PRIME STIME DELL ANN ATA AGRARIA 2018 IN LOMBARDIA

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1 PRIME STIME DELL ANN ATA AGRARIA 2018 IN LOMBARDIA Il contributo elaborato dal Prof. Roberto Pretolani è sviluppato con la collaborazione della DG Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi nell ambito dei lavori relativi al progetto di ricerca regionale, affidato a PoliS-Lombardia, con il quale viene realizzato il rapporto Il sistema agroalimentare della Lombardia. Le prime valutazioni sull annata agraria in Lombardia indicano un parziale consolidamento dei buoni risultati ottenuti nell annata precedente. Il valore della produzione di beni e servizi della branca agricoltura presenta un discreto incremento, stimabile tra +1,2% e +2,9% rispetto al 2017 a seconda delle metodologie utilizzate; questi valori derivano da un aumento globale delle quantità prodotte (+3,8% +4,4%) e da un concomitante calo dei prezzi (-1,4% -2,5%); sul versante dei costi si può, invece, stimare un rilevante aumento (tra 6,5% e 7,9%), dovuto all incremento quantitativo del 2% - inferiore comunque a quello delle quantità prodotte - ed a una significativa crescita dei prezzi di acquisto (+4,5% +5,7%). Le dinamiche stimate per ricavi e consumi intermedi portano ad un rilevante calo del valore aggiunto lordo della branca agricoltura lombarda rispetto al 2017, valutabile tra -2,4% e -3,4%. Le corrispondenti stime nazionali, effettuate per la prima volta da Istat lo scorso gennaio, indicano una crescita delle quantità prodotte dell 1,5% - inferiore a quella regionale ma anche dei prezzi (+1,4%, opposta alla variazione regionale e dipendente della diversa composizione della produzione). Anche a livello italiano vi è stato un forte incremento dei consumi intermedi (+5,4%) ma, ciononostante, il risultato in termini di valore aggiunto lordo risulta positivo (+1,3%). L andamento dell agricoltura lombarda nel 2018 ha risentito di numerosi fattori, che hanno modificato le superfici, influenzato le rese e, conseguentemente, le produzioni. La riforma PAC, con gli obblighi della diversificazione e delle aree ecologiche, ha continuato a provocare uno spostamento delle scelte colturali. La continua oscillazione dei prezzi di mercato, caratterizzata da dinamiche differenti per settori, ha condotto anch essa a significativi mutamenti nel valore delle produzioni. Per quanto riguarda le superfici investite (tab.1), nel 2018 in Lombardia non vi sono stati rilevanti cambiamenti tra i grandi gruppi colturali, ma spostamenti all interno degli stessi. Le superfici destinate ai seminativi in primo raccolto sono leggermente calate mentre sono cresciute fortemente le colture in secondo raccolto, piccoli incrementi si registrano per le coltivazioni arboree, in particolare per la vite, mentre è proseguito il calo delle foraggere permanenti. La SAU lombarda si può quindi considerare stabile rispetto all anno precedente, pari a circa ettari. Nell ambito dei seminativi, le superfici a cereali sono scese del 3,1% ( ettari), con riduzioni per riso, granoturco e cereali minori ed aumenti per frumento e orzo: il frumento ha recuperato solo parzialmente gli ettari persi nel 2017 mentre per l orzo è proseguita la lenta espansione; gli investimenti a riso hanno subito un drastico calo ( ettari e -6,3%) mentre il mais da granella ha perso quasi ettari (-4,8%). Rispetto al 2014, anno precedente la riforma PAC, la cerealicoltura lombarda ha perso globalmente circa ettari, pari all 11%; il mais da granella è sceso di oltre ettari (-28%), solo in piccola parte compensati dalla crescita del mais da foraggio; aumenti significativi rispetto al 2014 vi sono stati solo per frumento duro e orzo. Le superfici liberate dai cereali sono state destinate prevalentemente alla coltivazione di proteaginose, oleaginose e foraggere avvicendate. Nel 2018 le colture proteiche sono aumentate di ulteriori ettari e del 76%, mentre le oleaginose hanno subito un lieve calo ( ettari, pari al -2,9%).

