PIANO ANNUALE DEI CONTROLLI (D.G.R. N. X/1185 del )

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1 PIANO ANNUALE DEI CONTROLLI (D.G.R. N. X/1185 del ) ANNO

2 Indice: Introduzione pag. 3 Analisi di contesto di carattere epidemiologico pag. 5 Attività Sanitaria pag. 20 Attività Socio-Sanitaria pag

3 IL PIANO ANNUALE DEI CONTROLLI Annualmente l ASL di Varese, al fine di integrare tra loro le differenti linee di intervento per tutte le aree oggetto del controllo istituzionale, approva, in accordo alla DGR n.vii/15324 del 2003 e s.m.i., il Piano dei Controlli, in linea con quanto stabilito dalla legge regionale n.8 del 02/04/2007 e della DGR n.viii/4799 del Il Piano dei Controlli è il principale strumento di programmazione di cui dispone l'asl per declinare nel concreto le proprie linee di intervento a supporto della mission aziendale. Il piano annuale dei controlli si configura quindi come uno strumento che, oltre a definire le attività di controllo sulla spesa e di verifica sull appropriatezza delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie del proprio territorio, deve prevedere, anche per l anno 2014, una triplice finalità: - verifica sulle attività sanitarie e socio-sanitarie a contratto SSR affinché si svolgano conformemente alle regole specifiche generali di settore; - sollecito agli erogatori al ripristino della regolarità di gestione; - approfondimento e conseguente provvedimento amministrativo, nel caso di rilievo di fatti meritevoli per non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema. In relazione a ciò, il controllo per il 2014 sarà predisposto sui seguenti quattro livelli: 1. controllo sulle unità d offerta attraverso il meccanismo della verifica dei requisiti necessari per l ottenimento e il mantenimento dell accreditamento nonché sulle modalità di erogazione e rendicontazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie effettuate per conto del SSR ; 2. controllo sulla domanda assistenziale attraverso la verifica dell appropriatezza degli ambiti di erogazione ed il coinvolgimento dei soggetti prescrittori di prestazioni sanitarie e sociosanitarie; 3. controllo sulle regole contrattuali e sulle reciproche obbligazioni assunte con il contratto stesso; 4. verifica su attività sanitarie socio sanitarie che coinvolgono i diversi attori del sistema che si attivano ed accompagnano l assistito dalla dimissione ospedaliera alla cura territoriale (in regime di cure sub acute o post acute, nella medicina territoriale e distrettuale) valutando l adeguatezza dei percorsi assistenziali, tramite l utilizzo di sistemi informativi integrati di natura sanitaria, socio sanitaria ed amministrativa, al fine di organizzare servizi a rete che rispettino il fabbisogno delle persone assistite (anziani, cronici,fragili) e la continuità delle cure tra ospedale e territorio. Per ciò che concerne il Piano Controlli 2014, si terrà anzitutto in particolare conto delle Regole di sistema 2014 (DGR 1185 del ), che definiscono i principi che ispirano le attività dell ASL anche nel settore della vigilanza e controllo sulle strutture sanitarie e socio-sanitarie a contratto SSR. L integrazione tra le attività istituzionali svolte dalle UU.OO. aziendali diventa importante sinergia verso obiettivi comuni di prevenzione e di verifica delle cure territoriali tramite l individuazione e la condivisione di principi comuni di scelta di ambiti e di azioni d intervento. E opportuno in particolare ricercare possibilità di convergenza con gli obiettivi del Piano di prevenzione integrato di cui alla C.R.- 19/SAN/08 e s.i.m, e gli obiettivi di contenimento della spesa farmaceutica. Anche per l anno in corso si tratterà quindi di rafforzare alcuni principi di analisi, di identificazione di priorità di vigilanza e controllo, che integrino le linee guida nel complessivo sistema di regole dell ASL, gli obiettivi aziendali, il Piano dei Controlli, il Piano integrato di Prevenzione. A tal proposito si sottolinea che la stesura e l attuazione del piano dei controlli coinvolge sia l area dei servizi sanitari che quella dei servizi socio-sanitari, facendo riferimento ad un unico principio ispiratore dell attività di controllo effettuata dall ASL che persegue l equilibrio tra il rispetto della norma, la razionale e ragionata applicazione della stessa, ed il perseguimento 3

4 tempestivo degli obiettivi di sicurezza per i cittadini che usufruiscono delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario e Socio Sanitario Regionale. 4

5 ANALISI DI CONTESTO DI CARATTERE EPIDEMIOLOGICO 5

6 ANALISI DELLA SITUAZIONE LOCALE Demografia, mortalità, morbosità ospedaliera, domanda e offerta sanitaria. Il quadro di contesto epidemiologico è essenziale per orientare le direttrici di un piano di controlli che, se da un lato deve essere mirato a problematiche di carattere generale, dall altro deve indirizzarsi su aspetti che possono avere rilevanza locale o costituire una caratteristica peculiare di un dato territorio. Attraverso contributi di varie strutture, anzitutto verranno considerati gli aspetti più propriamente demografici, poi verranno presi in considerazione dati di mortalità e di morbosità ospedaliera. La demografia I dati analizzati, riferiti al , sono stati raccolti attraverso gli Uffici di Stato Civile dei 141 Comuni compresi nell ambito territoriale dell'asl di Varese, seguendo le indicazioni contenute in apposita procedura. Dopo il controllo, la validazione e l informatizzazione, i dati sono stati elaborati per il calcolo di specifici indicatori, ed alcuni di essi sono stati confrontati con gli ultimi valori nazionali e regionali ISTAT disponibili; è stato anche effettuato un confronto temporale inerente agli anni La distribuzione per età della popolazione fotografa la situazione demografica di un determinato ambito territoriale, mostra il rapporto tra femmine e maschi alle diverse età e descrive il rapporto tra giovani, adulti e anziani. Permette di fare altresì previsioni per il futuro: una base larga con una forma a piramide indica una popolazione che crescerà, mentre una base che si restringe determina una configurazione a botte, indice di una società in cui sta calando la natalità. Un esempio di quest ultimo caso è la distribuzione per età inerente alla provincia di Varese (figura 1), rappresentata utilizzando i dati ISTAT del censimento 2011, nella quale si ha una trasformazione della base che diviene più ristretta rispetto alle classi d'età intermedie; la classe d età più consistente è quella che comprende la generazione nata nel periodo del boom economico, alla fine degli anni 60: da rilevare la ripresa della crescita a partire dalle prime tre fasce quinquennali. L'Azienda copre una superficie di 1.198,7 Kmq.: il Distretto più esteso è quello di Luino e il meno esteso quello di Busto Arsizio. La densità abitativa è risultata di 740,6 abitanti per Kmq, oscillando da di Luino a di Busto Arsizio. I soggetti maschi sono risultati (48,7%) e le femmine (51,3%). Su abitanti residenti, (14%) presentavano meno di 15 anni, (64,6%) erano in età lavorativa compresa tra 15 e 64 anni e (21,4%) superavano i 64 anni. Le femmine in età fertile, classe di età anni, sono risultate pari al 42,9%; i bambini di età inferiore a 6 anni sono stati , cioè il 5,8% dell intera popolazione. I nati morti risultano 15 mentre il numero dei nati vivi è stato di 7.946, inferiore a quello dei morti pari a Il tasso di natalità nell ASL è stato di 8,9 nati per abitanti, pari al dato nazionale (8,9) ed inferiore a quello regionale (9,5) (Istat 2012); nell anno precedente era 9,2. Nel 2012 il tasso di natalità più basso è risultato quello del Distretto di Cittiglio (8,2) (figura 2). Il tasso grezzo di mortalità è stato di 9,5 per abitanti, superiore al valore regionale (9,1) e inferiore a quello nazionale (9,7) (Istat 2010); nell anno precedente era (8,9). Il tasso più alto nel 2012 è stato registrato nel Distretto di Luino (11,0) (figura 2). I saldi naturali (differenze tra nati vivi e morti) sono stati negativi, con eccezione dei Distretti di Azzate, Gallarate, Saronno, Somma Lombardo e Tradate. Nei Comuni della provincia di Varese sono immigrate persone superando quelle emigrate (33.465). I saldi migratori (differenze tra emigrati e immigrati) sono risultati positivi in tutti i Distretti. I saldi totali (somma algebrica dei saldi naturali e migratori) risultano positivi ad esclusione del distretto di Cittiglio. L indice di invecchiamento rappresenta la proporzione della popolazione con età di 65 anni ed oltre sul totale della popolazione. Nella nostra ASL è risultato 21,4 (figura 3), lievemente più alto rispetto allo scorso anno (21,1 ). Il dato di ASL è risultato superiore ai dati lombardo e 6

