Le strategie per una mitigazione sostenibile del rischio. Scira Menoni- Politecnico di Milano
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- Mario Quarta
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1 Le strategie per una mitigazione sostenibile del rischio Scira Menoni- Politecnico di Milano
2 Punti da discutere: Partiamo da una storia (vera) e arriviamo ad indicare alcuni dilemmi della pianificazione Allarghiamo lo sguardo ad altre storie (estere) Le strategie per una mitigazione sostenibile del rischio Un paio di proposte a partire dal progetto Armonia e da un progetto finanziato dalla Regione Lombardia alcuni anni fa Discussione di alcuni punti critici e prospettive per il futuro Scira Menoni- Politecnico di Milano
3 Una storia: nel febbraio 2011sono stata invitata da due rappresentanti di un associazione civica nata dopo l alluvione del 2010 a un incontro presso un comune X
4 Stakeholders : - Sindaco, attento alla tematica, apparentemente disposto a rivedere alcune parti del PAT; - Assessore all Urbanistica, propenso a chiedere agli esperti misure di mitigazione edilizia del rischio; - Tecnico comunale, responsabile dell ufficio tecnico che proprio non ne voleva sapere
5 Alla fine: poche settimane prima delle elezioni il PAT viene approvato in Consiglio Comunale, senza tenere conto di alcune osservazioni, anche di Italia Nostra
6 Alla fine: poche settimane prima delle elezioni il PAT viene approvato in Consiglio Comunale, senza tenere conto di alcune osservazioni, anche di Italia Nostra
7 Alla fine: nelle maglie di un piano che apparentemente recepisce le indicazioni della relazione idraulica e geologica in realtà si annidano nuove edificazioni, nuovi errori urbanistici.
8 Criticità nelle scelte di piano apparentemente compatibili: un caso da un comune lungo l Oglio sublacuale (progetto Irer, Irpi di Torino)
9 Relazione geologica e PRG: alcuni contenziosi Ricorso di privato contro la decisione della Regione che in sede di iter di approvazione della variante al PRG di un comune ne aveva stralciato gli ambiti prospicienti al fiume Oglio e che erano stati destinati a edilizia di completamento. «La motivazione [dello stralcio] è del tutto falsa, come risulta dalla perizia geologica e idraulica corredata da carta morfologica e rilievo planialtimetrico dalla quale risulta come l area sia posta ad una quota superiore a qualsiasi ipotizzabile piena del fiume, essendo posta ad una quota superiore dell ospedale e non è stata esondata dall eccezionale piena del 1997»
10 Regione Lombardia è stata citata da due privati il cui insediamento artigianale già condonato ed incluso in una variante al PRG era stato stralciato in sede di approvazione regionale «Il rilievo regionale non si fonda su un autonoma attività istruttoria di indagine geologica, ma si basa esclusivamente sulle risultanze della Relazione Geologica allegata al PRG redatta dal geologo secondo la zonizzazione geologica elaborata da quest ultimo, le aree in questione risultano classificate entro la zona 7 del gruppo IV, ove non viene affatto esclusa la possibilità di edificare, a condizione che vengano rispettate alcune prescrizioni volte a consentire l accertamento, caso per caso, delle condizioni di sicurezza del singolo intervento edilizio. Vi sono soglie critiche di problematicità idrogeologica oltre le quali sarebbe imprudente avventurarsi mediante iniziative edificatorie. Al di sotto, se ad ogni livello di criticità si accompagnasse l inedificabilità degli stessi, lo sviluppo edilizio nelle valli alpine sarebbe del tutto precluso».
11 Ricorso per un espansione industriale negata in un comune della Valtellina: «[che già il comune aveva richiesto in sede di controdeduzione il ripristino dell originaria destinazione del PRG adottato, soffermandosi particolarmente:] a. sulle aree D2 (zone industriali e artigianali di espansione a sud della ferrovia «in quanto già in avanzata fase di attuazione con PIP regolarmente approvato» b. sulle limitrofe aree D1 (esistenti) essendo queste ultime «in rilevato rispetto agli argini dell'adda, già densamente edificate» e non avendo esse «subito inconvenienti di rilievo in occasione dell alluvione del 1987».
