AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA Settore Sviluppo Rurale PIANO ZOOTECNICO PROVINCIALE Bozza di lavoro al

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1 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ENA Settore Sviluppo Rurale PIANO ZOOTECNICO PROVINCIALE Bozza di lavoro al

2 INDICE Premessa p. 3 Fasi di lavoro e metodologia p. 4 Fase A- Analisi dei principali dati del settore p. 7 Fase B - Analisi delle strutture di macellazione p. 31 Fase C - Identificazione dello scenario evolutivo p. 34 Il ruolo dell Amm.ne Provinciale di Siena- Linee strategiche p. 35 Conclusioni p. 35 2

3 PREMESSA Il sistema zootecnico della Provincia di Siena costituisce una risorsa di particolare rilievo, non solo a livello provinciale, dove genera il 25% del totale produzione agricola (2009), ma anche nell ambito del più ampio quadro produttivo della Regione Toscana. Tuttavia, negli ultimi anni il comparto è stato interessato da dinamiche evolutive che ne hanno in parte minato la sostenibilità economico-produttiva e prodotto una contrazione delle aziende e dei capi allevati, specie in quelle attività maggiormente rappresentative del sistema provinciale nel suo complesso. Nonostante ciò, i fondamentali che caratterizzano la filiera zootecnica senese presentano potenzialità di prim ordine e suscettibili di un ulteriore valorizzazione mercantile. Le determinanti di base che hanno influenzato negativamente lo sviluppo del settore sono, da un lato, riconducibili ad aspetti di regolazione normativa legati all evoluzione della PAC e al suo continuo processo di orientamento al mercato ed eliminazione di sostegni distorsivi, dall altro derivano da uno scenario competitivo sempre più globalizzato con la presenza di player nuovi, caratterizzati da costi di produzione inferiori rispetto a quelli toscani e senesi in particolare. Questi processi hanno causato effetti negativi non solo nella componente primaria della filiera zootecnica (riduzione di aziende e capi) ma anche nelle fasi successive, in particolare in quella dedicata alla macellazione, che nel tempo è stata sempre meno in grado di accompagnare il sistema produttivo locale, dando vita ad un circolo vizioso con effetti negativi multidimensionali, legati cioè sia alla componente economica che sociale e ambientale. In questo scenario di riferimento l adozione di un piano zootecnico provinciale può contribuire ad individuare percorsi di sostenibilità economica con riferimento alle diverse componenti produttive coinvolte, specie per quanto attiene il sistema locale di macellazione, in quanto si tratta di un servizio alla produzione che può influenzare in maniera significativa la competitività dell intera filiera e che negli ultimi anni ha evidenziato particolari criticità nel territorio della Provincia di Siena, tanto da spingere molti allevatori a rivolgersi a strutture localizzate fuori Provincia, con un aggravio dei costi di produzione collegati. Le altre finalità strategiche del Piano sono: -individuare e favorire l accesso a nuovi mercati di sbocco dei prodotti zootecnici di qualità, anche sfruttando l effetto di traino delle attività agrituristiche; -facilitare gli adempimenti amministrativi dovuti dalle aziende zootecniche, anche con un confronto costruttivo con le ASL locali; -collaborare con gruppi ed associazioni di allevatori per l eventuale realizzazione di interventi integrati di filiera. 3

4 FA DI LAVORO E METODOLOGIA La redazione del piano zootecnico provinciale deve necessariamente basarsi sulla ricostruzione dello stato dell arte del settore articolata sulle più importanti dimensioni che compongono il sistema di produzione e comercializzazione. Una volta chiariti gli aspetti di contesto sarà possibile definire il percorso strategico di rilancio delle strutture di macellazione tramite l individuazione di azioni funzionali a garantire sostenibilità economica. In particolare, la predisposizione del piano si svilupperà lungo le seguenti attività: a) Analisi della dimensione complessiva dell allevamento provinciale e delle diverse configurazioni rispetto alle tipologie di capi allevati, alla dimensione economica, ecc.; b) Identificazione e analisi delle strutture di macellazione che operano nel territorio provinciale, in quanto attori intermedi in grado di condizionare la competitività e lo sviluppo del sistema produttivo zootecnico; c) Identificazione dello scenario evolutivo: tendenze in atto e future per il settore zootecnico a livello internazionale, nazionale e locale e definizione dei percorsi di sviluppo e delle strategie di rilancio. Più in dettaglio, le singole fasi prevedono: Fase A- Analisi dei principali dati di settore a vari livelli, e della dimensione complessiva dell allevamento provinciale e delle diverse configurazioni rispetto alle tipologie di capi allevati, alla dimensione economica Questa fase, introdotta dai principali dati economici del settore su scala regionale e nazionale, è finalizzata a ricostruire la numerosità delle aziende zootecniche e dei relativi capi di bestiame per specie su base comunale, utilizzando le diverse fonti informative disponibili; oltre alla mappatura attuale verrà ricostruita anche l evoluzione più recente, allo scopo di evidenziare particolari criticità o punti di forza che caratterizzano determinati orientamenti produttivi o aree di produzione. In particolare, saranno ricostruite le seguenti dimensioni: 1. Quadro strutturale, produttivo ed economico del sistema zootecnico provinciale, evoluzione recente e tendenze in atto; 2. Analisi del sistema organizzativo delle imprese zootecniche e individuazione di possibili ambiti di miglioramento per l organizzazione della produzione e dell offerta; 3. Ricostruzione sintetica dei più importanti elementi tecnico-gestionali e qualitativi che interessano le aziende zootecniche senesi, al fine di individuare possibili modelli di impresa a cui ricondurre opzioni di crescita e innovazione. Fase B - Identificazione e analisi delle strutture di macellazione che operano nel territorio provinciale, in quanto attori intermedi in grado di condizionare la competitività e lo sviluppo del sistema produttivo zootecnico In questo caso le analisi e valutazioni risentono di un livello di complessità maggiore rispetto all offerta primaria, per una serie di ragioni intrinseche all attività posta in essere dalle strutture di 4

