PROGETTO La Mediazione Scolastica: strategie di regolazione dei conflitti

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1 ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE MICHEA ONLUS PROGETTO La Mediazione Scolastica: strategie di regolazione dei conflitti

2 Presentazione dell associazione L associazione di promozione sociale Michea onlus nasce il 23 settembre 2005 a Corigliano Calabro per rispondere ad un esigenza del territorio di trovare soluzioni per risolvere ogni tipo di conflitto, primo tra tutti quello delle coppie in separazione e delle famiglie divise Grazie al suo impegno operativo-culturale sul territorio, Michea onlus intende occuparsi di mediazione, avviando e realizzando molteplici attività afferenti ai diversi suoi settori di applicazione, attraverso il contributo professionale di psicologi, avvocati e di mediatori adeguatamente formati. Attualmente le attività dell associazione riguardano la diffusione della cultura della mediazione. 1.0 Premessa E' sempre più evidente la preoccupazione del disagio giovanile e come avviene per altre problematiche, la scuola è progressivamente investita della responsabilità primaria di affrontare e gestire un po' tutte le difficoltà emergenti. La scuola è certamente l'agenzia educativa per eccellenza che può e deve svolgere un ruolo importante nella formazione della personalità sociale dei/delle giovani ma occorre coinvolgere nel lavoro per e verso le nuove generazioni, gli/le insegnanti, la famiglia e gli altri soggetti della comunità educativa. Il rapporto scuola-famiglia è una questione fortemente sentita da tutti coloro che vivono e si interrogano sul processo educativo dei/delle ragazzi/e. Vi è la necessità di sostenere il sistema educativo/formativo integrato con l'obiettivo di unire le forze da mettere in campo per sostenere il successo formativo dell'alunno/a, combattere la dispersione e l'abbandono scolastico, promuovere il benessere di tutto il sistema scuola, e rafforzare il raccordo scuola famiglia per aiutare la crescita dell'individuo. Per lavorare insieme all'interno delle scuole e favorire la promozione del benessere scolastico è necessario strutturare una collaborazione complementare ed essenziale tra i docenti, i genitori, gli

3 esperti chiamati nelle scuole ad affrontare casi problematici dei/delle ragazzi/e, situazioni critiche, o più semplicemente far partecipare i genitori in modo più attivo, informato, individualizzato, al percorso scolastico del/della proprio/a figlio/a. L'obiettivo principale è quello di offrire con azioni mirate sostegno per un'accoglienza forte dei bisogni di aiuto degli/delle studenti/esse, genitori e insegnanti. 2.0 Motivazione del progetto Il progetto prevede l attuazione di programmi volti ad insegnare agli studenti come gestire i conflitti e le dispute all'interno della scuola, nella convinzione che essi siano parte inevitabile del vivere sociale e delle relazioni fra individui e che la ricerca di strumenti risolutivi delle situazioni di crisi possa considerarsi "educativa" al pari di altre materie di insegnamento. 3.0 La Mediazione scolastica La scuola è sicuramente una delle più importanti agenzie di socializzazione, luogo di crescita e di formazione per la personalità dei ragazzi e degli adolescenti. Nello stesso tempo, però, essa è luogo di conflittualità provocate dalla impossibilità di gestire tutte le relazioni complesse che intercorrono tra i soggetti che la compongono. Conflitti si verificano tra i ragazzi, tra i ragazzi e gli insegnanti, tra le famiglie e la istituzione scolastica e, spesso, persino tra docenti. In questo modo, le dinamiche conflittuali tendono ad allargarsi ed a rendere difficile la convivenza. Altrettanto di frequente accade che i comportamenti dei ragazzi difficili, provochino da parte della scuola strategie di tipo disciplinare che hanno come obiettivo quello di arginare il caos ed il disordine, ma che, di fatto, provocano una sorta di corto circuito che brucia ogni ulteriore possibilità di costruire un ordine condiviso. Per uscire da questo stato di impasse è necessaria l individuazione di uno spazio neutro che permetta di superare l irrigidimento delle posizioni, di cambiare le definizioni negative dei ruoli, di riaprire la comunicazione interrotta e di superare quella ridondanza di azioni e reazioni negative. Uno dei percorsi possibili è quello mediativo. La mediazione scolastica si pone come obiettivo quello di far conoscere ai ragazzi un modo diverso di affrontare il conflitto, una modalità alternativa alla fuga ed all aggressione. Essa mostra ai ragazzi ed agli adulti quanto sia importante imparare ad accettare l altro, accoglierlo, ascoltarlo ed