12 Sono risultati molto simili a quelli evidenziati da Scolobig e de Marchi in un loro recente contributo nell ambito del progetto Floodsite in P. Samuels, S. Huntington, W. Allsop and J. Harrop (eds.) Flood Risk Management: Research and Practice, CRC Press, Taylor and Francis Group, London (2009) Dilemmas in land use planning in flood prone areas Dilemmi: difficoltà di sostenere i vincoli allo sviluppo urbano in presenza di opere di difesa dal costo elevato per la comunità; scarsa percezione del rischio che non fa propendere per misure di mitigazione adeguate alle condizioni di pericolo; il dilemma di responsabilità laddove si crea un circolo vizioso nel quale la migliorata capacità di risposta e di prevenzione delle amministrazioni incoraggia la passività e la deresponsabilizzazione della cittadinanza; il dilemma della comunicazione, per il quale la redazione di carte di rischio, imposte ad esempio dalla Direttiva Alluvioni del 2007 può avere come effetto collaterale la perdita di valore dei beni immobili già esistenti
13 Huber, the Bhopalization of the US tort law, in Issues in Science and Technology, vol. II, n.1, National Academy of Sciences, Rischi privati: (guidare, fumare, etc.): * Controllo individuale * libera assunzione del rischio * Chiaramente individuabile un responsabile in caso di danno * Tribunali capaci di dirimere controversie Rischi collettivi: (terremoti, frane, incidenti industriali etc.): * Molti soggetti implicati * Rischio poco conosciuto o non assunto consapevolmente * Responsabilità molteplici e intricate * Giudici e avvocati alle prese con complesse perizie tecniche
14 Salter L. et al., Mandated science. Science and scientists in the making of standards. Kluwer Academic Publishers, Dordrecht-Boston-London, Scienziati e tecnici in un arena poco familiare * Necessità di spiegare in termini corretti ma senza gergo contenuti complessi * Capacità di esplicitare e riconoscere l incertezza * Capacità di relazionarsi con i non tecnici, senza svilire i contenuti tecnici e senza concedere alle esigenze di immagine (recenti esperienze nel Friulano Pordenone in particolare)
15 Indifferenza al rischio del principio della comunità sostenibile : il London Gateway Project
16 La comunicazione non sono solo parole (Bruna De Marchi): la ricostruzione del Centro Congressi di Dresda dopo l alluvione del 2002.è un esempio
17 La pianificazione del territorio avrebbe potuto (e potrebbe tuttora) fornire un contributo essenziale nella prevenzione dei rischi naturali Unesco 1977: nothing has been done to discourage extensive tourist development close to the shore...use of shoreline sites in on the increase in the Fiji, putting investemnts, visitors and Fijian people all at peril from rare but quite possible events
18 STRUCTURAL NON STRUCTURAL long term mitigation measures decreasing HAZARDS reducing EXPOSURE - understimation of flood levels in - difficulties in different events (excluded possibility evacuating people in of overcoming "historic" temporary settlements catastrophies at a large distance from their original homes reducing VULNERABILITY physical social and economic built environment natural environment - specific requirements to control - improve citizens involvement in risk - need for stronger - monocultural buikldings vulnerability to management: - ccepting building and land floodplain regulation and agricoltural practices various types of hazards (particularly seismic, but also avalanches and landlsides) use restrictions; - environmental maintenance activities (forests, rivers) building permits control should be avoided in areas prone to flooding and firest fires - in accepting for example building restrictions; - in "environment maintenance" activities (rivers, forests) - plans should include feedback analysis and procedures to up date the plan according to lessons learnt - plans are often too generic short term mitigation measures - poor monitoring systems (particularly floods) in Eastern countries and Greece - ICT should be more carefully and extensively used to deal with the emergency - need of local forecasts for some hazards (fires, floods, landslides) - need of local forecasts for some hazards (fires, floods, landslides) - plans should consider the possibility of multi-site events that will put a dignificant pressure on