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40 30 Capitolo 2 Francesco Muzzarelli è esperto di formazione e corporate training consulting, autore di numerosi saggi sulle tematiche della formazione rivolta soprattutto al mondo del lavoro. Ricopre numerosi incarichi di docenza tra cui quello presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell Università di Bologna.

41 Lifelong learning: Web evoluzione 3.0 continua Capitolo 3 Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0

42 32 Capitolo 3 Riconoscere il bisogno di cambiamento Definire l idea Analizzare il sistema Pianificare le azioni processo di cambiamento Adottare un progetto Sviluppare la Formazione 3.0 Monitorare e aggiornare

43 33 Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0 Il processo di cambiamento richiede i passaggi definiti nello schema precedente e che saranno illustrati nelle prossime pagine. Spesso si sorvola sulle modalità organizzative delle azioni formative, ma è facile comprendere come esse siano indispensabili per rendere efficaci gli interventi stessi. Riconoscere il bisogno di cambiamento La formazione dei formatori oggi non può prescindere da due principi, evidenziati chiaramente anche in sede europea: Questo passo permette al formatore di interrogarsi su aspetti strategici come: Cos è la Formazione 3.0? Cosa comporta in pratica? Cosa è necessario fare per attivarsi? Chi dirige la scuola deve capire la natura delle trasformazioni nel campo della formazione e determinare se i suoi docenti sono pronti o meno. Chi dirige la scuola deve capire la natura delle trasformazioni nel campo della formazione e determinare se i suoi docenti sono pronti o meno. Spetta infatti al dirigente scolastico o a chi si occupa di gestire un ente di formazione il compito di evidenziare la necessità di rinnovamento dei processi formativi, e di motivare il personale docente mettendo nella giusta evidenza i capisaldi

44 34 Capitolo 3 del nuovo sistema di Formazione nel suo contesto storico, mostrando altresì esempi concreti di quello che il cambiamento produce dal punto di vista degli studenti, delle famiglie e dei docenti. Durante questa fase la scuola dovrebbe iniziare a valutare i cambiamenti curriculari, tecnici e normativi indispensabili per favorire l approccio alla Formazione 3.0. Definire l idea In questa fase è importante che la scuola o l istituto che eroga formazione realizzi la visione progettuale di quello che significherà nella vita degli allievi l attuazione delle trasformazioni. In linea con le idee di Formazione 3.0 emerse all inizio del processo di cambiamento, chi si occupa di guidare il cambiamento deve quindi delineare un quadro delle prospettive formative nella propria scuola, basando il tutto sulle nuove forme di insegnamento e apprendimento, sull aggiornamento dei curricula, sulla revisione delle norme e sul ruolo centrale della rete tecnologica necessaria per la Formazione 3.0. La comunità scolastica esaminerà quindi più da vicino le attività dei docenti e i bisogni formativi dei discenti, in piena ottica Formazione 3.0, raccogliendo le idee chiave e gli esempi più illuminanti sulle le novità evidenziate dagli sviluppi del nuovo corso formativo, e realizzerà

45 35 Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0 una rappresentazione schematica o multimediale della giornata-tipo di uno studente nella sua scuola trasformata. L idea viene messa a punto da un gruppo di educatori che collaborano con studenti, genitori, consulenti scolastici e del mondo aziendale. Il risultato è una presentazione multimediale, oppure un testo ben strutturato, che possa documentare a tutti la progettazione di base per attuare il cambiamento. Analizzare il sistema È il momento di esaminare la scuola o l organizzazione del centro di formazione e compararla con l immagine di essa che abbiamo delineato per il futuro. La presentazione o il testo strutturato, possono essere accompagnati da una serie di sondaggi che contribuiscono a far evolvere positivamente questo processo. Docenti, studenti e, in generale, tutti gli attori facenti capo alla Comunità Scolastica prendono parte alla sua approfondita analisi, contribuendo nel suggerire buone pratiche, idee o opportunità e possibilità da sviluppare. Le risorse in questa fase predispongono una sorta di elencazione per la Formazione 3.0, un analisi delle infrastrutture tecniche e un attenta osservazione dell organizzazione della Formazione attuale. L idea viene messa a punto da un gruppo di educatori che collaborano con studenti, genitori, consulenti scolastici e del mondo aziendale.

