IL LABORATORIO AUTOBIOGRAFICO

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1 IL LABORATORIO AUTOBIOGRAFICO Lucia Portis

2 Il laboratorio autobiografico si configura come spazio riflessivo dove si sperimentano dispositivi di scrittura di sé

3 IL LABORATORIO È UN CONTESTO NARRATIVO PERCHÉ CONSENTE DI RACCONTARE FRAMMENTI DI SÉ, METICCIARE, CONDIVIDERE E CONNETTERE INTERPRETAZIONI DI SÉ, DELL ALTRO, DEL MONDO

4 Gli obiettivi della pratica autobiografica: Stimolare l auto-riflessione, la meta-cognizione Stimolare l auto-apprendimento Stimolare l auto-consapevolezza: orientamento al sé, nuove percezioni di sé Stimolare percorsi di significazione e ri-significazione Stimolare la flessibilità del pensiero Stimolare la pensosità: sviluppo di capacità cognitive nella dimensione introspettiva,retrospettiva,prospettica e finzionale.

5 La pratica autobiografica a scuola Obiettivi: Stimolare la capacità di ascolto di sé e degli altri Stimolare la capacità di apprendere da sé e dagli altri Stimolare il pensiero critico e riflessivo Stimolare la capacità di ri-pensarsi (il sé costruisce l autobiografia e l autobiografia costruisce il sé)

6 IL LABORATORIO HA SEMPRE UNA TRAMA, UN PERCORSO TEMATICO CHE DURA DAI 6 AGLI 8/10 INCONTRI GLI INCONTRI SONO GENERALMENTE DI TRE ORE E OGNI INCONTRO AFFRONTA UNA TEMA ESISTENZIALE DIVERSO

7 I QUATTRO MOMENTI DEL LABORATORIO: MOMENTO INTRODUTTIVO MOMENTO DELLA SCRITTURA MOMENTO DELLA RESTITUZIONE MOMENTO CONCLUSIVO

8 I DISPOSITIVI: I dispositivi sono vincoli tematici o procedurali che aiutano i soggetti a definirsi, a prendere posizione attiva. Da un punto di visto emotivo l utilizzo di vincoli rende il contesto protetto e sicuro. Il vincolo è anche possibilità perché apre e consente la narrazione attraverso la costruzione di una trama condivisa dal gruppo.

9 IMPLICA UN ANALISI DEI TESTI, SI POSSONO RICERCARE GLI ELEMENTI RICORSIVI GLI ELEMENTI SPIAZZANTI CIÒ CHE MANCA CIÒ CHE INTERROGA GLI ELEMENTI DI SOMIGLIANZA LA RESTITUZIONE

10 LA RESTITUZIONE è fondamentale perché favorisce il rispecchiamento reciproco attraverso le connessioni, similitudini e unicità. Il gruppo scopre, esalta, rilancia, compara senso e significati delle esperienze (un coro greco che sottolinea le salienze)

11 LA META-COGNIZIONE

12 CAPACITÀ DI EDUCARE LA MENTE A RIFLETTERE SULLE PROPRIE MODALITÀ DI CONOSCERE, INTERPRETARE E AGIRE NEL MONDO

13 LA METACOGNIZIONE È UNA DANZA DELLA MENTE: Possiamo danzare per non sentirci mai troppo certi, rassicurati, anzi possiamo danzare per imparare dall imbarazzo. Possiamo danzare per accettare di essere smentiti e sorpresi. Possiamo danzare per esplorare mondi diversi e possibili.

14 Le regole del contesto I testi sono di proprietà di chi li scrive La condivisione della propria storia e del proprio vissuto è facoltativa: leggere in parte, leggere tutto, non leggere per niente Si può intervenire sulla scrittura dell altro? Sì, ma senza giudicare e partendo dalle proprie emozioni e percezioni Si pratica l ascolto rispettoso e riflessivo

15 I TEMI L IDENTITA LA RICOSTRUZIONE CRONOGRAFICA I MOMENTI APICALI GLI AFFETTI I LUOGHI I MENTORI IL LAVORO LA FORMAZIONE IL GIOCO IL CORPO IL CIBO PROBLEMI, MALATTIE SE IO FOSSI... SE IO POTESSI LE ORME

16 IL LABORATORIO COME SPAZIO DI SOGLIA LA SOGLIA È UNO SPAZIO DI CONFINE DOVE LE IDENTITÀ DI AFFACCIANO, SI ANNUSANO, SI MESCOLANO. NEL LABORATORIO SI MESCOLANO RICORDI E SI MESCOLANO I REPERTORI CULTURALI. TUTTO DIVENTA IBRIDO, NUOVE INTERPRETAZIONI DI SÉ E DEL MONDO DIVENTANO POSSIBILI. IL LABORATORIO È UNO SPAZIO TERZO, PROTETTO, DOVE POTER SPERIMENTARE L INCONTRO CON L ALTERITÀ, DOVE SI POSSONO COMUNICARE VALORI, CREDENZE E TRADIZIONI SOTTO FORMA DI STORIE DI VITA.