ASCOLTARE L INFANZIA

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1 Assessorato all Istruzione Pubblica ASCOLTARE L INFANZIA re r r ori fu f oca c e den ri r Incontri per genitori, educatori e insegnanti Che cosa ci siamo raccontati: immagini e parole da tenere a mente OTTOBRE 2015 / APRILE 2016

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3 IMMAGINI E PAROLE DA TENERE A MENTE: PERCHÉ Ascoltare l infanzia, nella sua prima edizione, ha dato la possibilità di incontrarsi tra adulti, genitori e insegnanti, che a vario titolo hanno il compito di far crescere bene un bambino. Sono stati incontri per discutere e riflettere insieme sulle difficoltà, le incertezze, ma anche sulle risorse e sulle opportunità per una relazione educativa incoraggiante e rispettosa dei bambini e delle bambine, impegnati nella loro personale ricerca di identità. Il benessere di stare all aperto, l importanza del gioco, la presenza salutare dei nonni, la risorsa educativa del nido e della scuola dell infanzia sono stati alcuni temi rispetto ai quali non si sono date risposte certe, ma si sono offerte chiavi di lettura per mettere al centro della nostra attenzione il valore e le peculiarità del mondo dell infanzia. Per questo abbiamo riunito in questa pubblicazione proprio i pensieri e le parole che sono da conservare nella memoria di chi educa. Parole non consumate, parole autentiche, che contiamo possano trasmettere e rinforzare il piacere dell incontro e del confronto. Il Centro Educativo Righi del Comune di Prato rinnova la proposta di Ascoltare l infanzia anche nel nuovo anno educativo 2016/17, nella continuità di un impegno che vuole alimentare felici alleanze con i genitori e con quanti credono e si impegnano nella condivisione di esperienze educative, a beneficio del diritto di ogni bambino e bambina a crescere nelle proprie potenzialità di relazione, di autonomia e di apprendimento. L iniziativa è a cura del Coordinamento Pedagogico del Comune di Prato, in collaborazione con il Centro Studi Bruno Ciari.

4 È TEMPO DI GIOCARE ALL ARIA APERTA! a cura di Laura Malavasi e Enrico Solito Genitori, state sereni, i bambini non sono di zucchero, sotto la pioggia, non si sciolgono...! In modo simpatico Enrico Solito, pediatra, ci avverte di non avere eccessivi timori quando i bambini giocano fuori, quando i bambini giocano con l acqua, quando pesticciano nelle pozzanghere o fanno corse interminabili, sfidando amici grandi e piccoli a chi arriva per primo. Del gioco all aperto i bambini hanno bisogno: teniamolo ben presente e con serenità coltiviamo il loro naturale desiderio di uscire di casa, liberandosi dalla condizione di pigrizia e di solitudine dei videogiochi o della televisione ad oltranza. Aprirsi all avventura è una dimensione che i bambini di oggi devono poter vivere con pienezza per conquistare fiducia in se stessi, sicurezza, conoscenza del limite e senso del rischio. Giocando in giardino o nel parco vicino a casa c è poi una risorsa in più, preziosa per ogni bambino: si incontrano amici e compagni di gioco, con cui costruire nuove fantasie e anche misurarsi con il rischio di non arrivare per primi.

5 Vedere un Mondo in un grano di sabbia E un Cielo in un fiore selvaggio, Tenere l Infinito nel palmo della mano, L Eternità in un ora. William Blake