civil protection - plans should be based on accurate scenarios - improve planning for crisis, including the need to plan for long emergencies - need to be prepared not only in traditionally "hot" periods regarding given risks (fires) - improve relationship with the media to be able disseminate messages during emergencies and guaranteeing "correct" information to the public - creating better coordination among civil protection forces - creating better coordination with critical infrastructures providers - business continuity plans also for the public sector - improving people's preparedness to face emergencies - need to provide stronger role to the EU Civil Protection
19 Stato dell arte in Europa Commune de Veurey-Voroize PLAN DE PREVENTION DES RISQUES NATURELS PREVISIBLES ZONAGE REGLEMENTAIRE DU RISQUE hors débordement de l'isère (sur fond topographique) Niveau de contraintes* : Zones d'interdictions Zone de projet possible sous maîtrise collective Zones de contraintes faibles Zones sans contraintes spécifiques Nature du risque* : Mappatura degli hazard a supporto della pianificazione territoriale I, i2, i3 : crues des fleuves et des rivières M : marécages I', i' : inondation de plaine en pied de versant T : crues des torrents et des rivières torrentielles V, v : ruissellement sur versant G, g1, g2 : glissement de terrain P, p : chutes de pierres f : suffosion, voir encart au 1/25 000è Chaque zone est référencée par deux indices alphabétiques au moins : * le premier correspond au niveau de contraintes à appliquer ** le second à la nature du risque (caractère en minuscule pour les zones de faibles contraintes, caractère en majuscule pour les autres cas)... Limite communale Limite du zonage réglementaire présenté sur fond cadastral au 1/5000 Réalisation : Alp'Géorisques Etabli le : 25 mars 1999 Modifiée le : juillet 2000 Echelle : 1/ Edition : Alp'Géorisques (RTM et SEER) Pianificazione in aree pericolose 1. Settoriale 2. Considera prioritariamente il modo migliore di analizzare il fenomeno anziché le esigenze dell utente finale (scale) 3. Non si considera la vulnerabilità 4. Non si considerano eventi concatenati (multihazard) 1. Settoriale 2. Non inclusa nella pianificazione ordinaria ma solo in piani speciali a valle di disastri 3. Nessuna menzione della vulnerabilità 4. Scarsa considerazione del multirischio
20 Proposta del progetto Armonia Aiutare i pianificatori a: Valutare la compatibilità delle scelte di piano rispetto agli hazard e ai rischi esitenti; Linee guida per i pianificatori per decidere modi, intensità e frequenze d uso in aree soggette a rischi naturali (e na-tech) Hazard Map (Landslides)
21 Che cosa fanno i pianificatori nelle diverse realtà territoriali? rurale in urbano (sviluppo) Transformano gli usi del suolo urbano a urbano (restauro, recupero) urbano a rurale rurale a rurale Mantenimento usi Attuali urbano a urbano
22 Pianificazione nelle aree pericolose Dove : hazards, esposizione e vulnerabilità sono elevati Come? Depende dalla valutazione del rischio a supporto del piano Densità e concentrazione di: hazards, esposizione e vulnerabilità Usi del suolo: come influenzano gli hazard, la vulenrabilità e l esposizione (compreso il tipo di popolazione)
23 Proposta del progetto Armonia Aiutare i pianificatori del territorio a: Valutare la compatibiltià degli usi del suolo con gli hazard esistenti; Fornire linee guida per decidere modi, intensità e frequenza degli usi in aree soggette ad hazard naturali Hazard Map (Landslides)
24 Proposta di Armonia Proposal: struttura del DSS Base base knowlege, conoscitiva, continuous processo valutativo assessment regional Piani locali or e local regionali plan naturale/ natural/ rurale physical Vulnerabilità - vulnerability fisica different Diversi tipi di agricoltural types colture of - uses Diversi different usi del soil suolo types of use s svulnerabilità - economic ocap sistemica coping - cacit Attività economic - iy: economiche Età activities age - opopolazio Trend classe trend of - ne demografico Recente sabandonment recent disaster esperienza experience di disastri Conservazione land use uso preservation suolo land Usi del uses suolo - seismic sismico - type Tipo of di hazard floods alluvioni - (Se) volcanic vulcanico - valangh avalanch (Flo) (VO) es (A) H.inte intens nsità ity H.freq uency uenza risk Valutazione assessment del (expected rishio physical Fisici (danni damage: attesi): - landslid fra - forest Incen ne( (L) fires di L) (F) (F) matrixes matrici curve di fragility fragilità curves Tabella multirisk di valutazione multirisk: synthesis table: H, Vexp, R, CC, Na fut ure uro as Come determin definito nel? the ed plan pian o compatibility Tabella e carta table delle and compatibilità map criteria Criteri basati based su on H,V,R, CC VS H. locati posizio on ne - t e c h Cate Chai - N na Na a Na land Trasformazio use transformation ne usi urbaniz zato ba n physical Vulnerabilità - vulnerability fisica urban Ambito - industrial/ Edifici fabric urbano commercial - network Infrastrutture buildings commerciali/industri - strategic Edifici infrastructures alia rete equipments strategici urban Vulnerabilità coping - capacity sistemica economic Attività - activities economiche network Infrastrutture - strategic Edifici infrastructures a rete social Vulnerabilità equipments strategici coping - capcity: sistemica: age Classi di età - classe popolazione handic Portatori di sapped handicap : Incre au ases me Haz nta ard? Incre au ases me Vulnera bility? nta bilità? reduces Aumen coping capa ta Vuln. la city? sistemica? land Uso use accep suolo accett table abile mitigation Misure di measures reduce mitigazione Per ridurre to gli Hazard(s) hazard mitigation Misure di measures reduce mitigazione ridurre la to per Vulnerability Exp vulnerabilità l esposi e and osur zione e mitigation Misure di measures increase mitigazione ridurre la coping vuln. to per capacity sistemica land Uso del use accep suolo inaccet not table tabile
25 Proposta di Armonia: struttura del DSS
26 Natural Hazard Scale of parameters Regional strategic Local general Local detailed Flood hazard to building Flood depth (m)* Flood depth (m)* Flood depth (m)* Flood hazard to building annual probability or return period annual probability or return period annual probability or return period Flood hazard to people HR = d x (v + 0.5) Where: HR is the flood hazard rating; d is the depth of flooding in metres (m); v is the velocity of floodwaters in metres per second (m/s). HR = d x (v + 0.5) Where: HR is the flood hazard rating; d is the depth of flooding in metres (m); v is the velocity of floodwaters in metres per second (m/s). Forest Fire Predicted Fire-line Intensity(**) (kw/m) Predicted Fire-line Intensity(**) (kw/m) Predicted Fire-line Intensity(**) (kw/m) Approximate Flame Length (m) Approximate Flame Length (m) Approximate Flame Length (m) Volcanic eruptions Intensity= log 10 (mass eruption rate, kg/s) + 3 Intensity= log 10 (mass eruption rate, kg/s) + 3 Intensity= log 10 (mass eruption rate, kg/s) + 3 Magnitude= log 10 (erupted mass, kg) 7 Magnitude= log 10 (erupted mass, kg) 7 Magnitude= log 10 (erupted mass, kg) 7 Seismic Peak ground horizontal Acceleration (%g) Peak ground horizontal Acceleration (%g) Peak ground horizontal Acceleration (%g) EMS 98 EMS 98 Amplification factor of Peak ground Acceleration (%g) Amplification factor of Peak ground Acceleration (%g) fast and slow movements percentage of landslide surface (m 2, Km 2, ) Vs stable surface; Rockfall kinetic energy (kj) kinetic energy (kj) Landslide mean annual velocity of landslide (i.e. cm/year) mean annual velocity of landslide (i.e. cm/year) Debris flow Thickness of deposit front (m) and velocity (m/s) Thickness of deposit front (m) and velocity (m/s) Static flooding flow depth (m) flow depth (m) Dynamic flooding type Bank of erosion hazard - seismic (Se) - floods (Flo) - landslides (L) Snow avalanche - volcanic (VO) - avalanches (A) -forest fires (F) specific discharge (m 3 /s/m) extent of lateral erosion (m) avalanche pressure extended on an obstacle (kn/m 2 ) specific discharge (m 3 /s/m) extent of lateral erosion (m) avalanche pressure extended on an obstacle (kn/m 2 )
27 Proposta di Armonia : struttura del DSS
28 Proposta di Armonia : struttura del DSS
29 Caso studio nel bacino dell Arno 21 comuni province: Florence, Arezzo, Prato Arno River Basin abitanti (ISTAT 2001)
30 Mappe di Hazard, esposizione e vulnerabilità Hazard Map (Seismic and Floods) Vulnerabilty map (Building vulnerability to floods)
31 Valutazione della compatibilità degli usi del suolo: tavola di sintesi
