Cause di malattia e fattori di rischio per la salute
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- Ugo Pieri
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1 Cause di malattia e fattori di rischio per la salute
2 Cause di malattia Fisiche Chimiche Biologiche
3 Cause fisiche Calore Freddo Rumori Traumi Radiazioni Brusche variazioni meteorologiche
4 Cause chimiche Tossicità acuta (monossido di carbonio) Tossicità cronica (arsenico, piombo, mercurio, ) Genotossicità (mutazioni geniche da agenti chimici)
5 Cause biologiche Genetiche cromosomiche (S. di Down) geniche (fibrosi cistica, talassemia) Biologiche ambientali allergeni microrganismi patogeni
6 Fattori di rischio I fattori di rischio possono essere: -Individuali -Ambientali
7 Fattori di rischio individuali Genetici Costituzionali e bioumorali Comportamentali
8 Fattori di rischio ambientali Inquinamento fisico acqua Inquinamento chimico aria Inquinamento biologico suolo
9 Per poter identificare i fattori di rischio delle malattie occorre agire secondo due fasi in sequenza: I FASE ricercare l associazione statistica fra fattore di rischio e malattia; II FASE risalire alla possibilità che il fattore associato abbia in realtà un vero e proprio ruolo favorente lo sviluppo della malattia.
10 I fattori di rischio dei tumori Principali determinanti: * Fumo di sigaretta * Alimentazione * Alcool * Inquinamento atmosferico * Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti * Agenti oncogeni professionali (asbesto, cloruro vinile) * Infezioni, infestazioni
11 Stile di vita = insieme dei comportamenti e delle abitudini che caratterizzano il modo di vivere di una persona. Esso dipende da scelte, in parte consapevoli ed in parte inconsapevoli, che il soggetto fa anche in rapporto alla cultura della comunità di appartenenza Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
12 Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
13 E accertato il maggior rischio di ammalare di tumore per le persone sovrappeso ed obese, per tutte le neoplasie e specificamente per il carcinoma mammario e quello del colon-retto. Alimentazione
14 ALIMENTAZIONE Una sana alimentazione rappresenta il primo intervento di prevenzione a tutela della salute e dell armonia fisica
15 L organismo è una macchina biochimica che consuma carburante Anche se in totale inattività, il corpo umano impiega comunque energia per il funzionamento di organi ed apparati, per il mantenimento della temperatura corporea, per il continuo ricambio delle cellule che si rinnovano. L energia necessaria per il metabolismo viene ricavata dagli alimenti
16 FABBISOGNO ALIMENTARE E la somma dei nutrienti necessari contenuti nel cibo, capaci di assicurare all organismo uno stato di salute ottimale e di assicurare al bambino un accrescimento corrispondente al suo potenziale genetico ed alla sua età
17 ACCRESCIMENTO Non è un semplice aumento delle dimensioni corporee Comporta modificazioni biochimiche e trasformazioni metaboliche necessarie all organismo per svolgere e mantenere ogni attività vitale
18 METABOLISMO E l insieme delle trasformazioni di materia e di energia che si compiono negli organismi viventi
19 Le SOSTANZE NUTRITIVE sono divise in tre gruppi fondamentali 1. CARBOIDRATI o ZUCCHERI 2. PROTEINE 3. LIPIDI O GRASSI Anche ACQUA, SALI MINERALI, VITAMINE e OLIGOELEMENTI sono indispensabili per la vita: pur non fornendo energia essi sono utilizzati per un corretto funzionamento di tutto l organismo
20 Fabbisogno energetico Esprime la quantità di energia chimica che è necessario introdurre con gli alimenti Il fabbisogno energetico totale comprende i seguenti fabbisogni energetici parziali: F.E. per il metabolismo basale F.E. per l accrescimento F.E. per l attività fisica Perdita con gli escreti
21 Fabbisogno energetico (Kcal) per Kg di peso corporeo al giorno Met. Basal. Accrescimento Attività motoria Azione alimenti Perdite Totale Neonato anni anni anni anni anni Adulto
22 Livelli di assunzione giornaliera di energia raccomandati dalla SINU Maschi Kcal/totali Femmine Kcal/totali 0-3 mesi mesi anni anni anni anni anni anni anni
23 PROTEINE Le proteine alimentari vengono utilizzate dall organismo del bambino soprattutto per l aumento della massa corporea. Hanno inoltre funzioni catalitiche (enzimi), difensive (anticorpi) e di regolazione (ormoni) Le proteine sono costituite da AMINOACIDI Gli aminoacidi sono distinti in: Aminoacidi ESSENZIALI (che non possono essere sintetizzati dall organismo) Aminoacidi NON-essenziali (che possono essere sintetizzati da altri precursori nell organismo)
