COORDINATORE DEL PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Dr. ssa ALDA COSOLA RESPONSABILE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE

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1 PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Premessa 1. Scuole che promuovono salute 4. Setting sanitario 7. Ambiente e salute 2. Comunità e ambienti di vita 5. Screening di popolazione 8. Prevenzione delle malattie trasmissibili 3. Comunità e ambienti di lavoro 6. Lavoro e salute 9. Sanità pubblica vetrinaria e sicurezza alimentare Governance PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ ANNO 2015 torna su

2 COORDINATORE DEL PIANO LOCALE DELLA PREVENZIONE Dr. ssa ALDA COSOLA RESPONSABILE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE pag 2 di 194

3 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Costituzione Italiana, Art 32 People have the power Patti Smith E l'eterno disse: 'Lo spirito mio non contenderà per sempre con l'uomo; poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent'anni. pag 3 di 194

4 INDICE QUADRO SINTETICO PROGRAMMI E AZIONI DEL PLP 2015 PROGRAMMI AZIONI Pagina PREMESSA 8 1. GSP Scuole Consolidamento dell alleanza scuola /sanità per le Scuole che promuovono che promuovono Salute 27 salute Consolidamento e sviluppo di una formazione congiunta Il catalogo: promozione e disseminazione di Buone Pratiche (BP) Programmazione annuale delle azioni prioritarie in coprogettazione GSP Comunità Linee guida per l adozione della Carta di Toronto per la e ambienti di vita promozione dell attività fisica Primi giorni: quali azioni, quali politiche (solo livello regionale) Ambienti sicuri (solo livello regionale) Come leggere l etichetta dei prodotti confezionati per bambini: una guida all uso Incidenti domestici: quali informazioni Con meno sale la salute sale Prevenzione del consumo dannoso di alcolici nel contesto del divertimento e Promozione della guida 55 responsabile: Rete Regionale e Progetti multi-componente Save the date Walking programs Rapporto uomo-animale: strategie d informazione e attività di controllo GSP Comunità Dalle prove di efficacia alle buone pratiche 68 e ambienti di Corso FAD WHP per operatori sanitari (solo livello regionale) lavoro Studio di fattibilità Rete WHP Piemonte (solo livello regionale) 4. GSP Setting Sostegno all allattamento al seno 72 sanitario Allattamento al seno: monitoraggio dell andamento anni: quali messaggi per promuovere la salute? Sostegno/ implementazione degli interventi di prevenzione/ /riduzione/ cessazione tabagismo realizzati dalle ASL/ASO in autonomia e/o nell ambito di progetti regionali 76 consolidati Implementazione dell offerta terapeutica dei CCT e di altri servizi di disassuefazione (solo livello regionale) Progettazione e realizzazione di percorsi formativi aziendali sull identificazione precoce del consumo rischioso e dannoso di alcol e di interventi specifici brevi, col 77 coordinamento del gruppo di lavoro regionale alcol Diffusione e messa in pratica all interno delle asl degli interventi specifici brevi per la riduzione del consumo 78 rischioso e dannoso di alcol Consolidamento delle modalità operative del MET (modello operativo di esercizio-terapia) e ampliamento delle (solo livello regionale) integrazioni con i Servizi specialistici per le MCNT Inserimento della tematica dell esercizio fisico a scopo terapeutico nei percorsi educativi dedicati agli stili di vita per pazienti con patologie croniche e per operatori dei relativi servizi (solo livello regionale) Ricognizione dei percorsi educativo-terapeutici attivati localmente nelle strutture diabetologi che, nell ambito del PDTA-DM (solo livello regionale) pag 4 di 194

5 PROGRAMMI 5. Screening di popolazione 6. Lavoro e salute AZIONI pag 5 di 194 Pagina Definizione delle caratteristiche minime necessarie per percorsi educativo-terapeutici efficaci nell ambito dell alimentazione e del corretto utilizzo dell attività fisica a (solo livello regionale) scopo terapeutico e preventivo, da svolgersi nelle strutture diabetologiche regionali Sperimentazione di un modello di lavoro ospedaleterritorio con interventi di promozione di corretti stili di vita per (solo livello regionale) pazienti ricoverati Utilizzo di tecniche partecipate per verifica di efficacia e fattibilità di interventi rivolti all utenza fragile (solo livello regionale) Testare la trasferibilità nei D.S.M del metodo del Dialogo Aperto per il trattamento dei sintomi di esordio in pazienti con (solo livello regionale) crisi psichiatrica Stesura e validazione delle linee di indirizzo regionali in tema di accertamento ai sensi degli articoli 186, 186bis, 187 (solo livello regionale) C.d.S Definizione di indicazioni procedurali per la strutturazione di corsi info-educativi per la prevenzione e la riduzione dell incidentalità stradale correlata all uso di (solo livello regionale) sostanze psicoattive Monitoraggio dell andamento del fenomeno incidenti domestici attraverso la raccolta ed elaborazione dati di (solo livello regionale) ricorso al PS per incidente domestico Formazione sugli incidenti domestici (solo livello regionale) Migliorare la conoscenza del fenomeno degli avvelenamenti in ambiente domestico (solo livello regionale) Farmacia di comunità (solo livello regionale) Monitoraggio e Implementazione degli interventi di prevenzione e counselling nutrizionale in soggetti a rischio (solo livello regionale) Piena implementazione dei tre programmi di screening oncologico Screening mammografico Screening colo-rettale Attività FOBT (solo livello regionale) Introduzione del test HPV-DNA Estensione e rafforzamento degli interventi per le donne straniere Qualità dei programmi di screening Interventi rivolti alle donne con rischio ereditario per tumore alla mammella (solo livello regionale) Ricognizione screening neonatali Monitoraggio del TSH neonatale Screening malattie croniche non trasmissibili: Valutazione del contesto e della letteratura scientifica Consolidare l utilizzo dei sistemi informativi già in uso (Flussi Inail-Regioni, Informo, SPRESALWeb, comunicazioni dei medici competenti ex art. 40, DLgs 81/08) nell ambito della 108 programmazione regionale e locale Predisporre un sistema di archiviazione informatizzato dei Registri di esposizione ad agenti cancerogeni Avviare iniziative atte al miglioramento qualitativo e quantitativo delle segnalazioni di malattia professionale Consolidare e implementare i sistemi di registrazione dei tumori professionali (solo livello regionale) Svolgere attività di supporto a RLS/RLST Fornire indicazioni operative per la formazione in materia di igiene e sicurezza del lavoro (solo livello regionale) Promuovere iniziative di formazione e assistenza alle imprese ed ai soggetti della prevenzione 118

