COPRAT. DdP01 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COPRAT. DdP01 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO"

Transcript

1 COMUNE DI PEGOGNAGA PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA COMMITTENTE COMUNE DI PEGOGNAGA IL SINDACO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dimitri Melli arch. Diego Tartari LAVORO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO REDATTORI PGT ARCH. FRANCESCO CAPRINI ARCH. DANIELA GABUTTI ARCH. GIULIA MORASCHI DdP01 ELABORATO RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA con obiettivi strategici e criteri di intervento per gli ambiti di trasformazione COPRAT Data: AGOSTO 2011 File name: DdP_01 società cooperativa di progettazione e ricerca architettonica e ter ritoriale via Corridoni 56, Mantova, cf p. iva , info@coprat.it, mantova, via Calvi 85/a, Mantova, tel , fax milano, via Cornalia 19, Milano, tel fax

2 COPRAT Pag.1

3 RELAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO SOMMARIO QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO 5 Inquadramento generale del comune 5 Il sistema socio-economico 5 Andamento demografico 5 Distribuzione della popolazione 7 Età della popolazione 8 Struttura socio-economica 10 Struttura abitativa 14 Gli atti di programmazione sovraordinati 16 Il Piano Territoriale Regionale (PTR) 16 Il PAI 16 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) 17 QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO 25 Inquadramento territoriale 25 Infrastrutture e mobilità 25 Sistema paesaggistico 26 Sistema insediativo 26 Evoluzione storica degli insediamenti 26 Analisi dei centri abitati 27 Sistema agricolo 31 Analisi dei dati censuari 31 Aree e beni di particolare rilevanza 40 DEFINIZIONE DELLO SCENARIO STRATEGICO DI PIANO 42 L IDEA DI SVILUPPO CONDIVISA PER L OLTREPO MANTOVANO 42 I PRINCIPALI CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO 45 Criteri di intervento per gli ambiti di trasformazione 58 Pag.2

4 COPRAT PREMESSA A breve distanza dalla approvazione del PRG (vigente dal 2005) la necessità di predisporre il nuovo strumento urbanistico generale deriva essenzialmente: a) dalla entrata in vigore della nuova legge urbanistica regionale n. 12/2005 b) dalla entrata in vigore del nuovo PTCP che, anche in base ai disposti della legge regionale, propone nuovi contenuti, stabilisce nuove prescrizioni, e offre nuove opportunità per gli strumenti urbanistici comunali Ma, al di là degli adempimenti di legge, il nuovo PGT può essere occasione di aggiornamento e/o migliore dettaglio delle strategie e delle scelte operate dal PRG L obbligo di dotarsi del nuovo PGT va quindi colto come opportunità per arricchire lo strumento urbanistico di nuovi contenuti e per verificarne/adeguarne le previsioni: avviando in questo modo un processo di progressivo e non episodico aggiornamento (come d altronde previsto dalla legge stessa) che mira a rendere fisiologica e non traumatica l attività di periodico adeguamento dello strumento urbanistico. Con il nuovo PGT l impostazione generale e le strategie che hanno orientato il PRG vigente vengono complessivamente confermate. Ci si riferisce, più puntualmente, alle scelte caratterizzanti il PRG, quali : a) la struttura e la dotazione dei servizi della città pubblica in termini di quantità, dotazioni e localizzazioni b) le direttrici di completamento/sviluppo e il dimensionamento degli ambiti residenziali c) il riassetto e potenziamento del polo per insediamenti produttivi d) la razionalizzazione, riqualificazione e miglioramento della rete infrastrutturale e) la tutela e valorizzazione del territorio e dell attività agricola f) più in generale, l attenzione per le tematiche ambientali E comunque il nuovo PGT, in base a quanto previsto dalla legge regionale, si arricchirà di nuovi contenuti importanti, fra i quali è bene ricordare: Pag.3 la realizzazione di tre strumenti coordinati al posto del solo PRG, con contenuti ed effetti ben distinti (es. le differenti conseguenze sul regime giuridico dei suoli, il differente periodo di validità, il limitato contenuto espropriativo)

5 il percorso partecipativo meglio istituzionalizzato, sia per le tematiche ambientali (vedi VAS) sia, più in generale, per le tematiche urbanistiche la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che già il PRG aveva introdotto in termini sperimentali, e che dovrà essere monitorata, aggiornata e integrata secondo le disposizioni regionali relative a contenuti e procedure, facendo tesoro delle esperienze specifiche di redazione di VAS fin qui predisposte la migliore definizione operativa per l applicazione della perequazione (di comparto; fra comparti; fra pubblico e privato) l introduzione della Compensazione Ecologica Preventiva finalizzata a garantire i necessari interventi di mitigazione/compensazione derivanti da ogni trasformazione che consumi suolo naturale la più esaustiva e puntuale disciplina per la redazione, convenzionamento e realizzazione dei Piani Attuativi meglio orientati alla sostenibilità ambientale la nuova disciplina degli ambiti agricoli, derivante dalle prescrizioni del nuovo PTCP l introduzione della cosiddetta componente paesistica (derivante dalle prescrizioni del Piano Territoriale Regionale) con la predisposizione della Carta condivisa del Paesaggio e della Carta delle classi di sensibilità paesistica infine l introduzione dei monitoraggi cadenzati della VAS e del PGT, con la conseguente opportunità di innescare il processo della gestione continua dello strumento urbanistico. Pag.4

6 COPRAT QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO INQUADRAMENTO GENERALE DEL COMUNE Il comune di Pegognaga si inserisce, all interno della Provincia di Mantova, nella zona dell Oltrepo, sinistra Secchia. Su un territorio di 46,69 Kmq risultano risiedere, al , abitanti, con una densità territoriale di 156 ab/kmq. Le dimensioni demografiche del comune risultano superiori rispetto alla media provinciale, che a fine 2009 risulta essere di abitanti per comune; considerando però che tra i 70 comuni della provincia di Mantova prevalgono quelli di piccole dimensioni, Pegognaga risulta essere compreso tra i 20 comuni più grandi. IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO ANDAMENTO DEMOGRAFICO Considerando la popolazione residente nel comune di Pegognaga alle date dei censimenti (v. Tab.1) si può constatare che al 1881 la popolazione fosse costituita da abitanti; tale dato raggiunge il suo massimo storico nel 1951 con abitanti e un incremento del 54% rispetto al Dal 51 però la popolazione residente comincia a diminuire, arrivando, nel 1991, a contare residenti, con un decremento del 25,3% nel giro di 40 anni. Dal 1991 si registra un inversione di tendenza (6.616 residenti al 2001), con una crescita del 2,0% nel decennio intercensuario. Tali dati rispecchiano in linea di massima, ma con proporzioni diverse, l andamento demografico provinciale: nell intera provincia l incremento risulta essere del 41,4%, mentre il successivo decremento è pari al 12,3%; dal 1991 al 2001 l incremento è invece del 2,2%; Negli anni successivi (v. Tab.2) la popolazione continua ad aumentare arrivando a registrare al abitanti, di cui maschi e femmine; rispetto al Tab.1 - Popolazione residente alle date dei censimenti Fonte ISTAT anni maschi femmine Totale Totale Provincia Tab.2 - Popolazione residente dal 2001 Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova anni maschi femmine totale Pag.5

7 2001 l incremento risulta pari al 10,5%, leggermente superiore rispetto al dato provinciale che è del 9,2%; tale dato (v. Tab.3) è determinato da un saldo migratorio costantemente attivo, tale da controbilanciare il saldo naturale talvolta negativo; soprattutto negli ultimi anni l incremento complessivo supera le 100 unità. Tab.3 - Movimento anagrafico della popolazione residente Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova anno nati morti saldo iscritti cancellati saldo saldo pop. resid. al naturale migratorio totale maschi femmine totale Tab.4a - Consistenza dei nuclei famigliari Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova Anche il numero delle famiglie residenti aumenta (v.tab.4a), passando dalle del 1989 alle del 2009, con un incremento di 629 famiglie nel giro di 20 anni; diminuisce di conseguenza la consistenza media dei nuclei familiari che passa da 3,01 a 2, 64 componenti medi per famiglia. anno popolaz. famiglie consistenza residente residenti media , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,64 Pag.6

8 COPRAT Considerando l ampiezza della famiglia (v.tab.4b) si può constatare come sia in aumento la presenza di famiglie costituite da uno o due componenti che passano rispettivamente dal 18,4% e 25,5% del 1996 al 21,6% e 29,8% del Tab.4b - Famiglie residenti per ampiezza della famiglia Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova n componenti e più Totale anni n n n n n n n n n n n n n n % % % % % % % % % % % % % % 18,4 18,5 19,4 19,8 20,6 20,6 20,5 20,9 21,4 21,7 22,3 22,0 21,9 21,6 25,5 26,6 26,0 25,5 26,1 26,7 27,8 27,7 28,0 28,4 28,0 29,3 29,8 29,8 24,7 24,4 25,3 25,2 24,9 24,8 24,3 24,2 25,0 25,3 25,7 24,8 24,7 25,2 20,6 20,3 19,7 20,1 19,2 18,9 18,6 18,5 17,3 16,7 16,6 16,2 16,0 15,8 8,0 7,8 7,1 6,6 6,6 6,7 6,8 6,5 5,9 5,6 5,2 5,4 5,0 5,0 1,9 1,7 1,9 2,2 2,1 1,9 1,5 1,5 1,9 1,8 1,7 1,9 2,1 2,1 0,7 0,8 0,6 0,6 0,3 0,2 0,3 0,4 0,3 0,3 0,3 0,3 0,2 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE I dati dei censimenti sulla distribuzione della popolazione residente nei centri, nei nuclei e nelle case abitate (v. Tab.5a) mostrano come i residenti, negli anni, tendano a concentrarsi nei centri abitati, mentre diminuiscono i residenti nelle case sparse. Tab.5a - Popolazione residente nei centri abitati nei nuclei e nelle case sparse Fonte: ISTAT Anni Residenti Totali Totali Maschi Femmine Famiglie Totali Maschi Femmine Famiglie nei centri abitati nei nuclei nelle case sparse Totale Confrontando tali dati con quelli relativi all intera provincia (v. Tab.5b), si può comunque constatare come a Pegognaga tale fenomeno risulti molto meno rilevante rispetto alla media provinciale e come rimanga costante la presenza nei nuclei abitati. Pag.7

9 Tab. 5b - Confronto % Comune Provincia Anni Residenti Totali Totali Maschi Femmine Famiglie Totali Maschi Femmine Famiglie nei centri abitati nei nuclei nelle case sparse Pegognaga Pegognaga Pegognaga 64,2 10,5 25,3 67,3 11,5 21,1 66,1 11,5 22,4 74,5 10,9 14,5 70,8 11,0 18,2 70,5 11,2 18,3 72,0 11,0 19,8 71,8 11,4 16,8 73,6 10,3 16,2 provincia provincia provincia 86,8 4,1 9,1 Tra i diversi centri abitati (v. Tab.5c), l incremento interessa in particolare quelli di Pegognaga e Polesine, sia come numero di residenti che come numero di famiglie. Tab.5c - Popolazione residente per località abitate Fonte: ISTAT Anni Località totale maschi famiglie totale maschi famiglie Galvagnina Pegognaga Polesine Sacca Aldegatta Caldarola Calderina - Serraglio Coloncine Finella Fornasotto La Frizza Le Motte Ruggera Tabino Finella Tabino Mottelle Viola Vo di Bagno Vo Giorgi Case sparse Totale ETÀ DELLA POPOLAZIONE Se si considera la distribuzione della popolazione per grandi fasce di età negli ultimi 5 anni, si può constatare come la presenza di persone in età scolare, in età lavorativa e di ultrasessantacinquenni risulti abbastanza costante. Pag.8

10 COPRAT Tab.6 - Popolazione residente per particolari classi di età Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova Classi di età Anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Popolazione n da 1 a 14 anni % 13,76 12,40 13,07 14,11 12,54 13,31 14,02 12,63 13,31 14,25 12,54 13,38 14,84 12,92 13,87 Popolazione n da 15 a 64 anni % 68,06 62,34 65,15 67,94 62,26 65,05 68,34 62,30 65,27 68,39 62,39 65,35 67,75 62,78 65,23 Popolazione n con oltre 65 anni % 18,19 25,25 21,78 17,95 25,20 21,64 17,64 25,07 21,42 17,36 25,06 21,27 17,41 24,30 20,90 Popolazione n totale % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Confrontando però tali dati con quelli registrati alle date dei censimenti 1981, 1991, e 2001 (v.tab.7) si può verificare come le classi più giovani tendano a diminuire a favore di una maggiore presenza di popolazione anziana, mentre la popolazione in età lavorativa non subisce grosse variazioni. Tab.7 - Popolazione residente per particolari classi di età alle date dei censimenti Fonte: ISTAT Classi di età Anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Popolazione n da 1 a 14 anni % 19,00 16,78 17,87 13,35 11,48 12,39 12,60 11,60 12,09 Popolazione n da 15 a 64 anni % 66,56 63,36 64,93 69,46 65,02 67,18 69,35 63,81 66,52 Popolazione n con oltre 65 anni % 14,44 19,86 17,20 17,19 23,50 20,43 18,05 24,59 21,40 Popolazione n totale % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Popolazione straniera Il tasso demografico risulta fortemente influenzato, a Pegognaga come in tutta la provincia di Mantova dalla presenza di popolazione straniera; se nel 1991 infatti gli stranieri rappresentano lo 0,3% dell intera popolazione residente (v. Tab.8), nel 2009 tale presenza ha un incidenza dell 11,3% ed è progressivamente aumentata soprattutto negli ultimi anni. Tale incremento è determinato (v. Tab.9) non solo da un flusso migratorio in entrata superiore a quello in uscita, ma anche dalla presenza di nuovi nati che rappresentano tra il 20 e il 25% delle nascite Tab.8 - Popolazione straniera residente al Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova popolazione straniera popolaz. % stranieri Sesso maschi femmine totale residente su resid. Anni , ,7% ,1% ,4% ,5% ,5% ,3% ,6% ,0% ,0% ,9% ,9% ,1% ,7% ,8% ,9% ,3% Pag.9

