PROGETTO VERTICALE DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, AL BENESSERE E AL TERRITORIO

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1 PROGETTO VERTICALE DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE, AL BENESSERE E AL TERRITORIO Educare alla salute significa educare individui e comunità a tutelare quel bene prezioso che è la salute. Salute è lo stato psico-fisico individuale e la situazione ambientale e di convivenza che consente una completa realizzazione della persona umana in se stessa e nei rapporti con gli altri. Questa definizione di salute, più volte richiamata nei documenti dell ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA ed in varie leggi dello STATO, impegna il nostro Istituto a portare avanti una serie di progetti volti al conseguimento del benessere psico-fisico degli alunni e al conseguimento delle Life skills-competenze sociali per la vita. In particolare le diverse attività mirano a: favorire il successo formativo, lo sviluppo di un concetto positivo di sé, dell autostima e del senso della propria unicità; educare gli alunni al rispetto delle regole sociali che regolano la convivenza civile scoprire gli altri, i loro bisogni, le loro difficoltà, condividere regole, gestire conflitti attraverso la relazione e il dialogo; collaborare, partecipare e agire in modo responsabile nel rispetto dei diritti degli altri e del contesto; sviluppare atteggiamenti critici e consapevoli verso le pressioni socio-culturali; utilizzare il proprio patrimonio di conoscenze per assumere comportamenti responsabili in relazione al proprio stile di vita, alla promozione della salute e all uso delle risorse; maturare informazioni chiare e corrette su realtà, anche comuni, per evitare comportamenti a rischio e possibili forme di dipendenza (secondaria di primo grado). La scuola quindi si impegna a promuovere l ascolto dell alunno, sia come atteggiamento generale sia come specifica attività (PAC), ad attuare progetti relativi all ambito della crescita personale, con un attenzione particolare alla dimensione affettiva. Altre singole esperienze, nella scuola secondaria, riguarderanno i rischi che possono derivare dal disagio psicologico o da realtà comuni e diffuse, da conoscere, valutare e da cui eventualmente difendersi.

2 SERVIZIO PSICOPEDAGOGICO (Scuola Primaria) Da vari anni il nostro Istituto realizza, presso ciascun Plesso, il Servizio di consulenza Psicopedagogia affidato a professionisti esterni e rivolto a docenti e genitori. L iniziativa è motivata soprattutto dal convincimento che la scuola, che ha il compito principale di istruire, ma è, nel contempo, importante agenzia educativo-formativa, debba attivarsi con ogni risorsa possibile al fine di prevenire il disagio scolastico e promuovere il benessere personale dei suoi utenti. Tenuto conto di ciò gli obiettivi che il Servizio si pone sono: Offrire agli insegnanti chiavi di lettura e strumenti per aiutare l alunno in difficoltà (di apprendimento e/o di inserimento nell ambiente scolastico) Aiutare i genitori nel loro compito educativo Rinforzare la collaborazione tra la scuola e la famiglia nella prevenzione del disagio scolastico e personale. Linee Guida 1. Il Progetto SPP (Servizio Psicopedagogico) è rivolto agli insegnanti e, in casi particolari, ai genitori con l intervento di un Esperto Psicopedagogista per la consulenza didattica-educativa-psicopedagogica, inerente difficoltà di apprendimento e di comportamento scolastico degli alunni. 2. Sono esclusi interventi specialistici di tipo clinico-psicologico (diagnosi clinica, terapia psicologica,..), essendo il Progetto rivolto agli aspetti didattici, educativi, pedagogici della esperienza scolastica degli alunni, della relazione insegnamento/apprendimento e docente/alunno, eventualmente con il coinvolgimento dei genitori in rapporto alla vita scolastica dell alunno. 3. La consulenza dell Esperto psicopedagogista non può comportare un conseguente rapporto di tipo libero professionale con gli alunni e i genitori interessati: eventuali necessità di intervento psicologico specialistico, anche a richiesta degli interessati, dovranno essere indirizzate a competenti Servizi specialistici. 4. L invio ai servizi specialistici dovrà essere accompagnato da una relazione scritta dell Esperto e ad eventuale documentazione prodotta. Modalità di intervento degli Esperti: a. Ove risulti necessario, osservazione diretta a distanza in classe del soggetto sui seguenti versanti: - il rapporto con i pari e con gli insegnanti; - l atteggiamento rispetto al compito e alle regole di convivenza.