6 PROGRAMMI 7. Ambiente e salute 8. Prevenzione delle malattie trasmissibili 9. Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare 10. Governance AZIONI pag 6 di 194 Pagina Promuovere iniziative in materia di stress lavorocorrelato (solo livello regionale) Interventi formativi rivolti al mondo della scuola Promuovere il coordinamento della attività di vigilanza fra Enti Applicazione del piano mirato di sicurezza in edilizia Applicazione del piano mirato di sicurezza in agricoltura Definizione di linee di indirizzo operativo e check list per l attività di vigilanza Costituire e promuovere l operatività di un gruppo di lavoro regionale di coordinamento Ambiente-Salute Sostenere la Rete territoriale dei referenti del progetto Ambiente e Salute di cui alla DD n. 37 del 15/3/ Predisporre un programma di monitoraggio degli inquinanti ambientali a cui è esposta la popolazione del 149 Piemonte Predisporre un piano pluriennale di sorveglianza epidemiologica delle patologie correlate a esposizioni (solo livello regionale) ambientali Adottare documenti di indirizzo per la valutazione preventiva degli impatti sulla salute delle modifiche ambientali Definire un percorso per lo sviluppo di un modello per la valutazione integrata degli impatti sulla salute dei fattori 153 inquinanti Definire un piano di formazione per gli operatori sanitari e dell ambiente (solo livello regionale) Attuare programmi di controllo in materia di REACH/CLP con individuazione di un sistema di indicatori per il 155 monitoraggio delle situazioni di non conformità Definire ed approvare il nuovo Piano Regionale Amianto Promuovere buone pratiche per la tutela della salute in ambiente indoor, e mappare il rischio radon Prevenire i rischi legati all eccessiva esposizione a radiazioni UV attraverso la vigilanza e l informazione Sviluppo e integrazione dei sistemi di sorveglianza e potenziamento sistemi informativi Definizione di programmi regionali di prevenzione e controllo Azioni di comunicazione Costituire e promuovere l operatività di un Gruppo di lavoro regionale per la valutazione del rischio nel campo della sicurezza alimentare a supporto del Settore Regionale 173 Prevenzione Veterinaria Migliorare il livello di coordinamento tra Autorità Competente e Organi di Controllo Potenziare il sistema di sorveglianza e gestione MTA Completare i sistemi anagrafici delle imprese alimentari e (solo livello regionale) del settore dei mangimi Gestire le emergenze in medicina veterinaria Prevenzione malattie infettive della fauna selvatica (solo livello regionale) Migliorare la qualità nutrizionale e la sicurezza dell offerta alimentare Formazione del personale delle Autorità competenti (solo livello regionale) Audit sulle Autorità competenti Censimento fonti informative ed eventuale revisione/adattamento dei flussi Sorveglianze di popolazione Monitoraggio e contrasto delle disuguaglianze Laboratorio della prevenzione (solo livello regionale)

7 PROGRAMMI Allegati AZIONI Pagina Proposta revisione organizzativa Implementazione audit del Piano di prevenzione Realizzazione eventi informativi e formativi a livello 191 regionale e locale Comunicazione e partecipazione a sostegno delle 193 politiche per la salute 1. PAISA Schede SISP 3. Progetto Prevenzione e salute Certificazione pag 7 di 194

8 Premessa Il presente documento si colloca a livello aziendale come Piano Locale integrato della Prevenzione, non solo come piano locale delle attività del Dipartimento di Prevenzione, quindi non si tratta di un documento che descrive le azioni prioritarie del Dipartimento, ma un testo che tiene insieme in una visione unitaria l integrazione tra tutti i servizi del sistema socio-sanitario e la collaborazione con tutte le componenti istituzionali, del tessuto sociale e il volontariato, come definito dal PRP per descrivere le azioni di prevenzione prioritarie per l anno in corso. L integrazione da anni perseguita, talvolta raggiunta viene qui per la prima volta esplicitata in un documento a rappresentare l impegno ad operare in tal senso. Nelle azioni di prevenzione sono coinvolti potenzialmente tutti i servizi aziendali ed il Dipartimento di Prevenzione è chiamato ad assumere sia la funzione di diretta erogazione di alcuni interventi, sia il ruolo di steward nei confronti degli altri attori e portatori di interesse, a cominciare dagli altri servizi sanitari, con modalità di intervento che dovranno recuperare quanto di positivo è stato maturato con negli anni scorsi, in particolare l esperienza dei PePS (Profili e Piani di Salute). 1 Il Dipartimento di Prevenzione è stato dichiarato come l asse portante e il nodo strategico di una più forte e valida collaborazione tra le Strutture, i Servizi e le Unità Operative, interni ed esterni all Azienda Sanitaria, impegnati nella promozione e nella tutela della salute dei cittadini e, conseguentemente, nello sviluppo sociale ed economico del Paese. 2 La funzione di stewardship si esprime attraverso il supporto in alcune specifiche azioni, qui descritte: Esercitare influenza sugli interlocutori (avere un ruolo nella discussione e nella scrittura dei documenti di programmazione e delle azioni di indirizzo, in particolare fornendo la disponibilità di dati e di informazioni) Garantire la realizzazione delle politiche (fornire metodi e strumenti per realizzare la programmazione, facilitare la definizione degli obiettivi, dei metodi e della valutazione) Stabilire e mantenere collaborazioni e partnership con gli stakeholders Garantire la responsabilità degli operatori coinvolti (sostenere la responsabilità, soprattutto nel rendere conto di quanto realizzatoaccountability). Il precedente Piano Regionale, PRP , aveva rafforzato l idea che lavorare in gruppi multidisciplinari e multisettoriali sia più efficace rispetto a lavorare separatamente, perché la salute dei cittadini non dipende solo dalle strategie messe in campo dalla Sanità, ma è conseguenza di politiche che afferiscono a settori diversi, si pensi all ambiente, ai trasporti, alle politiche sociali, all istruzione per citare qualche esempio. Il PRP aveva inoltre sottolineato due aspetti importanti: 1) la necessità di programmare interventi basati sulle evidenze 2) l imperativo di ridurre le diseguaglianze di salute 3 1 Regione Piemonte PRP La salute in tutte le politiche, pag pag 8 di 194