6 LASCIATELI GIOCARE! a cura di Sonia Iozzelli Tutti noi da bambini abbiamo giocato per ore e ore e conserviamo ricordi di gioia e di allegria, che ci accompagnano nella nostra vita da adulti e ci fanno rivivere momenti intensi dal far finta di ai giochi motori del nascondino o di chi arriva primo. Il gioco è indispensabile perché un bambino cresca bene in competenza, in autonomia, nell incontro con gli altri e con il mondo a cui appartiene. Gioco, dunque imparo: è questo l appello che i bambini esprimono a noi adulti per ricordarci che occorre trovare il tempo per il gioco, anche se gli impegni incalzano e la frenesia della vita quotidiana scoraggia momenti di sosta o di tregua nella relazione familiare. Perciò so-stare per giocare liberamente insieme, anche genitori e bambini. Tra le parole da tenere a mente, Lasciateli giocare non ci può non essere Giocate con i vostri figli. Dedicare tempo e attenzione al bambino che gioca richiede anche la nostra partecipazione attiva di giocoso coinvolgimento. Il gioco è anche relazione, legame di affetti e di emozioni, di attese conosciute e desiderate: ancora e ancora! Questa è la richiesta ricorrente che i bambini ci fanno per rivivere la gioia di un nostro sguardo, solo a loro dedicato. E a questa richiesta si consiglia: rispondere al volo!

7 FILASTROCCA DEI LIBERI PENSATORI Io gioco con giocattoli Belli, preziosi e strani Se non ci sono quelli Gioco con le mie mani Gioco con legno e sassi Gioco con ombra e sole Se non ci sono quelli Gioco con le parole Gioco con i miei passi Gioco con ciò che c è. Nessuno ha più giocattoli di me. Bruno Tognolini

8 CRESCERE AL NIDO... PER SPICCARE IL VOLO a cura di Anna Lia Galardini Il nido vuole essere una piccola comunità, accogliente, familiare, capace di far spiccare il volo con il piacere di diventare grandi, ma anche con la gioia di vivere una storia importante insieme ad altri bambini e altri adulti. Dietro al nido, che i bambini oggi frequentano, c è una lunga storia di pensieri e di progetti educativi, che offrono ambienti di vita, di relazioni e di esperienze,capaci di accogliere e di corrispondere ai bisogni molteplici di crescita e di sviluppo di tutte le loro potenzialità. Il nido si propone di garantire basi sicure per nuove esperienze e nuove sollecitazioni: è un ambiente educativo che mette in valore la vita in comune, i momenti di cura quotidiana,spazi e opportunità di gioco e di apprendimento. La professionalità del personale educativo è oggetto di permanente investimento: ascoltare l infanzia è un esercizio che richiede continua attenzione per conoscere e accompagnare ogni bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo e di affermazione della propria identità. Insomma c è cura per chi ha cura dei bambini! Atteggiamenti di ascolto, di empatia e rassicurazione, a cui i bambini hanno diritto per crescere bene, richiedono continuità e tenacia di risorse e di energie, coltivate ed espresse in modo cooperativo attraverso una sapiente regia collettiva. Queste le garanzie di qualità educativa che i genitori trovano quando scelgono il nido o altre tipologie di servizio; ma i genitori soprattutto trovano occasioni di dialogo e di incontro per meglio aiutare i loro figli a crescere come adulti autonomi e competenti, in grado di costruire legami e relazioni significative con gli altri.

9 Oh che l infanzia duri più che neve. Vivian Lamarque

10 ANDARE FELICE-MENTE ALLA SCUOLA DELL INFANZIA a cura di Antonio Di Pietro La scuola dell infanzia è un esperienza che rappresenta per tutti i bambini da tre a sei anni l incontro con adulti diversi da quelli familiari, con amici e compagni di gioco, con ambienti e attività orientati al loro benessere e allo sviluppo delle loro competenze. È un esperienza che sostiene e accompagna il diritto dei bambini a provarsi e misurarsi con le proprie capacità, a mettere in moto nuove energie e nuovi pensieri di fronte a contesti diversi e a relazioni diverse. Ma per tradursi in conquiste di autonomia e conoscenza occorre l impegno degli adulti, insegnanti e genitori, nell avere cura della coerenza educativa: rispettare l identità di ogni bambino come persona, sviluppare la sua autonomia come fiducia in sé e negli altri, incoraggiare comportamenti che nelle regole condivise trovano la garanzia di un buon vivere sociale. Per questo partecipare l educazione dei propri figli è rendersi partecipi della vita della scuola, conoscere è farsi conoscere dalle altre famiglie, aprirsi alle altre storie è mettere in comune la propria storia. Sono valori e modelli culturali della diversità che arricchiscono il clima sociale e definiscono una scuola inclusiva. Un utile esercizio! Ma noi grandi che cosa ricordiamo della nostra scuola d infanzia o scuola materna o asilo? La sua denominazione è cambiata nel progressivo mutare del tempo, come sono cresciute le consegne educative che dalla prima scuola del bambino ci attendiamo. Ma riportiamo la nostra memoria a quando eravamo piccoli per comprendere meglio ciò che ogni bambino si attende e ciò che è importante che possa o meglio debba ricevere da contesti educanti. Senza dubbio ci sono voci che ancora sono dentro di noi, episodi, gesti o eventi che appartengono a pieno titolo alla nostra storia di vita. Un litigio con un compagno di gioco, un insegnante dolce e accondiscendente,una filastrocca che risuona nella mente e che ci piace ripetere al nostro bambino: sono tracce che orientano nel chiedere e nel chiedersi una scuola come luogo di vita e di esperienze significative per i bambini.

