COLLEGIO DI NAPOLI. Membro designato dalla Banca d'italia. (NA) PICARDI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: (NA) CARRIERO (NA) PARROTTA (NA) BLANDINI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (NA) PICARDI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (NA) QUARTA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore QUARTA FRANCESCO Nella seduta del 05/11/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO In data 4/4/2008 il ricorrente sottoscriveva con un intermediario un contratto di mutuo (successivamente ceduto alla resistente) per l importo lordo complessivo di euro ,00, a fronte di un ricavo netto di euro ,78, da restituire mediante cessione pro-solvendo di 120 quote della retribuzione mensile dell importo di euro 271,00 ciascuna. All atto della stipulazione venivano conteggiati in trattenuta i seguenti importi: euro 2.865,23 quali commissioni del cessionario; euro 1.626,00 quali commissioni agente/mediatore; euro 1.634,82 quali premi assicurativi; euro 250,00 per le spese di istruttoria; euro 14,62 per imposta di bollo. In data 30/9/2012, alla scadenza della 53 a rata, il ricorrente estingueva anticipatamente il finanziamento tramite il pagamento della somma di euro ,88; in ragione proprio dell intervenuta estinzione, veniva decurtato dall intermediario l importo di 146,91 a titolo di rimborso commissioni bancarie. Tale importo veniva reputato insoddisfacente dal cliente, nella convinzione di avere diritto alla restituzione di cifre ben più cospicue, ricomprendenti le quote di commissioni e di premio assicurativo non maturate, da calcolarsi sulla scorta del criterio pro rata temporis. Pag. 2/6

2 Fallito ogni tentativo di composizione bonaria della controversia, il ricorrente si è rivolto al Collegio al fine di voler ordinare all intermediario di rimborsare la somma complessiva di 3.273,47 oltre interessi legali maturati dalla data di estinzione del finanziamento all effettivo saldo, nonché di condannare l intermediario alla rifusione delle spese legali sostenute dal ricorrente, quantificate in 500,00 oltre accessori di legge, o nella diversa misura che dovesse essere equitativamente stabilita. Costituitosi nei termini, l intermediario resistente ha chiesto il rigetto del ricorso, opponendo preliminarmente la propria carenza di legittimazione passiva in merito al domandato rimborso della quotaparte di oneri assicurativi non goduti. DIRITTO Preliminarmente, l intermediario eccepisce la propria carenza di legittimazione passiva in relazione alla richiesta di rimborso del premio assicurativo, in quanto lo stesso dovrebbe essere richiesto direttamente alla compagnia di assicurazione. L eccezione è senz altro da respingere alla luce della disciplina normativa vigente, come da costante giurisprudenza di questo Collegio. Significativamente, v. Collegio ABF Napoli, n. 6159/2014, ove si è chiarito che la domanda di restituzione del premio assicurativo ben può essere rivolta all intermediario collocatore della polizza e, di conseguenza, all eventuale intermediario cessionario del credito, in forza del collegamento negoziale sussistente tra contratto di finanziamento e copertura assicurativa. Il comma 15-quater dell art. 22, l. n. 221 del 2012 (ricognitivo dell art. 49, Reg. ISVAP n. 35 del 2010) prevede che nei contratti di assicurazione connessi a mutui e ad altri contratti di finanziamento, per i quali sia stato corrisposto un premio unico il cui onere è sostenuto dal debitore/assicurato, le imprese, nel caso di estinzione anticipata o di trasferimento del mutuo o del finanziamento, restituiscono al debitore/assicurato la parte di premio pagato relativo al periodo residuo rispetto alla scadenza originaria, calcolata per il premio puro in funzione degli anni e della frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura nonché del capitale assicurato residuo. Il passo che darebbe sostanza alla tesi dell intermediario è quello in cui si afferma che le imprese [assicuratrici, ndr] restituiscono al debitore/assicurato la parte di premio pagato relativo al periodo residuo rispetto alla scadenza originaria [ ]. Va osservato, al riguardo, che leggere tale passo in senso esclusivo (nel senso, cioè, di reputare spettante alle imprese assicuratrici e a nessun altro soggetto la restituzione al debitore/assicurato della parte di premio non maturata) si