otenza, maggio 2007 Manuela Murru Task Force del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità

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1 REGIONE BASILICATA AGIRE Gemellaggio Il sistema di governance delle Pari Opportunità Sardegna - Basilicata L applicazione del principio di Pari Opportunità nell ambito della Progettazione Integrata otenza, maggio 2007 Manuela Murru Task Force del Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità Presidenza del Consiglio dei Ministri 1 Dipartimento per le pari opportunità

2 La Nuova fase di Progettazione Integrata promuovere un diverso approccio allo sviluppo della Regione, con l obiettivo specifico di aumentare il tasso di crescita economica e creare nuova occupazione, partendo dalla considerazione che su tutto il territorio regionale era comunque presente un potenziale di risorse ambientali, culturali, umane rilevante e non adeguatamente utilizzato. 2

3 L esperienza dell applicazione del principio di Pari Opportunità e del mainstreaming di genere nell ambito della Progettazione Integrata OBIETTIVO: promuovere una sperimentazione dell applicazione del principio di pari opportunità nell ambito dello sviluppo locale. La finalità di tale sperimentazione è stata quella di trovare una modalità concreta e praticabile di integrazione delle politiche di pari opportunità e di mainstreaming di genere nelle politiche di sviluppo locale, nella piena convinzione che questo rappresentasse un fattore aggiuntivo allo sviluppo socio-economico del territorio e non un vincolo. 3

4 Fasi della sperimentazione territorio: Provincia di Oristano e Provincia di Nuoro I fase Analisi socio-economica per predisposizione dei RdA Censimento della progettualità esistente Ascolto del territorio Definizione del quadro di riferimento della PI provincia Tutto il territorio regionale II fase Definizione del quadro di riferimento della PI Regional PI Inclusione sociale allegato 6.1 alla MI Supporto e assistenza tecnica a tutte e 8 le province Definizione dei criteri per il modello di valutazione 4

5 I fase I fase Le principali attività 1. Analisi socio-economica: far emergere le caratteristiche del territorio e le prime ipotesi dei possibili interventi da porre in essere. La presenza della Task Force PO ha garantito la presenza nel R.d.A.: 1. dell analisi comparativa di genere 2. la rilevazione degli elementi caratterizzanti il territorio in termini di partecipazione attiva delle donne alla vita economica e sociale 3. le differenze di genere presenti (condizioni, bisogni, tassi di partecipazione, accesso alle risorse e gestione del patrimonio) 4. l individuazione delle iniziative rilevanti per promuovere e supportare il pieno riconoscimento sociale ed economico delle donne 5

6 I fase I fase ASS.TO ALLA PROGRAMMAZIONE, BILANCIO, CREDITO E Attività 2. Censimento della progettualità esistente: favorire l integrazione tra gli interventi in essere e le iniziative individuate dalla progettazione integrata. Per le pari opportunità si è provveduto a coinvolgere alcune partnership di sviluppo già presenti sul territorio: Iniziativa Comunitaria EQUAL (2 fase). 6

7 I fase I fase Attività 3. Ascolto del territorio: attraverso interviste, forum territoriali, focus group, è stata la fase più rilevante per la definizione e condivisione delle strategie di intervento e l ideazione progettuale. In un ottica di genere questa fase è stata fondamentale soprattutto per capire se nel territorio era presente un identità femminile, e nel caso farla emergere e, rilevare la percezione dei bisogni della popolazione, in particolare femminile. 7

8 I fase I fase Attività 1. Nel territorio nuorese alle donne viene riconosciuto un importantissimo ruolo sociale, a partire dalla gestione della famiglia, che molto spesso si affianca al lavoro fuori casa. 2. A fronte di questa mole di responsabilità non esistono sul territorio adeguati servizi sociali di supporto, come asili nido e case di riposo. 3. Le donne inoltre sono più scolarizzate degli uomini, ma non hanno le stesse occasioni professionali. 4. In generale le donne e i giovani sono considerati dagli intervistati le fasce più deboli della società locale, tanto è vero che i livelli di disoccupazione giovanile e femminile sono elevati, e interessa in modo particolare i non specializzati e quelli con un basso grado di istruzione, ma è un fenomeno in crescita anche per i laureati che non trovano sbocco. 8

9 I fase I fase ASS.TO ALLA PROGRAMMAZIONE, BILANCIO, CREDITO E Attività 5. L artigianato, inteso prevalentemente come trasformazione di prodotti agroalimentari, considerato fondamentale per lo sviluppo dell economia e l identità del territorio, dove esistono mestieri tipicamente femminili. 6. E stato affrontato anche il fenomeno dell immigrazione, in cui si rileva una presenza, abbastanza contenuta, soprattutto da parte di senegalesi, cinesi e rumeni, la cui presenza è giustificata da motivi di lavoro, occupati prevalentemente nel commercio, nell edilizia e nella pastorizia. Si rileva la loro mancata integrazione sociale la mancanza di spazi di aggregazione. 7. Sono presenti nel territorio: osservatori sulla povertà, centri di ascolto, centri di inserimento lavorativo dei giovani svantaggiati; 9

