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1 Studio effettuato da un gruppo di amatori in collaborazione con l Ispettorato Micologico di Bivona - ASP Agrigento Responsabile dott.ssa Carmela Grano Edizione 2010

2 Introduzione Testimonianza fotografica di parte della produzione fungina autunnale interessante il patrimonio boschivo naturale compreso tra i Comuni di Bivona, Palazzo Adriano, Burgio e facente parte del Parco dei Monti Sicani, il calendario micologico e le tavole nascono da un idea sviluppatasi all interno di un sodalizio-naturalistico che ha portato professionalità a diverso titolo a visitare il bosco d autunno. La fruttificazione fungina adorna il bosco con una grande varietà di specie. Particolarmente attenzionate per i risvolti sulla salute quelle specie tossiche, velenose e velenose mortali le cui rappresentazioni fotografiche, corredate di elementi descrittivi e tossicologici, sono diventate oggetto delle presenti tavole. Nei luoghi del Parco dei Monti Sicani ci si lascia incantare da una bellezza di straordinaria forza e suggestione. Gli ambienti a leccete (a prevalenza di Quercus ilex) ti parlano di ciò che è la forza primaria di ogni habitat ancora indenne: la biodiversità naturale. Tu, visitatore di queste foreste silenziose, puoi raccogliere la grande energia che emana dai luoghi e, nel congedo, portarla con te come se si trattasse di un regalo. Le querce a mai finire, la macchia di Euforbia, Camedrio; poi ancora gli arbusteti di Biancospino, Rosa canina, Caprifoglio mediterraneo, Clematide, Ginestra odorosa; poi ancora i Ciclamini, il Pungitopo, il Pigamo di Calabria, la Peonia, il Colchico di Cupani, di Colchico di Bivona. Infine essi, i funghi, alleati micorrizici delle piante, veri degradatori biologici delle macromolecole organiche. Capaci di restituire alla terra sotto forma di composti azotati le molecole posate nel divenire dei loro cicli naturali dal Regno Animale e Vegetale. Il lilla dei prati di Inocybe, il viola della Lepista nuda (Agarico violetto), il rosa, il rosso, il bruno, il giallo, il bianco, l ocra. Gli odori fungini di anice, di mandorla amara, di rapa, di inchiostro, di farina che colpiscono l immaginario olfattivo insieme alle fragranze boschive. Davanti a tanta diversificazione è pienamente percepibile nel bosco la circolarità dei cicli naturali che, partendo dalla cattura di energia della fotosintesi e dalla riconversione in amidi, finisce per legare indissolubilmente i Regni in Natura restituendo alla terra, degradato dai funghi, l azoto sottrattole dai vegetali. Davanti a tanta completezza degli ecosistemi e a tale ineffabile equilibrio basato sul valore fondamentale della biodiversità, si ha come l impressione che-qui-e dove tutto confluisce e si rigenera, ripetendosi. Tali espressioni di circolarità ed eterogeneità delle Specie palpitano nel bosco e ivi si sprigionano come da un vincolo e dal segreto codice di ogni patrimonio naturale nel quale tutte le forme vitali, anche le più nocive per l uomo, assurgono in più totale e piena cittadinanza. Il visitatore di ogni tempo e di ogni luogo davanti a tutto ciò dovrebbe entrare in punta di piedi per conoscere, ascoltare e rispettare. ASP 1 AG Ispett. Micologico Bivona Dott.ssa Grano Carmela - 1-

3 Amanita pantherina Ordine Agaricales Da <<pantherinus>> (lat) attinente alla pantera, per l aspetto maculato del cappello HABITAT: Estate e autunno, nelle brughiere, boschi di latifoglie e aghifoglie. COMMESTIBILITA : TOSSICO. Provoca un avvelenamento di tipo neurotropico sostenuto da tre derivati isossazolici: acido ibotenico, muscimolo, muscazone che danno una sindrome micoatropinica. L acido ibotenico e il suo metabolita muscimolo sono le tossine responsabili della tossicità di questi funghi, essendo sostanze molto attive a livello del sistema nervoso centrale. La DL/50 è di 90 mg per l acido ibotenico e di 5-10 mg per il muscimolo. Tale dose è contenuta in circa 100 gr. di fungo fresco. La sindrome è caratterizzata da disturbi a carico del sistema nervoso centrale con manifestazioni fisiche e psichiche: agitazione psicomotoria, stato confusionale e alterazioni della coscienza fino al coma profondo, allucinazioni. Sono presenti midriasi, disturbi del sistema cardiovascolare e del sistema respiratorio. I disturbi digestivi sono presenti solo nei casi piuttosto benigni o di media entità, mentre sono assenti nei casi gravi a seguito di ingestioni massive con evoluzioni verso il coma. E il caso dell avvelenamento da A. pantherina avvenuto a Naro (AG) nel mese di ottobre 2009 e trattato dai medici della U. O. di Anestesia e Rianimazione S. Giovanni di Dio - ASP Agrigento che si avvalevano della collaborazione dell Ispettorato Micologico di Bivona. In quella circostanza il paziente aveva effettuato un pasto serale a base di funghi raccolti a Aidone Valguarnera. Ritrovato al mattino con i segni dell avvelenamento (coma, scialorrea), veniva trasferito in autoambulanza presso il detto Reparto di Rianimazione. Pervenuti due campioni di funghi presso l Ispettorato di Bivona, dalla determinazione al M.O. (effettuata dal dott. S. Costa) e dall esame ispettivo dei funghi, risultava trattarsi di Amanita pantherina. Il paziente usciva dal coma in quarta giornata

4 AMANITA VERNA Ordine Agaricales Da <<αµανιτησ >> (gr)= fungo del monte Amano nella Turchia asiatica e da << vernus>> ( lat) = primaverile. Per la sua presunta stagione di crescita. Fungo del genere di Basidiomiceti, famiglia Agaricacee, caratterizzato dalla presenza di anello, volva, lamelle libere e spore di colore bianco. Molto simile all Amanita phalloides var. alba, si distingue per il cappello tipicamente emisferico e non campanulato convesso. Il diametro del cappello è circa un terzo della dimensione del gambo, talvolta anche meno. Si differenzia inoltre per l assenza di fibrille innate disposte radialmente, per la struttura generale decisamente più esile e il portamento più slanciato. CAPPELLO: 3-8 cm, emisferico poi piano, nudo, leggermente viscose, bianco o leggermente ocraceo al centro, margine liscio, minuto. LAMELLE: Molto fitte, con numerose lamellule, bianche, libere al gambo. GAMBO: 4-10 x 0,6-1,5 cm, cilindrico, leggermente ingrossato verso la base bulbosa, gracile, pieno, poi farcito, infine cavo, bianco con pruina in superficie. Anello intero, cascante, sistemato molto in alto. Volva bianca, membranosa, chiusa sul bulbo. CARNE: tenera, bianca, senza odore caratteristico; sgradevole negli esemplari vecchi. SPORE: bianche, sferico-ovoidali, amiloidi, 8-10 x 7-9 micron. HABITAT: nei boschi di latifoglie, soprattutto in terreno calcareo; da primavera all autunno. Rara. COMMESTIBILITA : VELENOSO MORTALE. TEMPO DI INCUBAZIONE: a lunga incubazione (6-24 ore). E responsabile come l Amanita phalloides e Amanita virosa della sindrome da Amatossine e Fallotossine o sidrome Falloidea. L alfa-amanitina ha una tossicità da 10 a 20 volte più grande di quelle delle fallotossine ed entrambe sono ciclopeptidi. La dose letale di amatossine ipotizzata per l uomo è di circa 5-7 mg (circa 0,1 mg/kg). Tale quantità è contenuta in gr. di fungo e cioè in un cappello di esemplare adulto. Ad azione epatotossica di tipo grave, le amatossine svolgono tale effetto citotossico sul nucleo della cellula epatica. La alfa amanitina inibisce infatti un enzima nucleare, la RNA-POLIMERASI II che svolge l attività di trascrizione dell RNA-messagero dal DNA, tappa fondamentale della sintesi proteica. La cellula epatica così compromessa nella funzione di protido sintesi va incontro a necrosi. Clinicamente si distinguono 4 fasi: 1) fase di latenza; 2)fase gastrointestinale con vomito, diarrea incoercibile e dolori addominali; 3) danno epatico (dopo ore); 4) insufficienza epatica grave in quarta-quinta giornata con coma ed esito mortale (10 % degli avvelenamenti). L Amanita verna o Amanita di primavera, cresce anche in autunno con diffusione termofila - mediterranea. E particolarmente ingannevole a causa della rassomiglianza con specie commestibili bianche come Leucoagaricus leucothides e simili, gli Agaricus bianchi, Amanita gemmata, Amanita vaginata. Le segnalazioni di ritrovamenti autunnali di questo fungo negli ultimi anni sono aumentate forse in relazione ai mutamenti climatici. Con riferimento alle Amanite bianche che danno avvelenamenti mortali può essere sfatata la falsa credenza diffusa nelle cultura popolare che tutti i funghi bianchi sono buoni commestibili. (AMINT) - 3 -