32 Valutazione della compatibilità degli usi del suolo: tavola di sintesi
33 Elementi di cui occorre tenere conto in un programma di delocalizzazione Aspetti di accettabilità sociale Aspetti urbanistico-territoriali : - aree abbandonate - Aree di reinsediamento Aspetti economici: - rendimento operazione (C/B) - vincolo dipendenza dal territorio
34 Ricostruzione su altro sito in seguito a totale distruzione Due casi italiani: S. Antonio Morignone; Emilia Romagna Spostamento strutture anziché riparazione in seguito ad eventi (esempio alluvionali)
35 Rilocalizzazione: misura che agisce sull esposizione Criteri per la decisione: 1. Possibilità di rilocalizzare 2. Necessità per l ente pubblico 3. Criteri per valutare singoli progetti Più semplice forse delocalizzare Case nuove; Case sparse Case minacciate da più fenomeni
36 Possibilità successo opzione Probabilità delocalizzazione successo opzione delocalizzazione Auspicabilità opzione delocalizzazione Presentazione progetti e loro valutazione
37 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Numero di comuni con più di 2, 3 e 4 fenomeni insistenti sull'urbanizzato Distribuzione provinciale dei 78 comuni con più di 4 fenomeni sul proprio urbanizzato numero comuni BG BS LC SO VA province
38
39 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Comuni con oltre 40% sup. residenziale esposta a max grado criticità LANZADA 15% VALNEGRA 15% APRICA 16% BRAONE 29% VALNEGRA BRAONE NIARDO APRICA LANZADA NIARDO 25%
40 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Comuni con oltre 40% sup. residenziale esposta a max grado criticità LANZADA 15% VALNEGRA 15% APRICA 16% BRAONE 29% VALNEGRA Comuni con più del 40% superficie residenziale BRAONE espsota NIARDO a fenomeni max grado di criticità APRICA LANZADA NIARDO 25% mq , , , , , , ,00 0,00 VALNEGRA comuni BRAONE NIARDO APRICA LANZADA S1
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42 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Distribuzione provinciale comuni con meno 1% e meno mq residenziali esposti a fenomeni di max. criticità SO 10% VA 7% BG 17% PV 11% BS 17% MN 5% MI 6% LO 3% LC 8% CR 5% CO 11%
43 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Distribuzione provinciale comuni con meno 1% e meno mq residenziali esposti a fenomeni di max. criticità SO 10% VA 7% BG 17% PV 11% BS 17% MN 5% Distribuzione superificie residenziale totale esposta a fenomeni max criticità MI 6% LO 3% LC 8% CR 5% CO 11% , , ,00 mq 60000, , ,00 0,00 BG BS CO CR LC LO MI MN province PV SO VA S1
44 Spesa con contributo Emilia Romagna per delocalizzare le aree costituenti -1% e mq residenziale esposto max grado criticità Euro TOT: Euro BG BS CO CR LC LO MI MN PV SO VA province Spesa per delocalizzare nei 5 comuni con più del 40% superficie residenziale esposta a fenomeni di max criticità Euro VALNEGRA BRAONE NIARDO APRICA LANZADA Tot: Euro comuni
45 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale 648 Meuro Contributo I casa E-R 5 comuni >> 40% sup resid esposta 500 Meuro Contributo metà I casa e metà II E-R 1300 Meuro Contributo Malpensa 288 comuni < 1% sup resid esposta e < mq MEuro Contributo 1 casa E-R
46 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala regionale Campeggi in zone ad elevata criticità PROVINCIA COMUNE fenomeno campeggi (mq) Varese GOLASECCA esondazione TR ,70 Varese SESTO CALENDE esondazione TR ,38 Varese MACCAGNO conoide alto grado 14781,37 Varese VALGANNA conoide alto grado 49998,74 Sondrio CAMPODOLCINO conoide alto grado 1.246,06 Pavia Pieve Porto Morone esondazione TR ,75 Pavia Vigevano esondazione TR 20 33,46 Milano CASSANO D'ADDA esondazione TR ,95 Lodi MONTANASO LOMBARDO esondazione TR ,28 Lecco DERVIO conoide alto grado 1.112,27 Como Castiglione d`intelvi esondazione TR ,94 Como Mezzegra dissesti lineari alta att. 213,53 Como Tremezzo dissesti lineari alta att ,88 Bergamo BRANZI conoide alto grado 162,07 Bergamo ISOLA DI FONDRA conoide alto grado ,52 Bergamo PIAZZATORRE conoide alto grado 4.895,01 Bergamo PREDORE conoide alto grado ,04 Bergamo SARNICO conoide alto grado 6.199,39 Bergamo VALBONDIONE conoide alto grado 9.652,29 Bergamo AVERARA valanghe medio grado 2498,97 Brescia LOZIO valanghe medio grado 545,13