risolverebbe in un interpretazione eccessivamente restrittiva. Le disposizioni sopra richiamate sono intese non già a identificare il soggetto legittimato alla restituzione, bensì a chiarire una volta per tutte che, in virtù del collegamento negoziale tra contratto di finanziamento e contratto di assicurazione, qualsiasi vicenda che abbia interessato il primo automaticamente si estende al secondo (ex multis, v. le decisioni ABF nn e 1805 del 2013). È quasi superfluo sottolineare che l anticipata estinzione del primo contratto determina il venir meno del rischio oggetto della polizza della mancata restituzione dell importo finanziato, con la conseguenza che il premio corrisposto per intero al momento della stipula del prestito diviene privo della necessaria giustificazione causale per la quota corrispondente alla porzione di rapporto per cui il rischio è cessato: il diritto del cliente alla ripetizione dell indebito in questo caso, oggettivo ex art c.c. n è il naturale effetto. Il descritto collegamento negoziale e, per di più, l avere l intermediario funto da collocatore del prodotto assicurativo, ricevendo il versamento del relativo premio, sono fattori che Pag. 3/6

3 inducono a confermare la tesi dell imponibilità in capo all intermediario-finanziatore dell obbligazione di restituire al cliente gli oneri assicurativi non più dovuti. E a ciò chiaramente non osta la contestazione che l odierna resistente sia soggetto diverso dall originario intermediario-collocatore: l accordo di cessione dei crediti ha fatto sì che il cessionario subentrasse in tutti i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto. Esaurientemente illustrativo, per gli operatori di settore, dovrebbe essere il richiamo all Accordo ABI-Ania del 22 ottobre 2008 ( Linee guida per le polizze assicurative connesse a mutui e altri contratti di finanziamento ), ove è specificato che [n]el caso in cui il contratto di mutuo o di finanziamento venga estinto anticipatamente rispetto all iniziale durata contrattuale ed esso sia assistito da una copertura assicurativa collocata dal soggetto mutuante ed il cui premio sia stato pagato anticipatamente in soluzione unica, [...] il soggetto mutuante restituisce al cliente sia nel caso in cui il pagamento del premio sia stato anticipato dal mutuante sia nel caso in cui sia stato effettuato direttamente dal cliente nei confronti dell assicuratore la parte di premio pagato relativo al periodo residuo per il quale il rischio è cessato. Tale parte è calcolata, per la componente relativa alla copertura assicurativa, in funzione degli anni e frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura nonché del capitale assicurato residuo, e per la componente residua relativa ai costi in proporzione agli anni e frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura. Il soggetto mutuante fornisce al cliente il conteggio dell importo rimborsato. A proposito della superiorità del criterio proporzionale secco su qualsiasi altro criterio eventualmente adoperato in sede di conteggi estintivi dalla banca o dalla compagnia assicuratrice per il calcolo della quota-parte di premio assicurativo non maturato, v. Coll. Coord. n. 6168/2014. Perciò, reputando il contesto maturo per passare al merito, in applicazione del criterio appena menzionato e in armonia con il comma 15-quater dell art. 22, l. cit., il Collegio dichiara l intermediario tenuto a restituire al cliente, a titolo di oneri assicurativi indebiti, la somma di 912,77 (1.634,82*67/120). Rispetto alla diversa (ma strettamente collegata) questione della rimborsabilità pro-quota delle commissioni contrattualmente pattuite e anticipatamente versate dal cliente in un unica soluzione, e che nel caso di specie il contratto risolve in senso radicalmente negativo per il cliente, va rammentato quanto già espresso da questo Collegio nella decisione del 25 giugno 2013, n. 3415: centrale, relativamente alla rimborsabilità delle commissioni, è l art. 125 sexies t.u.b. (introdotto dal d.lgs. n. 141 del 2010), a norma del quale il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l importo dovuto al finanziatore. In tale caso il consumatore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito, pari all importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto. Da ciò deriva che qualsiasi clausola contrattuale che imponga alla controparte