Copertina11approvataT.fh :27 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Rapporto in corso di approvazione [2009] Colori compositi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Copertina11approvataT.fh11 22-01-2009 12:27 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K Rapporto in corso di approvazione [2009] Colori compositi"

Transcript

1 [2009]

2

3 Direzione Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e Relazioni internazionali Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali 12 RAPPORTO SULLE ATTIVITA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IN ATTUAZIONE DELLE POLITICHE COMUNITARIE - ANNO 2009

4 Il rapporto è stato realizzato con il coordinamento di Michele Migliori e Giuliana Ventura. Hanno contribuito alla redazione dei testi: cap. 1 Donato Metta (1.2.1), Elena Tagliani (1.2.2) cap. 2 cap. 3 cap. 4 cap. 5 Antonella Bonaduce, Lorenzo Servidio (2.1.2), Annamaria Linsalata, Luisa Rossi (2.1.3), Francesca Bergamini (2.1.4), Virginia Peschiera, Graziella Guaragno (2.1.5); Anna Fava, Andrea Furlan, Claudio Lamoretti, Teresa Schipani (2.1.6), Antonella Busetto, Alberto Federici, Serenella Sandri, Sonia Di Silvestre, Marcella Isola, Antonella Bonaduce (2.2), Graziella Guaragno, Paolo Mattiussi (2.3) Silvia Ardondi, Fabrizio Melis, Michele Banzi, Paolo Lauriola, Maura Mingozzi, Angelica Laterza, Elisabetta Maini, Barbara Ramponi, Marco Deserti, Katia Raffaelli, Luisa Perini, Lucio Bottarelli Manuela Ghesini Polirpo, Carlo Cacciamani, Franco Zinoni, Andrea Ranzi, Maurizio Campanai, Alberto Preti, Gianguido Nobili (3.1); Sandra Lotti, Chiara Mancini, Andrea Normanno, Stefano Dondi, Alberto Preti (3.2); Gianguido Nobili, Francesca Paron (3.3); Margherita Spinazzola, Margherita Sani (3.4); Sergio Andreis, Marina Mingozzi (3.5); Leonardo Palumbo, Maura Mingozzi, Michele Sansoni, Silvia Zamboni, Katia Raffaelli (3.6); Margherita Sani, Valentina Galloni, Margherita Spinazzola, Marco Biocca, Franca Serafini, Alberto Preti (3.7); Cinzia Ioppi (3.8); Marco Biocca, Franca Serafini (3.9); Cinzia Ioppi, Franca Serafini (3.10), Stefania Fenati, Alessandro Criserà (3.11) Morena Bellin, Agnese Tassinari (4.1); Marco Biocca, Franca Serafini (4.2); Cinzia Ioppi (4.3); Leonardo Palumbo (4.4); Lorenza Badiello, Chiara Bortolazzi (4.5); Marco Biocca, Franca Serafini (4.6) Roberta Dall Olio, Claudia Canè, Antonietta La Ruina, Samanta Arsani, Delia Cunto, Silvia Grassi, Claudio Tolomelli, Stefania Leoni, Katia Raffaelli, Laura Avanzi, Eugenio Spreafico, Antonella Liberatore, Aki Ishiwa (5.1), Rossana Preuss, Agnese Tassinari (5.2) cap. 6 Cecilia Oddone (6.1) allegati Stefania Fenati (III Centri Europe Direct), Silva Gurioli (V - Parlamentari europei) Inoltre, per le note introduttive ai diversi Programmi europei (cap. 3 e 4), sono state utilizzate le schede di Europafacile, costantemente aggiornate da Maria Grazia Gotti e Silvia Tomasi.

5 SOMMARIO 1.QUADRO GENERALE 1.1 L Unione Europea nel Quadro generale L Amministrazione regionale nei rapporti con l Unione Europea Le Strutture Operative Contributo della Regione alla formazione delle politiche trasversali europee ATTUAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA 2007/ Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo Politica regionale unitaria per il : Documento Unico di programmazione (DUP) e Programma Attuativo Regionale FAS Il Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR Il Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FSE La Cooperazione Territoriale Europea Sistema di gestione e controllo dei programmi di cooperazione transnazionale e interregionale Il Programma di sviluppo rurale Il Programma Pesca Pari Opportunità Il gender mainstreaming nei documenti di programmazione generale della Regione Cosa può fare per voi l Europa sociale? L ottica di genere nei documenti di alta programmazione e nei Fondi Strutturali Il Piano Territoriale Regionale (PTR) dell Emilia-Romagna e la dimensione territoriale dell Unione europea PARTECIPAZIONE A PROGRAMMI COMUNITARI 3.1 Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico Programma quadro per la competitività e l innovazione CIP Programma quadro Diritti fondamentali e giustizia Programma e-ten Programma Gioventù in azione Programma LIFE+ 153

6 3.7 Programma Lifelong Learning Programme LLP Programma Progress Programma Salute Progetti pilota e linee speciali di bilancio comunitarie Iniziative dell Assemblea legislativa Centro Europe Direct Emilia Romagna Promozione della cittadinanza europea fra i giovani Il progetto R.E.P.L.A.Y Il progetto Y.E.S PARTECIPAZIONE A PROGRAMMI DI COOPERAZIONE EXTRA-UE 4.1 Cooperazione allo sviluppo - DCI Programma Urb-AL III Programma Attori non statali e autorità locali nello sviluppo Programma EURO social Programma Water Facility EC-UN Joint Migration and Development Initiative JMDI Programma Global Patient Safety Challenge L ATTIVITA INTERNAZIONALE DELLA REGIONE 5.1. Piano triennale delle attività di rilievo internazionali della Regione Emilia-Romagna Collaborazione istituzionale con altre Regioni europee Partecipazione ad associazioni ed organismi regionali, reti e piattaforme europee Progetti di partenariato in ambito europeo ed internazionale degli enti locali Partecipazione alle Azioni a sostegno dell'allargamento (Twinning) Partecipazione della Regione a programmi twinning Dialogo politico tra UE e Brasile sulla politica di coesione Il Piano triennale per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in transizione ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA 6.1 Attuazione del diritto dell Unione europea Aiuti di Stato/Aiuti a finalità regionale Le notifiche effettuate dalla Regione Emilia-Romagna al 31 dicembre Aiuti di Stato e Misure anticrisi 247

7 Allegati I - Risorse Fondi Strutturali in Emilia-Romagna II - Elenco progetti attivi nel 2009 III - Centri informativi Europa in Emilia-Romagna IV L informazione europea della Regione Emilia-Romagna V - Parlamentari europei eletti in regioni europee con cui la Regione Emilia-Romagna ha accordi di collaborazione VI - Legenda sigle Paese utilizzate

8

9 Capitolo 1 Quadro Generale

10 1.1. L Unione Europea nel Nel corso del 2009 l Unione Europea ha dovuto gestire gravi problemi: la crisi economica e finanziaria, il continuo aumento della domanda di energia, lo spettro dei cambiamenti climatici divenuto sempre più incombente. Nel corso dell anno, l Unione europea ha anche trasformato e riformato le proprie istituzioni. E stato eletto un nuovo Parlamento europeo; si è svolto un intenso dibattito sul lungo processo di ratifica del trattato di Lisbona. Il Parlamento europeo ha eletto il Presidente della Commissione europea e si è espresso sulla composizione della nuova Commissione, nonché sulla scelta delle personalità che avrebbero ricoperto il nuovo incarico di presidente del Consiglio europeo ed il doppio incarico di Alto Rappresentante dell Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e di vicepresidente della Commissione. Tali nomine sono poi avvenute da parte del Consiglio europeo che, a seguito dell entrata in vigore del Trattato di Lisbona, è diventato un Istituzione. La crisi economica e finanziaria che ha scosso il mondo ha imposto alla Unione Europea ed agli Stati membri l elaborazione congiunta di misure volte a contenere la portata della recessione e stimolare la ripresa. L azione coordinata ha contribuito a tutelare le economie nazionali ed ha stimolato l erogazione di finanziamenti a salvaguardia dell occupazione e per il ripristino della crescita. E stato delineato un nuovo quadro di vigilanza al fine di evitare il rischio di una nuova possibile crisi e sono stati avviati preparativi per una strategia di uscita tesa a risanare le finanze pubbliche e creare le condizioni per un futuro con migliori prospettive di crescita. L impatto dei cambiamenti climatici si è fatto sempre più evidente sia al livello mondiale sia in Europa. Per far fronte a questa situazione l UE ha dato una impostazione più mirata alle sue politiche in materia di energia e ambiente. Nel 2009 è entrato in vigore un pacchetto ambizioso su clima ed energia e l UE ha svolto un ruolo di primo piano nella preparazione di un accordo globale per la lotta ai cambiamenti climatici e si è impegnata ad aumentare la sicurezza e l efficienza energetica grazie alle riforme introdotte per rendere più dinamico il mercato interno dell energia. Sul piano delle relazioni esterne l azione dell UE si è ampliata sia dal punto di vista geografico che dei suoi valori e principi fondamentali e la politica di allargamento ha mantenuto il proprio slancio finalizzato ad avviare negoziati con gli stati limitrofi candidati o potenzialmente candidati all adesione. 1 Tratto dalla Relazione Generale 2009 sull attività dell Unione Europea adottata dalla CE il 15 gennaio 2010 (doc. SEC(2010) 18 10

11 Le riunioni del Consiglio europeo (Vertici europei) sono stati organizzati nel primo semestre 2009 sotto la Presidenza Ceca e nel secondo semestre con la Presidenza svedese: o Il Consiglio europeo di Bruxelles del 19 e 20 marzo 2009 si è espresso sulla situazione economica, finanziaria e sociale dell Unione sottolineando la necessità di un azione concertata e sulla strategia di ripresa dell Europa. Si è espresso sulla questione della sicurezza energetica e per l istituzione di un meccanismo di crisi per far fronte alle interruzioni degli approvvigionamenti e ha proseguito i lavori preparatori della conferenza mondiale di Copenaghen sui cambiamenti climatici. o Il Consiglio di Bruxelles del 18 e 19 giugno 2009 ha dedicato gran parte dei lavori all analisi della crisi economica adottando decisioni finalizzate alla creazione di una nuova architettura di vigilanza finanziaria e attribuendo la massima priorità al contrasto degli effetti della crisi sull occupazione. Sono state prese ulteriori iniziative per delineare la posizione della UE alla Conferenza di Copenaghen ribadendo l intenzione di mantenere un ruolo trainante in questo processo. Il Consiglio ha inoltre posto in rilievo la priorità dell UE per il proseguimento del processo di pace in medio oriente e per l importanza della stabilità e della sicurezza in Afghanistan. o Il Consiglio di Bruxelles del 29 e 30 ottobre ha affrontato alcune questioni istituzionali relative al completamento del processo di ratifica del Trattato di Lisbona, ha inoltre definito la posizione dell UE in riferimento alla Conferenza sul cambiamento climatico, fatto il punto sulla situazione economica, finanziaria ed occupazionale e adottato la strategia UE per la regione del Mar Baltico. o Il Consiglio del 10 e 11 dicembre presieduto dal nuovo Presidente Herman Van Rompuy si è espresso sulle strategie d uscita dalla crisi ed il rispetto del patto di stabilità e crescita. Ha inoltre esaminato l impatto della strategia di Lisbona e la sua ulteriore evoluzione nella futura strategia denominata UE 2020: in tale contesto il Consiglio ha invitato la Commissione e gli Stati membri a riflettere su una nuova struttura di governance più trasparente ed efficiente, orientata al conseguimento di risultati tangibili, al miglioramento del coordinamento delle politiche economiche ed al legame fra misure nazionali e misure dell UE. o Il Consiglio ha poi adottato un nuovo programma pluriennale (programma di Stoccolma) per proseguire nello sviluppo di uno spazio di libertà sicurezza e giustizia avviato con il programma dell Aia sei anni fa. 11

12 1.2. L Amministrazione regionale nei rapporti con l Unione Europea Le Strutture Operative Nell ambito dell Amministrazione regionale l attività dedicata all attuazione di politiche e programmi europei, in considerazione dell articolazione e complessità degli interventi, si innesta nell attività delle Direzioni generali settoriali competenti. La Direzione Generale Programmazione territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni europee e Relazioni internazionali comprende funzioni collegate al coordinamento dell attuazione di programmi europei, di collegamento e rappresentanza nei confronti delle istituzioni comunitarie oltre che funzioni di supporto nell azione della Regione in materia di cooperazione con i paesi in via di sviluppo, di cooperazione internazionale in generale e di predisposizione e implementazione di Intese Istituzionali di programma sottoscritte con il Governo. A livello regionale, gli interventi relativi ai Fondi strutturali rappresentano la parte preponderante sia in termini finanziari che di impegno burocratico ed amministrativo. Tali programmi sono attivati tramite programmi territorializzati ed intersettoriali. Le Direzioni generali Attività Produttive, Commercio e Turismo e Cultura, Formazione e Lavoro assicurano il coordinamento operativo fra i vari settori coinvolti, essendo Autorità di Gestione e quindi responsabili della gestione ed attuazione dei Programmi Operativi Competitività e Occupazione , rispettivamente per la parte FESR e per la parte FSE. Sempre per i Programmi Operativi Competitività e Occupazione FESR e FSE, la Direzione Generale Centrale Risorse Finanziarie e Patrimonio svolge le funzioni di Autorità di Certificazione, mentre l Autorità di Audit è collocata presso la Direzione Generale Programmazione territoriale e Negoziata, Intese. Relazioni europee e Relazioni internazionali. Inoltre le Direzioni generali sono coinvolti come Autorità di Gestione di altri Programmi comunitari: la Direzione Generale Agricoltura per il Programma di Sviluppo rurale e la Direzione Generale Attività Produttive, Commercio e Turismo per il Programma Pesca. AGREA (Agenzia Regionale per le Erogazioni in Agricoltura) svolge le funzioni di organismo pagatore per il programma di sviluppo rurale (FEASR) e per i pagamenti FEAGA. Svolge, inoltre, funzioni di: 12

13 o organismo intermedio dell Autorità di Certificazione regionale per le attività di controllo e certificazione delle spese dei POR Competitività e Occupazione FESR e FSE, o organismo intermedio dell Autorità di Certificazione nazionale (AGEA) per il PON del FEP (Pesca), in qualità di referente regionale dell Autorità di certificazione, o controllore di primo livello per i progetti rientranti nei programmi di CTE transnazionali e interregionale gestiti da strutture dell Amministrazione regionale. Giunta regionale DG Attiività Produttive commercio e turismo DG Cultura, Formazione e Lavoro DG Risorse Finanziarie e Patrimonio DG Programm.. Territoriale e Negoziata, Intese. Relaz. Europee e internazionali DG Agricoltura AGREA Autorità di Gestione POR FESR Referente Regionale di Gestione FEP Autorità di Gestione POR FSE Autorità di Certificazione FESR - FSE Autorità di Audit FESR - FSE Coordinamento Programmi CTE Autorità di Gestione FEASR Organismo Pagatore Regionale FEAGA - FEASR controllore di primo livello CTE organismo intermedio dell'adc FESR - FSE Referente Regionale di Certificazione FEP Altre Direzioni Generali sono coinvolte direttamente nella gestione ed attuazione di progetti non finanziati dai Fondi strutturali, ma da altre risorse del bilancio dell Unione Europea. Questi ultimi fanno riferimento ad un insieme di programmi o azioni che l Unione Europea attua e gestisce, per la maggior parte in maniera diretta, attraverso bandi ed inviti per la presentazione di progetti. Come si può evincere anche dal rapporto, queste azioni dirette si inseriscono nell ambito di specifici programmi che hanno l obiettivo di consolidare e sostenere diverse politiche comuni (agricoltura, ricerca, trasporti, tutela dell ambiente, sociale, cultura, reti transeuropee, turismo ecc.). Il Servizio regionale di collegamento presso l Unione Europea è parte integrante della Direzione Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni Europee e Relazioni Internazionali. La sede della rappresentanza regionale è condivisa con altre tre regioni europee, coi quali la Regione ha concluso protocolli d intesa: Assia (DE), Aquitania (FR) e Wielkopolska (PL). 13

14 Le principali attività del Servizio fanno riferimento a: o rappresentanza istituzionale e monitoraggio delle politiche comunitarie d interesse regionale; o informazione formazione assistenza tecnica - organizzazione di incontri; o networking e cooperazione interregionale; o promozione dell Emilia-Romagna in ambito comunitario. Sul piano istituzionale, la VicePresidente della Giunta regionale è membro supplente del Comitato delle Regioni, organismo consultivo dell Unione Europea istituito nel 1993 a seguito dell entrata in vigore del Trattato di Maastricht Il contributo della Regione Emilia-Romagna alla formazione delle politiche trasversali europee. Il nuovo Trattato che modifica il trattato sull'unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea, ha aggiornato il sistema istituzionale europeo, a coronamento di un difficile periodo di riflessione sulle regole di convivenza democratica tra istituzioni e cittadini. Oltre all introduzione di nuovi organismi, come il Presidente del Consiglio Europeo e l Alto Rappresentante per gli Affari esteri, la nuova architettura istituzionale europea prevede infatti il rafforzamento del Comitato delle Regioni, ed il riconoscimento di un ruolo chiave per gli enti regionali e locali nella c.d. territorializzazione della politica di coesione, in quanto strutturati alla scala territoriale adeguata per garantire, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di leale collaborazione, quel continuo confronto tra politiche di sviluppo ed esigenze concrete dei territori richiesto dal nuovo obiettivo europeo della coesione territoriale 2. 2 Nel Trattato, all articolo 4, paragrafo 2, è sancito che: "L'Unione rispetta l'uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie locali e regionali". Inoltre all'articolo 5, paragrafo 3: "In virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva, l'unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello regionale e locale, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell'azione in questione, essere conseguiti meglio a livello di Unione". Infine, secondo il Protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità, "..ciascuno dei parlamenti nazionali o ciascuna camera di uno di questi parlamenti può, entro un termine di otto settimane a decorrere dalla data di trasmissione di un progetto di atto legislativo ( ), inviare ai presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione un parere motivato che espone le ragioni per le quali ritiene che il progetto in causa non sia conforme al principio di sussidiarietà. Spetta a ciascun parlamento nazionale o a ciascuna camera dei parlamenti nazionali consultare all'occorrenza i parlamenti regionali con poteri legislativi". 14

15 Nel quadro di un regionalismo sempre più marcato, che a partire dalle esperienze degli allargamenti dei confini UE si è evoluto in parallelo con l attuale politica di coesione fino al Trattato di Lisbona, le istituzioni raccolgono la sfida e le opportunità di questa stagione di rinnovamento istituzionale per riflettere su temi importanti e trasversali, come il complesso negoziato sulla riforma del bilancio dell Unione Europea, e la definizione delle regole della prossima stagione di programmazione dei Fondi strutturali, oltre alle nuove strategie da mettere in atto per la riforma del sistema economico. Si riflette sull opportunità e sulle modalità di rinnovamento della politica di coesione 3, che finora è stata la leva principale per garantire uno sviluppo armonico ai territori europei, e soprattutto l unico sostegno operativo alla strategia di Lisbona. L auspicio è che la politica di coesione possa sostenere anche la strategia EU 2020 e con maggior forza rispetto al passato, per garantire un efficace coordinamento delle politiche, tramite la ricerca della giusta dimensione territoriale, che molto spesso si è rivelata essere quella del livello regionale. Anche se esistono forti pressioni per un ridimensionamento della politica di coesione, verso una sorta di rinazionalizzazione della decisione pubblica, da più parti si lanciano invece proposte concrete di rilancio. Le regioni, con il costante coordinamento e supporto del Comitato delle Regioni e attraverso le reti interregionali, lavorano per garantire alla nuova politica di coesione la massima concretezza ed efficacia, proponendo di razionalizzare i criteri ed i sistemi di controllo secondo quanto indicato, ad esempio, nel Rapporto Barca 4. La recente congiuntura di crisi ha lasciato profondi segni sul sistema economico europeo, che già si interrogava sul mancato raggiungimento degli obiettivi di crescita ed occupazione fissati dalla Strategia di Lisbona; la recente Comunicazione della Commissione UE Europa Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva propone di rinnovare la strategia di Lisbona, fissando nuovi obiettivi di crescita per l economia della conoscenza, secondo le tre priorità descritte appunto dalle parole-chiave smart, green and inclusive, per contrastare così il declino dell economia europea. La nuova strategia organizzata sulle tre priorità preconizza un sistema di flagship iniziatives (iniziative faro) e ciascuna di esse comporta azioni a livello nazionale ed europeo. Il sistema di governance prevede un approccio tematico da parte dell UE ed una 3 La politica di coesione punta a garantire l attuazione del principio di solidarietà tra territori e ad armonizzare le ricadute positive delle politiche UE, tramite la riduzione del gap di sviluppo che, per motivi storici, politici e geografici, attualmente divide alcune regioni europee dalle altre. 4 Documento reperibile, assieme ad altri importanti documenti sul tema, come il Documento di orientamento sulla futura politica di coesione di Pawel Samecki, alla pagina 15

16 sorveglianza dell attuazione rinforzata a livello nazionale, nel quadro del patto di crescita e stabilità, mentre attualmente per le regioni non è previsto un coinvolgimento diretto, se non tramite i rispettivi governi nazionali. Il mutamento dei rapporti di forza e del peso istituzionale degli attori del sistema Europa innescato dal Trattato di Lisbona non fa che rendere ancora più complesso, e quindi difficile da coordinare, il mosaico di competenze, reti di relazioni ed influenze e pressioni del sistema Europa. Per le regioni europee diventa quindi sempre più importante collaborare per consolidare l obiettivo comune della solidarietà e coesione e ricercare l integrazione delle politiche settoriali a vantaggio di aree territoriali specifiche. Infatti, se il livello istituzionale più adeguato a garantire l efficacia della spesa pubblica facendo leva su di un dialogo continuo tra i decisori pubblici e le effettive esigenze dei territori è quello regionale, è necessario che le istituzioni regionali e locali siano pienamente coinvolte nella definizione di un quadro strategico integrato per le politiche di sviluppo territoriale, come anche nelle successive fasi di attuazione e monitoraggio dell efficacia, senza le quali ogni politica è destinata a rimanere lettera morta. Per far fronte alla complessità di queste sfide, gli strumenti tradizionalmente offerti dal quadro istituzionale ed economico non sono più sufficienti. Perciò le istituzioni europee hanno cominciato a sperimentare l efficacia di strumenti innovativi più flessibili, come le Comunicazioni (Libri Verdi, Libri Bianchi, Libri Blu, nelle politiche settoriali) ed a coinvolgere sempre più spesso e secondo nuovi moduli di relazione interistituzionale, come ad esempio le consultazioni, le altre amministrazioni del sistema Europa sui temi trasversali importanti (come il futuro della strategia di Lisbona dopo il 2010, la dimensione territoriale della politica di coesione, governance multilivello). Si richiede di andare oltre i tradizionali strumenti di collaborazione, per ripensare insieme l Europa verso nuovi obiettivi di competitività economica, di inclusività e di qualità della vita. Anche le regioni devono sperimentare nuove e più pregnanti forme di collaborazione, oltre alla cooperazione ed alle reti, perché il nuovo sistema di governance europea non trascuri l importanza del loro contributo alla costruzione del benessere e delle qualità della vita delle popolazioni europee, necessario per l attuazione del principio di appropriatezza e per dare una reale dimensione territoriale alle strategie di sviluppo. La Regione Emilia-Romagna intende muoversi attivamente in questo complesso contesto, mettendo a frutto l esperienza specifica, maturata nelle pratiche di 16

17 integrazione delle politiche e nella condivisione multilivello degli obiettivi di sviluppo sostenibile, con riferimento sia all ambito europeo, tramite la partecipazione alle consultazioni ed ai negoziati, sia all ambito della Conferenza Stato-Regioni, tramite la partecipazione ai contributi interregionali alla programmazione nazionale della Strategia di Lisbona (vedi Rapporto annuale sullo stato di attuazione in Italia della strategia, presentato dal Governo alla Commissione nell ottobre 2009, reperibile sul sito del Dipartimento delle Politiche Europee). Nel 2009, in particolare, la Regione, ha presentato contributi formali su molti dei più importanti temi trasversali in discussione, come, ad esempio, la governance multilivello e la nuova stagione strategica per il rilancio della competitività economica europea. o Nel maggio 2009, la Regione ha fornito il proprio contributo alla consultazione aperta dal Comitato delle Regioni sulle attese delle regioni e delle città europee sul futuro della Strategia di Lisbona; le proposte regionali sono state raccolte e sintetizzate in un report, reperibile sul sito del Comitato delle Regioni 5 ; o Nell ambito di una seconda consultazione del Comitato delle Regioni, tenutasi nell autunno 2009 sul tema della multilevel governance, la Regione ha presentato un contributo sia dal punto di vista delle strutture operative della Giunta, in merito al lancio ed alla sperimentazione in Adriatico di nuove forme di collaborazione interregionale multilivello place-based, sia sui temi della partecipazione democratica, che sono stati oggetto di apposita risoluzione da parte dell Assemblea legislativa lo scorso 17 novembre ; o Nel corso della recente consultazione svolta dalla Commissione europea sulla proposta di vision al 2020, destinata a sostituire per il futuro la strategia di Lisbona, la Regione ha presentato un proprio contributo, che figura sul sito istituzionale della Commissione 7 ; o La Regione, che è stata un soggetto attivo nel percorso della Strategia di Lisbona, in quanto membro della LMP - Lisbon Monitoring Platform del Il contributo, così come il report che elabora tutti i contributi pervenuti, sono reperibili sul sito del Comitato delle Regioni alla pagina dedicata, che è la seguente: b20f3313bc83&sm=53788fb1-937b-44ce-bd39-b20f3313bc

18 Comitato delle Regioni, si è espressa, sempre lo scorso novembre, nell ambito di una survey sul seguito delle misure anticrisi messe in atto da parte delle Regioni e Città europee. Il contributo della Regione ed il rapporto della LMP sono disponibili sul sito del CdR dedicato al Territorial Dialogue 8. Oltre ai contributi suddetti, la Regione ha collaborato con le regioni del bacino adriatico, associate nell organismo interregionale Euroregione Adriatica, per la presentazione su alcune di queste tematiche di un ulteriore documento, congiunto e condiviso, a testimonianza dell esistenza di un punto di vista unitario, comune ai territori, nei confronti di molte sfide, che sarebbe opportuno rappresentare congiuntamente presso le istituzioni europee 9. L integrazione e la trasversalità sono quindi concetti chiave per il futuro dell Europa, e le istituzioni tentano di declinarli concretamente per migliorare l efficacia di molte delle proprie policies settoriali. Nel PTR recentemente approvato dalla Giunta Regionale, il capitolo 4 illustra la visione strategica della RER nel contesto internazionale e comunitario. Uno dei capisaldi di questa visione è la necessità di una promozione attenta di una visione integrata per l area adriatica/alpina/balcanica 10. Per questo la Regione, nel proprio contributo al Libro Bianco sulla governance multilivello, precedentemente citato, ha chiesto al Comitato delle Regioni un sostegno concreto al processo di promozione, secondo un approccio integrato, degli interessi dell area adriatico/alpina/balcanica presso le istituzioni europee, in modo da mettere a sistema e far dialogare tra di loro le future politiche macroregionali dell UE, con possibili ricadute positive sui futuri allargamenti dei confini UE, sulle politiche di vicinato e di preadesione, e naturalmente sulle politiche settoriali. L Emilia-Romagna intende svolgere un ruolo di portavoce degli interessi e delle esigenze non solo del proprio territorio, ma anche dell intero bacino dell Adriatico, per influire maggiormente e con più efficacia sulle scelte strategiche di sviluppo sostenibile, e di qualità della vita delle popolazioni. Questo obiettivo è possibile Con il tempo, infatti, ci si è resi conto che è necessario affrontare le sfide più complesse secondo un approccio trasversale ed integrato, se si ricerca l efficacia delle soluzioni. Le istituzioni europee, per prime, intendono far tesoro dei buoni risultati dati dall approccio unitario del Recovery Plan per accompagnare l uscita dalla crisi economica del sistema europeo, tramite la ricerca di soluzioni integrate ed unitarie a molti problemi complessi. Il contributo congiunto delle regioni del bacino dell Adriatico facenti parte dell Euroregione Adriatica, sulla scorta della Dichiarazione di Iniziativa per l Adriatico sottoscritta nell ottobre 2009 a Spalato, è disponibile agli stessi indirizzi dei contributi della Regione, sopra citati. 10 I documenti relativi al PTR sono disponibili alla pagina del sito della Regione Emilia-Romagna 18

19 solo se le regioni adriatiche faranno fronte comune, coordinando i rispettivi sforzi e collaborando fattivamente per integrare i rispettivi livelli istituzionali secondo i nuovi moduli della multilevel governance, ed armonizzare le politiche di sviluppo secondo un approccio di tipo macroregionale. L Adriatico è un territorio chiave per l UE, perché il successo di molte delle politiche settoriali europee passa necessariamente anche da questo crocevia. La Regione Emilia-Romagna, per la propria collocazione geopolitica, oltre che per l esperienza maturata sui temi della partecipazione democratica, della coesione nel sistema delle autonomie locali, nonché dell amministrazione per accordi multilivello e della programmazione negoziata, può svolgere un ruolo di catalizzatore e portavoce degli interessi dell intera macroarea. L apertura di un dialogo attento alle specificità territoriali, tra l UE, l area Balcanica e le altre macroaree di interesse per l Unione, ha come obiettivo la proposta di riconoscimento dell Adriatico come macroarea ed oggetto di specifiche strategie comuni, analogamente a quanto l UE sta adottando per la macroregia del Mar Baltico e quella nascente del Danubio 11. La definizione di una strategia macroregionale per l Adriatico potrebbe finalmente costituire quel ponte strategico, che ora manca, per costruire un dialogo tra l area balcanica e l area del Mediterraneo occidentale 12, ma anche per garantire la continuità e la permeabilità tra lo sviluppo di Mar Baltico e Mare Adriatico, come porta sul Mediterraneo; anche in risposta agli interrogativi dell Europa su come affrontare e superare positivamente le conseguenze giuridiche, politiche ed economiche dell ingresso di nuovi Stati Membri, a supporto e completamento delle già esistenti politiche di vicinato, di allargamento, e dei negoziati in corso per i futuri allargamenti verso il sud-est ed i Balcani. E indubbio, infatti, che i fenomeni di allargamento moltiplichino le occasioni di arricchimento, ma anche la complessità delle problematiche e gli squilibri di sviluppo tra le regioni di nuova adesione e quelle europee più competitive ed evolute. La risposta parte anche dal rilancio, forte e strutturato, di una vera politica di coesione che permetta di declinare, secondo le esigenze dei territori, il principio di solidarietà tra le regioni europee e si confermi come la leva per dare concretezza e 11 La strategia macroregionale per il Mar Baltico è stata recentemente adottata da parte del Consiglio UE, dec. COM(2009) 248 def. Nel 2011 è prevista l approvazione di quella per il Danubio e sta per essere lanciata una strategia per il Mare del Nord. 12 I paesi del Mediterraneo occidentale collaborano per catalizzare attorno al Mediterraneo l interesse europeo in seno all Unione per il Mediterraneo ed a reti regionali come CRPM. 19

20 una dimensione territoriale adeguata alla strategia UE Questo rinnovamento deve passare anche dall innovazione degli strumenti di governance. Le istituzioni puntano sui nuovi strumenti multilivello, come i GECT 13, i patti tripartiti e le macroregioni 14, e chiedono proprio alle Regioni di sperimentarli nel concreto e di fare nuove proposte. In particolare, l approccio macroregionale rappresenta per l'europa uno strumento innovativo, in grado di dare visibilità e unitarietà a sfide e problemi che accomunano territori altrimenti diversi per caratteristiche geopolitiche e stadio di sviluppo. L obiettivo è quello di rendere possibile la definizione di un quadro strategico unitario, place-based, portando all attenzione dei policy makers europei problematiche difficili da risolvere se non secondo un ottica aggregata. Le recenti esperienze macroregionali che hanno ad oggetto il Mar Baltico ed il bacino del Danubio, cominciano a dimostrare sul campo che l approccio unitario a problemi di grande dimensione e complessità è l unico che permette alle istituzioni dei vari livelli di agire in modo integrato per sostenere interessi condivisi presso le istituzioni europee, territorializzando le politiche ed indirizzandole secondo le esigenze strategiche della macroregione. 13 Il Regolamento del Consiglio 1082/2006, parte integrante del pacchetto dei regolamenti sui Fondi strutturali, ha introdotto nell ordinamento il GECT, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale, primo e finora unico strumento giuridico di diritto comunitario per la gestione multilivello di attività rientranti nel concetto di politica di coesione, tra cui programmi e progetti comunitari, ma anche attività non cofinanziate dall UE. Il GECT può essere attivato tra soggetti multilivello appartenenti ad almeno due Stati Membri UE, e a determinate condizioni può comprendere membri appartenenti a Stati terzi. I patti tripartiti, di cui da tempo si discute, prevedono l attivazione di più livelli istituzionali, su base volontaria e negoziale, per la definizione di politiche condivise per un determinato territorio. Per il concetto di macroregione, si veda oltre. 14 Tra gli strumenti di nuova generazione per la governance multilivello delle politiche di sviluppo territoriale, è di grande attualità il concetto di macroregione, che dà la possibilità di organizzare le politiche di sviluppo territoriale attorno ad uno specifico aggregato di territori, utilizzando un approccio integrato d area per una gestione efficace ed una valorizzazione mirata sulle specificità della macroregione. Il concetto di macroregione è un concetto funzionale, e pertanto i suoi limiti territoriali sono dati dalla partecipazione attiva e volontaria degli enti cointeressati, cioè che intendono condividere sfide di sviluppo che essi stessi individuano come comuni; pertanto, anche i limiti territoriali sono destinati a variare in funzione delle istanze territoriali che le istituzioni decideranno di valorizzare e sostenere presso le istituzioni europee in modo coordinato, puntando ad esaltare risorse e specificità in una logica di complementarietà piuttosto che di affinità. La macroregione permette, a costo zero, di mettere a sistema un insieme di risorse territoriali eterogenee facenti capo a problematiche comuni, massimizzando l efficacia delle strategie adottate a scala macroregionale, tramite una collaborazione intensa tra le istituzioni dei vari livelli e l integrazione delle politiche. Già il Libro verde della Commissione sulla coesione territoriale rilevava che lo sviluppo armonico e sostenibile del territorio dovrebbe rispondere ad esigenze di funzionalità e di omogeneità delle ricadute territoriali, piuttosto che dimensionare il proprio impatto sulla base delle rigidità dei confini amministrativi e dei limiti dovuti alla polverizzazione ed allo scarso coordinamento delle fonti finanziarie disponibili. 20

21 Capitolo 2 Attuazione della politica regionale unitaria 2007/2013

22 La politica regionale europea ha lo scopo ridurre il divario di sviluppo fra le regioni, favorendo la coesione economica sociale e territoriale attraverso una programmazione pluriennale e il finanziamento di progetti cofinanziati dall Unione europea e dagli Stati membri. Per il periodo , gli strumenti finanziari sono i Fondi Strutturali: FESR (Fondo europeo di Sviluppo Regionale), FSE (Fondo Sociale Europeo) e Fondo di Coesione (non operativo in Italia), a cui si aggiungono per finalità strutturale, il FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale) e il FEP (Fondo Europeo per la Pesca). I Fondi strutturali concentrano la loro azione su tre grandi obiettivi: Convergenza (CONV), Competitività e Occupazione (CRO), Cooperazione territoriale (CTE). Alla politica di coesione sono stati assegnati 347,410 miliardi di euro che rappresentano il 35,7% del bilancio comunitario. Dopo l adozione dei regolamenti comunitari 1 e gli "Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione" 2, ogni Stato membro ha presentato un «Quadro strategico nazionale» (QSN), conforme agli Orientamenti. Il QSN definisce la strategia scelta dallo Stato e propone un elenco dei Programmi operativi (PO) che esso intende attuare. I PO illustrano le priorità strategiche per settori e territori e sono approvati direttamente dalla Commissione europea. Per ciascun PO è individuata un Autorità di Gestione, un Autorità di Certificazione e un Autorità di Audit. Attraverso le Autorità di gestione, allo Stato membro e alle Regioni titolari di PO, spetta il compito di attuare i programmi, cioè selezionare i progetti, controllarli e valutarli. 2.1 Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo Il QSN approvato dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007, è il riferimento unitario per tutta la politica regionale italiana e definisce gli indirizzi di programmazione sia per le risorse addizionali comunitarie e nazionali, costituite dai Fondi Strutturali, dal Fondo di rotazione nazionale che cofinanzia i Fondi strutturali e dai fondi nazionali per le aree sottoutilizzate (FAS) 3, sia per le politiche ordinarie nazionali, regionali e locali. La scelta italiana infatti è stata quella di una programmazione unitaria che comprende la politica comunitaria, 1 Regolamenti 1080/2006, 1081/2006, 1082/2006 e 1083/2006 (GUUE L 210 del 31 luglio 2006) 2 Decisione del Consiglio 2006/702/CE del 6 ottobre 2006 (GUUE L 291 del 21 ottobre 2006) 3 L art. 1, comma 863 della legge 27 dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria per il 2007) oltre a definire l entità delle risorse FAS ne ha stabilito anche la settennalità. 22

23 inclusa la cooperazione territoriale, e quella nazionale che, assumendo così una valenza settennale, dà una certezza alla programmazione delle amministrazioni locali e centrali. In Italia, nel periodo , la programmazione unitaria dispone di un totale complessivo di 124,7 miliardi di euro (di cui 100 riservati allo sviluppo del Mezzogiorno): 28,8 miliardi di euro provengono dai Fondi strutturali FESR e FSE, 31,6 dal cofinanziamento nazionale e 64,4 sono a carico del FAS. Le risorse FAS, a loro volta, sono ripartite in due macroaree: Mezzogiorno (comprese le Regioni Abruzzo, Molise e Sardegna) a cui va l 85% delle risorse e Centro-Nord che riceve il 15%. Il QSN definisce quattro grandi obiettivi e dieci priorità tematiche di riferimento: MACROBIETTIVI 1 Sviluppare i circuiti della conoscenza 2 Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l inclusione sociale nei territori 3 Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza 4 Internazionalizzare e modernizzare QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007/2013 PRIORITA DI RIFERIMENTO 1 Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane 2 Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività 3 Energia e Ambiente: uso sostenibile ed efficiente delle risorse per lo sviluppo 4 Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l attrattività territoriale 5 Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l attrattività e lo sviluppo 6 Reti e collegamenti per la mobilità 7 Competitività dei sistemi produttivi e occupazione 8 Competitività ed attrattività delle città e dei sistemi urbani 9 Apertura internazionale ed attrazi one di investimenti, consumi e risorse 10 Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci Gli obiettivi del QSN sono conseguiti attraverso interventi stabiliti da 42 POR (due per ogni Regione cofinanziati uno dal FESR e l altro dal FSE), 8 PON (Programmi Operativi Nazionali) di cui cinque cofinanziati dal FESR e tre dal FSE e con una Amministrazione centrale come Autorità di Gestione, 2 POIN (Programmi Operativi Interregionali). Poiché anche la CTE è parte integrante del QSN, a questo complesso di PO elaborati dall'italia, si aggiungono i 14 programmi di cooperazione territoriale che prevedono un'attuazione su parti del territorio nazionale: 23

24 o 7 PO di cooperazione transfrontaliera, di cui sei hanno come Autorità di gestione una Regione italiana, o 4 PO di cooperazione transnazionale, tutti con Autorità di gestione non italiana o 3 PO di cooperazione transfrontaliera esterna, uno cofinanziato dal FESR e dai Fondi IPA (strumento di Pre-Adesione) e due cofinanziati dal FESR e da ENPI (strumento di prossimità e di vicinato). Il QSN prevede una convergenza delle modalità di programmazione ed anche di attuazione adottando un unico sistema di monitoraggio delle attività finanziate sia dai Fondi strutturali che dal FAS e individuando indicatori comuni per quanto riguarda il controllo e la valutazione in itinere ed ex-post degli obiettivi. Programmi e Fondo POR PON POIN PAIN PSS Obiettivo CONV (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) Obiettivo CRO (Abruzzo, Molise e Sardegna) FSE FESR (Governance e AT, Istruzione - FESR Ambienti per l apprendimento, Reti e Mobilità, Ricerca e competitività, Sicurezza) FSE FAS FAS FESR FAS FAS Obiettivo CRO (Regioni del Centro-Nord) 2 (Governance e Azioni di Sistema, 1 Azioni di Sistema Competenze per lo sviluppo) Risorse umane; Ricerca, competitività; Società della informazione nella PA; Ambiente; Sicurezza; Inclusione; Risorse naturali, culturali per lo sviluppo; Reti e servizi per la mobilità; Competitività dei sistemi agricoli e rurali; Internazionalizzazione; Governance Risorse umane, Istruzione e inclusione sociale; Ricerca, competitività; Società della informazione nella PA; Qualità dell ambiente, bio - diversità e risorse culturali; Sicurezza; Infrastrutture; Competitività dei sistemi agricoli e rurali; Governance 2 (Energie rinnovabili e risparmio energetico - Attrattori culturali, naturali e turismo) Energie rinnovabili e risparmio energetico - Attrattori culturali, naturali e turismo) Programma straordinario nazionale per il recupero economico-produttivo di siti industriali inquinati Progetto Salute, sicurezza e sviluppo Mezzogiorno Progetto per la tutela delle collettività residenti in aree a rischio Progetto Valle del Fiume Po 24

25 Politica regionale unitaria per il : Documento Unico di programmazione (DUP) e Programma Attuativo Regionale FAS Il Documento Unico di Programmazione (DUP) della Regione Emilia-Romagna, approvato dalla Assemblea Legislativa regionale con Delibera n.180 del 25 giugno 2008, rappresenta il quadro di riferimento regionale per la programmazione integrata dei fondi europei, nazionali e regionali. La strategia del DUP si fonda complessivamente su dieci obiettivi, di cui otto obiettivi trasversali incentrati su temi cardine dello sviluppo regionale - dall economia della conoscenza all ambiente, dalla mobilità sostenibile alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dal sistema produttivo al welfare e due obiettivi territoriali rivolti alla valorizzazione e al rafforzamento delle specificità di diversi sistemi territoriali regionali. La procedura di attuazione del DUP su scala territoriale prevede 4 la predisposizione e la conseguente sottoscrizione di Intese per l integrazione delle politiche territoriali con i nove sistemi provinciali emiliano-romagnoli, riferito ad un arco temporale di programmazione di lungo periodo, corrispondente a quello della programmazione comunitaria. Le intese territoriali, comprendono: - la declinazione a livello locale della strategia regionale al fine di ricondurre le politiche settoriali in disegni coerenti di sviluppo dei sistemi territoriali; - l utilizzo integrato di una pluralità di fonti finanziarie intersettoriali e di diversa provenienza per il raggiungimento degli obiettivi; - il ricorso a risorse locali per l attuazione della strategia e la realizzazione degli interventi selezionati. Le Intese rappresentano dunque un atto di programmazione strategica ed economica; si compongono di un Documento Programmatico - condiviso dal sistema delle Autonomie Locali, le forze economiche e sociali e la Regione e l Intesa stessa, sottoscritta da tutti gli Enti pubblici coinvolti. Il sistema di governance adottato per la predisposizione delle Intese per l integrazione delle politiche territoriali in attuazione del DUP ha riguardato il ricorso al metodo della programmazione negoziata, ed è stato organizzato su due fasi: - una prima fase riferita alla programmazione delle strategie e degli obiettivi di sviluppo territoriale, - la fase successiva riferita invece all individuazione e selezione degli interventi da realizzare. 4 ai sensi della delibera di Giunta regionale n.1132/

26 Nello specifico i lavori relativi all avvio della fase di concertazione con il sistema delle autonomie locali ai fini della sottoscrizione delle Intese territoriali, sono iniziati nel febbraio del 2009, attraverso la realizzazioni di attività preliminari di scambi ed incontri propedeutici alla definizione dei quadri di contesto territoriali e delle relative scelte di priorità. La fase iniziale di concertazione ha riguardato una serie di incontri di livello provinciale nell ambito dei quali sono state condivise le strategie di azione per i sistemi territoriali. Gli incontri in tutti i territori provinciali sono proseguiti nel corso dell anno con sessioni di lavoro, sia di carattere tecnico sia di carattere istituzionale, per la definizione delle strategie territoriali, per la definizione del sistema di priorità e per la negoziazione delle opere pubbliche da inserire nella programmazione. Successivo al processo di negoziazione, si sono tenute le Conferenze territoriali che hanno approvato i documenti programmatici espressione delle priorità locali. La Giunta ha fatto propri tali documenti programmatici, iniziando la fase di attuazione del DUP. Sulla base dei Documenti programmatici sono state poi predisposte le Intese per l integrazione delle politiche territoriali contenenti priorità di intervento unitamente alla definizione degli impegni reciproci. Provincia Conferenze territoriali approvazione Documenti Programmatici Sottoscrizione Intesa Bologna 6 aprile febbraio 2010 Ferrara 6 aprile settembre 2009 Forlì/Cesena 15 febbraio 2010 Modena 20 aprile maggio 2009 Parma 16 aprile 2009 Piacenza 15 maggio marzo 2010 Ravenna 7 aprile maggio 2009 Reggio Emilia 7 aprile aprile 2010 Rimini 29 maggio marzo 2010 In attuazione del DUP sono state avviate anche le attività afferenti il Piano di valutazione unitario che costituisce parte integrante del DUP. In attuazione del 26

27 Piano di Valutazione Unitario, è stata realizzata 5 una indagine valutativa trasversale ex post sul periodo di programmazione per le aree montane della Regione, con l obiettivo di cogliere i meccanismi alla base di esperienze di successo riguardanti investimenti per la costruzione di beni pubblici in risposta ai bisogni specifici dell area montana. Il lavoro di ricerca, condotto in collaborazione con le strutture settoriali regionali e gli uffici delle Province, ha consentito di analizzare 15 casi e mettere in luce i livelli di integrazione tra le diverse politiche, la capacità di identificare con precisione i bisogni della collettività e le risposte adeguate ad essi. Sempre nel corso del 2009 si è proceduto ad un affinamento della definizione degli ambiti di valutazione trasversale contenuti nel Piano, al fine di organizzare la continuazione delle attività. In prima battuta il tema che sarà oggetto di indagini specifiche nel corso del 2010 sarà riferito alla promozione delle Pari Opportunità di genere in aree territoriali svantaggiate. Infine, nel novembre 2009 si è perfezionata la costituzione del Gruppo di Coordinamento 6 attraverso la nomina dei rappresentanti delle Autorità di Gestione dei Fondi FESR, FSE, FAS, FEASR, dei Programmi di Cooperazione territoriale e del NVVIP 7. Compito del Gruppo di Coordinamento, tra gli altri, è quello di assicurare il coordinamento nella fase di attuazione del piano, anche per gli aspetti metodologici, organizzativi e contrattuali inerenti la valutazione della Politica Regionale Unitaria. Parte integrante della strategia regionale contenuta nel DUP, è perseguita attraverso il Programma Attuativo regionale FAS della Regione Emilia- Romagna, approvato con delibera di Giunta n.1251 del 28 luglio Nei primi mesi del 2009 si è conclusa l istruttoria, con esito positivo, del Programma da parte del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) in merito alla coerenza dello stesso con le priorità del QSN ai sensi della delibera CIPE n.166 del Il programma è stato poi trasmesso al CIPE che, con delibera del 6 marzo 2009, pubblicata nella G.U. n.156 dell 8 luglio 2009, ha provveduto alla presa d atto 9 del Programma Attuativo Regionale (PAR) della Regione Emilia-Romagna per il Con la stessa delibera il Comitato formulava specifiche osservazioni, in merito ad alcuni aspetti riguardanti il Programma Nati per combinazione. Risorse chiave e meccanismi generativi di beni pubblici locali nella montagna dell Emilia-Romagna a cura del Nucleo di Valutazione e verifica degli Investimenti Pubblici in collaborazione con ERVET. Bologna Marzo determina dirigenziale n del 20 novembre 2009 Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici Fondo per le Aree Sottoutilizzate Presa d atto ai sensi del punto della delibera CIPE N.166/2007 e successive modificazioni. 27

28 Nella stessa seduta, il CIPE con delibera n.01/09 che modifica la propria delibera 166/2007, stabilisce la determinazione complessiva del FAS a seguito delle riduzioni previste nell Accordo siglato, tra Governo, Regioni e Province Autonome, il 12 febbraio La dotazione della Regione è stata ridefinita per un valore di 268 milioni di euro. Sono state inoltre introdotte alcune modifiche a principi e procedure previsti dalla precedente delibera 166/2007. In data 22 luglio 2009 con determina n è stata approvata la Dichiarazione di sintesi circa la procedura di VAS 10 del PAR FAS della Regione Emilia- Romagna, ai sensi dell art. 17 del D.lgs 4/2008 e la Descrizione delle misure per il monitoraggio ambientale del Programma Attuativo FAS In data 27 luglio 2009 con Delibera di Giunta regionale n sono stati approvati gli adeguamenti al PAR FAS dell Emilia-Romagna per il a seguito della verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa da parte del MISE ai sensi della delibera CIPE n.166/2007. Nel corso della seconda metà del 2009, a seguito delle indicazioni di Governo e CIPE, la Regione ha avviato con il Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) un percorso di analisi del PAR, al fine di una valorizzazione in chiave anti-crisi dello strumento stesso. All interno del suddetto percorso sono state altresì fornite al DPS informazioni riguardanti il profilo temporale di spesa e la tempistica degli interventi qualificati come azione cardine. In questa ottica in data 28 ottobre è stato trasmesso al DPS, la Documentazione relativa alle osservazioni formulate dal CIPE con Delibera CIPE n.11/2009 rispetto al PAR FAS della Regione Emilia-Romagna. Ai fini dell avvio effettivo del PAR FAS, sono proseguite poi le attività riguardanti tutti gli aspetti relativi al sistema di gestione, sorveglianza e controllo. Per quel che riguarda il monitoraggio degli interventi afferenti il PAR FAS la Regione ha adottato, nella versione locale, il Software Applicativo di gestione progetti, sviluppato dal MISE-DPS. Al fine di permettere una corretta installazione del sistema cosi come dei moduli comprensivi di codice sorgente sulle piattaforme regionali è stato sottoscritto in data 26 febbraio 2009, specifico Protocollo d intesa tra il MISE-DPS e la Regione Emilia-Romagna. In questo senso, in raccordo con il Servizio sistemi informativi-informatici della Regione sono proseguite le attività di installazione, test e sperimentazione dell applicativo. In vista dell adozione, da parte del MISE, del provvedimento formale di autorizzazione circa l utilizzo delle risorse FAS, in data 21 dicembre 2009 con delibera di Giunta regionale è stato istituito il Comitato di Sorveglianza del PAR FAS ai sensi della delibera Cipe n. 166/ Valutazione Ambientale Strategica 28

29 2.1.2 Il Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR Il Programma Operativo Emilia-Romagna del Fondo europeo di sviluppo regionale, approvato con Decisione C(2007) 3875 del 7 agosto 2007 dalla Commissione europea, dispone di una dotazione di risorse pari a 347 milioni di euro, finalizzate prioritariamente al progressivo raggiungimento da parte della Regione degli importanti obiettivi di Lisbona e di Göteborg, obiettivi di crescita della spesa in ricerca e sviluppo, di creazione della società della conoscenza e di affermazione di condizioni diffuse di sviluppo sostenibile. Il Programma si struttura in cinque Assi prioritari: Asse 1 29 Totale risorse euro Ricerca industriale e trasferimento tecnologico, finalizzato a rafforzare la rete della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico e favorire la creazione di tecnopoli per la competitività. L Asse intende promuovere la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico come fattori fondamentali per la competitività del sistema economico in una dimensione regionale; punta a rafforzare la rete regionale dell alta tecnologia e la sua connessione con il sistema produttivo e a sostenere le dinamiche di generazione e sviluppo di imprese innovative. Asse 2 Totale risorse euro Sviluppo innovativo delle imprese, finalizzato a favorire la crescita delle imprese, supporta l evoluzione del sistema produttivo verso forme di innovazione, in cui l incorporazione della conoscenza nei prodotti e nei processi produttivi rappresenta l elemento chiave per garantire, al sistema industriale e territoriale, competitività a livello internazionale. Asse 3 Totale risorse euro Qualificazione energetico ambientale e sviluppo sostenibile, finalizzato a promuovere la competitività energetica delle aree produttive e delle imprese, si concentra fortemente sul tema della sostenibilità ambientale, enfatizzando in particolare il tema dell innovazione in campo energetico ambientale e della promozione dell efficienza energetica Asse 4 Totale risorse euro Valorizzazione e qualificazione del patrimonio culturale e ambientale, finalizzato a valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale e culturale della regione a sostegno dello sviluppo socio economico ed in quanto potenziale per lo sviluppo del turismo sostenibile Asse 5 Totale risorse euro Assistenza tecnica, asse relativo all attivazione degli strumenti e delle azioni necessarie per la preparazione, sorveglianza, sostegno tecnico e amministrativo, informazione e pubblicità.

30 Attuazione del programma al 31 dicembre 2009 Asse 1 Attività I.1.1 Creazione di tecnopoli per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico Obiettivo dell attività I.1.1 è la realizzazione di infrastrutture dedicate ad ospitare ed organizzare attività e servizi per la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, il trasferimento tecnologico e per la generazione di nuove imprese ad alta tecnologia. Nell ambito dei tecnopoli troveranno collocazione laboratori di ricerca e trasferimento tecnologico delle università ed enti di ricerca, incubatori di imprese di alta tecnologia e altri servizi legati alla finalità della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale. La procedura di attuazione è stata di tipo negoziale ed ha preso avvio con la predisposizione di Linee Guida per la creazione di tecnopoli, approvate con la delibera di Giunta regionale n. 736 del 19 maggio 2008, che evidenzia le caratteristiche del sistema delle strutture di ricerca industriale esistenti e del loro rapporto con il sistema produttivo, individuando le tematiche tecnologiche di interesse strategico per le politiche regionali sull innovazione ed articolando il concetto di tecnopolo. Contestualmente alle Linee Guida è stato pubblicato l invito a presentare manifestazioni di interesse per la creazione di tecnopoli per la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico. La procedura si è conclusa con la definizione di un programma regionale approvato con la delibera di Giunta regionale n del 16 novembre 2009 con la quale si approva altresì l elenco degli interventi per la creazione di tecnopoli: risultano pertanto approvati 10 tecnopoli, 46 laboratori di ricerca industriale e 7 centri per l innovazione, in cui saranno coinvolti 1800 ricercatori di cui 520 nuovi giovani ricercatori, per un totale di contributo richiesto pari a quasi 119 milioni di euro e un valore complessivo di investimenti pari ad oltre 221,5 milioni di euro. A seguito dell approvazione del programma regionale è stata avviata la fase di sottoscrizione delle convenzioni per la realizzazione delle attività. Come è illustrato dalla cartina, i tecnopoli saranno ubicati sull intero territorio regionale con l obiettivo di sviluppare e valorizzare competenze specifiche dei territori provinciali; il tecnopolo di Bologna, in particolare, sarà specializzato nelle micro e nanotecnologie, nella medicina rigenerativa, nei materiali avanzati, costruzioni ed energia; sarà ubicato nell area dell ex Manifattura Tabacchi (ex British American Tobacco), acquisita dalla Regione Emilia-Romagna nei primi mesi del

31 Asse 1 Attività I.1.2 Sostegno a progetti di ricerca collaborativa delle PMI con laboratori di ricerca e centri per l innovazione Attraverso questa attività la Regione intende rafforzare il sistema produttivo e imprenditoriale regionale verso la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico, sostenere gli investimenti in ricerca e innovazione, promuovere e consolidare i rapporti di collaborazione tra gli attori del sistema regionale, dell innovazione e della ricerca. Delle 365 domande di contributo presentate a valere sul primo bando, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 133 del 31 luglio 2008, i progetti ammessi sono risultati 238, per un totale di contributo pari a più di 24 milioni di euro ed un valore complessivo degli investimenti pari a più di 69 milioni di euro. Dall analisi dei dati emerge che la maggioranza dei progetti approvati riguarda il settore automazione e meccanica industriale, seguito da progetti di ICT, dal biomedicale e dal settore mezzi di trasporto. Dal punto di vista territoriale, si evidenzia che più del 50% dei progetti approvati proviene dalle province di Bologna e Modena. Le aziende giovanili rappresentano il 6% del totale delle imprese ammesse, mentre le aziende femminili il 5%. Particolarmente interessanti sono i risultati del bando anche in termini occupazionali con un totale di 392 giovani ricercatori che andranno a potenziare le attività e le strutture di ricerca e di sviluppo delle imprese. 31

32 Nell ambito dell Asse 2 sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 133 del 31 luglio 2008 è stato pubblicato il bando relativo al Sostegno a progetti di introduzione di ICT nelle PMI e sostegno a progetti e servizi per la creazione di reti di imprese, per l'innovazione tecnologica e organizzativa Attraverso questo bando la Regione intende favorire processi di sviluppo e innovazione del management aziendale finalizzati a migliorare la qualità della gestione delle imprese in termini di orientamento strategico, efficienza operativa, sviluppo organizzativo, del marketing, e dell innovazione tecnologica, anche attraverso l utilizzo di nuove strumentazioni e metodologie ICT. Delle 704 domande di contributo presentate, i progetti ammessi sono risultati 548 per un totale di contributo pari a 29 milioni di euro ed un valore complessivo degli investimenti pari a più di 72,5 milioni di euro. Dall analisi dei dati emerge che le aziende giovanili e femminili ammesse a finanziamento, cui era stata attribuita una priorità in sede di valutazione tecnica, costituiscono rispettivamente il 13% e il 9% del totale. I progetti hanno come obiettivo l innovazione e lo sviluppo organizzativo da realizzarsi attraverso un percorso di trasmissione di conoscenze alle imprese con prestazioni di contratti di management esterno (Temporary Management) che riguarda prevalentemente la riorganizzazione dei processi e del personale, anche attraverso l introduzione di nuovi strumenti ICT, la conduzione di azioni di internazionalizzazione e di cambiamento delle modalità di marketing, la realizzazione di altre azioni di miglioramento continuo in ambito aziendale. Le attività di innovazione organizzativa individuate si sono concentrate prioritariamente sull aumento dell efficienza e della produttività, lo sviluppo commerciale verso nuovi mercati e nuovi canali distributivi, lo sviluppo di funzioni avanzate (ricerca e sviluppo, progettazione, marketing), la riorganizzazione e razionalizzazione dei sistemi di fornitura (produzione e servizio). L introduzione di ICT si è invece concentrata prioritariamente sullo sviluppo di sistemi che favoriscono l integrazione e lo scambio di informazioni, la riorganizzazione ed il miglioramento dell efficienza dei processi produttivi all interno della singola impresa e dei processi di innovazione di prodotto, lo sviluppo di nuove forme avanzate nel rapporto clienti/fornitori. 32

33 Asse 3 Attività III.1.1 Innalzare la dotazione energetico-ambientale delle aree produttive Quest attività supporta la realizzazione di impianti, sistemi ed infrastrutture puntuali ed a rete funzionali all uso efficiente dell energia, alla valorizzazione delle fonti rinnovabili, compresa la cogenerazione ed il teleriscaldamento in insediamenti produttivi, nella logica delle Aree Ecologicamente Attrezzate (AEA). Si tratta di aree produttive industriali ed artigianali dotate di infrastrutture e di sistemi finalizzati a garantire prestazioni superiori agli standard ambientali comunitari. 33

34 Con delibera regionale n.1701 del 20 ottobre 2008 sono state formalizzate le modalità di svolgimento della procedura di attuazione e sono state invitate le province a presentare un elenco delle aree produttive ritenute strategiche per lo sviluppo di insediamenti unitamente a proposte di programmi di investimento. I progetti presentati prevedono la realizzazione di piattaforme energetiche a fonti rinnovabili, sistemi a rete per il riscaldamento e/o raffrescamento, impianti di cogenerazione ad alto rendimento a servizio dell area, sistemi di illuminazione ad alto rendimento e di telecontrollo e telegestione degli impianti e delle reti di interesse collettivo; l ammontare complessivo degli investimenti proposti è pari a circa 227 milioni di euro. Nell ambito dell attività III.1.2 dell Asse 3, sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 133 del 31 luglio 2008 è stato pubblicato il bando relativo al Sostegno a progetti innovativi campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico ed all utilizzo delle fonti rinnovabili Attraverso questo bando, rivolto alle piccole imprese, la Regione intende sostenere la qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo regionale attraverso il cofinanziamento di interventi nelle singole PMI finalizzati a promuovere il risparmio energetico, l uso efficiente dell energia, l autoproduzione 34

35 di energia, la valorizzazione delle fonti rinnovabili, i sistemi di produzione combinata di diverse forme di energia, la riduzione delle emissioni di gas serra. Delle 145 domande presentate, i progetti valutati positivamente ed ammessi a finanziamento sono risultati complessivamente 98 per un ammontare di oltre 40 milioni di euro di investimenti previsti e circa 10,2 milioni di euro di contributo. Si tratta nel 69% dei casi di piccole imprese e nel 31% rimanente di medie imprese, ubicate in larga parte, nell ordine, nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Parma, Modena, Ravenna e Reggio Emilia. Le imprese finanziate, da un punto di vista settoriale appartengono in larga parte al settore metallurgico e meccanico e a seguire alimentare, lavorazione del legno e mobili, lavorazione materie plastiche, ceramica. Gli investimenti, in oltre la metà dei casi, consistono di impianti energetici a fonte rinnovabile (in particolare fotovoltaici), seguono in circa il 33% dei casi gli interventi volti al risparmio energetico attraverso investimenti sugli stabilimenti e sui processi produttivi. Per circa il 10% gli interventi sono costituiti dalla realizzazione di impianti di co-generazione energetica ed infine residuali sono gli interventi specificamente volti a ridurre le immissioni di gas ad effetto serra, anche attraverso la installazione di sistemi di trattamento, captazione e stoccaggio. Dai dati forniti nelle proposte di progetto e dalle valutazioni tecniche svolte è possibile effettuare delle stime degli effetti energetico-ambientali attesi dagli interventi: riduzione di circa Tonnellate Equivalenti Petrolio dei consumi annui rispetto al valore attuale (riduzione pari a circa il 22%); riduzione delle emissioni in atmosfera in misura di circa 40 mila Tonnellate di CO2. Asse 4 Attività IV.1.1 Interventi di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale La procedura di attuazione di quest attività è stata di tipo negoziale ed ha preso avvio con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 21 del 12 febbraio 2008 di Linee guida per la realizzazione di interventi di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale. Contestualmente alle linee guida è stato pubblicato l invito a presentare manifestazioni di interesse con l obiettivo di raccogliere progetti di valorizzazione del patrimonio culturale (beni d interesse artistico, storico, culturale, architettonico), dei luoghi della cultura (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali), della storia e del patrimonio ambientale. Al termine del percorso negoziale, con la delibera di Giunta regionale n. 195 del 23 febbraio 2009 sono stati selezionati 38 progetti per un totale di contributo POR di 35

36 oltre 40 milioni di euro e un totale di investimenti di circa 92 milioni di euro. Si tratta di 28 progetti di valorizzazione di beni culturali che si collegano a strategie di valorizzazione regionali di prodotti e circuiti (motor valley, il circuito dei castelli, il sistema museale e dei teatri) e di 10 progetti di valorizzazione di beni ambientali che fanno riferimento in particolare alle aree parco più importanti della regione. Alla definizione dei progetti ha fatto seguito la predisposizione e l adozione, da parte delle Amministrazioni Provinciali, dei Programmi di Valorizzazione e Promozione dei Territori (PVPT). I Programmi prevedono la descrizione degli interventi di valorizzazione quali fattori di attrattività in termini di sviluppo economico e di fruibilità dell area. Inoltre, per ciascun intervento di valorizzazione è stato individuato il territorio provinciale che presenta caratteristiche di prossimità geografica e la tipologia di servizi utile a rendere effettiva la fruibilità del bene nel suo complesso. Nel corso del 2009 sono state sottoscritte le convenzioni tra la Regione Emilia- Romagna e le Amministrazioni Provinciali, in qualità di Organismi Intermedi, per dare avvio operativo agli interventi. Relativamente all attività IV.2.1 Sostegno alla qualificazione delle attività di servizi a supporto della fruibilità del patrimonio culturale ed ambientale, il 21 Aprile 2009 è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna il bando approvato con Delibera di Giunta n.445 del 06/04/

37 Il bando ha come obiettivo il miglioramento della qualità dei servizi attraverso il consolidamento, la riqualificazione e l innovazione della attività imprenditoriali strettamente connesse ai progetti di valorizzazione realizzati da soggetti pubblici nell ambito dell attività IV.1.1 e prevede l incentivazione di interventi rivolti a piccole imprese singole o associate, operanti nei settori del commercio, dei servizi e del turismo. Gli interventi devono essere realizzati nelle aree indicate nei Programmi di Valorizzazione e Promozione dei Territori (PVPT) o in alternativa deve essere dimostrata una stretta connessione con le linee strategiche indicate negli stessi programmi. Tra gli interventi ammessi dal bando, ci sono la realizzazione, il recupero, la trasformazione, la ristrutturazione, l ampliamento, la riqualificazione, l ammodernamento e l introduzione di innovazioni connesse con l attività svolta; l attivazione o riqualificazione di esercizi polifunzionali; l introduzione e lo sviluppo di servizi on line e del commercio elettronico. Il bando prevedeva un contributo in conto capitale dal 30% al 50% della spesa ammessa. Alla data di scadenza delle presentazione delle domande risultano pervenute 985 domande di contributo. Tabella di sintesi delle risorse relative alle varie attività (in milioni di euro) asse tipologia Investimento complessivo Risorse POR Asse 1 Bando 69,00 24,00 Manifestazioni d interesse 222,00 119,00 Asse 2 Bando 73,00 29,00 Asse 3 Bando 41,00 10,00 Asse 4 Manifestazioni d interesse 92,00 41,00 497,00 223,00 Il raggiungimento degli obiettivi di spesa Nel corso del 2009 sono state inoltrate alla Commissione Europea due certificazioni con cui si è raggiunto e superato l obiettivo di spesa al , rappresentato dall annualità 2007 del piano finanziario del programma. Ciò ha consentito di produrre un surplus di più di 1,3 milioni di euro che concorrerà a ridurre l obiettivo di spesa della successiva annualità: Obiettivo di spesa al 31/12/2009 (A) Prima certificazione (B) Seconda certificazione (C) Surplus annualità 2007 (A-B-C) , , , ,33 37