4 essere ascoltati. Oltre a costituire una valida opzione rispetto alle classiche misure disciplinari, il percorso mediativo può essere, parallelamente ad altre iniziative, propedeutico ad una educazione alla legalità perché aiuta ad apprendere che i comportamenti devianti non sono solo una infrazione ad una norma astratta, ma sono un ledere i diritti, spezzare le emozioni, provocare sofferenza psichica nell altro. Proponendo ai ragazzi difficili uno SPAZIO in cui poter essere ascoltati, si offre loro un aiuto per superare il basso livello di autostima e la mancanza di rispetto, soprattutto nei confronti di se stessi; sentimenti che, spesso, sono la causa di comportamenti disturbanti ed ingestibili. 3.1Cos' è la mediazione scolastica La mediazione scolastica è un particolare intervento mediativo che si svolge all'interno di una comunità educativa in cui l'esperto aiuta un gruppo di persone, insegnanti e ragazzi, ad apprendere una nuova modalità d'interazione e di soluzione positiva del conflitto. Esso quindi viene valutato come un punto di partenza per riorganizzare le relazioni in modo costruttivo e non come una situazione a cui rispondere con la violenza. Proprio per queste sue peculiarità, la mediazione scolastica può essere considerata come un'educazione orientata al vivere civile in cui le persone adottano nuovi metodi e nuove strategie per affrontare positivamente le varie problematiche. La mediazione scolastica è una procedura d'intervento che consente di affrontare situazioni problematiche che si vengono a creare nell'ambiente- scuola e che ha come obiettivo specifico quello di riavviare la comunicazione, dove è interrotta o problematica, tra i diversi componenti il sistema scolastico. Essa affronta le difficoltà relazionali tra gli alunni le difficoltà relazionali tra insegnanti e alunni le difficoltà relazionali tra insegnanti e genitori i disagi dei soggetti con problemi socio-familiari Infatti la mediazione scolastica non può essere ristretta al solo ambito del rapporto scuola famiglia ma deve necessariamente estendere il suo campo di intervento anche nei rapporti tra docenti e alunni in quanto spesso è proprio in questa relazione che si possono creare incomprensioni, conflitti, involontari o preconcetti, che determinano emarginazione, frustrazione e disimpegno.

5 I docenti, non adeguatamente attrezzati, e non per colpe personali, ad affrontare problemi di relazione anche di difficile soluzione, si sentono soli e anche loro, emarginati e, pertanto, hanno bisogno di "aiuto" da parte proprio del mediatore imparziale che cerca nel suo intervento di creare un clima favorevole tra le parti. Si evidenzia, infatti, nei minori una incapacità a instaurare una positiva relazione comunicativa: i ragazzi hanno difficoltà a riconoscere sia le proprie emozioni che quelle degli altri (amici, genitori, insegnanti...). L'apprendimento di nuove abilità sociali e della loro utilizzazione nelle situazioni interpersonali, favorisce il superamento di comportamenti aggressivi o passivi e promuove lo sviluppo di comportamenti assertivi che rendono l'alunno capace di mettersi dal punto di vista degli altri, di dire chiaramente ciò che desidera, di esprimere critiche senza offendere, di rispettare le regole del gioco e i diritti degli altri. 3.2 A chi è indirizzata La mediazione scolastica viene attuata all'interno di una scuola intesa come vera e propria comunità educativa. Gli interventi sono rivolti sia agli insegnanti sia agli allievi i quali hanno l'obiettivo di apprendere nuove srategie di risoluzione del conflitto tra allievi-allievi, allievi-docenti, docentidocenti e genitori-docenti. 3.3 Obiettivi La mediazione scolastica, essendo propedeutica alla dimensione di un vivere civile, persegue le seguenti finalità: -Promuovere scambi costruttivi in sostituzione alle situazioni di fuga e di aggressione che spesso minano l'ambiente scolastico; -Apprendere una nuova strategia comunicativa e sviluppare le capacità di ascolto per meglio comprendere i bisogni che si celano dietro ad ogni accusa; -Diminuire la dispersione scolastica; -Prevenire le situazioni di aggressione e di bullismo.

