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1 I percorsi accessibili ai diversamente abili. Relatore: Zin Alberto Componente Dipartimento n 8 (Ciclismo, Equitazione, Judo) del Comitato Italiano Paralimpico. Tecnico Regionale Ciclismo non vedenti e disabili fisici CR Lombardia CIP.

2 1) Il Comitato Italiano Paralimpico. 2) I disabili e l attività sportiva. 3) La bici e i disabili. 4) Il disabile in bici nel traffico. 5) Piste ciclabili, ciclopedonali e ciclodromi. 6) Accessibilità e barriere architettoniche.

3 COMITATO ITALIANO PARALIMPICO

4 Comitato Italiano Paralimpico Organigramma Presidente Giunta Nazionale Consiglio Nazionale Dip.1 Pallacanestro Dip.2 Sport Dell Acqua Nuoto Canoa Kayak Vela Canottaggio Waterbasket Dip.3 Atletica Leggera Dip.4 Scherma Tiro con l arco Tiro a segno Dip.5 Sport invernali Sci alpino Sci nordico Curling Biathlon Hockey su slitta su ghiaccio Danza sportiva in carrozzina Dip.6 Tennis tavolo Bocce Showdown Dip.7 Torball Golball Calcio Dip.8 Ciclismo Equitazione Judo Dip.9 DIR-P Disabilità Intellettiva Relazionale

5 Aree di programma Area Tecnica e promozione Comunicazione e marketing Area Formazione Area Sanitaria e Ricerca

6 Statistiche A termine della stagione 2006 abbiamo riscontrato un incremento in termini di nuovi tesserati (rispetto al 2005) di circa il 10%. Stesso dato per quanto riguarda la partecipazione alle attività nazionali con un incremento del 9% circa.

7 Praticanti CIP Campionati nazionali società partecip. atleti uomini donne s.s. 2005/ s.s. 2004/ var. numerica var. % 10,5 8,8 6,4 4,6

8 I praticanti dei Dipartimenti Dipartimento 1 - l attività nazionale - Dipartimento 3 Dipartimento 2 Dipartimento 4

9 Dipartimento 5 Dipartimento società partecip atleti uomini donne s.s. 2005/2006 s.s. 2004/ società partecip atleti uomini donne s.s. 2005/2006 s.s. 2004/2005 Dipartimento 6 Dipartimento s.s. 2005/ s.s. 2004/ Dipartimento 9 0 società partecip. atleti uomini donne s.s. 2005/ s.s. 2004/ società partecip atleti uomini donne

10 Dipartimento Ciclismo Equitazione - Judo s.s. 2005/ s.s. 2004/ società partecip. atleti uomini donne

11 p crescita Ciclismo +44,9% Calcio B1 + 31,0 % Bocce +28,6 % Calcio B2 + 25,5 % Showdown + 17,4 % Tennis Tavolo + 14,7% Tennis in carrozzina + 11,5 % Pallacanestro in carrozzina + 3,7 % Tiro a segno + 7,3 % * Dati riferiti alla partecipazione agli eventi nazionali delle stagioni 2005 e 2006.

12 Le discipline DIR-p Calcio +117,3% Nuoto +23,9% Tennis + 14,3 % Tennis Tavolo + 11,1 % Atletica Leggera + 10,4% Sport Invernali + 6,0 % Pallacanestro +5,9 % Bocce + 3,7 % * Dati riferiti alla partecipazione agli eventi nazionali delle stagioni 2005 e 2006.