24 PROTEINE Superiorità QUALITATIVA delle PROTEINE ANIMALI rispetto alle PROTEINE VEGETALI Tra le PROTEINE ANIMALI il maggior valore biologico è posseduto dalle proteine dell UOVO, seguito da quelle del LATTE e della CARNE Le PROTEINE VEGETALI hanno un basso valore biologico per la carenza di uno o più degli aminoacidi essenziali
25 CARBOIDRATI O ZUCCHERI Pur rappresentando solo l 1% del corpo umano costituiscono il più importante principio nutritivo della nostra alimentazione poiché coprono dal 40 al 70% del fabbisogno calorico Sono elementi fondamentali di ogni dieta. E raccomandata un assunzione giornaliera che corrisponde al 50-65% delle calorie totali. I carboidrati alimentari devono essere tutti trasformati in glucosio prima di poter essere usati dall organismo. Il glucosio derivato dai glucidi alimentari attraversa la mucosa intestinale ed è convogliato nel fegato Può essere utilizzato immediatamente ai fini energetici, oppure venire depositato sotto forma di GLICOGENO nel fegato, muscoli ed in molti altri tessuti
26 CARBOIDRATI O ZUCCHERI Le FUNZIONI dei CARBOIDRATI nella dieta e nell organismo umano sono varie: 1. FUNZIONE ENERGETICA: i carboidrati sono la sorgente di energia più pronta (cervello, fegato, muscoli) 2. FUNZIONE STRUTTURALE: partecipano alla sintesi di acidi nucleici, glicoproteine e cerebrosidi 3. FUNZIONE DISINTOSSICANTE: intervengono nei processi di depurazione e di eliminazione delle sostanze tossiche
27 TIPI e FONTI dei PRINCIPALI CARBOIDRATI ALIMENTARI Carboidrati Alimenti Prodotti della digestione MONOSACCARIDI Glucosio Frutta, miele glucosio Fruttosio Frutta, miele fruttosio Galattosio DISACCARIDI Con il glucosio costituisce il lattosio galattosio Lattosio Latte e latticini Glucosio+galattosio Saccarosio Maltosio Barbabietole, canna da zucchero Malto e farine di cereali trattate con malto Glucosio +fruttosio Glucosio
28 TIPI e FONTI dei PRINCIPALII CARBOIDRATI ALIMENTARI Carboidrati Alimenti Prodotti della digestione POLISACCARIDI Amidi e destrine Cereali, tuberi e legumi glucosio Glicogeno Carne, pesce fruttosio Cellulosa Foglie e gambi vegetali non-digeribili Pectine Frutta non-digeribili
29 LIPIDI o GRASSI Si riconoscono tre classi principali: TRIGLICERIDI FOSFOLIPIDI COLESTEROLO In base al loro significato biologico: LIPIDI di DEPOSITO: trigliceridi (funzione di riserva energetica) LIPIDI STRUTTURALI: costituenti delle membrane cellulari (fosfolipidi e colesterolo)
30 LIPIDI o GRASSI I LIPIDI a temperatura ambiente si possono trovare in uno stato solido oppure liquido. I primi vengono definiti GRASSI mentre i secondi vengono a far parte degli OLII I LIPIDI sono presenti come componenti principali di condimenti come olio di oliva, di semi, burro e margarina, ma anche in quantità più o meno cospicua nei derivati del latte, nelle carni e nei salumi
31 E necessario porre attenzione alla quantità ed alla qualità dei GRASSI alimentari LIMITARE la quantità di GRASSI SATURI (si compattano e diventano solidi) e di COLESTEROLO contenuti maggiormente nelle carni animali (INSACCATI), nel burro, nella panna e nei formaggi PREFERIRE i GRASSI POLINSATURI (più flessibili e quindi più fluidi: olio di girasole e mais) ed in particolare quelli contenuti nel PESCE e nell Olio di PESCE (acidi grassi omega 3)
32 Ancor più importante l utilizzo dei GRASSI MONOINSATURI contenuti principalmente nell OLIO d OLIVA
33 Attualmente si preferisce la dieta mediterranea che apporta sottoforma di CARBOIDRATI il 55-60% delle calorie, RIDUCENDO la quota LIPIDICA ed in parte quella PROTEICA
34 ACQUA, VITAMINE, SALI MINERALI, OLIGOELEMENTI L ACQUA è il componente principale degli organismi viventi (70% circa del peso), è un elemento dietetico indispensabile, la cui CARENZA conduce ad effetti DANNOSI ancor più rapidamente che la carenza alimentare
35 VITAMINE Le VITAMINE sono sostanze organiche che il nostro organismo non è in grado di fabbricare da solo e sono elementi INDISPENSABILI alla VITA Vitamine liposolubili: A,D,E,K Vitamine idrosolubili: C e complesso B
36 SALI MINERALI Sono sostanze inorganiche, anch essi elementi essenziali nella nostra dieta. Svolgono importanti funzioni di controllo e di regolazione dell attività cellulare Sodio, Potassio, Calcio, Fosforo e Magnesio
37 EDUCAZIONE ALIMENTARE Le abitudini nutrizionali si instaurano in età infantile ed hanno un chiaro effetto sui livelli plasmatici dei lipidi e sul rischio di malattie cardio-vascolari, obesità e diabete e quindi sul destino del bambino.