11 complessive registrate nel comune. Scendendo più in dettaglio ad analizzare l età della popolazione straniera (v.tab.10), si può verificare come la maggior parte sia costituita da persone in età lavorativa, con una prevalenza di maschi, ma risultano anche ben rappresentati i residenti stranieri in età scolare. Tab.9 Saldo naturale e saldo migratorio della popolazione straniera residente Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova nati morti saldo immigrati emigrati saldo saldo Anno naturale migratorio totale La componente straniera è quindi costituita da persone giovani, in età lavorativa,che una volta insediate tendono a stabilizzarsi in loco con le loro famiglie, dando un contributo positivo all incremento demografico con le loro nascite; la tendenza ad avere un maggior numero di figli rispetto alle famiglie italiane, con un età media al parto più bassa, ha poi come conseguenza l incremento della componente straniera anche tra le fasce più giovani. Tab.10 - Popolazione residente straniera per particolari classi di età Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova Anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Classi di età Popolazione n da 1 a 14 anni % 22,08 26,94 24,20 26,25 27,14 26,64 23,48 26,11 24,68 23,58 25,07 24,24 22,00 23,73 22,79 Popolazione n da 15 a 64 anni % 76,34 71,02 74,02 71,98 69,89 71,05 75,46 71,66 73,74 75,28 72,33 73,98 76,67 73,07 75,03 Popolazione n con oltre 65 anni % 1,58 2,04 1,78 1,77 2,97 2,30 1,06 2,23 1,59 1,13 2,59 1,78 1,33 3,20 2,18 Totale n stranieri % 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA Attività della popolazione I dati sulla popolazione attiva forniti dall ISTAT in occasione dei censimenti (v.tab.11) mostrano come si sia registrato, tra il 1981 e il 2001 un incremento di popolazione attiva, che passa dal 43,1% al 52,5% sul totale della popolazione in età lavorativa; tale incremento riguarda in particolare la componente femminile dei lavoratori. Pag.10

12 COPRAT Tab.11 - Popolazione residente da 15 anni in poi - attiva e non attiva Fonte: ISTAT condizione popolazione attiva pop. non attiva Totale occupati in cerca occupaz. totale Anni n % n % n % n % n % maschi ,9 49 1, , , , femmine , , , , ,0 totale , , , , ,0 maschi ,6 73 2, , , , femmine ,6 89 2, , , ,0 totale , , , , ,0 maschi ,7 50 1, , , , femmine ,2 62 2, , , ,0 totale , , , , ,0 Tra i non attivi (v. Tab.12) si registra una netta diminuzione delle casalinghe e un aumento dei ritirati Tab.12 - Popolazione residente da 15 anni in poi - non attiva Fonte: ISTAT condizione Studenti Casalinghe Ritirati dal lavoro In altra condizione Totale anni n % n % n % n % n % maschi ,3 0 0, ,8 64 8, ,0 femmine 170 8, , ,9 36 1, ,0 totale , , , , ,0 maschi ,2 0 0, , , ,0 femmine 183 7, , , , ,0 totale 354 9, , , , ,0 maschi ,3 1 0, ,4 80 8, ,0 femmine 153 8, , , , ,0 totale , , , , , dal lavoro; calano anche gli studenti, anche se con proporzioni meno rilevanti. Considerando i settori di attività economica in cui risulta occupata la popolazione attiva (v. grafico), sempre alle date dei censimenti, si può constatare come l attività agricola perda occupati a favore dei settori industriale e terziario, registrando comunque una presenza dell 11,6%, dato superiore alla media provinciale che è dell 8,2%. Considerando in particolare l età della popolazione attiva occupata nei diversi settori (v. Tab.13), si può constatare come gli attivi con oltre 55 anni abbiano un peso più rilevante nel settore agricolo, mentre aumenta, in tutti i settori, la fascia di età compresa tra i 30 e i 54 anni Popolazione attiva per settore di attività economica industria terziario agricoltura 342 Pag.11

13 Analizzando infine la posizione nella professione (v. Tab.14), si registra un aumento dei lavoratori in posizione subordinata e degli imprenditori e una diminuzione dei coadiuvanti familiari e dei lavoratori in proprio. Tab.13 - Popolazione attiva per classe di età e settore di attività economica Fonte: ISTAT Agricoltura Anni Classi di età n % n % n % da 14 a 19 anni 20 2,9% 3 0,7% 2 0,58% da 20 a 29 anni 85 12,1% 70 16,3% 44 12,87% da 30 a 54 anni ,5% ,7% ,57% oltre ,5% ,3% 82 23,98% Totale ,0% ,0% ,0% % su Totale 25,5 15,6 11,6 Industria Anni Classi di età n % n % n % da 14 a 19 anni ,5% ,6% 37 2,5% da 20 a 29 anni ,7% ,1% ,2% da 30 a 54 anni ,8% ,4% ,2% oltre ,0% 86 6,8% 88 6,1% Totale ,0% ,0% ,0% Altre attività Anni Classi di età n % n % n % da 14 a 19 anni 26 3,0% 22 2,1% 15 1,3% da 20 a 29 anni ,0% ,5% ,0% da 30 a 54 anni ,4% ,5% ,5% oltre ,6% 106 9,9% 106 9,2% Totale ,0% ,0% ,0% Totale Anni Classi di età n % n % n % da 14 a 19 anni 182 6,6% 159 5,8% 54 1,8% da 20 a 29 anni ,4% ,8% ,1% da 30 a 54 anni ,9% ,4% ,7% oltre ,1% ,0% 276 9,4% Totale ,0% ,0% ,0% Tab.14 - Popolazione residente attiva per posizione nella professione Fonte: ISTAT Anni maschi femmine totale Posizione n % n % n % n % n % Imprenditore e libero professionista 53 1, , ,6 52 4, ,4 Lavoratore in proprio , , , , ,9 Socio di cooperativa 11 0,6 21 1,8 32 1,1 Coadiuvante familiare 261 9, ,5 53 2,9 57 5, ,7 Dipendente o in altra posizione , , , , ,9 subordinata Totale , , , , ,0 Pag.12

14 COPRAT Struttura produttiva locale I dati sulla struttura produttiva locale mostrano un progressivo incremento delle unità locali (v. Tab.15) e del numero di addetti; aumenta anche il numero medio di addetti per unità locale che passa da 3,5 del 1981 a 5,1 nel Tab.15 - Unità locali e addetti ai censimenti 1981, 1991, 2001 e ai censimenti intermedi 1994 e 1996 Fonte: ISTAT anni unità locali addetti n medio addetti/unità locale 3,5 3,9 3,9 5,0 5,1 I settori maggiormente rappresentati a livello di unità locali (v. Tab.16 e grafici) comprendono nel 2001 quello del commercio e riparazioni, le industrie manifatturiere, gli altri servizi e le costruzioni; considerando però il numero di addetti, si rileva una netta prevalenza della mano d opera impiegata Tab.16 - Unità locali e addetti per settori di attività economica Fonte: ISTAT Anni 2001 u.l. addetti addetti/u.l. Settori di attività n % n % n Agricoltura e pesca 16 2,7% 85 2,7% 5,3 Industrie estrattive 0,0% 0,0% Industrie manifatturiere ,2% ,1% 14,4 Energia, gas e acqua 1 0,2% 1 0,0% 1,0 Costruzioni ,5% 289 9,3% 2,5 Commercio e riparazioni ,9% ,1% 2,1 Alberghi e pubblici esercizi 20 3,3% 45 1,4% 2,3 Trasporti e telecomunicazioni 25 4,2% 125 4,0% 5,0 Credito e assicurazioni 14 2,3% 56 1,8% 4,0 Altri servizi ,7% ,4% 3,5 Totale ,0% ,0% 5,2 Unità locali per settori di attività economica Addetti per settori di attività economica n unità locali anno n addetti anno Agricoltura e pesca Energia, gas e acqua Alberghi e pubblici esercizi Altri servizi Industrie estrattive Costruzioni Trasporti e telecomunicazioni Agricoltura e pesca Industrie estrattive Industrie manifatturiere Energia, gas e acqua Costruzioni Commercio e riparazioni Alberghi e pubblici esercizi Trasporti e telecomunicazioni Credito e assicurazioni Altri servizi Pag.13

15 nelle industrie manifatturiere (più del 56%), seguita poi da altri servizi (13,4%) e commercio (11,1%). Gli esercizi commerciali registrati al (v. Tab.17) comprendono 100 esercizi di vicinato (di cui 17 solo alimentarie, 79 non alimentari e 4 di tipo misto) e 9 medie strutture di vendita, di cui 7 non alimentari e 2 di tipo misto; la superficie occupata è di mq per gli esercizi di vicinato e per le medie strutture di vendita. STRUTTURA ABITATIVA La struttura del patrimonio abitativo esistente può essere desunta elaborando i dati dei censimenti ISTAT Le abitazioni occupate (v. Tab.18) sono in aumento, passando da al 1981 a nel 2001; aumenta anche la superficie media e il numero medio di stanze, evidenziando una tendenza ad abitare in alloggi sempre più grandi. Tab.18 - Superficie e stanze delle abitazioni alle date dei censimenti Fonte: ISTAT abitazioni occupate abitazioni non occupate totale n superficie mq stanze occupanti n stanze stanze/ab. abitaz stanze stanze/ab. Anni totale media totale stanze/ab. famiglie compon , , , , , , , , , , , ,0 Tab Esercizi commerciali al Fonte: Ufficio Statistica della Provincia di Mantova alimentari non alimentari misti Totale strutture di vendita n mq n mq n mq n mq esercizi di vicinato medie strutture di vendita grandi strutture di vendita commercio su aree pubbliche L incremento del patrimonio abitativo (v. Tab.19) è dovuto alla realizzazione di nuove costruzioni, mentre restano abbastanza invariate le quantità di abitazioni attribuite alle diverse epoche di Tab.19 - Abitazioni e stanze per epoca di costruzione Fonte: ISTAT epoca di costruz. prima del dopo il 1991 totale costruzione. Pag.14

16 COPRAT Considerando il titolo di godimento delle abitazioni occupate (v. Tab.19), si può verificare come si registri una tendenza all incremento delle abitazioni in proprietà, che passano dal 63,9% del 1981 al 71,4% del 2001; calano soprattutto le abitazioni in affitto, mentre sono in leggero aumento quelle godute per altro titolo; tale tendenza rispecchia i dati medi provinciali, anche se a questo nell intera provincia l affitto conserva un peso maggiore rispetto agli altri titoli. Tab.20 - Abitazioni occupate per titolo di godimento Fonte: ISTAT titolo di godimento proprietà affitto altro titolo totale Anni n % n % n % n % , , , , , , , , , , , ,0 Provincia titolo di godimento proprietà affitto altro titolo totale Anni n % n % n % n % , , , , , , , , , , , ,0 Pag.15

17 GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE SOVRAORDINATI IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE (PTR) La Regione Lombardia ha messo a punto una proposta di Piano Territoriale Regionale, che è stata approvata dalla Giunta Regionale con DGR del 16 gennaio 2008, n.6447; dopo incontri istituzionali di partecipazione e informazione, che hanno coinvolto gli enti locali e altri soggetti aventi a vario titolo responsabilità di governo del territorio, il PTR è stato definitivamente approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n.951 del 19/01/2010. Sulla base delle caratteristiche peculiari dei diversi ambiti regionali, il PTR individua differenti sistemi territoriali, per ognuno dei quali vengono forniti indirizzi generali di pianificazione, indicando i punti di forza e di debolezza e gli obiettivi da perseguire con il PTR stesso e con la successiva pianificazione di dettaglio; Il territorio di Pegognaga rientra nell unità tipologica di paesaggio della Bassa Pianura e in particolare nei paesaggi delle colture foraggere. Gli obiettivi per questa zona sono, per il PTR, finalizzati a preservare le caratteristiche del paesaggio planiziale, con l obiettivo di evitare ulteriori riduzioni delle coperture vegetali naturali, che hanno come conseguenza l impoverimento naturalistico e della biodiversità e promuovere un maggiore equilibrio tra attività produttiva agricola, qualità dell ambiente e fruizione antropica. L agricoltura e l allevamento intensivo rappresentano tradizionalmente, in questa zona, fattori di elevata produttività, tra le maggiori in Europa. Nel territorio agricolo il PTR si pone quindi l obiettivo di conservare la capacità produttiva dei suoli, in termini di qualità, estensione e localizzazione delle aree destinate alla produzione agricola, che non devono essere considerate come uno spazio di riserva per i futuri sviluppi urbani, ma come ambiti in cui prevalgono le caratteristiche naturalistiche e ambientali da salvaguardare come ricchezza non riproducibile. Inoltre, nel gennaio 2010, la Regione ha Regione Lombardia ha istituito la Rete Ecologica Regionale (RER) riconosciuta nel Piano Territoriale Regionale come infrastruttura prioritaria e strumento di indirizzo per la pianificazione regionale e locale. Con la definizione ed approvazione della Rete Ecologica Regionale si è inteso perseguire l obiettivo strategico di proteggere l investimento in termini territoriali fatto nei decenni passati da Regione Lombardia con il sistema di Parchi, Riserve ed altre aree protette, ormai elemento essenziale dell identità regionale. Pertanto il Documento di Piano recepisce la RER e la mette in continuità con la rete ecologica provinciale, mentre il piano dei servizi sviluppa la rete alla scala comunale. IL PAI Un altro piano di livello sovralocale, che deve essere considerato ai fini di una messa a punto della pianificazione locale, è il Piano di Assetto idraulico e idrogeologico elaborato dall Autorità di Bacino del Fiume Po; tale piano, adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile Pag.16