38 2.1.3 Il Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FSE Il Fondo Sociale Europeo sostiene gli Stati membri nella realizzazione delle priorità dell Unione Europea riguardo al rafforzamento della coesione economica e sociale, migliorando le possibilità di occupazione e di impiego, favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di lavoro. Con il Programma Operativo (PO), approvato dalla Commissione Europea il 26 ottobre 2007 con decisione C (2007) 5327, la Regione Emilia-Romagna si pone l obiettivo di sostenere la crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale, coniugando la qualità dell occupazione e la valorizzazione delle risorse umane, con la qualità dello sviluppo economico e la coesione sociale, attraverso investimenti sul sapere e sulla qualificazione del lavoro che diano fondamento e prospettive all obiettivo della società della conoscenza, e a quello di pari opportunità di accesso e permanenza nel sistema regionale dell istruzione, della formazione e del lavoro. Un obiettivo che si inserisce nelle più ampie politiche di sviluppo regionali, che si fondano sui principi della Strategia di Lisbona rinnovata di cui al Programma di Governo 2005/2010 e al DPEF 2007/2010. Il PO declina l obiettivo generale della strategia regionale in due ambiti che hanno costituito la base di riferimento per elaborare le priorità degli Assi della programmazione 2007/2013: qualificare l obiettivo della società della conoscenza, rafforzando il livello quantitativo e qualitativo dell apprendimento lungo tutto l arco della vita, con riferimento alle esigenze di sviluppo economico e sociale del sistema regionale, e quindi con una particolare attenzione ai temi della formazione superiore, della ricerca e del trasferimento e sviluppo dell innovazione; promuovere ed accrescere la qualità delle condizioni e delle prestazioni di lavoro, limitando i rischi di precarietà e de-professionalizzazione, e sviluppando politiche attive per rafforzare la qualificazione del lavoro, nonché un sistema di servizi per il lavoro che favoriscano l occupabilità delle persone e la domanda di personale qualificato da parte delle imprese. Il PO si articola in sei assi di intervento i cui obiettivi specifici sono di seguito riportati: 38

39 Asse I - Adattabilità o Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l adattabilità dei lavoratori. o Favorire l innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro. o Sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l imprenditorialità. Asse II Occupabilità o Aumentare l efficienza, l efficacia, la qualità e l inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro. o Attuare politiche per il lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all avvio di imprese. o Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurre le disparità di genere. Asse III - Inclusione sociale o Sviluppare azioni tese a rimuovere le discriminazioni nell accesso e nella stabilizzazione occupazionale e professionale all interno del mercato del lavoro. o Rafforzare l integrazione fra attività orientative, formative, misure di accompagnamento e tutoraggio, azioni di politica attiva per il lavoro, utilizzo coordinato degli strumenti del collocamento mirato, e tra questi e gli interventi dei servizi sociali e sanitari, al fine di garantire forme di sostegno personalizzato. o Favorire l inserimento nel lavoro e l occupazione, sempre con un approccio integrato e personalizzato, in particolare dei soggetti che ad oggi sono stati meno tutelati e per i quali non esistono altri strumenti di intervento a livello regionale e/o nazionale. Asse IV - Capitale umano o Elaborazione e introduzione delle riforme dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l integrazione e sviluppare l occupabilità, con particolare attenzione all orientamento. o Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza. o Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell innovazione. 39

40 Asse V Transnazionalità e interregionalità o Sviluppare buone pratiche, scambio di esperienze e di sperimentazioni a livello interregionale e transnazionale, al fine di creare un circolo virtuoso di accrescimento dei saperi e delle conoscenze. o Realizzare confronti e scambi su modelli comuni di programmazione e gestione delle attività cofinanziate dal FSE a livello di sistemi di istruzione, formazione e lavoro. o Realizzare azioni formative e di mobilità finalizzate all accrescimento delle competenze di studenti, lavoratori e lavoratrici per lo sviluppo economico e territoriale dei sistemi. o Realizzare azioni formative e di mobilità finalizzate all accrescimento delle competenze di lavoratori, lavoratrici e persone in cerca di occupazione, per lo sviluppo economico e territoriale dei sistemi. Asse VI Assistenza tecnica o Migliorare l efficacia e l efficienza dei Programmi Operativi e la loro conoscenza presso i potenziali destinatari attraverso azioni e strumenti di supporto La dotazione finanziaria del PO è di complessivi 806 milioni di euro nel settennio per l attuazione delle azioni previste per ciascun asse di programmazione: POR FSE Emilia-Romagna totale costo elegibile % Costo per asse Asse I - Adattabilità ,5% Asse II - Occupabilità ,8% Asse III - Inclusione sociale ,0% Asse IV - Capitale Umano ,0% Asse V - Transnazionalità e interregionalità ,0% Asse VI - Assistenza tecnica ,7% TOTALE ,0% 40

41 Indirizzi di programmazione e strumenti di governance Con le Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro 2007/2010 1, la Regione ha ricondotto le azioni che verranno attuate con il cofinanziamento del FSE nell ambito delle più ampie politiche di istruzione, formazione e lavoro che perseguono gli obiettivi posti dalle due leggi cardine del sistema regionale, la legge 12/2003 e la legge 17/2005: garantire l eguaglianza delle opportunità di accesso al sapere per ognuno e per tutto l arco della vita come elemento di sviluppo personale e sociale; perseguire la piena occupazione e la qualità del lavoro come importante fattore di coesione sociale. Il documento individua, nel quadro delle priorità strategiche, le principali politiche, gli strumenti per la loro attuazione, i criteri per l attribuzione delle risorse, le modalità di condivisione degli obiettivi e delle responsabilità tra Regione e Amministrazioni provinciali, per dare attuazione in modo efficace ed efficiente alle linee prioritarie di intervento previste dal PO. L attuazione delle politiche si fonda su un modello di governance che si pone l obiettivo di accrescere la capacità del sistema regionale di sviluppare l integrazione verticale e orizzontale tra i diversi livelli istituzionali, di valorizzare il partenariato istituzionale e la concertazione con le Parti Sociali, di valorizzare le specificità territoriali per ricondurre le differenziazioni di programmazione alle effettive peculiarità provinciali. Gli strumenti di governance definiti nelle Linee di indirizzo sono: un Accordo tra la Regione e le nove Amministrazioni Provinciali 2 che, a partire dalle competenze di programmazione e attuazione proprie della Regione e delle Amministrazioni Provinciali, fornisce il quadro delle risorse regionali, nazionali e comunitarie disponibili per l attuazione delle politiche locali, definendone l attribuzione tra Regione e Province, in relazione agli obiettivi condivisi e sulla base dei target strategici regionali, nazionali e comunitari. Tale Accordo è stato integrato (DGR n.618/2008 Poli tecnici) per riorganizzare l offerta di formazione alta e superiore con l obiettivo di perseguire il riallineamento tra la domanda di professionalità delle imprese e l offerta di competenze a partire dalla individuazione di ambiti settoriali regionali di intervento che intercettano vocazioni di sviluppo dei 1 approvate con deliberazione dell Assemblea Legislativa n. 177/ approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 680 del 14 maggio

42 diversi territori provinciali; nove Intese triennali tra la Regione e ciascuna Amministrazione Provinciale che traducono gli obiettivi strategici regionali in specifiche priorità provinciali individuando i contributi che ciascuna dimensione locale con le proprie peculiarità - è chiamata a fornire per il conseguimento degli obiettivi fissati dal DPEF e dalla programmazione comunitaria; un Accordo tra la Regione Emilia-Romagna e le Parti Sociali (sottoscritto in data 24/01/2008) per la qualificazione dell offerta regionale di formazione per l adattabilità dei lavoratori e delle imprese, con l obiettivo di rendere possibile la ricostruzione di un quadro conoscitivo d insieme, del sistema di formazione continua regionale e promuovere la condivisione di linee di intervento al fine di perseguire gli obiettivi qualitativi e quantitativi risultanti dalle conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona. Nel corso del 2009 con Delibera di Giunta Regionale n dell 11 novembre 2009 è stato formalizzato l Accordo fra Regione e Province dell'emilia-romagna per il coordinamento della programmazione 2010 per il sistema formativo e per il lavoro (L.R.12/ L.R. 17/2005) in cui, nell ambito dei principi di cui alle Linee di programmazione e indirizzi per il sistema formativo e per il lavoro nonché delle competenze di cui al precedente Accordo (DGR 680/2007), sono state declinate le priorità della programmazione all interno di ciascun Asse e le risorse per OI per l anno Con questi strumenti di governance si è impostata una cornice organica e coerente di programmazione, attuazione e valutazione delle politiche dell istruzione, della formazione e del lavoro all interno delle politiche regionali di sviluppo sostenibile. Avvio della programmazione La programmazione regionale In continuità con l anno precedente, a fine 2008 la Regione ha formalizzato il Piano di attività Regionale 2009 adottato con Delibera della Giunta regionale n. 43 il 1 dicembre 2008 che ha fornito un quadro organico dell insieme delle azioni da attuare e il relativo piano finanziario a cui sono seguite le diverse procedure di evidenza pubblica in coerenza a quanto previsto dalla normativa comunitaria e nazionale in materia. Di seguito il quadro finanziario e le principali azioni per ciascun Asse di intervento del PO. 42

43 Risorse per l attuazione delle attività del PIANO DI ATTIVITÀ REGIONALE 2009 Asse I - Adattabilità Asse II - Occupabilità Asse III - Inclusione sociale Asse IV - Capitale Umano Asse V - Transnazionalità TOTALE Il Piano delle Attività individua per ciascun Asse di Finanziamento le azioni da attuare: Asse I Adattabilità FSE o Sperimentazione dei voucher di conciliazione; o Piani formativi settoriali o territoriali volti a dare attuazione agli obiettivi di qualificazione della formazione per l adattabilità dei lavoratori e delle imprese anche collegati agli ambiti regionali di cui ai poli tecnici e al tema della sicurezza in attuazione dell Accordo con le Parti Sociali siglato in data 24gennaio 2008; o Voucher per lavoratori per la frequenza alle attività inserite all interno del catalogo interregionale di alta formazione ( o Azioni formative a carattere sperimentale definite nella concertazione con le parti sociali; o Ricollocamento di lavoratori nel contesto di ristrutturazioni aziendali o settoriali; o Azioni di sistema rivolte a qualificare l azione dei tecnici agricoli. Asse II Occupabilità FSE o Attivazione di un piano straordinario a livello regionale per la qualificazione degli operatori socio-sanitari definito a seguito della concertazione con le parti sociali; o Programma regionale per sostenere l inserimento e il reinserimento qualificato nel mercato del lavoro da definirsi attraverso un integrazione dell Accordo di cui alla DGR n. 680 del 14 maggio 2007; o Azioni formative a carattere sperimentale definite nella concertazione con le parti sociali. Asse III Inclusione sociale FSE o Interventi di sistema per la qualificazione e l inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio; 43

44 o Progetto quadro per qualificare la transizione al lavoro di giovani con disabilità in uscita dai percorsi di istruzione e formazione. Asse IV Capitale Umano FSE o Azioni di sistema per la correlazione del Sistema Regionale delle Qualifiche e del Sistema Regionale di Formalizzazione e Certificazione con il nuovo Sistema di Istruzione e Formazione Professionale, considerando anche gli esiti dell analisi a livello nazionale Asse V Trasnazionalità FSE o Progetti di sviluppo di buone pratiche nell ambito del protocollo d intesa di cooperazione relativa alla lotta contro il traffico di esseri umani tra Italia e Romania siglato in data 9 luglio 2008; o Progetti di sviluppo di buone pratiche nell ambito della Rete transnazionale Ex offender per l inserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti; o Partecipazione alla rete europea EUROMA che ha come obiettivo di favorire la collaborazione tra gli Stati membri per contrastare l emarginazione delle minoranze ROM; o Partecipazione alla rete SaviAV per le azioni a favore di rifugiati e richiedenti asilo, con particolare riferimento alla diffusione di informazione sull immigrazione sicura tra gli Stati Membri e gli Stati potenziali candidati; o Protocollo d intesa Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani ; o Voucher per laureati disoccupati per la frequenza alle attività inserite all interno del catalogo interregionale di alta formazione ( Inoltre a fonte della crisi economica in atto, a partire dall inizio del 2009 la Regione Emilia-Romagna ha concentrato i propri interventi per la definizione di misure e strumenti di programmazione e gestione finalizzati a contrastare la crisi economica in corso. Nello specifico: in data 8 maggio 2009 è stato sottoscritto tra Regione Emilia-Romagna, UPI e ANCI regionali, organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali il Patto per attraversare la crisi, in cui sono stati definiti i principi e le modalità per far fronte dei processi di crisi e ristrutturazione, a salvaguardia dell occupazione e per la gestione degli ammortizzatori in deroga previsti dall intesa Stato-Regione del 12 febbraio 2009 e dall Accordo tra la Regione Emilia-Romagna ed il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali del 16 aprile 2009; con Delibera di Giunta Regionale n. 692 del 18 maggio 2009 sono stati formalizzati gli Indirizzi e criteri generali di competenza istituzionale della 44

45 Regione per l utilizzo delle procedure di attivazione di interventi nelle situazioni di crisi, ristrutturazione, riorganizzazione, anche con gli ammortizzatori in deroga e relative disposizioni attuative ; con Delibera di Giunta Regionale n del 27 luglio 2009, in attuazione del Patto dell è stato approvato il Piano di politiche attive del lavoro per attraversare la crisi, salvaguardando capacità produttive e professionali, occupazione, competitività e sicurezza sociale nel quale sono state esplicitate le finalità degli interventi regionali, e sono stati definiti gli strumenti operativi messi in campo dalla Regione nonché le relative norme di attuazione; successivamente con Delibera di Giunta Regionale n del 16 novembre 2009 è stato emanato l Avviso per l'erogazione di assegni formativi (voucher) per l'accesso individuale ai percorsi presenti nel catalogo regionale in attuazione del "Piano di politiche attive per attraversare la crisi", finalizzati alla riqualificazione professionale e al reinserimento occupazionale dei collaboratori a progetto; con Delibera di Giunta Regionale n del 9 novembre 2009 è stato approvato l atto di Integrazione tra politiche attive e passive per i lavoratori interessati da trattamenti di ammortizzatori in deroga di cui alla DG n. 692/2009. Di seguito si riportano per ciascun Asse di intervento le procedure attivate e le azioni finanziate. Asse I Adattabilità FSE Piano crisi Il Piano di politiche attive del lavoro per attraversare la crisi predisposto nel confronto con le parti sociali e nella collaborazione con le Province prevede la messa a disposizione di un offerta formativa costituita da percorsi di aggiornamento e specializzazione per area tematica, fruibili per moduli formativi flessibili e personalizzabili, e di percorsi per la qualificazione e riqualificazione strutturati in riferimento al Sistema Regionale delle Qualifiche. Nello specifico i percorsi di aggiornamento e specializzazione di 40 ore si caratterizzano per essere: flessibili in termini di modalità formative; disponibili su tutto il territorio; adattabili nei contenuti specifici ai bisogni dei lavoratori; riferiti a ambiti tematici (funzioni gestionali di impresa e funzioni produttive declinate per settore economico); rivolti a piccoli gruppi (mediamente 6 lavoratori). 45

46 Sono state approvate 8 operazioni su 10 presentate, per un totale di moduli formativi, lavoratori interessati e un importo di Euro. Il primo provvedimento ha finanziato 479 moduli che coinvolgono lavoratori. Le risorse impegnate ammontano a a valere sull Asse I - Adattabilità del POR. L Offerta di Percorsi di qualificazione / riqualificazione (di durata variabile da 50 a 300 ore) è contraddistinta da elementi flessibilità in termini di modalità formative, contenuti e durata in funzione delle competenze pregresse, capillarità nel territorio, individualizzazione del percorso. Sono state ammesse 393 proposte formative a qualifica (che si riferiscono a 88 qualifiche del repertorio SRQ)di cui 20 di italiano per stranieri; sono le sedi territoriali ammissibili per la formazione sulle qualifiche. Le risorse finanziarie in fase di prima attuazione per le attività formative relative al catalogo ammontano ad euro a valere sull Asse I - Adattabilità del POR. Sono inoltre previste attività di formazione e accompagnamento per le imprese ed i sistemi di imprese impegnate ad affrontare la crisi in situazioni differenti, che pertanto richiedono strumenti di intervento differenziati, finanziabili attraverso procedure just in time. Al momento sono stati approvati due piani formativi di grandi imprese in crisi per un finanziamento complessivo di Euro, mentre è in fase di valutazione un ulteriore piano formativo per un finanziamento di Euro. E stato inoltre approvato un piano formativo a sostegno di imprese che assumono lavoratori in mobilità relativo a 40 lavoratori nel settore della logistica, ed è in fase di valutazione un ulteriore piano, sullo stesso settore, che riguarda l assunzione di 16 lavoratori. Il Piano delle politiche attive prevede inoltre un programma di riqualificazione professionale e reinserimento occupazionale dei collaboratori a progetto che avevano prestato servizio presso aziende interessate dalla crisi, che è stato programmato a fine 2009, e che si sostanzia nell erogazione di assegni formativi (voucher) per l accesso individuale alle attività contenute nel Catalogo regionale dei percorsi di qualificazione e riqualificazione. 46

47 Voucher di conciliazione Nel corso del 2009, con DGR n. 411 del 30 marzo 2009 la Regione Emilia- Romagna ha approvato voucher conciliativi a sostegno delle famiglie in cui entrambi i genitori (o uno solo nel caso di nuclei monoparentali) lavorano e, ove vi sono bimbi al di sotto dei tre anni, per la frequenza a nidi d infanzia privati, di cui alla DGR n. 15 del 19 gennaio 2009 Avviso per la presentazione di candidature per l erogazione del voucher di carattere conciliativo rivolto alle famiglie dell Emilia-Romagna per la frequenza ai nidi d infanzia. L obiettivo è quello di sostenere e potenziare l accesso ai servizi educativi per la prima infanzia, allo scopo di favorire sia il raggiungimento del target del 33% di bimbi inseriti nei nidi previsto per il 2010 nell ambito della Strategia Europea per l Occupazione, sia la conciliazione tra tempi di cura e di lavoro, oltre che contenere il rischio per le donne di abbandonare o perdere il lavoro a seguito di una maternità. A seguito dell Avviso pubblico rivolto agli enti referenti per l ambito distrettuale socio-sanitario sono state approvate 21 candidature di enti per l erogazione dei voucher di conciliazione nell anno scolastico 2009/2010. Successivamente, sulla base di graduatorie formulate dagli enti sulla base dei loro bandi, sono stati assegnati voucher a 500 famiglie per un importo pari a oltre 3,361 milioni di euro, di cui 2,148 cofinanziati dal FSE Asse I Adattabilità e 1,213 finanziati con risorse comunali. Sulla base delle valutazione di quanto realizzato nella prima annualità nel mese di ottobre si è poi proceduto a pubblicare con DGR n del 12 ottobre 2009 l Avviso per la presentazione delle candidature per l anno educativo 2010/2011. L approvazione con DGR n. 106 del 1 febbraio.2010 ha permesso di approvare 22 candidature con un numero di voucher assegnabili di 1.418, per un ammontare di risorse complessive di 5,452 milioni di euro, di cui 3,695 di FSE. Piano straordinario Oss E stato programmato un intervento straordinario di formalizzazione e certificazione delle competenze previsto dalla delibera di G.R. 530/2006 per riconoscere e valorizzare appieno le competenze già possedute da un minimo di operatori impiegati nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, in integrazione con un intervento sui disoccupati finanziati nell Asse Occupabilità. Asse II Occupabilità La Regione nel corso del 2009 ha programmato un intervento straordinario regionale per la qualificazione degli operatori addetti alle attività di assistenza di base (operatore socio-sanitario OSS ). L obiettivo dell intervento è quello di incrementare, in relazione al processo di accreditamento in area socio-assistenziale 47

48 e socio-sanitaria, la dotazione di personale in possesso della qualifica OSS all interno del sistema dei servizi. La programmazione regionale straordinaria avrà ricadute su tutti i territori provinciali mediante la modalità della rete dei soggetti ed anche attraverso specifici accordi/intese con datori di lavoro e le OOSS. L azione prioritaria rivolta a persone inoccupate o disoccupate residenti in Emilia Romagna ha previsto il coinvolgimento sul territorio di almeno utenti per un importo di 3,8 milioni di euro a valere sull Asse Occupabilità; l altra azione del bando, a valere sull Asse I Adattabilità, per un importo di euro, ha riguardato il servizio di formalizzazione e certificazione delle competenze previsto dalla delibera di G.R. 530/2006 per riconoscere e valorizzare appieno le competenze già possedute dagli operatori impiegati nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari. Asse III - Inclusione sociale L Invito a presentare operazioni da realizzare con il contributo FSE Ob. 2 e fondi nazionali di cui 266/97. Anno 2009 DGR 741/2008 ha individuato le linee di azione che mirano a rafforzare le opportunità formative e occupazionali delle fasce a rischio di marginalità. La programmazione regionale si è focalizzata su interventi integrati di formazione e di accompagnamento all ingresso nel mercato del lavoro di persone a rischio di esclusione sociale, fondati sulla valorizzazione e strategicità delle logiche di rete regionale e realizzati con il concorso delle diverse istituzione e dei diversi attori locali. Prioritari sono gli interventi rivolti a persone fortemente a rischio di esclusione per le quali l integrazione nel mercato del lavoro costituisce un tassello strategico e ineludibile in un più ampio percorso di re-inclusione sociale già attivato dai Servizi territoriali competenti. Le azioni sono rivolte a donne vittime di violenza e donne in uscita da percorsi di sfruttamento sessuale, persone con disabilità psichica, tossicodipendenti in fase di recupero, persone senza fissa dimora e persone in condizione di povertà estrema. Capitale Umano Nel corso del 2009 è stata approvata e avviata l offerta di formazione alta, specialistica e superiore, in attuazione della seconda annualità del Piano triennale regionale, realizzato a seguito dell Accordo integrativo sui Poli Tecnici di cui alla DGR 618/2008. Il Piano nasce dalla volontà della Regione di programmare politiche formative per evitare sovrapposizioni e duplicazioni tra le offerte proposte dagli IFTS e dagli Istituti Tecnici Superiori. 48

49 Questi ultimi operano nell ambito di poli tecnici aggregando a livello territoriale l offerta di formazione alta e specialistica tecnico-professionale di un settore, in modo da soddisfare i fabbisogni formativi del territorio. L insieme delle attività formative in rete, che costituisce i poli tecnici regionali, si realizza tramite il coordinamento tra l offerta di percorsi di formazione specialistica e superiore e la formazione alta che sarà proposta dagli IFTS. La programmazione di tale segmento di offerta nel contesto della crisi economica sottolinea come l innalzamento delle competenze delle persone, oltre ad aumentare la loro occupabilità e adattabilità, rappresenta la condizione per lo sviluppo di un economia regionale basata sulla conoscenza. L analisi degli esiti della prima annualità di programmazione, e la valutazione del modificato contesto economico, ha reso necessaria una parziale integrazione e ritaratura della specificità dell offerta. Pertanto, fermo restando l obiettivo di formare profili tecnici a diversi livelli di specializzazione, nella programmazione 2009 è stata valorizzata la potenzialità dell offerta di rispondere alla domanda di formazione anche di lavoratori espulsi o a rischio di essere espulsi dal sistema produttivo. Sono 28 i corsi di istruzione e formazione tecnica (IFTS) della durata di ore approvati e avviati in collaborazione tra Enti di Formazione, Istituzioni Scolastiche, Università e Imprese, a cui si affiancano i corsi di formazione alta e superiore: 45 percorsi della durata di 500 ore rivolti a inoccupati e 25 percorsi di 300 ore rivolti a occupati e disoccupati. Asse V Transnazionalità e Interregionalità Catalogo alta formazione Con DGR n del 22 dicembre 2008 la Regione Emilia-Romagna ha approvato lo schema di Protocollo d'intesa relativo al progetto interregionale denominato Verso un sistema integrato di alta formazione siglato con le Regioni Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d Aosta e Veneto come capofila, la cui convenzione è stata formalizzata con DGR 409 del 30 marzo 2009, le cui azioni sono finalizzate a facilitare la creazione di una rete tra i soggetti coinvolti sul tema e a sviluppare l implementazione del Catalogo interregionale di Alta formazione, a partire dal modello organizzativo e gestionale già condiviso e sperimentato nella precedente esperienza avviata nel Tale progetto è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi e delle strategie di sviluppo dei propri Programmi operativi , al rafforzamento del sistema dell alta formazione, e alla facilitazione e promozione della mobilità e sviluppo della cooperazione interregionale e interistituzionale. 49

50 Con Delibera di Giunta regionale n. 742/2009 la Regione Emilia-Romagna ha pubblicato l "Avviso per l'ammissione di organismi e offerte formative e per l'erogazione di assegni formativi (voucher) per l'accesso individuale ai corsi". Con Determina n del 04 settembre 2009 sono state approvate 314 delle 350 offerte formative presentate; con Determina n del 2 novembre 2009 e successive modifiche e integrazioni a seguito di rinunce e conseguenti scorrimenti di graduatoria, sono stati assegnati 633 voucher, di cui 318 rivolti ad occupati e 315 a disoccupati, per un importo pari ad euro a valere sull asse V- Transnazionalità. Protocollo d intesa Italia-Romania Le attività nell ambito del Protocollo sottoscritto nel luglio 2008 per la collaborazione nella lotta alla tratta, sono proseguite con la costituzione del Comitato di pilotaggio che si è incontrato tre volte nel corso dell anno. Contemporaneamente l AdG FSE della Romania ha approvato il progetto presentato dal Ministero del Lavoro Famiglia e Pari Opportunità della Romania per finanziare le attività di scambio e visite di studio previste all interno del protocollo. Il progetto che coinvolge i sottoscrittori del protocollo, una o.n.g. rumena e una italiana, si intitola: INSIEME Rete transnazionale per scambi di esperienza, conoscenze e buone pratiche nel campo dell inclusione sociale delle persone vittime della tratta ed ha avuto un finanziamento complessivo di più di euro. Le attività principali saranno: Ricerca comparata, a livello europeo, sulla situazione della tratta di persone per verificare sia l entità che le diverse situazioni; Organizzazione di seminari transnazionali, rivolti alle autorità romene e italiane, firmatarie del Protocollo di Bucarest e visite di studio per le autorità romene; Elaborazione di un Catalogo di Buone Pratiche nel campo della tratta di persone sia sull applicazione delle misure di prevenzione e lotta sia sulle misure di inclusione sociale delle vittime; Creazione di pubblicazioni e materiali informativi per la disseminazione del progetto. Al progetto ogni AdG contribuirà poi con lo sviluppo di specifiche attività nell ambito dei propri POR FSE. Il 26 novembre 2009 a Torino si è tenuto la prima riunione di start up del progetto. Nell ambito di questo progetto e di un altro finanziato sempre dall AdG Rumena dal titolo Aurora, finalizzato a favorire gli scambi tra operatori, saranno coinvolti i soggetti che nel nostro territorio si occupano di tratta, in particolare tutti i soggetti pubblici e privati che partecipano al progetto regionale Oltre la strada per favorire i contatti con chi nei paesi 50

51 d origine delle vittime si occupa sia di tratta che del reinserimento delle persone che rientrano. Protocollo d intesa Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani Con Delibera n. 657/2008 è stato approvato il Protocollo d intesa per la realizzazione del progetto transnazionale/interregionale Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani, firmato in data 21 gennaio In concreto le attività e gli obiettivi da trasferire riguardano: l analisi dei processi di lavoro dell ufficio giudiziario e la revisione dei diversi flussi informativi interni ed esterni; la valutazione dei livelli di tecnologia esistenti nell ufficio per l implementazione di meccanismi di gestione elettronica di pratiche e richieste dell utenza; la riorganizzazione dei servizi interni per l innalzamento dei livelli di controllo gestionale; la riorganizzazione dei servizi per l utenza volti alla creazione o all ottimizzazione di sportelli unici; l individuazione dei processi automatizzabili con il ricorso a nuove tecnologie informatiche; la progettazione di un sito web interattivo per la richiesta da parte dell utenza di certificazioni o documenti attestanti lo stato dei procedimenti che li riguardano. La Regione Emilia-Romagna nel corso del 2009 ha indetto una gara, scaduta il 6 aprile 2009, con uno stanziamento di euro, per l affidamento del servizio di riorganizzazione dei processi lavorativi e di ottimizzazione delle risorse degli uffici giudiziari della Regione Emilia-Romagna (Tribunali di Modena, Ravenna e Reggio-Emilia, Ufficio del Giudice di pace di Bologna, Procure della Repubblica di Ravenna e Bologna). Con determinazione n. 372 del 23 dicembre 2009 del Direttore di Intercenter-ER si è provveduto all aggiudicazione della fornitura. Reti europee Rete Ex- Offender In aprile 2009 è stato approvato il progetto presentato dalla rete sul programma europeo LLP Lifelong Learning sottoprogramma Leonardo da Vinci azione Network Learning. Il finanziamento è di euro ed è prevista anche la realizzazione di un portale tematico. In maggio si è tenuta a Brema la riunione di lancio e a settembre il Ministero del Lavoro in qualità di rappresentante della rete nazionale ha sottoscritto il protocollo operativo sulle attività di progetto. In particolare l Italia realizzerà un incontro sul tema dell integrazione dei minori autori di reato e un seminario sul tema delle reti a favore dell inclusione di detenuti e ex detenuti. La nostra Regione assieme alla Regione Toscana organizzerà (giugno 51

52 2010) il workshop degli esperti che prepareranno gli apporti tematici per il seminario nazionale sulle reti. Rete EUROMA Il Comitato di pilotaggio del progetto trasnazionale, nel quale per l Italia è presente l Isfol in rappresentanza del Ministero del lavoro, si è incontrato in Spagna e a Bucarest. Il tavolo nazionale si è riunito due volte per verificare gli esiti degli incontri trasnazionali e per verificare la realizzazione a livello locale di attività a favore di Rom e Sinti. Rete SaviAV a favore di rifugiati e richiedenti asilo La Regione ha aderito alla proposta di network europeo, presentata dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali tedesco, sul tema degli interventi a favore delle persone che chiedono asilo e delle vittime di tratta per lavoro forzato. La rete intende rafforzare la capacità di intervento a favore di questi target del e porre all ordine del giorno delle DG dell UE interessate, i temi delle politiche a favore delle persone rifugiate e vittime di tratta non solo per ribadire la necessità di interventi specifici a sostegno della loro inclusione sociale ma anche per favorire la creazione di sinergie specifiche con altri finanziamenti ed iniziative (es. Dafne, piano d azione EU). Altro obiettivo della rete è la diffusione di informazione sull immigrazione sicura tra gli Stati Membri dei partner principali e anche di altri partner con una forte concentrazione anche su potenziali candidati (Turchia, Croazia, Macedonia, Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina). Le informazioni sull immigrazione sicura sono anche parte di una larga campagna di sensibilizzazione con lo scopo di una migliore visibilità del gruppo target e la prevenzione del fenomeno di tratta. Partner della rete sono: AdG FSE delle Regioni Emilia Romagna, Lazio, Regione Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano (IT); Agenzia del FSE Regione delle Fiandre (BE); Ministero del lavoro e Immigrazione DG Integrazione immigrati (ES); AdG programma operativo sviluppo Risorse umane (GR); AdG FSE Regione di Stoccolma (SE). La rete ha partecipato a un bando della Commissione europea per il finanziamento di network di apprendimento tra le AdG FSE e ha avuto assegnato un finanziamento di più di euro. Tra febbraio e luglio si definirà il progetto operativo (le attività si realizzeranno tra agosto 2010 e gennaio 2013) che prevede workshop, visite di studio e scambi di operatori che operano sui target citati con 52

53 l obiettivo di accrescere la loro capacità di intervento e l efficacia delle azioni promosse. Le programmazioni provinciali In termini generali, la programmazione provinciale, vista nel suo insieme, presenta un ventaglio piuttosto ampio sia di bandi che di singoli interventi, distribuiti sugli assi dell Adattabilità, dell Occupabilità e dell Inclusione sociale. Si può pertanto affermare che nella nuova programmazione provinciale le politiche dell istruzione, della formazione e del lavoro sono chiamate prioritariamente a sostenere l integrazione delle politiche di sviluppo economico e di competitività del sistema con le esigenze di inclusione, con la conseguenza di una forte azione di rafforzamento dei processi di cooperazione istituzionale e di partenariato tra gli attori dello sviluppo locale. Le risorse FSE previste per i piani provinciali per il triennio sono riportate nella seguente tabella in cui è indicata la media per anno: FSE Asse Adattabilità FSE Asse Occupabilità FSE Asse Inclusione Totale FSE (media annua risorse ) BO , , , ,73 FE , , , ,39 FC , , , ,86 MO , , , ,40 PR , , , ,59 PC , , , ,52 RA , , , ,88 RE , , , ,48 RN , , , ,28 TOT , , , ,14 53

54 Dati di attuazione complessivi 3.2 Dati di attuazione fisico-finanziari al 31 dicembre Dati finanziari Al 31 dicembre 2009 la Regione Emilia-Romagna ha complessivamente impegnato sul POR FSE 2007/2013 quasi 340 Milioni di Euro, pari al 42% del Programma Operativo. Molto alta la percentuale di impegno sugli assi Adattabilità e Occupabiltà (rispettivamente 47,5% e 45,3%) che rappresentano gli assi prioritari a livello di dotazione finanziaria del programma. Buona l efficienza realizzativa raggiunta con un livello di pagamenti pari al 23 % del programma (e il 55% dell impegnato). Asse Programmazione complessiva Impegni Pagamenti dei beneficiari Capacità di impegno Efficienza realizzati va A B C B/A C/A I , , ,45 47,5% 18,6% II , , ,06 45,3% 29,4% III , , ,93 40,8% 22,7% IV , , ,01 30,1% 12,5% V , , ,00 14,9% 5,1% VI , , ,01 39,4% 20,5% Tot , , ,46 42,1% 23,0% Alla data del 23 ottobre 2009 la dichiarazione di spesa presentata alla UE dall Autorità di Certificazione è pari a un totale progressivo di ,87 euro Dati fisici A livello fisico i progetti approvati al 31 dicembre 2009 sono , di cui oltre il 53% sull Asse Adattabilità e il 24% circa sull Asse Occupabilità. 54

55 Asse N progetti % approvati Asse I Adattabilità ,5% Asse II - Occupabilità ,1% Asse III Inclusione Sociale ,1% Asse IV - Capitale Umano 340 3,3% Asse V - Transnazionalità e interregionalità 629 6,0% Asse VI - Assistenza tecnica 14 0,1% Totale ,0% I destinatari avviati sono ; dalle tabelle seguente possiamo evidenziare quanto segue: o le donne rappresentano il 44,7% del tale dei destinatari; molto elevata la percentuale di donne che nell Ambito del Catalogo interregionale dell Alta Formazione finanziato sull Asse IV-Transnazionalità; o in linea con il dato dei progetti, risultano prevalenti i destinatari che partecipano ad interventi di formazione continua (finanziati sull Asse Adattabilità) e che come condizione occupazionale sono occupati (quasi 58%); o quasi paritaria la percentuale di destinatari con titolo di studio di istruzione primaria e secondaria inferiore e con titolo di studio di istruzione secondaria; Asse Destinatari di cui F % F avviati Asse I Adattabilità ,7% Asse II - Occupabilità ,4% Asse III Inclusione Sociale ,5% Asse IV - Capitale Umano ,4% Asse V - Transnazionalità e interregionalità ,4% Totale ,7% 55

56 Tipologia di intervento Destinatari di cui F avviati Attività ad accesso individuale (57-a) Persone, Formazione all'interno del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione/percorsi nella formazione Persone, Formazione all'interno dell'obbligo formativo, percorsi integrati nell'istruzione Persone, Formazione iniziale per adulti Persone, Formazione integrata nell'ambito dei corsi di laurea e di laurea specialistica Persone, formazione per la creazione d'impresa Persone, formazione per occupati Persone, formazione permanente Persone, Formazione post-qualifica Persone, Formazione superiore Persone, Formazione superiore post-laurea Persone, IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) Persone, incentivi alle persone per la formazione Persone, orientamento, informazione, consulenza a sostegno ai percorsi personali formativi Persone, tirocini nella transizione al lavoro Totale

57 Condizione occupazionale % Destinatari Disoccupato 25,2% Occupato 57,9% Studente 15,4% Inattivo 1,5% Totale 100% Titolo di studio % Destinatari Istruzione primaria e secondaria inferiore (ISCED 1 e 2) 42,0% Istruzione secondaria superiore (ISCED 3) 42,2% Istruzione universitaria e post universitaria (ISCED 5 e 6) 15,7% Totale 100,0% Piano di comunicazione FSE Il Piano generale delle azioni di comunicazione del PO FSE della Regione Emilia- Romagna predisposto in coerenza e in applicazione di quanto previsto dal Reg. (CE) n.1828/2006 definisce strategie, attività e strumenti finalizzati a diffondere la conoscenza del PO e del ruolo che l Unione Europea ricopre nelle politiche per l istruzione, la formazione e il lavoro a livello regionale. Si pone obiettivi di trasparenza e imparzialità nell azione amministrativa, obiettivi di identità e immagine e obiettivi di policy funzionali alla strategia di programmazione del FSE Tra le attività realizzate nel corso del 2009 in attuazione di quanto previsto dal Piano, si collocano in particolare la campagna di comunicazione istituzionale L Emilia-Romagna riparte con me, la campagna di comunicazione informativa Poli Tecnici. Tecnica per crescere, la messa in linea dei due nuovi portali dedicati a diffondere la conoscenza delle opportunità del FSE in Emilia-Romagna - EmiliaRomagnaSapere.it ed EmiliaRomagnaLavoro.it - e la lezione magistrale di Richard Sennett Le mani per pensare. L Emilia-Romagna riparte con me - campagna istituzionale integrata con cui la Regione, attraverso diversi strumenti (brevi documentari per le televisioni regionali, comunicati radiofonici, inserzioni stampa e affissioni) e grazie alla testimonianza di destinatari di azioni cofinanziate del FSE ha comunicato l impegno delle istituzioni, del partenariato istituzionale e delle forze sociali volto a salvaguardare la produttività e l occupazione, la scelta di investire sulle persone, il valore della formazione e il ruolo svolto dal FSE nella politica regionale di contrasto alla crisi. 57

58 La campagna informativa Poli tecnici. Tecnica per crescere, realizzata in collaborazione con gli enti gestori delle attività formative, si è posta l obiettivo di diffondere la conoscenza delle opportunità previste dalla seconda annualità dei Poli Tecnici che, per l anno formativo 2009/2010, si è composta di 28 percorsi IFTS e 67 percorsi di formazione alta e superiore riferiti agli ambiti territoriali regionali. Il 2009 ha visto inoltre la progettazione e pubblicazione di EmiliaRomagnaSapere.it ed EmiliaRomagnaLavoro.it. I nuovi siti - che sostituiscono form-azione.it (che nell arco della precedente programmazione FSE, dal 2003, ha contato oltre 4 milioni di accessi) - si rivolgono ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese e agli operatori del sistema della formazione per comunicare, in una logica di trasparenza, accessibilità, e imparzialità, le opportunità previste dalla programmazione regionale anche cofinanziata dal FSE. Con la lezione magistrale di Richard Sennett quale iniziativa annuale prevista dal Piano di Comunicazione la Regione ha infine inteso condividere con gli attori del sistema formativo ed educativo regionale una riflessione sul tema della cultura tecnico-scientifica e dell investimento sulle competenze e le capacità delle persone per rafforzare la competitività del sistema economico regionale La Cooperazione Territoriale Europea Le priorità e gli orientamenti operativi per la partecipazione della Regione Emilia- Romagna ai programmi comunitari di cooperazione territoriale sono stati oggetto di un documento approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 953 del 25 giugno 2007; successivamente, con deliberazione n del 28 dicembre 2009, il documento 3 è stato rivisto ridefinendo le priorità per il periodo 2010/2013. Oltre ad indicazioni di priorità di partecipazione per singolo programma, il documento esplicita alcuni orientamenti operativi dell'amministrazione quali: o individuazione della Direzione Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intese, Relazioni europee e internazionali come riferimento per il coordinamento generale; o costituzione di un "gruppo interdirezione cooperazione territoriale europea" per un raccordo operativo con i diversi settori dell'amministrazione; 3 Il documento Priorità e orientamenti operativi per la partecipazione regionale ai programmi di cooperazione territoriale europea per il periodo 2010/2013 è scaricabile on line dal sito nelle Sezioni: Cooperazione territoriale europea e Normativa e documenti ufficiali sottosezione regionali 58

59 o attivazione di un Tavolo tecnico con le province regionali per la promozione dei programmi sul territorio ed il coinvolgimento degli Enti Locali. Sul territorio della Emilia-Romagna sono operativi sei Programmi. Programmi operativi Transfrontaliero interno Italia Slovenia Transfrontaliero esterno IPA Adriatico Transnazionale Europa Sud-Orientale Transnazionale Europa Centrale Transnazionale Mediterraneo Cooperazione interregionale Territori regionali eleggibili Province di Ravenna e Ferrara Province di Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena, Rimini Tutto il territorio regionale Tutto il territorio regionale Tutto il territorio regionale Tutto il territorio regionale Ulteriori punti di riferimento per specifiche azioni regionali di cooperazione sono inoltre le attività sviluppate dai programmi operativi per lo sviluppo ed il sostegno delle reti europee Espon, Interact e Urbact. Il Programma Operativo per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia, approvato con decisione C(2007) 6584 del 20 dicembre 2007, presenta una componente di transfrontalierità terrestre ed una marittima e promuove progetti nell'ambito di tre specifiche priorità di intervento: o Ambiente,trasporti e integrazione territoriale sostenibile; o Competitività e società basata sulla conoscenza; o Integrazione sociale Il programma prevede risorse comunitarie pari a circa 116 milioni di euro a cui si aggiungono 20 milioni di risorse nazionali (italiane e slovene). Le strutture di gestione del programma (Autorità di Gestione, di Certificazione, di Audit) sono assicurate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Presso l'autorità di Gestione è operativo anche il Segretariato tecnico congiunto costituito da personale proveniente da entrambi gli Stati membri coinvolti. Nel corso del 2009 sono state attivate le fasi per la selezione di progetti cosiddetti strategici del primo bando lanciato nell ottobre 2008 e la cui approvazione definitiva è avvenuta nell aprile 2010; nel luglio 2009 è inoltre stato lanciato il 59

60 secondo bando per la presentazione di progetti ordinari la approvazione è prevista entro luglio Il programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico, approvato con decisione C(2008) 1073 del 25 marzo 2008, presenta essenzialmente una componente di transfrontalierità marittima ed è operativo lungo tutta l area Adriatica in aree eleggibili comprese in tre Stati membri dell'ue Italia, Grecia e Slovenia) e Stati terzi candidati all'adesione o potenzialmente candidati (Croazia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro). La Serbia partecipa al programma in phasing-out per la sola attività di cooperazione istituzionale e con un budget limitato. Il programma operativo prevede la realizzazione di iniziative riferite a tre assi principali: o Cooperazione economica, sociale e istituzionale; o Risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi; o Accessibilità e reti. Il programma prevede risorse comunitarie pari a circa 128 milioni di euro limitatamente al periodo 2008/2010. Le strutture di gestione del programma sono assicurate dalla Regione Abruzzo presso la quale ha sede anche il Segretariato tecnico congiunto. Nel corso del 2009 è stato lanciato il primo bando per il finanziamento di progetti ordinari la cui selezione ed approvazione è prevista per la prima metà del Il programma di cooperazione transnazionale Europa Centrale (CEU), approvato con decisione C(2007) 5817 del 3 dicembre 2007, sviluppa azioni su quattro ambiti di intervento: facilitare l'innovazione; migliorare l'accessibilità; utilizzare l'ambiente responsabilmente; rafforzare la competitività e attrattività di città e regioni Il programma prevede un budget di risorse comunitarie pari a 245 milioni di euro. Le strutture comuni di gestione sono assicurate dalla Municipalità di Vienna. Dal punto di vista operativo: o il primo bando lanciato nel 2008 ha portato all approvazione di 30 progetti transnazionali che coinvolgono 52 regioni dell'area di programma. Enti e organismi dell Emilia-Romagna sono presenti in sette progetti selezionati con funzioni di Capofila (LP) e partner (PP); 60

61 o il secondo bando, lanciato nel marzo 2009, ha portato all approvazione di trentasette progetti, quattordici dei quali con Enti del territorio regionale. Progetti approvati primo bando CEU acronimo titolo progetto Lead Partner RER/Ente territoriale regionale KASSETS Knowledge-enabled Access of Central Europe SMEs to Efficient Transnazional Transport Solutions Accesso a conoscenza-abilità dalle PMI dell'europa centrale a soluzioni di trasporto transnazionali effficienti Fondazione ITL Fondazione ITL Univ. Modena e Reggio I3SME SONORA Introducting Innovation Inside SMEs Introduzione dell'innovazione all'interno delle PMI SOuth-NORth Axis Asse sud-nord Provincia Bologna Regione Veneto Provincia Bologna CNA Regionale Fondazione ITL MANager Coordinating Brownfield Redevelpment Activities COBRA MAN City of Bydgoszcz (PL) SIPRO Coordinazione e gestione delle attività di recupero di Brownfield FREE From REsearch to Enterprise University of Debrecem (HU) Centuria RIT -Romagna Innovaz Da ricerca a impresa Amitié CROSSCULTOUR CROSS marketing strategies for Culture and tourism for more attractiveness and competitiveness for cities and regions Ministry of Regional Develop. Land Saxony-Anhalt (DE) Provincia Modena CUSTODES Cultural Sities and Tourism: Development of European Strategies - Luoghi culturali e turismo: sviluppo delle strategie europee Provincia Rimini Provincia Rimini Amitiè Progetti approvati secondo bando CEU acronimo titolo progetto Lead Partner INTER-Regio -Rail Aumentare l'attrattività del trasporto ferroviario per determinate categorie di utenti BAG SPVN - German Assocition of Regional Rail - DE RER/Ente territoriale regionale DG Reti Infrastrut. Logistica Sist. Mobilità Servizio Ferrovie C-PLUS contribuire a sbloccare il potenziale innovativo delle PMI attraverso una governance più efficace della dimensione cluster individuando elementi chiave per un più ampio coinvolgimento di soggetti CNA Emilia-Romagna DG Attività produttive - Serv. Politiche di Sviluppo Economico GovernEE Migliorare l'efficienza energetica degli edifici pubblici ingenerale e in particolare di quelli storici Municipality of Hodmezovasarhely -HU Comune di Bologna ET- struct Colmare il divario tra il sistema scolastico, le nuove tecnologie e le pratiche di business The European Office, Vienna Board of Education (AT) Modena Formazione CNA Modena REZIPE Supportare le pubbliche amministrazioni nell'utilizzo di più puiliti e più efficienti mezzi di trasporto Municipal Authority of the province cap. Klagenfurt - AT Provincia di Reggio Emilia GUTS TROLLEY Contribuire a una mobilità urbana sostenibile nel centro europa supportanto le città e gli agglomerati urbani a raggiungere i requisiti pe r un ambiente più verde Rafforzare la sostenibilità e la sicurezza dei trasporti pubblici attraverso sistemi "trolleybus" elettrici Municipality of Sopron - HU Salzburg AG for Energy, Transportation and Telecomunication -AT Provincia di Ferra ra AMI Agenzia Mobilità e Impianti di Ferrara TEP Spa BICY Favorire la diffusione dell'uso della bicicletta attraverso lo sviluppo di una coerente integrata pianificazione urbana regionale Provincia di Ferrara Provincia di Ravenna Univ. Di Bologna DISTART 61

62 acronimo titolo progetto Lead Partner RER/Ente territoriale regionale EnerCity Raccogliere e rendere disponibili dati standarizzati sull'efficienza energetica di agglomerati urbani che possono essere usati dalle autorità pubbliche per ridurre le emissioni di C02 Budapest University of Technology and Economics Comune di Bologna BATco Favorire in maniera sostenibile e armoniosa la competitività del corridoio Baltico-Adriatico Reg ional Government of Carinthia - Department for Economic Law and Infrastructure - AT Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ACCESS Favorire la competitività regionale ed i settori eccellenti attraverso strumenti di management innovativi e tecnologici South Transdanubian Regional Innovation -Agency Non for profit Ltd - HU CNA Regionale dell'emilia Romagna AutoNet Rafforzare il settore dell'industria automobilistica promuovendo l'innovazione di processo, prodotto e materiale Automotive cluster - west Slovakia - SK Provincia di Reggio Emilia EnSURE Rafforzare la performance energetica delle strutture urbane introducendo un approccio integrato per lo sviluppo energetico efficiente a livello provinciale City of Ludwigsburg - DE SIPRO Agenzia per lo Sviluppo Ferrara SEBE Coordinare lo sviluppo delle tecnologie e delle competenze transnazionali sull'utilizzo del biogas nell'area del programma ICS Internationalisierungcenter Steiermark GmbH (AT) Centro Ricerche Produzioni Animali CRPA Progetti approvati secondo bando CEU Il programma di cooperazione transnazionale Europa Sud-Orientale (SEE), approvato con decisione C(2007) 6590 del 20 dicembre 2007, finanzia iniziative progettuali in quattro ambiti prioritari: o favorire l'innovazione e l'imprenditorialità; o protezione e miglioramento dell'ambiente; o miglioramento dell'accessibilità; o sviluppo di sinergie transnazionali per la crescita sostenibile. Le risorse comunitarie del programma ammontano a circa 206 milioni di euro. Le strutture comuni del programma sono assicurate dalla Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell'ungheria. La Regione Emilia-Romagna svolge il ruolo di coordinatore nazionale di programma ed assicura l'operatività del National Contact Point del programma in collegamento con il Segretariato Tecnico congiunto di Budapest e con gli altri Contact Point nazionali. In particolare nel corso del 2009 sono stati organizzate tre giornate informative (Trieste, 5 novembre Pescara, 9 novembre Bari, 27 novembre) in prossimità del lancio del secondo bando attivato nel novembre Il 1 bando del 2008 si è concluso con l approvazione, nel marzo 2009, di quaranta progetti di cui sette a partecipazione di Enti del territorio regionale. 62

63 acronimo titolo progetto Lead Partner RER/Ente territoriale regionale Solutions and interventions for the technological trasfer and the TECHFOOD Provincia di Modena ASTER innovation of the agro-food sector in South East regions ADC Adriatic Danubian Clustering Regione Veneto DG Attività Prod.ve, Commercio, Turismo Transnational integrated managemt of water resources in EU.WATER Provincia di Fe rrara Provincia di Ferrara agriculture for the European WATER emergency control SARMA ReTinA Sustainable Aggregates Resource Management Revitalisation of Traditional INdustrial Areas in South East Europe Geological survey of Slovenia (SI) Municipalità di Budapest DG Ambiente Provincia di Parma Provincia di Ferrara SOPRIP spa Datourway Transnational strategy for the Sustainable Territorial Development of the Danube Area with special regard to Tourism VATI Agenzia per lo sviluppo regionale (HU) Delta 2000 PROMISE Municipal PROperty Management in South Eastern Cities Università di Salonicco (GR) Provincia di Rimini NATREG Managind natural assets and protected areas as sustainable reginal develpment opportunities Istituto per la conservazione della natura (SI) ARPA RER MONITOR-II Pratical Use of MONITORing in Natural Disaster Management Ministero Federale Agricoltura e foreste (AT) Università di MO e RE Progetti approvati primo bando SEE Il programma di cooperazione transnazionale Mediterraneo, approvato con decisione C(2007) 6578 del 20 dicembre 2007, ha come riferimento l intera area dell UE del bacino del Mediterraneo e rappresenta lo spazio di cooperazione più esteso dell Unione con nove paesi partecipanti e la quasi totalità delle Regioni italiane presenti. Inoltre, partecipano al programma con risorse proprie, Croazia e Montenegro e, dal 2009, anche Bosnia-Erzegovina. Il programma operativo ha una dotazione finanziaria di circa 191 milioni di euro e prevede quattro ambiti prioritari: o Rafforzamento delle capacità di innovazione; o Protezione dell ambiente e promozione di uno sviluppo territoriale sostenibile; o Miglioramento della mobilità e dell accessibilità dei territori o Sostegno allo sviluppo policentrico ed integrato. L Autorità di gestione ha sede a Marsiglia (FR) presso la Regione Provence Alpes Cote d Azur. Nel corso 2009: o nel mese di febbraio 2009 sono stati approvati e finanziati cinquanta progetti riferiti al primo bando di cui sette prevedono la partecipazione di enti del territorio regionale. 63

64 o nel mese di febbraio si è aperto il secondo bando la cui prima fase è terminata nell ottobre 2009 con la selezione di novanta progetti (dodici progetti con partner del territorio regionale) da ammettere alla seconda fase che si concluderà nell aprile 2010 con la selezione definitiva dei progetti da ammettere al finanziamento. acronimo titolo progetto Lead Partner RER/Ente territoriale regionale PAYSage d'haute qualitè comme clè de durabilitè et PAYS.MED.URBAN Regione Andalusia (ES) DGProgrammazione competitivitè des aires urbaines MEDiterranèes COASTANCE regional COmmon Action STrategy Against Coastal Erosion Regione Macedonia est Tracia DG Ambiente tessile e abbigliamento tradizionale mediterraneo per TEXMEDIN Comune di Prato CITER (MO) l'innovazione QUBIC Animal Breeding: Quality Biodiversity Innovation Competitiviness Regione Siciliana SSICA (PR) MEDOSSIC MEDiterranean Organization Structure and Strengthening of Innovation Capacities for sustainable development Agenzia sviluppo regionale (SI) Delta 2000 (FE) CREPUDMED Cooperation REgionale pour une Planification Urbaine Durable Regione PACA (FR) Provincia Bologna C.U.L.T.U.R.E. Città Unesco: Laboratori dei Territori Urbani Equilibrati Regione Campania Provincia Ferrara Progetti approvati primo bando MED Il programma di cooperazione interregionale IVC, approvato con decisione C(2007) 4222 dell 11 settembre 2007, costituisce il quadro operativo per il finanziamento di azioni di cooperazione sull intero territorio comunitario su due specifiche priorità tematiche: o Innovazione ed economia della conoscenza o Ambiente e prevenzione dei rischi Il programma ha una dotazione finanziaria complessiva di 320 milioni di euro e finanzia, attraverso la procedura a bando unico, progetti di iniziativa regionale finalizzati allo scambio di esperienze e sviluppo di strumenti per l attuazione delle politiche regionali e locali e progetti cosiddetti di capitalizzazione finalizzati al consolidamento, trasferimento e disseminazione di buone prassi sviluppate in precedenti iniziative progettuali. Le strutture comuni di gestione hanno sede a Lille presso la Regione Nord Pas de Calais. 64

65 Il primo bando lanciato nel settembre 2007 ha portato alla selezione ed il finanziamento di sei progetti di capitalizzazione e di trentacinque progetti di iniziativa regionale. Enti e organismi della regione Emilia-Romagna sono presenti, con funzioni di Capofila (LP) o partner (PP) in dieci progetti. Nel 2009 si è chiusa la fase di selezione dei progetti relativi al secondo bando con l approvazione di settanquattro progetti di cui dieci interessano il territorio emiliano-romagnolo. Progetti approvati primo bando IVC Titolo progetto tematica Lead Partner RER/Ente territoriale regionale Capacità innovative delle imprese - Capitalizzazione ERIK ACTION Regione Toscana D.G. Attività produttive dell'esperienza di Erik Network Energia e trasporto sostenibile - Strategie regionali e politiche POWER SEEDA - UK ARPA RER verso una low carbon economy" CREATIVE GROWTH Imprenditorialità PMI - Sviluppo del settore creativo come nuova imprenditorialità Ostsam Reg. - SE ASTER Energia e trasporto sostenibile - servizi e strutture per la MMOVE Comune Reggio Emilia Comune Reggio Emilia gestione della mobilità nelle PMI SUGAR Energia e trasporto sostenibile - city logistics - gestione efficiente della distribuzione del trasporto merci urbano RER D.G. Trasporti Fondazione ITL CASTLE Imprenditorialità PMI - Politiche per lalogistica, protezione ambientale e risparmio energetico Fondazione ITL - IT Fondazione ITL D.G. Programmazione Imprenditorialità PMI - promozione e supporto all'industria CITIES Klaipeda City - LT Comune Modena culturale e creativa Società dell'informazione - accessoa internet e alla banda larga, PIKE ERNACT EEIG - IE Comune Bologna e-go vernment, capitalizzazione del progetto BRISE FLIPPER Energia e trasporto sostenibile - servizi di trasporto flessibile con soluzioni innova-tive sostenibili dal punto di vista di impatto ambientale SRM-Networks - IT SRM - Networks and mobility (Public Transport Authority Bologna) MITKE SPRILUR S.A. - ES SOPRIP Imprenditorialità PMI - soluzioni e strumenti per migliorare la gestione delle aree e dei parchi industriali 65

66 Progetti approvati secondo bando IVC Titolo progetto Water CoRe tematica Accrescere la consapevolezza su problematiche legate alla siccità e alla scarsità idrica; rendere disponibili strumenti e knowhow, implementare le politiche ad hoc Lead Partner Land Hessen - DE RER/Ente territoriale regionale DG ambiente - Serv. Tutela e risanamento risorsa acqua ARPA Emilia-Romagna EnercitEE Scambio di esperienze per il migliora-mento delle politiche energetiche finalizzate adaccrescere l'efficienza, il risparmio e l'utilizzo delle fonti energe-tiche rinnovabili ai fini dello sviluppo sostenibile locale Saxon Lan Ministry for the Enviroment & Agricolture - DE DGAttività produttive - Serv. Politiche Energetiche ASTER LoCaRe OSEPA Identificare e trasferire best practices per le politiche e le strategie finalizzate alla low carbon Promuovere la diffusione di buone pratiche per quel che riguarda l utilizzo dell open source presso le PA Southern Denmark - DK Central Union of Municipalities & Communities of Greece - EL DG Programmazione territoriale - Serv. Intese istituzionali e Progr. Speciali d'area Dire zione Generale organizza zione, personale, sistemi informativi e telelmatica ecitizen II Rafforzare la competitività regionale in Europa supportando le città e le regioni europee nell introduzione di efficienti, inclusive ed efficaci politiche e strategie di egovernment che ottimizzino il coinvol-gimento e la partecipazione dei cittadini. The Baltic Insitute of Finland - FI Comune di Bologna ENTREDI (Capitalizzazione) Rafforzare l imprenditorialità attraverso il trasferimento di buone pratiche nei programmi di mainstream regionali finanziati dai Fondi Strutturali Kompass - DE ASTER ERMIS Sviluppo congiunto di un modello di governance efficacie e trasferibile di un sistema di innovazione locale (LIS) dedicato a migliorare l innovazione all interno delle PMI. Chamber of Commerce French Rivie ra - FR Comune di Cesena WF Migliorare la gestione dei corsi d acqua interni navigabili promuovendo un approccio integrato, partecipato e sostenibile Du tch Recreation Waterways Foundation -NL Provincia di Ferrara MiSRaR Creazione di un network europeo che migliora l integrazione della valutazione e della gestione dei rischi nella pianificazione territoriale attraverso lo scambio di buone pratiche Region South Holland South - Provincia di Forlì-Cesena NL ICT-VN Incrementare l impatto delle strategie regionali sulla Società dell informazione e su lla promozione e lo sviluppo dell ICT all interno delle PMI con lo scopo di trasformare modelli di business e promuovere il networking e migliorare la competitività regio Dedalo Foundation for the information society - ES Ervet spa Il programma URBACT II - Urban Development Network Programme è finalizzato a promuovere la cooperazione nei campi dello sviluppo urbano e incoraggiare lo scambio di esperienze tra le città europee ed ha una dotazione di circa 68 milioni di euro di cui 53,3 di FESR. Il programma si inserisce nell ambito dell obiettivo Cooperazione Territoriale Europea. Complessivamente nel periodo , URBACT II 4 darà sostegno a 46 reti tematiche e a 14 gruppi di lavoro. 4 il Programma Operativo URBACT II è stato adottato dalla Commissione europea il 2 ottobre 2007 con Decisione C(2007)

67 Tutte queste iniziative contribuiranno a migliorare l'efficacia delle politiche di sviluppo urbano e a rafforzare il concetto comune di sviluppo urbano sostenibile e integrato. L'obiettivo principale è quello di costituire uno strumento di scambio e di apprendimento per i decisori politici, gli operatori e altri organismi coinvolti nelle politiche di sviluppo urbano, che mira a migliorare l efficacia delle politiche di sviluppo urbano integrato e sostenibile in Europa. In pratica URBACT II è una piattaforma di scambio utilizzata per costituire reti tematiche e gruppi di lavoro (progetti). Ai progetti partecipano prioritariamente le città, anche in forma associata, ma possono parteciparvi anche autorità locali, università e centri di ricerca. Per massimizzare l'impatto locale e dare maggiore risalto alla natura esemplare degli scambi ciascun partner del progetto deve sviluppare un piano d'azione locale con l'aiuto di un gruppo di sostegno locale. Vengono istituiti poli tematici per facilitare le discussioni e la condivisione delle conoscenze tra le diverse reti tematiche e i diversi gruppi di lavoro. URBACT II è strutturato sui due assi prioritari: Priorità 1: Città, motori di crescita e posti di lavoro [circa il 44% del finanziamento complessivo del FESR] promozione dell'imprenditorialità; innovazione ed economia della conoscenza; occupazione e capitale umano (occupabilità, qualifiche, accesso al mercato del lavoro, sistemi di istruzione e formazione, creazione di posti di lavoro soprattutto per i gruppi e le aree svantaggiati) Priorità 2: Città attrattive e coesive [circa il 50% del finanziamento complessivo del FESR] sviluppo integrato di aree svantaggiate o aree ad alto rischio di privazione siti dismessi, quartieri urbani, periferie svantaggiate; integrazione sociale: alloggi, gestione dell'immigrazione, giovani, salute, sicurezza, TIC, cultura; problemi ambientali: residui, monitoraggio dell'ambiente, miglioramento della qualità dell'aria, qualità e disponibilità di acqua, energie rinnovabili, politiche integrate dei trasporti, passaggio a una società del riciclaggio; governance e pianificazione urbana: pianificazione urbana, governo a più livelli, partecipazione dei cittadini, governance territoriale. 67

68 Il restante 6% delle risorse è riservato all Assistenza tecnica che è affidata al segretariato di URBACT. Nell ambito del programma finora sono stati finanziati 44 progetti, l Emilia- Romagna è presente come partner in quattro progetti e in uno come Capofila (LP). Programma URBACT II progetti a cui partecipano enti locali della regione Emilia-Romagna Nodus sul rinnovamento urbano Regione Emilia- Romagna Creative Cluster sulla creatività come motore di sviluppo nelle aree urbane a bassa densità di popolazione Pure Value sulle dinamiche dei valori immobiliari ed il rinnovamento urbano Unic sulla riqualificazione dei distretti ceramici Historicentres_Net Sulla gestione sostenibile dei centri storici 68 Comune di Reggio Emilia Comune Ferrara Comune Faenza Comune Faenza (LP) NODUS. Linking Urban Rewnewal and Regional Spatial Planning ha come capofila la Generalitat de Catalunya - Departament de Política Territorial i Obres Públiques (ES) e vede la partecipazione del Servizio di Riqualificazione Urbana e Promozione della Qualità Architettonica della DG Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e internazionali. Gli altri partners City of Dobrich (BG); City of Amsterdam (NL); Samorzad Wojewodztwa Mazowieckiego, City of Katowice (PL); Alba Iulia Intercoomunity Association for Development (RO). Obiettivo Elaborare linee di indirizzo che facilitino il processo di collaborazione tra i diversi livelli amministrativi di ogni singolo paese che si occupano di pianificazione urbanistica e di riqualificazione urbana. Il working group di NODUS ha lavorato sull evoluzione del concetto di riqualificazione urbana come esclusiva pratica locale verso una strategia di sviluppo sostenibile a guida regionale o metropolitana (supra local level) che consenta di mettere a sistema le politiche settoriali di trasformazione delle aree urbane: politiche abitative, sociali, di mobilità urbana ed extraurbana, di di di di

69 integrazione. Spesso, infatti, la realizzazione di progetti di riqualificazione urbana provoca impatti positivi o negativi di grande portata nelle aree limitrofe, che a volte non vengono sufficientemente considerati dagli attori locali promotori del cambiamento. E necessario creare le basi per promuovere un migliore coordinamento tra i livelli della pianificazione territoriale (Stato/Regioni/Province/Comuni) in quanto l efficacia dei singoli progetti di riqualificazione urbana potrebbe essere moltiplicata se i singoli interventi fossero coordinati e inseriti in un contesto territoriale più ampio. Attività 2009 Partecipazione ai Working meeting di Dobrich (11-14 marzo), Katowice (27-29 maggio) e Bologna (24-25 settembre). Incontri con i partecipanti al Local Support Group per la redazione del Local Action Plan. NODUS Linking Urban Rewnewal and Regional Spatial Planning Contratto n Durata: ventiquattro mesi Data inizio: aprile 2008 Capofila: Generalitat de Costo complessivo: euro Catalunya (ES) Risorse comunitarie: euro Struttura regionale coinvolta: Risorse comunitarie RER: euro Servizio Riqualificazione Urbana e risorse RER: euro Promozione della Qualità Architettonica ESPON - European Spatial Planning Observation Network 5 è un programma comunitario di ricerca applicata che supporta l attuazione delle politiche europee migliorando la conoscenza del territorio europeo e delle dinamiche di sviluppo, anche mediante la creazione di una comunità scientifica che si occupa di sviluppo territoriale. Il Programma ESPON 2013, che prosegue le attività di ESPON 2006, è stato adottato il 7 novembre ed è finanziato dai fondi FESR nell ambito dell obiettivo Cooperazione territoriale per il periodo La missione di Decisione della commissione C(2007)

