Lo studio di fattibilità di un programma di MF

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lo studio di fattibilità di un programma di MF"

Transcript

1 Lo studio di fattibilità di un programma di MF Georgia Bertagna 18 e 19 novembre 2009

2 L identificazione Fase di IDENTIFICAZIONE le idee per la creazione o variazione del progetto e le azioni necessarie allo sviluppo dello stesso, sono identificate e valutate per consentire l elaborazione della successiva fase di formulazione.

3 Lo studio di fattibilità DEFINIZIONE: Elaborazione in forma analitica delle informazioni acquisite in un particolare sistema di riferimento, volta alla creazione o all adattamento di un progetto di cooperazione allo sviluppo. ELEMENTI: Lo studio di fattibilità fotografa la situazione degli elementi coinvolti nel progetto, sotto il profilo del target group, dell ambiente e delle organizzazioni in qualche modo legate al progetto.

4 Elementi e struttura Target group: Attività economiche: scala, settore, contesto; Caratteristiche demografiche: Età, cittadinanza, genere, livello di istruzione; Caratteristiche sociali: struttura della comunità, capi villaggio; Caratteristiche culturali: coesione culturale. Ambiente : Ambiente finanziario: tasso di inflazione, politica monetaria; Accessibilità: trasporti, infrastrutture, densità di popolazione; Mercati: struttura dei mercati, accesso e opportunità; Regolamenti: sulla microimpresa, sul settore finanziario). Organizzazioni : Priorità dei donors; Organizzazioni del settore esistenti; Organizzazioni di coordinamento.

5 Le fasi dello studio di fattibilità FASE 1: FASE 1: Analisi del contesto micro e macro Assetto politico; Identificazione delle politiche di sviluppo economico (rurale o urbano); Politica monetaria; Regulation bancaria; Tasso di inflazione; Identificazione delle iniziative del settore bancario e network locale delle banche; Altri progetti di microfinanza; Altre organizzazioni operanti con progetti di cooperazione.

6 Le fasi dello studio di fattibilità FASE 2: FASE 2: Ambiente Popolazione (densità); Organizzazione sociale; Organizzazioni informali; Attività economiche (agricoltura, commercio, servizi); Tasso di disoccupazione; Mercati di sbocco dei prodotti.

7 Le fasi dello studio di fattibilità FASE 3: Identificazione dei bisogni Identificazione del ruolo delle istituzioni finanziarie; Identificazione delle soluzioni esistenti (settore formale e informale); Identificazione delle priorità nei bisogni: risparmio o credito; Elaborazione dell offerta: Tipo di organizzazione; Prodotti finanziari; Utilizzo e durata dei prodotti finanziari; Tassi di interesse; Garanzie; Azioni legali in caso di inadempimento.

8 Le fasi dello studio di fattibilità FASE 4: Sviluppo del progetto Questa fase, lo sviluppo del progetto nella sua formulazione più dettagliata, generalmente attiene già alla preparazione del BP. Nello studio di fattibilità sono solo considerate alcune ipotesi di intervento Definizione degli obiettivi: breve periodo: progetto pilota; medio periodo: estensione del progetto; lungo periodo: istituzionalizzazione e sostenibilità finanziaria; Sito del progetto (area geografica); Definizione della metodologia; Organigramma e risorse disponibili; Simulazioni finanziarie e bozza di budget.

9 La raccolta delle informazioni L attendibilità dello studio di fattibilità dipende in larga parte da: Tipo di informazioni; Come vengono reperite le informazioni. Il reperimento di dati generali sul paese può essere effettuato attraverso canali diversi (istituzioni locali, organizzazioni, internet). Di questi è comunque necessario riferire la fonte (e l'anno di rilevamento del dato) in fase di stesura dello studio. In caso di ambiente post-bellico è necessario riportare i dati relativi al periodo precedente al conflitto

10 Esempio studio paese Quadro generale: Dati generali sul Paese di carattere storico, sociale, politico e macro-economico; Rischio di coinvolgimento del Paese in crisi locali e regionali; Tasso di inflazione negli ultimi tre anni; Tasso di interesse interbancario negli ultimi tre anni; Politica monetaria del Paese rispetto al costo del denaro e ai tassi di cambio con valute forti (EURO, USD); Politica di indirizzo del governo per il settore della microfinanza; Regulation del settore bancario e della microfinanza nel Paese. Il settore finanziario: Sviluppo del settore bancario: Istituti bancari presenti sul territorio; Stadio di sviluppo del settore bancario in termini di volumi e copertura geografica; Condizioni applicate sui servizi finanziari offerti; Target.

11 Esempio studio paese - 2 Sviluppo del settore della microfinanza: Presenza di reti di istituzioni di microfinanza; Presenza di organi di controllo sul territorio e procedure adottate; Presenza di organi di coordinamento del settore; Presenza sul territorio di progetti di sviluppo economico e finanziario promossi da organizzazioni internazionali; Censimento e classificazione delle istituzioni di microfinanza presenti in base ai servizi offerti, volumi, copertura geografica, forma giuridica, target servito; Condizioni applicate ai servizi di risparmio e credito; Performance economica e di qualità del portafoglio delle istituzioni presenti sul territorio; Comprensione delle fonti finanziarie utilizzate dalle istituzioni di microfinanza; Livello di integrazione delle istituzioni di microfinanza nel mercato finanziario locale; Strumenti di risparmio e credito tradizionali di tipo informale, loro meccanismo di funzionamento e diffusione.

12 Indice di sviluppo umano Gli indicatori presentati a titolo esemplificativo non esauriscono la trattazione di tutti gli aspetti dello sviluppo, ma prendono prevalentemente in considerazione lo sviluppo economico, che non è detto sia direttamente proporzionale allo sviluppo sociale. Per questo motivo, sono stati sviluppati indici di analisi alternativi, tra i quali va annoverato l Indice di Sviluppo Umano (HDI Human Development Index) di UNDP (United Nations Development Program), che prende in considerazione: il reddito pro capite; la speranza di vita alla nascita; e il livello medio di istruzione, fornendo una valutazione più completa del livello di sviluppo di un paese che non si identifica necessariamente con la crescita economica.

13 Indice di sviluppo umano - 2 L Indice di Sviluppo Umano si basa su tre indicatori: Longevità, misurata dalla speranza di vita alla nascita. Risultati scolastici, misurati combinando insieme l alfabetizzazione degli adulti e il rapporto di iscrizione congiunto ai livelli primario, secondario e terziario. Standard di vita, misurato con il PIL reale pro capite in dollari.

14 La raccolta delle informazioni: l intervista L intervista rappresenta uno strumento insostituibile nell analisi delle informazioni a livello locale. L importanza dell intervista è rappresentata da due elementi determinanti: L intervista permette di instaurare relazioni dirette con gli stakeholders del progetto; L intervista consente di raccogliere informazioni direttamente dalla fonte e quindi di orientare la raccolta dei dati verso la direzione da voluta.

15 Raccolta delle informazioni: l intervista - 2 Chi intervistare? I capi villaggio; I beneficiari; Gli istituti finanziari; Le organizzazioni internazionali; Le MFI nell area.

16 Raccolta delle informazioni: l intervista - 3 I capi villaggio Rappresentano soprattutto nei paesi africani l autorità effettiva a cui è riconosciuta maggiore legittimazione nell ambito della comunità. E indispensabile, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa all interno della comunità, entrare in relazione con il village leader. Il capo villaggio è depositario solitamente dei dati di tipo economico e sociale riguardanti la comunità (è infatti utile ricordare che, soprattutto nel continente africano, la cultura orale prevale su quella scritta). L intervista con il capo villaggio è estremamente utile per avere informazioni sull economia di villaggio, ma soprattutto per capire come il villaggio possa partecipare alla creazione all amministrazione della istituzione di microfinanza.

17 Raccolta delle informazioni: l intervista - 4 MODELLO DI INTERVISTA (Capi Villaggio) Quali sono le attività economiche svolte nel villaggio? Quali prodotti agricoli sono coltivati? Esistono rimesse da parte di parenti all estero o altre fonti di reddito per la comunità? I membri della comunità sono in grado di ricevere un finanziamento per lo sviluppo di una propria attività economica? Le donne possono trovare spazi partecipativi nella gestione dei prestiti? Quali sono gli ostacoli alla produzione? Esistono canali informali di credito e risparmio? Esistono programmi di credito da parte del governo o altre organizzazioni? Quali sono i problemi legati al sistema formale e informale di credito?