6 3.4 Attività La mediazione scolastica prevede, dunque, l'attivazione di alcuni laboratori nei quali i ragazzi mettono in gioco le proprie qualità per diventare mediatori dei conflitti esistenti all interno della propria scuola e finalizzati alla riflessione degli stati emotivi individuali e al riconoscimento delle emozioni altrui, considerati momenti essenziali per Ø migliorare la "stima di sé" Ø acquisire consapevolezza del proprio "io" Ø "ricostruire" positive situazioni interpersonali Ø promuovere il senso di socialità e di cooperazione 4.0 Tecniche di intervento I Giochi Interattivi Verranno utilizzati giochi interattivi per l espressione delle emozioni e il riconoscimento dell altro. Un gioco di interazione è un intervento che struttura l attività dei partecipanti mediante specifiche regole di gioco, al fine di raggiungere una meta precisa di apprendimento. I giochi di interazione permettono ai partecipanti di sviluppare nuove capacità di comprensione e modi di comportamento; stimolano le potenzialità creative e la trasferibilità nelle situazioni di vita; offrono nuovi punti di vista e opzioni risolutive e amplificano la consapevolezza di sé e delle modalità relazionali. La loro utilizzazione permette al mediatore di portare a compimento un ampia gamma di obiettivi di apprendimento tenendo conto della dimensione affettivo-emotiva.

7 ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE MICHEA ONLUS PROGETTO La Mediazione Scolastica: strategie di regolazione dei conflitti Presentazione dell associazione L associazione di promozione sociale Michea onlus nasce il 23 settembre 2005 a Corigliano Calabro per rispondere ad un esigenza del territorio di trovare soluzioni per risolvere ogni tipo di conflitto, primo tra tutti quello delle coppie in separazione e delle famiglie divise Grazie al suo impegno operativo-culturale sul territorio, Michea onlus intende occuparsi di mediazione, avviando e realizzando molteplici attività afferenti ai diversi suoi settori di

8 applicazione, attraverso il contributo professionale di psicologi, avvocati e di mediatori adeguatamente formati. Attualmente le attività dell associazione riguardano la diffusione della cultura della mediazione attraverso corsi di sensibilizzazione. 1.0 Premessa E' sempre più evidente la preoccupazione del disagio giovanile e come avviene per altre problematiche, la scuola è progressivamente investita della responsabilità primaria di affrontare e gestire un po' tutte le difficoltà emergenti. La scuola è certamente l'agenzia educativa per eccellenza che può e deve svolgere un ruolo importante nella formazione della personalità sociale dei/delle giovani ma occorre coinvolgere nel lavoro per e verso le nuove generazioni, gli insegnanti, la famiglia e gli altri soggetti della comunità educativa. Vi è la necessità di sostenere il sistema educativo/formativo integrato con l'obiettivo di unire le forze da mettere in campo per sostenere il successo formativo dell'alunno, combattere la dispersione e l'abbandono scolastico, promuovere il benessere di tutto il sistema scuola e rafforzare il raccordo scuola famiglia per aiutare la crescita dell'individuo. Per lavorare insieme all'interno delle scuole e favorire la promozione del benessere scolastico è necessario strutturare una collaborazione complementare ed essenziale tra i docenti, i genitori e gli esperti, con l'obiettivo di offrire con azioni mirate sostegno per un'accoglienza forte dei bisogni degli studenti, dei genitori e degli insegnanti. 2.0 Motivazione del progetto Il progetto prevede l attuazione di programmi volti ad aiutare gli insegnanti come gestire i conflitti e le dispute all'interno della scuola, nella convinzione che essi siano parte inevitabile del vivere sociale e delle relazioni fra individui e che la ricerca di strumenti risolutivi delle situazioni di crisi possa considerarsi "educativa" al pari di altre materie di insegnamento. 3.0 La Mediazione scolastica La scuola è sicuramente una delle più importanti agenzie di socializzazione, luogo di crescita e di formazione per la personalità dei ragazzi e degli adolescenti. Nello stesso tempo, però, essa è