2 Nell ambito delle foraggere avvicendate l erba medica è cresciuta del 4,3%, mentre un maggiore aumento si registra per gli erbai, in particolare per i monofiti di leguminose. Gli ortaggi in complesso sono cresciuti lievemente (+4,4%), con alcune sostituzioni tra specie coltivate. La barbabietola da zucchero ha perso oltre il 10% delle superfici. Le superfici a riposo sono aumentate di ulteriori ettari (+32,9%), giungendo ad un totale di (9.950 in più rispetto al 2014, destinati a soddisfare in parte i requisiti delle aree ecologiche). La stima delle rese (tab.2) evidenzia andamenti discordanti, dovuti agli andamenti climatici non sempre favorevoli. Sono calate le rese dei cereali autunno-vernini (grano tenero -15,1%, orzo -7,9%), mentre sono cresciute le rese del mais, oltre l 11%, e quelle del riso, +1,4%. Riduzioni rilevanti per le rese della soia (-10%), mentre le altre proteiche ed oleaginose manifestano discreti aumenti. Le rese delle foraggere, sia avvicendate sia permanenti, sono fortemente cresciute. Variazioni di diverso segno per le rese degli ortaggi, con lievi cali per pomodoro da industria e melone e aumenti per cocomero e insalate. Quasi tutte le colture arboree hanno avuto incrementi significativi di produttività: per la frutta si segnala il +20,6% del melo, mentre la resa della vite è aumentata del 57,3% e quella dell olivo del 13,3%. La dinamica combinata delle variazioni di superfici e rese ha portato ad un significativo incremento delle produzioni vegetali lombarde, pari a +12,7% sul Tale dato deriva dalla stabilità dei cereali, dal calo delle oleaginose e degli ortaggi e dall aumento di frutta, vino e olio (tab.4). Le produzioni animali hanno manifestato, invece, un incremento complessivo dell 1,4%. Sulla base dei dati desunti dall anagrafe zootecnica e da SIARL (tab.3), si può stimare che la produzione sia cresciuta dell 1,9% per le carni bovine e dell 1,4% per le suine, mentre per le carni avicole sia calata dell 1%. La produzione di latte bovino ha superato il livello del 2017 del 2,1%, risultante da un significativo incremento sino a luglio da una successiva progressiva riduzione. Il patrimonio di bestiame mostra lievi incrementi per i bovini da carne e stabilità per quelli da latte mentre i suini sono cresciuti dell 1,4% in media annua. Buon aumento anche per gli ovi-caprini. Le rese apparenti di latte per vacca (calcolate rispetto al totale delle vacche in allevamenti da latte e ad un terzo di quelle in strutture miste) sono cresciute dello 0,9%. La dinamica delle strutture di allevamento è stata, invece, negativa per tutte le specie, e prosegue, di conseguenza, l aumento delle consistenze medie. L attività dei servizi connessi è stimata quasi stazionaria mentre le attività secondarie (agriturismo, trasformazione, ecc.) sono stimate in aumento sulla base dei dati amministrativi e del trend degli anni più recenti. A partire dalle informazioni disponibili sulle quantità si può giungere alla stima del valore della produzione ai prezzi di base (PPB) e del valore aggiunto (VA) 2018 dell agricoltura lombarda, moltiplicandole per i prezzi medi. La stima dei valori unitari dei prodotti e dei fattori di produzione variabili è stata effettuata utilizzando le informazioni desunte dai listini prezzi dei mercati lombardi, laddove disponibili, o le variazioni degli indici dei prezzi all origine calcolate da Ismea e da Istat per i beni non quotati. Proseguendo le analisi degli ultimi anni, sono state effettuate due diverse stime per i prezzi dei principali prodotti vegetali (cereali, industriali e foraggere). La prima ricalca la metodologia utilizzata da Istat, che impiega i prezzi medi annui di mercato, mentre le stime dell Osservatorio Economico Agro-alimentare del Dipartimento ESP sono costruite paragonando le medie dei prezzi dei primi mesi seguenti la raccolta per i principali seminativi. Per le produzioni vegetali intensive e per quelle animali, invece, sono state utilizzate le medie annue. Con la prima metodologia si dovrebbe ottenere una stima paragonabile a quella che Istat effettuerà nei prossimi mesi, mentre la seconda metodologia consente di stimare il più probabile valore dei prodotti

3 realizzati nel corso della campagna. Ad esempio, se si considerano i prezzi medi annui dei risoni (rispettivamente 274,60 /t nel 2017 e 320,49 /t nel 2018) si ottiene un aumento del valore stimato della produzione del 10,9% sul 2017, mentre usando i prezzi medi dei tre mesi seguenti alla raccolta (rispettivamente 275,82 /t nel 2017 e 347,61 /t nel 2018) si ottiene un aumento del 19,7%. Tra i dati Istat e quelli utilizzati per la stima ESP vi sono, inoltre, alcune differenze sulle quantità prodotte, in particolare sul latte bovino, per il quale sono impiegati nella stima ESP i dati delle consegne degli allevamenti diffusi da AGEA, superiori alle quantità considerate da Istat. La riduzione globale dei prezzi stimata per il 2018 deriva dalla contrazione delle quotazioni delle produzioni zootecniche (stimabile a livello aggregato tra -4,5% e -5,2%) compensata solo in parte dall aumento aggregato per le produzioni vegetali (stimabile tra +3,4% +3,9% a seconda della metodologia). I prezzi dei cereali sono tutti cresciuti mentre in netto calo sono state le quotazioni della soia. Dinamiche molto differenziate per le orticole, con un risultato globale in riduzione dell 8,8%. Lieve aumento per i vini (+2,7%) e rilevante per olio (+23%) e frutta. Contrazione dei prezzi, invece, per quasi tutte le produzioni animali, con livelli elevati per le carni suine (-12,4%), le uova (-7,1%) e il latte bovino (-3,4% su base annua ma con forti oscillazioni nei vari mesi); in controtendenza i prezzi delle carni bovine (+3,2%) e avicole (+2,7%). Moltiplicando i prezzi per le quantità realizzate in Lombardia si ottengono quindi due diverse stime (tab.5). Secondo i dati elaborati con metodologia analoga a quella Istat, la PPB lombarda sarebbe passata da milioni di euro del 2017 a milioni nel 2018, con un incremento del 2,9%. Con la metodologia ESP la PPB sarebbe, invece, incrementata dell 1,2%, passando da a milioni di euro. Entrambe le stime concordano, quindi, su un aumento del valore della produzione, mentre le differenze tra i valori assoluti dipendono da quali quantità e quali prezzi si considerano. La PPB di origine animale, che costituisce circa il 60% di quella totale, sarebbe calata del 3,1-3,8%, come risultato di un limitato incremento quantitativo e del calo dei prezzi. Il valore della produzione vegetale avrebbe subito un deciso incremento secondo entrambe le stime, ma con entità diversificate (+17% con la metodologia Istat e +15,5% con quella ESP). Le differenze dipendono sia dalle quantità, comunque in aumento, e dalla dinamica dei prezzi, in crescita del 3-4% a livello complessivo. Vi sarebbe stato, infine, un discreto incremento del valore delle attività di servizio e di quelle secondarie che, assieme, pesano per l 11% circa sul valore totale dalla branca agricoltura regionale. Al discreto incremento della PPB ha corrisposto nel 2018 un deciso aumento del valore dei consumi intermedi (sementi, concimi, mangimi, carburanti, ecc.) stimabile tra +6,5% e +7,9%, risultante da un lieve aumento quantitativo e da un forte incremento dei prezzi. Le dinamiche del valore dei prodotti agricoli e dei mezzi di produzione avrebbero portato, di conseguenza, al calo del valore aggiunto 2018 a prezzi correnti rispetto a quello 2017 (stimabile tra -2,4% con la metodologia Istat e -3,4% secondo quella ESP). I dati stimati di valore aggiunto a prezzi correnti (3.583 milioni di euro con la metodologia Istat) costituiscono comunque il secondo miglior risultato dell ultimo decennio. A prezzi concatenati 2010, quindi in termini reali, il valore aggiunto sarebbe invece cresciuto del 6,9% (+5,3% con la metodologia ESP) rispetto al 2017, a fronte del 2% italiano e della limitatissima crescita del valore aggiunto degli altri settori economici.