10 I fase I fase Attività 8. In generale è emersa la necessità di intervenire per migliorare la vivibilità e i servizi alla persona; dimostrata anche dalla significativa presenza delle organizzazioni di volontariato, che operano sul territorio prevalentemente in ambiti di intervento di supporto al sistema del welfare. 9. In riferimento alla tematica Governance e partenariato, si rileva la mancanza di una pianificazione strategica basata sulla rilevazione sistematica dei bisogni e della totale mancanza della percezione dei bisogni della popolazione femminile. 10

11 I fase I fase II fase II fase Attività 4. Definizione del quadro di riferimento della progettazione integrata provinciale e regionale, che ha previsto la proposte di progetti integrati. definizione delle Nella piena applicazione del dual approach del principio di pari opportunità, Azioni positive e orientate al genere nei progetti territoriali di sviluppo economico, es: - sviluppo delle aree rurali, - aree urbane, - rilancio del sistema produttivo, - sistema turistico Azioni dirette con i progetti integrati specifici - Inclusione Sociale 11

12 Impatto diretto PI Inclusione sociale Obiettivo generale del progetto regionale Inclusione Sociale Promuovere il recupero della coesione sociale attraverso la realizzazione di azioni complesse volte a rimuovere i vincoli dell esclusione sociale e a promuovere l integrazione sociale e lavorativa delle fasce di popolazione a maggiore rischio. Tali azioni sono denominate Patti per il Sociale. 12

13 PI Inclusione sociale Strategia: cosa sono i Patti per il Sociale La strategia del progetto regionale Inclusione Sociale si basa sulla realizzazione di Patti per il Sociale. I Patti per il Sociale sono solidi partenariati istituzionali ed economico-sociali, caratterizzati dal coinvolgimento attivo dei partners, in un ottica di condivisione allargata delle strategie all interno di una congrua dimensione territoriale. Obiettivo dei patti è il soddisfacimento dei bisogni sociali di base, la riduzione del tasso di esclusione, la promozione dell economia sociale, la qualificazione dei servizi, la definizione di nuove figure professionali in ambito sociale. 13

14 Tipologie di Patti per il Sociale Patti territoriali Patti tematici progetti integrati promossi dagli attori locali, pubblici e privati, volti a rafforzare la coesione sociale a livello territoriale attraverso l implementazione di politiche innovative e partecipate nel campo dell organizzazione e della qualificazione dei servizi sociali, dell inclusione sociale e lavorativa delle fasce a rischio di esclusione progetti integrati promossi dagli attori locali, pubblici e privati, incentrati su una specifica problematica, finalizzati a realizzare servizi innovativi e di qualità per determinate categorie di beneficiari e/o di incoraggiare la progettazione e l'implementazione di nuovi servizi per la persona e la comunità. 14

15 Punti di forza del progetto Inclusione sociale e dei Patti per il Sociale Approccio multidimensionale Rafforzamento del legame tra le Rafforzamento del legame tra le politiche di sviluppo locale, politiche di sviluppo locale, le politiche attive del lavoro e la le politiche attive del lavoro e la valorizzazione della valorizzazione della centralità delle persone centralità delle persone Promozione e valorizzazione dell integrazione Tra le politiche attive del lavoro, le politiche sociali, Tra le politiche attive del lavoro, le politiche sociali, il sostegno al reddito dei disoccupati, gli incentivi alle imprese. il sostegno al reddito dei disoccupati, gli incentivi alle imprese. Tra gli attori locali istituzionali e non, che concorrono alla Tra gli attori locali istituzionali e non, che concorrono alla definizione di un idea comune. definizione di un idea comune. Tra interventi finalizzati alla promozione dell inclusione sociale in Tra interventi finalizzati alla promozione dell inclusione sociale in uno specifico ambito territoriale. uno specifico ambito territoriale. Coerenza e Integrazione con la programmazione sociale e sanitaria Sistema integrato dei servizi alla Sistema integrato dei servizi alla persona, persona, PLUS PLUS 15

16 Obiettivi specifici O.S. 1 Promuovere azioni di integrazione sociale dei soggetti a rischio di esclusione O.S. 2 Promuovere azioni di inserimento, reinserimento lavorativo e riqualificazione dei soggetti svantaggiati 16

17 Obiettivi operativi OS1: Promuovere azioni di integrazione sociale dei soggetti a rischio di esclusione > Politiche per gli anziani > Politiche sociali per sostenere le capacità genitoriali e le responsabilità familiari > Politiche per i disabili > Politiche per i sofferenti mentali > Politiche per l accoglienza e l integrazione sociali dei soggetti svantaggiati 17

18 Obiettivi operativi OS2: Promuovere azioni di inserimento e reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati > Attuare specifici progetti integrati di inserimento o reinserimento lavorativo e sociale > Favorire la nascita di nuove micro-imprese promosse da giovani, donne e soggetti del no profit > Realizzare interventi caratterizzati da elevata integrazione tra attività formative, di consulenza, di creazione di micro-imprese e di forme di auto-impiego > Sperimentare strumenti finanziari maggiormente fruibili dalle persone svantaggiate > Promuovere la diffusione di progetti pilota che consentano di affrontare in maniera più incisiva le crisi aziendali riferite a processi di riorganizzazione > Sostenere percorsi integrati di informazione, preformazione, bilancio di competenze, orientamento, consulenza personalizzata, formazione 18

19 Soggetti attuatori > Comuni in forma singola e/o associata > Province > Aziende USL > Imprese in forma singola e/o associata > Associazioni di categoria e datoriali > Soggetti sociali solidali (organizzazioni sindacali e del terzo settore, soggetti del volontariato, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, enti di patronato, fondazioni, associazioni di tutela e ogni altra organizzazione non lucrativa operante in Sardegna, finalizzata al perseguimento di obiettivi di solidarietà sociale) Beneficiari > Persone svantaggiate (portatori di handicap fisici e/o mentali, persone inquadrabili nei fenomeni di nuove povertà, componenti - uomo/donna - di famiglie bisognose, extracomunitari, ex-tossicodipendenti, detenuti ed ex detenuti, anziani, giovani, bambini, vittime di violenza) > Persone disoccupate e in cerca di occupazione con bassa qualifica professionale > Associazioni e organismi senza fini di lucro che operano nel campo dei servizi alla persona e alla comunità > Imprese sociali > Microimprese che operano nell ambito dei servizi alle persone e alla comunità 19

20 I principali risultati 37 Patti per il Sociale di cui 3 rivolti alle donne Non si tratta Comune di Cagliari rivolto alle persone vittime della tratta e della prostituzione Rete Donna Interprovinciale (NU+OG) rivolto donne vittime di violenza, donne sole, donne immigrate Donne, lavoro e conciliazione Provincia di Cagliari che si propone di intervenire nell ambito della cultura di genere in ambito sociale, lavorativo, culturale 20

21 Il mainstreaming di genere nei progetti integrati Integrazione Integrazione nei nei contenuti contenuti Formulario Formulario per per la la Compilazione Compilazione dei dei PI PI Modello Modello di di valutazione valutazione 21

22 Integrazione Integrazione nei nei contenuti contenuti Provincia di Nuoro Sviluppo delle Aree Rurali e Montane Obiettivo generale Attivare la gestione integrata delle risorse territoriali per uno sviluppo economico durevole, in un ottica distrettuale. Obiettivi specifici 1. Rafforzare e migliorare l efficienza delle microfiliere agricole e artigianali 2. Promuovere l integrazione del sistema agricolo con le altre attività economiche, in particolare artigianato e turismo rurale, valorizzando e promuovendo la nuova impresa agricola, fondata sulla sicurezza alimentare ed ambientale, sulla certificazione di qualità, sulla promozione della tipicità e sull integrazione con gli interventi di valorizzazione ambientale e turistico. 3. Promuovere lo sviluppo dell imprenditorialità locale per favorire l occupazione e l inserimento nel mercato del lavoro, anche al fine di contrastare lo spopolamento della montagna e delle aree rurali. 4. Sostenere il miglioramento della qualità della vita e del lavoro, indispensabile per invertire la tendenza al declino socio-economico e allo spopolamento della montagna e delle aree rurali, potenziando i servizi essenziali per la popolazione rurale e promuovendo l occupazione, in particolare giovanile e femminile. 22

23 Integrazione Integrazione nei nei contenuti contenuti Provincia di Nuoro Sviluppo delle Aree Rurali e Montane AMBITI PRIORITARI: 1) Azioni di accompagnamento allo sviluppo rurale, con l obiettivo di identificare ed implementare modelli di gestione delle aree rurali e montane in ottica distrettuale 2) Servizi alla popolazione rurale ed alle attività economiche, con l obiettivo di rafforzare il capitale sociale delle aree rurali mediante il soddisfacimento dei bisogni sociali di base e la promozione dell agricoltura sociale. 3) Protezione e valorizzazione del patrimonio architettonico rurale, per salvaguardare e valorizzare il paesaggio e il patrimonio architettonico rurale 4) Rafforzare le microfiliere produttive esistenti, attraverso l adeguamento dei servizi e delle infrastrutture (microfiliera apicola, dolci e prodotti da forno, ortofrutticola, frutta minore e in guscio, piccoli allevamenti, piante officinali) 5) Rafforzare le filiere artigianali attraverso un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture Turismo rurale e attrattori ambientali e culturali, per favorire la multifunzionalità delle aree rurali e valorizzare gli attrattori ambientali e culturali in ottica di integrazione con il sistema di offerta turistica 23

24 Integrazione Integrazione nei nei contenuti contenuti Provincia di Nuoro Sviluppo delle Aree Rurali e Montane 2) Servizi alla popolazione rurale ed alle attività economiche, con l obiettivo di rafforzare il capitale sociale delle aree rurali mediante il soddisfacimento dei bisogni sociali di base e la promozione dell agricoltura sociale. Azioni pubbliche e infrastrutture Realizzazione di servizi informativi/partecipativi rivolti ai bambini, attraverso l attivazione di un laboratorio sulla conoscenza del territorio, Realizzazione di servizi di accompagnamento dell anziano presso strutture sanitarie, ufficio postale, banca ecc Realizzazione di programmi di servizi ricreativi per minori (minifestival, consiglio comunale ragazzi, laboratorio musicale) e per anziani (laboratori della memoria) per promuovere incontri culturali. Realizzazione di un sistema di servizi essenziali e innovativi nel campo dell assistenza per l infanzia Incentivi Fattorie didattiche Fattorie sociali. Formazione Formazione rivolta alle imprenditrici per ampliare le loro competenze, sia sugli aspetti manageriali sia tecnico operativi. 24

25 Formulario per la predisposizione dei PI (PIST+PISR) Analisi di contesto Analisi di contesto A. Situazione attuale del contesto B. Risorse materiali e immateriali di riferimento del PI C. Analisi in ottica di genere del PIS D. Analisi della sostenibilità ambientale E. Analisi SWOT Analisi SWOT I punti di forza e di debolezza (A. B. C. D.) Obiettivi Obiettivi e e priorità priorità del del PIS PIS Albero dei problemi Albero degli obiettivi Strategia, operazioni Strategia, operazioni e risultati e risultati 1. Definizione della strategia 2. Definizione delle operazioni 3. Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità 4. Analisi della sostenibilità ambientale Modalità di attuazione Modalità di attuazione Quadro fnanziario Quadro fnanziario 25

26 Modello di valutazione dei PI (PIST+PISR) Valutazione Valutazione del del PI PI 1. Valutazione del Partenariato 2. Valutazione della coerenza esterna del PIS (completezza dell analisi i contesto e SWOT, della definizione dei problemi e obiettivi, coerenza degli obiettivi) 3. Valutazione della coerenza interna del PIS (le strategie e le modalità operative, la capacità di impatto delle operazioni, l integrazione e la concentrazione delle operazioni, l impatto sulla promozione delle pari opportunità delle singole operazioni e del PIS nel suo complesso, la quantificazione dei risultati) 4. Valutazione della fattibilità attuativa Valutazione Valutazione delle delle operazioni operazioni 26

27 Pari opportunità e Sviluppo Esistono ancora troppi confini (nelle politiche, nell organizzazione istituzionale) che ostacolano l integrazione degli interventi di sviluppo. La cultura dell integrazione delle politiche di pari opportunità è ancora poco diffusa e spesso si propone ancora la questione di genere quasi come una politica settoriale e non come un approccio capace di definire politiche di sviluppo più contestuali e più mirate. L esperienza della PI ha dimostrato che l integrazione è possibile a livello territoriale, nello spazio definito dai partenariati di progetto. E stato vincente adottare la visione di genere già in fase di analisi del contesto: facilitato il fenomeno di apprendimento degli attori locali fatto emergere l identità femminile presente sul territorio consentito di rilevare i bisogni della popolazione femminile, anche in quelle aree rurali in cui le donne spesso rappresentano una risorsa non sfruttata appieno, ma che in realtà dimostrano di possedere una molteplicità di attitudini e di competenze specifiche che andrebbero sviluppate e supportate 27

28 Laboratorio e pari opportunità SENZA le conoscenze e le competenze specifiche, anche i laboratori possono perdere di vista le pari opportunità Le strutture di assistenza tecnica devono integrare, nel team di lavoro, esperti di pari opportunità Il tema delle pari opportunità, del mainstreaming di genere, dell equità, sono una dimensione strategica quando si parla di miglioramento dell efficacia delle politiche pubbliche Le politiche di welfare, i servizi di conciliazione, i servizi di cura, la sanità, la formazione, il lavoro, sono tutti temi che riguardano, in primo luogo, politiche di sviluppo locale Gli attori locali, tranne rarissime eccezioni, non sono sensibili al tema e non dispongono delle conoscenze e delle competenze necessarie 28

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