5 macellazione. Devono infatti essere valutati diversi aspetti, che vanno dalla semplice numerosità a livello provinciale fino alla quantificazione economica dei possibili scenari di sviluppo in rapporto a precise ipotesi strategiche. A riguardo, per questa fase di attività si ritiene indispensabile la collaborazione dei soggetti pubblici e privati impegnati nella gestione operativa dell attività di macellazione in ambito provinciale, sia per la fornitura dei materiali contabili che per la possibilità di vagliare ipotesi di ristrutturazione/modernizzazione dei macelli provinciali. In particolare, per i mattatoi è necessario ricostruire innanzitutto le seguenti evidenze: 1. Numerosità, dimensione e dislocazione territoriale; 2. Linee di macellazione attive (bovini, suini, avicoli, ) e capacità di lavorazione; 3. Aree di produzione servite, con l obiettivo di verificare se ad oggi si tratta di servizi utilizzati solo da allevatori provinciali (e in che misura) oppure queste strutture servono anche aziende zootecniche che ricadono fuori provincia (anche in questo caso in quale misura); 4. Grado di utilizzazione degli impianti anche in rapporto ai giorni di apertura previsti; 5. Patrimonio disponibile, caratterizzazione degli investimenti sostenuti/da sostenere nel breve periodo ed esigenze di ammortamento collegate; 6. Presenza di attività di servizio specifiche riconducibili ad esempio al taglio e confezionamento dei prodotti così come alla capacità di stoccaggio; 7. Assetti proprietari e gestionali attuali. Oltre alle analisi precedenti sarà condotta una verifica sulle informazioni contabili dei singoli macelli; più in dettaglio, per le strutture che risultano operative verranno analizzati i bilanci degli ultimi anni per individuare le aree critiche in termini di costo e patrimonio e di conseguenza le possibili azioni di miglioramento. Questo percorso sarà realizzato anche attraverso un analisi di benchmark, prendendo cioè a riferimento strutture con risultati economici positivi che per dimensione, caratteristiche operative e bacino servito possono essere assimilate a quelle presenti a Siena. Ciò al fine di definire le ipotesi operative di rilancio e le azioni propedeutiche ad una loro implementazione concreta; anche in questo caso il supporto degli attori impegnati in prima persona nell attività di macellazione è ritenuto un elemento indispensabile per poter valutare e condividere in concreto le azioni di rilancio dei mattatoi locali. Fase C - Identificazione dello scenario evolutivo: tendenze in atto e future per il settore zootecnico a livello internazionale, nazionale e locale e Definizione dei percorsi di sviluppo e delle strategie di rilancio. In questa fase di attività si procederà ad una sintetica ricostruzione dello scenario evolutivo con riferimento al settore zootecnico su diversi piani geografici attraverso l analisi dei principali fattori di cambiamento, tra cui: 1. Il quadro normativo di riferimento e i cambiamenti in atto (pacchetto latte, riforma PAC, ); 2. Evoluzioni in atto per quanto riguarda il consumo e la distribuzione di carni e prodotti a base di carne; 5

6 3. Analisi dei rapporti di filiera e definizione dei principali fattori di concorrenza. Sulla base dei risultati derivanti da questa ricognizione, e dalle fasi di attività precedenti, si procederà all identificazione dei percorsi di sviluppo e delle strategie da attivare per rilanciare il comparto zootecnico provinciale, con particolare riferimento alle strutture di macellazione. La definizione delle linee strategiche rappresenta la piattaforma da cui discenderanno successivamente gli interventi operativi necessari all implementazione delle strategie medesime che verranno concertate con i testimoni privilegiati a livello locale per garantire coerenza con le reali esigenze degli operatori. Fase A- Analisi dei principali dati di settore a vari livelli, e della dimensione complessiva dell allevamento provinciale e delle diverse configurazioni rispetto alle tipologie di capi allevati, alla dimensione economica, etc. IL QUADRO REGIONALE, ITALIANO, MONDIALE La zootecnia occupa nell ambito del settore agricolo della Toscana e della provincia di Siena un ruolo tuttora importante. Nonostante il generale trend negativo che ha interessato il settore a partire dall inizio degli anni Novanta (amplificatosi a seguito dell ingresso dei Paesi dell Est nella UE), il confronto tra il 2008 e il 1998 evidenziava un aumento dell 88% dell export totale del settore, a fronte di un modesto + 5% dell import. Sotto sono riportati alcuni dati relativi ai due sotto-settori principali a livello regionale ( e Bovini). Produzione ovina Con aziende con allevamenti di ovini (anno 2009) la Toscana rappresenta la quarta regione in Italia per numero di allevamenti dopo Sardegna, Sicilia e Lazio; ma le 375 aziende chiuse rispetto al corrispondente periodo del 2008 sono un evidente campanello di allarme per un settore che da vari anni mostra notevoli difficoltà. Il costante abbassamento del prezzo del latte e la scarsa valorizzazione delle produzioni di formaggio DOP potrebbero determinare un graduale spostamento dell attività dalla produzione di latte verso la produzione di carne. Le aziende con allevamenti da latte, che costituiscono il 28% del totale, hanno registrato nell ultimo anno una riduzione di numero del 3%, mentre è aumentato il numero degli allevamenti da carne in linea con quanto sta avvenendo anche nelle altre regioni. Considerando il numero dei capi allevati si ha una conferma di queste tendenze: anche il numero di capi ha registrato nell anno una contrazione del 3%, passando dalle oltre 500mila alle attuali 485mila unità. Molti operatori del settore considerano questi valori ampiamente sottostimati a causa di una parziale rilevazione dei capi durante i primi anni di attivazione della banca dati di Teramo; rimane comunque il segnale di difficoltà del comparto. Produzione bovina I circa 95 mila capi allevati in Toscana rappresentano una quota molto modesta del patrimonio bovino nazionale che vede nella Lombardia la regione leader. Nel 2009 gli allevamenti di bovini in Toscana erano 4.561, con una contrazione rispetto al 2008 del 3,7%. Anche gli allevamenti di bovini stanno affrontando una situazione di difficoltà. La contrazione dei capi tra novembre 2009 e novembre 2008 è stata di oltre unità (-4,5% del totale). Nei primi mesi del 2010 la Toscana ha riscontrato maggiori difficoltà rispetto alle altre regioni nelle aziende con bovini da latte, dove si è registrato un calo di circa il 9%. 6

7 In linea con il dato della Lombardia la riduzione degli allevamenti toscani di bovini da carne, mentre Campania e Piemonte registrano contrazioni maggiori. L evidente stato di difficoltà degli allevamenti da latte si evince anche dalla riduzione del numero di aziende che hanno richiesto i contributi della PAC per la quota latte. I dati provvisori della campagna della Toscana evidenziano infatti un calo di 77 aziende rispetto alla campagna IL QUADRO PROVINCIALE Quale premessa metodologica occorre evidenziare la seria difficoltà di comparazione dei dati disponibili a livello provinciale dalle diverse fonti utilizzabili (ASL, A.R.A. -Ass.ne Regionale Allevatori, ARTEA, Anagrafi Nazionali). Esse infatti differiscono notevolmente in termini di esposizione delle vari informazioni e dati tecnici. Il lavoro di ricostruzione dei dati che si trova qui di seguito esposto inizia con i valori registrati durante l ultimo Censimento generale completato (anno 2000), in attesa di disporre dei dati del Censimento generale dell Agricoltura del 2010, che dovrebbero essere compiutamente disponibili entro fine Riteniamo probabile che rispetto ai dati sotto elencati ci sia da registrare un ulteriore calo del patrimonio zootecnico compreso tra il 5 e il 15% (a seconda dei singoli settori). 7

8 Dati riepilogativi censimento

9 OVICAPRINI Densità degli allevamenti ovicaprini in Provincia di Siena (2009) 9

10 consistenza Ovicaprini provincia di Siena 2009 fonte Asl n capi n aziende 727 n capi n aziende 520 Caprini n capi n aziende 207 Latte Carne Lana Misto Latte Carne Lana Misto n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende Oltre 2000 consistenza allevamenti evoluzione anno 2009 anno 2006 anno 2005 anno 2004 anno 2003 anno 2000 Classi di ampiezza Aziendale allevamenti ovini fonte Asl

