinato un calo reale dei fatturati dello 0,5%. Gli acquisti all'estero (ovvero il turismo degli acquisti) sono cresciuti in rapporto all'anno precedente indicativamente del 7%, partendo comunque da un livello già molto elevato nel Un leggero sprazzo di luce proviene dai segmenti abbigliamento/calzature e fai da te/giardinaggio. Grazie al luglio molto caldo i fatturati nominali hanno preso un po' di fiato. La flessione dei fatturati nel commercio al dettaglio dovr- Fatturati nominali in estate: -2,6% risp. all'anno scorso Media su 3 mesi, variazione % in rapporto all'anno scorso 4% 3% 1% -1% - Fatturati nominali non depurati Prezzi commercio al dettaglio -3% Fatturati nominali (depurati dai giorni civili) Fatturati reali (depurati dai giorni civili) Fonte: GfK, Ufficio federale di statistica, Credit Suisse Tra marzo e agosto incremento delle auto vendute Veicoli stradali: variazione % rispetto all'anno precedente; somma su 12 mesi ebbe proseguire anche nel secondo semestre del Un indicatore importante in questo senso è costituito dal sentiment dei consumatori, che a luglio è sensibilmente peggiorato e si dovrebbe riprendere solo lentamente. Se non si verificherà una decisa svalutazione del franco e un rasserenamento del sentiment dei consumatori, le prospettive per il commercio al dettaglio relativamente al 2016 restano piuttosto fosche. Prevediamo per il 2016 una stagnazione dei fatturati. Invece, nel comparto automobilistico, la voglia di acquistare permane. Tra gennaio e agosto 2015 sono stati immatricolati complessivamente 309'000 nuovi veicoli stradali, di cui 217'000 automobili. Si tratta di un incremento del 7,9% rispetto all'anno passato. Escludendo gennaio e febbraio, due mesi caratterizzati da vendite scarse, il segno più ammonta addirittura all'11%. Così il settore automobilistico si avvicina all'anno record del 2011 (+11,7%). Poiché la maggior parte degli autoveicoli viene importata, tale andamento è da ricondursi principalmente alla rivalutazione del franco e alle flessioni dei prezzi a essa connesse (-3,3% gen ago 2015 rispetto all'anno precedente). Tuttavia il settore automobilistico può compensare, almeno in parte, queste flessioni dei prezzi con il consistente calo dei prezzi delle importazioni (genago ,6%). Per via dei continui cali dei prezzi, le solide cifre sulle vendite dovrebbero permanere per un po'. Ma la crescita dei fatturati dovrebbe indebolirsi nel 2016 non da ultimo in virtù del volume di vendite già elevato. patricia.feubli@credit-suisse.com Calo dei fatturati nominali da gennaio a luglio in tutti i segmenti Fatturati nominali*: media su 3 mesi, variazione % rispetto all'anno precedente 8% 6% 4% - Totale -6% Alimentari/Near food Abbigliamento, calzature -8% Cura della persona e salute -1 Elettronica di consumo Fonte: GfK, Credit Suisse; *corretto secondo il calendario Prezzi delle auto nuove nettamente in flessione Prezzi al consumo: variazione % rispetto all'anno prima 2 15% Nuove immatricolazioni: variazione risp. all'anno precedente Nuove immatricolazioni: somma su 12 mesi (asse di destra) % 3% % % % % -5% -8% -1 Auto nuove Occasioni -13% Pezzi di ricambio/accessori Assistenza/riparazioni -15% 13

14 Settore alberghiero e ristorazione Più ospiti svizzeri e asiatici soprattutto nelle città A luglio il settore alberghiero elvetico ha registrato, con un 3,7% di pernottamenti in più rispetto all'anno precedente, un risultato estremamente positivo. Tra gennaio e luglio il numero di pernottamenti è quindi complessivamente cresciuto leggermente, nonostante la solidità del franco: +0, rispetto all'anno precedente. I paesi che hanno guidato maggiormente la crescita quest'anno (rispetto all'anno scorso) sono stati Cina (+34%), India (+24%) e gli stati del Golfo (Arabia Saudita: +45%, Emirati Arabi Uniti: +31%). Ciononostante anche gli importanti ospiti svizzeri (45% dei pernottamenti nel 2014) hanno sostenuto in modo determinante il settore alberghiero nel difficile quadro caratterizzato dalla solidità della valuta nazionale (+1,5%). Tale sostegno dovrebbe comunque essere solo