IL COLLEGIO DI ROMA. Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Avv. Bruno De Carolis Prof. Avv. Pietro Sirena Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Prof. Massimo Caratelli Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario [Estensore] Prof. Avv. Maddalena Rabitti Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 30/09/2013 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO La controversia verte sulla richiesta di rimborso del rateo relativo alle commissioni finanziarie, e di quelle accessorie e assicurative connesse a un prestito contro cessione del quinto dello stipendio accordato dalla convenuta. In particolare, in data 23 aprile 2009, il ricorrente sottoscriveva un contratto di cessione del quinto dello stipendio per un capitale lordo mutuato pari a euro ,00 e un netto erogato di euro 8.857,66, da estinguersi con il pagamento di 72 rate mensili di euro 188,00 cadauna. Il prestito prevedeva, tra i costi a carico del cliente: commissioni finanziarie, per euro 940,20 (lett. C del contratto); commissioni accessorie, per euro 778,32 (lett. D); spese di istruttoria, per euro 300,00 (lett. E); costi assicurativi, per euro 713,61 (lett. G e H). Pag. 2/7

2 A novembre 2012, su richiesta del ricorrente, è stato rilasciato dall intermediario un conteggio di estinzione anticipata: i) con un importo a saldo di euro 5.347,50; ii) numero 29 rate mensili ancora non scadute; iii) deduzione pro-quota di commissioni finanziarie per euro 165,28; iiv) un debito residuo, al 30 novembre 2012, pari a euro 5.452,00. Nello stesso mese il cliente provvedeva a versare l importo conteggiato a estinzione del prestito. Successivamente, in data 13 dicembre 2013, il ricorrente inoltrava via raccomandata formale reclamo all intermediario, chiedendo il rimborso - per complessivi euro 814,31, oltre agli interessi al tasso legale - della parte non ancora maturata dei costi e oneri pagati anticipatamente, a fronte di commissioni e provvigioni, nonché del premio assicurativo. Il reclamo veniva riscontrato dall intermediario con nota del 28 gennaio Nella comunicazione l istituto di credito riconosceva al ricorrente l ulteriore somma di euro 216,41, risultato del rimborso proporzionale ratione temporis delle commissioni finanziarie previste in contratto. La convenuta allegava alla lettera copia dell assegno circolare emesso a favore del cliente. Con riferimento alla richiesta di restituzione delle commissioni accessorie, parte resistente osservava che tali somme erano state riconosciute alla rete di vendita esterna (agenti in attività finanziaria, mediatori creditizi, intermediari finanziari o banche) per lo svolgimento di una serie di concrete attività preliminari e contestuali alla conclusione del contratto e, pertanto, per la loro stessa natura, non potevano essere rimborsate. L intermediario negava, altresì, la restituzione di quota parte degli oneri assicurativi giacché somme interamente versate alla Compagnia, alla quale il cliente avrebbe dovuto rivolgersi per l eventuale ristorno. Ritenendo non soddisfatte le proprie istanze, con ricorso pervenuto il 19 aprile 2013, il ricorrente - con l assistenza di un associazione di consumatori - reitera le lamentele già espresse, e chiede il versamento di ulteriori euro 600,91 a fronte delle commissioni accessorie e degli oneri assicurativi ancora non rimborsati, oltre agli interessi al tasso legale da calcolarsi a partire dal giorno dell estinzione anticipata del finanziamento. Il cliente avanza, inoltre, richiesta di rimborso delle spese per la redazione e presentazione del ricorso, per euro 400,00. Nella comunicazione, parte attrice contesta la mancanza di chiarezza e trasparenza del contratto, nonché lo scarso dettaglio delle condizioni praticate sul prestito, che - a suo dire - includerebbero eterogenee causali di spesa, non [ ] tutte riferibili ad attività prodromiche alla conclusione ed erogazione del prestito. Pag. 3/7

3 Al ricorso replica l intermediario, eccependo l improcedibilità in quanto società cancellata in data 6 maggio 2013 dagli elenchi di vigilanza ex artt. 106 e 107 del TUB. DIRITTO In via preliminare, deve affermarsi che l eccezione sollevata dall intermediario resistente, in ordine all improcedibilità del ricorso in quanto società cancellata dagli elenchi di vigilanza, non coglie nel segno. Rileva, infatti, a tale proposito il Collegio che l intermediario resistente alla data di presentazione del ricorso (aprile 2013) risultava iscritto nell elenco speciale ex art. 107 TUB, ed è stato solo nelle more cancellato da detto elenco, con decorrenza 6 maggio L eccezione pregiudiziale è, pertanto, infondata. Quanto al merito della controversia, si deve premettere che l estinzione del prestito è avvenuta a novembre 2012, per cui è da ritenersi applicabile il disposto dell art. 125-sexies del TUB, introdotto dal D.lgs. n. 141/2010, in base al quale Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l importo dovuto al finanziatore. In tal caso il consumatore ha diritto a una riduzione, dal finanziatore, del costo totale del credito, pari all importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto. Non rileva, infatti, che tale disposizione sia entrata in vigore in epoca successiva alla data di stipulazione del contratto (23 aprile 2009), posto che il principio di irretroattività non impedisce che la legge nuova si applichi alla disciplina dei rapporti (nel cui ambito si collocano anche le vicende estintive) che, pur avendo avuto origine sotto il vigore della legge abrogata, siano destinati a durare ulteriormente (Cass. 15 gennaio 1996, n. 267; 31 marzo 1983, n. 2351) e ne modifichi l assetto con effetto ex nunc, vale a dire dal momento della sua entrata in vigore (Cass. 28 gennaio 1998, n. 831; 28 marzo 2002, n. 4490; 31 gennaio 2006, n. 2140). Né d altro canto è revocabile in dubbio che la disciplina del credito al consumo, di cui il citato art. 125-sexies costituisce parte integrante, si applichi anche ai prestiti concessi, come nel caso di specie, a fronte della cessione del quinto dello stipendio o pensione. Quest ultima disposizione non può dirsi del resto propriamente innovativa. Invero, il testo previgente dell art. 125 TUB già prevedeva, in caso di estinzione anticipata, il diritto del beneficiario del finanziamento a un equa riduzione del costo complessivo del credito Pag. 4/7

4 secondo modalità che, in mancanza della delibera CICR cui il legislatore aveva fatto rinvio, continuavano ad essere, in virtù del criterio di ultrattività accolto dall art. 161, comma 5, delle stesso decreto, quelle stabilite dal D.M. 8 luglio 1992, che limitavano il concorso agli oneri del beneficiario del finanziamento a quelli maturati fino alla data di estinzione. Già prima dell entrata in vigore dell articolo citato, la Comunicazione della Banca d Italia del 10 novembre 2009, in tema di cessione del quinto dello stipendio e operazioni assimilate, aveva chiarito che in caso di estinzione anticipata del finanziamento l intermediario dovrà restituire, nel caso in cui tutti gli oneri relativi al contratto siano stati pagati anticipatamente dal consumatore, la relativa quota non maturata. E tale orientamento dell Autorità di vigilanza è stato ulteriormente ribadito con la Comunicazione del 7 aprile 2011, nella quale si sollecita la generalità degli intermediari attivi nel comparto della CQS a migliorare i documenti di trasparenza, attraverso la chiara ripartizione delle commissioni percepite anticipatamente dagli intermediari tra quote up-front e recurring. Queste ultime, in quanto soggette a maturazione, saranno ristorate, per la quota non ancora maturata, in caso di estinzione anticipata. Non è revocabile in dubbio che l onere economico del contratto di assicurazione, per il collegamento funzionale che lega tale contratto a quello di finanziamento, debba essere annoverato tra i costi del credito presi in considerazione dall art. 125-sexies, comma 1, TUB ai fini della determinazione del diritto di rimborso del cliente. Passando al merito della retrocessione delle commissioni finanziarie e accessorie, il Collegio ritiene opportuno richiamare la norma di generale applicazione secondo cui lo scioglimento di un rapporto prima del termine pattuito dalle parti comporta sì l impossibilità di ripetere le prestazioni già eseguite, ma con il solo limite che esse si trovino in rapporto di corrispettività con le prestazioni eseguite dalla controparte. Tale norma, imperativa alla luce del principio che non consente attribuzioni patrimoniali in difetto di causa, determina la nullità, ai sensi dell art del codice civile, di qualsiasi clausola contrattuale eventualmente con essa contrastante (cfr. Decisione n. 349 del 22 febbraio 2011; 267 del 7 febbraio 2011). Ciò posto, nel caso di specie l addebito delle provvigioni si fonda su clausole contrattuali che il Collegio giudica dotate di formulazione sommaria quanto scarsamente significativa. Nessun dettaglio è, infatti, riportato nel contratto in relazione ai costi praticati e alle causali delle voci di spesa. Il Collegio ritiene, pertanto, che le relative clausole non assolvano Pag. 5/7

5 l onere di provare la reale rispondenza dell addebito a una qualche prestazione resa, sono quindi affette da nullità relativa, e non risultano dunque opponibili al ricorrente. Da ciò deriva che anche le commissioni finanziarie e quelle accessorie debbono essere computate ai fini della riduzione prevista dall art. 125-sexies, comma 1, TUB, sia pure per una ragione diversa da quella posta a fondamento delle altre pretese restitutorie. Il necessario rispetto del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato impone, tuttavia, che il rimborso, anche in tal caso, dovrà essere disposto, in questa sede, solo per la parte riferibile alle rate non ancora maturate alla data di estinzione del finanziamento. Alla stregua di tali principi, e sulla base di un consolidato orientamento dell ABF (cfr. Decisione n del e Decisione n del ), si ritiene pertanto che: a) siano rimborsabili, per la parte non maturata, le commissioni bancarie-finanziarie così come le commissioni di intermediazione, oltre al premio assicurativo; b) in assenza di una chiara ripartizione nel contratto tra oneri e costi up-front e recurring - come è nel caso in esame -, l intero importo di ciascuna delle suddette voci deve essere preso in considerazione al fine della individuazione della quota parte da rimborsare; c) l importo da rimborsare viene equitativamente stabilito secondo un criterio proporzionale ratione temporis, tale per cui l importo complessivo di ciascuna delle suddette voci viene suddiviso per il numero complessivo delle rate e poi moltiplicato per il numero delle rate residue; d) l intermediario è tenuto alla restituzione a favore del cliente di tutte le suddette voci rimborsabili, incluso il premio assicurativo.in applicazione del richiamato criterio di calcolo proporzionale ratione temporis, il Collegio ritiene che le quote di spese e oneri di cui il ricorrente ha diritto al rimborso siano quelle risultanti dai seguenti conteggi: Contratto n. ***237 Importo Importo rimborsato Importo aggiuntivo contrattualmente previsto spettante al ricorrente sulla base del criterio di calcolo temporale Commissioni finanziarie (euro) 940,20 (165,28+216,41) 0 (1) Commissioni accessorie (euro) 778, ,49 (2) Costi assicurativi (euro) 713, ,43 (3) Spese di istruttoria (euro) 300,00 non rimborsabili TOTALE sul contratto (euro) 600,91 (4) (1) {[(940,20/72)x29]-(165,28+216,41)} (importo dovuto al ricorrente per rimborso pro quota delle commissioni finanziarie, al netto di quanto già detratto in occasione della richiesta di estinzione anticipata e in riscontro al reclamo) Pag. 6/7

6 (2) [(778,32/72)x29] = euro 313,49 (rimborso pro quota delle commissioni accessorie; importo non rimborsato in sede di estinzione anticipata e in riscontro al reclamo) (3) [(713,61/72)x29] = euro 287,43 (rimborso pro quota delle spese assicurative; importo non rimborsato in sede di estinzione anticipata e in riscontro al reclamo) (4) (313,49+287,43) = euro 600,91 (importo da restituire al cliente) In base alle considerazioni su illustrate, il Collegio accoglie quindi il ricorso e per l effetto dispone che l intermediario provveda all ulteriore rimborso a favore del ricorrente di spese e oneri dovuti in relazione alle quote non maturate, che liquida in complessivi euro 600,91. Viene, inoltre, accolta la richiesta di interessi legali, da calcolarsi a partire dalla data del reclamo a quella del soddisfo. Meritevole di accoglimento appare, peraltro, la domanda di liquidazione delle spese legali sub specie di danno patrimoniale subito dal ricorrente per effetto dell illegittima condotta dell intermediario, che si liquidano in via equitativa in euro 350,00. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7