Intervista a Fausto Francisca, Presidente del Bim

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1 N 01 novembre 2013 Iniziative di coordinamento degli strumenti di gestione partecipata dei corsi d acqua nell ambiente montano transalpino franco-italiano. Programma di cooperazione territoriale europea Italia - Francia ALCOTRA L intervista Intervista a Fausto Francisca, Presidente del Bim La sperimentazione di uno strumento di governance nel territorio del BIM Sommario Intervista a Fausto Francisca, Presidente del Bim La cooperazione transfrontaliera: il progetto Eau Concert Lavori di rinaturazione della Piana del Châtelard Le azioni pilota Zoom Scuole: La rete ecologica che vogliamo Rete Ecologica Provinciale e Rete Ecologica Locale: primi interventi sul territorio 1 D - Presidente Francisca perchè il BIM ha voluto questo progetto europeo di cooperazione transnazionale ALCOTRA denominato Eau Concert - Iniziative di coordinamento degli strumenti di gestione partecipata dei corsi d acqua nell ambiente montano transalpino franco-italiano? R - L ecosistema fluviale rappresenta uno dei temi più interessanti per l applicazione dei processi partecipativi. Nella gestione integrata della risorsa idrica è, infatti, essenziale un coinvolgimento attivo e propositivo di tutti gli attori sociali al fine di promuovere soluzioni collettive ed evitare l insorgere di conflitti. La partecipazione deve assicurare la sensibilizzazione della comunità locale alle tematiche ambientali e consentire di esprimere le preoccupazioni. Più specificatamente per quanto riguarda l acqua, la Direttiva Europea 2000/60 (Water Framework Directive) attribuisce alla partecipazione del pubblico un ruolo assolutamente centrale nel processo decisionale. Essa sancisce la fine di un modello di tipo tecnocratico e top-down e pone le basi per la responsabilizzazione, a vari livelli, degli attori sociali nella definizione e nella messa in opera della politica idrica. Nel 2 Forum Mondiale dell Acqua (marzo 2000) sono stati introdotti i Contratti di Fiume quali strumenti che permettono di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale. In sostanza un Contratto di Fiume è un accordo di programma che prevede una serie di atti operativi fra il gestore della risorsa idrica e del territorio (lo stato con le sue strutture di governo locale) e i rappresentanti dei cittadini e delle categorie che hanno interessi sul fiume (stakeolders), ad esempio gli agricoltori, gli industriali, i pescatori, i canoisti, le associazioni ambientaliste, ecc.. I Contratti di Fiume possono contribuire a individuare pratiche positive di partecipazione dei cittadi- Fausto Francisca, Presidente del BIM ni, delle associazioni e dei movimenti rispetto alla gestione dell acqua, a livello locale, secondo i principi della democrazia partecipativa. Il progetto europeo Eau Concert si inserisce perfettamente nel quadro delineato. D - Che tipo di approccio prevedete con il territorio? R - La metodologia che viene messa in atto può essere definita inclusiva, perché cerca, appunto, di includere i soggetti interessati a quel problema e di farli partecipare alle scelte. I diversi attori coinvolti individueranno e definiranno insieme soluzioni a problemi territoriali complessi. Così come in ogni grande progetto negoziato di trasformazione territoriale, verranno coinvolti tutti gli attori che possono dare un reale contributo all emersione della domanda di politica pubblica e all interpretazione dei dati derivanti dall analisi di contesto, al fine di individuare una messe di azioni innovative per il territorio. L approccio è di tipo multi obiettivo integrato. In questo senso il Contratto di Fiume si pone come lo strumento più idoneo per sviluppare un processo negoziale in cui, partendo dalla conoscenza (qualita Giornale di Fiume

2 tiva e quantitativa), dalla comprensione delle dinamiche fluviali e delle esigenze dei diversi obiettivi, vengano valutati i differenti scenari di sviluppo definendo in maniera condivisa una complessiva strategia di riqualificazione fluviale a scala di bacino idrografico. Consapevoli che solo il confronto tra i diversi soggetti che operano sul territorio può garantire un azione efficace in relazione agli obiettivi comuni. A tal proposito sono già stati attivati processi di educazione, di comunicazione, di informazione e di sensibilizzazione della cittadinanza a tali tematiche. D Quali obiettivi ha il progetto e quindi quali benefici ci saranno per il territorio? R - Il progetto EAU CONCERT ha come obiettivo la salvaguardia degli ecosistemi fluviali nel territorio transfrontaliero della Regione Piemonte e Rhône Alpes attraverso il rafforzamento degli strumenti introdotti della Direttiva Quadro Europea sulle Acque 2000/60/CE. Tale progetto prevede l utilizzo dello strumento negoziale del Contratto di Fiume che ha come scopo il raggiungimento degli obiettivi di qualità di tutto il bacino idrografico e l attivazione di progetti che porteranno alla definizione del Piano di Gestione della vegetazione ripariale della Dora Baltea e del Torrente Chiusella, unitamente alla definizione di una proposta di Rete ecologica fluviale nella stessa area. Il Piano conterrà l indicazione delle tipologie e priorità di intervento e avrà una valenza decennale. D Come ultima domanda, Presidente, come vede il territorio transfrontaliero della Regione Piemonte e Rhône Alpes fra qualche anno? R Il progetto promuove la cooperazione e l attenta valutazione delle potenzialità, delle criticità e delle soluzioni emerse nell applicazione della metodologia dei Contratti di Fiume in territorio francese e italiano; la determinazione degli interventi darà la possibilità, anche a progetto concluso, di porre le basi per una più attenta e consapevole gestione delle risorsa idrica a livello transfrontaliero. Mi auguro che tutto il lavoro svolto e gli impegni stretti per il futuro prossimo, si concretizzino nella realizzazione di un Contratto di Fiume della Dora Baltea. Il progetto La cooperazione transfrontaliera: il progetto Eau Concert Iniziative di coordinamento degli strumenti di gestione partecipata dell acqua nell'ambiente montano transalpino franco-italiano Il BIM Dora Baltea Canavesana (capofila del progetto), in partnership con la Regione Piemonte Direzione Ambiente e con lo Syndicat Mixte Interdépartemental d'aménagement du Chéran (SMIAC), ha beneficiato del finanziamento europeo del Programma di cooperazione territoriale europea Italia Francia Alcotra per il progetto denominato Eau Concert che si sviluppa nel sottobacino idrografico della Dora Baltea Canavesana (Piemonte) e nel bacino idrografico dello Chèran in Savoia (Rhône Alpes). Tali soggetti co-progettano con l obiettivo di migliorare la qualità e la salvaguardia degli ecosistemi fluviali nel territorio transfrontaliero della Regione Piemonte e Rhône Alpes attraverso il rafforzamento degli strumenti di gestione della risorsa idrica e dei processi partecipativi. La qualità delle acque superficiali e sotterranee é un obiettivo comune delle politiche ambientali europee, nazionali e regionali italiane e francesi. Le problematiche riguardanti la qualità delle acque ed il miglioramento degli strumenti di gestione e dei processi partecipativi, introdotti dall'applicazione della Direttiva Quadro Europea sulle Acque 2000/60/CE, sono comuni sui due versanti delle Alpi, ma fanno riferimento a due contesti amministrativi e normativi differenti. Lo strumento su cui si basa la governance ambientale dell'acqua nello spazio transfrontaliero tra l'italia e la Francia é infatti il medesimo: Contratto di fiume o di lago e Contrat de rivière ou de lac. Il progetto EAU CONCERT affonda le sue radici nella condivisione che la governance ter- Territorio di riferimento progettuale ritoriale delle politiche di sviluppo locale assumono una sostanziale identità, sia da un Il Contratto di Fiume o Lago I Contratti di Fiume (CdF) e i Contratti di Lago (CdL) costituiscono un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche alla scala di bacino idrografico. Essi costituiscono una modalità di gestione del corso d'acqua o del lago a cui si aderisce volontariamente, volta a integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio. Da un punto di vista normativo, attuano alla scala locale gli obiettivi definiti a livello comunitario dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE le cui indicazioni sono tradotte alla scala regionale dal Piano di Tutela delle Acque, approvato dal Consiglio Regionale il 13 marzo Contratto Perché è un accordo tra le istituzioni, le associazioni, le imprese e i cittadini per realizzare impegni presi insieme. di Fiume o Lago Perché tutte le azioni e le strategie hanno come oggetto il fiume o il lago e il suo rispettivo territorio. 2

3 Inquadramento territoriale Area idrografica: AI 15 Sottobacino: Dora Baltea (porzione piemontese) Superficie: 2.361,89 Km2 Comprende 61 comuni di cui 27 ricadenti nel BIM Popolazione totale: ab. Province: Torino, Biella, Vercelli Siti d importanza Comunitaria: n. 12 punto di vista dell analisi dei meccanismi di trasformazione, sia dal punto di vista delle politiche e degli strumenti di intervento. Il coordinamento di azioni e interventi di diverse organizzazioni pubbliche e private capaci di mobilitare risorse e attori diventa fondamentale per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo comuni. La partecipazione pubblica e la condivisione delle decisioni con i portatori di interesse e la collettività locale rappresentano il fondamento per la definizione e l attuazione delle azioni previste dal progetto Eau Concert. Il progetto pone le basi per un futuro Contratto di fiume della Dora Baltea partendo dalle tematiche di gestione e valorizzazione della vegetazione ripariale e lo sviluppo della rete ecologica fluviale, per la mitigazione del rischio idraulico e la riqualificazione ambientale del bacino idrografico. Si caratterizza per l applicazione della pianificazione fluviale attraverso lo strumento negoziale del Contratto di Fiume e l attivazione di progetti pilota che porteranno alla definizione del Piano di Gestione della vegetazione ripariale della Dora Baltea e del Torrente Chiusella e alla definizione di una proposta di Rete ecologica fluviale nella stessa area. Le problematiche transfrontaliere che il progetto intende risolvere riguardano inoltre: in Francia la necessità di estendere e condividere gli insegnamenti e le esperienze diversificate già realizzate fino ad oggi ed analizzare gli impatti dell'attuazione dei piani d'azione dei contratti di fiume sulla base di specifici indicatori comuni; in Italia la necessità di dare applicazione alle Linee Guida per l attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago della Regione Piemonte (DGR n del 19 settembre 2011) tramite azioni pilota ed integrare tale strumento nell'impianto normativo e pianificatorio esistente. L animazione e il lavoro collaborativo tra i partner di progetto è organizzato e coordinato dal capofila; le attività del progetto sono divise in tre fasi che ognuno conduce sul territorio in collaborazione con gli enti e gli attori locali. L attuazione prevede inoltre la condivisione dell informazione tra il partenariato in particolare per: lo scambio di esperienze derivanti dall applicazione delle attività pilota; la definizione degli indicatori comuni; le iniziative di comunicazione, di educazione, di sensibilizzazione e di divulgazione; la gestione del progetto. Si sono individuate, pertanto, le seguenti azioni pilota: a) creazione di una base comune di conoscenza L avvio della fase di preparazione del Contratto di Fiume del Bacino della Dora Baltea prevede la creazione di una base comune di conoscenza integrata, per il territorio di competenza del BIM, attraverso la raccolta delle informazioni esistenti e la restituzione non tecnica ai soggetti coinvolti. Questa attività di conoscenza si fonda: 1. sullo stato del sistema fluviale e delle aree di pregio naturalistico e dei rischi/opportunità ad essi collegati, nonché il quadro degli strumenti programmatici (piani, programmi, progetti) vigenti e/o in corso di redazione/aggiornamento; 2. sul coinvolgimento diretto dei portatori d interesse attraverso lo svolgimento di interviste strutturate rivolte a interlocutori privilegiati (opinion leaders). L intervista a oltre 40 soggetti ha rappresentato un primo approccio con il territorio e ha permesso la registrazione di opinioni e di aspettative da parte di soggetti qualificati al fine di evidenziare i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità, i rischi e le strategie relativamente ai temi di interesse. Tali aspetti saranno ulteriormente arricchiti dai risultati del workshop di progettazione partecipata (che si svolgerà il 5 Dicembre 2013) e dai tavoli tematici. La Regione Piemonte, in collaborazione con IPLA S.p.A. e ENEA, coordinerà la redazione del piano di gestione della vegetazione ripariale e la costituzione della Rete Ecologica (per approfondimenti si rimanda all articolo presente in questo numero curato dalla Regione Piemonte). b) coinvolgimento del mondo scolastico Il percorso educativo vede impegnati gli alunni delle scuole elementari, medie e superiori sui temi inerenti le reti ecologiche, la biodiversità e l ecosistema fluviale. Attraverso degli incontri in classe interattivi sono stati preparati per poter definire nel workshop di progettazione a loro dedicato le idee/interventi per il bacino idrografico della Dora Baltea. I risultati saranno parte integrante di quanto emerso dai tavoli tematici con gli adulti. c) dossier ambientale preliminare Le fasi del percorso descritte porteranno alla costruzione e la condivisione del quadro conoscitivo, completo delle criticità e dei valori ambientali, paesistici e sociali del territorio, delle politiche e dei progetti (Dossier ambientale preliminare) rappresentando il documento essenziale di discussione per l avvio della futura fase di attuazione del Contratto di Fiume del Bacino della Dora Baltea. Ma quali risultati per il territorio? L elaborazione di tutte le fasi dell animazione territoriale costituirà: - il primo quadro conoscitivo insieme al Dossier ambientale per lo sviluppo delle strategie d azione, tecniche e politiche del Contratto di Fiume della Dora Baltea; - la definizione e condivisione del Piano degli interventi di riqualificazione e manutenzione fluviale anche in funzione dello sviluppo della rete ecologica regionale nelle aree fluviali e la realizzazione di interventi pilota; - l individuazione e la sperimentazione degli indicatori comuni per l attuazione e monitoraggio delle performance del Contratto di Fiume. Il valore aggiunto del progetto risiede nella volontà di promuovere un attenta ed ampia valutazione delle potenzialità, delle criticità e delle soluzioni emerse nell applicazione della metodologia dei contratti di fiume nel territorio italiano e francese. La definizione degli interventi consentirà negli anni futuri, anche dopo il termine del progetto, una migliore gestione ambientale delle risorse idriche a livello transfrontaliero e di porre le basi per un futuro Contratto di fiume della Dora Baltea. Dossier Ambientale Cos e? Quadro conoscitivo completo: delle criticità dei valori ambientali, paesistici e sociali del territorio delle politiche e dei progetti locali. A cosa serve? Documento essenziale di discussione che permette di costruire uno scenario strategico di medio lungo periodo per la definizione del Piano di Azione del Contratto di Fiume. 3

4 SMIAC Lavori di rinaturazione della Piana del Châtelard Il 20 giugno 2013, all inizio della giornata di lavoro del comitato di pilotaggio INTERREG, i partners italiani del BIM della Dora Baltea e della Regione Piemonte hanno potuto scoprire il sito della piana del Chatelard che è stato oggetto di un lavoro per la riconquista di uno spazio di libertà dello Chéran. Régis Talguen e Pascal Grillet hanno ricordato la storia dell estrazione della ghiaia nell alveo dei fiumi, che ha avuto luogo durante gli anni '70 nei Comuni di Chatelard, La Motte en Bauges e Lescheraines. Al termine dell'operazione, le vecchie buche di estrazione sono state trasformate in bacini idrici per attività ricreative, protetti da dighe. Un totale di m3 di sedimenti sono stati estratti dal letto di Cheran tra il 1972 e il Tutto questo stock di materiale non è direttamente coinvolto nel trasporto di sedimenti, il tempo di recupero per ritornare all'equilibrio prima delle estrazioni è stimato in 30 anni. Il restringimento della larghezza dell alveo dello Chéran ha portato ad un aumento della velocità dell acqua e dell azione erosiva con l incisione del letto del fiume e causando la destabilizzazione delle opere (Pont Picot,...). Sul settore interessato, il letto Cheran ha perso molta della sua mobilità naturale a causa della sua incisione e suo contenimento. Nell ambito del contratto di fiume dello Chéran, una prima fase di lavori d urgenza (2000) ha permesso di realizzare delle soglie trasversali volte a contrastare l incisione del letto dello Chéran. Una seconda fase di lavori progettatti dallo studio Sinbio, è già stata intrapresa. L obiettivo principale di questi nuovi lavori è quello di riconquistare lo spazio di divagazione del fiume Chéran per favorire il trasporto solido. I lavori sono finalizzati principalmente ad espandere la golena dello Chéran per ritrovare il naturale e storico andamento del corso d acqua. Essi hanno permesso una profonda modificazione delle caratteristiche morfo-dinamiche dello Chéran e l evoluzione del corso d acqua verso un andamento sinuoso. Dalle prime piene, il trasporto solido è stato potenziato grazie alla