LA VALUTAZIONE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE REGIONE LOMBARDIA RAPPORTO DI VALUTAZIONE FINALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LA VALUTAZIONE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE REGIONE LOMBARDIA 2000-2006 RAPPORTO DI VALUTAZIONE FINALE"

Transcript

1 LA VALUTAZIONE DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE REGIONE LOMBARDIA RAPPORTO DI VALUTAZIONE FINALE OTTOBRE 2008

2 :

3 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, INDICE A - EXECUTIVE SUMMARY...3 B- INTRODUZIONE LA LOGICA DEL PROGRAMMA NEL CONTESTO DI POLICY DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA MODIFICHE NELLE CONDIZIONI DI CONTESTO C - L APPROCCIO METODOLOGICO QUESTIONI METODOLOGICHE CONNESSE ALLE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE IL CAMPIONE SATELLITE RICA...33 D PRESENTAZIONE ED ANALISI DELLE INFORMAZIONI RACCOLTE L AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA: RISULTATI, IMPATTI, EFFICACIA ED EFFICIENZA LO STATO DI ATTUAZIONE PROCEDURALE LO STATO DI ATTUAZIONE FINANZIARIO GLI AIUTI DI STATO AGGIUNTIVI LO STATO DI ATTUAZIONE FISICO SUL TERRITORIO EFFICACIA ED EFFICIENZA DEL PROGRAMMA IL QUESTIONARIO VALUTATIVO COMUNE...96 I INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE...96 APPENDICE AL CAPO I: CASI STUDIO II INSEDIAMENTO DEI GIOVANI AGRICOLTORI APPENDICE AL CAPO II IL QUESTIONARIO PER I BENEFICIARI III FORMAZIONE IV PREPENSIONAMENTO V ZONE SVANTAGGIATE E ZONE SOGGETTE A VINCOLI AMBIENTALI

4 2 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, VI MISURE AGROAMBIENTALI VII MIGLIORAMENTO DEI METODI DI TRASFORMAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI APPENDICE AL CAPO VII: I QUESTIONARI UTILIZZATI VIII SILVICOLTURA IX PROMOZIONE DELL ADEGUAMENTO E DELLO SVILUPPO DELLE ZONE RURALI APPENDICE AL CAPO IX: CASI STUDIO MISURA Q I QUESITI VALUTATIVI TRASVERSALI APPENDICE AL QUESITO T6: IL QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI RESPONSABILI REGIONALI E DEGLI ENTI DELEGATI E CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI ALLEGATO: SCHEDE DI MISURA

5 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, A - EXECUTIVE SUMMARY Il presente documento costituisce il rapporto finale dell attività di valutazione del PSR della Regione Lombardia. La struttura è quella delineata dai documenti di indirizzo comunitario per la valutazione dei Piani di Sviluppo Rurale del periodo : si fa riferimento principalmente al documento STAR VI/8865/99 Linee guida per la valutazione dei piani di sviluppo rurale con il sostegno del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia ed al documento STAR VI/12004/00 Questionario Valutativo Comune con criteri ed indicatori (QVC). La parte introduttiva riporta una breve descrizione del programma, della strategia (è riproposto l albero degli obiettivi per l intero programma e per asse) e dell allocazione delle risorse secondo l ultima versione approvata del piano finanziario. Le modifiche apportate al programma, infatti, non sono state tali da modificarne l impianto strategico, ed hanno riguardato principalmente alcuni aspetti di carattere tecnico relativi all attuazione delle misure ed aspetti di carattere finanziario (spostamenti di risorse e costituzione di un unico piano finanziario nazionale). Alcune modifiche hanno inciso in maniera sensibile in specifici ambiti dell attuazione: si pensi alla percentuale di contribuzione agli investimenti (misura a) inizialmente maggiore per le aree montane e poi parificata rispetto al resto della regione, variazione che di fatto, secondo alcuni interlocutori privilegiati contattati, ha risvolti concreti (negativi) sulle politiche di sostegno alla montagna. Non si ritiene opportuno inserire un analisi particolareggiata del contesto di riferimento. Tale analisi, particolarmente dettagliata ed ancora del tutto valida, è già presente nel testo del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (cui si rimanda). Il presente rapporto si limita ad indicare sinteticamente le questioni di maggiore rilievo per il comparto agricolo e per il contesto rurale della regione, nonché ad aggiornare alcuni dati. L approccio metodologico viene descritto in maniera sintetica. Si conferma la validità del Disegno di Valutazione proposto all avvio dell attività di valutazione del PSR e oggetto di continuo confronto con l Autorità di Gestione nell ambito delle riunioni del Comitato di Pilotaggio. Non si reputa pertanto necessario riproporre una descrizione puntuale dei metodi e delle tecniche utilizzate dal valutatore, preferendo la presentazione del percorso di analisi che ha contraddistinto la redazione del presente rapporto. Sono presentate le criticità incontrate e le soluzioni individuate. Indicazioni puntuali di carattere metodologico sono riportate in ciascun capitolo del QVC. L analisi contenuta nel capitolo 3 ha l obiettivo di evidenziare le realizzazioni e i risultati degli interventi attuati. Il capitolo è articolato in cinque sezioni, tre delle quali rispettivamente dedicate all avanzamento procedurale, finanziario e fisico (che riportano un analisi d insieme degli avanzamenti suddivisa per Asse e per misura), oltre ad una quarta che prende in considerazione gli aiuti di stato aggiuntivi assegnati ad alcune misure del Piano ed una quinta che concerne gli aspetti di efficacia ed efficienza del Piano. La descrizione dello stato di attuazione procedurale, finanziario e fisico viene effettuata a livello di programma, pur con riferimenti puntuali alle misure, rimandando alle Schede di misura per il dettaglio.

6 4 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Le schede di misura, riportate in allegato, contengono infatti le informazioni di dettaglio a livello procedurale, finanziario e fisico. Con riferimento ai dati di natura fisica si deve confermare la loro parzialità, dovuta al fatto che i sistemi di monitoraggio e raccolta delle informazioni relative al PSR hanno fatto emergere delle lacune non superate (il cui riscontro è stato, tuttavia, utile per impostare il monitoraggio del programma ). Si ritiene, pertanto, opportuno sottolineare lo sforzo dell équipe di valutazione che è stato indispensabile per ricostruire il quadro attuativo delle singole misure a causa della parzialità e mancanza di collegamento delle diverse fonti di informazione che è stato necessario utilizzare. Nel complesso deve essere rilevato il buono stato di avanzamento del programma, in particolare per le misure più importanti. Ciò ha consentito al Piano di utilizzare risorse di altre regioni in difficoltà di spesa, aumentando la dotazione disponibile. La dotazione può considerarsi totalmente assorbita. Non avendo previsto espliciti target di riferimento, non è possibile esprimere considerazioni puntuali sull efficacia del Piano. Tuttavia, l analisi dello stato di avanzamento fisico, le indagini svolte e le considerazioni espresse da numerosi interlocutori privilegiati (Responsabili di Misura provinciali, tecnici delle associazioni, beneficiari) forniscono ampie assicurazioni sull utilità del Piano e sulla sua capacità di incidere su alcune variabili del contesto agricolo e rurale lombardo: sull innovazione tecnologica legata agli investimenti aziendali delle aziende maggiormente strutturate, sulla sensibilizzazione degli agricoltori al rispetto ed alla tutela dell ambiente, sulla diffusione di modalità di coltivazione meno impattanti sul terreno, sulla promozione dei giovani agricoltori. Restano evidenti alcune lacune del Piano, legate alla formazione e valorizzazione del capitale umano, ad un sostegno adeguato alle aree di montagna, al miglioramento delle condizioni di vita (in particolare infrastrutture e servizi) delle aree rurali, conseguenza anche di scelte strategiche sull allocazione di risorse finanziarie tra misure (che ha privilegiato le misure prettamente agricole ). Sui boschi e le foreste il Piano non risulta essere stato particolarmente incisivo (pur dovendo evidenziare le difficoltà di avere adeguate informazioni al riguardo), sebbene sia dimostrata l efficacia degli interventi legati ai pioppeti ed alle produzioni per biomassa, in grado di garantire fonti di reddito e di conseguenza l economicità delle produzioni. Il capitolo 4 riporta le risposte al Questionario Valutativo Comune, così come previsto dal documento metodologico STAR VI/12004/00 Questionario Valutativo Comune con criteri ed indicatori. Poiché numerose misura trovano continuità nella nuova programmazione, si ritengono molte informazioni utili per poter migliorare l attuazione del Programma di Sviluppo Rurale Non vengono trattati, in quanto ritenuti non rilevanti, i capi III, IV, IX. L analisi svolta ha consentito sostanzialmente di confermare, aggiornando i dati e le fonti di informazione disponibili, quanto emerso in sede di aggiornamento della valutazione intermedia. Tra le principali evidenze si segnalano: l impatto positivo del programma, grazie alla misura a, sulla parte più dinamica del comparto agricolo, che ha sfruttato l occasione per potenziare le strutture e le infrastrutture aziendali migliorando la performance aziendale e le condizioni di produzione; il contributo al subentro dei giovani agricoltori nella gestione dell azienda agricola, quanto meno nell accelerazione di processi che, senza il premio della misura b, potevano essere più

