PIATTAFORMA DI LOTTA PER IL RINNOVO DEL CCNL

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1 PIATTAFORMA DI LOTTA PER IL RINNOVO DEL CCNL PREMESSE In questi ultimi anni, grazie alle lotte messe in atto da alcune sigle sindacali (in particolare da Si Cobas e Adl Cobas) si è riusciti a produrre un importante cambiamento all'interno del mondo del trasporto merci, del facchinaggio e della logistica. In particolare si è andati ad intaccare un sistema lavorativo fondato sulla forma giuridica della cooperativa e dell'appalto che, per molti anni, aveva consentito e tutt'ora consente in moltissime situazioni, lauti guadagni ricavati da modalità retributive studiate da consulenti e commercialisti che hanno saputo sfruttare tutti gli spazi consentiti e non consentiti dalle normative di legge. In particolare, la cooperativa è stata la forma giuridica che più si prestava a garantire una flessibilità senza regole che rasentava la forma del lavoro schiavistico. Di fatto, una forma di lavoro a chiamata, basata sulle necessità operative che, grazie al fatto di essere oltre che lavoratori subordinati, anche soci di cooperativa, vincolava i lavoratori agli statuti e ai regolamenti interni che prevedevano che il socio doveva essere retribuito sulla base delle ore lavorate e non sulla base dell'orario contrattuale e senza alcuna copertura di integrazione in caso di malattia ed infortunio. Il cambio di appalto era, ed è ancora oggi in molte situazioni, il sistema più efficace per mantenere costantemente i lavoratori sempre alla postazione di partenza con il mantenimento dello stesso livello, l'azzeramento dell'anzianità e di eventuali differenze retributive, la cancellazione del TFR, il ricatto continuo su eventuali esclusioni al momento della nuova assunzione. Il cambio di appalto, poiché nel CCNL del Trasporto merci e logistica, non esiste a tutt'oggi alcuna clausola di salvaguardia, è stato dunque lo strumento legale per garantire ai committenti una forza lavoro ultra flessibile, costantemente sotto ricatto e a costi stabili. Non solo, ma il costo della forza lavoro veniva ulteriormente abbassato grazie ad una modalità di erogazione del salario che si basava su un presunto netto orario o mensile fisso conglobato, che non metteva in conto lo straordinario, le maggiorazioni per lavoro notturno o festivo, gli istituti contrattuali ed, inoltre, utilizzava l'istituto della trasferta in modo del tutto illegittimo, imputando a questa voce buona parte della retribuzione, in quanto esente da contribuzione e imposizione fiscale. In altre parole l'intreccio tra forma cooperativa, sistema degli appalti e modalità di costruzione delle buste paga ha rappresentato un modello di imprenditoria capitalistica collusa, sia con vere e proprie associazioni a delinquere di stampo anche mafioso, sia con le sigle della triplice sindacale, le quali, attraverso loro ex funzionari, hanno avuto un ruolo importante nella costruzione di questo modello. In questo scenario, quello che doveva essere il punto di forza del mantenimento di un ghiotto sistema di sfruttamento incentrato su una forza lavoro composta prevalentemente di migranti e, in quanto tale, non in grado di capire i meccanismi complicati di erogazione del salario quante volte abbiamo sentito dirigenti di cooperative o consulenti del lavoro affermare...a loro non interessa come è fatta la busta paga, basta che sappiano che prendono un tot netto all'ora o al giorno.. - è diventato nel giro di poco tempo il punto debole, nel momento in cui questa forza lavoro ha preso coscienza della propria condizione e della possibilità di incidere sull'insieme delle condizioni lavorative. E' bastato come OO.SS innescare la miccia, cominciare ad indicare un possibile percorso di lotta che, nel giro di poco tempo, grazie al passaparola delle prime battaglie vinte, la miccia innescata ha prodotto una reazione a catena che ha interessato tutti i principali siti della logistica del nord Italia fino al centro