5 Esemplare di Amanita verna raccolto nel mese di novembre 2010 nella Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio. -4-

6 Boletus satanas Ordine Boletales Boletus = Fungo di zolla; Satanas = Di Satana. HABITAT: Boschi caldi di latifoglie, in particolare di Quercia, ben drenati ed esposti a Sud. Estate ed autunno. COMMESTIBILITA : VELENOSO. E l unico Boletus sicuramente tossico. Provoca una sindrome gastrointestinale a breve latenza che si manifesta poche ore dopo il consumo, eccezionalmente durante il pasto stesso. TEMPO DI INCUBAZIONE: Da 1 a 3 ore. OSSERVAZIONI: Boletus di notevole grandezza, massiccio e corpulento, sicuramente quello che raggiunge le dimensioni maggiori in assoluto. In alcune zone dell Italia viene incautamente consumato dopo trattamenti empirici atti a distruggere composti peptidici responsabili dell avvelenamento. Il consumo di tali specie è comunque assolutamente sconsigliato. SOMIGLIANZE: Le tonalità biancastre del cappello, le notevoli dimensioni, il viraggio della carne e lo sgradevole odore forte, cadaverico degli esemplari adulti rendono il satanas facilmente distinguibile dagli altri Boletus

7 Cortinarius trivialis Ordine Agaricales Da <<trivialis>> (lat.= comune) HABITAT: Boschi di latifoglie, soprattutto in terreno argilloso-siliceo, abbastanza frequente in autunno prediligendo substrati calcarei e legandosi a Betulle, Faggi, Castagni, Querce e Pioppi. COMMESTIBILITA : Non commestibile. OSSERVAZIONI: E una specie facile da riconoscere nel bosco per le tipiche ghirlande che decorano il gambo e per le lamelle solitamente sfumate di violetto negli esemplari giovani. C. trivialis presenta due veli generali: uno glutinoso, l altro membranoso. La non omogenea frammentazione di questi due strati è all origine della caratteristica ornamentazione presente sul gambo.(amint) - 6 -

8 Cortinarius (Phlegmacium) herculeus Da <<Hercules>> (lat)= Ercole, per la sua taglia massiccia. HABITAT: Zona mediterranea, sotto cedri, ma anche in boschi di latifoglie con castagni e faggi. COMMESTIBILITA : Non commestibile. OSSERVAZIONI: E un bel Cortinarius per la sua taglia massiccia e anche per i suoi colori vistosi. E tipico di zone mediterranee e non ci risulta la sua presenza al Nord