4 Tab.1 - Superfici coltivate in Lombardia (ettari) /15 % 2017/16 % 2018/17 % SAU STIMATA ,5% 0,0% 0,0% SEMINATIVI (1 e 2 raccolto) ,9% 2,9% 1,6% Cereali ,9% -5,1% -3,1% Frumento tenero ,3% -8,8% 3,9% Frumento duro ,0% -30,9% 2,0% Orzo ,0% -2,9% 5,2% Riso ,4% -2,5% -6,3% Granoturco da granella ,8% -1,0% -4,8% Altri cereali ,2% -11,1% -15,1% Legumi secchi ,3% 57,9% 75,9% Patate e ortaggi ,0% -2,0% 4,4% Barbabietola da zucchero ,7% 172,8% -10,1% Oleaginose ,6% 17,7% -2,9% Prati avvicendati ,4% 1,0% 3,6% Erba medica ,2% 3,7% 4,3% Altri monofiti ,8% 68,6% 15,5% Polifiti ,9% -18,1% -2,7% Erbai ,4% 10,4% 5,2% Mais ceroso ,3% 3,6% 2,1% Altri monofiti ,8% 4,0% 14,0% Polifiti ,7% 61,5% 4,4% Terreni a riposo ,3% 12,6% 32,9% FORAGGERE PERMANENTI ,9% -5,4% -0,8% Prati permanenti ,7% -11,9% -6,0% Pascoli ,9% 1,4% 3,8% LEGNOSE AGRARIE ,5% 2,1% 1,8% Vite ,5% 2,5% 2,7% Olivo ,1% 0,1% 0,1% Fruttiferi ,0% 1,2% -1,1% Fonte: elaborazioni ESP su dati Istat e DGA Regione Lombardia Tab.2 - Rese medie delle principali colture in Lombardia (100 kg/ha) /15 % 2017/16 % 2018/17 % Frumento tenero ,5% 5,1% -15,1% Orzo ,1% 10,0% -7,9% Riso* ,3% -7,3% 1,4% Granoturco ibrido ,8% -9,7% 11,2% Soia ,3% -15,1% -9,9% Barbabietola zucchero ,7% -31,3% 15,5% Pomodoro industria ,1% 4,7% -3,3% Melo ,8% -16,0% 20,6% Pero ,0% -23,6% 1,8% Uva da vino ,2% -17,4% 57,3% Olive da olio ,5% -16,9% 13,3% Mais ceroso ,9% -9,6% 12,7% Loietto ,6% -1,4% 3,5% Erba medica ,6% -17,0% 36,7% Fonte: elaborazioni ESP su dati Istat e DGA Regione Lombardia *Stima ESP

5 Tab.3 - Consistenze e produttività del bestiame in Lombardia /15 % 2017/16 % 2018/17 % Bovini allevamenti ,3% -2,2% -3,0% Bovini da latte allevamenti ,2% -3,5% -2,6% Bovini da carne allevamenti ,0% -1,4% -3,3% Ovini e caprini allevamenti ,5% -0,7% -0,7% Suini allevamenti ,0% 0,6% -3,3% Bovini capi totali ,6% 1,1% 0,6% in allevamenti da latte ,3% 1,0% 0,0% - di cui vacche ,8% 1,3% 1,2% in allevamenti da carne ,6% 1,2% 1,9% - di cui vacche ,8% 3,2% 0,5% Resa latte (kg/vacca/anno) ,1% 3,1% 0,9% Bovini macellati ,3% 4,1% 1,9% Ovini capi ,3% 1,7% 3,1% Caprini capi ,1% 1,5% 1,1% Suini capi ,5% 0,4% 1,4% Bovini consistenza media 95,9 97,4 100,3 103,6 107,5 2,9% 3,3% 3,8% Bovini da latte media 165,6 170,1 177,0 185,3 190,2 4,1% 4,7% 2,6% - vacche da latte consistenza media 78,4 79,8 85,7 90,0 93,4 7,3% 5,0% 3,8% Bovini da carne consistenza media 48,9 49,1 50,8 52,2 55,0 3,6% 2,6% 5,5% Ovini e caprini consistenza media 15,9 15,4 15,2 15,5 16,0-1,7% 2,4% 3,0% Suini consistenza media ,5% -0,2% 4,8% Fonte: elaborazioni ESP su dati Anagrafe Zootecnica Tab.4 - Principali produzioni agricole lombarde (migliaia di tonnellate) /15 % 2017/16 % 2018/17 % Cereali ,5% -9,3% -0,1% Frumento ,0% -9,7% -12,7% Riso* ,7% -9,6% -5,0% Granoturco da granella ,3% -10,6% 5,9% Altri cereali ,0% 9,3% -5,5% Patate e ortaggi ,6% 4,5% -1,4% Oleaginose ,0% 0,1% -11,0% Frutta ,6% -18,5% 11,0% Vino (.000 hl) ,8% -15,4% 56,3% Carni bovine ,7% 1,0% 1,9% Carni suine ,6% -1,7% 1,4% Pollame ,8% -2,7% -1,0% Latte bovino e bufalino Istat (.000 hl) ,3% 5,2% 2,1% Latte bovino consegne (.000 hl) ,0% 0,0% 4,6% Uova (milioni di pezzi) ,5% -1,0% 3,8% Fonte: elaborazioni ESP su dati Istat e DGA Regione Lombardia *Stima ESP

