Decisione N del 08 settembre 2015

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1 COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: (NA) CARRIERO (NA) CONTE (NA) BLANDINI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (NA) RISPOLI FARINA Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (NA) BARTOLOMUCCI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore BARTOLOMUCCI PIERFRANCESCO Nella seduta del 07/07/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Nel mese di gennaio 2006 il ricorrente stipulava con altro intermediario, nella sua qualità di mandatario dell odierno convenuto, un contratto di finanziamento per l importo complessivo lordo di euro ,00 rimborsabile mediante cessione pro solvendo di quote della retribuzione mensile in ottantaquattro rate da euro 295,00 ciascuna. Al momento della stipula, dall importo erogato venivano detratte le seguenti somme: euro 148,68 a titolo di commissioni bancarie; euro 1.734,60 a titolo di commissioni per l intermediario finanziario ed euro 987,73 a titolo di oneri assicurativi, oltre ad euro 200,00 per spese di istruttoria. Successivamente, nel mese di maggio 2006, il ricorrente stipulava sempre con il medesimo intermediario, per il tramite di una società mandataria, un altro finanziamento, per un importo complessivo lordo di euro ,00 rimborsabile mediante delegazione di pagamento al datore di lavoro in quarantotto rate mensili da euro 265,00. Al momento della stipula, dall importo erogato venivano detratte le seguenti somme: euro 101,76 a titolo di commissioni bancarie; euro 890,40 a titolo di commissioni per l intermediario finanziario ed euro 284,11 a titolo di oneri assicurativi, oltre ad euro 200,00 per spese di istruttoria. Pag. 2/6

2 Entrambi i finanziamenti venivano anticipatamente estinti nel mese di ottobre 2009, in corrispondenza rispettivamente della quarantasettesima e della quarantatreesima rata di ammortamento, sulla base dei conteggi estintivi redatti dall intermediario. Con lettera di reclamo, inviata per il tramite di un legale di fiducia, il ricorrente chiedeva il rimborso della quota non maturata delle varie voci di costo connesse ad entrambi i finanziamenti (nonché di un ulteriore finanziamento estinto nel 2004), oltre al pagamento degli interessi legali e alla refusione delle spese di assistenza difensiva quantificate in euro 500,00. In riscontro al reclamo, l intermediario informava di aver disposto il rimborso delle quote non maturate delle voci di costo relative ad entrambi i prestiti, per l importo complessivo di euro 908,38, calcolato in applicazione del criterio proporzionale alla vita residua dei due finanziamenti anticipatamente estinti. Quanto alle commissioni di intermediazione relative alla cessione, rilevava che queste fossero state corrisposte a fronte di attività non soggette a maturazione nel tempo e, quindi, non rimborsabili. Insoddisfatto del riscontro ottenuto, il ricorrente adiva questo Arbitro per reiterare, dopo aver ritenuto soddisfatte solo in parte le proprie ragioni in conseguenza della disponibilità offerta dall intermediario, le proprie richieste restitutorie: in particolare chiedeva, previa declaratoria di nullità del contratto di mediazione stipulato in violazione dell art. 11 provv. UIC dell aprile 2005, l integrale restituzione della commissione di intermediazione in relazione ad entrambi i finanziamenti (ovvero, in via subordinata il rimborso proporzionale), oltre alla quota non maturata delle altre voci di costo (comprese le spese di istruttoria e le penali per estinzione anticipata), per il complessivo importo di euro 2.887,06, nonché il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito. Il tutto oltre al pagamento degli interessi legali e alla rifusione delle spese di assistenza difensiva. Costituitosi ritualmente, l intermediario convenuto, eccepiva preliminarmente l irricevibilità della domanda di restituzione integrale delle commissioni di intermediazione per asserita nullità della clausola, trattandosi di contratti sottoscritti nel 2006 e, dunque, esclusi dalla cognizione temporale dell ABF. In ordine alla subordinata istanza di rimborso proporzionale delle commissioni, confermava di aver riconosciuto al ricorrente l ulteriore importo complessivo di euro 1.225,48, comprensivo degli interessi legali. Quanto alle spese di istruttoria invocava la natura up front delle attività ad esse connesse, ritenendo dunque come non dovuto alcun rimborso; parimenti con riferimento alle penali per anticipata estinzione, applicate conformemente alle previsioni contrattuali. Chiedeva pertanto che fosse dichiarata la cessazione della materia del contendere, dovendosi ritenere inammissibili o comunque rigettando le altre domande. DIRITTO La domanda proposta dal ricorrente è relativa al riconoscimento del proprio diritto alla integrale restituzione della commissione di intermediazione a causa della violazione della forma scritta del contratto di mediazione, prescritta a pena di nullità dal provvedimento UIC del Di contro, l intermediario resistente ha eccepito l irricevibilità del ricorso poiché esso tenderebbe all accertamento di un vizio genetico relativo ad un contratto sottoscritto nel 2005 e, dunque, in un periodo che non rientra nella competenza temporale di questo Arbitro. Pag. 3/6

