di Stefano Bertora - classe L1 - Tutor Vittorio Monauni a.a
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- Romolo Fusco
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1 INTRODUZIONE ESPERIENZA DIDATTICA DI BASE RELAZIONE FINALE di Stefano Bertora - classe L1 - Tutor Vittorio Monauni a.a Enucleare contenuti tempi e fasi del progetto che si va a presentare non sarà facile; tale progetto infatti non ha previsto un ben preciso e definito risultato finale, ma è stato pensato e configurato come un percorso, della durata di circa tre mesi, in cui testare come l utilizzo di alcune nuove tecnologie possa supportare e potenziare l azione didattica e gli apprendimenti in una classe prima di scuola primaria. Nella pratica quotidiana della gestione di un gruppo di bambini di 6 anni che gradualmente si andava a conoscere, non è sempre stato possibile seguire il percorso pensato e tracciato in fase di progettazione e forse ciò non sarebbe nemmeno stato auspicabile, pena il sacrificare l attenzione ai bisogni emergenti dei bambini alla rigida applicazione di un protocollo predefinito. Tuttavia si è cercato di non perdere di vista la ratio del progetto stesso che prevedeva la proposta di attività che avviassero ad una prima formazione di quelle che Goldberg, in un suo saggio, definisce competenze mancanti e che risultano invece oggi essere prioritarie al fine di potersi muovere in modo consapevole, produttivo ed autorevole nei mondi del sapere e della cultura. Inoltre si voleva tentare di sperimentare (il virgolettato è d obbligo considerata la scarsa scientificità che l attuazione del progetto ha avuto) una didattica che prendesse maggiormente in considerazione il proprio destinatario, ovvero il bambino di oggi che, come riportano molti studi, viene definito nativo digitale e provare ad osservare se l uso di strumenti tecnologici possa essere migliorativo rispetto ad alcune dimensioni dell apprendimento che oggi appaiono spesso deboli o fortemente in crisi nel bambino medio, ovvero la motivazione all apprendere, i tempi dell attenzione, la partecipazione attiva, la ritenzione dei contenuti appresi, l esercizio delle competenze acquisite. Con molte libertà e deviazioni, nonché omissioni rispetto a quanto progettato, tenterò di relazionare sulle scelte via via operate, sulle priorità date a determinate attività piuttosto che ad altre ma soprattutto sulle modalità in cui è stato utilizzato lo strumento tecnologico e sulle reazioni da parte degli attori del contesto su cui si è operato; pensare di relazionare o valutare risultati sarebbe poco credibile: in un primo trimestre di prima elementare (come si diceva una volta) non credo sia corretto azzardare valutazioni; il materiale umano con cui si lavora, più che in altri momenti, è in continua e rapsodica evoluzione e ciò che per un bambino sembra essere oscuro e impenetrabile oggi, ti accorgi essere stato capito e conquistato domani e, di conseguenza, non è facile effettuare la valutazione della validità di un azione educativa in lassi di tempo così brevi. In questa sede, dopo una breve presentazione del contesto in cui si è operato (e si sta operando) si tenterà di elencare tutte quelle attività e contenuti che si sono serviti del supporto delle tecnologie per attuarsi; tengo a sottolineare il termine supporto poiché rimango fermamente convinto che la tecnologia sia, e debba rimanere, uno strumento e mai un fine; essa può concorrere a facilitare, forse anche ottimizzare una modalità di insegnamento o di apprendimento ma sempre in
2 un contesto in cui il rapporto umano, l uso consapevole del corpo e delle sue potenzialità espressive, il gusto dell usare le proprie mani per costruire e creare non venga mai in secondo piano: specie con bambini così piccoli sarà opportuno sorvegliare sempre che il virtuale non surclassi il reale e che l abilità manuale tenga il passo con quella digitale di modo che possano armonizzarsi e concertarsi e divenire strumenti consapevoli con cui affrontare il mondo. ELEMENTI DI CONTESTO La classe Tutte le attività e le osservazioni che verranno presentate riguardano un unica classe, una prima elementare di un istituto comprensivo di Genova Sestri Ponente con modalità organizzativa di TEMPO PIENO quindi 40 ore settimanali con orario quotidiano 8.30/16.30 La classe è composta da 25 bambini con un buon equilibrio tra maschi e femmine (13 M e 12 F); un alunno presenta un ritardo nello sviluppo cognitivo e può beneficiare per 12 ore dell insegnante di sostegno, tale deficit tuttavia non pare, rispetto alle richieste fino ad oggi avanzate alla classe, così grave da richiedere momenti di lavoro del tutto individualizzati, pertanto l alunno riesce a seguire le lezioni e l insegnante di sostegno riamane in classe, rappresentando così una risorsa in più a disposizione dell intero gruppo, fermo restando un attenzione particolare e specifica per l alunno certificato. All interno