3 b. Incontri individuali tra bambino ed esperto, previa autorizzazione della famiglia, per gli opportuni approfondimenti e per la puntualizzazione sullo stato degli apprendimenti. c. Presa in carico della situazione con capacità di efficace coordinamento della realtà adulta significativa (docenti-genitori-specialisti-esperto); incontri triangolari (docenti-genitori-esperto). d. Disponibilità a collaborare con gli insegnanti fornendo loro adeguati strumenti, materiali e tecniche specifiche a sostegno di nuovi interventi, sia di osservazione delle situazioni che di supporto dell attività didattico educativa dei docenti. e. Al termine degli interventi, verifica collegiale esperto/docenti sull efficacia delle iniziative attuate (con relazione scritta finale). Consulenza per genitori: Su indicazione dei docenti e con la loro collaborazione, i genitori possono accedere alla consulenza con l Esperto psicopedagogista per approfondire la problematica scolastica del figlio. In casi eccezionali, per particolari problematiche, sempre relative all apprendimento, al comportamento ed al vissuto scolastico dell alunno, i genitori possono richiedere l accesso allo Sportello genitori con l Esperto anche su propria iniziativa, ma solo successivamente ad un colloquio con i docenti. In questo caso, essi potranno rivolgersi al docente Referente del Progetto che farà da tramite con l Esperto.

4 PROGETTO PUNTO ASCOLTO CONSULENZA (PAC Scuola Secondaria) Premessa Il delicato processo di crescita con i suoi cambiamenti continui, marcati, talvolta repentini, soprattutto nella preadolescenza, interroga profondamente l adulto, sia egli genitore, insegnante o educatore in genere, e ne chiede precise risposte, possibili solo a partire da una reale e profonda comprensione. Il nostro Istituto, consapevole del proprio compito non riducibile alla semplice istruzione, ma volto alla formazione integrale della persona, ha quindi da tempo assunto tra i suoi valori fondamentali l ascolto dei bambini, prima, e dei ragazzi poi. La scuola si sente chiamata, in primis nelle figure degli insegnanti, ad una responsabile assunzione di tale atteggiamento di accoglienza ed ascolto come stile educativo, continuo e fondante la relazione con i propri giovani alunni. Ascoltare significa inoltre mettersi nelle condizioni di cogliere non solo i bisogni e le domande degli allievi, ma anche, quanto più precocemente possibile, il disagio, sia esso personale, sia esso dovuto a specifiche difficoltà nell apprendimento, per fare in modo che un problema, affrontabile e risolvibile, o in ogni caso circoscrivibile, non diventi ostacolo all armonica crescita umana e culturale degli alunni. Negli anni si è affermata la consapevolezza che alcuni momenti particolari debbano essere organizzati in modo specifico per dare uno spazio adeguato, personale, particolare, non per delegare ad altri, ma per permettere la libera espressione di bisogni e necessità da parte dei ragazzi, e per intercettare il disagio, grazie all apporto professionale di figure interne ed esterne alla scuola. Il Collegio Docenti ha quindi adottato un articolato progetto che su un terreno fertile ha innestato alcune specifiche azioni, già in atto da alcuni anni, ma recentemente rinnovate e potenziate. Il Progetto PAC (Punto Ascolto e Consulenza) prevede quindi all interno della struttura scolastica uno spazio-ascolto da parte di un esperto, psicologo e/o psicopedagogista, la cui azione risulta finalizzata ad aiutare e sostenere alunni, genitori e docenti nell affrontare alcune difficoltà legate alla crescita, ai processi della motivazione e dell apprendimento (area relazionale, area cognitiva ed area emotiva). Gli alunni potranno rivolgersi sia allo psicologo sia ad un insegnante appositamente formato a tale scopo. Spazio alunni Lo sportello, svolto sia dal professionista esterno, sia dall insegnante, offre ai ragazzi la possibilità di raccontarsi e confrontarsi liberamente con una persona adulta, in modo tale da trovare opportunità, strumenti e competenze per fronteggiare sia le difficoltà di apprendimento, sia le fisiologiche fasi della pre-adolescenza.

5 Modalità e fasi dell intervento Linee guida. Ogni anno, il professionista incontra gli insegnanti per illustrare nei dettagli il progetto, come parte integrante della proposta educativa di attenzione all ascolto della scuola. Interviene poi con gli alunni in tutte le classi: il primo anno per presentare il servizio; negli anni successivi per evidenziare che il percorso seguirà modalità più complesse, adeguandosi alle nuove dinamiche relazionali e di crescita personale all interno della classe. Una volta presentato il progetto ai genitori (con un incontro o tramite dettagliata circolare), viene raccolta un autorizzazione preventiva, in cui i genitori esprimono il consenso allo svolgimento dei colloqui che il proprio figlio possa eventualmente richiedere allo sportello durante l anno. Gli incontri, collocati in orario scolastico, avvengono solo su esplicita richiesta dei ragazzi interessati, che scelgono l operatore (esterno o interno) tramite richiesta scritta nell apposita cassettina, predisposta nelle sedi, e sono tutelati in ogni caso dal vincolo del segreto professionale. L'insegnante di sportello, dove è possibile, non deve essere l'interlocutore dei colloqui con gli alunni della propria classe; nel corso dell'anno, inoltre, la sua azione viene supportata da una formazione specifica con supervisione di gruppo e periodico confronto con lo psicologo che opera nella propria sede. In ogni sede viene predisposto un luogo apposito, riservato e accogliente, dove l alunno può sentire che ci si occupa di lui senza essere disturbati. Ogni alunno può prenotare non più di cinque incontri nel corso dell anno; ogni incontro dura trenta minuti circa. Vengono privilegiati i colloqui individuali rispetto a quelli di gruppo. Su indicazione degli insegnanti di classe e previa autorizzazione specifica dei genitori, un alunno può usufruire di un percorso di approfondimento sulle difficoltà cognitive/metacognitive da parte esclusivamente dello psicologo. Qualora siano state rivelate particolari difficoltà sia di tipo cognitivo che emotivorelazionale dell'alunno, lo psicologo propone ai docenti specifiche modalità d'intervento e concorda con il coordinatore di classe il contatto e la mediazione con la famiglia. Qualora sia l insegnante di sportello ad intercettare una situazione di disagio o una difficoltà cognitiva e relazionale tali da richiedere un supporto specialistico, egli è tenuto a orientare l alunno verso soluzioni più idonee, chiamando in causa lo psicologo e, se necessario, la famiglia. Lo spazio d ascolto assume proprio nella figura dell operatore psicopedagogico una funzione di filtro verso altri servizi, risorse del territorio, in grado di rispondere più

6 adeguatamente a bisogni specifici, siano essi relazionali, siano essi relativi all apprendimento. Sono esclusi interventi specialistici di tipo clinico-psicologico essendo il progetto rivolto agli aspetti didattici, educativi, pedagogici dell esperienza scolastica degli alunni. La consulenza dell esperto esterno non può comportare un conseguente rapporto di tipo libero-professionale con gli alunni e i genitori interessati. L operatore provvede alla fine di ogni colloquio alla compilazione di una scheda di registrazione che servirà per il monitoraggio finale. Per quanto possibile, gli operatori si impegnano ad informare gli insegnanti presenti nella mattinata dei tempi di intervento con i ragazzi per facilitare l organizzazione didattica della classe. A conclusione del progetto annuale, l Istituto verifica il proprio progetto e predispone il confronto con gli insegnanti e lo psicologo sull efficacia degli interventi. Spazio insegnanti Lo sportello di ascolto per gli insegnanti è tenuto esclusivamente dallo psicologo, che fornisce la propria consulenza ai docenti della scuola. Tale iniziativa è mirata ad affrontare situazioni problematiche verificatesi nel gruppo classe o in un singolo alunno, a comprendere difficoltà vissute in qualità di docente, a ricercare strategie educative e comportamentali efficaci, fornendo adeguati strumenti e suggerendo tecniche di intervento. In particolare, nel caso in cui nei Consigli di Classe possano essere emerse difficoltà che riguardano le dinamiche relazionali di un gruppo numeroso di alunni, i docenti possono concordare con lo psicologo un intervento all interno della classe. L insegnante coordinatore diventa così il referente per un confronto puntuale con il professionista al fine di attuare un azione sinergica per obiettivi, modalità di intervento, strategie adottate. Qualora la situazione emersa sia particolarmente complessa, è importante prevedere l opportunità di incontri triangolari (docenti, genitori, psicologo). L insegnante può segnalare al professionista esterno anche la situazione di singoli alunni, avviando il dialogo famiglia-scuola-operatore, al fine di coinvolgere i genitori e attivare la risorsa dello sportello come servizio psicopedagogico. Le modalità di accesso al servizio prevedono il contatto diretto con l operatore o la prenotazione tramite segreteria della scuola.

7 Spazio genitori Lo sportello di ascolto per i genitori si propone come opportunità di dialogo tra genitori e la figura professionale qualificata dello psicologo. Lo scopo dell offerta non è fornire uno spazio terapeutico, ma un supporto al ruolo educativo genitoriale, che risponda alle domande relative alle difficoltà di apprendimento dei figli, al vissuto scolastico e alla prevenzione del disagio. Per accedere al servizio i genitori possono rivolgersi direttamente al personale di segreteria per fissare l appuntamento.

