La gestione del rischio clinico in ambiente sanitario: linee di indirizzo della Regione Toscana
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1 La gestione del rischio clinico in ambiente sanitario: linee di indirizzo della Regione Toscana Alba, Maggio 2006 Ing. Marco Masi Regione Toscana Direzione Generale del Diritto alla Salute Coordinamento delle Regioni e Province Autonome
2 Il punto di partenza: epidemiologia degli eventi avversi Study Anno Numero di ricoveri Tasso eventi avversi (% ricoveri) Harvard Medical Practice Study Utah-Colorado Australian United Kingdom Denmark New Zealand France Canada (Vincent, 2005) * Danno causato ad un paziente dalla gestione sanitaria e non dipendente dalla sua malattia. Un evento avverso attribuibile ad un errore è "un evento avverso prevenibile". Gli eventi avversi dovuti a negligenza rappresentano un sottogruppo di eventi prevenibili che soddisfano i criteri legali usati nel determinare la negligenza (es. le cure prestate non rispettano gli standard assistenziali, diagnostici e terapeutici attesi da un medico qualificato a curare il paziente).
3 Il punto di partenza la salute è creata e vissuta dalle persone all interno degli ambienti organizzativi della vita quotidiana... La salute è creata prendendosi cura di se stessi e degli altri, essendo capaci di prendere decisioni e di avere il controllo sulle diverse circostanze... Carta di Ottawa
4 Il punto di partenza.. dal diritto alla Sanità al diritto alla Salute Un cambio di nome o una piccola rivoluzione? E in atto una trasformazione di cui forse non si sono ancora apprezzate le conseguenze. Per anni la condizione dell esser sani era contrapposta all essere infermi, cioè malati.. e le Istituzioni agivano di conseguenza. Oggi una serie di fattori sociali ed economici ha creato una dimensione nuova dell intero sistema scienza-salute. Quando si parla di Salute ci si riferisce sempre più spesso alla prevenzione e alla cultura dello stare bene.
5 Il punto di partenza: il nuovo sistema sanitario. DAL MODELLO BUROCRATICO AL MODELLO AZIENDALE Attenzione al rispetto della norma Attenzione alla soddisfazione del bisogno Organizzazione centrata sul sapere professionale (mansione) Organizzazione centrata sul processo Distribuzione egualitaria delle risorse Distribuzione delle risorse secondo i bisogni e le priorità
6 Il punto di partenza BIOLOGIA GENETICA SALUTE CONDIZIONE SOCIO-ECONOMICA SISTEMA SANITARIO (ACCESSO) COMPORTAMENTI (LIFE STYLES) ATTITUDINI CULTURA DIPENDENZE AMBIENTE (ECOSISTEMA INDOOR OUTDOOR)
7 Gli obiettivi Dare un assetto organizzativo alla gestione del rischio clinico Costruire un sistema informativo sui sinistri e di incident reporting Diffondere le buone pratiche in uso per la sicurezza del paziente Contenere i costi assicurativi Migliorare il clima lavorativo
8 I principi del modello della Regione Toscana Non delegare la gestione della sicurezza a strutture ad hoc Promuovere la cultura del segnalare e imparare dagli errori Condividere e diffondere le pratiche di lavoro sicure Supportare il cambiamento con iniziative di informazione e formazione in collaborazione con i clinical risk manager, i team GRC, i facilitatori Contributo di altre discipline (scienze della comunicazione, sociologia, disegno industriale, informatica, ingegneria della sicurezza ecc.)
9 Il rischio clinico in Toscana Il Servizio Sanitario Regionale spende circa 40 milioni di euro/anno per assicurare la responsabilità professionale degli operatori Alcune aziende hanno difficoltà a trovare una compagnia disposta ad assicurarli Molte buone pratiche di gestione del rischio sono adottate nelle strutture sanitarie Costituzione nel 2004 del Centro regionale per la Gestione del Rischio Clinico e la Sicurezza del Paziente
10 Il rischio clinico in Toscana Missione: Promuovere la cultura della comunicazione e gestione dei rischi, con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario nelle iniziative per la sicurezza del paziente: Uffici tecnici, RSPP e RLS, Medici competenti,dd.gg.,... Obiettivi: Medio termine: il sistema GRC in ogni azienda Breve termine: Campagne per la sicurezza del paziente
11 Il rischio clinico in Toscana Approccio interdisciplinare-sistemico Sanità pubblica Studi psico-sociali Ergonomia e Fattore Umano Design Scienze della Comunicazione
12 Il rischio clinico in Toscana ATTIVITA A BREVE TERMINE ATTIVITA A MEDIO TERMINE A. Analisi banche dati B. Creazione del network dei referenti per il clinical risk management. C. Training referenti del clinical risk management. D. Promozione e sviluppo dell audit clinico. E. Realizzazione di un Sito Web. F. Redazione di una newsletter sulle best practice G. Campagne di prevenzione su temi specifici per la sicurezza dei pazienti A. Nomina dei referenti aziendali per la gestione del rischio clinico. B. Iniziative di sensibilizzazione alla pratica dell audit per la gestione del rischio clinico. C. Corsi di formazione per delegati alla sicurezza-facilitatori. D. Realizzazione di un software per la gestione del rischio clinico. E. Formazione degli operatori sanitari. F. Realizzazione di una conferenza internazionale promossa dalla Regione Toscana a cadenza biennale.
13 Il rischio clinico in Toscana Ogni Azienda sanitaria è tenuta ad avere: Un Clinical Risk Manager Un gruppo aziendale GRC Un comitato per la sicurezza del paziente Un facilitatore per ogni struttura complessa
14 Il rischio clinico in Toscana In ogni area vasta è presente: Un coordinamento per la gestione rischio clinico e polizze assicurative Rappresentante Osservatori medico legali sul contenzioso Rappresentante Clinical Risk Manager Rappresentante IPASVI Rappresentante Federazione Ordine dei Medici Chirurghi
15 Le componenti del sistema Prevenzione dei rischi Ri-progettazione organizzativa Valutazione e feedback Analisi dei rischi Audit Review Indagini etnografiche Identificazione dei rischi Incident reporting Reclami e denunce Dati amministrativi Media e pubblico
16 Le campagne informative - la scheda terapeutica unica
17 Le campagne informative - il progetto FARMA-MEMO FARMA-MEMO
18 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata Progetto di ricerca: Sicurezza e manutenzione nelle strutture ospedaliere e sanitarie: definizione di strumenti operativi di gestione del rischio
19 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata L approccio muldisciplinare ed intersettoriale Le coordinate legislative di riferimento Il decreto legislativo 626/94 con il successivo provvedimento di integrazione e modifica il D.Lgs. 242/96, e le modalità di rilevazione del rischio in Ambito Sanitario: analisi e definizioni degli organigrammi delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie il ruolo delle figure coinvolte la valutazione dei rischi: modalità e strumenti il documento di valutazione dei rischi in ambito
20 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata L approccio muldisciplinare ed intersettoriale Le coordinate legislative di riferimento Il decreto legislativo 494/96 e il successivo provvedimento di integrazione e modifica il D.Lgs. 528/99 sulla sicurezza nei cantieri edili: il ruolo delle figure professionali coinvolte e gli strumenti della sicurezza il fascicolo degli interventi successivi sull opera: contenuti e criticità articolazione e contenuti; la fasi di analisi conoscitiva del progetto definitivo ed esecutivo inventario dei principali fattori di rischio per la sicurezza conseguenti all esecuzione di interventi manutentivi: il caso dell Edilizia Sanitaria
21 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata L approccio muldisciplinare ed intersettoriale Le coordinate legislative di riferimento La legge 109/94 sui Lavori pubblici, il Regolamento DPR 554/99 e la normativa di riferimento per il piano di manutenzione dell opera edilizia: il programma di manutenzione il manuale di manutenzione i manuali d uso e conduzione Le fasi di analisi conoscitiva del progetto definitivo ed esecutivo Le fasi di stesura del piano di manutenzione con i suoi strumenti operativi
22 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata ARTICOLAZIONE ARTICOLAZIONE del PIANO di MANUTENZIONE MANUALE D'USO PROGRAMMA DI MANUTENZIONE MANUALE DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI SOTTOPROGRAMMA INTERVENTI TUTTI GLI ELABORATI DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI, DOPO LA REALIZZAZIONE DELL'OPERA, A CONTROLLO E VERIFICA PER RISPONDERE A NUOVE ESIGENZE O CONDIZIONI EMERSE NEL CORSO DELL'ESECUZIONE DEI LAVORI
23 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata La definizione di strumenti operativi di gestione del rischio La sicurezza e la manutenzione in sanità L analisi degli indicatori di salute e danno nelle strutture sanitarie Individuazione del sistema di codifica per la scomposizione tecnologica dell organismo ospedaliero e la codifica delle unità funzionali Le attività manutentive programmate nella specificità dell edilizia sanitaria L integrazione degli strumenti di valutazione del rischio e di programmazione della manutenzione
24 La progettazione e gestione della manutenzione predittiva e programmata Un ipotesi di integrazione degli strumenti integrazione tra fascicolo dell opera e programma di manutenzione integrazione tra documento di valutazione del rischio e programma di manutenzione Le attività manutentive e le frequenze di intervento in ambito sanitario per articolazione dei sistemi funzionali e tecnologici L applicabilità differenziata per aree funzionali delle attività manutentive e delle frequenze di intervento
25 Le collaborazioni istituzionali: la conoscenza Gli indicatori di salute e di danno nel lavoro e le azioni correttive: Protocolli con INAIL e ISPESL i flussi informativi il progetto integrato ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO MINISTERO DELLA SANITA ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO
26 Le collaborazioni istituzionali: la conoscenza IL SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO
27 dalla gestione del rischio alla pratica di governo clinico Attivare le buone pratiche di gestione del rischio e diffonderle mediante i CRM Attivare la collaborazione con i medici legali (contenzioso, consenso informato, cartella clinica) Operare in sinergia operatori dell area amministrativa e tecnica per articolare le polizze in base ai rischi Non delegare la gestione del rischio a consulenti esterni Non favorire la blame culture o porre il focus esclusivamente sulla responsabilità individuale Non sovrapporre attività dovute (inchiesta interna) alla gestione del rischio
28 dalla gestione del rischio alla pratica di governo clinico I professionisti della sanità sentono il bisogno di cambiamento I pazienti chiedono sempre più qualità e sicurezza Stakeholders possono dare un contributo sostenendo e promuovendo le iniziative per la sicurezza del paziente La Gestione del Rischio Clinico è una responsabilità di tutti, quindi deve essere partecipativa per rinforzare la fiducia tra aziende, professionisti e pazienti
29 dalla gestione del rischio alla pratica di governo clinico We cannot change the human beings but we can change the conditions under they work (James Reason, 2003) GRAZIE PER L ATTENZIONE
705 57,65% 853 62,13% 331 27,06% 336 24,47% 187 15,29% 184 13,40%
I dati sui sinistri 2003 2004 2005 Totale aperto 705 57,65% 853 62,13% 1127 78,43% 2685 66,58% liquidato 331 27,06% 336 24,47% 206 14,34% 873 21,65% senza seguito 187 15,29% 184 13,40% 104 7,24% 475 11,78%
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