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1 PRESENTA IL PROGETTO Lo sport è ormai universalmente riconosciuto avere valore educativo, culturale e sociale nello sviluppo psicofisico di ogni individuo; presenta caratteristiche comuni alla struttura familiare e scolastica in quanto stabilisce regole da seguire, così come responsabilità ed impegni da accettare. In particolare, lo sport per tutti, lo sport di cittadinanza, è ormai considerato una componente fondamentale del welfare. L'Uisp si occupa di rendere concreto questo diritto, fruibile per tutti i cittadini di qualsiasi condizione sociale, economica e fisica, nella convinzione che siano le proposte e le attività a doversi adattare alla persona e alle sue differenti abilità e non il contrario. Lo scenario prende spunto da una metafora, i pirati e le regole della filibusta, periodo storico (XVI- XVII secolo). Tra i filibustieri vigeva un accordo etico che impediva di lottare fra di loro e imponeva una mutua collaborazione. Sulle navi della filibusta, inoltre, le regole prevedevano che le responsabilità fossero totalmente condivise (democrazia partecipata), donne ed uomini potevano godere di uguali diritti (pari opportunità), tutte le etnie e le classi sociali erano rappresentate (multiculturalità) e i pirati diversamente abili (con gambe di legno, bende agli occhi e uncini a formare parte integrante dell'iconografia piratesca), continuavano a solcare i mari trovando ruoli e collocazioni utili a bordo (diverse abilità) Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

2 Partendo da questa metafora e riproducendone la filosofia, l'idea prevede l'integrazione di ragazzi drop-out e diversamente abili (l'equipaggio) nell'ambito di laboratori sperimentali di coprogettazione per la costruzione e l'utilizzo di barche a vela (navigazione), che saranno progettate e realizzate per consentirne l'utilizzo anche da parte di persone diversamente abili. I ragazzi dell'equipaggio saranno al contempo attori e beneficiari dell'intervento, e saranno coinvolti attivamente in tutte le fasi del processo, dalla progettazione, alla realizzazione, al varo e all utilizzo delle barche. La realizzazione di eventi finali locali rappresenterà l'approdo della navigazione di ogni equipaggio. Vela e ragazzi drop-out: I fattori di deprivazione culturale, sociale e talvolta relazionale sono sempre più diffusi, soprattutto intorno alle aree metropolitane del nostro Paese. Si creano così le condizioni di contesto favorevoli per l emersione di fenomeni quali devianza, bullismo, intolleranza. I giovani sono Particolarmente esposti a questi fattori di rischio se non responsabilizzati e coinvolti nella costruzione del loro progetto di vita, partendo dal tempo libero e dalle occasioni di socialità e creatività. Lo Sport per tutti, e in particolare la Vela, è una di queste occasioni e può essere elemento di qualità della vita di un giovane. "Alcune caratteristiche della vita di bordo (come le problematiche della convivenza), ne fanno un ambiente estremamente utile per la formazione della personalità e del carattere. Particolarmente importanti a questo riguardo sono il ritrovare la propria identità, il guadagnare la fiducia in se stessi, l acquisire nuove capacità ed il lavorare come parte di un team, impegnato in una attività comune ed unito da un comune scopo, mantenendo al tempo stesso le proprie opinioni (Michael Stadler, Psicologia a bordo - gli effetti del mare sull'individuo e sull equipaggio ed. Zanichelli) Vela e disabilità: Non esistono portatori di handicap, ma handicap, intesi come limiti imposti allo svolgimento di una vita "normale". Si tratta di limiti fisici (barriere architettoniche, mezzi di trasporto), legislativi (proibizione di determinate sostanze e comportamenti), sociali (rifiuto e paura di determinate categorie "socialmente pericolose") che vengono a determinare un territorio chiuso ed una serie di Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

3 "riserve" nelle quali vengono confinati "i diversi" che in questo modo sono lontani dalle persone "normali" e dai loro riti e ritmi. La vela permette un viaggio verso nuovi orizzonti, nuove prospettive, verso un territorio in grado di accogliere la diversità e di valorizzarla, plasmarla e trasformarla in occasione di crescita, restituendola alla società come opportunità di vedere e vivere la realtà in un'ottica, appunto, "diversa" e per questo fonte di arricchimento e confronto. La vela è quindi intesa come esperienza senza barriere, condivisibile da persone disabili in autonomia, parziale o totale. Favorire l inclusione sociale dei ragazzi disabili e sviluppare strumenti di tutela dell adolescenza. Prevenzione, elaborazione e superamento delle condizioni di rischio e disagio che coinvolgono il mondo giovanile. Convivenza fra pari e integrazione sociale dei disabili. Sotto questo aspetto, il progetto vuole in particolare favorire l acquisizione, nelle giovani generazioni, di una migliore e più integrata competenza e sensibilità verso dimensioni relazionali e comunicative quali: la convivenza fra pari, la collaborazione, l accettazione dei propri e altrui limiti, l aiuto vicendevole e la mediazione dei bisogni, l assunzione di responsabilità individuali per la soluzione di problemi previsti e imprevisti. Promuovere spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nelle politiche e nelle azioni sociali a favore degli adolescenti, dei giovani, e dei disabili. Tra i principali attori che verranno coinvolti, la scuola, le cooperative sociali, le associazioni di disabili, le ASL, gli Enti Locali Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