7 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, lunghi, poiché il premio in se non pare essere in grado di incidere in senso assoluto nei processi di insediamento di giovani agricoltori; il miglioramento della qualità e del valore aggiunto dei prodotti agricoli trasformati, mediante cospicui investimenti delle aziende di trasformazione che hanno coinvolto i produttori di base, che conferiscono la materia prima, pur non garantendo a questi ultimi effettivi miglioramenti delle garanzie e delle condizioni di vendita dei propri prodotti per tutte le imprese produttrici coinvolte (la maggior parte dell aumento di valore aggiunto resta alle imprese di trasformazione); il contributo alla diversificazione del reddito concentrato sull agriturismo, che ha lasciato in secondo piano altre forme di diversificazione che possono in realtà esaltare le vocazioni dei territori (fattorie didattiche, terapie basate sul rapporto uomo-animali, ecc ); la difficoltà di mantenere un adeguato sostegno alla presenza di aziende agricole in montagna, dovuta al fatto che l indennità compensativa è inadeguata a compensare i minori redditi dovuti alle condizioni di svantaggio in cui operano gli agricoltori di montagna e che altre modalità di sostegno sono state abbandonate (ad esempio maggiori % di contribuzione per le zone svantaggiate); il forte sostegno alla diffusione di pratiche agronomiche a basso impatto ambientale con le misure agroambientali, che hanno interessato una quota considerevole del terreno agricolo, consentendo di diminuire la pressione ambientale delle coltivazioni e degli allevamenti; la difficoltà di incidere in maniera determinante sulla gestione delle foreste e dei boschi della regione, che risulta particolarmente costosa, soprattutto in montagna (dove non viene internalizzato il beneficio sociale di avere foreste curate, ed i consorzi faticano a trovare le risorse per operare con efficienza) e consente di agire in condizioni di economicità solo per particolari produzioni (pioppeti e produzioni per biomassa); il sostegno limitato alle aree rurali in termini di servizi ed infrastrutture, con diverse misure che sono state chiuse dopo i primi due/tre anni di attuazione con pochi progetti approvati a causa dell esaurimento delle (scarse) risorse disponibili. Il rapporto di valutazione finale non prevede un Questionario Valutativo Specifico. L opportunità di integrare il QVC con ulteriori quesiti è stata sfruttata nell ambito dei precedenti rapporti di valutazione con riferimento ai temi degli aiuti di stato, del sistema di monitoraggio e dell approccio leader. Si ritiene che tali approfondimenti siano stati particolarmente utili nel momento in cui sono stati inseriti nei rapporti di valutazione (ciò che ne ha motivato la realizzazione), ma che in questa fase un ulteriore sviluppo non porti ad un concreto valore aggiunto ai contenuti del presente documento. Infine, le conclusioni e le raccomandazioni esprimono i giudizi complessivi del Valutatore sull attuazione del piano e sui risultati conseguiti e riportano i suggerimenti ritenuti utili per l attuazione del Programma di Sviluppo Rurale che caratterizzerà il periodo

8 6 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, B- INTRODUZIONE L introduzione contiene una descrizione generale del programma, delle misure che lo compongono, della strategia che lo caratterizza e del piano finanziario più aggiornato. A ciò si aggiunge anche una sintetica analisi delle condizioni di contesto. Non viene proposta, pertanto, una analisi dettagliata che, oltretutto, è riportata nel PSR (approvato nella seconda metà del 2007) con riferimento al sistema agricolo ed agro-industriale lombardo ed alle aree rurali, che è dunque patrimonio informativo conosciuto dai principali soggetti fruitori del presente rapporto di valutazione. L introduzione è composta dal capitolo 1.

9 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, LA LOGICA DEL PROGRAMMA NEL CONTESTO DI POLICY 1.1 DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA La strategia del PSR In base alla situazione del settore primario ed alla approfondita analisi dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità e delle minacce che caratterizzavano l agricoltura lombarda nella fase di avvio del Piano di Sviluppo Rurale , che nel complesso può ancora ritenersi ancora valida nei suoi tratti essenziali, il sistema agricolo lombardo non risultava immune dalle problematiche che pure caratterizzavano il comparto a livello nazionale 1, ovvero: tendenziale carenza di manodopera ed invecchiamento degli occupati nel settore agricolo; scarsa modernizzazione e ridimensionamento dell universo aziendale; produzioni altamente specializzate e poco differenziate; storica debolezza organizzativa sui mercati. In tale contesto, riconosciute le difficoltà dell agricoltura, la Regione Lombardia ha inteso porsi come attivo soggetto decisionale e di indirizzo, definendo quale obiettivo di fondo del PSR l accompagnamento del sistema agricolo lombardo nella transizione verso il nuovo modello di agricoltura che si annuncia per i primi anni del nuovo secolo. Tale generico assunto era implicitamente declinato nella valorizzazione delle risorse materiali ed umane presenti sul territorio, ove per le seconde l evidente priorità consisteva nella formazione e riqualificazione del capitale umano. Per quanto riguarda le prime, invece, la Regione intendeva farsi promotrice di operazioni di trasferimento di nuove tecnologie, nella convinzione che l innovazione potesse giocare un ruolo fondamentale anche in un comparto sostanzialmente tradizionale come quello agro-alimentare. Occorre, inoltre, rimarcare come l obiettivo di valorizzare le risorse presenti sul territorio fosse strategico per l intera economia lombarda e come questo potesse risultare dall implementazione di azioni suddivise logicamente in tre assi: sostegno alla competitività delle imprese ed allo sviluppo del sistema produttivo agroalimentare; politiche agroambientali e sostegno alla montagna ed al comparto silvo-pastorale; sviluppo integrato delle zone rurali e miglioramento dell habitat rurale. La strategia complessiva del PSR intendeva combinare almeno quattro elementi in grado di migliorare la competitività del sistema agro-alimentare lombardo, con riferimento alle aziende agricole: sviluppo dell imprenditorialità; miglioramento della competitività aziendale; 1 Si veda, in proposito, R. Lizzi (2002), La politica agricola, il Mulino, Bologna.