13 Dipartimento 1 Pallacanestro

14 Dipartimento 2 Sport dell acqua Canoa Kayak Nuoto Canottaggio Waterbasket Vela

15 Dipartimento 3 Atletica Leggera

16 Dipartimento 4 Tiro con l arco Scherm a Tiro a segno

17 Dipartimento 5 Sport Invernali Sci Alpino Hockey su ghiaccio su slitta Sci nordico e biathlon Curling

18 Dipartimento 6 Tennis Tennis tavolo Bocce Showdown

19 Dipartimento 7

20 Dipartimento 8 Judo Equitazione Ciclism o

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23 Dipartimento 9 Disabilità Intellettiva Relazionale

24 Progetto Pechino2008/Vancouver 2010

25 Progetto Tre Fontane Il Comune di Roma ha assegnato al CIP la concessione per la ristrutturazione del complesso sportivo Tre Fontane situato nella zona Eur di Roma. Il Tre Fontane costituirà il primo esempio di edilizia sportiva progettata specificatamente per l utilizzo prioritario da parte di utenti disabili e rappresenterà per il CIP il Centro di Preparazione Paralimpica. L impianto delle Tre Fontane sarà tuttavia aperto, quindi fruibile dall intera cittadinanza, divenendo così un primo esempio in Europa di integrazione alla rovescia: : con le persone disabili che aprono le porte di una struttura sportiva alle persone abili.

26 Progetto Tre Fontane - Le strutture accessorie - Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti strutture sportive: n 4 campi da tennis; n 5 campi di calcetto/calciotto calciotto; n 1 piscina coperta (con 2 vasche); n 1 palazzetto dello sport polivalente; n 1 palestra per il fitness; n 2 campi da hockey; n 1 campo di calcio con pista di atletica leggera.

27 Progetto Tre Fontane - Le strutture accessorie - E prevista anche la realizzazione delle seguenti strutture accessorie: gli uffici del CIP nazionale, del CR e del CP; un museo dello sport paralimpico; un centro medico-fisioterapico fisioterapico-riabilitativo; una Club House; una foresteria.

28 LA PLANIMETRIA

29 Progetto Atleti in diretta E stato avviato il progetto Atleti in diretta in collaborazione con l agenzia La Fabbrica di Milano, supportato da Telecom Progetto Italia. Il progetto prevede la partecipazione di atleti CIP in convegni organizzati in tutte le scuole italiane, con il coinvolgimento delle nostre sedi territoriali.

30 ATHLETE CAREER PROGRAMME (ACP) Il Programma di Carriera per Atleti è stato progettato per sostenere l entrata degli atleti nel mondo del lavoro sia durante la carriera sportiva che alla fine della carriera. In Italia il Programma di Carriera per Atleti è attivo dal 2001 in risposta ad un accordo esclusivo tra CONI e Adecco Italia,, ed ha come obiettivo quello di fornire un percorso di orientamento al lavoro per gli atleti. Il CIP ha aderito con entusiasmo al programma per mezzo del quale è già stato favorito l accesso al mondo del lavoro di 2 atleti disabili.

31 Progetto Il cuore che illumina lo sport Nel 2006 è stato sottoscritto con Enel Cuore Onlus un accordo per il sostegno finanziario di 3 progetti : - Lo svolgimento della Giornata Nazionale dello sport paralimpico - L acquisto di Materiali ed Attrezzature - Maratone

32 Giornata nazionale dello sport paralimpico Si è svolta il 13 ottobre 2006 in contemporanea in 7 città d Italia (Roma, Bari, Assisi, Torino, Palermo, Padova, Bologna) con lo svolgimento di eventi dimostrativi relativi a diverse discipline sportive. La seconda edizione della Giornata Nazionale si svolgerà presumibilmente il prossimo 12 ottobre in 10 città (si aggiungeranno Genova, Milano e Napoli).

33 Accordo CIP-TOYOTA E stata perfezionata una partnership con l azienda automobilistica Toyota che ha donato al Comitato Italiano Paralimpico 11 mezzi: 3 macchine ed 8 pulmini la maggior parte dei quali assegnati ai Comitati Regionali.