70 ESPON 2013 è di sostenere lo sviluppo di politiche in relazione all obiettivo della coesione territoriale e dello sviluppo armonioso del territorio europeo: fornendo informazioni, dati, analisi e scenari sulle dinamiche territoriali, mostrando le potenzialità e il capitale territoriale per lo sviluppo delle regioni e dei territori più vasti, contribuendo così alla competitività, alla cooperazione territoriale e allo sviluppo bilanciato e sostenibile dell Europa. Il Programma operativo opera su cinque linee prioritarie: 1. Ricerca applicata su sviluppo territoriale, competitività e coesione (Applied research) Il cuore del Programma è la ricerca applicata sui differenti temi delle dinamiche territoriali europee, che fornisce dati scientificamente solidi al livello delle regioni e delle città. Questi risultati consentono di valutare i punti di forza e di debolezza delle singole regioni e città nel contesto europeo. La ricerca applicata è condotta da gruppi transnazionali di ricercatori ed esperti. 2. Studi integrati e analisi tematiche, supporto conoscitivo per azioni innovative, connessione ad altri Programmi dei Fondi Strutturali (Targeted Analyses) Le analisi mirate, condotte insieme agli stakeholders, sono una tipologia di progetto importante, che utilizza i risultati di ESPON nella pratica. Gli stakeholders esprimono dei temi di interesse ed ESPON fornisce un team di esperti che conducono le analisi in stretta collaborazione con gli stakeholders stessi. Gli stakeholders fanno poi uso dei risultati della visione europea nelle politiche per il loro contesto territoriale, nelle strategie o in altre attività volte allo sviluppo. 3. Implementazione del database statistico/cartografico ESPON 2013, (Scientific Platform) Lo sviluppo di una piattaforma scientifica si basa sullo sviluppo del database statistico/cartografico ESPON 2013, e sullo sviluppo di indicatori territoriali, di sistemi di monitoraggio, di mappe, di analisi, di modelli territoriali e report. 4. Disseminazione, seminari e workshop (Capitalisation) La capitalizzazione dei risultati include attività di divulgazione sui media e attraverso le pubblicazioni di ESPON. Sono regolarmente organizzati eventi come i seminari e i workshop e la rete degli ESPON Contact Point nazionali assicura una diffusione transnazionale nella capitalizzazione dei risultati. 5. Assistenza tecnica, supporto e piano di comunicazione (Technical Assistance, Analytical Support and Communication) L assistenza tecnica il supporto all analisi e il piano di comunicazione assicurano la buona gestione del programma e la capacità di trasmettere i risultati scientifici al livello politico. 70

71 ESPON opera attraverso bandi aperti (call) e con la selezione delle proposte pervenute sulla base di valutazioni comparative. I beneficiari diretti sono enti/istituti di ricerca, Università e professionisti. La priorità 2 consente anche agli Enti pubblici di presentare proposte progettuali come stakeholders. Al programma che ha un budget di circa 47 milioni di euro, oltre ai 27 paesi membri della UE cooperano i seguenti Stati non-membri: Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein. In Italia per l attuazione del programma 7 è istituito un Comitato Nazionale, presieduto dalla Regione Lombardia, in cui sono rappresentate le Regioni, le Amministrazioni Centrali e le parti economiche e sociali. Ministero delle Infrastrutture (capodelegazione), Regione Lombardia e Ministero dello Sviluppo Economico partecipano al Monitoring Committee di ESPON. ESPON Contact Point ( supporta la partecipazione italiana al Programma, in particolar modo: attiva e supporta la partecipazione di partners italiani promuove e diffonde i risultati ESPON a scala nazionale raccoglie indicazioni, sollecita la valutazione dei temi prioritari individuando le prospettive nazionali da promuovere a livello europeo Sistema di gestione e controllo dei programmi di cooperazione transnazionale e interregionale La delibera CIPE 158/2007 Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007/2013 obiettivo Cooperazione territoriale europea stabilisce che il Ministero Economia e Finanze d intesa con il Ministero per lo Sviluppo Economico e le Regioni, definisca le caratteristiche generali del sistema nazionale di controllo dei programmi di cooperazione territoriale. Nel giugno 2008 la Ragioneria generale dello Stato-IGRUE ha presentato il documento Caratteristiche generali del sistema nazionale di controllo dei programmi dell obiettivo cooperazione territoriale europea 2007/2013 con cui sono stati definiti i modelli organizzativi e le procedure di controllo afferenti ai programmi in questione. Successivi confronti fra le Amministrazioni centrali coinvolte (Ministero Economia Finanze e Ministero per lo Sviluppo Economico) e le Regioni hanno consentito di definire il quadro di ruoli e responsabilità e la messa a punto del sistema nazionale di gestione e controllo rendendo operativo il sistema per i beneficiari italiani di progetti di cooperazione territoriale. 7 delibera CIPE n.158/

72 In particolare è stato oggetto di un intenso confronto, il modello organizzativo riferito ai cosiddetti Controlli di primo livello (ex art.16 del Reg.(CE) 1080/2006) in progetti afferenti ai programmi transnazionali ed interregionale gestiti da Autorità comuni non italiane. Per questi programmi, l accordo sottoscritto tra Governo e Regioni il 29 ottobre 2009, prevede in particolare che: il sistema di controllo può essere di due tipologie differenti: B1) i singoli beneficiari privati (ovvero quelli pubblici che non optano per modello di cui al successivo punto B2) provvedono, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, ad affidare le attività di verifica ex art. 16 del Reg. (CE) 1080/2006 delle operazioni o parti di operazioni da essi realizzati a soggetti particolarmente qualificati, in possesso dei necessari requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza, iscritti da almeno un triennio nell Albo dei Dottori Commercialisti e degli esperti Contabili o, in alternativa, al Registro dei Revisori Contabili di cui al Decreto Legislativo 27 B2) per i Beneficiari italiani aventi natura giuridica di Ente pubblico, le attività di controllo ex art. 16 del Reg. (CE) 1080/2006 delle operazioni o parti di operazioni da essi realizzate possono essere demandate ad apposite strutture di controllo interne agli Enti stessi, a condizione che sia assicurata la separazione funzionale con gli uffici responsabili della realizzazione delle operazioni; sia costituita una Commissione mista Stato-Regioni presieduta dal Ministero dello Sviluppo Economico per garantire il coordinamento e il buon funzionamento del sistema nazionale di controllo. La Commissione mista, istituita con Decreto n. 26 del 27 novembre 2009 integrata dal Decreto del 2 aprile 2010 del Capo Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica, ha in particolare compiti di verifica dei requisiti dei controllori selezionati dai beneficiari delle operazioni. Per ciascun programma la raccolta, l esame e l inoltro alla Commissione mista della documentazione, trasmessa dai beneficiari italiani e necessaria per la validazione dei controllori, è svolta dal membro della Commissione mista che rappresenta il programma. La Regione Emilia-Romagna nella Commissione mista rappresenta il programma Europa Sud Orientale. Informazioni specifiche circa le procedure di validazione dei controllori sono pubblicate sui siti dei diversi Contact point italiani di programma 8. 8 Europa centrale Europa sud orientale Mediterraneo Interreg IV C 72

73 2.1.5 Il programma di sviluppo rurale Le novità della programmazione La riforma introdotta dalla revisione della PAC (Health Check) approvata con la nuova regolamentazione comunitaria inerente le politiche di mercato 1 attua un trasferimento di risorse dal primo al secondo pilastro (modulazione degli aiuti) al fine di rafforzare il processo di rinnovamento nel settore agricolo e dei territori rurali cercando di indirizzare gli strumenti previsti verso obiettivi del riequilibrio della spesa in agricoltura, della tutela dei redditi agricoli e verso una maggiore attenzione alle problematiche ambientali. Le modifiche introdotte dalla regolamentazione dello sviluppo rurale e per le quali si prevede il potenziamento fanno riferimento alle seguenti sfide: a) cambiamenti climatici; b) energie rinnovabili; c) gestione delle risorse idriche; d) biodiversità; e) misure di accompagnamento della ristrutturazione del settore lattierocaseario; f) innovazione connessa alle sfide di cui alle lettere a), b), c) e d). g) infrastrutture per internet a banda larga nelle zone rurali. A seguito della riforma dell Health Check e della assegnazione agli Stati membri di risorse aggiuntive derivanti dalla regolamentazione in corso, si sono aperti nuovi scenari per le politiche sviluppo rurale a livello nazionale e regionale. Tab. 1 - Risorse aggiuntive destinate all Italia e alla Regione Emilia Romagna per origine ( Quota FEASR) Risorse aggiuntive Italia Emilia Romagna % Da OCM Vitivinicola - Reg. (CE) n. 479/ % Da Modulazione base - Reg. (CE) n.1782/ % Da Riforma Health check - Reg. (CE) 73/ % Piano Europeo di ripresa Economica Reg. (CE) 473/ % Totale % Tali novità hanno comportato un adeguamento del Programma di sviluppo rurale sia del piano finanziario sia delle strategie e delle misure previste. E importante rilevare che le nuove sfide definite dall Health Check erano già integrate nella strategia del PSR per il 90% e quindi gli adattamenti che sono stati posti in atto rappresentano principalmente un potenziamento ulteriore di quanto già 1 Regolamento (CE) 73/

74 precedentemente considerato. Questo ha consentito il facile raggiungimento di una visione comune degli obbiettivi, con una stesura dei documenti programmatori che si integra perfettamente in quello che è il quadro del sistema agroalimentare regionale. La nuova versione del programma è stata approvata con la decisione comunitaria del 17 dicembre 2009 n. C(2009) Con oltre 72 milioni di euro di nuove risorse comunitarie, i fondi pubblici aggiuntivi (Ue Stato - Regione) ammontano a euro, di cui (58%) destinati ad incrementare le risorse ordinarie e (42%) finalizzati ad implementare le cosiddette nuove sfide dell Health Check. Data la consistente riduzione del tasso di contribuzione dello Stato, passato dal 56% al 40%, la Regione ha aumentato il proprio impegno finanziario di quasi 17 milioni di euro, per massimizzare l utilizzo delle risorse comunitarie. La nuova dotazione finanziaria del Programma di sviluppo rurale dell Emilia-Romagna è attualmente di euro, per un investimento totale realizzabile, grazie anche alla partecipazione privata, di euro. Il 53% delle risorse aggiuntive ordinarie è stato destinato al potenziamento degli interventi dell Asse 1, in particolare la ristrutturazione del settore lattiero - caseario. All Asse 2 e all Asse 3 sono stati destinati rispettivamente il 31% e il 12% delle stesse risorse. Sono inoltre stati potenziati gli interventi previsti per l Asse 4 - Leader (3%) e l assistenza tecnica (1%). Delle risorse vincolate al potenziamento delle nuove sfide health check, si stima che il 50% possa essere destinato alla gestione delle risorse idriche, il 24% alla ristrutturazione del settore lattiero-caseario, il 13,5% allo sviluppo della banda larga, il 10,5% alla tutela della biodiversità, circa il 2% delle risorse per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. La Regione Emilia-Romagna, data la ridotta entità delle risorse finalizzate alle sfide fissate dall health check, ha deciso - attingendo alle risorse aggiuntive ordinarie - di destinare ulteriori importi, in particolare per le operazioni finanziate con l Asse 2 destinate a potenziare gli interventi di carattere ambientale e per la ristrutturazione del settore lattiero caseario, considerata l importanza che esso ha per l economia regionale e la gravità della crisi che sta attraversando. Il grafico 1 riepiloga l entità delle risorse ordinarie e di quelle dell health check destinate alle nuove sfide. 74

75 Banda larga zone rurali Settore lattiero-caseario Biodiversità Sfide Risorse idriche Energie rinnovabili Cambiamenti climatici (X 1000) Risorse Health Check Risorse Ordinarie Graf.1. Regione Emilia-Romagna: risorse ordinarie e dell health check destinate alle nuove sfide Tab. 2 Regione Emilia-Romagna: ripartizione delle risorse aggiuntive per ciascun Asse del PSR e per tematiche health check. Misure Risorse Risorse Spesa Pubblica Ordinarie Health % 121 -Ammodernamento delle aziende agricole % di cui per la priorità Ristrutturazione del settore lattiero caseario % Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali % di cui per la priorità Ristrutturazione del settore lattiero caseario % Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi % Infrastrutture connesse allo sviluppo dell'agricoltura % di cui per la priorità Gestione delle risorse idriche % Totale Asse % /212 Indennità compensative % Pagamenti agroambientali % di cui per la priorità Cambiamenti climatici % di cui per la priorità Gestione delle Risorse Idriche % di cui per la priorità biodiversità % Totale Asse % Diversificazione in attività non agricole % Servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale % di cui per la priorità Energie rinnovabili % di cui per la priorità Banda larga % Totale Asse % Asse % Assistenza Tecnica % Totale %

76 Le novità negli interventi La nuova versione del PSR introduce alcune interessanti novità per ogni asse d intervento. Nell Asse 1 si prevede il potenziamento degli interventi finanziati con le risorse health check per la ristrutturazione del settore lattiero-caseario, con oltre il 16% delle risorse aggiuntive totali, e la gestione delle risorse idriche con l attivazione della nuova Misura 125 infrastrutture connesse allo sviluppo e all adeguamento dell agricoltura e della silvicoltura, per realizzare invasi di accumulo in modo da aumentare le disponibilità di acqua nei sempre più frequenti periodi di crisi idriche e ridurre i prelievi da falda o dai corsi d acqua superficiali. Sono inoltre stati apportati i seguenti importanti adeguamenti: Misura 121 Investimenti aziendali: o inserimento del settore bieticolo saccarifero fra i settori prioritari di intervento; o adeguamento delle priorità territoriali per frutta fresca nella aree di collina centrale orientale e ortofrutta, forestazione produttiva, lattiero caseario e suinicolo nelle aree della pianura occidentale, lattiero caseario nelle aree della pianura centrale. Misura Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli: o differenziazione della percentuale di contribuzione pubblica in funzione della dimensione delle imprese (30% piccole e medie imprese); o per settore lattiero - caseario: contributo del 40% anche per piccole medie imprese; o cumulabilità con regimi di aiuto in conto interessi e/o garanzia: quali interventi ISA (Istituto sviluppo agroalimentare) e legge regionale 22/90 - Consorzi fidi. È stata inoltre ampliata la gamma degli interventi per l ammodernamento delle aziende agricole, incentivando le innovazioni nella meccanizzazione di alcuni settori produttivi (cerealicolo, viticolo e suinicolo) attraverso la gestione collettiva delle attrezzature. La dotazione dell Asse 2 è stata incrementata con circa 37,4 milioni di euro, di cui circa 34 destinati alla Misura 214 Pagamenti agro ambientali per potenziare gli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici, gestione delle risorse idriche e di tutela della biodiversità. I restanti 3,4 milioni andranno spesi per le indennità compensative, accrescendo il sostegno agli agricoltori che operano nelle zone 76

77 svantaggiate. Nella Misura 214, inoltre, per sostenere la zootecnia biologica e gli interventi di tutela della biodiversità nelle aree ambientalmente più vulnerabili sono stati introdotti i seguenti adeguamenti: aumento del 10% del livello di sostegno per gli interventi realizzati nelle aree Natura 2000 aumento del 10% l aiuto a UBA (indiretto) per la zootecnia biologica eliminazione, per le aziende biologiche, dell obbligo di realizzare elementi di rinaturalizzazione se ricadenti nelle aree Natura 2000 Altre novità derivano dalle modifiche alla demarcazione degli aiuti con quelli dell Ocm ortofrutta che, per i futuri bandi, è cosi articolata: per i soci delle Op, il PSR non finanzia la produzione integrata per le colture Ocm: intervengono i programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori; per tutte le altre azioni e per tutte le altre colture, nel caso dei soci delle Op, interviene il PSR. In conseguenza di tali cambiamenti, è stata estesa la possibilità di finanziare l Azione 1 Produzione integrata su tutto il territorio regionale. Nell Asse 3 gli interventi finanziati con le risorse health check sono quelli destinati ad Infrastrutture per Internet a banda larga nelle zone rurali. Per questo è stata introdotta la nuova Azione 4 (Reti tecnologiche di informazione e comunicazione) nella Misura 321 Investimenti per servizi essenziali per l economia e la popolazione rurale che consentirà alle imprese e ai cittadini delle aree più marginali dell Emilia- Romagna di accedere ad Internet, quindi di migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro. Altre modifiche significative hanno interessato la Misura 311 Diversificazione in attività non agricole per la produzione di energie alternative, con la ridefinizione della dimensione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, che è stata elevata a 1 MW per tutte le tipologie. In fine occorre ricordare che le recenti modifiche approvate hanno ratificato la possibilità, per le misure a investimento, di erogare anticipi fino al 50% del contributo concesso per tutti i progetti ammessi a finanziamento negli anni 2009 e 2010 e per le spese di gestione dei GAL. Tali provvedimenti, già resi operativi, contribuiranno in modo significativo a dare liquidità agli operatori in questo grave periodo di crisi. 77

78 Lo stato di attuazione Con il 2009 si è concluso il terzo anno di piena attuazione del PSR con un bilancio molto positivo: sono stati avviati i bandi per 28 Misure sulle attuali 30 programmate, ammettendo al contributo circa domande. L importo dei finanziamenti concessi ha superato la soglia dei 354 milioni di euro. In termini complessivi si può constatare che l attuazione del programma procede a ritmi sostenuti avendo impegnato il 38% delle risorse disponibili fino al 2009 (senza considerare le nuove risorse Health Check), ed emanato bandi per oltre il 50 % della dotazione del PSR, se si considerano anche i bandi le cui graduatorie sono in corso di approvazione. Per quanto riguarda i pagamenti erogati, nonostante i problemi derivanti della novità introdotte a livello comunitario e nazionale in materia di controlli degli aiuti per superficie, sono stati già erogati oltre 134 milioni di euro. As si n. domande importo impegni % risorse impegnate /disponibilità totale importo pagamenti % risorse pagate /risorse impegnate Asse 1 Competitività % % Asse 2 Ambiente % % Asse 3 Diversificazione e qualità della vita % % Asse 4 Approccio LEADER % % AT Assistenza Tecnica % % Totale PSR % % Per quanto concerne l andamento specifico degli assi i dati del monitoraggio evidenziano che per l Asse 1 lo stato di attuazione medio è del 31% con un numero di domande totali che sfiora la soglia delle Le Misure con percentuali di avanzamento maggiore sono la 112, 121 e la 123 mentre quelle con un avanzamento inferiore alla media sono la 111 e la 114. Lo stato di avanzamento dell Asse 2 arriva al 46% e come previsto quasi tutte le misure hanno ottenuto un ottimo riscontro, con un numero totale di domande che supera le Le percentuali più elevate di avanzamento sul totale spettano ai pagamenti agro ambientali e gli investimenti forestali non produttivi che raggiungono le percentuali più alte: rispettivamente il 54% e il 67%, mentre con percentuali di molto sotto la media restano le misure 216 relativa al sostegno agli investimenti non produttivi e la 221 per l imboschimento dei terreni agricoli. Infine l Asse 3 con 642 domande è quello con la percentuale di stato di attuazione più elevato pari al 51% del totale programmato. Le Misure 321 per lo sviluppo dei servizi essenziali e la 322 per lo sviluppo e il rinnovamento dei villaggi spiccano sulle altre entrambe con percentuali elevate del 58% e del 52%. 78

79 100% 90% 80% 70% % 50% 40% 30% 20% 10% 0% Risorse impegnate Risorse da impegnare Asse 1 Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Nel corso del triennio e, in particolare nell'ultimo anno, si è dato un forte impulso nell'attuazione di tutte le misure concernenti l'asse 1 programmate a quella data. Fino al sono state messe a bando per le rispettive misure oltre 258 milioni di euro che rappresentano oltre il 58% dell'intera disponibilità del PSR per l'asse 1 nell'intero periodo. Complessivamente, considerando anche i progetti di filiera, sono state presentate poco più di domande per una richiesta di contributi di circa 467 milioni di euro. Più in dettaglio: 1) nel 2007 non sono state accolte domande ma si sono registrati comunque gli effetti finanziari dei trascinamenti di impegni già adottati dalla precedente programmazione che però hanno utilizzato le risorse della attuale. Si tratta in particolare di interventi confluiti nella Misura 111- Formazione;Misura Insediamento giovani agricoltori;misura Prepensionamento, Misura Valorizzazione delle foreste; Misura Accrescimento valore aggiunto dei prodotti agricoli. La Misura 113 nel nuovo PSR non è attuata. 2) nel 2008 sono state presentate oltre 8000 domande individuali per una richiesta globale di 282 milioni di Euro. 3) nel 2009 le domande individuali presentate sono scese a n circa per una richiesta complessiva di risorse di poco più di 64 milioni. Nel corso del triennio le domande accolte hanno incluso progetti con tipologie differenti come previsto dal PSR. I progetti, infatti, potevano seguire un diverso 79

80 approccio: a) Individuale: È caratterizzato dal fatto che il soggetto richiedente è anche il beneficiario degli aiuti e deve possedere direttamente i requisiti oggettivi. A questa corrisponde la tipologia più convenzionale di richiesta di aiuto. b) Collettivo: Riguarda in particolare il tipo di approccio operativo che utilizza una specifica misura e coinvolge più soggetti beneficiari omogenei. L'attuazione si riconduce ai Programmi operativi di asse e misura già previsti per l'approccio individuale. c) Filiera: À un approccio operativo che utilizza più misure dell'asse e coinvolge più soggetti beneficiari. L'approccio di filiera prevede in particolare un Accordo che definisca il legame di carattere contrattuale tra i vari soggetti e s'identifica in un Progetto organico integrato. L'attuazione di questo approccio è subordinata all'adozione di uno specifico Programma Operativo, dove vengono fissate le condizioni prioritarie e i meccanismi di ponderazione cui subordinare le motivazioni del sostegno. Questo approccio trova la sua particolare finalità nella promozione, valorizzazione e rafforzamento del più alto grado di integrazione dei vari interventi proposti nei progetti, includendo a questo scopo un elemento di merito che subordina il sostegno all'organicità delle azioni proposte alle strategie e finalità del progetto di filiera. Nel corso del 2009 è stato indetto un bando per domande con approccio di Filiera che ha coinvolto contemporaneamente le diverse Misure dell'asse 1 per le quali è stata messa a disposizione una dotazione di 142 milioni di Euro ripartite sulle tutte le misure dell'asse ad esclusione della Misura 112. Il numero di progetti di filiera sono stati 70 e hanno coinvolto complessivamente n domande cui corrisponde un a richiesta di aiuto di circa 114,5 milioni di Euro. Nelle successive tabelle di dettaglio viene illustrata la distribuzione in modo specifico. 80

81 Misure Asse 1 Cumulato ( al netto dei progetti di filiera Misura n. domande/ interventi presentate Importo Richiesto n. domande/ interventi ammesse Importo Investimento Importo Concesso % risorse pagate /risorse impegnate 111- Formazione professionale e azioni di informazione- az % Insediamento di giovani agricoltori % Prepensionamento % Consulenza aziendale % Ammodernamento delle aziende agricole % Accrescimento del valore economico delle foreste % Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricole e forestali % Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità % Totale % Nota: Le richieste di intervento sulle due Misure 111 e 114 potevano essere presentate contemporaneamente con l'unico tipo di modulo previsto.quindi il numero totale degli interventi risulta superiore di 76 unità al numero totale delle domande mentre gli importi rimangono invariati A fronte di queste richieste gli impegni assunti nel triennio sono stati di circa 119,5 milioni corrispondenti a poco più di domande e a oltre 351 milioni di euro di investimenti complessivi. Nell anno 2008 sono state circa domande/interventi ammesse per un importo concesso di circa 44,3 milioni di euro. Si deve tenere presente che le domande relative alla Misura 123 Az. 1 presentate nel 2008 hanno ottenuto l'ammissione nell'anno successivo. Nell anno 2009 sono state circa le domande ammesse per un importo concesso di 68,5 milioni di Euro. Attuazione 2009 domande singole Misura n. domande/ interventi presentate 81 Importo Richiesto n. domande/ interventi ammesse Importo Investimento Importo Concesso 111- Formazione professionale e azioni di informazione - Az Insediamento di giovani agricoltori Consulenza aziendale Ammodernamento delle aziende agricole Accrescimento del valore economico delle foreste n.d Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli - Az Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità Totale Nota:1) nel caso delle Misure 111 e 114 Vedi nota precedente 2) Il numero delle domande nella misura 112 è superiore al numero delle domande presentate dello stesso anno perché,,nel caso delle Misure 112 e 121, è prevista l'eventualità che le istanze possano essere reordinate fino a tre volte nelle graduatorie successive se non accolte. In questo caso nel 2009 sono state ammesse anche richieste presentate nel 2008.

82 Misura Attuazione Asse 1 anno 2009 (Domande Filiera) n. domande/ interventi presentati Importo Concesso 111- Formazione professionale e azioni di informazione- Az Consulenza aziendale Ammodernamento delle aziende agricole Accrescimento del valore economico delle foreste Az. 1 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli - Az Az.2 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali- az Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo ecc Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione ecc Totale Filiera Dalla tabella riepilogativa dei totali per asse, l'apparente incongruenza tra gli importi richiesti nell'anno 2009 e gli importi concessi, si giustifica dal fatto, come precedentemente accennato, che per la Misura 123 Az. 1 le ammissioni sono state concesse nell'anno successivo alla presentazione delle domande. L'importo totale di aiuto richiesto comprende i questo caso anche il dato relativo alle domande che per effetto dei trascinamenti ricadono per competenza finanziaria nell'attuale programmazione ma che sono state presentate nella precedente. Tabella Riepilogativa totali Anno n. domande presentate Importo aiuto richiesto n. domande ammesse Importo investimento Importo concesso Anno Anno Anno Progetti di filiera Totale

83 Le Misure Per le Misure 111 Az. 1- "Formazione professionale e azioni di informazione" e "Consulenza aziendale" nel corso del triennio sono state presentate n domande che nel complesso rappresenta il 48 % di tutte le domande presentate fino al 2009 per l'intero asse, cui corrisponde una richiesta di aiuti di 5,5 milioni che rappresenta invece 1.3 % del totale. Le domande sono state presentate sulla base dell'offerta formativa raccolta dal Catalogo Verde che durante il 2009 è stato arricchito e aggiornato a seguito dell'apertura di uno specifico Avviso pubblico di selezione di nuove proposte per servizi formativi e di consulenza, come previsto dalla Delibera di Giunta n.361 del Marzo Nel corso dello stesso periodo, con Delibera di Giunta n.360, è stato adottato un nuovo Programma Operativo di Misura con cui si è inteso tra l'altro adeguare le disposizioni riguardanti la premialità per servizi richiesti e/o fruiti da donne alle indicazioni della Commissione e procedere ad una semplificazione delle procedure attuative. Tra queste con il bando di filiera sono state raccolte n.374 domande con una richiesta complessiva di 0.2 milioni di Euro. Per la Misura "Insediamento di giovani agricoltori" nel triennio, sono state presentate n. 845 domande per una richiesta cumulativa di quasi 31 milioni di euro. Riguardo al 2009 ne sono state presentate però 309, corrispondenti a 11,5 milioni di risorse richieste confermando quindi un calo rispetto al 2008 di poco meno del 60% per entrambi i valori. L'impegno pubblico a favore di questa misura è stato nel triennio di 22,4 milioni di euro. Dai dati riportati in tabella nel 2009, risulta siano state ammesse più domande di quante fossero state presentate, questo accade poiché è stato possibile soddisfare con risorse 2009 anche domande provenienti da bandi dell'anno precedente e che potevano quindi essere reinserite in nuove graduatorie. Nella Misura 121- "Ammodernamento delle aziende agricole" complessivamente negli anni sono state presentate n domande cui fa riferimento una richiesta di risorse pari a 213,8 milioni di euro. In particolare nel 2009 tale richiesta si è distribuita tra i bandi per progetti di iniziativa individuale e il bando per i progetti di filiera così distribuiti: Tipo progetto n. domande Importo richiesto (Milioni Euro) Individuale ,7 Filiera ,9 Totale ,6 83

84 I termini di presentazione delle domande sui progetti di filiera si sono chiusi alla fine di Novembre e quindi la fase di istruttoria è ancora in atto, mentre per le domande individuali si sono registrati n. 357 ammissioni nel 2009 per un impegno complessivo di 25,7 milioni di Euro a fronte di 66,9 milioni di investimenti ammissibili. La Misura 122 -" Migliore valorizzazione economica delle foreste" ha visto, nel corso del 2009, l'apertura sia di un bando per progetti singoli che la possibilità offerta dal bando di filiera. Nel primo caso sono state presentate 141 domande per un totale di aiuto richiesto corrispondente a 6,8 milioni di Euro. Fino ad ora sono state ammesse n. 17 domande per un impegno complessivo di poco meno di un milione di Euro. In diverse province la fase di istruttoria non è ancora terminata, quindi il dato non riferisce di una situazione definitiva. Il totale complessivo impegnato nell'intero periodo, tenendo conto dei trascinamenti, ammonta a 1,12 milioni. Nel caso dei progetti di filiera le domande sono state n.35 e hanno richiesto aiuti per circa 2 milioni. La Misura 123 Az. 1-" Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli" con il bando riguardante i progetti singoli aveva raccolto nel 2008 n. 180 domande corrispondenti ad un fabbisogno di quasi 157 milioni di Euro. Nel corso del 2009 si sono concluse le istruttorie di ammissione che hanno beneficiato n. 40 richieste per un importo di aiuti totale di 27,6 milioni di Euro a fronte di una dotazione iniziale da bando di 29,9 milioni di Euro. Nel 2007 erano stati inoltre già impegnati 6,6 milioni di Euro Alla fine di Dicembre 2009, con Delibera di Giunta n. 2283, sono stati messi a disposizione ulteriori 29,9 milioni di Euro destinati allo scorrimento delle graduatorie già approvate nel gennaio 2009, che avevano accolto come ammissibili n. 165 istanze corrispondenti ad un ammontare complessivo di aiuti richiesti di circa 146,5 milioni di euro. Di questi, in seguito alla apertura del bando di filiera, circa 18 titolari di domanda hanno chiesto di essere ammessi al trasferimento nelle relative e conseguenti graduatorie tuttora in fase di istruttoria. A queste si sono aggiunte ulteriori n.81 richieste per un totale di n.99 domande corrispondenti ad una richiesta di aiuto di 34.4 milioni di Euro. La Misura 123 Az. 2 riguarda gli interventi finalizzati " all'accrescimento del valore aggiunto dei prodotti forestali" ed ha raccolto n. 6 domande, tre delle quali nel bando per progetti individuali e le altre tre nei progetti di filiera. Gli importi richiesti sono stati rispettivamente di e Euro. Tutte le domande con approccio individuale sono state ammesse. Per le altre vale lo stesso discorso della filiera della 84

85 misura precedente. La Misura "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nel settore agricolo e alimentare" e la Misura 133 -"Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione ecc." hanno raccolto domande in ambito del bando di filiera che rappresenta l'unica condizione prevista dal PSR. Sono state presentate rispettivamente n. 44 e n. 24 domande per un corrispondente importo di aiuti richiesto di quasi 5 milioni nel primo caso e 3 milioni nel secondo. La Misura 132, relativa al "Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare", ha raccolto nel biennio n richieste per un aiuto complessivo di 1,7 milioni di Euro. Le domande ammesse sono state poco meno di n con un impegno di risorse pubbliche corrispondenti a 1.4 milioni di Euro. L'aiuto medio per domanda è stato quindi di Euro 380. Anche nel bando di filiera era prevista la possibilità di presentare domande per la misura in oggetto. In questo caso le domande sono state 22 per un importo residuale richiesto di Asse 2 Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale All inizio della programmazione , nell annualità 2007, sono stati effettuati esclusivamente i pagamenti dell ultima annualità della programmazione precedente (2006) per le misure poliennali a superficie Indennità in favore degli agricoltori delle zone montane (211), Indennità in favore degli agricoltori delle zone con svantaggi naturali diversi dalle zone montane (212), Pagamenti agroambientali (214) e Imboschimento dei terreni agricoli (221). Nel corso del 2008, oltre al pagamento delle conferme per gli impegni assunti negli anni precedenti, sono stati attivati i nuovi bandi per tutte le misure dell Asse 2 ad esclusione della misura sul benessere degli animali (215), la cui apertura è prevista per i primi mesi del In contemporanea con la presentazione della Domanda unica 2008 (con scadenza 15 maggio) sono stati aperti i bandi delle misure a gestione provinciale per le misure 211, 212, 214 con tutte le azioni ad eccezione dell azione 7, la 216 Sostegno agli investimenti non produttivi - azione 3. Successivamente sono state avviate anche le misure 221, 226 Interventi per la riduzione del rischio di incendio boschivo e 227 Sostegno agli investimenti forestali non produttivi. Nel 2009 sono stati aperti i soli bandi annuali delle misure 211 e 212, mentre per la misura 214 sono state presentate le domande di conferma relative agli impegni assunti in precedenza, non essendo previsti nuovi bandi per l anno in corso. 85

86 Gli impegni generati complessivamente dalla somma delle conferme della programmazione precedente e dai nuovi bandi del , ammontano a oltre 180 milioni di euro. Rispetto alla disponibilità complessiva delle misure dell asse 2 attivate fino al 2009 (394 milioni) si tratta del 46%. Asse 2 Attuazione complessiva per Misura ( ) Misure Domande presentate Contributi richiesti Domande ammesse Contributi concessi Contributi concessi / totale misura PSR 211- Indennità a favore delle zone con svantaggi naturali montane % Di cui trascinamenti % Indennità a favore delle zone con svantaggi naturali collinari % Di cui trascinamenti % Pagamenti Agroambientali % Di cui trascinamenti % Investimenti non produttivi azione % Imboschimento delle superfici agricole % Di cui trascinamenti % Riduzione del rischio di incendio boschivo % Investimenti forestali non produttivi % Totale % Di cui trascinamenti % Dati provvisori Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura. Note: Misure : i contributi sono sommati, il numero di domande è dato dalla somma delle domande dei trascinamenti e dell annualità Misura 214: i contributi sono sommati, il numero di domande è dato dalla somma fra il numero di trascinamenti per l anno 2007 e le sole domande iniziali per i nuovi bandi. Misura 221: i contributi sono sommati, il numero di domande fa riferimento alle domande annuali dei trascinamenti sommate alle domande ammesse nel bando

87 Asse 2 Attuazione anno 2009 per Misura Misure Domande presentate Contributi richiesti Domande ammesse Contributi concessi 211- Indennità a favore delle zone con svantaggi naturali montane Di cui trascinamenti Indennità a favore delle zone con svantaggi naturali collinari Di cui trascinamenti Pagamenti Agroambientali Investimenti non produttivi azione 3 Di cui trascinamenti Imboschimento delle superfici agricole Di cui trascinamenti Riduzione del rischio di incendio boschivo Investimenti forestali non produttivi Totale Di cui trascinamenti Dati provvisori - Fonte: Regione Emilia-Romagna - Direzione Generale Agricoltura. Note: Misura 214: i contributi sono sommati, il numero di domande fa riferimento al numero effettivo di domande per i trascinamenti. Per i nuovi bandi le domande sono 0 perché si tratta solo di domande di conferma. Misure : non è riportato il numero di domande presentate in quanto la presentazione dei nuovi bandi è avvenuta nel Le misure di indennità compensativa hanno generato un volume complessivo di 3,8 milioni di euro di trascinamenti, pagati per la maggior parte nel corso del 2007: per la natura della misura basata su bandi annuali, questi pagamenti sono stati erogati ed esauriti nelle prime due annualità del nuovo PSR. La ripartizione della vecchia indennità compensativa (misura E) nelle due misure del nuovo programma ha visto il pagamento di 1350 domande per 3,3 milioni di euro nella misura 211 e di 560 domande per quasi 0,5 milioni di euro nella 212. Con i nuovi bandi del 2008, la misura 211 aveva una disponibilità di 8,8 milioni di euro, coperta quasi completamente dalle domande presentate, seppure con situazioni differenziate fra le diverse province. Le domande ammesse a livello regionale nella stessa annualità sono state circa per un totale di contributi pari a 7,7 milioni di euro, pertanto nel corso del 2008 un milione di euro non è stato utilizzato a causa di minori richieste. Nel 2009 le Province che non avevano soddisfatto interamente le richieste hanno potuto incrementare le risorse a bando anticipando una quota di contributi, impegnando quindi quasi tutte le risorse a disposizione e raggiungendo domande ammesse e 8,7 milioni di euro di contributi. La misura 212 poteva contare nel 2008 su una disponibilità di 1,1 milioni, per cui sono state presentate 865 domande corrispondenti a 1,7 milioni di contributi richiesti. 87

88 Sono state ammesse 523 domande per un importo di un milione di euro. In analogia alla misura 211 nel 2009 sono state ampliate le disponibilità della misura con ammissione di 823 domande per 1,5 milioni di euro. La misura dei pagamenti agroambientali (214) è partita con un debito di trascinamenti elevato dovuto al meccanismo attuativo della misura, basata su impegni poliennali. Il totale delle conferme pagate fino al 2009, derivate da soli impegni della programmazione precedente, è di 100 milioni di euro (72% degli impegni complessivi). Con il bando 2008, la misura 214 ha raccolto l adesione di oltre domande, con una richiesta finanziaria di oltre 19 milioni di euro per l annualità in corso, pari a oltre 99 milioni di euro per l intero quinquennio di impegno. A seguito dell aumento delle risorse messe a disposizione effettuato nel 2008, il volume totale di domande ammesse ha raggiunto domande per 19 milioni di euro. Le superfici sotto impegno complessive sono state di ettari e hanno interessato per oltre il 50% l azione 2 (produzione biologica) con ettari richiesti da aziende. Le altre azioni che hanno assorbito quote rilevanti delle risorse sono state la produzione integrata (azione 1) con ha localizzati in particolare nelle province orientali e la praticoltura estensiva (azione 8) con ha presenti in prevalenza nelle province occidentali. La misura 216 è una nuova misura introdotta nel PSR per cui non sono previsti trascinamenti. L azione 3, unica attivata fino al 2009, finanzia la realizzazione di elementi del paesaggio (boschetti, siepi, maceri ecc.) in continuità con gli analoghi interventi previsti dalla misura 2f del PSR A fronte di una disponibilità prevista di quasi 4 milioni di euro, sono state presentate richieste per soli 0,4 milioni (12% delle risorse), interamente finanziati nel corso del 2008 e corrispondenti a 110 ettari di superficie sotto impegno. La misura 221 Imboschimento dei terreni agricoli comprende una quota di trascinamenti dovuta al pagamento annuale dei premi per manutenzione e mancato reddito generati dagli imboschimenti effettuati nei precedenti periodi di programmazione. In questo caso l ammontare dei pagamenti è costante anno dopo anno e ammonta a oltre 1300 domande per una media di 2,5 milioni di euro all anno. Il volume di pagamenti erogati al 2009 per i soli trascinamenti è stato di 10,5 milioni di euro, largamente prevalente rispetto all impegno complessivo della misura (11,5 milioni). Nel bando 2008, per cui erano stati stanziati 3,7 milioni di contributi, sono state raccolte quasi 90 domande per 1,4 milioni di euro (30% delle risorse), di cui sono state finanziate 67 domande per un milione di euro e superfici impegnate di 210 ettari. 88

89 Le due misure forestali a gestione regionale, 226 Interventi per la riduzione del rischio di incendio boschivo e 227 Investimenti forestali non produttivi non prevedevano pagamenti pregressi. I nuovi bandi sono stati aperti in contemporanea a fine 2008, con termine delle procedure istruttorie nel Sulle due misure sono state presentate molte domande oltre alla disponibilità messa a bando, per la 226 sono state raccolte 40 domande per 3,9 milioni di richiesta, di cui sono state ammesse 29 domande per 2,1 milioni di euro di contributi, mentre per la 227 le richieste hanno raggiunto 8,6 milioni su 94 domande, con ammissioni per 82 domande e 6 milioni di contributi (oltre 3 volte la disponibilità). ASSE 3 - Qualità della vita e diversificazione dell economia nelle zone rurali Le misure dell asse sono state avviate alla fine del 2008 con l emissione dei bandi da parte delle Province e nei primi mesi del 2009 si sono concluse le istruttorie che hanno dato il via all attuazione vera e propria. Nel dettaglio misura per misura la situazione alla fine del 2009 è risultata la seguente: Risorse disponibili Domande Contributi Domande Contributi % concesso sulla nel periodo presentate richiesti ammesse concessi disponibilità Misure totale 311 az.1 Diversif.attività non agricole - agriturismo az.2 Diversif.attività non agricole - ospitalità turist % 311 az.3 Diversif.attività non agricole - energia Incentivazione delle attività turistiche % 321 az.1 Servizi ess.economia e pop. rurale - acquedotti az.2 Servizi ess.economia e pop. rurale - iabilità rurale % 321 az.3 Servizi ess.economia e pop. rurale - energia biomassa Sviluppo e rinnovamento dei villaggi % 323 Tutela e valorizzazione patrimonio rurale % 331 Formazione-informazione operatori economici % 341 Animazione e acquisizione competenze % totale % Tra i contributi concessi è compreso l importo di euro dovuto a trascinamenti del precedente periodo di programmazione. Complessivamente le richieste di contributo della attuale programmazione sono state superiori alle risorse messe a bando, con alcune situazioni critiche ad esempio per le misure agriturismo, 321-2, e 322 è stato escluso dai finanziamenti oltre il 50% delle domande; mentre misure come la hanno avuto richieste molto limitate. Le domande ammesse a finanziamento, se considerate complessivamente, non coprono l intera disponibilità finanziaria anche per le misure che hanno avuto una richiesta superiore all ammontare messo a bando, il motivo è dovuto ad una richiesta disomogenea a livello territoriale. 89

90 Migliaia bando ammissioni az az az az az az A fine anno è stata avviata anche la misura 323, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale la cui gestione compete alla Regione con procedure a regia diretta (sottomisura 1) e a bando (sottomisura 2). Gli interventi riguardano iniziative specifiche di conservazione e di conoscenza dei Siti della Rete Natura 2000, SIC e ZPS. Gli interventi si sono concentrati prioritariamente nelle aree a maggiore ruralità (Aree con problemi complessivi di sviluppo e Aree rurali intermedie, definite nel Programma), in coerenza con quanto prevede la strategia dell'asse. Asse 4 Approccio Leader Nel corso dell anno sono stati approvati i Programmi di Azione Locale (PAL) dei 5 GAL 2 già selezionati nel I PAL riportano una descrizione della situazione attuale del territorio, una analisi SWOT e la strategia su cui si basa il programma, infine una programmazione delle risorse finanziarie. Ciascun PAL ha individuato la propria strategia di intervento che si riassume nel tema catalizzatore: PAL Appennino parmense e piacentino Valorizzazione dei sistemi produttivi agroalimentari e forestali locali, al quale viene associato in una posizione di rinforzo il tema valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche PAL Appennino modenese e reggiano Valorizzazione economica delle risorse del territorio PAL Appennino bolognese Miglioramento di fruibilità dei territori PAL Appennino romagnolo Potenziamento del valore del territorio attraverso il distretto rurale delle biodiversità PAL Delta Po Aumentare la competitività del territorio, la istintività, la qualità rafforzando l identità del Delta emiliano-romagnolo 2 I cinque GAL (Gruppi di Azione Locale) sono: Antico Frignano e Appennino Reggiano, Soprip, Delta 2000, Altra Romagna, Appennino Bolognese 90

91 2.1.6 Il Programma Pesca Il Programma Operativo italiano per il settore della pesca, cofinanziato dal Fondo Europeo Pesca (FEP) per il periodo , approvato con Decisione della Commissione del 19 dicembre , risponde all obiettivo di garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore pesca e acquacoltura al fine di ridurre lo sforzo di pesca e proteggere l ambiente marino e, si articola su cinque assi prioritari. La Direzione Generale della Pesca e dell'acquacoltura rappresenta l'autorità di gestione nazionale e, oltre all'istituzione della Cabina di Regia nazionale, unitamente alle Regioni ha definito i criteri e le modalità di cogestione del FEP. Le Regioni e le Province Autonome rivestono il ruolo di organismi intermedi in quanto gestiscono direttamente alcune misure e parte dei fondi assegnati al Programma. Le Regioni sono responsabili a livello territoriale della programmazione, attuazione e certificazione delle operazioni ammissibili per le misure di competenza Le risorse complessive assegnate 4 alla Regione Emilia-Romagna ammontano a euro, di cui di quota comunitaria, ,80 di quota statale e ,20 di risorse regionali. Assi Stanziamento 1.Misure per l'adeguamento della flotta da pesca ,00 2.Acquacoltura, pesca nelle acque interne, trasformazione e commercializzazione ,00 3.Misure di interesse comune ,00 4.Sviluppo sostenibile delle zone di pesca ,00 5.Assistenza tecnica ,00 Totale ,00 La DG Attività Produttive Commercio Turismo, tramite il Servizio Economia Ittica Regionale, è incaricata della attuazione del Programma Operativo FEP e della gestione delle misure a competenza regionale, secondo gli indirizzi del Piano 3 Decisione CCI 2007 IT 14 F PO come da piano finanziario allegato all Accordo multi regionale approvato dalla Conferenza Stato- Regioni nella seduta del 18 settembre

92 Strategico Nazionale e le priorità ritenute necessarie allo sviluppo dell economia ittica regionale, mediante bandi per la presentazione delle domande di contributo. Nel corso del 2009 sono stati pubblicati quattro diversi bandi. Il primo bando 5, con scadenza 16 maggio, era riferito alla misura 2.3 Investimenti nei settori della trasformazione e commercializzazione che si articola nelle seguenti tipologie di intervento: a) costruzione e acquisto di impianti per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura; b) acquisto di nuove attrezzature per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della pesca e dell acquacoltura; c) applicazione di nuove tecnologie destinate, in particolare, a migliorare le condizioni ambientali, la competitività, ad incrementare il valore aggiunto dei prodotti, a favorire l uso di energie rinnovabili; d) adeguamento igienico -sanitario delle strutture e degli impianti; e) ampliamento/ammodernamento di impianti esistenti. Sono arrivate 25 domande per una spesa complessiva di oltre 8,5 milioni di investimento. Con la determina del 31 dicembre 2009 è stata approvata la graduatoria dei 17 progetti ammissibili e sono stati finanziati i primi 5 progetti ammessi a contributo per un importo di euro e una spesa complessiva di investimenti per euro. Gli altri tre bandi sono usciti contemporaneamente il 20 agosto e si riferivano alle misure 1.3 Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività, 2.1 Investimenti produttivi in acquacoltura, 3.3 Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca. Visto l alto numero di domande pervenute, è stato prorogato il termine per l istruttoria e l approvazione della graduatoria avverrà nel primo semestre approvato con determinazione 2156 del 20 marzo 2009 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 56 del 6 aprile

93 2.2 Pari Opportunita Il gender mainstreaming nei documenti di programmazione generale della Regione La Regione Emilia-Romagna, nell ambito delle scelte di sviluppo sostenibile che caratterizzano gli orientamenti regionali espressi anche nei principali documenti di programmazione, intende agire nei diversi ambiti di politiche (welfare, mobilità, qualità della vita e dell ambiente, occupazione e imprenditorialità, educazione, cultura, ecc.), attivando specifiche azioni di contrasto alle disuguaglianze di genere, in linea con le indicazioni comunitarie. Tra i principale strumenti, che la Regione si è data, vi è l adozione del punto di vista di genere nei documenti di programmazione regionale, dedicando attenzione alla potenziale diversa ricaduta delle politiche e delle azioni su cittadine e cittadini che vivono in differenti situazioni in base anche all età, alla condizione sociale, ecc. Secondo tale approccio, è stata sviluppata, nei principali documenti di programmazione regionale, un azione dedicata a cogliere i punti, i temi, gli aspetti, i nodi critici da declinare in una prospettiva di genere, quale contributo e precisazione rispetto ai temi delle politiche, basato su precisi elementi di conoscenza della realtà regionale, anche sulla scia delle esperienze già consolidate nella programmazione dei fondi strutturali. I contributi elaborati hanno preso forma sia in singoli capitoli sia in integrazioni di alcune parti del testo del Documento di Politica Economica e Finanziaria (DPEF), del Documento di Politica Regionale Unitaria (DUP), del Piano Territoriale Regionale (PTR), del Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT). Tale azione è stata favorita dalla scelta di costituire l Area d Integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali presso il Gabinetto del Presidente, che vede rappresentate tutte le Direzioni generali (DG). In particolare per quanto riguarda la valutazione di genere nel DUP si è avviata un attività strutturata, impostata a partire da luglio 2009 grazie ad un lavoro comune del Gabinetto del Presidente e della DG Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni Europee e relazioni Internazionali. Si è individuato il tema delle pari opportunità quale ambito di comune interesse per effettuare attività di valutazione trasversale, in integrazione sia con la valutazione prevista sui programmi operativi dei Fondi strutturali e del FAS, sia con quelle previste dal Piano interno integrato delle Azioni regionali in materia di Pari Opportunità. 93

94 Nel Piano di valutazione unitario, che ha come documento di riferimento il DUP, il tema delle pari opportunità è declinato in partecipazione delle donne al rafforzamento dell economia della conoscenza, welfare, partecipazione femminile al mercato del lavoro, inclusione. Un gruppo di lavoro ha individuato alcuni ambiti sensibili per condurre una valutazione della politica regionale unitaria: il ruolo dell imprenditorialità femminile nello sviluppo dell economia regionale, il rafforzamento della presenza femminile nell economia della conoscenza, le politiche di conciliazione nell ambito dello sviluppo di un nuovo welfare regionale. Successivamente, ai fini dell analisi valutativa, si è focalizzata l attenzione sul tema della valorizzazione dell apporto femminile allo sviluppo economico e sociale nelle aree rurali della regione e si è impostato un approccio territoriale al fine di verificare come le iniziative finanziate con FSE, FESR, FAS e FEASR si sono integrate nei differenti contesti regionali. L indagine mira a individuare casi esemplari, per valutare l impatto di alcune azioni finanziate nell ambito dei Fondi Strutturali sulla popolazione femminile in aree rurali e marginali della regione. Lo scopo è indagare i fattori di successo e verificarne la replicabilità. Il risultato atteso consiste in prima istanza nel migliorare la comprensione dei meccanismi che portano, in taluni casi, al successo delle azioni regionali al fine di supportare i decisori in fase di programmazione degli interventi. I destinatari finali dell azione di valutazione sono i responsabili delle attività di programmazione della politica regionale unitaria e coloro che a vario titolo sono impegnati in attività di valutazione delle politiche regionali. L avvio dell azione è stato favorito dal coordinamento svolto con il sottogruppo Presidio dei fondi strutturali secondo una prospettiva di genere e dall esperienza di valutazione di genere già realizzata nella fase di programmazione dei fondi strutturali Rispetto al lavoro già sviluppato, nel periodo settembre-novembre 2009 è stata condotta un indagine documentale propedeutica alla definizione dell ambito di valutazione. L istruttoria ha riguardato i principali rapporti di valutazione dei programmi operativi dei Fondi strutturali nel periodo e alcune indagini condotte sul tema dell occupazione femminile, dell imprenditorialità femminile, inclusa quella in agricoltura e della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa. 94

95 2.2.2 Cosa può fare per voi l Europa sociale? L inclusione e la parità di genere costituiscono valori centrali per l Unione Europea e priorità per la nuova agenda sociale europea: ribadite nei principali documenti comunitari, costituiscono l oggetto di direttive specifiche e di importanti iniziative, tra cui, in particolare, si segnalano la Road Map del 2006, la Carta europea per l uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale dell AICCRE 1, adottata nel 2007 dalla Regione Emilia-Romagna 2, e la campagna di sensibilizzazione nel 2007, Anno europeo delle pari opportunità per tutti. La Regione Emilia-Romagna è da sempre impegnata a combattere l esclusione sociale, a garantire un adeguata protezione sociale e a promuovere una società inclusiva basata sulle pari opportunità. Per quanto riguarda le politiche di genere tale impegno trova riscontro nei principali documenti di programmazione ed in svariate azioni, fondamentalmente secondo due principali direttrici: o lo sviluppo di azioni specificamente mirate per le pari opportunità di genere, o l impegno, attraverso l Area d integrazione per le politiche di genere, ad integrare le problematiche e le diverse azioni connesse con tali politiche nei diversi aspetti del processo di programmazione e decisionale. Una particolare evidenza agli interventi ed attività sviluppate grazie anche ai finanziamenti europei si è potuta dare grazie alla campagna itinerante della Commissione europea di comunicazione e informazione sull Europa sociale denominata Cosa può fare per voi l Europa sociale?, in particolare nell edizione organizzata a Bologna il 29, 30 e 31 ottobre scorso. In tale occasione la Regione ha potuto mettere a disposizione della cittadinanza la conoscenza di opportunità, strumenti e servizi riconducibili agli specifici obiettivi dell agenda sociale, segnalando alcuni significativi progetti realizzati, in particolare, attraverso il FSE OB3 E (vedi il Rapporto di buone pratiche per le pari opportunità e il mainstreaming di genere nelle azioni del FSE della RER 2005 ed il Rapporto finale del progetto Implementation of EES Guidelines on gender equality in ER 2006) 3. I temi affrontati da tali progetti rientrano inoltre fra le attività evidenziate nel monitoraggio del Piano interno integrato delle azioni regionali in materia di pari 1 Associazione Italiana Consiglio dei Comuni e delle Regioni d Europa 2 Delibera di Giunta n. 689 del 14 maggio Documenti disponibili sul sito 95

96 opportunità di genere dalle DG Cultura formazione e lavoro, Sanità e politiche sociali e Attività produttive commercio e turismo. Si tratta di azioni con forte valenza trasversale fra diverse Direzioni in corso di realizzazione e riguardano diversi obiettivi prioritari del Piano interno integrato: sono caratterizzate da una certa complessità ed in generale per il coinvolgimento del sistema territoriale. Anche per dare valore alle indicazioni dell UE sul gender mainstreaming e alle coerenti scelte effettuate dalla Regione Emilia-Romagna, nell occasione della manifestazione Cosa può fare per voi l Europa sociale?, si è affrontato il tema delle pari opportunità di genere in modo integrato evidenziandolo nei diversi ambiti trattati nell iniziativa e non in modo settoriale come ambito specifico di intervento L ottica di genere nei documenti di alta programmazione e nei Fondi Strutturali La Programmazione dei Fondi strutturali ribadisce la necessità di adottare un approccio di mainstreaming in grado di assicurare che tutte le politiche tengano conto del loro impatto in termini di genere in fase di pianificazione ed attuazione e, conseguentemente, pone l accento sulla necessità di assicurare l integrazione delle azioni a favore delle pari opportunità tra uomini e donne nei Programmi nazionali e regionali. I Regolamenti Comunitari hanno, coerentemente, posto l'accento sulla necessità di salvaguardare l'integrazione delle azioni a favore delle pari opportunità tra uomini e donne nei Programmi nazionali e regionali, piuttosto che sull'adozione di misure specifiche: all art. 11 del Regolamento Generale si sancisce l obbligo, per ogni Stato membro, di designare i propri partner a livello nazionale, regionale e locale tenendo conto della necessità di promuovere la parità fra uomini e donne. Inoltre, all articolo 16, specificamente dedicato alle pari opportunità, si stabilisce che gli Stati membri garantiscano il rispetto e la promozione della parità tra i sessi e l integrazione della prospettiva di genere nella fase di implementazione dei Fondi. Infine, un ultimo accenno è rivolto alle azioni che i Paesi dovranno esercitare per prevenire situazioni di discriminazione basate, tra gli altri aspetti, sul sesso nelle fasi di implementazione e di accesso ai Fondi. 4 approvato con Delibera di Giunta n. 1500/08 96

97 il Regolamento FSE, in relazione al rafforzamento della coesione sociale ed economica, vede tra gli obiettivi prioritari la promozione dell uguaglianza tra donne e uomini e la non discriminazione attraverso interventi mirati all aumento dell occupazione e al miglioramento della qualità della vita e del lavoro e fa esplicito riferimento alle misure di conciliazione come strumento per agevolare la gestione della sfera familiare e professionale. Attenzione specifica viene, inoltre, posta alla promozione del mainstreaming e di azioni dirette a migliorare l accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, a favorire la progressione di carriera ed a ridurre la segregazione femminile ed i differenziali retributivi. Il Regolamento del FSE specifica, peraltro, che gli Stati membri devono accertare che i Programmi Operativi prevedano modalità di predisposizione, implementazione, monitoraggio e valutazione degli stessi sulla base di criteri di uguaglianza di genere e di pari opportunità e devono altresì promuovere la partecipazione equilibrata di uomini e donne nella realizzazione di tali Programmi. infine, il Regolamento FESR, tra le altre priorità di intervento, sostiene l adozione di strategie partecipative e integrate che promuovano uno sviluppo urbano sostenibile; come tale, dunque, alla portata di tutti i cittadini, uomini e donne, in attuazione del principio di pari opportunità. Unitamente alle risorse finanziarie a valere sugli altri fondi, infatti, il FESR sostiene politiche e interventi per migliorare la vita, in tutti i suoi aspetti, di uomini e donne. Ciò viene perseguito attraverso investimenti in infrastrutture che permettano di operare in molteplici settori di interesse. In particolare, il Regolamento prevede che venga assicurata la prestazione di servizi alla popolazione che tengano conto dei cambiamenti nelle strutture demografiche. E immediata la connessione con i servizi di sostegno alle persone (ad esempio, strutture di cura e/o accoglienza per bambini e anziani), per sostenere sia l accesso e la permanenza nel mercato del lavoro sia, in generale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Servizi, questi, finanziati a vario titolo, anche dal FSE e necessari in una società che presenta un calo della forza lavoro legato, oltre che al fattore demografico, anche alla sott occupazione femminile. A livello nazionale il Quadro Strategico Nazionale (QSN) ha tradotto in linee programmatiche nazionali gli indirizzi della politica di coesione contenuti nei Regolamenti Comunitari e rappresenta la strategia che si intende perseguire con la politica di coesione. In tale ambito il rispetto del principio di pari opportunità e non discriminazione, viene sancito dalla Delibera CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007, di attuazione del QSN. La stessa prevede che le Amministrazioni assicurano la parità di genere e le pari opportunità, in una logica di mainstreaming, in tutte le fasi della 97

98 programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei Programmi. Esse adottano le misure necessarie per prevenire ogni discriminazione fondata sul sesso, la razza o l origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l età o l orientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Programmi, ed in particolare nell accesso agli stessi. Al riguardo, le Amministrazioni coinvolgono nel processo partenariale le istituzioni, gli organismi, le associazioni e le parti sociali aventi competenza in materia, sfruttando la rete di competenze, formale e informale, esistente a livello locale/settoriale. Il QSN, evidenzia le priorità in cui l approccio strategico orizzontale (pari opportunità e non discriminazione) può assicurare maggiore solidità sia in ottica di mainstreaming di genere che con azioni positive dirette. Tra le priorità dell Area d Integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali e del Piano Interno integrato, sulla scia degli orientamenti europei e nazionali, vi è lo sviluppo di una collaborazione e di un raccordo tra le DG interessate per il presidio della prospettiva di genere nella programmazione dei fondi comunitari, considerata nell ambito della programmazione unitaria regionale. Con tale obiettivo ha lavorato il Sottogruppo Presidio del punto di vista di genere nei fondi strutturali, composto oltre che da funzionari del Gabinetto di Presidenza, dai referenti della DG Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica, della DG Agricoltura, della DG Attività produttive, della DG Cultura, formazione e lavoro. Qui di seguito si presentano i contributi dei componenti delle Direzioni interessate, partecipanti al sottogruppo Presidio del punto di vista di genere nei fondi strutturali, relativi allo stato dell arte della programmazione dei fondi strutturali. 3.1 Il Fondo Sociale Europeo (FSE) (a cura di Serenella Sandri - Servizio Programmazione e valutazione progetti - D.G. Cultura Formazione Lavoro) L obiettivo generale individuato nel Programma Operativo FSE è il sostegno alla crescita economica e sociale e il suo impatto occupazionale. Tale obiettivo è perseguito in un ottica di bilanciamento tra le politiche di sviluppo economico e di competitività del sistema e le esigenze di integrazione sociale. Forte quindi resta l attenzione alle persone più deboli sul mercato del lavoro e centrali risultano essere le dimensioni trasversali dell interculturalità e delle pari opportunità anche di genere. 98

99 Queste ultime rivestono una importanza strategica per sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro e per questo sono una importante caratteristica trasversale delle politiche operative. Nelle attività attuate da Regione e Province nel 2008, l integrazione della dimensione di genere è avvenuta attraverso interventi: finalizzati alla stabilizzazione occupazionale dando maggiore priorità all assunzione di donne; rivolti a donne impegnate in ruoli manageriali o imprenditoriali e finalizzati a sviluppare modalità di organizzazione e riorganizzazione del lavoro nell ottica della conciliazione. Tutte le Province hanno previsto interventi rivolti alle politiche di genere. Tale policy, anche se coinvolge trasversalmente tutti gi Assi, trova maggiore attuazione nell Asse II - Occupabilità. Tra le azioni promosse anche interventi per: la conciliazione tra tempi di lavoro, di vita e di cura per la progressione di carriera delle donne; la stabilizzazione occupazionale e professionale all interno del mercato del lavoro; l inserimento lavorativo di donne in situazione di svantaggio. I percorsi formativi sono prevalentemente personalizzati e completati con attività di accompagnamento al lavoro creando per questo forti sinergie tra settore pubblico e privato. In particolare per favorire il principio delle pari opportunità tra uomini e donne i principali interventi hanno previsto: percorsi di orientamento, formativi e di stage rivolti a donne immigrate; attività per la valorizzazione del genere in azienda, attraverso il tema della responsabilità sociale e tramite percorsi volti all innalzamento delle professionalità; interventi rivolti a sostenere il rientro al lavoro di lavoratrici dopo periodi di lunga assenza; azioni rivolte sia a facilitare l ingresso nel mercato del lavoro di donne in ambiti professionali generalmente caratterizzati da forme di discriminazione orizzontale e verticale, sia a favorire la stabilizzazione occupazionale. 99

100 Complessivamente al 31 dicembre 2008 i partecipanti avviati alle attività formative erano e le donne erano complessivamente il 44,3%. La partecipazione ai diversi Assi è stata così ripartita: Asse Partecipa nti totali al 31/12/08 D O N N E Età 15/24 25/54 55/6 4 MI GR AN TI DI SA BI LI Altro Svantag gio ISCE D 1 e 2 Grado di istruzione I Adattabilità II Occupabilità II Inclusione sociale IV Capitale umano V Trasnaziona lità e Interre gionalità Totali ISCE D 3 ISCE D 4 ISCE D 5 e 6 Nell Asse Occupabilità si segnalano disoccupate di lunga durata e inattive. Nell Asse Capitale umano le disoccupate di lunga durata sono 319 e 41 le inattive. Tra le iniziative innovative, si segnalano: I voucher erogati sul catalogo regionale di offerte formative per lo spettacolo dal vivo di figure artistiche; Il catalogo interregionale Alta Formazione; Gli interventi rivolti a donne vittime di violenza e in uscita da percorsi di sfruttamento sessuale; La Sovvenzione Globale Spinner per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica con una azione pilota per favorire l imprenditorialità femminile e l inserimento di giovani laureate in azienda in funzioni di ricerca, sviluppo e innovazione al fine di favorire l inserimento lavorativo e i percorsi di carriera delle donne, sia in contesti produttivi sia negli ambiti della ricerca pubblica e privata. Rispetto a queste iniziative, la presenza femminile è la seguente: Voucher spettacolo dal vivo: sono stati assegnati complessivamente 126 voucher, per un valore di euro; 64 sono quelli assegnati a donne, per un valore stimato attorno a euro. Voucher Alta Formazione: delle 1536 domande presentate da occupati, quelle di donne erano 866 (56,3%). Tra i voucher assegnati, 660, quelli concessi a donne, per un importo di circa 100

101 euro, sono stati 380 pari al 57,6%. Le domande di disoccupati sono state 766, di cui 518 (67,2%) di donne. I voucher concessi sono stati 630 di cui 433 (68,73%) a donne, per un importo di euro. Progetti a sostegno di donne vittime di violenza: la Regione, con la chiamata di progetti sull Asse Inclusione sociale, ha finanziato, tra gli altri, due progetti rivolti rispettivamente a vittime di tratta e donne accolte presso centri territoriali per vittime di violenza. I due progetti, finanziati rispettivamente con e euro, realizzano attività di accoglienza, orientamento, tirocini e accompagnamento al lavoro. Per entrambe le attività è attiva una rete regionale pubblico/privata di supporto/accoglienza che consente di inserire i percorsi professionalizzanti in un più ampio disegno di reinserimento sociale. Le donne coinvolte nelle attività sono circa cento per il primo e trecento per il secondo. Spinner: nel 2008 sono stati ammessi alle agevolazioni 124 soggetti di cui oltre il 32% costituito da donne. Le agevolazioni previste per favorire l accesso delle donne a questa misura, oltre alla specifica azione pilota, vanno dalla priorità in fase di valutazione alla promozione di attività di accompagnamento ad hoc. Il tasso di successo dei progetti presentati da donne è più alto nell ambito del Trasferimento Tecnologico (42% di approvati sui presentati) rispetto agli altri due ambiti: Creazione di impresa e Innovazione organizzativa e manageriale. L ambito disciplinare di intervento nel quale le donne risultano meno presenti è Ingegneria (15,2 % degli ammessi in questa disciplina) mentre le donne superano in percentuale gli uomini negli ambiti letterario, medico e agraria. Con l azione pilota sono stati finanziati tramite Borse di studio del valore di euro l una, tre progetti di ricerca destinate a ricercatrici donne. 3.2 Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) (a cura di Sonia Di Silvestre D.G. Attività Produttive Commercio e Turismo) Continua l impegno della Regione Emilia - Romagna per la promozione, sviluppo e sostegno delle attività economiche delle donne. L adozione del principio di mainstreming di genere come criterio trasversale per lo sviluppo di tutte le attività regionali, trova tuttora attuazione concreta nelle attività del POR-FESR, e nell intera programmazione con particolare riferimento a quella legata alle normative regionali che riguardano le misure a supporto dell Artigianato e della Cooperazione. Sono 347 milioni di euro investiti dal Programma operativo Regionale (POR) del FESR negli anni per lo sviluppo di un economia sempre più basata sulla 101

102 ricerca, sull innovazione, sulla sostenibilità ambientale. In una fase di difficoltà dell economia a livello mondiale la qualità dello sviluppo rappresenta la risorsa primaria per uscire dalla crisi. Quattro assi rappresentano la traduzione operativa delle finalità previste dal POR: ricerca, sviluppo, energia, ambiente: o asse 1: ricerca industriale e trasferimento tecnologico; o asse 2: sviluppo innovativo dell'impresa; o asse 3: qualificazione energetico - ambientale e sviluppo sostenibile; o asse 4: valorizzazione/qualificazione patrimonio culturale e ambientale. Un economia nuova per superare la crisi vuole anche le donne protagoniste. Così nei bandi di sostegno alle imprese abbiamo premiato le realtà in cui è maggioritaria la componente femminile, sia in termini di soci che di capitali sociali e, ove coerente, abbiamo premiato i progetti che generano nuovi posti di lavoro qualificati per donne e giovani, oltre a soluzioni che aiutano la conciliazione di vita e lavoro. Stiamo sostenendo il talento femminile nelle politiche di sviluppo convinti che la ricchezza economica e sociale si mantenga e riprenda a crescere se assicuriamo la partecipazione diffusa delle donne all economia e al lavoro, ai livelli alti a cui la Regione Emilia-Romagna da tempo si attesta. Nel 2008 infatti in regione il tasso d imprenditorialità femminile continua a crescere di 1 punto percentuale rispetto all anno precedente attestandosi abbondantemente sopra al 20% rispetto al totale delle imprese. Anche se permane una sostanziale segregazione orizzontale settoriale, donne presenti nei settori dei servizi e più tradizionali del manifatturiero, l attenzione all innovazione tecnologica, organizzativa, commerciale e la consapevolezza di dover entrare nei circuiti della ricerca anche per contrastare la crisi economica si comincia a diffondere. Tale iniziale interesse è confermato dalla partecipazione delle imprese delle donne ai bandi emanati nel corso del 2009 in attuazione del Programma operativo regionale. I primi risultati raggiunti per l imprenditoria femminile con POR-FESR infatti ci mostrano una partecipazione che ha un range che va dal 13% al 9% sul totale delle imprese che hanno partecipato a seconda della tipologia d iniziativa messa a bando, mostrando che pur restando nelle tematiche dell innovazione, la partecipazione cresce sui temi sensibili come energia e ambiente e cala drasticamente quando si parla di ricerca. In particolare: Asse 1 - Attività di ricerca collaborativa 248 domande finanziate di cui 32 imprese fra femminili e giovanili; 13% del totale delle imprese di cui il 50% femminili ossia 15; Il finanziamento accordato a tali imprese ammonta a oltre 2,3 milioni di euro. 102

103 Asse 2 - Sostegno a progetti e servizi per la creazione di reti di imprese, per l innovazione tecnologica e organizzativa nelle PMI 49 aziende femminili ammesse al finanziamento pari al 9% del totale delle aziende; Il finanziamento accordato a tali imprese ammonta a oltre 2,7 milioni di euro. Asse 3 - Finanziamento di progetti innovativi nel campo delle tecnologie energetico ambientale 133 domande finanziate di cui 26 imprese femminili e giovanili; 19.94% del totale delle imprese di cui il 61% femminili ossia 16; Il finanziamento accordato a tali imprese ammonta a oltre 2,1 milioni di euro. Per quanto riguarda l Asse 4 - Sostegno alla qualificazione delle attività di servizio a supporto della fruibilità del patrimonio culturale ed ambientale, il Bando è stato chiuso a fine settembre 2009 e i dati non sono ancora disponibili. Infine vorremmo annoverare fra i nostri successi, il fatto che la Regione Emilia- Romagna è stata premiata dall Unione europea per la realizzazione del programma regionale per l imprenditoria femminile legge 215/92, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna nel Il programma infatti è stato selezionato dalla Commissione europea Imprese e Industria, tra le buone pratiche per la promozione dell'imprenditoria femminile in settori innovativi e presentato il 5 e 6 Ottobre 2009 in un iniziativa pubblica a Stoccolma. Temi del DUP Partecipazione delle donne al rafforzamento della economia della conoscenza (ricerca, innovazione) Temi collegati di valutazione in itinere Rilevanza ed efficienza delle politiche formative e di stimolo alla innovazione nel favorire una maggiore partecipazione delle donne al processo di costruzione della economia della conoscenza 3.3 Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo rurale (FEASR) (a cura di Marcella Isola D.G. Agricoltura) La rarefazione della popolazione e piramidi demografiche squilibrate per l eccessiva presenza di anziani ricadono sul dimensionamento dei servizi, provocando in territorio rurale nuovi oneri di assistenza e di cura e interferendo pesantemente sulle dinamiche di occupazione e di carriera, in particolare delle 103

104 donne, che più soffrono delle condizioni svantaggiate di accessibilità e mobilità (pubblica e privata) e dell isolamento geografico. Il presidio del territorio rurale che la nuova PAC assegna alle aziende agricole può incrociare anche una funzione di ricostituzione della rete relazionale cui affidare lo svolgimento di servizi, la creazione di occasioni di diversificazione del reddito e opportunità di occupazione che vadano incontro alle esigenze di sviluppo economico e di bilanciamento delle dinamiche sociali di questo territorio. Ed è anche in tale direzione che sono state fatte le scelte di attivazione delle misure del PSR , puntando sull innovazione, la multifunzionalità delle imprese agricole e la formazione, ambiti di iniziativa a sostegno dell imprenditorialità che possano in qualche modo favorire l universo femminile nella conciliazione e possano garantire maggiore flessibilità di organizzazione e di prestazione lavorativa. In ragione del riconoscimento di queste maggiori difficoltà, i bandi di alcune misure del PSR, nel rispetto delle pari opportunità, in particolare per gli Assi 1, 3 e 4, riconoscono livelli diversi di preferenza nella formazione delle graduatorie a domande presentate da donne, alla partecipazione di imprenditrici femminili nelle imprese beneficiarie e nei Gruppi di Azione Locale oppure a progetti finalizzati a promuovere l'occupazione femminile. Nei bandi aperti nel 2008, tali priorità sono state assegnate alle misure per l insediamento di giovani agricoltori, per l ammodernamento delle aziende agricole e nell ambito delle attività di diversificazione sostenute dal PSR (agriturismo e produzione di energia da fonti rinnovabili), in maniera differenziata sul territorio regionale, in base alle indicazioni dei programmi provinciali. Il sistema di monitoraggio e valutazione del PSR , tramite analisi basate su specifici indicatori ed attività valutative dedicate al tema del genere, permetterà di fornire informazioni in itinere sul raggiungimento degli obiettivi di parità, al fine di incoraggiare e favorire la trasferibilità e la riproducibilità delle buone pratiche messe in atto, nonché le eventuali necessarie azioni correttive. Le prime elaborazioni fatte per il rapporto 2008 rilevano che il 19 % delle domande ammesse ai bandi per i privati attivati nel 2008 sono state presentate da imprese individuali con conduttori donna, per un totale di 2508 domande e circa 14 milioni e mezzo di euro assegnati. Facendo riferimento solo alle imprese individuali, la percentuale cambia piuttosto significativamente, attestandosi sul 30% e con la distribuzione indicata nella Fig

105 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 26% Formazione e consulenza 74% 36% Insediamento di giovani agricoltori 64% 22% Ammodernamento delle aziende agricole 78% 31% Sistemi di qualità alimentare 69% Indennità agli agricoltori 74% 73% 26% 27% Pagamenti agroambientali 23% Sostegno agli investimenti non produttivi 77% Imboschimento di terreni agricoli 52% 48% 43% Diversificazione: Agriturismo 57% 21% Diversificazione: Impianti energie rinnovabili 79% Donne Uomini Fig 1: % di domande ammesse presentate da imprese individuali per misura. Rispetto alla Formazione e consulenza, è opportuno precisare che sono stati accorpati i dati delle due specifiche misure (111 e 114) in quanto l accesso per entrambe ha seguito metodologie applicative comuni. Attraverso l istituzione di un catalogo elettronico (Catalogo Verde) contenente offerte formative/informative e di consulenza, sono state messe a disposizione proposte contrattuali, rivolte ad imprese agricole e forestali - e ai propri soci, dipendenti e coadiuvanti, ma l 88% delle domande presentate da donne ha interessato la formazione e solo il restante 12% servizi di consulenza, privilegiando nella scelta i temi della multifunzionalità, della gestione d impresa, della sicurezza e dell innovazione. Un approfondimento sulle domande ammesse ha permesso di raccogliere informazioni sulla tipologia delle beneficiarie, quali ad esempio la composizione anagrafica (Tab. 1) e la ripartizione per orientamento tecnico economico delle aziende (Grafico 2). Classi d età % N domande % Contributo Meno di 35 10% 19% % 22% % 43% % 7% % 4% Oltre 65 14% 6% Tab. 1: Imprese individuali donna ammesse a contributo dal PSR: ripartizione % per classi di età. 105

106 Per quanto riguarda la composizione anagrafica, è interessante rilevare che sebbene solo il 20% delle imprese abbia conduttrici al di sotto dei 40 anni, a queste siano state assegnate più del 40% delle risorse. Grandi colture Orticoltura Vino Coltivazioni permanenti - frutteti Aziende miste Settore lattiero-caseario Suini Pollame Bovini da carne 15% Ovini e caprini 0,4% 0,04% 1% 6% 0,4% 10% 62% 6% 0,04% Fig 2: Imprese individuali donna ammesse a contributo dal PSR: ripartizione per orientamento tecnico economico (OTE). Meritano infine un ragionamento le operazioni indirette messe in campo dal PSR volte al miglioramento della qualità della vita della popolazione rurale in genere, poiché queste potrebbero avere ricadute e benefici maggiori tra la popolazione femminile, per le motivazioni di maggior sofferenza di marginalità di questa parte di popolazione, come già precedentemente descritto. Pare opportuno, in questa direzione, evidenziare che, oltre alle risorse che la Regione già dalla passata programmazione ha impegnato per la realizzazione di servizi essenziali per l economia rurale, con le modifiche apportate nel 2009 al PSR, in recepimento delle direttive europee in merito all Health Check e nuove sfide, sono state individuate nuove azioni a sostegno della realizzazione di infrastrutture per internet a banda larga nelle zone rurali che permetteranno di colmare almeno in parte alcune delle difficoltà legate alla rarefazione territoriale, all isolamento e alla distanza dai servizi: i circa 8 milioni di euro impegnati nella misura dedicata permetteranno infatti di promuovere la realizzazione di reti tecnologiche di informazione e comunicazione (ICT) nel territorio rurale realizzate in stretto coordinamento e sinergia con il Piano nazionale per l abbattimento del digital divide, prevedendo la copertura del servizio a banda larga almeno fino a

107 Mbit in quelle aree più marginali, dove la copertura non è ancora presente o in larga parte insufficiente a garantire un servizio costante e di qualità. 3.4 Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) (a cura di Antonella Bonaduce D.G. Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e internazionali) La procedura per l attuazione del FAS in coerenza con quanto previsto dal DUP è negoziale e prevede la sottoscrizione di Intese per l integrazione delle politiche territoriali. La scelta della programmazione negoziata si pone in continuità con le esperienze maturate in regione che hanno evidenziato una grande capacità di coinvolgere in maniera efficace i territori e di rafforzarne il capitale sociale. In particolare per quanto attiene le risorse FAS regionali e le risorse straordinarie regionali (obiettivi 4, 5, 7, 9, 10) le nove intese su base provinciale costruiranno dei quadri di priorità per i diversi sistemi territoriali, mettendo a sintesi le priorità regionali e territoriali. Il percorso di attuazione che, attraverso la condivisione di scelte e priorità programmatiche, porterà alla predisposizione delle nove Intese, prende avvio dall'analisi del posizionamento dei sistemi territoriali provinciali in relazione ai dieci obiettivi della Politica Regionale Unitaria e descritti nel DUP. In questa ottica nel corso del 2008 sono stati predisposti i documenti di analisi per ciascun sistema territoriale provinciale sulla base di indicatori in grado di fornire indicazioni sulle vocazioni ed i fabbisogni dei territori, cercando - in considerazione della crisi intervenuta a partire dal secondo semestre dello scorso anno - di approfondire quei fenomeni maggiormente incidenti sull'occupazione e l'economia. All interno di questi quadri sono state evidenziate anche situazioni specifiche e fabbisogni relativi alla situazione delle donne e delle persone a rischio di discriminazione. Successivamente alla predisposizione dei documenti di analisi provinciali sono stati predisposti e concordati con le province i documenti programmatici all interno dei quali sono stati declinati gli obiettivi del programma FAS a livello territoriale. I documento programmatici, infatti, dopo una sintetica descrizione del sistema territoriale, propone la strategia di sviluppo del sistema territoriale ed indica le priorità condivise con il sistema territoriale per l attuazione di ciascuno dei 10 obiettivi del DUP. Questo quadro di riferimento delinea lo specifico contributo del sistema territoriale delle diverse province all attuazione della Politica Regionale Unitaria e rappresenta la cornice programmatica unitaria di riferimento per gli ambiti strategici a livello di singola programmazione operativa, e per i singoli interventi 107

108 che verranno individuati dal sistema delle autonomie locali, di concerto con l Amministrazione Regionale. Solo alla fine di questo percorso sarà possibile identificare le possibili implicazioni in termini di pari opportunità all interno di ogni strategia definita a livello territoriale Il Piano Territoriale Regionale (PTR) dell Emilia- Romagna e la dimensione territoriale dell Unione europea Il ruolo del PTR nella programmazione territoriale regionale Il nuovo Piano Territoriale Regionale (PTR) dell Emilia-Romagna, approvato dall Assemblea Legislativa con deliberazione n. 276 del 3 febbraio 2010, costituisce la cornice strategica per la sostenibilità e la coesione, pilastri della svolta territorialista dell Unione Europea. Così concepito il PTR contribuisce anche ad un chiarimento di ruoli nella struttura composita della programmazione e pianificazione regionale: piani urbanistici e territoriali, piano paesistico, piani ambientali, piani dei trasporti e della mobilità, piani delle attività produttive (agricole, industriali, terziarie, logistiche) e dei loro insediamenti, piano sanitario e socio-assistenziale, piani delle attività culturali, della formazione e dell istruzione. Naturalmente, il PTR non può sostituirsi a questa complessa e articolata struttura di pianificazione specialistica, ma costituisce il quadro di coerenza di tutte queste strategie e attività settoriali. Più precisamente, il PTR è soprattutto il luogo in cui emerge la profonda unitarietà delle interdipendenze fra problematiche sociali, economiche, ambientali, istituzionali, in vista della costruzione di una nuova fase di sviluppo sostenibile della comunità regionale. Questo è il valore aggiunto che il PTR intende apportare all azione di governo, già ampiamente presidiata nella nostra Regione dai numerosi piani di settore vigenti. Per corrispondere a questa impegnativa missione, il PTR prende a riferimento gli stessi strumenti concettuali che guidano la svolta territorialista dell Unione Europea, che ha posto tra gli obiettivi prioritari dell Unione la coesione territoriale accanto alla coesione economica e alla coesione sociale. In modo coerente con la riflessione europea, infatti, il PTR si cimenta con i concetti di sostenibilità, coesione e con un concetto di grande interesse che è il capitale territoriale, la cui riproduzione e innovazione è assunta dal piano come il fulcro unitario dove far convergere le forze necessarie per raccogliere una sfida nuova e 108

109 complessa, che chiama tutte le forze pubbliche e private ad agire come un gruppo solidale di fronte alle nuove sfide sociali, ambientali ed economiche che investiranno la società regionale nei prossimi anni La svolta territorialista dell Unione Europea Nell ultimo decennio, almeno a partire dalla assunzione da parte degli Stati membri dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (Postdam, 1999), l Unione Europea ha impresso una svolta importante nelle proprie politiche di sviluppo, introducendo progressivamente la dimensione territoriale nella quale la varietà di risorse e potenzialità legate alla diversità e peculiarità dei territori viene riconosciuta come driver fondamentale per leggere i fenomeni sociali, economici, ambientali e per disegnare strategie e politiche di sviluppo. Il percorso che ha portato l Unione Europea ad assumere la dimensione territoriale come riferimento imprescindibile per la costruzione di uno sviluppo sostenibile e durevole può essere così sinteticamente riassunto. Contemporaneamente all avvio della predisposizione dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (SSSE) nei documenti della Commissione incominciano ad essere introdotti i concetti di sviluppo policentrico, di accessibilità ad infrastrutture e conoscenza, di sviluppo sostenibile. Successivamente, con la Strategia di Lisbona e Goteborg ( ), con cui l Unione Europea si pone l obiettivo di divenire l economia più competitiva e dinamica basata sui principi di conoscenza e sostenibilità ambientale, il concetto di sviluppo armonico del territorio europeo inizia ad occupare una posizione sempre più centrale nelle politiche promosse dalla Commissione. Con il Trattato Europeo di Lisbona del 2007 si giunge a definire lo sviluppo territoriale una competenza legislativa concorrente fra l Unione e gli Stati membri 5, mentre la coesione, intesa come dimensione territoriale della sostenibilità, diviene la capacità di assicurare una ripartizione equilibrata delle attività umane fra territori considerati essi stessi attori dello sviluppo. È in tale quadro che nel 2000 si avvia il Programma di Cooperazione territoriale ESPON (European Spatial Planning Observation Network), finanziato dai Fondi Strutturali anche per il periodo di programmazione , con il quale sono stati promossi studi e ricerche i cui risultati hanno influenzato la definizione dei nuovi programmi di cooperazione interregionale e contribuito alla affermazione di concetti e indicatori utili alla rappresentazione unitaria e comparata del sistema 5 Il Trattato Europeo di Lisbona (2007), approvato all unanimità dal Parlamento italiano il 31 luglio 2008 (entrato in vigore il 1 dicembre 2009), ha affidato lo sviluppo territoriale alla competenza legislativa concorrente fra l Unione e gli Stati membri. 109

110 territoriale europeo e alla valutazione della sostenibilità delle trasformazioni economiche, sociali e ambientali che lo investono. Più in generale, l intera programmazione comunitaria dei fondi strutturali ha rivolto grande attenzione agli obiettivi di carattere territoriale, sia per le zone urbane che per quelle rurali, ambiti per i quali sono stati proposti orientamenti strategici comunitari specifici, particolarmente attenti sia ai possibili contributi delle città alla crescita ed all occupazione, che all esigenza di diversificazione economica e funzionale delle aree rurali. Con la Agenda Territoriale dell Unione Europea verso una Europa più competitiva e fatta di regioni diverse (maggio 2007) la dimensione territoriale diviene anche formalmente elemento centrale della (rinnovata) strategia di Lisbona e Goteborg. Gli obiettivi di preservare la diversità territoriale vengono posti come valore fondante del processo di integrazione europea e di promuovere la complementarietà e le sinergie tra i differenti territori. La Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili, adottata in contemporanea all Agenda Territoriale, individua, inoltre, principi e strategie per promuovere una politica integrata di sviluppo urbano individuando nelle città i motori di sviluppo per raggiungere i grandi obiettivi dell Unione. Il Libro Verde sulla Coesione Territoriale Europea (ottobre 2008) aggiunge che: la competitività e la prosperità dipendono in misura crescente dalla capacità delle persone e delle imprese di sfruttare nel modo migliore tutte le risorse territoriali. In un economia mondiale globalizzata e interdipendente, tuttavia, la competitività dipende anche dalla capacità di costruire legami con altri territori per assicurare che le risorse comuni siano utilizzate in modo coordinato e sostenibile. La cooperazione, insieme al flusso della tecnologia e delle idee nonché dei beni, dei servizi e dei capitali, sta diventando sempre più un aspetto vitale dello sviluppo territoriale e un fattore determinante della crescita sostenibile e a lungo termine di tutta l Unione. Riassumendo, il territorio, nella sua unità e nella sintesi che presenta delle diverse dimensioni del vivere sociale, viene visto come l ambito attraverso cui è possibile riconciliare i diversi obiettivi e politiche dell Unione L Emilia-Romagna, una regione d Europa La Regione Emilia-Romagna affronta oggi la sfida fondamentale della integrazione nello spazio europeo cogliendo pienamente il passaggio istituzionale chiave che guida la definizione delle strategie di sviluppo dell Unione Europea: la piena valorizzazione dei potenziali dei sistemi territoriali regionali che la compongono. Anche per il nuovo Piano Territoriale Regionale, l Emilia-Romagna trova in Europa i riferimenti fondamentali per la costruzione delle proprie strategie di 110

111 sviluppo, che rappresentano il territorio come capacità di promuovere coesione sociale, di generare conoscenza ed applicarla, di rafforzare le reti urbane controllando al contempo le dinamiche di dispersione insediativa (sprawl urbano), di migliorare l accessibilità dei territori, di tutelare e migliorare le funzioni ecosistemiche, di rafforzare la capacità di cooperazione. Dunque, la qualità dei sistemi regionali come motore indispensabile per la crescita della coesione territoriale e, insieme, della competitività. Per questo la partecipazione dell Emilia-Romagna alla costruzione dell edificio europeo, oltre a fattori di civiltà e di adesione sociale e politica, ha una motivazione strategica proiettata nel futuro, che può esprimersi in due direzioni. Innanzi tutto, l assunzione di standard europei nel perseguimento dei risultati economici, sociali, ambientali può avvenire non solo e non tanto attraverso l adeguamento a norme e regolamenti comunitari, quanto piuttosto valorizzando ed integrando le best practices europee nella costruzione di strategie urbane innovative, di innovazione nei sistemi produttivi, di governo funzionale dell ecosistema. In secondo luogo, la tessitura di relazioni dense fra i soggetti che operano entro lo spazio regionale e quelli che risiedono nei territori dell Unione richiede la massima attenzione alla relazione fra le filiere ed i clusters produttivi locali e le catene del valore europee, che costituiscono ambienti di importanza primaria per partecipare alla costruzione di reti lunghe proiettate nello spazio internazionale. Porsi in relazione con tale varietà significa facilitare processi di ibridazione economica, sociale e culturale che sono la maggiore garanzia per produrre innovazione in risposta ai processi di globalizzazione: significa, cioè, apprendere e selezionare nel modo più appropriato i percorsi di sviluppo futuri per la comunità regionale Le strategie territoriali dell Emilia-Romagna come sviluppo delle strategie europee Il programma ESPON, incaricato di approfondire l analisi spaziale comunitaria, ha elaborato tre concetti operativi, cioè sottoponibili a misurazioni quantitative, per definire oggetti spaziali comuni all intero territorio dell Unione: FUA (Funtional Urban Area), PUSH (Polycentric Urban Strategic Horizon), PIA (Potential Integration Areas). Le FUA sono aree locali all interno delle quali si addensano gli spostamenti quotidiani per motivi di studio e di lavoro. Per l Italia, le FUA coincidono con i Sistemi Locali del Lavoro, in uso da quasi due decenni da parte dell ISTAT. Tipicamente le FUA contengono un comune centrale e circoscrivono un area costituita da uno o più anelli di hinterland. Per esempio, la FUA di Bologna circoscrive un territorio la cui popolazione è più che doppia rispetto a quella del comune capoluogo. 111

112 Le PUSH sono aree (di norma costituite da più FUA) accessibili, in condizioni ideali di traffico, dal comune centrale in un tempo abbastanza limitato, dai 45 ai 50 minuti. Esse esprimono dunque i territori in cui potenzialmente si possono fondere le relazioni quotidiane di diverse FUA. Queste aree, come quelle delle FUA sono ampiamente variabili in dipendenza delle morfologie insediative: la loro dimensione frequentemente si colloca intorno ai di abitanti. Per esempio, la PUSH di Bologna comprende oltre al proprio territorio provinciale anche la gran parte dei territori provinciali adiacenti. Le PIA, invece, sono aggregati complessi di PUSH, che segnalano la sovrapposizione e la concatenazione fra diverse accessibilità locali. Esse disegnano dunque l intensità di conurbazione a vasta scala, spesso si situano attorno ai 10 milioni di abitanti. L analisi dei diversi livelli di agglomerazione delle popolazioni viene poi integrata da analisi di concentrazione delle funzioni di alto rango: università, centri direzionali di medie e grandi imprese, piattaforme di mobilità a largo raggio, ecc.. Si forma così una prima, molto sommaria, rappresentazione delle gerarchie urbane all interno dello spazio insediativo europeo. Le gerarchie funzionali individuate secondo gli standard europei ripartiscono le FUA in tre livelli principali: aree di interesse europeo, aree di interesse transnazionale/nazionale, aree di interesse regionale/locale. La Regione Emilia-Romagna utilizza e qualifica nel Piano Territoriale Regionale questa impostazione territoriale europea individuando tre livelli principali di azione territoriale descritti, come di seguito, in termini di integrazione. L integrazione alla scala urbana: costruire la città effettiva, cioè la città vissuta quotidianamente dalla popolazione locale a prescindere dai confini amministrativi, in genere molto più frammentati. L integrazione alla scala di area vasta: individuazione di sistemi complessi in cui emergono forti conflitti fra i sistemi insediativi interurbani e le reti ecosistemiche. L integrazione alla scala regionale e interregionale: costruzione della regione-sistema con una forte impronta progettuale che muove dalle necessità di guardare l Emilia-Romagna dal punto di vista europeo, cioè esterno al locale, stimolando strategie di attrazione di conoscenze e relazioni internazionali; di far uscire la progettualità locale e regionale dagli ambiti asfittici di una competizione locale per le risorse, spesso concentrata su singoli episodi (ad esempio: fiere, mobilità, poli di servizi tecnologici), che contrappone una località con un altra, invece di spingere a sinergie territoriali di ampio respiro; di definire un discrimine strategico fra le azioni di potenziamento della competitività regionale a scala internazionale e le strategie di integrazione interna alla regione. 112

113 Il Piano Territoriale dell Emilia-Romagna contribuisce allo sforzo di elaborazione europea proponendo concetti che siano contemporaneamente in grado di cogliere la complessità territoriale e di indirizzare le politiche di intervento settoriali verso un coordinamento che trova nel territorio l elemento unificante. Il concetto chiave che sostiene questa impostazione è il Capitale Territoriale, introdotto dall OCSE nel 2001 e ripreso a livello europeo in relazione alla coesione territoriale 6, che esprime i potenziali territoriali in tutta la loro diversità quantitativa e qualitativa e, quindi, indica la strada per definire politiche territorialmente appropriate. Secondo l OCSE, i fattori del capitale territoriale possono includere la localizzazione geografica, il clima, la dimensione, i fattori di produzione, le tradizioni, le risorse naturali, la qualità della vita o le economie di agglomerazione determinate dai sistemi urbani, ma può includere anche gli incubatori d impresa, i distretti industriali o altri network che possono ridurre i costi di transazione. altri fattori possono consistere in codici, negli usi e nelle regole informali che fanno sì che gli attori economici possano lavorare insieme in condizioni di incertezza, o nella solidarietà, nella mutua assistenza e nell integrazione di idee che spesso si sviluppano in cluster di piccole e medie imprese che operano nello stesso settore (capitale sociale). vi è infine un fattore intangibile chiamato ambiente che è il risultato della combinazione di istituzioni, pratiche, produttori, ricercatori e policy makers che rendono possibile una determinata creatività e capacità di innovazione. Il concetto di capitale territoriale sottolinea implicitamente il fatto che il territorio non è solo un supporto fisico, ma un insieme di risorse a carattere sia materiale che immateriale, sia naturale che antropico, di natura collettiva, pubblica e privata, che potenzialmente genera incrementi di benessere, della qualità della vita e della efficienza, della competitività e dell innovazione del sistema economico, ambientale e sociale e, per questo, va tutelato e regolato al fine di garantirne la rigenerazione. Il capitale territoriale è quindi visto come un insieme di risorse e come il potenziale di sviluppo di un territorio e acquisisce una dimensione non solo quantitativa ma qualitativa: il potenziale locale è fatto di competenze specifiche, di capacità e saperi diversificati, di creatività particolari, di offerte variegate di fattori di localizzazione, nonché di servizi connessi alle specificità paesaggistiche, geografiche e culturali. 6 All interno dello Scoping Document denominato Territorial state and perspectives of the European Union presentato dalla Commissione all incontro informale dei Ministri in Lussemburgo, nel maggio

114 Il Piano Territoriale dell Emilia-Romagna offre una interpretazione ed una applicazione operativa del capitale territoriale. Per definire il potenziale dei propri territori il PTR individua quattro dimensioni principali del capitale territoriale: capitale sociale, capitale cognitivo, capitale ecosistemico e paesaggistico, capitale insediativo e infrastrutturale. Interpretato in modo progettuale, oltre che analitico, il capitale territoriale dà operatività al nuovo paradigma della Green Economy assunto dal piano e fornisce una risposta al dibattito in ambito europeo sulla necessità di assumere nuovi parametri di riferimento per calcolare lo sviluppo che, andando oltre il concetto di crescita e di PIL, tengano conto anche degli aspetti sociali ed ambientali come dimensioni fondamentali del progresso 7. Il termine di capitale porta con sé l idea di una dotazione che un soggetto utilizza per perseguire i propri obiettivi. Tuttavia ciò che deve essere esaltato nell azione di pianificazione è l aspetto di dimensione collettiva del capitale stesso e, in questa direzione, ciò che più interessa è che le dotazioni pubbliche siano valorizzate e implementate e che anche le dotazioni private di capitale siano coinvolte nella produzione di beni pubblici. L attributo territoriale evoca inoltre l importanza che si deve attribuire al territorio come fattore per uno sviluppo che parta dal basso, dalle potenzialità locali, dalla diversità, e che tenga conto della multidimensionalità delle relazioni che si intrecciano nello spazio ove conta non solo la geografia, ma anche la storia, la cultura, le caratteristiche identitarie delle popolazioni, le competenze e le vocazioni presenti, il sistema di relazioni interne e di rapporti con l esterno. Prendere a riferimento il concetto di capitale territoriale offre il vantaggio di poter abbracciare elementi differenti ma comunque legati in un tutto coerente che costituisce la realtà (e le potenzialità) del territorio e la possibilità di poter evidenziare, e quindi governare, le differenti modalità attraverso cui ogni suo elemento si trasforma. In una visione dinamica, il capitale territoriale è soggetto a logoramento e quindi deve essere mantenuto, innovato e sviluppato e trasmesso alle generazioni future: a tale capacità va ricondotto il concetto di sostenibilità territoriale nella sua accezione più ampia. In altre parole, il capitale territoriale deve essere concepito oltre che come dotazione di un certo territorio, che è solo la base di partenza, come investimento per costruire il futuro. 7 Comunicazione della Commissione Europea Oltre il PIL (settembre 2009). 114

115 Il capitale territoriale può dunque essere considerato come un sistema di asset che sta alla base della crescita della qualità della vita e della efficienza/competitività del sistema economico regionale. Efficienza, qualità e identità territoriale rappresentano di per sé obiettivi e valori di qualunque società avanzata, e sono alla base del benessere collettivo. Ma essi sono a loro volta precondizioni per la competitività dei territori locali. Per assicurare la qualità, l efficienza e l identità territoriali è necessario riconoscere e promuovere tutte le quattro dimensioni del capitale garantendone la positiva coevoluzione nelle loro manifestazioni o fenomenologie territoriali. Ciò significa massimizzare le sinergie e le esternalità incrociate a carattere positivo e minimizzare le esternalità negative 8. Pur agendo in ambiti diversi, le strategie regionali devono quindi integrarsi e declinarsi come grandi progetti innovativi per lo sviluppo del capitale territoriale, facendo riferimento alle sue quattro dimensioni strategiche fortemente interrelate e trans-settoriali. In tal senso si può dire che il PTR è un piano di sviluppo del capitale territoriale regionale, orientato all integrazione della regione nello spazio europeo. 8 Un esempio fra i molti possibili: lo sviluppo economico nelle aree periferiche può essere vantaggioso per l ambiente se si assume una visione di lungo termine sull uso delle risorse naturali e se lo sviluppo fornisce le risorse finanziarie (pubbliche) che possono essere indirizzate al miglioramento delle infrastrutture ambientali; nello stesso tempo esso può garantire la permanenza delle popolazioni locali e rafforzare il loro senso di appartenenza e alcune competenze produttive tradizionali. 115

116

117 Capitolo 3 Partecipazione a programmi comunitari

118 3. La partecipazione ai programmi comunitari La partecipazione ai programmi avviene, generalmente, attraverso la risposta a bandi e inviti periodici predisposti dalla Commissione europea e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, serie C. I bandi si riferiscono a uno specifico programma d'azione adottato con decisione del Consiglio e definiscono l'ambito di intervento, le azioni finanziabili, i beneficiari, l'entità del contributo, le modalità e le procedure di accesso, la scadenza ed il formulario per la presentazione dei progetti. La partecipazione ai progetti europei avviene generalmente con tre modalità e con responsabilità diverse secondo il tipo di impegno scelto: è prevista la figura del capofila, del partecipante o dell'associato. Il capofila presenta formalmente il progetto e, in caso di approvazione, stipula il contratto con la Commissione assumendo, quindi, anche la responsabilità finanziaria del progetto. Collabora, insieme ai partecipanti, alla ideazione e realizzazione del progetto, riceve i pagamenti e si occupa di distribuire le risorse ricevute agli altri partners. Il partecipante collabora sia nella fase di preparazione che di realizzazione del progetto complessivo mettendo a disposizione anche proprie risorse finanziarie. L'associato solitamente si occupa della realizzazione di una parte del progetto e non ha l'obbligo di impegnare proprie risorse finanziarie Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico Dal 1984 l'unione europea attua una politica di ricerca e di sviluppo tecnologico basata su programmi quadro pluriennali e l'azione comunitaria è finalizzata a creare un vero e proprio Spazio Europeo della Ricerca (SER). L'azione dell'unione europea è anche finalizzata ad intensificare l'impegno finanziario a favore della ricerca per portare gli investimenti in tale settore al 3% del PIL entro il 2010 ed individuando nel potenziamento di questa politica uno degli elementi chiave della strategia di Lisbona. Il Settimo programma quadro (7 PQ) di Ricerca e Sviluppo Tecnologico 1, a differenza dei precedenti di durata quadriennale, copre un periodo di sette anni con uno stanziamento di bilancio di milioni di euro, pari una volta e mezzo a quanto stanziato annualmente per il Sesto PQ. Si articola in quattro programmi principali: 1 Decisione 1982/2006/CE del 18 dicembre 2006 del Parlamento europeo e del Consiglio dell Unione Europea. 118

119 Cooperazione Idee Persone Capacità per incentivare la cooperazione e rafforzare i legami tra l'industria e la ricerca in un quadro transnazionale per incentivare le ricerche di frontiera in Europa, cioè la scoperta di nuove conoscenze che cambino fondamentalmente la nostra visione del mondo e il nostro stile di vita per migliorare le prospettive di carriera dei ricercatori in Europa ed attirare un maggior numero di giovani ricercatori di qualità per fornire ai ricercatori degli strumenti efficaci per rafforzare la qualità e la competitività della ricerca europea milioni milioni milioni milioni Il 7 PQ finanzia, inoltre, le azioni dirette del Centro comune di ricerca (CCR) con milioni di euro e le azioni previste dal programma quadro EURATOM nei settori della ricerca sull'energia di fusione e la fissione nucleare e la radioprotezione (2.700 milioni di euro per il periodo ). Gli inviti a presentare proposte dettagliano accanto ad ogni tematica il tipo di strumento da utilizzare nell'implementazione del progetto (es. Collaborative Project CP, Network of Excellence NoE, Coordination and support action CSA, progetti integrati di larga scala, Ricerca per il beneficio di gruppi specifici - CSO). Per informazioni consultare il sito ufficiale del 7 PQ La partecipazione della Regione al 7 PQ La Regione Emilia-Romagna partecipa ai progetti Civitas Mimosa, Era-Envhealth, Ernest, EuKTS, MACC, Micore e Weather. CIVITAS MIMOSA Making Innovation in Mobility and Sustainable Actions ha come capofila il Comune di Bologna e vede la partecipazione del Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Locale della Direzione Generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità. Gli altri partners Città leader: Tallinn (EE); Utrecht (NL); Gdansk (PO); Funchal (PT). Partners: Agenzia per la Mobilità e il trasporto pubblico locale SRM, ATC Spa, Istituto di Studi per l Integrazione dei Sistemi ISIS (IT); IVP Universitat Berlin 119

120 (DE); Tallin Bus Company (EE); Interaction Ltd (IE); Kamer van Koophandel, Master Paln BV Velo Mondial (NL); Madeira Tecnopolo, Horarios do Funchal (PT). Obiettivo Le città di Bologna, Funchal, Danzica, Tallin e Utrecht hanno unito le proprie forze per dare vita ad un progetto innovativo comune. Con il contributo di un team di esperti questo progetto offre un opportunità unica per una sperimentazione di buone pratiche di trasporto sostenibile basate su un approccio scientifico. Insieme all intera comunità CIVITAS 2, le cinque città intendono mettere in pratica soluzioni innovative per la mobilità urbana allo scopo di verificare la loro efficacia e condividere con le altre città europee i risultati ottenuti anche attraverso i circa 70 interventi previsti. Attività 2009 La Regione Emilia-Romagna ha partecipato attivamente al progetto collaborando alla elaborazione di attività di disseminazione delle buone pratiche nel settore della mobilità sia pubblica che privata. In particolare la RER ha partecipato ai meeting di progetto svolti a Danzica e a Roma, divulgato il progetto MIMOSA nell ambito del convegno STIMER MI MUOVO svolto a luglio e partecipato in Settembre alle attività del Comune di Bologna nell ambito della settimana europea della mobilità. CIVITAS MIMOSA Making Innovation in Mobility and Sustainable Actions Contratto n del Durata: quarantotto mesi Data inizio: 15 ottobre 2008 Capofila: Comune di Bologna Costo complessivo euro Risorse comunitarie Risorse comunitarie RER euro Struttura regionale coinvolta: Risorse RER euro Servizio Mobilità Urbana e sito web Trasporto Locale 2 L iniziativa CIVITAS CIty-VITAlity-Sustainability è stata avviata all inizio del 2002 nell ambito del Quinto programma quadro per la ricerca. CIVITAS I ( ) coinvolge 19 città in 4 progetti pilota e CIVITAS II ( ) 17 città in altrettanti progetti pilota, per un totale di 36 città in tutta Europa che saranno sovvenzionate dalla UE 120

121 ERA-ENVHEALTH Coordinamento del programma nazionale di ricerca sulla salute e sull'ambiente Ambiente e salute ERA-NET 3 ha come capofila AFSSET Agence Française de Sécurité Sanitaire de l Environnement et du Travail (FR) e vede la partecipazione, come partner associato, del Centro Tematico Regionale "Ambiente Salute di Arpa Emilia-Romagna. Gli altri partners Belgian federal Science Policy Office, Federal Public Service Health, Food Chain Safety and Environment (BE); Federal Environment Agency (DE); Agence de l'environnement et de la Maîtrise de l'energie, Ministère de l'ecologie, de l'energie, du Développement durable et de l'aménagement du territoire (FR); Environmental Protection Agency (IE); Ministry of Health (ISR); CNR, APAT (IT); Ministerie van Volkshuisvesting, Ruimtelijke Ordening en Milieubeheer, The National Institute for Public Health and the Environment (NL); Swedish Environmental Protection Agency (SE); Public Health Authority of the Slovak Republic (SK); Environment Agency England and Wales, Natural Environment Research Council (UK). Obiettivi Potenziare la ricerca per sviluppare metodi e strumenti che migliorino la compatibilità dei dati. Pochi sono i dati disponibili sull'esposizione e limitata l informazione sulla relazione tra i fattori ambientali e la causa delle malattie dei paesi industrializzati, tra esposizione e salute. Obiettivi specifici sono: Creare un network di programme-managers per condividere informazioni attività di ricerca ed expertise nell area dell environment and human health sciences, Definire opportunità di cooperazione nazionali e regionali e identificare priorità per ricerche multinazionali, Sviluppare attività coerenti a livello UE, Implementare attività multinazionali congiunte su temi E&H, Favorire supporto per la implementazione del Environment and Health Action Plan , in particolare le strategie sui cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico e la salute dei bambini. 3 ERA-NET (Reti dell European Research Area) è uno strumento sviluppato durante il 6 programma quadro di ricerca e si rivolge alle istituzioni di promozione nazionali e regionali allo scopo di promuovere lo scambio di esperienze fra programmi di ricerca nazionali o regionali pianificati strategicamente in specifici campi tematici. Nell ambito di una rete ERA-NET possono essere pubblicati bandi di concorso comunitari aperti a tutti i ricercatori dei Paesi partecipanti. 121

122 Attività 2009 Arpa ha partecipato alla definizione del data base progetti UE su ambiente e salute del progetto. ERA-ENVHEALTH Ambiente e Salute Contratto n del 2008 Durata: quarantotto mesi Data inizio: 16 aprile 2008 Capofila: AFSSET (FR) Costo euro Risorse comunitarie Risorse comunitarie RER euro Struttura regionale coinvolta: sito web Arpa Emilia Romagna Centro Tematico Regionale "Ambiente Salute ERNEST European Research NEtwork on Sustainable Tourism è un progetto approvato nell ambito ERA-NET, Coordinamento di attività nazionali e regionali, ha come capofila la Regione Toscana e vede la partecipazione del Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche della Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo. Gli altri partners Danish Forest and Nature Agency, Nord Zealand (DK); Basquetour - Basque Government, Govern de les Iles Balears, Generalitat de Catalunya (ES); Cité de la Culture et du Tourisme Durable, Conseil Régional d Aquitaine (FR), Prefecture of Ilia (GR), Regional Development Agency of North Hungary (HU), Regione Veneto (IT), South-East Regional Development Agency (RO); Agency for the Support of Regional Development Košice (SK); South West Tourism, Visit Wales (UK). Obiettivo Favorire, nell ambito dei programmi regionali di attività di ogni partner, la definizione di azioni di sviluppo del turismo sostenibile nonché di opportunità di finanziamento nell ambito di programmi di ricerca. Le attività di progetto prevedono scambi d informazioni, la definizione, preparazione, implementazione di attività congiunte, la realizzazione/partecipazione a/di bandi transnazionali/regionali, un attività di diffusione e comunicazione per diffondere il più possibile il progetto e la consapevolezza dei cittadini e degli enti locali nei confronti delle tematiche connesse al turismo sostenibile. 122

123 Attività 2009 L attività ha riguardato la predisposizione degli atti e delle procedure per l acquisizione di servizi, l organizzazione e realizzazione di azioni di comunicazione ed eventi, la predisposizione di materiali di divulgazione e comunicazione del progetto. Rilevante è stata l'attività di raccolta dati ed analisi delle informazioni ed esperienze realizzate all'interno dell'ente in materia di sostenibilità. A tal fine si è avviato un dialogo con i servizi regionali che hanno svolto o hanno in essere progetti sulla sostenibilità. E' stato inoltre ideato il piano di coinvolgimento degli stakeholders e dei soggetti che partecipano alle diverse azioni. Sono stati avviati i primi incontri con la Provincia di Rimini, i rappresentanti degli operatori del settore del turismo, degli Enti Locali, delle Associazioni di categoria, degli istituti di ricerca e l Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Polo Scientifico Didattico di Rimini per discutere le attività del progetto e concordare le azioni da sviluppare nell area di intervento Infine un rappresentante di progetto ha illustrato le esperienze della RER ai meeting organizzati a Bath Inghilterra (marzo 2009) e a Greoux les Bains Francia (settembre 2009) nonché al convegno «Les autorités publiques face aux mutations du tourisme et à la durabilité» organizzato a Greoux les Bains il 26 e 27 novembre 2009 in collegamento videoconferenza dagli uffici regionali. ERNEST European Research NEtwork on Sustainable Tourism Contratto n del febbraio 2008 Durata: quarantotto mesi Data inizio: 1 settembre 2008 Capofila: Regione Toscana Costo complessivo euro Risorse comunitarie Risorse comunitarie RER euro Struttura regionale coinvolta: sito web Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche European Knowledge Transfer Society EuKTS, approvato sulla priorità "Supportare lo sviluppo coerente delle politiche per la ricerca, ha come capofila il Servizio Politiche di Sviluppo Economico della Direzione Generale Attività Produttive Commercio e Turismo. 123

124 Gli altri partners Aster (IT); Austria Wirtschaftsservice GmbH e Management Center Innsbruck Internationale Fachhochschul GmbH (AT); Instituut voor de Aanmoediging van Innovatie Door Wetenschap en Technologie in Vlaanderen e Public Research Organisations Transfer Offices Network - Europe (BE); Univerzita Karlova V Praze (CZ); European Patent Organisation (DE); Licensing Executive Society France e Institut Européen Entreprise et Propriété Intellectuelle (FR); Latvijas Investiciju un Attistibas Agentura (LV); Ministerie van Economische Zaken e Erasmus Universiteit Rotterdam (NL); Highbury Ltd e The Institute of Knowledge Transfer (UK). Obiettivo Definizione di un modello di organismo transazionale a supporto delle politiche europee di R&S attraverso il coordinamento delle associazioni/network professionali nel settore del trasferimento tecnologico. In particolare, tale organismo ha l'obiettivo di definire gli standard europei per la formazione e il riconoscimento dei professionisti del settore e per la raccolta e gestione dei dati relativi ai risultati delle attività di R&S europee. EuKTS si sviluppa dai risultati conseguiti con il progetto europeo CERT-TTT-M (Certified Transnational Technology Transfer Manager). Le principali attività previste sono: studio di fattibilità per la creazione della European Knowledge Transfer Society con funzioni di indirizzo e definizione degli standard europei nel settore del trasferimento della conoscenza e delle tecnologie; realizzazione di procedure consultive con decisori politici (policy makers) e con formatori (training providers) in tutta Europa; realizzazione di attività di diffusione e comunicazione sui contenuti del progetto. Attività 2009 Avvio delle attività di coordinamento, ovvero attività di gestione amministrativa e contrattuale finalizzate alla stipulazione del contratto (Grant Agreement) tra tutti i partner di progetto e la Commissione Europea. Attività finalizzate all organizzazione del Kick-off Meeting tenutosi il 25 e 26 gennaio 2010 a Bologna. 124

125 EuKTS European Knowledge Transfer Society Contratto n del 16 dicembre 2009 Durata: ventiquattro mesi Data inizio: 1 gennaio 2010 Capofila: RER Costo complessivo euro Risorse comunitarie Risorse comunitarie RER: euro Struttura regionale coinvolta: sito web: Servizio Politiche di Sviluppo Economico MACC Monitoring Atmospheric Composition and Climate, approvato nell ambito del programma KOPERNIKUS, ha come capofila European Centre for Medium-Range Weather Forecasts - U.K. e vede la partecipazione del Servizio IdroMeteoClima di Arpa-ER. Gli altri partners European Commission - Joint Research Centre EC; Umweltbundesamt GmbH (AT); Institut d Aéronomie spatiale de Belgique BIRA-IASB (BE); Czech Hydrometeorological Institute (CZ); Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt e.v., Max-Planck-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften e. V.,Deutscher Wetterdienst, University of Bremen, Rheinisches Insti. für Umweltforschung an der Universität zu Köln, Forschungszentrum Jülich GmbH (DE); Danish Meteorological Institute (DK); Agencia Estatal de Meteorología (ES); Ilmatieteen Laitos - Finnish Meteorological Institute (FI); Centre National de la Recherche Scientifique CNRS, Commissariat à l Energie Atomique, Université Pierre et Marie Curie de Paris, Météo-France - Centre National de Recherches Météorologiques, Institut National de l Environnement Industriel et des Risques, Association pour la recherche et le développement des méthodes et, processus industriels, Centre Européen de Recherche et Formation avancée en Calcul Scientifique, Centre National d Etudes Spatiales (FR); National and Kapodistrian University of Athens (GR); National University of Ireland, Galway (IE); Carlo Gavazzi Space S.p.A., Flyby s.r.l., CNR (IT); Royal Netherlands Meteorological Institute, Netherlands Institute for Space Research, Vrije Universiteit, independent entity of Vereniging voor Christelijk hoger onderwijs, wetenschappelijk onderzoek en patientenzorg, Nederlandse Organisatie voor toegepastnatuurwetenschappelijk, onderzoek (NL); Meteorologisk Institutt, Norsk Institutt for Luftforskning (NO); Institute of Environmental Protection (PL); National Meteorological Administration, National Environmental Protection Agency (RO); Swedish Meteorological and Hydrological Institute (SE); Environmental Agency of 125

126 the Republic of Slovenia (SI); Met Office, Imperial College of Science, Technology and Medicine, University of the West of Scotland, Cambridge Environmental Research Consultants Ltd, University of Leeds, King s College London (UK). Obiettivo Consolidamento e sviluppo dei sevizi operativi (Core services), già avviati con GEMS, relativi alla qualità dell aria, alle forzanti dei cambiamenti climatici, all ozono stratosferico e alla radiazione solare. Arpa-SIMC è coinvolto nelle attività del sottoprogetto O-INTERFACE (interface to ensure best use of MACC products) per la modellazione e previsione della qualità dell aria nell area del Mediterraneo. Attività 2009 È stata avviata la attività di test e dimostrazione di un modello ad altissima risoluzione per la previsione e la valutazione della qualità dell aria nella pianura padana e nell alto Adriatico. I test sono finalizzati a verificare la fattibilità di un servizio operativo basato sull utilizzo di modelli a scala continentale, come dati di condizioni al contorno per eseguire corse ad alta risoluzione della catena modellistica NINFA MACC Monitoring Atmospheric Composition and Climate Contratto n del 2009 Data inizio 1 giugno 2009 Durata: trentasei mesi Capofila: European Centre for Costo complessivo euro Medium-RangeWeather Risorse comunitarie euro Forecasts - U.K. Risorse comunitarie ARPA euro struttura regionale coinvolta: Arpa Emilia Romagna Servizio IdroMeteorologico MICORE Morphological Impacts and COastal Risks induced by Extreme storm events, approvato nell ambito del programma Cooperazione sulla tematica Ambiente-Rischi naturali, ha come capofila l Università di Ferrara Consorzio Ferrara Ricerche e vede la partecipazione della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa e il Servizio IdroMeteoClima di Arpa-ER. 126

127 E un progetto di ricerca finalizzato allo studio dell impatto delle mareggiate sulle coste, integrando meteorologia, geomorfologia, ingegneria costiera, impatto socioeconomico. L area di studio è l intero litorale emiliano-romagnolo, con un monitoraggio specifico nella zona compresa tra Savio e Lido di Dante. Gli altri partners University of Algarve, University of Lisbon - Fundação da Faculdade de Ciências da Universidade de Lisboa (PT); University of Cadiz (ES); BRGM-French Geological Survey - Regional Geological Survey of Languedoc-Roussillon Montpellier (FR); International Marine Dredging Consultants (BE); University of Szczecin (PL); Institute of Oceanology, Bulgarian Academy of Sciences (BG); WL Delft Hydraulics, Technical University of Delft (NL); University of Plymouth, Proudman Oceanographic Laboratory (UK). Obiettivo Sviluppare uno strumento on-line per la previsione dell impatto morfologico degli eventi meteomarini a supporto delle strategie di mitigazione della Protezione Civile. Attività 2009 Il progetto è articolato in sei work packages: WP1 mareggiate storiche, WP2 raccolta dei dati, WP3 monitoraggio, WP4 modellazione, WP5 sistema di allerta e WP6 diffusione dei risultati. Sono stati raccolti ed elaborati dati storici relativi alle mareggiate e si è proceduto alla analisi degli eventi estremi ai fini della definizione del rischio costiero per l Emilia-Romagna. È stato implementato il database (UCIT-DB) di supporto all analisi modellistica sviluppata nell ambito del WP4, per lo svolgimento delle attività è stata stipulata una convenzione con l Università di Ancona. A marzo è stato effettuato il rilievo con tecnica Lidar nell area studio per rilevare le variazioni della spiaggia in seguito alle mareggiate invernale, gli impatti delle singole mareggiate sono stati monitorati con sistema DGPS. È stato attivato il sito, concluso il primo WP sull analisi storica delle mareggiate con la redazione del rapporto finale, scaricabile dal sito. Nell ambito del WP6, sono state svolte attività di disseminazione dei risultati mediante comunicazione a seminari e congressi internazionali sui rischi costieri, tra cui, in ottobre, ricordiamo la partecipazione al Disaster Risk Reduction International workshop svoltosi a Bruxelles e al Terzo GEO European Projects Workshop a Istanbul. 127

128 MICORE Morphological Impacts and COastal Risksinduced by Extreme storm events Durata: trentasei mesi Capofila: Università di Ferrara Consorzio Ferrara Ricerche (IT) struttura regionale coinvolta: RER Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli e Arpa- SIMC Contratto n del 7 Marzo 2008 Data inizio 1 giugno 2008 Costo complessivo euro Risorse comunitarie: Risorse comunitarie RER Risorse comunitarie ARPA euro sito web: WEATHER Weather Extremes: Assessment of impacts on Transport Systems and Hazards for European Regions, ha come capofila Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research (DE) e vede la partecipazione del Servizio IdroMeteoClima di Arpa-ER. Gli altri partners Herry Consult GhmH (AT); Center for Disaster Management, Institute for Industrial Production at Universität Karlsruhe (DE); Société de Mathématiques Appliquées et de Sciences Humaines - International research Center on Environment and Development (FR); Centre for Research and Technology Hellas, Helenic Institute for Transportation (GR); ISIS - Istituto di Studi per l'integrazione dei Sistemi (IT); NEA Transport research and training (NL). Obiettivo Obiettivi strategici del progetto sono: a) lo sviluppo di un nuovo sistema di previsione climatica basato sull'insieme dei principali e più aggiornati modelli globali e regionali di simulazione del sistema Terra, convalidati contro dati di qualità controllata e ad alta risoluzione interpolati su griglia europea, per produrre per la prima volta una valutazione probabilistica obiettiva di incertezza del clima futuro alle scale cronologiche stagionale, decennale e anche più lunghe; b) quantificare e ridurre l'incertezza nella rappresentazione dei cicli retroattivi fisici, chimici, biologici e socio-economici nel sistema Terra; c) massimizzare lo sfruttamento dei risultati collegando le uscite modellistiche ad una gamma di applicazioni, quali l agricoltura, la salute, la sicurezza alimentare, l energia, le risorse idriche, le assicurazioni e la gestione dei rischi. 128

129 Attività 2009 Il progetto è stato approvato nel novembre 2009 e l attività di Arpa-SIMC è stata avviata successivamente. WEATHER - Weather Extremes: Assessment of impacts on Transport Systems and Hazards for European Regions Contratto n del 6 novembre 2009 Data inizio 1 novembre 2009 Costo complessivo euro Risorse comunitarie: Risorse comunitarie Arpa euro Durata: trenta mesi Capofila: Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research (DE) struttura regionale coinvolta: Arpa Emilia-Romagna Servizio IdroMeteoClima La partecipazione della Regione al 6 PQ La Regione Emilia- Romagna partecipa inoltre a diverse azioni finanziate dal Sesto PQ: CERT-TTT-M, CRIMPREV, ENSEMBLE, FREIGHTWISE, GEMS, HIWATE e INTARESE. Il Servizio IdroMeteoClima di Arpa Emilia Romagna partecipa ai progetti: ENSEMBLES ha come capofila Meteorological Office, Hadley Centre for Climate Prediction and Research UK. Gli altri partners Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (IT); International Institute for Applied Systems Analysis (AT); Cesky Hydrometeorological Institute (CZ); MPG Max Planck Institute fuer Metereologie, Universitat Hamburg (DE); Danish Meteorological Institute (DK); Meteo France Centre National de Recherches Meteorologiques, Centre National de la Recherche Scientifique, Societè Civile CERFAS (FR); National Observatory of Athens, Aristotle University of Thessaloniki (GR); Royal Nederlands Meteorological Institute (NL); European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, University of Bristol, University of East Anglia, CGAM University of Reading, (UK); Swedish Meteorological and Hydrologica (SE); University of Fribourg (CH); Bureau of Meteorology Research Centre (Australia). 129

130 Obiettivo Sviluppare un sistema europeo per l'utilizzo della previsione probabilistica del clima e sfruttare i risultati previsionali collegandoli a una gamma di applicazioni dall agricoltura all energia, dalla salute alle risorse idriche. In particolare, obiettivi strategici del progetto sono infatti: a) lo sviluppo di un nuovo sistema di previsione climatica basato sull'insieme dei principali e più aggiornati modelli globali e regionali di simulazione del sistema Terra, convalidati contro dati di qualità controllata e ad alta risoluzione interpolati su griglia europea, per produrre per la prima volta una valutazione probabilistica obiettiva di incertezza del clima futuro alle scale cronologiche stagionale, decennale e anche più lunghe; b) quantificare e ridurre l'incertezza nella rappresentazione dei cicli retroattivi fisici, chimici, biologici e socio-economici nel sistema Terra; c) massimizzare lo sfruttamento dei risultati collegando le uscite modellistiche ad una gamma di applicazioni, quali l agricoltura, la salute, la sicurezza alimentare, l energia, le risorse idriche, le assicurazioni e la gestione dei rischi. Attività 2009 Per la parte meteo clima sono stati finalizzati gli scenari di temperatura minima, massima e precipitazioni sul Nord Italia (circa 80 stazioni). Sono stati usati metodi di downscaling statistico sviluppati da ARPA- SIMC e gli output dei sei modelli globali oceano-atmosfera (AOGCM) messi a disposizione all interno del progetto. Per ogni AOGCM è stata fatta una interpolazione dei campi in quota, cosiddetti predittori, (geopotenziale a 500hPa, temperatura a 850hPa, pressione a livello del mare) in modo tale che tutti modelli abbiano la stessa risoluzione. Inoltre è stata fatta una verifica di questi campi per il periodo di control-run ( ) per verificare la bontà dei predittori derivati da ogni AOGCM. I predittori sono stati poi usati nella schema di downscaling per costruire gli scenari di cambiamento climatico di temperatura e precipitazione a livello stagionale, per i due periodi e rispetto al clima I risultati ottenuti sono stati presentati all interno della pubblicazione: "Climate change and its impacts at seasonal, decadal and centennial timescales -Summary of research and results from the ENSEMBLES project". Per la parte agrometeorologica, è stato dimostrato che l'applicazione in agricoltura delle previsioni stagionali del multi-modello, regionalizzate e convertite correttamente in serie sintetiche giornaliere di dati, è fattibile e di utilità pratica nella previsione delle produzioni agricole di frumento e del kiwi, considerando le richieste irrigue, fino a tre mesi in anticipo. Inoltre è stata completata, testata e pubblicata la versione numerica 3D del modello di bilancio idrico del terreno usato per simulare la condizione e la dinamica dell'acqua del terreno in terreno complesso agricolo. Tutta la documentazione 130

131 finale di progetto è presente nel volume conclusivo di progetto recuperabile e stampabile dal sito web. ENSEMBLES Ensemble based predictions of climate changes and their impacts Contratto n. GOCE-CT Durata: sessanta mesi del 20 ottobre 2004 Data inizio: 1 settembre 2004 Capofila: U.K. Meteorological Office Costo complessivo: Risorse comunitarie Struttura regionale coinvolta: Risorse comunitarie Arpa Arpa Emilia Romagna sito web: //ensembles-eu.metoffice.com Servizio Idro-Meteo-Clima GEMS Monitoraggio atmosferico Globale e Regionale utilizzando dati da satellite ed in situ, ha come capofila European Centre for Medium-Range Weather Forecasts UK. Gli altri partners Consiglio Nazionale delle Ricerche, General Directorate Joint Research Centre (IT); Institut d'aeronomie Spatiale de Belgique, Koninklijk Meteorologisch Instituut - Institut Royal Meteorologique (BE); Czech Hydrometeorological Institute (CZ); Rhenish Institute for Environmental Research at the University of Cologne, Max Planck Gesellschaft zur Forderung der Wissenschaften, Deutscher Wetterdienst, University of Bremen (DE); Danish Meteorological Institute (DK); Centre National de la Recherche Scientifique, Universite Pierre et Marie Curie, Commissariat à l'energie atomique, European Commission, Institut National de l'environnement Industriel et Risques, Meteo-France, Centre national de recherche meteorologiques (FR); Finnish Metorological Institute (FI); National and Kapodistrian University of Athens (GR); National University of Ireland, Galway, Environmental Protection Agency Ireland (IE); Royal Netherlands Meteorological Institute, Meteorologisk Institutt (NL); Polish Institute of Environmental Protection (PL);, Met Office, Imperial College of Science, Technology and Medicine (UK). Obiettivo È un progetto integrato (IP) articolato in cinque sottoprogetti: Gas reattivi a scala globale (GRG), Gas ad effetto serra (GHG), Aerosol atmosferico a scala globale (AER), Qualità dell aria regionale (RAQ); produzione delle previsioni/sistema di assimilazione (PRO). 131

132 ARPA è coinvolta nel sottoprogetto RAQ i cui obiettivi sono: valutare i benefici dell implementazione di informazioni da satellite nella prognosi della qualità dell aria regionale; fornire e valutare in tempo quasi reale previsioni di gas e aerosol a scala continentale e regionale; fornire e valutare in tempo quasi reale la valutazione e la climatologia di gas e aerosol a scala continentale e regionale, a scopo di formulazione di politiche; migliorare i modelli di qualità dell aria a scala regionale, sviluppare il post trattamento statistico dei dati e esplorare l approccio ad Ensembles di molti modelli; avviare e supportare la collaborazione di routine tra diversi centri nazionali per l accesso ai dati e la valutazione dei risultati; migliorare e comprendere gli impatti sulla salute della qualità dell aria ed introdurre le informazioni di previsione nelle valutazioni sanitarie. Attività 2009 il progetto è stato prorogato fino al 31 maggio 2009 e, nel corso del 2009, Arpa- Simc ha proseguito l attività di raccolta, conversione in formato BURF e invio in tempo quasi reale, dei dati di qualità dell aria raccolti da circa 300 stazioni italiane. I dati sono utilizzati dal consorzio GEMS per la verifica dei Modelli Regionali di qualità dell aria GEMS Global and Regional Earth-System Monitoring using Satellite and In-Situ Data Contratto n. SIP4-CT Durata: quarantotto mesi del 13 maggio 2005 Data inizio 1 marzo 2005 Risorse comunitarie: euro Capofila: European Centre Risorse comunitarie ARPA euro for Medium-Range Weather sito web Forecasts (UK) Struttura regionale coinvolta Arpa Emilia Romagna Servizio IdroMeteoClima Il Centro Tematico Regionale "Ambiente - Salute di Arpa Emilia Romagna partecipa ai progetti HIWATE e INTARESE: HIWATE Health Impact of long-term exposure to disinfection by-products in drinking WATEr Impatto sulla salute da lunga esposizione alla disinfezione dell'acqua potabile tramite prodotti ha come capofila l Imperial College London 132

133 (UK) e prevede lo svolgimento di diverse aree di ricerca, ovvero il monitoraggio ambientale di sottoprodotti della disinfezione in relazione ai diversi trattamenti effettuati, la valutazione dei potenziali effetti di tipo cancerogeno e riproduttiva mediante diversi studi epidemiologici, la identificazione delle più idonee strategiche politiche ambientali. Gli altri partners Fundació IMIM, Centre for Genomic Regulation, CREAL (ES); INSERM (FR); KTL (FI); Università di Aegean, Università di Creta (GR); Università di Modena e Reggio Emilia, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Hylobates Consulting srl (IT); Università di Vytautas Magnus (LT), Swedish Institute for Infectious Disease Control, SCARAB (SE); IC Consultants Ltd (UK). Obiettivo Valutazione dei potenziali effetti sulla salute umana, cancerogeni e riproduttivi in relazione all esposizione a sottoprodotti della disinfezione nelle acque potabili. Il progetto prevede Monitoraggio ambientale dei sottoprodotti della disinfezione, Sviluppo dei modelli predettivi dei sottoprodotti della disinfezione, Review sistematico dell argomento acqua potabile e salute, Valutazione rischio beneficio, Identificazione delle più idonee strategiche politiche ambientali. Attività 2009 Sono stati attivati il Database finale dei dati analitici del monitoraggio delle acque potabili e il Database finale delle informazioni strutturali attuali e pregresse delle reti idriche regionali relativo al periodo , l effettuazione di record linkage dei dati raccolti a fini epidemiologici e la stesura del protocollo di analisi. HIWATE Impatto sulla salute da lunga esposizione alla disinfezione dell'acqua potabile tramite prodotti Contratto n del 27 ottobre 2006 Data di inizio: 1 ottobre 2006 Capofila: Imperial College London (UK) Risorse comunitarie: euro sito web: Durata: quarantadue mesi più proroga struttura regionale coinvolta: Arpa Emilia Romagna Centro Tematico Regionale "Ambiente - Salute 133

134 INTARESE INTegrated Assessment of health Risks of Environmental Stressors in Europe Valutazione integrata dei rischi per la salute dovuta a stress ambientali in Europa, ha come capofila l Imperial College London (UK). Gli altri partners Al progetto partecipano 33 partners di 14 Paesi diversi: 10 università, 17 istituti o centri nazionali di ricerca, 4 agenzie nazionali, una organizzazione intergovernativa e una rappresentativa dell industria: London School of Hygiene and Tropical Medicine, Health Protection Agency - IC Consultants Ltd, (UK), Rijksinstituut Voor Volksgezondheid en Milieu - Nederlandse Organisatie Voor Toegepast Natuurwetenschappelijk Onderzoek - International Centre for Integrative Studies Maastricht University- Netherlands Environmental Assessment Agency - Universiteit Utrecht (NL), Agence Française de Sécurité Sanitaire de l' Environnement et du Travail, Kansanterveyslaitos (FI), Norsk Institutt for Luftforskning (NO), National and Kapodistrian University of Athens - Centre for Research And Technology Hellas (GR), Forschungszentrum Fuer Umwelt Und Gesundheit Gmbh - University of Stuttgart (DE), Karolinska Institutet (SE), Consejo Superior de Investigaciones Cientificas - Fundació IMIM - Parc Científic de Barcelona (ES), World Health Organisation Regional Office for Europe, Université Catholique Louvain - Vlaamse Instelling voor Technologisch Onderzoek NV (BE), Institute of Experimental Medicine AS - Czech National Institute of Public Health (CZ), Institute Vin a (SR), Slovak Medical University - Institute of Preventive and Clinical Medicine (SK), Institut de Veille Sanitaire - Institut National de L'Environnement Industriel et des Risques - Centre Scientifique et Technique du Batiment (FR), ASL Roma E - Protezione Civile nazionale (IT), European Chemical Industry Council. Obiettivo Supportare l'attuazione del Piano di Azione europeo per l'ambiente e la salute, fornendo i metodi e gli strumenti che sono essenziali per consentire la valutazione integrata dei rischi ambientali e sanitari. All interno del Progetto si svilupperà un quadro metodologico e una serie di strumenti e indicatori per la valutazione integrata, da poter applicare a diversi fattori di stress ambientale, vie di esposizione, e politiche. Attività 2009 Partecipazione al gruppo di lavoro "Waste", contributo alla raccolta informazioni sulla situazione italiana della gestione rifiuti, in particolare regione Emilia Romagna, realizzazione di analisi e prodotti metodologici per la valutazione di impatto sulla salute della gestione dei rifiuti, redazione del Report di lavoro WP 3.6 Waste Assessment report- 1st pass Assessment. 134

135 INTARESE Valutazione integrata dei rischi per la salute dovuta a stress ambientali in Europa Contratto n del 2005 Data di inizio: novembre 2005 Capofila: Imperial College London (UK) Costo complessivo: euro sito web: Durata: sessanta mesi Struttura regionale coinvolta: Arpa Emilia Romagna Centro Tematico Regionale "Ambiente - Salute CERT-TTT-M Certified Trans-National Technology Transfer Manager ha come capofila Wirtschafttsservice GmbH - AWS (AT) e vede il coinvolgimento del Servizio Politiche di Sviluppo Economico della Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo ed è incentrato sulla figura Technology Transfer Manager. Gli altri partners Aster (IT); Mci-Management Center Innsbruck Gmbh MCI (AT); Instituut Voor De Aanmoediging Van Innovatie Door Wetenschap En Technologie In Vlaanderen IWT (BE); Ministere de l'education nationale, de l'enseignement Superieur et de la Recherche MESR, Institute Europeen Enterprise et Propriete Intellectuelle IEEPI (FR); Latvian Investment and Development Agency LIDA (LV); Ministerie Van Economische Zaken EZ, Erasmus Universiteit Rotterdam RSM (NL); Svenska Verket Foer Innovationssystem VINNOVA (SE). Obiettivo Gettare le basi per la costruzione di un quadro comune avente ad oggetto il reciproco riconoscimento della professione di Manager in Technology Transfer (TT). Si è partiti con un sondaggio iniziale volto a descrivere lo stato dell arte nei diversi Paesi in materia di programmi di formazione in TT. Il sondaggio è stato arricchito del parere di esperti e attori chiave europei riguardo a quelle che dovrebbero essere le competenze di un manager del trasferimento tecnologico. Si è poi proceduto alla identificazione delle migliori buone pratiche a livello europeo ed all'individuazione del gap fra ciò che esiste e ciò che è necessario, in termini di competenze, al futuro Manager TT: questo ha consentito di fissare gli elementi di base su cui sviluppare programmi di formazione e orientamento in TT, tenendo conto di indicatori di qualità (benchmarks). 135

136 Attività 2009 Fase di chiusura progetto: attività di rendicontazione finale. Manager CERT-TTT-M Certified Trans-National Technology Transfer Contratto n del 28 dicembre 2006 Data di inizio: 1 febbraio 2007 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: Risorse comunitarie RER: euro sito web: Durata: ventiquattro mesi Capofila: Wirtschafttsservice GmbH AWS (AT) Struttura regionale coinvolta: Servizio Politiche di Sviluppo Economico FREIGHTWISE Management Framework for Intelligent Intermodal Transport, un framework gestionale per un trasporto intermodale intelligente, ha come capofila British Maritime Technology Ltd e vede la partecipazione della Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ITL. Gli altri partners Alliance of Maritime Regional Interests in Europe, Centre Interuniversitaire D'Etude de la Mobilité - Universite Libre de Bruxelles, Continental Surveys NV, Emsys NV, Procter & Gamble Eurocor, Sequoyah, Shipping and Signalling Services (BE); Centrum dopravního výzkumu, Cesko-Saské Prístavy (CZ); Autotransport Logistics, Buss Logistics Systems, Deutsche Binnenreederei, Sächsische Binnenhäfen Oberelbe, TuTech Innovation GmbH, Technik Zentrum Lübeck Förder und Grundstücksgesellschaft mbh (DE); IB Foor OÜ, Stratum OÜ (EE); ArcelorMittal España, Fundación Centro Tecnológico de la Información y la Comunicación, Port Authority of Gijon (ES); Destia Traffic Ltd, Eficode Oy, Mobisoft, Traficon (FI); Novacom Services (FR); Anco S.A. Agencies, Commerce & Industry, Centre for Research and Technology Hellas, Hellenic Railways Organisation, Greek and International Freight Transport Company S.A., The South East European Transport Research Forum, Thessaloniki Port Authority, Trans- European Consultants for Transport, Development and Information Technology (GR); Jan de Rijk BV, Mobycon - Concordis Groep, Port infolink BV, Syntens, Innovatienetwerk voor ondernemers, Van Dieren Maritime (NL); The Norwegian Coastal Administration, LogIT Systems, Marintek - Norwegian Marine Technology Research Institute, Norske Skogindustrier ASA (NO); ILIM - Institute of Logistics and Warehousing (PL); Blekinge Institute of Technology, Swedish 136

137 National Rail Administration, Port of Gothenburg AB, Transforest AB (SE); Network Models R&D Ltd, Reconnaissance International Ltd, MDS Transmodal Ltd, University of Newcastle upon Tyne (newrail) (UK); DITS Department of Idraulica, Trasporti, Strade, University of Rome La Sapienza (IT). Obiettivo Contribuire al trasferimento modale di flussi di merci dalla strada al trasporto intermodale, marittimo e fluviale e ferroviario. Tale obiettivo deve essere raggiunto migliorando la gestione dell offerta, ampliando e semplificando l accesso all informazione e potenziando gli scambi di dati tra gli attori pubblici e privati, piccoli e grandi, che operano in diversi settori economici. Ha come tema generale l intermodalità ed in specifico l armonizzazione del framework ICT necessario al buon funzionamento delle catene intermodali, sia sotto il profilo manageriale che sotto quello tecnico. Il progetto mira ad integrare tre settori: 1. La gestione del trasporto: spedizionieri, operatori e agenti. 2. La gestione del traffico e delle infrastrutture: rotaia, strada, mare e vie navigabili. 3. L amministrazione: dogane, attraversamento confini, carichi pericolosi, sicurezza e garanzie. Il Progetto sostiene la cooperazione fra i tre settori al fine di sviluppare e dimostrare soluzioni adeguate di trasporto intermodale in diversi business cases. Attività 2009 ITL è responsabile della realizzazione di uno studio di fattibilità di un progetto pilota su una catena intermodale di merci pericolose. Nel corso dell anno ha contribuito alla realizzazione del policy recomnendation (WP19) e alla valutazione e validazione FWF. FREIGHTWISE Management Framework for Intelligent Intermodal Transport Contratto n. TREN-06-FP6TR-S Durata: quarantuno mesi del 1 Ottobre 2006 Data di inizio: 1 novembre 2006 Costo complessivo: 14 milioni di euro Capofila: British Maritime Risorse comunitarie: 7 milioni di euro Technology Ltd (UK) Risorse comunitarie ITL: euro Struttura regionale coinvolta: sito web: Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica 137

138 CRIMPREV Assessing Deviance, Crime and Prevention in Europe ha come capofila il Centre National de la Recherche Scientifique CNRS (FR) e vede la partecipazione del Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale, dipendente direttamente dal Gabinetto del Presidente della Giunta, rappresenta una coordinated action finalizzata alla analisi e alla discussione delle iniziative di ricerca e di implementazione di politiche avviate in diversi paesi europei sulla criminalità e sulla prevenzione. Gli altri partners Università degli studi di Bologna e di Genova (IT); Erasmus University Rotterdam (NL); Facultés universitaires Saint-Louis, Université Catholique de Louvain, Université Libre de Bruxelles, Université de Liège, Ghent University, Vrije Universiteit Brussel (BE); University HfS Esslingen, University of Hamburg e University Johann Wolfgang Goethe (DE); Centre d Estudis de Seguretat Generalitat de Catalunya, Universidad de Zaragoza e Universidad del País Vasco - Euskal Herriko Unibertsitate (ES); European Forum for Urban Safety, Fondation Nationale des Sciences Politiques, Université de Toulouse-Le Mirail, Université Victor Segalen Bordeaux 2 e Université des Sciences et Technologies de Lille (FR); University of Peloponnese (GR); Faculdade de Direito da Universidade do Porto (PT), University of Ljubljani e University of Maribor (SI); Keele University, Middlesex University, The Open University, University of Leeds e University of Sheffield (UK). Obiettivo Produzione e disseminazione di conoscenza attraverso lo scambio e l analisi comparata, e lo sviluppo di una rete interdisciplinare di studiosi ed esperti di criminalità e di prevenzione. Ulteriore obiettivo e ragione principale della presenza della Regione Emilia-Romagna, è quello di favorire lo scambio e la collaborazione tra università e centri di ricerca e istituzioni impegnate nella gestione di politiche di prevenzione. Infatti la Regione Emilia-Romagna è coinvolta attraverso la partecipazione di alcuni funzionari del Servizio politiche per la sicurezza e Polizia Locale ai seminari transnazionali previsti al fine di promuovere l esperienza regionale e confrontarla con altre esperienze europee. Il progetto ha previsto la realizzazione di oltre 30 seminari e workshops, nell arco di tre anni, suddivisi in 7 workpakages. La Regione Emilia-Romagna ha privilegiato la sua partecipazione all interno del WP7, "Methodologies and policies", nel quale sono state analizzate e discusse diverse metodologie di ricerca sulla criminalità e l'insicurezza, con l'obiettivo di individuare limiti e opportunità della ricerca statistica al servizio dei processi di decisione politica. 138

139 Attività 2009 Il progetto si è concluso il 30 giugno e, nel corso del 2009, sono stati pubblicati due rapporti di ricerca che hanno avuto il contributo scientifico da parte del Servizio politiche per la sicurezza e la Polizia Locale, in particolare: 1. Comparing Crime Data in Europe. Official Crime Statistics and Surveybased Data, a cura di P. Robert, Brussels, VUBPress (2009). 2. Victimisation and Insecurity in Europe. A review of Surveys and their Use, a cura di R. Zauberman, Brussels, VUBPress (2009). Il Servizio ha partecipato inoltre attivamente al seminario Urban Criminology, tenutosi il aprile presso l Università di Keele (UK) ed ha predisposto un rapporto di sintesi, Urban Enviromental Criminology, di quest ultimo seminario incentrato sulle forme di prevenzione ambientale del crimine. Tale rapporto è stata presentato in occasione del Workshop Finale del W.P. 6 Local Social Policies of Prevention, organizzato dal Technische Universität Berlin e dall Università di Keele e tenutosi a Berlino, l 8 e 9 Maggio Il Servizio ha infine partecipato alla conferenza finale di disseminazione dei risultati del progetto tenutasi dal 17 al 19 giugno u.s. a Milton Keynes (UK) presso la Open University. CRIMPREV Assessing Deviance, Crime and Prevention in Europe Contratto n del 1 luglio 2006 Data di inizio 1 luglio 2006 Costo complessivo: euro risorse comunitarie: euro sito web: Durata: trentasei mesi Capofila: Centre National de la Recherche Scientifique (FR) Struttura regionale coinvolta: Gabinetto della Presidenza della Giunta - Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale 139

140 3.2 Programma quadro per la competitività e l'innovazione ( ) - CIP Il Programma 4 contribuisce alla competitività e alla capacità innovativa della Comunità in quanto società della conoscenza, promuovendo uno sviluppo sostenibile basato su una crescita economica forte e una economia sociale di mercato concorrenziale con un elevato livello di tutela e miglioramento di qualità dell ambiente. Gli obiettivi del Programma sono perseguiti mediante l attuazione di tre programmi specifici: EIP - Innovazione e Imprenditorialità, ITC PSP sostegno alla politica in materia di TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione), IEE Energia intelligente Europa. In particolare il Programma CIP-ICT PSP ha l'obiettivo di stimolare l'innovazione e la competitività attraverso un'ampia adozione ed un miglior uso delle TIC da parte dei cittadini, delle amministrazioni e delle imprese (in particolare delle PMI). La Regione Emilia-Romagna partecipa ai progetti BRIDGE IT, COMPRO, egovmonet e DEN4DEK. BRIDGE IT - Thematic network ICT for social integration and cultural diversity approvato nell ambito del Programma CIP-ICT PSP, ha come capofila l Università di Barcellona e vede la partecipazione della Direzione Generale Centrale organizzazione, personale sistemi informativi e telematica. Gli altri partners Commissione europea - Direzione Generale JRC Joint Research Centre, Reseau Menon EEIG di Bruxelles, Microsoft NV di Diegem (BE); UGT-FETE Federacion Estatal de trabajadores de la ensenanza, Fundacion Privada Ciudad de Viladecans (ES); Groupement d interet public formation continue et insertion professionelle de Paris, Fondation Maison des sciences de l homme di Parigi, Societè generale SA Parigi, Compagnie IBM France SA di Courbevoie (FR); Stiftung Digitale Chancen di Berlino, DGB Bildungswerk NRW EV di Dusseldorf, Arbeiterwolhlfahrt Bundesverband EV di Berlino, Projektwerkstatt umwelt und entwicklung EV di Hannover (DE); Università degli Studi di Firenze, Associazione interculturale di donne Nosotras Firenze (IT); Multikulturni Centrum Praga (CZ); International Organization for migration - IOM Romania (CH); Nokia Oyj (FI); London Advice Services Alliance Limited (UK); Institiuid Teicneolaiochta Bhaile Atha Cliath (IE); Stichting Maroc, Stichting Nederland Kennisland (NL). 4 Decisione 1639/2006/CE del 24 ottobre 2006 pubblicata su GUUE L 310 del 9 novembre

141 Obiettivo Bridge IT è finalizzato alla creazione di una rete per uno scambio di esperienze tra i Partner per definire le migliori pratiche nell utilizzo delle nuove tecnologie a supporto dell integrazione, con particolare enfasi all inclusione degli immigrati. Attività 2009 Analisi delle migliori pratiche sviluppate in Emilia-Romagna dalle pubbliche amministrazioni in questo campo, per contribuire a una raccolta di migliori pratiche europee. Partecipazione a gruppi di lavoro per definire una prima bozza di Linee Guida. BRIDGE IT Thematic network ICT for social integration and cultural diversity Contratto n del Data inizio 1 dicembre 2008 Costo complessivo euro Risorse comunitarie euro Risorse comunitarie RER euro sito web: Durata: ventiquattro mesi Capofila: Università di Barcellona ES Struttura regionale coinvolta: DG Centrale organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica COMPRO COMmon PROcurement of collective and public service transport clean vehicles, approvato nell ambito del programma IEE, ha come capofila l Istituto di Studi per l'integrazione dei Sistemi - ISIS e vede la partecipazione della Direzione Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità. Gli altri partners SBUV, BSGAS - Brema (DE); NMCU, SEMITAN - Nantes (FR); Gatubolaget - Goteborg (SE). Obiettivo Studiare le condizioni per l acquisto condiviso internazionale di autobus ecologici allo scopo di ridurne il prezzo. Attività 2009 Nel corso dell anno il Servizio ha partecipato ai meeting di progetto svolti a Roma e Goteborg, alla final conference svolta a Nantes e ha contribuito alla stesura di un contratto tipo per poter adire ad un acquisto condiviso di Bus ecologici. In 141

142 particolare il 18 e 19 Giugno è stato organizzato il meeting a Bologna con la partecipazione anche di altre città interessate al common procurement. COMPRO COMmon PROcurement of collective and public service transport clean vehicles Contratto n EIE/06/200/SI Durata: trentasei mesi del Data inizio 1 gennaio 2007 Costo complessivo euro Capofila: ISIS - IT Risorse comunitarie euro Struttura regionale coinvolta: Risorse comunitarie RER euro Servizio Mobilità Urbana e risorse RER euro Trasporto Locale sito web: egovernment Monitor Network (egovmonet) è un progetto approvato nell ambito del Programma CIP- PSP, ha come capofila l Universitetet I Agder (NO) e vede la partecipazione dellla Direzione Generale Centrale organizzazione, personale sistemi informativi e telematica. Gli altri partners Deloitte Consulting cvba, Katholieke Universiteit Leuven, Service Public Federal Technologie de l'information et de la Communication (BE); Teknologisk Institut DTI, Aalborg Universitet (DK), ZEA Partners, Fundosa Teleservicios Sa (ES); Handelshoejskolen I Koebenhavn, Evangelische Stiftung Volmarstein Ftb, Wibeteam Pr, Dr. Röthig Und Rubik Gbr Wibe (DE); Government To You (GR); Consorzio Per L'innovazione nella Gestione delle Imprese e della Pubblica Amministrazione Mip, Centro Nazionale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione Cnipa (IT); Norsk Instittut For Forskning Om Op Pvekst Velferd Og Aldring NOVA, Tingtun As TT, Hogskolen I Vestfold Vestfold University College HIVE (NO); Technical University Kosice (SK); Univerza V Mariboru (SI); Kommunforbundet Vasternorrland (SE); Stichting Bartimeus Accessibility (NL); The Manchester Metropolitan University U, Proving Services Limited (UK). Al progetto partecipano, inoltre, come partners associati: IndiGov (BE); The Observatory for the Greek, Information Society (GR); HA Hessen Agentur GmbH (DE); Citizenlink (NL); Ministry of Government Administration and Reform FAD, Norway.no, The Norwegian Association of Local and Regional Authorities, Vista 142

143 Utredning, Western Norway Research Institute VF, Statistics Norway (NO); The University of Manchester (UK). Obiettivo egovmonet ha come obiettivo la condivisione ed il confronto di metodologie relativamente a due tematiche principali: la misurazione della soddisfazione dell utente per i servizi di e-government ela misurazione degli impatti dell egovernment. Il progetto prevede la raccolta e l analisi delle metodologie adottate dai partecipanti su questi temi e la definizione di una base comune per la definizione di metodologie applicabili a livello europeo. Attività 2009 Nel corso del 2009 è stata elaborata il deliverable contenente una sintesi delle metodologie utilizzate per la misurazione della soddisfazione degli utenti per i servizi di e-government. E in corso di preparazione e verrà pubblicata agli inizi del 2010 il documento relativamente alla misurazione degli impatti dei servizi e dei progetti di e-goverment su PA, cittadini e imprese. egovmonet egovernment Monitor Network Contratto n del Data inizio: 1 maggio 2008 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse comunitarie RER: euro sito web: Durata: ventiquattro mesi Capofila: Universitetet I Agder UIA (NO) Struttura regionale coinvolta: DG Centrale organizzazione, personale, sistemi informativi e telematica DEN4DEK, Digital Ecosystems Network of regions for (4) DissEmination and Knowledge Deployment, approvato CIP-ICT-PSP , ha come capofila Techideas (ES) e vede la partecipazione della Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ITL. Gli altri partners Fachhochshule Vorarlberg FHV (AT); Instituto Tecnológico de Aragón, Dirección General de Modernización (Generalitat de la Comunitat Valenciana), Foundation for the Promotion of Industrial Quality and Technological Development of Galicia XUNTA, Fundación European Software Institute ESI-Tecnalia, Foundation for the Development of Science and Technology in Extremadura FUNDECYT (ES); 143

144 Helsinki School of Economics (FI); University of Szeged (HU); Nacional University of Ireland Maynooth NUIM (IE); Regione Lazio, Umbria Innovazione, T6 Ecosystems srl (IT); Stichting Living Lab (NL); Madeira Tecnopolo (PT); Technicka univerzita v Kosiciach TUKE (SK), Birmingham City University, East Midlands Network Ltd (UK). Obiettivo Condividere le esperienze e divulgare tutte le conoscenze necessarie per permettere alle Regioni europee di pianificare la realizzazione dei Digital Ecosystems (DEs), sviluppare le basi e la visione strategica per facilitare l apprendimento sui DEs. Gli obiettivi specifici: o Creare strumenti comuni per la condivisone e divulgazione delle conoscenze, tra cui il DEKEOL (Digital Ecosystems Knowledge Exchange Online Tool) e l OKS (Open Knowledge Space); o Collegare DEN4DEK con altri progetti europei, quali PEARDROP, EFFORT; o Organizzare workshops riguardanti gli aspetti tecnici, socio-economici e politici del DEs; o Includere nella comunità DEN4DEK tutte le Regioni Europee interessate al DEs; o Promuovere lo sviluppo dei Piani di adozione delle strategie e trasferimento delle conoscenze del DEs ; o Chiarire i termini e gli strumenti relativi al DEs attraverso un Help Desk permanente, realizzabile tramite il DEKEOL. Attività 2009 Attività locali e di networking per la disseminazione dei DEs. Preparazione del piano di implementazione dei DE che prevede di implementare DE per la collaborazione logistica. DEN4DEK Digital Ecosystems Network of regions for (4) DissEmination and Knowledge Deployment Contratto n. FP Durata: trenta mesi Data inizio: 4 giugno 2008 Capofila: Techideas (ES) Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: Risorse comunitarie ITL: euro Struttura regionale coinvolta: sito web: ITL Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica 144

145 3. Programma quadro Diritti fondamentali e Giustizia È costituito da cinque programmi specifici: Daphne III, Diritti fondamentali e cittadinanza, Giustizia civile, Giustizia penale, Prevenzione e informazione in materia di droga, ed ha uno stanziamento globale di 542,90 milioni di euro. In particolare, la decisione 2007/252/GAI del 19 aprile istituisce il programma specifico Diritti fondamentali e cittadinanza per il periodo con una dotazione finanziaria di 93,8 milioni di euro e i cui obiettivi generali sono quelli di promuovere lo sviluppo di una società europea fondata sul rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti dal Trattato, incluso i diritti derivanti dalla cittadinanza dell Unione; rafforzare la società civile e incoraggiare un dialogo aperto, trasparente e costante in merito ai diritti fondamentali; combattere il razzismo, la xenofobia e l antisemitismo e promuovere il dialogo interconfessionale e multiculturale, nonché una maggiore tolleranza in tutta la UE; migliorare lo scambio di informazione e la creazione di reti. Con la decisione n. 1147/2007/CE del 25 settembre viene istituito il programma specifico Giustizia civile per il periodo che dispone di 109,300 milioni di euro e i cui obiettivi generali sono quelli di promuovere la cooperazione giudiziaria, al fine di contribuire alla creazione di un effettivo spazio europeo di giustizia in materia civile basato sul riconoscimento e la fiducia reciproci; promuovere l eliminazione degli ostacoli al corretto svolgimento dei procedimenti civili transfrontalieri negli Stati UE; agevolare l accesso alla giustizia da parte di cittadini e imprese e consentire loro di far valere i propri diritti in tutta l UE; migliorare i contatti, lo scambio di informazioni e la creazione di reti tra le autorità giudiziarie e amministrative e i professionisti legali, anche mediante il sostegno alla formazione giudiziaria, al fine di migliorare la comprensione reciproca tra le autorità e i professionisti in questione. Citizens, cities and video surveillance - CCTV, approvato nell ambito del programma Diritti fondamentali e cittadinanza, ha come capofila il Forum Europeo per la Sicurezza Urbana (FESU), Organizzazione internazionale con sede a Parigi, e vede la partecipazione del Servizio politiche per la sicurezza e la Polizia Locale. Gli altri partners Liège (BE); Ibiza (ES); Comuni di Le Havre e Saint-Herblain (FR); Regione Veneto, Comune di Genova (IT), Rotterdam (NL); London Metropolitan Police, Sussex Police (UK). 5 Pubblicato su GUUE L 110 del 27 aprile Pubblicato su GUUE L 257 del 3 ottobre

146 Obiettivo Promuovere un utilizzo ragionato delle tecnologie di controllo a distanza del territorio per la prevenzione della criminalità e ad elaborare, attraverso uno scambio di esperienze e di buone pratiche, una carta etica sul corretto utilizzo della videosorveglianza nel rispetto delle libertà individuali. Negli ultimi anni, l utilizzo dei sistemi di videosorveglianza per la prevenzione della criminalità in ambito urbano ha conosciuto un grosso sviluppo, sia a livello nazionale che internazionale. L obiettivo finale del progetto è quello di indagare quanto la videosorveglianza possa contribuire alla riduzione dei comportamenti criminali con una costante attenzione a un corretto bilanciamento tra l esigenza di sicurezza e il rispetto della privacy dei cittadini. Il rapporto finale intende fornire agli operatori pubblici una approfondita conoscenza del tema che possa garantire scelte equilibrate capaci di dare ai cittadini sicurezza, rispettando il loro inviolabile diritto alla riservatezza. Attività 2009 Il Kick-off meeting con cui si è avviato il progetto è stato organizzato a Parigi il 3 aprile e, in quella occasione, è stato fissato un ciclo di visite di studio in quattro paesi: Francia, Inghilterra, Italia e Ungheria. Le visite di studio sono state mirate ad analizzare le diverse legislazioni nazionali in tema di videosorveglianza e privacy nonché le tecnologie in uso. In particolare sono stati trattati gli aspetti della videosorveglianza legata al trattamento dei dati video sia in tempo reale, per la prevenzione e la salvaguardia del cittadini, sia a posteriori per l analisi forense e il supporto nelle fasi processuali. Sono state presentate alcune esperienze significative di sistemi di videosorveglianza in ambiente urbano, collegando aspetti investigativi, tecnologici, giuridici e sociali che implicano l utilizzo dello strumento. Dopo il primo seminario trasnazionale tenutosi il 4 e 5 giugno a Le Havre (FR), il 9 e 10 luglio 2009 si è svolto il secondo seminario transnazionale a Genova. In tale occasione, il Servizio politiche per la sicurezza e della polizia locale della Regione Emilia-Romagna è stato individuato dal FESU come interlocutore più autorevole per presentare la relazione sullo stato dell arte delle videosorveglianza in Italia. In ragione della competenza sulla materia e del contestuale ritiro dal progetto della città di Roubaix (FR), il FESU ha successivamente chiesto nell ottobre 2009 in maniera formale alla Regione Emilia-Romagna di entrare a far parte del progetto come decimo partner transnazionale. Il Servizio ha garantito la propria partecipazione ed animazione ai successivi tre seminari transnazionali tenutisi a Londra, settembre, Lione, ottobre e Budapest, 2-4 dicembre. In tali occasioni il Servizio ha predisposto altrettanti specifici documenti di lavoro in rappresentanza dell intera delegazione italiana 146

147 partecipante al progetto, in particolare: Lo stato della videosorveglianza in Italia e in Regione Emilia-Romagna; La normativa italiana in materia di videosorveglianza; I protocolli di collaborazione in materia di videosorveglianza tra città e Prefetture italiane. CCTV Citizens, cities and video surveillance Contratto n. JLS/2007/FRC del Data di inizio: 1 gennaio 2009 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse RER: euro Sito web: Durata: diciotto mesi Struttura regionale coinvolta: Gabinetto del Presidente della Giunta - Servizio politiche per la sicurezza e della polizia locale ADR Plus, approvato nell ambito del programma Giustizia civile, ha come capofila la Direzione Centrale Generale degli Affari istituzionali e legislativi. È la prosecuzione del precedente progetto europeo ADR 7 a cui la Regione Emilia- Romagna ha partecipato nel 2007 e dal quale era emersa la necessità di diffondere maggiormente la conoscenza e quindi l utilizzo da parte di cittadini e imprese, delle procedure per la risoluzione alternativa delle controversie in materia civile e commerciale, in particolare delle procedure di conciliazione/mediazione. Su questo tema sono stati coinvolti gli altri partners europei anche per la creazione e lo sviluppo di un network europeo sul tema delle ADR. Il progetto è strutturato in tre linee di intervento: Indagini, monitoraggio dei servizi di conciliazione offerti sul territorio e indagine demoscopica sul fenomeno della litigiosità in Emilia-Romagna; Networking tra tutti gli attori della conciliazione e della giustizia; Campagna di comunicazione per diffondere la cultura della conciliazione tra cittadini e imprese. Gli altri partners Provincia di Barcellona Servizio per le politiche di cittadinanza e Diversità (ES); Association Infodroits (FR). 7 ADR Alternative Dispute Resolutions 147

148 Partners associati: unioncamere Emilia Romagna, Regione Piemonte, Intercent-ER -Agenzia Regionale per lo sviluppo del mercato telematico dell'emilia-romagna, Camera di Commercio di Firenze, Associazione degli Avvocati di Ferrara, Confindustria Emilia-Romagna, Provincia di Bologna. Obiettivo Migliorare l accesso alla giustizia per i cittadini e le imprese per mezzo dell aumento della conoscenza e del rafforzamento della percezione di affidabilità e dell uso delle procedure di mediazione/conciliazione per la risoluzione delle dispute di natura civile e commerciale, sia nazionali che transnazionali. Attività 2009 sono state realizzate le seguenti attività: Indagine sulla effettività dei servizi di conciliazione in Emilia-Romagna: la ricerca nasce dall esigenza di conoscere in modo compiuto e analitico le organizzazioni che sul territorio svolgono a vario titolo l attività conciliativa, proponendosi di tratteggiare una prima mappatura dei centri attivi e di descriverne non solo il numero e le caratteristiche dei procedimenti da loro svolti, ma anche gli aspetti organizzativi per riuscire a conoscere compiutamente sia l offerta che la domanda del servizio di conciliazione. A dicembre 2009 è stato ultimato il lavoro di elaborazione dati con la redazione del Primo rapporto sull effettività dei servizi di conciliazione in Emilia- Romagna 8 ;Indagine demoscopica sul fenomeno della litigiosità in Emilia- Romagna: è stata esaminata la fenomenologia della litigiosità ovvero sono stati esplorate le propensioni, le percezioni e i comportamenti della popolazione assunti nel caso di una controversia. Questo lavoro è stato utile in quanto ha consentito di sapere quanto i cittadini conoscono gli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie (ADR). L indagine è stata presentata in occasione del convegno III Jornades sobre polítiques locals BAIXA, tenutosi a Barcellona il 6 Novembre ; Ricognizione normativa: è stato fatto un lavoro di ricognizione normativa sulla conciliazione a livello comunitario, nazionale e regionale. La mappatura è stata realizzata utilizzando due chiavi di lettura: le norme sono state classificate, e quindi rappresentate graficamente, sulla base di due voci: i destinatari della norma (CCIAA, Associazione consumatori, etc) e la materia oggetto della normativa (telecomunicazioni, consumo, etc); Campagna di comunicazione per la diffusione della cultura della conciliazione tra cittadini e imprese. Molteplici sono le attività fatte in ambito comunicativo: è stato ideato e progettato un sito internet sulla conciliazione che si rivolge non solo ai cittadini, ma anche alle imprese, ai professionisti e alle pubbliche amministrazioni; è stata predisposta una scheda informativa 8 Disponibile sul sito 148

149 sulla conciliazione per gli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) anche sulla base dei fabbisogni normativi emersi dall indagine sui servizi di conciliazione; sono state realizzate trasmissioni televisive e radiofoniche sulla conciliazione; sono stati realizzati materiali, anche di tipo cartaceo, per la distribuzione in vari eventi a cui la Regione ha partecipato; sono stati progettati local meetings presso le università; è stato progettato un DVD che conterrà tutto il materiale informativo realizzato affinché venga distribuito agli enti locali e ad altri attori ritenuti strategici; Networking tra tutti gli attori della conciliazione e della giustizia: durante tutto il 2009 sono stati avviati contatti con alcuni esponenti degli ordini e della magistratura sensibili alla tematica della conciliazione. ADR Plus Contratto n. JLS/CJ/2007-1/ Durata: diciotto mesi CE Data di inizio: dicembre 2008 Costo complessivo: euro Struttura regionale coinvolta: Risorse comunitarie: euro Servizio Innovazione e Sito web: semplificazione amministrativa 3.4 Programma e-ten Il Programma e-ten 9 sostiene le reti nel settore delle infrastrutture di telecomunicazione, la costituzione e lo sviluppo di servizi e applicazioni interoperabili e l accesso alle stesse. Obiettivo di e-ten è facilitare la transizione verso la società dell informazione per tutti (tenendo conto delle esigenze di anziani e disabili e promuovendo l inclusione sociale); rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, tenendo conto dell esigenza di collegare le regioni periferiche e insulari alle regioni centrali; migliorare la competitività delle imprese europee (in particolare le PMI) e rafforzare il mercato interno; stimolare lo sviluppo di nuove attività generatrici di occupazione. 9 Decisione 1376/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 2002 che modifica la decisione n. 1336/97/CE in merito a una serie di orientamenti sulle reti di telecomunicazione transeuropee (GUCE L 200/1 del 30/07/2002) 149

150 Il Programma prevede "progetti di interesse comune" articolati in tre diverse categorie: Applicazioni, Servizi generici e Interconnessione e interoperatività delle reti. Nella linea "Applicazioni" sono finanziati progetti volti a soddisfare le esigenze degli utenti, tenendo conto delle differenze linguistiche e culturali e delle necessità in termini di accessibilità, in particolare per utenti disabili: per il settore Istruzione e Cultura sono previste risorse per servizi che offrono metodi innovativi di presentazione dell'informazione educativa e culturale, compresi i servizi di formazione permanente. Euromuse.net è un portale di pubblico accesso che fornisce informazioni multilingue sui musei e sulle mostre organizzate a livello europeo, ha come capofila Stiftung Preussischer Kulturbesitz - Instituet fuer Museumsforschung di Berlino (DE) e vede la partecipazione dell Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali dell Emilia-Romagna. Gli altri partners Amitié, Comune e Provincia di Rimini (IT); Kunsthistorisches Museum di Vienna, ECCA Etourism Competence Centre (AT), Openbaar Kunstbezit in Vlaanderen (BE); Finnish Museum Association (FI). Obiettivo ampliare l utenza del servizio Euromuse per includere anche segmenti di pubblico non specialistico, creando gli opportuni legami con altri settori, in particolare quello turistico. Attività 2009 Messa a punto del nuovo sito web e del Content Management System e formazione sull'interfaccia Harmonet. E possibile effettuare la ricerca per Museo: città e paese, per Mostra: data, tipologia, Paese e per Tipologia. La scheda fornisce, oltre al titolo, la durata, gli orari d apertura, la descrizione, le immagini della mostra, ogni altra informazione utile al visitatore come cataloghi digitali, acquisti on-line, musei virtuali. Si sono svolti diversi incontri di progetto, Berlino 30 marzo, Bologna 20 e 21 maggio, Berlino 3 settembre e Rimini 22 e 23 ottobre. Review meeting - verifica del secondo milestone di progetto, il 23 febbraio. Inoltre il progetto è stato presentato in occasione di incontri, fiere e conferenze, sia in Italia, Ferrara, Bologna, Rimini, Roma, che all estero, Madrid e Linz. Il 18 dicembre, a Rimini si è tenuto il Seminario di formazione e presentazione del sistema informatico Harmonise. 150

151 EUROMUSE.NET Contratto n. C del Data inizio: 1 gennaio 2008 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro risorse comunitarie RER: euro Risorse RER: euro sito web: Durata: trentasei mesi Capofila: Instituet fuer Museumsforschung Berlin (DE) Struttura regionale coinvolta: IBACN Programma Gioventù in azione Il Programma Gioventù in Azione, istituito con decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006 ed operativo dal 2007 fino alla fine del 2013, è uno strumento di sostegno e finanziamento ai progetti che favoriscono l'educazione non formale, l'apprendimento interculturale, la solidarietà e la mobilità internazionale dei giovani. E' promosso dalla Commissione Europea (Direzione Generale Istruzione e Cultura) e in Italia è coordinato dall' Agenzia Nazionale per i Giovani. Gioventù in Azione offre ai giovani occasioni di mobilità e di partecipazione attiva alla costruzione dell Europa. Promuove progetti europei di educazione non formale attraverso gli scambi e le attività di volontariato all'estero, l'apprendimento interculturale. Attraverso attività educative non formali, mira a sviluppare la cooperazione nel settore della gioventù, promuovendo il concetto di apprendimento lungo tutto l arco della vita e lo sviluppo di competenze volte a favorire la cittadinanza attiva dei giovani. Si rivolge ai giovani di età compresa tra 13 e 30 anni legalmente residenti in uno dei paesi partecipanti o, a seconda della natura dell azione, in uno dei paesi partner, oltre che ad altri soggetti del settore giovanile e dell'istruzione non formale. Il principale gruppo-obiettivo del programma, che è aperto a tutti i giovani indipendentemente dal loro livello d'istruzione e bagaglio socioculturale, sono i giovani di età compresa tra i 15 e i 28 anni. Gli obiettivi generali del programma sono: 151

152 promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, in generale, e la loro cittadinanza europea in particolare; sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza tra i giovani, in particolare per rafforzare la coesione sociale dell'unione europea; rafforzare la comprensione reciproca tra i giovani di diversi paesi; contribuire allo sviluppo della qualità dei sistemi di sostegno alle attività dei giovani ed allo sviluppo della capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventù;promuovere la cooperazione europea in materia di gioventù. ed è articolato in cinque AZIONI principali che prevedono diverse tipologie di attività: Azione 1 Gioventù per l'europa. Azione 2 Servizio volontario europeo (SVE) Azione 3 Gioventù nel mondo Azione 4 Sistemi di sostegno per i giovani Azione 5 Sostegno alla cooperazione europea nel settore della gioventù Scambi di giovani Iniziative Giovani Progetti Giovani e democrazia: Servizio di volontariato Cooperazione con i paesi limitrofi all'unione europea Cooperazione con altri paesi nel mondo: Sostegno alle organizzazioni giovanili operanti a livello europeo nel settore della gioventù; Sostegno al forum europeo della gioventù; Formazione e messa in rete degli operatori dell'animazione giovanile e delle organizzazioni giovanili; Progetti volti a stimolare l'innovazione e la qualità; Azioni d'informazione rivolte ai giovani e a coloro che sono attivi nell'animazione giovanile e nelle organizzazioni giovanili; Partnership; Sostegno alle strutture del programma; Valorizzazione Incontri di giovani e di responsabili delle politiche per la gioventù; Sostegno ad attività volte a migliorare la conoscenza del settore della gioventù Cooperazione con organizzazioni internazionali 152

153 Il programma Gioventù in azione: le attività della Regione Emilia-Romagna l Servizio Cultura, Sport e Progetto giovani della Direzione Cultura, Formazione e Lavoro favorisce la partecipazione degli enti locali e delle organizzazioni giovanili della regione ai microfinanziamenti disponibili attraverso Gioventù in azione, la principale fonte di co-finanziamento per i programmi giovanili europei. Il 19 marzo 2009 è stato organizzato in collaborazione con l Agenzia Nazionale per i giovani un incontro informativo su Gioventù in Azione rivolto ad Enti locali, Associazioni e scuole dell Emilia-Romagna finalizzato alla progettazione e alla gestione progettuale. I dati riassuntivi disponibili dall Agenzia Nazionale per i Giovani dei finanziamenti ottenuti, da gennaio a dicembre 2009, per progetti presentati da Enti locali ed Associazioni giovanili dell Emilia-Romagna sono riportati di seguito. Si tratta di un totale di ,90 euro, con un aumento di circa il 10% rispetto al Finanziamenti 2009 di Gioventù in azione a progetti emiliano romagnoli Azione 1 Azione 2 Azione 3 Azione 4 Azione 5 Gioventù Servizio Gioventù Strutture Sostegno per Volontario nel di sostegno alla l Europa Europeo mondo per i giovani cooperazione europea , , ,00 0,00 0, Programma LIFE + Dal 2007 fino al 2013 è operativo il nuovo strumento finanziario per l ambiente LIFE+ 10 che, con una dotazione di oltre 2 miliardi di euro, più del doppio del precedente periodo , intende attivare una strategia integrata, sostituendosi a una serie di programmi 11 e, con un sostegno specifico a misure e progetti, amplifica le possibilità di cofinanziamento, promuove la realizzazione di un insieme organico di interventi, modula i finanziamenti in base ad un sistema di priorità nazionali e regionali e assicura il coordinamento con gli altri strumenti comunitari. 10 Regolamento CE 614/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 maggio 2007 (GUUE L 149 del 9 giugno 2007) 11 Life+ sostituisce i Programmi Life, Forest focus, Sviluppo urbano sostenibile e Promozione delle ONG che operano in campo ambientale 153

154 In particolare Life+ favorisce l attuazione del Sesto Programma d azione per l Ambiente, comprese le strategie tematiche e si articola in tre componenti: Natura e Biodiversità Politica ambientale e Governance Informazione e Comunicazione destinata a sostenere in particolare lo sviluppo della rete "Natura 2000", si incentra sull implementazione delle direttive europee sulla conservazione degli habitat e sul rafforzamento delle conoscenze necessarie per sviluppare, valutare e monitorare la legislazione in tale settore. Obiettivo è quello di proteggere, conservare, ripristinare, monitorare e favorire il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatiche, al fine di arrestare la perdita di biodiversità nell UE entro il per contribuire allo sviluppo ed applicazione di strumenti e modelli innovativi di gestione di azioni ambientali ed è suddiviso in 14 obiettivi specifici: Cambiamento climatico, Acqua, Aria, Suolo, Ambiente urbano, Rumore, Sostanze chimiche, Ambiente e salute, Risorse naturali e rifiuti, Foreste, Innovazione, Approcci strategici, Governance, ONG. per potenziare la diffusione delle informazioni e la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, inclusa la prevenzione degli incendi boschivi. Obiettivo è quello di garantire un flusso di informazioni regolare ed efficace al fine di fornire la base per le decisioni politiche in materia ambientale e produrre informazioni accessibili ai cittadini sullo stato e sulle tendenze evolutive dell ambiente La Commissione assicura una equilibrata distribuzione dei progetti agli Stati membri, per mezzo di una ripartizione indicativa annuale e nazionale, basata su parametri definiti. Per l'attuazione la Commissione elabora programmi strategici pluriennali in cui sono specificati i settori prioritari di azione per le tre componenti. A partire dal 2008, gli Stati membri presentano alla Commissione priorità annuali nazionali scelte tra quelle indicate nel Programma pluriennale e le attività progettuali potranno cominciare dal Particolare riguardo è assicurato ai progetti transnazionali, ai quali viene riservata una quota pari al 15% delle risorse, in cui la cooperazione transnazionale sia essenziale per garantire la tutela dell'ambiente. Life+ non finanzia misure che potrebbero essere ammissibili da altri strumenti finanziari europei quali, ad esempio, il fondo europeo di sviluppo regionale, il 154

155 fondo sociale europeo, il fondo europeo per la pesca, il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, il settimo programma quadro di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione, il programma quadro per la competitività e l'innovazione. La Partecipazione della Regione a progetti LIFE+ La Regione Emilia-Romagna partecipa ai progetti: COAST-BEST, ECORUTOUR, LAKs, MHYBUS, WATACLIC. COAST-BEST - CO-ordinated Approach for Sediment Treatment and BEneficial reuse in Small harbours networks - ha come capofila il Dipartimento di idraulica, Trasporti e Strade dell Università degli Studi di Roma La Sapienza e vede la partecipazione della Direzione Generale Ambiente, difesa del suolo e della costa e di Arpa-ER. Gli altri partners Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, SOGESID S.p.A., I.CO.P. S.p.A., Labelab srl, Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Geoingegneria e Tecnologie Ambientali (IT); Envisan NV (BE). Obiettivo Garantire la tutela della costa e dell ecosistema marino grazie alla riduzione degli impatti connessi al dragaggio dei sedimenti attraverso la promozione del loro riuso. Verrà sviluppato ed applicato un sistema a rete tra le nove realtà portuali della regione (Cattolica, Porto Verde, Riccione, Rimini, Bellaria, Cesenatico, Cervia, Porto Garibaldi, Goro) finalizzato a migliorare la pianificazione e gestione dei dragaggi e l utilizzo dei materiali dragati. Attività 2009 Il progetto approvato nel dicembre 2009 è partito a gennaio COAST-BEST - CO-ordinated Approach for Sediment Treatment and BEneficial reuse in Small harbours networks Contratto n LIFE08 ENV/IT/ Capofila: Università degli Studi Data inizio: 1 Gennaio 2010 di Roma La Sapienza Durata: trentasei mesi Dip.Idraulica, Trasporti, Strade Costo complessivo euro Struttura regionale coinvolta: Risorse comunitarie euro Direzione Generale Ambiente, co-finanziamento RER euro difesa del suolo e della costa - Arpa Emilia-Romagna 155

156 ECORUTOUR - Turismo rurale eco-compatibile in aree protette per lo sviluppo sostenibile a zero emissione di gas ad effetto serra ha come capofila il Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche della Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo. Gli altri partners Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione dell Agricoltura del Lazio (ARSIAL) e Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Emilia-Romagna (ArpaER). Obiettivo Il progetto si propone di diffondere nel settore del turismo la consapevolezza del reale consumo di CO2 sia a livello di fornitore di servizi che dell utente finale, agendo sui servizi turistici offerti nelle aree protette, dove maggiore è l importanza del rispetto e della salvaguardia ambientale. In particolare le attività da realizzare opereranno in due direzioni: 1. favorire la conoscenza del consumo effettivo di CO2 dovuto alla preparazione di pasti secondo differenti modalità (catering tradizionale, chilometro zero, ecc..); 2. fornire indicazioni sull effettivo consumo di CO2 legata alla fornitura di servizi di ricettività agrituristica. Attività 2009 Sono state attivate tutte le procedure amministrative e burocratiche necessarie per l avvio formale del progetto il 1 febbraio ECORUTOUR - Turismo rurale eco-compatibile in aree protette per lo sviluppo sostenibile a zero emissione di gas ad effetto serra Contratto n LIFE08 ENV/IT/ Durata: trentasei mesi del 17 novembre 2009 Data inizio: 1 febbraio 2010 Capofila: Regione Emilia-Romagna Struttura regionale coinvolta: Costo complessivo euro Direzione Generale Attività Risorse comunitarie euro Produttive, Commercio e Risorse comunitarie per RER euro Turismo - Servizio Turismo e co-finanziamento RER euro Qualità Aree Turistiche e Arpa Emilia-Romagna 156

157 LAKs - Local Accountability for Kyoto Goals ha come capofila il Comune di Reggio Emilia e vede la partecipazione il settore Energia e Valutazioni Ambientali Complesse di Arpa Emilia-Romagna. Gli altri partners Comune di Padova (IT), Comune di Girona (ES), Comune di Bydgoszcz (PL). Obiettivo Contribuire localmente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal pacchetto clima, sfruttando il principio di sussidiarietà degli enti locali; Dotare le amministrazioni locali di strumenti e mezzi per favorire l adozione di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti nelle diverse politiche del Comune, Sviluppare una metodologia standard di misurazione dell impatto delle politiche sulle emissioni, Aumentare la trasparenza e il livello di accountability degli enti locali sui temi ambientali, ed in particolare sulle emissioni di gas climalteranti. Il progetto si concentra su due temi chiave per una politica locale di sostenibilità: il cambiamento climatico e l accountability. Riguardo al primo aspetto il punto di partenza comune è l impegno assunto dalla Comunità Europea di ridurre i gas ad effetto serra del 20%, ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell'efficienza energetica e portare la produzione di energie rinnovabili al 20% entro il Il secondo aspetto invece è quello legato alla ricerca di trasparenza, responsabilizzazione e coinvolgimento della popolazione su un tema di interesse pubblico. Gli strumenti di accountability si inseriscono perfettamente in questa direzione, aiutando l ente pubblico a costruire un percorso di pianificazione, misurazione e rendicontazione dei propri impegni e dei risultati ottenuti. LAKs vuole far emergere la potenzialità delle città nel cogliere le opportunità e le sinergie esistenti per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. Le città sono infatti soggetti importantissimi in questo campo, in quanto hanno il duplice ruolo di pianificatori e garanti delle realtà locali, e allo stesso tempo hanno il polso dei problemi e delle peculiarità territoriali. In questa veste sono i soggetti più indicati a definire sia forme di incentivo e politiche per la riduzione delle emissioni sia azioni di adattamento al cambiamento climatico. Infine, le autorità locali in quanto diretti rappresentanti della popolazione e tutori del benessere locale, sono legittimati ad agire direttamente per la riduzione delle emissioni inquinanti in quanto i vantaggi vanno in primo luogo a beneficio delle realtà locali. Attività 2009 Rassegna internazionale di strumenti e metodi per la rendicontazione delle emissioni serra. 157

158 Analisi degli strumenti ambientali e dei sistemi di accountability già adottati dai partners. Modello comune di Accountability del Clima che comprende metodologie e strumenti per condurre un inventario delle emissioni serra a livello locale. LAKs Local Accountability for Kyoto Goals Contratto n LIFE07ENV/IT/ Data inizio: 1 Gennaio 2009 Costo complessivo euro Risorse comunitarie euro Risorse comunitarie per ARPA: sito web: Durata: trentaquattro mesi Capofila: Comune di Reggio Emilia Struttura regionale coinvolta: Arpa Emilia-Romagna, CTR Energia e Valutazioni Ambientali Complesse MHYBUS Hydrogen and methane blend for public city transport bus ha come capofila la Regione Emilia-Romagna, Direzione Generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità. Gli altri partners ASTER, ATM - Azienda dei Trasporti di Ravenna, ENEA. Obiettivo Sperimentare un prototipo di autobus in grado di utilizzare la miscela di idrometano 12 che presenti una percentuale di idrogeno di almeno il 15% per ridurre l'impatto ambientale del trasporto pubblico urbano in termini di CO2 ed emissioni di inquinanti in atmosfera. Il progetto comprende: Prove al banco motore e su strada, Analisi delle differenze di emissione e di consumi rispetto al solo metano, Effettuare tutte le pratiche per l Omologazione dei veicoli, Studiare le condizioni per la produzione dell idrogeno da utilizzare per la miscela da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico ecc.). Attività 2009 È stata effettuata la pianificazione delle attività tecniche in relazione al budget a disposizione, attivato il sito ufficiale del progetto e si sono svolte diverse 12 L idro-metano è un carburante gassoso formato dal 20% di idrogeno e dall'80 % di gas naturale 158

159 manifestazioni volte alla disseminazione del progetto. È stato attivato un tavolo tecnico con la Motorizzazione - CPA di Bologna. MHYBUS Hydrogen and methane blend for public city transport bus Contratto n LIFE07 ENV/IT/ Data inizio: 1 Gennaio 2009 Costo complessivo euro Risorse comunitarie euro Risorse comunitarie per RER euro sito web: Durata: trentasei mesi Capofila: RER Struttura regionale coinvolta: Direzione Generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità WATACLIC - Water against climate change. Sustainable water management in urban areas ha come capofila Ambiente Italia Srl e vede la partecipazione del Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua della Direzione Generale Ambiente. Gli altri partners Iridra Srl, Università degli Studi di Udine, Università Verde di Bologna, Università degli Studi di Bologna. Obiettivo Promuovere la riduzione di consumi idrici ed energetici in aree urbane attraverso la combinazione di innovativi strumenti fiscali e comunicativi Attività Il progetto è partito a gennaio WATACLIC - Water against climate change. Sustainable water management in urban areas Contratto n LIFE08INF/IT/ Data inizio: 1 Gennaio 2010 Costo complessivo euro Risorse comunitarie euro Risorse comunitarie per RER: Durata: trentasei mesi Capofila: Ambiente Italia srl Struttura regionale coinvolta: Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua 159

160 3.7 Programma Lifelong Learning Programme LLP Con la decisione 1720/2006/CE è stato istituito un nuovo Programma d'azione nel campo dell'apprendimento permanente 13, operativo per il periodo e con una dotazione finanziaria di 13,6 miliardi di euro, sostituisce i precedenti programmi operativi nei settori dell istruzione e della formazione. Obiettivo è contribuire alla creazione di una società avanzata basata sulla conoscenza in grado di favorire uno sviluppo economico sostenibile e una maggiore coesione sociale all interno della Unione europea. In particolare, il programma vuole promuovere all interno della Comunità, gli scambi, la cooperazione e la mobilità tra i sistemi di istruzione e formazione in modo che essi diventino un punto di riferimento di qualità a livello mondiale. Il programma è composto da sei sottoprogrammi, quattro settoriali: Comenius, Erasmus, Grundtvig e Leonardo, uno trasversale riferito soprattutto all apprendimento linguistico e all impiego delle TIC e il sottoprogramma Jean Monet incentrato sul tema dell integrazione europea. La partecipazione della Regione al programma Apprendimento permanente L Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali dell Emilia-Romagna partecipa ai progetti AQUEDUCT, EMEYP, MAP FOR ID, MumAE e VOCH; l Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale partecipa al progetto WHOLE e la Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ITL al progetto DELPHI. AQUEDUCT Acquiring Key Competences through heritage education, finanziato dal programma Comenius, ha come capofila Landcommanderij Alden Biesen (BE). Gli altri partners Pädagogische Hochschule Steiermark, Graz (AT); Katholieke Hogeschool Leuven (BE); Centre de Culture Européenne, St. Jean d Angély (FR); PLATO, Universiteit Leiden (NL); Ma opolski Instytut Kultury, Krakow (PL); Fundatia Transilvania Trust, Cluj e Universitatea Babe -Bolyai, Cluj (RO). Obiettivo Creare opportunità formative rivolte agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a coloro che si occupano di formare gli insegnanti e agli studenti che si preparano per tale professione. Verranno inoltre realizzati alcuni 13 la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006 è pubblicata sulla GUUE L 327 del 21 novembre

161 progetti pilota condotti in partenariato tra scuole e istituzioni culturali a livello locale. Il presupposto su cui si basa il progetto è che l'educazione al patrimonio culturale non debba essere vista solo come un argomento correlato all'arte, alla storia o alle materie culturali, ma come una risorsa educativa importante e complessa in grado di offrire un potenziale straordinario per accrescere e mantenere la motivazione, fornire un approccio innovativo e interdisciplinare, rafforzare i legami tra la scuola e il territorio, sviluppare una dimensione culturale europea e acquisire le competenze chiave per l'apprendimento permanente stabilite dal Quadro di Riferimento Europeo adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel Aqueduct rivolge la propria attenzione ai sistemi iniziali di istruzione e formazione in quanto sono i primi chiamati a sostenere lo sviluppo delle competenze. Attività 2009: Dal 25 al 28 novembre si è tenuto a St. Jean d'angely in Francia il primo incontro di progetto. AQUEDUCT Acquiring Key Competences through heritage education Contratto n / Data inizio: 1 novembre 2009 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse comunitarie RER: euro Durata: ventiquattro mesi Capofila: Landcommanderij Alden Biesen (BE) Struttura regionale coinvolta: IBACN EMEYP European Museum Education and Young People: A critical enquire I giovani e l'educazione nei musei europei, finanziato dal programma Grundtvig Learning Partnership, ha come capofila Towner Art Gallery, Eastbourne (UK) e scaturisce dalla ricerca En-quire 14 condotta in Gran Bretagna, a partire dal 2004, allo scopo di analizzare e valutare l efficacia dei programmi legati all arte contemporanea e indirizzati ai giovani di età superiore ai 16 anni

162 Gli altri partners ECCOM - European Centre for Cultural Organisation and Management (IT); Fondazione Serralves, Porto (PT); Riksutställningar, the swedish travelling exhibitions, Visby (SE); Irish Museum of Modern Art - IMMA, Dublino (IE). Inoltre partecipano, come partners Associati: De La Warr Pavilion di Bexhill-on- Sea, Fabrica Gallery di Brighton e University of Sussex (UK). Obiettivo Creazione di una comunità di professionisti esperti nel settore della ricerca e della didattica museale in grado di analizzare, sviluppare e diffondere metodologie per avvicinare i giovani dai 16 ai 25 anni all arte e ai musei di arte contemporanea. Attività 2009 Sono stati realizzati tre seminari: a Porto dal 24 al 27 febbraio, a Dublino dal 21 al 24 aprile e a Roma e Bologna dal 23 al 26 giugno. La premessa del progetto risiede nella concezione che i musei, in particolare quelli di arte contemporanea, siano luoghi particolarmente adatti a innescare processi di apprendimento nei giovani. Ogni partner del progetto ha organizzato un seminario che illustrasse il contesto nazionale e locale e le modalità di approccio ai giovani dell'istituzione ospitante. I seminari erano strutturati in modo da prevedere visite e attività nei musei, iniziative che coinvolgessero i giovani, discussioni in gruppi di lavoro e presentazioni di casi di studio da analizzare e discutere con i colleghi europei come esempi di buone pratiche. Il tema del rapporto tra musei e giovani è stato approfondito toccando argomenti quali l autoapprendimento, la costruzione della cittadinanza attiva, il ruolo e le competenze dell educatore/mediatore/artista nell ambito dei servizi educativi e la costruzione del partenariato con le istituzioni del territorio. EMEYP European Museum Education and Young People: A critical enquire Contratto n. 07-ITA-01-GR Durata: ventiquattro mesi Data inizio: 1 ottobre 2007 Capofila: Towner Art Gallery, Risorse comunitarie: euro Eastbourne (UK) Risorse comunitarie RER: euro Struttura regionale coinvolta: sito web: IBACN

163 MAP FOR ID Museums as places of intercultural dialogue, finanziato dal programma Grundtvig Multilateral Projects ha come capofila l Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali dell Emilia-Romagna. Gli altri partners Museo de America di Madrid (ES); Fondazione Musei e Visitatori (Múzeumok és Látogatók Alapítvány) di Budapest (HU); Chester Beatty Library di Dublino (IE); Settore Educazione al Patrimonio della Città di Torino, Amitié, Comune di Rimini tramite il Museo degli Sguardi (IT); Imagine Identity and Culture di Amsterdam (NL); British Museum di Londra (UK). Obiettivo Sviluppare le potenzialità dei musei come luoghi di dialogo interculturale e di promozione di un impegno più attivo con le comunità di cittadini stranieri presenti sul territorio. Educazione degli adulti nei musei con un particolare riferimento al dialogo interculturale. MAP FOR ID prevede, tra l altro, la realizzazione di 25 progetti pilota realizzati in tutta Europa con l obiettivo di sperimentare nuove forme di mediazione inclusive delle collezioni. Attività 2009 Sono stati realizzati i sette progetti pilota in Emilia Romagna, è stato organizzato un Incontro di progetto a Rimini dal 18 al 19 giugno 2009, il Convegno Internazionale Musei e Dialogo Interculturale a Madrid dal 13 al 7 ottobre Inoltre è uscita la pubblicazione Museums as places of intercultural dialogue: selected practices from Europe 2000 copie in italiano e inglese. MAP FOR ID Museums as places of intercultural dialogue Contratto n / Durata: ventiquattro mesi Data inizio: 1 dicembre 2007 Capofila: IBACN Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: Risorse comunitarie RER: euro Struttura regionale coinvolta: Risorse RER: euro IBACN sito web: 163

164 MumAE - Museums meet Adult Educators, finanziato dal programma Grundtvig Accompanying Measures, ha come capofila capofila l Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali dell Emilia-Romagna. Gli altri partners Deutscher Museums Bund - Associazione Tedesca dei Musei (DE); ODM- Associazione Danese dei Musei (DK); Amitié (IT); NIACE- National Institute for Adult Continuing Education (UK). Obiettivo Rafforzare i legami tra l ambito museale e quello dell educazione degli adulti ampliando l offerta educativa permanente da parte dei musei europei. Realizzazione di un sitoweb, di una conferenza internazionale e di pubblicazioni Attività 2009 Si è svolto a Bologna il primo Incontro di progetto, il 2 novembre MumAE Museums meet Adult Educators Contratto n / Data inizio: 1 novembre 2009 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie RER: euro Risorse RER: euro sito web: Durata: dodici mesi Capofila: IBACN Risorse comunitarie: euro Struttura regionale coinvolta: IBACN VOCH Volunteers for cultural project, finanziato dal progamma Grundtvig, ha capofila SMA Slovenian Museums Association (SI). Gli altri partners Museo del Tessuto di Prato, Eccom European Centre for Cultural Organisation and Management, Amitié (IT); MUSIS Association for supporting museums and private collections in Styria (AT); Manchester Museum, European Museum Forum di Bristol (UK). 164

165 Obiettivo Sviluppare opportunità formative e pubblicazioni indirizzate sia ai volontari che ai loro coordinatori all interno delle istituzioni culturali VOCH è nato dalla consapevolezza della crescente importanza del volontariato come risorsa per la gestione dei beni culturali e dei musei in particolare. L idea alla base del progetto è che le istituzioni che si avvalgono di volontari debbano offrire a essi un adeguata formazione non solo allo scopo di fornire le competenze necessarie per svolgere compiti a volte molto specialistici, ma anche per contribuire alla crescita dei volontari come individui, come membri di una comunità e come cittadini europei. Il fenomeno del volontariato è stato quindi indagato a livello europeo, identificando le differenti categorie di volontari e le aree di attività nelle quali essi sono coinvolti. Attività 2009 Il 10 marzo e il 7 aprile si sono svolte a Bologna due giornate seminariali Patrimonio culturale e volontariato: strategie ed esperienze e, dal 9 al 13 giugno, si è svolta a Manchester la conferenza internazionale Volunteering for the Future: new approaches and new ideas. Infine il 2 ottobre 2009 si è tenuta a Prato la conferenza finale del progetto "Volontari e Musei: istruzioni per l'uso". Sono stati realizzati un manuale europeo in quattro lingue Il volontariato nei musei e nel settore culturale e una pubblicazione in italiano Volontari e patrimonio culturale in Italia: strategie ed esperienze. VOCH Volunteers for cultural project Contratto n / Data inizio: 1 novembre 2007 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse comunitarie RER: euro sito web: Durata: ventiquattro mesi Capofila: SMA Slovenian Museums Association (SI) Struttura regionale coinvolta: IBACN L Agenzia sanitaria e sociale regionale partecipa al progetto Whole Web-based Health Organisation Learning Environment che vede come capofila la Friedrich 165

166 Alexander Universität, Erlangen-N rnberg ed è finalizzato alla progettazione e sperimentazione di un Master europeo sulle trasformazioni in sanità. Il Sistema CDF (Sistema comunicazione, documentazione e formazione dell ASSR 15 ) collabora al progetto sia nella parte metodologica sia per i contenuti e la diffusione delle informazioni. Gli altri partners Hochschule Magdeburg Stendal FH -University of Applied Sciences (DE); Dept. Of Sociology-Natioanl School of Public Health (GR); Fondazione Angelo Celli, Scienter Soc. Cons. a R.L. (IT); University of Ljubljana-Faculty of Arts (SI); Dept. Of Health Widening Participation in Learning Strategy Unit (UK). Obiettivo Il progetto ha la finalità generale di costituire un Accademia virtuale sull innovazione in sanità. Questo permetterà di analizzare buone pratiche di innovazioni in sanità, di promuovere attività formative congiunte per operatori sanitari e di avviare un Master per gli studi interculturali e sociali nel campo della salute. Il progetto ha anche la finalità di rafforzare l uso delle TIC nella formazione e nello scambio di esperienze tra Paesi nel campo sanitario, e di consolidare contatti tra amministratori, manager, esperti, docenti e studenti. Attività 2009 È stata completata la stesura del Report on professional development goals and ICT in the transformation of the healthcare sector inteso a identificare gli obiettivi di sviluppo professionale dei professionisti che agiscono nel settore della salute e, contemporaneamente, comprendere al meglio il ruolo delle TIC nel contesto di trasformazione dello stesso settore nei Paesi coinvolti nel Progetto. È stata curata l animazione di due degli otto forum, tenuti in inglese e italiano, attivi sul sito web: o Integrazione medicine non convenzionali attivato da aprile a maggio, o Scenari futuri per la formazione continua in sanità attivato da giugno a luglio. È stata completata, in collaborazione con la Fondazione Angelo Celli e l Università di Lubijana, la descrizione di due moduli del Master degree for intercultural and societal healthcare studies, nello specifico la descrizione dei moduli Biomedicine e non conventional medicine: problems of a possibile integrated medicine e Social inequalities and health. Le schede descrittive sviluppate rappresentano il testo ufficiale dei moduli che entreranno nel processo di valutazione per l acquisizione dei crediti da parte dell Università di Magdeburgo (dicembre 2009). 15 fanno parte del Sistema CDF: la Redazione editoriale, la Biblioteca e il Centro di formazione dell Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale 166

167 È stata disseminata all interno della rete RHN l attività del Progetto mediante news sul sito RHN e presentazione di WHOLE alla diciassettesima Conferenza Annuale RHN-OMS tenutasi a Manchester il 9-11 novembre Il CDF ha collaborato a completare la stesura del glossario WHOLE e all identificazione e condivisione della documentazione rilevante e pertinente che andrà a costituire la biblioteca virtuale dell Accademia Virtuale WHOLE. Ha partecipato attivamente al disegno della matrice del modulo tipo sulla base del quale si disegneranno tutti i bridge module del Master, sviluppato e implementato l architettura didattica online del modulo Biomedicine e non conventional medicine: problems of a possibile integrated medicine, completato la stesura di una breve scheda di riferimenti bibliografici dal titolo National health policy in Italy necessaria allo sviluppo dei due pillar module del Master: Health, social change and policy: change drivers and scenarios of the health care systems e Change and Innovation Management in the Health Care Sector. Whole Web-based Health Organisation Learning Environment Contratto n. 2606/ del Data inizio: 1 ottobre 2007 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse comunitarie RER: euro sito web: Durata: ventiquattro mesi Capofila: Friedrich Alexander Universität, Erlangen-N rnberg risorse RER euro Struttura regionale coinvolta: Sistema CDF Agenzia Sanitaria La Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ITL partecipa, come coordinatore tecnico, al progetto DELPHI Devising E-learning Logistic Programmes to Heighten Innovations, finanziato dal programma Leonardo e che vede come capofila il Centro Servizi PMI Italia. Gli altri partners Association pour le développement de la Formation AFT- IFTIM (FR), Poznan School of Logistics (PL), University of Salford (UK). Obiettivo Realizzare un innovativo sistema d apprendimento (piattaforma) sul web, che combina efficacemente le funzioni del Learning Video Content Management 167

168 Systems (LVCMS, possibilità di vedere, caricare e creare nuovi video a scopo formativo) e dell apprendimento tradizionale (articoli, studi, lezioni) con quelle di un social network, per favorire la creazione di un ambiente formativo on-line e lo sviluppo di una Comunità di pratici per professionisti ed esperti di processi logistici. In linea con le priorità emerse dal Piano di Azione per la logistica del trasporto merci COM/2007/607, il progetto contribuisce allo sviluppo dell utilizzo dell ICT e alla realizzazione di una rete d istituti di logistica e centri di competenza. Il progetto nasce dalla necessità di sviluppare, attraverso l uso dell ICT, un sistema d apprendimento a distanza nel campo della logistica per le PMI di tutti i settori industriali, in particolare meccanico ed agro industriale. Il sistema si rivolge a quei professionisti che esprimono specifici bisogni formativi al fine di risolvere tematiche riguardanti le loro attività quotidiane, ma l accesso al sistema IT di DELPHI e ai suoi moduli formativi è comunque libero al pubblico e consentito previa registrazione. Attività 2009 È stato avviato il progetto, con la realizzazione fisica della piattaforma web e delle funzionalità connesse. Si è quindi proceduto a definire la struttura dei contenuti e le aree tematiche d interesse nel dominio della la logistica ed i trasporti. La piattaforma è stata in seguito riempita di materiale formativo di vario tipo, secondo le specifiche del progetto: contenuti per l apprendimento (video, studi, articoli, presentazioni ) strumenti d analisi (software di simulazione del trasporto, analisi delle perfomance logistiche, broker della logistica) La combinazione di strumenti d analisi e alcuni dei contenuti per l apprendimento presenti sulla piattaforma ha infine consentito la realizzazione di tre percorsi formativi basati essenzialmente sugli strumenti d analisi. La piattaforma è on-line dal mese di Gennaio 2010 e aperta a tutti. DELPHI Devising E-learning Logistic Programmes to Heighten Innovations Contratto n / Data inizio: 1 dicembre 2008 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Risorse comunitarie a ITL: euro sito web Durata del progetto 24 mesi capofila Centro Servizi PMI - Italia struttura coinvolta: ITL Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica 168

169 3.8 Programma Progress La decisione n. 1672/2006/CE 16 del Parlamento europeo e del Consiglio istituisce il programma per l occupazione e la solidarietà sociale denominato PROGRESS che sostituisce i diversi programmi comunitari, operativi fino al 2006, riferiti alla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini, alla lotta contro la discriminazione e l esclusione sociale e a misure di incentivazione dell occupazione. Il programma, operativo per il periodo , ha una disponibilità finanziaria di oltre 734 mila euro ripartiti su cinque sezioni: Occupazione (23%), Protezione sociale e integrazione (30%), Condizioni di lavoro (10%), Diversità e lotta contro le discriminazioni (23%) e Parità fra uomini e donne (12%). Life after institutional care Equal opportunities and social inclusion for young people; identification and promotion of best practicies è finanziato nell ambito di Progress -Apprendimento reciproco nel contesto della protezione e dell inclusione sociale -, ha come capofila l Associazione italiana Amici dei Bambini AiBi e vede la partecipazione del Servizio Politiche per famiglia infanzia e adolescenza della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali. Gli altri partners Ministry of Labour and Social Policy of Bulgaria (BG); Association pour la prévention et la Promotion de la Santé Psychique of France (FR); Ministry for Children and Family Affairs, Institute of Philosophy and Sociology University of Latvia (LV); Directia Generala de Asistenta Sociala di Bucarest, Ministry of Labour, Family and Equal Opportunities (RO). Obiettivo Contribuire a promuovere lo sviluppo di politiche locali finalizzate all inclusione sociale dei giovani senza famiglia, nel momento in cui lasciano il sistema di protezione statale, in virtù del principio di pari opportunità sociali. In particolare, il progetto intende identificare quali siano gli interventi ed i servizi esistenti volti all inclusione sociale del target group in quattro regioni italiane, i costi altresì sostenuti sia a livello pubblico che privato, e all identificazione di buone prassi da diffondere ed implementare negli altri paesi partner del progetto. 16 La decisione del 24 ottobre 2006 è stata pubblicata sulla GUUE L 315 del 15 novembre

170 Attività 2009 Oltre alle ricerche, sono stati svolti seminari di confronto tra i diversi partner di progetto. Le azioni sono terminate con la conferenza finale che si è tenuta a Bruxelles presso la sede della Regione Emilia-Romagna e a cui hanno partecipato tutti i partner di progetto e attori del no-profit che lavorano sul tema giovani. Life after institutional care Equal opportunities and social inclusion for young people; identification and promotion of best practicies Durata: ventiquattro mesi Data inizio: 1 gennaio 2008 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie ,25 euro Capofila: Ai Bi Associazione italiana Amici dei Bambini (IT) Struttura regionale coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche sociali - Servizio Politiche per famiglia infanzia e adolescenza 3.9. Programma Salute Con la decisione n. 1350/2007/CE 17 del Parlamento europeo e del Consiglio viene istituito un secondo programma d azione comunitario in materia di salute, volto a integrare, sostenere e aggiungere valore alla politica degli Stati membri in materia di sanità e contribuire a una maggiore solidarietà e prosperità nell Unione Europea, tutelando e promuovendo la salute e la sicurezza umana e migliorando la sanità pubblica. Il programma, attivo dal gennaio 2008 a1 dicembre 2013 e con una disponibilità finanziaria di 321,5 milioni di euro, è basato su tre obiettivi generali: Migliorare la sicurezza sanitaria dei cittadini in particolare sostenendo la prevenzione delle principali malattie e riducendo l incidenza, la morbilità e la mortalità da esse causate; promuovere la salute anche riducendo le disparità sanitarie; Generare e diffondere informazioni e conoscenze sulla salute. L Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale (ASSR) partecipa al progetto EUnetHTA - European Network fot Health Technology Assessment che ha come capofila Sundhedsstyrelsen (National Board of Health) DK. 17 La decisione del 23 ottobre 2007 è pubblicata sulla GUUE L 301 del 20 novembre

171 Gli altri Partners Ludwig Boltzmann Institute of Health Technology Assessment (AT); Belgian Health Care Knowledge Centre (BE); Swiss Network for Health Technology Assessment (CH); Deutsches Institut fur Medizinische Dokumentation und Information, Institute for Quality and Efficiency in Health Care (DE); Center for Evaluering og Medicinsk Tecknolgivurdering (CEMTV), Centre for Applied Research and Technology Assessment (DK); Agency for Health Technology Assessment - Instituto de Salud Carlos III, Andalusina Agency for Health Technology Assessment, Galician Agency for HTA, Catalan Agency for HTA and Research, Basque Office for Health Technology Assessment, Health Technology Assessment Unit, Agencia Lain Entralgo (ES); Finnish Office for HTA (FI); Haute Autoritè de Santè (FR); Regione Veneto - Direzione Piani e Programmi Socio- Sanitari, University Hospital A. Gemelli, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (IT); State Health Care Accreditation Agency, Ministry of Health (LT); College voor zorgverzekeringe (NL); Norwegian Knowledge Centre for Health Services (NO); Agency for HTA (PL); Swedish Council on Technology Assessment in Health Care (SE); National Coordinating Centre for HTA (UK). Obiettivo Realizzazione delle fasi preparatorie della creazione della EUnetHTA Collaboration, la collaborazione europea permanente che avrà il compito di consolidare i rapporti cooperativi sviluppati tra i membri e perfezionare gli strumenti prodotti nel corso del progetto. Gli strumenti e le relazioni sviluppate e implementate consentiranno di produrre, disseminare e trasferire tempestivamente i risultati dell HTA (Health Technology Assessment) nel processo decisionale delle politiche sanitarie locali. Attività 2009 I membri partecipanti hanno formalizzato una collaborazione al fine di progettare una richiesta di cofinanziamento alla Comunità Europea, nelle modalità stabilite (Application for a Joint Action). EUnetHTA European Network fot Health Technology Assessment Contratto n del gennaio 2009 Durata: dodici mesi Data inizio: 1 gennaio 2009 Capofila: Sundhedsstyrelsen Risorse comunitarie ASSR: National Board of eurhealth - DK sito web: Struttura regionale coinvolta: Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale 171

172 3.10 Progetti pilota e linee speciali di bilancio comunitarie Oltre ai programmi comunitari, le diverse Direzioni Generali della Commissione europea e le Agenzie europee utilizzano linee finanziarie specifiche del bilancio comunitario per sostenere attività pilota in settori considerati prioritari. Tra le linee di bilancio più significative si segnalano quelle gestite dalla DG Occupazione e Affari Sociali per il sostegno a progetti relativi all assistenza agli anziani, alla promozione delle pari opportunità per i disabili, alla lotta contro il razzismo e la xenofobia, ad azioni a favore degli immigrati, della famiglia e dell infanzia. Europa spa Strumenti di partecipazione attiva nell Europa del XXI secolo, finanziato dalla Commissione europea DG occupazione e Affari Sociali, ha come capofila Eurobic Toscana Sud e vede la partecipazione dei Servizi Programmazione sociale Terzo Settore Servizio e Politiche Accoglienza integrazione sociale della Direzione Generale Sanità e Politiche sociali. Gli altri partners CILAP EAPN Italia (rete nazionale della Rete europea di lotta alla povertà), CESV - Centro servizi per il volontariato del Lazio, Provincia di Roma, Comune di Prato, Associazione Straligut di Siena, IRESS - Istituto regionale emiliano-romagnolo per i servizi sociali e sanitari, ERASMO - Centro studi di ricerca formazione e documentazione sull Europa sociale (Puglia), CO.RI.S.S. - Cooperative riuniti socio sanitarie (Calabria), Città di Catanzaro, Cooperativa animazione VALDOCCO (Piemonte), Provincia di Torino. Obiettivo Promuovere il dibattito sull inclusione sociale in supporto al rafforzamento del Metodo Aperto di Coordinamento sulla protezione sociale e l inclusione sociale (MAC/inclusione), mettendo in rete tutti i soggetti (pubblici, del terzo settore e opinione pubblica) interessati. Il progetto si basa sull assunto che l applicazione concreta dei concetti della nondiscriminazione e delle pari opportunità è essenziale nella lotta contro la povertà e l esclusione sociale, trattandosi di due tematiche assolutamente trasversali a tutta l applicazione del MAC sull inclusione sociale e la protezione sociale. Europa SPA opera su più livelli, cercando di coinvolgere nelle varie azioni gruppi e fasce di popolazione diverse. Sono previste le seguenti attività: i cantieri, gli spot televisivi, il teatro, conferenza finale, pubblicazione. Sono stati attivati cinque cantieri/laboratori su donne e pari opportunità (Toscana); la comunità Rom (Lazio); il benessere dei bambini e degli adolescenti (Calabria); la partecipazione delle persone in povertà (Emilia Romagna); i servizi di interesse generale (Piemonte). 172

173 Le attività del Cantiere a cui partecipa la Regione Emilia-Romagna, mirano a migliorare il livello di partecipazione delle persone in povertà, a sensibilizzare le organizzazioni che lavorano con/per i poveri e le istituzioni nazionali e locali sull importanza di questa partecipazione, studiando insieme le modalità più idonee per attuare il MAC/inclusione per quanto concerne la partecipazione di tutte le parti in causa, persone in povertà incluse. Questa attività ha luogo a Bologna dove si registrano buone pratiche in materia e dove uno dei partner del progetto (IRESS) lavora coinvolgendo nelle proprie ricerche e lavoro sul campo le persone in povertà. Europa S.p.a. Strumenti di partecipazione attiva nell Europa del XXI secolo Linea di Bilancio VS/2008/0598 Durata: ventiquattro mesi Data inizio: 1 gennaio 2009 Capofila: Eurobic Toscana Sud Costo complessivo: euro Struttura regionale coinvolta: Direzione Generale Sanità e Politiche sociali - Servizio Programmazione sociale Terzo Settore Servizio Civile e Politiche Accoglienza integrazione sociale Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), operativo dal maggio 2005, è stato istituito con il regolamento n. 851/ per contribuire a rafforzare le difese dell Europa contro le malattie infettive, quali l influenza, la SARS e l HIV/AIDS. Lavora in collaborazione con gli enti del sistema sanitario nazionale per rafforzare e sviluppare sistemi di sorveglianza delle patologie, nonché sistemi di allarme rapido su tutto il continente. The HALT - Surveillance of Healthcare-Associated infections and related practices in European Long-Term care facilities 2009/2010, finanziato dall ECDC, ha come capofila la Université Claude Bernard di Lyon (FR) e vede la partecipazione dell Agenzia sanitaria e sociale regionale. Gli altri partners Scientific Institute of Public Health Bruxelles (BE); Health Protection Agency Londra (UK). 18 Il regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 è pubblicato sulla GUUE L 142 del 30 aprile

174 Obiettivo promuovere il controllo delle infezioni e della diffusione di microrganismi antibioticoresistenti negli stati europei, attraverso la: la creazione di una rete di reti nazionali che partecipino a studi europei ripetuti di prevalenza puntuale; la rilevazione della prevalenza di infezioni correlate all assistenza (ICA) nelle strutture territoriali di lungodegenza europee (long term care facilities - LTCF) che ospitano residenti con elevati bisogni sanitari; la rilevazione di indicatori di processo e struttura relativi al controllo delle infezioni nello stesso gruppo di strutture; la definizione e implementazione di una metodologia sostenibile per stimare la prevalenza di ICA nelle LTCF in Europa (definizione delle LTCF da includere negli studi di prevalenza europei; selezione e definizione delle ICA da includere; criteri per classificare i residenti e le strutture in funzione dei bisogni e dell offerta assistenziale; ecc.). Attività 2009 E stato predisposto il protocollo di rilevazione dello studio pilota di prevalenza europeo, che è in corso di sperimentazione tra le strutture residenziali che hanno aderito al progetto ESAC 19 The HALT Surveillance of Healthcare- Associated infections and related practices in European Long-Term care facilities 2009/2010 Contratto n. GRANT/2008/004 Data inizio: 1 gennaio 2009 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie euro Risorse comunitarie ASSR: euro Durata: ventiquattro mesi Capofila: Université Claude Bernard Lyon (FR) Struttura regionale coinvolta: Agenzia Sanitaria e Sociale 19 ESAC Controllo Europeo sul Consumo degli Antibiotici è un progetto Europeo coordinato dall Università di Antwerp (BE) a cui partecipano tutti i paesi europei 174

175 3.11 Iniziative dell Assemblea legislativa Centro Europe Direct Emilia Romagna Il Centro Europe Direct (ED) dell Assemblea legislativa dell Emilia Romagna inizia la sua attività come Centro Documentazione Europa alla fine del 1998, come sezione specializzata della Biblioteca dell Assemblea legislativa. Il Centro è, fin dalla sua nascita, aperto al pubblico ed offre un servizio rivolto ai Consiglieri regionali, l Ente regione, il sistema delle autonomie locali dell Emilia-Romagna e la collettività tutta per informare ed orientare sulle attività, le politiche ed i programmi dell Unione europea. Sviluppa attività comunicative diffuse sul territorio provinciale, ma in virtù della sua collocazione presso l Assemblea legislativa dell Emilia Romagna, rivolge numerose iniziative al bacino regionale. Compito istituzionale è: 1. Fornire Servizi di informazione, in sede e presso gli sportelli decentrati di Bologna (Sportello Europe Direct dell URP del Comune e Punto Europeducation dell Istituto di istruzione superiore A. Serpieri), con la prospettiva di costituire, nel tempo, un punto di riferimento per l informazione e la documentazione sulle politiche europee. A questo scopo collabora con la Biblioteca dell Assemblea legislativa per la fornitura di servizi di documentazione qualificati e la realizzazione di strumenti di segnalazione e approfondimento. 2. Svolgere attività di comunicazione e sensibilizzazione attraverso l organizzazione di eventi, lo sviluppo di siti web e la redazione di pubblicazioni, il networking e la collaborazione con i media locali, la promozione della pace e dei diritti umani Il Centro fa parte del Coordinamento dei Centri ED della Regione Emilia Romagna che conta sei Centri dislocati sul territorio regionale e lavora in rete con gli altri Centri italiani (49) ed europei (quasi 500). Il Centro ha ottenuto, insieme alla Biblioteca dell Assemblea legislativa, la certificazione di qualità ISO 9000 sulle attività di base svolte nella sede di Viale Aldo Moro 36. Attualmente ha avviato, nell ambito del Progetto qualità dell Assemblea legislativa che intende ampliare le aree dell Assemblea certificate, un nuovo percorso di certificazione di qualità relativamente alla procedura Promuovere il networking, attività e progetti in ambito europeo. 175

176 Fra le attività 2009 del Centro ED segnaliamo: Target: grande pubblico Conversazioni d Europa Attività: Ciclo annuale di 4 incontri con la cittadinanza sulle tematiche di attualità nell'unione europea. Con questa attività si cerca di fare informazione/comunicazione rivolta al grande pubblico ma cercando di lasciare spazio a tutte le forme espressive in grado di trasmettere i valori fondamentali dell'europa unita. Il ciclo di conferenze è organizzato in collaborazione con il Comune di Bologna, Sportello ED e con l Università di Bologna (CIRDCE). Sono partner nella realizzazione di queste rassegne la cineteca di Bologna, Urban Center Bologna e la rete Enterprise European Network. Collegati alle Conversazioni: o Proiezioni d'europa, una rassegna cinematografica di 4 film europei realizzata in collaborazione con la cineteca di Bologna o Delizie d'europa, degustazioni gastronomiche con prodotti provenienti da paesi europei. La Befana europea Target: famiglie, grande pubblico Attività: appuntamento annuale in Piazza Maggiore il 6 gennaio con la befana europea. Organizzata con lo Sportello ED del Comune di Bologna e con l'associazione Comitato Cittadini Indipendenti Europa dei Cittadini, la Befana europea ogni anno è dedicata ad un tema indicato come prioritario dalla Commissione europea (2009 ambiente; 2010 lotta alla povertà ed esclusione sociale). Una befana che veste i colori dell Europa distribuisce in piazza doni e gadget europei ai bambini insieme ad un segnalibro nel quale si riporta la filastrocca europea appositamente scritta per i bambini. Vengono realizzati laboratori in piazza per i più piccoli. Nel 2010 è stato aggiunto al tradizionale appuntamento in Piazza Maggiore il dono della calza europea ai bimbi ricoverati nei reparti di Pediatria degli Ospedali Sant'Orsola e Maggiore di Bologna. 176

177 Progetto Europa e media. Per una nuova storia europea Target: mondo accademico regionale ed europeo, esperti/operatori del mondo video e televisivo regionale, mondo della scuola Attività: Il progetto nasce per affrontare alcuni nodi fondamentali per l Europa del XXI secolo: Esiste una storia europea? Come viene raccontata la storia nelle televisioni dei paesi europei? In questi racconti come si parla di Europa? E possibile arrivare a concepire una storia televisiva comune, condivisibile, da parte di tutti gli europei? Negli anni il progetto ha prodotto un primo rapporto di ricerca sulle televisioni dell Europa dell ovest, presentato durante una conferenza internazionale tenutasi nell aprile La seconda fase del progetto ha visto impegnati ricercatori di sette paesi dell Europa dell Est (Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Lituania, Finlandia, Polonia, Romania) nell analisi delle rappresentazioni della storia nei programmi televisivi di queste nazioni. Questa seconda fase ha prodotto un secondo rapporto di ricerca che verrà pubblicato a settembre E prevista la pubblicazione e presentazione pubblica di un volume critico sull intera ricerca che verrà pubblicato con la Marsiglio Editori. Educazione ai diritti Target: scuole superiori di I grado. Il kit didattico Diritti si nasce, realizzato nel dicembre 2008 dal Centro Europe Direct dell Assemblea legislativa e dalla casa editrice Carthusia, in collaborazione con l Ufficio scolastico regionale, offre uno strumento didattico e ludico rivolto alle scuole secondarie che veicola i contenuti della Carta dei diritti fondamentali dell Unione Europea, educando gli studenti al riconoscimento dei propri diritti e doveri, per promuovere i valori della pace, della tolleranza, del rispetto delle culture dei diversi paesi europei. Il kit consiste in un percorso da svolgersi in classe che prevede lettura e riflessione sui 6 racconti scritti da Emanuela Nava sui diritti e gioco finale da svolgersi in classe. Il gioco del kit didattico può anche essere svolto nelle scuole elementari di primo grado con i tutor del Centro Europe Direct. Nel 2009 kit sono stati distribuiti su richiesta e gratuitamente n Kit didattici in molte scuole della Regione. Ogni kit contiene strumenti rivolti ad una intera classe. Gli studenti raggiunti con questo progetto sono pertanto Il kit è ancora disponibile su richiesta. 177

178 Promozione della cittadinanza europea fra i giovani Meeting dei Giovani europei Dal 2005 l Assemblea organizza un evento culturale unico nel suo genere dedicato ai giovani europei per l approfondimento delle tematiche individuate come prioritarie dall Unione europea. Il Meeting dei Giovani europei 2009, intitolato La nostra Europa, i miei valori a vent anni dalla caduta del Muro di Berlino, è stato realizzato in collaborazione con la Giunta regionale, il Collegio Europeo di Parma, l Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, l Antenna ED dell Assemblea legislativa, e col patrocinio del Parlamento Europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea Questa quinta edizione che si è tenuta tra il 25 e il 28 novembre è stata caratterizzata dalla partecipazione di 300 ragazzi, provenienti da 29 paesi (27 Stati membri dell UE più le delegazioni di Turchia e Norvegia) e 70 insegnanti, che hanno presso parte agli importanti appuntamenti in calendario, arricchiti dalla presenza, oltre che delle autorità regionali, anche di autorevoli personalità del mondo delle istituzioni italiane ed europee, della cultura e del giornalismo, quali: Moni Ovadia, Romano Prodi (ex Presidente della Commissione Europea), Jacques Barrot (Vicepresidente della Commissione Europea), Andrea Ronchi (Ministro per le politiche europee), Philippe Dessaint (Direttore di TV5 Monde), Alfonso Mattera di Ricigliano (Direttore Scientifico del Collegio Europeo di Parma), Aydan Iyigüngör (Agenzia dei diritti fondamentali dell UE). Con l edizione del 2009 si è voluto realizzare un percorso che consentisse agli insegnanti e agli studenti di sviluppare le tematiche indicate da punti di vista diversi ma integrati. Il progetto ha incentivato le occasioni di riflessione e di confronto in cui ai giovani provenienti da diversi Paesi è stata data l opportunità di incontrarsi e scambiare esperienze e vissuti, partendo dai valori e dai principi in cui si riconoscono, per far si che le differenze culturali, geografiche o religiose non costituiscano un ostacolo rispetto ad una cittadinanza europea consapevole e condivisa ma rappresentino piuttosto una ricchezza ed un patrimonio da valorizzare. Partendo dalla consapevolezza che ogni politica e attività di promozione e sostegno alla partecipazione democratica dei giovani alla vita pubblica presuppone una capacità di ascolto e di confronto effettivi e una dimensione politica che ne assuma le esigenze, i bisogni, le aspirazioni e le domande, il progetto ha inteso, a vent anni dalla caduta del Muro di Berlino, favorire una più ampia riflessione e un più diffuso dibattito. Il significato dei valori fondanti dell UE, tenendo conto delle specificità geografiche e socio-politiche nazionali, è stato attentamente vagliato attraverso una lettura dinamica ed aperta che ha portato a comprenderne la reale portata 178

179 innovativa rispetto al passato, promuovendone in tal senso la più concreta attuazione. Il lavoro svolto durante le giornate del Meeting è stato organizzato in due workshop paralleli: un workshop dedicato agli studenti e un workshop dedicato agli insegnanti. Per quanto riguarda il Workshop degli studenti, i ragazzi hanno discusso, riuniti in Gruppi di lavoro, su tre temi principali: Dignità e Libertà, Uguaglianza e Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia. Durante il dibattito gli studenti hanno dovuto indicare il senso e l importanza che attribuiscono a ciascuno di questi principi; come da loro vengono vissuti e coniugati: nel loro Paese, nel loro contesto politico e sociale, nella vita di tutti i giorni, nel rapporto con gli altri, in confronto a fenomeni sociali ed economici di vasta portata come la crisi mondiale, le migrazioni, le diversità, le minoranze, le libertà, il diritto al lavoro, alla salute, all istruzione, rispetto alle varie forme di discriminazione (di genere, minoranze, ecc.); se intravvedono difficoltà nella loro applicazione, specie se messi a confronto con altri principi fondamentali di convivenza civile; che cosa vorrebbero che l Unione europea facesse per meglio garantirli e tutelarli, quali posizioni, atti, indirizzi, proposte dovrebbe assumere. Il lavoro nei gruppi era finalizzato all elaborazione di un Documento finale discusso e approvato durante la Simulazione dei lavori del Parlamento Europeo nella Sala Consiliare dell Assemblea Legislativa con votazione di un documento per ogni gruppo tematico. Il Documento finale è stato presentato durante la giornata conclusiva dell evento e ha rappresentato il punto di vista e le proposte espresse dai giovani durante i lavori di gruppo cui hanno partecipato. Parallelamente al lavoro degli studenti, si è svolto anche un workshop dedicato agli insegnanti sul tema: Metodologie attive nella didattica dei diritti. Gli insegnanti hanno seguito il medesimo percorso intrapreso dagli studenti, con un attenzione in più al ruolo della scuola nello sviluppo delle tematiche trattate. Il percorso formativo proposto gli insegnanti ha avuto i seguenti obiettivi: favorire il confronto e la condivisione tra colleghi sulle attività realizzate in preparazione all evento con le proprie classi; confrontare i modelli didattici e pedagogici sviluppati sul tema dei Diritti tra le scuole dei diversi paesi europei presenti; approfondire il tema dei Diritti attraverso il confronto delle esperienze nazionali e degli apporti teorici; elaborare un documento programmatico di lavoro nella scuola sul tema dei Diritti a partire da tutte le esperienze realizzate. I 300 partecipanti, oltre al lavoro svolto durante i Workshop, coadiuvati dagli esperti del CEMEA - Associazione europea per la mediazione interculturale che ha fornito supporto specialistico per lo sviluppo dei temi comunitari, sono stati i protagonisti di una ricca sequenza di attività: visite guidate alla mostra fotografica 179

180 La Storia oltre la cortina di ferro (realizzata dalla Fondazione Centro di Solidarnosc, dal Centro Europeo di Solidarnosc e dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Polonia), una rassegna cinematografica ed uno spettacolo teatrale incentrati sui temi e sulle ripercussioni della caduta del Muro di Berlino. Il 2009 è stato l Anno Europeo per la Creatività e l Innovazione. In questo contesto è stato promosso il Concorso Dopo la caduta del Muro di Berlino, nasce la nuova Europa per la migliore video-clip. In tale ottica si è inteso offrire a ogni delegazione partecipante l'opportunità di interpretare e rappresentare cosa ha significato per l Europa la caduta del Muro di Berlino, come questo evento ha cambiato le sorti di un intero continente e aperto scenari del tutto inediti fino a portare a 27 il numero dei Paesi che fanno parte dell Unione europea. Nel corso della giornata conclusiva del Meeting sono state presentate e premiate le video-clip vincitrici. Seminario di Ventotene Per il quinto anno consecutivo l Assemblea legislativa dell Emilia Romagna si è fatta promotrice della partecipazione di un gruppo di studenti emiliano-romagnoli (provenienti da tutte le nove Province) al seminario internazionale di formazione sul Federalismo europeo, organizzato dall Istituto di Studi federalisti Altiero Spinelli. L iniziativa ha lo scopo di approfondire la formazione dei giovani partecipanti sui temi dell integrazione europea. Il tema centrale che ha visto impegnati i ragazzi partecipanti al Seminario di Ventotene è stato Oltre Lisbona, per un governo federale ed una costituzione federale. Nel corso delle attività formative svolte durante questa edizione i partecipanti hanno affrontato, nelle quattro giornate i seguenti argomenti: i diritti dei cittadini europei dalle prime elezioni dirette del Parlamento europeo al Trattato di Lisbona; lo stato federale ed il principio di sussidiarietà; il federalismo come nuovo pensiero politico e la crisi della politica; la crisi economica mondiale e la proposta dei federalisti per un nuovo ordine economico-monetario internazionale; la federazione europea come modello per il governo della globalizzazione; la politica estera europea tra neo-atlantismo e rilancio delle istituzioni della cooperazione mondiale; una politica per lo sviluppo economico sostenibile dell Europa e del mondo; la strategia del MFE per il rilancio del processo costituente europeo; il federalismo organizzato in Italia, in Europa e nel mondo; 180

181 il ruolo dei partiti politici europei e del Parlamento europeo per un governo federale europeo ed una Costituzione federale europea. Progetto MANIFESTA! Manifesta! immagini, scritture e letture sui diritti fondamentali dell UE, è il titolo di un progetto europeo promosso nel 2009 dall Assemblea Legislativa dell'emilia Romagna e dall associazione Africa e Mediterraneo, nato con l intenzione di accrescere la conoscenza, presso i cittadini europei, della carta dei diritti fondamentali dell Unione europea che si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà, e che pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell Unione e creando uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia. Il progetto ha preso spunto dalle opere di alcuni fumettisti, illustratori, grafici provenienti da Italia, Repubblica Ceca, Francia, Nigeria, Senegal e Repubblica democratica del Congo che hanno lavorato alla realizzazione di vignette e illustrazioni che potessero veicolare una comunicazione sintetica e accattivante dei suddetti diritti, seguendo i sei capi fondamentali della Carta: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia. Manifesta! ha attivato dei percorsi di conoscenza della carta dei diritti fondamentali della UE negli Istituti Superiori attraverso attività didattico-espressive con metodologia interculturale. Oltre che promuovere la conoscenza dei principi fondamentali della Carta dei Diritti Fondamentali della UE, obiettivo primario è stato anche quello di promuovere l impegno dell Assemblea Legislativa dell'emilia Romagna per la cittadinanza europea. Le attività nelle classi si sono dunque svolte con l intento specifico di creare un senso di appartenenza alla Unione Europea, di favorire una consapevolezza sociale e civile e di promuovere una conoscenza dei propri diritti e dei propri doveri. Il progetto si è concretizzato nell attivazione di diversi laboratori finalizzati alla riflessione teorica e alla produzione creativa relative al concetto di cittadinanza europea, in 3 scuole. Le scuole coinvolte sono state: Istituto Comprensivo di Sasso Marconi, Scuola media Galileo, classe II C, Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e della ristorazione Bartolomeo Scappi di Castel S. Pietro Terme, classe IV D IsArt di Bologna Istituto Artistico Superiore, classe II B E stato realizzato un primo incontro di conoscenza della carta dei diritti attraverso l uso ragionato dei materiali che compongono il kit didattico "Manifesta!" che comprende un catalogo, contenente le migliori vignette realizzate e il testo 181

182 integrale della Carta dei diritti dell'ue, di 16 poster e 16 cartoline con le illustrazioni più efficaci e comunicative in riferimento ai sei capi della carta. Il laboratorio di scrittura creativa è stato comune alle tre classi e ha rappresentato l elemento collante di tutto il progetto. Sfruttando gli stimoli suggeriti dall approfondimento sulla Carta dei Diritti avvenuto nell incontro introduttivo si sono realizzati gli incontri di scrittura creativa, con il metodo dell atelier di scrittura, che hanno avuto come filo conduttore il tema del diritto di cittadinanza. Tale metodo è risultato necessario per l approccio interculturale del progetto, prevedendo un itinerario operativo, di tipo affettivo-comunicativo-relazionale, che parte dall'espressione di sè per arrivare a conoscere l'altro. Durante gli incontri di scrittura creativa si sono proposti stimoli letterari (brani narrativi, poesie, ecc.) sul tema della cittadinanza intesa sia come senso di appartenenza a luoghi e persone, sia come assunzione di diritti e di doveri da parte dei giovani. Questi incontri sono serviti a rielaborare le scritture realizzate nel laboratorio di scrittura creativa per trasformarle in immagini. Le scritture infatti sono servite per la costruzione della sceneggiatura del video. Il video è stato realizzato con la tecnica dell'intervista ai compagni di classe sui temi della carta dei diritti. In questa fase si sono rielaborate le scritture più funzionali per realizzare cartoline pubblicitarie originali che rispecchiassero le riflessioni teoriche e le impressioni personali emerse durante i laboratori. Gli studenti sono stati divisi in gruppi di lavoro e si sono cimentati nell ideazione e nella realizzazione di un elaborato grafico adottando diverse tecniche proposte dall operatore: disegno, fotografia, collage, fotomontaggio e grafica digitale. E stata inoltre realizzata una pubblicazione in 150 copie contenente i testi prodotti dai ragazzi durante i laboratori di scrittura creativa. La pubblicazione prende il titolo dal progetto e si presenta come una sorta di blog cartaceo in cui i ragazzi prendono la parola per esprimere il proprio punto di vista sui diritti sanciti dalla Carta Europea, esprimendo la propria percezione del diritto nei diversi contesti del quotidiano. Infine, è stato realizzato, in 100 copie, un dvd del video Acrostico d Europa, realizzato dai ragazzi dell IsArt di Bologna. Il Laboratorio di lettura drammatizzata (periodo: settembre-novembre 2009) era volto a preparare gli studenti a una lettura pubblica in occasione dell evento finale del 4 novembre. Il reading è stato strutturato alternando la lettura dei testi realizzati nell ambito degli atelier di scrittura con brani tratti dalla Carta dei Diritti. L evento finale del progetto si è tenuto mercoledì 4 novembre nella Sala Polivalente dell Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna. I ragazzi hanno presentato i lavori realizzati nell ambito dei laboratori: un video, delle cartoline e una serie di scritture creative raccolte in una pubblicazione. 182

183 Bando: Costruire l Europa con i Gemellaggi L Assemblea legislativa ha lavorato alla promozione e al sostegno dei gemellaggi tra scuole per promuovere la conoscenza reciproca tra scuole europee, diffondere le pratiche ottimali sui temi educativi e rafforzare il dialogo interculturale, attraverso la costruzione di una piattaforma di attività condivise tra gli istituti scolastici emiliano -romagnoli e gli istituti scolastici europei. Per estendere e consolidare la rete di gemellaggi tra scuole l Assemblea ha emanato un apposito bando di finanziamento denominato Costruire l Europa con i Gemellaggi. Attraverso questa iniziativa l Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con l Ufficio scolastico regionale, ha inteso promuovere la diffusione e lo sviluppo dei Progetti di Gemellaggio tra le scuole della Regione Emilia-Romagna e le loro scuole partner europee. L obiettivo di questa iniziativa è stato quello di promuovere il dialogo interculturale, abbattere pregiudizi, promuovere la cittadinanza attiva dei giovani, e in particolare la cittadinanza europea, creando le condizioni migliori per promuovere tra i giovani la cultura della solidarietà e della tolleranza e favorendo la comprensione reciproca. Inoltre, si è voluto offrire alle scuole diverse possibilità di collaborare su attività educative ed interculturali ed agli studenti delle scuole gemellate diverse opportunità di apprendere di più sulle lingue straniere, sull importanza di comprendere e di rispettare le diversità culturali e il valore di condividere progetti, percorsi ed una storia comune. I destinatari del Bando di finanziamento sono stati gli istituti scolastici superiori della Regione Emilia-Romagna con progetti di gemellaggio con le scuole europee. Gli scambi tra studenti e docenti europei sono stati finalizzati alla condivisione di esperienze, percorsi culturali e formativi tesi al rafforzamento della identità culturale e della cittadinanza europea e del dialogo interculturale; alla creazione di legami di solidarietà, di partecipazione e di comunanza di valori e obiettivi tra realtà scolastiche appartenenti a contesti socio-culturali diversi; hanno sviluppato e stimolato la curiosità, lo scambio, l informazione e la conoscenza reciproca tra le scuole delle regioni europee coinvolte, attraverso il protagonismo, la partecipazione ed il confronto tra gli studenti con particolare riferimento ai seguenti temi: il futuro dell Unione europea, l allargamento, la cittadinanza europea, il modello sociale europeo, la pace e la tolleranza; i diritti delle minoranze, la lotta contro il razzismo e la xenofobia,le pari opportunità; la mobilità dei giovani in Europa, l istruzione, il multilinguismo, la formazione, la memoria storica, l arte e la cultura; 183

184 le iniziative in tema di occupazione e lo sviluppo economico sostenibile, i disabili nella società, l educazione attraverso lo sport, la salvaguardia dell ambiente; le nuove tecnologie dell informazione e della comunicazione, la democrazia a livello locale, il funzionamento delle istituzioni Il Progetto Remembrance in Europe Project and Learning Activities for Youth (R.E.P.L.A.Y) Nell ambito del Programma UE Europe for Citizens , azione 4: Memoria europea attiva rientra il progetto R.E.P.L.A.Y. (Remembrance in Europe-Project and Learning Activities for Youth) realizzato dall Assemblea legislativa e finanziato dalla Commissione Europea (DG Education and Culture). Il progetto punta a valorizzare e trasmettere i contenuti dell importante patrimonio storico, documentaristico e audiovisivo in possesso degli Istituti della Memoria relativamente agli eventi che hanno lacerato l intero continente durante la seconda guerra mondiale e in particolare sull efferatezza che ha caratterizzato il biennio nelle fasi finali del conflitto bellico. La partnership di una serie di istituzioni (Scuola di Pace di Monte Sole di Marzabotto - BO, Istituto Alcide Cervi di Gattatico -RE, Fondazione ex Campo di concentramento di Fossoli a Carpi - MO, Fondazione Villa Emma Ragazzi ebrei salvati di Nonatola - MO, Anne Frank House di Amsterdam) ha consentito la definizione di un percorso pedagogico-formativo di apprendimento incentrato sull educazione alla memoria, alla cittadinanza attiva, ai diritti umani ed alla non violenza. Istituti scolastici emiliano-romagnoli, ma anche studenti provenienti dalla Repubblica Ceca e dalla Germania sono i protagonisti del complesso delle attività che comprendono conferenze, visite guidate a musei, mostre e seminari presso i luoghi della memoria storica, workshop condotti da esperti in educazione interculturale. Obiettivo è quello della creazione di una rete europea di luoghi della Memoria avvertita come imprescindibile per la definizione di una memoria europea condivisa. Il progetto, oltre ai Luoghi della Memoria dell Emilia-Romagna, coinvolgerà anche altre analoghe realtà europee, come la Maison d Izieu di Francia e la Haus der Wannsee Konferenz di Berlino, e avrà come obiettivo finale di collocarsi all interno del percorso culturale finalizzato alla realizzazione del primo Istituto Europeo della Memoria, cosi come auspicato dal Parlamento Europeo. 184

185 Nel dicembre 2009 si è tenuta la conferenza di lancio del progetto e della Mostra Tempi di scelta. Storia di 4 luoghi. La Mostra propone il tema della responsabilità civile come il filo conduttore di un viaggio virtuale attraverso le storie dei 4 Luoghi che restituiscono un quadro di memorie complesse e significative, legate al secondo conflitto mondiale. Luoghi in cui persone hanno preso una posizione, hanno operato una scelta, mossi dalle più diverse ragioni. Durante la mattinata le presentazioni - rivolte a educatori, studenti e operatori di luoghi della memoria - hanno affrontato la specificità del Progetto e il significato educativo dei Luoghi della Memoria. Nel pomeriggio si sono svolti i 5 laboratori tematici, condotti dagli esperti dei Luoghi della Memoria, coinvolgendo attivamente 70 studenti ed 8 insegnanti dalle scuole italiane partner di progetto, creando momenti di intenso e diretto coinvolgimento emotivo. La Mostra Tempi di scelta. Storia di 4 luoghi - curata dall Istituto Alcide Cervi, la Fondazione Villa Emma Ragazzi Ebrei Salvati, la Fondazione ex Campo Fossoli, la Scuola di Pace di Monte Sole è composta da 22 pannelli grafici esplicativi delle vicende dell epoca, si propone di fornire il quadro della memoria complessiva degli eventi e del concetto di responsabilità civile su cui gli istituti coinvolti fanno ricerca e formazione. La Mostra avrà un percorso itinerante con una partecipazione prevista di circa 3000 visitatori presso ciascun Luogo della Memoria. Al termine del progetto l itineranza della mostra proseguirà presso istituzioni pubbliche, Associazioni, Istituti di cultura ed istituti scolastici in Italia ed in Europa. Una seconda mostra di rilievo internazionale, Anne Frank, una storia attuale, è focalizzata sui temi del coraggio civile e della responsabilità, ed è il frutto della Convenzione tra Anne Frank House di Amsterdam e l Assemblea Legislativa. Il seminario conclusivo è previsto per l 8 Maggio 2010 presso l Assemblea Legislativa, a cura della Anne Frank House, con la proposizione di materiali didattici elaborati dalla stessa Fondazione Anne Frank, che consentirà agli studenti della Regione Emilia-Romagna, Repubblica Ceca e Germania di riflettere sull impatto dell abolizione dei diritti degli ebrei nella Germania nazista e nei territori occupati, oltre a discutere e restituire impressioni e proposte su quanto vissuto nelle quattro giornate di laboratorio svolte Il Progetto Youth Educational Systems (Y.E.S) Nel quadro dell azione Comenius Regio del programma Lifelong Learning Programme, rientra il progetto YES (Youth Educational Systems) realizzato dall Assemblea legislativa per costituire una partnership bilaterale, finalizzata a promuovere una futura cooperazione strutturata permanente tra le Regioni 185

186 coinvolte. Il progetto di durata biennale si avvale del partenariato con la Regione di Iasi (Romania) ed è finalizzato a sviluppare un percorso di formazione e sviluppo professionale continuo secondo una logica di scambio delle best practices per gli insegnanti e per gli esperti in attività socio-culturali rivolte alle giovani generazioni, in cui possano sensibilmente accrescersi le abilità e le competenze professionali, puntando in definitiva ad incrementare la qualità dell insegnamento. Le autorità educative coinvolte, costituitesi in Consorzi Regionali, sono: per l Emilia-Romagna, oltre all Assemblea Legislativa, l Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna, 4 Istituti Scolastici di Scuola Media Superiore: Istituto Tecnico Commerciale Rosa Luxemburg di Bologna, Istituto Tecnico Commerciale Giuseppe Ginanni di Ravenna, Istituto Tecnico Commerciale.G.B. Bodoni di Parma, Istituto Professionale per i Servizi Commerciali Turistici Elsa Morante di Sassuolo (MO), e un organizzazione del terzo settore di Bologna (Associazione Interculturale Polo Interetnico AIPI). Il Consorzio regionale Emilia-Romagna si avvale, inoltre, della professionalità ed esperienza degli esperti della Scuola di Pace di Savena di Bologna, da un ventennio impegnati in attività di promozione del dialogo interculturale, attuate secondo lo schema di trasmissione del sapere nonformale ed informale. per la Regione di Iasi, la Casa del Corpo Didattico di Iasi, 3 Istituti scolastici di scuola media superiore: Collegio di Alta Formazione Costache Negruzzi, Istituto Tecnico per i Trasporti Ferroviari, Scuola Secondaria Alexandru Vlahuta e l Organizzazione Non-Governativa RoTalent. I principali temi che costituiscono l asse portante del progetto sono: la comparazione dei rispettivi sistemi educativi, l insuccesso scolastico, le competenze chiave, l educazione alla conoscenza del Paese partner europeo, la Cittadinanza europea e la dimensione europea dell istruzione, l educazione interculturale, l individuazione di metodi per l aumento della motivazione degli alunni, lo sviluppo di strumenti e strategie innovative per la trasmissione del sapere. Nel dicembre 2009 si è tenuto a Bologna, presso la sede dell Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, il primo incontro del Progetto YES. I principali argomenti di discussione hanno riguardato l impostazione, l organizzazione e le metodologie e gli strumenti di lavoro per le attività previste dal progetto tanto in Romania, quanto in Emilia-Romagna e l analisi preliminare e l avvio dello scambio delle best practices sulle tematiche centrali del progetto. E stato impostato ed elaborato il sito internet dedicato al progetto attraverso cui i due consorzi partner possono lavorare, confrontarsi e scambiare documenti e materiali di lavoro. 186

187 Nel 2010, il progetto prevede la realizzazione di workshop sui seguenti temi: Metodologie per lo sviluppo di un pensiero critico e creativo, Comparazione dei sistemi scolastici della Regione Emilia-Romagna e della Contea di Iasi, La risoluzione dei conflitti nei gruppi di alunni, mentre nel 2011 sono programmati su: L educazione all interculturalità, Competenze chiave: Strumenti e metodi per affrontare l insuccesso scolastico, per offrire opportunità aggiuntive di apprendimento a persone a rischio di marginalizzazione sociale, per incrementare la motivazione degli alunni, L educazione all interculturalità come premessa per una cittadinanza europea attiva. YES si chiuderà a giugno 2011 con il Seminario regionale conclusivo e la pubblicazione del Volume contente i lavori compiuti ed i risultati ottenuti dal progetto. Tra i risultati attesi, al termine dei due anni di attività, vi sono, oltre all accresciuta consapevolezza dell importanza e del valore della conoscenza e della comprensione della diversità culturale e linguistica dell Unione Europea, soprattutto il miglioramento della qualità della formazione degli esperti delle autorità educative regionali, l analisi e lo studio approfondito dei metodi per incrementare la qualità dell insegnamento, l individuazione delle metodologie didattiche che possano consentire agli studenti di adattarsi con successo alla vita sociale, di diventare maggiormente competitivi nell ambito lavorativo ed essere più attivi nella vita sociale sviluppando un senso accresciuto di appartenenza alla cittadinanza comune europea. 187

188

189 Capitolo 4 Partecipazione a programmi di cooperazione extra-europea

190 4.1 Cooperazione allo sviluppo Per potenziare l'efficacia degli aiuti esterni della Comunità, nel 2006 è stato istituito 1 uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (DCI) che fornisce sostegno diretto alla politica della Comunità di perseguire gli obiettivi di lotta contro la povertà, di sviluppo economico e sociale sostenibile e di inserimento armonioso e progressivo dei paesi in via di sviluppo nell'economia mondiale. L assistenza comunitaria viene attuata attraverso Programmi geografici e Programmi tematici. I programmi geografici, che coprono le attività di cooperazione con paesi e regioni partner individuati su base geografica, interessano cinque regioni: America latina, Asia, Asia centrale, Medio Oriente e Sudafrica. I programmi tematici riguardano un settore specifico di interesse per un insieme di paesi partner non individuati su base geografica, attività di cooperazione rivolte a diverse regioni o gruppi di paesi partner o un'azione internazionale senza una specifica base geografica. I programmi tematici sono cinque e si riferiscono a: investimenti nelle risorse umane; ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali; attori non statali e autorità locali; miglioramento della sicurezza alimentare; cooperazione in materia di migrazione e asilo Programma URB-AL III URB-AL rientra nei programmi DCI della Commissione europea - Ufficio di Cooperazione EuropeAid è un programma per lo sviluppo di relazioni dirette e durature fra autorità locali europee e latino-americane attraverso la diffusione, l'acquisizione e la applicazione delle migliori pratiche nell'ambito delle politiche urbane. EU-LA WIN European Union and Latin America for Welfare INtegrated policies, finanziato da URB-AL III ha come capofila la Regione Emilia-Romagna, Servizio Politiche europee e relazioni internazionali della DG Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e internazionali e vede la partecipazione del Servizio Programmazione e Sviluppo del Sistema dei Servizi Sociali, Promozione Sociale, Terzo Settore della DG Sanità e Politiche Sociali. Gli altri partners Regione Marche, Comune di Roma - Municipio XVII, Centro di Educazione Sanitaria e tecnologie appropriate sanitarie - CESTAS, Comitato Internazionale per 1 Regolamento (CE) 1905/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 Dicembre 2006, pubblicato su GUUE serie L 378 del 27 dicembre

191 lo Sviluppo dei Popoli CISP (IT); Mancomunidad de la Ribera Alta (ES); Gobierno de la Provincia de Buenos Aires, Municipio de General Pueyrredón, Mar del Plata (AR); Secretaria de Estado da Agricultura e do Abastecimento do Paraná (BR); IDEA Instituto para el Desarrollo de Antioquia (CO). Obiettivo Sostenere i governi subnazionali dell America Latina nel consolidare e innovare politiche di welfare integrate al fine di ridurre le diseguaglianze economiche, contribuire alla coesione e inclusione sociale, rafforzare il ruolo delle comunità locali e delle organizzazioni della società civile, incrementando così la competitività del territorio. In particolare: Costruzione del sistema di governo: creazione di reti multi-disciplilari a livello nazionale e transnazionale tra tutti gli attori locali (pubblico/provati) che partecipano alla pianificazione e implementazione delle politiche di welfare a livello locale nei vari settori di intervento. Attività di formazione: destinate agli attori locali (autorità locali subnazionali, operatori delle organizzazioni della società civile) che partecipano alla pianificazione ed implementazione delle politiche di welfare. Azioni pilota: applicazione di modelli innovativi di gestione integrata di politiche di welfare nei territori target. Diffusione, comunicazione e capitalizzazione dei risultati: organizzazione di seminari e conferenze di promozione, realizzazione di materiale informativo, attività di comunicazione, creazione di un sito web. Attività 2009 Coordinamento generale del progetto, assistenza tecnica e supporto al trasferimento/adattamento del modello di pianificazione e supporto alla implementazione di politiche integrate di welfare. EU-LA WIN European Union and Latin America for Welfare INtegrated policies Contratto n. DCI-ALA/ /2008/19157/ /URB-AL III-57 Durata: trentasei mesi Capofila: RER Data inizio: 1 gennaio 2009 Struttura regionale coinvolta: Costo complessivo: euro DG Programmazione territoria Risorse comunitarie: euro le e negoziata, Intese. Relazioni Risorse comunitarie RER: euro europee e internazionali e DG Sanità e Politiche Sociali 191

192 Programma "Attori non statali e autorità locali nello sviluppo" 2 Non-State Actors and Local Authorities in Development Actions rientra nei programmi tematici DCI della Commissione europea - Ufficio di Cooperazione EuropeAid è un programma che sostiene il diritto d'iniziativa degli attori non statali e delle autorità locali, finanziandone le iniziative quando i programmi geografici non costituiscono lo strumento appropriato e integrando il sostegno fornito da altri programmi tematici settoriali. I tre principali settori d'intervento sono: le iniziative nei paesi e nelle regioni in via di sviluppo, le azioni di sensibilizzazione e di educazione in Europa sulla tematica dello sviluppo e le misure che facilitano il coordinamento delle reti della società civile e delle autorità locali. GA-S-INK Promozione dell Inclusione scolastica nella Striscia di Gaza, finanziato da Non-State Actors and Local Authorities in Development Actions in the occupied Palestinian Territory EuropeAid/126682/L/ACT/PS, ha come capofila la ong italiana EducAid e vede la partecipazione del Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali della DG Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e internazionali. Gli altri partners Università di Bologna, Comune di Riccione, Comune di Rimini, Comune di Ravenna, Municipalità di Gaza City, Beitlahia, Jabalia, Remedial Education Center REC (T.A.P. Territori dell Autonomia Palestinese). Obiettivo Promozione dell Inclusione scolastica nella Striscia di Gaza comprende sei obiettivi specifici: 1. Supportare il diritto all educazione di tutti i bambini palestinesi, promuovendo l inclusione scolastica dei più svantaggiati, spesso esclusi dall educazione primaria; 2. Promuovere il benessere dei bambini che vivono nel difficile contesto della Striscia di Gaza; 3. Rafforzare le capacità resilienti della popolazione palestinese (soprattutto infantile), al fine di renderla in grado di affrontare i pesanti disagi psicologici quotidiani; 4. Promuovere il processo di inclusione sociale dei minori con bisogni speciali, i cui diritti sociali primari sono ampiamente trascurati; 5. Sostenere conformemente alla logica dell empowerment il ruolo e la partecipazione degli attori locali palestinesi. 2 COM(2006) 19 def. del 25 gennaio 2006, non pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. 192

193 6. Capacity building del Remedial Education Center nella sua azione di promozione del processo di inclusione nella scuola primaria pubblica della Striscia di Gaza Attività 2009 Analisi dei bisogni formativi per gli attori chiave (educatori e insegnanti palestinesi). Per quanto riguarda le Attività di Capacity Building, sono stati organizzati corsi di formazione per Insegnanti Governativi e staff REC centrato sulle metodologie dell inclusione scolastica e sulla risoluzione di problemi di insegnamento più frequentemente incontrati; un corso di formazione formatori rivolto a Supervisori e Formatori del REC; corsi per Direttori scolastici su organizzazione, direzione didattica e processi di insegnamento per l inclusione scolastica e per Educatori ed insegnanti del REC su attività educative extrascolastiche per l inclusione sociale; Relativamente ai Programmi di Inclusione si è attivata la sperimentazione di un programma scolastico inclusivo pilota, determinato sulla base dell analisi dei bisogni: 1. Attività del Day Care Centre (centro diurno e laboratorio per bambini con bisogni speciali di età compresa tra 5 e 12 anni) del REC; 2. Insegnanti di sostegno del REC lavorano nelle scuole primarie pubbliche palestinesi; 3. Supervisione del lavoro delle insegnanti nelle classi da parte degli esperti di difficoltà di apprendimento del REC; 4. Attività di recupero scolastico (in tempo extra scolastico) per bambini con difficoltà di apprendimento e bisogni speciali; 5. Workshops e attività ricreative ludiche facilitanti l inclusione sociale per bambini organizzate ed eseguite nelle scuole elementari pubbliche da parte degli educatori ed animatori del REC. Attività di Networking e di sensibilizzazione: La scuola del REC funziona come coordinatore, promuovendo il lavoro di rete tra le scuole di Gaza. Si sono effettuati Incontri e lavoro di rete per insegnanti, con istituzioni Locali/Nazionali/Internazionali e organizzazioni della società civile che lavorano in campo educativo; Incontri per i genitori organizzati per dare supporto e consulenza su come affrontare con successo difficoltà e problematiche riscontrate dai loro bambini; Gemellaggio Telematico (Educational web-twinning) tra scuole italiane e scuole di Gaza. 193

194 GA-S-INK Promozione dell Inclusione scolastica nella Striscia di Gaza Contratto n DCI-NSAPVD/2008/170 Data inizio: 1 febbraio del 5 dicembre-2008 Durata: trentasei mesi Capofila: EducAid Struttura regionale coinvolta: Costo complessivo: ,50 euro Servizio Politiche Europee e Risorse comunitarie: euro Relazioni Internazionali Risorse RER: euro 4.2 Programma EUROsociAL EUROsociAL è un programma di cooperazione tecnica dell Unione europea finalizzato a promuovere la coesione sociale nei Paesi latinoamericani attraverso il rafforzamento delle politiche pubbliche e della capacità istituzionale nella gestione delle stesse. Questo avviene, soprattutto, attraverso la costruzione di reti di amministrazioni e istituzioni pubbliche in grado di condividere esperienze e sviluppare scambi in cinque settori prioritari: amministrazione della giustizia, politiche del fisco, del lavoro, dell educazione e della salute. Si tratta di un approccio innovativo, orientato a costruire contesti che favoriscano il confronto e il trasferimento di conoscenze, metodi e strumenti di gestione e lo sviluppo di processi di riforma a vari livelli. Il Programma, con una dotazione finanziaria di 36 milioni di euro, prevedeva la costituzione di quattro consorzi nei settori: amministrazione della giustizia, fisco, istruzione e salute. Per ogni Consorzio era previsto un finanziamento massimo di 6 milioni e 425mila euro e la presentazione, alla Commissione, di un Piano d azione annuale. L Azienda Sanitaria e Sociale Regionale (ASSR) partecipa alle attività del Consorzio EURO social Salud Fortalecimiento del sector salud en Latinoamérica como vector de cohesión social che si articolano in 5 aree tematiche: 1. sviluppo dei sistemi di protezione sociale relativamente alla sanità; 2. gestione degli ospedali; 3. servizi sanitari di base, di qualità e con accesso 194

195 efficiente ed equo ai farmaci; 4. politiche di sanità pubblica e controllo dei rischi e 5. promozione di politiche per la salute nelle comunità e per i settori più vulnerabili e esclusi. La componente italiana in EUROsociAL, rappresentata dal Consorzio dalla Fondazione Angelo Celli di Perugia, è composta al momento dal Ministero della salute e da un gruppo di tre Regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Umbria. Alla componente italiana è stato affidato il coordinamento della quinta area di attività con particolare attenzione all uso delle tecnologie informatiche e della comunicazione. L ASSR si è occupata in particolare dei temi riguardanti l assistenza sanitaria di base e la formazione del personale sanitario e delle esperienze di buone pratiche nell uso delle tecnologie informatiche e della comunicazione. Gli altri partners Institut pour la Recherche et le Développement (FR), Istituto Nacional de Salud Publica (ES); Fondazione Angelo Celli (IT); Organizacion Iberoamericana de Seguridad Social (Organismo Internazionale); Instituto Nacional de Salud Publica (Messico); Ministerio de Salud (Cile); Fundacion Isalud (Argentina); Escola Nacional de Saude Publica (Brasile). Al progetto partecipano inoltre, come associati, il Ministero della Salute, la Regione Toscana e la Regione Umbria. Attività 2009 È stato completato, come previsto, il programma di attività avviato, organizzando visite di esperti e promuovendo lo sviluppo di network professionali, in particolare l Agenzia ha collaborato in alla realizzazione di alcune visite e incontri svoltesi nel mese di marzo, dal 9 al 13 a Bologna e Perugia e dal 18 al 20 a Firenze e Bologna. Le prime due giornate hanno visto la presentazione da parte della Regione Emilia- Romagna del progetto dell Osservatorio e-care, dopo una panoramica riguardante l organizzazione dei servizi sanitari regionali si è scesi nel dettaglio della presentazione del progetto con il suo portale, i risultati dell inchiesta realizzata a livello nazionale ed internazionale, gli indicatori e le prospettive per il Sempre nel corso della prima giornata è stato presentato il progetto SOLE del quale è stata data una dettagliata spiegazione e, nella giornata successiva, si è anche vista la sua applicazione pratica. Alle due visite hanno partecipato alti esponenti dei Ministeri coinvolti nell interscambio provenienti da: Argentina, Brasile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Panamá, Paraguay ed Uruguay. 195

196 Nel secondo incontro, dopo la giornata a Firenze dove sono stati visitati l Ospedale Pediatrico Meyer e l Ospedale Nuovo San Giovanni di Dio, il secondo giorno di visita si è svolto a Bologna dove nel corso della giornata sono state visitate due strutture ospedaliere di grande livello: l Istituto Ortopedico Rizzoli ed il Policlinico Universitario S. Orsola-Malpighi. In entrambi i casi i partecipanti hanno avuto la possibilità di incontrare i dirigenti dei centri ospedalieri e di conoscere i responsabili dei sistemi di qualità e sicurezza che hanno presentato le proprie attività ed i progetti sviluppati. Fortalecimiento del sector salud en Latinoamérica como vector de cohesión social Contratto n. ALA/2005/5609/ del 08 luglio 2005 Data inizio: 8 luglio 2005 Durata: quarantotto mesi Costo complessivo: euro Risorse comunitarie: euro Capofila: Institut pour la Recherche et Développement (FR) e Istituto Nacional de Salud Publica (ES) Struttura regionale coinvolta: Agenzia sanitaria e sociale regionale 4.3 Programma Water Facility Water Facility, detto anche Fondo per l'acqua, è un programma di cooperazione UE-ACP (Stati dell'africa, dei Caraibi e del Pacifico) il cui obiettivo consiste nella riduzione del tasso di povertà e nella promozione di uno sviluppo sostenibile che, entro il 2015, dovrebbe favorire il dimezzamento della popolazione che non ha accesso all'acqua potabile e alla strutture igienico-sanitarie di base. Le attività finanziate fanno riferimento a due principali tipologie: a) miglioramento della gestione idrica e promozione della good governance; b) cofinanziamento di infrastrutture per l'acqua potabile e per strutture igienicosanitarie. Per la tipologia a), le attività comprendono sia il rafforzamento delle istituzioni e il sostegno alla riforma del settore, sia la gestione integrata delle risorse idriche 196

197 ponendo l'accento sulla dimensione nazionale e sui bacini fluviali presenti nei paesi ACP. Per la tipologia b), sono previste modalità innovative per finanziare progetti e programmi, riguardanti l'acqua e le strutture igienico-sanitarie, destinati agli utenti a basso reddito nonché alle regioni socialmente svantaggiate. Water Facility, operativo dal marzo 2004 al dicembre 2007, ha stanziato complessivamente 500 milioni di euro in favore dei paesi ACP che sono stati suddivisi in due distinti bandi con scadenza giugno 2004 e giugno Realization and sustainable management programme of 5 Small Piped Water Systems in Inhambane Province è il progetto a cui partecipa la Direzione Generale Ambiente e difesa del suolo e della costa, approvato nella Component B e che vede il coordinamento della National Directorate of Water of Mozambique. Gli altri partners Regione Piemonte, SMAT, Romagna Acque, Federutility, Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare. Obiettivo Aumentare la disponibilità di acqua potabile sicura e migliorare la capacità di gestione sostenibile degli acquedotti da parte degli Enti locali anche attraverso il coinvolgimento diretto dei settori privati. Obiettivi specifici del progetto: portare al 95% la copertura della rete acquedottistica nei 5 villaggi del Mozambico, individuati all interno della Provincia di Inhambane; migliorare ed incrementare la qualità e la quantità di acqua potabile attraverso la progettazione di un adeguato sistema acquedottistico; migliorare le condizioni igienico-sanitarie di approvvigionamento nei 5 villaggi riducendo anche la distanza tra punto di fornitura ed alloggi. Attività 2009 Sono stati predisposti gli Accordi di partenariato e il Memorandum of Understanding tra National Directorate of Water of Mozambique e i Partner italiani da sottoscrivere entro il 31 Dicembre

198 Realization and sustainable management programme of 5 Small Piped Water Systems in Inhambane Province Contratto n. 9 ACP RPR 202 del 19 dicembre 2007 Data inizio: entro 31 dicembre 2010 Costo complessivo: euro Risorse comunitarie : euro Risorse comunitarie RER: euro cofinanziamento RER: euro Durata: sessanta mesi Capofila: National Directorate of Water of Mozambique Struttura regionale coinvolta: Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua 4.4 EC-UN Joint Migration and Development Initiative - JMDI L iniziativa, promossa dalla Commissione europea e dalle Nazioni Unite UNDP (United Nations Development Programme), è finanziata interamente nell ambito del nuovo programma tematico sulla Cooperazione con i Paesi terzi nell area della Migrazione e dell Asilo, dalla Commissione europea ed è gestita dall UNDP, in coordinamento con UNHCR, ILO e UNFPA. Networking and Participation of Local Authorities è il progetto-servizio offerto all UNDP dal consorzio che vede come capofila la Federazione Valenciana delle Municipalità e delle Province e a cui partecipa la Regione Emilia-Romagna, tramite l ufficio di Bruxelles che coordina la rete ERLAI. Gli altri partners del consorzio LAI MOMO società cooperativa; CRESM (membro del network City to City) e NOMISMA. Obiettivo dare supporto agli attori di piccole e medie dimensioni provenienti dall UE e da Paesi Terzi (in particolare i sedici6 3 indicati nell Iniziativa e scelti dalla Commissione europea) comprese ONG, gruppi di diaspora, enti locali, e comunità 3 I sedici paesi di origine dei flussi migratori beneficiari diretti del Programma sono: Marocco, Tunisia, Egitto, Capo Verde, Nigeria, Ghana, Mali, Senegal, Etiopia, Ecuador, Giamaica, Georgia, Moldova, Sri Lanka e Filippine. 198

199 di donatori e beneficiari di programma di sviluppo, nella promozione del legame tra Migrazione e Sviluppo, a beneficio dei paesi di origine dei migranti. La creazione di una Piattaforma della Conoscenza virtuale permetterà agli enti di scambiarsi informazioni ed esperienze e fornirsi reciproco supporto. Fiere Annuali permetteranno agli attori coinvolti di incontrarsi, virtualmente o fisicamente, per sviluppare ulteriormente il partenariato, il networking e lo scambio di esperienze. In particolare, le attività prevedono: mappatura delle attività passate, presenti e in progetto, sviluppate da enti locali/regionali europei sul tema della migrazione e sviluppo ; coordinazione di un network di enti locali e regionali da coinvolgere nelle seguenti iniziative: o Partecipazione alla fiera della conoscenza, evento di 3 giorni a Bruxelles; o Registrazione alla comunità virtuale sulla migrazione e lo sviluppo in cui gli enti possono scambiarsi informazioni ed esperienze, e fornirsi reciproco supporto; o Favorire nuovi partenariati tra gli enti stessi e autorità simili situate in sedici Paesi in via di sviluppo, già selezionati dalla Commissione, allo scopo di sviluppare congiuntamente progetti che la Joint Initiative finanzierà; partecipazione ad un meccanismo di peer review sulle attività nel settore della migrazione e sviluppo così da valutare le attuali migliori prassi in tale settore, e definire gli ulteriori contributi che enti locali/regionali possono apportare allo sviluppo di tale dimensione politica; raccolta dei punti di vista di altri enti locali/regionali circa il loro ruolo nello stimolare un collegamento positivo tra la migrazione e lo sviluppo, e produrre raccomandazioni per policy makers circa la creazione di un ambiente circostante capace di rafforzare e sostenere tale loro ruolo. Networking and Participation of Local Authorities Data inizio: ottobre 2008 Struttura regionale coinvolta: Durata: dodici mesi DG Programmazione territoriale Capofila: Valencian Federation of e negoziata, Intese. Relazioni Municipalities and Provinces (ES) europee e internazionali Costo complessivo: dollari Servizio di Collegamento con l UE Risorse per RER: dollari sito web: 199

200 4.5 Programma Global Patient Safety Challenge La World Alliance Patient Safety (Alleanza mondiale per la sicurezza del paziente) è stata istituita nel maggio del 2004, all interno dell Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e uno dei suoi programmi principali è costituito dalla Global Patient Safety Challenge (Sfida globale per la sicurezza del paziente) che ha coinvolto i Governi, le istituzioni sanitarie e gruppi di pazienti a livello mondiale con lo scopo di promuovere la sicurezza del paziente e ridurre gli effetti avversi sulla salute e le conseguenze sociali di sistemi sanitari non sicuri. Il programma, cominciato nell ottobre 2004, in cicli successivi della durata di due anni, affronta un aspetto significativo dei rischi dell assistenza sanitaria. Tra i temi scelti per la First Global Patient Safety Challenge vi è stato quello della riduzione delle infezioni correlate all assistenza sanitaria, attraverso la promozione dell igiene delle mani con la campagna Clean Care is Safer Care. Il Ministero della Salute italiano, in collaborazione con le Regioni, nel 2006 ha lanciato a livello nazionale la campagna Cure pulite sono cure più sicure con l obiettivo di diffondere le Linee guida dell Oms sull igiene delle mani nell assistenza sanitaria e di promuovere l adesione alle misure raccomandate e, successivamente, l Italia è stata scelta come sito pilota per l Europa con una rete di Unità di terapia intensiva. Italian Pilot Site of the global patient safety challenge - Clean Care is Safer Care Intensive care units network è il progetto a cui partecipa l Agenzia sanitaria e sociale regionale dell Emilia-Romagna. Obiettivi specifici del progetto sono: - quantificazione dell impatto della formazione, osservazione e feedback sulla percezione e sulle conoscenze del personale sanitario relative all igiene delle mani nelle Unità di terapia intensiva; - quantificazione del mutamento nell adesione alle raccomandazioni sull igiene delle mani prima e dopo la campagna; - quantificazione delle variazioni del tasso globale di infezioni nelle Unità di terapia intensiva prima e dopo la campagna di igiene delle mani e/o della variazione nella frequenza dei siti specifici delle infezioni e/o della variazione nella frequenza delle specifiche infezioni sentinella. 200

201 Attività 2009 E stato preparato un rapporto preliminare dei risultati della campagna nazionale Cure pulite sono cure più sicure ed è stato organizzato un seminario di presentazione e discussione dei risultati. È in corso la pubblicazione del rapporto definitivo ed è in corso, in collaborazione con l OMS, l analisi dei dati delle Unità Operative di terapia intensiva partecipanti al sito pilota. Italian Pilot Site of the global patient safety challenge Clean Care is Safer Care Intensive care units network Contratto n. OMS Reference 2008/7499/0 Data inizio: 24 settembre 2008 Contributo OMS a ASSR: dollari Struttura regionale coinvolta: Durata: tre mesi Capofila: Organizzazione Mondiale della Sanità Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale 201

202

203 Capitolo 5 L attività internazionale della Regione

204 5.1. Piano Triennale delle attività di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna Dopo il primo triennio di implementazione ( ), il secondo Piano Triennale sulle attività di rilievo internazionale della Regione Emilia-Romagna - Indirizzi e priorità definisce per il periodo il quadro programmatico per la formulazione degli orientamenti strategici su cui improntare il sistema di relazioni internazionali dell Emilia-Romagna. Il Piano, si articola in tre capitoli, il primo finalizzato ad illustrare i risultati del triennio precedente in riferimento alle singole aree paese, il secondo volto a descriverne le finalità programmatiche, il terzo ed ultimo individua le macro aree geografiche e tematiche prioritarie per il triennio. La programmazione precedente ha ottenuto una maggiore concentrazione degli interventi a respiro internazionale, più intense sinergie intersettoriali e fra i diversi attori regionali, in particolar modo grazie allo sviluppo e messa a punto di metodologie e strumenti operativi, quali il Gruppo di lavoro Interdirezionale per le Relazioni Internazionali, una più incisiva a strutturata collaborazione con il territorio regionale e con le altre regioni italiane ed europee, il rafforzamento del principio di concentrazione geografica e tematica degli interventi della Regione ed un maggior ricorso a fonti di finanziamento nazionali ed europee. Alla luce della precedente esperienza di implementazione, il nuovo Piano ribadisce l importanza di una sempre più qualificata presenza internazionale della Regione come Sistema e quindi promuove l integrazione delle attività di internazionalizzazione, la loro dimensione intersettoriale, interregionale e sussidiaria rispetto alle altre iniziative a carattere nazionale e/o internazionale. E quindi ribadito il principio della ricerca di fonti finanziarie aggiuntive a sostegno delle diverse iniziative così come quello della riconoscibilità del Sistema Regionale e di una efficace comunicazione, nonché di un costante monitoraggio valutazione e capitalizzazione delle stesse. Le aree geografiche prioritarie indicate sono: Unione Europea, Stati Candidati all Adesione e Potenziali Candidati, Europa Orientale, Area del Mediterraneo/Medio-Oriente, Africa Sub-Sahariana, America del Nord, America Centro-Meridionale e Asia. Per ciascuna delle aree geografiche vengono individuate linee prioritarie di azione tra le quali il rafforzamento istituzionale e lo sviluppo delle capacità di governance nei processi di decentramento amministrativo, lo sviluppo locale, la promozione della dimensione internazionale delle PMI, la diffusione dell innovazione e delle 1 Delibera n. 210 del 25 febbraio

205 relazioni inter-universitarie e tra centri di ricerca, la promozione delle comunità degli emiliano-romagnoli nel mondo e della cultura e del territorio regionale, lo scambio la condivisione e diffusione di buone pratiche in materia di welfare. Dal punto di visto metodologico è ribadita l importanza della progettazione integrata d area soprattutto in riferimento ad alcune aree prioritarie quali l America Latina per il tramite di un approccio tendente al benchmarking per stimolare processi di apprendimento/miglioramento e rafforzare le relazioni esistenti attraverso network internazionali. Nel triennio passato si è rafforzata in particolare modo la cooperazione interregionale (con regioni italiane e appartenenti a reti consolidate della Regione) grazie a progettualità a valere su finanziamenti nazionali del Ministero degli Affari Esteri e dell Unione Europa 2 per la realizzazione di programmi di cooperazione a supporto dello sviluppo locale nei territori di riferimento che coinvolgono diversi settori dell amministrazione. In particolare la Cooperazione italiana (MAE) sostiene il Programma Fosel (che, oltre all Emilia Romagna, coinvolge le Regioni Puglia quale capofila, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana ed Umbria) volto a promuovere processi di sviluppo socio-economico locale, stabile ed equo nelle Province argentine di Buenos Aires, Santa Fe, Mendoza e Cordoba, attraverso azioni di rafforzamento istituzionale e dei distretti industriali e delle PMI, rapporti università ed imprese sviluppo del credito cooperativo, cooperativismo ed economia sociale e Brasil Proximo - Cinque Regioni Italiane per lo sviluppo locale integrato in Brasile (che vede la partecipazione di Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Liguria e Umbria), a supporto delle politiche federative brasiliane rivolte a pianificare ed implementare interventi di sviluppo locale integrato e a sostenere i piccoli produttori attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI e del cooperativismo. Infine la Commissione Europea, attraverso il Programma URBAL III, sostiene il progetto EU-LA WIN sulle Politiche Integrate di Welfare, con un partenariato che coinvolge due settori dell amministrazione regionale, ovvero relazioni internazionali e l Assessorato Politiche Sociali, la Regione Marche, il Municipio XVII del Comune di Roma, la Mancomunidad de la Ribeira Alta nella Comunidad Valenciana, il Ministero dell Agricoltura dello Stato brasiliano del Parana e la Provincia di Buenos Aires in Argentina, amministrazioni con le quali la Regione ha da tempo impostato rapporti di collaborazione in materia di cooperazione decentrata. Come è del tutto evidente il Piano si articola tenendo conto dei mutamenti intercorsi nell ultimo decennio in materia di relazioni e cooperazione internazionale, che hanno visto il moltiplicarsi degli attori e accentuato la 2 vedasi anche capitolo

206 complessità dei rapporti. Il Piano fa inoltre propri i principi riconosciuti nell ambito dell intera Comunità internazionale, quali il partenariato, la multiattorialità, l approccio multilivello, la ownership, la sussidiarietà e sostenibilità degli interventi Collaborazione istituzionale con altre Regioni Nel corso del 2009 si sono consolidate attività di relazioni internazionali già in essere della Regione Emilia-Romagna e si sono avviate nuove collaborazioni. La Regione ha da anni collaborazioni, sotto forma di accordi e non, con le seguenti regioni europee: Aquitania (FR), Aragona (ES), Bassa Slesia (PL), Assia (DE), Paesi della Loira (FR), Generalitat Valenciana (ES), Västra Götaland (SE), Galles (UK), Wielkopolska (PL). Nel 2009 si è aggiunta la regione di Gozo (MT). ASSIA Nel 2009 le attività più rilevanti sono state: o progetti di scambi di volontari senior tra i comuni di Ferrara e Giessen e il Kreis Offenbach e tra l'unione Montana Acquacheta e Hofbieber; o predisposizione del progetto Water CoRe, finanziato dal programma interreg IVC, insieme ad Aragona, Contea di Maramures (RO), Lower Tisza (HU), Provincia di Noordt-Brabant (NL) e Provincia dell Harault (FR). Il progetto di cooperazione territoriale europea vuole definire misure sostenibili e durevoli per affrontare le conseguenze delle anomalie climatiche; o scambio di buone prassi tra l AUSL di Modena e il Dipartimento delle politiche sociali di Darmstadt, per il confronto sul tema della cura della demenza supportati dai Servizi regionali Governo dell'integrazione Socio- Sanitaria e Promozione politiche sociali educative per infanzia e adolescenza, immigrazione, volontariato, associazionismo, terzo settore ; o il Concorso Jugendpreis (Premio per la Gioventù) organizzato congiuntamente alla Wielkopolska rivolto ai ragazzi fino a 23 anni. Nel 2009 il tema era lo Sport e il primo premio è stato vinto da una classe del Liceo "Cevolani" di Cento (FE); o collaborazione tra l'eurosportello di Ravenna e l'hessen Agentur nell'ambito di Enterprise Europe Network, creato nel 2008 dalla C.E. (D.G. Imprese) con lo scopo di fornire alle PMI europee un supporto alle loro attività imprenditoriali ed alla loro crescita, tramite un servizio integrato in materia di internazionalizzazione e innovazione tecnologica. Nel 2009 sono stati organizzati incontri tra imprese, cosiddetti B2B, all interno della Fiera che si svolge annualmente a Rimini dedicata alla Green Economy Ecomondo ; 206

207 o incontro tra i sindacati CGIL-CISL-UIL Emilia-Romagna e DGB Assia per confrontarsi sul tema delle pari opportunità nel lavoro e sulle politiche regionali e la crisi globale nell'ambito del partenariato siglato nel 2003 con CGT, CFTD Aquitaine, CC.OO. - Paìs Valenciano e Solidarno, OPZZ Wielkopolska; o apertura, a settembre, nel centro finanziario di Francoforte sul Meno di InCantina, vetrina dei vini e prodotti tipici emiliano-romagnoli. L azienda nasce dalla partnership tra alcuni imprenditori privati e l Enoteca Regionale dell'emilia Romagna.. AQUITANIA Il Protocollo di intesa tra le Regioni Aquitania/Emilia-Romagna è stato siglato il 2 di febbraio 2010 ed è stato finalizzato a creare il coinvolgimento dei governi locali, delle organizzazioni economiche e sociali, delle imprese, delle associazioni, delle Università, dei laboratori di ricerca delle scuole, delle fondazioni e tutte le istituzioni della vita culturale, sociale e scientifica dei rispettivi territori. che hanno sviluppato progetti comuni. Le tematiche di maggiore interesse hanno fatto riferimento a: reti europee tematiche, agricoltura, formazione, educazione, politiche giovanili, innovazione e ricerca, servizi sociali, economia sociale e solidale, lavoro, scambi e volontariato, stages, cultura, turismo, economia, cooperazione internazionale, sport ecc. L'Aquitania e l'emilia-romagna insieme ad altre Regioni europee, aderiscono alle seguenti associazioni: ERISA, AREPO,AREFLH,LNR,ERY,OGM FREE, Network dei Sindacati e la partecipazione a queste Reti ha portato a sviluppare attività concrete e di qualità. nel Nel gennaio 2009 la Regione Aquitania ha lanciato un Bando (Appel à projets) per finanziare l'avvio dei progetti bilaterali Aquitania/Emilia-Romagna, rivolto ad organismi esterni ed interni alla regione (scuole, associazioni, fondazioni, istituzioni ecc.). Sono stati finanziati undici progetti da realizzare nel periodo 2009/2010. Promuovere la Mediazione nei Processi Civili e Commerciali, per facilitare l accesso dei Cittadini alla Giustizia Proponente: Association Infodroits Partner: Direzione Affari legislativi - Servizio innovazione e semplificazione RER. Obiettivo: facilitare l accesso dei cittadini e delle imprese alla giustizia, aumentandone la conoscenza, e rinforzando la fiducia e il ricorso alle procedure di conciliazione e mediazione per la regolamentazione dei contenziosi, nazionali e transnazionali, in materia civile e commerciale. 207

208 "Quale è il tuo Spazio" Proponente: Association les Petits Debroullard - e Dipartimento di Sociologia Bordeaux 2 Partner: Società Cooperativa Controvento di Cesena Obiettivo: svelare ad un pubblico giovanile un diverso approccio alla sociologia, spesso visto solo come disciplina universitaria. Iniziazione alla sociologia visiva. Trasmissione di esperienze e di competenze da parte di Anziani Volontari delle due Regioni Proponente: Les Papillons Blancs Partner: Cooperativa sociale Kara Bobowski e Associazione GAD. Obiettivo: trasmissione di esperienze e di competenze professionali, con anziani (nel senso di Esperti) volontari qualificati e volontari delle due regioni Emilia-Romagna e Aquitania, nel campo dell handicap. Prefigurazione di progetti di Economia Sociale e Solidale Proponente: Camera regionale dell economia sociale e solidale CRESS e EIP - Università di Bordeaux, Regione Aquitania Partner: Consortium Agape, Università di Forlì e Servizio economia sociale e solidale della RER. Obiettivo: dare seguito alla collaborazione attivata dal 2004 al 2007 attraverso il Programma Equal che ha dato luogo a un Rapporto dei luoghi dell economia sociale e solidale incentrato sui temi delle politiche pubbliche per l impiego, l inserimento dei portatori di handicap nel mondo del lavoro e l ancoraggio territoriale delle cooperative. Oltre ad allargare la rete di lavoro ad altri attori, si vuole lavorare su un glossario comune, sull'impatto dell'economia sociale e solidale delle imprese nel territorio e come trasferire ai giovani i valori dell'economia sociale e solidale. "Sport, prevenzione e Cittadinanza" Proponente: Aux Couleurs du Deba e Direzione regionale della gioventù e dello sport della regione Aquitania Partner: UNISER società cooperativa di Forlì Obiettivo: permettere a ragazzi francesi dei quartieri sensibili, rurali ed urbani, e a giovani europei (svedesi, belgi, italiani, spagnoli, polacchi, rumeni) di stare insieme, di esprimersi e agire contro la violenza, il razzismo, le discriminazioni e le inciviltà dello sport. La specificità di questo progetto è di unire alle pratiche sportive, dei laboratori pedagogici relativi ai nostri temi di lavoro. Festival di Filosofia di Saint Emilion Proponente: Comune di Saint Emilion Partner: Comune di Modena Il festival della filosofia di Saint Emilion, nato tre anni fa, si ispira, secondo il suo fondatore, al festival di filosofia di Modena. Investire in Frutta e Verdura Proponente: AREFLH (Associazione delle regioni europee fruttifere, legumiere e ortofrutticole) Partner: Centro servizi ortofrutticolo di Bologna e Direzione Agricoltura della RER 208

209 Obiettivo: scambio di esperienze per far emergere soluzioni e ingegneristiche nuove che consentiranno ai produttori, in particolare i giovani, di perseguire nella coltivazione e sviluppare imprese impegnate nella produzione di frutta e verdura, essenziali per le due Regioni. Preparazione e bilanci degli Scambi Europei 2009/10 con Assia ed Emilia-Romagna Proponente: INFA Aquitania/INFA Europe (istituto nazionale di formazione e d'applicazione, Servizi internazionali) Partner: Cooperativa sociale Kara Bobowski di Modigliana Obiettivo: rafforzare il senso di cittadinanza europea dei giovani e far loro comprendere il ruolo che svolgono nel contesto attuale e futuro dell Europa. Nuovi approcci nel Trattamento del segnale e delle immagini, Trasferimento e Innovazione Verso le Piccole e Medie Imprese Proponente: ENSEIRB (scuola nazionale superiore di elettronica, informatica, delle telecomunicazioni, matematica e meccanica di Bordeaux) e l'università Bordeaux 1 Partners: Aster e Università di Bologna Dipartimento della scienza e della terra, geologia e Dipartimento di informatica elettronica e teoria dei sistemi. Obiettivo: creare una collaborazione scientifica tra le equipes di ricerca e rafforzare i legami con il tessuto industriale. Vivere e Morire nell impero Romano, La Necropoli di Classe a Ravenna Proponente: Università di Bordeaux 1 Partner: Sovrintendenza archeologica di Bologna, Università di Ferrara Facoltà di lettere e filosofia, Museo della preistoria Assia Obiettivo: armonizzare le procedure di studio nel campo dell archeologia funeraria tra i diversi partners implicati nel progetto. L operazione avverrà a Classe di Ravenna, in uno scavo già realizzato tra il 2004 e Nuovi geni umani trascritti dal RNA Polimerasi a livello Genomico, caratterizzazione e regolazione Proponente: Istituto nazionale della salute e ricerca medicale Bordeaux - Università 2 Partner: Dipartimento di Biochimica e biologia molecolare dell Università di Parma. Questo progetto è incentrato sull identificazione e studio funzionale di nuove famiglie del RNA non codificate nell uomo. La realizzazione di quest ultimo potrebbe avere impatti considerevoli sulla ricerca biomedicale. L ipotesi di partenza é che l RNA polimerasi III, sia responsabile della trascrizione di una moltitudine di nuovi geni di RNA nel genoma umano. PAYS DE LA LOIRE La Regione Emilia-Romagna e la Regione dei Paesi della Loira hanno siglato un Protocollo di intesa nel dicembre 1991 e rinnovato nell'aprile Le tematiche di collaborazione fanno riferimento a: economia, ricerca e sviluppo, ambiente, istruzione, insegnamento e formazione, educazione, analisi delle politiche, agricoltura e agroalimentare, politiche giovanili, cultura, trasporti, salute, tecnologia, e-government, industria, educazione alla pace. 209

210 In particolare nel 2009, oltre al supporto ai rispettivi Comuni per la ricerca di partners e ai gemellaggi, la collaborazione è stata soprattutto in progetti nei settori turistico-culturale, formazione professionale e scuola, programmazione e pianificazione, agricoltura: Centro culturale Franco/Italiano: o proposta di collaborare nell'ambito dell'estuario della Loira e del delta del Po; oscambi di informazioni e attività tra l'associazione italo-francese e l'associazione franco-italiana per lavorare su progetti sulla cultura e sulle lingue; Collaborazione in ambito di cooperazione internazionale: Progetto Burundi della durata di dodici mesi a partire da gennaio 2010, prevede attività di sensibilizzazione, formazione e controllo dei raggruppamenti di agricoltori; aumento della produzione agricola, conservazione e trasformazione dei prodotti, rafforzamento delle capacità di Parmalimenta Burundi; Progetto sulle politiche giovani - rete ERY; Partecipazione ai campi di pace di Montesole e possibile accordo trilaterale tra la Fondazione della Scuola di pace di Montesole e la Regione dei Paesi della Loira; Associazione denominata "Delta chiama Delta" il parco naturale regionale del Delta del Po e il parco naturale regionale di Brière hanno costituito un'associazione che si occupa della promozione dei parchi alla foce dei fiumi d'europa, delle varie attività, cooperazione tra i parchi europei dello stesso tipo e progetti da presentare anche in ambito europeo Partecipazione ad Associazioni ed Organismi regionali, reti e piattaforme europee La Regione Emilia-Romagna aderisce formalmente a diverse Associazioni e partecipa attivamente a Reti interregionali attraverso l'organizzazione di conferenze e seminari, scambi d'informazione, partecipazione a gruppi di lavoro e a progetti, redazione di documenti comuni. Un ruolo importante, nell'azione di supporto operativo e nella nascita di alcune di queste reti, è svolto dal Servizio regionale di collegamento presso l'unione europea di Bruxelles. Le reti europee sono piattaforme che offrono alle Regioni la possibilità di far sentire la loro voce in ambito comunitario e integrare in maniera flessibile le diverse politiche dell UE nei loro piani legislativi. Esistono tre diverse tipologie di reti europee: reti politiche, geografiche e tematiche. La presenza regionale in esse è in crescente aumento. 210

211 Il networking rappresenta una delle principali attività che le regioni europee svolgono al fine di garantire, alle rispettive autorità di riferimento, collaborazioni strategiche con altri partner europei. Tale approccio consente alle Regioni di partecipare al processo di integrazione europea attraverso: scambi di esperienze, accesso alle consultazioni della Commissione europea, presentazione di progetti comunitari, costituzione di partenariati strategici. Questo sistema reticolare consente alle Regioni di presentarsi alle Istituzioni comunitarie e a tutti gli altri attori che operano a Bruxelles come interlocutori stabili e strategici. In alcuni casi, l adesione a reti tematiche, mediante accordi a livello transnazionale e interregionale, deriva dalla partecipazione diretta a progetti europei e rappresentano uno strumento importante per la condivisione e la promozione di scambio di informazioni, esperienze, risultati e buone prassi. Nome Associazione o Network adesione formale indirizzo sito internet BITS Bureau International du Tourisme Social CRPM Conferenza delle Regioni periferiche Marittime d'europa EA Euroregione Adriatica FESU Forum Europeo per la Sicurezza Urbana METREX Rete delle Regioni e Aree Metropolitane Europee NECSTouR Network of European Regions for a Sustainable and Competitive Tourism WOMEN Associazione donne del Mediterraneo, rete del sud est europeo AREFLH Associazione delle regioni europee frutticole, orticole e floricole AREPO Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine AREV Assemblea delle Regioni Europee Viticole ERIS@ European Regional Information Society Association EURO*IDEES Iniziative locali di Sviluppo economico, di Occupazione e di Solidarietà L.R. n. 2 del L.R. n. 25 del L.R. n. 7 del L.R. n. 48 del L.R. n. 25 del L.R. n. 2 del L.R. n. 15 del Delibera Consiglio regionale n. 431 del Delibera Consiglio regionale n. 666 del Delibera Consiglio regionale n. 668 del Delibera Consiglio regionale n. 341 del Delibera Consiglio regionale n. 342 del

212 ENCORE Environmental Conference of the European Regions ERY Protocollo Dieci regioni European Regions for the Youth europee ERLAI European Regions and Local Authorities on Asylum and Immigration LISBON Regions Network OGM-free WATEREGIO ERIK European Regional knowledge network azione innovativa FESR SERN Regioni Sviluppo Sostenibile azione innovativa FESR IANIS + Innovative Actions Network for the Information Society azione innovativa FESR Di seguito un aggiornamento, per alcune associazioni e/o reti, delle attività svolte: Forum Europeo per la Sicurezza Urbana (FESU), al quale la Regione Emilia-Romagna aderisce dal 1996 e di cui è costituita una sezione italiana denominata Forum italiano per la sicurezza urbana (FISU) 3. Si tratta di un ente non governativo che si propone come luogo di dialogo, di riflessione e di cooperazione sulle politiche e pratiche di sicurezza urbana e che, attraverso la messa in opera di programmi di collaborazione tra le città, ha contribuito a stimolare ed orientare le politiche locali nazionali e comunitarie in materia di sicurezza urbana. L attività del Forum Italiano per la sicurezza urbana si è concentrata anche per il 2009 nel portare avanti il proprio ruolo di interlocutore nazionale sui temi della sicurezza urbana, attraverso il complesso della sua attività e attraverso alcune significative iniziative pubbliche. In particolare, va sottolineato il particolare impegno rispetto al tema della difficile relazione tra politiche locali di sicurezza e prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata, cui il Forum italiano per la sicurezza urbana ha dedicato buona parte delle attività del Per informazioni consultare il sito internet oppure rivolgersi a: Segreteria FISU, c/o Servizio politiche per la sicurezza e la Polizia locale, Regione Emilia Romagna, tel. 051/ , fax. 051/ , segreteria@fisu.it 212

213 Innanzitutto il FISU ha sostenuto, insieme tra gli altri a Libera, la realizzazione di una ricerca sul campo nelle terre restituite alla società civile dopo la confisca dal patrimonio della criminalità organizzata; ricerca che ha portato ad un reportage, poi confluito in un volume fotografico e in una mostra, la cui organizzazione itinerante tra le città aderenti sarà uno dei principali obiettivi dell associazione per il Il Forum italiano per la sicurezza urbana ha deciso inoltre di dedicare la propria assemblea annuale, tenuta a Modena nel mese di novembre, al tema della ingerenza della criminalità organizzata nel tessuto economico del centro-nord, attraverso l iniziativa pubblica La criminalità organizzata nel centro-nord del Paese: il radicamento, le azioni di contrasto, che ha visto la partecipazione dei procuratori antimafia Vigna e Cisterna. Guidata dai principi di partecipazione democratica, ruolo centrale delle città e sviluppo delle politiche integrate di sicurezza, l'iniziativa del Forum Italiano per la sicurezza urbana non ha dimenticato il proprio ruolo di formazione e aggiornamento dedicato ai propri aderenti, con una particolare attenzione alle novità normative nazionali. Nel mese di gennaio ha organizzato a Ferrara una tavola rotonda tra esperti e amministratori sul tema dei nuovi poteri di ordinanza in materia di sicurezza, di recente introduzione ministeriale, mentre nel corso dell intero anno si sono ripetute gli appuntamenti formativi riservati agli aderenti, nella nuova veste delle Pillole di formazione del FISU : dagli strumenti statistici per la diagnosi locale di sicurezza, alla diffusione dell infiltrazione mafiosa nelle economie del nord. A completare il quadro di riferimento del Forum italiano per la sicurezza urbana contribuisce infine in maniera sostanziale l attività del Forum Europeo per la sicurezza urbana, di cui è sezione nazionale, che nel 2009 ha portato avanti diversi progetti di partenariato e scambio tra amministrazioni di tutta Europa, in particolare rispetto ai temi delle dipendenze (attraverso la seconda edizione del progetto Democracy, Cities and Drugs 4, che vede proprio il Forum italiano alla guida di un sottogruppo nazionale fino a tutto il 2010), della prevenzione della violenza, della formazione degli operatori delle politiche locali di sicurezza e degli strumenti di diagnosi dei fenomeni. Metrex, Rete delle Regioni e Aree metropolitane europee, è stata costituita a Glasgow nel 1996 e la Regione Emilia-Romagna è stata fra i soci fondatori 5. La Rete associa attualmente oltre 50 Regioni e Aree metropolitane. 4 Democracy Cities & Drugs (DC&D) è un progetto che riunisce 300 città e diverse organizzazioni europee in networks, con l obiettivo di promuovere risposte locali e democraticamente partecipative in tema di consumo di sostanze stupefacenti. Il progetto vuole supportare la crescita di partner locali per creare una rete sostenibile che condivida conoscenze ed esperienze. 5 La Regione Emilia-Romagna ha aderito a Metrex con la L.R. 25/

214 Gli obiettivi principali della rete sono lo scambio di know-how sui temi della pianificazione territoriale a scala metropolitana e il contributo delle grandi città alla programmazione europea. Questi obiettivi vengono perseguiti promuovendo lo scambio di informazioni, di competenze e di esperienze nella pianificazione e nello sviluppo del territorio a livello metropolitano in Europa attraverso l organizzazione di incontri periodici volti ad approfondire tematiche della pianificazione territoriale di interesse comune, la partecipazione con propri progetti a programmi europei e l attività di specifici gruppi di esperti. Metrex nel corso degli ultimi anni ha promosso e realizzato attività di grande rilevanza istituzionale e culturale, divenendo un riferimento consolidato per la Commissione europea, per il Comitato Economico e Sociale (CESE), per il Comitato delle Regioni (CoR), per l OCSE. Nel 2009 è proseguito l ampliamento della base associativa e lo sviluppo di relazioni all esterno dell Unione Europea. A questo proposito, è stata organizzata una visita istituzionale e di studio a Santiago del Cile. Nel corso del secondo semestre 2008 e del 2009 la Regione Emilia-Romagna ha partecipato ai seguenti incontri: VI Conferenza biennale (Londra, ottobre 2008) incentrata sul rapporto fra cambiamento climatico e trasformazioni urbane (Climate change/urban change). Nel corso dei lavori sono state illustrate le più recenti ricerche sugli effetti dei cambiamenti climatici nelle aree urbane e alcune fra le principali esperienze messe in campo sul versante della riduzione delle emissioni e dell adattamento. Alla Conferenza hanno partecipato alcuni fra i più autorevoli esperti europei in materia. XXV Meeting (Parigi maggio 2009) organizzato in collaborazione con l OCSE, nel corso del quale è stato approfondito il tema del rapporto fra sviluppo sostenibile e pianificazione territoriale. In questa occasione è stato portato a sintesi l intenso lavoro svolto negli ultimi anni, anche con il contributo dell OCSE, su questa tematica ed è stata approfondita la relazione fra le dinamiche sociali ed economiche a scala urbana e la crisi finanziaria e del settore immobiliare. XXVI Meeting (Wroclaw settembre 2009) durante il quale si è posta l attenzione sul tema della metropoli multigenerazionale, un approccio 214

215 innovativo nella ricerca di una più elevata qualità urbana, che si pone l obiettivo di tenere conto delle esigenze di tutte le fasce d età, ed in particolare di quelle più deboli, quali bambini, adolescenti ed anziani. Nell ambito degli Open Days 2009 Metrex ha organizzato, in collaborazione con il Land della Baviera, un convegno sul ruolo che città e regioni metropolitane possono svolgere al fine di migliorare il rapporto urbano-rurale. La Regione vi ha partecipato presentando le politiche e gli interventi messi in atto in Emilia-Romagna per lo sviluppo delle aree rurali e montane e per un più equilibrato sviluppo territoriale a scala regionale. Nel 2009 è stato elaborato un progetto volto ad affrontare la questione del cambiamento climatico nelle grandi aree urbane. Le attività progettuali sono state indirizzate sia all aspetto della mitigazione, intesa come riduzione delle emissioni di gas serra, che a quello dell adattamento e in particolare alle scelte urbanistiche volte a ridurre gli effetti del cambiamento climatico. Per quanto riguarda la mitigazione è stata avviata una collaborazione con il Tyndall Centre di Londra e l Università di Manchester, mentre sul versante dell adattamento sono stati organizzati numerosi momenti di confronto tra le Regioni associate alla Rete. La Regione Emilia-Romagna ha partecipato intensamente a questa attività, sia nel corso delle riunioni tenutesi in occasione dei meeting di Londra, Parigi e Wroclaw, sia aderendo alla sperimentazione di uno specifico software messo a punto dal Tyndall Centre, volto a monitorare l entità e le fonti di emissione di gas serra a livello regionale. Nel 2009 sono stati avviati all interno di Metrex due gruppi di esperti a cui la Regione partecipa. Il primo, sul policentrismo urbano, è incentrato sul contributo che può venire da una organizzazione policentrica dei sistemi territoriali e delle regioni metropolitane; a questo gruppo partecipano una decina di grandi città europee e sviluppa la propria attività sotto la direzione scientifica di NordRegio, uno dei principali centri di ricerca europei sulle politiche territoriali. Il secondo gruppo di esperti, sulle politiche abitative e, specificamente, sull affordable housing, avviato nell ultimo trimestre del 2009, produrrà una delle prime comparazioni a livello europeo su un tema che oggi si pone in maniera molto differente dal passato e richiede risposte innovative da parte dei governi urbani e regionali. L'Euroregione Adriatica (EA) è stata costituita ufficialmente il 30 giugno 2006, ha sede a Pola (HR) e comprende Regioni di vari paesi europei che si affacciano sul mare Adriatico: Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Albania. 215

216 La Regione Emilia-Romagna ha aderito nel giugno , le altre regioni italiane sono: Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Puglia e Veneto. La Presidenza EA attualmente è affidata alla Regione Istriana e la Vicepresidenza alla Regione Molise, l ufficio di collegamento della Regione Molise a Bruxelles è sede di coordinamento dell Euroregione. La partecipazione a EA è una valida opportunità per coordinare al meglio i rapporti di collaborazione istituzionali, che già sussistono tra i paesi che condividono la risorsa mare, ottimizzando le sinergie e rafforzando l integrazione tra i settori economico-sociale, culturale e ambientale. Per queste finalità sono state istituite cinque commissioni tematiche: Trasporti e Infrastrutture, Cultura e Turismo, Agricoltura, Ambiente, Pesca. Ognuna di esse è presieduta da un presidente ed un vice-presidente entrambi nominati dall Assemblea. Esse si riuniscono ogni qualvolta ve ne sia la necessità, cercando di coordinare le esigenze e le priorità dell area espresse dai singoli membri dell EA. L obiettivo rimane quello di definire una strategia di sviluppo sostenibile socio-economico dell intera Area alla quale oramai partecipa tutta l area adriatica con le Regioni Adriatiche Italiane (RAI) e con i Paesi Adriatici Orientali (PAO) dal Comune di Capodistria (SI) alla prefettura di Corfù (GR) e Thesprothia (quest ultima adesione risale all ultima seduta dell Assemblea dell EA tenutasi a Spalato (HR) il 22 ottobre Con la quinta Assemblea è stata approvata una dichiarazione di promozione dell iniziativa per l adozione della strategia per l adriatico con la quale si invitano il Parlamento Europeo, il Consiglio dei Ministri, il Comitato economico e sociale ed il Comitato delle Regioni a sostenere l iniziativa ed a promuovere, nell ambito delle proprie competenze, l adozione di una strategia di sviluppo su base macroregionale. L Emilia-Romagna con la propria Direzione Ambiente, difesa della costa e del suolo ha la presidenza della Commissione Ambiente. Nel corso del 2009 la commissione ha lavorato al fine di sviluppare una strategia condivisa e di definire temi prioritari sui quali sviluppare nuove proposte da candidare sui diversi programmi di cooperazione che insistono sull area di riferimento. 6 L'adesione all'euroregione Adriatica è avvenuta con la L.R. n. 7 del 18 giugno

217 Nel corso dell Assemblea del 22 ottobre 2009 è stata costituita la sesta Commissione sul Welfare richiesta e voluta dalla Regione Emilia-Romagna che è stata nominata vice-presidente insieme al Cantone Hercegova konertvanski, mentre la Presidenza è stata assegnata alla Grecia. ENCORE Environmental Conference of the European Regions è un organismo che promuove azioni comuni per l ambiente ed è sostenuta da 96 Regioni europee. La Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa partecipa attivamente, dal 2006, ai due gruppi di lavoro Acqua e Biodiversità. Nel dicembre 2009, in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici organizzata in Danimarca, la rete ENCORE ha siglato un nuovo documento (ufficiosamente denominato Carta di Copenhagen) con la quale si sottolinea l importanza della cooperazione europea e internazionale nell ambito delle politiche di tutela e salvaguardia dell ambiente. Durante tale evento, la Regione Emilia-Romagna ha avuto l opportunità di presentare le politiche ambientali in materia di gestione e risparmio della risorsa idrica da parte della Regione, uno dei settori per il quale la nostra Regione è maggiormente attiva e riconosciuta a livello europeo. Proprio grazie a queste competenze, a conclusione di un percorso iniziato nel 2007 tra alcune regioni facenti parte di Encore, alla fine del 2009 è stato approvato dalla Commissione Europea il progetto WATER CoRE (programma Interreg IVC) per lo scambio di buone pratiche sulla gestione e sul risparmio della risorsa idrica. Questo progetto nasce dalla volontà politica di sette regioni europee di individuare misure sostenibili e durevoli per affrontare la scarsità d acqua, la siccità e gli effetti del cambiamento climatico. Ciò si tradurrà nella formazione di un tavolo politico permanente basato su un Memorandum di Intesa firmato il 4 dicembre Water CoRE coinvolge, oltre all Emilia- Romagna, le regioni Assia (DE), Aragona (ES), Covasna (RO), Lower Tizsa (HU), Noordt-Brabant (NL) e Hérault (FR). ERY (European Regions for Youth) rete delle regioni europee per le politiche giovanili. Il 26 marzo 2007, a Bruxelles, é stato firmato il Protocollo dalle dieci regioni della rete: Aquitania, Aragona, Bassa Slesia, Emilia- 217

218 Romagna, Assia, Pays de la Loire, Generalitat Valenciana, Västra Götaland, Galles e Wielkopolska. A queste si è aggiunta nel 2009 Gozo (MT). Il protocollo sarà rinnovato in Västra Götaland nel mese di luglio Diverse le azioni realizzate nel 2009: "Gioventù in azione: incontro informativo con Agenzia nazionale per i giovani" Il 19 aprile 2009 è stato organizzato dal gruppo lavoro sulle politiche giovanili una giornata informativa sui programmi che finanziano progetti relativamente alle gioventù. "Orchestra giovanile europea" in Aquitania a Chancelade dal 13 al 16 di maggio, la rete ha partecipato con 10 giovani musicisti per ogni regione alla formazione della Orchestra europea per un concerto di apertura del festival dei licei ed un concerto il giorno di chiusura del festival. Conferenza Youth participation in action a Cardiff dal 26 al 31 luglio. La conferenza si è svolta nel castello di St. Donat s, sede dell Atlantic College, uno dei dodici della rete degli United World Colleges. 5 Meeting dei Giovani Europei a Bologna dal 24 al 29 Novembre. La nostra Europa, i miei valori a vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino. Sono state quattro giornate di incontri, spettacoli e cinema a cui hanno partecipato il ministro Ronchi, il vicepresidente della Commissione europea Barrot, la presidente dell'assemblea legislativa Donini, l'assessore regionale Sedioli e Moni Ovadia. Accoglienza di giovani europei per tirocini e stage in Emilia-Romagna e predisposizione di un catalogo delle opportunità con una lista di imprenditori, aziende, scuole e enti pubblici e privati con offerte concrete per il Stage: due studenti dell'università di Bologna iscritti a Scienze politiche hanno svolto uno stage in Aquitania presso il consiglio regionale - servizio politiche europee e relazioni internazionali (marzo/maggio); uno studente del liceo Heiffel di Bordeaux ha effettuato uno stage di 6 mesi (gennaio/giugno) presso la ditta Corazza di Bologna e una ragazza universitaria iscritta alla facoltà di Scienze della comunicazione ha effettuato uno stage presso i nostri uffici regionali - servizio politiche europee e relazioni internazionali - lavorando per il sito ERY ed ha svolto la tesi sulla rete delle politiche giovanili (novembre2008/aprile 2009). 218

219 Gli enti locali dell Emilia-Romagna aderiscono a varie associazioni e network; tra questi si segnala: SERN Sweden Emilia-Romagna Network, associazione transnazionale senza fini di lucro creata nel dicembre del 2004 per sviluppare in modo organico le relazioni tra enti locali svedesi e regioni e autonomie locali italiane, in particolar modo emilianoromagnole. Attualmente i membri sono 58, di cui la maggior parte sono enti locali. La rete è regolata da un proprio Statuto che prevede la presenza di un Consiglio Direttivo composta da 22 membri italiani e svedesi che nomina un presidente, attualmente Kent Ögren, presidente della contea svedese del Norrbotten. Dal punto di vista operativo SERN funziona attraverso un segretariato con sede a Bologna che assicura il funzionamento e lo sviluppo della rete e attraverso una piattaforma elettronica ( Il 2009 ha segnato un importante avanzamento nella discussione, preparazione e implementazione delle numerose attività della Rete con un totale di cofinanziamento per i progetti presentati pari a euro e l allargamento della partnership progettuali a numerosi paesi europei. Il Segretariato è stato l attuatore e coordinatore di un corso di formazione transnazionale sulla creazione ed implementazione dirette tra città europee gemellate e partner acquisendo un buon grado di specializzazione nella predisposizione di progetti europei nell ambito del programma Europa per i cittadini. Questa attività ha portato al coinvolgimento di venticinque organizzazioni membri di SERN e di enti partner spagnoli, tedeschi, finlandesi e croati e la discussione di otto proposte progettuali nell ambito delle politiche di welfare, educative e ambientali. Nel corso del 2009, quattro nuovi progetti hanno iniziato la loro fase di attuazione e sono stati sviluppati nuovi progetti nel contesto del Programma di Apprendimento Permanente (LPP) sia con il sottoprogramma Grundtvig sia con il sottoprogramma Comenius, con la creazione di una partenariato tra quattro scuole europee e la concessione di 14 borse individuali per la formazione in servizio nel contesto delle scuole dell infanzia. Di seguito sono brevemente illustrati i progetti per aree tematiche. v Educazione Progetto di scambio di personale nelle scuole dell infanzia con la partecipazione di 16 insegnanti provenienti da 11 Comuni italiani (di cui quattro della nostra regione: Collecchio, Bertinoro, Scandiano, Parma) e 219

220 svedesi. Le tematiche analizzate nel 2009: l educazione all aperto, la documentazione, il livello di interazione con la famiglia, l autonomia del bambino e la creatività e l innovazione delle attività. v Welfare Progetto di sostegno alla genitorialità, il cui evento conclusivo è stato ospitato dal Comune di Ravenna con la partecipazione di Comuni svedesi, spagnoli e norvegesi. Il focus è stato sulla cooperazione tra scuola e famiglia per una maggiore integrazione dei bambini immigrati o disabili. Progetto Seniors in Europa, ha lo scopo di individuare politiche innovative per la partecipazione sempre più attiva degli over 60 alla vita della società. A questo progetto partecipano Comuni italiani (Parma e Traversetolo), svedesi, tedeschi e francesi. Le attività proseguiranno sino al v Ambiente Progetto sull efficienza energetica e la pianificazione sostenibile, strettamente legato alla politica europea di riduzione del consumo di co2 e di aumento dell uso delle fonti energetiche rinnovabili, vede l impegno dei partner italiani (Forlì, Russi e Traversetolo), svedesi, inglesi e finlandesi in tre aree: l innovazione nel design delle aree industriali e residenziali in prospettiva di efficienza energetica, la sensibilizzazione dei cittadini e la creazione di strumenti per la valutazione dell efficienza energetica degli edifici. v Imprenditoria Progetto Twinnovate lega l innovazione e lo sviluppo locale. Capofila è la Provincia di Reggio Emilia e coinvolge partner spagnoli, tedeschi e svedesi su tre obiettivi: 1. Il coinvolgimento attivo del maggior numero di attori pubblici e privati; 2. Lo scambio di buone prassi; 3. La sperimentazione di soluzione innovative a livello locale. v Turismo Progetto Turismo sostenibile, iniziato nel 2007 si è concluso con una sessione finale di lavoro tenutasi in Svezia a cui hanno partecipato i partner italiani e francesi. I partner hanno lavorato e si sono scambiato buone prassi sull interazione di tre componenti del concetto di turismo sostenibile: la protezione dell ambiente, la valorizzazione dell eredità culturale intangibile e lo sviluppo locale. v Qualità Progetto Città di qualità, iniziato nel 2007, ha visto il susseguirsi di attività e, nel 2009, con due focus particolari sulla qualità dei servizi educativi nelle scuole dell infanzia e sulla qualità nei servizi per gli anziani. I partner italiani (Comune di Scandiano e l Unione Terre Verdiane), spagnoli e svedesi hanno adottato una metodologia di benchmarking per confrontare le diverse realtà dei servizi erogati. Nel corso del 2009 si è svolto lo scambio di delegazioni italiane in visita di studio in Svezia per conoscere alcune eccellenze del paese scandinavo e di delegazioni svedesi in visita nella regione Emilia-Romagna. 220

221 Un particolare riconoscimento è stato dato a SERN nel momento della visita di stato dei reali svedesi a Bologna, quando la coppia reale è stata informata delle attività della Rete e dello sforzo profuso per rafforzare le relazioni tra la regione Emilia Romagna e la Svezia Progetti di partenariato in ambito europeo ed internazionale degli enti locali La Regione Emilia-Romagna assegna annualmente un finanziamento per sostenere gli enti locali della regione che attivano gemellaggi o realizzano attività congiunte con enti locali di altri Paesi. La Regione finanzia, sulla cifra spesa complessivamente dagli enti locali, una quota percentuale diversa a seconda che i progetti di partenariato siano svolte con organismi di aree geografiche prioritarie o meno, così come individuato dal Piano triennale sulle attività di rilievo internazionale 2009/2011. Nel Piano triennale erano indicate le seguenti aree prioritarie: Aragona e Comunidad Valenciana (ES), Aquitania e Paesi della Loira (FR), Assia (DE), Bassa Slesia e Wielkopolska (PL), Våstra Götaland (SE), Galles (UK) Malta (MT) e Argentina. Nel corso del 2009 sono stati finanziati, con un contributo complessivo di euro, quarantasei progetti, rispetto alle cinquantadue domande pervenute entro marzo 2009 e con le modalità previste dalla delibera 966/2008. Partecipazione a progetti di partenariato europeo e internazionale degli enti locali emiliano-romagnoli - suddivisione per provincia RA 13% RE 15% PR 13% PC 2% RN 2% BO 9% FC 18% MO 17% FE 11% 221

222 % collaborazione in aree individuate prioritarie altre aree 40% aree prioritarie 60% I progetti finanziati vedono in particolare un coinvolgimento degli enti locali forlivesi, modenesi e reggiani. Il Paese maggiormente coinvolto nei progetti di partenariato è la Francia subito seguita dalla Germania, a distanza Spagna, Svezia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e, comunque, l 87% delle attività sono realizzate con Paesi appartenenti all Unione europea Partecipazione alle Azioni a sostegno dell'allargamento (Twinning) L'allargamento dell'unione Europea ha portato la Commissione europea ad elaborare una strategia di preadesione che consiste in un sostegno al potenziamento della capacità istituzionale e amministrativa (institution building) dei paesi candidati al fine di applicare l acquis communautaire 7 (diritto acquisito comunitario) nonché il rispetto delle norme comunitarie da parte delle loro imprese. I gemellaggi amministrativi si basano su una stretta collaborazione fra paesi candidati all adesione, Stati membri e istituzioni comunitarie, in primo luogo la Commissione europea, e si articolano in progetti che prevedono essenzialmente il 7 l'insieme dei diritti e degli obblighi giuridici e degli obiettivi politici che accomunano e vincolano gli stati membri dell'unione Europea e che devono essere accolti senza riserve dai paesi che vogliano entrare a farne parte. 222

223 trasferimento, in qualità di esperti, di pubblici funzionari degli Stati membri presso le pubbliche amministrazioni dei paesi candidati, relativamente a specifici settori normativi di volta in volta individuati. Il costo degli interventi è a totale carico dell Unione, che riconosce per intero le spese sostenute dalle amministrazioni interessate. In seguito all allargamento del 2004 i gemellaggi amministrativi proseguono anche nei nuovi Stati membri, attraverso lo strumento della Transition facility. I principi dei gemellaggi sono essenzialmente i seguenti: o il paese candidato scegli autonomamente lo Stato membro partner; o deve essere raggiunto un risultato concreto; o lo Stato membro si impegna a garantire il risultato; o il gemellaggio non è a senso unico, ma implica una reciprocità; o deve essere presentato un programma di lavoro dettagliato. La procedura prevede la pubblicazione, da parte dello Stato beneficiario, di un bando di gara sul tema individuato, la presentazione delle proposte da parte degli Stati membri, incontri tra Stati membri e paese candidato, la scelta del partner e la sottoscrizione del contratto di gemellaggio. Sono attuabili anche gemellaggi brevi (Twinning light), per obiettivi più specifici, da condursi in tempi più rapidi. L attività degli esperti si esplica fondamentalmente sotto forma di interventi seminariali e di assistenza rivolti al personale delle amministrazioni beneficiarie e di partecipazione a gruppi di lavoro per la redazione di documenti Partecipazione della Regione a programmi twinning La Regione Emilia-Romagna si è posta fra i suoi obiettivi la partecipazione ad azioni di sostegno mettendo a disposizione il proprio know how maturato nella gestione di programmi comunitari e nell'attuazione di normative comunitarie in diversi settori dell'azione regionale. Considera inoltre queste azioni un opportunità per attivare forme di cooperazione non solo sul piano istituzionale ed amministrativo. Per informazioni sulle opportunità di partecipazione a progetti twinning è consultabile una sezione specifica nell'ambito del sito web europafacile, dedicata ai bandi ed alla normativa con i principali link di riferimento comunitari e nazionali Dal punto di vista amministrativo la partecipazione è regolata principalmente da due atti della Giunta regionale: la Delibera 1352 del 12 luglio 2004 "Partecipazione della RER a progetti di gemellaggio amministrativo promossi dalla UE con paesi di nuova 223

224 adesione e candidati all'adesione" stabilisce indirizzi per la partecipazione della Regione ai singoli progetti. la Delibera 642/2006 dell 8 maggio 2006 "Regolamentazione delle trasferte all'estero per progetti twinning ai dipendenti dell'ente Regione Emilia-Romagna" che prevede la corresponsione diretta dei compensi previsti dai contratti dei singoli progetti ai collaboratori regionali coinvolti in attività twinning. Nel 2009, la Regione Emilia-Romagna ha partecipato a due twinning, uno con la Romania e l altro con la Serbia. Il twinning PHARE To set-up adequate structures assuring the absorption of EU Rural Development funds after accession RO2006/IB/AG 02 si prefigge un efficiente impostazione delle strutture preposte all utilizzo dei fondi comunitari per lo sviluppo rurale in seguito all adesione della Romania all Unione Europea. Il progetto è articolato in tre Componenti: Miglioramento dei meccanismi istituzionali per l efficace applicazione del Fondo Europeo per l Agricoltura e lo Sviluppo Rurale; Completamento e affinamento delle procedure e sostegno all identificazione e alla soluzione dei problemi di attuazione; Avviamento di un sistema completo di formazione e di disseminazione dell informazione. Iniziato nel dicembre 2007, prevedeva una durata di dodici mesi e un costo complessivo di euro. Capofila è il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Gli altri partners Regione Umbria (IT); Agenzia di Pagamento per lo Sviluppo Rurale (NL), Agenzia per la Ristrutturazione e la Modernizzazione dell Agricoltura (PL); Centro Nazionale per la Gestione delle Strutture Agricole - CNASEA (FR). Mandated body è Medit Silva Centro studi Appennino per la Foresta dell Area Mediterranea. La partecipazione di esperti della Regione Emilia-Romagna è iniziata nel giugno 2008 e si è conclusa nel febbraio 2009, in seguito all estensione della durata del progetto a 14 mesi. Complessivamente sono stati impegnati quattro esperti collaboratori della Regione Emilia-Romagna (3 della DG Agricoltura e 1 della DG Attività Produttive, Commercio e Turismo), più uno della Provincia di Piacenza. Essi hanno svolto 8 missioni sulle 60 totali, per complessive 29,5 giornate-persona sulle 268 totali. La tipologia di intervento si è articolata in seminari, nonché in visite di studio e internati da parte di funzionari romeni presso gli Stati partner. 224

225 Il twinning CARDS Institutional capacity building within the Phytosanitary Directorate of the Ministry of Agriculture, Forestry and Water SR 2005/IB/AG/02 si prefigge la costruzione di capacità istituzionale nell ambito della Direzione Fitosanitaria del Ministero serbo dell Agricoltura, delle Foreste e della Gestione Idraulica, attraverso il rafforzamento delle capacità di gestione del settore fitosanitario in conformità all acquis communautaire, il sostegno alla sostituzione del sistema di certificazione fitosanitaria attuale con un sistema basato sull acquis europeo, il controllo di qualità e la formazione. Iniziato nel maggio 2008, una durata di 24 mesi e un costo complessivo di un milione e mezzo di euro. Capofila è il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Gli altri partners Regione Lombardia e Azienda Ospedaliera L. Sacco - Polo Universitario/ICPS di Milano. Mandated body è Medit Silva Centro studi Appennino per la Foresta dell Area Mediterranea. Il Servizio Fitosanitario Regionale partecipa con il Project leader e otto esperti, ai quali se ne aggiungono uno del Consorzio Fitosanitario di Piacenza e uno del Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia. La tipologia di intervento si è articolata in seminari, nonché in visite di studio e internati da parte di funzionari romeni presso gli Stati partner. Informazioni disponibili sul sito Dialogo politico tra UE e Brasile sulla politica di coesione Il 29 Novembre 2007 la Commissaria per le Politiche Regionali Danuta Hübner e il Ministro Brasiliano per l Integrazione Nazionale hanno firmato una Intesa per avviare un dialogo strutturato sulla politica regionale con l obiettivo di promuovere la cooperazione bilaterale nel campo delle politiche regionali e stabilire canali di comunicazione per rafforzare lo scambio di informazioni. Questa collaborazione è volta a accompagnare il governo brasiliano nella definizione e implementazione di coesione sociale, su modello europeo. Il dialogo politico regionale EU e Brasile è centrato sulle seguenti politiche: coesione territoriale, sociale e politiche volte a ridurre ineguaglianze regionali contributo alla crescita, alla competitività e all occupazione 225

226 esperienze per la costruzione l implementazione delle politiche regionali nonché strategie di sviluppo territoriale governance e partenariato pianificazione e valutazione di metodi e processi La Commissione europea ha invitato la Regione Emilia-Romagna a diventare parte attiva dell attuazione dell accordo: una delegazione di due macro regioni Brasiliane ha visitato la nostra Regione in quanto interessate alle modalità di programmazione dei fondi strutturali e delle politiche per il territorio e a studiare alcuni settori particolari dell economia emiliano-romagnola. La delegazione, ospitata dal 28 settembre al 2 ottobre 2009, era composta da rappresentati del Ministero dell integrazione Brasiliano e di associazioni della vitivinicoltura e apicoltura provenienti dalle Mesoregioni Grande Fronteira do Mercosul (che comprende la parte settentrionale dello stato di Rio Grande do Sul, la parte occidentale dello stato di Santa Caterina e il sudovest dello stato del Parana) interessata in particolare al settore della viti-vinicoltura e della Vale do Jequitinhonha/Mucuri (che comprende la parte settentrionale dello stato di Minas Gerais, estremo sud dello stato di Bahia e la parte settentrionale dello stato di Espirito Santo) interessata in particolare al settore del miele. Nel corso di un seminario sono state presentate le strutture regionali, gli strumenti operativi, le strategie d intervento. La delegazione si è poi suddivisa in due gruppi che hanno visitato l uno, aziende vitivinicole, Enoteca di Dozza Imolese, Caviro di Forlì, Cantine Riunite di Campegine e Cantina Albinea Canali di Reggio Emilia e l altro, aziende del settore del miele, Cra-Api di Bologna, LEGA s.r.l. Apistic Costructions di Faenza, ARA di Bagnacavallo, CONAPI di Monterenzio e aziende associate, National Observatory for the honey production and market di Castel San Pietro Terme. La delegazione ha terminato il viaggio a Bruxelles per partecipare all iniziativa "Trasferimento della politica regionale oltre i confini dell UE promossa dalla DG REGIO, nell ambito degli OPEN DAYS dal 6 all 8 ottobre. 226

227 5.2. Il Piano triennale per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in transizione Il Documento di indirizzo programmatico per il triennio per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e in transizione 8, in attuazione dell'articolo 10 della Legge regionale n. 12 del 24 giugno 2002, definisce le prospettive programmatiche con cui la Regione Emilia-Romagna intende promuovere le attività di cooperazione internazionale attraverso programmi di iniziativa regionale e sostegno a progetti dei soggetti del territorio, aiuti umanitari e di emergenza, iniziative di educazione allo sviluppo, sensibilizzazione, formazione e informazione sul territorio sui temi della pace. Il documento è finalizzato a delineare una serie di indirizzi a validità generale al fine di valorizzare le competenze e le esperienze maturate dai soggetti del territorio (Enti Locali, Organizzazioni Non Governative, Terzo settore) nel settore della cooperazione internazionale in direzione del consolidamento di un Sistema Regionale della Cooperazione Decentrata e del rafforzamento delle sinergie nel contesto internazionale ed europeo. La Regione sostiene progetti/programmi di iniziativa regionale in collaborazione con soggetti territoriali, nazionali ed internazionali e progetti/programmi promossi da soggetti del territorio regionale 9. Le aree geografiche prioritarie di intervento per il triennio sono: Balcani Occidentali ed Europa Centro orientale (Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia-Erzegovina, Kossovo, Bielorussia, Ucraina, Moldavia), America Latina (Brasile, Argentina, Cuba), Mediterraneo e Medio - Oriente (Marocco, Campi profughi Saharawi, Territori dell Autonomia Palestinese, Libano), Africa (Eritrea, Etiopia, Mozambico, Senegal) con una rilevanza tematica principalmente nei settori dello sviluppo locale, welfare e ambiente. La Regione Emilia-Romagna, in riferimento ai propri valori e principi e sulla base delle esperienze innovative compiute, nel periodo intende valorizzare il ruolo importante svolto dai governi regionali e locali nel creare approcci di concertazione dal basso nella programmazione degli interventi; promuovere l'adozione di sistemi di governance territoriale coinvolgendo una pluralità di attori e stakeholder; favorire processi di decentramento amministrativo nei territori beneficiari come motore di sviluppo non solo in termini economici ma anche di democrazia, di diritti umani e sociali; promuovere il trasferimento di esperienze e le attività di institutional e capacity building come tematica trasversale nelle aree territoriali di riferimento e nei vari settori di intervento. 8 Delibera n.211 del 25 febbraio art 4, comma 1, lettera a) L.R. n. 12/

228 In particolare, per quanto riguarda la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e in transizione, nel 2009 sono stati attivati 22 progetti per un importo totale di circa euro, finanziati con due diverse delibere 10 per le seguenti Aree Paese: EDUCASPORT - L'ATTIVITA' FISICA NELLE SCUOLE COME VEICOLO DI EDUCAZIONE INFORMALE APPROFONDIRE LA FORMAZIONE E SOTENERE L'AVVIO DI COOPERATIVE SAHARAWI PER LO SVILUPPO DI ATTIVITA' GENERATRICI DI REDDITO STOP THE SAHARAWI CHILDREN STONES: INTERVENTI SANIATARI SULLA CALCOLOSI RENALE NEI CAMPI PROFUGHI SAHARAW CAMPI PROFUGHI SAHARAWI IN ALGERIA SOSTEGNO ALLA SALUTE MATERNO- INFANTILE E RIPRODUTTIVA E ALLE UNITA' SANITARIE DI BASE DELLA WILAYA DI SMARA SOSTEGNO ALL'ISTRUZIONE PUBBLICA ED ALLA CONSERVAZIONE ED AL CONSOLIDAMENTO DELLA CULTURA SAHARAWI MAROCCO RAFFORZAMENTO ISTITUZIONALE E SVILUPPO AGRICOLO INTEGRATO NEI COMUNI RURALI DI AFOURER E TIMOULLIT (PROVINCIA DI AZILAL) PROMUOVERE LE CAPACITA' DELLE ASSOCIAZIONI CONTADINE PER AFFRONTARE L'HIV - AIDS ATTRAVERSO RETI SOCIALI DI GIOVANI E DONNE - 2 ANNUALITA' MOBILITAZIONE COMUNITARIA SULLA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA VIRUS HIV NELLA PROVINCIA DI CABO DELGADO - MOZAMBICO SVILUPPO CENTRI SOCIO-EDUCATIVI PER MINORI E DONNE A MAPUTO MOZAMBICO CHAPULAMPUNGA CHAPULA! L'ATTIVISMO ASSOCIATIVO DEI GIOVANI PER L'EMPOWERMENT DELLE DONNE E IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SOCIO- SANIATARI IN MOZAMICO AGIRE IN RETE. PER UNA PIU' EFFICACE PREVENZIONE HIV E PER LA PROMOZIONE DI UNA MIGLIORE QUALITA' DI VITA PER CHI GIA' SIEROPOSITIVO UCRAINA UNA BIBLIOTECA E CORSI PER LA SCUOLA. TRA IL CULTURALE E IL SOCIALE, DISTRETTO DI KAGARLIK 10 Delibere della Giunta regionale n. 523 del 2009 e n del

229 SENEGAL PROMOZIONE DELL'INCLUSIONE EDUCATIVA ED ECONOMICA FEMMINILE NEL DIPARTIMENTO DI GUEDIAWAYE SULLE STRADE DELL'ARCOBALENO - DA PIKINE A KHOMBOLE LE DONNE HANNO DIRITTO - UNIVERSITA' E SOCIETA' PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DEI DIRITTI DELLE DONNE NEL COMUNE DI ZIGUINCHOR - SENEGAL LOTTA ALL'ESCLUSIONE SOCIALE E LAVORATIVA DEI GIOVANI E DELLE DONNE DI TRE AREE DISAGIATE DEL MUNICIPIO DI RIO DE JANEIRO ATTRAVERSO INIZIATIVE DI ORIENTAMENTO AL LAVORO E PROMOZIONE DELLA MICROIMPRENDITORIALITA' LA COSTRUZIONE COLLETTIVA DEL FUTURO: NUOVI PERCORSI PER L'IMPRENDITORIA SOLIDALE E IL MOVIMENTO COOPERATIVO IN BRASILE. BRASILE PROMOZIONE DELL'ECONOMIA SOCIALE ATTRAVERSO IL RAFFORZAMENTO DELLE RETI DI SOSTEGNO DELL'AGRICOLTURA FAMILIARE E DEL TURISMO RURALE NEGLI STATI DEL PIAUI E DELLA BAHIA POLI DI SVILUPPO AGROECONOMICO PER IL RAFFORZAMENTO DELL'AGRICOLTURA FAMILIARE NELLA REGIONE SUD DELLO STATODI BAHIA. UNA RETA OLTRE I CONFINI. VALORIZZAZIONE, INSERIMENTO E PROMOZIONE DELL IMPIEGO IL RIO DELLA SPERANZA PARA JOVENS ANNO 2009 Brasile 37% Marocco 9% Senegal 11% Mozambico 25% Ucraina 2% Saharaw i (Campi profughi) 16% 229

230 numero progetti per area Paese MozambicoSaharawi (Campi profughi) Ucraina Senegal Marocco Brasile Inoltre, nel 2009, sono stati finanziati: Progetto Prevenzione al traffico di minori in Ucraina e Moldavia (seconda annualità) Capofila: IBO Italia Partner italiani: Polivalente 87 e G. Pini, Ceis Reggio Emilia Partner locali: Municipalità di Zythomir, di Rzysciv e di Kagarlik (UA); Municipalità di Chisinau, Direzione municipale per la protezione dei diritti dei bambini - DMPDC e Direzione generale educazione, gioventù e lo sport - DGETS (MD); Università di Zhytomir Facoltà di Pedagogia sociale Università di Chisinau Facoltà di Pedagogia sociale, Croce Rossa di Zhytomir, Associazione Arca di Zhitomir, Ong Avenir - Zhytomir (UA); Salvati Copiii Chisinau, ONG Il bambino in difficoltà e Associazione Femeia pentru societatea contemporana - AFSC (MD). Budget totale del progetto: euro Obiettivo generale: Il progetto è il proseguimento delle azioni realizzate nell annualità 2008/2009 e intende rafforzare i partenariati in essere tra gli enti locali e le associazioni italiane, ucraine, moldave. Si intendono migliorare la comunicazione e la collaborazione fra i gruppi responsabili della lotta al traffico a livello locale e internazionale. Il progetto tende, inoltre, alla creazione/rafforzamento del Servizio comunale che si occupa degli operatori di strada attraverso azioni di institutional building e di attività di formazione/informazione, nonché seminari rivolti a tutti gli attori pubblici e privati locali coinvolti. 230

231 E prevista inoltre una collaborazione con le Università locali, per la realizzazione di un percorso curriculare rivolto agli studenti universitari delle facoltà di pedagogia sociale sulla prevenzione al traffico dei minori. Obiettivi specifici: 1. Creazione del Laboratorio curriculare per studenti universitari 2. Monitoraggio della stampa locale sul fenomeno del traffico dei minori 3. Elaborazione e distribuzione delle mappature realizzate sul fenomeno 4. Attività di Institutional building per la creazione e il rafforzamento del servizio degli operatori di strada/assistenti sociali di strada. 5. Attività formative per operatori di strada/assistenti sociali di strada. LOTTA ALLA POVERTA in favore della popolazione di Cuba In seguito al ripristino dei contatti ufficiali tra Cuba e tutti i paesi membri dell'unione Europea è terminata la crisi diplomatica iniziata nella primavera 2003 a seguito dell'ondata repressiva seguita al tentativo di fuga di tre cittadini cubani verso gli Stati Uniti. Tenendo presente lo stato delle relazioni tra Unione Europea, Governo Italiano e Cuba, la Regione Emilia- Romagna ha avviato azioni rivolte alla lotta contro la povertà, al miglioramento degli standard di vita della popolazione civile per favorire percorsi di auto sostentamento, di crescita economica e di lotta contro lo sfruttamento sessuale. Capofila: GVC Partner: consorzio formato da GVC, ARCS, COSPE Territori beneficiari dell intervento: Provincia di Pinar del Rio, Provincia dell Havana e Provincia di Granma, zone fortemente colpite dal passaggio di tre uragani nel Budget totale del progetto: euro Obiettivo generale: è quello di aumentare la produttività agricola del Paese e recuperare terre improduttive da anni favorendo la creazione di un legame intersettoriale per garantire l utilizzo e la trasformazione dei prodotti in tutte le possibili dimensioni (commercio, educazione, salute). 231

232 Obiettivo specifico: Promuovere lo sviluppo agro ecologico a Cuba sia in ambito urbano che rurale per: 1. sostenere lo sviluppo agro-ecologico a Cuba attraverso la promozione di tecniche agro ecologiche nei tre sistemi produttivi principali dell isola (allevamento bovino, riso e canna da zucchero). 2. appoggiare il modello di Finca Sostenibile come spazio dimostrativo e sperimentale delle tecniche di agricoltura sostenibile. 3. garantire alle cooperative agricole un miglior accesso ai servizi formativi in materia di agricoltura sostenibile su basi agro-ecologiche e contribuire al rafforzamento del cooperativismo cubano. AZIONI DI EMERGENZA e sostegno alla Somali Women Agenda (SWA) L intervento straordinario di carattere umanitario, prevede la riattivazione del reparto maternità infantile dell Ospedale Carlo Forlanini di Mogadiscio e la creazione, a Mogadiscio; di un Centro di Counselling rivolto alle donne vittime di violenze, per il sostegno al superamento dei traumi subiti. La proposta prevede anche l approvvigionamento di medicinali, il sostegno al personale, ed azioni per garantire il funzionamento delle strutture sanitarie. Capofila dell intervento: Associazione Women of Mediterranean east and south european network in collaborazione con l Associazione IIDA Women Development Organisation e con la SWEA (Scebeli Women Enterpreneurs Association), Associazione di donne somale partner della rete Women di Forlì. Budget totale del progetto: euro, Co-finanziamento regionale: euro. Un altra importante componente della politica regionale nel settore consiste nel rafforzamento dell utilizzo degli strumenti nazionali disponibili per promuovere interventi di cooperazione allo sviluppo in collaborazione con il Ministero Affari Esteri e con altre Regioni Italiane. Nell anno 2009 attraverso i finanziamenti nazionali della Legge 49/87 11 il Ministero Affari Esteri ha approvato ed in alcuni casi, si sono avviati, i seguenti programmi di cooperazione decentrata: 11 Legge 26 febbraio n. 49 'Nuova disciplina della cooperazione dell'italia con i paesi in via di sviluppo 232

233 SEENET - Una rete trans locale per la cooperazione tra Italia e Sud-Est Europa Capofila: Regione Toscana Autorità locali: Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Provincia Autonoma di Trento Partner tecnici: ANCI, ERVET, INFORMEST, UCODEP (coordinatore delle attività progettuali per conto della Regione Toscana), Osservatorio sui Balcani, ALDA, CeSPI. Paesi/territori beneficiari: Albania: Distretto di Scutari, Municipalità di Scutari, Elbasan e Valona, Bosnia Erzegovina: Cantoni di Sarajevo, Tuzla, Erzegovina Neretva, Zenica-Doboj; Municipalità di Livno, Nevesinje, Prijedor, Sanski Most, Trebinje, Tuzla, Zavidovi i, Hadži i, Pale, Travnik, Trovo, Trnovo Rep. Srpska, Zenica, Stari Grad (Sarajevo) Città di Mostar e Sarajevo, Serbia: Città di Kragujevac, Nis e Novi Sad, Municipalità di Vozdovac e Lazarevac (Belgrado), Pancevo, Smederevo, Provincia Autonoma della Vojvodina, Croazia: Regioni istriana, vukovarsko-srijemska, osije ko-baranjska, dubrova ko-neretvanska; Città di Pazin, Rovinj/Rovigno, Varaždin, Comune di Brtonigla/Verteneglio Kossovo: Municipalità di Pec/Peja e Pristina, Macedonia: Città Skopje, Montenegro: Municipalità di Niksic, Budva, Kotor. Ruolo della Regione Emilia-Romagna: è capofila dell azione Institutional Building per incentivare l uso dei fondi comunitari e Sostegno alla pianificazione strategica territoriale e ambientale Budget totale del progetto: euro Obiettivo del progetto è quello di favorire l accesso ai fondi di pre-adesione dell Unione Europea e ai fondi nazionali e internazionali per lo sviluppo locale dei territori del sud est europeo partner del Programma e favorire il decentramento amministrativo municipale e dei governi sub-nazionali. Inoltre intende favorire l adozione e lo sviluppo di programmi e servizi innovativi sui temi della valorizzazione e gestione del territorio, dello sviluppo economico e della pianificazione territoriale e sociale da parte dei soggetti istituzionali e territoriali del sud est europeo partner del Programma. 233

234 FOSEL - Formazione per lo Sviluppo Economico Locale Capofila: Regione Puglia Autorità locali: Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Umbria Paesi/territori beneficiari: Province argentine di Buenos Aires, Santa Fé, Córdoba e Mendoza, OICS Ruolo della Regione Emilia-Romagna: è capofila delle attività nella Provincia di Buenos Aires Budget totale del progetto: euro Obiettivo del progetto è quello di promuovere processi di sviluppo socioeconomico locale stabile ed equo nelle Province argentine di Buenos Aires, Santa Fé, Córdoba e Mendoza, attraverso l aumento della competitività da parte dei sistemi produttivi. Le attività previste sono: Rafforzamento istituzionale; Sostegno alle PMI attraverso strumenti associativi; Rete università-sistemi produttivi per lo sviluppo locale; Sostegno ai modelli di finanza cooperativa per lo sviluppo locale; Economia sociale e sviluppo locale. BRASIL PROXIMO: Cinque Regioni Italiane per lo sviluppo locale integrato in Brasile Capofila: Regione Umbria Autorità locali: Regioni Toscana, Emilia Romagna, Marche e Liguria Paesi/territori beneficiari: Stato di Amazonas (Alto Solimoes e Intorno de Manaus); Stato del Piauì (Serra Das Confusoes, Subregione di Sao Raimundo Nonato, municipi di Anísio de Abreu, Brejo do Piauí, Canto do Buriti, Caracol, Cristino Castro, Guaribas, Jurema, Santa Luz e Tamboril do Piauí); municipi di Bagè, Hulha Negra, Acegua e Candiota nello Regione di Campanha, cd Metà Sul dello Stato di Rio Grande do Sul; i 15 comuni della Serra della Mantiqueira: Brazópolis; Caxambu; Campos do Jordão; Carmo de Minas; Cristina; Gonçalves; Itajubá; Maria da Fé; Paraisópolis; Piranguinho; Piranguçu; Santo Antônio do Pinhal; Sapucaí Mirim; São Lourenço; São Bento do Sapucaí; Baixada Fluminense (RdJ) comuni di Nova Iguacu, Mesquita e Japeri; Rio de Janiero; municípi di Araraquara, Ibaté, Ribeirão Bonito e São Carlos nello Stato di San Paolo, Brasilia, Pernabuco, Paranà Ruolo della Regione Emilia-Romagna: è capofila dell attività Sostegno al cooperativismo 234

235 Budget totale del progetto: euro Obiettivo generale del programma è quello di favorire il miglioramento delle condizioni di vita delle fasce deboli della società brasiliana secondo le priorità geografiche e di target del Governo Federale. Obiettivo specifico del programma è di contribuire al rafforzamento delle politiche federative brasiliane (Governo Federale, Stati e Municipi) rivolte a pianificare ed implementare interventi di sviluppo locale integrato e a sostenere i piccoli produttori attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI e del cooperativismo. Per quanto riguarda, in particolare, le politiche minorili, sono stati finanziati due progetti, realizzati in collaborazione con altre regioni italiane: Supporto in favore delle POLITICHE MINORILI in SERBIA Rafforzamento istituzionale per il decentramento dei servizi sociali e la protezione dei diritti dell`infanzia e l`armonizzazione della legislazione con la normativa UE. Il programma è di durata biennale ed è frutto della collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia per un importo totale euro. Supporto in favore delle POLITICHE MINORILI in ALBANIA Rafforzamento istituzionale per il decentramento dei servizi sociali e del servizio nazionale per le adozioni e la protezione dei diritti dell infanzia e armonizzazione della legislazione con la normativa UE. Il programma è di durata biennale ed è realizzato in collaborazione con le Regioni Marche e Puglia per un importo totale di circa euro. Infine, nell ambito della fattiva collaborazione tra l Unità Tecnica Locale della Cooperazione italiana a Gerusalemme e la nostra Regione nel settore della cooperazione internazionale, sono stati approvati quattro progetti cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna all interno del Programma di Emergenza AID 9310 del Ministero Affari Esteri, che ha stanziato un fondo di 4 milioni di euro per la Striscia di Gaza, destinati alla realizzazione di progetti sanitari, idrici, agricoli e 235

236 sociali. I quattro progetti fanno parte di un Piano di aiuto a Gaza, realizzato per far fronte ai bisogni di una popolazione colpita dagli effetti dell operazione Piombo Fuso ed ha coinvolto il Tavolo di coordinamento regionale Palestina. L' iniziativa vede impegnate le Ong emiliano-romagnole presenti nei Territori Palestinesi che già hanno acquisito grande esperienza sul campo nei settori considerati come prioritari sia dalla Regione Emilia-Romagna che dalle Linee Guida del Ministero Affari Esteri italiano. Questa esperienza appare di particolare importanza in quanto vede la partecipazione attiva della Cooperazione Italiana ad iniziative di Cooperazione Decentrata, una modalità da tempo auspicata anche dallo stesso Ministero, nella logica della ottimizzazione delle risorse e della valorizzazione delle reciproche competenze. Il costo totale del Programma è di euro e i quattro progetti cofinanziati sono: Riabilitazione del capitale agricolo e sviluppo di un agricoltura integrata nel Nord della Striscia di Gaza, realizzata dalla Ong Overseas Intervento socio-educativo di supporto all infanzia vittima della guerra nel Governatorato del Nord della Striscia di Gaza, realizzato da Ong Educaid in collaborazione con Nexus, Cisp, Anpas Doing Gender: un Centro Risorse di genere per l empowerment delle Donne a Gaza, realizzato da Cospe in collaborazione con l Associazione Orlando e la Rete Women of Mediterranean, East and South European Network Ripristino delle infrastrutture irrigue distrutte dall incursione israeliana a favore della ripresa delle attività agricole degli abitanti di Gaza, realizzato dalla Ong GVC Programma di cooperazione mirante ad accrescere le competenze di tutte le Regioni nel campo della cooperazione internazionale. Il CIPE 12 ha assegnato al Ministero Affari Esteri, attraverso delibere successive, una somma di 28 Milioni di Euro come residuo di Fondi FAS 13 per realizzare un Programma di cooperazione mirante ad accrescere le competenze di tutte le Regioni nel campo della cooperazione internazionale. Il Programma, cui partecipano tutte le Regioni, ha individuato due macroaree geografiche per realizzare progetti interregionali: l area dei Balcani Occidentali cui sono state dedicati 8 Milioni di Euro e l area del Mediterraneo cui sono riservati i restanti 12 Milioni di euro. La Regione Emilia-Romagna ha ottenuto sull intero Programma una quota di circa euro. 12 Comitato Interministeriale di Programmazione Economica 13 fondi dedicati alle aree sottoutilizzate 236

237 I contenuti operativi per la realizzazione del Programma sono fissati in due documenti, Accordi di Programma Quadro (APQ) relativi alle due aree, Balcani e Mediterraneo, firmati dal Ministero dell Economia e Finanze (ora Ministero dello Sviluppo Economico) e due Regioni capofila (Sardegna e Piemonte) in rappresentanza di tutte le altre regioni aderenti al Programma: a) APQ BALK firmato da MAE/MEF e Piemonte (per tutte le regioni partner) 8ML euro b) APQ MED firmato da MAE/MEF e Sardegna(per tutte le regioni partner) 15ML euro. Gli APQ BALK e MED individuano specularmente cinque aree macrotematiche d intervento per inquadrare le progettazioni interregionali: 1.Sviluppo socioeconomico; 2.Infrastrutture Materiali e Immateriali; 3.Ambiente; 4.Cultura; 5.Sanità e Welfare. L Emilia-Romagna è presente su alcune linee macrotematiche come partner di queste progettazioni e nello specifico: Balcani Linea 2.1 Sviluppo socio-economico Linea 2.2 Interconnessioni materiali e immateriali Linea 2.3 Ambiente e sviluppo sostenibile Linea 2.4 Dialogo e cultura Linea 2.5 Sanità e welfare Mediterraneo Linea 2.1 Sviluppo socio-economico Linea 2.2 Interconnessioni materiali e immateriali Linea 2.5 Sanità e welfare E proseguita nel 2009 la collaborazione con i Comuni di Forlì, Ravenna, Reggio- Emilia, Modena, Bazzano, Guastalla, Cesena, le Province di Forlì-Cesena, Ravenna, Parma, Modena, Rimini, A.N.C.I. Emilia-Romagna nell ambito dell Accordo di Programma Quadro (APQ) in materia di cooperazione decentrata a sostegno delle politiche di welfare nei Balcani (Albania, Bosnia, Serbia). L accordo costituisce la sperimentazione di un "sistema" regionale di cooperazione che si è consolidato nel triennio che mette in rete gli Enti locali emiliano-romagnoli per le azioni di cooperazione in area balcanica, costruendo relazioni fra sistemi territoriali delle due sponde dell Adriatico ed integrando le progettazioni (con reciprocità e scambi paritari fra istituzioni ed associazioni). Lo strumento dell'apq, dopo la positiva sperimentazione del primo triennio, verrà rinnovato nel 2010 in linea con la nuova pianificazione strategica regionale e con nuove condizioni socio-economiche che costituistuiscono gli elementi essenziali per il co-sviluppo nell'area dei Balcani. 237

238 Sul sito è possibile reperire informazioni sui singoli progetti, sui Tavoli paese istituiti in base al art.12 della legge regionale 12/2002, schede dei Paesi con cui la Regione Emilia-Romagna svolge attività di cooperazione, contenenti informazioni aggiornate sul loro profilo socioeconomico. 238

239 Capitolo 6 Attuazione della normativa comunitaria

240 6.1 Attuazione del diritto dell Unione europea Le norme sulla partecipazione della Regione Emilia Romagna alla formazione e attuazione del diritto dell Unione europea legge regionale 28 luglio 2008 n sono entrate in fase di piena applicazione. Queste attività sono proseguite nel contesto di collaborazione tecnica tra l Assemblea legislativa e la Giunta regionale costituito dall apposito gruppo di lavoro interdirezionale Giunta Assemblea, già operativo dal La prima occasione di applicazione della legge regionale n. 16, a fine 2008, ha riguardato l art. 7 - Sussidiarietà, secondo la nuova procedura introdotta all art. 38 del Regolamento interno dell Assemblea. Si è trattato di un caso concreto di european scrutiny con cui l Assemblea legislativa, come il Parlamento nazionale, si inserisce nella cosiddetta fase ascendente (indiretta) del diritto comunitario per esercitare il controllo parlamentare sulle proposte di atti legislativi europei che riguardano materie di competenza regionale. L oggetto del controllo di Sussidiarietà corretto esercizio da parte dell Ue delle competenze concorrenti - è stata la proposta di Direttiva in materia di assistenza sanitaria transfrontaliera. Il 16 Ottobre 2008 la I Commissione assembleare, sentita la IV Commissione, ha approvato una Risoluzione. Gli esiti del controllo del rispetto del principio di Sussidiarietà e le ulteriori osservazioni sulla proposta di direttiva, sono stati illustrati in sede parlamentare dal Presidente della I Commissione assembleare, su invito della XIV Commissione della Camera che lo ha audito nel mese di febbraio Quanto al parere approvato infine dalla XIV Commissione della Camera, poi inviato alla XII Commissione, esso ha messo in evidenza anche gli aspetti di interesse regionale su cui si è soffermata la Risoluzione dell Emilia Romagna. Questo caso ha costituito, di fatto, un primo esempio in Italia di cooperazione tra il Parlamento (Camera dei Deputati, XIV Commissione) ed un Assemblea legislativa regionale nella fase ascendente, novità introdotta dal Trattato di Lisbona proprio in relazione al ruolo dei Parlamenti Nazionali nel controllo della Sussidiarietà. Nel mese di luglio 2009, in applicazione dell art. 5 della legge regionale n. 16, si è svolta la prima sessione comunitaria dell Assemblea legislativa, che ha consentito a tutte le Commissioni e all Assemblea di prendere in esame il programma legislativo annuale della Commissione europea per il 2009 e, congiuntamente, la relazione sullo stato di conformità dell ordinamento regionale all ordinamento comunitario, che la Giunta predispone annualmente in applicazione della legge n. 11 del La Risoluzione approvata dall Assemblea legislativa il 21 luglio 2009 ha ad oggetto Indirizzi relativi alla 240

241 partecipazione della Regione Emilia Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto comunitario (Sessione comunitaria 2009). Dall estate del 2009, in esito alla sessione comunitaria dell Assemblea, e a seguito dell interesse regionale per determinati atti e proposte comunitari elencati nella risoluzione, è stata avviata la selezione degli atti europei all interno degli elenchi trasmessi all Assemblea e alla Giunta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, due volte a settimana tramite le rispettive Conferenze dei Presidenti, con il sistema della banca dati europ@. Su questi atti, sia la Giunta che l Assemblea, coordinandosi nell ambito delle procedure stabilite dall art. 6 della legge regionale n. 16, possono concorrere alla formazione della posizione italiana, unitaria, inviando le osservazioni al Governo previste dalla legge n. 11 del 2005 (art. 5, comma 3). La selezione degli atti prende origine dall interesse politico espresso in sessione comunitaria, ma non esclude la possibilità, di volta in volta che gli atti e le proposte europee vengono trasmessi, di individuare ulteriori atti di interesse per la Regione, anche a seguito di ulteriori sollecitazioni a prendere in esame determinate proposte. Può essere questo il caso delle richieste provenienti dal Comitato delle Regioni, nell ambito delle attività del Network Sussidiarietà di cui fa parte l Assemblea legislativa. Si ricorda, ad esempio, la Risoluzione approvata dalla I Commissione assembleare il 17 Novembre 2009: Partecipazione dell'assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla Consultazione del Comitato delle Regioni sul "Libro Bianco sulla Governance Multilivello. A questa, sono poi seguite altre Risoluzioni approvate dalla I Commissione assembleare, sempre in applicazione dell art. 38 del regolamento interno: Risoluzione del 14 dicembre 2009 Partecipazione dell Assemblea Legislativa alla consultazione del Network Sussidiarietà del Comitato delle Regioni sulle due Relazioni della Commissione europea: Relazione sull applicazione e l efficacia della direttiva VIA (direttiva 85/337/CEE, modificata dalle direttive 97/11/CE e 2003/35/CE) - COM (2009) 378 def. e la Relazione sull applicazione e l efficacia della direttiva sulla valutazione ambientale strategica (direttiva 2001/42/CE) - COM (2009) 469 def. ; e la Risoluzione del 14 dicembre 2009 Partecipazione dell Assemblea Legislativa alla consultazione del Network Sussidiarietà del Comitato delle Regioni sul Piano d Azione sulla Mobilità Urbana della Commissione europea COM (2009) 490 def.. A queste si aggiunge, infine, la Risoluzione del 12 gennaio 2010 Partecipazione dell Assemblea legislativa alla consultazione avviata dalla Commissione europea con il Libro Verde Diritto di iniziativa dei cittadini europei - COM (2009) 622 def. A seguito degli indirizzi formulati in sessione comunitaria, la Giunta regionale ha poi presentato il progetto di legge comunitaria regionale per il 2010, che l Assemblea legislativa ha approvato con il titolo Norme per l'attuazione della 241

242 direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno e altre norme per l'adeguamento all'ordinamento comunitario - legge comunitaria regionale per il 2010 (legge regionale 12 febbraio 2010, n. 4). Per completare il seguito della sessione comunitaria 2009, va aggiunto che nel mese di marzo 2010 con Delibera dell Ufficio di Presidenza e con Delibera di Giunta, è stata approvata l Intesa tra l Assemblea legislativa e la Giunta regionale per la definizione delle modalità attuative dell articolo 4 (Rapporti Giunta Assemblea legislativa) e dell articolo 15 (Rapporti Assemblea legislativa - Giunta) della legge regionale 28 luglio 2008, n. 16 (Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto comunitario, sulle attività di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13 e 25 dello Statuto regionale). Tale atto consentirà di predisporre il sistema di scambio di informazioni reciproco tra l Assemblea e la Giunta che la legge regionale n. 16 ha posto alla base dei rapporti tra i due organi, sia nell ambito della partecipazione al processo decisionale europeo che per lo svolgimento delle attività internazionali. Si ricorda infine, un importante iniziativa congiunta tra l Assemblea legislativa e la Giunta regionale: il Workshop Parlamenti e governi regionali nel nuovo processo di integrazione europea. La legge regionale n. 16/2008 per confrontare le esperienze. La I Sessione I Parlamenti nel processo decisionale europeo si è svolta a Bologna il 28 Settembre 2009 ed ha messo in evidenza importanti punti di contatto tra le attività che si svolgono presso la Camera, il Senato e l Assemblea dell Emilia Romagna, le procedure e le prospettive di sviluppo anche in considerazione delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona, sollecitando, sui temi di interesse, il contatto costante con i parlamentari europei. Il 26 gennaio 2010, si è svolta a Bruxelles la II Sessione: I governi regionali nel processo decisionale europeo. Esperienze a confronto tra Regioni europee. Un occasione di scambio e di confronto tra diversi modelli ed esperienze regionali, volta ad offrire un contributo per rendere sempre più efficiente il ruolo delle Regioni nel sistema di Multilevel governance europea. 242

243 6.2. Aiuti di Stato/Aiuti a finalità regionale 1 L articolo 87, paragrafo 1, del Trattato dell Unione Europea stabilisce che salvo deroghe contemplate dal Trattato sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. Ogni aiuto di Stato, nazionale e/o regionale, che risponda ai criteri sopra indicati è, in linea di principio, incompatibile con il mercato comune. Tuttavia i paragrafi 2 e 3 dello stesso articolo 87 specificano le ipotesi in cui, in deroga al principio generale, gli aiuti di Stato possono essere considerati ammissibili. Al riguardo sono individuabili tre principali categorie di deroghe, per le quali occorre ottenere l esito positivo dell esame di compatibilità: aiuti a finalità regionale, norme orizzontali, norme settoriali. Gli aiuti di Stato a finalità regionale hanno come obiettivo lo sviluppo di regioni sfavorite e si distinguono dalle altre categorie di aiuti pubblici perché: - destinati a favorire lo sviluppo di regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione (art.87.3.a) o - destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse (art.87.3.c). La Carta degli aiuti a finalità regionale per l'italia per il periodo è stata approvata dalla Commissione europea con decisioni C(2007) 5618 del 28 novembre 2007 e C(2010) 215 del 6 luglio La Carta definisce le zone ammissibili agli investimenti nazionali a finalità regionale concessi alle imprese in base alle norme sugli aiuti di stato del trattato CE e stabilisce i livelli massimi di aiuti consentiti nelle regioni ammissibili. Le aree della Regione Emilia-Romagna ammissibili agli aiuti a norma dell articolo 87, paragrafo 3, lettera c), sono tutte comprese nel territorio delle province di Ferrara e Ravenna, come si evidenzia nella tabella seguente, estratta dalla decisione comunitaria. 1 Per approfondimenti si richiama il fascicolo allegato al Sesto Eurorapporto "La Regione e l'unione europea: gli aiuti di Stato - Vademecum per gli operatori pubblici" 243

244 Aree ammissibili agli aiuti a norma dell articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato CE per l intero periodo EMR1.H10.02 Emilia-Romagna NUTS II-III Denominazione Massimale per gli aiuti a finalità regionale agli investimenti 2 (applicabile alle grandi imprese) ITD56 Ferrara Argenta (41, 44, 45, 61, 70, 73, 77, 78, 83, 90, 96-98, 101, , 107, 108, , 115, 116, , 301); Codigoro (45, 47, 53, 60, 68, 69, 72, 86, 94-96, 100, 102, , 108); Comacchio (6, 18, 35, 119, 120, 130, 131, 133, , 140, 141, , , ); Copparo (14-16, 37, 38, 40, 41, 45-48, 52-58, 60-64, 66, 68, 70-72, 74-78, 80, 81, , 121, 135, 136, 141, 142, , 150); Ferrara (609, 610, , , , , , , , 1051, 1059, , 1081, 1163, 1165, , , , , , 1651); Formignana, Ostellato (17, 21, 23, 27-30, 35, 37, 39, 49, 52, 72-74, 78-86, ); Portomaggiore (8, 9, 46, 48, 50, 52, 61, 63, 68, 71, 72, 74, 75, 77-88, 91); Ro Ferrarese (12, 21, 28, 31); Tresigallo. ITD57 Ravenna Ravenna (612, 615, 616, , , , 695, 705, , 730, 735, 746, 747, 750, , , , , 893, 903, 904, 935, 936, , , , , 1150, 1172, 1173, , , 1334, 1335, 1343, 1346, 1349, 1350, , 1360, 1368, 1369, 1373, 1375, 1377, 1397, , 1467, , 1565, 1566, 1573, 1614, 1685, 1784, 1785, 1965, 1978, 2309, 2409, , 2441, 2442, ) Le notifiche effettuate dalla Regione Emilia-Romagna al 31 dicembre 2009 La legge regionale 6 settembre 1993, n.32 Norme per la disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso disciplina in modo puntuale, all articolo 28, la comunicazione all autorità comunitaria ed utilizza la cosiddetta 2 Per i progetti di investimento con spese ammissibili non superiori a 50 milioni di EUR tale massimale è aumentato di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese quali definite nella raccomandazione della Commissione, del 6 maggio 2003, relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese (GU L 124 del , pag. 36). Per i grandi progetti di investimento con spesa ammissibile superiore a 50 milioni di EUR, tale massimale è soggetto a correzione ai sensi del punto 67 degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale

245 clausola di sospensione dell efficacia prevedendo che l efficacia delle misure di aiuto sia subordinata alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale della decisione favorevole della Commissione. Operativamente la notifica formale è effettuata a cura del Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali della Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale su segnalazione della Direzione Generale competente del provvedimento oggetto di notifica. Nel corso del 2008, ai fini della pubblicazione sulla GUUE, sono state trasmesse quattro informative: una relativa agli Aiuti destinati alla formazione in adempimento al regolamento CE n. 68/ e successivamente ripresentata in adempimento al regolamento CE n. 800/ così come le altre due comunicazioni relative ad Aiuti a progetti di ricerca e sviluppo e Aiuti agli investimenti e all occupazione a favore di PMI. Nel 2009 sono state trasmesse cinque comunicazioni ex regolamento 800/2008: tre prorogano misure esistenti adeguandole al regolamento 800/2008 e sono relative ad Aiuti agli investimenti e all occupazione a favore di PMI e Aiuti all occupazione ; le altre sono relative ad Aiuti per la tutela dell ambiente e ad Aiuti alla ricerca e allo sviluppo. Sono state effettuate, inoltre, due notifiche Aiuti al settore pesca e Aiuti al settore dei trasporti. Tutte le comunicazioni e notifiche sono state trasmesse utilizzando il sistema interattivo di notifica degli aiuti di Stato (SANI). atto Delibera Giunta regionale n. 462/2008 Aiuti destinati alle imprese operanti nel territorio della Regione appartenenti ai settori esposti alla concorrenza internazionale e che sono rivolti alla prima formazione, alla riqualifi-cazione ed aggiornamento dei loro addetti, con particolare riguardo alle fasce deboli Codice comunitario Pubblicazione GUUE Durata regime aiuto XT 48/08 C 145 del Fino al 30 giugno modificato dal regolamento (CE) n. 363/2004 della Commissione, del 25 febbraio 2004, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti destinati alla formazione 4 Regolamento (CE) N. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria) 245

246 Delibera Giunta regionale n. 1043/2008 Modalità e criteri per la concessione dei contributi conce-dibili in attuazione dell attività I.1.2 Sostegno a progetti di ricerca collaborativa delle PMI con laboratori di ricerca e centri per l innovazione. 1 bando di attuazione Delibera Giunta regionale n. 1098/2008 Modalità e criteri per la concessione dei contributi conce-dibili in attuazione dell attività III.1.2 Sostegno a progetti Innovativi nel campo delle tecnologie energetico-ambientali volti al risparmio energetico e all utilizzo delle fonti rinnovabili. 1 bando di attuazione Delibera Giunta regionale n. 1968/2008 Aiuti destinati alle imprese operanti nel territorio della Regione appartenenti ai settori esposti alla concorrenza internazionale e che sono rivolti alla prima formazione, alla riqualifi-cazione ed aggiornamento dei loro addetti, con particolare riguardo alle fasce deboli Delibera Giunta regionale n. 2102/2008 Misura 1.1 Azione B - Progetti Integrati di Impresa - Programma Triennale in materia di Attività Produttive Delibera Giunta regionale n. 480/2009 Fondo di Rotazione per la promozione e lo sviluppo della cooperazione FONCOOPER - in relazione alle iniziative nella Regione Emilia-Romagna (PMI) X 53/08 C 170 del Fino al 31 dicembre 2013 X 54/08 C 170 del Fino al 31 dicembre 2013 X 192/08 C 281 del Fino al 30 giugno 2014 X 13/09 C 275 del Fino al 31 dicembre 2009 X 489/09 C 39 del Fino al 31 dicembre

247 Delibera Giunta regionale n. 1439/2009 Incentivi alle imprese per la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti cemento-amianto. Approvazione bando. Delibera Giunta regionale n. 1285/2009 Progetto di Legge Regionale: Interventi per il Trasporto Ferroviario delle Merci Delibera Giunta regionale n. 1631/2009 Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici Delibera Giunta regionale n. 1916/2009 "Approvazione regime di aiuti all'occupazione a seguito del regolamento (CE) n.800/2008". X 845/09 C 264 del Fino al 29 settembre 2011 N 483/09 5 C 280 del Fino al 30 aprile 2012 X 905/09 C 308 del Fino al 31 dicembre 2012 X 954/09 C 16 del Fino al 30 giugno Aiuti di Stato e Misure anticrisi La Comunicazione 2009/C 83/01 6 Quadro temporaneo per gli aiuti di stato destinati a favorire l'accesso al finanziamento nel contesto della crisi economica e finanziaria attuale ha previsto alcune deroghe temporanee, applicabili fino alla fine del 2010, alla normativa sugli aiuti di Stato a favore delle imprese che dimostrino uno stato di difficoltà conseguente alla crisi e successivo al 1 luglio Con il DPCM 7 del 3 giugno 2009, l Italia ha dato attuazione alla Comunicazione della Commissione e ha dettato le modalità e i criteri che le amministrazioni sono tenute ad osservare per emanare misure regionali anticrisi, senza bisogno di notificarle alla Commissione europea in quanto rientranti nel Decreto. In fase di prima applicazione e visto il ritardo con cui l Italia ha adottato il Decreto, il Dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha 5 Approvata dalla Commissione europea con decisione 30 settembre 2009, C(2009) Con la Comunicazione 2009/C 261 del 31 ottobre 2009 è stata allargata la possibilità di concedere aiuti di importo limitato e compatibile anche alle imprese del settore della produzione primaria di prodotti agricoli, con decorrenza dal 28 ottobre 2009 e un massimale complessivo non superabile, di euro 7 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 247

248 chiesto a tutte le amministrazioni competenti un aggiornamento al 15 settembre degli atti adottati. La Regione Emilia-Romagna, oltre ad aver nominato un responsabile unico, condizione indispensabile per poter comunicare le misure adottate, ha trasmesso la delibera della Giunta regionale n. 1124/2009 Politiche attive del lavoro per attraversare la crisi, salvaguardando capacità produttive e professionali, occupazione, competitività e sicurezza sociale in attuazione dell Accordo tra Governo, Regioni, Province Autonome sottoscritto in data 12 febbraio 2009 e del patto sottoscritto fra Regione Emilia-Romagna e Parti Sociali in data 8 maggio 2009 approvazione di un piano di intervento e dei dispositivi di prima attuazione che, pertanto, rientra negli atti relativi all aiuto N 248/ Aiuti di importo limitato notificato dallo Stato italiano. 8 Approvato dalla Commissione europea con decisione 28 maggio 2009, C(2009)

249 Allegati I - Risorse Fondi strutturali II - Elenco Progetti europei attivi nel 209 III - Centri informativi Europa in Emilia-Romagna IV - L informazione europea della Regione Emilia-Romagna V - Parlamentari europei eletti in Regioni europee con cui la Regione Emilia-Romagna ha accordi di collaborazione VI - Legenda sigle Paese utilizzate

250

251 Regione Emilia-Romagna - Programmazione unitaria interventi strutturali totale totale complessivo totale UE cofinanziamento stato regione nazionale competitività FESR occupazione FSE sviluppo rurale FEASR pesca FEP fas* totale *risorse ridefinite in base alla delibera Cipe 1/2009, la precedente delibera Cipe 166/2007 ne assegnava Programma di Cooperazione territoriale europea ** dotazione finanziaria comunitaria (MIO euro) transfrontaliero ITALIA/Slovenia 116,206 " IPA Adriatico 128,128 transnazionale Europa Sud Orientale (SEE) 206,691 " Europa Centrale (CEU) 246,011 " Mediterraneo (MED) 193,191 interregionale (interreg IV C) 321,321 totale cooperazione 1.211,548 ** i Programi non prevedono assegnazioni specifiche agli Stati membri, l'accesso alle risorse avviene attraverso specifici bandi ripartizione risorse per fonte finanziaria con riferimento a competitività, occupazione, sviluppo rurale e FAS regione 4% totale UE 36% stato 60%

252

253 Elenco progetti in corso nel 2009 a cui partecipano strutture della Regione Emilia-Romagna Titolo progetto programma di riferimento Servizio regionale ruolo ADR Plus AQUEDUCT Acquiring Key Competences through heritage education Back to the future A transnational network for unaccompanied minors BRIDGE IT Thematic network ICT for social integration and cultural diversity Giustizia civile Servizio Innovazione e semplificazione amministrativa capofila LLP Lifelong Learning Programme IBACN capofila Aeneas CIP - Programma quadro per la competitività e l'innovazione Programmazione Sociale e Politiche infanzia e Adolescenza DGC organizzazione, personale sistemi informativi e telematica partner partner CCTV Citizens, cities and video surveillance Diritti fondamentali e cittadinanza Politiche per la sicurezza e la Polizia Locale partner CERT-TTT-M Certified Trans-National Technology Transfer Manager 6 Programma Quadro R&ST Politiche di Sviluppo Economico partner CIVITAS MIMOSA Making Innovation in Mobility and Sustainable Actions COAST-BEST - CO-ordinated Approach for Sediment Treatment and BEneficial reuse in Small harbours networks COMPRO COMmon PROcurement of collective and public service transport clean vehicles 7 Programma Quadro R&ST Life+ CIP - Programma quadro per la competitività e l'innovazione Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Locale Direzione Generale Ambiente, difesa del suolo e della costa e di Arpa-ER Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Locale partner partner partner Crimprev Assessing Deviance, Crime and Prevention in Europe 6 Programma Quadro R&ST Politiche per la sicurezza e la Polizia Locale partner DELPHI Devising E-learning Logistic Programmes to Heighten Innovations LLP Lifelong Learning Programme Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica partner DEN4DEK Digital Ecosystems Network of regions for (4) DissEmination and Knowledge Deployment CIP - Programma quadro per la competitività e l'innovazione Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica partner ECORUTOUR Turismo rurale ecocompatibile Life+ Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche capofila egovmonet egovernment Monitor Network EMEYP European Museum Education and Young People Ensembles Ensembles based predictions of climate changes and their impacts ERA-ENVHEALTH CIP - Programma quadro per la competitività e l'innovazione Direzione Generale Centrale organizzazione, personale sistemi informativi e telematica partner LLP Lifelong Learning Programme IBACN partner 6 Programma Quadro R&ST 7 Programma Quadro R&ST ARPA Servizio IdroMeteorologico Arpa Servizio Epidemiologia Ambientale partner partner

254 Titolo progetto programma di riferimento Servizio regionale ruolo ERNEST European Research NEtwork on Sustainable Tourism 7 Programma Quadro R&ST Servizio Turismo e Qualità Aree Turistic partner EUnetHTA European Network fot Health Technology Assessment Sanità Pubblica Agenzia Sanitaria e Sociale regionale partner Euromuse.net eten IBACN partner Europa spa Strumenti di partecipazione attiva nell Europa del XXI secolo linee speciali di bilancio Direzione Generale Sanità e Politiche sociali partner EU-LA WIN European Union and Latin America for Welfare INtegrated policies URB-AL Servizio Politiche europee e relazioni internazionali capofila EuKTS European Knowledge Transfer Society 7 Programma Quadro R&ST Servizio Politiche di Sviluppo Economico capofila Fortalecimiento del sector salud en Latinoamérica como vector de cohesión social FREIGHTWISE Management Framework for Intelligent Intermodal Transport EUROsociAL 6 Programma Quadro R&ST Agenzia Sanitaria e Sociale regionale Fondazione Istituto Trasporti e Logistica partner partner GA-S-INK Promozione dell Inclusione scolastica nella Striscia di Gaza DCI Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali partner GEMS Global and regional Earthsystem Monitoring using Satellite and In-Situ Data 6 Programma Quadro R&ST ARPA Servizio IdroMeteorologico partner HIWATE Impatto sulla salute da lunga esposizione alla disinfezione dell'acqua 6 Programma Quadro R&ST potabile tramite prodotti INTARESE Valutazione integrata dei rischi per la salute dovuta a stress ambientali in Europa 6 Programma Quadro R&ST INTEG.RISK Early Recognition, Monitoring and Integrated Management 7 Programma Quadro R&ST of Emerging, New Technology Related Risks Italian Pilot Site of the global patient safety challenge Global Patient Safety Challenge Arpa Servizio Epidemiologia Ambientale Arpa Servizio Epidemiologia Ambientale Agenzia Regionale Protezione Civile Agenzia Sanitaria e Sociale regionale partner partner partner partner Y.E.S. Youth Educational Systems LLP Lifelong Learning Programme Assemblea legislativa capofila LAKs Local Accountability for Kyoto Goals Life+ Energia e Valutazioni Ambientali Complesse di Arpa partner Life after institutional care Equal opportunities and social inclusion for young people Progress Politiche per la famiglia, infanzia e adolescenza partner MACC Monitoring Atmospheric Composition and Climate 7Programma Quadro R&ST Servizio IdroMeteoClima di Arpa partner Manifesta! Diritti fondamentali e cittadinanza Assemblea legislativa partner

255 Titolo progetto programma UE di riferimento Servizio regionale ruolo MAP FOR ID Museums as places of intercultural dialogue MICORE Morphological Impacts and COastal Risks induced by Extreme storm events LLP Lifelong Learning Programme IBACN capofila 7Programma Quadro R&ST DG Ambiente e ARPA-SIM partner MHYBUS Hydrogen and methane blend for public city transport bus Life+ Direzione Generale Reti Infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità capofila Mozambique water system restore and Water Facility development Tutela e Risanamento Risorsa Acqua partner MumAE Museums meet Adult Educators LLP Lifelong Learning Programme IBACN capofila Networking and Participation of Local Authorities JMDI Servizio di Collegamento con l UE partner R.E.P.L.A.Y. Remembrance in Europe Europe for Citizens Assemblea legislativa capofila The HALT Surveillance of Healthcare- Associated infections and related practices in European Long-Term care facilities 2009/2010 ECDC Agenzia Sanitaria e Sociale regionale partner VOCH Volunteers for cultural project LLP Lifelong Learning Programme IBACN partner WASTEKIT WASTE management focussing on: Knowledge and Integration to create Transnational economic development 7Programma Quadro R&ST Servizio Politiche Energetiche partner WATACLIC Water against climate change. Sustainable water management in urban areas Life+ Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua partner WEATHER Weather Extremes: Assessment of impacts on Transport Systems and Hazards for European Regions 7Programma Quadro R&ST Servizio IdroMeteoClima di Arpa partner Whole Web-based Health Organisation Learning Environment LLP Lifelong Learning Programme Agenzia Sanitaria e Sociale regionale partner

256 I Centri Europe Direct dell Emilia Romagna Comunicare con i cittadini dell'unione europea è un interesse e una preoccupazione primaria per la Commissione europea. Nel corso degli anni si è sviluppato un nuovo approccio alla comunicazione che pone i cittadini al centro delle politiche europee. La Commissione promuove, quindi, un insieme di azioni volte a favorire l'ascolto e il dibattito sul futuro dell'unione europea. La Rete Europe Direct è uno strumento di questo nuovo approccio alla comunicazione volto a favorire il contatto con i territori. La rete è promossa e coordinata dalla Direzione Generale Comunicazione della Commissione europea. I Centri Europe Direct si rivolgono ai cittadini con l obiettivo di informare, orientare sulle attività, le politiche e i programmi dell Unione europea e accrescere, quindi, il senso di appartenenza dei cittadini al progetto europeo. Per questo si adoperano per rendere disponibili e accessibili strumenti di conoscenza che consentano una partecipazione più ampia e consapevole al processo di integrazione europea. Essi svolgono attività di: informazione e comunicazione orientamento, assistenza e consulenza educazione e formazione continua animazione e sensibilizzazione del territorio documentazione, ricerca e pubblicazioni networking e pubbliche relazioni feedback e reporting alla Commissione europea In Emilia Romagna sono presenti sei centri Europe Direct: Bologna: Centro Europe Direct dell' Assemblea legislativa dell'emilia- Romagna Forlì: Europe Direct - Punto Europa Modena: Europe Direct - Info Point Europa Ravenna: Europe Direct - Carrefour Europeo Romagna Reggio Emilia: Europe Direct - Carrefour europeo Emilia Rimini Europe Direct - Punto Europa

257 Le carte d'identità Nome Ente ospitante Data di nascita Indirizzo n. telefono n. fax URL Centro Europe Direct Emilia Romagna Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna Nasce dall esperienza del Centro Documentazione Europa attivo dal dicembre 1998, è Centro Europe Direct dal 1 gennaio 2007 Viale Aldo Moro Bologna europedirect@regione.emilia-romagna.it Aperto al pubblico Lunedì dalle ore alle ore Dal martedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore e dalle ore alle ore Servizi su appuntamento Segni particolari A richiesta: laboratori e percorsi didattici con le classi in sede o presso la scuola stessa e approfondimenti individuali sui finanziamenti comunitari Svolge una funzione di collegamento fra la rete ED e la Regione Emilia Romagna. Con il Punto Antenna ED del Comune di Bologna sviluppa progetti ed attività di comunicazione verso i cittadini. Con il Punto Europeducation dell Istituto Serpieri svolge attività di ricerca/azione e formazione sui temi dell educazione. In evidenza Gestisce il Portale Pace & diritti umani e la rete associativa e istituzionale ad esso connessa, sviluppa iniziative ed attività sul territorio in materia di cultura di pace, multiculturalità, promozione dei diritti umani. Organizza occasioni di formazione all Europa ed ai progetti europei per docenti, dipendenti degli enti locali, operatori del mondo associativo regionale. Articolazioni sul territorio Sportello Europe Direct presso l URP del Comune di Bologna - Punto Europeducation presso l Istituto A. Serpieri di Bologna

258 Nome Ente ospitante Data di nascita Indirizzo Europe Direct Punto Europa Forlì Università di Bologna, Polo Scientifico Didattico di Forlì, in partenariato con il Comune di Forlì 10 maggio 1999 ; è Centro Europe Direct dal 1 gennaio 2007 Palazzo Orsi Mangelli, Corso Diaz, Forlì n. telefono - n. fax fax URL info@puntoeuropa.eu Aperto al pubblico Lunedì, mercoledì e venerdì: 8,30-14,00 Martedì e giovedì: 13,30-17,30 Servizi su appuntamento Approfondimenti individuali sui finanziamenti comunitari: durante gli orari di apertura, dietro appuntamento Segni particolari In evidenza Articolazioni sul territorio Fa parte della rete universitaria europea Jean Monnet, costituendo, in cooperazione con il CIRDCE di Bologna, il Centro di Eccellenza Jean Monnet dell Università di Bologna Il progetto di Educazione alla cittadinanza europea, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. Produzione di materiali didattici e di approfondimento per le scuole, gli studenti universitari e i cittadini Punto Europa Cesena, presso il Comune di Cesena Punto Europa Buenos Aires, presso la Representación en Buenos Aires dell università di Bologna. Nome Ente ospitante Centro Europe Direct Modena Comune di Modena Data di nascita 10 maggio 1997 Indirizzo Piazza Grande, Modena n. telefono - n. fax fax URL europedirect@comune.modena.it Aperto al pubblico Da lunedì a venerdì: 9,30-12,30 martedì, giovedì, venerdì: 15,30-17,30

259 Servizi su appuntamento Segni particolari In evidenza Articolazioni sul territorio Help desk Giovani - Help desk Scuola Punto locale decentrato della rete europea d'informazione per i giovani EURODESK Organizza itinerari didattici, differenziati per età, rivolti alle scuole sui temi della cittadinanza europea. E' agenzia di invio e di accoglienza per il Servizio Volontario europeo. E promotore con Comune e Provincia della rete modenapuntoeu, la rete dei Punti Europa rivolta agli enti locali del territorio. Nome Ente ospitante Data di nascita 1989 Indirizzo Europe Direct - Carrefour Europeo Romagna Consorzio Provinciale per la Formazione Professionale Via M. Monti, Ravenna n. telefono - n. fax fax URL Aperto al pubblico Servizi su appuntamento Segni particolari info@carrefour-romagna.it Dal lunedì al giovedì: e ; venerdì: Interventi didattici su temi europei nelle scuole Consolidata esperienza nelle politiche agricole europee In evidenza Gestione e realizzazione di interventi informativi sull Unione Europea i suoi canali di finanziamento nei moduli previsti all interno dei progetti di aiuto alle persone finanziati dal FSE. Nome Europe Direct Carrefour europeo Emilia Ente ospitante Centro Ricerche Produzioni Animali Data di nascita 17 Aprile 1993 Indirizzo Via Emilia San Pietro, 22 Reggio Emilia n. telefono - n. fax fax europedirect@crpa.it URL

260 Aperto al pubblico Da lunedì a venerdì: 9,00-13,00-14,30-18,00 Servizi su appuntamento Segni particolari In evidenza Laboratorio Europa : 9,00-13,00 su prenotazione Punto locale decentrato della rete europea d'informazione per i giovani EURODESK Laboratorio Europa : un viaggio virtuale nel cuore dell Unione europea grazie a una struttura nata con l'obiettivo di sensibilizzare, informare e guidare gli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori alla scoperta dell'europa. Particolare specializzazione nelle politiche europee a supporto del mondo rurale e nella politica agricola comune. Nome Data di nascita Indirizzo Europe Direct Punto Europa Rimini nasce come ufficio del Comune di Rimini nell aprile del 2001 piazza Cavour, Rimini n. telefono - n. fax tel. 0541/ fax 0541/ URL puntoeuropa@comune.rimini.it Aperto al pubblico prima informazione: lunedì- mercoledì- venerdì dalle 9.00 alle martedì e giovedì dalle 9.00 alle consulenze : su appuntamento Servizi su appuntamento Segni particolari In evidenza pubblicazioni e materiali informativi sull Unione europea da utilizzarsi in contesti formativi in collaborazione con le diverse reti europee presenti sul territorio, promuove percorsi didattici e incontri informativi nelle scuole primarie e secondarie della provincia. Organizza seminari di aggiornamento sui programmi di finanziamento europei per funzionari della pubblica amministrazione, insegnanti, collaboratori dell associazionismo locale. consulenza sulle opportunità d istruzione e formazione in Europa.

261 Oltre ai sei Centri ED, numerosi sono i punti di informazione sul territorio regionale che, di seguito, vengono elencati per provincia BOLOGNA European Enterprise Network SIMPLER Aster Via Gobetti, BO Tel fax simpler@aster.it sito web European Enterprise Network SIMPLER - Unione Regionale delle Camere di Commercio Viale Aldo Moro, Bologna Tel.: Fax: laura.bertella@rer.camcom.it - sito web CDE Centro di documentazione europea - Università di Bologna Dipartimento Scienze giuridiche "A. Cicu" Via Zamboni, Bologna Tel fax cde@mail.cib.unibo.it sito web Eurodesk IT Comune di Pianoro - Centro civico Via Andrea Costa, Rastignano BO Tel Fax eurodesk@comune.pianoro.bo.it, it011@eurodesk.eu EURES: EURopean Public Employment Services Provincia di Bologna Servizio Lavoro Via Finelli, 9/a Bologna Tel Fax katia.cere@nts.provincia.bologna.it Innovation Relay Centre IRC IRENE c/o ENEA Via don Fiammelli, Bologna Tel fax irene@bologna.enea.it sito web

262 FERRARA CDE Centro di documentazione europea - Università di Ferrara Centro documentazione e studi sulle C.E. Corso Ercole I d'este, Ferrara Tel fax cde@unife.it sito web EURODESK IT Comune di Ferrara Informagiovani via Alberto Lollio, FERRARA tel fax IT028@eurodesk.eu sito web FORLI -CESENA EURODESK IT 029 Informagiovani Vallata del Tramazzo Via Marconi, MODIGLIANA (FC) Tel Fax it029@eurodesk.eu sito web EURODESK IT 044 Europe Direct - Info Point Piazza Grande, Modena Tel fax it044@eurodesk.eu MODENA CDE Centro di documentazione europea - Università di Modena e Reggio Emilia Centro documentazione e ricerche sulle CE Via S. Geminiano, Modena Tel fax cde@unimore.it sito web

263 EURODESK IT 082 Biblioteca comunale Via per S. Possidonio, Concordia Sulla Secchia Tel Fax it082@eurodesk.eu SAVE Agenzia per l'energia e lo sviluppo sostenibile Via Razzaboni, Modena Tel fax info@aess-modena.it sito web PARMA CDE Centro di documentazione europea Fondazione Collegio europeo di Parma Borgo Rodolfo Tanzi 38/B Parma Tel fax info@colleuparma.org sito web EURODESK IT 022 Informagiovani Via Melloni 1/B PARMA Tel ; Fax it022@eurodesk.eu sito web PIACENZA EURODESK IT 060 Ufficio Piacenza Europa Corso Garibaldi, PIACENZA Tel ; Fax it060@eurodesk.eu

264 RAVENNA European Enterprise Network SIMPLER - Camera di Commercio Viale L.C. Farini, Ravenna Tel fax euroinfo@ra.camcom.it sito REGGIO EMILIA EURODESK IT 031 Europe Direct - Carrefour Europeo Emilia Via Emilia San Pietro, Reggio Emilia Tel fax it031@eurodesk.eu sito web RIMINI EURODESK IT 030 Coop.erativa Tana Libera Tutti Via Caduti di Marzabotto, Rimini Tel fax : it030@eurodesk.eu sito web

265 Spazio Europa, è il portale della Regione Emilia-Romagna, che rende visibile tutto ciò che parla di Europa nella amministrazione regionale e cosa è l'europa: non solo i finanziamenti comunitari, ma anche l informazione sulla politica comunitaria, la rivista Europei e gli appuntamenti in Emilia-Romagna e in Europa, legati alle tematiche europee e di stretto interesse per il territorio regionale. Fondi Europei è il portale del Servizio Politiche europee e Relazioni internazionali per informare sulla programmazione dei fondi comunitari per il periodo Ampio spazio è dedicato, in particolare, alla Cooperazione territoriale europea con apposite sezioni dedicate ai sei Programmi transfrontalieri e transnazionali a cui partecipa la nostra Regione. La prima Sezione è dedicata alla programmazione unitaria regionale con approfondimenti, oltre che sul DUP, sulle Intese territoriali, il Programma Attuativo Regionale FAS e il Piano di valutazione unitario. Le altre Sezioni sono dedicate ai programmi e strumenti comunitari che possono creare sinergie con la programmazione , alle Reti e Associazioni europee a cui aderisce la nostra Regione, alla normativa europea, nazionale e regionale. Fesr.regione.emilia-romagna è il sito della Direzione Generale "Attività produttive, Commercio e Turismo" che fornisce le informazioni specifiche relative ai bandi e alla gestione del Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR.

266 Emiliaromagnasapere ed emiliaromagnalavoro sono i siti gestiti dalla Direzione Generale "Formazione, Cultura e Lavoro" che forniscono le informazioni specifiche relative ai bandi e alla gestione del Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FSE e con approfondimenti, il primo sul sistema regionale di istruzione e formazione (accreditamento, qualifiche, certificazione competenze, formazione continua), il secondo sul lavoro (qualità e sicurezza, immigrazione, sistema SARE e SIL) In Ermes agricoltura sezioni specifiche forniscono tutte le informazioni relative ai bandi e alla gestione del Programma di Sviluppo Rurale e del Programma Leader + con informazioni anche sul Catalogo verde che mette a disposizione delle imprese attività di formazione, informazione e consulenza ed accedere alle innovazioni di maggior rilievo in materia di: condizionalità, sicurezza sul lavoro, sostenibilità ambientale, integrazione dei lavoratori e supporti tecnici per le produzioni vegetali ed animali. Europafacile consente di ottenere informazioni sulle politiche e i programmi dell Unione Europea attraverso sistemi di ricerca guidati o in base a parole chiave. Il Glossario, raccolta degli acronimi più utilizzati all interno dei programmi e delle politiche comunitarie, è finalizzato a facilitare la lettura e la comprensione di tutte le altre sezioni. Oltre ai documenti di lavoro delle Istituzioni comunitarie, i bandi di gara e i relativi formulari per la presentazione di progetti, gli appuntamenti di rilevanza internazionale, sono disponibili esempi di progetti già finanziati con i contributi dell'ue ed i riferimenti di partner con cui è possibile avviare progetti di collaborazione.

267 Sul sito è a disposizione anche l'archivio dei numeri pubblicati di Eurolettera, la newsletter di Europafacile sulle tematiche di rilevanza comunitaria, che viene inviata gratuitamente a tutti gli iscritti al sito. Spazio twinning è una sezione specifica di Europafacile dedicata ai gemellaggi amministrativi, viene aggiornato quotidianamente a cura del Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali. Oltre alla normativa twinning è possibile avere informazioni relative ai bandi e alle aree caratteristiche specifiche dei gemellaggi amministrativi di ciascuna area (Enpi-Est, Enpi-Med, Ipa-paesi candidati, Ipa-Balcani occidentali e Transition Facility). La ricerca bandi si attiva cliccando direttamente sul nome di un singolo Paese, oppure è possibile visualizzare tutti i bandi dell'area di interesse. In entrambi i casi, il risultato della ricerca porta alla visualizzazione di una pagina contenente: "Bandi Aperti" (con l'indicazione della scadenza) e "Bandi Ricircolati" (ovvero scaduti ma rimessi in circolazione causa mancata offerta). Europei è la rivista con cui l Agenzia Informazione e Ufficio stampa, in collaborazione con il Servizio politiche europee e relazioni internazionali e con il Servizio di collegamento con la Ue a Bruxelles, bimestralmente parla di temi politici, questioni internazionali, incontri, opportunità di finanziamento e di tutto ciò che riguarda l Europa. La versione pdf è scaricabile dal sito la copia cartacea si può ricevere gratuitamente inviando una mail a: europei@regione.emilia-romagna.it..

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014 2020 OPPORTUNITA E SFIDE PER ROMA CAPITALE ESPERIENZE FATTE E PROSPETTIVE APERTE ROMA 14 LUGLIO 2015 Le opportunità: due grandi filoni diversi ma complementari I programmi

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI

(Atti non legislativi) REGOLAMENTI 14.3.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 74/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 240/2014 DELLA COMMISSIONE del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Programmazione 2014-2020: le sfide per la nuova dimensione della cooperazione territoriale europea

Programmazione 2014-2020: le sfide per la nuova dimensione della cooperazione territoriale europea Programmazione 2014-2020: le sfide per la nuova dimensione della cooperazione territoriale europea Silvia Grandi Dirigente Responsabile - Servizio intese istituzionali e programmi speciali d area sigrandi@regione.emilia-romagna.it

Dettagli

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche

Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Elementi di progettazione europea Le diverse tipologie di finanziamento europeo e le loro caratteristiche Antonella Buja Coordinatrice Progetto Europa - Europe Direct - Comune di Modena Le diverse tipologie

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Presidiare una consultazione online

Presidiare una consultazione online Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Presidiare una consultazione online Autore: Maria Antonietta Sanna Artizzu, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

Europa per i cittadini 2007-2013

Europa per i cittadini 2007-2013 Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

NEWSLETTER DICEMBRE 2009. La valutazione del POR Competitività, 2007-2013. Il Piano di Valutazione del POR Competititivà

NEWSLETTER DICEMBRE 2009. La valutazione del POR Competitività, 2007-2013. Il Piano di Valutazione del POR Competititivà NEWSLETTER DICEMBRE 2009 IN QUESTO NUMERO... si parla di: EDITORIALE 01 La valutazione nel periodo di programmazione Fondi Strutturali 2007-2013 02 La valutazione del POR Competitività, 2007-2013 03 Il

Dettagli

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21)

COMPETENZE DEI SERVIZI. 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) COMPETENZE DEI SERVIZI 1.1. Servizio Pianificazione strategica e Comunicazione (DL 21) a) la partecipazione, su delega dell Autorità di Gestione, ai Comitati di Sorveglianza nazionali e regionali, ai gruppi

Dettagli

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ

SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ SISTEMA DI INFORMAZIONE SUL CONSOLIDAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA PREMIALITÀ PAR.6.6.1 QCS 2000/06 TAVOLA DI MONITORAGGIO AMMINISTRAZIONI CENTRALI Legenda a fondo pagina PON TRASPORTI -Ministero delle Infrastrutture

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per

Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per 1 Comune di Rimini Protocollo di intesa tra il Comune di Rimini e le Associazioni e Organizzazioni non Governative per l'istituzione di un coordinamento delle iniziative rivolte alla cooperazione e solidarietà

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art.

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA Art. 1 (Composizione) Il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n.

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 27/11/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 95 - Supplemento n. Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 18 novembre 2014, n. 794 DGR n. 353/2014 - Approvazione schema dell'aggiornamento dell'"accordo Quadro per la realizzazione del

Dettagli

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei

Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei Assistenza tecnica - Azioni per l avanzamento e verifica delle operazioni collegate alla qualità e quantità dei dati presenti nei sistemi informativi di monitoraggio della Regione Azioni di miglioramento:

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL

DELIBERAZIONE N. DEL Oggetto: Istituzione del Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione e del Sistema regionale per l individuazione, validazione e certificazione delle competenze. L Assessore del Lavoro, Formazione

Dettagli

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA Attuazione finanziaria, situazione al 31 dicembre 2013 Sistema Nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale

Dettagli

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura

POR Campania 2000-2006 Complemento di programmazione Capitolo 3 Misura 4.7. Sezione I Identificazione della misura Sezione I Identificazione della misura 1. Misura 4.7- Promozione e marketing turistico 2. Fondo strutturale interessato FESR 3. Asse prioritario di riferimento Asse 4 - Sviluppo Locale 4. Descrizione della

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011

Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011 Delibera della Giunta Regionale n. 313 del 21/06/2011 A.G.C.3 Programmazione, piani e programmi Settore 2 Pianificazione e collegamento con le aree generali di coordinamento Oggetto dell'atto: PO FSE E

Dettagli

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ed il dato territorlale Scuola di Dottorato Il Codice dell Amministrazione Digitale: le origini Alberto Leoni Università IUAV di Venezia a.leoni1@stud.iuav.it 1. I Fondamenti Normativi: Scaletta di Intervento La Direttiva Europea

Dettagli

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA CORSICA E SARDEGNA UN PATTO NUOVO TRA DUE ISOLE SORELLE DEL MEDITERRANEO Oggi, 14 marzo 2016, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna e il Presidente

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE

PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE PROGRESS 2007-2013 PROGRAMMA COMUNITARIO PER L OCCUPAZIONE E LA SOLIDARIETA SOCIALE Davide Bonagurio DG Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità Unità Italia, Malta e Romania IL CONTESTO POLITICO

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi

subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese, nonché a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici anche europei, a qualsiasi PROTOCOLLO D INTESA TRA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA ALLA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA MONITORAGGIO INVESTIMENTI

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 I Fondi Europei per la competitività e l innovazione delle PMI campane: strategie e opportunità di finanziamento L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 Dr. Ennio Parisi

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca INTESA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA e LA REGIONE LOMBARDIA VISTI - gli artt. 117 e 118 della Costituzione che assegnano alle Regioni competenze esclusive in materia di

Dettagli

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007

IL CIPE. Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 Deliberazione n. 36 del 15 giugno 2007 DEFINIZIONE DEI CRITERI DI COFINANZIAMENTO PUBBLICO NAZIONALE DEGLI INTERVENTI SOCIO STRUTTURALI COMUNITARI PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2007-2013 IL CIPE VISTA

Dettagli

Proposta di modifiche al PSR conseguenti all Health Check e all European Recovery Plan

Proposta di modifiche al PSR conseguenti all Health Check e all European Recovery Plan Programma di Sviluppo Rurale 2007 2013 Proposta di modifiche al PSR conseguenti all Health Check e all European Recovery Plan Informativa dell Autorità Ambientale regionale alle autorità con competenze

Dettagli

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA

UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO 2014-2019 STRATEGIA 5.8 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE AVVISO PUBBLICO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE FINALIZZATA ALL'ACQUISIZIONE DI PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN PROGETTO DI RICERCA Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN MATERIA DI MEDIAZIONE. Ambito: Mediazione civile e commerciale delle controversie. Proponenti: Prof.

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Il Programma MED 2014-2020

Il Programma MED 2014-2020 Il Programma MED 2014-2020 Obiettivo generale Promuovere una crescita sostenibile nel bacino mediterraneo favorendo pratiche innovative e un utilizzo ragionevole delle risorse (energia, acqua, risorse

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

VADEMECUM UFFICIO PACE

VADEMECUM UFFICIO PACE VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali

REGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali REGIONE EMILIA-ROMAGNA Consiglio regionale OSSERVATORIO LEGISLATIVO INTERREGIONALE Roma 3-4 febbraio 2005 Progetti di legge regionali e nazionali A cura di: Giovanni Fantozzi PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA

Dettagli

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione

Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Regione Lazio Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo studio Programmazione FSE 2014-2020: aggiornamento stato di attuazione Roma, Giugno 2014 1. Programmazione

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

La nuova logica di realizzazione dei progetti. Fabio Girotto Regione Lombardia

La nuova logica di realizzazione dei progetti. Fabio Girotto Regione Lombardia La nuova logica di realizzazione dei progetti Fabio Girotto Regione Lombardia LE SCELTE STRATEGICHE DEL NUOVO PROGRAMMA Obiettivo Tematico 1 Priorità d investimento 1b (rapporti tra imprese e mondo della

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA: FAMIGLIA PROFESSIONALE DI APPARTENENZA: GRADUAZIONE POSIZIONE: FINALITÀ

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA Doc. XVIII n. 59 RISOLUZIONE DELLA 8ª COMMISSIONE PERMANENTE (Lavori pubblici, comunicazioni) (Estensore BUTTI) approvata nella seduta pomeridiana del 20 ottobre

Dettagli

1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari

1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari CAPITOLO I QUADRO GENERALE 1. Quadro generale delle strategie implementate e degli investimenti finanziari 1.1. Aspetti generali L'attuazione delle strategie di lifelong learning tende ad assumere in Italia

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 24 Dicembre 2010, n. 8 Bilancio di previsione della Regione Lazio per l'esercizio 2011; Oggetto: Percorsi triennali di IeFP Sistema di finanziamento e piano di riparto delle risorse finanziarie da erogare alle Province per l anno scolastico e formativo 2011-2012. LA GIUNTA REGIONALE SU PROPOSTA

Dettagli

POLITICHE GIOVANILI PUNTI EUROPA PARI OPPORTUNITA IMMIGRAZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO. N 41 del 29/04/2008

POLITICHE GIOVANILI PUNTI EUROPA PARI OPPORTUNITA IMMIGRAZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO. N 41 del 29/04/2008 POLITICHE GIOVANILI PUNTI EUROPA PARI OPPORTUNITA IMMIGRAZIONE DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO N 41 del 29/04/2008 OGGETTO: AFFIDAMENTO DI INCARICO DI PRESTAZIONE OCCASIONALE A MILENA CECCHINI

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. L anno 2008, il giorno 1 del mese di marzo presso il Comune di Trebisacce (CS) TRA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA. L anno 2008, il giorno 1 del mese di marzo presso il Comune di Trebisacce (CS) TRA PREMESSO CHE PROVINCIA PROVINCIA PROVINCIA PROVINCIA DI COSENZA DI LECCE DI MATERA DI TARANTO PROTOCOLLO D INTESA PER LA COSTITUZIONE DEL TAVOLO DI CONSULTAZIONE PERMANENTE TRA LE PROVINCE DEL GOLFO DI TARANTO (COSENZA,

Dettagli