10 8 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, sostegno alle attività produttive nelle zone di montagna e svantaggiate; valorizzazione delle pratiche agricole a valenza agroalimentare e al miglioramento della fase di trasformazione dei prodotti. Già attraverso questi preliminari elementi è possibile verificare come la strategia proposta nel PSR fosse sostanzialmente coerente con i fabbisogni del contesto di riferimento in quanto rappresentazione di una classica politica di modernizzazione della struttura produttiva agraria e di miglioramento della funzione commerciale ampiamente studiata in letteratura 2. È d uopo, però, rimarcare come tali scelte strategiche derivassero sostanzialmente in toto dagli ambiti di applicazione dei finanziamenti sovvenzionati dal Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia (FEAOG), così come espresso nell art. 2 del Regolamento (CE) n. 1257/1999. In particolare, l elenco degli obiettivi comprende: il miglioramento delle strutture aziendali; la promozione di innovazione di prodotto e di processo; l incentivazione della produzione non alimentare; lo sviluppo forestale sostenibile; la diversificazione delle attività; il consolidamento del tessuto sociale; favorire lo sviluppo economico e l occupazione; il miglioramento delle condizioni di lavoro; il mantenimento e la promozione di sistemi di coltivazione a bassi consumi intermedi; l incentivazione dell agricoltura sostenibile; favorire le pari opportunità. Il PSR della Regione Lombardia non ha presentato, dunque, particolari rilievi di differenziazione rispetto alle tematiche proposte a livello europeo per il periodo , se non per il giusto nesso logico, emergente dall analisi della strategia proposta, tra qualità dell ambiente, agricoltura multifunzionale e sviluppo turistico. Nel corso dei primi anni di attuazione le modifiche apportate al PSR sono risultate marginali rispetto alla strategia complessiva 3. Rimane pertanto valida la verifica di coerenza interna proposta nell ambito della valutazione intermedia, dalla quale si riprende l analisi effettuata per mezzo dell albero degli obiettivi 4, generale e per asse. Dall albero degli obiettivi generale si evince chiaramente l obiettivo finale del PSR, che era quello di valorizzare complessivamente le risorse umane e materiali del sistema agricolo lombardo. 2 Cfr. R. Lizzi (2002), op. cit. 3 Avendo riguardato per lo più la chiusura di alcune misure già di per sé marginali (per dotazione finanziaria) e spostamenti di risorse tra misure, oltre ad alcune modifiche nelle modalità di attuazione di alcune misure. 4 Strumento che consente visivamente di rilevare le connessioni tra obiettivi operativi, specifici e globali e di verificare in tal modo la razionalità e la coerenza degli obiettivi che la Regione Lombardia intende perseguire attraverso il PSR.

11 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Tale finalità era poi declinata in tre obiettivi specifici, sostanzialmente riconducibili ai tre assi del programma, ovvero: rafforzamento delle aziende agricole professionali, mantenendo il livello occupazionale nel settore primario e valorizzando la componente femminile ; conservazione di un ambiente sociale costituito dalle popolazioni delle aree rurali della regione ; conservazione e valorizzazione dell ambiente naturale facendo leva sulle funzioni multiple che l agricoltura svolge. E interessante notare come l obiettivo generale fosse suddiviso in un obiettivo economico (atto a garantire l occupazione e la produttività), un obiettivo sociale (per preservare quello che spesso viene chiamato capitale sociale) ed un obiettivo ambientale (per la conservazione e valorizzazione del capitale naturale). Si osserva come questa tridimensionalità corrisponda in maniera davvero stringente al principio tridimensionale per l applicazione del classico concetto di sviluppo sostenibile. E, quindi, possibile affermare che la strategia proposta si è dimostrata coerente a livello globale (ovvero analizzando solo gli obiettivi specifici di ogni asse) ed inoltre conforme alle linee strategiche comunitarie in materia di sostenibilità dello sviluppo.

12 10 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Figura 1. 1 Albero degli obiettivi del Piano di Sviluppo Rurale Misure a(1.1) Investimenti nelle aziende agricole b(1.2) Insediamento dei giovani agricoltori c(1.3) Formazione g(1.7) miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli l(1.12) avviamento dei servizi di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole m(1.13) commercializzazione di prodotti agricoli di qualità n(1.14) servizi essenziali per l economia e la popolazione rurale p(1.16) diversificazione delle attività del settore agricolo e delle attività affini allo scopo di sviluppare attività plurime o fonti alternative di reddito e(2.5) zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali f(2.6) misure agroambientali h(2.8) imboschimento delle superfici agricole i(2.9) altre misure forestali j(3.10) miglioramento fondiario o(3.15) rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale q(3.17) gestione delle risorse idriche in agricoltura r(3.18) sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali t(3.20) tutela dell ambiente in relazione all agricoltura, alla silvicoltura, etc. u(3.21) ricostruzione del patrimonio agricolo danneggiato da disastri naturali e introduzione di adeguati strumenti di prevenzione. Obiettivi operativi a. rafforzamento delle aziende potenzialmente competitive, in termini di dimensione sia fisica sia economica ed aumento delle capacità professionali degli addetti b. aumento relativo del valore aggiunto al lordo con una stabilizzazione a regime del 65-70% della produzione lorda vendibile dal settore c. valorizzazione dei prodotti agricoli locali d. incremento della diversificazione delle attività all interno dell azienda agricola e delle possibilità di sviluppo di attività complementari nelle aree rurali, specialmente in montagna e. mantenimento della popolazione rurale f. indirizzo delle produzioni verso settori non eccedentari, a fini sia alimentari sia energetici g. miglioramento delle capacità di trasformazione dei prodotti agricoli, specie in forma associativa. h. innalzamento del livello qualitativo delle produzioni agroalimentari per una maggiore tutela dei consumatori i. sviluppo e valorizzazione del patrimonio forestale j. miglioramento dei fondi agricoli k. valorizzazione delle risorse forestali esistenti ed ampliamento delle potenzialità produttive l. aumento delle superfici interessate da misure agroambientali, in particolare dalle azioni di agricoltura integrata e biologica m. mantenimento della biodiversità e tutela del paesaggio tradizionale, specialmente nelle aree a parco presenti nella Regione Obiettivi specifici 1. rafforzamento delle aziende agricole professionali, mantenendo il livello occupazionale nel settore primario e valorizzando la componente femminile 2. conservazione di un ambiente sociale costituito dalle popolazioni delle aree rurali della regione 3. Conservazione e valorizzazione dell ambiente naturale facendo leva sulle funzioni multiple che l agricoltura svolge. Valorizzazione complessiva delle risorse umane e materiali del sistema agricolo, nonché salvaguardia e potenziamento del ruolo multifunzinale dell agricoltura nel contesto economico sociale ed ambientale regionale

13 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, L équipe di valutazione ha ritenuto interessante proporre anche l elaborazione di diagrammi ad albero per ciascuno dei tre assi in cui risulta articolato il PSR. Tale scelta è motivata da due ordini di considerazioni: in primo luogo ciò consente di inserire nell albero un livello di dettaglio maggiore e di visualizzare gli effetti che le singole misure si auspicano di ottenere; inoltre, rende più agevole evidenziare i legami che si sviluppano all interno di ciascun asse. Le schematizzazioni presentate nelle pagine seguenti consentono, pertanto, di apprezzare la complessiva coerenza e razionalità dell impianto programmatorio di ciascun asse, anche se risulta immediato un diverso grado di integrazione 5. In particolare, in analogia con quanto proposto per l analisi a livello di programma, considerati acquisiti i legami tra le singole misure ed i relativi obiettivi specifici, anche in questa sede si sofferma l attenzione sulle relazioni definibili come aggiuntive. L Asse 1 (figura 1.2.) si presenta composto da un elevato numero di azioni e di conseguenza caratterizzato da un insieme, peraltro coerente, di numerosi obiettivi operativi, ad evidenza della centralità dell obiettivo del rafforzamento delle aziende agricole professionali, mantenendo il livello occupazionale nel settore primario e valorizzando la componente femminile nel PSR. Tale obiettivo di asse è ulteriormente declinato in otto misure cui corrisponde un elevatissimo numero di obiettivi operativi. In generale, però, è possibile identificare alcuni cluster tematici, corrispondenti, nello specifico a: il rafforzamento delle aziende potenzialmente competitive e la diversificazione delle attività 6 ; l aumento relativo del valore aggiunto. La prima finalità è stata perseguita attraverso l incentivazione degli Investimenti nelle aziende agricole (misura a(1.1)), l Insediamento dei giovani agricoltori (azione b (1.2)), la Formazione (misura c(1.3)), l Avviamento dei servizi di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole (misura l(1.12)) 7. La logica sottostante tali scelte appare immediatamente chiara: attraverso il miglioramento produttivo e l attrazione di nuovi imprenditori si intende rivitalizzare il sistema agricolo regionale nel complesso. Tale rivitalizzazione sarebbe poi perseguita attraverso la 5 In particolare, si evince un maggior grado di integrazione tra le diverse misure nell ambito dell asse 1, in considerazione probabilmente sia della maggiore numerosità delle stesse, sia, conseguentemente, del più ampio spettro di tipologie di intervento attivate. 6 In questo riprendendo l indirizzo attualmente dominante di favorire la multifunzionalità dell agricoltura. Cfr. R. Lizzi (2002), op. cit.. 7 Il PSR della Lombardia prevede, quindi, misure di assistenza per la fruizione di servizi alle aziende agricole che possano essere d ausilio nelle sole fasi (basilari) di start up e di gestione ordinaria. In realtà, la letteratura e la pratica vorrebbero un forte incentivo per la fruizione di servizi ad elevato contenuto tecnologico in quanto capaci di migliorare radicalmente la competitività del sistema. La mancanza, quindi, di un tale intervento rischierebbe, di conseguenza, di non sostenere in maniera adeguata le iniziative intraprese nelle azioni a(1.1) investimenti nelle aziende agricole e g(1.7) Miglioramento delle condizioni di trasformazione di commercializzazione dei prodotti agricoli. Sull argomento, cfr. S. Vellante (2002), Sistemi tecnologici agroindustriali e sistemi locali: quali interazioni?, in F. Valorosi, op. cit..