9 Gymnopilus Spectabilis Ordine Agaricales Da << spectabilis>> (lat) = bello a vedersi, mirabile. HABITAT : Ceppaie, base di tronchi, radici, di alberi sia vivi che morti, di Latifoglie, Eucalipto e Leccio,Pino. Estate e autunno. COMMESTIBILITA :TOSSICO. Provoca sindrome psilocibinica (Vedi Mycena rosea) TEMPO DI INCUBAZIONE :Meno di un ora OSSERVAZIONI: Gymnopilus spectabilis è davvero una specie spectabilis, visibile da lontano per i suoi colori caldi e vivaci, a volte raggiunge notevoli dimensioni sia nel cappello che nel gambo; è una specie molto robusta con u- na struttura massiccia, possiede un anello molto ampio, membranoso, persistente. Queste caratteristiche, unite all ambiente di crescita rendono questa interessante specie facilmente determinabile. E compreso tra le specie che contengono sostanze psicotrope e anche altre sostanze tossiche che provocano la sindrome psilocibinica e per questo motivo il suo consumo in Italia è vietato.(amint) - 8 -

10 Hypholoma fasciculare Ordine Agaricales Da <<Fasciculus>> (lat.= fascicolo, mazzo). Per il modo di presentarsi HABITAT: Molto comune e diffuso, cresce su vecchi tronchi e ceppaie tutto l anno. COMMESTIBILITA : TOSSICO. E responsabile di una sindrome gastrointestinale con sintomatologia aspecifica comportante: nausea, dolori e crampi addominali, vomito, diarrea. Di norma la sintomatologia dura alcune ore e recede dopo un trattamento sintomatico. TEMPO DI INCUBAZIONE: 1-3 ore. OSSERVAZIONI: Hypholoma capnoides, specie commestibile, è molto simile a H. fascicolare. Inoltre capita di trovare questo fungo insieme a esemplari di Armillaria mellea, motivi che devono fare aprire gli occhi nella determinazione del fungo. -9-

11 Inocybe bongardi Ordine Agaricales Da nome proprio di persona. HABITAT: Boschi di latifoglie in terreno calcareo, gregario. Estate- autunno. COMMESTIBILITA : TOSSICO per l elevata quantità di muscarina presente. Provoca una sindrome muscarinica. (Vedi Inocybe rimosa ) TEMPO DI INCUBAZIONE: Da 30 minuti a 3 ore. OSSERVAZIONI: Questa Inocybe che può assumere taglie anche molto maggiori, ha la carne che arrossa al tocco e al taglio. Emana un odore che è stato definito di botte di legno che ha contenuto vino rosso

12 Inocybe geophilla Ordine Agaricales Da << gè>> = (gr) terra e << phyllon>> foglia, lamella. HABITAT: Nei boschi di latifoglie e aghifoglie (Quercia, Faggio, Carpino, Tiglio, Betulla, Peccio, Pino e Larice). Dall estate all autunno, comune e molto diffusa, si presenta spesso insieme alla varietà lilacina, gregaria. Spesso presente contemporaneamente alla Inocybe geophilla var. lilacina (cappello color viola, lilla violetto, grigio lilla o lilla pallido con l umbone color giallo ocraceobruno ). COMMESTIBILITA : TOSSICO per l elevata quantità di muscarina presente. Provoca una sindrome muscarinica (vedi Inocybe rimosa.) TEMPO DI INCUBAZIONE: Da 30 minuti a 3 ore

