ASILO NIDO Cooperativa Piccoli Passi s.c.s. ONLUS Prinicipi ispiratori idea di bambino come protagonista della propria esperienza

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1 ASILO NIDO L asilo nido comunale di Carmignano di Brenta nasce come un servizio diurno di interesse pubblico rivolto a bambini di età non inferiore a tre mesi e non superiore ai tre anni ed alle loro famiglie, con finalità sociali e di educazione, che si propone di favorire il benessere psicofisico e la crescita armoniosa dei bambini frequentanti, nel rispetto dell identità individuale di ognuno di essi; offre spazi ed opportunità di socializzazione e di stimolo delle capacità cognitive, affettive, relazionali e sociali. L Asilo Nido Piccoli Passi nasce nell anno 2008 e fin dall inizio sostiene come propria mission educativa l idea di un bambino protagonista della propria esperienza e la centralità della sua famiglia, creando così le condizioni per la realizzazione di una maggiore vicinanza del servizio a tutte le persone che vi si rivolgono e al loro territorio di appartenenza. A supporto di questo progetto la gestione sociale dell asilo è affidata alla Cooperativa Piccoli Passi s.c.s. ONLUS. I Principi Ispiratori L asilo nido comunale di Carmignano di Brenta terrà conto dei seguenti Prinicipi ispiratori che sono alla base della progettazione dei servizi rivolti alla prima infanzia: idea di bambino come protagonista della propria esperienza, dove il servizio è in grado di offrire opportunità educative grazie alla presenza di educatori che accompagnano lo sviluppo del bambino, tenendo conto dei processi di sviluppo individuali, rispettandone i ritmi personali e favorendo la formazione della personalità; ruolo centrale della famiglia nella creazione di comunicazione tra individuo e società. Affinché ciò avvenga nel riconoscimento reciproco di una valenza sociale, diviene necessario superare la logica unidirezionale della prestazione (tra chi offre e chi riceve), per favorire una logica del fare insieme in cui i bambini e le loro famiglie siano non più destinatari, ma soggetti la cui azione è imprescindibile per realizzare l iniziativa, darvi spessore e contenuto; flessibilità, come capacità di accogliere i bisogni del territorio, come possibilità di rimodellare il progetto anche in relazione alle richieste delle famiglie. L importante è accogliere le richieste del genitore che insieme all equipe di lavoro potrà condividere i parametri scelti e condivisi, derivanti dal modello pedagogico di riferimento; valutare l opportunità di accogliere le richieste e negoziare con i genitori stessi possibilità diverse: possibilità che tengano conto delle esigenze dei bambini e delle bambine. Solo così potremo avere quella che si chiama una buona flessibilità educativa; forte professionalità degli operatori, specialisti della complessità: coloro che, attenti alla relazione individualizzata, hanno una metodologia di riferimento ed una strategia didattica per definire percorsi educativi e formativi, nei possibili contesti di esperienza del bambino in modo da sostenerlo nel suo processo di autoformazione anche attraverso la formazione permanente. Diventa fondamentale, quindi, la formazione, per far sentire le persone coinvolte e partecipi degli obiettivi, per riconoscersi e sentirsi riconosciute nel servizio, per essere valorizzate in base alle competenza e all esperienza; presenza di un coordinatore pedagogico dell area minori con adeguata preparazione psico-pedagogica;

2 programmazione educativa che tenga conto delle pari opportunità, in grado di tracciare un progetto educativo individualizzato per i bambini considerati portatori di disagio, capace di promuovere relazioni interpersonali significative; lavoro di rete, fare propria una visione dell agire meno improntata alla linearità causa - effetto e più orientata all idea di processo, attraverso cui i diversi soggetti (enti pubblici, privati, agenzie educative, ecc.) partecipino ad un azione comune nella realizzazione di finalità e compiti. fornire contesti buoni dove i bambini crescono, agevolando la famiglia ed in particolare la donna, nell ambito lavorativo. I bambini protagonisti al nido La caratteristica peculiare dell ambiente nido è il sistema di relazioni complesse che lo caratterizza, al quale partecipano molteplici soggetti