14 12 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, diversificazione delle attività delle aziende agricole, la promozione degli investimenti in nuove tecnologie ed attraverso una solida offerta di servizi di supporto. La multifunzionalità dell agricoltura è poi richiamata anche dalla misura p(1.16) Diversificazione delle attività del settore agricolo e delle attività affini allo scopo di sviluppare attività plurime o fonti alternative di reddito la cui finalità è proprio quella di fornire fonti alternative di reddito alle aziende agricole. A latere di tali iniziative è, naturalmente, la formazione dei nuovi entranti nel settore, ma anche la riqualificazione degli addetti già operativi. Con riferimento all aumento del valore aggiunto, tale obiettivo è stato perseguito favorendo il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli (misura g(1.7)) e la fornitura di servizi adeguati (misura l (1.12)). In particolare, la misura g(1.7) Miglioramento delle condizioni di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli intendeva agire soprattutto a livello di innovazione di prodotto, ovvero: realizzando investimenti innovativi e applicando nuove tecnologie di produzione; migliorando la qualità dei prodotti; migliorando l efficacia e l efficienza dei circuiti di commercializzazione dei prodotti. L Asse 2 (figura 1.3) presentava quale obiettivo specifico la conservazione e valorizzazione dell ambiente naturale facendo leva sulle funzioni multiple che l agricoltura svolge, ovvero un obiettivo la cui finalità ultima era quella della preservazione dell ambiente. La misura e(2.5), in particolare, contribuiva in maniera determinante alla realizzazione di tale obiettivo strategico attraverso la salvaguardia del territorio ed il mantenimento delle buone pratiche agricole, del paesaggio agrario e delle destinazioni d uso del suolo compatibili con l ambiente nelle aree svantaggiate di montagna. La misura f(2.6) Misure Agroambientali, insieme alla misura h(2.8) Imboschimento delle superfici agricole ed alla misura i(2.9) Altre misure forestali concorreva, oltre alla salvaguardia dell ambiente, anche a: innalzare il livello qualitativo delle produzioni alimentari per una maggiore tutela dei consumatori; sviluppare e valorizzare il patrimonio forestale. L Asse 3 (figura 1.4) intendeva incentivare la conservazione di un ambiente sociale costituito dalle popolazioni delle aree rurali della regione, attraverso l attuazione delle misure dell art. 33 del Reg. 1257/99. Da una parte, l obiettivo del miglioramento dei fondi agricoli veniva perseguito attraverso il mantenimento ed il miglioramento della produttività e multifunzionalità del sistema territoriale degli alpeggi (misura j(3.10)) ed attraverso la lotta alla flavescenza dorata (u (3.21)). Ulteriori obiettivi riguardavano, inoltre: la valorizzazione delle risorse forestali esistenti ed ampliamento delle potenzialità produttive (misura o (3.15) Rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale ); mantenimento della popolazione (r(3.18) Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali );

15 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, mantenimento della biodiversità e tutela del paesaggio tradizionale, specialmente nelle aree a parco presenti nella regione (t (3.20) Tutela dell ambiente in relazione all agricoltura ); gestione sostenibile delle risorse idriche ( q(3.17)). Va altresì rimarcato come all obiettivo della conservazione e valorizzazione del capitale sociale 8 proprio dell Asse 3 si affiancava ancora quello relativo all Asse 1 Rafforzamento delle aziende agricole professionali attraverso le misure j(3.10) Miglioramento fondiario e r(3.18) Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali. Data questa sommaria descrizione delle misure e delle azioni previste nel PSR, almeno due caratteristiche emergono con vigore: il carattere di circolarità e di forte interdipendenze tra gli obiettivi specifici (oltre che tra gli interventi) che può favorire un virtuoso processo di crescita cumulativa circolare; l obiettivo del raggiungimento dello sviluppo sostenibile (non particolarmente sottolineato nel Piano, ma latente in ogni sua componente) attraverso la sostenibilità dell economia, della società e dell ambiente, manifestando, quindi, una moderna concezione nella gestione del territorio. 8 Sull importanza del capitale sociale per lo sviluppo complessivo e settoriale di una regione, cfr. R. Putnam (1993), La tradizione civica nelle regioni italiane, Mondatori, Milano.

16 14 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Figura Albero degli obiettivi dell asse 1 Sostegno alla competitività delle imprese ed allo sviluppo del sistema produttivo agroalimentare a(1.1) - Migliorare la produttività delle aziende e la qualità dei prodotti - Promuovere la diversificazione dell attività in azienda - Realizzare risparmi di energia - Introdurre innovazioni di prodotto e di processo - Incentivare l introduzione di tecnologie a basso impatto sull impiego delle risorse energetiche e ambientali - Incentivare produzioni non alimentari Rafforzamento delle aziende potenzialmente competitive b(1.2) - Creare opportunità di lavoro attraverso l imprenditorialità giovanile - Mantenere e consolidare il tessuto sociale nelle zone rurali per garantire continuità all attività agricola e favorire il mantenimento di aziende vitali e produttive - Migliorare le condizioni di vita e di lavoro al fine di contrastare lo spopolamento - Favorire il miglioramento dell efficienza delle aziende agricole attraverso il ricambio generazionale Aumento del valore aggiunto c(1.3) g(1.7) l(1.12) m(1.1) - Permettere un adeguata preparazione dei giovani agricoltori - sviluppare la professionalità imprenditoriale atta alla gestione economicamente efficiente delle aziende agricole e forestali - favorire le conoscenze tecniche ed i processi innovativi - favorire lo sviluppo delle nuove funzioni aziendali - promuovere l aggiornamento professionale dei tecnici - realizzazione di investimenti innovative e applicazione di nuove tecnologie di produzione - miglioramento della qualità - miglioramento dei circuiti di commercializzazione dei prodotti - creare nuove opportunità di occupazione e favorire l insediamento nel tessuto sociale di lavoratori extra-comunitari - favorire la flessibilità del lavoro - disincentivare il lavoro nero - approfondire la conoscenza del mercato e l individuazione di sbocchi di mercato idonei - espandere il mercato dei prodotti di qualità - miglioramento del prodotto - promuovere la conoscenza delle produzioni di qualità Valorizzazione dei prodotti agricoli locali miglioramento delle capacità di trasformazione dei prodotti agricoli, specie in forma associativa. innalzamento del livello qualitativo delle produzioni agroalimentari per una maggiore tutela dei consumatori Incremento della diversificazione delle attività Mantenimento della popolazione rurale Rafforzamento delle aziende agricole professionali, mantenendo il livello occupazionale nel settore primario e valorizzando la componente femminile n(1.14) - conservazione dell ambiente naturale - miglioramento della competitività ed efficienza aziendale - migliorare la qualità dei prodotti - agevolare i processi di riorganizzazione aziendale Indirizzo delle produzioni verso settori non eccedentari, a fini sia alimentari, sia energetici p(1.16) - fornire fonti alternative di reddito alle aziende agricole - favorire la permanenza delle popolazioni rurali