13 Inocybe rimosa Ordine Agaricales Da << rimosus >> (lat) = screpolato. Per l aspetto del cappello. HABITAT: Cresce sia in boschi di latifoglie che di aghifoglie, nelle radure e sul suolo ricco di humus. Gregaria, raramente è isolata. Estate, autunno inoltrato. COMMESTIBILITA : Specie VELENOSA. Provoca un avvelenamento dovuto all elevata quantità di muscarina e composti muscarinici denominata sindrome muscarinica. La muscarina è contenuta nei funghi in forma idrosolubile, per cui viene eliminata solo in parte con l acqua di cottura. Simile ai neurotrasmettitori fisiologici come l acetilcolina, la muscarina reagisce specificamente con i recettori colinergici postgangliari dell apparato digestivo, respiratorio, cardiovascolare ed oculare. Si può avere sindrome cardiovascolare con bradicardia sinusale e rallentamento della conduzione AV, rinorrea, vasodilatazione periferica; sindrome respiratoria con broncocostrizione e broncorrea; sudorazione, lacrimazione, scialorrea, miosi, agitazione psico-motoria. TEMPO DI INCUBAZIONE: Da 30 minuti a 3 ore. Già durante il pasto può insorgere la miosi e la sudorazione abbondante, lacrimazione e dispnea. La risoluzione del quadro patologico avviene entro ore circa. OSSERVAZIONI: Il commestibile Marasmius oreades, condivide lo stesso habitat, cioè i prati o i parchi cittadini e ha dimensioni e colorazioni pileiche simili. La differenza più importante tra le due specie sta nel colore sporale: bianco per il Marasmius e bruno oliva per l Inocybe. Il primo ha inoltre cappello igrofano e odore di mandorle amare. (AMINT)

14 Lactarius torminosus Ordine Russulales Da <<Torminosus>> (lat.) = che tormenta. Perché provoca coliche. Viene chiamato volgarmente poveraccio delle coliche. HABITAT: Estate e autunno. Quasi sempre sotto betulle delle quali è simbionte. COMMESTIBILITA : Lattario a latice di colore bianco immutabile e di sapore molto acre, il L.actarius Terminosus è VELENOSO e provoca un intossicazione di tipo gastrointestinale. TEMPO DI INCUBAZIONE: Poche ore dall ingestione. OSSERVAZIONI: Questo fungo può essere facilmente riconoscibile sul campo, almeno per quanto riguarda gli esemplari tipici e in buono stato di conservazione. Il colore rosa antico, rosa arancio, rosa salmone, la caratteristica peluria sul cappello, la zonatura dello stesso e l habitat specifico sono i migliori caratteri per una corretta determinazione (AMINT)

15 Lepiota cristata (Bolton) P. Kumm Ordine Agaricales Da << cristatus >> (lat) = sprovvisto di umbone. HABITAT: Cresce dalla fine dell estate all autunno in boschi e in luoghi erbosi, gregaria, frequente. COMMESTIBILITA : Fungo di piccole dimensioni (2-4 cm) e dall odore sgradevole. La Lepiota cristata è una specie VELENOSA, pericolosa responsabile di avvelenamenti di grave entità con interessamento epatico. E stata infatti evidenziata la presenza di amatossine e sono in corso studi più approfonditi per confermarne la presenza. OSSERVAZIONI: Specie molto comune su tutto il territorio italiano, cresce gregaria negli spazi aperti ed erbosi sia in presenza di conifere che di latifoglie, facilmente riscontrabile nei parchi e giardini che circondano ed abbelliscono i centri urbani. Questa tipologia di habitat rappresenta un serio pericolo per i raccoglitori inesperti, molti infatti sono i ricoveri dovuti alla confusione con i Prataioli e soprattutto con i Marasmius oreades (gambe secche). (AMINT)

16 Mycena pura Ordine Agaricales Da <<µυκης>> (gr) = fungo; Da <<purus>> (lat) = puro, per il colore. HABITAT: E una specie molto diffusa e ubiquitaria, si può trovare nei boschi di conifere e latifoglie già dalla primavera. COMMESTIBILITA : VELENOSO. E responsabile della sindrome psilocibinica (vedi Mycena rosea). TEMPO DI INCUBAZIONE: Meno di un ora. OSSERVAZIONI: La consistenza della sua carne è molto particolare; come nel genere Hygrocybe essa si presenta con un aspetto vetroso, semitrasparente, translucido: ne è un esempio il cappello che mostra le striature sottostanti proprio grazie alla trasparenza della cuticola. L odore è di rapanello e il colore del cappello variabile da rosa sporco a violaceo-lilacino a bianco-grigiastro. Il gambo è fibroso. E una delle più belle specie di Mycena per la sua variabilità cromatica e la già citata caratteristica della carne. Si tratta in assoluto di una delle specie a maggiore diffusione ecologica, può essere rinvenuta in prossimità del mare, nei boschi litorali mediterranei, sino ai boschi di Abete montani. (AMINT)