8 EDUCAZIONE RELAZIONALE -AFFETTIVA E SESSUALE Scuola Primaria Finalità educative L educazione alla affettività ed alla sessualità viene inserita in un progetto globale di educazione alla salute a cui il nostro Istituto è particolarmente attento. Essa fa parte dell intero processo formativo e viene assunta a livello di programmazione educativa da tutti i docenti in forma trasversale, come presentato nel curricolo di "Cittadinanza e Costituzione", che ne declina gli obiettivi specifici di apprendimento e i contenuti rispetto a ciascun anno e a ciascuna disciplina coinvolta. Viene presentata con una metodologia interdisciplinare, con particolare attenzione alla classe quinta e curata all interno dei Team e del Consiglio di Interclasse prevedendo anche il coinvolgimento delle famiglie. Attuando questo progetto si ritiene fondamentale fornire ai ragazzi conoscenze e strumenti atti a favorire il loro processo di maturazione in funzione di una vita di relazione ricca e soddisfacente che ha come parte integrante anche la dimensione sessuale. Tenendo conto pertanto, dei bisogni, delle aspettative, dei dubbi e delle ansie di chi, essendo in fase di crescita e di ricerca, deve potersi aprire agli altri con serenità e fiducia, l istituto intende aiutare i ragazzi a maturare un atteggiamento di riflessione senz altro necessario per la costruzione di un progetto di vita che si fondi su scelta ponderate, sulla tolleranza, sul rispetto per l altro. Diventa così necessario intervenire con un azione educativa che non si limiti a fornire delle conoscenze, ma che entri nella dimensione degli aspetti emotivi e relazionali, richiedendo la partecipazione attiva dell alunno all esperienza scolastica in atto. L educazione alla affettività e alla sessualità diventa inoltre azione educativa che consente ai ragazzi di maturare atteggiamenti consapevoli verso se stessi ed il proprio modo di esistere come persona sessuata, e verso gli altri, persone sessuate anch esse, assumendo comportamenti responsabili. Metodologia Si ritiene importante articolare un progetto quadriennale (che prosegue nella scuola secondaria) per cercare di dare una risposta più adeguata ai bisogni educativi che evolvono con la crescita e la maturazione dei ragazzi. Il lavoro cercherà di coinvolgere il più possibile gli alunni in modo da renderli protagonisti attivi e da rimanere aderente alle esperienze e ai vissuti che in quella fase della loro vita stanno sperimentando. L attuazione di tale progetto vuole inoltre rappresentare un momento fondamentale per una reale interazione scuola-famiglia, un terreno d incontro per i docenti e i genitori

9 impegnati in finalità comuni e che in questo modo possono stabilire una rete di relazioni e comunicazioni positive. All interno di tale progettualità l Istituto promuove degli incontri con i genitori e con gli alunni condotti da esperti esterni (psicologo o psicopedagogista) secondo un calendario stabilito all'inizio di ogni anno. Gli incontri si svolgeranno nelle singole classi con o senza la presenza degli insegnanti, ciò a discrezione della scuola. In base ai diversi percorsi verranno strutturati gli interventi con momenti di brain storming, di circle time, di lavori singoli e di gruppo, mettendo i bambini così in una situazione attiva di ricerca personale. Strumenti: Le indicazioni procedurali per la guida alle attività prevedono che vengano utilizzati tre canali di comunicazione che si integrano per facilitare l apprendimento: - canale visivo (uso di immagini, video, presentazioni in power point, cartelloni) che stimola l attenzione e la motivazione; - canale uditivo ( trasmissione e ricezione del messaggio verbale) per la trasmissione dei contenuti teorici; - canale cinestetico ( proposta di giochi, esercitazioni, ricerche individuali e di gruppo). Destinatari: Il progetto è indirizzato: - allievi di 5 elementare - genitori dei suddetti allievi - insegnanti dei suddetti alunni Obiettivo generale: Il termine educare significa trarre fuori, cioè consentire, attraverso un rapporto culturale tra adulti e bambini che le potenzialità individuali di ciascun soggetto vengano sviluppate attraverso stimoli culturali e operativi. Questi devono essere tali da consentire un rapporto tra l evoluzione dell individuo e la sua appartenenza a un contesto sociale (processo di socializzazione). Il termine sessualità se viene collocato in un terreno educativo, coinvolge molti aspetti della personalità che

10 non riguardano unicamente l identità corporea del soggetto sessualmente definita ma anche la sua identità psicologica e sociale nei suoi rapporti di gruppo. Educare alla consapevolezza della sessualità, significa quindi, non solo stimolare nel bambino la graduale presa di coscienza delle caratteristiche fisiologiche e somatiche proprie dei due sessi, ma anche estendere questa consapevolezza alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta. L apprendimento va inteso come esperienza che promuove lo sviluppo e interagisce con la graduale espansione delle possibilità personali, non derogando dalla legge evolutiva che vuole questi aspetti connotati da una forte carica emotiva-affettiva. Obiettivi specifici 1. Aumentare la consapevolezza della propria identità e di come siamo fortemente in relazione con gli altri. 2. Aumentare la consapevolezza della propria immagine e di come essa appare vista dagli altri. 3. Facilitare la presa di coscienza dei cambiamenti fisiologici che avvengono con la crescita. 4. Aumentare la consapevolezza delle emozioni che nascono nelle relazioni con gli altri e di come queste producono effetti in noi stessi e nelle altre persone. 5. Facilitare la presa di coscienza delle differenze (ma anche delle uguaglianze) fisiche, sociali, culturali e psicologiche relative al genere. Contenuti: Tale percorso affronta il tema della conoscenza del corpo per sviluppare la conoscenza delle varie tappe della crescita, soprattutto per far comprendere al bambino l idea della naturalità dell evoluzione biologica e psicologica di ogni persona. Il fenomeno della crescita non viene affrontato solamente per la conoscenza delle sue caratteristiche ma anche per le emozioni che la accompagnano. Si procede poi con attività di approfondimento del tema per permettere al bambino che si sta avvicinando alla fase puberale di acquisire gli strumenti cognitivi che gli possono permettere di affondarla in modo efficace. Il percorso quindi è collegato con alcuni obiettivi che riguardano il riconoscimento delle emozioni, l esperienza del piacere, l osservazione delle differenze comportamentali tra maschi e femmine e al tema della nascita. Verifica La verifica sarà orientata alla valutazione dell'efficacia dell'intervento (ci sono cambiamenti tra prima e dopo l'intervento?), una valutazione in itinere (le strategie attuate per promuovere gli obiettivi sono adeguate o, durante il percorso, emerge lanecessità di cambiarle?) e finale (test di gradimento e restituzione/condivisione con gli insegnanti delle classi).

11 Progetto classi prime e seconde Star bene insieme a scuola Scuola Secondaria di primo grado 1.Destinatari I destinatari del percorso formativo sono i ragazzi e le ragazze di Prima e Seconda di di Pozzoleone i loro genitori e i docenti. Per mancanza di fondi a Nove e Cartigliano l intervento sarà effettuato (anche con adattamento delle modalità) solo nelle classi in cui il consiglio ne ravvisi la necessità. 2.Obiettivi L obiettivo generale del percorso è di porre le basi per lo sviluppo di fiducia e collaborazione interpersonali all inizio e durante i primi due anni del ciclo di studi. Il percorso si prefigge un coordinamento con le azioni educative e/o didattiche di insegnanti e genitori, per offrire suggerimenti metodologici tali da favorire un dialogo aperto e sereno sull argomento a casa come a scuola. In particolare: Con i docenti Condividere le finalità del progetto ed eventualmente integrarle Condividere alcune informazioni sulla classe rilevanti per lo sviluppo del progetto Favorire nel gruppo classe, un elaborazione ulteriore dei contenuti, dopo l intervento da parte dello psicologo Con i ragazzi Far acquisire agli alunni una miglior consapevolezza delle proprie emozioni Favorire l espressione e la comunicazione di sentimenti tra compagni Aiutare i ragazzi a riflettere sulla percezione che ognuno ha di se stesso e confrontarla con quella dei compagni al fine di aumentare la conoscenza di sé e la fiducia negli altri Favorire una riflessione sulle proprie relazioni amicali al fine di verificarne l affidabilità e di promuoverne un evoluto consolidamento Favorire una riflessione sulle proprie relazioni identificandone le componenti principali e quelle caratteristiche che le rendono positive o negative Favorire integrazione e inserimenti nel gruppo, monitorando eventuali fenomeni di esclusione e/o di bullismo

12 Con i genitori Condividere scopi ed esperienze realizzate a scuola con i loro figli e con gli insegnanti Aumentare la consapevolezza di come muta la relazione genitori-figli durante la preadolescenza Favorire e migliorare la comunicazione in famiglia sui temi delle relazioni interpersonali tra coetanei 3.Contenuti Occuparsi, nel contesto scolastico, delle relazioni interpersonali dei preadolescenti, costituisce un importante e privilegiata occasione educativa, per accompagnarli ad instaurare rapporti amicali via via più evoluti e sani: dagli 11 anni si diventa, infatti, più capaci di tener conto dell'altro, della sua soggettività e di effettuare reciproche valutazioni su opinioni, atteggiamenti, desideri e bisogni; è su questi aspetti dinamici che si fonda la possibilità di creare una fiducia reciproca. A quest età (prima e seconda media) i rapporti sono comunque fragili e soggetti a facile rottura. Con la terza media l'amicizia diventa progressivamente una relazione più solida, basata su un legame affettivo reso forte e stabile da interesse e fiducia reciproca. 4.Durata Con i ragazzi, l itinerario si articola in quattro ore complessive. Con i genitori sono previsti un incontro in plenaria per la presentazione del progetto. 5.Metodologia In classe con i ragazzi, verranno impiegate dinamiche psicologiche di gruppo e favorito un lavoro di elaborazione personale attivo. L ausilio di tecniche multimediali, ad uso esclusivamente interno potrà favorire un maggior coinvolgimento del gruppo, nel pieno rispetto della normativa che disciplina la privacy, e una maggior consapevolezza nell utilizzo dei nuovi media. Con gli insegnanti ed i genitori verranno suggerite indicazioni metodologiche e pedagogiche per approfondire gli argomenti in classe e a casa. 6.Verifica Al termine del percorso verrà richiesto ai soggetti coinvolti di compilare una scheda questionario sulla conduzione e sul raggiungimento degli obiettivi indicati sopra. Alla conclusione dei lavori sarà stilata una relazione riassuntiva dei risultati più significativi.

13 Progetto Affettività sessualità (classi terze) Scuola Secondaria 1 grado 1.Destinatari I destinatari del percorso formativo sono i ragazzi e le ragazze di Terza media, i loro genitori e i docenti. 2.Obiettivi L obiettivo generale del percorso è di porre le basi per l integrazione della sessualità nella totalità della persona, con la consapevolezza del valore di questa dimensione che entra in gioco in ogni relazione interpersonale. Il percorso si prefigge un coordinamento con le azioni educative e/o didattiche di insegnanti e genitori, per offrire suggerimenti metodologici tali da favorire un dialogo aperto e sereno sull argomento a casa come a scuola. In particolare: Con i docenti Condividere le finalità del progetto ed eventualmente integrarle Condividere alcune informazioni sulla classe rilevanti per lo sviluppo del progetto Favorire nel gruppo classe, un elaborazione ulteriore dei contenuti, dopo l intervento da parte dello psicologo Con i ragazzi Far acquisire agli alunni una miglior consapevolezza delle proprie emozioni Far acquisire agli alunni una miglior consapevolezza delle proprio vissuto corporeo in adolescenza Promuovere la riflessione per lo sviluppo e l elaborazione positiva dell essere maschi e dell essere femmine. Favorire una maggior consapevolezza relazionale dell esperienza dell innamoramento e dell amicizia. Registrare dubbi e curiosità sulla sessualità, e avviare un dialogo aperto e sereno sulle tematiche emerse Informare sulle risorse presenti nel territorio che tutelano la salute affettiva e sessuale (Asl, Consultori...) Con i genitori Condividere scopi ed esperienza realizzate a scuola con i loro figli e con gli insegnanti Aumentare la consapevolezza di come muta la relazione genitori-figli durante l adolescenza Favorire e migliorare la comunicazione in famiglia anche sui temi della sessualità 3.Contenuti All interno di un progetto delicato, come quello dell Educazione alla sessualità, vi è la necessità di lavorare in modo specifico anche sulla dimensione emotiva, considerando gli aspetti psicologici ed interpersonali della sessualità. È dunque necessario intervenire con un azione che non si limiti a fornire delle conoscenze, ma che entri nella dimensione degli aspetti emotivi e relazionali, richiedendo la partecipazione attiva dell alunno all esperienza proposta.

14 4.Durata Con i ragazzi, l itinerario si articola in cinque ore per Cartigliano e Nove, e sei per Pozzoleone. Con gli insegnanti sono previsti due incontri, il primo di ricognizione e condivisione, il secondo di confronto e verifica. Con i genitori sono previsti un incontro in plenaria per la presentazione del progetto e uno per la condivisione ed il confronto sull esperienza realizzata in classe. 5.Metodologia In classe con i ragazzi, verranno impiegate dinamiche psicologiche di gruppo e favorito un lavoro di elaborazione personale attivo con l ausilio di tecniche multimediali. Con gli insegnanti ed i genitori verranno suggerite indicazioni metodologiche e pedagogiche per approfondire gli argomenti in classe e a casa. 6.Verifica Al termine del percorso verrà richiesto ai soggetti coinvolti di compilare una scheda questionario sulla conduzione e sul raggiungimento degli obiettivi indicati sopra. Alla conclusione dei lavori sarà stilata una relazione riassuntiva dei risultati più significativi.

15 PROGETTO CAPACI DI CRESCERE Scuola Secondaria 1 grado Il nostro Istituto ha aderito al Progetto biennale di prevenzione delle dipendenze Capaci di crescere, già denominato Ap&Ap: Appigli e Appartenenze promosso dall équipe di prevenzione del Seps e del Ser.T. dell ULSS 3. Questo progetto fonda la sua metodologia sull acquisizione da parte dei ragazzi di specifiche competenze (abilità sociali) che permettono loro di affrontare e risolvere i problemi, le pressioni, le emozioni anche negative della vita quotidiana: situazioni che potrebbero talvolta mettere i ragazzi di fronte a scelte rischiose (uso di alcol-sostanze). Il progetto Ap&Ap spiega il bisogno dei ragazzi di Appigli e Appartenenze per riuscire a districarsi nelle varie situazioni quotidiane, ma anche la loro esigenza di tare bene nei vari ambienti di Appartenenza, che oggi si sono diversificati e non sono solo quelli di casa e della scuola. Il programma si concretizza in incontri, che i formatori dell Azienda ULSS 3 sviluppano con gli insegnanti, in cui vengono proposte specifiche unità didattiche che, poi, i docenti realizzano in classe con gli studenti.

