PROGETTO FORMATIVO 2010

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1 PROGETTO FORMATIVO 2010 Per le citazioni qui riportate, si ringrazia, in particolare: Ugo Sergio Auteri, L'evoluzione delle tecniche di rilevamento, Atti del convegno Aspetti operativi dell attività di p.g. nel rilevamento del sinistro stradale Villa Bartolomea 10 settembre 2004; Ugo Sergio Auteri, Corso di Infortunistica Stradale, 2007; Antonio Minco, Manuale Operativo di Infortunistica Stradale; prof. Reitani Giuseppe ing. Sillo Mattia, Analisi e ricostruzione di incidenti stradali, Università di Pavia Master in Ingegneria dei sistemi e dei servizi per l'ambiente e per il territorio, Mantova 5 febbraio 2007; Regione Piemonte, Quaderni di aggiornamento per la Polizia Locale, INFORTUNISTICA STRADALE Riedizione aggiornata, anno 2010; Corpo Polizia Locale Trento Monte Bondone, Attività di Indagine Tecnica nell'infortunistica Stradale, Formazione ANVU 2010; SKYMAX_DG.

2 La ricostruzione dell'incidente non è una scienza ESATTA. Tante più informazioni si hanno e migliore ne sarà la sua ricostruzione. Rilevamento di incidente stradale: quale riferimento normativo? Articoli 11 e 12 cds per competenze ed obblighi; Articolo 13 lex 689/81 per eventi senza feriti: Articolo 354 cpp + articolo 350/7 cpp + articolo 351 cpp per eventi con feriti. L'incidente stradale è definito dalla convenzione di Vienna del 1968 come un evento in cui rimangano coinvolti veicoli, esseri umani o animali fermi o in movimento e dal quale derivino lesioni a cose, animali, o persone. Classificazione Con riferimento alle conseguenze, gli incidenti stradali si classificano in: mortali; con feriti; con danni al patrimonio. Oltre a recepire la citata definizione della Convenzione di Vienna, il codice della strada italiano considera incidenti stradali anche quelli da cui derivino solo danni a cose. Con riferimento alla dinamica, i sinistri stradali si dividono in: tamponamento; scontro frontale; scontro laterale; scontro frontale - laterale; investimento; urto contro ostacolo; fuoriuscita dalla sede stradale. PREMESSA L'esperienza in materia di infortunistica stradale suggerisce che sono molte le difficoltà che si possono incontrare nella ricostruzione del sinistro e nell accertamento delle responsabilità, pur disponendo di rilevazioni tecniche ben fatte e di accurata documentazione delle attività svolte immediatamente sul luogo dell evento. Difatti, possono residuare, non solo in sede di dibattimento, elementi di dubbio dovuti, in molti casi, alla circostanza che la dinamica del sinistro è legata alla combinazione di forze fisiche che non sono facili da individuare quando l evento si è concluso. Ancor peggio è quando i rilievi non sono stati effettuati oppure effettuati in ritardo o con incuria. L argomento oggetto di questo intervento riguarda la fase tecnico operativa del rilevamento di incidente stradale e più propriamente il rilievo tecnico-planimetrico, con il dichiarato scopo di esaminare le tecniche di ricerca, di documentazione e di assicurazione delle fonti di prova nella

3 prima fase delle indagini, attagliando la metodologia di rilievo in base alla gravità (incidenti con danni alle cose o agli animali, con lesioni personali, con la morte di una o più persone). Il risultato ultimo cui si tende, uniformemente a quello sotteso dal Corso, è quello di definire un protocollo di intervento tecnico-operativo per evidenti soluzioni di uniformità tra i diversi operatori. Il rilievo tecnico-planimetrico è una fase particolarmente delicata che si inserisce al centro di una complessa serie di interventi e di attività tipiche dell infortunistica stradale, essenzialmente tecnica, mirata, in particolare alla: necessità di prestare soccorso alle persone ferite eventualmente ancora sul posto e curare che i feriti siano idoneamente e sollecitamente trasportati al più vicino pronto soccorso; le persone già decedute non possono essere rimosse senza il nulla-osta rilasciato dall Autorità giudiziaria, opportunamente informata dallo stesso rilevatore; raccolta dei dati cronologici - ora, giorno, mese ed anno (indicando il giorno della settimana e se festivo oppure lavorativo); individuazione del luogo: denominazione della strada con riferimento al numero civico o alla progressiva chilometrica se trattasi di zona extraurbana; segnalamento e conservazione del campo del sinistro stradale. Protezione degli operanti. all'analisi del campo del sinistro. localizzazione degli elementi da riportare in planimetria; veicoli coinvolti, conducenti ed occupanti, pedoni e testimoni; localizzazione del punto di collisione (d'urto) o presunto tale, del punto d'investimento. direzione degli urti. localizzazione ed analisi delle differenze tra le varie tracce sul manto stradale (frenata, scarrocciamento, incisione, scie liquidi motore, tracce ematiche, tracce organiche, etc.). rilevamento di tracce di spolveramento. rilevazione della posizione di eventuali testimoni. costruzione della tabella misurazioni. realizzazione dello schizzo planimetrico (o di campagna). indicazione delle caratteristiche della strada, con sua misurazione della carreggiata. Indicazione delle condizioni di visibilità ed atmosferiche. rilevazione della segnaletica verticale ed orizzontale e luminosa e suo funzionamento. individuazione delle direzioni di marcia veicoli. localizzazione della posizione veicoli (terminale o no). scelta del caposaldo (inamovibilità). definizione e gestione dei casi di impossibilità di effettuare un controllo delle misurazioni se non in un secondo tempo. misurazione particolare in curva. misurazione altimetrica. redazione della documentazione fotografica. constatazione dei danni: procedere all ispezione dei veicoli per individuare i danni subiti e l eventuale inefficienza dei dispositivi e degli organi essenziali. Accertare i danni subiti da cose o strutture (semafori, illuminazione pubblica, piantagioni, colonnine, fontanelle, segnali, fabbricati e loro pertinenze, ecc...) ed ogni situazione preesistente eventuale causa d incidente al fine della relativa segnalazione agli enti od ai privati interessati; compilazione verbali: contestare le eventuali violazioni di legge che, nei casi dubbi, possono essere contestate o notificate anche in seguito ad un ulteriore esame ed analisi di tutti gli elementi raccolti. necessità di ripristinare nel minor tempo possibile il traffico veicolare che si fosse eventualmente interrotto; esecuzione della planimetria.

4 La maggior parte degli elementi sopra indicati possono o debbono essere semplicemente annotati dai rilevatori quando si tratti di incidenti con soli danni materiali; devono costituire contenuto di specifici verbali quando si tratta di incidenti con feriti o lesioni mortali. La fase operativa prevede anche: il controllo dei documenti inerenti la guida; le informazioni testimoniali. Non sfugge ai presenti la particolarità che tutta questa attività si svolge a mezzo di atti c.d. irripetibili, e che, quindi, rimarcando quanto in precedenza detto, la fase operativa appare la più delicata, anche in considerazione delle particolari condizioni in cui sovente si interviene e della necessità di ridurre i tempi di intervento per esigenze legate alla sicurezza ed alla fluidità della circolazione. All'attività fin qui espletata, segue quella dell'analisi delle informazioni raccolte, mirata alla formulazione delle conclusioni (ricostruzione della dinamica del sinistro) ed alla conseguente produzione di una serie di atti successivi a quelli redatti e formulati durante i rilievi tecnici eseguiti e consequenziali alle osservazioni dell organo accertatore. Le valutazioni effettuate in questa fase determinano difatti le caratteristiche del sinistro rilevato e l eventuale obbligo di produrre determinati atti, comunicazioni e segnalazioni. Terminologia riferita ai veicoli.

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9 RILIEVI PLANIMETRICI Memorandum del rilevatore. 1. Ricercare ed acquisire elementi e notizie oggettive, atteso che, per quanto riguarda l incidente stradale, non esistono colpevoli o presunti tali. Evitare il giudizio a colpo d occhio", perché ciò può provocare l errata presunzione di avere "capito" l incidente prima ancora di prenderne contatto. 2. Nella rilevazione, numerare, possibilmente, tre parti del veicolo, corrispondenti, di norma, alla sagoma dello stesso. I velocipedi ed i motocicli, vanno localizzati ai mozzi. Nel caso di un veicolo ribaltato o adagiato sul fianco, localizzare sempre la sua sagoma. 3. Le tracce di scalfittura o abrasioni molto brevi (meno di 20 centimetri) vanno sempre rilevate con un unico punto; in presenza di un gruppo di brevi tracce della stessa natura, si misura l inizio e la fine della serie. 4. Misurare sempre la larghezza delle carreggiate e dei marciapiedi che interessano l area del sinistro, nonché quelli dove sono posizionati i capisaldi e quelli indicanti la direzione e provenienza dei veicoli. Quali capisaldi utilizzare, possibilmente, punti facilmente riscontrabili, mai posizionati in corrispondenza della zona, teatro del sinistro e non devono corrispondere ai punti di rilevazione. 5. Evitare le misure aeree. 6. Rilevare la presenza di segnaletica orizzontale e verticale. 7. Prima di effettuare i rilievi fotografici, ricordarsi di evidenziare tutti gli elementi da localizzare. 8. Se l area interessata al sinistro corrisponde ad un cantiere stradale, lo stesso deve essere localizzato nelle sue misure di massima. Classificazione dei sinistri Definizione dei casi più frequenti: 1. direzioni di marcia opposte, perpendicolari o nello stesso senso. collisione frontale o scontro: quando i veicoli antagonisti hanno senso di marcia opposto e si sono urtati frontalmente o fra le rispettive parti anteriori;

10 collisione laterale: si verifica tra la parte anteriore di un veicolo e la fiancata a dell'altro; tamponamento: si verifica tra la parte posteriore del veicolo che precede e la parte anteriore del veicolo che segue. 2. Quando la traiettoria dei veicoli divergere, l urto si definisce di striscio, avremo lo scontro, la collisione laterale, il tamponamento "di striscio".

11 Investimento: urto fra veicoli a quattro ruote e veicoli a due ruote; con coinvolgimento di pedoni o animali. Altri casi: sbandamento: provocato dall'effetto della forza centrifuga, il veicolo viene spinto verso l esterno della curva, con l uscita di strada con possibile ribaltamento. slittamento: scivolamento laterale del veicolo in senso trasversale all asse stradale. pattinaggio: quando avviene lo scivolamento o slittamento in senso normale all asse stradale. urto di ostacolo (fisso o mobile). caduta da veicolo: dicarico o di persona da un veicolo. Il rilievo planimetrico Il rilievo planimetrico permette di effettuare una esatta ricostruzione grafica del campo del sinistro, effettuata manualmente, ovvero con strumenti informatici mediante idonei applicativi di grafica bi e/o tri-dimensionale, solitamente in scala 1:100, basato sullo schizzo planimetrico a vista o di campagna, prodotto durante l'intervento. I principali metodi di rilevamento : le coordinate cartesiane ortogonali o metodo degli angoli retti o metodo delle perpendicolari; metodo della triangolazione; metodo della fotogrammetria. Il metodo delle coordinate cartesiane Metodo estremamente pratico, ma meno preciso rispetto ad altre (es. tecnica della triangolazione, la quale necessita però di maggiori operazioni di misurazione), ove la misurazione avviene per angoli retti avvalendosi di un "allineamento base" sulla scorta di un solo punto fisso. Evidenziato sullo schizzo a vista l allineamento determinato, si procederà quindi al rilevamento di tutti i punti che interessano, proiettandone le rispettive posizioni sull allineamento mediante linee perpendicolari. Il principio su si fonda è antico e, come detto, pratico: puntando la cordella metrica sul punto da rilevare, si effettuano sull'allineamento alcune misurazioni (di solito tre), la minore delle quali costituisce la distanza da prendere in considerazione. Di fatto, in termini geometrici, si traccia una retta ortogonale a quella costituente l'allineamento.

12 Esempio: Il metodo della triangolazione Il principio geometrico alla base di tale sistema è quello della indeformabilità degli angoli interni del triangolo. Il metodo prevede che i punti Px da rilevare siano rapportati ad altri due punti già noti (capisaldi). Difatti, ogni punto da rilevare diverrà il vertice di un triangolo virtuale la cui base è costituita dalla congiunzione di due punti già fissati. Al fine di riprodurre correttamente la planimetria in scala, la base di partenza deve essere costituita da due punti corrispondenti ad elementi stabili, inamovibili e di facile identificazione, che verranno definiti capisaldi principali o assoluti o origine del rilevamento. Si possono definire altri capisaldi detti virtuali o relativi, correlati all'origine e tra loro, cui far riferimento per il rilievo del campo del sinistro e degli elementi disposti su di esso riconducibili all'evento. CAPISALDI ASSOLUTI: O O' = BASE CAPISALDI RELATIVI: A B C.. Nota operativa: i capisaldi relativi possono essere disposti tra loro a distanze note, es. mt. 10,00, ciò al fine di velocizzare il rilievo e limitare possibili errori. A Px =R 1 B Px =R 2 Px R1 A R2 B Le misure Rx rilevate, costituiscono raggi di circoferenze avente centro i capisaldi.

13 Esempio Il metodo misto La combinazione di entrambi i metodi di rilevamento esposti, risulta essere estremamente efficace nell ipotesi di ottenere in fase di ricostruzione grafica le cosiddette misure di riscontro, a conferma cioè della correttezza delle misurazioni eseguite. Tale metodo, spesso usato dall operatore esperto una volta acquisita la capacità di valutare a colpo d occhio l opportunità o meno di adottare l una o l altra tecnica in relazione alle difficoltà riscontrate, agevola le operazioni da svolgere sul luogo del sinistro, riducendo le misurazioni da eseguire.

14 Rilevamento delle curve Il rilievo topografico di una curva è un operazione più lunga e complessa del rilievo di un rettilineo o di una intersezione, comunque effettuabile con precisione utilizzando i metodi esposti. Ai fini pratici, si evidenzia che il metodo della triangolazione è da preferire in quanto più spedito e garantisce risultati più esatti. Fissata l'origine O- O', si dovranno tracciare con il gesso, o con altro mezzo, su entrambi i margini della carreggiata una serie di punti (possibilmente equidistanti, di lunghezza nota), ravvicinandoli fra loro in funzione della concavità della del tratto di strada da rilevare. Potrà essere necessario effettuare misurazioni diagonali di controllo sui punti precedentemente segnati, al fine di evitare errori. Tutti i punti dopo essere stati numerati progressivamente (ad es. i numeri pari sul lato destro ed i dispari sul sinistro), verranno rilevati con le triangolazioni. Data la complessità delle operazioni, è opportuno che il rilevamento dell incidente riferito alla posizione dei veicoli, degli oggetti e delle tracce sulla sede stradale, deve essere compiuto prima del rilievo della curva. Rilevamento altimetrico In caso di sinistro verificatosi in un tratto di strada con pendenza percettibile, è necessario rilevare il il valore (pendenza) per l esatta ricostruzione della dinamica. Solitamente il valore della pendenza del segmento stradale interessato è reperibile presso gli uffici dell ente proprietario della strada; in caso contrario bisogna procedere alla sua rilevazione, che può comportare anche la necessità di dover tracciare un profilo altimetrico longitudinale della strada, tale da rendere il rilievo del campo del sinistro tridimensionale. Un metodo pratico di facile esecuzione, dagli errori trascurabili per i nostri fini, è quello del rilievo altimetrico mediante coltellazione, che si esplica mediante la seguente (nota) espressione matematica: P = (h : b) x 100 (valore percentuale della pendenza del piano inclinato in esame dato dal rapporto tra la misura del dislivello h e la base/piano b moltiplicato per cento).

15 Tale metodo necessita di: filo a piombo livella a bolla d aria asta metrica (triplometro a sezioni) Esempio: b = mt. 3,00 h = mt P = (0.30 : 3,00) x 100 = 10,00 % In pratica, per rilevare la pendenza in un punto del tratto stradale che interessa, il rilevatore poggerà la sua asta metrica in punto localizzato sulla mezzeria della carreggiata, ponendola a livello mediante la livella a bolla d'aria. Dall'estremo opposto dell'asta, si fa scendere verso il piano stradale il filo a piombo, marcando al suolo il punto di contatto. Dopo aver misurato il tratto di filo del piombo, corrispondente al dislivello, nota la base (cioè la lunghezza dell'asta metrica utilizzata), applicata la formula sopra riportata, si ricava la pendenza della strada in quel punto (invero, segmento). Dovendo rilevare l'andamento altimetrico di un tratto di strada, si può procedere con una

16 coltellazione, ovvero procedendo a scaletta per segmenti successivi, si rileveranno gli elementi dimensionali che renderanno possibile conoscere l effettivo andamento altimetrico della strada o il profilo di un dosso. La coltellazione Utilizzando la strumentazione indicata, si procederà nel seguente modo: tracciare con il gesso una linea guida che coincida con l asse longitudinale della strada, su cui sarà segnato il punto di partenza della rilevazione (A); porre l asta metrica con un estremo sul punto (A) e, mediante la livella, mantenerla perfettamente orizzontale al di sopra della linea guida precedentemente tracciata; dall estremità sollevata dell asta, individuare con il filo a piombo il punto (B) in cui cade la perpendicolare sul piano stradale, per poi misurarne la distanza (dislivello) rispetto al piano della stessa asta (base); procedere, come sopra riportato, al rilevamento del dislivello di tutti i segmenti individuati lungo la linea guida tracciata sul manto stradale. In tal modo potranno definirsi le pendenze parziali, segmento per segmento. La definizione, poi, della pendenza media del tratto di strada interessato (Pmedia ), si ricava dalla seguente formula matematica: Σ b = distanza longitudinale del tratto stradale Σ h = sommatoria dei dislivelli rilevati Pmedia = (Σ h : Σ b ) x 100 Esempio: Σ b = mt. 30,00 Σ h = mt. 2,50 Pmedia = (Σ h : Σ b ) x 100 8,34 % b livella a bolla filo a piombo h asta metrica A=B

17 Fotogrammetria cenni Oltre ai rilievi di tipo diretto è possibile fare uso di particolari tecniche capaci di raggiungere risultati di elevata precisione abbinata alla semplicità d uso. Tra queste, la fotogrammetria - misurare per mezzo di fotografie - permette di misurare la posizione tridimensionale degli oggetti presenti sulla scena di un sinistro, a partire da immagini scattate con una normale fotocamera digitale, con il supporto di un software di calcolo e di rappresentazione grafica. Tale tecnica necessita di pochi scatti fotografici in formato digitale, anche di qualità non particolarmente elevata, dei punti significativi del sinistro, ognuno dei quali ricompreso in almeno due di esse unitamente al cd. poligono di calibrazione dalle dimensioni note da posizionare sulla sede stradale, e, per il rilievo di punti notevoli (es. posizione veicoli, raccordi angolari, ecc.), può necessitare di appositi marcatori (es. bussolotti). La sequenza di azioni per eseguire il rilievo può quindi essere riassunta come segue: posizionamento (arbitrario) del poligono di calibrazione; esecuzione delle riprese (da posizioni non vincolate) per mezzo di fotocamera digitale; caricamento delle immagini sul pc, ove l'algoritmo del software le elabora e, mediante altro applicativo di disegno assistito (CAD) correlato, restituisce la planimetria in scala del campo del sinistro.

18 Rilievi fotografici e mediante videocamera della scena del sinistro Elementi principali da fotografare: posizione dei veicoli; evidenze sul terreno; segnaletica; anomalie della strada; ostacoli; ostruzioni visive; linee di vista dei conducenti dei veicoli coinvolti e dei testimoni. Le linee di vista: La scena: Fotografare particolari, evidenze dei danni, evidenze sui pneumatici, uso strumenti graduati, inserimento marce e/o freno di stazionamento, airbags, cinture di sicurezza, pulizia parabrezza, stato di funzionamento delle luci e degli indicatori di direzione, ecc. Le evidenze:

19 I veicoli ed i danni:

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