17 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Figura 1. 3 Albero degli obiettivi dell asse 2 Politiche agroambientali e sostegno alla montagna e al comparto silvo-pastorale e(2.5) - Salvaguardia del territorio e delle risorse in maniera differenziata, attraverso il mantenimento di buone pratiche agricole, del paesaggio agrario e delle destinazioni d uso del suolo compatibili con l ambiente Mantenimento della popolazione rurale f(2.6) - Corretta gestione delle risorse naturali - Conservazione della fertilità del terreno - Ripristino e conservazione degli elementi naturali del territorio agricolo - Contenimento dei fenomeni di erosione dei suolo - Aumento della biodiversità - Aumento della qualità dei prodotti - Diffusione della formazione in azienda - Fruizione e valorizzazione turistica del territorio agricolo - Salvaguardia delle razze animali locali a rischio di estinzione - Diffusione dei sistemi di certificazione ambientale delle aziende agricole aumento delle superfici interessate da misure agroambientali, in particolare dalle azioni di agricoltura integrata e biologica miglioramento dei fondi agricoli innalzamento del livello qualitativo delle produzioni agroalimentari per una maggiore tutela dei consumatori Conservazione e valorizzazione dell ambiente naturale facendo leva sulle funzioni multiple che l agricoltura svolge h(2.8) - Creare opportunità per fonti di reddito alternative per la aziende agricole - Incremento della superficie alborata sviluppo e valorizzazione del patrimonio forestale i(2.9) - Mantenimento, rinnovamento e valorizzazione delle risorse forestali - Gestione e sviluppo sostenibile della silvicoltura - Estensione delle superfici boschive valorizzazione delle risorse forestali esistenti ed ampliamento delle potenzialità produttive

18 16 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Figura 1. 4 Albero degli obiettivi dell asse 3 Sviluppo integrato delle zone rurali e miglioramento dell habitat rurale J(3.10) - Mantenimento e miglioramento della produttività e multifunzionalità del sistema territoriale degli alpeggi O(3.15) - Salvaguardia, recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale - Progettazione e realizzazione di percorsi agricolo-ambientaliculturali - Realizzazione di progetti di promozione e informazione sulla salvaguardia del territorio miglioramento dei fondi agricoli Q(3.17) - Salvaguardia della risorsa idrica - Razionalizzazione della gestione delle risorse idriche in agricoltura - Promozione del risparmio idrico e dell utilizzo plurimo delle acque - Salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale e del paesaggio agrario mantenimento della popolazione rurale Conservazione di un ambiente sociale costituito dalle popolazioni delle aree rurali della regione R(3.18) T(3.20) - Rendere più competitivo il lavoro agricolo - Favorire il razionale utilizzo delle risorse - Mantenimento della popolazione - Conservare e ripristinare ecosistemi di particolare interesse - Valorizzare a fini didattici e turistici gli ambiti di particolare rilevanza paesaggistica e naturalistica mantenimento della biodiversità e tutela del paesaggio tradizionale, specialmente nelle aree a parco presenti nella Regione U(3.21) - Ricostituzione patrimonio agricolo danneggiato da disastri naturali

19 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Le risorse assegnate Alla luce della strategia del PSR, così come è stata descritta al paragrafo precedente, è possibile interpretare le decisioni dell Amministrazione regionale in merito alla allocazione delle risorse finanziarie. La tabella seguente riporta il piano finanziario del PSR aggiornato con i pagamenti fino al Risulta del tutto evidente la concentrazione di risorse nell ambito di alcune misure, alle quali è stata riconosciuta importanza strategica per il conseguimento degli obiettivi previsti. La sola misura f (2.6) Misure agroambientali assomma circa il 44% delle risorse pubbliche del piano (compreso il trascinamento del reg. CEE 2078/92). Le tre misure con la dotazione più elevata (alla misura f si aggiungono la misura a (1.1) Investimenti nelle aziende agricole e la misura h (2.8) Imboschimento delle superfici agricole) arrivano a superare il 75% della dotazione complessiva. Di converso, diverse misure hanno una dotazione di risorse pubbliche inferiore all 1% del totale. Oltre alle tre misure sopra menzionate, solamente la misura g (1.7) Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione e la misura q (3.17) Gestione delle risorse idriche in agricoltura hanno dotazioni di un certo rilievo. 9 Si tratta del piano finanziario per misura antecedente alla decisione C (2005) 2978, che sostituisce i piani finanziari regionali con una tabella finanziaria consolidata riguardante tutti i documenti di programmazione per l Italia.