47 Primi risultati dell applicazione dei criteri agli indicatori delle matrici alla scala locale I. Valutazione dell'auspicabilità della delocalizzazione in alcuni casi selezionati Casi Indicatori frequenza severità eventi occupazione fonti aggravio confronto interventi rapporto costi- TR <=50 anni per alta severità attesa edifici rischio altri interventi non risolutivi benefici eventi bassa severità prima casa presenza industrie ad C>>B alto rischio esposte Chiesa 30 anni prima area distruttivo seconde case no dispositivi paravalanghe C paravalanghe > di Valmalenco 300 anni corona C delocalizzazione (sotto ipotesi auspicabile aupicabile non auspicabile non auspicabile auspicabile considerate) II. Valutazione della probabilità di successo dell'opzione delocalizzazione in alcuni casi Ca Indicato si ri Chiesa di Valmalenco disponibilità aree adeguate per tipo destinazione disponi bili possib ile numero enti da coinvolgere Comune, privati, Regione possib ile II. Valutazione dell'indice di dipendenza dal territorio della funzione residenziale tipologia abitato fa parte di compa aggregato tto mediamente possibile Età abitato rece nte possib ile indice dipendenza funzione residenziale m ed io mediamente possibile Casi Indicatori titolo edificio uso edificio servizi presenti nucleo famigliare età residenti vincolo maggiore: privato vincolo maggiore: produttivo vincolo maggiore: vincolo maggiore: vincolo maggiore: e misto presenti nucleo famigliare anziani Chiesa di Valmalenco privato residenziale non presenti nucleo famigliare famiglie giovani vincolo elevato vincolo basso vincolo basso vincolo elevato vincolo basso
48 Un esempio sperimentale di applicazione della metodologia C/B generale caso studio Chiesa generale caso studio Chiesa Costi studio fattibilità Costi amministrativi Costi di progettazione/perizie Costi acquisizione immobili Costi demolizione Costi rinaturalizzazione Cstu Cprog Cacq Cdem Crin valutabili valutabili valutabili valutabili valutabili valutabili riferimento: caso Emilano riferimento: caso Malpensa riferimento: caso Emilano (costi mercato) caso Emiliano (costi sovvenzionata) 7,816 MEuro 20Euro/mq 800 Euro/mq seconde case 100 Euro/mq 1100 Euro/mq prime case Euro per 8 case 1,280 MEuro per 8 case Euro per 8 case Euro 26 case MEuro per 26 case Euro per 26 case (ipotesi singola casa 200mq) Benefici ambientali Riduzione costi Riduzione costi mitigazione Riduzione costi Riduzione costi Riduzione costi legati Bamb protezione civile rischio ricostruzione sistemici al disagio sociale emergenza Bamb Rcv Rcmit Rcric Rdsis Rdis difficili da monetizzare valutabili valutabili valutabili valutabili difficili da monetizzare dipendono da TR evento assunti dipendono da TR evento assunti necessarie ulteriori indagini e ricerche 8,478 Meuro Costo intervento paravalanghe TR 30 anni per le 8 case in 50 anni, si ipotizza danno del 60% 1,778 M Euro per TR 30 anni Euro 2,500 M Euro per TR 300 anni 3,432 M Euro per 26 case
49 Punto/aspetto critico: Nelle analisi costibenefici si può dire tutto e il contrario di tutto. Tutto dipende da: Tasso di sconto sui danni futuri (ma incertezza?) Che cosa viene valutato come danno atteso e che cosa come beneficio Chi effettua la valutazione
50 Questioni cruciali nella gestione delle incertezze nella scienza a supporto di decisioni politiche e..urbanistiche e di pianificazione territoriale 1. Probabilmente dobbiamo usare I modelli in senso esplorativo anziché consolidativo per sviluppare futuri scenari di danno (Pielke, 2003) 2. Qual è il rapporto tra sviluppo sostenibile del territorio e misure di prevenzione non strutturali? 3. Qual è il grado di affidabilità degli scenari di danno a supporto della pianificazione del territorio? Occorrono migliori metodi di valutazione del danno e della vulnerabilità
51 Un lavoro che attualmente stiamo conducendo al Politecnico di Milano, alla ricerca di modelli (e dati sul territorio italiano!!!) per la costruzione di scenari più attendibili, con colleghi che colgo l occasione di citare e ringraziare per il loro fondamentale apporto a questa presentazione come concetti, eperimenti, idee: prof. Francesco Ballio, Ing. Daniela Molinari, Dott.ssa Lucia Legnani 1.2 STANDARD METHOD 1.0 Damage[ -] Water depth [m] low rise interm ediate high rise um bria_data 0.75 FLEMO ps 0.60 Damage[ -] Water depth [m] one fam ily m ultifamily detached um bria data
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