9 Il PRP rinforza maggiormente questi concetti, insistendo sull adozione di modelli di lavoro partecipativi, sulla condivisione delle Buone Pratiche e sulla riduzione delle diseguaglianze. A livello aziendale il precedente Piano Locale per la Prevenzione si apriva con un articolata e documentata analisi sulle condizioni di salute della popolazione che vive nel territorio dell ASL TO3, curata dal dott. Paolo Laurenti, che illustrava le caratteristiche demografiche e le condizioni di salute nel territorio di riferimento e le strategie organizzative individuate per fronteggiare le criticità emerse. 4 La scelta metodologica poi di utilizzare per la stesura dei documenti parole chiave è risultata innovativa e vantaggiosa e potrà essere ripresa nei documenti di rendicontazione. Riprendere qui gli stessi indicatori e rivedere ad oggi le differenze non ci porterebbe probabilmente ad affermare che ci siano stati dei cambiamenti significativi, sulla base dei quali rivedere il PLP dalle fondamenta, tuttavia la presenza di un documento cosi strutturato su cui riflettere e da cui partire, con i successivi piani 2013 e 2014, rappresenta un punto di forza notevole. Esamineremo dunque alcune caratteristiche della popolazione attuale, tenendo conto che il contesto geografico non è mutato: l ASL TO3 si estende su un territorio complessivo di Km , che è pari a circa il 12% della superficie del Piemonte (km ). I comuni di riferimento sono 109. Rispetto all analisi del 2010, la popolazione dell ASL non è praticamente variata (da a abitanti nel 2014), così come non è variata la popolazione della Regione (da a abitanti nel 2014). L ASL TO3 continua quindi ad avere in carico il 13% della popolazione della Regione Piemonte, rappresentando la più popolosa ASL del Piemonte, fatto salvo dell ASL di Torino quando considerata come somma di TO1+TO2. La forma scelta per analizzare la popolazione è stata quella di esaminare il trend dal 1995 per un analisi della popolazione più significativa. I trend annuali di popolazione dell ASL TO3 si rispecchiano quindi nei trend della Regione, determinandoli per più di 1/10, anche se sono presenti alcune differenze. Nell analisi dell andamento annuale della popolazione totale nei due territori, si nota infatti come l ASL TO3 presenti una crescita più omogenea, assorbendo meglio i due picchi di contrazione della popolazione del 2001 e del file:///volumes/usb%20disk/2015%20plp/materiali/asl%20to3%20piano%20locale.pdf) pag 9 di 194

10 Popolazione (fonte: PiSta) popolazione totale: REGIONE PIEMONTE popolazione totale:asl TO La minor incidenza dei picchi si nota meglio confrontando le variazioni percentuali della Regione e dell ASL: per il picco negativo del 2011, la Regione ha avuto una contrazione della popolazione del 2,2%, mentre l ASL TO3 ha avuto un calo solo dell 1,6%. 2 1,5 1 0,5 0-0,5-1 -1,5-2 -2,5 variazioni percentuali popolazione totale rispetto all'anno precedente ASL TO3 piemonte pag 10 di 194

11 La struttura della popolazione nel 2014 è quella tipica delle nazioni occidentali. Piramide delle età (fonte: PiSta) Si nota però una riduzione nella numerosità dell ultima coorte, quella dei bambini da 0 a 4 anni compiuti, riduzione giustificata dall inasprimento dal 2012 della riduzione delle nascite che è in corso in Piemonte dal 2008, inasprimento ancora più evidente nell ASL TO3. nati: REGIONE PIEMONTE nati: ASL TO pag 11 di Osservando la piramide delle età, si nota che la coorte dei nati durante il baby boom (in particolare i nati ) costituisce la fascia di popolazione più

12 numerosa, quella dai anni. Da questo punto la natalità ha cominciato a calare, per cui le coorti successive sono meno numerose, fino ad un minimo dei nati fra il 1990 e il 1995 (coloro che attualmente hanno da 20 a 25 anni). Dopo questi anni la natalità è stata in lievissima faticosa ripresa (stranieri?), fino al Ma il calo degli ultimi anni ha creato nell ASL TO3 una coorte di nati fra il 2010 e il 2014 più piccola delle precedenti di circa 2700 individui, ovvero del 10% circa in meno rispetto alla coorte precedente. La riduzione è meno importante di quella avvenuta negli anni 70, che produceva differenze fra una coorte e l altra di più del 15%, ma è comunque una riduzione che si farà sentire nei prossimi anni con l ingresso di questi bambini nelle scuole dell obbligo. 18,00 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 val chisone rivoli susa pinerolo giaveno venaria orbassano val pellice collegno Esaminando i dati dei nuovi nati, residenti nella ASL TO3, si osserva che la percentuale di riduzione delle nascite è presente in tutti i distretti, ma in modo sensibilmente diverso. % Riduzione nascite ultima coorte rispetto alla precedente, per distretti pag 12 di 194

13 All altro estremo, il numero dei morti è stato in aumento fino al 2012 ma dal 2012 ha iniziato a diminuire ( in maniera piuttosto evidente nella ASL TO3). Sarebbe interessante esplorare questo calo, ma non sono al momento disponibili i dati relativi alla mortalità standardizzata per gli ultimi due anni (aggiornamento al 2012). morti:regione PIEMONTE morti: ASL TO La mortalità standardizzata fino al 2012 è stabile (a parte un piccolo picco per le donne fra il 2010 e il 2011). pag 13 di 194

14 L aumento del numero dei morti è quindi legato all aumento del numero degli anziani e all aumento della loro età. La riduzione delle nascite e l aumento degli anziani comportano un aumento dell indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni) [I.V.= (P 65/P 14)100], che accelera la sua salita dal 2010 in poi indice di vecchiaia trend annuale TO3 Piemonte L indice di dipendenza, ovvero il rapporto tra le persone considerate in età "non più attiva" e quelle considerate in "età attiva", nello specifico, il rapporto tra persone con meno di 14 e più di 65 anni e le persone tra i 14 e i 64 anni [I.D. =(P 65+P 14)/P ], accelerando il suo incremento dal 2011, malgrado la contrazione delle nascite, rivela che comunque l aumento del numero degli anziani è maggiore della riduzione delle nascite. pag 14 di 194

15 indice di dipendenza trend annuale TO3 Piemonte Se esaminiamo poi nello specifico la componente della popolazione formata da stranieri, emerge che gli stranieri che prendono la residenza nel nostro territorio (sia come Regione, sia come ASL TO3), hanno presentato un picco nel Da quell anno sono in calo. trasferiti dall'estero:regione PIEMONTE trasferiti dall'estero:asl TO pag 15 di 194

16 La Regione Piemonte e l ASL TO3 hanno anche avuto un picco di trasferimenti da altre zone d Italia nel 2012, con un calo negli anni successivi. trasferiti dall'italia: REGIONE PIEMONTE trasferiti dall'italia:asl TO Il picco del 2012 segue l emanazione del DL 201/06 e avrebbe potuto trattarsi quindi di richiesta di residenza in quelle che prima erano seconde case. Ma questo spostamento avrebbe dovuto avvenire per lo più all interno della Regione, mentre quasi tutti i territori delle ASL piemontesi presentano questo picco, o almeno non presentano un calo di popolazione in questo periodo. Per cui l aumento di residenti in Piemonte avviene a scapito di altre regioni. Inoltre, analizzando per distretto, si nota che i distretti che hanno avuto un incremento di popolazione non sono (solo) quelli che tipicamente sono sede di seconde case. pag 16 di 194

17 trasferiti da Italia: DISTRETTI TO3/1 - Collegno TO3/2 - Rivoli TO3/3 - Orbassano TO3/4 - Giaveno TO3/5 - Susa TO3/6 - Venaria TO3/7 - Pinerolo TO3/8 - Val Pellice TO3/9 - Valli Chisone e Germanasca Inoltre nello stesso periodo diversi residenti del Piemonte si sono trasferiti in altre regioni e anche diversi residenti nell ASL TO3 si sono trasferiti verso altre parti di Italia. trasferiti verso altre regioni: REGIONE PIEMONTE trasferiti verso Italia:ASL TO pag 17 di 194

18 Sapendo che nessun tipo di analisi, di programmazione o di valutazione è possibile se non si parte dai dati, iniziamo ad esaminare quelli epidemiologici. Esaminiamo le principali cause di morte nella ASL TO3 e notiamo che sono ovviamente le stesse che interessano il mondo occidentale. cause di morte ASL TO3 donne 2012 cause di morte ASL TO3 uomini Malattie infettive Tumori maligni Tumori benigni, in situ, incerti Malattie del sangue, degli organiemopoitiche e disordini immunitari Malattie endocrine, nutrizionali, metaboliche Disturbi psichici Malattie del sistema nervoso Malattie dell'apparato respiratorio 0% 1% 0% 2% 4% 0% 5% 2% 9% 36% Malattie dell'apparato circolatoio Malattie dell'apparato digerente Malattie dell'apparato genito-urinario 31% 0% 1% 4% 3% 2% Malattie della pelle e del sottocutaneo Malattie osteomuscolari e del connettivo Malformazioni congenite e cause perinatali Stati morbosi e maldefiniti Cause accidentali Fonte: Regione Piemonte, 2012 La mortalità standardizzata per le principali cause è comunque in calo, sia per i tumori (Nei grafici gli istogrammi si riferiscono ai dati regionali, le linee ai dati ASL TO3) pag 18 di 194

19 Sia per le malattie cardiovascolari Sia, seppure in misura minore, per le malattie dell apparato respiratorio Risultato diretto delle azioni di prevenzione è la mortalità per cause evitabili. Le cause di morte ritenute evitabili, sono legate a cause efficacemente contrastabili con interventi di prevenzione primaria (prima dell insorgere della malattia o del verificarsi dell incidente), di diagnosi precoce e terapia (prevalentemente grazie a diagnosi tempestiva in soggetti asintomatici, quindi gli screening) ed igiene e assistenza sanitaria (come l assistenza clinica propriamente detta o anche in termini di organizzazione e rapidità di intervento e comprese le campagne di vaccinazione). 5 Dal 1991 al 2012 i dati evidenziano un calo evidente della mortalità per cause evitabili. 5 pag 19 di 194

20 Entrando nel dettaglio, le morti evitabili tramite prevenzione primaria e quelle evitabili tramite igiene e assistenza sanitaria sono in calo evidente. pag 20 di 194