sud. Questo percorso di lotta ha portato, sulla scorta di 4 scioperi generali della logistica a produrre modifiche sostanziali, non solo rispetto ai singoli magazzini, ma anche all'impianto complessivo del CCNL, con l'acquisizione per i lavoratori inseriti nei magazzini dei principali corrieri (TNT, BRT, GLS, SDA) di alcuni aspetti migliorativi che hanno stravolto lo stesso CCNL, riguardanti il cambio di appalto, con l'introduzione della clausola di salvaguardia, la garanzia dell'orario contrattuale, consistenti aumenti salariali attraverso l'introduzione del ticket restaurant, l'integrazione per malattia ed infortunio, gli istituti contrattuali al 100 % su base fissa e il passaggio

2 di livello dal 6 J al 5 dopo 18 mesi (il CCNL prevedeva il passaggio dal 6 J al 6 S dopo 30 mesi e nessun automatismo dal 6 J al 5 e tantomeno dal 5 al 4 J) e dal 5 al 4 J dopo 6 anni di anzianità di magazzino. Tutti questi risultati sono stati il frutto di una vera vertenza nazionale, ma da parte di Fedit, che rappresenta buona parte delle principali aziende di trasporto si è sempre rifiutata di aprire un tavolo di sindacale con le nostre OO.SS, lasciando ai singoli corrieri ed in particolare TNT, BRT, GLS e SDA, la trattativa sulla vertenza che è sfociata non in veri e propri accordi, ma in Dichiarazioni di Intenti mediante le quali sono state date precise indicazioni ai fornitori per andare a sottoscrivere accordi nei singoli magazzini. E concretamente, in decine di magazzini, accordi rispecchianti il contenuto delle Dichiarazioni di Intenti sono stati sottoscritti, apportando importanti miglioramenti alle condizioni contrattuali. Le condizioni migliorative hanno investito soprattutto il personale addetto al facchinaggio ed in misura inferiore il personale viaggiante che vive tutt'ora una condizione molto pesante dal punto di vista delle condizioni contrattuali e retributive, condizionata anche dalla spietata concorrenza attuata dalle imprese con sede nei paesi dell'est, dove il costo di ogni autista è circa la metà e forse anche meno del costo di un autista italiano inquadrato correttamente. E' in virtù di questa situazione, ma non solo, frutto di una liberalizzazione selvaggia delle retribuzione all'interno della CEE, che stiamo vedendo buste paga che non arrivano a 1200 al mese comprensivi di tutti gli istituti retributivi con un orario giornaliero che non è mai sotto alle 10/11 ore. Risulta evidente che molte aziende italiane stanno strumentalizzando questa forma di dumping salariale per arrivare ad abbattere il costo del lavoro. Su questo terreno è necessario avviare una riflessione che deve coinvolgere anche le reti europee del sindacalismo conflittuale per assumere questa problematica in un'ottica che oltrepassi i confini nazionali. La normativa europea in questo settore, ma anche in altri, pensiamo solo all'edilizia, oltre che garantire forza lavoro a basso costo e supericattata, agisce in termini di compressione dei salari per gli stessi lavoratori indigeni. Per questo una problematica di questo tipo non può essere sottovalutata ma deve essere assunta in tutta la sua gravità con l'obiettivo di agire sindacalmente su scala europea. OBIETTIVI GENERALI DELLA VERTENZA. RAPPRESENTATIVITA', APPALTI, COOPERATIVE, CAMBI DI APPALTO. Alla luce delle premesse illustrate intendiamo mettere in chiaro in modo molto preciso che non accetteremo di essere spettatori di una trattativa condotta dalla triplice. E' nostra intenzione, così come abbiamo già dimostrato nella recente vertenza nazionale, essere protagonisti di una lotta che porti a compimento ovunque gli obiettivi già conquistati in molti magazzini e che apra nuovi scenari di significativi miglioramenti nell'intero comparto della logistica e del trasporto merci. E' importante che si capisca bene che saremo molto determinati nel pretendere che vi siano anche riconoscimenti formali nell'ambito della trattativa nazionale per il rinnovo del CCNL all'interno del quale dovrà essere rivista interamente la problematica della rappresentanza reale dei lavoratori. In continuità con quanto abbiamo già rivendicato riteniamo decisivo arrivare ad un superamento effettivo del sistema di sfruttamento fondato sulla forma della cooperativa. E' evidente, in ragione di quanto abbiamo esposto nelle premesse, che quel sistema, già in parte superato in molte situazioni,debba essere superato in modo strutturale. La forma giuridica della cooperativa si può rappresentare solo come libera scelta di soggetti che intendono cooperare con reali finalità mutualistiche. Tale condizione non esiste in nessuna delle cooperative operanti all'interno del comparto della logistica. Devono pertanto essere inserite all'interno del CCNL norme precise in grado di disciplinare la forma del rapporto di lavoro, escludendo quella cooperativistica, all'interno di un percorso che punti alla internalizzazione di tutto il personale addetto alla movimentazione merci e al trasporto. Non che il rapporto di lavoro subordinato sia di per sé migliore di quello

3 regolamentato dalle normative sulla cooperazione, ma, sicuramente, porre vincoli precisi che escludano l'utilizzo della forma cooperativa, serve a ricondurre il rapporto di lavoro alla sua vera natura che è sicuramente solo ed esclusivamente di tipo subordinato. Sul terreno dei cambi di appalto, abbiamo già ottenuto con alcuni corrieri l'impegno formale ad applicare la clausola di salvaguardia. Sarà nostro impegno mettere in campo tutta la nostra capacità di mobilitazione perché questa clausola venga inserita nel CCNL. TIPOLOGIA DEI RAPPORTI DI LAVORO, TURNISTICHE PERSONALE. E CLASSIFICAZIONE DEL Ben conosciamo come all'interno di questo comparto vengano usate infinite tipologie di rapporti di lavoro e di turnistiche sia per il personale viaggiante che per quello non viaggiante ( lavoro somministrato, part time e tempi determinati usati in modo selvaggio, turni di lavoro spezzati, per gli autisti orari continuati estenuanti, ecc.) che servono ad ottenere una flessibilità interamente piegata alle esigenze del mercato. Solo in questi ultimi anni, laddove vi sono state lotte, si è riusciti in molte situazioni ad invertire la tendenza, rimodulando l'organizzazione del lavoro anche sulle esigenze dei lavoratori. E' evidentemente un segnale in controtendenza, visto che ovunque, ed in particolare nel settore del commercio, si lavora senza soluzione di continuità e la vita delle persone è interamente subordinata alle esigenze di mercato. Per noi porre la questione e provare ad invertire la tendenza cercando di rendere il più possibile compatibili i normali ritmi biologici delle persone con le esigenze organizzative sarà uno degli obiettivi costanti del nostro agire sindacale, anche nella circostanza del rinnovo contrattuale. Nel rinnovo del CCNL del 2011 CGIL, CISL e UIL avevano bonariamente accordato alla controparte un grande beneficio sul terreno della classificazione del personale, introducendo due nuovi livelli che sono serviti esclusivamente a garantire una riduzione considerevole del costo del lavoro e nulla avevano a che vedere con le mansioni, rimaste del tutto invariate rispetto al precedente CCNL. Il neo assunto, sostanzialmente, veniva bloccato per 30 mesi al 6 J e non sarebbe più passato al 5, lasciando all'azienda totale discrezione nella concessione del passaggio al 5 livello, per non parlare del passaggio al 4 J o al 4 S. La vertenza che abbiamo avviato con esito positivo ha letteralmente scardinato questo impianto di ragionamento, ripristinando il passaggio automatico dal momento dell'assunzione al 5 nella misura dei 18 mesi (9 nel 6 J e 9 nel 6 S) ed un ulteriore automatismo dal 5 al 4 J. Nostro impegno sarà quello di estendere ovunque la nuova classificazione ottenuta con gli accordi sottoscritti in TNT, BRT, GLS, ecc., andando a richiedere per quei lavoratori che già hanno il 4 J, o sono inquadrati ancora al 5 ma svolgono mansioni classificabili nel 4 S, il relativo passaggio, con particolare riferimento a chi svolge la mansione di carrellista o svolge mansioni multiple di magazzino (carico, scarico, spunta documenti, prelievo, e approntamento merci). RITMI LAVORATIVI, PRODUTTIVITA' E SALUTE. In tutti i posti di lavoro stiamo registrando un progressivo innalzamento di malattie professionali o di patologie che si manifestano con sempre maggiore frequenza in particolar modo per tutti quei lavoratori addetti alla movimentazione merci. E' evidente che la tipologia di lavoro favorisce l'insorgenza di problematiche invalidanti. La riflessione che ci ha indotto ad aprire un tavolo di confronto con alcuni corrieri nasce dal fatto che un facchino che, ad un certo punto della vita lavorativa, si trova con certificati di inidoneità per svolgere quella mansione, difficilmente può trovare una collocazione lavorativa alternativa all'interno dello stesso posto di lavoro o in altri settori lavorativi, ritrovandosi con un grado di invalidità non sufficiente per ottenere una pensione che gli consenta di vivere. Ma questa riflessione ci porta a considerare nel suo insieme la problematica legata ai ritmi lavorativi, alle modalità posturali del lavoro e a ciò che in molti magazzini viene indicata come media di produttività da raggiungere. Su questo ultimo punto spesso ci siamo trovati a dover rispondere a contestazioni disciplinari, trasformate in alcuni casi in sanzioni

4 disciplinari di vario tipo, arrivando anche al licenziamento. La produttività media non si sa bene su che basi venga definita dal datore di lavoro, o, meglio, viene definita sulla base di un criterio che individua la possibilità materiale di movimentare in un'ora un certo numero di colli. Su questa base si stabilisce che ogni lavoratore può movimentare quel certo numero di colli, ma non si stabilisce mai per quanto tempo, indicando anche le conseguenze che quella determinata media può provocare nella persona. La domanda che noi vogliamo porre è per quanto tempo un lavoratore può raggiungere quella media senza incorrere in patologie invalidanti? Per uno, cinque, dieci, venti o trent'anni può essere fatta quella determinata media senza rischi seri per la salute? Noi vogliamo che si arrivi ad aprire una discussione seria che abbia come base di partenza la salute delle persone e non un concetto astratto di produttività che si basa semplicemente su una constatazione empirica riguardante la possibilità concreta di raggiungere quella determinata media. Spesso, addirittura, vengono stabiliti premi di produttività che inducono i lavoratori a correre a ritmi forsennati per portare a casa qualche decina di in più al mese. Lo vogliamo dire con estrema chiarezza: siamo nettamente contrari a questa modalità di concepire il rapporto con la produttività. Per questi motivi proponiamo che si istituiscano ovunque commissioni miste, formate oltre che da rappresentanti aziendali e da delegati sindacali, anche da medici competenti che siano in grado di dare semplici indicazioni di massima su una soglia di produttività accettabile per un lavoratore che dovrebbe rimanere a lavorare per tutto il resto della sua vita. Dove non ci sono problemi di produttività individuale si pone un problema di condizioni di lavoro e modalità operative che possono incidere pesantemente sulla salute del lavoratore. Anche in questo caso è fondamentale che ogni lavoratore venga appositamente istruito (in proposito esistono già, ai sensi anche del testo unico sulla sicurezza, le modalità operative volte a salvaguardare la salute del lavoratore) sul come si deve operare per non incorrere in patologie invalidanti. Qualora il lavoratore si trovi nella condizione di non poter più svolgere la mansione di facchino e non abbia raggiunto un grado di invalidità che gli consenta di avere una pensione di invalidità, chiediamo che venga istituita una nuova forma assicurativa che, in assenza di offerte di lavoro compatibili con lo stato fisico del lavoratore, garantisca comunque la sussistenza dello stesso. AMMORTIZZATORI SOCIALI. L'attuale normativa non prevede per il settore della logistica l'utilizzo degli istituti della CIGO e della CIGS. In caso di riduzione dell'orario di lavoro vi è la possibilità di ricorrere ancora ( ma per quanto durerà non è dato a sapersi e, ad ogni modo i tempi di pagamento sono eterni) alla CIG in deroga ed eventualmente c'è la possibilità di ricorrere al Contratto di Solidarietà, ma che è competenza esclusiva solo di CGIL CISl e UIL. Inoltre per quanto riguarda la NASPI, il socio di cooperativa avrà lo stesso trattamento del lavoratore subordinato a partire da gennaio del E' tempo di eliminare queste differenze e di unificare una volta per tutte il sistema degli ammortizzatori sociali, specialmente in un settore nel quale è frequente il verificarsi di alti e bassi nel ciclo produttivo. Pertanto, apriremo una grossa battaglia finalizzata a garantire anche per il settore della logistica riguardante anche i soci di cooperative, una uniformità di trattamento per quanto riguarda l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, a partire dalla CIGO e dalla CIGS e con la possibilità anche per le realtà dei Cobas di sottoscrivere Contratti di Solidarietà. ORARIO DI LAVORO, STRAORDINARI E BANCA ORE. Da sempre andiamo sostenendo che in questo lavoro, ma anche in molti altri, lavorare 8 ore è già di per sé molto pesante. In realtà l'orario di lavoro giornaliero dovrebbe essere di 7,8 ore, in quanto l'orario settimanale è di 39 ore. In considerazione del fatto che in questo settore, fatica e condizioni climatiche sono fattori che incidono notevolmente sulla salute del lavoratore, riteniamo necessario cominciare a porre un problema di riduzione dell'orario di lavoro giornaliero, settimanale e mensile. In particolare riteniamo si debba avviare un percorso che porti alle 35 ore settimanali (7 ore al giorno per 5 giorni mantenendo invariata la paga mensile). Riteniamo pertanto che lo straordinario

5 debba essere concepito in relazione alla giornata lavorativa e non alla settimana o al mese o, addirittura a periodi di tempo che vanno ben oltre il mese, come previsto dal recente accordo siglato con Fedit da CGIL CISL e UIL. Anche in questo caso, il nostro ragionamento parte dalla vita delle persone, non dalle esigenze del ciclo produttivo. In questo senso, proponiamo che, a prescindere dalle ore lavorate nel corso della settimana, o del mese, lo straordinario debba essere riconosciuto al superamento delle ore ordinarie che verranno stabilite dal CCNL. In particolari situazioni e per periodi limitati è possibile pensare all'utilizzo dello strumento della Banca Ore, con pagamento mensile delle maggiorazioni previste e prevedendo un incremento delle maggiorazioni, in quanto, per l'azienda accantonare ore senza retribuirle è un indubbio beneficio che va compensato con un incremento della maggiorazione. L'utilizzo di tale strumento deve essere concepito in via del tutto straordinaria e l'azienda e comunque non può essere utilizzato a costo zero, in modo tale da indurla a strutturare l'organizzazione del lavoro plasmata anche sulla vita delle persone. ADEGUAMENTI SALARIALI Su questo aspetto risulta evidente l'inadeguatezza degli attuali salari in rapporto al costo della vita. Oggi un quinto livello ha una retribuzione base di 1416,17 lordi, che tradotti in un netto significano, per un lavoratore senza carichi familiari, circa Se sommiamo 13 e 14, suddividendole per le 12 mensilità, si arriva a circa E' chiaro che con una retribuzione di questo tipo è molto difficile vivere anche per un single, figuriamoci per un lavoratore con famiglia, con un affitto o un mutuo da pagare. Gli aumenti ottenuti con l'ultimo rinnovo contrattuale, ma non solo per il settore della logistica, sono stati una specie di elemosina ( circa 60 netti in 4 anni). Risulta evidente che è necessario aprire tra tutti i lavoratori una consultazione volta a definire l'incremento retributivo che non sia appunto l'equivalente di una elemosina. ALTRI ISTITUTI (FERIE, PERMESSI, CONGEDI, INTERRUZIONI, SOSPENSIONI DI LAVORO, ECC.) Su tutti questi aspetti ci riserviamo di presentare proposte circostanziate dopo avere consultato i lavoratori. SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE RIVENDICAZION I PER IL RINNOVO DEL CCNL. 1. TITOLARITA' DEI COBAS NELLA CONTRATTAZIONE NAZIONALE: ACCETTAZIONE DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI PADRONALI DI SOTTOSCRIVERE CON I COBAS IL CCNL, RICONOSCENDONE FORMALMENTE LA LEGITTIMITA' ALLA CONTRATTAZIONE E ALLA STIPULA DI ACCORDI DI VALENZA NAZIONALE; 2. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA: NEL CCNL DEVE ESSERE INSERITA LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA CHE OBBLIGA IL COMMITTENTE A GARANTIRE, IN CASO DI CAMBIO DI APPALTO, IL PASSAGGIO DI TUTTO IL PERSONALE PRESENTE NEL MAGAZZINO CON LA CONSERVAZIONE DELLE CONDIZIONI ESISTENTI E DELLA ANZIANITA' DI MAGAZZINO CON APPLICAZIONE DI FORME SANZIONATORIE PER CHI NON RISPETTA LE PROCEDURE DI CAMBIO; 3. SUPERAMENTO DEFINITIVO DELLA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE: PASSAGGIO IN TUTTI I MAGAZZINI, DOVE IL CONTRATTO DI LAVORO E' DI TIPO SUBORDINATO E ANCHE COME SOCIO DI COOPERATIVA, AD UN

6 RAPPORTO DI LAVORO ESCLUSIVAMENTE DI TIPO SUBORDINATO, CANCELLANDO DEFINITIVAMENTE LA FIGURA DEL SOCIO LAVORATORE 4. ESTENSIONE ASPETTI MIGLIORATIVI ALL'INTERO COMPARTO DELLA LOGISTICA DI TUTTI GLI ELEMENTI MIGLIORATIVI GIA' CONQUISTATI IN TNT, BRT, GLS, SDA ED IN PARTICOLARE: TICKET DA 5,29, GARANZIA DELLE 168 ORE MENSILI, INTEGRAZIONE PER MALATTIA ED INFORTUNIO, 13 E 14 CORRISPOSTE SEMPRE AL 100 %, PASSAGGIO DI LIVELLO DAL MOMENTO DELL'ASSUNZIONE DAL 6 J NOVE MESI PER IL 6 S, DOPO ALTRI NOVE MESI AL 6 S, PASSAGGIO AUTOMATICO AL 5 E ULTERIORE PASSAGGIO AUTOMATICO DAL 5 AL 4 DOPO 6 ANNI DI ANZIANITA' DI MAGAZZINO. 5. SALVAGUARDIA DELLA SALUTE: ISITUTUZIONE DI COMMISSIONI MISTE TRA O.S., MEDICI COMPETENTI E AZIENDE VOLTE A CREARE EFFETIVE CONDIZIONI DI SICUREZZA PER LA SALUITE E ISTITUITUZIONE DI UNA NUOVA FORMA ASSICURATIVA CHE, IN ASSENZA DI OFFERTE DI LAVORO COMPATIBILI CON LO STATO FISICO DEL LAVORATORE, GARANTISCA AL LAVORATORE NON PIU' IDONEO A SVOLGERE LA MANSIONE DI FACCHINO, UN REDDITO DIGNITOSO PER VIVERE. 6. ORARIO DI LAVORO : NELLA PROSPETTIVA DI ARRIVARE ALLE 35 ORE SETTIMANALI, AVVIO DI UN PERCORSO CHE RIDUCA L'ORARIO A 37,5 ORE, A PARITA' DI SALARIO, PARAMETRANDO GLI ISTITUTI CONTRATTUALI SEMPRE SULLE 168 ORE MENSILI, INDENNITA' DI DISAGIO DI 10 NETTI AL GIORNO CON INTERRUZIONI SUPERIORI ALLE 2 ORE E DI 20 AL GIORNO PER INTERRUZIONI CHE SUPERANO LE 4 ORE. 7. ADEGUAMENTI SALARIALI: L'AUMENTO CONTRATTUALE PREVISTO PER IL TRIENNIO DEVE ESSERE ADEGUATO E DEVE REALMENTE INCIDERE SULLA NECESSITA' DI MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA E VERRA' QUANTIFICATO ENTRO IL MESE DI OTTOBRE. 8. AMMORTIZZATORI SOCIALI: UNIFORMITÀ DI TRATTAMENTO PER QUANTO RIGUARDA L'UTILIZZO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI, A PARTIRE DALLA CIGO E DALLA CIGS E CON LA POSSIBILITÀ ANCHE PER LE REALTÀ DEI COBAS DI SOTTOSCRIVERE CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ. 9. ALTRI ISTITUTI (FERIE, PERMESSI, CONGEDI, INTERRUZIONI, SOSPENSIONI DI LAVORO, ECC.)SU TUTTI QUESTI ASPETTI CI RISERVIAMO DI PRESENTARE PROPOSTE CIRCOSTANZIATE DOPO AVERE CONSULTATO I LAVORATORI. 10. PERSONALE VIAGGIANTE: OLTRE A CHIEDERE L'APPLICAZIONE DI TUTTI I PUNTI RIGUARDANTI TUTTO IL PERSONALE NON VIAGGIANTE, IN PARTICOLARE, PER IL PERSONALE VIAGGIANTE SERVE SOPRATTUTTO IL RISPETTO DELLA ATTUALE NORMATIVA EUROPEA IN MATERIA DI RISPETTO DELLE ORE DI GUIDA, DEVONO ESSERE RETRIBUITE LE ORE DI EFFETTIVO LAVORO, COMPRESO ANCHE QUELLO NEL QUALE IL LAVORATORE È SUL POSTO DI LAVORO A DISPOSIZIONE DEL DATORE DI LAVORO E L'AUTISTA NON DEVE EFFETTUARE OPERAZIONI DI FACCHINAGGIO EX ART 30 DEL CCNL DI SETTORE IN VIGORE.

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