3 Pur dovendo ritenere fondata la spiegata eccezione, posto che le Disposizioni che regolano il presente procedimento identificano nel 1 gennaio 2009 il dies a quo in relazione al quale si spiega la cognizione dell ABF (cfr, Sez. I, par. 4), il Collegio ritiene che la domanda possa essere decisa nel merito, in ragione della sua liquidità e, conseguentemente, debba essere rigettata. In relazione a siffatta doglianza, il Collegio di coordinamento di questo Arbitro ha precisato che effettivamente il Provvedimento dell UIC del 29/04/2005, emanato ai sensi dell art. 5 comma 1 del D.P.R. n. 287/2000, stabilisce che il contratto debba rivestire forma scritta dato che la mediazione sarebbe avvenuta tramite l attività di un intermediario finanziario ex art. 106 TUB., ma poiché il contratto è stato eseguito e risulta documentalmente che la provvigione mediatizia è stata pagata, la pretesa nullità del contratto è solo il presupposto di una normale azione di ripetizione dell indebito, la quale non può che svolgersi nei confronti del mediatore stesso. Non sussiste infatti alcuna fonte idonea a configurare l assunzione di una responsabilità dell intermediario per l ipotesi di invalidità del contratto di mediazione; né a tale fine sarebbe idoneo configurare l ipotesi del collegamento negoziale perché i contratti collegati rimangono contratti distinti ed il collegamento istituisce solo la loro interdipendenza conferendo una regolamentazione unitaria delle vicende relative alla permanenza del vincolo contrattuale, per cui essi simul stabunt, simul cadent (Cfr. Cass. civ., sez. III, , n. 7255); eventualità che nel caso non sarebbe di alcuna utilità per la ricorrente. Diverso sarebbe stato il caso se a suo tempo il cliente, sulla base del difetto di forma scritta del contratto di mediazione, avesse chiesto, o ingiunto, all intermediario di non procedere al pagamento della provvigione a favore del mediatore stesso. Ma una volta che l intermediario a ciò delegato abbia provveduto al pagamento suddetto, l azione di ripetizione dell indebito, fondata sul difetto di forma scritta ad substantiam del contratto che è relativo solo al cliente ed al mediatore, non può rivolgersi nei confronti del solo intermediario che nella fattispecie ha assunto il ruolo di mandatario del cliente, perché diviene palese il difetto di legittimazione passiva del soggetto convenuto. Perciò la domanda principale formulata dalla ricorrente a questo riguardo non può accogliersi. Il ricorrente, tuttavia, ha chiesto in via subordinata la restituzione in misura proporzionale delle stesse commissioni, ritenendo che il mancato rimborso della quota non maturata di tali commissioni si ponga in contrasto con il principio di equa riduzione del costo del finanziamento anticipatamente estinto rispetto al termine convenuto, in violazione dell art. 125-sexies t.u.b. Nel determinare la sussistenza del relativo diritto, fondato sull art. 125-sexies t.u.b., la giurisprudenza uniforme dell ABF anche anticipando in parte le determinazioni assunte nel 2009 e nel 2011 dalla Banca d Italia ha inteso stabilire il rimborso delle quote soggette a maturazione nel tempo (cc.dd. recurring) che a causa dell estinzione anticipata del prestito costituirebbero un attribuzione patrimoniale in favore del finanziatore ormai priva della necessaria giustificazione causale; di contro, ha confermato la non rimborsabilità delle voci di costo relative alle attività preliminari e prodromiche alla concessione del prestito, integralmente esaurite prima della eventuale estinzione anticipate (cc.dd. up front). Alla luce del richiamato principio, la stessa Autorità di vigilanza con le citate istruzioni ha inteso porre grande rilievo sulle modalità di redazione dei testi contrattuali, nella parte destinata alla descrizione della natura delle attività remunerate dai soggetti finanziati, mediante la corresponsione delle relative commissioni: ciò non solo al fine di rendere edotti i consumatori dei costi effettivi connessi alle operazioni di prestito, ma anche al fine di rendere più agevole l identificazione e la successiva quantificazione delle quote retrocedibili in caso di estinzione anticipata. Pag. 4/6