consumatrice la limitazione o la negazione di siffatto diritto è da reputarsi vessatoria, poiché istitutiva di un ulteriore e significativo squilibrio tra diritti e obblighi nel rapporto tra professionista e consumatore, quindi nulla. Nel merito, come di consueto, occorre distinguere tra voci di costo a copertura di servizi destinati a trovare attuazione lungo l intera vita del rapporto oppure riferibili alla sola fase preliminare e/o conclusiva del contratto di finanziamento (ex multis, v. decisione ABF Napoli, n. 3330/2014). L art. a1 del contratto porta a giustificazione della commissione del cessionario (per complessivi 2.865,23) la copertura in accezione non solo unitaria e inscindibile ma anche aleatoria delle attività necessariamente preliminari e conclusive del prestito quali, esemplificativamente, [ ] gli oneri per la conversione o convertibilità, da variabile in fisso, del saggio degli interessi o per la copertura del relativo rischio per tutta la durata dell operazione [ ]. Tale voce di costo non certo emblematica sotto il profilo della trasparenza (e che altri Collegi non hanno esitato a reputare nulla per vaghezza: v. ABF Pag. 4/6

4 Milano n. 699 del 2011 e n del 2012) appare riferibile a operazioni e servizi destinati a trovare eventuale compimento (anche) nel corso del rapporto. L impiego dell avverbio esemplificativamente è a significare la non esaustività delle attività ivi elencate. Perciò, a fronte dell opacità rilevata, in linea con un filone interpretativo invalso in seno a questo stesso Collegio (cfr. ABF Napoli, n. 3415/2013), in armonia con l orientamento recentemente espresso dal Collegio di Coordinamento per cui occorre considerare recurring e quindi rimborsabili tutti i costi le cui ragioni siano opacamente manifestati (decisione n. 6167/2014), non essendo stato contrattualmente previsto un valido criterio discretivo tra componente up-front e recurring all interno della commissione del cessionario, si ritiene opportuno che l intermediario, in applicazione della nota regola della proporzione pura al tempo virtualmente mancante alla scadenza naturale del rapporto, rimborsi al ricorrente la quota-parte non maturata per 1.599,75 (2.865,23*67/120), al netto di 146,91 già rimborsati. La medesima censura di insufficiente trasparenza deve essere rivolta all art. a2) del contratto, a proposito delle commissioni agente/mediatore. Decisiva, a riprova dell opacità della clausola, è la locuzione per ogni altra attività dell agente. Peraltro, benché risulti agli atti l intervento di un agente (timbro e firma in calce al contratto), il Collegio non può non rilevare l assenza di prova in merito all effettivo pagamento all agente della cifra sì stabilita. Non potendo escludere che nella detta voce commissionale siano ricompresi servizi destinati a trovare attuazione di là dal momento perfezionativo del contratto, in esecuzione della regola iuris chiarita dal Collegio di coordinamento nella decisione appena rammentata e in applicazione del criterio proporzionale puro, la resistente è tenuta a corrispondere al ricorrente, a titolo di retroversione della quota non maturata di commissioni agente/mediatore, la somma di 907,85 (1.626,00*67/120). Gli interessi sulle somme sì determinate, richiesti dal ricorrente, devono essere dalla resistente corrisposti al saggio legale e a far data dal giorno della domanda. Deve infine essere riconosciuta alla parte consumatrice una somma, equitativamente determinata in 200, a titolo di spese per assistenza difensiva, stante il documentato intervento di un legale di fiducia al fine di vincere le resistenze della controparte. P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio dichiara l intermediario tenuto alla restituzione dell importo complessivo di 3.273,46, oltre interessi legali dalla data del reclamo; dispone altresì il ristoro delle spese per assistenza difensiva nella misura equitativamente determinata di 200,00. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio dichiara l intermediario tenuto alla restituzione dell importo complessivo di 3.273,46, oltre interessi legali dalla data del reclamo; dispone altresì il ristoro delle spese per assistenza difensiva nella misura equitativamente determinata di 200,00. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese Pag. 5/6

5 della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6