38 ASSUNZIONE DI NUTRIENTI: ERRORI QUANTITATIVI e QUALITATIVI La dieta del bambino italiano risulta IPERPROTEICA (15%) con un eccesso di assunzione di proteine di origine animale, IPERLIPIDICA (32-38%) con un elevato intake di acidi grassi saturi (11.9%) e IPOGLICIDICA (48-52,9%) con relativo esagerato intake di zuccheri a rapido assorbimento Altri errori sono il ridotto apporto di fibra alimentare, di calcio e di ferro
39 ERRORI QUANTITATIVI e QUALITATIVI Monotonia della dieta Errata distribuzione dell intake calorico durante il giorno Pasti nutrizionalmente inadeguati ed intervallati da numerosi spuntini Mancata assunzione di una prima colazione
40 CONSIGLI UTILI E consigliabile suddividere l assunzione giornaliera di alimenti in 4-5 pasti (evitando i fuori pasto) con la seguente ripartizione calorica: Colazione + spuntino 20% Pranzo 40% Merenda 10% Cena 30%
41 CATTIVE ABITUDINI Il picco maggiore di OBESITA si riscontra in alcune regione del SUD, con in testa la CAMPANIA che ha un tasso di obesità del 21%, seguono la SICILIA con il 17% e la Calabria con il 16% Tra le cattive abitudini alimentari: 1. 11% dei bambini salta la prima colazione 2. 28% non la fa in maniera adeguata 3. Troppe calorie per la merenda 4. Quasi un bambino su quattro non consuma né frutta, né verdura
42 CATTIVE ABITUDINI Anche l attività fisica, in Italia, non sembra essere molto praticata 1. Molta televisione e videogiochi e poca attività fisica sia a casa che a scuola. 2. La metà dei bambini possiede un televisore in camera propria e solo 1 bambino su 10 svolge il livello di attività fisica raccomandato per la sua età. La percezione del problema da parte dei genitori 1. Quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all altezza. Anche la quantità di attività fisica sembra non avere la giusta valutazione
43 PESO CORPOREO E la massa (PESO) di un organismo vivente, determinato dalla massa dei tessuti, organi e liquidi nel sistema OBESITA Eccesso di peso superiore al 30% del peso ideale in funzione della statura SOVRAPPESO Eccesso di peso NON superiore al 30% del peso ideale in funzione della statura
44 CAUSE SOVRAPPESO/OBESITA ALIMENTAZIONE IPERCALORICA 1. Di tipo quantitativo: consiste nell ingerire una quantità eccessiva di cibo, a causa della incapacità di regolare e controllare il proprio appetito In questo caso anche seguendo una DIETA SANA un individuo finisce comunque per essere in sovrappeso 2. Di tipo qualitativo: riguarda soggetti con appetito normale o addirittura scarso, ma comunque in sovrappeso a causa di una alimentazione sbagliata. Gli errori più comuni riguardano la scelta di cibi ipercalorici come i grassi e i carboidrati dotati di scarsa sazietà, un alimentazione molto frequente e l assunzione di inutili calorie (caramelle, bevande zuccherate)
45 CONSIGLI UTILI La SCUOLA può fornire un contributo fondamentale ai fini dell educazione alimentare mediante: 1. La refezione scolastica. La dieta da proporre deve essere controllata qualitativamente e quantitativamente da personale competente, coinvolgendo e sensibilizzando anche i genitori 2. Programmi di attività fisica e sportiva, adeguati all età dei bambini, da attuare nel corso della programmazione scolastica 3. Corsi di aggiornamento/incontri in materia nutrizionale tra esperti del settore, insegnanti e alunni 4. Recupero del ruolo fondamentale dei genitori che con l aiuto di medici, insegnanti, istituzioni dovrebbero essere messi in grado di cambiare la proprie abitudini scorrette al fine di essere un modello di comportamento per i propri figli
