Decisione N del 05 dicembre 2014

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) SIRENA (RM) ROSSI (RM) MELI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) MARINARO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore CARATELLI MASSIMO Nella seduta del 26/09/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La controversia verte sulla richiesta di rimborso del rateo relativo alle commissioni finanziarie, e di quelle di intermediazione e assicurative connesse a un prestito contro cessione del quinto dello stipendio accordato da un terzo istituto, il cui credito è stato successivamente ceduto alla resistente. In particolare, in data 20 marzo 2009, il ricorrente sottoscriveva con una società finanziaria, un contratto di cessione del quinto dello stipendio, dell importo lordo di euro ,00 e con un netto erogato di euro ,25, da estinguersi con il pagamento di 120 rate mensili di euro 275,00 cadauna. Il prestito prevedeva, tra i costi a carico del cliente: commissioni finanziarie e di intermediazione, per euro 9.347,74 (lett. A, a1 e a2 del contratto); costi assicurativi, per euro 657,75 (lett. A, a4). Pag. 2/7

2 Il credito inerente il contratto veniva ceduto pro-soluto alla convenuta, con notifica a mezzo raccomandata recapitata il 31 gennaio 2012 al datore di lavoro del mutuatario. In data 7 marzo 2013, su richiesta del ricorrente, è stato rilasciato dall intermediario convenuto un conteggio di estinzione anticipata: i) con un importo a saldo di euro ,06; ii) numero 72 rate mensili ancora non scadute; iii) deduzione pro-quota delle commissioni non maturate per euro 115,20; iv) un debito residuo, ad aprile 2013, pari a euro ,03. Nello stesso mese il cliente provvedeva a versare l importo conteggiato a estinzione del prestito. Successivamente, in data 30 ottobre 2013, parte attrice inoltrava formale reclamo alla resistente chiedendo, in primo luogo, il rimborso, per euro 394,65, della parte non ancora goduta del premio assicurativo. L istante eccepiva, al contempo, l opacità informativa delle clausole contrattuali inerenti le commissioni addebitate. Egli invocava, pertanto, la ripetizione dell intero ammontare delle commissioni proporzionato per le mensilità del finanziamento con scadenza oltre la data di estinzione, per un importo di euro 5.493,44, tenuto conto di quanto già detratto in sede di conteggio estintivo. Da ultimo, il cliente richiedeva la restituzione di eventuali rate considerate insolute e pervenute dopo l estinzione del prestito. Il reclamo veniva riscontrato dall istituto di credito con lettere datate 8 e 19 novembre Nelle missive la convenuta evidenziava, prima di tutto, che il ricorrente aveva già beneficiato, in occasione del conteggio estintivo, del rimborso di quota parte delle commissioni. Quanto al residuo importo delle stesse, la resistente chiariva trattarsi di prestazioni up-front, afferenti ai costi di impianto della pratica, quindi non ripetibili in caso di estinzione anticipata. In ordine al premio assicurativo non goduto, l istituto di credito invitava la controparte a rivolgere la richiesta di rimborso alla compagnia assicurativa, referente [ ] del contratto in parola, della quale, per [ ] comodità, forniva i recapiti. Ritenendo non soddisfatte le proprie istanze, con ricorso pervenuto il 30 aprile 2014, il ricorrente - con l assistenza dell avvocato - reitera le lamentele già espresse, e chiede il versamento delle somme richieste in fase di reclamo, per complessivi euro 5.888,09, oltre ad interessi legali, a fronte delle commissioni e degli oneri assicurativi ancora non rimborsati. L istante invoca, altresì, la ripetizione delle spese di assistenza difensiva, che quantifica in euro 500,00, come da nota spese prodotta in atti. Al ricorso replica l intermediario. La convenuta ribadisce, prima di tutto, la propria carenza di legittimazione passiva per quanto riguarda la restituzione di quota parte del premio. L istituto di credito precisa, inoltre, che la sottoscrizione del contratto è avvenuta antecedentemente alla data di pubblicazione della Comunicazione della Banca d Italia del novembre 2009 in tema di cessione del quinto dello stipendio e operazioni assimilate, così come all entrata in vigore del decreto legislativo n. 141/2010 introduttivo dell art sexies del TUB. Di conseguenza, tutti i presidi di informazione - quali la descrizione delle voci di spesa che concorrevano al costo del finanziamento, nonché la suddivisione degli importi relativi alle commissioni in spese up-front e recurring -, a detta della resistente, non possono essere desunti dal contratto, che risulta redatto secondo i canoni di trasparenza vigenti alla data di stipula. L intermediario, al contempo, evidenzia di aver conteggiando l equo rimborso applicando la medesima politica di gestione adottata in origine da parte del terzo istituto cui la resistente è subentrata nella titolarità dei diritti e obblighi. Nel caso di specie, l importo stornato in fase di estinzione è stato, dunque Pag. 3/7

3 calcolato pro quota, riscostruendo in [euro] 192,00 il totale delle commissioni recurring sulla pratica in oggetto. Tutto ciò premesso, la convenuta ritiene che nessuna responsabilità o violazione possa essergli contestata, e chiede dunque all Arbitro il rigetto di ogni pretesa prospettata dal cliente, compresa l istanza di ripetizione delle spese per assistenza difensiva, a detta dell istituto, non dovute giacché il Collegio non necessita di apposita rappresentanza professionale per essere adito. DIRITTO In via preliminare, si deve disattendere l eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dall intermediario resistente, con riferimento alla domanda di restituzione di quota parte degli oneri assicurativi corrisposti anticipatamente dall odierna ricorrente. L accordo Abi - Ania del 22 ottobre 2008, denominato Linee guida per le polizze assicurative connesse a mutui e altri contratti di finanziamento, cui fa riferimento anche la resistente, si limita a ribadire quanto già noto in relazione all obbligo restitutorio dell assicuratore in caso di estinzione anticipata del finanziamento protetto da apposita polizza, ma non prevede che la relativa responsabilità rivesta natura esclusiva con il conseguente venir meno del solidale coinvolgimento dell intermediario, giusto il rapporto di accessorietà della polizza rispetto al contratto di prestito. Né in tal senso dispone il più recente comma 15-quater dell art. 22 del d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni dalla Legge n. 221/2012, applicabile alla specie ai sensi del successivo comma 15-septies: in tal senso si è pronunciato il Collegio di coordinamento di questo Arbitro nelle decisioni n del 22 settembre 2014 e n del 21 giugno L eccezione pregiudiziale è, pertanto, infondata. Quanto alla richiesta di storno della parte non ancora maturata dei costi e oneri pagati anticipatamente, è opportuno anzitutto rammentare che l estinzione del prestito è avvenuta ad aprile 2013, per cui è da ritenersi applicabile il disposto dell art. 125-sexies del TUB, introdotto dal d.lgs. n. 141/2010, in base al quale Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l importo dovuto al finanziatore. In tal caso il consumatore ha diritto a una riduzione, dal finanziatore, del costo totale del credito, pari all importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto. Infatti, in conformità all orientamento già espresso da questo Collegio sul punto (v. Dec. n del 25 luglio 2013), deve ritenersi che non rileva che tale disposizione sia entrata in vigore in epoca successiva alla data di stipulazione del contratto (20 marzo 2009), posto che il principio di irretroattività non impedisce che la legge nuova si applichi alla disciplina dei rapporti (nel cui ambito si collocano anche le vicende estintive) che, pur avendo avuto origine sotto il vigore della legge abrogata, siano destinati a durare ulteriormente (Cassazione n. 267 del 15 gennaio 1996; n del 31 marzo 1983) e ne modifichi l assetto con effetto ex nunc, vale a dire dal momento della sua entrata in vigore (Cass. n. 831 del 28 gennaio 1998; n del 28 marzo 2002; n del 31 gennaio 2006). Né d altro canto è revocabile in dubbio che la disciplina del credito al consumo, di cui il citato art. 125-sexies costituisce parte integrante, si applichi anche ai prestiti concessi, come nel caso di specie, a fronte della cessione del quinto dello stipendio o della delegazione di pagamento. Pag. 4/7

4 Quest ultima disposizione non può dirsi del resto propriamente innovativa. Invero, il testo previgente dell art. 125 TUB già prevedeva, in caso di estinzione anticipata, il diritto del beneficiario del finanziamento a un equa riduzione del costo complessivo del credito secondo modalità che, in mancanza della delibera Cicr cui il legislatore aveva fatto rinvio, continuavano a essere, in virtù del criterio di ultrattività accolto dall art. 161, comma 5, delle stesso decreto, quelle stabilite dal d.m. 8 luglio 1992, che limitavano il concorso agli oneri del beneficiario del finanziamento a quelli maturati fino alla data di estinzione. Già prima dell entrata in vigore dell articolo 125-sexies citato, la Comunicazione della Banca d Italia del 10 novembre 2009, in tema di cessione del quinto dello stipendio e operazioni assimilate, aveva chiarito che in caso di estinzione anticipata del finanziamento l intermediario dovrà restituire, nel caso in cui tutti gli oneri relativi al contratto siano stati pagati anticipatamente dal consumatore, la relativa quota non maturata. E tale orientamento dell Autorità di vigilanza è stato ulteriormente ribadito con la Comunicazione del 7 aprile 2011, nella quale si sollecita la generalità degli intermediari attivi nel comparto della CQS a migliorare i documenti di trasparenza, attraverso la chiara ripartizione delle commissioni percepite anticipatamente dagli intermediari tra quote up-front e recurring. Queste ultime, in quanto soggette a maturazione, saranno ristorate, per la quota non ancora maturata, in caso di estinzione anticipata. Ciò posto, è ragionevole supporre che l ammontare dei rimborsi dovuti al ricorrente vada calcolato contemplando gli importi trattenuti dalla convenuta a titolo di commissioni finanziarie e di intermediazione. Per convincersene, basta considerare che, alla stregua di un consolidato orientamento dell ABF, recentemente ribadito dal Collegio di Coordinamento, si ritiene che, in assenza di una chiara e congrua ripartizione nel contratto tra oneri e costi up-front e recurring, l intero importo di ciascuna delle suddette voci debba essere considerato soggetto a maturazione nel corso dell intero svolgimento del rapporto negoziale (cfr. Dec. n del 22 settembre 2014). A nulla varrebbe richiamarsi, in contrario, alle clausole contrattuali che ne escludano la ripetibilità in caso di estinzione anticipata: trattandosi di obbligo che trova fondamento in una norma derogabile solo in senso più favorevole al cliente (art. 127, comma 1, TUB), a dette clausole non potrebbe infatti essere riconosciuto, a tali fini, alcun effetto. Nel caso in esame, è lo stesso intermediario, nelle proprie controdeduzioni, ad affermare che dalle informazioni contenute in contratto non si possa risalire alla suddivisione delle singole voci di costo. Ne deriva, pertanto, che l intero importo dei suddetti oneri debba essere preso in considerazione al fine della individuazione della quota parte da rimborsare al cliente. Nella richiamata decisione, il Collegio di Coordinamento ha, altresì, ribadito che, in riferimento ai costi recurring, l importo da rimborsare vada equitativamente stabilito secondo un criterio proporzionale ratione temporis (in base al quale l ammontare complessivo delle spese viene suddiviso per il numero complessivo delle rate e poi moltiplicato per il numero delle rate residue), giacché trattasi di corrispettivi allo svolgimento di attività amministrative il cui costo, al netto di fattori esogeni, è costante in pendenza di rapporto. Non è, altresì, revocabile in dubbio che l onere economico del contratto di assicurazione, per il collegamento funzionale che lega tale contratto a quello di finanziamento, debba essere annoverato tra i costi del credito presi in considerazione dall art. 125-sexies, comma 1, TUB ai fini della determinazione del diritto di rimborso del cliente. Il venir meno del rischio di mancato pagamento delle rate del debito scioglie, Pag. 5/7

5 difatti, ex lege il contratto di assicurazione conformemente al dettato dell art c.c.. Ciò comporta che la parte di premio relativa al periodo successivo alla data di estinzione anticipata sia priva di causa, e vada pertanto restituita (cfr. Dec. n del 22 settembre 2014; n del 25 luglio 2013). La ripetibilità di tali oneri viene più recentemente confermata dal già richiamato d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, in relazione proprio al costo delle polizze connesse a finanziamenti. Il citato provvedimento, convertito con modificazioni dalla Legge n. 221/2012, all art. 22, comma 15-quater, stabilisce infatti che Nei contratti di assicurazione connessi a mutui e ad altri contratti di finanziamento, per i quali sia stato corrisposto un premio unico il cui onere è sostenuto dal debitore/assicurato, le imprese, nel caso di estinzione anticipata [ ], restituiscono [a quest ultimo] la parte di premio pagato relativo al periodo residuo rispetto alla scadenza originaria. Tale quota va calcolata per il premio puro in funzione degli anni e della frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura nonché del capitale assicurato residuo. Il successivo comma 15-quinquies, per di più, impone che le condizioni di assicurazione riportino i criteri e le modalità per la definizione del rimborso, incluso l importo trattenuto per le spese amministrative effettivamente sostenute per l emissione del contratto e per il rimborso del premio. Previsioni assai simili sono ripetute nel Regolamento Isvap n. 35 del 26 maggio Tutto ciò premesso, a seguito di estinzione anticipata del finanziamento, non sarebbe illegittimo, né irrazionale quantificare l equa riduzione degli oneri assicurativi ponderando il rimborso della quota del premio in funzione del capitale residuo assicurato, purché l applicazione di tale criterio di rimborso sia espressamente enunciata in contratto. In assenza come nel caso in esame di una siffatta previsione, ritiene codesto Arbitro, aderendo anche a un orientamento recentemente espresso dal Collegio di Coordinamento, che sia ragionevole quantificare il diritto di rimborso del cliente applicando ai premi versati il principio di competenza economica, posto che si tratta di costi che maturano in ragione del tempo, e che di conseguenza sono da rilevare pro rata temporis (cfr. Dec. n del 22 settembre 2014; n del 21 giugno 2013). Alla stregua di tali principi, questo Collegio ritiene che le quote di spese e oneri di cui il ricorrente ha diritto al rimborso siano quelle risultanti dai seguenti conteggi: Contratto n. ***032 Importo contrattualmente previsto Importo rimborsato Importo aggiuntivo spettante al ricorrente sulla base del criterio di calcolo temporale Commissioni finanziarie e di 9.347,74 115, ,44 (1) intermediazione (euro) Costi assicurativi (euro) 657, ,65 (2) TOTALE sul contratto (euro) 5.888,09 (3) (1) {[(9.347,74/120)x72]-115,20} = euro 5.493,44 (rimborso pro quota delle commissioni finanziarie e di intermediazione; importo al netto di quanto già detratto in occasione della richiesta di estinzione anticipata) (2) [(657,75/120)x72] = euro 394,65 (rimborso pro quota delle spese assicurative; importo non rimborsato in sede di estinzione anticipata) (3) (5.493,44+394,65) = euro 5.888,09 (importo da restituire al cliente) Pag. 6/7

6 In base alle considerazioni su illustrate, il Collegio accoglie quindi il ricorso e per l effetto dispone che l intermediario provveda all ulteriore rimborso a favore del ricorrente di spese e oneri dovuti in relazione alle quote non maturate, che liquida in complessivi euro 5.888,09, oltre interessi legali dalla data del reclamo al saldo. Appare meritevole di accoglimento, altresì, l istanza di liquidazione delle spese di assistenza legale sub specie di danno patrimoniale subito dal cliente per effetto dell illegittima condotta dell intermediario, che si liquidano in via equitativa in euro 250,00. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso e per l effetto condanna l intermediario al pagamento della somma di euro 5.888,09 in favore del ricorrente, oltre interessi legali dalla data del reclamo al saldo. Dispone altresì che l intermediario corrisponda al ricorrente la somma di euro 250,00 a titolo di ristoro delle spese di assistenza legale. Respinge ogni ulteriore domanda. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7