18 COPRAT 2001 in base alla Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6 ter, classifica il territorio in tre fasce di tutela: Fascia di deflusso della piena (Fascia A), costituita dalla porzione di alveo sede prevalente del deflusso della corrente per la piena di riferimento; Fascia di esondazione (Fascia B), esterna alla precedente, costituita dalla porzione di territorio interessata da inondazione al verificarsi della piena di riferimento come definita nell'allegato 3. Il limite di tale fascia si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idrici corrispondenti alla piena di riferimento, ovvero sino alle opere idrauliche esistenti o programmate di controllo delle inondazioni (argini o altre opere di contenimento). Area di inondazione per piena catastrofica (Fascia C), costituita dalla porzione di territorio esterna alla precedente (Fascia B), che può essere interessata da inondazione al verificarsi di eventi di piena più gravosi di quella di riferimento. Il territorio comunale rientra interamente nella fascia C, mentre non sono presenti aree comprese in fascia A o B. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (PTCP) La Provincia di Mantova ha approvato il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale con Delibera di Consiglio Provinciale del 8/02/2010, al fine di adeguare quello entrato in vigore dal ; tale piano determina pertanto, in coerenza con la normativa vigente e con la programmazione regionale, gli indirizzi per i processi di trasformazione territoriale e di sviluppo socioeconomico, in modo da garantirne la compatibilità con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, di equità nell uso delle risorse, di contenimento del consumo di territorio e con i caratteri pesistico ambientali del territorio. Il PTCP ha quindi carattere di flessibilità e processualità ed è suscettibile di successivi completamenti e integrazioni; alcune delle disposizioni in esso contenute hanno carattere prescrittivo e riguardano fondamentalmente il paesaggio, la difesa del suolo, le infrastrutture della mobilità e gli ambiti destinati all attività agricola di interesse strategico; altre hanno valore di indirizzo e sono riferite alle finalità e modalità operative da osservare nella elaborazione dei contenuti dei piani sott ordinati, settoriali, ecc. Il PTCP della Provincia di Mantova individua inoltre una serie di obiettivi strategici con i quali deve confrontarsi la pianificazione locale; le indicazioni cui fare riferimento sono fornite tramite supporti cartografici (Tavole di piano), ma soprattutto tramite indirizzi normativi. Pag.17

19 Le analisi di supporto riportate in cartografia e gli Indirizzi normativi di piano del nuovo PTCP fanno riferimento a quattro sistemi fondamentali; viene qui proposta una sintesi ragionata dei documenti elaborati, finalizzata a mettere in evidenza i temi, gli argomenti e le indicazioni di più specifico interesse del territorio considerato. Gli obiettivi strategici Gli obiettivi generali che dovranno orientare gli atti e le azioni che incidono sull assetto del territorio provinciale sono i seguenti: 1. Promuovere e rafforzare il sistema territoriale come sistema reticolare e di relazioni 2. Garantire la qualità dell abitare e governare il processo di diffusione 3. Promuovere una mobilità efficiente e sostenibile e garantire un sistema infrastrutturale intermodale, sicuro ed adeguato 4. Promuovere la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole 5. Attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuro 6. Perseguire la valorizzazione del paesaggio e la costruzione delle reti ecologiche 7. Valorizzare il sistema turistico e integrare i valori plurali del territorio 8. Promuovere il sistema economico, valorizzando il legame tra territori e produzioni 9. Incrementale le occasioni e le capacità di cooperazione, programmazione e progettazione tra gli enti locali 10. Garantire l uso razionale ed l efficienza distributiva delle risorse energetiche. I contenuti prescrittivi e di indirizzo L apparato normativo del PTCP, seguendo l impostazione utilizzata per la messa a punto del quadro conoscitivo, è organizzato per sistemi tematici; a questi sistemi sono quindi riferite le indicazioni prescrittive e di indirizzo che vengono qui sintetizzate con specifico riferimento al territorio del comune di Pegognaga. Sistema paesaggistico e ambientale II PTCP assume il paesaggio come testimonianza e documento del processo storico- evolutivo del rapporto tra l'uomo, la sua cultura e l'ambiente ed indica nella tutela, valorizzazione e ricomposizione dei caratteri paesistici, nella protezione delle risorse fisico- naturali, nella difesa del suolo, nella regimazione idraulica e nella ricomposizione degli ecosistemi, gli obiettivi verso i quali finalizzare le proprie azioni. Pag.18

20 COPRAT In particolare, in coerenza con gli obiettivi di qualità paesaggistica della Convenzione Europea sul Paesaggio, del D.Lgs. 42/04 e della LR 12/05, i contenuti paesaggistici del PTCP e le relative disposizioni normative sono finalizzati a: 1. salvaguardare gli aspetti caratteristici e significativi dei paesaggi riconosciuti; 2. gestire le trasformazioni del territorio in una prospettiva di sviluppo sostenibile; 3. pianificare il paesaggio mantovano; 4. incentivare forme di cooperazione inter-istituzionale per la salvaguardia, la gestione e la pianificazione condivisa del paesaggio mantovano. Al livello delle salvaguardie, vengono individuate le aree assoggettate a specifica tutela di legge: 1. i beni tutelati dal D.Lgs 42/2004; 2. la rete dei Siti Natura 2000, tra cui è compresa la ZPS IT20B0501, Viadana, Portiolo, San Benedetto Po, Ostiglia, che comprendendo zone glolenali lungo il Po risulta sufficientemente distante da Pegoganga; 3. il sistema delle aree naturali protette, in cui ricade il PLIS di San Lorenzo. Vengono quindi individuati, tra gli elementi della pianificazione paesaggistica regionale, gli ambiti geografici nonché le Unità tipologiche di paesaggio, già indicate dal PTPR; per le quali vengono forniti indirizzi specifici. All interno del sistema idrico vengono individuati i canali di rilevante valore naturalistico ambientale (tra quelli elencati si segnala che nel territorio di Pegognaga ricadono Zara e Po Vecchio), lungo i quali andranno previsti interventi di rinaturazione, salvaguardando le caratteristiche naturali degli alvei e valorizzando gli elementi di interesse idraulico. Le norme del PTCP forniscono poi indicazioni per la salvaguardia delle zone umide comprendenti bugni e laghetti di cava rinaturalizzati o da rinaturalizzare in quanto biotopi di elevato interesse ecologico e naturalistico e per le emergenze vegetazionali boschi, aree a vegetazione naturale rilevante, sistemi verdi lineari e alberi proposti come monumentali da valorizzare e salvaguardare tramite eventuali interventi di compensazione e mitigazione; questi elementi vengono puntualmente individuati negli elaborati di PGT. Pag.19

21 Vengono posti vincoli di tutela e valorizzazione dei siti archeologici e del sistema insediativo di matrice storica con l individuazione dei nuclei di antica formazione di cui deve essere preservata la permanenza, la continuità e la leggibilità del tracciato. Si forniscono prescrizioni sul sistema della mobilità di matrice storica di cui vanno promosse la permanenza, la continuità e la leggibilità del tracciato, sul sistema irriguo di matrice storica, che costituisce la trama strutturante del paesaggio, e sui sistemi dell organizzazione del paesaggio agrario. In attuazione delle indicazioni del PTPR, il PTCP individua come obiettivo strategico la costruzione della Rete Verde Provinciale avente funzione ecologica e fruitiva, con gli obiettivi di garantire la tutela di habitat e/o specie animali e vegetali rare o minacciate; gli assi portanti di questa rete sono i corsi d acqua e i canali, collegati tra loro dagli elementi naturali e seminaturali nel territorio rurale e integrati da parchi e giardini pubblici. Gli elementi significativi della Rete Verde Provinciale presenti nel territorio di Pegognaga si attestano lungo i corsi dello Zara e del Po Vecchio, individuati come corridoi verdi secondari, mentre le aree attraversate dal canale di bonifica Mantovana Reggiana sono classificate come aree di conservazione e ripristino dei valori di naturalità dei territori agricoli. Gli indirizzi del PTCP per la costruzione della Rete Verde Provinciale sono stati ripresi nelle prescrizioni del PGT per quanto riguarda i possibili interventi a scala comunale, mentre alla Provincia resta il compito di promuovere programmi e progetti specifici per la realizzazione e valorizzazione degli elementi della rete verde, da attuarsi in collaborazione con le amministrazioni comunali e/o gli altri soggetti. Vincoli di carattere storico e antropologico Nel territorio considerato sono presenti numerosi edifici di interesse storico monumentale, sui quali ricade il vincolo della Soprintendenza per i Beni culturali; il PTCP individua in particolare la chiesa di San Lorenzo e numerose corti storiche presenti in ambito agricolo. Sistema insediativo e produttivo Per questo sistema gli obiettivi generali e tematici che dovrebbero orientare le azioni di piano sono i seguenti: 1. assicurare la sostenibilità degli impatti degli insediamenti sulle risorse del territorio 2. perseguire una governance unitaria delle politiche insediative a scala territoriale 3. assicurare e mantenere una elevata qualità sociale e vitalità economica degli insediamenti 4. promuovere lo sviluppo razionale e sostenibile delle aree produttive 5. promuovere il miglioramento della qualità ecologica degli insediamenti Pag.20

22 COPRAT Vengono poi presi in considerazione i caratteri e gli elementi di rilevanza sovralocale, con specifiche indicazioni per i poli attrattori, i poli insediativi e i servizi di rilevanza sovralocale. Per gli ambiti specializzati per attività produttive vengono forniti indirizzi di carattere generale finalizzati alla riutilizzazione del patrimonio dismesso, alla continuità dei nuovi insediamenti con il tessuto urbano consolidato, all utilizzazione delle disponibilità dei poli di livello comunale per il soddisfacimento delle richieste indotte dal sistema produttivo locale, concentrando le attività in un contenuto numero di poli di livello sovracomunale, distribuito in modo equilibrato sul territorio provinciale. Il PTCP opera inoltre una distinzione tra ambiti produttivi consolidati e ambiti suscettibili di sviluppo per far fronte a possibili domande future; l area per insediamenti produttivi localizzata nei pressi del casello autostradale viene individuata come ambito produttivo di rilievo sovralocale, riconosciuta come nodo di secondo livello in cui indirizzare la componente esogena; per tale ambito devono essere previste modalità di concertazione e il raggiungimento di condizioni e prestazioni di area ecologicamente attrezzata. Gli altri insediamenti produttivi, quali quello di Polesine sono invece indirizzati al soddisfacimento di esigenze insediative manifestate dalle imprese già insediate e possono essere incrementati nei limiti indicati come quota base. Per quanto riguarda gli insediamenti commerciali gli indirizzi del PTCP comprendono tra i diversi criteri il sostegno allo sviluppo dei sistemi commerciali urbani e il disincentivo al consumo di aree in contesti extraurbani per la localizzazione di nuove funzioni commerciali; per l insediamento di grandi o medie strutture di vendita sono richieste adeguate valutazioni di sostenibilità con previsioni di adeguate mitigazioni. Sistema tematico rischio degrado e compromissione paesaggistica A livello generale, per questo sistema tematico, il PTCP individua (art.48) l obiettivo strategico di attivare politiche per un territorio più vivibile e sicuro tramite i seguenti indirizzi: 1. reintegrare i valori paesaggistici nelle aree e negli ambiti degradati o compromessi da riqualificare; 2. perseguire il rallentamento dei deflusso delle acque tramite il convogliamento in aree appositamente individuate; 3. mettere in atto misure di prevenzione e contenimento dei processi che determinano rischi di degrado e compromissione paesaggistica; 4. concentrare gli interventi di compensazione in tali aree; 5. perseguire la multifunzionalità insediativa dei poli urbani esistenti. Pag.21

23 I temi affrontati nell apparato normativo riguardano: le aree a rischio geologico molto elevato; il rischio idraulico delle aste principali; la vulnerabilità degli acquiferi; le criticità ambientali e i rischi connessi con la componente paesaggistica. Per il territorio di Pegognaga si segnala la presenza di rischio idraulico per alcune zone isoalte in campagna, e in particolare la criticità dei canali che attraversano il centro abitato di Pegognaga. Sistema della mobilità e dei trasporti Gli obiettivi generali indicati dal PTCP per li sistema della mobilità e dei trasporti sono i seguenti: - utilizzare le opportunità della maglia infrastrutturale per incentivare la creazione di un sistema policentrico; - intervenire sul sistema delle infrastrutture di collegamento per favorire l accessibilità alla rete regionale, nazionale ed europea; - migliorare l accessibilità interna del territorio in termini di sicurezza, efficienza e velocità; - consentire un accesso sicuro, economicamente attuabile, socialmente accettabile ed ambientalmente sostenibile a persone, luoghi, beni e servizi; - riorganizzare il sistema delle merci per uno sviluppo del settore più sostenibile; - garantire un servizio di trasporto pubblico locale di qualità; - ridurre i carichi di traffico nelle aree congestionate; - metter in atto politiche di innovazione a lungo termine nel campo della mobilità; - individuare le reti tecnologiche e promuoverne la pianificazione integrata; - promuovere la pianificazione integrata delle reti infrastrutturali che vanno integrate paesisticamente e ambientalmente Per quanto riguarda le componenti del sistema della mobilità di rilevanza provinciale, l assetto indicato dal PTCP ha carattere vincolante per quanto riguarda il rango funzionale e la classificazione di ciascuna infrastruttura, mentre ha valore indicativo per il posizionamento e sviluppo planimetrico dei tracciati; per il territorio di Pegognaga riveste particolare rilevanza il tracciato autostradale, che presenta necessità di riqualificazione e l asse della PO-PE. Sistema agricolo e rurale Tra gli obiettivi generali del PTCP per il sistema agricolo e rurale rientrano la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole, la promozione di un agricoltura sostenibile e Pag.22

24 COPRAT multifunzionale, il contenimento del consumo di suolo agricolo per usi urbani, il potenziamento della funzione paesaggistica ed ecosistemica dello spazio rurale, la preservazione dei suoli ad elevata vocazione agricola e di quelli destinati alle produzioni tipiche locali. Il PTCP propone inoltre una articolazione degli ambiti destinati all attività agricola da verificare e integrare a livello più dettagliato con i PGT, distinguendo tra: - ambiti agricoli ad elevata caratterizzazione produttiva, assicurando la continuità delle aree agricole e dei sistemi agroforestali e disincentivano processi di frammentazione del sistema poderale delle aziende agricole; - ambiti agricoli ad elevata valenza paesaggistica, entro i quali indirizzare e controllare le eventuali trasformazioni prescrivendo il corretto inserimento degli interventi edilizi ammessi; - ambiti agricoli di interazione tra il sistema insediativo ed il sistema agricolo, per i quali, in assenza di altre indicazioni, si può fare riferimento a una fascia di interferenza di 200 m dal perimetro del tessuto urbano consolidato; - aree agricole soggette a trasformazione, già indicate dai PRG vigenti e recepite nel Documento di Piano al cui interno vanno promosse soluzioni progettuali orientate al miglioramento dei contesti territoriali periurbani. Tutto il territorio di Pegognaga, con esclusione dei centri abitati e delle aree di espansione previste dal PRG, è classificato come ambito agricolo ad elevata caratterizzazione produttiva. Indicazioni per il dimensionamento dei PGT Il PTCP indica infine i criteri per la verifica dimensionale delle iniziative insediative dei PGT con l obiettivo generale di minimizzare l ulteriore consumo di suolo, privilegiando la riqualificazione urbana; i parametri indicati fanno riferimento alla superficie urbana consolidata (SUC), che può essere incrementata di una quota massima insediabile costituita da una quota base (QB) per dare risposta alle iniziative insediative di valenza locale e da una quota condizionata (QC), che deve essere accompagnata da adeguate misure compensative di sostenibilità. In sede di prima applicazione, le previsioni insediative non attuate individuate dal PRG vigente e riconfermate nei nuovi PGT, sono riferibili alla Quota Base che può essere incrementata sino a comprendere tutte le previsioni insediative non attuate; a questo è possibile aggiungere nuove previsioni riferite alla Quota Convenzionata ed eventualmente riconducibili alla gestione coordinata; queste indicazioni sono servite per verificare il dimensionamento delle previsioni delle aree di espansione. Pag.23

25 I parametri da applicare per la quantificazione delle quote ammissibili variano in funzione della popolazione insediata all ultimo rilevamento censuario: per i comuni C, con più di residenti tra i quali ricade Pegognaga, la quota massima insediabile è definita nel 2,5% all anno, con l 1% di quota base e l 1,5% di quota convenzionata. Pag.24

26 COPRAT QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO INQUADRAMENTO TERRITORIALE Pegognaga fa parte dell Oltrepo mantovano, in sinistra Secchia; il territorio risulta attraversato da nord a sud dall autostrada del Brennero con un casello posizionato a ridosso del centro abitato del capoluogo. I centri abitati principali sono Pegognaga e Polesine, lambiti dalla PO-PE, cui si aggiungono le località minori di Galvagnina, Viola, Sacca e Finella. Il territorio del Comune di Pegognaga si estende su una superficie di 46,69 Km 2, con l andamento pianeggiante tipico della bassa pianura padana; i comuni contermini sono: S. Benedetto Po a est, ancora S. Benedetto e Motteggiana a nord, Suzzara a ovest, Gonzaga e Moglia a sud. INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ Il sistema viabilistico principale di Pegognaga è costituito dall Autostrada del Brennero (con particolare riferimento al casello e alle sue connessioni con le reti viabilistiche esistenti) e dalla strada provinciale che collega Pegognaga con Suzzara a ovest e Quistello, San Giacomo delle Segnate, Poggio Rusco a est (la PO-PE); il PTCP individua tale asse come asta strategica di collegamento trasversale per tutto l Oltrepo mantovano prevedendone la riqualificazione complessiva con l inserimento di alcuni nuovi tracciati per fluidificare il traffico. Esiste poi un fitto reticolo di strade comunali e vicinali (che spesso seguono l andamento sinuoso dei vecchi corsi del Po e dei canali) che serve in modo capillare il territorio agricolo conformandolo in una sorta di sistema urbanizzato diffuso. Si tratta del sistema tradizionale dell organizzazione territoriale, che consente il permanere delle attività produttive legate all agricoltura e le residenze connesse, e che in molti punti del territorio presenta significative valenze paesistiche, sovrapponendosi agli antichi tracciati del Po e dei corsi d acqua minori La linea ferroviaria Suzzara Ferrara, in cui la stazione di Pegognaga si pone come fermata intermedia, rappresenta attualmente una realtà marginale per la frequenza dei treni e per i tempi di percorrenza sia in direzione di Mantova che in direzione di Ferrara; è comunque un infrastruttura che merita di essere valorizzata e potenziata come alternativa al trasporto su gomma sia per i passeggeri che per le merci. Altro elemento significativo per il governo idraulico di tutta la zona è il sistema dei canali di bonifica, che rappresentano anche un elemento molto importante del sistema paesaggistico locale. Pag.25

27 SISTEMA PAESAGGISTICO Il territorio di Pegognaga fa parte dell Unità di Paesaggio della Piana alluvionale (individuata come UDP5 dal PTCP vigente); si tratta di un territorio pianeggiante, di origine alluvionale, caratterizzato da blande evidenze morfologiche, costituite da aree blandamente rilevate, ad andamento sinuoso, corrispondenti ad antichi percorsi fluviali, alternati a concavità derivanti dalle valli di bonifica. Il corso del fiume Po, che attualmente non interessa il territorio comunale, si è progressivamente spostato verso nord, ma durante il Medioevo tale fiume percorreva il Po Vecchio e l attuale scolo Zara; nel XII-XII secolo la rotta di Luzzara porta all abbandono del vecchio corso, in favore di un percorso molto vicino a quello attuale.. Fin dal periodo medievale l area è stata sottoposta a ingenti opere di bonifica ad opera dei monaci benedettini, anche se le inondazioni sono state fermate solo in seguito alla bonifica integrale operata agli inizi del novecento dal Consorzio dell Agro mantovano Reggiano; tale rete di canali conserva un elevato valore naturalistico- ambientale. Il paesaggio agrario è tendenzialmente omogeneo, interessato dal seminativo irriguo e dalle colture foraggere; le mutate esigenze produttive legate alla meccanizzazione agricola, hanno progressivamente semplificato e impoverito il paesaggio agrario modificando la tessitura dei campi. SISTEMA INSEDIATIVO EVOLUZIONE STORICA DEGLI INSEDIAMENTI Le fasi dello sviluppo insediativo sul territorio comunale sono state ricostruite attraverso l analisi delle cartografie storiche reperite presso l Archivio di Stato e l Ufficio Studi e Programmazione della Provincia di Mantova. Dalla lettura del catasto teresiano non emerge la presenza sul territorio comunale di insediamenti con caratteristiche tali da far individuare nuclei urbani di maggiore importanza; esistono invece alcuni agglomerati di costruzioni di tipo seriale con caratteristiche di edilizia minore legate alla conduzione dei fondi agricoli, corrispondenti alle attuali località di Pegognaga, Polesine, Viola, Sacca, Finella, Galvagnina. Si rileva altresì la presenza di numerose corti agricole del tipo aperto, distribuite lungo gli antichi tracciati stradali e spesso in prossimità di fossi o canali; la maggior parte di queste è tuttora riconoscibile e conserva caratteristiche storico ambientali di pregio. La lettura della cartografia del conferma questi primi insediamenti cui si vanno ad aggiungere numerose piccole corti, del tipo a loghino, disseminate su tutto il territorio comunale in prossimità delle strade; è già chiaramente leggibile il sistema di bonifica idraulica e di irrigazione costituito dai fossi e canali il cui andamento, salvo alcune rettifiche, resta pressoché immutato fino ad oggi. Pag.26

28 COPRAT Fino al XIX secolo il centro abitato del capoluogo non si differenzia, per consistenza e caratteristiche edilizie, dagli altri nuclei di origine antica, il che rende difficile a Pegognaga individuare un vero e proprio centro storico che abbia elementi tipici da salvaguardare; la stessa chiesa parrocchiale del capoluogo è di costruzione molto recente, mentre è riconosciuta come monumento storico la chiesa romanica di S. Lorenzo localizzata in prossimità del cimitero, in posizione decentrata rispetto all abitato. Nella cartografia del 1967 si può invece leggere l avvio dello sviluppo residenziale del centro abitato del capoluogo, con i primi isolati di villette singole realizzati tra la sede municipale e il tracciato della linea ferroviaria, limite settentrionale dell abitato; altre costruzioni isolate sorgono nella campagna e intorno ai vecchi nuclei; iniziano a sorgere anche i primi capannoni per allevamenti intensivi, mentre risulta già insediata la struttura del macello cooperativo. A quella soglia storica è inoltre rilevabile la presenza sul territorio di due segni molto incidenti: la ferrovia Suzzara Ferrara e l autostrada Modena Brennero, con un casello localizzato nelle vicinanze del centro abitato di Pegognaga; questi due assi, soprattutto l autostrada, appaiono come cesure che suddividono il territorio comunale in quattro settori; non risulta ancora realizzato invece il nuovo tracciato delle strade provinciali n.42 e n.49 che collegano Pegognaga rispettivamente con S. Giacomo delle Segnate e con Suzzara da un lato e S. Benedetto dall altro, posto a sud dell abitato e del casello autostradale. Lo sviluppo insediativo attuale del capoluogo è riconoscibile invece nella carta tecnica regionale del 1981, dalla quale appare evidente la recente espansione residenziale del capoluogo, avvenuta negli anni tra il municipio e la chiesa di S. Lorenzo e il completamento della zona più prossima alla ferrovia; ha inizio in questi anni anche lo sviluppo delle zone per insediamenti produttivi a est e a ovest del casello autostradale lungo il nuovo tracciato della strada provinciale. Negli stessi anni si registra anche un discreto sviluppo insediativo della frazione di Polesine, che si espande intorno alla chiesa e alle scuole; nello stesso periodo si assiste all ampliamento di alcune corti agricole con lo sviluppo di capannoni e stalle per allevamenti intensivi. Compaiono sul territorio alcuni specchi d acqua abbastanza estesi, risultato di attività estrattive concentrate. ANALISI DEI CENTRI ABITATI Stato di conservazione e caratteri prevalenti Dall analisi svolta non sono emerse situazioni di particolare degrado nel tessuto edilizio dei centri abitati; questo consente di affermare che le condizioni delle aree già insediate sono generalmente buone e non necessitano di particolari interventi di risanamento o recupero, sia per quanto riguarda gli edifici esistenti sia per le aree di loro pertinenza. Analogamente anche la rete stradale presenta buone condizioni di accessibilità, salvo casi particolari in cui può essere utile un intervento di completamento o razionalizzazione. Pag.27

29 Dal rilievo è altresì emerso un elemento molto positivo che caratterizza alcune zone dell abitato di Pegognaga e che va senz altro riproposto per le nuove espansioni: la presenza di alberi ai bordi delle strade anche in quelle di interesse minore, il che rende l ambiente urbano molto gradevole; esemplare sotto questo aspetto è il viale di S. Lorenzo, caratterizzato da un doppio filare di alberi su ciascun lato della strada, la cui larghezza consistente è stata utilizzata per dotare la zona di buone piste ciclabili ombreggiate. Il nucleo storico del capoluogo e le prime espansioni Il nucleo storico dell abitato di Pegognaga, comprendendo anche il viale di S. Lorenzo, è quello in cui si registra la maggior compresenza di diverse tipologie di edifici e di molteplici funzioni: qui alcuni fabbricati storici sono stati sostituiti dai cosiddetti palazzoni, edifici condominiali di 4-5 piani realizzati nei primi anni 60 con negozi al piano terreno che formano una vera e propria spina commerciale; esercizi di vendita di limitate dimensioni si concentrano, come rilevato in sede di definizione del piano di adeguamento del settore commerciale, nelle vie che si dipartono da piazza Matteotti via Roma, via Marconi, via Tazzoli, via Monte Grappa. In questa zona l edificazione è più compatta, con alcune cortine edilizie continue lungo le strade, che vanno salvaguardate in quanto tali, anche se i fabbricati esistenti non presentano caratteristiche di elevato valore storico artistico; il PRG vigente forniva prescrizioni puntuali per gli interventi possibili in questa zona; tali prescrizioni sono state verificate e attualizzate in modo da prendere in considerazione le trasformazioni già avvenute e i cambiamenti introdotti a livello normativo dalle recenti leggi regionali. Intorno a piazza Matteotti e a piazza Vittorio Veneto e lungo via Roma si concentrano anche buona parte delle attrezzature di pubblico interesse del comune: la sede municipale, le scuole materna con asilo nido, elementare e media con palestra e mensa il teatro con la biblioteca, il Parco Florida e il vecchio campo sportivo; altre attrezzature pubbliche di rilevante interesse, quali il nuovo centro sportivo con piscina coperta, già pienamente funzionante, e la struttura protetta per anziani, in fase di completamento, sono invece ubicate all interno delle zone di espansione più recenti. Le espansioni residenziali Le caratteristiche tipologiche e la densità dell edificato delle diverse zone di sviluppo dell abitato variano in funzione dell epoca di realizzazione: vi è un primo nucleo di fabbricati unifamiliari costruiti nei primi anni del novecento lungo via Marconi e via Battisti che presenta una densità edilizia abbastanza ridotta e caratteristiche tipologiche e storiche da salvaguardare, sia per quanto riguarda gli edifici sia per i giardini privati che li circondano. Le zone di espansione realizzate negli anni 60 e 70 sono anch esse caratterizzate da una prevalenza di fabbricati residenziali mono e bifamiliari con altezza massima di due piani, ma presentano una densità edilizia maggiore; anche per queste zone, in cui si sono già realizzati numerosi interventi di ristrutturazione e piccoli ampliamenti, l obiettivo è quello di conservare le caratteristiche del tessuto edilizio esistente, confermando quanto già previsto dal PRG vigente. Pag.28

30 COPRAT Le espansioni degli anni 80 e 90 hanno caratteristiche tipologiche analoghe: altezza massima di due piani con abitazioni mono e bifamiliari, cui si affiancano spesso tipologie a schiera; negli anni più recenti compaiono anche le prime palazzine di quattro o cinque piani di tipo condominiale; le cortine edilizie continue sono sostituite da tipologie edilizie isolate, ma la presenza di piccole aree di verde pubblico, in termini di filari lungo le strade o di piccole aree attrezzate per il tempo libero e il gioco dei bambini caratterizzano in maniera positiva questa zone; anche i tracciati stradali esistenti presentano andamenti sufficientemente razionali, con poche strade a fondo cieco. Lo sviluppo di Polesine Anche a Polesine si è verificato uno sviluppo analogo a quello del capoluogo, anche se in misura più ridotta. Il primo nucleo abitato si è sviluppato intorno alla chiesa e a piazza Mazzini, con insediamenti di tipo seriale già presenti alla soglia del 1899 destinati alle residenze dei lavoratori agricoli; le caratteristiche dell edificato esistente sono tali da escludere per tale ambito l individuazione di un centro storico da salvaguardare. La realizzazione delle scuole, risalente ai primi anni del 900, ha dato nuovo impulso allo sviluppo dell abitato, che si è concentrato lungo la strada Comunale Mantovana; gli insediamenti degli anni successivi hanno progressivamente occupato le aree comprese tra questo asse principale e il canale allacciante Po Vecchio Po Vecchietto a ovest e il canale allacciante Po Vecchio Dolo. Il nucleo chiesa scuole, ora trasformate in alloggi, è la zona in cui si concentrano anche le attrezzature d uso pubblico di servizio: il campo sportivo, l area attrezzata per il gioco dei bambini, i giardini pubblici. Nel complesso la frazione di Polesine si presenta come nucleo sufficientemente equilibrato per la compattezza dello sviluppo insediativo e la dotazione di zone destinate all uso pubblico. Le zone per insediamenti produttivi Le prime zone per insediamenti produttivi e commerciali si sono sviluppate, in maniera abbastanza casuale, a sud delle strade provinciali est e ovest, gravitando per gli accessi e i collegamenti su queste strade, il che spesso genera conflitti con il traffico di scorrimento; un altra zona con prevalenza di insediamenti di tipo produttivo che presenta problemi di accessibilità e di traffico interno è quella realizzata sul prolungamento interno di via Di Vittorio, servita da una strada di penetrazione a fondo cieco accessibile appunto da via Di Vittorio con incrocio a raso sulla provinciale e commistione di traffico residenziale e artigianale. Gli insediamenti produttivi più recenti si sono sviluppati invece a ovest dell autostrada e, rispettivamente, a nord della provinciale quello più prossimo al capoluogo, a sud quello vicino all abitato di Polesine, supportati da piani di lottizzazione regolarmente approvati con impianto viabilistico e sezioni stradali sufficientemente razionali; un ultima zona di espansione produttiva di Pag.29

31 consistente estensione (circa m 2 di superficie edificabile) è stata infine inserita con la variante n.8; il Piano di Lottizzazione per l utilizzazione di questa zona è già stato adottato, ma non è ancora stata perfezionata la relativa convenzione. Rispetto alle prime espansioni, tipo quella realizzata lungo la via Di Vittorio, l assetto urbanistico delle espansioni più recenti risulta sufficientemente razionale, anche se risultano in linea di massima carenti i collegamenti con le strade comunali su cui queste aree si attestano; per questo la Variante di PRG prevede la riqualificazione della strada Colonna Marina e di un tratto della strada Ca Bruciata Barozza. Altro aspetto rilevante di queste zone è la quasi totale mancanza di alberature e di verde, carenza che andrebbe in qualche modo recuperata per le aree esistenti e che viene fornita come indicazione di miglioramento di sostenibilità ambientale per le nuove zone. Gli insediamenti residenziali e artigianali in territorio agricolo Il resto del territorio, oltre a essere intensamente utilizzato per la produzione agricola, è tuttora densamente popolato: ai piccoli nuclei di edilizia minore Viola, Sacca, Finella, Galvagnina e alle corti storiche, già rilevabili nel catasto teresiano, si sono aggiunti nel tempo insediamenti rurali del tipo a loghino, villette mono o bifamiliari non connesse con la conduzione dei fondi e piccoli capannoni artigianali. Tutte le strade comunali risultano pertanto caratterizzate dalla presenza diffusa di insediamenti di tipo residenziale e artigianale, mentre alcuni edifici rurali minori risultano completamente abbandonati in quanto non più adattabili alle nuove esigenze di conduzione dei fondi; alcune corti storiche sono state restaurate e sono tuttora funzionanti, altre versano in condizioni di degrado edilizio, condizione che caratterizza in particolare i fabbricati rustici stalle, fienili e depositi. Gli insediamenti destinati alla produzione agricola Spesso le caratteristiche delle vecchie costruzioni non sono più rispondenti alle esigenze di ricovero delle attrezzature utilizzate per la conduzione dei fondi e per lo stoccaggio dei prodotti; nuove costruzioni con scarse qualità architettoniche si sono aggiunte agli insediamenti preesistenti capannoni per gli attrezzi e per gli allevamenti intensivi di suini e avicoli. Fanno eccezione alcune costruzioni per l allevamento delle vacche da latte realizzate con nuove tecnologie strutture metalliche e coperture in legno lamellare utilizzate per migliorare in maniera naturale le condizioni di benessere degli animali con conseguente incremento della produzione del latte; i materiali utilizzati e la conformazione degli edifici si inseriscono in maniera sufficientemente organica nel paesaggio agrario, risultando molto meno impattanti rispetto ad altri edifici realizzati negli anni Pag.30

32 COPRAT Spesso lo stato di conservazione dei fabbricati esistenti è legato al grado di utilizzo degli stessi; questo ha portato all abbandono di molte costruzioni storiche non più adeguate alle esigenze della produzione agricola con perdita di alcune testimonianza storiche della tradizione rurale della zona. SISTEMA AGRICOLO Il sistema agricolo di Pegognaga è stato oggetto di uno studio approfondito, predisposto dal Dott. Nicola Balboni, in occasione della applicazione sperimentale della VAS al Piano Regolatore del comune redatto nel 2004; tra i 4 comuni della Lombardia selezionati per questa sperimentazione, Pegognaga era stato scelto per la sua caratterizzazione di territorio con elevata vocazione agricola. Da tale documento, salvo eventuali aggiornamenti dei dati, sono desunte le informazioni riportate in questo paragrafo e ad esso si suggerisce di fare riferimento per eventuali approfondimenti. ANALISI DEI DATI CENSUARI I dati disaggregati a livello comunale sono desumibili dai Censimenti Generali dell Agricoltura; l ultimo di questi risale al 2000 e i dati relativi sono stati pubblicati dall ISTAT nel 2002; tali dati vengono qui analizzati non per fornire indicazioni sulla situazione oggi esistente, ma per mettere in evidenza, grazie al confronto con il censimento precedente del 1990, alcune linee di tendenza del settore agricolo. Numero di aziende agricole e superfici agricole Il censimento del 2000 riporta, per Pegognaga, l attività di 251 aziende agricole, pari al 2,1,2% delle aziende provinciali. Nel decennio intercensuario hanno chiuso l attività più di un quarto delle imprese agricole (-25,5%), ma tale calo risulta meno incidente rispetto a quanto registrato nella Provincia di Manto va (-27%) e molto meno marcato rispetto alla media regionale complessiva (-43%) e a quella relativa alle sole zone di pianura (-31%). N DI AZIENDE AGRICOLE Variazione % Pegognaga ,5 % Mantova provincia % La spiccata vocazione agricola di Pegognaga si può desumere dall incidenza delle Superfici Agricoli Totali, comprendenti i terreni coltivati e le cosiddette tare (capezzagne, fossi, fabbricati, aree cortive, ecc.) che rappresenta al 2000 il 96,1% della superficie comunale e dalla Superficie Agricola Utilizzata Pag.31

33 che coincide con i terreni effettivamente utilizzati per coltivazioni propriamente agricole, costituita dal 91,5% della superficie comunale; il confronto con i dati provinciali conferma la maggiore ruralità di Pegognaga rispetto all insieme dei comuni provinciali. SUPERFICI AGRICOLE 2000 % della sup. comunale Provincia di Mantova Superficie Agricola Totale 4488,82 96,1 % 81,4 % Superficie Agricola Utilizzata 4273,0 91,5 % 71,3 % La superficie media delle aziende di Pegognaga è al 2000 di 17 ha per azienda, superiore a quella media provinciale (14,1 ha) e a quella della sola pianura mantovana (14,7 ha), con un incremento rispetto al 1990 del 48% dell estensione media delle aziende SUPERFICIE AZIENDALE MEDIA SAU aziendale media SAU media aziendale Variazione % ha ha Pegognaga 11, % Provincia di Mantova 10,6 14, % Forma di conduzione delle aziende agricole La maggior parte delle aziende agricole (78,5%) è condotta direttamente dal coltivatore e la SAU sottesa è pari al 90,3%, mentre il 21,5% è condotta con salariati, con una SAU del 9,7%; a livello provinciale la conduzione diretta risulta maggiormente rappresentata e minori sono le aziende che utilizzano personale salariato. N AZIENDE PER FORMA DI CONDUZIONE CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE Con sola con manodop. manodop. con manodop. totale Conduzion TOTAL e con E Pag.32

34 COPRAT fam. fam. prevalente extrafam. Prevalente salariati n % N % n % n % n % n PEGOGNAGA , ,0 4 1, , , MN pianura , , , , , MN totale , , , , , SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA PER FORMA DI CONDUZIONE DELLE AZIENDE CONDUZIONE DIRETTA DEL COLTIVATORE Con sola con con totale Conduzione TOTALE manodop. manodop. manodop. con salariati fam. fam. extrafam. ha % ha % ha % ha % ha % ha PEGOGNAGA 2.498,4 58, 5 641,3 15, 0 719,4 16, ,0 90, 3 414,0 9, ,0 MN pianura MN totale , 67, , 68, , 15, , ,76, , 14, , ,45,8 0 88, ,5 89, ,3 11, ,3 11, ,6 I dati sul ricorso a manodopera non familiare indicano che quasi un terzo delle aziende ricorre a collaborazioni extrafamiliari (27,1%) e che queste utilizzano il 41,5% della SAU: rispetto alla media provinciale, a livello comunale un maggior numero di aziende le più grandi riorre a collaboratori esterni alla famiglia e ciò indica un tessuto produttivo maggiormente vivace sotto il rifilo del lavoro. AZIENDE E SAU DELLE AZIENDE CHE UTILIZZANO MANODOPERA EXTRA FAMILIARE Con sola manodopera familiare Con manodopera extra familiare Pag.33

35 n % SAU % SAU media n % SAU % SAU media ha ha/az. ha ha/az. PEGOGNAGA , ,4 58, 5 13,7 68,0 27, ,7 41, 5 26,1 MN pianura , , 8 67, 21, 4 12, , , 0 32, 6 22,4 MN totale , , 5 68, 20, 4 12, , , 8 31, 6 21,9 Titolo di possesso dei terreni Per quanto concerne il possesso dei terreni, i dati censuari mostrano come la maggior parte delle aziende (62,8%) coltiva esclusivamente terreni in proprietà, ma la superficie così condotta è solo il 32,9% della SAU comunale; ciò indica che questa tipologia raccoglie imprese con superfici molto piccole (8,9 ha/azienda). Al contrario, le aziende che utilizzano terreni in affitto, anche solo in parte, pur essendo circa la metà delle precedenti (36,8% si servono di una superficie doppia (66,9% della SAU; in questo caso la dimensione media delle aziende che ricorrono anche all affitto epr recuperare terreni coltivabili è di ben 31,08 ha/azienda. AZIENDE PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI Proprietà affitto parte in proprietà e TOTALE parte in affitto n % n % n % N PEGOGNAGA , , ,2 250 MN pianura , , , MN totale , , , Pag.34

36 COPRAT SAU PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI Proprietà affitto parte in proprietà e TOTALE parte in affitto Ha % Ha % ha % ha PEGOGNAGA 1.405,9 32,9 918,7 21, ,6 45, ,0 MN pianura ,7 39, ,6 13, ,7 45,2 MN totale ,0 39, ,0 13, ,4 45, , , 6 AZIENDE E SAU PER TITOLO DI POSSESSO DEI TERRENI Aziende di Pegognaga % delle az. Tot. SAU % della SAU comunale SAU media ha/azienda Aziende in proprietà 62,8 % 32,9 % 8,90 Aziende che ricorrono all affitto 36,8 % 67,0 % 31,08 Aziende per classi di superficie agricola utilizzata Sempre in base ai dati del censimento del 2000 si può constatare come le aziende sotto i 20 ha rappresentano il 77,3% delle aziende censite nel comune, ma queste occupano appena il 31,5% della superficie agricola. Viceversa, sono solo 57 le aziende sopra i 20 ha (22,7%), ma si estendono sul 68,5% della superficie agricola. La classe più estesa è quella con SAU da 20 a 50 ettari (31,7%), seguita a ruota da quella con più di 100 ettari (26,2%); va inoltre segnalato che qui le aziende con più di 100 ha sono percentualmente più numerose rispetto alla media provinciale. Pag.35

37 AZIENDE PER CLASSI DI SAU >100 TOTALE n % n % N % n % n % n % PEGOGNAG A 95 37, , , , 1 7 2,8 7 2,8 251 MN pianura , , , , , , MN totale , , , , , , SAU PER CLASSI DI SAU >100 TOTALE n % n % N % n % n % n % PEGOGNAG A 207,2 4,8 305,2 7,1 837,9 19, 31, ,27 451,2 10, 26, , ,0 MN , pianura 7.863,35,1 7 9,0 MN totale 9.147,9 5, , 7 9, , 20, , 20, , 34, , 34, , 18, , 18, , 12, , 11, Dal confronto con il 1990 risulta che sono state le aziende più piccole ad uscire dal mercato 8in particolare le aziende con superficie compresa tra i 5 e i 10 ha si sono quasi dimezzate; al contrario le aziende con SAU oltre i 20 ha sono aumentate di numero e di dimensione; straordinario l incremento delle imprese con più di 100 ha, aumentate di solo 3 unità ma raddoppiate come superficie. Pag.36

38 COPRAT AZIENDE PER CLASSI DI SAU: confronto 1990/ classe di SAU 2000 VARIAZIONE 00/90 n % ha n % n % , , , , , , , , , , , ,2 4 1, , ,0 4 1,2 > , , SAU PER CLASSI DI SAU: confronto 1990 / classe di SAU 2000 VARIAZIONE 00/90 ha % ha ha % ha % 259 6, ,2 4,8-51,8-20,0 579,1 14, ,2 7,1-273,9-47,3 1091,5 28, ,9 19,6-253,6-23,2 1106,7 28, ,2 31, ,5 + 22,3 311, ,2 10, ,5 + 44,8 527,1 13,6 > ,3 26, , ,2 3875, L utilizzazione dei terreni A Pegognaga le colture seminative occupano ben il 98,7% della SAU comunale, ma qui le coltivazioni foraggere avvicendate rappresentano il 40% della SAU comunale, con un estensione quasi uguale a quella dei cereali, mentre nella pianura e nella provincia la presenza di foraggere avvicendate risulta essere la metà rispetto a Pegognaga (22%). Pag.37

39 UTILIZZO DEI TERRENI PEGOGNAGA Mn pianura Mn provincia ha % ha % ha % Cereali 1.781,9 41, ,7 42, ,5 43,3 coltivaz. Ortive 6,3 0, ,6 9, ,9 9,0 coltivaz. foraggere avvicend ,0 39, ,1 22, ,1 22,0 totale seminativi 4.215,6 98, ,8 92, ,0 92,0 Vite 45,0 1, ,1 0, ,7 1,1 Fruttiferi 12,4 0, ,2 1, ,7 1,2 tot. Colt. Legn. Agr. 57,4 1, ,5 2, ,4 2,9 TOTALE SAU 4.273,0 100, ,3 100, ,6 100,0 Nell oltrepo mantovano, zona di produzione del Parmigiano Reggiano, le coltivazioni foraggere avvicendate sono rappresentate quasi esclusivamente da erba medica da destinare alla fienagione e all alimentazione del bestiame da latte. La sua diffusione in questa parte della pianura padana è dovuta ai disciplinari di produzione del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e alla presenza di suoli a reazione alcalina, particolarmente adatti a tale tipo di produzione. L allevamento del bestiame L ultimo censimento ISTAT riporta che il 57% delle aziende agricole di Pegognaga svolge attività zootecnica e che in questo comune la zootecnia è molto più diffusa che nel resto della provincia, dove gli allevamenti sono presenti nel 50% delle aziende. Gli allevamenti bovini risultano essere complessivamente 94 (comprendenti sia allevamenti di vacche da latte che di bovini da carne), pari al 37,5% delle aziende agricole. Anche in questo caso la densità è maggiore che nel resto della provincia e i bovini allevati sono circa ; tra questi le vacche da latte rappresentano il 3,4% di quelle presenti nella provincia. Quattordici aziende allevano suini (5,6%) e i capi censiti sono , pari al 4,3% della suinicoltura mantovana. La dimensione media di questi allevamenti è di circa suini per azienda, doppia rispetto alla media provinciale. Pag.38

40 COPRAT AZIENDE CON ALLEVAMENTI E AZIENDE CON BOVINI, SUINI E AVICOLI E RELATIVO NUMERO DI CAPI BOVINI SUINI AVICOLI AZ. CON ALLEVAMAZIENDE CAPI. VACCH E VACC HE/ AZ. AZIENDE CAPI CAPI/ AZ. AZIENDE CAPI CAPI/A Z. n % n % n % n % PEGOGNAG A , , , , , , , MN pianura 0 48, 24, , , ,4 31, , MN totale , 24, ,4 9 34, , , , Rispetto al 1990 si registra una forte contrazione del settore degli allevamenti con una riduzione del 44% delle aziende con allevamento, passate da 257 a 144. Il numero dei capi subisce un calo del 31% e quello delle vacche del 32,3%, indicando una maggiore specializzazione di questo settore che sta procedendo verso una più intensa concentrazione di capi nelle aziende superstiti. ALLEVAMENTI: VARIAZIONE 1990/2000 Dati ISTAT VARIAZION E % AZIENDE CON ALLEVAMENTO % BOVINI AZIENDE CON BOVINI ,4 % CAPI BOVINI ,8 % VACCHE ,2 % MEDIA VACCHE/AZIENDA 32,63 36, ,6 % SUINI AZIENDE CON SUINI ,8 % CAPI SUINI ,5 % MEDIA CAPI/AZIENDA 1.317, , ,5 % AVICOLI Pag.39

41 AZIENDE CON AVICOLI ,8 % CAPI ,7 % MEDIA CAPI/AZIENDA 158,07 808, ,2 % Fonte Dati: servizio ASL L età degli imprenditori Il censimento del 2000 riporta che i giovani (con meno di 40 anni) che conducono aziende agricole sono il 13,2% degli imprenditori complessivi, mentre quelli con più di 60 anni rappresentano il 43,3%. L età media piuttosto elevata e la scarsa presenza di giovani nel settore agricolo sono da anni considerati come unti di debolezza dell agricoltura italiana e lombarda perché determinano un insufficiente ricambio generazionale nelle imprese con conseguente abbandono delle campagne. CLASSE ETA DI CAPI AZIENDA GIORNATE DI LAVORO N % N % Fino a 29 anni 7 2,8 % ,9 % anni 26 10,4 % ,7 % anni 53 21,1 % ,2 % anni 56 22,3 % ,2 % 60 e oltre ,3 % ,0 % totale AREE E BENI DI PARTICOLARE RILEVANZA Il bene storico-architettonico più significativo presente nel comune di Pegognaga è la chiesa di San Lorenzo, che sorge isolata a sud dell abitato del capoluogo, al di là della strada provinciale per Poggio Rusco. L attuale pieve, di epoca matildica, presenta caratteristiche e linee semplici tipiche dell architettura neocristiana, con assenza di marmi e poche decorazioni. Caratteri storici presentano anche la chiesa di Polesine e quella di Galvagnina. Pag.40

42 COPRAT Nei pressi della chiesa di San Lorenzo è stata individuata un importante area archeologica in cui sono stati rinvenute tracce di insediamenti di età romana con funzioni residenziali, commerciali e produttive; 5i 5reperti 5rinvenuti 5nella 5zona 5sono 5conservati 5nel museo civico situato nella biblioteca comunale Nella stessa zona si colloca il Parco di San Lorenzo, costituto da una vasta zona verde realizzata intorno ad alcuni laghetti di cava di argilla; PLIS istituito con DGR del 21/02/1990 n.4/51876di circa 29 ha. La particolarità del Parco San Lorenzo è la presenza di vegetazione tipica della "zona umida". L'esistenza dei laghetti e la buona qualità delle loro acque consente la progressiva evoluzione della vegetazione igrofila riparia dominata dalla cannuccia, dalla tifa e dal carice. Lungo viale San Lorenzo, tornando verso il centro storico e lungo via Marconi sono inoltre presenti alcune ville in stile Liberty con caratteristiche di pregio, già individuate come edifici da salvaguardare dal PRG del 2004; molto significativa è infine la presenza di numerose corti agricole storiche, databili a partire dal Altri edifici pubblici di rilevante interesse sono il municipio e il teatro realizzati in epoca neoclassica sui lati est e ovest della piazza Vittorio Veneto, sulla quale si affacciano altri edifici quali le scuole medie e l ex Casa del Fascio, risalenti alla prima metà del XX secolo. Meritevole di attenzione è infine il paesaggio agrario di tutto il territorio comunale, che fa parte della bassa pianura originatasi dalle alluvioni del Po e da alcuni suoi affluenti alpini e appenninici; l area è caratterizzata dalla presenza di importanti tracce di antichi percorsi fluviali del Po e dell Oglio, che hanno formato dossi rilevati alternati ad aree vallive corrispondenti ad antiche zone paludose. La salvaguardia idraulica del territorio è legata alla costante attività di bonifica idraulica gestita dal Consorzio dell Agro Mantovano Reggiano che presidia la rete dei canali, costituenti un importante risorsa naturale dell ambito agricolo. Pag.41

