La nautica nel Tigullio

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1 Provincia di Genova OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO La nautica nel Tigullio A cura di: Enrico Fravega e Carla Bonatti

2 La nautica nel Tigullio Rapporto di ricerca Il presente rapporto ricerca costituisce una restituzione di un lavoro di indagine svolto da Job Centre s.c.r.l., per conto della Provincia di Genova, nell ambito delle attività di ricerca e analisi a supporto dell Osservatorio sul Mercato del Lavoro. Equipe di ricerca: Claudio Oliva, Enrico Fravega, Carla Bonatti, Irene Rolfini, Sebastiano Benasso, Cecilia Capozzi L ambito territoriale di riferimento è la Provincia di Genova. L ambito temporale di riferimento è l anno Job Centre s.c.r.l./provincia di Genova.

3 Indice Introduzione Pag. 1 Il comparto nautico in Italia Pag. 3 Uno sguardo d insieme Pag. 3 Dimensioni Pag. 8 Disaggregazioni Pag. 9 Tendenze Pag. 11 Il contesto regionale Pag. 17 L offerta Pag. 17 La domanda Pag. 22 Il sistema Pag. 24 Il contesto locale Pag. 26 La nautica come vocazione Pag. 26 Il mercato del lavoro Pag. 33 L offerta di posti barca Pag. 37 Il modello aziendale e la competitività Pag. 39 Metodologia Pag. 39 Il campione Pag. 40 Pianificazione strategica Pag. 42 La gestione del cliente Pag. 46 La gestione delle risorse umane Pag. 49 L organizzazione della produzione Pag. 52 L innovazione Pag. 55 I risultati Pag. 59 La competitività del sistema Tigullio Pag. 61 Riflessioni conclusive Pag. 72

4 Introduzione Il processo di ricerca a monte di questo rapporto al centro poneva non uno specifico target sociale o aziendale ma un intero comparto produttivo. In ragione delle specificità dell oggetto di studio si è dunque scelto di seguire un percorso di costruzione del dato basato sulla molteplicità dei metodi. In primo luogo si è infatti voluto costruire un immagine della nautica nel Tigullio attraverso una selezione dei dati statistici secondari capaci di illustrarne le dimensioni economiche ed occupazionali principali. In secondo luogo, a partire dall estrazione di un campione di aziende operanti negli ambiti - produttivo e locale - in questione, si è inteso sviluppare un approfondimento relativo alle loro peculiarità organizzative. In un ottica di benchmarking questi dati sono poi stati posti a confronto con quelli relativi ad aziende della nautica operanti in altri contesti locali. Al fine di dare profondità alle informazioni che emergono dai dati secondari e dalle elaborazioni statistiche dei dati raccolti tramite i questionari alle imprese, parallelamente, è stato posto in essere un programma di interviste semi-strutturate a testimoni qualificati scelti tra gli imprenditori del settore oggetto di indagine, i rappresentanti di organizzazioni sindacali, gli esponenti di associazioni categoriali e di raggruppamenti di imprese e i dirigenti pubblici. 1

5 Nel primo capitolo attraverso una selezione di dati secondari si è voluto operare una ricostruzione delle peculiarità del settore della nautica e delle macrotendenze che lo caratterizzano a livello nazionale e internazionale. Il secondo capitolo mira invece alla definizione delle ragioni dell importanza del prodotto nautico nel quadro del contesto regionale. Le peculiarità del Tigullio, de suo sistema di domanda e offerta di prodotti nautici, del Distretto 7 e delle specificità del mercato del lavoro legato alla nautica sono invece oggetto del terzo capitolo. Il quarto capitolo mette in luce le specificità del modello aziendale diffuso nelle imprese del settore nautico localizzate nel Tigullio ponendo particolare attenzione, anche tramite una comparazione con le aziende della nautica appartenenti ad altri sistemi territoriali Toscana ed Emilia-Romagna ai punti di forza e ai punti di debolezza che lo caratterizzano. Le riflessioni conclusive riannodano le molteplici trame analitiche sviluppate nello sviluppo del rapporto e individuano gli orientamenti verso i quali potrebbe essere rivolta un azione di sistema rivolta a sostenere questo specifico settore e a questo specifico territorio. 2

6 Il comparto nautico in Italia Uno sguardo d insieme Con una produzione concentrata nel segmento dei superyacht, il comparto nautico nazionale rappresenta una delle punte di diamante del nostro sistema industriale. Intersecandosi con i segmenti del luxury consumption, della moda e del design, il prodotto nautico italiano top class è in grado di sfruttare importanti sinergie di immagine. Non a caso, nonostante un mercato interno non particolarmente sviluppato e di una produzione che in termini di quantità di imbarcazioni si pone al nono posto mondiale, in termini di valore il comparto nautico italiano è secondo solo a quello degli Stati Uniti. La produzione nautica italiana, infatti, è destinata per il 30% all esportazione diretta ma, considerando anche la quota destinata a successiva esportazione, a seguito dell installazione dell accessoristica o degli apparati motori, l incidenza della produzione rivolta ai mercati esteri sale al 68%. Va inoltre tenuto conto che una gran parte della produzione importata (45%) è destinata a sua volta alla successiva esportazione. (Ucina, 2006, 30). Cazzaniga Francesetti (2005) la cantieristica da diporto è legata alla cultura nautica, agli aspetti 3

7 naturalistici, al reddito e al numero di diportisti dei singoli paesi. La realtà italiana relativa a questi aspetti è, tuttavia, piuttosto interlocutoria. Rispetto ai paesi dell area scandinava, anglosassoni, in Italia la nautica da diporto appare ben al di sotto del suo potenziale di sviluppo. I dati sintetizzati nella tabella sottostante illustrano con particolare efficacia come la nautica da diporto in Italia sia lontana dal raggiungere la diffusione di massa che ha in altri paesi. Una carenza dovuta ad una congiuntura di fattori; da una parte quelli derivanti da un quadro normativo e culturale - che ha certamente ostacolato lo sviluppo di una nautica per tutti, a favore di una concezione elitaria del prodotto nautico, considerato ancora oggi più status symbol che mezzo di trasporto o leisure, dall altra quelli originati da una scarsa e disomogenea infrastrutturazione delle coste italiane. Tabella 1. Produzione nautica, densità unità da diporto, parco nautico, marine e porticcioli per paese Produzione nautica (n. Unità da diporto x1000 ab. Parco nautico Marine e Paese unità) rank rank totale rank porticcioli rank Australia Croazia Danimarca n.d. - n.d. - n.d. - Finlandia Francia Germania Giappone n.d. - Irlanda Italia Norvegia Nuova Zelanda Paesi Bassi n.d Polonia Portogallo n.d Regno Unito Stati Uniti Sudafrica n.d. - n.d Svezia n.d Svizzera n.d. - Fonte: nostra elaborazione su dati UCINA (2006) 4

8 Un settore fuzzy Ad un più attento sguardo la filiera nautica rivela un profilo estremamente composito. Un profilo dai contorni sfumati cui concorrono problemi definitori da una parte, e contiguità e sovrapposizioni con altri settori produttivi dall altra. Tra i primi troviamo: la partizione con cui la nautica viene usualmente scomposta in cantieristica, accessoristica e motoristica; 1 la specializzazione produttiva e il tipo di rapporto esistente tra produzione e mercato. Nell ambito della cantieristica sono ricomprese le attività dei cantieri navali di produzione, assemblaggio e riparazione/ristrutturazione. 1 La Classificazione delle attività ATECO 2002 individua per la filiera della nautica differenti lavorazioni/attività, che in modo non esaustivo possiamo raggruppare in 3 comparti: Nautica da diporto: Costruzione, riparazione, manutenzione di imbarcazioni da diporto e sportive (Codice ). Da questa classificazione sono esclusi la fabbricazione di motori marini e di tavole a vela (Codice ); Costruzione porticcioli per imbarcazioni da diporto (Codice ); Attività connesse con la navigazione da diporto (Codice ); Intermediari commercio (Codice ); Commercio all ingrosso di imbarcazioni da diporto e sportive (Codice ); Noleggio con equipaggio - navigazione marittima (Codice ); Noleggio con equipaggio - navigazione acque interne (Codice ); Noleggio senza equipaggio (Codice ); Rimessaggio imbarcazioni da diporto (Codice ); Servizi di salvataggio e recupero (Codice ); Corsi per patente nautica (Codice ). Accessori: Fabbricazione di eliche per natanti (Codice ); Fabbricazione di strumenti di navigazione (Codice ); Riparazione di strumenti di navigazione (Codice ); Fabbricazione di vele per imbarcazioni (Codice ); Fabbricazione di tappeti e moquette (Codice 17.51); Costruzione di mobili metallici per imbarcazioni (Codice ); Costruzione di mobili non metallici per imbarcazioni (Codice ). Motori: Fabbricazione, installazione, manutenzione e riparazione di motori marini, loro parti e accessori (Codice ). Spesso a causa della molteplicità di attività svolte congiuntamente dalla stessa impresa, ad un primo esame, non risulta scontata la collocazione di una specifica azienda in una tipologia piuttosto che un altra (CNA Genova, 2005, 46-47) 5

9 A seconda del tipo di scafo prodotto i cantieri si segmentano in cantieri di produzione di motoryacht (subarticolati in fuoribordo, entrobordo ed entrofuoribordo), cantieri di produzione di sailing yacht e cantieri di produzione di telati e natanti inferiori ai 10 metri. Esistono poi cantieri specializzati nelle attività di ristrutturazione. Grafico 1. Nautica: tipi di cantieri Produzione nautica da diporto t Motor yacht l Sailing yacht c Telati / Natanti < 10 mt. o Cantieri di riparazione e ristrutturazione In relazione al tipo di posizionamento che hanno sul mercato i cantieri nautici si stratificano in quattro diverse classi: a) i cantieri marginali ovvero l insieme dei cantieri, di piccole o medie dimensioni, che producono autonomamente o come terzisti e tendenzialmente si rivolgono a un mercato locale; b) i cantieri di nicchia, specializzati in produzioni di piccola serie o di scafi su misura di elevata qualità e/o con impiego di tecniche tradizionali; c) i cantieri che producono su larga scala (produzione in serie); d) i cantieri di produzione di maxiyacht. Il comparto dell accessoristica si compone invece di tutte quelle aziende che producono manufatti e servizi per la costruzione o il completamento dell imbarcazione o per 6

10 l acquisizione e la fruizione della stessa, e che vendono direttamente sul mercato o contribuiscono all allestimento degli scafi nell ambito di processi di outsourcing e subappalto. Nel comparto motoristico, si trovano, infine, tutte le aziende che producono, vendono e riparano motori marini. Come si può notare, siamo dunque di fronte ad un quadro talmente eterogeneo da rendere estremamente difficile la costruzione di uno scenario analitico unitario. Il comparto nautico, infatti, è tutto questo e molto di più. Le sovrapposizioni e le contiguità con altri settori economici contribuiscono infatti ad un ulteriore sfocatura delle dimensioni di questo ambito produttivo. In questo senso nella produzione di dati statistici sull andamento economico di questo settore uno degli indicatori utilizzato con più frequenza è rappresentato dal numero di unità prodotte. Le attività di ristrutturazione, riconversione e rimessaggio tuttavia concorrono in maniera assai significativa alla produzione di valore di questo settore e, oltre a costituire uno specifico sottomercato della filiera nautica, concorrono anche alla anticiclicità di questo mercato. Per altro verso, questo settore si compenetra con quello dell economia turistica, in maniera profonda e complessa. Da una parte per lo sviluppo del segmento del turismo nautico e dei connessi servizi (chartering, servizi a terra, leasing nautico, multiownership e facilities), dall altra per le possibili interazioni con il mercato turistico nazionale che ha, nella stagione estiva, nel mare e nelle attività connesse uno dei suoi punti di forza. 7

11 Dimensioni Secondo il Terzo Rapporto Censis sull Economia del Mare (2006) il contributo dell intero settore marittimo italiano al Prodotto Interno Lordo equivale al 2,7%, per un valore assoluto di milioni di Euro. L Ucina stima invece il più contributo al PIL del più ristretto comparto della nautica da diporto in milioni di Euro. In termini occupazionali le stime delle unità di lavoro generate nel campo della nautica si attestano sui seguenti livelli: unità di lavoro dirette e unità di lavoro nell indotto. In una prospettiva diacronica si può notare il forte incremento registrato, nel corso del 2005, sia in termini di occupazione, sia in termini di produzione di valore. Tabella 2. Contributo al PIL (valori assoluti e variazioni percentuali) Valori assoluti Produzione diretta Indotto Totale Variazioni percentuali Produzione diretta 18,62 9,90 6,76 7,43 27,60 Indotto - 0,70 4,80 3,49 3,37 3,26 Totale 4,46 6,34 4,51 1,61 14,58 Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) 8

12 Tabella 3. Occupazione (valori assoluti e percentuali) Valori assoluti Diretta Indotto a monte Indotto a valle (turismo nautico) Totale Variazioni percentuali Diretta 10,00 4,55 2,61 1,69 50,00 Indotto a monte 1, ,33 4,62 Indotto a valle (turismo nautico) 1, Totale 2,31 0,54 0,32 0,75 6,67 Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Disaggregazioni Scomponendo il dato complessivo nei tre comparti in cui si articola la nautica cantieristica, accessoristica e motoristica si può più agevolmente osservare come e dove si producono valore e occupazione. Il comparto della cantieristica genera un fatturato pari a milioni di Euro ai quali vanno aggiunti 365 milioni di Euro di importazioni; sul totale dei tre comparti la cantieristica genera il 63,16% del valore. Il comparto degli accessori, dal punto di vista economico, produce un fatturato di milioni di Euro che, al lordo delle importazioni, rappresenta poco meno della metà di quello della cantieristica (43%). Il comparto dei motori marini con un fatturato di 440 milioni di Euro, il 77,5% dei quali derivanti da importazioni, costituisce la realtà produttiva meno consolidata. In termini occupazionali il settore della nautica impiega all incirca addetti. Di questi il 56,2% concentrati nella cantieristica, il 26% nel comparto degli accessori e il restante 5% nell ambito dei motori marini. 9

13 Osservando la distribuzione in classi dimensionali della numerosità degli addetti per comparto tuttavia possiamo osservare che proprio nella cantieristica si concentra un grande numero di imprese di piccole o micro dimensioni. Viceversa nel settore dei motori marini si registra un incidenza percentuale di imprese sopra i 50 dipendenti largamente superiore alla media: 10,34% nella classe addetti e 6,9% nella classe oltre 100 addetti. Nel comparto dell accessoristica si mostra invece una distribuzione più omogenea tra le diverse classi di addetti anche se si nota un addensamento nelle classi intermedie: 42,12% 6-15 addetti e 24,44% nella classe addetti. In questo senso la distribuzione per classi dimensionali rivela la compresenza, in questo settore, di differenti modelli di fare nautica. Modelli che variano dall impresa artigiana, talvolta di carattere tradizionale, prevalente nell ambito della cantieristica, alle PMI, per finire alla produzione su larga scala più diffusa nell ambito dell accessoristica e della motoristica. Tabella 4. Produzione del settore nautico per comparto (valori in milioni di Euro) Cantieristica Accessori Motori Totale Produzione nazionale Importazioni Fatturato complessivo Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Tabella 5. Produzione del settore nautico per comparto (percentuali di riga) Cantieristica Accessori Motori Totale Produzione nazionale 71,11 26,09 2,79 100,00 Importazioni 35,64 31,05 33,30 100,00 Fatturato complessivo 63,16 27,21 9,63 100,00 Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Tabella 6. Produzione del settore nautico per comparto (percentuali di colonna) Cantieristica Accessori Motori Totale Produzione nazionale 87,35 74,42 22,50 77,59 Importazioni 12,65 25,58 77,50 22,41 Fatturato complessivo 100,00 100,00 100,00 100,00 Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) 10

14 Tabella 7. Addetti nel settore nautico per comparto (valori assoluti e percentuali di riga) Cantieristica Accessori Motori Totale Addetti Incidenza percentuale 56,27 38,69 5,04 100,00 Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Tabella 8. Dimensionamento addetti delle aziende del settore nautico per comparto (distribuzione percentuale) Cantieristica Accessori Motori Tutti i comparti ,61% 25,72% 13,79% 39,30% ,30% 42,12% 41,38% 33,51% ,63% 24,44% 27,59% 19,78% ,48% 5,14% 10,34% 3,90% >100 3,97% 2,57% 6,90% 3,50% Totale 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Tendenze Nel quadro di un trend complessivamente positivo l andamento del settore è il prodotto della molteplicità dei trend dei suoi comparti e sottocomparti. Nell ambito della cantieristica il mercato delle imbarcazioni entrobordo ed entrofuoribordo con 2396 milioni di Euro di fatturato rappresenta l 83% del comparto e da diversi anni risulta essere in crescita. La composizione del fatturato mostra una prevalenza della produzione destinata al mercato estero (50,7%) 2 su quella destinata al mercato nazionale (39%). Le importazioni rappresentano invece il 10,4% di questo sottocomparto. Questa situazione è tuttavia il prodotto di un mutamento recente della struttura del mercato 2 Secondo i dati Istat le destinazioni delle nostre esportazioni nel sottocomparto delle imbarcazioni entrobordo ed entrofuoribordo sono gli altri paese europei (con una prevalenza di Francia e Regno Unito), le Isole Cayman e gli Stati Uniti. (UCINA, 2006, 10) 11

15 in ragione del quale, dal 2002 ad oggi, si è assistito ad un forte aumento della quota di produzione destinata al mercato nazionale passata da poco più del 10% al 39% e ad un quasi corrispondente trend negativo della produzione destinata all esportazione. Con un fatturato di 234 milioni di Euro (8,11%) il sottocomparto delle unità a vela, è la seconda realtà della cantieristica italiana. La quota più consistente del fatturato globale è rappresentata dalla produzione diretta al mercato nazionale (46,2%), seguita dall import (38,5%) e dalla produzione nazionale per l esportazione (15,4%). Osservando la composizione percentuale del fatturato degli ultimi anni si rileva che l accelerazione di dinamiche pre-esistenti, nel corso del 2005, ha prodotto un forte incremento della produzione per il mercato interno e delle importazioni a detrimento della quota di mercato destinata all esportazione. Il fatturato globale del sottocomparto unità pneumatiche ammonta a 131 milioni di Euro gran parte dei quali (63,%) destinati al mercato nazionale. La quota del fatturato globale diretta ai mercati esteri è pari al 30,5% mentre la quota dell import appare marginale (6,1%). La composizione percentuale del fatturato globale, negli ultimi cinque anni, non ha fatto rilevare cambiamenti significativi. Il sottocomparto delle unità a motore fuoribordo che conta un fatturato globale di 117 milioni di Euro, secondo i dati dell ultimo rapporto Ucina (2006), esprime un livello di crescita abbastanza contenuto. Anche in questo caso la parte più consistente della produzione nazionale è riservata ai mercati esteri (47,9%). La quota del fatturato globale assorbita dal mercato nazionale è invece pari al 35,9% mentre il valore delle importazioni rappresenta il 16,2% del fatturato globale. I trend di questo sottocomparto mostrano una lenta ma progressiva crescita della quota di fatturato destinata al mercato nazionale che nel corso del 2005 supera l incidenza percentuale della quota destinata all esportazione. Sostanzialmente stabile su livelli compresi tra il 10 e il 20% l import. 12

16 Tabella 9. Fatturato e addetti per comparto e sottocomparto (valori assoluti e percentuali) Fatturato (mln. ) Quota % sottocomparto Fatturato % Addetti Addetti % Cantieristica , ,27 di cui: entrobordo ed entrofuoribordo ,02 unità a vela 234 8,11 unità pneumatiche 131 4,54 Fuoribordo 117 4,05 Accessori , Motori 440 9, Totale , Fonte: Elaborazione su dati UCINA (2006) Dominato da aziende italiane ed in trend positivo da più di un decennio, il segmento dei luxury yacht merita un discorso a parte. Basato su una domanda espressa da un élite la caratteristica di questo segmento di mercato sembra essere ancora la forte espansione. In questo i fattori che concorrono a questo andamento sono molteplici. Innanzitutto la crescita delle economie di alcuni paesi emergenti quali Russia, Cina, India ed Emirati Arabi che produce nuove generazioni di multimilionari, più elegantemente definiti dal marketing nautico come high net worth individuals. 3 In questo senso si può affermare che la globalizzazione di questo segmento del mercato nautico è all origine anche della sua anticiclicità; la perdita di forza di alcune economie e infatti compensata dalla rinvigorimento di altre. Così, ad esempio, se cala la domanda proveniente dall America Latina, prende forza quella proveniente dai paesi arabi, ecc. In secondo luogo occorre prendere in considerazione il recente sviluppo che hanno fatto registrare alcuni servizi come il chartering, il leasing nautico e il multiownership che non solo 3 Gli HNWI sono a loro volta stratificati in: HNWI (se dipongono di patrimoni finanziari compresi tra 1 e 10 milioni di dollari), Very HNWI (se dispongono di patrimoni finanziari compresi tra i 10 e i 30 milioni di dollari) e Ultra HNWI (se dipsongono di patrimoni finanziari superiori ai 30 milioni di dollari). (CNA- Genova, 2005, 13) 13

17 hanno reso più accessibili alcuni prodotti nautici di categoria luxury ma allo stesso tempo hanno generato un nuovo tipo di clientela. Il megayacht diviene infatti per banche, istituzioni finanziarie, ecc.., parte della propria rappresentanza e, a volte, anche nuova forma di business. L affitto dei mega yacht rende infatti il 10% annuo. (Cazzaniga Francesetti, 2005,116). L Italia che vede il gruppo Azimut-Benetti, il Gruppo Ferretti e Rodriquez rispettivamente al primo, al secondo e al quarto posto tra i top 20 dei costruttori navali, rappresenta il primo produttore al mondo sia per numero di progetti, sia per metratura complessiva degli scafi. L impatto che solo questi tre brand possono avere sul mercato nazionale può essere desunta dalla ricostruzione dei profili aziendali. La Azimut-Benetti è un impresa accorpata con due soli marchi, ha 1589 addetti e cantieri ad Avigliana, Savona, Viareggio, Fano e Livorno. ( ) Ha rappresentanze e servizi in USA, Repubblica Dominicana, Messico, Russia, Germania, etc. Il gruppo è fortemente presente nelle grandi barche, considerato che più del 55% del suo fatturato deriva da imbarcazioni superiori ai 24 metri. Il gruppo Ferretti, con un profilo opposto, offre ben 8 marchi diversi Ferretti Yachts, Pershing, Bertram, Riva, Apreamare, Mochi Craft, Custom Line e CRN e possiede 14 cantieri, 13 in Italia e uno a Miami. Impiega più di 1500 addetti (Cazzaniga Francesetti, 2005, ). Rodriquez è un grande produttore mondiale di servizi ai megayachts soprattutto nel Mediterraneo (brokeraggio, charteraggio, ricerca dell equipaggio, manutenzione, gestione ). Pur possedendo alcuni cantieri, commercializza e reclamizza le barche e gli yacht di lusso costruiti da altri cantieri che si presentano solo come produttori. Questi cantieri sono: i cantieri Arno di Pisa con cui Rodriquez ha un contratto esclusivo dal 1979, Overmarine a Viareggio con contratto esclusivo dal 1986, International Shipyard Ancona, ad Ancona con contratto esclusivo dal 2001 nonché Astondoa in Spagna (Ivi, 127,128) Dal sito web è inoltre possibile apprendere che il Gruppo Rodriquez dispone poi di quattro cantieri propri a Messina, Pietra Ligure, Sarzana e Napoli uno in Brasile, a 14

