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5 Indice Lettera del Presidente... pag. 7 Filosofia d'impresa... pag. 8 Struttura del Gruppo... pag. 10 Presenza internazionale... pag. 12 Risultati pag. 14 Organi Societari... pag. 16 Relazione sulla Gestione... pag. 19 Bilancio Consolidato... pag. 45 Nota Integrativa... pag. 53 Relazione della Società di Revisione... pag. 97

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7 Lettera del Presidente Signori Soci, il 2012 è stato ancora un anno difficile per l economia italiana ed europea in particolare, così come avevamo previsto. Il Vecchio Continente ha fatto registrare un -0,4% del PIL, risultato che si inquadra in un andamento dell economia mondiale in rallentamento: si è passati da un +3.9% nel 2011 ad un +3,2% nel L Italia ha mostrato grandi difficoltà ad invertire una tendenza al calo del PIL. I risultati del nostro Paese e nostro primo mercato, sono fermi in territorio negativo (-2,4%). Le politiche economiche adottate finora sotto l impulso decisivo delle Istituzioni Europee non hanno dato gli esiti sperati, al contrario si sono dimostrate fortemente depressive perché incentrate su misure di forte rigore. Il sistema produttivo è scosso dalla difficoltà di intravedere il punto di risalita e molti operatori appaiono disorientati. Un deciso cambio di passo nelle politiche economiche del Paese verso azioni più espansive e rivolte al recupero di competitività, che permettano alle aziende di tornare a crescere anche sul mercato interno, sarebbe la soluzione da ricercare. Le società del Gruppo Financo hanno mantenuto uno spiccato atteggiamento proattivo verso il mercato, puntando sulle proprie energie imprenditoriali e organizzative, e sul proprio know-how per conservare quella capacità trend di miglioramento qualitativo di prodotti e servizi che fa parte della nostra storia. Nell anno trascorso si è posta ancora maggiore attenzione ai conti aziendali. Pur promuovendo progetti e attività di miglioramento dei processi industriali, abbiamo dovuto compiere anche scelte di razionalizzazione difficili e dolorose, che abbiamo affrontato cercando sempre il confronto e perseguendo il consenso con le parti sociali. I risultati economici del Gruppo, supportati dalle dinamiche positive dei mercati esteri come Nord Africa e Centro America, fanno registrare un Margine Opertivo Lordo attestato all 11,6% del fatturato consolidato. L esercizio 2012 si è chiuso in sostanziale equilibrio con una perdita di 534mila Euro ed un Cash-Flow di 53 milioni di Euro, dopo aver stanziato ammortamenti per 61,2 milioni di Euro. Sul fronte ambientale anche nel 2012 abbiamo realizzato la vendita delle quote di CO 2 in eccesso per il settore dei leganti idraulici. Questi risultati, ottenuti in un ambiente economico fortemente negativo, dimostrano come il nostro Gruppo abbia una forza di impresa e una politica industriale in grado di dispiegare effetti che rendono ottimisti e pronti a cogliere le opportunità che si dovessero creare da una qualsiasi dinamica di ripresa economica. Il Presidente Dott. Franco Colaiacovo 7

8 Filosofia d impresa Financo è la holding delle famiglie di Pasquale, Giovanni, Franco e Carlo Colaiacovo attiva nel core-business della produzione e della commercializzazione di cemento e calcestruzzo. La controllata Colacem è il terzo produttore italiano nel settore del cemento così come Colabeton nel calcestruzzo. Financo è impegnata inoltre in settori diversificati tra cui quello creditizio-assicurativo, le società di trasporti Tracem e Inba, il circuito automobilistico Santamonica di Misano, il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio e la tenuta di Poggiovalle. La tradizione familiare d impresa fonda il proprio modello industriale su un profondo collegamento con i territori in cui opera e su una spiccata sensibilità ambientale: secondo la filosofia del Gruppo Financo, l impresa è una persona, anche se giuridica, che si inserisce nella vita della comunità con i suoi caratteri e i suoi obiettivi specifici. In questo senso, esercita una cittadinanza dalla quale discendono diritti e responsabilità. In particolare, come ogni altro cittadino, ogni società è impegnata alla responsabilità di fare bene il suo lavoro: sicurezza, rispetto dell ambiente, qualità dei prodotti e servizi offerti, correttezza, innovazione e visione strategica, promozione e valorizzazione delle risorse umane ne sono altrettanti aspetti che incidono anche sulla vita dell intera comunità. La mission del Gruppo Financo è quella di contribuire a rendere migliori e più vivibili le realtà in cui opera, creando valore economico, culturale e sociale. Le aziende del Gruppo sono costantemente impegnate nella sfida dei mercati globali, con la volontà di essere leader e precursori di innovazioni nelle politiche industriali, nell organizzazione e nelle metodologie di lavoro. Il Gruppo Financo vuole lasciare il suo particolare segno in ambito economico-produttivo e nella società in generale, basando le sue azioni ed i suoi comportamenti sull attenzione e valorizzazione delle fruttuose relazioni con tutti gli stakeholder. In particolare, assume rilevanza l obiettivo di una piena e significativa integrazione delle aziende Financo con le comunità locali. La sostenibilità e la dimensione etica dell agire imprenditoriale sono valori che rappresentano fin dall origine la vision del Gruppo. Gli aspetti di speciale sensibilità all impatto ambientale e alla sicurezza sul lavoro 8

9 sono testimoniati dagli investimenti nella formazione del personale e negli impianti industriali, sempre attenti all avanzamento scientifico e tecnologico. La tutela dell ambiente e della salute umana comporta assunzione di responsabilità in tutti gli ambiti ed in tutti i tempi, pensando in tal modo non solo alle attuali ma anche alle future generazioni. Sostenibilità significa inoltre valorizzare al massimo le persone che, con il loro sapere, la loro cultura e la loro professionalità, sono il vero motore di sviluppo e progresso delle imprese e della società tutta. Il Gruppo Financo, inteso come società Financo srl, in qualità di Capogruppo e le società controllate, che hanno adottato un Codice etico, assumono come principi ispiratori il rispetto della legge e delle normative, in un quadro di integrità, correttezza e riservatezza. La ricerca della competitività sul mercato è perseguita nel rispetto delle normative sulla concorrenza e promuove, in un ottica di responsabilità sociale, economica e di tutela ambientale, il corretto e funzionale utilizzo delle risorse. Le diverse crisi che stanno interessando il pianeta sono uno stimolo positivo per le aziende Financo, le quali vogliono confrontarsi a viso aperto con le nuove problematiche e le opportunità che le stesse crisi propongono. In questi ultimi anni ed ancor più negli ultimi mesi sono state operate scelte di razionalizzazione e ridefinizione degli obiettivi, premesse per il raggiungimento di nuovi futuri traguardi. Il Gruppo può bene operare solo se fa propria una visione dinamica del contesto in cui si muove e se è capace di trasformare in sfide e traguardi reali le soluzioni, la credibilità e l impegno necessari a mantenere in armonia la relazione fra singolo, comunità e natura. Il Gruppo Financo agisce perciò con il massimo impegno verso una qualità totale. Ogni società del Gruppo adotta le migliori tecnologie disponibili per massimizzare gli impatti positivi sulle comunità e minimizzare quanto possibile quelli negativi; innova e trasforma - in ogni Paese - secondo gli standard più avanzati per la protezione dei lavoratori, dell ambiente e delle comunità d insediamento. Sul fronte della responsabilità sociale, il Gruppo destina risorse importanti ai vari aspetti della vita dei territori dove opera, favorisce gli studi, collabora con le amministrazioni pubbliche, tutela il patrimonio storico e monumentale, patrocina la cultura e l animazione della vita sociale, interviene per sanare danni ambientali preesistenti. 9