20 18 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, Tabella 1. 1 Piano finanziario (ultimo piano finanziario regionale prima dell introduzione del piano finanziario nazionale) ANNO ANNO ANNO ANNO ANNO 5 ANNO 6 ANNO TOTALE Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata Spesa Pubblica Partecip. UE Partecip. Privata ASSE 1 Misura a ( 1.1) 0,558 0,558 0,901 10,203 2,806 16,480 1,942 0,534 3,137 20,163 5,547 37,583 41,095 11,301 76,599 46,574 12,808 69,859 14,211 3,502 31, ,746 37, ,370 Misura b (1.2) 0,046 0,046 0,864 0,240 5,642 1,569 3,185 0,886 3,021 0,840 0,414 0,082 13,173 3,664 Misura c (1.3) 0,002 0,002 0,024 0,009 0,036 0,014 0,013 0,004 0,075 0,029 Misura g (1.7) 0,536 0,536 1,071 4,433 1,494 6,650 20,000 6,740 29,999 24,836 8,370 57,951 19,477 6,564 45,446 27,438 9,247 64,022-7,802-2,988 30,746 88,918 29, ,886 Misura l (1.12) 0,003 0,003 0,003 0,024 0,009 0,023 0,065 0,024 0,062 0,106 0,039 0,101 0,125 0,046 0,120 0,123 0,045 0,117 0,061 0,021 0,056 0,507 0,188 0,482 Misura m (1.13) 0,035 0,035 0,023 0,204 0,077 0,136 0,289 0,108 0,193 0,233 0,088 0,155 0,090 0,034 0,060 0,059 0,022 0,039 0,070 0,005 0,059 0,981 0,369 0,666 Misura n (1.14) 0,066 0,066 0,028 1,755 0,448 0,752 2,390 0,609 1,024 2,543 0,648 1,090 2,984 0,761 1,279 3,182 0,811 1,363 1,574 0,352 1,080 14,494 3,696 6,617 Misura p (1.16) 0,046 0,046 0,075 0,637 0,239 1,038 0,387 0,145 0,631 2,104 0,787 3,431 2,533 0,949 4,130 2,793 1,047 4,555 0,904 0,312 3,274 9,404 3,525 17,134 TOTALE ASSE 1 1,292 1,292 2,102 17,256 5,071 25,079 25,961 8,410 35,046 55,663 17, ,311 69,490 20, ,635 83,190 24, ,955 9,445 1,291 67, ,297 78, ,155 ASSE 2 Misura e (2.5) 0,054 0,054 5,981 2,991-0,001-0,001 10,650 5,325-10,675-5,365 6,008 3,004 Misura f (2.6) 89,941 46,469 44,229 22,044 44,844 22,395 44,133 21,985 45,605 22,803 42,221 21,101 41,656 19, , ,078 di cui R ,778 43,306 44,229 22,044 34,399 17,172 16,199 8,028 2,430 1,215 0,281 0,140-1,540-0, ,776 91,151 Misura h (2.8) 20,476 10,734 0,130 14,247 7,122 15,326 7,656 1,191 11,499 5,737 0,835 15,211 7,605 1,369 14,791 7,394 3,790 23,006 11,026 1, ,555 57,275 9,138 di cui R ,481 9,739 14,247 7,122 6,217 3,102 5,110 2,543 4,738 2,369 4,308 2,154 6,631 3,336 60,733 30,365 Misura i (2.9) 0,077 0,077 0,019 3,121 0,868 0,780 0,494 0,137 0,123 0,184 0,051 0,046 0,185 0,051 0,046-0,103-0,080-0,023 3,957 1,104 0,992 TOTALE ASSE 2 110,547 57,334 0,149 58,476 29,166 63,291 30,919 1,971 62,107 30,851 0,959 60,998 30,458 1,415 67,846 33,872 3,836 53,884 24,861 1, , ,461 10,130 ASSE 3 Misura j (3.10) 0,055 0,055 0,024 1,445 0,541 0,619 1,867 0,700 0,800 1,325 0,496 0,568 2,865 1,074 1,228 0,718 0,234 0,403 8,274 3,101 3,641 Misura o (3.15) 0,017 0,017 0,007 0,427 0,160 0,183 0,328 0,123 0,141 0,010-0,006-0,005 0,783 0,294 0,326 Misura q (3.17) 0,179 0,179 0,045 1,168 0,325 0,292 10,824 3,009 2,706 3,398 0,945 0,849 9,558 2,657 2,389 9,472 2,633 2,368 1,373 0,253 0,690 35,970 10,000 9,339 Misura r (3.18) 0,083 0,083 0,009 2,790 1,046 0,311 4,398 1,649 0,489 2,382 0,893 0,265 2,117 0,794 0,236 0,629 0,184-0,031 12,400 4,650 1,279 Misura t (3.20) 0,019 0,019 0,005 0,379 0,142 0,095 0,149 0,056 0,037 0,003-0,010-0,005 0,551 0,207 0,132 Misura u (3.21) 0,065 0,065 0,065 0,446 0,120 0,446 1,233 0,333 1,233 2,031 0,548 2,031 0,180 0,049 0,180 0,258 0,070 0,258 0,336 0,043-0,219 4,549 1,228 3,994 TOTALE ASSE 3 0,418 0,418 0,155 1,614 0,445 0,738 16,671 5,072 4,963 12,119 4,002 4,352 13,923 4,275 3,581 14,712 4,571 4,089 3,069 0,698 0,833 62,527 19,480 18,711 Altre azioni Reg. 2079/92 0,376 0,188 0,246 0,122 0,281 0,141 0,069 0,034 0,084 0,042 0,088 0,044 0,006 0,004 1,150 0,575 ante ,113 0,043 0,020 0,005 0,173 0,043 0,010 0,003 0,000 0,000 0,095 0,009 0,412 0,103 Art. 4, comma 2, Reg. Trans. 0,017 0,017 0,303 0,076 0,275 0,069 0,261 0,065 0,003 0,001 0,001 0,000 0,762 0,177 1,622 0,406 Valutazione 0,003 0,003 0,021 0,008 0,036 0,014 0,363 0,135 0,237 0,088 0,883 0,326 1,543 0,574 totale altre azioni 0,510 0,251 0,590 0,211 0,730 0,253 0,376 0,116 0,450 0,178 0,325 0,132 1,746 0,517 4,727 1,657 totale liquidazioni e recuperi -0,083-0,004-0,013 0,000-0,083-0,017 Spese totali realizzate (D) 112,768 59,295 2,406 77,853 34,890 25, ,652 44,640 41, ,266 52, , ,862 55, , ,073 63, ,880 68,144 27,367 69, , , ,995 Totale Piano (P) 112,698 59,295 2,491 78,003 34,892 24, ,183 47,070 38, ,852 48,120 87, ,346 49, , ,658 50, , ,941 48,112 97, , , ,649

21 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, MODIFICHE NELLE CONDIZIONI DI CONTESTO Nel presente paragrafo si riporta l analisi dell evoluzione del sistema regionale lombardo, contesto di riferimento del PSR Lombardia, con l aggiornamento di alcuni dati al 2003 (fonte Istat) La situazione regionale Nel presente paragrafo si riporta l analisi dell evoluzione che ha caratterizzato le principali variabili descrittive del sistema agro-alimentare lombardo nel periodo che va dal 2000 al Le informazioni strutturali ed economiche presentate dalle recenti indagini sul sistema agroalimentare lombardo rilevano la tendenza al rafforzamento delle condizioni di questo sistema produttivo che conferma il proprio primato quale sistema produttivo più importante a livello italiano ed uno dei più rilevanti a livello europeo sia per entità della produzione che per redditività. Il processo di riorganizzazione della struttura produttiva che ha interessato l intero comparto agricolo lombardo a partire dal 1990 ha, dunque, condotto ad un sistema agricolo più competitivo e professionale ma, allo stesso tempo, si è accompagnato con un parallelo e progressivo inasprimento delle differenze territoriali, dando luogo ad un sistema regionale in cui si affiancano zone pianeggianti nelle quali si concentra un agricoltura sempre più intensiva, tecnologicamente avanzata e capace di competere con altre realtà territoriali e zone montane e collinari che rischiano, dunque, un progressivo abbandono delle attività agricole legate all'allevamento, all'utilizzazione ed alla manutenzione dei pascoli e del territorio più in generale. MODIFICHE NELLE CONDIZIONI DI CONTESTO E DINAMICHE IN ATTO Nel 2007 il valore della produzione agro-industriale regionale lombarda 10 si aggira intorno agli 11 miliardi di euro, con una quota superiore al 15% del totale nazionale. Tale valore rappresenta circa il 3,5% del PIL regionale, ma la quota sale al 10,9% se si tiene conto dei margini di commercio e di trasporto. La produzione agricola e le attività di trasformazione alimentare si svolgono in quasi strutture produttive, coinvolgendo circa lavoratori, di cui quasi stabilmente occupati (3,5% delle forze lavoro lombarde) 11. Il processo di mutamento che ha caratterizzato il comparto agricolo nel decennio che va dal 1990 al 2000 e che ha riguardato sia la struttura delle aziende agricole (riduzione delle aziende superiore alla riduzione della superficie, con aumento della dimensione media aziendale) sia l aspetto della quota di territorio interessata dall attività agricola 12 si è protratto negli anni successivi al Confrontando i dati rilevati dall indagine Istat 2005 sulla struttura delle aziende agricole con 10 Calcolato sommando il valore della produzione agricola ai prezzi di base e il valore aggiunto dell industria alimentare. 11 Per giungere ad una stima più completa del peso del sistema agro-alimentare sarebbe necessario aggiungere a tali dati anche quelli economici e quantitativi delle attività di commercializzazione e dei servizi al sistema, che tuttavia non sono agevolmente determinabili. 12 Il fenomeno della contrazione del numero delle aziende agricole, registrato nel corso dell ultimo decennio, trae origine da un processo di riassetto del sistema agricolo regionale che ha comportato l esclusione dal settore primario di quelle aziende, soprattutto di piccole dimensioni, incapaci di competere sui mercati nazionali e internazionali, di rinnovarsi dal punto di vista tecnologico e di diversificare l offerta produttiva.