7 nazionale entrambi di 20,8 (Istat 2012). I Distretti di Varese, Busto Arsizio, Sesto Calende e Cittiglio hanno ospitato le popolazioni più vecchie. L indice di vecchiaia, calcola il rapporto tra la popolazione con età di 65 anni ed oltre con quella di età fino ai 14 anni. Nell intera Azienda è stato153,2; nel ,3. Risulta superiore a quello regionale (145,6) e nazionale (148,6) (Istat 2012). L indice di lavoro mette in evidenza che il 64,6 % degli abitanti è risultato in età lavorativa (fascia d età anni), variando dal 63,0% del Distretto di Varese al 65,9% di Arcisate. Nel 2011 era 64,9%. L indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è costituito dalla frazione di popolazione che, a causa dell età, troppo bassa (meno di 15 anni) o troppo alta (più di 64 anni) si ritiene non essere produttiva e quindi dipendente da altri soggetti. Il denominatore è costituito viceversa dalla fascia di popolazione (15 64 anni) che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al sostentamento della frazione di popolazione sopra considerata. Nel 2012 nella nostra provincia è risultato 54,9, superiore a quello del 2011 (54,1). In Regione Lombardia l indice di dipendenza è risultato pari a 54,1 ed in Italia 53,5 (Istat 2012). L indice di mascolinità, numero di maschi su 100 femmine, è risultato 94,8, identico all anno precedente; il dato regionale è stato pari a 94,4 e quello nazionale a 93,7 (Istat 2012). Gli indici oscillano dal 97,7 del Distretto di Somma Lombardo al 90,6 del Distretto di Varese. L indice di fecondità è l indicatore che stima il rapporto tra il numero di bambini nati vivi ed il numero di donne in età feconda, convenzionalmente compresa tra 15 e 49 anni. Questo indicatore assume valori elevati nelle popolazioni con alta natalità. Nel nostro territorio è risultato 40,5 per 1.000, inferiore all anno precedente (41,2). In Lombardia è risultato 42,2 e a livello nazionale 39,3 (Istat 2012). Il primato negativo è stato del Distretto di Cittiglio (37,8), quello positivo del Distretto di Gallarate (44,9). La percentuale di femmine in età fertile è risultata 42,9: i valori più bassi si sono registrati nei Distretti di Varese (41,3) e Tradate (41,5), i più alti nei Distretti di Somma Lombardo (45,1) e Azzate (44,3). FIGURA 1 - AZIENDA SANITARIA LOCALE - ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE Osservatorio Epidemiologico Distribuzione per sesso e classi di età della popolazione - Censimento ISTAT 2011 > M aschi Femmine

8 Analizzando la tabella 1 si rileva che dal 1998 al 2012 la popolazione ha registrato un costante aumento dovuto soprattutto al fenomeno dell immigrazione; il numero dei nati e dei morti, che a partire dal 2004 è sempre in favore dei primi, nel 2012 si è invertito con una negatività del saldo naturale. Il numero di immigrati ha sempre superato il numero di emigrati con positività del saldo migratorio, il tasso di natalità che ha presentato una costante tendenza all aumento dal 2001 al 2009, dal 2010 al 2012 è diminuito.i tassi grezzi di mortalità hanno presentato un picco nel 2003 dovuto all ondata inusuale di calore estivo, ma nel periodo considerato non mostrano evidenti tendenze, l indice di invecchiamento ha presentato negli anni un costante aumento confermando un persistente invecchiamento della popolazione. L indice di fecondità, in aumento quasi costante fino al 2009, poi tende a diminuire fino al

9 Tabella 1 - Andamento temporale dei principali dati ed indici demografici - Anni (Fonte: Anagrafi dei 141 Comuni della Provincia di Varese) Var Var. % Popolazione totale ,4 Maschi ,1 Femmine ,8 Nati vivi ,3 Morti ,3 Immigrati ,7 Emigrati ,5 Saldo naturale ,1 Saldo migratorio ,9 Tasso di natalità 8,7 8,7 9 8,6 9 9,1 9,4 9,4 9,6 9,6 9,7 9,7 9,5 9,2 8,9 0,2 2,3 Tasso grezzo di mortalità 9,5 9,6 9,2 9 9,3 9,9 8,6 9,2 9 9,1 9,4 9,0 9,2 8,9 9,5 0 0,0 Indice di invecchiamento 17,3 17,7 17, , ,4 19,8 20,2 20,3 20,5 20,5 20,6 21,1 21,4 4,1 23,7 Indice di fecondità 35,3 36, ,6 39,8 40,1 41,3 41,3 42,2 42,6 42,0 41,2 40,5 5,2 14,7 La popolazione straniera residente ammonta nel 2012 a abitanti ( maschi e femmine). Nel 2011 (ultimo dato disponibile) gli immigrati extracomunitari costituivano l 89,5 % del totale della popolazione straniera, proveniente in maggior parte dall Albania, dal Marocco e dalla Romania. Analizzando la distribuzione della popolazione straniera a livello provinciale, si riscontrano nei Distretti di Varese, Gallarate e Sesto Calende i tassi di presenza per 1000 ab. più elevati, rispetto al valore aziendale di riferimento di 76,3 (figura 4). La mortalità generale Da dati storici di mortalità (ISTAT, anni ) risulta che la mortalità generale nell ASL della provincia di Varese, considerando la popolazione sia nativa sia migrante, per entrambi i sessi è simile al valore nazionale, e lievemente inferiore a quello regionale; i maschi, benché vivano in un area industrializzata, hanno una mortalità complessiva che è tra le meno alte della Lombardia. 8