9 luogo di conflittualità provocate dalla impossibilità di gestire tutte le relazioni complesse che intercorrono tra i soggetti che la compongono. Conflitti si verificano tra i ragazzi, tra i ragazzi e gli insegnanti, tra le famiglie e la istituzione scolastica e, spesso, persino tra docenti. In questo modo, le dinamiche conflittuali tendono ad allargarsi ed a rendere difficile la convivenza. Altrettanto di frequente accade che i comportamenti dei ragazzi difficili, provochino da parte della scuola strategie di tipo disciplinare che hanno come obiettivo quello di arginare il caos ed il disordine, ma che, di fatto, provocano una sorta di corto circuito che brucia ogni ulteriore possibilità di costruire un ordine condiviso. Per uscire da questo stato di impasse è necessaria l individuazione di uno spazio neutro che permetta di superare l irrigidimento delle posizioni, di cambiare le definizioni negative dei ruoli, di riaprire la comunicazione interrotta e di superare quella ridondanza di azioni e reazioni negative. Uno dei percorsi possibili è quello mediativo. La mediazione scolastica si pone come obiettivo quello di far apprendere agli insegnati un modo diverso di affrontare il conflitto. Essa mostra quanto sia importante imparare ad accettare l altro, accoglierlo, ascoltarlo ed essere ascoltati. Oltre a costituire una valida opzione rispetto alle classiche misure disciplinari, il percorso mediativo può essere propedeutico ad una educazione alla legalità perché aiuta ad apprendere che i comportamenti devianti non sono solo una infrazione ad una norma astratta, ma sono un ledere i diritti, spezzare le emozioni, provocare sofferenza psichica nell altro. La mediazione scolastica è un particolare intervento mediativo che rappresenta un punto di partenza per riorganizzare le relazioni in modo costruttivo, quindi può essere considerata come un'educazione orientata al vivere civile in cui le persone adottano nuovi metodi e nuove strategie per affrontare positivamente le varie problematiche. La mediazione scolastica è una procedura d'intervento che consente di affrontare situazioni problematiche che si vengono a creare nell'ambiente- scuola e che ha come obiettivo specifico quello di riavviare la comunicazione, dove è interrotta o problematica, tra i diversi componenti il sistema scolastico. Essa affronta le difficoltà relazionali tra gli alunni le difficoltà relazionali tra insegnanti e alunni le difficoltà relazionali tra insegnanti e genitori

10 i disagi dei soggetti con problemi socio-familiari Infatti la mediazione scolastica non può essere ristretta al solo ambito del rapporto scuola famiglia ma deve necessariamente estendere il suo campo di intervento anche nei rapporti tra docenti e alunni in quanto spesso è proprio in questa relazione che si possono creare incomprensioni, conflitti, involontari o preconcetti, che determinano emarginazione, frustrazione e disimpegno. I docenti non adeguatamente attrezzati ad affrontare problemi di relazione anche di difficile soluzione, si sentono soli e, pertanto, hanno bisogno di "aiuto". 4.0 Obiettivi La mediazione scolastica persegue le seguenti finalità: -Promuovere scambi costruttivi in sostituzione alle situazioni di fuga e di aggressione che spesso minano l'ambiente scolastico; -Apprendere una nuova strategia comunicativa e sviluppare le capacità di ascolto per meglio comprendere i bisogni che si celano dietro ad ogni accusa; -Diminuire la dispersione scolastica; -Prevenire le situazioni di aggressione e di bullismo. 5.0 Attività La mediazione scolastica prevede, dunque, l'attivazione di alcuni laboratori nei quali gli insegnanti mettono in gioco le proprie qualità per diventare mediatori dei conflitti esistenti all interno della propria scuola e finalizzati alla riflessione degli stati emotivi individuali e al riconoscimento delle emozioni altrui, considerati momenti essenziali per Ø aiutare nella ricostruzione del dialogo; Ø consentire ad ognuno di comprendere meglio i punti di vista dell altro; Ø identificare i bisogni e le posizioni delle parti; Ø permettere di esaminare opzioni creative e possibilità innovative; Ø gettare le basi per lo sviluppo di una relazione nuova e attiva dopo il conflitto; Ø offrire opportunità flessibili e non rigide; Si tratta sostanzialmente di vantaggi che nella scuola contribuiscono a migliorare il clima scolastico, ad aumentare l autostima degli attori sociali in essa presenti, a contrastare

11 l accrescimento di sfiducia e la diminuzione dell impegno nell apprendimento e ad abbassare anche le soglie spesso elevate- dell abbandono scolastico, senza dimenticare la riduzione dei fenomeni di violenza fin troppo presenti. 6.0 Tecniche di intervento Il percorso di formazione è inerente le varie tipologie del conflitto e le diverse strategie mediative e comprende una parte teorica ed una pratico-esperenziale la quale consiste in attività di role playing, simulazione di sedute di mediazione, utilizzo di giochi interattivi per l espressione delle emozioni e il riconoscimento dell altro.

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