21 Meno evidente invece è il calo delle morti evitabili tramite diagnosi precoce e terapia. Su questo aspetto verrà effettuata un'analisi più dettagliata dell'epidemiologia significativa per gli screening oncologici, inserita nella premessa del programma 5. pag 21 di 194

22 I Modelli di riferimento Il PRP utilizza come riferimento teorico e metodologico l approccio per setting, ovvero i contesti di vita e di lavoro per la promozione della salute (città, paesi e comuni, isole, scuole, ospedali, mercati, luoghi di lavoro, università, carceri...). Tale approccio ha il proprio fondamento nella Carta di Ottawa e viene richiamato in tutte le successive dichiarazioni fino alla più recente strategia SALUTE Il modello descritto nel documento fissa ciò che abbiamo imparato sul ruolo della salute negli ultimi anni. Massimizzare la salute attraverso tutte le fasi della vita è un diritto fondamentale per tutti e non un privilegio per pochi. Una buona salute è un bene e una fonte di stabilità economica e sociale. É la chiave per ridurre la povertà e contribuisce allo sviluppo sostenibile e, allo stesso tempo, ne beneficia. L aspetto più importante è che la buona salute non può più essere considerata un risultato di un solo settore: i miglioramenti sostenibili ed equi in materia di salute sono il prodotto di una politica efficace a tutti i livelli di governo e degli sforzi di collaborazione tra tutti gli ambiti della società. Paul Bloch affina ancora di più il concetto di approccio per setting, introducendo il termine di supersetting approach 7, un ulteriore sviluppo dell'approccio di contesto in cui l'importanza di azioni integrate e coordinate con un approccio partecipativo è enfatizzata per il raggiungimento di effetti sinergici e di impatto sostenibile delle iniziative. Un secondo approccio è quello delle reti OMS 8. Promuovere un modello a rete significa favorire il confronto tra le esperienze e le pratiche, valorizzando e sostenendo le esperienze locali, in una visione ampia di salute, attraverso la documentazione e la diffusione delle Buone Pratiche. Le esperienze di altri devono diventare apprendimento per tutti. Inoltre le reti permettono di collocarsi in strategie ampie per la salute pubblica, favorendo in questo modo il raggiungimento di obiettivi impensabili per realtà singole. Ecco di seguito la descrizione delle principali reti OMS reputate di interesse per il PLP. 9 CITTA SANE Attraverso il progetto Città Sane l'oms lavora direttamente con i Governi locali per supportare i Paesi e le singole città nel promuovere il valore e la risorsa della salute e del benessere come bene comune, sviluppare politiche locali favorevoli alla qualità della vita, al benessere e alla salute e di contrasto alle diseguaglianze, per sostenere programmi di prevenzione in collaborazione con la sanità, anticipando le sfide future per la salute. Questa è una rete da promuovere sul territorio. SHE - School for Health in Europe A livello europeo, la rete delle Scuole per la Salute (SHE School for Health in Europe), offre supporto alle azioni di promozione della salute realizzate nella scuola da organizzazioni e operatori di tutta Europa. In Italia, attualmente, sono presenti le Reti delle Scuole che Promuovono Salute delle Regioni Lombardia e Piemonte, entrambe membri della Rete SHE. WHP - Healthy Workplaces Il programma Healthy Workplaces (Luoghi di Lavoro Sani) si sviluppa a partire dal Piano d Azione Globale dell OMS sulla Salute dei Lavoratori , che ha J Behav Nutr Phys Act. 2014; 11: 118.Published online 2014 Sep 14. doi: /s Fonte: WHO - Europe Action Plan NCD 2016/ pag 22 di 194

23 messo in luce la necessità di affrontare tutti gli aspetti legati alla salute dei lavoratori, compresa la prevenzione primaria dei rischi professionali, la sicurezza e la promozione della salute sul luogo di lavoro. L obiettivo principale è di migliorare la salute e il benessere, attraverso la cooperazione multisettoriale, coinvolgendo direttamente i lavoratori e i datori di lavoro nell introduzione di una cultura e di pratiche favorevoli. Il programma 3 del PRP si prefigge di avviare una analisi di fattibilità per la costituzione di una rete WHP nella nostra regione. HPH & HS Health Promoting Hospitals and Health Services Il progetto e la rete degli Ospedali e dei Servizi Sanitari che Promuovono Salute (HPH &HS) sono stati istituiti dall'oms con l'obiettivo di introdurre i principi, i valori, le strategie e gli standard della promozione della salute nella programmazione e gestione delle strutture sanitarie, per migliorare la qualità delle cure offerte, il rapporto tra ospedali e servizi sanitari, comunità e territorio, e la soddisfazione e l empowerment dei pazienti, delle loro famiglie e del personale sanitario. La HPH&HS si configura come una "rete di reti" composta da reti nazionali e regionali presenti in oltre 40 Paesi. L'Italia ha una propria Rete HPH della quale fanno parte attualmente 12 reti regionali, compresa quella del Piemonte, che ha attualmente il coordinamento della Rete nazionale. Ed è proprio quest ultima, la rete HPH&HS focalizzata sui servizi sanitari, che può rappresentare un modello concreto e applicabile nel governo regionale e delle aziende sanitarie, viste in un approccio integrato di servizi con il cittadino posto al centro di tutte le azioni: promozione della salute, prevenzione delle malattie umane e animali, diagnosi, cura, assistenza e riabilitazione. Inoltre è ormai confermato che se si adottano strategie efficaci si possono ottenere dei reali benefici per la salute ad un costo sostenibile e nei margini consentiti dalle risorse disponibili. Nel documento Salute 2020 si fa riferimento esplicito e documentato al fatto che la prevenzione funziona, offre vantaggi misurabili con indicatori di efficacia e di efficienza, che i sistemi informativi devono supportare le azioni per la salute e che si operi in modo coordinato. I sistemi informativi devono essere in grado non solo di raccogliere i flussi, ma permettere ai ricercatori di utilizzare i dati in modo semplice e agevole e connettere i dati provenienti da flussi diversi. Il dato infatti non ha solo una funzione di rendicontazione della attività svolta, ma deve permettere analisi, approfondimenti, deve poter dare risposte alle domande che il professionista si pone nella sua attività quotidiana, che è per definizione attività di ricerca. Utilizzare strumenti idonei per raccogliere il dato e per gestirlo significa ottimizzare i tempi di lavoro degli operatori e fornire ai decisori un dato corretto e confrontabile per prendere decisioni. Ricerca-azione, ricerca-intervento rappresentano modelli teorici di riferimento importanti per chi opera in prevenzione, modelli che consentono una continua revisione di quanto si agisce in un ottica di miglioramento continuo. Anche sul tema delle disuguaglianze, altro obiettivo importante nel PRP, che deve necessariamente essere ripreso dal PLP, viene riconfermato che occorre operare sui due fronti: l offerta dei servizi e degli interventi, organizzata in modo tale da facilitarne l accesso a tutti e dall altro lato lavorare alla riduzione delle disuguaglianze in tutti i campi potenziando le abilità cognitive e sociali che determinano la motivazione e la capacità degli individui di accedere alle informazioni, di comprenderle e di utilizzarle in modo da promuovere e mantenere una buona salute. (Si veda la definizione di Alfabetizzazione alla salute - health literacy nel Glossario OMS della Promozione della Salute- trad. aut. a cura di DoRS, 2012) pag 23 di 194