10 Relativamente alla mortalità per malattie cardiocircolatorie, il tasso grezzo nell ASL della Provincia di Varese è risultato pari a 37,0, superiore a quello lombardo di 31,4 e a quello italiano di 36,5 (Dati ISTAT: Fonte HFA Health for All 2013) riferiti all anno Per i tumori, sia nei maschi sia nelle femmine, pur essendo a livello nazionale tra le province con mortalità medio-alta, l ASL si posiziona comunque al di sotto del valore regionale. Nell anno 2012, dal calcolo dei rapporti standardizzati di mortalità (SMR) si rileva che la mortalità totale (figura 5) è significativamente più elevata nei Distretti di Arcisate e Luino, mentre il Distretto di Azzate presenta una mortalità significativamente più bassa. Tutti gli altri Distretti presentano valori di mortalità che non differiscono in maniera statisticamente significativa dalla mortalità aziendale. La mortalità per tumori presenta valori significativamente più elevati rispetto alla mortalità aziendale nei Distretti di Arcisate e Busto Arsizio, mentre il Distretto di Varese presenta una mortalità significativamente più bassa (figura 6). La mortalità per malattie del sistema cardiocircolatorio (figura 7) mostra un eccesso significativo nei Distretti di Cittiglio e Luino e una diminuzione significativa nel Distretto di Saronno. Figura n. 5 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per tutte le cause nei 12 Distretti Socio-Sanitari 10

11 Figura n. 6 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per tumori nei 12 Distretti Socio-Sanitari Figura n. 7 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione in quartili degli SMR per malattie del sistema cardiocircolatorio nei 12 Distretti Socio-Sanitari 11

12 Se si considerano gli andamenti distrettuali per le principali cause di decesso nel periodo (tabella 2), si osserva come in particolare negli anni 2008 e 2012 si sia verificato un aumento della mortalità generale a causa principalmente delle malattie cardiocircolatorie, verosimilmente per un aumento della virulenza dell epidemia influenzale. Tabella 2 - Andamento dei tassi grezzi di mortalità per i principali gruppi di cause per Distretto. Anni TUTTE LE CAUSE MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE TUMORI Distretto Arcisate 8,6 9,5 9,0 9,3 9,2 9,9 9,9 3,6 3,5 3,2 4,0 3,7 3,8 3,2 2,8 3,0 3,2 2,8 3,0 3,2 3,6 Azzate 8,0 8,1 7,5 8,3 7,6 7,9 8,0 3,3 3,2 2,8 3,0 3,1 3,1 3,1 2,4 2,7 3,6 3,1 2,4 2,9 2,5 Busto A. 9,4 9,0 9,6 9,5 10,1 9,7 10,6 3,5 3,6 4,0 3,8 3,7 4 3,9 3,4 2,9 3,4 3,1 3,5 3,2 3,6 Castellanza 9,1 8,9 8,5 8,0 7,9 7,8 8,7 3,9 3,6 3,4 3,1 3,2 2,7 3,2 3,0 3,1 3,0 2,7 2,7 2,8 2,9 Cittiglio 9,8 10,5 9,9 9,8 9,6 9,5 10,6 3,8 4,4 4,0 3,7 3,9 3,8 4,4 3,0 3,1 3,2 3,5 2,8 2,9 3,2 Gallarate 8,3 8,2 9,1 8,7 8,6 8,7 8,8 3,4 3,3 3,5 3,2 3,2 3,1 3,1 2,9 2,8 3,0 3,0 2,8 3,0 2,9 Luino 9,5 10,5 10,9 10,5 10,3 9,5 11,1 3,8 4,2 4,6 4,3 3,8 3,4 4,3 2,7 3,2 3,3 2,9 3,4 3,0 3,3 Saronno 7,6 8,7 9,0 8,7 8,9 8,7 8,5 2,7 2,9 3,7 3,2 3,0 2,9 2,8 2,7 3,1 3,0 2,9 3,2 3,1 2,9 Sesto C. 9,6 10,1 9,3 9,2 10,3 9,3 9,8 4,1 4,5 4,0 4,1 4,5 4,1 3,8 3,0 3,0 3,1 2,6 3,1 2,6 2,7 Somma L. 8,4 8,6 8,8 8,5 8,4 8,5 8,1 3,5 3,4 3,5 3,2 3,2 3,4 2,9 2,7 2,8 2,6 2,9 2,8 2,5 2,5 Tradate 8,0 8,7 9,0 9,4 8,4 8,8 8,7 3,0 3,6 3,5 3,4 2,8 3,2 3,4 2,6 2,8 2,8 3,0 2,6 2,9 2,9 Varese 10,3 10,3 10,2 10,0 10,0 9,9 10,8 3,7 4,0 4,0 3,7 3,5 3,7 4,2 3,4 3,2 3,1 3,1 3,2 3,1 3,0 ASL 8,9 9,2 9,3 9,2 9,1 9,0 9,5 3,5 3,6 3,7 3,5 3,4 3,4 3,5 2,9 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 La prima causa di morte nell'asl è costituita dalle malattie del sistema cardiocircolatorio, pari al 37,0% della mortalità generale. Se tuttavia si considera la mortalità proporzionale per sesso, nelle femmine tale causa rappresenta il 40,9% dei decessi contro il 32,7% nei maschi. La seconda causa di mortalità è costituita dai tumori: 31,7% in generale, 26,7% nelle femmine e 37,2% nei maschi, rappresentando in questi ultimi ancora la prima causa di decesso. Le restanti cause di morte rappresentano tutte insieme il 31,3% della mortalità generale. Tra queste si sono avuti 22 decessi per AIDS, 65 per suicidi e 52 per incidenti stradali. Figura n. 8 - ASL della Provincia di Varese: mortalità nel Distribuzione proporzionale per principali gruppi di cause (N=8462) 12