46 36 Capitolo 3 Il progetto viene definito da un gruppo formato da docenti, studenti, responsabili scolastici, esperti tecnici e membri della comunità. Pianificare le azioni In questa fase la scuola o l organismo formativo si impegnano a realizzare un dettagliato progetto per trasformare l idea di partenza in realtà. Partendo dai risultati emersi dall analisi effettuata nella fase precedente, la scuola definisce i cambiamenti necessari nelle infrastrutture tecniche e nell organizzazione formativa necessari per il cambiamento. Il progetto viene definito da un gruppo formato da docenti, studenti, responsabili scolastici, esperti tecnici e membri della comunità. Gli strumenti per questa fase rendono necessario l adozione di un modello progettuale, che tenga adeguatamente conto anche delle altre realtà scolastiche che hanno già sperimentato il cambiamento o sono in una fase di sperimentazione più avanzata, e un azione di controllo sugli aspetti tecnologici di maggiore rilievo. Il progetto deve comprendere il piano economico, una programmazione temporale e l indicazione di una persona responsabile per ogni aspetto della trasformazione. Adottare un progetto I dirigenti scolastici a questo punto devono comunicare il progetto, creare un gruppo di supporto, chiedere e ottenere l approvazione delle Istituzioni anche perché il tipo di trasformazione richiesto dalla Formazione 3.0 richiede investimenti pubblici di una certa rilevanza. Il

47 37 Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0 gruppo di supporto, in questa fase, deve coadiuvare il dirigente nella realizzazione della relazione di accompagnamento e nella presentazione della stessa, magari avvalendosi di una presentazione multimediale. Sviluppare l educazione 3.0 Infine è il momento di implementare la pianificazione: la scuola o l istituto formativo, ai fini della realizzazione del piano, devono intraprendere due percorsi distinti ma strettamente correlati tra loro: da una parte l adeguamento tecnologico, dall altra quello formativo. È bene evidenziare che nessun azione che punta all innovazione tecnologica può prescindere dalla fase progettuale (infrastruttura e didattica), il rischio è di investire ed acquisire strumentazioni senza aver preventivamente identificato attentamente le figure di riferimento, i loro compiti specifici e stabilito le metodologie didattiche da seguire. Monitorare e aggiornare In questa fase, che sarà necessariamente ripetuta e periodica, il gruppo di supporto costituito nella scuola o nell istituto formativo segue l evoluzione delle trasformazioni innescate dal processo, e aggiorna il programma in base ai bisogni che emergono. Inoltre pianifica e somministra una

48 38 Capitolo 3 serie di sondaggi ed effettua analisi approfondite che permettono di supportare la scuola nel raggiungimento dell obiettivo iniziale, cioè il potenziamento e il miglioramento delle azioni educative e formative.

49 Come cambia il mondo Lifelong della learning: formazione evoluzione tra web continua 2.0 Web e 3.0 Capitolo 4 Formazione e certificazione

50 40 Capitolo 4 Parlare con un unico linguaggio, operare con le medesime modalità sono requisiti ormai irrinunciabili, che permettono di operare in sinergia in un Europa che diviene sempre più villaggio globale. I tempi della nostra società diventano sempre più rapidi e incalzanti, la necessità di fare bene e fare presto è un obbligo ormai in ogni settore, Scuola e formazione non possono tirarsi indietro. Un modo per rispondere all esigenza di rapidità è anche l acquisizione e il possesso di competenze certificate e aggiornate, volte a evitare frequenti prove attitudinali con dispendio di tempo e risorse. Occorre aggiungere ulteriori tasselli: la mobilità della figura dei formatori e la necessità che determinate abilità e competenze si uniformino a standard precisi per poter operare in qualsiasi contesto territoriale. Parlare con un unico linguaggio, operare con le medesime modalità sono requisiti ormai irrinunciabili, che permettono di operare in sinergia in un Europa che diviene sempre più villaggio globale. Una delle caratteristiche più rilevanti del Web 3.0, lo abbiamo visto nel primo capitolo, è il fatto di far comunicare device diversi tra loro e ovviamente con lo stesso linguaggio. Oggi comunicano tra loro non solo computer e tablet o smartphone ma anche frigoriferi e sistemi di allarme, televisori e lettori mp3, impianti di riscaldamento e robot da cucina, addirittura sono in sperimentazione abiti dotati di microchip e sistemi tecnologici che consentono di collegarsi in rete, di segnalare emergenze, di termoregolare o rispondere al telefono.