11 TABELLA N.1- CONSTENZA ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI IN PROVINCIA DI ENA (2009) Tot.capi PECORE COMUNE SPECIE Orientam. Produttivo Tot. capi CAPRE ABBADIA SAN PRODUZIONE DA SALVATORE Caprini AUTOCONSUMO 3 0 ABBADIA SAN SALVATORE CARNE 0 73 ABBADIA SAN SALVATORE LATTE ABBADIA SAN SALVATORE PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 0 7 ASCIANO Caprini CARNE 66 0 ASCIANO Caprini PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 3 0 ASCIANO CARNE ASCIANO LATTE BUONCONVENTO Caprini CARNE 24 0 BUONCONVENTO CARNE BUONCONVENTO LATTE BUONCONVENTO MISTO 0 10 CASOLE D'ELSA Caprini CARNE 43 2 CASOLE D'ELSA CARNE CASOLE D'ELSA LANA CASOLE D'ELSA LATTE CASOLE D'ELSA MISTO CASTELLINA IN CHIANTI Caprini CARNE 17 0 CASTELLINA IN CHIANTI Caprini MISTO 21 0 CASTELLINA IN CHIANTI CARNE 0 65 PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 0 5 CASTELLINA IN CHIANTI CASTELNUOVO BERARDENGA Caprini CARNE 9 0 CASTELNUOVO BERARDENGA Caprini MISTO 29 0 CASTELNUOVO BERARDENGA CARNE 1 11 CASTELNUOVO BERARDENGA LATTE CASTELNUOVO BERARDENGA MISTO 0 4 CASTIGLIONE D'ORCIA Caprini MISTO 4 0 CASTIGLIONE D'ORCIA CARNE CASTIGLIONE D'ORCIA LATTE CASTIGLIONE D'ORCIA MISTO CETONA Caprini CARNE 8 0 CETONA CARNE CHIANCIANO TERME Caprini CARNE 78 0 CHIANCIANO TERME CARNE 5 13 CHIANCIANO TERME LATTE CHIUSDINO Caprini CARNE 27 0 CHIUSDINO Caprini LATTE 24 0 CHIUSDINO Caprini MISTO 20 0 CHIUSDINO CARNE CHIUSDINO LATTE CHIUSDINO MISTO 0 60 CHIU Caprini CARNE 24 0 CHIU CARNE CHIU LATTE CHIU MISTO

12 COMUNE SPECIE Orientam. Produttivo Tot. capi CAPRE Tot.capi PECORE COLLE DI VAL D'ELSA Caprini CARNE 84 0 COLLE DI VAL D'ELSA CARNE COLLE DI VAL D'ELSA LATTE GAIOLE IN CHIANTI Caprini CARNE 38 0 GAIOLE IN CHIANTI CARNE 0 61 GAIOLE IN CHIANTI MISTO 0 4 MONTALCINO Caprini CARNE 13 0 MONTALCINO Caprini LATTE MONTALCINO CARNE MONTALCINO LATTE MONTALCINO MISTO 0 17 MONTEPULCIANO Caprini CARNE 41 0 MONTEPULCIANO CARNE MONTEPULCIANO LATTE MONTEPULCIANO MISTO MONTERIGGIONI Caprini CARNE 30 0 MONTERIGGIONI Caprini MISTO 3 0 MONTERIGGIONI CARNE 0 75 MONTERIGGIONI LATTE MONTERONI D'ARBIA Caprini CARNE 20 0 MONTERONI D'ARBIA Caprini LATTE MONTERONI D'ARBIA Caprini PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 0 MONTERONI D'ARBIA CARNE 0 18 MONTERONI D'ARBIA LATTE MONTERONI D'ARBIA MISTO MONTICIANO Caprini CARNE 9 0 MONTICIANO CARNE 0 29 MONTICIANO MISTO 0 53 MURLO Caprini CARNE 28 0 MURLO CARNE 0 28 MURLO LATTE MURLO MISTO 0 11 MURLO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 0 4 PIANCASTAGNAIO Caprini CARNE 5 0 PIANCASTAGNAIO CARNE PIANCASTAGNAIO LATTE PIENZA Caprini CARNE 9 0 PIENZA Caprini LATTE 4 0 PIENZA CARNE PIENZA LATTE POGGIBON Caprini CARNE 50 2 POGGIBON CARNE 1 69 POGGIBON PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 1 1 RADDA IN CHIANTI Caprini CARNE 50 0 RADDA IN CHIANTI Caprini LANA RADDA IN CHIANTI CARNE 0 4 RADICOFANI Caprini CARNE RADICOFANI CARNE RADICOFANI LATTE RADICONDOLI Caprini CARNE 4 0 RADICONDOLI CARNE 0 70 RADICONDOLI LATTE RAPOLANO TERME Caprini CARNE 21 0 RAPOLANO TERME Caprini MISTO

13 COMUNE SPECIE Orientam. Produttivo Tot. capi CAPRE Tot.capi PECORE RAPOLANO TERME CARNE 0 32 RAPOLANO TERME LATTE RAPOLANO TERME MISTO 4 15 SAN CASCIANO DEI BAGNI Caprini CARNE 4 0 SAN CASCIANO DEI BAGNI CARNE SAN CASCIANO DEI BAGNI LATTE SAN GIMIGNANO Caprini CARNE 54 6 SAN GIMIGNANO Caprini LANA 5 0 SAN GIMIGNANO CARNE 9 61 SAN GIMIGNANO LATTE SAN GIOVANNI D'ASSO Caprini CARNE 19 0 SAN GIOVANNI D'ASSO Caprini LATTE 30 0 SAN GIOVANNI D'ASSO CARNE 0 23 SAN GIOVANNI D'ASSO LATTE SAN GIOVANNI D'ASSO MISTO 0 52 SAN QUIRICO D'ORCIA Caprini CARNE 4 0 SAN QUIRICO D'ORCIA CARNE 0 56 SARTEANO Caprini CARNE 6 0 SARTEANO CARNE SARTEANO LATTE SARTEANO MISTO ENA Caprini CARNE 58 0 ENA Caprini MISTO 77 0 ENA Caprini PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 0 ENA CARNE ENA LATTE ENA MISTO 0 96 NALUNGA Caprini CARNE 13 0 NALUNGA CARNE NALUNGA LATTE SOVICILLE Caprini CARNE 56 0 SOVICILLE Caprini LATTE 55 0 SOVICILLE Caprini MISTO 10 0 SOVICILLE CARNE SOVICILLE LATTE SOVICILLE MISTO 0 3 TORRITA DI ENA Caprini CARNE 63 0 TORRITA DI ENA CARNE TORRITA DI ENA LATTE TREQUANDA Caprini CARNE 10 0 TREQUANDA CARNE 0 69 TREQUANDA LATTE TOTALE (Capre) (Pecore) La produzione di latte ovino in Provincia di Siena è stimata su di litri annui tutti conferiti a caseifici della zona (fonte: Coldiretti Siena). 13

14 BOVINI Densità degli allevamenti Bovini in Provincia di siena (2009) consistenza bovini Provincia di Siena 2009 Fonte Asl n capi n aziende 364 Latte Carne Misto n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende Consistenza allevamenti evoluzione anno anno anno anno anno anno capi 3-10 capi capi Classi di ampiezza aziendale allevamenti bovini 14 Fonte Asl capi capi

15 TABELLA N.2- CONSTENZA ALLEVAMENTI BOVINI IN PROVINCIA DI ENA (2009) COMUNE ORIENTAMENTO Produttivo TOTALE CAPI ABBADIA SAN SALVATORE CARNE 169 ASCIANO CARNE 685 BUONCONVENTO CARNE 191 BUONCONVENTO LATTE 238 CASOLE D'ELSA CARNE 375 CASOLE D'ELSA MISTO 45 CASTELLINA IN CHIANTI CARNE 37 CASTELNUOVO BERARDENGA CARNE 78 CASTIGLIONE D'ORCIA CARNE 651 CETONA CARNE 67 CHIANCIANO TERME CARNE 97 CHIUSDINO CARNE 68 CHIUSDINO LATTE 47 CHIU CARNE 442 COLLE DI VAL D'ELSA CARNE 130 COLLE DI VAL D'ELSA MISTO 1 GAIOLE IN CHIANTI CARNE 168 MONTALCINO CARNE 167 MONTEPULCIANO CARNE 940 MONTEPULCIANO LATTE 56 MONTERIGGIONI CARNE 12 MONTERIGGIONI LATTE 17 MONTERONI D'ARBIA CARNE 361 MONTICIANO CARNE 146 MURLO CARNE 29 PIANCASTAGNAIO CARNE 82 PIANCASTAGNAIO LATTE 716 PIENZA CARNE 765 POGGIBON CARNE 151 POGGIBON LATTE 54 RADICOFANI CARNE 424 RADICONDOLI CARNE 95 RAPOLANO TERME CARNE 28 RAPOLANO TERME LATTE 6 SAN CASCIANO DEI BAGNI CARNE 1146 SAN GIMIGNANO CARNE 232 SAN GIOVANNI D'ASSO CARNE 41 SAN QUIRICO D'ORCIA CARNE 60 SARTEANO CARNE 129 ENA CARNE 394 NALUNGA CARNE 523 SOVICILLE CARNE 18 SOVICILLE LATTE 797 TORRITA DI ENA CARNE 149 TREQUANDA CARNE 317 TOTALE Fonte: ASL7,

16 PATRIMONIO ZOOTECNICO della razza CHIANINA PROVINCIA DI ENA GIOVANE ANNO ALLEVAMENTI VACCHE GIOVENCHE BESTIAME TORI TOTALE

17 SUINI Densità degli allevamenti in Provincia di Siena (2009) consistenza suini Provincia di Siena 2009 Fonte Asl n capi n aziende 632 Allevamenti da riproduzione allevamenti da ingrasso allevamenti per autoconsumo n capi n aziende n capi n aziende n capi n aziende

18 Consistenza allevamenti suini evoluzione anno 2009 anno 2006 anno 2005 anno 2004 anno 2003 anno capi 5-20 capi capi capi capi capi Classi di ampiezza aziendale allevamenti suini f onte ASL

19 Le tavole che seguono riguardano gli allevamenti di Cinta Senese nel territorio provinciale messi a confronto con le altre Province Toscane riferite alle annate : 19

20 TABELLA N.3- CONSTENZA ALLEVAMENTI SUINI IN PROVINCIA DI ENA (2009) COMUNE ORIENTAMENTO PRODUTTIVO TOTALE CAPI ABBADIA SAN SALVATORE DA RIPRODUZIONE 122 ASCIANO DA RIPRODUZIONE 557 ASCIANO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 14 ASCIANO PRODUZIONE DA INGRASSO 1730 BUONCONVENTO DA RIPRODUZIONE 73 BUONCONVENTO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 11 BUONCONVENTO PRODUZIONE DA INGRASSO 1973 CASOLE D'ELSA DA RIPRODUZIONE 1347 CASOLE D'ELSA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 6 CASOLE D'ELSA PRODUZIONE DA INGRASSO 119 CASTELLINA IN CHIANTI DA RIPRODUZIONE 909 CASTELLINA IN CHIANTI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 3 CASTELNUOVO BERARDENGA DA RIPRODUZIONE 143 CASTELNUOVO BERARDENGA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 13 CASTELNUOVO BERARDENGA PRODUZIONE DA INGRASSO 13 CASTIGLIONE D'ORCIA DA RIPRODUZIONE 312 CASTIGLIONE D'ORCIA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 3 CASTIGLIONE D'ORCIA PRODUZIONE DA INGRASSO 38 CETONA DA RIPRODUZIONE 79 CETONA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 64 CHIANCIANO TERME DA RIPRODUZIONE 395 CHIANCIANO TERME PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 17 CHIUSDINO DA RIPRODUZIONE 373 CHIUSDINO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 8 CHIUSDINO PRODUZIONE DA INGRASSO 166 CHIU DA RIPRODUZIONE 141 CHIU PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 42 CHIU PRODUZIONE DA INGRASSO 803 COLLE DI VAL D'ELSA DA RIPRODUZIONE 395 COLLE DI VAL D'ELSA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 8 COLLE DI VAL D'ELSA PRODUZIONE DA INGRASSO 167 GAIOLE IN CHIANTI DA RIPRODUZIONE 315 GAIOLE IN CHIANTI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 10 GAIOLE IN CHIANTI PRODUZIONE DA INGRASSO 13 MONTALCINO DA RIPRODUZIONE 322 MONTALCINO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 3 MONTALCINO PRODUZIONE DA INGRASSO 8 MONTEPULCIANO DA RIPRODUZIONE 383 MONTEPULCIANO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 100 MONTEPULCIANO PRODUZIONE DA INGRASSO 7766 MONTERIGGIONI DA RIPRODUZIONE 223 MONTERIGGIONI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 14 MONTERONI D'ARBIA DA RIPRODUZIONE 862 MONTERONI D'ARBIA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 21 MONTICIANO DA RIPRODUZIONE 107 MURLO DA RIPRODUZIONE 34 MURLO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 9 MURLO PRODUZIONE DA INGRASSO 8 PIANCASTAGNAIO DA RIPRODUZIONE 187 PIANCASTAGNAIO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 PIENZA DA RIPRODUZIONE 262 PIENZA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 38 POGGIBON DA RIPRODUZIONE 3 20

21 COMUNE ORIENTAMENTO PRODUTTIVO TOTALE CAPI POGGIBON PRODUZIONE DA INGRASSO 746 RADDA IN CHIANTI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 3 RADDA IN CHIANTI PRODUZIONE DA INGRASSO 12 RADICOFANI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 RADICONDOLI DA RIPRODUZIONE 91 RADICONDOLI PRODUZIONE DA INGRASSO 13 RAPOLANO TERME DA RIPRODUZIONE 66 RAPOLANO TERME PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 10 RAPOLANO TERME PRODUZIONE DA INGRASSO 5 SAN CASCIANO DEI BAGNI DA RIPRODUZIONE 334 SAN CASCIANO DEI BAGNI PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 22 SAN GIMIGNANO DA RIPRODUZIONE 60 SAN GIMIGNANO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 SAN GIOVANNI D'ASSO DA RIPRODUZIONE 8 SAN GIOVANNI D'ASSO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 1 SAN GIOVANNI D'ASSO PRODUZIONE DA INGRASSO 8 SAN QUIRICO D'ORCIA DA RIPRODUZIONE 14 SAN QUIRICO D'ORCIA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 13 SAN QUIRICO D'ORCIA PRODUZIONE DA INGRASSO 24 SARTEANO DA RIPRODUZIONE 5131 SARTEANO PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 31 ENA DA RIPRODUZIONE 139 ENA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 35 ENA PRODUZIONE DA INGRASSO 16 NALUNGA DA RIPRODUZIONE 443 NALUNGA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 40 SOVICILLE DA RIPRODUZIONE 145 SOVICILLE PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 2 SOVICILLE PRODUZIONE DA INGRASSO 22 TORRITA DI ENA DA RIPRODUZIONE 4506 TORRITA DI ENA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 77 TORRITA DI ENA PRODUZIONE DA INGRASSO 318 TREQUANDA DA RIPRODUZIONE 7 TREQUANDA PRODUZIONE DA AUTOCONSUMO 12 TREQUANDA PRODUZIONE DA INGRASSO 16 TOTALE

22 AVICOLI TABELLA N.4- CONSTENZA ALLEVAMENTI AVICOLI IN PROVINCIA DI ENA (2009) COMUNE AZIENDA ORIENTAMENTO PRODUTTIVO SPECIE Num Capi Allev CASOLE D'ELSA LINEA DA UOVA TACCHINI CHIU LINEA DA UOVA GALLUS GALLUS 6000 COLLE DI VAL D'ELSA LINEA DA CARNE AVICOLI MISTI 200 MONTERIGGIONI LINEA DA UOVA GALLUS GALLUS RADICONDOLI LINEA DA CARNE TACCHINI RAPOLANO TERME LINEA DA CARNE GALLUS GALLUS 2000 RAPOLANO TERME RIPOPOLAMENTO SELVAGGINA FAGIANI 1500 SAN CASCIANO DEI BAGNI LINEA DA CARNE PICCIONI 4080 SAN GIMIGNANO LINEA DA CARNE GALLUS GALLUS SAN GIMIGNANO LINEA DA UOVA GALLUS GALLUS ENA LINEA DA CARNE GALLUS GALLUS 300 TOTALE Fonte: ASL7,

23 EQUINI TABELLA N.5- DISTRIBUZIONE DELLE VARIE TIPOLOGIE DI ALLEVAMENTI EQUINI IN PROVINCIA DI ENA (2009) COMUNE SPECIE ORIENTAMENTO PRODUTTIVO ABBADIA SAN SALVATORE ANI LAVORO ABBADIA SAN SALVATORE ABBADIA SAN SALVATORE CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI ASCIANO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI ASCIANO ASCIANO BUONCONVENTO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI BUONCONVENTO CASOLE D'ELSA ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI CASOLE D'ELSA CASOLE D'ELSA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CASOLE D'ELSA CASTELLINA IN CHIANTI ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI CASTELLINA IN CHIANTI CASTELLINA IN CHIANTI CASTELNUOVO BERARDENGA ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI CASTELNUOVO BERARDENGA CASTELNUOVO BERARDENGA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CASTELNUOVO BERARDENGA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CASTELNUOVO BERARDENGA CASTIGLIONE D'ORCIA ANI LAVORO CASTIGLIONE D'ORCIA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CASTIGLIONE D'ORCIA CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI CASTIGLIONE D'ORCIA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CASTIGLIONE D'ORCIA CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI CETONA CETONA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CETONA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CHIANCIANO TERME ANI EQUESTRE CON FATTRICI CHIANCIANO TERME CHIANCIANO TERME CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CHIANCIANO TERME CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CHIANCIANO TERME CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI CHIANCIANO TERME CHIUSDINO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI CHIUSDINO CHIUSDINO CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CHIUSDINO CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI CHIUSDINO CAVALLI MANEGGIO CHIUSDINO CHIU CHIU CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI CHIU CAVALLI IPPICO CON FATTRICI CHIU CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI CHIU COLLE DI VAL D'ELSA COLLE DI VAL D'ELSA GAIOLE IN CHIANTI ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI GAIOLE IN CHIANTI 23

24 COMUNE SPECIE ORIENTAMENTO PRODUTTIVO GAIOLE IN CHIANTI CAVALLI MANEGGIO GAIOLE IN CHIANTI MONTALCINO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI MONTALCINO MONTALCINO CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI MONTALCINO MONTEPULCIANO MONTEPULCIANO CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI MONTEPULCIANO CAVALLI IPPICO CON FATTRICI MONTEPULCIANO CAVALLI IPPODROMO MONTEPULCIANO MONTERIGGIONI ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI MONTERIGGIONI MONTERIGGIONI CAVALLI IPPICO CON FATTRICI MONTERIGGIONI CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI MONTERIGGIONI CAVALLI MANEGGIO MONTERIGGIONI CAVALLI PRODUZIONE (SENZA RIPRODUTTORE) MONTERIGGIONI MONTERONI D'ARBIA ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI MONTERONI D'ARBIA MONTERONI D'ARBIA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI MONTERONI D'ARBIA CAVALLI MANEGGIO MONTERONI D'ARBIA MONTICIANO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI MONTICIANO ANI RIPRODUZIONE (CON FATTRICI) MONTICIANO MONTICIANO CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI MONTICIANO CAVALLI IPPICO CON FATTRICI MONTICIANO MURLO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI MURLO MURLO CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI MURLO CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI MURLO CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI MURLO PIANCASTAGNAIO ANI LAVORO PIANCASTAGNAIO ANI RIPRODUZIONE (CON FATTRICI) PIANCASTAGNAIO CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI PIANCASTAGNAIO CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI PIANCASTAGNAIO CAVALLI IPPICO CON FATTRICI PIANCASTAGNAIO CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI PIANCASTAGNAIO CAVALLI IPPODROMO PIENZA PIENZA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI POGGIBON POGGIBON CAVALLI IPPICO CON FATTRICI POGGIBON RADDA IN CHIANTI RADICOFANI ANI LAVORO RADICOFANI CAVALLI CARNE SENZA FATTRICI RADICOFANI CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI RADICOFANI CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI RADICOFANI CAVALLI LAVORO RADICONDOLI RADICONDOLI RAPOLANO TERME RAPOLANO TERME 24

25 COMUNE SPECIE ORIENTAMENTO PRODUTTIVO SAN CASCIANO DEI BAGNI SAN CASCIANO DEI BAGNI CAVALLI IPPICO CON FATTRICI SAN GIMIGNANO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI SAN GIMIGNANO CAVALLI CARNE SENZA FATTRICI SAN GIMIGNANO SAN GIMIGNANO CAVALLI IPPICO CON FATTRICI SAN GIMIGNANO SAN GIOVANNI D'ASSO ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI SAN GIOVANNI D'ASSO SAN GIOVANNI D'ASSO SAN QUIRICO D'ORCIA ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI SAN QUIRICO D'ORCIA SAN QUIRICO D'ORCIA CAVALLI MANEGGIO SAN QUIRICO D'ORCIA SARTEANO SARTEANO CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI SARTEANO CAVALLI IPPICO CON FATTRICI SARTEANO CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI SARTEANO ENA ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI ENA ENA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI ENA CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI ENA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI ENA CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI ENA CAVALLI MANEGGIO ENA NALUNGA NALUNGA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI NALUNGA CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI NALUNGA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI NALUNGA CAVALLI MANEGGIO NALUNGA SOVICILLE ANI DIPORTO - IPPICO SPORTIVI SOVICILLE SOVICILLE CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI SOVICILLE CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI SOVICILLE CAVALLI LAVORO SOVICILLE CAVALLI MANEGGIO SOVICILLE TORRITA DI ENA TORRITA DI ENA CAVALLI EQUESTRE CON FATTRICI TORRITA DI ENA CAVALLI EQUESTRE SENZA FATTRICI TORRITA DI ENA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI TORRITA DI ENA CAVALLI IPPICO SENZA FATTRICI TORRITA DI ENA TREQUANDA ANI IPPICO CON FATTRICI TREQUANDA CAVALLI IPPICO CON FATTRICI TREQUANDA Fonte: ASL7, N.B. Dati quantitativi sui singoli allevamenti non disponibili. 25

26 APICOLTURA Questa sezione è, in gran parte, ancora in corso di elaborazione, in attesa di avere dalle varie sezioni della ASL7 i principali dati statistici aggiornati. A livello aggregato, gli ultimi dati disponibili indicano che, nel 2010, erano presenti nel territorio provinciale arnie, su un totale regionale pari a unità, cioè il 9% circa; e 18 apicoltori con più di 100 arnie. Occorre sottolineare che tali dati sono storicamente soggetti ad una sottostima dell entità reale del fenomeno, stante la riluttanza con cui vengono presentate le denunce degli alveari alle ASL competenti. Questo ha purtroppo un impatto negativo sul settore in termini di contributi comunitari percepibili (proporzionali appunto alla sua dimensione operativa registrata). 26

27 IL SETTORE DELLA ZOOTECNIA BIOLOGICA Le tabelle che seguono descrivono la situazione della zootecnia biologica al 2010, secondo i dati forniti da ARA, per le principali specie allevate. TABELLA N.6- IL SETTORE BIOLOGICO: BOVINI. DENOMINAZIONE N. ELENCO SPECIE METODO PROV COMUNE PRODOTTO N. CAPI SOCIETA' AGRICOLA LA MERIDIANA S.R.L. SOCIETA' AGRICOLA TENUTA BARBAGALLO DI BARBAGALLO ALFIO E FEDERICO S.S. 'TENUTA LE CASETTE DI CACIORGNA PAOLO, IMBERTI FRANCA E C. SAS' SOCIETA' AGRICOLA SOCIETA' AGRICOLA ALLEVAMENTI DELL'AMIATA S.S. CINELLI FRANCESCA GONZI ALESSANDRO MACHETTI MARIO TENUTA 'LA FRATTA' DI C. E G. GALEOTTI OTTIERI DELLA CIAJA Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini Bovini BUONCONVENTO CASOLE D'ELSA CASOLE D'ELSA CASTIGLIONE D'ORCIA CHIUSDINO PIENZA SAN GIOVANNI D'ASSO SARTEANO ENA NALUNGA BRUGIAFREDDO LORIS 490 Bovini TORRITA DI ENA 71 BRUSONE GIUSEPPE 3383 Bovini In conversione SAN GIOVANNI D'ASSO 7 TOTALE CAPI

28 TABELLA N.7- IL SETTORE BIOLOGICO: SUINI DENOMINAZIONE MENCARELLI GIANLUCA ROS RICCARDO SOCIETA' AGRICOLA TENUTA BARBAGALLO DI BARBAGALLO ALFIO E FEDERICO S.S. AGRICOLA FORTE S.S. SOCIETA' AGRICOLA LO SPICCHIO SRL PODERE BIOAMIATA SRL MAGNANELLI GERARDO CINELLI FRANCESCA SOCIETA' AGRICOLA IL CAVALIERINO S.R.L. MARTINEZ FUCINI CLAUDIA CASATI RICCARDO EUSEPI ANTONIO N. ELENCO SPECIE METODO PROV COMUNE PRODOTTO N. CAPI 2016 ASCIANO BUONCONVENTO CASOLE D'ELSA CASTIGLIONE D'ORCIA CASTIGLIONE D'ORCIA CASTIGLIONE D'ORCIA CHIANCIANO TERME CHIUSDINO MONTEPULCIANO MONTERIGGIONI MONTERONI D'ARBIA MONTERONI D'ARBIA Carne 33 AZ.BIOLOGICA POD. IL CASALE DI BRANDLI ULRICH E SCHMIDIG SANDRA SOCIETA' SEMPLICE AGRICOLA GONZI ALESSANDRO PIENZA PIENZA 4 94 SOCIETA' AGRICOLA DI ANQUA SRL BRUSONE GIUSEPPE MACHETTI MARIO BEZZINI ANDREA RADICONDOLI SAN GIOVANNI D'ASSO ENA SOVICILLE CASTIGLION DEL BOSCO S.AGR. A R.L. SCHMIDT JENS BRUSONE GIUSEPPE In conversione In conversione In conversione MONTALCINO MONTERIGGIONI SAN GIOVANNI D'ASSO 22 Carne 6 2 Totale CAPI

29 TABELLA N.8- IL SETTORE BIOLOGICO: OVINI. DENOMINAZIONE N. ELENCO 2462 BARRE SALVATORE SOCIETA' AGRICOLA TENUTA BARBAGALLO DI 5408 BARBAGALLO ALFIO E FEDERICO S.S. AGRICOLA FORTE S.S. AZ.AGR.QUERCIOLAIA DI PIRAS ANTONIO E SALVATORE S.S. - SOCIETA' AGRICOLA SOCIETA' AGRICOLA TABIANO DI CALAFIORE S. E FIGLI SOC. SEMP SPECIE METODO PROV COMUNE PRODOTTO ASCIANO CASOLE D'ELSA CASTIGLIONE D'ORCIA CHIUSDINO MONTERIGGIONI N. CAPI 1347 Carne 1350 Carne Carne 1400 SOCIETA' AGRICOLA SANNA ANTONIO,PIETRO E PAOLO S.S. CASATI RICCARDO FADDA MARIANO MONTERONI D'ARBIA MONTERONI D'ARBIA MURLO SOCIETA' AGRICOLA NIEDDU GIUSEPPINA E C. S.S. AZ.BIOLOGICA POD. IL CASALE DI BRANDLI ULRICH E SCHMIDIG SANDRA SOCIETA' SEMPLICE AGRICOLA PIENZA Latte 170 PIENZA 1128 PORCU GIOVANNI RADICONDOLI SANNA PIETRO RADICONDOLI 480 SAN GIOVANNI 3517 SANNA FELICE D'ASSO BEZZINI ANDREA SOVICILLE CAVAZZONI CLAUDIO SOVICILLE 242 In 5336 CONTINI GIANPAOLO conversione CASOLE D'ELSA 55 In 5006 MELIS MARIO conversione RADICONDOLI 660 TOTALE CAPI

30 -LE PRINCIPALI RICERCHE SVOLTE SUL SETTORE ZOOTECNICO L ARA (dal 1/01/2011 assorbita dalla Regione Toscana) ha finanziato nel corso degli ultimi 10 anni alcune ricerche e sperimentazioni in campo zootecnico che hanno interessato anche specie e/o aree geografiche del territorio provinciale Senese. In particolare si segnalano: 1) EQUITOVAL Progetto di ricerca, di durata triennale, sul tema:"caratterizzazione, recupero produttivo e valorizzazione di razze equine autoctone toscane: Cavallo Maremmano, Cavallino di Monterufoli ed Asino dell Amiata ), che per l'asino dell'amiata ha riguardato i seguenti obbiettivi: individuazione standard nutrizionale per l asino con particolare riferimento alla produzione di latte, da realizzare presso strutture di ricerca ed in seguito da trasferire presso almeno un allevamento Toscano per verificare l efficienza della dieta individuata; valorizzazione del latte di Asino mediante la tecnica di liofilizzazione, la creazione di una banca del latte; l avvio di collaborazioni con ospedali specializzati toscani che hanno interesse a valorizzare le qualità salutistiche del latte di asino valutandone le potenzialità del mercato, inoltre valutare il marketing territoriale dell Asino dell Amiata. La ricerca è stata coordinata dal Centro Di Studio del Cavallo - Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria Università degli Studi Di Perugia Responsabile scientifico Prof. Maurizio Silvestrelli. I risultati del progetto sono stati presentati nel convegno che si è tenuto nel mese di marzo ) "E.QU.I.ZOO.BIO. Efficienza, Qualità e Innovazione nella Zootecnia Biologica". Progetto interregionale di ricerca affidato dalla Regione capofila: Marche, nell'anno La Regione Marche è stata affiancata dal Comitato di progetto di cui facevano parte i rappresentanti delle Regioni (ARA per la Toscana) e Province autonome partecipanti alla rete interregionale dei referenti della ricerca ed interessate alla realizzazione del progetto. Soggetto scientifico aggiudicatario della ricerca: Gruppo di ricerca coordinato dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Gestionale e dell Automazione (DIIGA) Università Politecnica delle Marche e costituto da 22 partner. I risultati complessivi del progetto sono stati presentati nel convegno conclusivo tenutosi ad Abbadia di Fiastra (Macerata) nel mese di aprile Il progetto ha prodotto come principali risultati valutazioni relative alla composizione delle razioni alimentari delle varie specie trattate, alla composizione e gestione dei pascoli, alla performances zootecniche e di macellazione di varie razze animali. 3) Agricoltura biologica toscana finalizzata all attività agrozootecnica: vincoli e opportunità per la valorizzazione della carne biologica. Progetto di ricerca, di durata triennale, coordinato dal Dipartimento di Agronomia e Gestione dell Agroecosistema dell Università di Pisa (Prof. Ezio Salvini). La ricerca partendo dalla verifica delle problematiche tecniche, economiche e sociali relative alla gestione dell allevamento zootecnico biologico ha consentito la messa a punto di strategie tecnico-gestionali e metodologie di assistenza tecnica per la produzione e valorizzazione delle produzioni di carne bovina biologica. Il lavoro si è articolato su tre obbiettivi: analisi del contesto in cui operano gli imprenditori, e individuazione delle possibili azioni per la rimozione dei principali ostacoli all innovazione; analisi comparativa degli aspetti tecnico-gestionali e qualitativi delle aziende partner; realizzazione di schemi concettuali per la definizione e sperimentazione concertata di piani aziendali di razionalizzazione della gestione tecnico-economica. 30

31 Fase B - Identificazione e analisi delle strutture di macellazione che operano nel territorio provinciale, in quanto attori intermedi in grado di condizionare la competitività e lo sviluppo del sistema produttivo zootecnico Il quadro delle strutture esistenti Il settore della macellazione degli animali domestici ha visto nel corso degli ultimi anni una contrazione del numero di strutture operative, ed una ristrutturazione di quelle rimaste attive, al fine di ottemperare ai nuovi obblighi igienico-sanitari. Nell ambito del territorio provinciale è attiva una sola struttura pubblica (Colle di val d Elsa), mentre altre due sono in procinto di avviare la loro attività. Nella tabella che segue viene esposto un riepilogo delle principali caratteristiche di queste strutture, sulla base delle informazioni rese disponibili al Servizio Sviluppo Rurale. TABELLA N.6- CARATTERISTICHE DEI MACELLI ATTIVI IN PROVINCIA DI ENA al 2011 MATTATOIO COLLE V.D.ELSA NALUNGA ABBADIA S.S. Costi Investimento * sostenuti +previsti ( ) Superficie (mq) Linee attive -Bovini - -Bovini - -Bovini - -Ovicaprini -Ungulati -Ovicaprini Possibilità Stoccaggio Sì Sì Sì Possibilità Sezionamento Sì (previo acquisto impacchettatrice) Sì (previo acquisto attrezzatura) Capacità operativa bovini bovini bovini/anno stimata capi minori capi minori Giorni apertura attuali/previsti Quadro Convenzioni esistenti Prezzi praticati in (senza iva) Soc. Macellatori Senesi (preavviso minimo di 2 mesi)- versano il 19% dei ricavi al Comune Bovini: 125 : 35/38 Pecore: 13 Agnelli: 7,30 Coop La Filiera ( anni dal 1/6/11)- concessione gratuita per i primi 3 anni Bovini: 140 : 30/40 : 12/13 Equini: 70 Consorzio macellai/aziende locali (fino fine 2012)- concessione gratuita Bovini: 130 *N.B. Sinalunga ha aperto temporaneamente il 5/6/11, ma abbisogna di ulteriori interventi per la messa a norma (già contabilizzate nel valore in tabella). Il Comune prevede una ulteriore spesa di circa per ampliare la funzionalità della struttura ed installarvi uno scarrabile per carcasse. Abbadia S.S. è in grado di aprire nel giro di 4 settimane. Esiste anche un unico macello per conigli, attivo nel Comune di Castellina in Chianti (ditta Rossi, sulla strada per Poggibonsi). Non esistono mattatoi con linea autorizzata per avicoli. Per quanto riguarda la struttura di Abbadia S.S., essa dovrebbe raggiungere il pareggio del bilancio gestionale trattando circa 700 capi bovini adulti. 31

32 Per quanto riguarda i dati ed i costi di gestione, gli unici conoscibili sono riferiti alla struttura di Colle di val d Elsa. Il nuovo mattatoio comunale, sito in Colle V.E. loc. Belvedere 46, è entrato in funzione nel mese di maggio 2008, sostituendo la vecchia struttura colligiana. Il mattatoio prevede due linee di lavorazione (suini-ovini e bovini) su una superficie di circa mq, con tutte le certificazioni necessarie in materia sanitaria, di qualità della macellazione e di rispetto delle normative. La struttura di Colle di Val d Elsa è: - riconosciuta e autorizzata dall INEQ, Istituto Nord-Est Qualità, a macellare animali iscritti al Consorzio di tutela del Suino cinto toscano; - operatore assoggettato al controllo Icea per produzioni biologiche, etiche ed ambientali; - iscritta al consorzio Dop Parma San Daniele; - iscritta al Consorzio Produttori Carne Bovina Pregiata delle Razze Italiane (C.C.B.I.-5R); - autorizzata alla macellazione di bovini IGP appartenenti al Consorzio di Tutela del vitellone bianco dell Appennino centrale razza chianina. Per la struttura in oggetto si sono resi necessari i seguenti investimenti: - spese pluriennali diverse 6.000,00 - fabbricati (compreso spese accessorie) ,38 - impianti ,51 - attrezzature ,03 - attrezzatura varia e minuta 2.141,98 - mobili e arredi 1.036,00 - macchine elettroniche d ufficio 644,08 per un totale ad oggi di ,98, al netto del contributo a fondo perduto erogato dalla Fondazione MPS negli anni 2007 e 2008 per la realizzazione del mattatoio stesso, pari ad ,00. Oltre a quanto sopra, la Regione Toscana nell anno 2009 ha erogato tramite il Comune di Colle V.E. un prestito di ,00. Precedentemente, nell anno 2008 la Provincia di Siena aveva riconosciuto un contributo di ,00 per la gestione del mattatoio. Infine, nell anno 2010 la Regione Toscana ha assegnato all Azienda un contributo a fondo perduto di ,00 (pari al 60% dell importo stimato dei lavori da effettuare c/o il Mattatoio Comunale pari ad negli anni 2010 e 2011). Si rivolgono al mattatoio sia aziende agricole, che macellerie, che privati. Nel corso degli anni sono transitati dal mattatoio circa 600 utenti diversi. Si riporta di seguito il volume di attività, in termini di capi macellati, registrato negli ultimi 4 anni: Bovini Cinghiali Agnelli Pecore Lattonzoli Totale