13 Gli anni potenziali di vita persi (AVPP) sono un indicatore in grado di valutare oltre al peso dei singoli decessi in una popolazione, anche il peso della precocità dell'evento morte. Per ogni caso di morte verificatosi prima dei 70 anni viene calcolato, relativamente alla causa o al gruppo di cause di mortalità, la differenza tra 70 e il numero corrispondente all'età in cui è avvenuto il decesso. Utilizzando questo metodo per i dati di mortalità del 2012, se si considera il numero di AVPP per 1000 abitanti in ciascun Distretto (figura 9), si rileva che, a fronte di un valore aziendale di 22,8, il Distretto di Azzate presenta il valore più basso (18,4) e i Distretti di Arcisate e di Luino quello più elevato (28,1). Figura 9 - ASL della provincia di Varese: mortalità nel Tassi grezzi di AVPP per Distretto Nella tabella 3 sono riportati i principali gruppi di cause coi relativi valori assoluti e percentuali. Come si può osservare, sia per il 2012 che per il 2011, più del 70% degli anni potenziali di vita persi sono racchiusi, seppure con percentuali diverse, nei primi tre gruppi di cause e precisamente tumori, malattie cardiocircolatorie e cause violente. Gli AVPP tendono ad aumentare nel 2012, al pari dell anno 2011, dopo la tendenza alla diminuzione registrata negli anni precedenti. Tabella 3 - ASL della Provincia di Varese: distribuzione degli AVPP per gruppi di cause negli anni 2012 e CAUSE DI MORTE (GRUPPI) AVPP % AVPP % TUMORI ,9 8407,5 43,5 CARDIOCIRCOLATORIE 3532,5 17,4 2855,0 14,8 VIOLENTE 2977,5 14,7 2687,5 13,9 PERINATALI ,0 1080,0 5,6 INFETTIVE ,2 665,0 3,4 APPARATO DIGERENTE 640 3,2 762,5 3,9 NEUROLOGICHE 567,5 2,8 417,5 2,2 MALFORMAZIONI 460 2,3 377,5 2,0 APPARATO RESPIRATORIO 437,5 2,2 650,0 3,4 DIABETE 200 1,0 200,0 1,0 APPARATO GENITOURINARIO 65 0,3 85,0 0,4 MALDEFINITE 52,5 0,3 190,0 1,0 ALTRO 787,5 3,9 945,0 4,9 Totale 20280,0 100, ,5 100,0 13

14 L indicatore tasso di mortalità evitabile per cause selezionate, riferito alla popolazione residente di età 5-64 anni, rappresenta un indicatore di efficacia del SSN in relazione ad un gruppo di cause di morte (tumori maligni del polmone, cirrosi epatica, infarto del miocardio, ictus, ecc.) che potrebbero essere evitate o comunque ridotte in seguito all adozione di interventi, comportamenti, stili di vita, organizzazione sanitaria atti a prevenire le malattie e la loro evoluzione. Più specificamente, l indicatore considerato riguarda cause riconducibili alla scarsa efficacia degli interventi di prevenzione primaria. Nella tabella sottostante è riportato il tasso di mortalità evitabile dell anno 2012 confrontato con quello degli anni ; il valore del tasso generale risulta inferiore, nel 2010, a quello italiano (1,61) e a quello lombardo (1,53). I tassi per singola patologia, nel 2012, non presentano variazioni significative rispetto a quelli degli anni precedenti; il tasso generale non tende a diminuire dopo il TASSI DI MORTALITA' EVITABILE x 1000 Tumore maligno del polmone in soggetti 5-64 anni Infarto del miocardio in soggetti 5-64 anni Malattie cerebrovascolari in soggetti 5-64 anni Cirrosi epatica in soggetti 5-64 anni Tutte le cause in soggetti 5-64 anni , ,16 0,20 0,17 0,19 0,19 0, ,13 0,14 0,17 0,16 0,21 0, ,04 0,07 0,07 0,07 0,08 0, ,07 0,06 0,08 0,06 0,06 1,60 1,54 1,47 1,67 1,59 1,52 1,67 1,72 1,71 Il tasso standardizzato di mortalità per cause in parte attribuibili al fumo è definito come rapporto tra il numero delle morti attese per cause correlate con il fumo (codici ICD10 C00- C14.8, C15, C32, C34, I20-I25, I60-I69, J40-J46) e la popolazione standard per abitanti. Il tasso standardizzato di mortalità per cause in parte attribuibili al consumo di alcool è definito come rapporto tra il numero delle morti attese per cause correlate con il consumo di alcool (codici ICD10 C15, C32, F10, K70-K74, S00-T98.3) e la popolazione standard per abitanti. Per l anno 2012, il tasso standardizzato inerente alle morti attribuibili al fumo è sovrapponibile in genere a quelli degli anni precedenti. Quello delle morti attribuibili all alcool mostra con una tendenza alla diminuzione negli ultimi 9 anni Tasso standardizzato di mortalità per cause in parte attribuibili al fumo x 26,4 26,5 26, ,2 27,6 26,6 27,9 26, abitanti Tasso standardizzato di mortalità per cause in parte attribuibili al consumo di 4,7 3,9 4, ,4 4,7 4,6 4,8 5,1 alcool x abitanti La morbosità ospedaliera Tra le prestazioni sanitarie, la richiesta di ricoveri costituisce una traccia fondamentale dei bisogni di salute espressi. Il tasso grezzo di ospedalizzazione è un indice sanitario che esprime il numero di ricoveri in regime ordinario ogni abitanti e che dunque sintetizza la richiesta 14

15 di ricoveri e il grado di utilizzo dell ospedale da parte di una popolazione. Quello calcolato nel periodo ha mostrato una chiara diminuzione dopo il 1999, in virtù del fatto che si è cercato di convertire in regime di day-hospital i ricoveri ordinari a minore peso di risorse impiegate: si è passati da 157,2 del 1997 a 120,9 del 2012 (-23,1%). Si rileva però che alcuni tipi di ricovero, dovuti a patologie maggiormente presenti nella popolazione anziana, sostanzialmente non diminuiscono o addirittura aumentano come ad esempio quelli per intervento di protesi d anca e per scompenso cardiaco. Accertato storicamente lo squilibrio territoriale sintetizzato nel tasso di ospedalizzazione, che è sempre risultato più elevato nell area meridionale della provincia, nel 2012 invece il suddetto tasso di ospedalizzazione della popolazione assistibile ponderata, calcolato come numero di ricoveri ordinari ogni assistibili ponderati (con esclusione di quelli extraregionali, vedi figura n. 1), presenta anche al nord della provincia valori elevati. Lo stesso, confrontato col valore indice aziendale di 90,3, varia tra 83,4 del Distretto di Azzate e 98,5 del Distretto di Sesto Calende. I motivi di questa differenza possono essere diversi, fra di essi la maggiore densità di popolazione, la maggiore concorrenza tra strutture pubbliche e private accreditate, la vicinanza all area milanese che gode di una maggiore offerta, la maggior presenza di alcuni tipi di pazienti cronici. Sul versante dell offerta, i posti letto ordinari (compresi i riabilitativi) tendono a ridursi. Secondo fonti ministeriali, i posti letto medi (ossia mediamente disponibili) sono passati da 4351 dell anno 1997 a 2936 dell anno 2012 con una riduzione del 32,5%. Il tasso di saturazione è uno dei pochi indici di performance per cui è previsto uno standard nazionale pari al 70-75%. Esso esplicita l utilizzo dei posti letto e sintetizza l efficienza della struttura, essendo costituito dal rapporto tra le giornate di degenza erogate e le giornate di degenza offerte se tutti i letti fossero stati utilizzati ogni giorno dell anno. Il tasso di saturazione percentuale in degenza ordinaria è passato dal 78,7 del 1997 all 85,5 del 2012 con un incremento pari al 6,8%. 15