del gruppo, che sembra essere tendenzialmente omogeneo, sono emerse problematiche di rilievo e di tipologie molto diversificate in altri tre alunni che, in un quadro di immaturità globale, presentano disagi nella gestione del proprio mondo affettivo ed emotivo, scarse capacità attentive e di concentrazione e, in un caso, gravi e persistenti difetti di pronuncia e disturbo dell eloquio. Gli insegnanti In classe operano quattro insegnati: lo scrivente, che cura l area linguistica e antropologica nonché l attività motoria e l educazione al suono e alla musica; la collega che cura l area logico matematica e l educazione all immagine; la collega di sostegno; una collega per l insegnamento della Religione Cattolica. Inoltre si può contare sulla presenza di un altra figura non ufficiale : una collega (ma prima ancora amica), ormai a riposo, che spesso ci regala la sua collaborazione; sono ormai 6 anni che lavora nella nostra classe e fino ad oggi ha realizzato attività di tipo espressivo- teatrale ed artistico ed appare estremamente affascinata dalle nuove tecnologie, per cui stanno nascendo nuove idee per l uso delle tecnologie anche in direzione creativa sono i mezzi tecnici a mancare! Il grado di collaborazione tra insegnati è molto alto e può contare su un ottima intesa rispetto sia gli obiettivi che sullo stile educativo e di gestione della classe. Rispetto l uso delle tecnologie in classe non esiste alcun tipo di resistenza, le colleghe dimostrano curiosità ed interesse, associati ad una giusta cautela dettata da un approccio critico, ma costruttivo, all innovazione e al cambiamento.
3 Le famiglie In questa prima parte dell anno scolastico sono stati curati in modo particolare anche i rapporti con le famiglie, sia attraverso incontri individuali che collettivi. In occasione delle assemblee di classe è stata fatta una breve indagine rispetto la confidenza dei genitori con l uso del computer, della rete e della posta elettronica, da cui è emerso che una percentuale molto alta di famiglie (88%) possiede un pc in casa, utilizza una connessione internet e possiede una casella di posta elettronica. Solo il 20% invece è a conoscenza di siti e risorse didattiche - online e free - adatti ai bambini in età scolare; il 56% dichiara inoltre che i bambini hanno già una certa confidenza con il computer, principalmente per l utilizzo di videogames; solo qualche famiglia fa cenno all uso di Paint su pc e all uso di app educational su tablet. L 80% delle famiglie dichiara inoltre che non avrebbe difficoltà a utilizzare (ricevere scaricare - stampare - visualizzare) materiale didattico prodotto a scuola o reperibile online. A seguito dell indagine e dei risultati emersi, è stato possibile aprire con i genitori un dialogo rispetto l uso sistematico e continuativo delle nuove tecnologie a supporto dell azione didattica ed educativa, dialogo che ha trovato ottimi riscontri e disponibilità da parte di tutti. In corso d opera è stata per altro aperta una casella di posta comune, in cui gli insegnanti di classe hanno cominciato a postare materiale didattico autoprodotto che genitori e bambini potessero utilizzare anche a casa. Inoltre i prodotti creati con il software LIM possono essere facilmente fruiti attraverso un visualizzatore che la casa di produzione mette a disposizione gratis. L aula gli spazi L aula in cui si lavora è dotata di una LIM (Smart Notebook) con connessione ad internet, di 2 computer (uno collegato alla LIM ed un secondo piuttosto obsoleto che, ahimè, ha cessato di offrire i suoi servigi a metà novembre), uno scanner ed una stampante che sono state utilizzate fino a che il vecchio pc ha retto, dopodiché è stato impossibile installarli sul nuovo, poiché il sistema operativo non supportava più i loro drivers (sono così venuti in soccorso scanner e stampanti casalinghi ). Nell aula sono inoltre a disposizione delle colleghe di classe (pur essendo proprietà personale dello scrivente) una macchina fotografica ed una telecamera digitale. La scuola dispone anche di un laboratorio informatico che, nonostante sia in perenne manutenzione, presenta non poche criticità: i computer sono di vecchia generazione, hanno sistemi operativi ormai vetusti e processori estremamente lenti; il loro utilizzo pertanto comporta pazienza e capacità di autogestione che non può essere pretesa da bimbi di sei anni, quindi non è mai stato utilizzato come risorsa per questo progetto. ATTIVITA E CONTENUTI In questa sezione della relazione non si entrerà nel merito della valenza pedagogica e/o formativa delle diverse attività e/o contenuti proposti ai bambini, ma si focalizzerà l attenzione su come gli stessi siano stati veicolati attraverso l uso delle ICT ed, in particolar modo, attraverso l uso della LIM e di diversi software ( software di Smart Notebook, nonché applicazioni di Office), l uso della telecamera, della fotocamera digitale e di un registratore digitale.