34 Progetto INAIL E stato rinnovato un accordo di collaborazione con l INAIL per lo sviluppo dei seguenti punti programmatici: aggiornamento della sezione sportiva del sito ; orientamento ed avviamento allo sport degli infortunati INAIL ; nascita di un Gruppo Sportivo di alta specializzazione (ancora da creare) presso il Centro di Budrio.

35 Progetto di ricerca verso Pechino 2008 E stato ideato ed avviato il progetto di ricerca verso Pechino 2008 in collaborazione con l Istituto di Scienza dello Sport del CONI per il supporto tecnico-scientifico degli atleti di alcune discipline sportive (atletica leggera, nuoto, ciclismo, pallacanestro).

36 Progetto di ricerca con l Università Campus Bio- medico Sono stati avviati i primi passi verso l attuazione di una ricerca da svolgere in partnerschip con l Università Campus Bio-Medico di Roma per la messa a punto di strumenti e metodi innovativi per l allenamento degli atleti disabili in alcune discipline sportive.

37 I disabili e l attività sportiva 1) I vantaggi dell attività sportiva praticata da persone disabili sono riconducibili essenzialmente ai miglioramenti psicofisici che la stessa comporta nel disabile. 2) Maggiore autonomia, maggiore autostima, migliore salute.

38 3) Nessuna controindicazione alla pratica di sport agonistici e non da parte dei disabili, salvo quelle che lo sarebbero anche per un normodotato e legate ad eventuali altri problemi di salute. 4)Molti disabili praticano con soddisfazione più di una disciplina sportiva in genere dividendo la stagione in invernale ed estiva.

39 La bici e i disabili 1) Tandem per i non vedenti. 2) Bici adattata per i disabili fisici con problemi più o meno importanti fino all amputazione agli arti superiori o inferiori. 3) Handbike per i disabili fisici con problemi principalmente alla colonna vertebrale e conseguente vita in carrozzina.

40 Il disabile in bici nel traffico 1) Il Tandem nel traffico: Un problema soprattutto di intesa fra il non vedente e la guida. Senza dimenticare la pesantezza del mezzo e le capacità di chi guida il mezzo. 2) Handbike: : un problema legato soprattutto alla scarsa visibilità che il mezzo offre agli altri utenti della strada

41 Il disabile in bici nel traffico 1) Il Tandem: come accennato prima l utilizzo di un tandem nel traffico cittadino porta con sé alcuni piccoli problemi che comunque non sono insormontabili. Un ottima intesa fra la guida e il non vedente limita già di molto i problemi in quanto accelera le reazioni ai vari problemi e pericoli legati alla circolazione stradale. Un tandem su strada piana generalmente sviluppa velocità più elevate rispetto ad una bici singola. Di contro la frenata risulta più lunga sia per la velocità che per l inerzia dovuta al peso complessivo del mezzo. Come si può facilmente intuire bastano questi due semplici dati per evidenziare che circolare con un tandem nel traffico richiede una certa pratica e soprattutto prontezza di riflessi. Consideriamo che nel traffico cittadino incontriamo parecchi semafori, stop, attraversamenti pedonali ecc.. D altra parte bisogna anche considerare che non si è abituati a vedere circolare i tandem e quindi anche gli altri utenti della strada a volte vengono sorpresi dal vederne uno. Per tutto il resto il tandem ha gli stessi problemi e rischi di ogni altra bicicletta.

42 2) L handbike al contrario presenta molti più problemi se utilizzata nel traffico cittadino. E infatti un mezzo costruito per la pratica dello sport agonistico e utilizza tutti gli ausili di una comune bicicletta: cambio, moltiplica, freni, ruote ultra leggere e nel caso delle cronometro anche lenticolari. Questo comporta ad esempio l impossibilità di fare una semplice retromarcia in quanto la ruota libera non la permette. Inoltre come si è potuto notare dalle foto precedenti e ancor di più dalle successive la bike è molto bassa e il corpo viene tenuto in posizione semi distesa. Solo gli atleti con lesioni basse riescono a mantenere una posizione più eretta in quanto il residuo di forza nei muscoli addominali li aiuta ad imprimere maggior vigore nella spinta.