17 MYCENA ROSEA Ordine Agaricales HABITAT: Cresce nei boschi di latifoglie e conifere (Faggio), sui resti vegetali decomposti, residui legnosi e luoghi umidi. COMMESTIBILITA : VELENOSA. Determina la sindrome psilocibinica detta anche narcotica o allucinogena. TEMPO DI INCUBAZIONE: Meno di un ora. OSSERVAZIONI: La taglia, i cromatismi e il modo di crescere con capello a lungo campanulato, la rendono in assoluto uno dei funghi più belli ed eleganti che si possono incontrare nel bosco. Il Genere Mycena che comprende esemplari di taglia medio - piccola è tra i più complessi, vasti e differenziati esistenti nel panorama micologico. Non esistono Mycena commestibili, la maggior parte di esse sono prive di interesse alimentare, tantissime sono velenose, ma certamente tutte contribuiscono a decorare con la loro bellezza i nostri boschi. (AMINT) Sindrome psilocibinica : E determinata da tre tossine : psilocibinica, beocistina, norbaeocistina che in vivo si trasformano per mezzo di un enzima la fosfatasi, rispettivamente in psilocina, idrossi-4-metil-triptamina e idrossi-4-triptamina. Queste tossine, per lo più derivate dall indolo, hanno una struttura chimica molto simile all LSD, considerato il più potente delle sostanze allucinogene. Si ritiene che 4-8 mg di psilocibina contenuta in 20 gr di funghi freschi o in 1-3 gr di funghi secchi siano in grado di produrre allucinazioni. Vi sono nel mondo più di 120 specie di funghi allucinogeni (accertata per il momento la presenza di una ventina di specie anche in Italia). (AMINT) Gli effetti clinici dell intossicazione sono di tipo somatico e psichico. I primi comprendono: midriasi, secchezza delle mucose e della cute, disturbi dell equilibrio, miastenia, bradicardia con ipotensione, iperiflessia tendinea, atassia, tachipnea e ipertermia. Talora nausea e vomito. I secondi comprendono: euforia o diseuforia, ansia, estroversione alternata a periodi di mutismo, allucinazioni visive, uditive, olfattive, gustative, sensazioni di depersonalizzazione e alterazione della percezione del tempo e dello spazio. Talvolta compaiono sintomi di tipo convulsivo e agitazione psico-motoria. La sindrome regredisce spontaneamente in ore

18 Omphalotus olearius Ordine Boletales Da <<oles>> (lat.) = olivo. HABITAT: Cresce in estate e autunno in ambiente mediterraneo. La forma tipica del fungo sull olivo è rosso arancio. Si può anche trovare di colore giallo aranciato su latifoglie. COMMESTIBILITA : TOSSICO. Provoca sindrome gastrointestinale. TEMPO DI INCUBAZIONE: Poche ore dall ingestione. L Omphalotus Olearius che vegeta sui tronchi di olivo o anche di quercia e di castagno, sta a smentire la credenza popolare che tutti i funghi nati su piante legnose siano innocui. Tuttavia, nonostante la conclamata non pericolosità di questi avvelenamenti, recenti osservazioni cliniche hanno accertato, in alcuni casi, leggeri effetti epatotossici e alcuni sintomi che indicherebbero anche la presenza di piccole quantità di muscarina