4 A seguire un elenco delle diverse attività/contenuti proposti e una sintetica descrizione delle modalità d impiego delle tecnologie. CONOSCERSI/RICONOSCERSI ESSERCI. In una prima classe elementare, specie nel primo periodo, l appello, oltre che essere un esigenza burocratica dovuta, può diventare una delle occasioni per aiutare i bambini a familiarizzare tra loro, conoscersi e cominciare a creare spirito di gruppo e reciproca collaborazione; può altresì diventare una simpatica occasione di attività di pre-matematica in cui i bambini si contano, constatano corrispondenze tra numero di bambini presenti/banchi occupati numero bambini assenti/banchi liberi, si approcciano al concetto di differenza ecc. La LIM si è dimostrata un alleata straordinaria ed accattivante: ho infatti elaborato diverse modalità di appello nel tentativo di raggiungere gli obiettivi sopra riportati. Il primo giorno di scuola ho scattato ad ogni alunno una foto ritratto in formato digitale; il giorno successivo, con questi ritratti, ho preparato una serie di diapositive sulla LIM: il bimbo che appariva in foto doveva alzarsi, salutare, presentarsi alla classe e dire una cosa che gli piaceva tanto. Il giorno dopo ad ogni ritratto ho abbinato un immagine simbolo dell oggetto o attività che il bambino aveva dichiarato di amare, ma predisponendo che apparisse in dissolvenza incrociata solo dopo aver toccato il ritratto sullo schermo della LIM; così, dopo che l alunno si era presentato, veniva usata la formula: A Tizio piace tanto e toccando lo schermo scompariva il bambino e appariva il suo oggetto/attività preferita. La prima volta i bambini sono rimasti rapiti da questo semplice e quasi banale effetto e hanno dimostrato un alto gradimento dell attività riuscendo a mantenere viva l attenzione e la partecipazione per tutta l attività (presentarsi in 25 richiede buoni 20 minuti se non di più!). Sono stati gli stessi bambini a chiedermi di rifare quell appello altre volte, con l intento di provare ad indovinare l oggetto o l attività preferita dal compagno che si presentava prima che quella apparisse. Ciò ha dato l avvio, anche durante i momenti informali, a prime alleanze tra bambini con passioni comuni e ha così rappresentato una buona occasione di conoscenza reciproca e reciproche attenzioni. Successivamente sono state predisposte altre tipologie di appelli, ne riporto due per ragioni di brevità: L appello per contarci, costituito da una tabella di notebook 5x5 in cui i bambini devono trascinare il loro simbolo all interno delle singole caselle (nel nostro plesso gli insegnanti di ogni sezione di prima, ad inizio anno, scelgono un simbolo per i bimbi della loro classe: quest anno noi abbiamo scelto un piccolo astronauta in partenza verso lo spazio dei saperi, i pianeti della lettere, dei numeri ecc.); ogni casella rappresenta la cabina del razzo che anche quella mattina sta per partire all esplorazione di nuovi mondi. La casella della tabella di notebook ha la possibilità di essere oscurata con una sorta di tendina e questo facilita ai bambini il compito di contarsi e di osservare corrispondenze e differenze di cui si è detto sopra.