16 PROGETTO "GUARDO DENTRO: IO Scuola Secondaria di primo grado L incontro denominato " GuardoDentro:io " è inserito nei Progetti dell Offerta Formativa- Area Promozione e Tutela della Salute di molti Istituti scolastici del territorio bassanese. L obiettivo primario consiste nella sensibilizzazione delle tematiche riguardanti il rapporto scorretto con il cibo e, il suo scopo, è quello di informare, motivare gli studenti ad uno stile di vita sano per prevenire un Disturbo Alimentare. Obiettivi di Guardo Dentro: io La promozione di una alimentazione salutare; L acquisizione di una maggiore consapevolezza del rapporto tra emozioni e cibo; La riflessione sulle pressioni socioculturali rivolte alla magrezza/bellezza; La riflessione sul legame tra autostima e peso/forme del corpo; La formazione di una solida autostima tale da mantenere o rafforzare un atteggiamento critico nei confronti dei messaggi culturali su cibo, corpo e bellezza; L individuazione dei pensieri distorti tipici dei D.C.A.; La riflessione su cosa è opportuno fare nel caso in cui un amico/a abbia sviluppato un Disturbo Alimentare; - La riflessione su alcuni fattori di rischio e di mantenimento dei disturbi alimentari (fattori culturali, pregiudizi su obesità e magrezza); - il rafforzamento di una buona accettazione di sé, del proprio corpo e della propria immagine. Contenuti dell incontro : Presentazione dell Associazione e della storia umana di Paola Marcadella. Adolescenza come età a rischio per lo sviluppo di un Disturbo Alimentare ma anche, come una età di grandi risorse e strumenti per lavorare su tale problematica. Visione di video, cortometraggi, brani da film o media simili. La bellezza è universale? Visione di slides e riflessione sui modelli proposti dalla nostra società: il valore di una persona è legato alle sue forme corporee? Informazioni chiare e semplici sui Disturbi Alimentari con consegna, su richiesta, di materiale informativo e bibliografico.

17 Modalità di svolgimento e strumenti utilizzati: Un incontro di tre ore (ore ore con intervallo ricreazione) con la singola classe terza Insegnante /i presenti per tutta la durata dell incontro; visione di slides e utilizzo di powerpoint e LIM; visione di cortometraggi e videoclips; ascolto di testi musicali ; discussione *Un eventuale incontro finale con i rappresentanti dei genitori delle classi coinvolte allargato a tutti i genitori delle classi terze.

18 PROGETTO QUALCOSA DA DONARE Scuola Secondaria di primo grado Tematica: DONAZIONE DEL SANGUE E DEL MIDOLLO OSSEO In collaborazione con il SERVIZIO EDUCAZIONE PROMOZIONE SALUTE; IL SERVIZIO IMMUNOTRASFUSIONALE e le Associazioni Reparto Donatori Sangue, ADMO Destinatari: Studenti delle classi 3^ Descrizione Proposta informativa finalizzata a diffondere negli Studenti la Cultura della Donazione che vede coinvolti indirettamente anche le famiglie e i gruppi dei pari. Il progetto mira a creare uno spazio di riflessione e di discussione sulle tematiche delladonazione in ambito scolastico e a proporre uno stile di vita corretto ed esente da rischi ditrasmissione di malattie infettive con il sangue Obiettivi Aumentare le conoscenze degli Studenti sulle tematiche della Donazione; Sensibilizzare alla Donazione come valore etico e impegno sociale; Prendere coscienza del valore del proprio stato di salute. Azioni - Incontri interattivi con gli Studenti della durata di 1 ora circa attraverso la discussione e l approfondimento degli argomenti trattati dal video proposto - Concorso: Borsa di Studio Marisa Viscidi Nardini

19 PROGETTO LA VOCE RITROVATA Scuola Secondaria di primo grado Tematica: DANNI DEL FUMO In collaborazione con l associazione La voce ritrovata Destinatari: Studenti delle classi 2^ Descrizione Incontro di circa due ore per sensibilizzare sui danni del fumo con testimonianza di persone lesionate in seguito ai danni del fumo. Obiettivi -Ridurre i comportamenti a rischio rinforzando la capacità di compiere scelte responsabili; -Avere informazioni chiare e corrette sugli effetti negativi del fumo.