19 Tricholoma equestre Ordine agaricales Da <<equestris >> (lat) = dei cavalieri, per il colore della decorazione di un antico ordine cavalleresco. l ordine della Stella Polare. HABITAT: Cresce solitario o a piccoli gruppi, in autunno, nei boschi di conifere (Pino, Peccio, Abete) o misti con Faggio, Quercia, Castagno. Non molto comune, completamente assente in certe zone. COMMESTIBILITA : VELENOSO MORTALE. TEMPO DI INCUBAZIONE: Da 1 a 3 ore. OSSERVAZIONI: Si tratta di una bella specie di Tricholoma dai colori vivaci e dalla taglia robusta. Viene ancora citato come commestibile in molti libri e guide non aggiornati. Sindrome rabdomiolitica: Si tratta di una sindrome di recente scoperta studiata in Francia in seguito a un episodio avvenuto nel 2000 che coinvolse una trentina di persone (9 decessi). Queste avevano consumato il Tricholoma equestre o la sua varietà, ritenute fino ad allora commestibili. In Italia tale specie era inserita nella lista nazionale dei funghi ammessi alla vendita ed in seguito a tale grave circostanza ne è stata vietata la raccolta e la vendita con apposito decreto. Questa sindrome si verifica nell uomo quando la specie fungina viene consumata in grandi quantità e in assunzioni ripetute (3-6 pasti consecutivi in 2-3 giorni ). Nel 2002 sono stati riportati 2 casi in Polonia - madre e figlio conseguenti a 9 pasti consecutivi a base di Tricholoma equestre. In Italia invece non sono stati segnalati casi. La tossina responsabile non è stata isolata con certezza ma si ipotizza essere una citocalasina. La rabdomiolisi, da cui la sindrome prende nome, è una grave evenienza clinica dovuta alla distruzione o a lesioni delle fibre muscolari striate come quelle cardiache. Dopo 1-3 giorni dall ultimo pasto compaiono astenia, malessere, affaticamento, mialgie con crampi e rigidità muscolare soprattutto agli arti inferiori (cosce e polpacci), sudorazione, eritema al viso, danno renale con urine scure (mioglobinuria) e oliguria-anuria temporanea. Tipica l assenza di sintomi gastroenterici. Il decesso avviene in un contesto di insufficienza cardiaca ribelle al trattamento. L esame istologico ha dimostrato la necrosi dei muscoli striati del diaframma e del miocardio. (AMINT)

20 GRUPPO AD INTERESSE MICOLOGICO: Grano Carmela, Bruno Antonino, Barone Salvatore, Costa Salvatore, Cusumano Giuseppe e molti altri appassionati * * * * * * * * * * - Il Dott. Salvatore Costa si è laureato in Scienze Naturali nell Anno Accademico 2005/2006 con una tesi su La conoscenza dei macromiceti epigei della riserva naturale della valle del Sosio e dei monti di Palazzo Adriano. Vero conoscitore della vastità della materia micologica, oltre che appassionato naturalista, ha catalogato e determinato le specie fungine presenti nel territorio. Il repertorio fotografico è stato messo a disposizione per la realizzazione del presente lavoro che pertanto coniuga, con l obiettivo di valorizzarlo, l impegnativa ricerca fatta in passato dal Dott. Costa e le recenti esperienze del gruppo sopra citato. Le fotografie riguardanti le specie fungine di Clitocybe geotropa, Cantharellus cibarius e Amanita verna sono state scattate dal Dott. Antonino Bruno durante un escursione di gruppo nella Riserva Naturale nel mese di novembre Consigli utili per una corretta raccolta di funghi -Usare contenitori rigidi e ben areati evitando di sistemare i funghi in sacchi di plastica che, oltre a impedire la dispersione delle spore, accelerano i processi di putrefazione del fungo; -Raccogliere solo una o poche specie per volta; nel caso di raccolta di più specie ciascuna di esse deve essere separate dall altra nel contenitore; - Non raccogliere, calpestare o distruggere gli altri funghi che non si conoscono o quelli velenosi in quanto essi svolgono un importante ruolo nel bosco; - Raccogliere il fungo intero sollevandolo dalla base ed evitando di tagliare il gambo; - Pulire il fungo facendo attenzione a non eliminare parti utili alla sua determinazione quali volva, residui del velo generale sul cappello e del velo parziale sul gambo ; - Conservare in frigorifero per non più di 24 ore ; - Conservare uno o due campioni freschi. Agaricus arvensis (prataiolo) Clitocybe odora (anicino)

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