4 Si tratta, in altri termini, di un esplicazione dei generali principi di tutela del consumatore, volti alla trasparenza delle condizioni del contratto, desumibili dalle norme generali: le indicazioni della Banca d Italia, rivolte agli operatori del settore della cessione del quinto, sono dunque meramente esplicative di una disciplina già riveniente dall ordinamento. Ciò premesso, dall esame della documentazione contrattuale offerta in comunicazione dalle parti in relazione ad entrambi i finanziamenti (identici sul punto) emerge che le commissioni per l intermediario incaricato e le commissioni bancarie siano riferibili ad attività di natura eterogenea, non tutte riconducibili alla fase preliminare alla concessione del prestito, ovvero per converso al suo svolgimento e, di conseguenza, debba essere riconosciuto il diritto del ricorrente alla restituzione della quota non maturata delle stesse. Al riguardo, non sfugge tuttavia che l intermediario dapprima in riscontro al reclamo e successivamente, anche a causa di un errore nel conteggio delle rate residue relative alla cessione abbia già retrocesso la quota non maturata di tutte queste voci di costo, in relazione ad entrambi i finanziamenti; pertanto, rilevato che il metodo di calcolo adottato è quello proporzionale, alcun ulteriore rimborso può essere disposto a favore del ricorrente. Alla medesima conclusione deve pervenirsi con riguardo ai premi anticipatamente corrisposti in occasione della stipula dei due prestiti, anch essi rimborsati pro quota dall intermediario resistente. Residuano, dunque, le domande relative al rimborso della quota non maturata delle spese di istruttoria, nonché la ripetizione delle commissioni di anticipata estinzione. Quanto alle prime, dall esame della documentazione contrattuale emerge che esse siano state corrisposte a fronte dello svolgimento di eterogenee attività, in parte soggette a maturazione nel tempo (quali quelle necessarie alla tempestiva esecuzione del servizio: cfr. lett. a3 di entrambi i contratti), dovendosi così riconoscere il diritto del ricorrente al rimborso dell importo di euro 88,09 con riferimento alla cessione e di euro 20,80 con riferimento alla delegazione. Quanto alle seconde, deve rilevarsi che la penale per la cessione è stata commisurata in euro 101,74, a fronte di un capitale residuo di euro ,84; pertanto alcuna censura può essere mossa all intermediario resistente, essendo la misura di tale onere coerente con quanto disposto dalla legge. Al contrario, per quanto riguarda il contratto di finanziamento mediante delegazione, la penale è stata corrisposta in euro 40,00 i.e. nella misura minima contrattualmente convenuta che risulta comunque superiore all 1% del capitale residuo al momento dell estinzione anticipata, in spregio di quanto disposto dalla legge e dal contratto; pertanto deve essere riconosciuto il diritto del ricorrente ad ottenerne la restituzione. Deve, invece essere rigettata la domanda risarcitoria, in assenza di qualsivoglia riscontro probatorio in ordine all asserito nocumento subito, tanto di ordine patrimoniale, quanto di ordine morale. Il Collegio dispone che sulle somme così riconosciute vadano computati gli interessi al tasso legale, a far data dal reclamo. Dispone altresì la rifusione delle spese di assistenza difensiva, da intendersi quale una delle componenti del ristoro complessivamente riconosciuto il favore del ricorrente, nella misura equitativamente determinata in euro 100,00. P.Q.M. In parziale accoglimento del ricorso, il Collegio dichiara l intermediario tenuto alla restituzione dell importo complessivo di 148,89, oltre interessi legali dalla data del Pag. 5/6

5 reclamo; dispone altresì il ristoro delle spese per assistenza difensiva nella misura equitativamente determinata di 100,00. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6