24 Il Piano La figura presenta la cornice concettuale delle reti OMS e la relazione dinamica che esiste tra le stesse, con alcuni dei progetti PLP A cornice di tutto il sistema va posto il documento Salute Il presente Piano intende collocarsi all interno di un quadro strategico pluriennale, un arco temporale ampio in cui far crescere le azioni qui delineate nei nove programmi indicati dal Piano regionale, per promuovere una visione della promozione alla salute e della prevenzione che accompagnano tutto l arco della vita delle persone. I Modelli integrati dei servizi per la salute L integrazione dei servizi o integrazione delle cure è diventata un espressione centrale nei documenti sanitari in molti paesi. Nel disegno viene descritto un modello di Sistema per la salute della popolazione, messo a punto da ricercatori anglosassoni, in cui si integrano i diversi livelli di intervento. Il modello sembra interessante perché si sforza di integrare i due livelli di intervento, individuale e collettivo, che in sanità pubblica e in generale nei servizi sanitari si intersecano continuamente. Nei servizi di prevenzione gli interventi collettivi sulla salute della popolazione si affiancano costantemente agli intereventi individuali, ma sempre in un ottica di salute pubblica. Allo stesso modo, a livello delle organizzazioni sanitarie, il grafico può essere letto come modello di integrazione tra servizi di prevenzione e tutti glia altri servizi orientati principalmente ad intereventi di cura. L idea anche qui è di sostenere una visione in cui i diversi interventi non solo si integrano e collaborano, ma diventano sinergici, rinforzandosi gli uni gli altri, per recuperare la visione di servizio sanitario centrato sulle persone, cittadini e operatori, nel loro contesto di vita. pag 24 di 194

25 Sistema per la salute della popolazione Adattamento da: Hugh Alderwick, Chris Ham, David Buck, Population health systems, February 2015, The King s Fund (GB) Popolazione Modelli integrati Coordinamento dei servizi di prevenzione e di cura per definire gruppi di persone (es. anziani, persone con bisogni complessi; 50enni.) Salute della popolazione Implementare risultati di salute per tutta la popolazione, rendendoli disponibili per tutti Livello di intervento Individuale Gestione individuale dell intervento Interventi per persone che presentino malattia o altri fattori ad alto rischio da richiedere l intervento dei servizi Cogliere tutte le opportunità Avviare azioni di promozione della salute ogni volta che gli individui vengono in contatto con i servizi sanitari Focus dell intervento Servizi di cura Prevenzione e Promozione della salute Infine per concludere una premessa che ha spaziato dai dati di popolazione ai modelli teorici e organizzativi, presentiamo un accenno agli studi di epigenetica, che rappresentano una frontiera molto attuale degli studi scientifici. Le pubblicazioni più recenti sembrano confermare l ipotesi che tanto l ambiente quanto l alimentazione e l attività fisica, insieme a molti altri fattori, abbiano un effetto diretto sui meccanismi epigenetici, considerati cambiamenti funzionali, non strutturali del DNA, reversibili e in parte trasmissibili da una generazione a quella successive, di cui l epidemiologia si sta interessando con uno sguardo alla salute globale. Paolo Vineis nel suo testo Salute senza confini ci ricorda che il pianeta sta affrontando difficili sfide legate alla globalizzazione e che la sfida della sanità pubblica è di far fronte all idea di salute come di un bene di consumo di cui godere individualmente, dal momento che nei momenti di crisi aumenta il pericolo del disimpegno morale. La trasmissione della cultura va di pari passo con la trasmissioni di geni sani tra le popolazioni P.Vineis, Salute senza confini, Codice Edizioni, Torino, 2014 pag 25 di 194