43 Proprio il fatto che sono molto basse comporta alcuni rischi nella pratica dell handbike su strade aperte al traffico. Infatti risultano poco visibili da parte degli altri utenti della strada e per questo spesso gli atleti si fanno accompagnare da volontari in bici che mettendosi alle loro spalle garantiscono la loro incolumità. Oppure usano mettere delle bandierine che richiamano l attenzione degli automobilisti. Nelle foto notate la differenza di altezza fra la persona su una bicicletta tradizionale e un handbiker.

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45 Piste ciclo-pedonabili pedonabili, ciclabili e ciclodromi Detto al punto precedente delle difficoltà che possono incontrare i disabili fisici o sensoriali nella pratica del ciclismo, ma direi della bicicletta in tutti i sensi, nel traffico cittadino, ecco che entrano in gioco altre strutture che possono dare l opportunità a tutti di praticare il ciclismo o una semplice passeggiata in tutta sicurezza. Parliamo quindi di percorsi ciclo-pedonabili pedonabili. La realizzazione di percorsi del genere è sicuramente il primo passo per garantire un maggior uso della bicicletta anche da parte delle persone diversamente abili. Questi percorsi hanno però nel nome stesso una limitazione, infatti parliamo anche di pedonabile pedonabile. Questo fa si che vengano frequentati da diverse tipologie di utenti: Famiglie con bambini, podisti, pattinatori ecc. Tornando al discorso del traffico ecco che anche in un percorso ciclo-pedonabile si incontrano delle difficoltà e dei pericoli.

46 Sicuramente meglio per la pratica sportiva dei disabili delle piste esclusivamente ciclistiche. Queste, a mio parere, possono garantire una maggiore sicurezza in quanto frequentate da persone anche normodotate che hanno nella pratica del ciclismo in sicurezza lo stesso unico obiettivo e quindi teoricamente rispettose nei confronti degli altri frequentatori le piste ciclabili. La realizzazione di un maggior numero di piste ciclabili non può che far diminuire il numero degli incidenti stradali che vedono coinvolti ciclisti e quindi è auspicabile vista anche dalla parte dei ciclisti disabili.

47 Infine veniamo alle strutture chiuse completamente al traffico che prendono il nome di ciclodromi.. Questo tipo di struttura che la Federazione Ciclistica Italiana attualmente sta spingendo per avvicinare alla pratica del ciclismo nuove giovani leve è sicuramente quanto di meglio si possa desiderare per un allenamento sicuro. La realizzazione di questi impianti, che sono previsti con allacciamenti alla normale viabilità e anche possibilmente in vicinanza di altre strutture sportive quali palestre, piscine ecc., porterebbe sicuramente più persone anche disabili alla pratica del ciclismo, si potrebbero dotare queste strutture ad esempio di qualche handbike in modo da dare la possibilità di poterle provare.

48 Accessibilità e barriere architettoniche Certamente tutto quanto detto nel punto precedente è molto valido. Deve essere però tenuto ben presente nella realizzazione di tutto questo anche dell accessibilità alle persone disabili. Sono purtroppo tanti i casi di belle realizzazioni che presentano barriere architettoniche che permettono a persone normodotate di accedere alle strutture con un po di disagio ma che risultano assolutamente insormontabili dalle persone disabili. Nelle foto seguenti l esempio di una pista ciclo-pedonale che fino a poco tempo fa era completamente accessibile e frequentata da ciclisti normodotati e non ma che recentemente è stata transennata e resa inaccessibile. La persona che è ritratta nella foto è un atleta che ha partecipato a diverse Paralimpiadi Estive ed invernali che si allenava su quel percorso ed il mezzo che si vede nella foto è una carrozzina olimpica che si usa nelle gare di atletica leggera ed è l t t i il bil d h dbik

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