33 Capi macellati Bovini Cinghiali Agnelli Pecore Lattonzoli I dati economici delle gestione del mattatoio nell ultimo bilancio chiuso (2010) sono i seguenti: -RICAVI: SPESE: E da evidenziare tuttavia che una quota rilevante delle Spese annue attiene all ammortamento dell investimento iniziale (circa /anno). Senza tale onere, la gestione della struttura risulterebbe quasi in pareggio; inoltre l andamento dei dati dei capi macellati nei primi mesi del 2011 è in sensibile aumento rispetto allo stesso periodo del 2010, per cui alla fine dell anno in corso la struttura dovrebbe essere sicuramente in pareggio rispetto al bilancio costi/ricavi di gestione. Le prospettive operative NEL BREVE PERIODO: -Verifica con SienAmbiente della possibilità di bruciare residui di macello/carcasse nel termovalorizzatore di Poggibonsi. Il colloquio avuto con il responsabile tecnico della società ha permesso di sapere che hanno fatto delle prove positive con animali fino a kg. Sembrano poco interessati, ma in prospettiva significherebbe un risparmio notevole di costo per la maggior parte degli ovicaprini e dei suini di ridotte dimensioni. -Acquisizione e verifica dei dati di gestione presuntivi per i mattatoi di Sinalunga e Abbadia. Entrambi sono in ri-apertura in un periodo assai difficile, e con limitate prospettive di crescita, poiché soffrono della concorrenza di strutture già assai avviate in province confinanti (Acquapendente per Abbadia, Cortona e in parte Montevarchi per Sinalunga). MEDIO PERIODO -il mattatoio di Colle appare quello che presenta le maggiori potenzialità, come indicano i primi dati disponibili del 2011, in aumento del 20-30% rispetto allo stesso periodo del Ciò può essere dovuto alla chiusura, dalla fine del 2010, del mattatoio di Volterra, nonché dall ottima accessibilità della struttura di Colle. In pratica, alla fine del 2010 tale macello operava per il 74% circa su allevamenti del Senese, per il 15% su allevamenti della provincia di Firenze, e per la rimanente quota su altre provincie toscane (Prato, Pistoia, Pisa, Grosseto). -a Colle è anche già possibile avviare, con un investimento ridotto (circa ), l attività di sezionamento/confezionamento delle carni in pacchi per i consumatori, attività che potrebbe essere testata per almeno 1 anno per valutarne la redditività. 33

34 LUNGO PERIODO -i costi di ammortamento e di gestione delle strutture che verrà deciso di tenere aperte dovrebbero essere ripartiti tra i Comuni circostanti i rispettivi mattatoi. Potrebbero essere ripartiti in proporzione al numero di allevamenti che ne fanno uso, e/o in base ad altri parametri da definire in maniera concertata. Da un colloquio avuto con il responsabile del mattatoio di Macerata, è inoltre emerso quanto segue: -nel territorio provinciale (un po più piccolo di quello di Siena, ma con un patrimonio zootecnico sostanzialmente equivalente, anche se più spostato sui bovini rispetto agli ovicaprini) esistono 4 strutture pubbliche ed una privata. -loro hanno una dimensione di circa mq e lavorano circa bovini/anno, più capi minori. Sorti nel 1995, dovevano rappresentare l unica struttura a livello provinciale, ma poi si è deciso di mantenere anche le altre, molto più piccole (circa 1.000/1.500 capi bovini/anno). -gestiti da un Consorzio misto pubblico (8 Comuni) e privato, registrano da diversi anni un attivo superiore ai /anno (pagano solo 100 /mese di affitto al Comune). Gli altri macelli minori stanno in piedi perché il costo della manodopera non viene adeguatamente remunerato, praticano prezzi di mattazione più alti, ed i rispettivi Comuni sostengono alcune spese fisse (es.utenze); -da molti anni effettuano servizio di sezionamento carcasse un paio di giorni/mese, su richiesta di privati e di macellai, con buoni risultati economici. Sono l unico macello che lo fa nel territorio provinciale; -interessanti alcune soluzioni adottate per quanto riguarda lo smaltimento. Vendono le pelli grezze risultanti dalla lavorazione a ditte specializzate (dagli 1 ai 2 /kg a seconda del colore della pellevanno ad una ditta di Padova), ed hanno degli scarrabili non refrigerati dove tutti gli allevatori possono consegnare le carcasse nei tre giorni/settimana di apertura; una ditta apposita preleva il tutto nel giro di 24 ore. Per il sangue esiste una cisterna che viene regolarmente svuotata. Dal colloquio è emerso che i bilanci di tutti i mattatoi sono consultabili presso le rispettive CCIAA, per eventuali, ulteriori approfondimenti. Fase C - Identificazione dello scenario evolutivo: tendenze in atto e future per il settore zootecnico a livello internazionale, nazionale e locale e Definizione dei percorsi di sviluppo e delle strategie di rilancio (Sezione in corso di elaborazione) 34

35 IL RUOLO DELL AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI ENA - LINEE STRATEGICHE Alla luce delle criticità richiamate, in particolare per quanto riguarda le strutture di macellazione, uno degli obiettivi primari del Piano zootecnico provinciale è quello di rendere economicamente sostenibile il sistema locale di macellazione, che di fatto rappresenta una componente fondamentale dell intera filiera zootecnica senese e che può contribuire al rilancio del comparto a livello locale. In particolare, le principali indicazioni strategiche saranno orientate a comprendere le esigenze della base produttiva, le tipologie di investimento necessarie per le strutture di macellazione presenti in Provincia di Siena, sia di carattere tecnico (impianti di macellazione e servizi aggiuntivi frollatura, confezionamento, ecc.) che immateriali, legate ad esempio alla formazione degli addetti. Tali passaggi rappresentano infatti una precondizione fondamentale per garantire sostenibilità economica di lungo periodo ai mattatoi provinciali. Infine, potranno essere segnalati anche dei processi di integrazione gestionale tra i diversi macelli provinciali, allo scopo di razionalizzare ed rendere il più possibile efficienti le strutture che insistono sul territorio senese, eventualmente anche con il supporto dell Amministrazione Provinciale. Gli altri obiettivi strategici del Piano sono: -individuare e favorire l accesso a nuovi mercati di sbocco dei prodotti zootecnici di qualità, anche sfruttando l effetto di traino delle attività agrituristiche; -facilitare gli adempimenti amministrativi dovuti dalle aziende zootecniche, anche con un confronto costruttivo con le ASL locali; -collaborare con gruppi ed associazioni di allevatori per l eventuale realizzazione di interventi integrati di filiera. -verificare l opportunità di un intervento per acquisire la tracciabilità molecolare della filiera di produzione della carne di Cinta Senese. CONCLUONI (Sezione in corso di elaborazione) 35

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