18 Raccolta delle informazioni: l intervista - 5 I BENEFICIARI Se l indagine è condotta su un campione significativo, ci aiuta a capire con buona approssimazione chi siano i beneficiari che intendiamo raggiungere e quali siano i loro bisogni economici e sociali (non sempre il programma di microcredito anche se funziona, è in grado di portare benefici sociali tangibili per la popolazione. L intervista consente di individuare quali attività economiche caratterizzano la comunità e soprattutto quali siano i problemi affrontati dalla gente nello sviluppo di queste. Attraverso questo tipo di indagine è possibile capire quali siano i bisogni finanziari espressi e inespressi (es. risparmio) della comunità. Le domande rivolte agli intervistati devono essere sempre le stesse. Ciò consente di raccogliere in modo omogeneo i dati dell indagine. A tale scopo è necessario creare un modello di intervista.

19 Raccolta delle informazioni: l intervista - 6 MODELLO DI INTERVISTA (Beneficiari) Data della visita Famiglia numero Villaggio Comunità di appartenenza Rifugiato/ritornato/profugo Contatto Età Numero di membri della famiglia Attività di reddito della famiglia Membri della famiglia che generano reddito (Attività economica svolta prima della guerra)

20 Raccolta delle informazioni: l intervista - 7 Esperienza di acquisto e vendita nei mercati all ingrosso e al dettaglio Da quanto tempo viene svolta l attuale attività economica Quante persone sono impiegate nell attività Dove e a chi vengono venduti i prodotti Conoscenza di altri possibili canali di vendita Collaborazione con altre persone che svolgono la stessa attività (associazioni di categoria) L attività è registrata? Quale sistema viene seguito per la registrazione delle operazioni contabili A quanto ammonta il reddito netto dell attività; è sufficiente per fare fronte alle esigenze dell attività e della famiglia Consistenza del patrimonio familiare La famiglia è in grado di risparmiare? quanto e come?

21 Raccolta delle informazioni: l intervista - 8 Capacità di redigere un business plan e un budget Identificazione e scala dei bisogni della famiglia Utilizzo di un possibile prestito Ammontare di un possibile prestito Quali benefici potrebbe portare all attività Come crede di essere in grado a restituire il prestito (capitale e interessi) Tasso di interessi considerato sostenibile dal beneficiario Piano di ammortamento desiderato (considerato i flussi di cassa dell attività e ciclicità produttiva) Disponibilità a ricevere il prestito attraverso un gruppo Esperienze passate di relazione con le banche (ha già ottenuto un prestito) Se sì come è stato utilizzato e ripagato.

22 Raccolta delle informazioni: l intervista - 9 Quello presentato rappresenta solo uno dei modelli di intervista possibili. Idealmente, tutto lo staff che gestirà il progetto, dovrebbe essere coinvolto nell elaborazione dell intervista (così come nella raccolta dei dati, della loro elaborazione e discussione).

23 Raccolta delle informazioni: l intervista - 10 Una volta elaborato il modello di intervista, è di fondamentale importanza istruire lo staff di campo sulle modalità di approccio e somministrazione dell intervista (analisi del modello domanda per domanda). Alcune domande devono essere rivolte sia al marito che alla moglie (bisogni della famiglia e dell attività economica). Ciò consente di individuare se esistono bisogni diversi in base al genere. Dopo ogni giorno di lavoro sul campo è importante che gli intervistatori riferiscano e condividano con lo staff ciò che hanno appreso dal contatto con i potenziali beneficiari.

24 Raccolta delle informazioni: l intervista - 11 N.B.: È importante che l intervistatore, a premessa dell intervista, chiarisca all intervistato che l indagine non rappresenta in alcun modo una fase preliminare all ottenimento del finanziamento.

25 Raccolta delle informazioni: l intervista - 12 Gli ISTITUTI FINANZIARI Le interviste con le banche forniscono informazioni utili sulla loro esperienza nel finanziamento di piccole attività economiche (IGA, Micro enterprises, Small enterprises) nell area. Il contatto con le banche costituisce un canale attraverso il quale esplorare possibilità di collaborazioni future.

26 Raccolta delle informazioni: l intervista - 13 MODELLO DI INTERVISTA (Istituti finanziari) La banca ha filiali nell area di sviluppo del progetto? La banca ha creato prodotti finanziari specifici per le piccole attività economiche? Se sì, con quali esiti? qual è l ammontare minimo? durata media, minima e massima? Con che tasso di interesse? Quanti prestiti sono stati erogati? Qual è la qualità del portafoglio crediti? Consistenza del risparmio. Punti di forza e debolezza.

27 Raccolta delle informazioni: l intervista - 14 LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI E importante conoscere i progetti di emergenza o sviluppo presenti e futuri nell area di intervento. Spesso succede che progetti di altre organizzazioni possano in qualche modo influenzare l esito di un progetto di sviluppo economico attraverso il microcredito. Le relazioni con le organizzazioni internazionali che operano nell area sono importanti per reperire dati di carattere sociale ed economico del contesto di riferimento. E importante curare le relazioni con le altre organizzazioni per coordinare le azioni di intervento, evitare duplicazioni o interferenze. Lo scambio di informazioni con altre organizzazioni insediate nell area da più tempo, consente di avvalersi dell esperienza altrui ed evitare errori di valutazione dovuti a scarsa conoscenza del contesto.

28 Raccolta delle informazioni: l intervista - 15 LE IMF NELL AREA L intervista alle IMF dell area permette di conoscere il nostro mercato di riferimento, i bisogni rimasti insoddisfatti e le potenzialità future di sviluppo. E importante che le azioni tra le diverse IMF presenti nell area siano coordinate e sviluppate in modo coerente ad una strategia comune.

29 Raccolta delle informazioni: l intervista - 16 MODELLO DI INTERVISTA (Le MFI nell area) Data della visita Contatto Nome organizzazione Breve storia dell organizzazione Struttura organizzativa Descrizione generale dell attività Tipologie di finanziamenti Durata media, massima e minima dei finanziamenti Tasso di interesse applicato Modalità di calcolo di interesse adottata Settori economici finanziati Ammontare medio, massimo e minimo dei finanziamenti

30 Raccolta delle informazioni: l intervista - 16 MODELLO DI INTERVISTA (Le MFI nell area) Suddivisione del portafoglio per categorie (economiche e sociali) Qualità generale del portafoglio crediti Valore del portafoglio a rischio [somma della rata a rischio (con un ritardo superiore ai 30 gg.) più le successive] Arrears rate (somma delle sole rate a rischio) Garanzie richieste Fonti finanziarie Attività di raccolta del risparmio Impatto economico e sociale dell attività Valutazione sul lungo periodo della sostenibilità finanziaria e operativa del programma Documenti: - Bilancio - Statuto

31 Risultati della fase di identificazione Attraverso i dati raccolti nelle diverse aree di indagine, dia a livello micro che macro, è possibile definire quali caratteristiche il progetto dovrà possedere per avere successo e quindi valutare se i risultati emersi dalla fase di IDENTIFICAZIONE rispecchiano le caratteristiche richieste dalla fase di PROGRAMMAZIONE o VALUTAZIONE.

32 Risultati della fase di identificazione - 2 È importante sottolineare che lo studio di fattibilità non deve in alcun modo tentare di provare la fattibilità di un idea di progetto. Lo studio non deve in altre parole forzare i risultati. La nostra indagine potrebbe infatti dimostrare che quanto emerso dalla fase di programmazione non è attuabile o deve essere modificato per trovare applicabilità nel reale. Nel caso in cui, dallo studio, emerga la non fattibilità dell idea di progetto, è possibile prospettare, utilizzando i dati raccolti, un ipotesi di intervento diversa da quella originaria. Nel caso del microcredito ciò è particolarmente importante, perché un progetto di microcredito destinato all insuccesso può generare gravi problemi ai futuri progetti dello stesso tipo.