5 Il momento più atteso è comunque sempre la partenza allacciate le cinture! e sul video appare: L appello autogestito o affidato ad un incaricato Il software di Notebook offre una notevole varietà di strumenti e activity anche in formato flash che possono essere editate dall utente in modo personalizzato. Ho così utilizzato i palloncini che al touch esplodono facendo comparire un immagineritratto di ogni alunno. Due le modalità di utilizzo: 1) all ingresso ogni bambino deve cercare il proprio nome sul palloncino e farlo esplodere in modo da far apparire la propria immagine. 2) un incaricato si posiziona alla LIM e, man mano che i compagni prendono posto, cerca il loro nome e fa esplodere il palloncino. Ciò ha costituito un ottimo esercizio di lettura globale! Pur non conoscendo ancora tutte le lettere e non padroneggiando strategie di lettura, molti bambini, dopo alcune ripetizioni di questo tipo di appello, erano in grado di riconoscere i nomi di quasi tutti i compagni magari aiutandosi con il cartellino-nome posto sul banco di ognuno e qualora commettessero un errore, l immagine del ritratto era un ottimo feedback per autocorreggersi senza che l insegnante dovesse intervenire. RICORDARE COMUNICARE - CONDIVIDERE Si è proposto ai bambini di costruire un album fotografico parlante sui ricordi d estate attraverso l uso di PowerPoint; si è scelto questo software poiché è più versatile rispetto notebook relativamente agli effetti di animazione/transizione, nonché personalizzazione del layout di immagini e scritte. L attività ha previsto l applicazione di una procedura standard per la creazione della diapositiva che, inizialmente guidata dall insegnante, è presto diventata di dominio degli alunni. Questa procedura richiedeva la scelta di uno sfondo, (tinta unita / sfumato / trama); l inserimento della propria fotografia e la scelta dello stile immagine tra i 28 proposti dal menù; la scelta dell animazione da dare alla foto e la dettatura all insegnante del testodidascalia; questa parte di attività è stata svolta collettivamente e i bambini hanno operato le loro scelte attraverso lo schermo touch della LIM; individualmente invece hanno registrato la voce della loro didascalia. Il prodotto finale si è così configurato come una sorta di audiovisivo in cui la voce del bambino consente l ascolto/lettura della frase che appare gradualmente sullo schermo con un effetto di entrata a macchina per scrivere (per parola).
6 Gli alunni mi chiesto più volte di poter risfogliare il loro album delle vacanze, mostrando interesse non solo per la loro diapositiva ma per l intero prodotto. In questa fase del loro sviluppo si può, con un piccolo azzardo, affermare che simile atteggiamento (sia in fase di costruzione, che in fase di lettura ) denota un progressivo decentramento e superamento dell egocentrismo. Inoltre, pur fortemente sostenuti dalla traccia audio, si sono innescati nei bimbi processi di lettura globale e, durante le riletture i bambi hanno cominciato a rilevare parole e/o pezzetti (sillabe) uguali, e mostrare curiosità circa quei cosi che ogni tanto metti dopo le lettere ma non sono lettere perché non si leggono ovvero i segni di punteggiatura; quindi ha favorito il passaggio da una lettura globale e mnemonica ad una prima forma di esercizio di lettura analitica. DAL CARTONE ANIMATO ALL AUDIO LIBRO ovvero scomporre riordinare collegare narrare. La LIM consente un altra operazione di grande interesse e, a mio avviso, utilissima per avviare processi di analisi attenta delle grammatiche cinematografiche: la possibilità di catturare con estrema facilità fotogrammi del video che si sta vedendo. Poiché in prima elementare tale forma di analisi è sicuramente precoce, si è pensato di utilizzare questa opzione per destrutturare il continuum di un filmato in elementi discreti e significativi e poterne ricostruire la trama. E stato utilizzato un cortometraggio della serie Shaun the sheep, filmati d animazione che, oltre ad un apprezzabilissimo humor tutto anglosassone, hanno il pregio di essere muti; unico sostegno sonoro alla narrazione è la colonna sonora e la rumoristica. L assenza di dialogo facilita peraltro i bambini nella narrazione di ciò a cui hanno assistito, senza cadere nel facile allora lui ci ha detto e lei ci ha detto In una prima fase si è visto più volte il filmato (che durante le visioni informali nei momenti di pausa e ricreazione avevo notato essere uno di quelli più graditi dai bambini). Si è poi passati a individuare quali momenti potevano essere catturati per avere una serie di immagini utili a raccontare la storia; in questa fase ho sopravvalutato le capacità dei bambini: una simile selezione richiede livelli di comprensione, sintesi e metalettura che non si possono pretendere da bambini di sei anni. Ho così fortemente guidato il lavoro aiutando i bambini a selezionare i momenti significativi per mantenere un buon livello di partecipazione; c è tuttavia da rilevare che un discreto numero di alunni sono stati in grado di individuare con una certa sicurezza gli snodi narrativi della vicenda, sostenendo che quella figura era più importante dell altra perché, se non succedeva così, la storia non andava avanti. In una seconda fase ho fatto ritrovare sullo schermo della LIM le 15 immagini selezionate ma in disordine e ho chiesto ai bambini di provare a riordinarle in modo da ricostruire la storia.
7 Nonostante l alto numero di immagini, il fatto di conoscere bene la trama e di essere stati comunque attori nella scelta delle singole immagini, ha facilitato molto i bambini nel compito di ricostruzione; durante tale attività sono emerse significative questioni circa i concetti di durata dell azione, successione e/o contemporaneità di determinati fatti, nonché riflessioni su rapporti di causa ed effetto. La discussione è stata quindi davvero estremamente fertile e, nella successiva fase di elaborazione collettiva del testo, ha comportato altrettante riflessioni su come fare per dire che quella cosa succede nello stesso momento o succede così perché prima era successa quell altra cosa. Durante tutto il lavoro si sono potuti osservare significativi segnali di ascolto reciproco e presa in considerazione delle soluzioni proposte da un compagno. La costruzione del testo ha richiesto circa 9 incontri, ma è sempre stato un momento molto atteso e ogni volta erano i bambini a chiedermi di leggere dall inizio, mostrandosi particolarmente fieri del loro lavoro. Al termine ho registrato il testo con la mia voce, di modo che i bambini potessero utilizzare il prodotto come un audiolibro da guardare e ascoltare. VISUALIZZARE RAPPRESENTARE PERCORSI NELLO SPAZIO: dal vissuto alla sua rappresentazione grafica e modellizzazione. La rappresentazione di un esperienza può considerarsi un primo livello di meta-riflessione e rielaborazione mentale poiché si richiede al bambino di tradurre il vissuto in prodotto grafico. Rappresentare percorsi nello spazio con particolare attenzione al tracciato è, per un bambino di sei anni, compito particolarmente complesso e forsanche precoce, poiché richiede capacità di decentramento, spostamento ideale del punto di osservazione, capacità di organizzazione spaziale. Al fine di aiutare e guidare i bambini al progressivo raggiungimento e conquista di queste abilità, si è pensato di riprenderli mentre effettuavano i percorsi, per poter far loro osservare - in differita - quanto avevano fatto. I percorsi sono stati effettuati in uno spazio ristretto e dominabile dai bambini, ovvero un cortile interno della scuola, di forma rettangolare e si è trattato di percorsi lineari che i bambini dovevano eseguire rispettando semplici vincoli ed indicazioni. Mentre eseguivano il percorso lasciavano una traccia (come se fossero Pollicino); la traccia veniva poi rinforzata fissando al pavimento una striscia di nastro adesivo. Le riprese sono state effettuate e poi montante in modo che i bambini, durante la proiezione sulla LIM, potessero assistere, in un tempo contratto rispetto a quello dell esperienza reale, alla realizzazione dei loro percorsi secondo punti di osservazione differenti e ciò potesse aiutarli a decentrarsi dall aspetto soggettivo - e psicologicamente egocentrico dell esperienza vissuta per coglierne progressivamente aspetti più oggettivi; le riprese sono state realizzate sia in soggettiva, sia in frontale, che dall alto.