protagonisti quali, i bambini, i genitori, gli educatori, il personale di servizio, che insieme contribuiscono alla buona riuscita del clima educativo. In asilo nido i bambini si confrontano con una ecologia diversa da quella in cui vivono con i loro famigliari e connotata da alcuni aspetti strutturali specifici. Uno di questi e certamente il più caratteristico è l incontro ripetuto quotidianamente di più bambini coetanei. L asilo nido è un ambiente di relazione e di evoluzione, è uno spazio dove ci si incontra, ci si conosce, si stabiliscono relazioni, ci si confronta, si dibattono temi educativi e nel contempo, si evolve come persone, superando i vincoli che, l educazione di ciascuno ed il ruolo ricoperto da ognuno di noi, possono imporre in quanto genitore, educatore, personale di servizio, ecc. In questo modo, il bambino ha l opportunità di esprimersi in piena autonomia. Incontra, gioca e si confronta con i coetanei e gli adulti, arricchisce il suo mondo sul piano delle capacità, sia a livello qualitativo che quantitativo, potenzia lo sviluppo della sua personalità nella dimensione sociale, oltre che cognitiva ed affettiva. In questo modo il bambino ha l opportunità di : - mettere in relazione la propria competenza di socialità attraverso i primi scambi con gli altri bambini, con i quali esprime le sue potenzialità cognitive; - acquisire una precoce autonomia, con la capacità di prendere e condurre le iniziative, affermarsi nella sicurezza della relazione, stabilire relazioni multiple e significative con adulti, anche diversi da quelli che appartengono alla famiglia; - evolversi come individuo in un contesto che lo accoglie, che lo stimola, che ha come presupposto pedagogico prioritario il suo benessere. Il potersi esprimere in modo autonomo nell esplorazione, nella creatività, nel gioco e nella motivazione ad apprendere sono condizioni che gli garantiscono benessere fisico e soprattutto emotivo. Le famiglie Il nido è un luogo in cui i genitori hanno lo spazio per esprimere la loro idea di bambino e di ruolo educativo genitoriale, confrontandosi in un ambiente di relazione anche con rappresentazioni diverse dalle proprie, in un ottica di evoluzione consapevole. Il nido quindi, come riscoperta del proprio bambino, degli altri bambini e delle loro potenzialità spesso inattese: i bambini infatti crescono assieme alle persone che se ne occupano e diventano importanti la valenza e la ricchezza dei contesti e delle relazioni. Il dialogo quotidiano accompagna i genitori, nel loro delicato ruolo di guidare la crescita del proprio figlio e diventa fondamentale strumento per la co-costruzione di una dimensione educativa. La condivisione di pensieri, azioni, vissuti, crea un clima di benessere che diviene il valore aggiunto di questa esperienza. Il nido diviene in questo modo un luogo di formazione per genitori ed educatori, dove si allarga la responsabilità, dove tutti gli adulti sono responsabili di tutti i bambini. Durante l anno i genitori sono coinvolti in diversi momenti e tipologie di incontro:

3 - i colloqui individuali, sono occasioni per fare insieme il punto della situazione su ciascun bambino, sulla sua crescita ed il suo benessere, scambiandosi reciproci punti di vista, ma anche per chiarire una situazione critica o risolvere questioni problematiche cercando insieme ipotesi e strategie. - i momenti in gruppo (assemblee, feste, gita ), sono momenti per favorire la partecipazione dei genitori nel servizio, favorendo semplicemente il dialogo ed il confronto rispetto alla propria esperienza di genitorialitá. Così facendo è possibile trasformare il nido anche in uno spazio di cultura educativa vissuta e poi condivisa permettendo a tutti di acquisire esperienze e modalità nuove che arricchiscono la personale cultura dell educare nell ottica di una crescita comune. Il gioco Il gioco al nido è ampiamente riconosciuto da esperti come P. Braga e Susanna Mantovani: nelle scelte di attenzione alla relazione con e tra i bambini, nella strutturazione di spazi e contesti che favoriscono relazioni individualizzate e di piccoli gruppi e di proposte e materiali pensati per sostenere e promuovere gli interessi e le capacità esplorative dei bambini e l evoluzione delle loro condotte ludiche e nella predisposizione di situazioni che, come testimoniano i contributi di Elinor Goldschmied, non si esauriscono nell offerta dei giocattoli tradizionali ma sono attente a sfruttare e potenziare le possibilità di esplorazione, conoscenza e trasformazione del reale che derivano dal rapporto con gli oggetti della vita quotidiana e con i materiali naturali. L allestimento di angoli dotati di materiale adatto (giocattoli e materiale non strutturato) per il gioco della famiglia, del mercato, delle manipolazioni, dei travestimenti, l attrezzatura degli spazi più ampi con strutture per il gioco motorio, l arredo dei locali con materiali e giocattoli tipici quali i tappetoni, lo specchio, le bambole, contribuiscono a renderlo un luogo piacevole, colorato ed allettante per i piccoli che vi soggiornano. Da questo punto di vista il gioco al nido si arricchisce di molti elementi rispetto a quello che un bambino della stessa età può fare a casa dove l ambiente ristretto e monopolizzato dagli adulti insieme alle proibizioni dei genitori di svolgere attività disordinate o sporchevoli limita fortemente le possibilità motorie e di libera esplorazione dei piccoli. Nel nido i bambini hanno la possibilità di giocare con attrezzi e giocattoli di dimensioni molto maggiori di quelli che gli spazi domestici consentono, arricchendo così la sua abilità motoria e le sue esperienze con materiali ed oggetti diversi. Inoltre il nido offre la possibilità di interagire con i coetanei, ed anche questo costituisce un arricchimento rispetto alle situazioni domestiche dove, nel migliore dei casi il piccolo può avere occasione di giocare con un fratello di poco più grande. Infine nel nido uno staff di adulti è a completa disposizione dei piccoli, non solo per garantirne la sicurezza e le cure necessarie, ma anche per organizzare ed allestire occasioni ludiche. Il riferimento teorico e l sservazione L impostazione teorica scelta dal nido di Carmignano di Brenta fa riferimento all approccio ecosistemico, i cui autori U. Brofenbrenner, G. Bateson, E. Morin guardano alla complessità degli eventi che accadono non più secondo l approccio deterministico di causa=effetto, ma piuttosto seguendo una logica sistemica che considera il soggetto inserito all interno di una globalità di sistemi strutturati a cerchi concentrici (microsistema, mesosistema, ecosistema, macrosistema), all interno dei quali avvengono delle interrelazioni tra i diversi protagonisti che vi appartengono influenzandosi reciprocamente. Di conseguenza l ambiente ecologico, che si considera rilevante per i processi di sviluppo del bambino, non è limitato ad un unica situazione ambientale immediata, ma si estende includendo le interconnessioni esistenti tra più situazioni ambientali che finiscono per influenzarne l evoluzione. Il bambino vive le situazioni come occasioni per apprendere, esprimersi, evolversi e, queste, sono momenti all interno dei quali mette in gioco le proprie potenzialità. Il nido è anche un luogo di osservazione privilegiata, in quanto i bambini vivono e sperimentano naturalmente diverse situazioni di vita quotidiana. Osservare i bambini, permette alle educatrici di raccogliere delle informazioni e, nel connetterle insieme, dopo averle analizzate e discusse con le altre colleghe, di proporre degli interventi

4 pedagogici in linea con le età, le esigenze e le richieste che i bambini manifestano. Lo strumento osservativo di riferimento che l equipe educativa ha privilegiato sono le Tavole di Sviluppo di Kuno Beller: queste rappresentano uno strumento educativo e non uno strumento di diagnosi psicologica, finalizzato ad ottenere un profilo di sviluppo del bambino obiettivamente corrispondente ai comportamenti che egli manifesta nella situazione in cui vive, attraverso una capacità di osservazione sempre più accurata da parte di chi si occupa di lui. Le aree di sviluppo prese in considerazione sono otto: - dominio delle funzioni del proprio corpo; - consapevolezza dell ambiente circostante; - sviluppo sociale ed emotivo; - gioco; - linguaggio; - sviluppo cognitivo; - motricità generale; - motricità fine. Partendo da questo profili si elaborano poi proposte di attività e di esperienza mirate a favorire lo sviluppo del bambino nella situazione di gruppo vissuta all interno dell asilo nido. La pratica d inserimento/ambientamento L importanza del momento dell inserimento/ambientamento viene pensato dalle educatrici come un obiettivo importante del progetto educativo: molto tempo e molta energia viene impiegata per la pratica dell inserimento dei nuovi bambini iscritti con l intenzione di integrarli progressivamente nella vita al nido, che si offre principalmente come luogo di socializzazione tra pari e con altri adulti con i quali è possibile instaurare rapporti affettivi e di amicizia. Questa peculiarità rende l asilo nido un servizio in grado di rispondere ai numerosi bisogni relazionali che molte famiglie si ritrovano a vivere oggi a causa della moderna strutturazione delle cosiddette famiglie nucleari, molto diffuse nella nostra società occidentale. Proprio la composizione triadica (madre, padre e figlio) della famiglia consente una ridotta costellazione di sistemi relazionali che spesso si allargano limitatamente alle figure dei nonni, i quali si trovano ad essere i soli interlocutori impegnati nelle cure sia dei propri figli che dei nipoti, talvolta anche in età che non si addicono più a tanta dinamicità tipica invece nelle fasi della vita di crescita per i bambini e della maturità per i loro genitori. In questo quadro sociale il servizio dell asilo nido si colloca in una posizione privilegiata per la sua capacità di rispondere ai sempre maggiori bisogni di relazione delle famiglie e dei loro piccoli. Accogliere un bambino in un servizio educativo per la prima infanzia significa perciò accogliere anche tutta la sua famiglia, attraverso delle modalità di relazione fra il nido e la casa volte a modulare gradualmente la separazione del bambino dal proprio ambiente, pur mantenendo una certa continuità con l esperienza di provenienza. La qualità della relazione diventa prioritaria e va costruita nel tempo a partire da alcune fondamentali condizioni come la pazienza, l impegno e una reciproca intenzionalità, nella consapevolezza che ogni relazione è diversa dall altra perché ogni volta diverso è il bambino, diversa è la sua famiglia e la comunicazione interpersonale che si costruisce insieme. La relazione ha buona probabilità di riuscita quando poggia su una base di reciproca fiducia che poco alla volta si costruisce quando le parti si riconoscono l importanza di intrecciare le competenze professionali e le competenze genitoriali, dando ad ognuna di queste pari importanza pur nel rispetto delle specificità. L approccio iniziale all esperienza nido dei bambini sarà portato avanti nel rispetto dei principi di GRADUALITÀ e CONTINUITÀ tra il servizio e la famiglia, muovendo verso tre diverse direzioni. Innanzitutto si tratta di una continuità di stili relazionali: l educatore durante la fase di ambientamento prende tempo per osservare la relazione tra il bambino ed il genitore ed entrare in sintonia con quella relazione unica e irripetibile. L osservazione diventa così il primo intervento educativo che fa sentire le persone al centro dell attenzione e dell interesse, allo stesso tempo permette all educatore di ricavare i criteri più consoni per organizzare l ambiente ed i propri interventi rispetto alla coppia madre-figlio. In secondo luogo il concetto di continuità trova un senso anche nei complementi d arredo usati

5 proprio per rendere l ambiente caldo ed accogliente come la casa, grazie alla presenza di oggetti che la sappiano rievocare (nastri alle tende, tovaglie per il pranzo, uso di essenze profumate per gli ambienti), alla presenza di oggetti pregni affettivamente e che facilitano il passaggio dalla casa al nido (album di foto, giochi del bambino) e alla presenza di angoli personalizzati per ciascun bambino (il proprio appendino per gli indumenti, la tasca per gli effetti personali, la propria casella della posta) che ne dichiarano la presenza e lo fanno sentire atteso e parte di quel luogo. Infine la continuità viene ricercata anche nei modi usati durante i momenti di cura, per questo è importante conoscere come un bambino è abituato a dormire, a mangiare, ad essere cambiato e ad andare in bagno. L inserimento di ciascun bambino sarà portato avanti con gradualità, allungando il suo tempo di permanenza al nido e facendo diventare più impegnative le situazioni a cui il bambino partecipa. Nei primi giorni di frequenza la presenza di un genitore sarà importante per permettere la mediazione verso il nuovo contesto e mantenere un senso di collegamento con la famiglia. Per fare in modo che i bambini possano vivere con serenità e in modo costruttivo il tempo trascorso al nido è importante adottare uno stile di accoglienza che permetta ad ognuno di essere ascoltato e considerato nella sua singolarità. Il criterio fondamentale scelto dal nostro stile pedagogico è quello dell approccio personalizzato, rispettoso dell individualità del bambino, della sua storia e della famiglia che lo accompagna. L attenzione individualizzata verso ogni singolo bambino permette all educatore di far leva sui tratti tipici del suo comportamento valorizzandone l espressione e lo sviluppo. In questo modo ogni bambino costruisce con la sua educatrice di riferimento una relazione significativa che lo aiuta nella crescita diventando una base sicura per buone relazioni future. GLI OBIETTIVI DELL INSERIMENTO/AMBIENTAMENTO Gli Obiettivi dell inserimento/ambientamento sono i seguenti: Facilitare un rapporto sereno e autonomo da parte del bambino con l ambiente nido inteso come sistema di relazioni con nuovi spazi, oggetti, adulti, bambini, tempi e modi; Favorire un rapporto di fiducia, partecipazione e continuità educativa tra famiglia e nido; Costruzione di un contesto famiglia-nido all interno del quale vengano valorizzate le potenzialità delle due realtà. IL COLLOQUIO CON LE FAMIGLIE PRIMA DELL INSERIMENTO E il primo vero momento di conoscenza reciproca, per ascoltare cosa il genitore ha da dire e raccontare circa il proprio bambino, la propria relazione con lui, le proprie emozioni, aspettative, sicurezze, ma anche per permettergli di conoscere il servizio e le sue caratteristiche. In questa sede emergono informazioni sul nucleo familiare e l ambiente domestico, su come il bambino trascorre il tempo nell arco della giornata, sulla sua storia pregressa, qual è il suo stile di comportamento ed il suo livello di sviluppo. Allo stesso tempo il genitore è messo nella condizione di parlare del proprio bambino ad un educatrice che ancora non conosce e alla quale lo affiderà; proprio in questo modo egli inizierà ad elaborare una prima distanza che gli permetterà di sostenere il bambino nel proprio e naturale percorso di separazione. Si viene ad instaurare così un patto educativo tra la famiglia e le educatrici finalizzato a favorire il bambino in un processo di separazione-costruzione di nuovi legami sociali. Molte delle informazioni raccolte risulteranno utili per sostenere il bambino durante la fase dell ambientamento con strategie adeguate. Eventuali colloqui successivi potranno essere richiesti nel caso si riscontrino particolari difficoltà nell inserimento al fine di concordare strategie educative fra il nido ed i genitori. LA METODOLOGIA D INSERIMENTO/AMBIENTAMENTO PER IL BAMBINO La metodologia di inserimento adottata prevede le seguenti situazioni durante i primi giorni: L educatrice avrà un atteggiamento di disponibilità all ASCOLTO, senza mai esprimere giudizi o valutazioni su ciò che viene detto dal genitore; all inizio non prenderà alcuna

6 iniziativa diretta sul bambino, a meno che non sia il bambino stesso a rivolgersi a lei, ma si concentrerà soprattutto nel dare informazioni e spiegazioni al genitore; Se il bambino esplora l ambiente, l educatrice lo farà presente al genitore, specificando che comunque c è ancora bisogno della sua presenza; L educatrice si proporrà inizialmente al nuovo bambino in maniera indiretta interagendo con lui attraverso il gioco, e passerà a modalità più dirette quando il bambino prenderà l iniziativa o ne accetterà l interazione; Si può chiedere al genitore che il bambino venga al nido portando con sé da casa un oggetto, un giocattolo a lui caro per rafforzare l ingresso nel nuovo posto ( oggetto transizionale ); E l educatrice che orienta il genitore ad allontanarsi nel momento più adatto; Dopo il primo momento di inserimento, quando il bambino è ormai ambientato e sicuro nel distacco dal genitore, si chiede alle famiglie di entrare al nido accompagnando il bambino per mano, in maniera tale che il saluto sia più sereno e graduale. L educatrice suggerisce al genitore che accompagna il bambino di portare da casa delle pantofoline da tenere nell armadietto e che metterà ogni giorno prima di entrare in sezione. Tale momento diventerà così una routine che all inizio sarà sostenuta dall adulto, ma che successivamente sarà portata avanti dal bambino in maniera autonoma. L accoglienza del genitore L ALBUM DI FAMIGLIA Questo delicato momento della vita di un bambino all interno dell asilo necessita di una particolare attenzione ed è per questo che le educatrici richiedono una forte collaborazione ai genitori e si rendono disponibili per sostenerli durante il momento del distacco. Inserire un bambino in una struttura come quella dell asilo nido significa che il bambino viene a trovarsi separato dalle persone che hanno acquisito per lui maggiore importanza e talvolta l inserimento può provocare situazioni di difficoltà anche per i genitori che possono vivere questo momento con ansia. Per questo motivo è importante anche per il genitore trovare una situazione accogliente che renda il distacco il più sereno possibile e che in qualche modo risponda al bisogno di alleggerire le ansie che derivano dall esperienza del distacco del proprio figlio. Una stategia pensata a tale fine è quella di proporre ai genitori che accompagnano il proprio bambino all asilo uno spazio-laboratorio dove poter familiarizzare tra loro. Ai genitori viene chiesto di portare alcune foto da casa per costruire un piccolo album realizzato per il proprio figlio e lasciato al nido proprio per lui, perché possa ritrovare qualcosa di suo e di familiare ed avere un legame fisico con la propria casa. E importante che i genitori possano trovare un interlocutore che rimane a disposizione per loro durante il laboratorio, un sostegno rispetto ad aspettative ed ansie e che in continuità con le educatrici di sezione si faccia da tramite tra loro e le famiglie. LA NUVOLA DELLE EMOZIONI Un altra efficace strategia utile ad alleggerire lo stato d animo del genitore è la nuvola delle emozioni, uno strumento pensato per far esprimere sentimenti ed aspettative sul momento dell inserimento. Durante i primi giorni trascorsi al nido viene proposto al genitore di scrivere su un cartoncino cosa prova circa questi momenti, tali riflessioni saranno riprese successivamente durante un assemblea di verifica dell ambientamento con i genitori, per capire se quanto scritto precedentemente è cambiato, in che modo e perché.

7 Il calendario scolastico L asilo è aperto dal primo giorno non festivo del mese di settembre all ultimo giorno lavorativo del successivo mese di luglio. L attività segue il calendario delle festività e sospensioni emanato annualmente dal Ministero della Pubblica Istruzione Direzione regionale del Veneto, adottando le stesse chiusure per le istituzioni scolastico educative comunali. Gli orari e il regolamento comunale Il nido è aperto dal lunedì al venerdì, con orario dalle ore 7.30 fino alle ore 17.45, prevedendo diverse modalità di fruizione del servizio a full-time o a part-time orizzontale, secondo quanto stabilito dal Regolamento per la gestione dell asilo nido comunale. Lo staff del nido All interno dell asilo nido sono presenti diverse figure professionali: - educatrici - coordinatrice - personale di servizio - psicopedagogista Ciascuna di queste figure ha un ruolo specifico e garantisce, con il proprio intervento, la qualità dell attività che viene svolta durante la giornata al nido. I Funzionari amministrativi che si occupano di ambiti quali ammissioni, rette, gestione del personale ed acquisti ecc. Il personale Educatore propone ai bambini le diverse attività e tiene conto delle esperienze di apprendimento e di relazione con l osservazione e la verifica progettuale. La Coordinatrice si occupa degli aspetti organizzativi ed educativi del nido, sovrintende la realizzazione delle attività socio-psicopedagogiche ed elabora documenti di approfondimento pedagogico. La Psicopedagogista sostiene il lavoro delle colleghe coordinatrice ed educatrici in base a situazioni individuate specificatamente. Il Personale di Servizio cura l igiene ed il riordino dei locali, mentre la cuoca elabora i cibi per i bambini sulla base di una tabella dietetica predisposta controllata dalla locale ULSS 15. Contatti e Riferimenti L asilo nido comunale è situato a Carmignano di Brenta in via Foscolo n. 1/B (adiacente alla scuola secondaria di primo grado) Per informazioni, iscrizioni e comunicazioni: Tel ; info@piccolipassi.pd.it

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