26 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Referente dr.ssa Alda Cosola Responsabile Progetti di Promozione alla Salute Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per progettare e sperimentare programmi e interventi multi-componente e multifattoriali per la promozione di stili di vita salutari nei setting scolastici, in questo piano si lavora al consolidamento delle alleanze tra il settore scolastico e quello sanitario, si rafforzano i tavoli già attivi di collaborazione (a livello centrale e locale) e si promuovono azioni di cornice per la realizzazione del programma stesso. L Intesa Regione Piemonte - Assessorati alla Sanità e all Istruzione, Formazione professionale, Lavoro - e Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, formalizzata in un protocollo, in continuità con il rapporto di collaborazione interistituzionale avviato nei precedenti anni scolastici, intende portare a sistema l impegno congiunto per la promozione della salute nella scuola, favorendo lo sviluppo a livello scolastico di attività, iniziative e progetti di qualità nel campo della Promozione ed Educazione alla Salute. Pertanto gli interventi svolti in collaborazione tra le Amministrazioni coinvolte ricadono sui rispettivi sistemi di riferimento socio-sanitario e scolastico e mirano, secondo la definizione dell Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS), ad assicurare ai destinatari un maggior controllo sulla propria salute mediante la promozione di stili di vita positivi e responsabili e la creazione di ambienti favorevoli. Nella ASL TO3 la Struttura Progetti di Promozione alla Salute coordina tutte le attività di Educazione e Promozione alla Salute ed è certificata ai sensi della Norma ISO 9001/2009 per il processo di progettazione. I progetti seguono una metodologia validata dalla letteratura internazionale e si avvalgono delle migliori metodologie educative. Lo scopo è quello di diffondere una visione salutogenica della salute, sostenendo le persone nel processo di empowerment individuale e collettivo per l adozione di stili di vita salutari e la promozione del benessere. I progetti rivolti alla popolazione giovanile per l adozione precoce di comportamenti protettivi vengono presentati alle scuole, setting privilegiato per l educazione e per un offerta equa delle proposte, in un ottica di riduzione delle disuguaglianze. Il Catalogo rappresenta da molti anni il documento che l ASL TO3 presenta alle Scuole per la realizzazione degli interventi di educazione e promozione della salute nel corso dell anno scolastico, in quanto i destinatari principali sono gli studenti delle scuole del territorio di riferimento. Il Catalogo viene redatto, di norma nell estate per l anno scolastico successivo, a cura del Referente per la Promozione e l Educazione alla Salute (REPES) Aziendale, in collaborazione con i REPES di Distretto (D.REPES), sulla base delle proposte presentate dai referenti di progetti e rappresenta una base per la co-progettazione con le scuole di interventi specifici. I proponenti/referenti dei progetti possono essere operatori dei servizi sanitari o di altre agenzie educative, associazioni o enti presenti sul territorio, che abbiano condiviso con i Referenti della Promozione alla Salute finalità e priorità dei progetti oltre alle metodologie per la realizzazione. Le metodologie educative privilegiate sono quelle che sviluppano competenze durature nelle persone e pag 26 di 194

27 favoriscono la partecipazione, il confronto e l apprendimento reciproco, quali il Modello di competenze psicosociali (Life Skills), i Modelli di educazione tra pari (Peer Education) e i Modelli che ricollocano il potere decisionale e le scelte sulle persone e sulle comunità(empowerment). Il lavoro con le scuole negli ultimi anni si è arricchito della partecipazione alle attività della SHE network (School for Health in Europe). Il mondo della scuola e quello della salute hanno interessi comuni e la combinazione di tali interessi consente alle istituzioni scolastiche di diventare luoghi migliori in cui poter apprezzare maggiormente l'apprendimento, l'insegnamento e il lavoro. Una scuola che promuove salute è una scuola che mette in atto un piano educativo strutturato e sistematico a favore della salute, del benessere e dello sviluppo del capitale sociale di tutti gli alunni, del personale docente e non docente. Le scuole che promuovono salute hanno dimostrato di essere in grado di migliorare la salute e il benessere di tutta la comunità scolastica e, facendo parte di una comunità sociale più ampia, rappresentano uno dei contesti privilegiati per ridurre le disuguaglianze di salute. Pertanto, è indispensabile la collaborazione con altre rilevanti politiche di settore, come le politiche giovanili, le politiche sociali, ambientali e quelle per lo sviluppo sostenibile. (Risoluzione di Vilnius, 2009) L ASL TO3 ha collaborato al progetto sperimentale Profilo di Salute nella scuola che ha visto ben 7 Istituti del territorio impegnarsi in questa modalità progettuale innovativa. A livello locale verrà rinforzata la rete delle alleanze, attraverso le azioni sotto descritte. In particolare questo programma prevede il coinvolgimento regionale e locale della struttura Progetti di Promozione della Salute e, a livello locale, almeno dei seguenti servizi sanitari: Materno Infantile, SerT/SerD, NPI, Psicologia, Salute Mentale, SIAN, Medicina dello Sport, Servizi Veterinari (A/C), SISP, SPreSal, Distretti e strutture ospedaliere (Cardiologia, Emergenza-Urgenza,.) e settori: Consorzi dei Servizi Sociali, Associazioni, Enti locali, che saranno coinvolti, nelle diverse azioni, sulla base delle specificità territoriali e delle esperienze già svolte. Referente dott.sa Alda Cosola Coordinatore del PLP- Responsabile Progetti Promozione della Salute Azione Consolidamento dell alleanza scuola /sanità per le Scuole che promuovono Salute Obiettivi dell azione Coinvolgere tutti gli attori interessati in un percorso di alleanza. Descrizione puntuale delle attività previste nell anno Le alleanze definite da atti formali e i gruppi di lavoro già esistenti (GTR) saranno coadiuvati da iniziative di consultazione allargata su temi specifici e con periodicità utile. È quindi necessario che Scuola, Sanità, Enti Territoriali, Agenzie educative presenti sul territorio, famiglie e giovani cooperino per individuare priorità e modalità di intervento. pag 27 di 194

28 Livello regionale Messa in atto del Protocollo interistituzionale Sanità-Scuola e redazione linee guida. Popolazione target: popolazione scolastica. Attori coinvolti/ruolo: componenti del Gruppo Tecnico Regionale. Livello locale Attivazione contatti formali con enti e associazioni locali. Popolazione target: tutti i soggetti/enti formali e informali interessati ad un alleanza. Attori coinvolti/ruolo: enti e associazioni sul territorio per costituzione di gruppi. Indicatori di processo Funzionamento a regime degli accordi per una collaborazione interistituzionale Presenza di regole condivise nella collaborazione interistituzionale Presenza di contatti formali con Enti e Associazioni identificate (es: convocazione incontri) Standard per l anno 2015 Almeno 2 incontri del GTR Redazione linee guida Almeno 2 incontri dei gruppi congiunti costituiti a livello locale Referente dr.ssa Alda Cosola Responsabile Progetti di promozione della salute. Azioni 2015 livello locale Attività programmate nell anno Attivazione contatti formali tra Scuola, Sanità, Enti Territoriali, Agenzie educative, associazioni presenti sul territorio, famiglie e giovani per individuare priorità e modalità di intervento sulle diverse tematiche. Attuazione di protocolli e convenzioni su tematiche specifiche, sulle quali è già stato avviato un percorso di condivisione negli anni scorsi (es: Interventi di Primo Soccorso) Popolazione target tutti i soggetti/enti formali e informali interessati ad un alleanza Attori coinvolti/ruolo enti e associazioni sul territorio per costituzione di gruppi Indicatori di processo Presenza di contatti formali con Enti e Associazioni identificate (es: convocazione incontri) Standard per l anno 2015 Almeno 2 incontri dei gruppi congiunti costituiti a livello locale pag 28 di 194

29 Azione Consolidamento e sviluppo di una formazione congiunta Obiettivi dell azione Condividere i criteri per la definizione di Scuola che promuove salute e implementare le attività attraverso una formazione congiunta. Descrizione puntuale delle attività previste nell anno Livello regionale Il Gruppo Tecnico regionale, in continuità con i risultati già ottenuti dal gruppo di lavoro che ha curato l avvio e la realizzazione della fase sperimentale, dovrà definire percorsi di formazione congiunta, sia in presenza che attraverso la lettura di materiali di autoapprendimento, a sostegno del percorso, con approfondimenti su temi e azioni prioritarie. Livello locale I tavoli di lavoro nei singoli territori dovranno prevedere il sostegno e il consolidamento delle azioni formative locali o la partecipazione a iniziative regionali (percorso dei profili di salute della scuola, costruzione delle policy integrate, media education, gamblig, ecc.) da parte di operatori sanitari, dirigenti scolastici e insegnanti. Popolazione target Dirigenti, insegnanti, operatori SSR. Attori coinvolti/ruolo Gruppo tecnico regionale o gruppi tematici per la costruzione di pubblicazioni operative e per la progettazione di giornate formative. Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione di giornate formative. Indicatori di processo Standard per l anno 2015 Calendario e verbali delle riunioni di Almeno 4 riunioni annue con i relativi programmazione verbali Pubblicazioni operative sui diversi Almeno 1 incontro per valorizzare le temi pubblicazioni già prodotte N. giornate di formazione Almeno 2 giornate annue Referente dr.ssa Alda Cosola Responsabile Progetti di promozione della salute. Azioni 2015 livello locale Consolidamento e sviluppo di una formazione congiunta Attività programmate nell anno Verrà proseguito anche nel 2015 l obiettivo di collaborazione tra operatori sanitari, dirigenti scolastici e insegnanti su tavoli di lavoro locali, in particolare con gli Istituti scolastici che hanno aderito al programma Profili di Salute nella Scuola, con il sostegno e il consolidamento delle azioni formative locali e la partecipazione a pag 29 di 194

30 iniziative regionali ( incontri per il percorso dei Profili di Salute della Scuola, costruzione delle policy integrate, media education, gamblig, ecc.). È previsto almeno un incontro per Distretto per la presentazione e la valorizzazione del Catalogo e di documenti e pubblicazioni già prodotte. I REPES presenteranno alle scuole del territorio il Catalogo (vedi Azione 1.3.1) nel mese di settembre p.v., in un momento di incontro distrettuale, che rappresenta da anni un occasione privilegiata per una valutazione, un confronto e la condivisione e costruzione di prospettive. Popolazione target Dirigenti, insegnanti, operatori SSR. Attori coinvolti/ruolo Gruppo tecnico regionale Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione di giornate formative Indicatori di processo Partecipazione alle riunioni di programmazione regionale Pubblicazioni operative sui diversi temi N. giornate di formazione congiunta locale 90% Standard per l anno 2015 Almeno 1 incontro per valorizzare le pubblicazioni già prodotte Almeno 2 giornate annue pag 30 di 194

31 Azione Il catalogo: promozione e disseminazione di Buone Pratiche (BP) Obiettivi dell azione Le scuole adottano Buone Pratiche per la promozione di stili di vita sani proposte nel catalogo e messe a disposizione di tutte le scuole interessate. Descrizione puntuale delle attività previste nell anno Livello locale Il lavoro di promozione e disseminazione di buone pratiche avverrà attraverso la formalizzazione di un Catalogo la cui costruzione sarà coordinata dai Referenti per la promozione della salute delle ASL in collaborazione con i Servizi Territoriali che lavorano con le scuole e dovrà: rispecchiare le scelte che la Regione riterrà prioritarie, definite nelle linee guida; essere basato sulle migliori prove di efficacia disponibili; reso facilmente accessibile a tutte le scuole del territorio. Le scuole a cui è stato presentato il catalogo sceglieranno tra le proposte educative e formative di buona pratica ciò che maggiormente risponde ai propri bisogni e/o viene definito prioritario affrontare a livello regionale o locale. Popolazione target Popolazione scolastica. Attori coinvolti/ruolo Tavoli di lavoro locali o gruppi tematici per la progettazione e coordinamento del Catalogo. Indicatori di processo Indicatore sentinella: Presenza del catalogo Numero di scuole che hanno adottato almeno 1 progetto di buona pratica/numero di scuole a cui è stato inviato o presentato il catalogo Standard per l anno catalogo in 50% delle ASL Almeno 10% pag 31 di 194

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