8 I bambini hanno velocemente colto che l osservazione di uno spazio dall alto è più piatta, ma permette di capire meglio come ci siamo mossi e le strade che abbiamo fatto e qualcuno, quasi con tripudio ha aggiunto: e così è anche più facile da disegnare! e mi ha porto un foglietto su cui aveva riprodotto la mappa dei nostri percorsi. Partendo dall immagine fissa del cortile con i tracciati dei percorsi, utilizzando il software della LIM si è dapprima delimitato il confine dello spazio utilizzato, si sono poi ripassate le linee dei percorsi, si è quindi rimossa la foto ottenendo così una sorta di mappa che i bambini hanno riprodotto manualmente su un foglio. Attraverso le animazioni di PowerPoint ho poi pensato che poteva essere giocoso ma interessante dal punto di vista della formazione logica, vedere quanti percorsi si potevano effettuare sulla nostra rete mantenendo fisso il punto di arrivo ma variando il punto di partenza e viceversa. Così i singoli alunni si sono creati con le forme una sorta di avatar e sfruttando il menù Animazioni-Aggiungi animazione-percorsi animazione-percorso personalizzato si è creata una slide animata in cui sperimentare e effettuare virtualmente tutti i possibili percorsi. Vi è anche stata una virata del lavoro in direzione creativa: il tracciato dei percorsi, per come si è configurato, ci ha ricordato le trame delle tele di Mondrian; abbiamo così fatto osservare ai bambini le affinità e abbiamo trasformato la nostra mappa in prodotto artistico. L attività sarà certamente oggetto di ulteriori sviluppi ed approfondimenti poiché mi pare particolarmente utile per una propedeutica alla geografia. Se ne è già tentato un primo sviluppo con l utilizzo di google maps al fine di rintracciare percorsi effettuati nella Villa antistante la scuola, marcarli sulla foto aerea, estrapolarli per creane delle mappe. Tali mappe, inoltre, potrebbero diventare interattive e tematiche: i suoni della Villa o la vegetazione della villa ecc. consentendo percorsi multidisciplinari e trasversali. Chiamare le cose con il loro nome - video dizionari delle esperienze. Tra le tante competenze da sviluppare, una di indubbio rilievo e sicuramente quella lessicale. L attività di osservazione e manipolazione di materiali, che viene effettuata in prima come propedeutica ad un approccio scientifico alla realtà, è un occasione per aiutare i bambini a conquistare un lessico progressivamente più preciso. Ma in che modo possono esserci utili le ICT in questa direzione? Una strada può essere quella della documentazione dell esperienza con foto e video, con cui poi costruire del materiale interattivo attraverso cui i bambini possono recuperare
9 l esperienza effettivamente vissuta. Nel caso specifico sono state documentate le esperienze di osservazione dell uva e il procedimento con cui abbiamo tentato di fare il vino e sono state prodotte delle slide interattive in cui alle immagini sono associate etichette e a queste file sonori che, al clik, le leggono, per facilitare il compito ai bimbi che devono ancora imparare la lettura. Anche in questo caso il materiale didattico creato, oltre ad essere reperibile in aula, è stato messo a disposizione sulla mail di classe di modo che i genitori possano far esercitare i bambini anche a casa, aiutandoci a consolidare gli apprendimenti. L associazione immagine-testo-audio è inoltre un buon rinforzo per l esercizio delle abilità di lettura e la fruizione, fin dalla prima classe elementare, di materiale didattico che sistematizza l esperienza conoscitiva effettivamente esperita in un prodotto interattivo, potrebbe costituire un buon modello per aiutare gli alunni ad elaborare un metodo di studio efficace. Scomporre ricomporre trasformare inventare: tangram e disegni con forme L idea sottesa a questa attività era quella di utilizzare sia il tangram, appositamente predisposto sulla LIM, che la risorsa forme, presente in vari software di edit di immagini, per condurre i bambini a scoprire e sperimentare le proprietà delle forme di essere traslate ribaltate ruotate composte sovrapposte senza perdere le loro caratteristiche iniziali. Ciò costituisce un ottimo esercizio propedeutico alla geometria poiché aiuta il bambino a liberarsi da rigidità mentali e lo aiuta a familiarizzare con le figure geometriche, cogliendone caratteristiche e proprietà. Ho dovuto però constatare che l uso delle ICT, in fase di avvio dell attività, non è risultato efficace, anzi ha creato una sorta di blocco nei bambini. Non so spiegare le ragioni di tale atteggiamento, posso ipotizzare che la forma in formato digitale è, per i bambini di sei anni, un entità ancora troppo astratta ed anche la sua manipolazione mediata dal mezzo (mouse o touch) può risultare complessa. Ho così preferito sospendere l attività con l uso delle ICT e proporla come attività ludica e manipolativa attraverso ritagli, incollaggi, composizione e ricomposizione manuale. Ciò che era parso poco affascinante proposto in modo digitale, è parso invece assai gradito in modalità manuale. C è però da rilevare un fatto significativo: dopo un periodo in cui i bambini giocavano liberamente con forme e tangram analogici, mi hanno chiesto di poter nuovamente giocare con quello che era sulla lavagna magica (così amano chiamare la LIM); le operazioni che prima risultavano difficoltose, sono apparse semplici e i bambini hanno progressivamente abbandonato il gioco del ritaglio e si sono via via appassionati al suo formato digitale. Ho però volutamente scelto di lasciarli liberi di giocare, senza intervenire, riservandomi di riprendere l attività in modo più sistematico e ragionato in un secondo tempo.
