Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 1

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1 Fiorella Bulegato, Musei d impresa in Italia traduzione del testo pubblicato in Another Name for Design: Words for Creation, atti della VI ICDHS, Osaka University Communication-Design Center, Osaka, 2008, pp Nell ambito delle istituzioni che di occupano in Italia della conservazione e valorizzazione del patrimoni storici legati al disegno industriale, i musei d impresa hanno raggiunto oggi particolare rilevanza per numero e qualità. Dall ultimo decennio degli anni novanta abbiamo assistito al sorgere di numerosi archivi e musei che hanno configurato un utile rete di raccolte in grado di documentare parte del processo di industrializzazione. Una prima sommaria ricognizione svolta da chi scrive ha censito oltre 200 realtà operanti, 1 fra le quali le più attive riguardano alcune fra le maggiori industrie italiane del design, come l archivio-museo Alessi, il museo Kartell, la Galleria Ferrari, il museo Ducati, il museo e archivio Piaggio o il museo Salvatore Ferragamo. Inoltre, pur non costituendo giuridicamente una tipologia museale riconosciuta, la loro attività ha portato alla nascita nel 2001 di un Associazione dedicata, caso non frequente in Europa Museimpresa (Associazione italiana musei e archivi d impresa), promossa a Milano da Assolombarda e Confindustria e destato l attenzione dei media in relazione all emergere di nuove dinamiche turistiche 2 e all interno del più generale tema del rapporto tra impresa e cultura. Uno sviluppo che dipende anche da una serie di iniziative legislative di sostegno e agevolazione economica, nella forma dello sgravio fiscale o nella costituzione 1. Comprendendo musei d impresa e di distretti d imprese. Lo studio svolto per conseguire il dottorato di ricerca in disegno industriale (Università di Roma La Sapienza, Dipartimento Itaca, 2006) e confluito in parte nel volume Fiorella Bulegato, I musei d impresa in Italia. Dalle arti industriali al design, Carocci, Roma, 2008 ha individuato quasi 600 strutture museali dedicate alla valorizzazione del patrimonio industriale (di cui 143 musei d impresa; 80 musei di distretti d imprese; 128 archivicollezioni d impresa; 222 collezioni tematiche; 8 archivi storici; 2 musei dell industria e del lavoro). 2. Il Dossier Musei 2007, a cura del Centro Studi del TCI, riporta i musei d impresa più visitati nel 2006: Galleria Ferrari ( ), Museo storico Perugina (64.000), Museo Ducati (45.000), Museo Guzzi (20.000), Aboca Museum (15.000). Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 1