10 Cemento Calcestruzzo Diversificati Trasporti 10

11 Struttura del Gruppo Cemento Calcestruzzo Colacem CAT Cementos Colacem España Domicem Nuova Ital-Leganti Colacem Canada Colacem Albania Citadelle United Buying House Cement Colabeton Calcestruzzi Gubbio Luciani Cava di Cusago Cave Carlone Calcestruzzi Coriano Tourist Poggiovalle Santamonica Gruppo Editoriale Umbria Radio Gubbio Umbria TV Grifo Insurance Brokers UniCredit Aermarche Tracem Inba Cat Transport Diversificati Trasporti

12 Presenza internazionale 1 Canada Colacem Canada Inc. 2 haiti Citadelle United S.A. 1 3 Repubblica Dominicana Domicem S.A. 4 5 giamaica Buying House Cement Ltda. spagna Cementos Colacem Espana S.L.U tunisia Les Ciments Artificiels Tunisiens S.A. 7 italia Colacem S.p.A. Colabeton S.p.A. 8 albania Colacem Albania Sh.p.k. 12

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14 Risultati 2012 Il 2012 si è dimostrato un anno ancora particolarmente difficile per l economia mondiale a causa del protrarsi della congiuntura generata dalla crisi economico-finanziaria che ha interessato le principali aree geografiche ed i fondamentali comparti industriali in cui opera il Gruppo Financo. Il Gruppo Financo ha chiuso l esercizio 2012 con un fatturato consolidato dell importo di 532,2 milioni di Euro, registrando un EBITDA dell importo di 61,7 milioni di Euro ed un EBIT dell importo di 14,8 milioni di Euro, evidenziando una netta ripresa rispetto al risultato conseguito nel corso del precedente esercizio anche grazie ad un oculato contenimento dei costi produttivi. La perdita del Gruppo si è attestata a 534 migliaia di Euro mentre il Cash-Flow è ammontato a 53,1 milioni di Euro dopo aver stanziato ammortamenti per l importo di 46,9 milioni di Euro. Fatturato Consolidato Margine Operativo Lordo Risultato Operativo Cash-Flow in milioni di Euro in milioni di Euro in milioni di Euro in milioni di Euro

15 Principali dati economico finanziari Ricavi netti Altri ricavi e proventi Margine operativo lordo (EBITDA) % sui ricavi 11,6% 11,4% 14,7% Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo (EBIT) (18) % sui ricavi 2,8% 0,0% 2,6% Risultato netto del Gruppo (534) (45.642) 148 % sui ricavi -0,1% -7,6% 0,0% Cash-Flow % sui ricavi 10,0% 10,2% 12,5% Ricavi per area di Business Dipendenti per area di Business Cemento - 69,2% Cemento - 74,2% Calcestruzzo - 27,9% Calcestruzzo - 15,6% Trasporti - 0,5% Trasporti - 7,2% Diversificati - 2,4% Diversificati - 3,0% 15

16 Organi societari CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Franco Colaiacovo Pasquale Colaiacovo Carlo Colaiacovo Mariano Spigarelli Paolo Montironi Francesca Colaiacovo Maria Carmela Colaiacovo Cristina Colaiacovo Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere COLLEGIO SINDACALE Alcide Casini Renato Zanotti Paolo Agnesi Francesco Benedetti Ruggero Campi Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Supplente Sindaco Supplente ORGANISMO DI VIGILANZA Michele Luigi Giordano Lorenzo Belloni Presidente Membro SOCIETÀ DI REVISIONE DELOITTE & TOUCHE S.p.A. Società a responsabilità limitata Sede legale in Gubbio [Perugia] - Via della Vittorina n. 60 Capitale Sociale Euro interamente versato Codice Fiscale, Partita I.V.A. e numero di iscrizione nel Registro delle Imprese del Tribunale di Perugia:

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19 RELAZIONE sulla Gestione Il Bilancio Consolidato del Gruppo Financo chiuso al 31 dicembre 2012, evidenzia un perdita di 534 migliaia di Euro attribuibile principalmente all attuale congiuntura generata dalla crisi economico-finanziaria che ha interessato le principali aree geografiche ed i fondamentali comparti industriali in cui opera il Gruppo Financo. L esercizio che ci lasciamo alle spalle è stato caratterizzato da un decremento dei ricavi consolidati per migliaia di Euro (-11,79%) attribuibile alla difficoltà che ha attraversato, e che sta attraversando tutt ora, il settore delle costruzioni in genere, che rappresenta il principale mercato in cui opera il Gruppo Financo. Grazie ad un sostanziale contenimento dei costi produttivi, che hanno registrato una riduzione pari a migliaia di Euro (-14,06%), il Gruppo Financo ha realizzato un EBIT dell importo di migliaia di Euro. Sintesi dei risultati Ricavi Altri ricavi e proventi Margine operativo lordo (EBITDA) % sui ricavi 11,6% 11,4% Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo (EBIT) (18) % sui ricavi 2,8% 0,0% Risultato netto del Gruppo (534) (45.642) % sui ricavi -0,1% -7,6% Cash flow % sui ricavi 10,0% 10,1% Gli indicatori economici di seguito illustrati potrebbero non essere direttamente comparabili con quelli utilizzati da altre aziende, in quanto non esiste una univocità nella formulazione dei dati aggregati presi a riferimento per il calcolo. Indici di Redditività R.O.E. Utile Netto / Patrimonio Netto -0,13% -10,76% R.O.I. Reddito Operativo / Capitale Investito Netto 2,33% 0,00% R.O.S. Reddito Operativo / Ricavi 2,78% 0,00% Indici di Equilibrio Finanziario Debt Equity Posizione Finanziaria Netta / Patrimonio Netto 0,26 0,27 Indice di Liquidità Capitale Circolante Lordo / Passività Correnti 2,45 1,96 Indici di Efficienza Fatturato Pro-Capite Ricavi / N. Dipendenti Rendimento dei Dipendenti Ricavi / Costo del Lavoro 5,41 5,89 19

20 QUADRO ECONOMICO GENERALE MONDO Nel 2012 il processo di crescita dell economia mondiale ha nuovamente registrato un rallentamento (+3,2% nel 2012) rispetto all anno precedente (+3,9% nel 2011) nonostante i segnali di rafforzamento in alcuni paesi emergenti nei mesi finali dell anno. Le prospettive di sviluppo globale, legate soprattutto all evoluzione della crisi nell area Euro e alla gestione negli Stati Uniti del rischio di fiscal cliff, rimangono soggette a considerevole incertezza. Negli Stati Uniti (+2,2%) l accelerazione degli investimenti in edilizia residenziale e l aumento della spesa pubblica e dell accumulazione delle scorte, hanno più che compensato il calo degli investimenti fissi produttivi e il rallentamento dei consumi privati. Il rallentamento ha invece coinvolto l attività economica nelle principali economie emergenti che, pur positive, hanno continuato a riflettere l impatto negativo della congiuntura internazionale. In Cina la crescita si è attestata al 7,8%, trovando supporto nella spesa per consumi e negli investimenti in infrastrutture, sostenuti dai piani del governo. In India la decelerazione dell attività è stata più marcata, con un tasso di espansione del 4%, così come in Brasile (+1%) e in Russia (+3,4%). In accelerazione è stata la crescita delle economie minori Asiatiche (+6,1%), mentre rallentano quelle dell area latino americana e caraibica (+3%). Nei maggiori paesi avanzati l incertezza e la sfiducia rimangono i tratti dominanti. Nel Regno Unito (-0,1%) l attività economica ha segnato, nella seconda parte dell anno, un rimbalzo sospinta dai consumi e dalle esportazioni, ma la dinamica di fondo rimane tuttavia debole, in quanto parte della crescita è imputabile a fattori temporanei quali le olimpiadi. L Unione Europea può considerarsi il centro principale della crisi economica mondiale, con un PIL in calo dello 0,4%. L interscambio con i paesi extraeuropei ha continuato a fornire un contributo positivo, evitando una caduta più marcata del PIL, mentre è stata complessivamente negativa la performance degli investimenti. La domanda interna, che ha tenuto in Germania e Francia, si è fortemente contratta. Sui consumi hanno inciso le politiche di austerità varate in pressoché tutti i paesi, ad eccezione della Germania, per le tensioni sul debito sovrano, le condizioni di credito restrittive e l elevata disoccupazione. Le difficoltà della fase congiunturale europea hanno contagiato anche le economie più solide. La Germania è cresciuta solo dello 0,9%, la Francia è ferma e la Spagna ha segnato una recessione dell 1,4%. Il calo del PIL dell area dell Euro (-0,4%) ha risentito dell evoluzione negativa della domanda interna, in flessione dalla metà del Gli investimenti fissi lordi sono diminuiti (-0,6%) e i consumi delle famiglie hanno ristagnato. L interscambio con l estero ha invece continuato a fornire un contributo positivo alla dinamica del prodotto, pari a 0,3 punti percentuali, come risultato di un incremento delle esportazioni dello 0,9 per cento e di un aumento solo lieve delle importazioni. Le difficoltà della fase congiunturale investono anche le economie ritenute più solide: in Francia e in Germania la produzione industriale è calata negli ultimi mesi del 2012, rispettivamente dell 1,7% e del 2,7%. Per quanto riguarda l'occupazione, l'organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) stima che 4,2 milioni di persone hanno perso il lavoro nel In totale, ci sono 202 milioni di persone senza lavoro in tutto il mondo. ITALIA La fase recessiva dell economia italiana è proseguita anche nel 2012 con un PIL che ha visto un calo del 2,4%. La produzione industriale ha continuato a contrarsi, sebbene a ritmi meno intensi nel complesso nella seconda metà del 2012, soprattutto per il persistere della fragilità della domanda interna. La debolezza dell attività ha riguardato tutti i principali comparti industriali, risultando particolarmente intensa in quello dei beni di consumo durevoli. Le misure di correzione dei conti pubblici adottate a fine 2011 per evitare un incontrollato peggioramento delle condizioni sui mercati finanziari, hanno avuto un effetto recessivo sull economia del paese ed hanno negativamente influenzato la domanda interna. I consumi e gli investimenti delle famiglie si sono contratti, riflettendo il forte calo del reddito disponibile e le preoccupazioni sull andamento del mercato del lavoro. Le imprese sono state costrette a fare maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali e le difficoltà economiche delle famiglie hanno indotto più persone a ricercare lavoro, spingendo verso l alto il tasso di disoccupazione. Al peggioramento del quadro macroeconomico hanno contribuito in larga parte anche l aumento del costo del credito e il deterioramento della sua disponibilità; ciò ha ulteriormente frenato gli investimenti e l operatività delle imprese. L andamento dei settori del cemento e del calcestruzzo preconfezionato, che rappresentano il core-business del Gruppo, è strettamente collegato alla situazione di crisi che ha interessato l intero sistema economico. Il 2012 si è chiuso con una contrazione degli investimenti in costruzioni a un ritmo analogo a quello medio osservato dalla metà del 2011 (-1,4% in termini congiunturali) con un calo meno accentuato nella seconda parte dell anno. Nel corso del 2012 abbiamo assistito ad un deciso peggioramento della situazione di crisi del settore delle costruzioni, che si è ulteriormente accentuata nella seconda parte dell anno. Gli investimenti in costruzioni hanno registrato una flessione del 7,6% in termini reali (-5,3% nel 2011). 20

21 In cinque anni ( ), il settore delle costruzioni in Italia ha perso oltre un quarto degli investimenti (-27,1% in termini reali). La precedente crisi ( ) aveva prodotto in sette anni una caduta degli investimenti in costruzioni di minore entità (-11,4%). Gli investimenti in edilizia residenziale si sono ridotti del 6,3% (-2,9% nel 2011), quale sintesi del decremento del 17% (-7,5% nel 2011) degli investimenti in nuove abitazioni e di un aumento dello 0,8% degli investimenti nel recupero abitativo. Gli investimenti in costruzioni non residenziali private hanno registrato una riduzione dell 8% (-6% nel 2011) a causa della situazione di incertezza economica ed alla bassa propensione all'investimento. Costante ed elevata permane la contrazione del settore delle opere pubbliche, diminuito del 10,6% (-10,5% nell anno passato). Sui bassi livelli produttivi del comparto incidono la progressiva riduzione delle risorse dello Stato per nuove infrastrutture (-44% tra il 2008 ed il 2012) ed il patto di stabilità interno che limita la capacità di investimento degli enti locali. Sullo scenario di gravissima crisi sopra descritto, pesano i ritardati dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione ed il razionamento del credito; il settore delle costruzioni è risultato essere quello che più ha subìto la restrizione da parte degli istituti di credito. La crisi del settore delle costruzioni ha inciso pesantemente sul tessuto produttivo e sull occupazione. [Fonte Stime ANCE dicembre 2012] In questo scenario abbiamo assistito nel 2012 ad una forte contrazione della produzione di cemento, calata del 20,8% (contro il -3,7% nel 2011), attestandosi a 26,2 milioni di tonnellate. Dal 2007 al 2012 il settore ha perso circa il 43,8% della produzione nazionale. La flessione è stata significativa in tutte le aree del paese; più marcata nelle regioni centrali (-28,8%) ed in quelle meridionali (-22,3%), mentre al Nord la flessione è stata del 18,3% e più contenuta nelle Isole (-12,7%). A livello regionale le maggiori contrazioni produttive si sono registrate in Toscana, Lazio e Abruzzo/Molise, con valori superiori al 30%. Emilia Romagna, Umbria/Marche, Campania, Calabria e Basilicata seguono con flessioni che si assestano a circa il 25% della produzione. La Sardegna ed il Trentino sono le uniche regioni con un contenimento della contrazione intorno al 3%. La produzione ha fatto registrare una più marcata flessione nella prima parte dell anno. Produzione nazionale di cemento* milioni di tonnellate /2011 (var. %) Italia settentrionale 12,75 15,61-18,3% Italia centrale 4,61 6,48-28,8% Italia meridionale 6,07 7,81-22,3% Italia insulare 2,81 3,22-12,7% TOTALE 26,24 33,12-20,8% * Fonte: Elaborazioni AITEC Produzione nazionale di cemento Italia settentrionale Italia centrale Italia meridionale Italia insulare 0,0 5,0 10,0 15,0 mln. t. 21

22 Le consegne di cemento, in calo del 22,6% rispetto all anno passato (-2,8% nel 2011), sono state pari a 24,5 milioni di tonnellate. La contrazione è stata più accentuata nel Centro Italia (-28,9%) e nel Meridione del Paese (-24,3%), mentre le regioni del Nord (-19,8%) e insulari (-18,0%) hanno registrato una flessione minore, ma pur sempre significativa. Le singole performance regionali hanno seguito lo stesso trend della produzione. Il cabotaggio nazionale di cemento via mare è cresciuto del 5,5% con volumi pari a 262 mila tonnellate. Puglia (con 198 mila tonnellate), Sicilia e Sardegna (con circa 30 mila tonnellate ciascuna) sono le uniche regioni che hanno registrato flussi in uscita verso Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Calabria. Liguria (74 mila tonnellate) e Calabria (125 mila tonnellate) rimangono le principali destinatarie del cabotaggio di cemento. Nel 2012 le giacenze di cemento sono incrementate del 5,1% (in controtendenza al -4,5% del 2011) ed a fine anno erano pari a 1,18 milioni di tonnellate. Le scorte di clinker (2,8 milioni di tonnellate) sono aumentate del 16,1% rispetto allo scorso esercizio. L incremento è stato significativo al Nord (+22,3%) ed al Meridione (+27,2%), rispetto alla stabilità riscontrata nell area Centrale (+1%) ed alla riduzione di quella Insulare (-6,3%). L export di cemento è aumentato del 9% (in controtendenza sul negativo del 24,6%), con un volume complessivo di 1,7 milioni di tonnellate. L incremento dell export è dovuto esclusivamente alla buona performance delle regioni meridionali (+20,4%) e di quelle insulari (+18,9%), mentre nel resto del paese si sono riscontrate contrazioni all esportazione. In termini quantitativi il maggior incremento si è registrato in Puglia (+83 mila tonn.) e in Sicilia (+84 mila tonn.), regioni - dove pesa la presenza della nostra società - che rimangono le maggiori esportatrici del Paese, con un volume pari al 59% del totale nazionale. Lombardia, Piemonte e Friuli coprono il restante 35% dei volumi. Francia, Albania, Malta, Svizzera, Spagna e Slovenia sono state, nell ordine, i principali destinatari del Cemento Portland, con circa l 80% del totale dell export, anche se nel complesso hanno fatto registrare un calo. Le esportazioni di cemento sono cresciute grazie alla ripresa dei flussi in Algeria e Libia, della novità dell Etiopia, e del incremento degli altri Paesi minori. L export di clinker rimane costante e non rappresenta ancora volumi rilevanti (47 mila tonn). [Fonte AITEC]. Prosegue il trend negativo delle importazioni di cemento, diminuite nell anno di circa l 11,2%, con un volume di 1,1 milioni di tonnellate. In termini quantitativi la Turchia, con 230 mila tonnellate, pur rimanendo il primo paese da cui si importa cemento, riduce i volumi che nel quadriennio sono calati di oltre l 80%. Croazia (211 mila tonn.), Grecia (194 mila tonn) e Francia (145 mila tonn.) sono gli altri leader dell import, con la forte crescita di cemento proveniente dalla Grecia, incrementato nell anno di circa 150 mila tonnellate. L import di clinker è diminuito del 13,6%, per un ammontare di 729 mila tonnellate. Anche per il clinker la Turchia ha ridotto i volumi di oltre l 80%, allineandosi così a quelli di Croazia e Slovenia, che al contrario fanno registrare una significativa crescita. In forte riduzione il clinker proveniente dalla Spagna con un calo dell 77%. [Fonte ISTAT]. TUNISIA Le ripercussioni dei cambiamenti politici avvenuti nel 2011 hanno determinato un clima sociale ed economico confuso e difficile, specie sul finale d anno. Nel complesso l economia ha fatto registrare una ripresa della crescita, caratterizzata principalmente dal recupero dei risultati in tutti quei settori industriali che avevano subito una profonda contrazione durante la cosiddetta primavera araba, e da una ripresa della spesa pubblica. La produzione nazionale di cemento è cresciuta di circa il 12%, recuperando i volumi precedenti la rivolta popolare. Nel complesso anche la domanda locale è cresciuta, tanto da controbilanciare il continuo calo delle esportazioni a seguito delle difficoltà politiche ed economiche dei paesi confinanti e delle limitazioni imposte dalle autorità locali. Il difficile contesto politico tunisino ha pesato inevitabilmente in modo negativo sul clima aziendale e sulla domanda interna. Così, anche se il PIL del 2012 è aumentato del 3,6% rispetto al 2011 (miglioramento dovuto principalmente alla forte crescita del settore dei servizi che è aumentato del 5,3%), la crescita del 2012 è stata in parte frenata dal negativo andamento di alcuni settori che hanno subito un improvviso calo rispetto all'anno precedente, come quello dell estrazione mineraria, dei trasporti e soprattutto del turismo, calo compensato dalle politiche di governo che hanno sostenuto la spesa pubblica. L'anno 2012 è stato caratterizzato da un elevato tasso di inflazione che alla fine del 2012 si attesta al 6% facendo registrare il più alto tasso di incremento dell inflazione mai registrato negli ultimi 15 anni. La situazione descritta è destinata a sollevare all interno della nazione dubbi in merito all'efficacia della politica monetaria tunisina, in particolare per quanto concerne le misure di politica economica introdotte (compresi gli aumenti salariali nel settore pubblico e programmi di lotta contro la disoccupazione giovanile) che hanno portato all aumento del disavanzo di Bilancio per circa il 6,5% del PIL nel 2012 contro il 3,5% del PIL nel Inoltre, l'aumento dei prezzi mondiali del petrolio, il deprezzamento del Dinaro tunisino rispetto all'euro (6% nel 2012) ed il lento ritorno al livello di investimenti del 2010, hanno pesato sui finanziamenti esterni e sul disavanzo delle partite correnti. L'aumento del credito al consumo ha interessato i livelli di liquidità del sistema bancario ed ha contribuito ad innalzare il tasso di inflazione. 22

23 In questo contesto, il settore della produzione di clinker, con un volume totale di 6,5 milioni di tonnellate, è aumentato del 18,04% rispetto ai risultati del precedente esercizio (0,61% rispetto al 2010). La produzione dei cementi grigi è aumentata del 12,69% rispetto all'anno precedente raggiungendo 7,8 milioni di tonnellate. Tuttavia, questa produzione rimane al di sotto del livello raggiunto nel 2010, pari a 7,9 milioni di tonnellate, nonostante l'entrata nel mercato tunisino del produttore Sotacib che ha apportato una ulteriore produzione annua di 0,7 milioni di tonnellate. Analogamente a quanto descritto poc anzi in merito alla produzione di cemento, il totale delle vendite è ammontato a 7,7 milioni di tonnellate facendo registrare un incremento dell 11,7% rispetto ai risultati del 2011 (6,9 milioni di tonnellate), restando comunque ancora al di sotto dei volumi di vendita registrati nel 2010 (7,9 milioni di tonnellate). In merito si evidenzia che l'aumento della domanda interna è stata compensata da minori esportazioni, pari a 253 migliaia di tonnellate nel 2012 contro 261 migliaia di tonnellate dell'anno precedente e 623 migliaia di tonnellate nel Si segnala che lo Stato tunisino ha assegnato un totale di quote di esportazione di 510 migliaia di tonnellate per l'anno 2012 che comunque non sono state utilizzate per l intero ammontare. Infine si evidenzia che le giacenze di cemento nel settore hanno registrato un significativo incremento di circa il 46,68% rispetto all'anno precedente con 592 migliaia di tonnellate (403 migliaia di tonnellate al 31 dicembre 2011 e 428 migliaia di tonnellate nel 2010). Nel contesto degli investimenti approvati dal governo tunisino per aumentare la capacità di produzione del cemento attraverso la creazione di nuovi progetti ed il potenziamento delle imprese esistenti, si segnala: - l ingresso nel mercato tunisino a partire dal secondo trimestre del 2012, di un nuovo produttore di cemento, la Sotacib; - il proseguimento della costruzione del nuovo stabilmento produttivo di cemento della "Carthage Cement" che ha una capacità produttiva di 1,7 milioni di tonnellate di clinker; - il proseguimento del programma di aggiornamento continuo sul revamping della Bizerte Cement Company; - il costante lavoro relativo alla costruzione di un nuovo impianto di macinazione mirato ad aumentare la capacità di produzione del cementificio di Gabes. REPUBBLICA DOMINICANA Nel corso del 2012 l'economia dominicana è cresciuta del 3,9%, registrando un rallentamento rispetto all'anno precedente. Con questo risultato, influenzato da una contrazione dei consumi e degli investimenti privati, l'economia ha continuato a funzionare al di sotto del suo potenziale. Nel corso dei primi tre trimestri del 2012, la domanda interna è stata meno dinamica facendo registrare un aumento medio di circa il 3,0%. Secondo le recenti revisioni delle prospettive economiche formulate dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), le regioni dell'america Latina e dei Caraibi sono cresciute del 3,1% nel 2012, contro una prospettiva di crescita originariamente stimata del 3,2%. All interno di questo contesto geografico i paesi che hanno fatto registrare la crescita economica più rapida sono stati Panama, con un incremento del 9,5%, ed Haiti che ha registrato un aumento del 6%. Il rallentamento della crescita rispetto a quello conseguito nel precedente anno è stato in parte attribuibile alla più lenta crescita dell'economia brasiliana a causa della diminuzione delle sue esportazioni verso i paesi ad economia avanzata che hanno registrato una contrazione delle rispettive economie. I settori che hanno contribuito maggiormente a generare l'aumento del valore aggiunto nel corso del 2012 sono stati quello delle bevande e del tabacco (9,3%), dell energia e dell acqua (7,3%), dell intermediazione finanziaria, delle assicurazioni e delle attività connesse (7,3%), del commercio (4,0%), dell agricoltura (4,1%), dell estrazione (42%) e del trasporto e logistica (3,4%), mentre, al contrario, ha mostrato tassi di crescita negativi il settore dei prodotti petroliferi (-7,7 %) e dei prodotti di fresatura (-10,7%). Nel periodo gennaio-novembre, la spesa del governo centrale in infrastrutture è salito a 79 miliardi di Pesos Dominicani (1.487 milioni di Euro), con un incremento del 122,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La produzione di cemento è cresciuta del 3,3%, principalmente influenzata dalla crescita del volume delle esportazioni (37,2%). Il tasso annuo di inflazione per il 2012 è stato pari al 3,75%. Nel corso dei primi mesi dell'anno, i tassi di interesse del sistema finanziario sono rimasti elevati, influenzando negativamente il rallentamento dei prestiti del settore privato. In conseguenza di tale situazione, la Banca Centrale nel corso del mese di maggio, luglio ed agosto ha iniziato un processo di riduzione progressiva dei tassi di interesse. A dicembre 2012, i tassi di interesse passivi ed attivi hanno registrato una media ponderata annua rispettivamente del 12,86% e del 4,99% che, confrontati con i tassi di interesse registrati a fine dicembre 2011, evidenziano rispettivamente una diminuzione pari a 4,36 e 3,38 punti percentuali. A seguito della sopra citata diminuzione dei tassi di interesse, i prestiti al settore privato in valuta nazionale nel periodo agosto dicembre si sono incrementati di milioni di Peso Dominicani (490 milioni di Euro), dopo che si era assistito ad una diminuzione di milioni di Peso Dominicani (203 milioni di Euro) nei primi sette mesi del Il tasso di cambio medio del Dollaro USA nel 2012 è stato 39,25 Peso Dominicano / 1 Dollaro USA, con un incremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del

24 Per quanto riguarda gli investimenti provenienti dall estero, il 2012 ha fatto registrare un nuovo record evidenziando investimenti per un importo superiore a milioni di Dollari Americani con un incremento di quasi il 40% lasciando intravedere in tale dato l elevata fiducia che gli investitori esteri ripongono nella nazione dominicana, sintomo dell elevato grado di stabilità raggiunto dal Paese. La situazione fiscale del Paese nel corso del 2012 è andata deteriorandosi in modo significativo. A dicembre le entrate fiscali sono state inferiori a 29 miliardi di Pesos Dominicani (550 milioni di Euro) rispetto all'importo originariamente preventivato e in secondo luogo le spese totali sono cresciute del 38,6% rispetto al 2011, evidenziando un incremento di oltre il 97,5% in spese in conto capitale e del 21,6% in spese correnti, giustificate principalmente da un aumento dei trasferimenti a favore del settore elettrico, condizionato dagli alti prezzi internazionali del petrolio, e da maggiori trasferimenti alla spesa pubblica stimolata dagli accadimenti elettorali del periodo che hanno visto aumentare sia le spese in conto capitale che quelle correnti. Una conferma della situazione economico finanziaria descritta poc anzi, si evince dalle statistiche della Banca Centrale e della Direzione Generale del Credito Pubblico dalle quali si evince che il debito del settore pubblico alla fine di novembre 2012 è pari a circa 14 milioni di Dollari USA corrispondente all 8,9% del PIL, quasi il doppio del livello del In conseguenza dell indebolimento delle finanze pubbliche e delle richieste avanzate a novembre dal FMI, il Governo Dominicano a novembre ha approvato una contestata riforma fiscale che prevede l aumento del gettito fiscale di circa il 1,6-1,8% del PIL oltre all'eliminazione di alcune esenzioni fiscali per l acquisto di alcuni prodotti e servizi. Tale politica economica condizionerà negativamente la domanda, i consumi e gli investimenti privati così come il rallentamento della spesa pubblica. All interno di questo contesto le proiezioni indicano che la crescita del PIL reale nel 2013 sarà moderata, attestandosi intorno al 3,0% mentre dovrebbe migliorare nel 2014 quando potrebbe raggiungere il 4,5%. Per quanto concerne invece l andamento del tasso di inflazione, le proiezioni indicano che nel 2013 si attesterebbe al 5%, mentre per il 2014 il valore dovrebbe scendere al 4,5%. Il contributo del settore delle costruzioni al PIL nel 2012 ha registrato un tasso di crescita dello 0,7% rispetto al dato del 2011, che invece è stato del 1,4%, evidenziando una forte ripresa negli ultimi mesi del A fine esercizio 2012, le vendite di cemento nel mercato locale sono state circa 2,6 milioni di tonnellate, che rappresenta una media giornaliera di circa tonnellate. Questi volumi, rispetto ai 2,8 milioni di tonnellate che sono stati collocati nel 2011, hanno rappresentato una diminuzione del mercato di circa il 5,0%. La distribuzione del cemento nel mercato dominicano, in confronto con i dati del 2011, si è rivelata relativamente stabile. Il consumo nella zona di Santo Domingo è stato del 41%, del 33% nella Zona Nord, del 14% nell'area Sud e del 12 % nell'area Est. In merito alla tipologia di prodotto venduto nell isola dominicana, nel corso dell esercizio il volume delle vendite per il cemento sfuso ha rappresentato il 19% mentre le vendite di cemento in sacchi hanno rappresentato il restante 81%. Il mercato delle esportazioni ha chiuso l'anno con un fatturato di circa 1,35 milioni di tonnellate, che rappresenta il livello più alto nella storia del settore del cemento nella Repubblica Dominicana, con una crescita di oltre il 35% rispetto alla vendita di 1,0 milione di tonnellate che sono state vendute nel corso del 2011 e si stima che circa il 70% delle vendite per le esportazioni sia stata realizzata dai produttori nazionali nel mercato haitiano. HAITI Nel corso del 2012 il PIL di Haiti, dove opera la Citadelle United S.A., è cresciuto del 6% e nel 2013 è previsto un incremento del 7,5% sebbene l'economia di questo Stato è costretta ad affrontare molte sfide che vanno dalla lotta alla corruzione, alla lotta alla disoccupazione, al tentativo di contenere al massimo il rapporto tra debito pubblico e PIL. A questo proposito si evidenzia che l'amministrazione del Presidente Michel Martelly si trova ad affrontare una difficile situazione che prevede da un lato il mantenimento di adeguati equilibri di bilancio pubblico e dall altro lato il rispetto degli impegni e l attuazione di politiche economiche mirate alla crescita economica del Paese. Nonostante le difficoltà accennate, il Governo dovrebbe essere in condizione di accelerare il ritmo della ricostruzione del post terremoto del gennaio 2010, che contribuirebbe sia alla crescita dell'economia che alla sicurezza ed alla stabilità politica del paese. Il mercato del cemento nel frattempo è rimasto sostanzialmente costante nel corso del 2012, con un volume di circa 1,5 milioni di tonnellate e nel 2013, grazie agli investimenti derivanti dagli aiuti internazionali mirati alla costruzione di nuove infrastrutture e nuovi progetti residenziali e commerciali, si prevede un aumento del 5%. SPAGNA L economica spagnola ha chiuso il 2012 con il PIL in calo dell 1,4% a causa di consumi e investimenti pubblici e privati in forte contrazione, oltre a un mercato del lavoro in continua discesa. Il settore delle costruzioni resta in forte crisi, trainando con se tutti i comparti collegati. Il consumo di cemento nel 2012 è crollato del 34%, la più alta contrazione mai registrata, attestandosi a 13,5 milioni di tonnellate, riportando il dato agli anni 60. Conseguentemente, le importazioni di cemento e clinker sono calate del 50% e sono state pari a circa 0,5 milioni di tonnellate. Nella zona del Levante in cui opera la controllata Cementos Colacem España S.L.U., per il tramite dei due terminal di importazione di Alicante e Cartagena, i consumi di cemento sono scesi a 1,5 milioni di tonnellate. 24

25 CANADA Il PIL canadese nel 2012 è cresciuto dell 1,8%. Tutti i settori industriali hanno contribuito alla crescita. Il mercato domestico del cemento è cresciuto del 4,6%, con volumi pari a circa 11,9 milioni di tonnellate. I mercati della costruzione dove opera la società, Quebec ed Ontario, hanno marciato con ritmi differenti; c è stata una buona crescita in Ontario, principalmente nell area di Toronto, mentre nel Quebec si è avuta una flessione economica con un calo degli investimenti sia nel settore residenziale, sia negli investimenti pubblici soprattutto nella regione di Montreal. Le importazioni di cemento dagli USA hanno subìto un calo, condizionato dalla ripresa del mercato statunitense. ALBANIA La instabilità socio-politica del sistema albanese, la profonda crisi di liquidità del paese, e le difficoltà del sistema delle rimesse degli emigrati, ha profondamente colpito l economia albanese ed in primo luogo il settore delle costruzioni, con una paralisi dell edilizia pubblica e privata. I consumi complessivi di cemento sul mercato locale si sono contratti di circa il 17% e la concorrenzialità si è fortemente accentuata. Da notare una riduzione dell'import (-22%) ed un incremento notevole dell'export (+36%). Per il 2013 si prevede una flessione del mercato pari al 15%. ANDAMENTO DELLA GESTIONE PER SETTORE DI ATTIVITÀ Ricavi per settore di attività Cemento Calcestruzzo Trasporti Diversificati TOTALE Cemento - 69,2% Calcestruzzo - 27,9% Trasporti - 0,5% Diversificati - 2,4% 25

26 SETTORE DEI LEGANTI IDRAULICI Si riporta di seguito l andamento delle principali società del gruppo operanti nel settore dei leganti idraulici. COLACEM S.p.A. Nell esercizio appena concluso la Colacem S.p.A. ha registrato ricavi per 251 milioni di Euro, in flessione del 17,5% rispetto al precedente esercizio principalmente a causa della sostanziale contrazione dei volumi di vendita, condizionata anche da scelte di selezione della clientela basate sulla solvibilità, solo in parte attenuata da un modesto incremento dei prezzi unitari. La marginalità operativa, che rimane positiva, è stata ulteriormente condizionata dal costante incremento dei costi per l approvvigionamento di energia elettrica, a fronte del quale il management ha proseguito la politica di controllo e riduzione dei costi e la costante ricerca di efficienza in ambito produttivo. Il Margine Operativo Lordo [Ebitda], pari a 21,3 milioni di Euro, si è attestato allo 8,5% dei ricavi, pur in presenza di un risultato meno favorevole rispetto all anno precedente collegato alla gestione dei diritti di emissione CO 2, che ne ha determinato una flessione rispetto al La gestione finanziaria, nel complesso, ha registrato proventi netti pari a 7,4 milioni di Euro grazie all incasso di dividendi dalla controllata estera Domicem S.A. per circa 10 milioni di Euro. In breve (migliaia di Euro)* Ricavi Margine operativo lordo (EBITDA) Margine operativo (EBIT) Risultato netto Cash-Flow (Utile + Amm.ti + Rett. Valore) * dati prima delle elisioni intragruppo La società ha chiuso l esercizio 2012 con un utile netto di 5,2 milioni di Euro e un Cash-Flow di 26,8 milioni di Euro, dopo aver stanziato ammortamenti ed accantonamenti per 22,7 milioni di Euro. Si segnala che nel mese di novembre si è conclusa la verifica da parte della Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza Sezione Verifiche Complesse che ha visto coinvolta la Colacem S.p.A. ed avente ad oggetto imposte sui redditi, imposte indirette ed altri tributi per l anno 2010 e I rilievi emersi non sono stati significativi e tali da richiedere accantonamenti di Bilancio. Nel corso dell esercizio la società ha realizzato investimenti per 22 milioni di Euro, di questi circa 16,5 milioni di Euro hanno riguardato l acquisto da terzi di un ramo d azienda per la produzione di cemento presso lo stabilimento di Pontassieve (FI). L attuale fase recessiva seguita alla crisi economica che continua a condizionare le scelte delle imprese, non ha impedito alla Colacem S.p.A. di effettuare investimenti, seppure in misura ridotta, anche negli altri stabilimenti di proprietà; questi, distribuiti su tutti i siti produttivi, sono stati indirizzati ad ottimizzare la produzione con particolare riguardo ai luoghi di lavoro ed all ambiente in cui la società opera. 26

27 COLACEM CANADA INC. Colacem Canada Inc. ha chiuso l esercizio 2012 con un significativo calo dei volumi di vendita, con performance migliori in Quebec rispetto all Ontario, seppur in generale recupero nella seconda parte dell anno. Il fatturato, pari a 26,5 mln di euro, si è contratto in termini reali del 18,9%. L esercizio ha chiuso con una perdita di 2,9 milioni di Euro, dopo aver stanziato ammortamenti per 4,3 milioni di Euro e dalla svalutazione degli attivi per oltre 2,3 milioni di Euro. Le previsioni per il 2013 sono di forte recupero dei volumi sia in Ontario, grazie alla politica di espansione commerciale nel sud dell Ontario, sia in Quebec, grazie ad un contratto con un importante importatore del Quebec. In breve (migliaia di Euro)* Ricavi Margine operativo lordo (EBITDA) Margine operativo (EBIT) (3.386) (1.679) Risultato netto (2.885) (1.537) Cash-Flow (Utile + Amm.ti + Rett. Valore) * dati prima delle elisioni intragruppo In breve (migliaia di Euro)* Ricavi Margine operativo lordo (EBITDA) Margine operativo (EBIT) Risultato netto Cash-Flow (Utile + Amm.ti + Rett. Valore) * dati prima delle elisioni intragruppo Les Ciments Artificiels Tunisiens S.A. In un paese in cui l economia ha fatto registrare nel corso dell anno una ripresa dopo la profonda contrazione subita durante la cosidetta primavera araba la controllata Les Ciments Artificiels Tunisiens S.A. (CAT) ha incrementato il volume di vendite sia nel mercato locale che all esportazione. Il fatturato è cresciuto in termini reali del 12,5% ed ammonta a 44,3 milioni di Euro. L andamento regolare dell attività produttiva e l efficientamento dei consumi energetici ha determinato una minore incidenza dei costi, che si è riflessa in una significativa crescita del Margine Operativo Lordo [Ebitda], che ammonta ai 12,9 milioni di Euro. La controllata ha chiuso con un utile di 4,4 milioni di Euro, dopo aver stanziato ammortamenti per 6,8 milioni di Euro. La società ha fatto segnare una posizione finanziaria positiva, avendo quasi totalmente rimborsato i debiti finanziari contratti per l importante revamping effettuato negli anni passati. L incremento del Margine Operativo [Ebit] rispetto al precedente esercizio, passato da 2,7 milioni di Euro a 6,1 milioni di Euro, è il risultato diretto della crescita dei ricavi, dovuta sia ai maggiori volumi di vendita, sia a prezzi medi di vendita più elevati, al quale si è abbinato un incremento dei costi di produzione in misura meno che proporzionale rispetto all aumento dei ricavi. Le vendite nazionali nel corso del 2012, sono state pari a 867 migliaia di tonnellate facendo registrare un incremento del 6,89% rispetto ai risultati del 2011 (811 migliaia di tonnellate). L incremento delle vendite, abbinato all'aumento dei prezzi medi del 1,1%, ha portato ad un miglioramento dei ricavi delle vendite nazionali di cemento dell 8,07% rispetto all'anno precedente. Per quanto riguarda le esportazionei, dopo un lungo periodo di sospensione da parte del dipartimento del Ministero responsabile per il commercio, a partire da aprile 2011, la ripresa delle esportazioni nel mese di agosto 2012 ha fatto segnare un incremento del 254% rispetto ai risultati dell'anno precedente, pari al 4% del totale delle vendite. In termini di fatturato, le esportazioni hanno raggiunto migliaia di Dinari (2.067 migliaia di Euro) e registrano un incremento del 326% rispetto all'anno precedente. 27

28 Complessivamente, la CAT S.A. ha registrato una diminuzione della sua quota di mercato di 0,2 punti, passando dall 11,83% nel 2011 all 11,63% del 31 dicembre 2012 [Fonte: Rapporto della Camera Nazionale dei Produttori di cemento]. Per quanto concere i costi, nel corso dell esercizio la CAT S.A. ha provveduto ad ottimizzare l'uso delle materie prime riuscendo a mantenere una sostanziale stabilità del prezzo di acquisto delle stesse nonostante un contesto economico caratterizzato da inflazione e dall'aumento dei prezzi dell energia. Penalizzata dalla bassa produzione di clinker nel corso del primo trimestre, allo scopo di mantenere la sua quota di mercato e di garantire le consegne di cemento ai propri clienti, è stata costretta ad acquistare circa 44 mila tonnellate di clinker, per un valore complessivo di 1,6 milioni di Euro, contro le 21 mila tonnellate circa acquistate nel 2011 pari a 0,8 milioni di Euro. Il costo complessivo dell energia termica nel 2012 ha registrato un decremento del 6,68% rispetto al 2011, anche se la produzione di clinker è aumentata del 8,1%. Tale decremento è riconducibile principalmente ad un maggiore e migliore monitoraggio del prezzo di acquisto del carbone e del metano abbinato all utilizzo di polpa di olive come combustibile alternativo. Si evidenzia inoltre che il costo dell energia elettrica per tonnellata di clinker e per tonnellata di cemento è diminuito rispettivamente del 7,7% e del 4,9% rispetto alla media dell'anno precedente, evidenza diretta della diminuzione dei consumi specifici di energia e della diminuzione del prezzo medio del Kw, sceso di circa l 1,3% a causa di un uso migliore delle fasce orarie caratterizzate da tariffe inferiori. Gli ammortamenti registrano un incremento di circa il 9,7% riconducibile principalmente ai maggiori ammortamenti inerenti alla capitalizzazione dei costi del forno e del molino del carbone. La CAT S.A., pur avendo completato il suo piano di rinnovamento industriale, ha realizzato nel corso dell'esercizio 2012 investimenti tecnici per 4,3 milioni di Dinari (2,0 milioni di Euro). Tali investimenti rappresentano lo sforzo costante prodotto dalla società per cercare di migliorare ed ottimizzare continuamente il processo di produzione, di raggiungere una migliore integrazione ambientale della società ed, infine, di consolidare la propria leadership nel settore per l'innovazione tecnologia. I principali investimenti realizzati nel corso dell'esercizio hanno riguardato: la manutenzione straordinaria effettuata al forno con la sostituzione degli anelli del cuscinetto e dei relativi mattoni refrattari; la modifica alla torre di preriscaldamento e calcinazione con sostituzione dei refrattari per migliorare l efficienza produttiva e le rese caloriche; il potenziamento del molino del carbone attraverso la sostituzione delle corazze; l ottimizzazione del funzionamento del mulino del crudo al fine di migliorare la sua capacità di produzione. In breve (migliaia di Euro)* Ricavi Margine operativo lordo (EBITDA) Margine operativo (EBIT) Risultato netto Cash-Flow (Utile + Amm.ti + Rett. Valore) * dati prima delle elisioni intragruppo DOMICEM S.A. La Domicem S.A. nel corso del 2012 ha conseguito un risultato netto pari a 20,5 milioni di Euro in aumento rispetto al dato del 2011 (17,6 milioni di Euro), pari al 10,9% in termini reali. Nonostante la forte dinamica competitiva e l entrata di nuovi competitor, Domicem S.A. ha mantenuto stabile la propria quota di mercato, registrando un incremento del fatturato che passa da 62,1 milioni di Euro a 75,3 milioni di Euro, pari al 15,5% in termini reali. Gli ammortamenti dell esercizio sono ammontati a 5,8 milioni di Euro ed il Cash-Flow si è attestato a 26,1 milioni di Euro. I volumi di vendita del mercato locale hanno evidenziato un calo, in linea con la generalizzata diminuzione delle vendite registrata dall intero mercato del cemento della Repubblica Dominicana, situazione che ha visto la società perseguire l obiettivo di collocare il prodotto nelle zone a più alta marginalità. Per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti nei diversi segmenti di mercato, il cemento sfuso rappresenta il 29% delle vendite totali della Domicem S.A., a conferma della forte presenza del prodotto "Domicem" in questo settore, che vede presenti clienti industriali che richiedono prodotti di una qualità costante e servizio di consegna efficiente. Le vendite di clinker nel mercato nazionale sono aumentate rispetto al dato del 2011 così come anche le esportazioni, strategia commerciale che certamente ha contribuito a ridurre le importazioni di prodotti semilavorati. 28

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