51 41 Formazione e certificazione Metodo e visione Alfabetizzazione tecnologica Approfondimento delle conoscenze Creazione delle conoscenze Competenze per il futuro Applicazione delle conoscenze Conoscenze di base CURRICULUM E VALUTAZIONE PEDAGOGIA Tecnologia integrata Soluzione dei problemi complessi Gestione autonoma ICT Strumenti pervasivi Strumenti complessi Strumenti di base organizzazione e amministrazione Classe tradizionale Gruppi di collaborazione Organizzazione dell apprendimento Insegnanti come modelli di apprendimento Gestione e guida Alfabetizzazione digitale Sviluppo professionale dei docenti

52 42 Capitolo 4 Formazione 3.0 significa anche permettere ai formatori di comunicare tra loro in base a competenze e linguaggi finalmente condivisi. Formazione 3.0 significa anche permettere ai formatori di comunicare tra loro in base a competenze e linguaggi finalmente condivisi. A questo proposito rappresentano una guida esemplare gli standard delineati dall UNESCO per quanto concerne le competenze digitali dei docenti. Il quadro incrocia i tre approcci alla formazione basati sullo sviluppo delle capacità umane alfabetizzazione informatica approfondimento delle conoscenze creazione di nuove conoscenze con i sei componenti del sistema educativo: visione e linee guida curriculum e valutazione pedagogia ict organizzazione e amministrazione sviluppo professionale dei docenti Dall incontro dei precedenti elementi si ricavano dei moduli che rispondono a specifici obiettivi, necessari per affrontare le sfide educative poste ai docenti e ai formatori nell era del Web 3.0. Il fine dell alfabetizzazione informatica è quello di preparare gli studenti e i cittadini ad impiegare le tecnologie proficuamente in modo da sostenere lo sviluppo sociale e migliorare la produttività economica. Le politiche di formazione di ogni

53 43 Formazione e certificazione paese devono mirare ad un incremento degli interventi educativi, dedicati all apprendimento delle tecnologie informatiche di base, per qualsiasi fascia d età, in modo da favorire l inclusione per tutti; inoltre è necessario un ampliamento delle dotazioni tecnologiche in modo da rendere più adeguati gli ambienti di apprendimento. Un ruolo di primo piano spetta agli insegnanti che devono essere consapevoli di questi obiettivi ed essere in grado di realizzare efficacemente i contenuti dei programmi di riforma dell istruzione e della formazione. L approfondimento delle conoscenze rappresenta l approccio che consente di applicare le conoscenze apprese per risolvere efficacemente i problemi complessi che si determinano nelle situazioni reali. Per favorire questo approccio i docenti devono rendere dinamica la loro lezione, rendere gli allievi protagonisti di soluzioni creative nate da progettualità condivise. Infine la creazione della conoscenza è l obiettivo più ambizioso tra quelli delineati negli standard UNESCO, sicuramente quello maggiormente strategico, in quanto consente ai cittadini digitali di rappresentare un beneficio per se stessi e la società, aprendo la strada all apprendimento e all innovazione continui.

54 Hai trovato interessante questo saggio? PARTECIPA Attivamente al Progetto di diffusione della Cultura Digitale DAI VOCE Alle tue idee, esperienze e progetti in merito CONTRIBUISCI Alla realizzazione dei Saggi di Cultura Digitale EIPASS Scrivi al centrostudi@eipass.com Il progetto Saggi di Cultura Digitale continua! Ti segnaliamo i prossimi appuntamenti e ti invitiamo a partecipare: 15 mag mag giu giu lug lug set set set set set set 2014 Bambini Hi-tech Persi nella rete Le nuove frontiere dell inclusione sociale Ladri di identità Giochi digitali e apprendimento Web criminale Libri 3.0: le nuove frontiere dell editoria digitale Scuola digitale sicura Agenda digitale: obiettivi da raggiungere, gap da colmare Il lato oscuro dei social network Le regole della partecipazione digitale Una rete di protezione per i minori

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60 CERTIPASS è l unico Ente erogatore dei programmi internazionali di certificazione delle competenze digitali EIPASS, distribuite sul territorio comunitario, ed IIPASS, fuori dal territorio comunitario. Operiamo con la primaria finalità di sostenere e diffondere la Cultura Digitale e le I-Competence attraverso la certificazione delle competenze, nel rispetto del principio della LifeLong Learning: sviluppiamo ed implementiamo programmi di certificazione che forniscano le nozioni necessarie per adeguarsi alle mutevoli circostanze della vita, partecipare attivamente alle relazioni sociali ed affrontare con successo il mondo del lavoro, in costante evoluzione. Con la Collana Saggi di cultura digitale, frutto della cooperazione tra gli esperti del Centro Studi EIPASS, apportiamo il nostro contributo alla conoscenza del mondo della Cultura Digitale. Le pubblicazioni in programma si apriranno al contributo e alle richieste dei nostri lettori, offrendo spunti di riflessioni sulle nuove tecnologie e sulle nuove applicazioni che scaturiscono dal loro impiego nei diversi settori.

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