2 di fondazioni, comprese quelle di partecipazione, che prevedono, tra l altro, la collaborazione pubblico-privato. Questa crescita quantitativa e qualitativa, oltre a far conoscere vicende, protagonisti e caratteri della storia imprenditoriale, ha contribuito alla progressiva messa a fuoco di specifiche problematiche e metodologie museografiche, scientifiche e culturali, facendo emergere con chiarezza i limiti dei modelli museologici tradizionali per questo tipo di strutture. La natura del disegno industriale infatti esige di far dialogare più discipline, di mettere a confronto molteplici punti di vista. Se poniamo, ad esempio, l artefatto industriale come punto di partenza per il nostro racconto esso può essere il centro attorno a cui ruotano le vicende del progetto, della produzione, della comunicazione o del consumo, i legami e le ripercussioni sulle trasformazioni dei contesti ambientali, economici e sociali, fino a collocarsi in una sequenza temporale di storia delle cose. E per far comprendere questo è necessario un modello di museo in grado di far dialogare materiali fisici, cartacei e iconografici e tutto ciò che costituisce la fonte per la storia del disegno industriale. I musei delle arti industriali ottocenteschi I musei d impresa sono frutto di un allargamento degli orizzonti storiografici verso i prodotti della cultura materiale 3 che ha portato gli storici a occuparsi del patrimonio industriale e in particolare delle sue testimonianze architettoniche e, più in generale, a una diversa considerazione da parte delle imprese della valenza culturale del loro patrimonio storico-documentale. L origine di queste strutture in Italia si può però far risalire all ultimo scorcio dell ottocento, alla costituzione dei primi musei industriali e artistico-industriali, nati sulla scia del dibattito internazionale sui temi della modernizzazione e del progressivo superamento della subordinazione delle arti minori alle arti maggiori, che prendono a modello il South Kensington Museum (oggi Victoria and Albert Museum) nato nel 1852 e del parigino Conservatoire des arts et métiers, istituito a Parigi nel Così nel 1862 in una nazione da poco unificata ed economicamente arretrata viene fondato il museo industriale di Torino, con l intenzione di dare impulso alla formazione tecnica e scientifica della popolazione, al progresso industriale del paese e, al tempo stesso, di incrementare l iniziativa privata; mentre nel decennio successivo si diffondono i musei delle arti industriali i maggiori, nella forma delle scuole-officine, saranno istituiti a Roma e Napoli espressione di uno dei modi di approcciare il problema della progettazione artistica per l industria. 3. Sulle relazioni tra museo e cultura materiale si vedano, fra gli altri, F. Drugman, L. Basso Peressut, M. Brenna (a cura di), Il museo della cultura politecnica. Luoghi del sapere, spazi dell esporre, Unicopli, Milano, 2002; M. Gregorio (a cura di), Musei, saperi e culture, atti del convegno internazionale (Milano, maggio e ottobre 1999), Icom Italia, Milano, 2002; R. Riccini (a cura di), Imparare dalle cose. La cultura materiale e i musei, Clueb, Bologna, Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 2

3 D altra parte, tralasciando il dipanarsi di queste vicende e in particolare i motivi del declino di simili esperienze, gli attuali musei del patrimonio industriale derivano anche dalle istituzioni che si sono occupate del patrimonio storicoscientifico, come il Museo della scienza e della tecnica di Milano, realizzato nel A proposito, sostiene Tomás Maldonado: Per molte ragioni, in Italia si è (quasi) sempre dato priorità alla riflessione sui musei d arte. Tale atteggiamento però non deve portarci a misconoscere l importanza di altre tipologie museografiche chiamate a svolgere un ruolo di primo piano nell opera di modernizzazione complessiva del paese. E mi riferisco in particolare a quei musei che possono contribuire alla formazione di una cultura scientifica di massa. 4 Inoltre la loro natura di raccolte di materiali dedicati a specifiche tipologie di prodotti li accomuna ai musei tematici, discendenti dalle stesse esposizioni nazionali e internazionali ottocentesche e dalle mostre tematiche industriali, che rivestono uno speciale interesse anche negli scenari attuali della museografia. 5 Per quanto riguarda la costituzione di musei da parte delle imprese, esempi storici illustri sono individuabili nel museo Ginori, collezione di ceramiche iniziata nel 1737 che, arricchitasi con le produzioni di fabbrica, viene aperta al pubblico nel 1864 per ospitare, in particolare, la collezione dei prodotti della manifattura. Oppure nel Museo storico dell Industria della gomma elastica e dei cavi elettrici, inaugurato da Pirelli nel 1922 in occasione del centenario della G.B. Pirelli. Collocato nel castello alla Bicocca all interno del complesso industriale milanese, è realizzato allo scopo di rappresentare, con la raccolta di materiali di qualsiasi specie inerenti la produzione, di riproduzioni grafici, di dati statistici, pubblicazioni, ecc. la storia delle industrie Pirelli e il loro progressivo sviluppo. 6 I musei d impresa appaiono quindi originati da più filoni, che si sono consolidati nella storia con differenti modalità espositive e di fruizione, anche se in Italia, va sottolineato, non esistono tuttora musei nazionali dedicati alle arti applicate e decorative, alla moda o al design ad eccezione del Triennale Design Museum, inaugurato a fine 2007 a fronte di una tradizione riconosciuta internazionalmente. Caratteri dei musei d impresa contemporanei in Italia Non è questa la sede per approfondire questioni definitorie 7 e di classificazione riguardanti le diverse strutture che promuovono la raccolta, la gestione e la 4. T. Maldonado, Musei e opere alla scoperta del futuro, in R. Riccini, Imparare dalla cose, cit., p L. Basso Peressut sostiene il loro ruolo come interpreti del rapporto fra scienza, tecnica e società (idem, Musei per la scienza, Lybra Immagine, Milano 1998, p. 139). 6. Archivio storico Pirelli, 1921/1923, faldone AG/1, vol. 4H, ordine di servizio del 29 gennaio 1923, n Una delle prime definizioni si trova in L.V. Coleman, Company Museums, America Association of Museums, The American Association of Museums, Washington DC, 1943, p. 3. Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 3

4 fruizione del patrimonio industriale, appare più opportuno invece individuare alcuni caratteri specifici dei musei d impresa, naturalmente non esclusivi, che ne definiscono l identità. È necessario premettere che vi sono differenti intenzionalità con cui le imprese realizzano queste strutture. Sinteticamente, all origine sono presenti e spesso concomitanti volontà di autocelebrazione, frutto anche di interessi collezionistici o di speciali ricorrenze da onorare, e più consapevoli scelte di fornire l impresa di uno strumento di servizio, in termini di consolidamento dell immagine aziendale, di crescita del senso di appartenenza per chi vi lavora, oppure immaginato come fonte ispirativa per fornire elementi utili a dare continuità progettuale o esecutiva ai nuovi prodotti. Più connaturati a una vocazione culturale territoriale sono invece i musei legati al sistema dei distretti d imprese che integrano funzioni conservative e di trasmissione del patrimonio di un insieme di aziende o la specificità produttiva di una zona con attività di formazione, ricerca e servizi destinati allo sviluppo locale e, con modalità diverse, le realtà degli ecomusei. Ciò che distingue però i musei d impresa da altre tipologie museali è innanzitutto il loro configurarsi come musei del presente, dove si riscontra un aspetto sia storico sia di attualità. Conseguentemente, da un lato assume notevole importanza la relazione fra archivio aziendale e struttura museale, dall altro i materiali conservati possono essere utilizzati dalle persone che operano e collaborano con l azienda come la base per lo sviluppo di nuovi prodotti o per la trasmissione di processi progettuali e produttivi. Altra caratteristica è l eterogeneità dei materiali conservati in queste strutture dagli schizzi del progettista all oggetto finito, dalle attrezzature produttive ai prototipi, dalle fotografie delle esposizioni, fino alla corrispondenza dell imprenditore, che sono funzionali a raccontare le molte storie che ruotano attorno alle imprese: vicende progettuali, produttive, tecnologiche, economiche, sociali, e altre ancora, dove il documento è sempre interpretabile in relazione con il contesto. Questo insieme di materiali diventa il soggetto e il museo il luogo di una lettura multidisciplinare che necessita di contributi specifici. Il variegato panorama che discende da diverse origini e intenzionalità nonché dalle loro particolari caratteristiche ha portato i musei d impresa ad assumere molte forme. Nello studio di queste realtà risulta quindi utile non solo verificare l aderenza a veri e propri standard museali, internazionalmente definiti, ma sottolinearne l adeguatezza ad alcuni capisaldi che consentono di distinguere le istituzioni che realizzano un azione di conservazione e valorizzazione del patrimonio industriale dal semplice deposito di oggetti dell appassionato collezionista, o dall esposizione di prodotti storici dell azienda in uno showroom per promuovere il punto vendita. Questo insieme di prerequisiti di adeguatezza scientifica, allestitiva, fruitiva fanno riferimento alla conservazione corretta dei materiali, ma anche alla presenza, ad esempio, di un lavoro scientifico di studio, di ordinamento, di Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 4