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo

Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo 1 2009-1-FR1-LEO05-07303 Percorso di formazione continua nell ambito del progetto La strada per domani 2 Modulo qualità e sviluppo Progetto Formativo: Business Plan 2 1 2 3 Definizione di Business Plan

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE

ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE Programma triennale di politiche pubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale e alla povertà ASSET BUILDING & MICROCREDITO INDIVIDUALE Torino, 14 febbraio 2007 Andrea Limone Ufficio Studi e Progettazione

Dettagli

Come archiviare i dati per le scienze sociali

Come archiviare i dati per le scienze sociali Come archiviare i dati per le scienze sociali ADPSS-SOCIODATA Archivio Dati e Programmi per le Scienze Sociali www.sociologiadip.unimib.it/sociodata E-mail: adpss.sociologia@unimib.it Tel.: 02 64487513

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Assessment Center: tecniche di valutazione del potenziale

Assessment Center: tecniche di valutazione del potenziale Assessment Center: tecniche di valutazione del potenziale Definizione di Assessment Center È una metodologia di valutazione che ha come scopo la rilevazione delle caratteristiche comportamentali e delle

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Scheda sintetica del progetto. "Start-up della fondazione Senegal Italia per il Co-Sviluppo"

Scheda sintetica del progetto. Start-up della fondazione Senegal Italia per il Co-Sviluppo Scheda sintetica del progetto "Start-up della fondazione Senegal Italia per il Co-Sviluppo" Informazioni generali Nome del proponente IPSIA Milano Progetto congiunto presentato da: Associazione partner

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO Integrazione al progetto. Il progetto presentato prima dell estate prevedeva la realizzazione della prima fase di un percorso più articolato che vede

Dettagli

Perfare. La VENDITA ECCELLENTE. Migliorare l organizzazione e le competenze della rete vendita per aumentare le prestazioni dell azienda

Perfare. La VENDITA ECCELLENTE. Migliorare l organizzazione e le competenze della rete vendita per aumentare le prestazioni dell azienda Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa La VENDITA ECCELLENTE Migliorare l organizzazione e le competenze della rete vendita per aumentare le prestazioni dell azienda Presentazione

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento La struttura del Rapporto di valutazione Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento Il quadro di riferimento teorico del rapporto di valutazione Il Rapporto di valutazione utilizza il Quadro

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?

Dettagli

Finanza Etica e microcredito

Finanza Etica e microcredito Finanza Etica e microcredito! Il movimento della finanza etica in Italia nasce alla fine degli anni settanta con la costituzione delle MAG (mutue di autogestione) e si sviluppa fino ai giorni nostri con

Dettagli

BUSINESS PLAN: IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO. CLaSEP - Simulazioni e Business Plan

BUSINESS PLAN: IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO. CLaSEP - Simulazioni e Business Plan BUSINESS PLAN: IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO A cosa serve un Business Plan Il Business plan ha tre funzioni: 1. Per lo sviluppo della gestione aziendale: uno strumento di pianificazione e applicativo

Dettagli

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point

Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011. Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Finanziamenti per i gemellaggi Lecce, 14 ottobre 2011 Dott.ssa Rita Sassu ECP Europe for Citizens Point Come preparare un buon progetto Idoneità dell applicant e dei parnter Validità della rete di partenariato

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.4.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Le buone pratiche per la promozione della salute e sicurezza sul lavoro delle aziende venete certificate

Dettagli

LE RICERCHE DI MERCATO

LE RICERCHE DI MERCATO LE RICERCHE DI MERCATO IL MARKETING: UNA DEFINIZIONE STUDIO DELLE NORME DI COMPORTAMENTO DI UNA AZIENDA CON RIGUARDO ALLA PROGRAMMAZIONE, REALIZZAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITA DI SCAMBIO. QUESTE NORME

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

Programma Gioventù in Azione 2007-2013

Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA

ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA ANALISI QUANTITATIVA E QUALITATIVA DEL CAPITALE IN SEDE DI COSTITUZIONE DI AZIENDA IL CAPITALE LORDO IN SEDE DI ISTITUZIONE FASI DELL ISTITUZIONE: PROGETTO: PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ, LOCALIZZAZIONE, CAPITALI

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Istituto Istruzione Superiore 'Mattei Fortunato' Eboli (SA) Anno scolastico 2013/2014 Curricolo verticale Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Al termine del percorso

Dettagli

Programma di Export Temporary Management

Programma di Export Temporary Management Programma di Export Temporary Management Aree di intervento Business Strategies, grazie ad una solida esperienza acquisita negli anni, eroga servizi nell ambito dell Export Temporary Management finalizzati

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

I vantaggi dell internazionalizzazione delle imprese

I vantaggi dell internazionalizzazione delle imprese delle imprese presentazione Le imprese che avviano un attività di esportazione hanno la possibilità di cogliere una serie importante di opportunità di sviluppo e prosperità quali ad esempio: aumento del

Dettagli

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO CAF E TEMPI Avvio attività processo AV Processo AV Predisposizione Piano di miglioramento Periodo di riferimento 8 mesi GLI STEP DEL VIAGGIO CAF FASI PROCESSO AUTOVALUTAZIONE

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di

Dettagli

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER

SERGIO ALABISO TEMPORARY MANAGER TEMPORARY MANAGER Il Business Plan Temporary Manager La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes Che cosa e e a cosa serve E un documento volto

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Distretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM

Distretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Distretto Rurale Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Introduzione I principali riferimenti normativi per l individuazione, l istituzione e la disciplina dei distretti agricoli sono: - A livello

Dettagli

Prot. 7433/C23 Genova, 1 dicembre 2015 All ing. Claudio Firpo Via Sturla, 32 16131 Genova

Prot. 7433/C23 Genova, 1 dicembre 2015 All ing. Claudio Firpo Via Sturla, 32 16131 Genova Tel. 010/247.07.78 - Fax 010/251.29.60- E-mail geis00600r@istruzione.it C.F. 95062410105 Prot. 7433/C23 Genova, 1 dicembre 2015 All ing. Claudio Firpo Via Sturla, 32 16131 Genova e p.c. All Ordine degli

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo

Rapporto Finale Dicembre 2009. Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino Palermo Distretti produttivi e nodi logistici lungo il percorso italiano del Corridoio 1 Berlino - Palermo Rapporto Finale Dicembre 2009 Dicembre 2009 pagina 1 Uniontrasporti è una società promossa da Unioncamere

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE

ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La struttura plurifunzionale b) La struttura

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della

Dettagli

La costruzione di un Project Work

La costruzione di un Project Work CORSO DI ALTA FORMAZIONE Il lavoro sociale nei contesti della complessità: gli assistenti sociali verso nuovi saperi A.A 2007/2008 La costruzione di un Project Work Materiale didattico a cura di Dante

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

Costituzione dell azienda

Costituzione dell azienda START UP E PMI INNOVATIVE - DALL IDEA ALL IMPRESA: SVILUPPO E STRUMENTI NORMATIVI I vantaggi, le agevolazioni fiscali, i finanziamenti regionali Costituzione dell azienda Giovedì 26 novembre 2015 Gli Step

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Il piano di marketing

Il piano di marketing Il piano di marketing I benefici di un piano aziendale (1) Il piano può essere uno strumento di comunicazione: nei confronti dei livelli superiori nei confronti dei livelli inferiori (perché possano capire

Dettagli

Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT

Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT Aziende di Successo PROGETTO SVILUPPO EXPORT IL PRIMO PROGETTO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE, STUDIATO SU MISURA DELLE PMI CHE VOGLIONO VENDERE ALL ESTERO. UN PERCORSO DELLA DURATA DI TRE ANNI, CON POSSIBILITÀ

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA La missione, la visione, i valori, gli attributi distintivi e gli interlocutori dell Università di Roma La Sapienza gennaio 2006 INDICE 1. La missione, la visione

Dettagli

FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate

FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate FORMULARIO DI RICHIESTA S U P P O R T Versione 2007 Sostegno ai progetti di promozione della salute realizzati da immigrati e immigrate Nome del progetto Prevenzione Africa Richiedente Nome Imed Omrane

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

L ECONOMIA DI MERCATO

L ECONOMIA DI MERCATO 1 Economia L ECONOMIA DI MERCATO IL MERCATO LA DOMANDA L OFFERTA LA BORSA VALORI LA CONCORRENZA IMPERFETTA L OLIGOPOLIO IL MONOPOLIO LE COALIZIONI TRA IMPRESE 2 L ECONOMIA DI MERCATO IL MERCATO DEL LAVORO:

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Dalla Business Idea al Business Plan - 1 -

Dalla Business Idea al Business Plan - 1 - Dalla Business Idea al Business Plan - 1 - Elementi base per il Business Plan - 2 - Imprenditore = Persona Da che cosa partire? dalle persone Un buon gruppo di neoimprenditori migliorerà l idea a fronte

Dettagli

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO 2 La valutazione delle immobilizzazioni immateriali Seconda lezione 1 DEFINIZIONE condizioni produttive controllate dall impresa, utili per l esercizio della sua gestione

Dettagli

SCHEDA VALUTAZIONE FINALE DI PROGETTO

SCHEDA VALUTAZIONE FINALE DI PROGETTO SCHEDA VALUTAZIONE FINALE DI PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: Questa scheda viene compilata a cura del coordinatore staff tecnico dell osservatorio Responsabile della compilazione della scheda: Claudio Bignami

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti

Dettagli

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO Etimologia Il termine «gruppo» deriva da «groppo» (nodo) che rimanda all idea di assemblaggio, qualcosa che riunisce, lega tra loro molteplici elementi ma anche

Dettagli

Piano Strategico e Comunicazione: L esperienza di Verona. www.pianostrategico.verona.it

Piano Strategico e Comunicazione: L esperienza di Verona. www.pianostrategico.verona.it 1 Piano Strategico e Comunicazione: L esperienza di Verona L importanza della comunicazione Il Piano Strategico in quanto processo di democrazia partecipativa tende a: incrementare la partecipazione degli

Dettagli

Microcredito. La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale

Microcredito. La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale Microcredito La soluzione di Intesa Sanpaolo per il microcredito imprenditoriale Gennaio 2016 Normativa relativa al Microcredito in Italia. Il Microcredito è stato oggetto negli anni di continue evoluzioni

Dettagli

LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN SCIENZE ECONOMICHE (LM-56)

LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN SCIENZE ECONOMICHE (LM-56) LAUREA MAGISTRALE BIENNALE IN SCIENZE ECONOMICHE (LM-56) Il corso di laurea in breve Il corso di laurea magistrale in Scienze Economiche, in modalità E-learning, mira a consentire l'acquisizione di conoscenze

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa Catalogo 2013/2014 La Camera di Commercio di Pisa attraverso le proprie aziende speciali è da sempre impegnata

Dettagli

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.

RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la

Dettagli

Indagini e analisi per il gradimento dei servizi comunali di Firenze Metodi e organizzazione

Indagini e analisi per il gradimento dei servizi comunali di Firenze Metodi e organizzazione Indagini e analisi per il gradimento dei servizi comunali di Firenze Metodi e organizzazione Ciro Annicchiarico Comune di Firenze Ufficio Comunale di Statistica Reggio Calabria, 29 settembre 2006 1 Metodologia

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

ORGANICI, EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ NELLA GDO

ORGANICI, EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ NELLA GDO ORGANICI, EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ NELLA GDO LA METODOLOGIA DI ANALISI Le possibili aree di esplorazione Per individuare soluzioni nuove, cioè quelle soluzioni che le normali prassi di lavoro nei punti

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale

Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale Alcune Linee Guida per l affidamento di appalti di servizi e forniture agli organismi della cooperazione sociale 1. Premessa. A partire dalle indicazione della Giunta Comunale, il Settore Lavori Pubblici

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio. Distretto Scolastico N 53 Nocera Inferiore (SA) Prot. n. 1676 C/2 Nocera Superiore,18/10/2012 A tutti i docenti All attenzione della prof. Sergio FS di riferimento All attenzione di tutti i genitori Tramite

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

Programmazione e controllo

Programmazione e controllo Programmazione e controllo Capitolo 1 L attività di direzione e il sistema di misurazione dei costi Un quadro di riferimento 1.a. I tratti caratteristici dell attività di direzione nelle imprese moderne

Dettagli

Presentazione dei risultati dell indagine Silvia Campana Bergamo Formazione

Presentazione dei risultati dell indagine Silvia Campana Bergamo Formazione Presentazione dei risultati dell indagine Silvia Campana Bergamo Formazione PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE PER LE IMPRENDITRICI BERGAMASCHE: PREMESSA (1) OBIETTIVI Il questionario,

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli