La cultura e i linguaggi della violenza
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- Bruno Montanari
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1 La cultura e i linguaggi della violenza La violenza ai minori: i minori come vittime e spettatori Nuovi paradigmi per la prevenzione della violenza all infanzia - Docente di Pedagogia Speciale - Università di Bologna San Marino, 18 marzo 2013
2 Atteggiamento professionale Necessità di tutelare l infanzia abusata Dovere di curare gli abusanti (bambino incompiuto/coniuge deluso) E necessario pensare che l abusante può avere un futuro e che può averlo anche l abusato
3 Freud Desiderio di uccidere il genitore dello stesso sesso (parricidio) L attrazione verso il genitore del sesso opposto (incesto) attraverso meccanismi legati all inconscio Ciò avviene attraverso fantasie del bambino Nell adulto tali fantasie possono portare all abuso: l altro viene percepito come mezzo di soddisfazione (si tratta di una relazione predatoria) Le conseguenze delle stesse fantasie sono opposte
4 L attenzione esagerata dei mass media su questo tema rischia di divenire un ulteriore abuso E necessario, però, uscire dall omertà, parlarne (sciogliere il segreto è il primo passo del percorso di liberazione della vittima)
5 Più giovane è l età in cui si scopre l abuso, peggiori ed insopportabili sono le conseguenze che ne derivano (una sessualità immatura si incontra con una sessualità deviata) La scoperta dell abuso da adulti pare che induca alla rimozione del ricordo
6 L abuso intrafamiliare - il momento drammatico è quando la vittima scopre di essere una vittima (il miglior difensore di un padre abusante è spesso la figlia abusata) - accettare di essere un oggetto significa ricevere l attenzione del genitore - Il dilemma è: rimanere un oggetto del desiderio (ma almeno desiderato) oppure ribellarsi a questo desiderio e vivere l abbandono?
7 E necessaria una maggiore preoccupazione alla modalità della denuncia e alla necessità di coinvolgere la vittima per renderla partecipe e consapevole Deve essere fatto da professionisti che spieghi che quell atto non è segno d amore (il minore scambia una relazione d amore con una relazione predatoria)
8 Lo svelamento dell abuso provoca spesso la fine di una famiglia I bambini affrontano traumi ripetuti e collegano abuso sessuale e separazione dei genitori Attenzione alle forme di arresti domiciliari per gli abusanti
9 Il minorenne abusante è spesso colui che riproduce ciò che ha visto (e/o vissuto) Il bambino educato attraverso la Tv non conosce dolore e agisce senza rendersi perfettamente conto di quello che sta facendo La precocità sessuale può essere segno di un abuso subito ma anche di una erotizzazione della relazione con il genitore
10 Fondamentale è l integrazione tra i servizi giudiziari e quelli sociali - Diffidenza nei confronti del sistema giudiziario - Gli operatori dei servizi e l accanimento terapeutico nei confronti delle dinamiche familiari - L accoglienza, l assistenza non può essere affidata ad una moltitudine di esperti : il minore deve imparare a fidarsi di poche persone e con quelle interagire - Il processo conserva una valenza terapeutica
11 Competenze comunicative - Gli operatori devono stare attenti a ciò che ascoltano e a ciò che dicono - E molto importante il genere dell operatore che accoglie - E rischiosa la massiccia identificazione dell operatore con la vittima perché non permette una rielaborazione adeguata della situazione e non avvia una opportuna relazione di aiuto
12 Il minore abusato - Può sentirsi in colpa (e difendere il mondo degli adulti da cui dipende) - Può identificarsi con il suo aggressore (per una ipotetica e irrealistica relazione d amore) - Può vivere l adulto come un mostro L operatore si muove su un terreno difficile e delicato e deve saper incassare la frustrazione, mostrandosi (senza falsità)
13 I bisogni dei minori abusati - L abuso non deve ripetersi più e il minore deve sentirsi protetto - Il minore deve uscire dall isolamento rispetto ad altri familiari (va riparato il rapporto con il genitore non abusante, con i fratelli ecc.) - Il minore va aiutato a risolvere il problema dell abuso con se stesso (parte attiva nell abuso, legame affettivo con il genitore abusante ecc.)
14 L adulto educatore responsabile Generatività costante preoccupazione dell uomo verso tutto ciò che egli genera, produce o contribuisce a produrre Responsabilità concepirsi all origine dei propri comportamenti, capacità di rispondere a se stessi e agli altri delle proprie azioni
15 L attenzione generazionale È necessario estendere l attenzione generazionale a tutti i giovani, ampliando la responsabilità familiare fino a renderla sociale
16 Cambiamenti sociali e famiglia Un tempo la famiglia era caratterizzata da un legame affettivo forte e diffuso (solidarietà) Oggi nella famiglia nucleare emerge la funzione affettiva (privatizzazione della famiglia)
17 La famiglia, oggi campo psichico da etica e normativa a affettiva massima concentrazione di responsabilità attribuita ai genitori mediatrice dei fenomeni mentali e affettivi
18 Cambiamenti sociali e famiglia Si assiste oggi ad una eccessiva maternalizzazione delle funzioni parentali accentuata dal fatto che la società dei consumi rafforza la necessità di soddisfazione del bisogno (anche se fittizio)
19 Cambiamenti sociali Nel mondo occidentale l emarginazione segue le regole della competizione e del profitto (mito del prodotto) La società occidentale si presenta come una società distratta, particolarmente nei riguardi dei suoi componenti più svantaggiati o più in difficoltà
20 Patto generazionale È necessario declinare lo sviluppo educativo in maniera equilibrata ed armonica (declinazione integrata) che valorizzi e confermi sia il soggetto nella sua realtà che ha bisogno di protezione, di aiuto, di accoglimento, di difesa) ma anche il soggetto culturale che, per diventare tale, proprio di differenziazione, di autonomia, di separazione e di prove ha bisogno (modalità protettive ed emancipative)
21 L adolescente PROGETTO NON REALE - rimane sul piano del desiderio - è onnipotente: tutto e subito - non tiene conto dei limiti del reale - segue solo un codice fusionale/protettivo PROGETTO REALE - fa l esame di realtà - accetta i limiti - tiene conto del desiderio dell altro - elabora la rinuncia - supera la dipendenza fusionale - avvia processi emancipativi
22 Modalità difettive dell aver cura Sollevare gli altri dalla cura sostituendoli, trasformandoli in dipendenti e dominati ; agendo in una temporalità dell eterno presente i figli, gli alunni sono considerati piccoli, bisognosi, fragili, incapaci di responsabilità
23 Modalità autentiche dell aver cura Presupporre gli altri nel loro poter essere anticipare liberando per inserirli nella cura di sè, in una dimensione temporale futura i figli, gli alunni sono considerati grandi capaci di responsabilità - fin da piccoli
24 Educazione e generazioni Compiti evolutivi dell adolescente Assumere e definire l identità sessuale Utilizzare e sperimentare nuove capacità cognitive (pensiero ipoteticodeduttivo-astratto) Esercitare la nuova relazionalità Compiti educativi degli adulti Permettere l attenuazione dei legami edipici con le figure parentali Sostenere l esercizio della nuova dimensione cognitiva Promuovere l ampliamento e il cambiamento delle relazioni
25 L adolescenza Compiti educativi degli adulti Permettere l attenuazione dei legami intimistici Favorire il trasferimento dei sentimenti Non essere competitivi Garantire la segretezza (piano fisico) Attuare la testimonianza
26 La maturità della giovane generazione Prendere decisioni è (...) un'esperienza che conta su una risorsa emotiva di cui i ragazzi sono oggi relativamente privi: la capacità di sopportare e di darsi frustrazioni. Scegliere in presenza di ampie possibilità, è una esperienza che ha per i ragazzi una tonalità depressiva e spesso essi tendono ad evitare questi passaggi, scegliendo di sostare nel limbo dei rinvii e dell'attesa.(...) Si tratta di accettare il limite, presente nel momento stesso in cui si esercita il proprio potere
27 L adolescenza Compiti educativi degli adulti Sostenere l esercizio della nuova dimensione cognitiva Garantire la segretezza (sul piano mentale) Offrire opportunità di misurarsi (futuro) Favorire l accoglimento della novità Promuovere l esperienza della scelta
28 Cura educativa e giovane generazione Compiti educativi degli adulti Promuovere l ampliamento e il cambiamento delle relazioni Autorizzare ad uscire dalle relazioni familiari Garantire la partecipazione al gruppo di pari Utilizzare modalità educative protettive e prescrittive
29 La scuola come bene comune L identità si costruisce a partire dal riconoscimento dell altro. Se il riconoscimento manca, come manca sempre a chi va male a scuola, l identità, che è un bisogno assoluto per ciascuno di noi, si costruisce altrove, in tutti quei luoghi, scuola esclusa, dove è possibile ottenere riconoscimenti. U.Galimberti
30 Le dimensioni dell Index Esempio - Dimensione A - Creare CULTURE inclusive A.1. Sezione - Costruire comunità Indicatore Ciascuno deve sentirsi benvenuto D. Sono previsti eventi per promuovere l accoglienza dei nuovi alunni e dei nuovi insegnanti, e per la loro partenza? D. Le informazioni sulla scuola sono pubblicizzate e rese fruibili a tutti, indipendetemente dalla lingua madre o dalla disabilità (sono tradotte in Braille, o stampate a caratteri grandi...)... Indicatore Gli alunni si aiutano l un l altro D. I lavori esposti in classe valorizzano il lavoro cooperativo oltrechè i risultati individuali? D. Gli alunni segnalano allo staff docente quando loro o un loro compagno hanno bisogno di aiuto?... A.2. Sezione Affermare valori inclusivi Indicatore La scuola si sforza di ridurre ogni forma di discriminazione D. Vengono messi in discussione gli stereotipi sulla perfezione del corpo?...
31 Principi della relazione di aiuto Chi viene aiutato può (deve) misurarsi nel ruolo di aiutante
32 Principi della relazione di aiuto Un aiuto offerto non può essere né diventare l aiuto: esistono gli aiuti
33 Principi della relazione di aiuto Chi aiuta intravede nell altro una identità multiforme: credere per vedere
34 Principi della relazione di aiuto La relazione di aiuto si muove con dinamiche di complementarità
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36 LA SCUOLA CHE VOGLIAMO di Andrea Canevaro Vogliamo una scuola pubblica. Esprimiamo l orgoglio di una scuola pubblica, ispirata dalla nostra Costituzione. Non vogliamo una gestione della scuola per fare cassa. Il risparmio della scuola è l incremento delle spese delle famiglie, molte delle quali a reddito zero, indebitate, ecc. Cinque punti. la scuola deve essere il percorso dall apprendimento scolastico all apprendimento come stile di vita. L importanza degli apprendimenti è pari al vivere con un certo stile in un gruppo la classe certamente eterogeneo. Importante è maturare la capacità di vivere i conflitti e di viverli nella logica della costante ricerca del bene comune. L accoglienza non è un rituale di avvio dell anno scolastico ma la buona curiosità per il nuovo di ogni giorno. Le competenze sono nella pluralità degli individui, con le loro storie, i loro caratteri, ecc. la pluralità dei docenti/insegnanti e il riconoscimento delle differenze di genere ne sono la garanzia.
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