16 L utilizzo dell ospedale resta dunque superiore allo standard nazionale, che prevede una copertura di almeno i ¾ delle giornate potenziali dei posti letto disponibili; si precisa, comunque, che in questa analisi sono compresi anche i reparti riabilitativi. Figura n. 1 - Distribuzione del tasso di ospedalizzazione nella popolazione assistibile ponderata dell ASL di Varese confrontato col valore indice aziendale (90,3 per assistibili ponderati) Anno Osservatorio Epidemiologico Nota. I posti letto ordinari sono quelli mediamente disponibili e assieme al tasso di saturazione sono desunti dai Flussi Informativi Ministeriali di cui al D.M. 23/12/96 e raccolti dalla Regione Lombardia. Da un analisi storica condotta per discipline, risulta che sono maggiormente soggetti a migrazione fuori dall ASL pazienti con patologie ortopediche, oculistiche e metaboliche. In un analisi condotta nel 2012 sulle prestazioni di alta specialità, è emersa una particolare carenza di cardiochirurgia, neurochirurgia e chirurgia toracica (rispettivamente il 46%, il 52% e il 40% di tali prestazioni vengono soddisfatte da strutture fuori provincia). La complessità 16

17 della casistica nelle strutture ospedaliere provinciali, valutata tramite il peso medio dei DRG nei ricoveri superiore a 1 giorno, è inferiore ai valori di riferimento di Regione Lombardia di circa l 8%. Se si fa un bilancio tra mobilità extraregionale passiva e attiva, nel 2012 si osserva che la seconda supera abbondantemente la prima, sia per il numero complessivo di ricoveri (oltre 2.700), sia per la spesa (oltre 7 milioni di ). Con riferimento alla sola degenza ordinaria, la mobilità passiva extraregionale dell ASL è risultata pari al 3,7% (inferiore al 4,1% della Lombardia) mentre la mobilità attiva (o attrazione) extraregionale è stata dl 5,4% (inferiore al 9% della Lombardia). Il maggior numero di ricoveri extraregionali avviene in Piemonte (circa il 47% del totale) e riguarda soprattutto patologie ortopediche, oculistiche e metaboliche. Previsioni sul tasso di ospedalizzazione del 2012 Nella tabella successiva è riportata la previsione del tasso grezzo di ospedalizzazione, riguardante complessivamente i ricoveri ordinari e in regime di day hospital, con esclusione dei ricoveri extraregionali. Previsione al 31/12/13 dei ricoveri per Distretto Distretto Ricoveri Tasso x ARCISATE ,9 AZZATE ,4 BUSTO ARSIZIO ,7 CASTELLANZA ,0 CITTIGLIO ,1 GALLARATE ,0 LUINO ,2 SARONNO ,3 SESTO CALENDE ,7 SOMMA LOMBARDO ,8 TRADATE ,0 VARESE ,6 ASL ,2 Il tasso di ospedalizzazione si stima abbia una riduzione del 7,0% rispetto a quello del 2012, che risultava 148,0 per Le prestazioni specialistiche ambulatoriali I cittadini dell ASL della Provincia di Varese nel 2012, hanno mediamente consumato 19 prestazioni pro capite di specialistica ambulatoriale per il sesso femminile e 18 pro capite per il sesso maschile (valori simili al 2011). Nel 2012 nella Provincia di Varese sono state erogate prestazioni specialistiche con una spesa lorda complessiva di ; registrando, rispetto al 2011, una riduzione del volume pari all 1% ed un aumento della spesa pari al 6% (Fonte ReportMed). Si è entrati nel merito di un set di prestazioni significative per tipologia, difficoltà nell accessibilità (lunghe liste d attesa) e rilevanza sociale. Si sono confrontati i tassi annuali grezzi di questo set e valutate le variazioni in percentuale delle stesse tra il 2012 ed il

18 Tassi annuali grezzi, per 1000 abitanti, relativi al consumo di alcune prestazioni specialistiche (Set 1) scelte per rilevanza sociale o difficoltà nell accessibilità, e variazione % tra 2012 e 2003 nell ASL della Provincia di Varese (In rosso: variazione > 10%) Prestazione Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Variazione % RICOSTRUZIONE DI DENTE MEDIANTE OTTURAZIONE 6,6 4,7 4,7 4,9 3,6 4,2 4,5 4,5 5,2 7,3 9, TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DEL CAPO 6,7 7,2 7,8 8,7 10,1 11,2 14,6 16,1 16,4 17,3 158, RADIOGRAFIA DELLA COLONNA LOMBOSACRALE 39,4 42,3 40,2 40,2 41,3 41,6 40,7 41,2 39,8 39,2-0, MAMMOGRAFIA BILATERALE* 92,8 90,0 89,2 110,4 146,7 151,0 154,6 161,7 162,6 160,7 73, ECOCOLORDOPPLERGRAFIA CARDIACA 20,9 22,7 25,5 26,8 30,6 32,3 34,2 17,7 3,2 1,8-91, ECOGRAFIA DELLA MAMMELLA* 43,5 48,8 53,9 58,2 65,7 75,4 82,3 89,2 91,3 94,2 116, ECO(COLOR)DOPPLER DEI TRONCHI SOVRAAORTICI 18,1 19,7 20,4 22,8 25,9 28,1 30,4 32,2 34,0 34,1 88, ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE 26,5 25,5 23,9 23,9 23,0 20,1 20,0 18,6 17,0 15,8-40, ECOGRAFIA GINECOLOGICA 6,4 3,9 3,7 3,6 3,3 3,3 3,0 3,4 3,9 4,0-37, ECOGRAFIA OSTEOARTICOLARE 12,2 13,7 14,2 15,5 16,7 16,2 16,8 15,0 12,7 11,5-5, ECOGRAFIA TRANSRETTALE** 13,6 15,6 14,3 16,2 16,1 16,9 16,2 16,4 15,8 14,4 5, RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RM) DELLA COLONNA 9,2 10,5 10,9 12,0 13,5 15,0 16,7 20,5 22,1 20,9 127, DENSITOMETRIA OSSEA CON TECNICA DI ASSORBIMENTO A RAGGI X 27,8 19,5 17,4 21,7 22,6 25,6 28,0 29,7 30,3 30,4 9, UROFLUSSOMETRIA 8,4 8,5 8,0 8,0 8,3 8,7 8,6 8,6 8,0 7,5-10, SPIROMETRIA SEMPLICE 23,5 24,8 24,9 25,1 25,4 26,1 26,6 27,6 28,1 28,4 20, TEST CARDIOVASCOLARE DA SFORZO CON CICLOERGOMETRO 12,4 13,3 13,2 12,8 13,5 13,8 13,8 14,7 14,9 14,7 18, ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO 13,0 13,7 14,6 14,8 16,1 17,3 17,4 18,4 18,9 20,0 53,6 897A3-PRIMA VISITA CARDIOLOGICA 50,4 51,8 54,4 49,2 47,0 44,2 40,5 34,1 35,8 36,2-28,2 897B7-PRIMA VISITA ORTOPEDICA 67,7 66,1 64,7 61,5 48,6 46,6 48,6 53,8 58,8 54,3-19,9 897C2-PRIMA VISITA UROLOGICA/ANDROLOGICA 22,4 23,8 23,1 22,2 18,1 17,7 17,4 16,7 18,1 18,6-16, TIROXINA LIBERA (FT4) 80,0 88,3 86,6 92,1 98,6 109,3 112,0 117,6 112,7 47,7-40, VIRUS IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA [HIV ] ANALISI QUANTITATIVA DI RNA 6,1 6,4 6,7 6,7 5,7 5,4 7,8 8,0 7,8 7,5 22, ES. CITOLOGICO CERVICO VAGINALE [PAP test]* 45,2 45,8 44,5 45,3 44,2 47,7 50,0 51,6 52,5 52,0 15, TEST EPICUTANEI A LETTURA RITARDATA [PATCH TEST] 55,2 52,4 52,8 62,2 64,8 66,5 61,6 60,7 57,8 58,8 6, SCINTIGRAFIA TIROIDEA 1,9 1,5 1,5 1,3 1,2 1,2 1,1 1,1 0,9 0,9-53, PRIMA VISITA OCULISTICA (ESAME COMPLESSIVO DELL'OCCHIO) 88,7 89,5 89,9 81,6 72,3 68,9 69,1 68,6 63,4 63,3-28, ANGIOGRAFIA CON FLUORESCEINA O ANGIOSCOPIA OCULARE 7,6 7,3 7,1 7,5 8,9 12,5 13,7 14,6 15,9 17,3 127, ESAME AUDIOMETRICO TONALE 15,4 16,6 15,9 15,4 15,2 16,4 16,5 16,9 16,7 16,5 7,4 Nota * Dati relativi alle femmine ** Dati relativi ai maschi Rispetto all anno 2003, nel 2012 le prestazioni che hanno subito variazioni maggiori sono state: la tomografia computerizzata (TC) del capo (158,3%), la risonanza magnetica nucleare della colonna (127,3%), l angiografia con fluoresceina o angioscopia oculare (127,2%), l ecografia della mammella (116,6%), l ecocolordoppler dei tronchi sovraaortici (88,5%), la mammografia bilaterale (73,2%), l elettrocardiogramma dinamico (53,6%), il virus immunodeficienza acquisita (HIV) analisi quantitative di RNA (22,5%), la spirometria semplice (20,9%), il test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro (18,5%) e l esame citologico cervico vaginale (PAP test, 15,1%). Da rilevare che, tra il 2003 e il 2012, la popolazione è aumentata di circa il 7%. Diminuiscono l ecocolordopplergrafia cardiaca (-91,5%), la scintigrafia tiroidea (-53,6%), la tiroxina libera - FT4 (-40,4%), l ecografia dell addome superiore (-40,4%), l ecografia ginecologica (-37,3%), l esame complessivo dell occhio (-28,7%), l uroflussometria (-10,4) oltre alle visite specialistiche (cardiologia, ortopedia, urologia). Analizzando il costo complessivo delle prestazioni specialistiche dell anno 2012, le prime 10 prestazioni sono risultate quelle riportate nella tabella sottostante. Tra queste, quelle con costo medio più elevato risultano: l asportazione artroscopica di cartilagine semilunare del ginocchio (codice 8061), la tomo scintigrafia globale corporea (PET - codice 92186), l intervento di cataratta con o senza impianto di lente intraoculare (codice 1341), la chemioterapia senza somministrazione di farmaci ad alto costo (codice MAC02), l emodialisi in bicarbonato e membrane molto biocompatibili (codice 39954), l emodialisi in acetato o in bicarbonato, ad assistenza limitata (codice 39952). Sempre di queste 10 prestazioni, quelle con maggior volume sono state: la visita generale (codice 897), la mammografia bilaterale (codice 87371), l ecografia addome completo (codice 88761) e l emodialisi in bicarbonato e membrane molto biocompatibili (codice 39954). 18

19 Le prime 10 prestazioni specialistiche con maggior fatturato - ASL della Provincia di Varese - Anno 2012 PRESTAZIONE SPESA NUMERO COSTO MEDIO EMODIALISI IN BICARBONATO E MEMBRANE MOLTO BIOCOMPATIBILI INTERVENTO DI CATARATTA CON O SENZA IMPIANTO DI LENTE INTRAOCULARE VISITA GENERALE MAC02-Chemioterapia senza somministrazione di farmaci ad alto costo ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO TOMOSCINTIGRAFIA GLOBALE CORPOREA (PET) EMODIALISI IN ACETATO O IN BICARBONATO, AD ASSISTENZA LIMITATA MAMMOGRAFIA BILATERALE ASPORTAZIONE ARTROSCOPICA DI CARTILAGINE SEMILUNARE DEL GINOCCHIO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC) DELL ADDOME COMPLETO, SENZA E CON CONTRASTO I tassi di consumo per tutte le prestazioni mostrano valori superiori a quello aziendale, soprattutto nei Distretti di Luino, Tradate e Varese, indicando una maggiore domanda di prestazioni nella parte centro-settentrionale della provincia. Tasso di consumo di tutte le Prestazioni per 1000 assistibili ponderati per Distretto di residenza. Anno ASL Varese - U.O.C. Osservatorio Epidemiologico ASL VARESE TRADATE SOMMA L. SESTO C. SARONNO LUINO GALLARATE CITTIGLIO CASTELLANZA BUSTO A. AZZATE ARCISATE 12886, , , , , , , , , , , , ,

20 ATTIVITA SANITARIA 20

21 ELEMENTI DI INGRESSO ATTIVITA DI MONITORAGIO SINTESI DELLE ATTIVITA SVOLTE NEL 2013, DEI RISULTATI OTTENUTI E DELLE CRITICITA RILEVATE 21

22 TABELLA ELEMENTI IN INGRESSO 2013 ATTIVITA DI MONITORAGGIO Sintesi attività Piano Controlli 2013 UOC OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO Risultati Ottenuti Criticità Rilevate Attività: ANDAMENTO DEMOGRAFICO Sono state raccolte le informazioni sulla popolazione al 31/12/12 dai 141 comuni della provincia; dopo i controlli di qualità dei dati, è stato preparato il report previsto entro giugno 2013 e divulgato alle principali Strutture Aziendali. Stesura di report entro il primo semestre Nessuna. Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate Attività: ANDAMENTO DELLA MORTALITA Dopo aver ultimato i controlli di Stesura di report entro il secondo semestre Nessuna. La completezza della rilevazione è completezza dei dati del 2012, è stato pari al 100%. elaborato il previsto report epidemiologico, divulgato entro dicembre 2013 alle principali Strutture Aziendali. Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate Attività: CONSUMI DEI RICOVERI E' pervenuto il database regionale validato dell anno 2012, ed è stato caricato sul data warehouse aziendale e su personal computer. Il report è stato ultimato e trasmesso alle principali Strutture Aziendali entro dicembre Stesura di report entro il secondo semestre. Il report ha permesso il monitoraggio per fasce d età dei consumi di ricoveri del 2012, la mappatura geografica del tasso di ospedalizzazione e il monitoraggio nel tempo di un set di ricoveri d interesse epidemiologico. Nessuna. 22

23 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate Attività: CONSUMI DI PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E' pervenuto il database validato regionale Stesura di report che hanno permesso la dell anno 2012 ed è stato caricato sul data valutazione dei consumi di prestazioni warehouse aziendale. Successivamente, in specialistiche per fasce d età, il base a specifiche estrazioni di dati con monitoraggio nel tempo di un set di ReportMed, si sono elaborati dei report prestazioni d interesse epidemiologico e la relativi a set di prestazioni significative. I mappatura di alcune tra le prestazioni ad report sono stati diffusi alle principali alto costo. E stata effettuata un analisi Strutture Aziendali a partire dal luglio epidemiologica ad hoc sulle prime visite specialistiche ambulatoriali. Per il caricamento del database nel data warehouse resta necessaria la consulenza di software house esterna. La qualità dei dati è affidata tecnicamente a tale azienda. In seguito alla segnalazione di alcuni bisogni per la popolazione, sono auspicabili azioni correttive. 23

24 TABELLA ELEMENTI IN INGRESSO 2013 ATTIVITA DI MONITORAGGIO UO FARMACOECONOMIA, APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA E PERCORSI DI CURA Sintesi attività Piano Controlli 2013 ATTIVITA : 1 SETTORE 1: Prescrizione farmaceutica in ASL: monitoraggio generale e per classi OBIETTIVO: monitoraggio periodico orientato ad individuare indicazioni ed elementi di criticità per processi di programmazione Indicatori: 1) Elaborazione reportistica 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva Risultati Ottenuti 1) Elaborazione reportistica: A) N 13 Report mensili con dettaglio per classi ATC e medicinali a BRS (novembre, dicembre 2012; da gennaio a novembre 2013); N 1 report sul I trimestre 2013 con dettaglio su medicinali a BRS; B) N 1 Report annuale con dettaglio per classi ATC e medicinali a BRS (anno 2012); C) N 1 Report di analisi su compliance al trattamento con Antidepressivi; D) N 1 Report sulla prescrizione farmaceutica per Fasce di età e sesso degli assistiti (anno 2012); E) N 2 Report su medicinali con criticità prescrittive, dettaglio sui medicinali a BRS (I semestre 2013): 1. Antidepressivi; 2. Statine 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva: F) N. 11 aggiornamenti mensili del Prontuario alle Dimissioni dei farmaci a BRS dispensati dal SSN, con dettaglio sui biosimilari G) N 38 documenti informativi sull uso Criticità Rilevate Nel 2013 la spesa farmaceutica procapite pesata supera il valore regionale, mentre le DDD procapite pesate (che indicano i volumi prescritti) sono sovrapponibili, confermando l uso di farmaci più costosi rispetto alla media della Lombardia; questo fenomeno dipende soprattutto dalla scarsa prescrizione di medicinali a brevetto scaduto (BRS) in alcune classi (cardiovascolari, farmaci del sistema nervoso, muscolo-scheletrici, antineoplasticiimmunomodulatori); in alcuni casi la spesa più elevata dipende anche da maggiori volumi prescritti (gastrointestinali, muscolo-scheletrici, respiratori, ormoni sistemici, antineoplasticiimmunomodulatori). risulta limitata la prescrizione di medicinali a BRS, sebbene in aumento progressivo nell anno; le classi con minore prescrizione sono i cardiovascolari (come statine, ACEinibitori e sartani) e i farmaci del sistema nervoso (come antidepressivi SSRI); la compliance al trattamento farmacologico ha un ruolo determinante nella corretta gestione di patologie croniche. Nel caso degli antidepressivi alcuni elementi critici sono 24

25 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti dei medicinali, predisposti ed inviati periodicamente (utenti esterni ed interni ASL); H) N 9 azioni formative/informative organizzate sull appropriatezza d uso dei medicinali: 6 Convegni/Corsi in materia di appropriatezza prescrittiva (3 sui farmaci cardiovascolari, 1 sui farmaci a BRS in pediatria, 1 sul valore del farmaco, 1 sulla prescrizione ospedaliera); 3 attività di Formazione sul campo in materia di HTA Health Technology Assessment; I) N 4 documenti prodotti sull appropriatezza d uso in specifiche classi di medicinali: 1 report sui medicinali biosimilari (inviato al Direttore Sanitario); 3 documenti sui farmaci cardiovascolari (ipercolesterolemia, ipertensione, scompenso cardiaco, con analisi farmacoeconomiche), condivisi con AAOO e strutture di ricovero e cura private accreditate della provincia; J) Partecipazione a 9 gruppi di lavoro per un totale di 20 incontri tra ASLstrutture ospedaliere per individuare percorsi di cura secondo criteri di efficacia, sicurezza, efficienza allocativa, equità nell erogazione dei servizi sanitari: n.1 Tavolo del Nupro (3 incontri), n.4 Gruppi di lavoro sui farmaci cardiovascolari (2 incontri), n.1 Gruppo di lavoro sui biosimilari (2 incontri), n.1 Tavolo della Psichiatria (1 25 Criticità Rilevate rappresentati da: sporadicità della prescrizione, scarsa aderenza, potenziale sovra trattamento in alcuni casi; la compliance è influenzata da fattori quali età e sesso dei trattati, Distretto del curante, tipo di antidepressivo prescritto; la prescrizione farmaceutica complessiva in SSN è influenzata dall età e dal sesso degli assistibili, con crescente incidenza degli anziani su consumi e spesa. Le criticità inerenti la prescrizione in SSN degli specialisti delle AA.OO. e delle Strutture di ricovero e cura della provincia sono riassunte nel settore n.4 (Tabella n.4). I risultati dei report di monitoraggio e delle azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva realizzate nel 2013 evidenziano la necessità di intensificare le iniziative di analisi reportistica, formazione, informazione, allo scopo di favorire un uso appropriato in particolare tra farmaci: ad uso cronico, in soggetti anziani e con polipatologie; con specificità di genere nell efficacia e nell uso; innovativi ad alto costo o inerenti reti di patologia; a BRS (con ampliamento delle classi da monitorare); biosimilari che necessitano di elevati livelli di persistenza e aderenza al trattamento soggetti ad inappropriatezza prescrittiva