5 restauro. Devono essere resi fruibili per il pubblico, generico e specialistico, in spazi con allestimenti e attrezzature adeguati (e non accatastati in depositi privi, ad esempio, di indicazioni didascaliche. In questo senso assume grande rilevanza un lavoro scientifico di catalogazione dei materiali posseduti, procedendo con sistemi adattabili alle varie realtà, anche compresenti, che si pongano come primo obiettivo quello di essere in grado di dialogare tra loro, rendendo agevolmente reperibili i materiali e favorendone la fruizione in formati digitali, in modo da porre l impresa al centro di una fitta rete di relazioni con chi esercita la ricerca, come le università. È quindi indispensabile l apporto di persone qualificate, in particolare l avvalersi di un curatore. Una figura che, proprio perché si trova a rapportarsi sia con l azienda sia con l esterno, deve integrare molte funzioni, mediando e coordinando le scelte dell impresa con le ripercussioni sulle collezioni e sulle attività possibili di valorizzazione, che possono andare dalle ricerche scientifiche sul patrimonio all organizzazione di mostre ed eventi con i propri pezzi. Professionalità in grado di governare le fasi di acquisizione, selezione, conservazione e classificazione degli artefatti, fino a quelle espositive. Mettendo, ad esempio, l accento sugli aspetti didattici e formativi, con la realizzazione di laboratori provvisti di strumenti adeguati per far provare i visitatori ma anche per svolgere attività finalizzate alla trasmissione del sapere progettuale e produttivo. Il contributo dei musei d impresa Appare chiaro che i musei d impresa sono una realtà non governabile solo applicando i consolidati strumenti metodologici della museologia e della museografia, sia essa di derivazione artistica o tecnico-scientifica; pongono varie questioni su che cosa esporre i progetti, veri prodotti unici e irripetibili, oppure i prodotti, su come storicizzare un contemporaneo in continuo divenire, su come far emergere il contesto e la molteplicità di letture (sociologiche, sociotecniche, antropologiche, estetiche), su quali relazioni costruire con l attività presente dell azienda. 8 Certamente, alla fase spontaneistica ed entusiasta, all origine della fioritura dei musei d impresa italiani dell ultimo ventennio, hanno corrisposto talvolta numerose incertezze negli indirizzi scientifici e nelle soluzioni espositive. Esitazioni presenti anche nella scelta del modello museologico, dove accanto a modi auratici di museificazione del pezzo e a letture univoche dei materiali privilegiandone la descrizione tecnologica, sociologica o estetica derivati dalla tradizione dei musei artistici e delle arti applicate, sono state adottate soluzioni che coinvolgono attivamente il fruitore, riferibili all impostazione con- 8. Sulla necessità di elaborare nuovi modelli museologici per gli oggetti che attengono alle produzioni industriali è stato organizzato il convegno Memoria e racconto. Per una museologia del design, Università IUAV di Venezia, Venezia, 7-8 maggio Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 5

6 cettuale e fruitiva dei musei tecnico-scientifici, anche realizzando laboratori per svolgere attività finalizzate a trasmettere il saper fare, tipico del nostro sistema produttivo. Risulta quindi necessario che a questo primo momento faccia seguito una fase più organizzata e rigorosa nella quale venga riconosciuto un ruolo alle competenze specialistiche, ma anche in grado di avviare confronto sul contributo attivo che la memoria può fornire alla formazione del progettista dentro le imprese. Un apporto a latere che può diventare essenziale per la propria memoria e identità e allo stesso tempo per una progettazione consapevole e contemporanea. Un museo operativo e determinante per lo stesso agire dell impresa, dove chi progetta, ma anche chi opera in altre funzioni aziendali, possa in senso lato formarsi. Pare al tempo stesso importante sottolineare come le peculiari caratteristiche dei musei d impresa possono ulteriormente contribuire ed in parte ciò è già avvenuto allo sviluppo della riflessione attorno a modelli avanzati per il museo del design. A questo proposito, un significativo apporto che può derivare dai musei d impresa e, in generale dai musei del patrimonio industriale, è la capacità attraverso i loro materiali di maggiore contestualizzazione dei saperi e di sviluppare relazioni più complesse in grado di coinvolgere la storia economica, produttiva, sociale, territoriale confermando il ruolo attivo del museo nei confronti di una situazione culturale e sociale complessiva. Università Iuav di Venezia / Unità di ricerca di Museologia del design 6

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