4 Il progetto prevede lo sviluppo di laboratori sperimentali per la costruzione e l utilizzo di barche a vela ad opera di gruppi di ragazzi drop-out e disabili (l equipaggio), attori e beneficiari dell intervento; i ragazzi (drop-out e disabili) saranno, infatti, coinvolti attivamente dalla progettazione, alla realizzazione, al varo e all utilizzo delle barche. Ogni gruppo/laboratorio, svilupperà un esperienza basata sulla compresenza di momenti di attività teorica (fase formativo/educativa) e di ricerca con spazi di sperimentazione pratica (fase di progettazione condivisa), la cui efficacia, sarà facilitata dall azione di un coordinatore locale e dalle competenze fornite da operatori ed esperti; tutte le sperimentazioni saranno coordinate razionalmente per favorire una logica di sistema. Questa impostazione consentirà ai giovani di assumere diversi ruoli e responsabilità, lavorando in gruppo e acquisendo migliori e più integrate competenze e sensibilità nei confronti delle dimensioni relazionali e comunicative quali la convivenza tra pari, la collaborazione e l accettazione reciproca, l assunzione di responsabilità individuali e collettive, anche finalizzata alla soluzione di problemi, la leadership, il rapporto con un sistema di regole e con l autorità, la capacità di adattamento all ambiente circostante. I diversi laboratori saranno coordinati in una logica di sistema a rete, grazie alla costituzione di una cabina di regia nazionale, con competenze e ruoli specifici, funzionali alle diverse tipologie di attività previste. Compito generale della cabina di regia sarà coordinare le diverse realtà, garantendo da un lato la supervisione e il monitoraggio al lavoro svolto in ciascun territorio e, dall altro, il costante flusso di informazioni tra di esse e contemporaneamente la promozione mediatica del progetto. Funzionalmente alle caratteristiche dei diversi contesti coinvolti, all esperienza dei comitati territoriali e alla tipologia delle collaborazioni esistenti sul piano territoriale, si struttureranno diverse tipologie di attività, fermo restando, però, elementi di processo comuni a tutti i laboratori, quali la compresenza di momenti teorici e momenti tecnico-pratici Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

5 FASE 1 ORGANIZZAZIONE (2 mesi) 1.1. Avvio attività con predisposizione piano di lavoro tra comitato ed associazioni coinvolte. Il lavoro sarà realizzato dallo staff di coordinamento, attraverso riunioni e costanti scambi da realizzarsi via telefono, e strumenti di comunicazione 1.2. Predisposizione strumenti di monitoraggio e valutazione Incontro di avvio progetto e corso di formazione per istruttori (operatori) e coordinatori locali. FASE 2 SPERIMENTAZIONE E COMUNICAZIONE (9 mesi) 2.1. Costruzione di comunità progettuali miste tra ragazzi abili e diversamente abili (Laboratori). I laboratori sono finalizzati alla co-progettazione e creazione di una tipologia di barca che consenta l accesso e l utilizzo ai disabili, ad opera di gruppi di ragazzi, drop-out e disabili Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

6 Le imbarcazioni che verranno costruite sono studiate per poter essere utilizzate indifferentemente da disabili e da persone normodotate, previe alcune modifiche non strutturali che possono essere messe in atto in tempi rapidi e senza necessità di strumentazioni complesse. Tali imbarcazioni, con appositi loghi, guidoni e materiale pubblicitario, svolgeranno opera di sensibilizzazione sulle tematiche del progetto in regate e manifestazioni. Le tipologie di azione previste per i laboratori vela sono: Attività didattica sui principi della convivenza basati sulla filosofia della filibusta; Laboratorio teorico-pratico finalizzato alla costruzione e conduzione di una barca; Organizzazione di eventi finali locali outdoor (ad es. l organizzazione di una regata) 2.2. Organizzazione 2 incontri di coordinamento; 2.3. Organizzazione di eventi finali locali: Le attività si concluderanno con la realizzazione di un evento finale locale che rappresenterà l approdo della navigazione di ogni equipaggio. 2.4.Monitoraggio e valutazione FASE 3 CAPITALIZZAZIONE (1 mese) 3.1.Organizzazione di una iniziativa di comunicazione di presentazione progetto; 3.2.Organizzazione di campagne di comunicazione locali per la promozione delle iniziative; 3.3.Organizzazione di un evento di comunicazione finale per la condivisione dell'esperienza; Aumentata sensibilità dei ragazzi verso le dimensioni relazionali e comunicative quali la convivenza fra pari e l'integrazione dei ragazzi disabili; Ragazze/i disabili e normodotate/i formati sui principi della convivenza e su competenze tecnico-pratiche relative alla costruzione e conduzione di una barca; Barche per equipaggi misti (abili e disabili) varate e funzionanti; Definizione di una metodologia di lavoro condivisa e relative declinazioni territoriali; Ricezione della metodologia da parte delle strutture del territorio Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

7 Gli spazi che verranno utilizzati saranno quelli messi a disposizione delle associazioni che hanno aderito alla prima presentazione del progetto: Associazione ASD Pescatori Sportivi Santa Marinella; Associazione di Volontariato La Bilancella ONLUS; Associazione Amici della Darsena Romana ONLUS; Associazione Boy Scouts of Italy - Stella Maris. Il progetto ha la durata complessiva di circa un anno, con un coinvolgimento di Circa 500 Ragazzi tra drop-out e disabili individuati tra la fascia d età: anni (prima e seconda adolescenza) che verranno reperiti nel territorio del comune di Civitavecchia e zone limitrofe Civitavecchia (RM) - Via Puglie, 12 - Tel/ Fax C.F

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