22 20 Servizio di valutazione del Piano di Sviluppo Rurale, Regione Lombardia, i dati censuari del 2000, a parità di caratteristiche (Universo CEE 13 ), si denota la scomparsa di oltre aziende lombarde (-19,2%), in linea con il dato italiano e di oltre ettari di Sau (-5,8%), con una dinamica superiore rispetto a quella nazionale. Nel 2005 opera in Lombardia un numero relativamente ridotto di aziende agricole: si tratta di aziende, pari al 3,3% del totale nazionale 14, ma che presentano dimensioni superiori di oltre 2 volte alla media italiana in termini di superficie. Se si prendono in considerazione i dati relativi alle aziende iscritte al registro delle imprese CCIAA nel , è possibile osservare che ben aziende lombarde sono iscritte al registro, ovvero il 6,2% del totale nazionale. Questa ulteriore informazione ci permette di concludere, quindi, che il settore agricolo lombardo si contraddistingue per una sempre maggiore professionalità rispetto al contesto italiano: anche se i dati non sono perfettamente sovrapponibili, infatti, il rapporto tra le aziende censite e iscritte al registro delle imprese in Lombardia è pari al 99% mentre a livello nazionale è pari solamente al 53%. Data una così alta percentuale di iscrizioni al registro delle camere di commercio, è possibile ricorrere ai dati rilevati sulla consistenza delle imprese agricole iscritte al registro per cogliere i trend in atto nel comparto agricolo lombardo. Questi dati, disponibili per il periodo che va dal 2000 al 2007, mostrano come, nonostante la dinamica riduttiva che le ha interessate nel periodo considerato, il peso delle imprese agricole lombarde sul totale nazionale sia passato dal 5,9% al 6,2% - infatti tra il 2000 e il 2007 le imprese attive lombarde sono calate globalmente del 7,9% a fronte del 13,1% nazionale. Tale incremento è in parte imputabile alla differenza nel tasso di mortalità delle imprese, complessivamente inferiore per la Lombardia nell arco degli otto anni considerati 16, ma soprattutto alla più intensa dinamica di natalità che ha interessato le imprese lombarde rispetto a quelle italiane in ognuno degli otto anni considerati - nonostante tale dinamica abbia dimostrato un andamento costantemente decrescente accentuatosi tra il 2006 e il Il processo di riorganizzazione della struttura produttiva che ha interessato l intero comparto agricolo a partire dal 1990, determinando la significativa riduzione del numero di aziende operanti in territorio lombardo, è stato altresì accompagnato da una forte contrazione 18 del numero di persone coinvolte nell attività agricola e della quantità di lavoro svolto. Ciò nonostante, i dati rilevati dall indagine Istat sulla struttura delle aziende agricole (2005) confermano che l attività agricola continua a coinvolgere un numero rilevante di persone sia a livello regionale (117 mila) che nazionale (3,2 milioni). Tuttavia, la maggior parte di queste opera part-time, infatti, a livello nazionale solo il 28% dei lavoratori agricoli è occupato stabilmente nel settore, mentre tale 13 L universo CEE è costituito dall insieme delle aziende che possiedono almeno un ettaro di SAU o con valore della produzione superiore ai 2066 euro. 14 Dati emersi dall Indagine Istat 2005 sulla struttura delle aziende agricole. 15 Dati presentati nel Rapporto Il sistema agro-alimentare lombardo, 2008, a cura di Dario Casati e Renato Pieri, edizioni Franco Angeli. 16 Il tasso di mortalità delle imprese agricole lombarde nel 2000 era pari a 6,2% - a fronte di un tasso nazionale pari al 5,8% - ha avuto un trend decrescente fino al 2005, anno in cui il tasso era pari a 4,85%, per poi ricominciare a crescere raggiungendo il 5,8% nel 2007, a fronte di un tasso di mortalità nazionale che nello stesso anno è pari a 6%. 17 Il tasso di natalità lombardo nel 2000 era pari a 4,64% a fronte del 3,54% nazionale, negli anni successivi tale gap si è ridotto a causa del trend decrescente che ha interessato il tasso di natalità in Lombardia, negli anni dal 2001 al 2007 con eccezione del 2005 in cui il tasso di natalità è aumentato al 5,01%, fino a raggiungere nel 2007 un tasso pari a 3,36 a fronte del tasso di natalità italiano pari a 3,17 18 La contrazione del numero di persone si inserisce in un processo di lungo periodo che vede diminuire nettamente il fabbisogno di manodopera e aumentare la produttività del lavoro.

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

Il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013

Il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 Il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 Le opportunità per le aziende agricole FINANZIAMENTI IN AGRICOLTURA FINANZIAMENTI COMUNITARI I PILASTRO Politica dei Mercati OCM PAC II PILASTRO Sviluppo rurale -

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620 14227 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 620 Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia

Dettagli

GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER

GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER Programma di Sviluppo Locale BASSO TIRRENO COSENTINO SCHEDA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

Il 2 pilastro della PAC nuove prospettive per i PSR

Il 2 pilastro della PAC nuove prospettive per i PSR ARDAF e Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Roma Il 2 pilastro della PAC nuove prospettive per i PSR «La riforma della PAC e l attuazione del nuovo regime dei pagamenti diretti in Italia:

Dettagli

Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020

Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020 Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020 Assessore Regionale Luca Braia Giovanni Oliva - Vittorio Restaino Dipartimento Politiche Agricole e Forestali - Regione Basilicata Potenza - Sala

Dettagli

Il NUOVO PSR PUGLIA IISS L.G.M. Columella

Il NUOVO PSR PUGLIA IISS L.G.M. Columella Il NUOVO PSR PUGLIA IISS L.G.M. Columella Opportunità di Finanziamento per i Giovani Relatore: Dr. Agr. Andrea Antonio PANICO Lecce, li 21/02/2015 Confederazione Italiana Agricoltori Lecce- Nuovo PSR PUGLIA

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA

MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE: UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO VERONICA NAVARRA PRESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro Nuove trame per lo sviluppo della filiera tessile e

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Risultati del percorso di ascolto del partenariato I FOCUS GROUP TEMATICI. Sabrina Speciale - Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca

Risultati del percorso di ascolto del partenariato I FOCUS GROUP TEMATICI. Sabrina Speciale - Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca Risultati del percorso di ascolto del partenariato I FOCUS GROUP TEMATICI Sabrina Speciale - Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca Il processo di programmazione a che punto siamo PARTENARIATO Strategia

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Misura 4 - Investimenti materiali (art. 17) La misura punta al miglioramento delle prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole e delle imprese rurali Finalità: rendere più efficiente il

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

Interventi. Strategie. siamo qui. Fabbisogni. Punti forza/debolezza/opportunità/minacce. Contesto generale

Interventi. Strategie. siamo qui. Fabbisogni. Punti forza/debolezza/opportunità/minacce. Contesto generale Il percorso logico Interventi Strategie siamo qui Fabbisogni Punti forza/debolezza/opportunità/minacce Contesto generale Analisi di contesto Indicatori di contesto (individuati dall UE obbligatori) Valutazione

Dettagli

Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia

Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia I sostegni alle imprese agricole per la competitività e la diversificazione dei redditi Zola Predosa 29 ottobre 2011 Zola fa agricoltura

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi

La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi discussione di Scenari economici n. 20 La partenza ritardata e lenta I fondi europei leva per uscire dalla crisi Alessandra Staderini Servizio Struttura economica, Banca d Italia Roma, 26 giugno 2014 Confindustria,

Dettagli

QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA

QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA CONTRATTO DI PAESAGGIO FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA DI SVILUPPO TERRITORIALE E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA DEI TERRITORI MONTANI DI COMUNANZA

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013

Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013 Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013 BREVE INTRODUZIONE AL SERVIZIO (a cura di Roberto D Auria

Dettagli

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014 Attività di preparazione Ottobre 2010: La Commissione licenzia il Documento Europa 2020: per una crescita intelligente,

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

Lo Sviluppo Rurale in Abruzzo nel 2014-2020

Lo Sviluppo Rurale in Abruzzo nel 2014-2020 Incontro con il Partenariato Lo Sviluppo Rurale in Abruzzo nel 2014-2020 Dall analisi alla costruzione della strategia Emanuele Blasi e Barbara Pancino Università degli Studi della Tuscia Viterbo Venerdì

Dettagli

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 1. Denominazione della Misura: Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

PIANO D AZIONE ENEPOLIS CONCLUSIONI

PIANO D AZIONE ENEPOLIS CONCLUSIONI PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice CONCLUSIONI Le attività iniziali del progetto sono state realizzate in un arco di tempo di

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

SEZIONE 1 Introduzione

SEZIONE 1 Introduzione REGIONE ABRUZZO GIUNTA REGIONALE QUADRO SINTETICO DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 2014 2020 Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie,

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo di

Dettagli

Le Misure del PSR proposte per la Montagna e le Foreste in attuazione del Documento Strategico Unitario (DSU) 2014 20 della Regione Piemonte

Le Misure del PSR proposte per la Montagna e le Foreste in attuazione del Documento Strategico Unitario (DSU) 2014 20 della Regione Piemonte Le Misure del PSR proposte per la Montagna e le Foreste in attuazione del Documento Strategico Unitario (DSU) 2014 20 della Regione Piemonte Assessorato allo Sviluppo della Montagna e alle Foreste Incontro

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

MISURA 311. 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento

MISURA 311. 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento 1. Titolo della misura Diversificazione in attività non agricole. 2. Articoli di riferimento MISURA 311 Titolo IV, Capo 1, sezione 3, Articolo 52 lettera a) punto i e sottosezione 1, Articolo 53 del Regolamento

Dettagli

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Reg. (CE) 1698/2005 Regione Toscana Bando Misura 121 Ammodernamento aziende agricole All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni

Dettagli

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo Capitolo XVII La gestione del processo innovativo Il ruolo dell innovazione nell economia dell immateriale L innovazione ha assunto un ruolo particolarmente significativo come variabile esplicativa della

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 Utilizzo di servizi di Riferimenti normativi Codice di Misura Articoli 20 (a) (iv) e 24 del Reg. (CE) N 1698/2005 Articolo 15 e punto 5.3.1.1.4. dell Allegato II del Reg. (CE) 1974/06 1.1.4.