20 PROGETTO DI PREVENZIONE DIPENDENZE Scuola Secondaria 1 grado Tematica: PREVENZIONE DIPENDENZE Destinatari: studenti delle classi terze della scuola secondaria Descrizione Incontro con l'esperto della durata di circa due ore dove verrà affrontato l'argomento delle dipendenze da sostanze in particolare si parlerà del problema alcool. Gli argomenti trattati verranno poi ripresi nelle varie discipline in particolare in scienze e italiano. Obiettivi didattici/educativi specifici -Ridurre i comportamenti a rischio rinforzando la capacità di compiere scelte responsabili; -Migliorare il concetto di sé, il concetto di autostima e il senso della propria unicità; -Aiutare gli studenti a comprendere i fattori psicologici che possono aumentare il rischio di sviluppare una dipendenza. -Favorire un atteggiamento critico verso le pressioni socioculturali (mass-media, pubblicità) -Avere informazioni chiare e corrette sugli effetti dell'alcol, fumo, droghe... Indicazioni della Modalità di verifica degli obiettivi raggiunti e di valutazione finale della attività: In classe, al termine del percorso, sarà richiesto agli alunni di completare una scheda sulla conduzione e la chiarezza dell'esperto. Verifiche disciplinari. Valutazione degli insegnanti sul raggiungimento degli obiettivi

21 PROGETTO PREVENZIONE E SICUREZZA Nel nostro Istituto il benessere degli alunni e delle persone che ci lavorano è al primo posto nella scala dei valori e quindi viene posta la massima attenzione a tutte le problematiche inerenti alla prevenzione dei rischi ed alla sicurezza. Tutti i plessi e le sedi del nostro Istituto sono dotate del DOCUMENTO SULLA PROTEZIONE E LA PREVENZIONE DEI RISCHI redatto a norma dell Art. 4, c. 2 D.Lgs. 626/94 ora D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni. Il documento, aggiornato nel mese di novembre 2011 è stato inviato alle Amministrazioni Pubbliche dei Comuni di Nove, Cartigliano e Pozzoleone per le specifiche competenze in materia. Sono attivate presso l Istituto una Commissione per la Sicurezza e la Prevenzione formata da un Referente per ciascun Plesso e Sede, da un Coordinatore di Istituto ed alcune figure sensibili. Ad inizio anno scolastico si procede in tutti i plessi di Scuola Elementare ed in tutte le sedi della Scuola Media ad una verifica degli interventi necessari per gli adeguamenti al D.Lgs. 81/2008, si fa un monitoraggio di quelli chiesti nell anno precedente alle Amministrazioni Comunali e si rinnovano le richieste per gli interventi non assolti. Le Amministrazioni Comunali provvedono, su sollecitazione del Dirigente Scolastico, Consegnatario degli immobili, nell ambito delle responsabilità relative agli edifici scolastici e secondo le proprie competenze di bilancio agli adeguamenti di legge. Considerata l opportunità di poter disporre di un tecnico specializzato in materia, il Sig. SEGATO GUERRINO è stato nominato Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con il compito di verificare ed aggiornare il Documento di valutazione dei rischi, di fornire consulenza per la revisione dei piani di emergenza e delle esercitazioni specifiche e di proporre e realizzare iniziative di formazione ed informazione. Pertanto le richieste di adeguamento inviate dal Dirigente Scolastico alle Amministrazioni Comunali sono il risultato della consulenza con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e della Commissione dei Referenti per il Servizio di Prevenzione e Sicurezza di Istituto nonché prodotte da tutte le segnalazioni acquisite dai Responsabili di Sede/Plesso, dall R.L.S., dalle RSU, dagli Organi Collegiali e dalle varie componenti della scuola. Dall anno scolastico 2008/2009, l Istituto fa parte della SicuReteVicenza, una rete di scuole e di agenzie per la promozione della cultura della sicurezza tra gli allievi e i giovani lavoratori della Provincia di Vicenza. La rete è associata al SiRVeSS (Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole) di cui fanno parte tutte le reti provinciali e le agenzie di riferimento oltre che l USR: è un coordinamento regionale che si occupa di valutare i corsi, di tenere i contatti con altre Regioni e con i Ministeri. In collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, i Volontari della Protezione Civile e di altri enti e associazioni (SicuRete, Croce Rossa Italiana, C.T.F. ecc.) si realizzano iniziative di formazione del personale e degli alunni in materia di sicurezza e prevenzione. In particolare si attuano almeno due esercitazioni di evacuazione che possono essere programmate (per la simulazione dei comportamenti da mettere in atto in ragione del rischio verificatosi) o a sorpresa (con sola evacuazione dell ambiente).

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