restituzione al corso d acqua di più di mille metri cubi di sedimenti. In generale, questi lavori di riconquista dello spazio di mobilità dello Chéran hanno migliorato: - Il funzionamento morfo-dinamico dello Chéran con un aumento della divagazione laterale, la formazione di canali secondari - Il miglioramento delle condizioni d inondabilità ( i lavori portearanno ad un aumento puntuale della larghezza dello Chéran, delle superfici delle sezioni di deflusso e della capacità di portata) - ll miglioramento della qualità ambientale nel tratto (diversificazione dei flussi e degli habitat, aumento della capacità di accoglienza del corso d acqua per la fauna selvatica). - Il miglioramento della capacità dello Chéran di auto-depurarsi (i lavori aumenteranno le superfici di connettività tra l acqua corrente e il bosco ripariale). Il costo di questi lavori di rinaturazione è stato di euro IVA esclusa, finanziati dai partners del contratto di fiume che sono: - L agenzia dell Acqua Rhône Méditerranée et Corse : La Région Rhône-Alpes: Conseil Général de la Savoie : Conseil Général de la Haute-Savoie: Le Syndicat Mixte Interdépartemental d Aménagement du Chéran: Tale operazione innovativa è stata realizzata in collaborazione con i comuni limitrofi, i governi, le istituzioni, il Parco Naturale Regionale dei Bauges, la Federazione Dipartimentale della Pesca della Savoia. Caratteristiche dei lavori - Trattamento delle isolette vegetalizzate : si tratta di lavori volti a disboscare e scarificare gli isolotti situati nel letto per renderli mobilizzabili dal fiume. - Pulizia, decespugliamento e taglio della vegetazione delle sponde : si tratta di lavori volti a stabilizzare le sponde esistenti, attualmente erose, al fine di aumentare la larghezza del letto dello Chéran e il suo spazio di allagamento. - Protezione delle sponde con tecniche miste di ingegneria naturalistica: si tratta di lavori volti a proteggere dall erosion le nuove sponde per l allargamento del letto dello Chéran, con la messa a dimora di talee di salice. - Rafforzamento della diga di Lescheraines : si tratta di consolidare le fondamenta della diga che sono attualmente erose con la posa di scogliere e piantumazione di talee di salice. Questa operazione è stata oggetto di un monitoraggio morfo-dinamico post-rinaturazione. Régis Talguen - SMIAC Le azioni pilota Nell ambito del progetto Eau Concert, le attività coordinate dalla Regione Piemonte sono finalizzate principalmente all elaborazione di un Piano di gestione della vegetazione ripariale della Dora Baltea e del Torrente Chiusella e, contestualmente, alla definizione di una proposta di Rete ecologica fluviale nella stessa area. L intento è quello di coniugare gli elementi di tutela ambientale dell ecosistema fluviale, di promozione della fruizione del territorio e di protezione dal rischio idraulico, approcci spesso contrapposti tra loro, unendoli in una visione che non penalizzi ma dia valore ai singoli aspetti. La Regione ha quindi deciso di avvalersi di specifiche competenze tecniche, con esperienza consolidata nei temi trattati, individuate nell Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente IPLA S.p.A., per gli aspetti di gestione della vegetazione e, per la definizione di criteri e metodologie per la costituzione della Rete Ecologica, nell ENEA. Fin dall inizio, inoltre, si è ritenuto importante coinvolgere tecnici dell Autorità di Bacino del fiume Po e dell Agenzia Interregionale per il fiume Po AIPO, per la loro specifica competenza ed esperienza nelle tematiche affrontate. Anche il confronto con il partner francese potrà fornire ulteriori elementi di integrazione e sviluppo delle azioni in progetto. Le attività che saranno realizzate da IPLA riguardano nello specifico: - la raccolta, l elaborazione e l aggiornamento dei dati utili a predisporre materiale cartografico di base per la definizione del Piano di gestione della vegetazione e di supporto all elaborazione della proposta di rete ecologica; - la redazione del Piano degli interventi di valorizzazione della vegetazione ripariale, a partire dalla base di dati predisposta, dagli elementi di conoscenza raccolti direttamente sul territorio e dalle valutazioni derivanti dallo studio della rete ecologica; il Piano conterrà l indicazione delle tipologie e priorità di intervento e avrà una valenza decennale; la stesura del Piano terrà conto, inoltre, di quanto già sperimentato dall Autorità di Bacino del Fiume 4

5 Po e delle indicazioni derivanti dalle linee guida regionali per la gestione della vegetazione; - la predisposizione e la realizzazione di un progetto esecutivo d intervento, rappresentativo tra quelli previsti in applicazione delle buone pratiche/norme del Piano di gestione, nel territorio del BIM; l intervento contemplerà anche gli obiettivi propri della rete ecologica. Le attività che svilupperà ENEA, in stretto raccordo con quanto sopra descritto, riguardano: - la caratterizzazione e l analisi a scala di area vasta della reticolarità ecologica del territorio e successiva individuazione degli elementi costitutivi la rete, che comprenderà come punti nodali le aree protette, la Rete Natura 2000 nonché le connessioni con i corridoi ecologici e le aree naturali o seminaturali importanti per la biodiversità; - uno studio di maggior dettaglio delle caratteristiche degli elementi della rete ecologica a livello di corridoio fluviale e la definizione di criteri sulla base dei quali saranno redatti i piani di intervento; - la valutazione della proposta dell intervento pilota di gestione della vegetazione, nell ottica della salvaguardia e del miglioramento della funzionalità ecologica della vegetazione e dell ottimizzazione dell efficienza della sicurezza idraulica. I lavori saranno svolti promuovendo, con il coordinamento del BIM, il coinvolgimento delle comunità locali per conoscere le esigenze e le aspettative del territorio e farne tesoro nella definizione e realizzazione delle attività in programma. Al termine del progetto i risultati dell esperienza potranno essere una base utile di riferimento per la pianificazione futura delle attività di riqualificazione del territorio fluviale e potranno essere replicati su altre realtà regionali in presenza di specifiche esigenze. Paolo Mancin, Floriana Clemente e Alessia Giannetta - Regione Piemonte Zoom Scuole La rete ecologica che vogliamo Un fiume di idee dalle scuole per la Dora Baltea Voglia di portare all'esterno delle mura scolastiche la propria visione, di coinvolgere il corpo docente e gli alunni nel confronto su tematiche di stretta attualità come la Biodiversità, le Reti ecologiche e l Ecosistema fluviale, di dotarsi di uno strumento che sia rappresentativo e identificativo del proprio pensiero. Queste sono alcune delle motivazioni che hanno spinto a dedicare agli studenti uno spazio nel Giornale di Fiume, la cui redazione rientra nel percorso didattico che li vede direttamente coinvolti. Partendo dalla consapevolezza che nella gestione integrata della risorsa idrica è fondamentale un coinvolgimento attivo e propositivo di tutti gli attori sociali, tra cui il mondo scolastico, è stato ideato e realizzato all interno dell ampia progettualità prevista da Eau Concert un percorso educativo denominato Eau Concert: Idee per la Dora Baltea. L azione pilota del progetto, relativa all animazione della comunità locale, vede il coinvolgimento dell Istituto Professionale per l'agricoltura e l Ambiente "C. Ubertini" di Caluso, della Scuola media di Borgofranco d Ivrea, Sandro Pertini" di Banchette e Enrico Fermi di Burolo e, infine, della Scuola primaria Sandro Pertini di Bollengo, con una partecipazione complessiva di più di 150 persone. Quali sono le aspettative, l immaginario e la visione futura della Dora Baltea delle nuove generazioni? Questi i temi che verranno affrontanti nel workshop di progettazione partecipata che darà ai giovani la possibilità di sviluppare e condividere scenari possibili sul futuro dell intero ecosistema fluviale, con particolare attenzione ai temi della biodiversità e della rete ecologica locale. Grazie alla sperimentazione di questo metodo interattivo che li rende attori, emergeranno le percezioni, le criticità, gli auspici e le proposte riguardanti lo sviluppo dell intero territorio interessato dal progetto. Le attività di coinvolgimento, propedeutiche alla costruzione dei saperi dedicati al workshop, avranno l obiettivo di accrescere la conoscenza del contesto locale attraverso lo studio e la ricerca, ma anche tramite l esperienza diretta e il confronto con i soggetti effettivamente presenti sul territorio. Si faranno conoscere i principali concetti inerenti la biodiversità, l ecosistema fluviale e le reti ecologiche in termini di risorse essenziali per poter accrescere nei giovani la consapevolezza che essi sono dei beni preziosi e che la loro tutela inizia proprio dal singolo cittadino. Le attività mireranno a coniugare la risorsa idrica al contesto territoriale per informare il mondo scolastico delle dinamiche e delle attività che insistono nel loro territorio. A supporto di ogni fase progettuale è prevista la realizzazione di materiale informativo e divulgativo, oltre allo svolgimento di momenti di discussione pubblica. Si utilizzerà, pertanto, tale spazio per informare i lettori delle attività svolte e dei lavori realizzati. Gli esiti del percorso educativo saranno parte integrante della programmazione avviata con la comunità locale; gli studenti L animazione territoriale avranno la possibilità di contribuire all individuazione delle aree utili per la costruzione della rete ecologica che vorrebbero. 5

6 periodico di informazione sulle attività del progetto Alcotra Eau Concert Direttore Fausto Francisca PSR Misura 323 Rete Ecologica Provinciale e Rete Ecologica Locale: primi interventi sul territorio Comitato scientifico Floriana Clemente, Alessia Giannetta e Paolo Mancin Regione Piemonte Régis Talguen - SMIAC Cinzia Zugolaro - Studio Sferalab Coordinamento redazionale Daniela Sanfratello Cinzia Zugolaro Hanno collaborato Gabriele Bovo Floriana Clemente Alessia Giannetta Stefania Grasso Paolo Mancin Fabio Pesce Editing editoriale Alex Tua Realizzazione grafica Simona Zucca Fotografie Floriana Clemente Archivio Fotografico Studio Sferalab Carlo Pandurini Valorizzazione e incremento della biodiversità Nell ambito del bando relativo alla misura 323 del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) , la Provincia di Torino ha ottenuto un finanziamento per l attuazione di interventi volti alla tutela e all incremento della biodiversità e della rete ecologica provinciale. Il programma di intervento coinvolge parchi e riserve naturali di interesse provinciale e Siti di Interesse Comunitario appartenenti alla Rete Natura 2000 e individuati come nodi (core areas) dal disegno di Rete Ecologica Provinciale, progetto di interconnessione di aree naturali, contenuto nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n del 21/07/2011. Tra gli interventi finanziati, alcuni interessano i territori comunali di Chiaverano, Burolo in cui emerge la tutela dell anfibio Pelobate fosco e Candia Canavese nel cui parco sono previste realizzazioni di siepi autoctone, miglioramento dei boschi di palude con eradicazione di specie alloctone sia lacustri (Fior di loto e Gambero della Louisiana) che terrestri (Robinia, Ailanto, Acer negundo, Bambù ed altre). Ad essi si aggiungono quelli volti alla riqualificazione e al recupero del territorio circumlacuale nei comuni di Azeglio e Piverone già finanziati dalla Regione Piemonte nell ambito del relativo Contratto di Lago e realizzati congiuntamente da Provincia di Biella e Provincia di Torino nel Progetto di particolare rilevanza soprattutto metodologica rientrante nell ambito della misura 323 è poi quello dell individuazione della Rete Ecologica a livello locale, mediante approfondimenti di tipo urbanistico sui PRG La Dora Baltea di alcuni comuni dell area. In particolare le attività prevedono il coinvolgimento attivo degli attori locali e dei portatori di interesse presenti sul territorio con l obiettivo, non solo di dettagliare alla scala locale il disegno della rete ecologica provinciale attraverso il confronto diretto e la partecipazione pubblica, ma anche di illustrare e far conoscere alla popolazione, l indispensabile ruolo della connettività ecologica per la conservazione della biodiversità e il mantenimento dei servizi ecosistemici. La concomitanza di tali interventi e la presenza di 11 Siti di Importanza Comunitaria, di cui due Zone di Protezione Speciale (Lago di Candia e Lago di Viverone), rappresenta, inoltre, l occasione per valorizzare, nella sua interezza, la straordinaria valenza paesaggistica e naturalistica dell Anfiteatro Morenico di Ivrea (AMI), geosito di pregio scientifico e ambientale delimitato da un arco completo di colline moreniche modellate dalle ripetute glaciazioni baltee nel periodo quaternario costituenti un sistema territoriale ed identitario unico nel suo genere. Gabriele Bovo, Stefania Grasso Provincia di Torino Per informazioni in merito a contributi, articoli e argomenti trattati contattare il BIM ai seguenti recapiti: Telefono: / info@bimdorabaltea.it

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