10 Imparare a leggere e a scrivere con l ausilio delle ICT Una riflessione specifica va sicuramente dedicata al supporto che l uso della LIM e del suo software ha dato alle attività didattiche mirate all apprendimento della lettura e della scrittura. Tale utilizzo, che in fase progettuale non era stato preso in considerazione, si è invece dimostrato estremamente efficace e, pur con il trascorrere del tempo, ha consentito di mantenere alti livelli di motivazione, coinvolgimento ed attenzione del gruppo classe. Non entrerò nel merito delle motivazioni psicopedagogiche che, per l apprendimento della tecnica della letto-scrittura, ormai da qualche tempo mi fanno preferire il metodo alfabetico/sillabico a quello globale ; mi soffermerò invece a rilevare come le attività e gli esercizi per impossessarsi di detta tecnica, presentati attraverso l uso delle ICT, possono diventare accattivanti, divertenti e molto motivanti per i bambini, anche quando si tratta di imparare a scrivere una sola lettera o formare delle sillabe. Per ragioni di brevità, proverò ad elencare il valore aggiunto che le ITC offrono ad un insegnante per elaborare materiale ad hoc pro didattica letto scrittura. La LIM consente: l utilizzo di un altissimo numero di immagini (sia fisse che in movimento) che la cartellonistica tradizionale vedeva ovviamente limitato per ragioni di spazio; la possibilità di rendere lettere sillabe parole facilmente manipolabili: si possono infatti spostare, abbinare, clonare, sovrapporre e ciò, a diversità del materiale tradizionale, è estremamente più agile e veloce da produrre e moltiplica le occasioni per utilizzarlo. la possibilità di associare ad ogni elemento grafico un file sonoro: le sillabe - le parole diventano parlanti consentendo una costante verifica del corretto riconoscimento, nonché la creazione di varie attività di lettura-assistita ; la possibilità di creare semplici ma accattivanti giochi interattivi (una sorta di flash facilitato per l insegnante) per il riconoscimento di lettere, sillabe, parole ecc.; la possibilità di visualizzare (dopo averli scansionati) i contenuti del libro di testo, o delle schede operative che vengono fornite agli alunni, consentendo così maggior centratura dell attenzione ed una più puntuale e precisa illustrazione delle consegne; la possibilità di registrare una pagina mentre la si sta componendo e poterla rivedere in modo che i bambini centrino l attenzione, ad esempio, sul movimento che occorre fare per produrre un certo segno grafico. Per ragioni di spazio, non posso entrare nel merito delle singole attività di cui tenterò di dare qualche suggestione nel prodotto multimediale allegato. Concludendo, posso affermare che aver mandato in pensione il gessetto ed aver sperimentato le potenzialità delle ICT è stata un appassionante avventura. Un avventura non in solitaria ma condivisa con colleghi di classe, alunni ma anche con le famiglie che si son dimostrate entusiaste, apprezzando una didattica più accattivante e forsanche più vicina alle modalità di apprendimento dei bambini. Genova, 22/12/2012
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