46 Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
47 CONSIGLI UTILI Altro elemento fondamentale è la rimozione di una eccessiva sedentarietà con lo svolgimento di una regolare ATTIVITA FISICA GIORNALIERA Lo stile di vita di un bambino è prevalentemente caratterizzato da un numero elevato di ore quotidiane dedicate ad attività sedentarie (compiti, televisione, computer, videogiochi) e da uno scarso numero di ore di attività fisica
48 L ESERCIZIO FISICO è infatti un fattore chiave nella determinazione della quantità di energia spesa quotidianamente e risulta fondamentale per il controllo del peso. Almeno UN ORA AL GIORNO di ATTIVITA MOTORIA a moderata intensità, come il camminare è già un buon aiuto per mantenere la salute e la forma fisica
49 Quali benefici attendersi dalla pratica di attività sportiva regolare a. Adattamenti funzionali all esercizio fisico Apparato cardiocircolatorio: < Frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo; < pressione arteriosa a riposo e sotto sforzo; > capacità totale di esercizio; > massa eritrociti; > flusso ematico nei tessuti (< volume sistolico, > capillarizzazione, > calibro vasi periferici). Apparato respiratorio: > capacità respiratoria Apparato muscolo-scheletrico:> forza e massa muscolare, > elasticità tendini, > densità ossea Sistema immunitario: > risposta immunitaria Sistema urinario: > velocità di filtrazione Funzioni psicologiche: > benessere, miglioramento ritmo sonno-veglia
50 Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
51 Diffusione del fumo in età giovanile Si contrae tra i 15 e i 18 anni. Inizialmente si ritiene: o di poter interrompere in ogni momento o che possa causare malattie solo a distanza di molti anni INFLUENZANO NEGATIVAMENTE: genitori, fratelli maggiori ed amici che fumano.
52 FUMO DI TABACCO Tabagismo: dipendenza fisica dovuta all assorbimento cronico di nicotina. Sindrome di astinenza : sintomi psichici ansioso astenia, irritabilità, stato sintomi fisici diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, modificazione dell attività bioelettrica cerebrale, turbe del sonno. In ITALIA fumatori abituali adulti 70% dei maschi 50% delle donne Si osserva però un inversione di tendenza 51% dei ragazzi 55% delle ragazze
53 Principali sostanze nocive presenti nella fase gassosa e corpuscolata del fumo da tabacco. Sostanze Nicotina ed altri alcaloidi Idrocarburi policiclici aromatici (benzopirene, benzoantracene, dibenzoantracene) nitrosammine, ammine aromatiche, cloruro di vinile, uretano, idrazina. Proprietà nocive Effetti tossici e dipendenza; danni al cuore e alle arterie Azione cancerogena ossidi di azoto, aldeidi, fenoli, ammoniaca, piridina. Azione irritante sui bronchi
54 Epidemiologia dei danni da fumo di tabacco Rapporti tra fumo e stati patologici cause di morte: es. cancro al polmone aumenta parallelamente all aumento del consumo di sigarette studi retrospettivi: frequenza dell abitudine al fumo di malati e di soggetti sani (controllo) dello stesso sesso e della stessa età studi prospettici: soggetti sani suddivisi in fumatori e non fumatori (fumatori suddivisi in relazione al tipo di fumo e alla quantità); negli anni successivi è stata registrata e valutata la Morbosità e la Mortalità per singole cause
55 Mortalità generale più elevata nei fumatori di età compresa tra i anni; Supermortalità (nei singoli gruppi) è in relazione al numero di sigarette fumate e all età di inizio del fumo. Negli anni successivi all abbandono del fumo : diminuzione della mortalità fino ad arrivare (dopo circa 10 anni) a quella dei non fumatori.
56 Analisi dettagliata per singole cause: supermortalità > di incidenza di cancro della laringe, della bocca e dell esofago 80% della supermortalità è dovuta a: cancro al polmone, bronchite ed enfisema, cardiopatia ischemica ed altre malattie del sistema circolatorio. In Italia il fumo di tabacco causa: morti/anno per le patologie ad esso correlabili
57 Azione educativa nella scuola nell ambito familiare Prevenzione del tabagismo interventi legislativi adottati da numerosi paesi In Italia è: proibita la vendita ai minori di 14 anni vietata la pubblicità ai prodotti da fumo vietato fumare in determinati locali e sui mezzi di trasporto In America inoltre: sgravi fiscali ai locali dove è assolutamente vietato fumare
58 Le abitudini che hanno maggiore importanza per i loro riflessi negativi sulla salute sono: - alimentazione eccessiva e squilibrata -sedentarietà -fumo di sigaretta -consumo eccessivo di alcool
59 L alcool La dose protettiva è indicata in 10 ml/die di alcool anidro nelle donne e circa 20 ml/die negli uomini L eccesso di consumo di alcool è correlato con un aumento di rischio per tumori dell orofaringe (60%), dell esofago (60%), di fegato e vie biliari (30%) e del laringe (30%). E documentato l effetto di potenziamento del rischio per la concomitante esposizione a fumo di tabacco
60 ALCOOL Un indagine del 1970 vedeva l Italia al 2 posto fra i Paesi Europei (dopo la Francia) sia come consumo di alcool pro-capite fra i maggiori di 15 anni sia come percentuale di forti bevitori (oltre 150 ml di alcool al giorno) Negli ultimi anni è andato aumentando il consumo di alcool negli altri Paesi Europei: ora l Italia si trova al 5 posto Consumo di piccole quantità (vino o birra) durante i pasti ha un valore alimentare benevolo evitando gli aperitivi superalcolici
61 ALCOOL Valori soglia (oltre i quali sono documentati rischi per la salute): 40 g al giorno per gli uomini 20 g al giorno per le donne Bevitori eccessivi: > 60 g al giorno per gli uomini > 40 g al giorno per le donne Si determina uno stato alcolomania con tolleranza (porta ad aumentare la dose ingerita) e dipendenza bisogno di alcool
62 Assorbimento e distribuzione dell alcool nell organismo ETANOLO: MOLECOLA PICCOLA NEUTRA E IDROSOLUBILE Non richiede digestione o scissione. Assorbita rapidamente nel tratto gastrointestinale per semplice diffusione. 5% nella bocca 15% nello stomaco 80% nell intestino 90% assorbito entro la 1 ora e quindi si ha il tasso max di alcolemia (ritorna a livello basale entro circa 4h)
63 Fattori importanti che influenzano l assorbimento: quantità di alcool ingerito ritmo e frequenza di assunzioni nel tempo concentrazione nelle bevande alcoliche presenza di cibi nello stomaco qualità dei cibi > Quantità di cibo assorbimento rallentato (Prolunga il tempo di svuotamento dello stomaco e diminuisce la superficie di contatto tra mucosa e alcool)
64 Carboidrati: rallentano l assorbimento CO 2 : facilita l assorbimento Etanolo (idrosolubile) torrente ematico tutti i distretti corporei in [ ] pressochè uguale pertanto anche nell aria alveolare. Da qui il test del palloncino che ci permette di valutare la concentrazione alcolica nel sangue arterioso e quindi nel SNC.
65 Effetti sulla salute Se assunto in dosi moderate: ad es. facilita la digestione ed equilibra il metabolismo lipidico. Se ad alte dosi si osservano danni a carico del: SNC (rallentamento dei riflessi, riduzione della capacità di giudizio, edemi, degenerazione cellulare con conseguenti quadri clinici come allucinazione alcolica, delirium tremens ecc) apparato circolatorio (emorragie capillari) apparato digerente ( a livello del cavo orale, esofagiti, ulcere gastriche e duodenali, malassorbimento a livello del tenue)
66 Mortalità alcool correlata L abuso di alcool è in grado di elevare la mortalità per le seguenti cause: alcolismo e psicosi alcolica cirrosi epatica tumori della bocca e del faringe, del laringe, dell esofago e del fegato omicidi suicidi incidenti stradali infortuni sul lavoro e domestici
67 Modalità di prevenzione Tre obiettivi principali 1. Agente (bevande alcoliche meno nocive possibile, lotta alle sofisticazioni, prodotti D.O.C.) 2. Ambiente sociale (evitare la pubblicità degli alcolici, regolamentazione dei punti vendita) 3. Ospite (consapevolezza sui soggetti bevitori della gravità del fenomeno)
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