18 Rio de Janeiro e di una sede a Genova dove sono localizzate la Rodriquez Engineering e il Centro interno di Research & Development. Sempre dal sito si può rilevare che il gruppo conta più di 600 dipendenti. Altre aziende italiane che operano in questo settore sono: Perini Navi (14 posto tra i top 20 costruttori navali), Cantieri di Pisa, Baglietto, Antago, Codecasa, Tecnomar, Alfamarine, Cantieri Navali Rizzardi, Fipa Maiora e Dalla Pietà. (Ibidem) Tabella 10. Top 20 dei costruttori di yacht >24 metri Lunghezza Lunghezza Numero di Cantieri Rank 2006 totale in metri media in metri progetti Rank 2005 Azimut-Benetti Ferretti Group Sunseeker Rodriquez Group Royal FIPA Feadship Lürssen Horizon Trinity Westport Heesen Sensation Perini Navi Hatteras Kha Shing Cheoy Lee Burger Amels Christensen Fonte: Monaco Yacht Show,

19 Tabella 11. Top 10 dei paesi costruttori di yacht > 24 metri Paese Rank 2006 Lunghezza totale in metri Lunghezza media in metri Numero di progetti Rank 2005 Italia ,26 35, USA ,28 38, Paesi Bassi ,17 46, Regno Unito ,94 29, Germania ,58 74, Cina ,10 30, Taiwan ,46 28, Danimarca 8 907,08 31, Nuova Zelanda 9 740,97 46, Francia ,08 38, Fonte: Monaco Yacht Show,

20 Il contesto regionale Nello scenario nazionale la Liguria si configura come una delle realtà più avanzate. Una cultura nautica che affonda le sue radici nella storia, il peso economico e culturale del più vasto settore dell industria marittima, una buona infrastrutturazione, un integrazione con l economia turistica derivante dal pregio di alcuni aspetti paesaggistici e dalla contiguità con la Costa Azzurra e un retroterra composto dalle regioni di più antica industrializzazione e con redditi pro capite tra i più elevati d Italia. Un posizionamento che dipende innanzitutto dagli asset tangibili e intangibili del territorio ma anche dalla congiunzione di un consolidato sistema di offerta di prodotti nautici e di una domanda di diporto di nautico che va ben al di là dei confini regionali. L offerta Se consideriamo che il settore marittimo si articola in shipping, passeggeri e merci, portualità e terminalistica, cantieristica di produzione di naviglio mercantile, militare o da diporto 17

21 e rottamazione, con l eccezione di questa ultima branca in Liguria risultano essere presenti tutti segmenti del ramo industriale in questione. Grafico 2. Articolazione del settore marittimo Settore marittimo Shipping Porto / Terminalistica Rottamazione Cantieristica Merci Passeggeri Riaparazioni / Ristrutturazioni Produzione General cargo / Container Rinfuse Naviglio mercantile Naviglio militare Naviglio da diporto Per quanto concerne lo shipping in Liguria si trovano tre dei primi ventotto porti italiani. Il porto di Genova è il primo per tonnellaggio movimentato ( ton.), è il secondo per n. di TEU ( ) e si colloca al 6 posto nella graduatoria del traffico passeggeri. Specializzato nel traffico containerizzato, con Teu movimentati, lo scalo spezzino si colloca subito alle spalle di Genova. Dimensioni più contenute per il porto di Savona che però nelle rinfuse solide, nelle rinfuse liquide e nei container è collocato tra i primi dieci porti italiani. Negli scali liguri trovano inoltre spazio alcune delle più significative realtà nazionali della cantieristica navale come Fincantieri, Wartsila, Mariotti, ecc. 18

22 Analizzzando i dati relativi al tessuto produttivo nautico si rileva che in Liguria si trova il 16,61% delle aziende e il 10,33% degli addetti. Le peculiarità del settore nautico ligure sono però maggiormente evidenti se prendiamo in considerazione lo stesso dato articolato per sottocomparto e lo raffrontiamo con i valori raggiunti dalle altre regioni. Nel comparto unità da diporto, la Liguria, con il 12,17% delle aziende, risulta terza per numerosità di imprese, dietro alla Lombardia (26,37) e sostanzialmente appaiata alla Toscana (12,83%). In termini di addetti invece la Liguria mostra dimensioni occupazionali molto meno rilevanti (5,1% degli addetti). Nel comparto degli accessori invece la Liguria risulta essere al secondo posto sia per numero di aziende (21,54%) sia per numero di addetti (17,59%). Nel ramo motori regione Liguria compare al secondo posto per numero di imprese, al pari della Campania e al terzo per forza lavoro impiegata (10,34% delle imprese e 12,93% degli addetti). 19

23 Tabella 12. Distribuzione di aziende e addetti per comparto e regione Cantieristica Accessori Motori Totale Aziende Addetti Aziende Addetti Aziende Addetti aziende addetti Lombardia 20,39% 17,89% 26,37% 29,55% 41,38% 34,18% 24,22% 23,14% Liguria 12,17% 5,10% 21,54% 17,95% 10,34% 12,93% 16,61% 10,33% Toscana 12,83% 6,99% 12,86% 9,70% 6,90% 2,08% 12,58% 7,73% Emilia Romagna 9,21% 16,90% 9,97% 15,26% 3,45% 2,31% 9,32% 15,47% Campania 8,55% 7,77% 4,82% 3,23% 10,34% 9,01% 6,83% 6,14% Piemonte 1,97% 17,84% 8,68% 10,22% 6,90% 12,24% 5,43% 14,69% Lazio 5,92% 3,11% 3,54% 4,23% 3,45% 1,73% 4,66% 3,45% Veneto 5,92% 2,26% 3,54% 2,07% 3,45% 1,62% 4,66% 2,16% Sicilia 7,57% 4,29% 1,29% 0,64% 3,45% 1,04% 4,35% 2,75% Marche 4,61% 12,47% 1,61% 3,40% n.d. n.d. 2,95% 8,40% Friuli - Venezia Giulia 1,32% 0,69% 2,57% 2,50% n.d. n.d. 1,86% 1,33% Calabria 3,29% 2,34% 0,32% 0,03% n.d. n.d. 1,71% 1,35% Puglia 1,64% 0,55% 1,29% 0,60% 6,90% 22,17% 1,71% 1,78% Sardegna 2,63% 1,19% n.d. n.d. n.d. n.d. 1,24% 0,68% Umbria 0,66% 0,08% 1,29% 0,29% 3,45% 0,69% 1,09% 0,19% Abruzzo 0,33% 0,11% 0,32% 0,31% n.d. n.d. 0,31% 0,18% Basilicata 0,66% 0,26% n.d. n.d. n.d. n.d. 0,31% 0,15% Trentino Alto Adige 0,33% 0,17% n.d. n.d. n.d. n.d. 0,16% 0,10% Fonte: UCINA (2006) Come si può vedere dalla tabella 13, comparata alle altre regioni italiane la Liguria primeggia per il grado di infrastrutturazione delle sue coste. Con un offerta di posti barca risulta essere la regione con la maggiore capacità di accoglienza. Una capacità concentrata soprattutto sulle imbarcazioni inferiori ai dieci metri. 20

24 Tabella 13. Numero e tipologia dei posti barca per regione al 31 dicembre 2005 Porto Approdo turistico turistico Punto di ormeggio Meno di 10,5 mt. Da 10,01 a 12 mt. Da 12,01 a 18 mt. Da 18,01 a 24 mt. Oltre 24 mt. Posti barca totali Liguria Toscana Lazio Campania Calabria Puglia Molise Abruzzo Marche Emilia Romagna Veneto Friuli-Venezia Giulia Sardegna Sicilia Totali Fonte: UCINA (2006, 24) 21

25 La domanda La domanda di diporto nautico che trova soddisfazione in Liguria può essere individuata tramite due tipi di dati: la numerosità delle unità da diporto iscritte negli Uffici Marittimi liguri e delle patenti nautiche rilasciate e rinnovate. Come si può desumere dalle tabelle riportate nelle pagine che seguono (n. 14, 15, 16), la Liguria si colloca al primo posto in Italia per numero di immatricolazioni. Rispetto al totale del naviglio da diporto immatricolato in Italia, particolarmente forte è la consistenza delle imbarcazioni di più grandi dimensioni scafi a vela e a motore tra i 18 e 24 metri e navi. Complessivamente, al 31 dicembre 2005, presso gli Uffici Marittimi Liguri risultano più di un quarto delle iscrizioni nazionali. Anche dall esame dei dati relativi alle patenti nautiche la Liguria risulta essere al primo posto in Italia. Tabella 14. Unità da diporto iscritte negli Uffici Marittimi al 31 dicembre 2005 Fino a 10 m. 10,01-12 m. Liguria Toscana Lazio Campania Calabria Puglia Molise Abruzzo Marche Emilia Romagna Veneto Friuli- Venezia Giulia Sardegna Sicilia Totale A vela A motore Navi Totale Fino (oltre 12,01-18,01- a 10 10, ,01-18, m. 24 m. Totale m. m. 18 m. 24 m. Totale metri) 22

26 Tabella 15.Quota percentuale del naviglio iscritto negli Uffici Marittimi della Liguria sul totale nazionale al 31 dicembre 2005 Tipo di unità Classe dimensionale % Imbarcazioni a vela fino a 10 m. 24,63 10,01-12 m. 27,93 12,01-18 m. 30,84 18,01-24 m. 65,96 totale 29,49 Imbarcazioni a motore fino a 10 m. 21,35 10,01-12 m. 29,32 12,01-18 m. 34,82 18,01-24 m. 37,32 totale 25,41 Navi (oltre 24 metri) 35,26 Totale 26,26 Abilitazione motore Tabella 16. Patenti nautiche per regione al 31 dicembre 2005 Nuovi rilasci Rinnovi e sostituzioni Entro 12 miglia Senza limite Entro 12 miglia Senza limite Nave Abilitazione Abilitazione Abilitazione da Abilitazione Abilitazione Abilitazione completa motore completa diporto Totale motore completa motore Abilitazione completa Nave da diporto Totale Totale Liguria Toscana Lazio Campania Calabria Puglia Molise Abruzzo Marche Emilia Veneto Friuli Sardegna Sicilia Italia Fonte: UCINA (2006, 23) 23

27 Il sistema Sulla base di quanto visto si può dunque affermare che la Liguria rappresenta il contesto principale per l incontro di domanda e offerta di diporto nautico. Un contesto che è sia fisico che simbolico. Esiste infatti una specificità economica e culturale, fatta di tradizioni e innovazioni del produrre e del fruire il territorio, capace di connotare tanto fortemente l immagine della regione da costituire una vera e propria rappresentazione sociale in ragione della quale l oggetto Liguria si lega indissolubilmente alla nautica e al settore marittimo in genere. Cionondimeno gli effetti di questa situazione non si dispiegano soltanto nel campo dell immateriale e dell immagine ma concorrono allo sviluppo stesso del fenomeno economico e sociale sottostante orientando il comportamento collettivo degli attori sociali e degli individui e concorrendo al mantenimento delle vocazioni produttive. Non è pertanto sorprendente osservare che dei dieci distretti industriali liguri, almeno tre abbiano a che fare con l economia del mare. Si tratta del distretto n. 4 - Cantieristica 4, del distretto n. 9 - Meccanica cantieristica e nautica e del distretto n. 7 Cantieristica e gomma-plastica e coprono tre diversi poli produttivi. 4 Al distretto n. 4 può essere ricondotto il polo industriale-cantieristico genovese. Il distretto n. 9 individua il polo spezzino di eccellenza nelle tecnologie marine di derivazione militare che oggi trova applicazione anche nel civile e nel diporto nautico. Il distretto 7 fa riferimento ai poli produttivi della cantieristica e delle produzione in gomma-plastica destinate alla subacquea che trovano spazio nel comprensorio del Tigullio. 24

28 Premettendo che le attività legate alla nautica e alla cantieristica sono distribuite su tutto il territorio regionale per comprendere appieno, per comprendere la diffusione di queste attività ci si può riferire agli ambiti geografici di riferimento dei Distretti come previsti dalla legislazione in vigore prima dell emanazione della Legge Regionale n.17/2006 Nel distretto 4 sono inclusi i territori di Camogli, Genova e Pieve Ligure. Il distretto n. 9 si articolava sui comuni di Ameglia, Arcola, La Spezia, Lerici, Levanto, Portovenere, Sarzana e Vezzano Ligure. Infine il distretto n.7 che insiste sull area oggetto del nostro studio pone entro i suoi confini i territori appartenenti alle municipalità di Carasco, Casarza Ligure, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Lavagna, Leivi, Moconesi, Orero, Portofino, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita, Sestri Levante e Tribogna. In termini tendenziali poi ci sono tutti gli elementi per ritenere che il sistema nautica possa ulteriormente espandersi, sia in termini di fatturato, sia in termini di addetti. L attuazione del Piano della Costa predisposto dalla Regione Liguria prevedrebbe, infatti, nel quadro di un orientamento finalizzato ad una distribuzione dei posti barca più omogenea, il potenziamento delle strutture per la nautica con la generazione di circa nuovi posti barca ottenuti attraverso nuovi interventi, adeguamenti e ampliamenti di strutture esistenti. Un dato che genererebbe un incremento dei posti barca stimato tra il 42 e il 53%. 5 5 Secondo i dati Ucina (2006) i posti barca al 31 dicembre 2005 sono ; CNA Liguria (2005, 32) sulla base di dati desunti da Pagine Azzurre e che non tengono conto dei punti ormeggio stima invece i posti barca in

29 Il contesto locale Il Golfo del Tigullio ha legato il suo sviluppo al trinomio turismo-mare-ambiente. Si tratta infatti di una delle regioni italiane di più antico sviluppo turistico e che, ancora oggi - nonostante i cambiamenti del movimento turistico, i cambiamenti urbanistici-ambientali avvenuti in particolar modo negli anni 60 /70 occorsi in corrispondenza dello sviluppo di un modello di turismo di massa - è in grado di esercitare una forte capacità di attrazione. In questo contesto le attività legate al diporto nautico si sviluppano, da una parte in continuità con le tradizioni marinare dell area, dall altra segnando una cesura tra un passato di marineria legata principalmente alla pesca e al cabotaggio commerciale e un presente in cui la barca si configura principalmente come leisure. La nautica come vocazione Secondo l analisi condotta dall Istat sui Sistemi Locali del Lavoro (2005) basata su dati censuari 2001, non si rileva alcun distretto industriale in Liguria. Più che una questione di struttura dell apparato produttivo locale si tratta però di un problema di costruzione del dato. In questo senso dei cinque criteri adottati dall Istat per l individuazione dei distretti indice di specializzazione manifatturiera (superiore al 30% del dato nazionale o regionale), indice 26

30 di densità imprenditoriale dell industria manifatturiera (rapporto tra unità locali e popolazione residente superiore al dato nazionale), indice di specializzazione produttiva (quota percentuale di occupazione in una determinata area manifatturiera rispetto al totale degli addetti al settore manifatturiero superiore del 30% del dato nazionale), livello di occupazione nell attività manifatturiera superiore al 30% degli occupati nell area, quota di occupazione nelle piccole imprese operanti nell attività di specializzazione superiore al 50% - sono il primo e il quarto a causare l invisibilità dei distretti industriali regionali. (Liguria Ricerche, 2006) Il primo però di fatto non rileva il grado di specializzazione quanto il carattere manifatturiero del territorio. Il quarto criterio, ponendo come requisito una concentrazione occupazionale degli addetti in un determinato comparto pari almeno al 30% degli occupati nel settore manifatturiero, di fatto privilegia i Sistemi Locali del Lavoro meno estesi e genera la scomparsa di quelle aree ove attività industriali anche diverse tra loro si concentrano. Come accade, in Liguria, nei pressi dei capoluoghi di provincia, ove si generano Sistemi Locali del Lavoro molto estesi, molto popolati e molti specialistici. A partire da queste considerazioni sulla base di successive elaborazioni Liguria Ricerche giunge tuttavia al riconoscimento delle aree distrettuali liguri e, successivamente realizza una revisione delle zonizzazioni territoriali attraverso la quale sono stati individuati i Sistemi Locali del Lavoro per l Politica Economica Regionale (SLLPER). Prodotto di questo approfondito lavoro analitico l individuazione, tra gli altri, del Sistema Locale del Lavoro di Chiavari e del Distretto 7 ovvero di un sistema produttivo con una duplice specializzazione: la fabbricazione di articoli in gomma e quella di mezzi di trasporto. Ovvero di mute e articoli per la subacquea e di cantieristica. Prodotti diversi ma con un comune denominatore: il mare. 6 6 Nel Tigullio hanno tre brand leader degli articoli per la subacquea: Mares, Seac Sub e Scubapro. 27

31 Il distretto 7 non esaurisce in sé né tutto il Tigullio né tutta la produzione di articoli in gomma-plastica né tutta la cantieristica ma ci fornisce comunque un immagine rappresentativa di un tessuto produttivo più ampio e distribuito sul territorio. L area distrettuale è composta dai comuni di Carasco, Casarza Ligure, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Lavagna, Leivi, Moconesi, Orero, Portofino, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante e Tribogna. La matrice economica di questo territorio è duplice: commerciale e manifatturiera. Nel commercio nel 2001 risultano impiegati addetti (26% degli addetti dell area), mentre quelli del comparto industriale sono (25%). Cionondimeno nel lasso di tempo intercensuario a fronte di una sostanziale stabilità del dato relativo al commercio la quota di addetti nel ramo manifatturiero fa segnare un aumento del 5%. Di contro le unità locali nel ramo commerciale fanno registrare un aumento del 3% mentre le quelle dell industria calano del 3%. I settori che delineano la specializzazione di questo territorio rappresentano, complessivametne l 8,4% degli addetti e il 33% del comparto manifatturiero. Nel lasso di tempo intercensuario il numero di addetti del comparto gomma-plastica è passato da 450 a 543 unità facendo segnare un incremento percentuale del 21%. Le unità locali scendono invece da 52 a 44. Da qui l aumento della dimensione media delle aziende del comparto. Negativo invece l andamento del comparto fabbricazione mezzi di trasporto (cantieristica) che passa a addetti (-14%)e da 133 a 116 unità locali (-13%). La vocazione produttiva del Tigullio emerge chiaramente quando si raffronta la specializzazione dell area con quelli che si registrano in altre aree territoriali. Come mostra la tabella 17 nessun altra area, all interno dei confini provinciali, mostra lo stesso livello di concentrazione nei comparti specificati. 28

32 Tabella 17. Distretto n. 7 Cantieristica e gomma plastica var. ass. var. % Area distrettuale Abitanti ,19 N. Addetti in tutti i settori ,40 N. Addetti industria ,55 Fabbricazione articoli in gomma-plastica (DH) Fabbricazione mezzi di trasporto (DM) N. Addetti settore dh ,67 N. Unità locali settore dh ,38 Addetti/unità locali settore DH Quoziente di localizzazione su base nazionale 1,3 1,5 0,2 Quoziente di localizzazione su base regionale 3,1 3,1 - Addetti/Unità locali del settore DH (Liguria) N. Addetti settore dm ,05 N. Unità locali settore dm ,78 Addetti/unità locali settore DM Quoziente di localizzazione su base nazionale 3,7 3,4-0,3 Quoziente di localizzazione su base regionale 3,0 2,4-0,6 Addetti/Unità locali del settore DM (Liguria) Fonte: Liguria Ricerche (2006) Tabella 18. Consistenza del settore manifatturiero e dei comparti cantieristica e gomma plastica per area (Valori assoluti e percentuali) Tigullio Comuni extradistretto Altri comuni Provincia di Genova Genova Distretto 7 (Comune) Totale Attività Manifatturiere (D) Unità Locali Addetti Gomma-plastica, mezzi di trasporto Unità Locali Addetti Peso comparto (%) Unità Locali 15,22 11,00 4,53 7,06 7,01 Addetti 33,17 10,57 11,51 14,88 14,90 Fonte: Elaborazione su dati Censimento

33 Tabella 19. Indici di specializzazion e e di concentrazione per le attività nei comuni del Tigullio: dettaglio (Valori assoluti e percentuali) Gomma-plastica, mezzi di trasporto Attività Manifatturiere Totale Indici: UULL Addetti UULL Addetti UULL Addetti Concentraz.* Specializz.** Borzonasca Carasco ,02 0,06 Casarza Ligure ,04 0,22 Castiglione Chiav Chiavari ,01 0,01 Cicagna ,01 0,08 Cogorno ,01 0,06 Coreglia Ligure Favale di Malvaro Lavagna ,02 0,05 Leivi ,05 Lorsica Mezzanego Moconesi ,01 Moneglia ,01 Ne ,01 0,08 Neirone Orero ,01 Portofino Rapallo ,01 0,01 Rezzoaglio San Colombano C ,02 0,21 Santa Margherita L ,01 0,02 Santo Stefano d Av Sestri Levante ,17 0,21 Tribogna ,16 Zoagli Tot. Prov. Genova ,03 Fonte: elaborazioni CNA Innovazione su dati Censimento Istat 2001 * In grassetto i valori superiori al dato medio dei Comuni del Tigullio ** In grasetto i valori superiori al dato medio provinciale 30

34 Tabella 20. Gomma-plastica: unità locali, addetti e dimensioni medie aziende nei comuni del Tigullio (Valori assoluti e percentuali) DH 25 DH251 DH252 Unità Locali Addetti Media Unità Media Unità Addetti addetti Locali addetti Locali Addetti Media addetti Borzonasca Carasco , ,4 Casarza Ligure , ,5 Castiglione Chiavarese Chiavari Cicagna , ,7 Cogorno , Coreglia Ligure Favale di Malvaro Lavagna Leivi , , Lorsica Mezzanego Moconesi Moneglia Ne Neirone Orero 2 3 1, ,5 Portofino Rapallo Rezzoaglio San Colombano Cert Santa Margherita Ligure Santo Stefano d Aveto Sestri Levante Tribogna , ,5 Zoagli Legenda: DH25: fabbricazione articoli in gomma e materie plastiche; DH251: fabbricazione articoli in gomma; DH252: fabbricazione articoli in materie plastiche. Fonte: elaborazioni CNA Innovazione su dati Censimento Istat

35 Tabella 21. Cantieristica: unità locali, addetti e dimensioni medie aziende nei comuni del Tigullio (Valori assoluti e percentuali) Unità Locali DM34 DM343 DM35 DM351 Addetti Media addetti Unità Locali Addetti Borzonasca , ,3 Carasco , , , ,7 Casarza Ligure , ,5 Castiglione Chiavarese Chiavari , ,7 Cicagna Cogorno , ,6 Coreglia Ligure Favale di Malvaro Lavagna , ,5 Leivi Lorsica Mezzanego Moconesi Moneglia , ,5 Ne Neirone Orero Portofino Rapallo , ,4 Rezzoaglio San Colombano Cert Santa Margherita , ,8 Ligure Santo Stefano d Aveto Sestri Levante , ,5 Tribogna Zoagli Media addetti Unità Locali Addetti Media addetti Unità Locali Addetti Media addetti Legenda: DM34: fabbricazione autoveicoli, rimorchi e semi rimorchi; DM343: fabbricazione parti ed accessori per autoveicoli e loro motori; DM35 fabbricazione altri mezzi di trasporto; DM351: Industria cantieristica: costruzioni navali e riparazioni di navi e imbarcazioni; DM354 Fabbricazione di motocicli e biciclette Fonte: elaborazioni CNA Innovazione su dati Censimento Istat

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