6 Tab.5 - Dinamica della Produzione agricola ai prezzi di base per aggregati e del Valore Aggiunto in Lombardia (mio euro) Metodologia ISTAT Metodologia ESP /17 % /17 % Coltivazioni agricole ,0% ,5% Erbacee ,6% ,8% Foraggere ,2% ,2% Legnose ,6% ,8% Allevamenti ,1% ,8% Carni ,1% ,2% Latte ,5% ,3% Altri zootecnici ,3% ,3% Servizi annessi ,4% ,4% Totale produzione beni e servizi agricoli ,8% ,9% + attività secondarie (agriturismo,trasformaz ,4% ,4% - attività secondarie (imprese commerciali) ,4% ,4% Totale produzione branca agricoltura ,9% ,2% - Consumi intermedi ,9% ,5% Valore aggiunto ai prezzi di base ,4% ,4% Variazione % PPB su anno precedente -6,5% -1,5% 7,0% 2,9% 7,5% 1,2% Variazione % quantità su anno precedente 2,4% -0,5% 1,9% 4,4% 0,9% 3,8% Variazione % prezzi su anno precedente -8,7% -1,1% 5,0% -1,4% 6,6% -2,5% Fonte: elaborazioni ESP su dati Istat e DGA Regione Lombardia

7 Tab.6 Quadro riassuntivo delle variazioni di quantità, prezzi e valori 2018/2017 Dati quantitativi Metodologia ISTAT Metodologia ESP Superfici Rese Quantità Prezzi PPB Prezzi PPB CEREALI -3,1% 2,2% -0,9% 5,0% 4,0% 8,8% 7,9% Frumento tenero 3,9% -15,1% -11,8% 8,1% -4,6% 5,0% -7,4% Orzo 5,2% -7,9% -3,1% 12,3% 8,8% 14,1% 10,5% Riso* -6,3% 1,4% -5,0% 16,7% 10,9% 26,0% 19,7% Granoturco ibrido -4,8% 11,2% 5,9% 0,7% 6,6% 0,9% 6,9% LEGUMI SECCHI 75,9% 10,9% 95,1% -2,2% 90,9% -2,2% 90,9% COLT. INDUSTRIALI -3,1% -8,8% -11,7% -8,0% -18,8% -8,6% -19,4% Soia -4,4% -9,9% -13,9% -9,5% -22,1% -10,2% -22,6% PATATE E ORTAGGI 4,4% 1,9% 6,4% -8,8% -3,0% -4,9% -5,1% Patate -19,5% -2,3% -21,3% -17,1% -34,8% 9,3% -14,0% Lattuga 21,0% 4,2% 26,1% 6,6% 34,4% 0,0% 26,1% Pomodori -2,7% -3,3% -6,0% 4,8% -1,5% -2,4% -8,2% Cocomero 11,2% 8,8% 21,0% -2,7% 17,7% -2,7% 17,7% FORAGGERE 2,8% 13,4% 16,6% 13,4% 32,2% 4,4% 22,2% VITE/VINO 0,7% 55,3% 56,3% 2,7% 60,5% 2,7% 60,5% OLIVE/OLIO 0,4% 43,6% 44,1% 23,0% 77,2% 23,0% 77,2% FRUTTA -1,1% 12,6% 11,3% 12,7% 25,5% 12,6% 25,3% Mele -3,0% 20,6% 17,0% 13,2% 32,5% 13,2% 32,5% Pere 0,4% 1,8% 2,2% 1,3% 3,6% 1,3% 3,6% Actinidia 2,7% 17,8% 21,0% 25,2% 51,5% 25,2% 51,5% CARNI Capi Rese 0,9% -4,9% -4,1% -6,2% -5,2% Carni bovine 1,9% 1,9% 3,2% 5,1% 3,2% 5,1% Carni suine 1,4% 1,4% -12,4% -11,2% -12,4% -11,2% Pollame -1,0% 2,7% 1,7% 2,7% 1,7% LATTE 1,2% 0,9% 2,1% -3,4% -1,5% -3,4% -1,3% UOVA 3,8% -7,1% -3,6% -7,1% -3,6% MIELE -30,0% 0,0% -30,0% 0,0% -30,0% Fonte: elaborazioni ESP su dati Istat e DGA Regione Lombardia *Ente Risi per superfici e stime ESP

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