11 INVECE IL CENTO C È Il bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare. Il bambino ha cento lingue (e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove. ( ) Gli dicono insomma che il cento non c è. Il bambino dice: invece il cento c è. Loris Malaguzzi

12 TRA NONNI E NIPOTI: UN LEGAME ANTICO CHE RESISTE NEL TEMPO a cura di Pietro Clemente I nonni sono oggi una presenza molto significativa nella rete familiare, proprio per la disponibilità e l impegno a essere un punto di riferimento saldo e affidabile per la nuova famiglia, in cui l evento della nascita di un figlio richiede e richiama molte energie e risorse di attenzione e di cura. Ai nonni è richiesto di accudire ai nipoti, si occupano dei loro spostamenti quotidiani, si impegnano a seguirli nei compiti scolastici, collaborano fortemente ai momenti di economia domestica: il pranzo, la spesa, la pulizia o l ordine della casa e dei suoi ambienti di vita. Ma fortunatamente c è anche spazio per costruire una relazione piacevole e giocosa, che rassicura i bambini e dona a loro il senso di forti sintonie e di grandi legami di affetto. Insomma tante emozioni in gioco! Perciò la parola ai nonni! Sono risorse preziose e insostituibili quelle della loro memoria, una memoria di sé e degli altri, che coglie l attenzione dei piccoli: ricordare un passato prossimo, che sicuramente non trova e non troverà spazio nei libri di scuola, fa sentire i nonni ancora protagonisti e i bambini interlocutori attivi, impegnati a comprendere che c è dell altro rispetto all unica realtà che conoscono. Storie autentiche di vita compiuta e incompiuta che insieme al C era una volta danno ai bambini il senso di una storia che ha una sua continuità e che nel confronto tra ieri e oggi può avere un valore formativo. Anche perché è ormai il tempo dei nativi digitali, è ormai il tempo della dominanza tecnologica: smartphone, tablet, cellulari hanno cambiato la nostra vita quotidiana e le nostre relazioni affettive e sociali. Ma nella narrazione, nel dialogo, nell ascolto Nonno, mi racconti di quando i nonni e le nonne possono orientare sguardi e sentimenti a futuri orizzonti di fiducia e di speranza.

13 Filastrocca dedicata ai nonni Ci sono delle cose Che solo i nonni sanno, son storie più lontane di quelle di quest anno. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno, per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne Che fretta non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo stanno. Mela Cecchi, Bruno Tognolini

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15 SIAMO BAMBINI E PRINCIPESSE ( ) Siamo bambini e principesse foglie leggere appena messe ai rami di un lento germoglio dove non cresce l erba voglio. Con questa breve filastrocca prendiamo il mondo per la giacca e senza maleducazione diciamo a tutte le persone Vogliamo ridere e giocare poter le pentole suonare buone regole e certezze colori, favole e carezze. Vogliamo il caldo nelle case essere amati senza scuse potere piangere e sbagliare senza sentirci da buttare (..). Alredy Toscana - Viareggio (Lucca) Fabrizio Calì