temporaneo, poiché, in particolare a luglio (+4% in rapporto all'anno precedente), le condizioni meteo erano migliori di un anno fa. Ciò ha quindi attirato, su base comparativa, più cittadini svizzeri in montagna. La situazione per le città è nettamente migliore rispetto alle destinazioni turistiche di campagna e alpine: Zurigo (+6% di pernottamenti), Lucerna (+5%) e Basilea (+3,5%) sono state le città a trarre maggiormente vantaggio tra gennaio e luglio (rispetto all'anno scorso) dalla fioritura del turismo nelle città, in particolare grazie agli ospiti provenienti da Svizzera, Cina e stati del Golfo. Al contrario, le cifre sui pernottamenti delle importanti località di campagna per il tempo libero dei Grigioni ( 9,3%) e del Ticino ( 5,3%) da inizio anno sono negative. Questo è dovuto, in primo luogo, al mancato arrivo dei turisti europei. L'Oberland bernese, tra le regioni alpine, grazie al suo focus limitato sugli ospiti dall'eurozona, risulta nettamente quella migliore in virtù di un +1, di pernottamenti. Per la parte restante dell'anno e per il 2016 prevediamo un ulteriore calo dei pernottamenti degli ospiti europei, il che dovrebbe generare ancora una pressione sul comparto alberghiero alpino. Le città e gli hotspot noti a livello internazionale (Jungfraujoch, Pilatus, ecc.) continueranno a trarre vantaggio dagli impulsi di crescita dai paesi asiatici. sascha.jucker@credit-suisse.com Crescita dei pernottamenti grazie a svizzeri e asiatici Dinamica di crescita ancora solida dall'asia Pernottamenti presso alberghi e centri benessere Pernottamenti per paesi di origine, media maggio 2015 luglio % 6% Variazione risp. all'anno precedente (mobile su 3 mesi) Media mobile su 12 mesi (in migliaia; asse di destra) % Crescita % rispetto all'anno precedente Quota sul totale dei pernottamenti di stranieri 4% % % % Germania USA Cina Regno Unito Francia Giappone Belgio Italia Paesi Bassi India Arabia Saudita Emirati Arabi Uniti Turismo nelle città brillante anche all'inizio dell'estate Flessione dei fatturati meno accentuata nel 2 trim Pernottamenti e letti occupati in base alla regione turistica Variazione fatturato e quota aziende con una buona situazione commerciale Andamento pernottamenti rispetto all'anno precedente (mag. lug. 15) > 6% 4% - 6% - 4% 4-45% 61% - (-) (-) - () 3 () - (-6%) < -6% 46% 31% Letti occupati (mag lug. 15) Svizzera 45% 8% 6% 4% Fatturati: variazione percentuale risp. all'anno precedente Percentuale «buon andamento degli affari» (asse di destra) % 47% 34% 43% 31% % 48% -6% -3 59% -8% -4 2T T T T.2015 Fonte: Centro di ricerche congiunturali del Politecnico federale di Zurigo, Credit Suisse 14

15 Divulgazioni Le informazioni e le opinioni espresse nel presente rapporto (all'infuori dei contributi agli articoli da parte dei responsabili delle strategie d'investimento) sono state redatte dalla sezione Research, divisione Private Banking & Wealth Management del CS alla data di pubblicazione e potrebbero essere modificate senza preavviso. I giudizi espressi in riferimento a un particolare titolo all'interno del presente rapporto potrebbero divergere o non essere in linea con le osservazioni e i giudizi della sezione Research, divisione Investment Banking del Credit Suisse, a causa di differenze nei criteri di valutazione. I contributi agli articoli da parte dei responsabili delle strategie d'investimento non costituiscono rapporti di ricerca. I responsabili delle strategie d'investimento non fanno parte della sezione Research del CS. Il CS ha adottato politiche miranti a garantire l'indipendenza della propria sezione Research, tra le quali quelle relative alle restrizioni alla negoziazione dei titoli in questione prima della distribuzione di rapporti di ricerca. Queste politiche non si applicano ai responsabili delle strategie d'investimento. Il CS non si assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall'utilizzo del materiale oggetto del presente rapporto. Questa esclusione di responsabilità non sarà tuttavia valida nella misura in cui la responsabilità in questione derivasse da specifiche condizioni o normative applicabili al CS. Non ci si deve basare sul presente rapporto rinunciando a esercitare il proprio giudizio indipendente. Il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, un'idea di negoziazione relativa al titolo in questione. Le idee di negoziazione sono opportunità di negoziazione di breve termine basate su avvenimenti e catalizzatori di mercato, mentre i rating delle società riflettono le raccomandazioni d'investimento fondate sul rendimento totale atteso nell'arco di un periodo di 6-12 mesi, secondo quanto definito nella sezione per le divulgazioni. Dal momento che le idee di negoziazione e i rating societari riflettono diverse ipotesi e metodi analitici, le idee di negoziazione possono differire a livello direzionale dal rating societario. Oltre a ciò, il CS potrebbe aver emesso, e potrebbe emettere in futuro, altri rapporti non in linea con le informazioni fornite nel presente rapporto o che giungono a conclusioni diverse. I rapporti in questione riflettono le diverse ipotesi, giudizi e metodi analitici degli analisti che li hanno redatti e il CS non è tenuto a garantire che tali rapporti vengano portati all'attenzione dei destinatari del presente rapporto. Certificazione degli analisti Gli analisti identificati nel presente rapporto certificano che le opinioni relative alle società e ai titoli in esso discussi riflettono in modo accurato le loro opinioni personali in merito alle società e ai titoli in questione. Gli analisti certificano inoltre che nessuna parte dei loro indennizzi può essere ricondotta direttamente o indirettamente alle specifiche raccomandazioni od opinioni espresse nel presente rapporto. Gli analisti KPO (Knowledge Process Outsourcing) citati nel presente rapporto sono collaboratori di Credit Suisse Business Analytics (India) Private Limited. Divulgazioni importanti Il CS pubblica i propri rapporti di ricerca quando lo ritiene opportuno, in base agli sviluppi delle imprese, dei settori o dei mercati analizzati che potrebbero influire notevolmente sulle opinioni o i pareri espressi nei rapporti in questione. Il CS pubblica esclusivamente ricerche sugli investimenti imparziali, indipendenti, chiare, eque e non fuorvianti. Il codice di condotta del Credit Suisse, che deve essere rispettato da tutti i dipendenti, è accessibile anche tramite il nostro sito Web all'indirizzo: Per maggiori dettagli, fai riferimento alle informazioni sull'indipendenza della ricerca finanziaria disponibili all'indirizzo: L analista/gli analisti responsabile/i della redazione del presente rapporto di ricerca ha/hanno ricevuto un indennizzo basato su diversi fattori, tra cui i proventi complessivi del CS, una parte dei quali viene generata dalle attività di Investment Banking del Credit Suisse. Ulteriori informazioni Regno Unito: Per informazioni sui titoli a reddito fisso per i clienti di Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited, si prega di chiamare il numero India: Visitare il sito per le ulteriori divulgazioni previste dal Securities And Exchange Board of India (Research Analysts) Regulations, Credit Suisse potrebbe avere una partecipazione nelle società menzionate in questo rapporto. I rapporti di ricerca del CS sono altresì disponibili all'indirizzo Per informazioni sulle comunicazioni relative alle società oggetto di rating di Credit Suisse Investment Banking citate nel presente rapporto, vogliate fare rifermento al sito di divulgazione della divisione Investment Banking all'indirizzo: Per ulteriori informazioni, incluse le comunicazioni su eventuali altri emittenti, vogliate fare riferimento al sito di divulgazione della divisione Private Banking & Wealth Management all'indirizzo: Disclaimer globale / Informazioni importanti Il presente rapporto non è destinato né finalizzato alla distribuzione o all'utilizzo da parte di alcuna persona fisica o giuridica avente cittadinanza, residente o ubicata in una località, stato, paese ovvero in un'altra giurisdizione in cui la distribuzione, la pubblicazione, la disponibilità o l'impiego siffatti fossero contrari alla legislazione o alle normative vigenti, o a seguito dei quali il CS dovesse ottemperare a qualsivoglia obbligo di registrazione o licenza in tale giurisdizione. I riferimenti al CS che compaiono nel presente rapporto includono Credit Suisse AG, la banca svizzera e relative affiliate e collegate. Per maggiori informazioni sulla nostra struttura, si prega di usare il seguente link: ESCLUSIONE DI DISTRIBUZIONE, SOLLECITAZIONE O CONSU- LENZA: Il presente rapporto è fornito a puro titolo informativo e illustrativo ed è destinato a un impiego strettamente personale. Non costituisce una sollecitazione, un'offerta o una raccomandazione di acquisto o vendita di alcun titolo o altro strumento finanziario. Qualsiasi informazione che includa fatti, opinioni o citazioni può essere sintetizzata o riassunta ed è espressa alla data di redazione. Le informazioni contenute nel presente rapporto sono state fornite solamente a titolo di commento di mercato generale e non costituiscono una forma di consulenza finanziaria regolamentata, né un servizio legale, fiscale o un altro servizio regolamentato. Non tengono conto degli obiettivi, della situazione o delle necessità finanziarie di alcun soggetto, che devono essere necessariamente considerati prima di effettuare una decisione d'investimento. Prima di prendere qualunque decisione d'investimento sulla base del presente rapporto, per eventuali spiegazioni necessarie in merito al suo contenuto ti raccomandiamo di rivolgerti a un consulente finanziario indipendente. Il presente rapporto intende puramente fornire informazioni e giudizi del CS alla data di redazione, indipendentemente dalla data alla quale tu riceva o acceda alle informazioni. Le osservazioni e giudizi contenuti nel presente rapporto potrebbero differire da quelli espressi da altre sezioni del CS e variare in qualsiasi momento senza preavviso e in assenza di un obbligo di aggiornamento. Il CS non è in alcun modo tenuto a garantire che tali aggiornamenti 15

16 ti vengano comunicati. PREVISIONI E STIME: La performance passata non costituisce un'indicazione o una garanzia della performance futura e non si rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, esplicita o implicita, in merito alla performance futura. Nella misura in cui il presente rapporto contenesse dichiarazioni sulla performance futura, tali dichiarazioni sono di natura previsionale e soggette a diversi rischi e incertezze. Salvo altrimenti indicato, tutte le cifre non sono state sottoposte a verifica. Il complesso delle valutazioni menzionate nel presente rapporto è soggetto alle politiche e alle procedure di valutazione del CS. CONFLITTI: Il CS si riserva il diritto di porre rimedio a qualsiasi errore eventualmente contenuto nel presente rapporto. Il Credit Suisse, le sue affiliate e/o i rispettivi dipendenti possono detenere una posizione o partecipazione o altro interesse sostanziale, oppure effettuare transazioni, nei titoli menzionati o nelle relative opzioni o in altri investimenti correlati e, di volta in volta, incrementare o cedere tali investimenti. Il CS può fornire, o aver fornito nel corso degli ultimi 12 mesi, una consulenza significativa o servizi d investimento in relazione agli investimenti riportati nel presente rapporto o a un investimento correlato a qualsivoglia società o emittente menzionato. Alcuni investimenti cui si fa riferimento nel presente rapporto saranno offerti da una singola entità o da un associata del CS oppure il CS potrebbe essere il solo market maker di tali investimenti. Il CS è coinvolto in molte attività correlate alle società menzionate nel presente rapporto. Queste attività comprendono negoziazioni specializzate, arbitraggio dei rischi, market making e altre negoziazioni titoli per proprio conto. REGIME FISCALE: Nessun elemento del presente rapporto costituisce una consulenza in materia di investimenti, legale, contabile o fiscale. Il CS non offre alcuna consulenza per quanto attiene alle conseguenze fiscali degli investimenti e ti consigliamo di rivolgerti a un fiscalista indipendente. I livelli di tassazione e la base imponibile dipendono dalle circostanze individuali e sono soggetti a variazioni. FONTI: Le informazioni e le opinioni illustrate nel presente rapporto sono state ricavate o desunte da fonti che, a giudizio del CS, sono affidabili. Tuttavia, il CS non rilascia alcuna dichiarazione in merito alla loro accuratezza o completezza. Il CS non si assume alcuna responsabilità in ordine a perdite derivanti dall'utilizzo del presente rapporto. 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Distribuzione dei rapporti di ricerca A meno che non diversamente specificato all'interno del presente documento, il presente rapporto viene redatto ed emesso dal Credit Suisse SA, una banca svizzera autorizzata e soggetta alla regolamentazione dell'autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari. Australia: Il presente rapporto è distribuito in Australia da Credit Suisse AG, Sydney Branch (CSSB) (ABN AFSL ) soltanto a clienti "Wholesale" secondo quanto definito nella sezione s761g del Corporations Act CSSB non garantisce il rendimento, né rilascia alcuna garanzia in merito alla performance, dei prodotti finanziari a cui il presente rapporto fa riferimento. Bahrain: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse AG, Bahrain Branch, autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Bahrain (CBB) come Investment Firm Category 2. Dubai: Queste informazioni sono distribuite da Credit Suisse AG, succursale di Dubai, debitamente autorizzata e regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA). I prodotti o i servizi finanziari correlati sono disponibili unicamente per i clienti che hanno i requisiti di «cliente professionale» o «controparte di mercato» ai sensi delle norme DFSA, e che sono in possesso di esperienze e competenze finanziarie sufficienti per partecipare alle attività dei mercati finanziari. Inoltre, per essere considerati tali, i clienti devono soddisfare i criteri normativi pertinenti. Francia: Il presente rapporto è distribuito dal Credit Suisse (France), autorizzato dall'autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution (ACPR) in qualità di fornitore di servizi d'investimento. Il Credit Suisse (France) è soggetto alla supervisione e al controllo dell'autorité de Contrôle Prudentiel et de Résolution e dall'autorité des Marchés Financiers. Germania: Il Credit Suisse (Deutschland) AG, autorizzato e regolamentato dal Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin), distribuisce ai propri clienti le ricerche redatte da una delle sue affiliate. Gibilterra: Il presente rapporto è distribuito dal Credit Suisse (Gibraltar) Limited. Il Credit Suisse (Gibraltar) Limited è una persona giuridica indipendente, interamente controllata dal Credit Suisse e regolamentata dalla Gibraltar Financial Services Commission. Guernsey: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, una persona giuridica indipendente registrata a Guernsey con n e sede legale in Helvetia Court, Les Echelons, South Esplanade, St Peter Port, Guernsey. Il Credit Suisse (Channel Islands) Limited è interamente controllato dal Credit Suisse AG e regolamentato dalla Guernsey Financial Services Commission. Copie dell'ultimo bilancio soggetto a revisione contabile sono disponibili su richiesta. Hong Kong: Il presente rapporto è stato pubblicato a Hong Kong da Credit Suisse AG, Hong Kong Branch, un istituto in possesso della licenza «Authorized Institution» rilasciata dalla Hong Kong Monetary Authority e registrato ai sensi della Securities and Futures Ordinance (capitolo 571 delle disposizioni giuridiche di Hong Kong). India: Il presente rapporto viene distribuito dal Credit Suisse Securities (India) Private Limited («Credit Suisse India», n. CIN U67120MH1996PTC104392), soggetto alla regolamentazione del Securities and Exchange Board of India (SEBI), con numeri di registrazione SEBI INB ; INF ; INB ; INF , INP , e indirizzo registrato presso 9th Floor, Ceejay House, Plot F, Shivsagar Estate, d.ssa Annie Besant Road, Worli, Mumbai , India, tel Italia: Il presente rapporto è distribuito in Italia da Credit Suisse (Italy) S.p.A., banca di diritto Italiano, iscritta all'albo delle banche e soggetta alla supervisione e al controllo di Banca d'italia e CONSOB; è inoltre distribuito da Credit Suisse AG, banca svizzera autorizzata a fornire servizi bancari e finanziari in Italia. Giappone: Il presente rapporto è distribuito in Giappone unicamente da Credit Suisse Securities (Japan) Limited, Financial Instruments Dealer, Director-General of Kanto Local Finance Bureau (Kinsho) No. 66, membro di Japan Securities Dealers Association, Financial Futures Association of Japan, Japan Investment Advisers Association e Type II Financial Instruments Firms Association. Credit Suisse Securities (Japan) Limited non distribuirà né inoltrerà il presente rapporto al di fuori del Giappone. Jersey: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, regolamentato dalla Jersey Financial Services Commission per l'esecuzione dell'attività d'investimento. La sede di Credit Suisse (Channel Islands) Limited, Jersey Branch, a Jersey è la seguente: TradeWind House, 22 Esplanade, St Helier, Jersey JE4 5WU. Lussemburgo: Il presente rapporto è distribuito dal Credit Suisse (Luxembourg) S.A., una banca lussemburghese autorizzata e regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). Qatar: Queste informazioni sono distribuite dal Credit Suisse Financial Services (Qatar) L.L.C, autorizzato e regolamentato dalla Qatar Financial Centre Regulatory Authority (QFCRA) ai sensi del QFC n Tutti i relativi prodotti o servizi finanziari saranno disponibili soltanto per Business Customers o Market Counterparties (come definiti dalla Qatar Financial Centre Regulatory Authority - QFCRA), inclusi i privati che hanno scelto di essere classificati come Business Customer, con attività liquide di oltre USD 1 milione, dotati di esperienze, conoscenze e competenze in materia finanziaria sufficienti per partecipare a operazioni aventi a oggetto tali prodotti e/o servizi. Singapore: Il presente rapporto è stato redatto e pubblicato ai fini della distribuzione a Singapore unicamente a investitori istituzionali, investitori accreditati e investitori esperti (ciascuna categoria come definita ai sensi dei Financial Advisers Regulations); è inoltre distribuito da Credit Suisse AG, Singapore Branch, a investitori stranieri (come definiti ai sensi dei Financial Advisers Regulations). Credit Suisse AG, Singapore Branch, può distribuire rapporti realizzati dalle proprie entità o affiliate estere nel quadro di un accordo ai sensi del Regulation 32C dei Financial Advisers Regulations. Per qualunque questione derivante dal presente rapporto o a esso attinente, gli interessati di Singapore devono rivolgersi a Credit Suisse AG, Singapore Branch, al numero In virtù del tuo status di investitore istituzionale, investitore accreditato, investitore esperto o investitore estero, Credit Suisse AG, Singapore Branch, è esonerata dal rispetto di determinati requisiti di conformità ai sensi del Financial Advisers Act, Chapter 110 of Singapore (il "FAA"), dei Financial Advisers Regulations e delle Notices e Guidelines applicabili emanati ai sensi di questi, con riferimento a qualsiasi servizio di consulenza finanziaria che Credit Suisse AG, Singapore Branch, possa fornirti. Spagna: Il presente rapporto è distribuito in Spagna da Credit Suisse AG, Sucursal en España, autorizzato dal Registro del Banco de España al numero Thailandia: Il presente rapporto è distribuito da Credit Suisse Securities (Thailand) Limited, regolamentata dall'office of the Securities and Exchange Commission tailandese, con sede legale in 990 Abdulrahim Place Building, 27/F, Rama IV Road, Silom, Bangrak, Bangkok, tel Regno Unito: Il presente rapporto è pubblicato da Credit Suisse (UK) Limited e Credit Suisse Securities (Europe) Limited. Credit Suisse Securities (Europe) Limited e Credit Suisse (UK) Limited, entrambe autorizzate dalla Prudential Regulation Authority e regolamentate dalla Financial Conduct Authority e dalla Prudential Regulation Authority, sono 16

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