26 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti incontro), n.1 DIPO (2 incontri), n.1 Gruppo di Monitoraggio contratti con le strutture (10 incontri) Le criticità prescrittive emerse nelle analisi sono state evidenziate nei report ai fini del controllo da parte delle strutture aziendali ad esso deputate. (I dettagli delle analisi, con specifici commenti, sono reperibili nel documento di rendicontazione finale Piano Controlli anno 2013) Criticità Rilevate rispetto a standard scientifici formali o de facto sottoposti a specifiche limitazioni/modalità prescrittive (Nota AIFA, modalità di ricettazione, inserimento in registri di monitoraggio, ecc); con problematiche di efficienza allocativa in base a criteri di efficacia, efficienza, costoopportunità (da analizzare anche con valutazioni di Health Technology Assessment). Le azioni saranno sviluppate nel complesso o su specifiche aree (di farmaci, di patologie, di prescrittori, ecc.) in modo da facilitare la diffusione nella pratica clinica di prodotti a maggiore efficacia e sicurezza, considerando contestualmente criteri di efficienza allocativa ed equità nell erogazione dei servizi sanitari. Ove applicabile, sono previste valutazioni di Health Technolgy Assessment sulle terapie farmacologiche (innovative e non), sia allo scopo di implementare che di disincentivare l uso di alcune molecole. 26

27 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate ATTIVITA : 2 SETTORE 2: Prescrizione farmaceutica nei Distretti: monitoraggio generale e per classi OBIETTIVO: monitoraggio periodico orientato ad individuare indicazioni ed elementi di criticità distrettuale per processi di programmazione Indicatori: 1) Elaborazione reportistica 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva 1) Elaborazione report: A) N 13 Report mensili con dettaglio per classi ATC e medicinali a BRS (novembre, dicembre 2012; da gennaio a novembre 2013); N 1 report sul I trimestre 2013 con dettaglio su medicinali a BRS; B) N 1 Report annuale con dettaglio per classi ATC e medicinali a BRS (anno 2012); C) N 1 Report di analisi su compliance al trattamento con Antidepressivi; D) N 2 Report su medicinali con criticità prescrittive, dettaglio sui medicinali a BRS (I semestre 2013): 1. Antidepressivi; 2. Statine 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva: Vedi settore 1 Le criticità prescrittive emerse nelle analisi sono state evidenziate nei report ai fini del controllo da parte delle strutture aziendali ad esso deputate. (I dettagli delle analisi, con specifici commenti, sono reperibili nel documento di rendicontazione finale Piano Controlli anno 2013) 27 Criticità prescrittive: In analogia con quanto evidenziato negli anni precedenti, si mantiene una variabilità distrettuale della prescrizione, non interpretabile in base alle caratteristiche clinico-epidemiologiche degli assistiti. La variabilità si evidenzia in particolare nei seguenti ambiti: prescrizione complessiva e per alcune classi ATC (spesa, volumi, incidenza di medicinali a BRS) compliance alle terapie croniche appropriatezza prescrittiva (con prescrizione selettiva) Aggregando i Distretti per Aree Nord, Centro e Sud della provincia, rispetto alla media ASL si osservano le seguenti variabilità prescrittive: 1) per il Nord: a) più volumi e minore % di medicinali a BRS, ad indicare una maggiore copertura farmacologica dei trattati ma a costi più elevati; b) minore % di BRS tra: cardiovascolari, respiratori, farmaci del sistema nervoso; c) più volumi tra: cardiovascolari, antidiabetici orali, emopoietici; 2. per il Centro: a) meno volumi e minore % di medicinali a BRS, ad indicare una minore copertura farmacologica dei trattati e a costi più elevati; b) minore % di BRS tra: cardiovascolari, respiratori, farmaci del sistema nervoso; c) più volumi tra cardiovascolari;

28 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate 3. il Sud a) più volumi e maggiore % di medicinali a BRS, ad indicare una migliore copertura farmacologica dei trattati a costi inferiori. Si confermano le stesse attività di monitoraggio e formazione proposte nel Settore 1, articolate a livello distrettuale. 28

29 Sintesi attività Piano Controlli 2013 Risultati Ottenuti Criticità Rilevate ATTIVITA : 3 SETTORE 3: Spesa farmaceutica convenzionata: Verifica dell'attività prescrittiva relativa ai MAP/PDF con profilo prescrittivo anomalo OBIETTIVO: Monitoraggio periodico sui profili prescrittivi orientato a riduzione delle modalità prescrittive critiche Indicatori: 1) Elaborazione report 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva 1) Elaborazione report: A) N 2 Report anno 2012 (dati complessivi, dati distrettuali) su Analisi dei profili prescrittivi anomali finalità di controllo; B) N 4 Report trimestrali progressivi su Analisi dei profili prescrittivi anomali finalità di monitoraggio (II-III trim 2012; I-II trim 2013) e N. 1 Report aggiuntivo sul I trimestre 2013; C) N 2 Report anno 2012 (dati complessivi, dati distrettuali) su Analisi degli ipoprescrittori di medicinali a BRS finalità di controllo; D) N 4 Report trimestrali progressivi su Analisi degli ipoprescrittori di medicinali a BRS finalità di monitoraggio (II-III trim 2012; I e II trim 2013); E) N 2 Report sull uso di medicinali a BRS e sull appropriatezza prescrittiva in specifiche classi terapeutiche (antidepressivi, statine). 2) Azioni di promozione dell appropriatezza prescrittiva: Vedi settore 1 Le criticità prescrittive emerse nelle analisi sono state evidenziate nei report ai fini del controllo da parte delle strutture aziendali ad esso deputate. (I dettagli delle analisi, con specifici commenti, sono reperibili nel documento Criticità prescrittive: In analogia con quanto rilevato negli anni precedenti: evidenza di MAP/PDF con profilo prescrittivo anomalo rispetto ad indicatori di riferimento sia in generale che per le principali classi terapeutiche ATC; criticità prescrittive di tipo qualiquantitativo (elevati valori di spesa e volumi di prescrizione; effetto mix con uso preferenziale di farmaci nuovi e più costosi rispetto ad alternative più costo-efficaci); scarsa prescrizione di medicinali a BRS con evidenza di MAP/PDF ipoprescrittori di questi prodotti sia rispetto all obiettivo regionale sia rispetto alla media ASL; le analisi specifiche effettuate sulla prescrizione di Antidepressivi e di Statine confermano come criticità l uso di molecole più costose e il minore ricorso a medicinali a BRS, rispetto ai dati regionali; nei report vengono individuati i profili prescrittivi di ogni medico in ciascun Distretto, ai fini delle attività di controllo effettuate a livello distrettuale. In base alle attività di monitoraggio svolte nel 2013 emerge la necessità di analizzare ulteriormente la prescrizione dei singoli MAP/PDF in alcune classi terapeutiche, individuate come critiche per: volumi o spesa scarsa incidenza di molecole a BRS e 29

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