43 DEFINIZIONE DELLO SCENARIO STRATEGICO DI PIANO L IDEA DI SVILUPPO CONDIVISA PER L OLTREPO MANTOVANO Il Comune di Pegognaga ha partecipato a diverse riunioni e tavoli di concertazione dei comuni dell Oltrepo mantovano finalizzati alla valorizzazione del territorio e alla progettazione congiunta di ipotesi di intervento (PISL; Agenda 21, Documento sul Paesaggio, Leader plus Padus, Marketing territoriale); tra questi è anche compreso il Progetto di rafforzamento della capacità programmatoria degli enti locali a scala territoriale e raccordo con gli strumenti di pianificazione ordinari cofinanziato DOCUP Ob Misura 2.5. Il lavoro di confronto e concertazione si è concluso con la messa a punto di Obiettivi di qualità e sostenibilità condivisi che rappresentano l elemento di riferimento generale per la messa a punto dei singoli PGT comunali. In particolare il tema della sostenibilità dello sviluppo è stato confrontato con le vocazioni territoriali presenti e con la compresenza vitale dei diversi sistemi socio-economici, per approdare alla individuazione di una serie di obiettivi preordinati all individuazione degli ambiti di tessuto urbano consolidato, di trasformazione, recupero, riqualificazione e ristrutturazione. Obiettivi di qualità e sostenibilità per gli ambiti urbani 1) Promuovere l identità dei nuclei urbani tutelando la qualità e l articolazione del sistema degli spazi pubblici, ivi compresi gli spazi verdi urbani e i servizi alla cittadinanza, di cui valutare la qualità e le possibilità di connessione al sistema dei percorsi di fruibilità del paesaggio extraurbano. 2) Incentivare il recupero e la riqualificazione dell edilizia esistente (storica e recente). 3) Garantire un espansione armonica e razionale dei centri abitati, integrandovi l estensione del sistema degli spazi pubblici, del verde e dei servizi, valutandone l impatto sul sistema paesistico e agricolo. 4) Salvaguardare e promuovere le unità commerciali al dettaglio nei centri urbani in relazione al sistema degli spazi pubblici nonché delle infrastrutture a servizio della mobilità anche disincentivando l insediamento dei centri commerciali. 5) Implementare misure a favore dell edilizia sostenibile (requisiti energetici; utilizzo di materiali con certificazioni di impatto; miglioramento gestione reti idriche; ecc.) attraverso azioni miratela inserire nel Documento di Piano e nel Piano delle Regole. Obiettivi di qualità e sostenibilità per gli ambiti produttivi 6) Concentrare le nuove previsioni di insediamenti produttivi (industriali e commerciali) di dimensioni rilevanti (> di mq di area interessata) nei maggiori poli e comunque in Pag.42

44 COPRAT prossimità delle infrastrutture viabilistiche esistenti, prevedendo forme di perequazione e compensazione per le realtà esterne a tali polarità. 7) Rifiutare nuovi insediamenti produttivi che possano compromettere pesantemente e per un lungo periodo i principali elementi dell ambiente: aria, acqua, suolo e sottosuolo (compresi gli allevamenti, nel rispetto della direttiva nitrati) e favorire l insediamento e l ammodernamento di tali insediamenti secondo il principio del risparmio energetico. 8) Tendere alla predisposizione di Aree Ecologicamente Attrezzate, capaci quindi di associare le politiche di attrazione e sviluppo dell imprenditorialità gestibili dai Comuni (costi area, scomputo oneri, agevolazioni fiscali, fornitura servizi, ecc.) a quelle di promozione della qualità ambientale e progettuale degli insediamenti, misurabile anche con benchmarking (MTD) o certificazioni (energetica, EMAS, ISO 14001, ecc.) e comunque non contraddittoria con nessuno degli obiettivi condivisi. Obiettivi di qualità e sostenibilità del territorio non edificato 9) Tutelare e valorizzare i siti di interesse storico, ambientale, archeologico e culturale, quali elementi fondanti l identità storica dell area, nonché elementi distintivi della sua immagine. 10) Incentivare il recupero degli insediamenti agricoli esistenti, con particolare attenzione al recupero e alla utilizzazione degli edifici rurali residenziali, in un ottica di contenimento dell uso del suolo. 11) Favorire negli ambiti agricoli lo sviluppo di produzioni tipiche e delle loro commercializzazioni, energetiche (biomasse, Biogas ), turismo rurale e manutenzione territorio convenzionata attraverso nuove forme di imprenditorialità. 12) Associare le politiche i promozione dell imprenditorialità negli ambiti agricoli legati alle produzioni di qualità e alla loro trasformazione e commercializzazione diretta, a politiche di promozione della qualità ambientale degli insediamenti e delle relative attività, misurabili con certificazioni e comunque non contraddittorie con nessuno degli obiettivi condivisi. 13) Garantire compatibilità tra i diversi sistemi della mobilità e il paesaggio, mediante sistemi di controllo, mitigazione e compensazione. 14) Promuovere l intermodalità e l uso di ferrovia e idrovie. 15) Riqualificare il sistema a servizio della mobilità alla luce della intermodalità e della necessità di collegamento con la viabilità dei territori vicini, con le seguenti priorità: a. PO-PE: realizzazione del tratto Pegognaga Quistello, Quistello Poggio Rusco e riqualificazione del tratto Poggio Rusco Sermide, con possibile realizzazione di collegamenti agli snodi intermodali (es. Schivenoglia); Pag.43

45 b. Riqualificazione e potenziamento dell asse ferroviario Parma Suzzara Poggio Rusco Ferrara (di competenza della Provincia di Mantova) e degli interventi concordati con il concessionario. c. Collegamenti con i caselli della futura Cispadana e A13. 16) Riqualificare il sistema a servizio della mobilità promuovendo l innovazione tecnologica per contribuire alla sostenibilità del trasporto pubblico su gomma. 17) Garantire la compatibilità e l interscambio tra i diversi sistemi a servizio della mobilità: territoriali /locali; gomma /acqua /ferro; ciclopedonalità /percorsi naturalistici /mobilità veloce. Pag.44

46 COPRAT I PRINCIPALI CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO L elaborato fondamentale del PGT è il Documento di Piano, che definisce le strategie e gli obiettivi generali, e individua e disciplina le trasformazioni del territorio, localizzandole, descrivendone i contenuti e stabilendo indirizzi e norme per orientarle in coerenza con le strategie e gli obiettivi stessi. Il Documento di Piano, inoltre, rappresenta la base di riferimento per il percorso di VAS, ed anche per questo motivo viene elaborato e messo a punto con priorità rispetto al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi. Con riferimento agli elaborati cartografici allegati, i contenuti essenziali della proposta di Documento di Piano si possono così individuare: A: sistema insediativo e ambiti di trasformazione A1: dimensionamento complessivo dell offerta insediativa. Il nuovo PTCP della Provincia di Mantova stabilisce indirizzi vincolanti per il dimensionamento dell offerta insediativa globale, introducendo un limite massimo di Pag.45

47 aumento del territorio urbanizzato esistente all atto della redazione del PGT. In sede di prima applicazione, peraltro, il metodo di calcolo consente di fare salve le aree di espansione già considerate nel PRG vigente e non ancora poste in attuazione. Il dimensionamento complessivo proposto comprende: aree residenziali già comprese nel PRG vigente: mq aree produttive mq aree terziario-commerciali mq nuovi ambiti di trasformazione residenziali: mq 0 nuovi ambiti di trasformazione produttivi: mq totale mq che risultano più che sufficienti per le esigenze del prossimo quinquennio. La scelta degli Ambiti di Trasformazione del PGT non può non prendere atto che la gran parte delle previsioni del Prg non hanno trovato attuazione e che a tali previsioni sono attribuiti parametri dimensionali di notevole consistenza se si pensa al trend abitativo degli ultimi anni. Il PGT non prevede Ambiti di Trasformazione diversi dagli insediamenti previsti dal Prg che vengono così riproposti; inoltre limita le nuove proposte a soli due ambiti produttivi: l AT01 di interscambio ferro-gomma, che peraltro è una riorganizzazione con un piccolo ampliamento di un ambito già esistente e l ambito AT05 di ampliamento dell area artigianale di Polesine quasi totalmente edificata. Pag.46

48 COPRAT A2: Offerta insediativa residenziale Vengono confermati come ambiti di trasformazione le seguenti aree di espansione già previste nel PRG vigente per le quali non risultano predisposti i piani attuativi: Ambito AT 06 Residenziale est tra via Chiaviche e la Sp49 Pag.47

49 Ambito AT 07 Residenziale nuova viabilità est via Sacca Ambito AT 08 Residenziale nuova viabilità est via Nizzoli Pag.48

50 COPRAT Non vengono individuati ambiti di trasformazione residenziali nuovi. A3: Offerta per insediamenti produttivi Vengono confermati come ambiti di trasformazione le seguenti aree di espansione già previste nel PRG vigente per le quali non risultano predisposti i piani attuativi: Ambito AT01 Produttivo di interscambio ferro-gomma (porzione retinata a righe) Ambito AT 02 Produttivo nuova rotatoria EST Pag.49

51 Ambito AT 03 Produttivo Pegognaga via Rossa e Ambito AT 04 Produttivo Pegognaga sud Non vengono stralciate aree di espansione già previste nel PRG vigente per le quali non risultano predisposti i piani attuativi: Pag.50

52 COPRAT Vengono inseriti i seguenti nuovi ambiti: Ambito AT01 Produttivo di interscambio ferro-gomma (parte campita piena) Ambito AT05 Produttivo Polesine Pag.51

53 Obbiettivi degli amibiti sono la valorizzazione del polo sovralocale destinato agli insediamenti produttivi, con la finalità di qualificare l offerta insediativa in termini di servizi e sostenibilità ambientale e di garantire le migliori condizioni per la permanenza o anche l ampliamento degli insediamenti esistenti. A3: Offerta per insediamenti terziari Vengono confermati come ambiti di trasformazione le seguenti aree di espansione già previste nel PRG vigente per le quali non risultano predisposti i piani attuativi: Ambito AT 09 Commerciale tra la A22 e la Sp 49 Ambito AT 10 Commerciale via Gonzaga Ambito AT 11 Commerciale via Gonzaga Pag.52

54 COPRAT Ambito AT 12 Commerciale San Lorenzo Non vengono stralciate aree di espansione già previste nel PRG vigente per le quali non risultano predisposti i piani attuativi: Pag.53

55 B: Sistema infrastrutturale La proposta di Documento di Piano fa riferimento al PTCP e prende atto, in generale delle previsioni e indirizzi di livello territoriale, in particolare per quanto riguarda: la realizzazione della terza corsia sull Autobrennero, e delle conseguenti opere di razionalizzazione/valorizzazione/mitigazione la riqualificazione e potenziamento della linea ferroviaria Parma Suzzara Ferrara. La previsione della cosiddetta Po.Pe. che, riqualificando alcuni tratti di strade esistenti e realizzando altri ex novo, si propone di dotare il territorio di un asse forte per i collegamenti autoveicolare secondo una direttrice Est-Ovest Interventi specificamente previsti dal Documento di Piano sono: B1: riqualificazione della cosiddetta PO. PE. E previsto un progetto complessivo che, prendendo atto delle funzioni di importante raccordo territoriale assegnate alla Sp49 Strada Provinciale Ovest e della conseguente esigenza di attrezzare la strada stessa disciplinando i vari tipi di traffico oggi sovrapposti preveda almeno: l eliminazione dell incrocio semaforizzato in corrispondenza di S. Lorenzo la messa in sicurezza dal rondò di accesso all AutoBrennero fino all innesto della bretella per S. Benedetto Pag.54

56 COPRAT B2: nuova bretella di collegamento della PO.PE verso S. Benedetto La proposta di Documento di Piano deve individuare il nuovo tracciato in base alle alternative possibili che sono state fin qui considerate: nella cartografia allegata i tracciati sono indicati in linea di massima. Pag.55

57 B3: raccordo ferroviario per il polo produttivo La previsione di una valorizzazione dell ambito per insediamenti produttivi compreso fra la linea ferroviaria e l Autobrennero bene motiva la previsione di un nuovo raccordo ferroviario a servizio dell intero comparto. Il raccordo dovrebbe uscire in direzione Ovest dalla stazione esistente, e potrebbe organizzarsi parallelamente alla linea esistente, attrezzando a scalo merci un ambito di nuova realizzazione. Pag.56

58 COPRAT C: Sistema dell ambiente e del paesaggio Sebbene la disciplina puntuale del sistema dell ambiente e del paesaggio rientri a pieno titolo nel Piano delle Regole, si ritiene qui significativo evidenziare almeno due previsioni che risultano logicamente, anche se non operativamente, collegate agli interventi contemplati nel Documento di Piano. C1: ampliamento del PLIS S. Lorenzo L ampliamento accoglie una specifica richiesta pervenuta dai proprietari di fondo agricolo confinante a Sud con l attuale parco. Questa possibilità rappresenta una notevole occasione di rafforzamento e qualificazione del parco, della offerta di servizi ambientali integrati, e del ruolo che il parco stesso è sempre più in grado di svolgere, a favore non solo del Comune di Pegognaga, ma di un territorio vasto. Andrà anche verificata la possibilità che, almeno su parte dei terreni, possano essere realizzati interventi di compensazione ecologica preventiva. Pag.57

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

Modifiche in materia Commerciale

Modifiche in materia Commerciale PROVINCIA DI BOLOGNA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Modifiche in materia Commerciale VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP ai sensi dell art.27bis della L.R. 20/2000 e s.m.i. RECEPIMENTO DEI

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

Gli obiettivi del Piano energetico regionale. Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia

Gli obiettivi del Piano energetico regionale. Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia Gli obiettivi del Piano energetico regionale Intervento dell Ing. Sebastiano Cacciaguerra Direttore del Servizio Energia 1 Il progetto del PER Il Servizio Energia è attualmente impegnato, attraverso un

Dettagli

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale

Dettagli

IL VERDE PUBBLICO 2.0

IL VERDE PUBBLICO 2.0 IL VERDE PUBBLICO 2.0 Approcci innovativi alla gestione del verde 21 novembre 2014, Brindisi Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, L. n 10/2013: cosa significa per i Comuni? Dott.ssa for. Francesca

Dettagli

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

Comune di Cassano d Adda. Comuni interessati dal progetto. Parco Adda Nord. Comune di Pozzuolo Martesana. Comune di Trezzo d Adda

Comune di Cassano d Adda. Comuni interessati dal progetto. Parco Adda Nord. Comune di Pozzuolo Martesana. Comune di Trezzo d Adda Comune di Cassano d Adda Parco Adda Nord Comune di Pozzuolo Martesana Comune di Trezzo d Adda Comuni interessati dal progetto Inzago, Vaprio d Adda, Truccazzano Pozzo d Adda Busnago Grezzago Trezzano Rosa

Dettagli

OGGETTO: Trasmissione osservazioni al Piano di Governo del Territorio del Comune di Mesero ai sensi dell art. 14, comma 3 del d.lgs. 152/2006.

OGGETTO: Trasmissione osservazioni al Piano di Governo del Territorio del Comune di Mesero ai sensi dell art. 14, comma 3 del d.lgs. 152/2006. Direzione e Uffici Alla cortese attenzione di Dott.ssa ELISA BIANCHI Ufficio Tecnico Comune di Mesero Via San Bernardo 41 20010 MESERO (MI) PEC: comune.mesero@pec.regione.lombardia.it OGGETTO: Trasmissione

Dettagli

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile 1 Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE STRUTTURA DEL PIANO COMUNE DI RIETI SETTORE VI - Ufficio Protezione Civile CODICE DOCUMENTO ELABORATO 0 1-0 1-0 2-0 4

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) 1. Generalità Avviso pubblico La regione dell Umbria, con DGR 7 aprile 2013, n. 281, ha approvato l avviso per la presentazione

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco ORTOFOTO PLANIMETRIA AEROFOTOGRAMETRICA (scala 1:1000) Nuclei di antica formazione Criteri

Dettagli

COMPLESSITA TERRITORIALI

COMPLESSITA TERRITORIALI PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Criteri per l elaborazione Dr. Nino Bosco

Criteri per l elaborazione Dr. Nino Bosco Criteri per l elaborazione Dr. Nino Bosco Mercoledì 9 febbraio 2005 Milano, Fieraforum Risorse comuni Il Comune di Monza ha avviato il piano per coordinare gli interventi sul suolo e sottosuolo stradale

Dettagli

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio

Provincia di Bologna Workshop di approfondimento sui PRA e interventi edilizi in territorio Impiego del PRA e della Modulistica-tipo per l'attestazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall'art. 11.5 delle Norme del PTCP per gli interventi in definiti significativi dagli strumenti urbanistici

Dettagli

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e. Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato

Dettagli

I CONTRATTI DI FIUME in Lombardia

I CONTRATTI DI FIUME in Lombardia Governance e partecipazione per il bacino del Po Colorno 26 ottobre 2007 I CONTRATTI DI FIUME in Lombardia Mario Clerici Regione Lombardia mario_clerici@regione.lombardia.it PERCHE UN CONTRATTO DI FIUME

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

RSA Provincia di Milano

RSA Provincia di Milano SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali

- che attualmente il Lazio è interessato da 6 aree protette nazionali e da 69 aree protette regionali OGGETTO: PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEL MONUMENTO NATURALE ''LAGHETTO IN LOC. SEMBLERA MONTEROTONDO SCALO'' AI SENSI DELL'ART. 6 DELLA LEGGE REGIONALE 6 OTTOBRE 1997 N. 29 E SS.MM.II. - APPROVAZIONE DELLA

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA

CITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19

Dettagli

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE VISTA DAL BASSO, L OPINIONE DEI COMUNI. A cura dell Arch.

Dettagli

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree SCHEDA SINTETICA DESCRITTIVA RELATIVA ALL IMMOBILE SITO IN VIALE MONZA 148 Allegata all avviso per l attivazione

Dettagli

CAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO

CAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO CAPITOLO 8 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO 207 I PROGRAMMI DI INTERVENTO IN MATERIA DI DIFESA DEL SUOLO 8.1 Criteri generali di individuazione e valutazione degli interventi Gli

Dettagli

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA I Programmi complessi Si innestano in una duplice riflessione: 1. scarsità delle risorse pubbliche per la gestione delle trasformazioni urbane; 2. limiti della operatività del Piano Regolatore Generale.

Dettagli

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9)

CITTA DI SACILE AGGIORNAMENTO. ACCORDI CON I GESTORI PROTOCOLLO D INTESA (Regolamento di attuazione, art. 9) REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI PORDENONE CITTA DI SACILE Piano comunale di settore per la localizzazione degli Impianti fissi di telefonia mobile (L.R. n. 028 del 06 dicembre 2004,

Dettagli

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori A cura di: Gianluca Bortolini - referente per il Mosaico Informatizzato Provinciale - Sintesi PRG Settore Operativo Pianificazione

Dettagli

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI COMUNE DI NOVARA CODICE15.3.1.5 Cabina di Regia: funzioni di rango urbano e gateway Scheda azioni Immateriali Cabina di Regia: funzioni di rango urbano

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata

Dettagli

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 05-05-2004 REGIONE LOMBARDIA MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 19 del 7 maggio 2004 SUPPLEMENTO

Dettagli

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio

Dettagli

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione

Dettagli

BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA

BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA COMUNICAZIONI DELLA CONFEDERAZIONE AGLI ENTI ASSOCIATI NOTIZIARIO SPECIALE FINANZIAMENTI N.06/2008 AGLI ENTI ASSOCIATI DELLA LOMBARDIA - LORO SEDI BANDI E FINANZIAMENTI REGIONE LOMBARDIA Bando a sostegno

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria

Dettagli

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ

Dettagli

Ordine degli Ingegneri. Energia per il Governo del Territorio

Ordine degli Ingegneri. Energia per il Governo del Territorio Ordine degli Ingegneri Provincia di Como Energia per il Governo del Territorio L uso razionale dell energia Pertinenza del tema Aspetti pianificatori Proposte Uso razionale dell energia La questione urbana

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO

Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Autorità di Bacino BACINO PILOTA DEL FIUME SERCHIO Piano di Gestione delle Acque I Aggiornamento Rapporto tra PDGAcque e altri piani di indirizzo: PDGAlluvioni, Piano di Sviluppo Rurale, Piano di Indirizzo

Dettagli

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri

Dettagli

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020

LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO Ipotesi e proposte nel contesto del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014/2020 Floriana Clemente Direzione Ambiente Robassomero, 11 dicembre 2013 Le risorse:

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica

Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica 20 ottobre 2004 Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Norme di Attuazione: Titolo 6 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 2 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO

Dettagli

Valsat Sintesi non tecnica

Valsat Sintesi non tecnica Valsat Sintesi non tecnica Pagina 1 di 7 SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 3 2 CONTENUTI ED OGGETTO... 3 3 VERIFICA DI COERENZA... 4 4 ANALISI AMBIENTALI... 5 5 CONCLUSIONI... 7 Pagina 2 di 7 1 INTRODUZIONE La

Dettagli

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LECCE CONSULTAZIONE PUBBLICA Pianificazione Urbanistica Partecipata La Città non è fatta di soli edifici e piazze, ma è fatta di memoria, di segni, di linguaggi, di desideri, che sono a loro volta l espressione

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Università IUAV di Venezia Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Ezio Micelli Gli accordi con i privati Gli accordi con i privati nella Lr 11/04 Gli accordi con

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO

UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO IL PIANO STRATEGICO/INDUSTRIALE 2012-2014 UNA COOPERATIVA CHE INVESTE NEL PROPRIO FUTURO L elaborazione del primo Piano Strategico/Industriale di Tecnicoop si inserisce in un progetto complessivo di rinnovamento

Dettagli

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione WORKSHOP MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO: Tecniche attuative del Piano La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione Sala Conferenze Belvedere di San Leucio (CE) 19 febbraio 2015 Il principio

Dettagli

Repertorio dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche

Repertorio dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche Repertorio dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche All. VII, parti A e B, punto 8 della Direttiva 2000/60/CE e All. 4, parti A e B, punto 8, alla Parte Terza del D.Lgs.

Dettagli

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

Governo delle acque e del territorio

Governo delle acque e del territorio Governo delle acque e del territorio Indicazioni per una gestione comunale Sala Puerari Museo Civico Cremona 22/07/2010 1 Quadro Acque Cremona La realtà cremonese è interessata da un sistema delle acque

Dettagli

COMUNE DI PECCIOLI Provincia di Pisa

COMUNE DI PECCIOLI Provincia di Pisa COMUNE DI PECCIOLI Provincia di Pisa REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE RESIDENTI NELLE FRAZIONI DEL COMUNE ED ALLE ATTIVITA ECONOMICHE IVI SVOLTE Art.

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali REGIONE EMILIA-ROMAGNA Consiglio regionale OSSERVATORIO LEGISLATIVO INTERREGIONALE Roma 3-4 febbraio 2005 Progetti di legge regionali e nazionali A cura di: Giovanni Fantozzi PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

Provincia di Savona Settore Difesa del Suolo e Tutela Ambientale Servizio Protezione Civile. Piano di Emergenza Speditivo per il Rischio Idrogeologico

Provincia di Savona Settore Difesa del Suolo e Tutela Ambientale Servizio Protezione Civile. Piano di Emergenza Speditivo per il Rischio Idrogeologico DEFINIZIONE DELLO SCENARIO Il dato fondamentale per la redazione di un piano di Emergenza, è la definizione dello scenario di riferimento. Per tale capitolo si fa riferimento ai risultati emersi dallo

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione

Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione Progettazione urbanistica 1 A.A. 2010/11 Prof.ssa Chiara Barattucci Collaboratrice: Valentina Antoniucci Il Veneto e gli strumenti di pianificazione Contenuti della comunicazione: Il PRUSST della Riviera

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA

CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA CITTA DI GIUGLIANO IN CAMPANIA (Provincia di Napoli) BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI MANIFESTAZIONI DI INTERESSE DA PARTE DEI PRIVATI AL FINE DELLA PIANIFICAZIONE PARTECIPATA PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO

Dettagli

Dall analisi dei dati ISTAT emergono le seguenti valutazioni: nel ventennio compreso tra il 1951 d 1971 si è avuto, a causa di un

Dall analisi dei dati ISTAT emergono le seguenti valutazioni: nel ventennio compreso tra il 1951 d 1971 si è avuto, a causa di un PIANO REGOLATORE GENERALE STATO ATTUALE E CALCOLO DEI FABBISOGNI RIFERITI AL PROSSIMO VENTENNIO VALUTAZIONE DELL'ANDAMENTO DEMOGRAFICO Dall analisi dei dati ISTAT emergono le seguenti valutazioni: a) Popolazione

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE

IL CONSIGLIO COMUNALE Si chiede di iniziare dal punto 3 dell ordine del giorno. I Consiglieri sono d accordo. Illustra l Assessore Diegoli. IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE: - rientra tra gli obiettivi dell Amministrazione

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale

REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale O GG E TTO : Art. 57 LR 36/97 e art. 8 LR 18/99 : Schema di Accordo di Pianificazione per variante PTC della Provincia di Genova in recepimento del Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del Bacino

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Adeguamento del contributo di costruzione

Adeguamento del contributo di costruzione Adeguamento del contributo di costruzione previsto dall art.43 della LR 12/05 e s.m.i. 8 Gennaio 2016 PRINCIPI DELLA VARIANTE AL PGT riduzione del consumo di suolo e delle potenzialità edificatorie creazione

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Direzione Ambiente. Guida tecnica

Direzione Ambiente. Guida tecnica Direzione Ambiente Guida tecnica Procedimento di verifica di assoggettabilita alla VAS dei Programmi di interventi di sistemazione idrogeologica e manutenzione montana (PISIMM) ( art. 12 d. lgs. 152/2006

Dettagli

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 47/16 DEL 25.11.2014

DELIBERAZIONE N. 47/16 DEL 25.11.2014 Oggetto: PO FESR 2007/2013. Accelerazione della spesa. Avviso multilinea per la presentazione di progetti per opere pubbliche di pronta cantierabilità. L Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito

Dettagli

Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto

Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto Curricolo di geografia Biennio scuola secondaria di primo grado Contenuti Obiettivi di apprendimento Attività messe in atto Gli elementi dello spazio geografico: Ambiente naturale Ambiente antropizzato

Dettagli

Tavolo regionale Consumo di suolo : azioni agende 2011 e 2012/13

Tavolo regionale Consumo di suolo : azioni agende 2011 e 2012/13 Tavolo regionale Consumo di suolo : azioni agende 2011 e 2012/13 PRESENTAZIONE DEL VOLUME: L USO DEL SUOLO IN LOMBARDIA NEGLI ULTIMI 50 ANNI 29 settembre 2011, SALA GABER - Milano Relatore: Stefano Agostoni

Dettagli

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino - Palermo Rapporto Finale Dicembre 2009 Dicembre 2009 pagina 1 Uniontrasporti è una società promossa da Unioncamere

Dettagli

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA

DOCUMENTO A SUPPORTO DEL PIANO DI RISANAMENTO DELLA QUALITA DELL ARIA Agenzia Regionale per la Prevenzione e l Ambiente dell Emilia-Romagna Via Po, n. 5 40139 - BOLOGNA tel 051/6223811 - fax 051/543255 P.IVA e C.F. 04290860370 Sezione Provinciale di Forlì-Cesena C.P. 345

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli