GRUPPO DI LAVORO SVILUPPO IMPRENDITORIALITÀ

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1 GRUPPO DI LAVORO SVILUPPO IMPRENDITORIALITÀ Introduzione Al gruppo Sviluppo Imprenditorialità sono stati assegnati i seguenti temi: marketing territoriale, azioni di sostegno alla natalità imprenditoriale (progetto Piacenza Holding), semplificazione dei procedimenti rivolti alle imprese. Tre argomenti differenti che, pur connettendosi logicamente al tema trattato dal tavolo, sono stati esaminati con ottiche e metodologie specifiche differenziate. Si è deciso di approfondire il tema delle azioni di sostegno all attività imprenditoriale, identificato da tutti i componenti del tavolo con il progetto Piacenza Holding, fino ad arrivare ad un livello avanzato di progettazione (il più avanzato possibile). Il tema dello sviluppo delle attitudini imprenditoriali è un argomento attuale e importante nello scenario competitivo attuale e futuro, costituirà infatti oggetto di attenta valutazione e programmazione in sede di pianificazione strategica a livello europeo e nazionale. Il territorio piacentino si distingue per la bassa propensione imprenditoriale sia per lo scarso tasso di natalità di nuove imprese, sia per il limitato sviluppo delle PMI che sul territorio operano e hanno sede legale ed operativa. Strategie Le indicazioni strategiche scaturite dal lavoro svolto in questi mesi dal gruppo di lavoro sono sostanzialmente concordi con l impostazione strategica suggerita nelle linee guida proposte. Si è evidenziata tuttavia una netta predilezione alla valorizzazione di fattori endogeni supportata da una maggiore attenzione allo sviluppo di iniziative esistenti che caratterizzano il modello economico e produttivo piacentino, pur condividendo la necessità di connessioni e contatti con i territori limitrofi. Accanto al dibattito che ha animato ed impegnato tutti i membri del gruppo di lavoro in riferimento al progetto Piacenza Holding si è sviluppata una utile discussione sugli indirizzi strategici da seguire nella politica di marketing territoriale. Sulla scorta di tale approfondimento si è deciso di proporre la costituzione di un gruppo di lavoro trasversale ai tavoli tematici e dedicato alla elaborazione di un piano strategico di marketing territoriale concepito già da ora secondo un ottica sistemica. Per quanto concerne la semplificazione dei procedimenti rivolti alle imprese il tempo e l attenzione dedicate sono assolutamente marginali. Pur considerando interessante ed utile un confronto sul tema proposto i componenti del tavolo hanno ritenuto utile concentrarsi su temi e progetti specifici (Piacenza Holding). Se una indicazione strategica può essere desunta questa porta a sistemi di individuazione di buone pratiche da adottare mediante l analisi e la risoluzione dei problemi più frequenti incontrati nel corso della gestione ordinaria e straordinaria delle aziende. Lo strumento suggerito dal tavolo di lavoro è costituito da una indagine mirata su un campione significativo di industrie piacentine. Metodo di lavoro Il gruppo si è riunito regolarmente per sette sedute complessive. All inizio di ogni seduta il tutor esponeva gli argomenti del giorno ed introduceva la discussione sollecitando i membri del tavolo ad esprimere le proprie opinioni a riguardo. A fine seduta si riprendevano gli argomenti e si decideva, quando possibile, l ordine del giorno della seduta successiva. In merito al verbale le possibili obiezioni erano esposte solitamente all inizio di ogni seduta alla segretaria, che avrebbe provveduto ad inviare copia del verbale corretto ad ogni partecipante in sostituzione della precedente. Sviluppo imprenditorialità Il tema dello sviluppo dell imprenditorialità si presentava con un progetto piuttosto atteso dalla maggior parte dei componenti: il progetto Piacenza holding.

2 Durante la prima seduta è stato deciso all unanimità di arrivare fino alla progettazione operativa di Piacenza holding, ciò spiega le cinque sedute che sono state necessarie per giungere alle formulazione di una intesa di massima su funzioni principali, la proposta di uno schema attuativo e di statuto visionato e corretto in due sedute consecutive del gruppo di lavoro. Piacenza Holding si configura come una società che promuove lo sviluppo imprenditoriale e la nascita di nuove imprese. La sua azione si esplicita primariamente su base territoriale, con una netta predilezione per la provincia di Piacenza. Le principali funzioni che la società andrà a svolgere possono essere individuate tra le seguenti: acquisire quote di minoranza significative, mediante conferimento o pagamento, in società di capitali, con attività prevalenti nel piacentino, orientate allo sviluppo ma con problematiche a ciò connesse o a quelle di passaggi generazionali; contribuire, con apporti di capitale, sempre in quote minoritarie, alla nascita e sviluppo di nuove iniziative con particolare riferimento all imprenditoria giovanile; svolgere attività, prevalentemente per conto delle società partecipate nei campi del marketing e della distribuzione, dell amministrazione e della finanza, della ricerca, ecc. contribuire alla crescita culturale dell imprenditoria locale. In fase di progettazione, sono stati individuati altri territori target che, per vicinanza e caratteristiche socio - economiche, possono rientrare nel raggio d azione di Piacenza Holding. Il capitale iniziale sarà di 1 milione di euro. La compagine societaria si prevede sarà composta da un gruppo di riferimento di sei soci con 10 azioni cadauno e da un altro gruppo di venti soci con almeno due azioni cadauno. I soci con almeno 10 azioni dovrebbero rappresentare le maggiori aziende a proprietà piacentina e i due maggiori istituti bancari piacentini o di origine piacentina. Gli altri 20 soci con 2 azioni cadauno potrebbero essere costituiti da altri istituti bancari, da aziende di proprietà piacentina e da associazioni di categoria economiche. All interno del Gruppo di Lavoro Sviluppo dell Imprenditorialità, allo stato attuale, si registra un pieno accordo. Il grado di consenso è connesso all auspicata collaborazione degli EE LL. Il progetto Piacenza Holding potrà collocarsi all interno di una strategia di marketing territoriale volta alla valorizzazione di tutti gli elementi materiali ed immateriali, che caratterizzano il territorio locale. Marketing Territoriale L argomento del marketing territoriale ha impegnato il tavolo di lavoro in una prima fase definitoria grazie alla quale tutti i componenti hanno potuto esprimere le proprie perplessità e ricevere i dovuti chiarimenti dal tutor o da altri componenti il tavolo. Complessivamente le sedute in cui è stato trattato l argomento sono quattro, compresa la prima seduta svoltasi 11/07/01. Il tema è stato giudicato interessante ma troppo vasto per poter essere trattato in modo esaustivo dal tavolo. Un progetto di marketing di territorio potrà essere il risultato della combinazione di più progetti ed iniziative proposte al comitato strategico dal lavoro dei differenti tavoli del patto per Piacenza. A questo proposito è stato proposto al comitato strategico di istituire un gruppo di lavoro dedicato al marketing territoriale composto da almeno due componenti di ogni tavolo che abbia trattato o proposto progetti che possano essere riferiti ad un azione di marketing territoriale o ritenuti utili alla sua realizzazione. Dato che il comitato di coordinamento ha espresso parere favorevole alla costituzione di questo tavolo di lavoro (detto intergruppo) durante l ultima seduta del tavolo il tutor ha proposto di fissare le linee strategiche generali di un piano strategico di marketing territoriale. Lo scopo ultimo è quello di fissare obiettivi di massima allo scopo di facilitare la selezione dei progetti che possono essere considerati dall intergruppo. Gli obiettivi di questo piano strategico sono stati mutuati da una proposta che il tavolo per logistica a valore aggiunto ha presentato al tavolo per lo sviluppo

3 dell imprenditorialità. Si trattava di un agenzia di marketing territoriale, nata come agenzia d area ma arricchita nel tempo di funzioni e significati tali da farla ricadere nel campo d interesse del gruppo sviluppo imprenditorialità. La proposta di costituzione di una agenzia non ha accolto particolari adesioni da parte dei membri del tavolo in quanto non risultavano ben chiari gli elementi del territorio che dovevano essere valorizzati. Si sono comunque conservati gli obiettivi fondamentali che dovrebbero guidare l azione dell intergruppo. Questi sono: Favorire la localizzazione nel territorio piacentino di nuove iniziative economiche, nella convinzione che gli investimenti esogeni possano contribuire allo sviluppo economico di un'area in misura ampiamente più significativa di quanto non rischino di creare situazioni di dipendenza del tessuto produttivo locale; in particolare, dovranno essere perseguiti investimenti che si caratterizzino per elevato valore aggiunto, significativi livelli tecnologici, elevata compatibilità ambientale e sociale, creazione netta di posti di lavoro, contributo alla valorizzazione o alla diversificazione del patrimonio locale di conoscenze Favorire il consolidamento delle attività industriali esistenti ed in particolare quelle più legate alle risorse locali e a più elevato contenuto tecnologico Promuovere il territorio piacentino anche nei confronti dei fruitori potenziali ad attuali: cittadini, turisti, visitatori. Promuovere e valorizzare il territorio piacentino tenendo in debita considerazione le vocazioni industriali, produttive dello stesso. Bisogna ricordare che un enfasi particolare è stata data al desiderio di valorizzare le caratteristiche immateriali del territorio piacentino quali elementi costitutivi di un probabile vantaggio competitivo nei confronti dei sistemi territoriali obiettivo. Si sottolinea il desiderio di sfruttare più che subire la vicinanza di una area metropolitana milanese ponendosi in un ottica proattiva/propositiva. Le aree che dovrebbero essere considerate come target sono quella milanese, lodigiana, cremonese e pavese. Aree che erano già state individuate come appetibili per l azione di Piacenza Holding. Il metodo di lavoro proposto nella scheda progetto mira a censire ed organizzare le strutture e gli studi esistenti ad oggi sul territorio piacentino, riorganizzarle in un ottica di marketing secondo gli obiettivi strategici indicati in precedenza. Sono anche stati individuati dei poli d eccellenza cui far riferimento per la strutturazione di politiche di marketing territoriale: polo logistico, polo tecnologico e polo agroalimentare. Lo stadio di sviluppo di tali poli non sono omogenei in qunto quello agro-alimentare è una realtà conclamate, quello logistico è in fase di costruzione, quello tecnologico raccoglie invece l adesione spontanea di tutte le forze rappresentate nel tavolo per l imprenditorialità. Nella definizione delle strategie e tattiche è stato richiesto il contributo attivo delle università localizzate sul territorio, considerate elementi irrinunciabili per ottenere credibilità sia da parte dei cittadini che dei possibili prospect. Fase 0: analisi dei documenti, iniziative ed indicazioni esistenti; Input: Studi e documenti esistenti, progetti ed iniziative in corso o in fase di elaborazione. Output Atteso: Individuazione dei fabbisogni e delle vocazioni strategiche del territorio. Fase 1: individuazione di politiche e strategie comuni a più soggetti Input: Obiettivi strategici già deliberati e ipotesi di sinergie tra differenti iniziative e progetti. Output Atteso: Fissazione di obiettivi strategici condivisi e individuazione di priorità (poli di eccellenza). Fase 2: indicazioni di eventuali azioni e condotte operative e di comunicazione

4 Input: input fase 0 e fase 1. Output Atteso: indicazione di strumenti e progetti operativi relativamente alla composizione dell offerta e all organizzazione e coordinamento di politiche promozionali rivolte a territori/interlocutori specifici. Semplificazione rapporto tra Aziende e Pubblica Amministrazione. L argomento è stato affrontato in modo marginale dal tavolo per materiale mancanza di tempo. Su proposta del rappresentante dell Associazione Industriali si suggerisce lo svolgimento di una azione di auditing mirata e succinta nei confronti del mondo imprenditoriale e produttivo locale. Il fine palese è quello di individuare e classificare i principali bisogni e problematiche espresse dal settore economico e produttivo piacentino. Tale pratica si allineerebbe perfettamente con il sistema di monitoraggio e coordinamento suggerito dalla Commissione Europea nella comunicazione del 26/4/2000 N 256. Sfide per la politica delle imprese nell economia fondata sulla conoscenza: la procedura BEST. Tutto ciò in linea con lo spirito che anima la costituzione e lo svolgimento degli Stati Generali e del Patto per Piacenza. PIACENZA HOLDING ASPETTI GENERALI Titolo Piacenza Holding Descrizione sintetica Piacenza Holding si configura come una società di capitali (S.p.A.) costituita principalmente da soggetti economici privati che ha come scopo primario quello di sostenere lo sviluppo delle imprese esistenti e favorire la nascita di nuove imprese del territorio piacentino. Stato di avanzamento In fase di progettazione operativa. ASPETTI SPECIFICI Finalità e obiettivi Il territorio piacentino si caratterizza per un basso tasso di natalità imprenditoriale e per la precoce mortalità di aziende ad alto contenuto tecnologico. Pertanto la Società per azioni Piacenza Holding, con capitale iniziale consistente, sottoscritto da imprese locali e da banche o istituti operanti localmente, avrà i seguenti compiti fondamentali: acquisire quote di minoranza significative, mediante conferimento o pagamento, in società di capitali, con attività prevalenti nel piacentino, orientate allo sviluppo ma con problematiche a ciò connesse o a quelle di passaggi generazionali; contribuire, con apporti di capitale, sempre in quote minoritarie, alla nascita e sviluppo di nuove iniziative con particolare riferimento all imprenditoria giovanile; svolgere attività, prevalentemente per conto delle società partecipate nei campi del marketing e della distribuzione, dell amministrazione e della finanza, della ricerca, ecc. contribuire alla crescita culturale dell imprenditoria locale. Raggiunta adeguata massa critica Piacenza Holding potrebbe raccogliere risparmio, mediante emissione di obbligazioni, ma anche con aumenti di capitale. Fondamentale diverrebbe a questo punto l obiettivo di incanalare parte del risparmio locale verso lo sviluppo economico del territorio al fine di creare nuove risorse e, quindi, nuovo risparmio. E stata verificata la disponibilità di massima a partecipare a Piacenza Holding da

5 parte di alcune importanti aziende piacentine e delle Banche a carattere locale. Piacenza Holding si configura come una società che promuove lo sviluppo imprenditoriale e la nascita di nuove imprese. La sua azione si esplicita primariamente su base territoriale, con una netta predilezione per la provincia di Piacenza. In fase di progettazione, sono stati individuati altri territori target che, per vicinanza e caratteristiche socio - economiche, possono rientrare nel raggio d azione di Piacenza Holding. Massima attenzione dovrebbe essere posta ad evitare la sovrapposizione con altri enti che operano con scopi analoghi. Contenuto e fasi di realizzazione Ci si propone di promuovere la costituzione della società entro il 28/02/2002. Entro questa data, dovrebbero essere versati i tre decimi (3/10) del capitale sottoscritto da ogni singolo socio, allo scopo di verificare il reale interesse. Il versamento dei rimanenti sette decimi verrà richiesto dal Consiglio di Amministrazione in relazione alle esigenze operative. Il primo Consiglio di Amministrazione dovrebbe essere costituito da 7 (sette) persone, di cui 6 che rappresentino i soci fondatori, dotate di poteri decisionali, e dal candidato Amministratore Delegato da individuarsi al di fuori dei Soci fondatori. Il candidato Amministratore Delegato potrebbe essere individuato tra gli operatori del settore finanziario che abbiano maturato una posizione di quiescenza. Una volta costituita, Piacenza Holding dovrebbe procedere alla creazione di una struttura operativa costituita da un Amministratore Delegato e/o Direttore Generale e da una segreteria. I servizi amministrativi e contabili dovrebbero essere affidati all esterno. Si prevede che il costo annuo della struttura sopra descritta potrà essere contenuto entro i duecento (200) milioni di lire. Si prevede di coinvolgere istituti di credito, studi professionali, Università, e Organizzazioni di Categoria per quanto concerne le fasi iniziali di progetti. Le modalità di intervento da parte di Piacenza Holding dovrebbero prevedere una partecipazione al capitale di rischio in misura massima del 25-35%, ma con poteri di indirizzo e controllo. L ingresso di Piacenza Holding nel capitale di rischio di una impresa avverrà previa analisi ed accettazione di piani ultrannuali e delle relative modalità di attuazione. Una volta raggiunti i risultati prefissati, Piacenza Holding si riserva la facoltà di recedere dal capitale di rischio. Soggetti coinvolti Nella fase iniziale, si ritiene di accogliere tra i Soci Fondatori persone giuridiche o enti. Il capitale iniziale è previsto in 1 milione di Euro (pari a Lit ) suddiviso in n. 100 azioni dal valore nominale di Euro (pari a Lit ). La struttura iniziale della compagine societaria dovrebbe individuare un nucleo centrale composto da almeno sei soci con 10 azioni cadauno (Lit ), nonché di altri 20 soci con almeno 2 azioni cadauno (Lit ). I soci con almeno 10 azioni dovrebbero rappresentare le maggiori aziende a proprietà piacentina e i due maggiori istituti bancari piacentini o di origine piacentina. Gli altri 20 soci con 2 azioni cadauno potrebbero essere costituiti da altri istituti bancari, da aziende di proprietà piacentina e da associazioni di categoria economiche. Risorse e fonti finanziarie Le fonti finanziarie individuate sono di natura privata e costituite, in prima fase, dal capitale sociale e integrate, in seconda fase, da eventuali prestiti obbligazionari. Fattibilità e problemi aperti Il grado di fattibilità è da considerarsi elevato per quanto riguarda la costituzione della società. Emerge l opportunità di approfondimenti riguardo al potenziale bacino di utenza. Monitoraggio e valutazione Trattandosi di una iniziativa di carattere totalmente privato, non possono essere

6 indicati preventivamente meccanismi di monitoraggio che non siano indicati dalle parti interessate. Si suggerisce, tuttavia, l istituzione di opportuni sistemi di comunicazione. Grado di consenso All interno del Gruppo di Lavoro Sviluppo dell Imprenditorialità, allo stato attuale, si registra un pieno accordo. Il grado di consenso è connesso all auspicata collaborazione degli EE LL. Il progetto Piacenza Holding potrà collocarsi all interno di una strategia di marketing territoriale volta alla valorizzazione di tutti gli elementi materiali ed immateriali, che caratterizzano il territorio locale. Compatibilità con Agenda 21 e Progetto Montagna Non si osservano motivi di incompatibilità. Allegati Note dei rappresentanti Attività produttive, Schema attuativo, Ipotesi di Statuto. PIANO STRATEGICO DI MARKETING TERRITORIALE ASPETTI GENERALI 1.1 Titolo del progetto Piano strategico di Marketing Territoriale 1.2 Descrizione sintetica del progetto Piano di marketing finalizzato a migliorare il posizionamento competitivo del sistema territoriale piacentino. 1.3 Stato di avanzamento In frase di elaborazione ASPETTI SPECIFICI 2.1 Finalità ed obiettivi Formulare un piano di marketing strategico condiviso e condivisibile da Enti locali, Associazioni di categoria, operatori sociali ed economici. Il fine ultimo è quello di favorire l armonico sviluppo economico e sociale del territorio piacentino, valorizzandone le peculiarità in accordo con le tendenze di aree contigue o ritenute comunque strategiche per il raggiungimento degli scopi generali. Tale piano avrà tra le sue finalità generali quelle di: Favorire la localizzazione nel territorio piacentino di nuove iniziative economiche, nella convinzione che gli investimenti esogeni possano contribuire allo sviluppo economico di un'area in misura ampiamente più significativa di quanto non rischino di creare situazioni di dipendenza del tessuto produttivo locale; in particolare, dovranno essere perseguiti investimenti che si caratterizzino per elevato valore aggiunto, significativi livelli tecnologici, elevata compatibilità ambientale e sociale, creazione netta di posti di lavoro, contributo alla valorizzazione o alla diversificazione del patrimonio locale di conoscenze Favorire il consolidamento delle attività industriali esistenti ed in particolare quelle più legate alle risorse locali e a più elevato contenuto tecnologico Promuovere il territorio piacentino anche nei confronti dei fruitori potenziali ad attuali: cittadini, turisti, visitatori. Promuovere e valorizzare il territorio piacentino tenendo in debita considerazione le vocazioni industriali, produttive dello stesso.

7 2.2 Contenuto e fasi di realizzazione Contenuti: Ci si propone di formulare un piano di marketing strategico in grado di suggerire e guidare scelte e politiche di promozione in tema di marketing di territorio. Costituzione di un gruppo di lavoro composto da due membri dei tavoli che formano il patto strategico di Piacenza e che abbiano trattato progetti attinenti al marketing territoriale. Tale gruppo avrà il compito i definire nel modo più puntuale possibile il piano di marketing strategico in oggetto. Fase 0: analisi dei documenti, iniziative ed indicazioni esistenti; Input: Studi e documenti esistenti, progetti ed iniziative in corso o in fase di elaborazione. Output Atteso: Individuazione dei fabbisogni e delle vocazioni strategiche del territorio. Fase 1: individuazione di politiche e strategie comuni a più soggetti Input: Obiettivi strategici già deliberati e ipotesi di sinergie tra differenti iniziative e progetti. Output Atteso: Fissazione di obiettivi strategici condivisi e individuazione di priorità (poli di eccellenza). Fase 2: indicazioni di eventuali azioni e condotte operative e di comunicazione Input: input fase 0 e fase 1. Output Atteso: indicazione di strumenti e progetti operativi relativamente alla composizione dell offerta e all organizzazione e coordinamento di politiche promozionali rivolte a territori/interlocutori specifici. Le fasi appena descritte si devono intendere come suggerimenti metodologici ed operativi. 2.3 Soggetti coinvolti Enti territoriali. Associazioni di categoria. Centri di servizio specializzati Università Agenzie di Sviluppo nazionali, regionali e locali. 2.4 Risorse e fonti di finanziamento Da individuare nel progetto di marketing strategico. 2.5 Fattibilità e problemi aperti Pieno accordo sulle finalità generali del progetto da parte di tutti i componenti del tavolo 2.6 Monitoraggio e valutazione Da definire in sede di progettazione avanzata. 2.7 Eventuali elementi di disaccordo Non si segnalano particolari motivi di disaccordo. 2.8 Compatibilità con Agenda 21 e Progetto Montagna Elementi di compatibilità ed accordo da verificare in sede operativa. L argomento e i progetti relativi non sono stati trattati dal tavolo di lavoro. 2.9 Allegati PTCT Piano territoriale di coordinamento provinciale (disponibile on line sul sito della Provincia di Piacenza).

8 Materiale della CCIAA in formato cartaceo avente per tema il marketing territoriale, disponibile presso la segreteria del Patto per Piacenza. (26 luglio 2001, 6 settembre 2001, 3 ottobre 2001-questa ultima data da verificare)

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