Dettagli

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza

5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza 5.3.1.1.4 MISURA 114 - Utilizzo di servizi di consulenza Riferimenti normativi Articolo 20 lettera a) punto iv) ed articolo 24 Regolamento (CE) n. 1698/05. Articolo 15 del Regolamento (CE) n. 1974/2006

Dettagli

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA

RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA RAPPORTO SULL ANNATA AGRARIA DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ANNO 2005 A cura del prof. Roberto Fanfani Rapporto sull annata agraria della provincia di Bologna Anno 2005 INDICE PREFAZIONE Pag 5 CAPITOLO I:

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014 RICONOSCIMENTO E COSTITUZIONE DEI DISTRETTI RURALI, DEI DISTRETTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ E DEI DISTRETTI DI FILIERA IL CONSIGLIO REGIONALE Ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

FEASR SVILUPPO RURALE 2014-2020. dott. agr. Filippo Sbuelz Venerdì 3.10.2014 Sede EnAIP Gorizia Via del Boschetto, 37

FEASR SVILUPPO RURALE 2014-2020. dott. agr. Filippo Sbuelz Venerdì 3.10.2014 Sede EnAIP Gorizia Via del Boschetto, 37 FEASR SVILUPPO RURALE 2014-2020 dott. agr. Filippo Sbuelz Venerdì 3.10.2014 Sede EnAIP Gorizia Via del Boschetto, 37 1) DOTAZIONE FINANZIARIA UE 95,3 MILIARDI EURO Italia 10,4 MILIARDI EURO + cofinanziamento

Dettagli

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Misura 6 - Sviluppo agricolo e aziendale (art. 19) La misura punta alla creazione e sviluppo di una nuova attività economica nelle aree

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione ENERGIA Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell energia; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA ALLEGATO 4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA I dati sui quali si basa la presente elaborazione statistica fanno riferimento al numero di partecipazioni

Dettagli

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave:

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave: 4 5 scheda SEZIONE C: SCHEDA La strategia di sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia 2014-2020 in breve La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Bioeccellenze dei Parchi Italiani LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Il Progetto Le Filiere Biologiche Virtuose dei Parchi Italiani /1 Le aree protette

Dettagli

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte Il sistema di Consulenza aziendale per la PAC e lo Sviluppo rurale Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte 22 giugno 2005 Corte Benedettina, Legnaro PD W. Signora - Direzione

Dettagli

IL COSTO DELLA GESTIONE ASSOCIATA Un analisi dell efficienza del sistema Comuni+Unione

IL COSTO DELLA GESTIONE ASSOCIATA Un analisi dell efficienza del sistema Comuni+Unione IL COSTO DELLA GESTIONE ASSOCIATA Un analisi dell efficienza del sistema Comuni+Unione ( a cura di Nara Berti) Le presenti note hanno lo scopo di verificare l efficienza dei servizi associati rispetto

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Newsletter n.2. La politica di sviluppo rurale e la filiera corta

Newsletter n.2. La politica di sviluppo rurale e la filiera corta Newsletter n.2 La politica di sviluppo rurale e la filiera corta Presentazione In questa seconda newsletter che accompagna il percorso formativo della nostra Comunità montana sulle opportunità offerte

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti

Dettagli

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020

Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Obiettivi della Misura 124 (1) La Misura ha sostenuto progetti di cooperazione per lo sviluppo e la sperimentazione

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, recante disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, pubblicato nella

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB

COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L Espresso: approvati i risultati consolidati del primo

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011

PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 PON FESR AMBIENTI PER L APPRENDIMENTO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE - ANNO 2011 L avanzamento del PON FESR nel 2011 in sintesi L attuazione del PON FESR mantiene e rafforza gli elementi

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 Con riferimento agli strumenti di ingegneria finanziaria attivati dall OI MiSE-DGIAI nell ambito competitività del

Dettagli

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: attuazione. Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: attuazione. Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: le opportunità e lo stato di attuazione Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale 1 Le risorse Toscana: 962 milioni risorse

Dettagli

Quale futuro per le PMI di Spedizioni Internazionali del Lazio

Quale futuro per le PMI di Spedizioni Internazionali del Lazio CENTRO STUDI Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni Progetto Confetra Lazio: Quale futuro per le PMI di Spedizioni Internazionali del Lazio Roma, maggio 2011 PROGETTO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

6 Bollettino PSR 2014-2020 Pag. 1

6 Bollettino PSR 2014-2020 Pag. 1 6 Bollettino PSR 2014-2020 Pag. 1 6. Sviluppo delle imprese agricole e delle imprese SOTTOMISURA 6.1. SOSTEGNO ALL AVVIAMENTO DI IMPRESE PER I GIOVANI AGRICOLTORI Operazione 6.1.a - Incentivi per la costituzione

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave:

La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole chiave: 2 3 scheda SEZIONE C: SCHEDA La strategia di sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia 2014-2020 in breve La politica regionale di sviluppo rurale per il periodo 2014-2020 sarà improntata a quattro parole

Dettagli

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA.

MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 05-05-2004 REGIONE LOMBARDIA MISURE DI SOSTEGNO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA N. 19 del 7 maggio 2004 SUPPLEMENTO

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

2 & 3 ZONA RURALE TUTELATA E TURISMO SOSTENIBILE:

2 & 3 ZONA RURALE TUTELATA E TURISMO SOSTENIBILE: UTILIZZO della MISURA 323 del PSR Sottomisura B Azione 2 & 3 ZONA RURALE TUTELATA E TURISMO SOSTENIBILE: valorizzazione e recupero del patrimonio testimonianza dell economia rurale E Azione 4 Il Piano

Dettagli

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Dott.ssa Letizia Donati donati@eurosportello.eu Eurosportello Confesercenti 9 ottobre 2015 I Fondi Strutturali per la Cultura e Turismo

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012

RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 Dicembre 2012 RAPPORTO INDIVIDUALE SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE PER L ANNUALITÀ 2012 ENTE PARCO NAZIONALE DELL APPENNINO TOSCO EMILIANO Il Rapporto individuale sull avvio del ciclo

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO GIOVANI AGRICOLTORI. PIANO AZIENDALE di

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO GIOVANI AGRICOLTORI. PIANO AZIENDALE di Allegato parte integrante Piano Aziendale Operazione 6.1.1 "Insediamento Giovani Agricoltori" PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 MISURA 6 Operazione 6.1.1 INSEDIAMENTO

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA

CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA CONAI: BILANCIO DI DIECI ANNI DI ATTIVITA A distanza di 10 anni dall inizio della sua attività è possibile fare un primo bilancio dei risultati dell impegno che il sistema delle imprese, rappresentato

Dettagli

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180

Costi unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180 SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema

Dettagli

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Seminario informativo METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Settore Politiche orizzontali di sostegno alle imprese Via Luca Giordano, 13 50132 Firenze Gli strumenti di accesso

Dettagli

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020

Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Export agroalimentare: obiettivo 50 miliardi nel 2020 Sono passati due anni da quando il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il 9 aprile 2014, in occasione del Vinitaly, ha indicato, per il 2020, l

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli