U.O. Epidemiologia ASLMB

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1 Analisi delle Gravidanze e dei Parti in Regione Lombardia (Certificati Di Assistenza al Parto), degli Aborti e delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Schede di Dimissione Ospedaliera) delle donne residenti nell Azienda Sanitaria Locale di Monza e Brianza nel 2011 In questo report viene presentata l analisi descrittiva della natalità e dei parti delle donne residenti nell Azienda Sanitaria Locale di Monza e Brianza (ASLMB) nell anno 2011 in Regione Lombardia. Le informazioni sono ricavate dai Certificati Di Assistenza al Parto (CeDAP), inseriti nel Sistema Informativo Sanitario regionale tramite il software gestionale Cedap-WEB da parte dei centri nascita di tutta la regione (aggiornamento al 05/04/2012). Presentiamo inoltre l analisi descrittiva del fenomeno dell abortività spontanea e delle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (I.V.G.) di donne residenti in ASLMB nel 2011 utilizzando come fonte informativa le Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO). INDICE Pag 1. Flusso CeDAP e contesto demografico Caratteristiche dei punti nascita Caratteristiche MADRE e PADRE La GRAVIDANZA Il NEONATO Nati mortalità Aborti e Interruzioni Volontarie di Gravidanza di donne residenti in ASLMB (fonte SDO) Pag 1 di 21

2 1. Flusso CeDAP e contesto demografico Il Decreto 16 luglio 2001 n. 349 del Ministero della Salute e la Circolare Regionale 4/SAN del 2002 hanno fatto sì che siano disponibili nelle ASL le informazioni relative ai parti in Lombardia di donne residenti. Il CeDAP si compone di varie sezioni : Sezione generale Chiavi di identificazione del record e informazioni generali Sezione A Informazioni socio-demografiche sul/i genitore/i Sezione B Informazioni sulla gravidanza Sezione C Informazioni sul parto e sul neonato (da compilarsi per ogni nato) Sezione D Informazioni sulle cause di nati-mortalità (da compilarsi per ogni nato morto) Sezione E Informazioni sulla presenza di malformazioni (da compilarsi per ogni nato malformato) Il flusso dei dati raccolti tramite il CeDAP è uno strumento utile per rilevare e individuare aspetti critici nel percorso di assistenza alla gravidanza e al parto, per effettuare analisi comparative tra centri di nascita, ASL e regioni e per effettuare un confronto con i dati delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Analizzando i CeDAP in termini di completezza dell informazione rispetto al numero di parti desumibile dalla banca dati delle SDO si osserva un eccellente risultato in termini di completezza (99,8%), che rende sostanzialmente sovrapponibili le due fonti informative per i dati gestiti in entrambi i flussi. La popolazione totale dell ASL Monza e Brianza (dati Istat al 01/01/2011) è pari a residenti. Le donne in età fertile (15-49 anni) sono , 11% delle quali sono straniere, con differenze marcate nei distretti. Tra i 25 ed i 34 anni di età la quota di straniere raggiunge il 17%. Distretto di residenza Popolazione residente femminile (età 15-49anni) % straniere Carate Brianza % Desio % Monza % Seregno % Vimercate % ASLMB % Il confronto dell indice di natalità locale con dati lombardi e nazionali omogenei per fonte è possibile sfruttando l informazione resa disponibile dall ISTAT: l ASL ha valori migliori e stabili nel tempo, come ci si aspetterebbe considerando le informazioni disponibili relative alla struttura demografica della nostra popolazione, che è mediamente più giovane rispetto al resto della regione ed alla media nazionale ( Indice di natalità Residenza [(nati vivi/pop residente) x 1.000] 2010* 2011 $ ASLMB 10,0 10,0 Lombardia 9,9 9,7 Italia 9,3 9,1 Dati da DEMO ISTAT: $ stima *dati consolidati Pag 2 di 21

3 La disponibilità delle informazioni dei CeDAP locali consente di calcolare l indice di natalità locale nel 2011: il valore medio è pari a 9,4 nati vivi per residenti ed è assai differenziato tra i residenti italiani (8,4 per mille) e stranieri (21,4 per mille). Nella mappa seguente viene rappresentato l indice di natalità dell anno 2011 a livello comunale: i colori più chiari indicano indici per mille abitanti più bassi e le colonnine mettono a confronto i valori per i cittadini italiani e per i soggetti di cittadinanza straniera. Risulta evidente una notevole eterogeneità territoriale, con differenze assai marcate tra i vari comuni sia in valori assoluti (il range varia da 6,8 a 13,8 per mille) sia nel confronto tra italiani e cittadini stranieri. Complessivamente si fatica a reperire aggregazioni nette tra differenti aree, anche se sembra delinearsi una tendenza a riscontrare valori più elevati nelle zone più periferiche e a minor connotazione urbana. 2. Caratteristiche dei punti nascita Nel 2011 sono stati rendicontati tramite il CeDAP parti di donne residenti in ASL e nuovi nati. Circa il 76% dei parti è avvenuto in strutture presenti sul territorio dell ASL e il 14% in strutture dell ASL di Milano, con marcate differenze per distretto di residenza: le donne residenti nei distretti di Monza e Desio hanno subìto la più forte attrazione verso i punti nascita dell ASL Milano Città (22% e 21%). Le donne residenti nel distretto di Seregno hanno partorito anche nell ASL di Como (5%) e Varese (6%), mentre 8,5% delle donne residenti nel distretto di Vimercate ha partorito in strutture dell ASL di Lecco. Pag 3 di 21

4 ASL dell evento nascita Residenza della madre (N; % colonna) Desio Vimercate Seregno Monza Carate Brianza ASLMB 311 MB (MONZA) ,7% 74,9% 73,9% 75,2% 89,5% 75,8% 308 MILANO ,2% 161 9,3% ,8% ,4% 84 6,3% ,4% 305 LECCO ,3% 8,5% 1,1% 0,2% 1,8% 2,5% 309 MI1 (LEGNANO) ,1% 0,1% 1,8% 0,3% 0,3% 1,9% VARESE 141 2,6% 0,1% 5,9% 1,8% 303 COMO ,8% 0,1% 5,0% 0,1% 1,1% 1,4% Altro ,5% 6,9% 0,7% 1,7% 1,0% 2,2% La percentuale di mobilità al di fuori della nostra ASL per parto non è omogeneamente distribuita nell ASL e varia da 10% nel Distretto di Carate a 31% nel distretto di Desio. % mobilità verso altre ASL Lombarde per distretto di residenza della madre 10,5% 24,8% 24,2% 26,1% 31,3% 25,1% Desio Vimercate Seregno Monza Carate Brianza ASLMB Oltre due terzi del totale dei parti è avvenuto in Strutture pubbliche e meno di un terzo in strutture di ricovero private accreditate. I punti nascita sul territorio dell ASLMB sono quattro, tre pubblici (OSPEDALE DI CIRCOLO a DESIO; OSPEDALE VITTORIO EMANUELE III a CARATE B.; OSPEDALE CIVILE a VIMERCATE) e uno privato (FONDAZIONE MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA a MONZA); quest ultimo ha ereditato tutta la funzione di punto nascita precedentemente svolta dell Ospedale San Gerardo. Tutti i punti nascita accolgono e gestiscono più di parti all anno e ciò è positivo in virtù della relazione che esiste tra qualità della gestione del fenomeno nascita e quantità di parti gestiti per singola struttura all anno. E noto infatti che, nel periodo che va da gennaio 2009 ad agosto 2010, quasi un parto su due in Italia è avvenuto con taglio cesareo: 44% dei casi trattati nei piccoli ospedali e 33% dei casi trattati in ospedali grandi e dotati delle più sofisticate attrezzature e tecnologie. La Commissione parlamentare Pag 4 di 21

5 d inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, nella Relazione punti nascita, approvata il 14 dicembre 2011, sottolinea che i punti nascita degli ospedali più piccoli e periferici - dove avviene ben il 72% delle nascite in Italia - sono più carenti di tecnologia, competenze, servizi integrati etc., e che è più frequente l assenza della doppia guardia ostetrica e ginecologica, ma questi elementi spiegano più i rischi sanitari che non la maggior frequenza di parti cesarei. Questo atteggiamento analitico ha portato a concludere che sarebbe saggio accorpare e ridurre i piccoli punti nascita, e quindi operare per aumentare l efficienza del sistema. Analizzando le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) dell anno 2011, i parti avvenuti nelle strutture del nostro territorio sono stati in totale 8.286, di cui (73%) a favore di nostre residenti, 25% di residenti lombarde e 2,1% di residenti di altre regioni o straniere. Numero di parti dei centri nascita ASLMB Distribuzione per comune di residenza della madre Fonte: SDO Centri Nascita ASLMB (N; % riga; % colonna) Residenza madre ASLMB Altre ASL Italia/Stranieri Parti totali OSP. CIRCOLO DESIO OSP. V. EMANUELE III CARATE B. OSP. CIVILE VIMERCATE FOND. MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA ,2% 15,9% 2,9% 100% 25,0% 14,2% 31,2% 22,4% ,8% 24,1% 1,2% 100% 24,7% 23,1% 13,3% 24,1% ,6% 30,3% 2,1% 100% 17,3% 22,5% 18,5% 18,7% ,8% 29,0% 2,2% 100% 32,9% 40,2% 36,4% 34,9% ,8% 25,1% 2,1% 100% 100% 100% 100% 100% La tabella che segue approfondisce per modalità di parto nei punti nascita della Regione le informazioni relative ai parti di donne residenti. In media, il 60% dei parti di residenti effettuati in ospedali lombardi al di fuori dell ASL è spontaneo mentre in ospedali del territorio dell ASLMB la percentuale è pari al 74% ma con diversa rilevanza nei punti nascita ospedalieri: da 63% all ospedale di Desio a 82% all ospedale di Carate. In Lombardia circa il 24% sono parti cesarei e il 5% con ventosa. In ASLMB il più alto tasso di cesareizzazione si riscontra all Ospedale di Desio ed è circa doppio rispetto a quello dell Ospedale di Carate, che ha i valori più bassi nell ASL; il valore medio dell ASL è del 20%, più basso rispetto ai valori regionale e nazionale (rispettivamente 28,4% e 37,8% - fonte: Certificati di assistenza al parto (CeDAP) - Analisi dell evento nascita Anno Ministero della Salute). Queste proporzioni sono decisamente rassicuranti per quanto riguarda il noto fenomeno della tendenza, riscontrata in moltissime realtà italiane, all effettuazione di un numero di parti cesarei superiore a quanto l Organizzazione Mondiale della Sanità stima essere fisiologico (15% del totale dei parti). Più avanti verrà ulteriormente commentato questo aspetto. Pag 5 di 21

6 Centri di nascita FOND. MONZA E BRIANZA PER IL BAMBINO E LA SUA MAMMA - MONZA OSP. DI CIRCOLO - DESIO OSP. V. EMANUELE III - CARATE BRIANZA OSP. CIVILE - VIMERCATE FOND. IRCCS POLICLINICO - MILANO OSP. NIGUARDA - MILANO IST. S.RAFFAELE - MILANO OSP. BAMBINI V.BUZZI - MILANO OSP. CIRCOLO - MERATE C.C. S.PIO X - MILANO OSP. CIRCOLO - SARONNO Altri centri nascita (n parti <100) Spontaneo Taglio cesareo di elezione Modalità del parto (N; % riga; % colonna) Taglio cesareo in travaglio Ventosa Altro Forcipe ,57% 9,98% 7,53% 3,89% 1,02% 100% 27,11% 17,14% 20,28% 20,11% 57,14% 24,83% ,91% 16,26% 13,54% 7,03% 0,27% 100% 16,96% 21,53% 28,14% 28,04% 11,43% 19,16% ,78% 7,35% 6,06% 3,81% 100% 21,76% 9,49% 12,28% 14,81% 18,68% ,41% 12,23% 7,38% 3,88% 0,1% 100% 14,08% 11,07% 10,48% 10,58% 2,86% 13,09% ,32% 34,19% 12,87% 5,88% 0,74% 100% 2,25% 8,17% 4,83% 4,23% 5,71% 3,46% ,71% 23,47% 12,24% 3,06% 0,51% 100% 2,13% 4,04% 3,31% 1,59% 2,86% 2,49% ,76% 23,78% 10,98% 3,05% 2,44% 100% 1,75% 3,43% 2,48% 1,32% 11,43% 2,08% ,84% 18,42% 11,84% 7,89% 100% 1,68% 2,46% 2,48% 3,17% 1,93% % 25,71% 12,86% 10,71% 0,71% 100% 1,25% 3,16% 2,48% 3,97% 2,86% 1,78% ,33% 27,41% 15,56% 2,96% 0,74% 100% 1,29% 3,25% 2,9% 1,06% 50% 1,72% ,76% 13,64% 6,06% 4,55% 100% 1,79% 1,58% 1,1% 1,59% 1,68% ,87% 23,32% 9,36% 5,03% 0,28% 0,14% 100% 7,93% 14,67% 9,24% 9,52% 5,71% 50% 9,10% ,04% 14,47% 9,22% 4,81% 0,44% 0,03% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% parti in OSPEDALI IN ASLMB parti in OSPEDALI FUORI ASLMB ,6% 11,3% 8,6% 4,6% 0,4% 0,00% 100% 79,9% 59,2% 71,2% 73,5% 71,4% 0,0% 76,1% ,7% 24,7% 11,1% 5,3% 0,5% 0,1% 100% 20,1% 40,8% 28,8% 26,5% 28,6% 100,0% 23,9% Le nostre strutture sono quindi virtuose rispetto al panorama nazionale ed è inoltre interessante notare nella tabella che segue come non si modifichino complessivamente nell ASL le proporzioni di Pag 6 di 21

7 cesareizzazione se si confrontano le donne residenti e le non residenti, ma vi sono differenze importanti tra le varie strutture: a Monza e a Vimercate le nascite tra le donne non residenti sono più frequentemente per parto cesareo rispetto alle nascite delle donne residenti; negli altri due ospedali il fenomeno è opposto e le donne non residenti sono sottoposte a cesareo meno frequentemente rispetto alle residenti. La fonte della tabella che segue è rappresentata dalle SDO, ragione per cui i dati hanno qualche lieve discrepanza rispetto a quanto derivato dall analisi del CeDAP. Denominazione struttura nascita ASLMB Parti 2011 (fonte SDO) Residenti Non residenti TOTALE Cesarei Cesarei Cesarei N N % N N % N N % OSP. DI CIRCOLO DESIO ,8% ,4% ,9% OSP. VITTORIO EMANUELE III - CARATE B ,0% ,0% ,4% OSP. CIVILE VIMERCATE ,2% ,0% ,4% FOND. MONZA E BRIANZA - MONZA ,7% ,1% ,1% ,6% ,8% ,7% Entrando poi nel merito di quale sia la quota di donne residenti che partoriscono in strutture situate al di fuori dei confini dell ASL, il grafico che segue esemplifica che circa un quarto delle residenti ha partorito in ospedali extra ASLMB e che in tali strutture la proporzione di cesareizzazione è decisamente più elevata rispetto a quanto non avvenga nei nostri ospedali (36,4% vs. 20,6%): ciò può riflettere anche una scelta selettiva da parte delle donne (decisione di andare in strutture con più elevata propensione alla cesareizzazione) o la presenza di condizioni cliniche particolari. Parti di donne residenti in ASLMB - anno 2011 per luogo evento nascita e tipo di parto 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 20,6% 36,4% 24,3% ASL Lombardia parto non cesareo parto cesareo Entrando ulteriormente nel merito del fenomeno della cesareizzazione, un utile informazione aggiuntiva è quella relativa alla proporzione di primipare (cioè donne che hanno avuto il primo figlio) che nel 2011 hanno partorito con cesareo: è noto infatti che, dopo un cesareo, la scelta della cesareizzazione in occasione di una successiva gravidanza è assai più frequente rispetto a quanto non avvenga nella Pag 7 di 21

8 popolazione generale. La tabella che segue esemplifica il fenomeno con dettaglio distrettuale: la proporzione di soggetti che ha partorito con cesareo non si differenzia marcatamente tra primipare e pluripare. Distretto di residenza parti Parti di primipare Parti di pluripare N Di cui con cesareo N Di cui con cesareo N Di cui con cesareo Carate ,1% ,7% ,2% Desio ,1% ,3% ,6% Monza ,9% ,2% ,7% Seregno ,8% ,5% ,9% Vimercate ,6% ,2% ,8% ASLMB ,7% ,8% ,9% Poiché è ragionevole attendersi che non sia il territorio di residenza il principale determinante che condiziona l effettuazione del cesareo bensì l ospedale in cui il parto è stato affrontato, la tabella che segue approfondisce ulteriormente l argomento entrando anche nel merito del cesareo effettuato in elezione o deciso in travaglio: le differenze appaiono decisamente marcate, con notevole eterogeneità tra gli ospedali. Parti 2011 donne residenti in ospedali dell'aslmb Primipare Pluripare Denominazione struttura Cesarei Cesarei nascita ASLMB % in travaglio % in travaglio N % N % su tot cesarei su tot cesarei OSP. DI CIRCOLO DESIO ,4% 68,0% ,3% 20,5% OSP. VITTORIO EMANUELE III - CARATE B ,0% 60,6% ,9% 28,1% OSP. CIVILE VIMERCATE ,2% 57,1% ,1% 24,5% FOND. MONZA E BRIANZA - MONZA ,3% 49,7% 838 9,5% 30,0% ,5% 40,1% ,3% 57,1% A partire dall elaborazione delle informazioni riportate sulle SDO, è stata anche effettuata un analisi descrittiva sulla propensione delle donne a ritornare a partorire nei nostri ospedali. Al fine di disporre di un periodo di osservazione sufficientemente lungo su cui ricercare eventuali successivi parti, la base informativa di partenza è rappresentata dalle donne che hanno avuto un figlio nel 2005: donne residenti nell ASLMB hanno partorito negli ospedali del territorio. Circa il 30% di queste ha avuto un parto successivo nel quinquennio in ospedali lombardi, cumulando un totale di parti. Nella tabella seguente si osserva che tutti i presidi del nostro territorio hanno una quota elevata di donne che ha scelto di partorire nello stesso ospedale del 2005, con un minimo per l ospedale S. Gerardo (ora Fondazione Monza e Brianza) pari al 85,4% ed un massimo per l ospedale di Desio (88,5%). Interessante è inoltre che non oltre il 5% delle donne ha successivamente partorito in ospedali ubicati al di fuori dell ASL. Pag 8 di 21

9 ospedale parto successivo OSP. DI CIRCOLO DESIO Ospedale parto anno 2005 OSP. VITTORIO EMANUELE III - CARATE OSP. CIVILE VIMERCATE SAN GERARDO - MONZA parti 2005 N % N % N % N % N % OSP. DI CIRCOLO DESIO ,5% 8 1,8% 0 0,0% 12 2,0% ,9% OSP. VITT. EM. III CARATE B. 10 2,5% ,5% 8 2,8% 27 4,6% ,9% OSP. CIVILE VIMERCATE 0 0,0% 6 1,4% ,7% 12 2,0% ,5% SAN GERARDO FMBBM MONZA 21 5,3% 28 6,5% 10 3,5% ,4% ,9% Altri ospedali lombardi 15 3,8% 12 2,8% 20 7,0% 35 5,9% 82 4,8% Parti successivi parti in altri presidi ASLMB ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 31 7,8% 42 9,7% 18 6,3% 51 8,7% 3. Caratteristiche MADRE e PADRE L età media della madre al parto nel 2011 è di 32,5 anni (31,1 tra le primipare e 33,5 tra chi aveva già avuto figli) e l età media dei padri è di 33,7 anni, senza particolari differenze tra i distretti. Le donne straniere hanno un età media al parto più giovane (27 anni) mentre le donne italiane, che sono quasi quattro quinti del totale, di quasi 32 anni. Il grafico che segue illustra i differenti pattern per età tra donne italiane e straniere. Le donne straniere in età fertile (16-45 anni) residenti nel territorio dell ASLMB corrispondono al 12,1% delle donne residenti ma, considerando il totale delle residenti che hanno avuto un parto nel 2011, la Pag 9 di 21

10 percentuale di soggetti di cittadinanza straniera sale a circa 17% dato omogeneo con il dato italiano del 2008 (fonte: Certificati di assistenza al parto (CeDAP) - Analisi dell evento nascita Anno Ministero della Salute). Tra le madri con cittadinanza non italiana, in tutti i distretti le donne di Romania e Marocco sono ai primi due posti, seguite dalle Albanesi e da altre nazionalità con numerosità complessiva inferiore a 100, con pattern decisamente differente tra i vari distretti. Provenienza madri con cittadinanza straniera DISTRETTO di Residenza Carate Desio Monza Seregno Vimercate ASLMB 1 posto ROMANIA (N=35) ROMANIA (N=76) ROMANIA (N=28) MAROCCO (N=45) MAROCCO (N=71) ROMANIA (N=241) 2 posto MAROCCO (N=33) MAROCCO MAROCCO MAROCCO (N=17) ROMANIA (N=36) ROMANIA (N=66) (N=42) (N=208) 3 posto PAKISTAN (N=15) APOLIDE (N=36) ECUADOR (N=14) PAKISTAN (N=33) ALBANIA (N=33) ALBANIA (N=116) 4 posto ALBANIA (N=12) ALBANIA (N=32) PERU' (N=14) ALBANIA (N=28) ECUADOR (N=18) PAKISTAN (N=81) 5 posto PERU' (N=7) PAKISTAN (N=30) EGITTO (N=13) CINA REPUBBLICA POPOLARE (N=14) PERU' (N=14) ECUADOR (N=69) 6 posto UCRAINA (N=7) ECUADOR (N=28) ALBANIA (N=11) APOLIDE (N=14) SENEGAL (N=11) APOLIDE (N=51) 7 posto SRI LANKA (EX CEYLON) (N=6) EGITTO (N=17) BANGLADESH (N=9) UCRAINA (N=12) BANGLADESH (N=9) PERU' (N=48) 8 posto TUNISIA (N=6) MOLDAVIA SRI LANKA (EX (N=15) CEYLON) (N=8) ECUADOR (N=9) EGITTO (N=9) EGITTO (N=45) 9 posto BRASILE (N=6) BANGLADESH SRI LANKA (EX UCRAINA (N=5) PERU' (N=5) (N=14) CEYLON) (N=8) UCRAINA (N=41) 10 posto MOLDAVIA (N=5) UCRAINA (N=11) CINA REPUBBLICA BANGLADESH BANGLADESH (N=5) NIGERIA (N=7) POPOLARE (N=5) (N=39) Altro ALTRO (N=58) ALTRO (N=103) ALTRO (N=58) ALTRO (N=62) ALTRO (N=81) ALTRO (N=427) TOTALE La tabella che segue illustra la distribuzione per decenni di età, per distretto di residenza e nazionalità delle partorienti: un quarto circa delle madri ha età tra 20 e 29 anni, oltre due terzi tra 30 e 39 anni e meno del 10% supera i 40 anni di età. Il distretto più prolifico è quello di Vimercate: oltre cinquanta donne ogni mille donne residenti ha partorito nel Sono inoltre rappresentati i tassi di parto per residenti di sesso femminile in età fertile (16-45 anni), distinguendo tra donne italiane e straniere: queste ultime, con l eccezione del distretto di Monza, tendono ad avere valori più elevati. E inoltre evidente come le assistite di nazionalità straniera abbiano decisamente più figli rispetto alle donne italiane nelle età giovanili (sotto i 30 anni). Nella classe più giovane il tasso delle straniere è quasi quattordici volte più elevato rispetto alle italiane (ma i numeri sono molto piccoli) ed è quasi triplo nella classe tra 20 e 30 anni. Le italiane sono più prolifiche oltre i 30 anni. Questi dati possono riflettere differenti approcci culturali e sociali alla maternità, Pag 10 di 21

11 U.O. Epidemiologia ASLMB rispecchiando anche il noto fenomeno della tendenza, per motivi di studio e lavorativi, delle italiane a posticipare l età della maternità. Oltre i quaranta anni i valori sono simili per italiane e straniere, con notevole eterogeneità territoriale: nel distretto di Desio e di Vimercate le straniere hanno valori circa doppi rispetto alle italiane; nel distretto etto di di Monza il rapporto è invertito; a Carate e Seregno la natalità oltre i 40 anni di età della madre è analoga. CLASSI D ETA (anni) <20 distretto N ita Carate 7 Desio straniere N 1,6 21, ,1 34 Monza 11 2,0 Seregno 12 Vimercate % di riga straniere N 34,6 101, ,5 143,2 20, ,0 2,4 40, ,8 30,1 63 2,2 29,1 0,8% ita straniere N 84,9 63, ,9 81,7 55, ,5 36,0 128, ,8 122, ,9 109,7 25,4% ita >40 straniere N 12,9 11, ,2 23,7 40, ,5 82,3 106, ,9 71, ,0 69,8 66,7% ita straniere medio 44,4 62,9 46, ,3 87,1 49,5 6, ,3 36,2 43,9 11,5 10, ,4 91,5 48, ,7 22, ,6 75,8 50, ,3 14, ,0 68,8 47,9 7,1% ita 100% per mille donne residenti Il grafico che segue esemplifica in maniera efficace l eterogeneità l e dei tassi per mille ille residenti tra distretti e classi di età italiane straniere italiane <20 Carate Brianza straniere italiane Desio Monza straniere Seregno Vimercate italiane straniere >40 Valore medio ASLMB In termini di scolarizzazione, in media i valori sono elevati: oltre il 75% delle madri ha una scolarità superiore. Entrando nel dettaglio, un quarto delle madri residenti in ASLMB è laureato, laureato poco più della metà ha una scolarità medio-alta e 22% % una scolarità medio-bassa. medio Le donne laureate sono rappresentate soprattutto nella classe di età tra 30 e 39 anni (quasi il 30% del totale) Pag 11 di 21

12 CLASSI D ETA < >40 TITOLO di STUDIO della MADRE N % N % N % N % N % Non noto ,2% 2 0,0% 1 0,2% 6 0,1% Laurea ,1% ,0% ,8% ,3% Diploma universitario o laurea breve 1 1,6% 94 4,7% 228 4,3% 24 4,3% 347 4,4% Diploma di scuola media superiore 19 30,2% ,2% ,6% ,7% ,6% Licenza di scuola media inferiore 38 60,3% ,4% ,3% ,4% ,3% Licenza elementare o nessun titolo 5 7,9% 49 2,5% 38 0,7% 9 1,6% 101 1,3% % % % % % L informazione relativa al titolo di studio del padre è illustrata nella tabella seguente: apparentemente le madri hanno più frequentemente rispetto ai padri una scolarità elevata. CLASSI D ETA Non noto < >40 TITOLO di STUDIO del PADRE N % N % N % N % N % N % Non noto ,3% 1 2,9% 0 0,0% 9 0,2% 3 0,2% 205 2,6% Laurea 41 9,0% 2 5,9% 72 7,7% ,6% ,1% ,8% Diploma universit. o laurea breve 14 3,1% 0 0,0% 30 3,2% 163 3,3% 30 2,0% 237 3,0% Diploma di scuola media superiore ,3% 18 52,9% ,8% ,8% ,7% ,2% Licenza di scuola media inferiore 78 17,2% 12 35,3% ,8% ,8% ,3% ,8% Licenza elementare o nessun titolo 5 1,1% 1 2,9% 23 2,5% 64 1,3% 27 1,8% 120 1,5% % % % % % % Differenze sostanziali tra madri e padri emergono anche per quanto riguarda il lavoro: il 95% dei padri ha un occupazione mentre meno di tre quarti delle madri ha un occupazione lavorativa, il 19,4% è casalinga e il 6,4% è disoccupata. PROFESSIONE MADRE PADRE N % N % Occupata/o ,1% ,0% Disoccupata/o 504 6,4% 170 2,2% In cerca di prima occupazione 9 0,1% 5 0,1% Studentessa/studente 57 0,7% 8 0,1% Casalinga/casalingo ,4% 7 0,1% Altra condizione 13 0,2% 7 0,1% dato mancante 4 0,1% 197 2,5% Pag 12 di 21

13 4. La GRAVIDANZA Durante la gravidanza sono previste numerose indagini diagnostiche. Il 95% delle donne che ha partorito nel 2011 ha effettuato più di quattro visite in gravidanza. In verde sono riportate le percentuali di riga ed in giallo quelle di colonna: in questa situazione di frequente monitoraggio generalizzato delle gravidanze non emergono differenze tra gravidanze definite come fisiologiche e gravidanze patologiche. Numero di VISITE in gravidanza Nessuna visita Da 1 a 4 visite Più di 4 visite dato non corretto o non noto Decorso della gravidanza (N; % riga; % colonna) Fisiologico Patologico Non noto ,2% 19,8% 100% 1,1% 2,3% 1,2% ,3% 6,7% 100% 3,5% 2,2% 3,4% ,6% 10,3% 0,1% 100% 94,5% 94,7% 80,0% 94,5% ,4% 9,1% 1,5% 100% 0,8% 0,7% 20,0% 0,8% ,6% 10,3% 0,1% 100% 100% 100% 100% 100% Tuttavia alcune differenze emergono stratificando per cittadinanza: la quota di donne straniere senza assistenza durante la gravidanza è esigua ed analoga (se non inferiore) alle italiane (0,7% vs. 1,3%) a scapito prevalentemente della quota che effettua 4 o più visite e, tra chi effettua visite, non emergono differenze tra italiane e straniere in funzione del fatto che si tratti di gravidanza fisiologica o patologica e ciò è rassicurante in termini di equità di assistenza. Numero di VISITE in gravidanza Nessuna visita Da 1 a 4 visite Più di 4 visite dato non corretto o non noto ITALIANE Decorso della gravidanza (N; % riga; % colonna) STRANIERE Fisiologico Patologico Fisiologico Patologico ,9% 22,1% 100% 100% 100% 1,2% 2,8% 1,3% 0,8% 0,7% ,2% 6,8% 100% 93,4% 6,6% 100% 2,6% 1,6% 2,5% 8,0% 5,6% 7,8% ,5% 10,5% 100% 90,6% 9,4% 100% 95,4% 95,0% 95,3% 90,7% 92,8% 90,8% ,0% 7,0% 100% 66,7% 22,3% 100% 0,9% 0,6% 0,9% 0,5% 1,6% 0,7% ,4% 10,6% 100% 90,76% 9,17% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% Pag 13 di 21

14 Il numero medio di ecografie effettuate in gravidanza è pari a 4,3 (ed il valore più frequentemente riscontrato tecnicamente definito moda - è di 3: circa il 42% delle donne effettua 3 ecografie in gravidanza). In particolare si osserva che, nel 2011 solo 0,5% delle gravide non effettua ecografie e oltre la metà del totale ne fa 3 o più. In Lombardia il numero medio di ecografie per parto è pari a 4,6, in Italia 5, Ecografie effettuate N ecografie % ecografie 0,5% 0,8% 5,8% 41,8% 17,5% 10,7% 8,0% 5,3% 4,2% 5,4% Non emergono sostanziali differenze di frequenza di monitoraggio tra gravidanze classificate come fisiologiche e gravidanze patologiche tra chi effettua meno di tre ecografie, mentre, come è ragionevole che accada, si nota un maggior numero di ecografie a favore di chi ha problemi in gravidanza, con incremento nella categoria superiore tra chi fa oltre 5 e chi fa da tre a cinque esami ecografici a detrimento della categoria inferiore. Numero di ECOGRAFIE in gravidanza Nessuna Da 1 a 2 Da 3 a 5 Più di 5 Decorso della gravidanza (N; % riga; % colonna) Fisiologico Patologico Non noto ,0% 15,0% 100% 0,5% 0,7% 0,5% ,7% 8,3% 100% 6,8% 5,3% 6,6% ,6% 9,3% 0,1% 100% 70,8% 63,1% 80,0% 70% ,1% 13,9% 0,1% 100% 22,0% 30,9% 20,0% 22,9% ,6% 10,3% 0,1% 100% 100% 100% 100% 100% Pag 14 di 21

15 Tra le altre indagini diagnostiche in gravidanza la completezza delle informazioni nel flusso CeDAP è migliorata notevolmente rispetto al passato ed ora sono quasi assenti i dati non noti: l ecografia dopo le 22 settimane viene effettuata in quasi 90% dei casi, l amniocentesi nel 9%, la villocentesi nel 3% e la fetoscopia nell 1%. L analisi per classi d età conferma il fatto che la proporzione di donne che effettua l esame prenatale dell amniocentesi aumenta a mano a mano che l età avanza e passa da 1% sotto i 30 anni di età a quasi 28% oltre i 40 anni. AMNIOCENTESI CLASSE D'ETA' (N; % colonna) < >41 totale N % 3,2% 1,4% 2,9% 11,4% 27,6% 28,3% 8,9% VILLI CORIALI CLASSE D'ETA' (N; % colonna) totale < >41 N % 1,6% 0,4% 1,0% 4,2% 9,6% 16,6% 3,5% Pag 15 di 21

16 La distribuzione dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza è illustrata nel grafico che segue: come è atteso, la quota di gravidanze patologiche diminuisce progressivamente a mano a mano che la durata gestazionale si allunga, con l ovvia esclusione delle gravidanze con età gestazionale superiore a 43 settimane. Distribuzione dei parti con andamento patologico per durata della gestazione 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% >43 settimane Nella nostra ASL la madre partorisce con il solo personale della sala parto nel 14% dei casi. Per omogeneità con le informazioni disponibili per Lombardia e Italia, nella tabella che segue vengono esclusi i casi per i quali l informazione è mancante (quasi 15% in ASLMB, circa 10% in Lombardia e quasi 30% in Italia): se qualcuno è presente, in genere si tratta del padre e il dato locale è più alto rispetto ai confronti disponibili. ALTRI PRESENTI ASLMB 2011 al momento del parto* N % Lombardia 2008 Italia 2008 Padre del neonato ,78% 95,60% 92,30% Altro familiare 89 1,59% 3,50% 6,70% Altra persona di fiducia 35 0,63% 0,90% 1,30% *al netto dei dati non noti Per quanto riguarda il personale sanitario durante il parto è pressochè sempre presente l ostetrico/a, nell 91% dei casi è presente il ginecologo, nel 73% il pediatra, nel 30% l anestesista, nel 88% altro personale sanitario. In Italia oltre all ostetrica (97,05%) al momento del parto sono presenti: nel 91,12% dei casi l ostetrico-ginecologo, nel 45,90% l anestesista e nel 69,28% il pediatra/neonatologo. PERSONALE SANITARIO PRESENTE al momento del parto ASLMB 2011 N % Ostetrico/a ,29% Ginecologo ,97% Pediatra ,81% Anestesista ,62% Altro personale sanitario ,97% Pag 16 di 21

17 Si presenta la distribuzione della modalità del parto per presentazione del neonato: il neonato si presenta nel 95,4% dei casi di vertice e nel 4,0% in posizione podalica. In funzione della presentazione del bambino si spiegano in parte le differenti modalità di effettuazione del parto, che è quasi sempre di vertice in caso di parto spontaneo (99,6%). Quando la presentazione è podalica il cesareo è d elezione in circa 80% dei casi e in un ulteriore 17% si deve intervenire con il cesareo in travaglio. MODALITA del PARTO Spontaneo Taglio cesareo di elezione Taglio cesareo in travaglio Forcipe Ventosa Altro PRESENTAZIONE del NEONATO (N; % riga; % colonna) Vertice Podice Fronte Bregma Faccia Spalla ,6% 0,2% 0,2% 100% 73,2% 3,5% 44,4% 70,1% ,3% 20,5% 0,1% 0,1% 1,0% 100% 12,5% 79,2% 14,3% 3,7% 92,3% 15,2% ,9% 7,0% 0,7% 1,1% 0,3% 0,1% 100% 9,0% 16,7% 71,4% 29,6% 100% 7,7% 9,4% % 100% 0,03% ,4% 0,3% 0,3% 1,1% 100% 4,9% 0,3% 14,3% 14,8% 4,7% ,9% 2,7% 5,4% 100% 0,4% 0,3% 7,4% 0,5% ,4% 4,0% 0,1% 0,3% 0,0% 0,2% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% Nel 2011 il 2,7% delle madri ha fatto ricorso a Tecniche di Procreazione Assistita per il concepimento (3,1% delle donne italiane e 1,0% delle donne straniere). Come è naturale ed atteso, la frequenza è crescente a mano a mano che l età avanza. Ricorso a tecniche di PROCREAZIONE CLASSI D ETA medicalmente ASSISTITA < >41 Si % si 0% 0,7% 1,8% 3,5% 5,1% 8,9% 2,7% In particolare, per quanto è desumibile dall analisi dei dati del CeDAP, oltre i tre quarti delle coppie che ha dovuto adottare una tecnica di fecondazione assistita ha fruito di ICSI o FIVET (vedi tabella che segue). TECNICA DI PROCREAZIONE ASSISTITA N % colonna ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) 92 43,4% FIVET (Fertilization In Vitro and Embryo Transfer) 69 32,5% Non noto 19 9,0% Trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione 15 7,1% IUI (Intra Uterine Insamination) 9 4,2% Altre tecniche 7 3,3% GIFT (Gamete Intra Falloppian Transfer) 1 0,5% % Pag 17 di 21

18 5. Il NEONATO Nel 2011 i parti gemellari sono stati 145, a cui si sommano due trigemellari, per un totale di nuovi nati pari a neonati, di cui vivi (per 1 neonato non è disponibile l informazione relativa alla vitalità). Si presenta la distribuzione del numero di parti e nuovi nati per parto e per vitalità del neonato. da parti singoli Nato vivo Nato morto 22 Non noto 1 N NATI TOTALE da parti gemellari da parti trigemellari nati Di cui vivi Come è noto, anche nell ASL di Monza la proporzione di nati di sesso maschile è leggermente superiore rispetto a quella di sesso femminile (51% vs. 49%) ed il peso alla nascita (in grammi) per genere è sintetizzato nella tabella e nel grafico seguenti: coerentemente con quanto è noto, i maschi tendono ad essere un po più pesanti delle femmine e la quota di maschietti che superano i quattro chili è più che doppia rispetto alle femmine (7,1% vs. 3,1%). Maschi Femmine N nati <1500 g g g g >4.000 g N % 1,0% 5,5% 39,4% 47,0% 7,1% 100% N % 1,3% 7,0% 51,0% 37,6% 3,1% 100% % di riga 50,9% 49,1% Maschi Femmine 0 Pag 18 di 21

19 L indice di APGAR è un indicatore sintetico della vitalità del bambino alla nascita: quando il bambino nasce vivo può variare da 1 a 10 e i valori più alti denotano segni vitali più positivi. La tabella che segue incrocia differenti classi di vitalità con categorie di peso alla nascita: pressochè la totalità dei neonati (98,8%) ha avuto indici elevati e in questa categoria quasi il 90% dei neonati ha avuto peso compreso tra 2 chili e mezzo e 4 chili. PESO ALLA NASCITA (grammi) Punteggio APGAR a 5 minuti dalla nascita (N; % riga; % colonna) Dato mancante o non necessario * TOTALE <1500 g 1,1% 11,7% 69,1% 18,1% 100% 6,3% 35,5% 0,8% 68,5% 1,2% g 0,4% 1,2% 96,6% 1,8% 100% 12,5% 19,4% 6,1% 36,3% 6,2% g 0,2% 0,2% 99,2% 0,5% 100% 43,8% 19,4% 45,3% 70,2% 45,1% g 0,1% 0,2% 99,4% 0,2% 100% 31,3% 25,8% 42,6% 25,0% 42,3% >4000 g 0,2% 99,8% 100% 6,3% 5,2% 5,2% ,2% 0,4% 98,8% 0,6% 100% 100% 100% 100% 100% 100% *In 24 casi il dato non era necessario perché nati morti 6. Nati-mortalità La qualità delle informazioni riportate nel campo destinato alla definizione della malattia principale del feto non è elevata e per questo si evita di entrare nel dettaglio delle cause di natimortalità: in totale 24 neonati sono stati definiti nati morti per cause legate a complicazioni della gravidanza o per condizioni morbose del feto. Il tasso di natimortalità locale è leggermente superiore rispetto al dato lombardo medio (che è superiore al dato italiano medio), ma tali differenze non appaiono rilevanti considerando i valori di altre regioni dell Italia settentrionale (ad es. Piemonte=3,32; Liguria=4,32). di nati-mortalità per nati - confronto (fonte CeDAP) N nati totali N nati vivi Nati morti per nati ASLMB ,24 Lombardia ,09 Italia ,79 Pag 19 di 21

20 7. Aborti e Interruzioni Volontarie di Gravidanza di donne residenti in ASLMB (fonte SDO) E stata effettuata una analisi descrittiva sintetica delle informazioni derivabili dalle SDO del 2011 in merito ai ricoveri per aborto spontaneo e sulle Interruzioni Volontarie di Gravidanza (I.V.G.), che da sole rappresentano oltre la metà del totale a livello di ASL (54,7%). ABORTI di donne residenti in ASLMB 2011 Distretto di residenza della donna Tipo di aborto Carate Desio Monza Seregno Vimercate Pag 20 di 21 % di colonna Interruzioni Volontarie di Gravidanza ,7% % su totale di distretto 52,5% 55,5% 59,4% 49,6% 54,9% Aborto ritenuto/spontaneo ,4% Aborto non specificato ,9% totale Aborti % di riga 15,7% 26,6% 20,1% 17,5% 20,2% intra ASL ,3% intra Regione ,7% La tabella che segue rappresenta il fenomeno nel suo complesso per cittadinanza e classi di età e presenta i dati in termini di tasso di abortività per 1000 residenti: in questo modo i dati sono depurati cioè dal problema della numerosità complessiva delle donne per ciascuno strato d età. Emerge come le donne di cittadinanza straniera abbiano tassi complessivi più elevati (spesso più che doppi) rispetto alle italiane in tutte le classi di età ed gli aborti sono assai frequenti anche in età più giovanile. Numero di aborti per cittadinanza e classi d età cittadinanza Classe d'eta >=45 Italiana Straniera di abortività per donne residenti cittadinanza >=45 totale Italiana 4,2 8,8 10,5 16,8 18,5 8,3 1,1 10,1 Straniera 9,5 32,0 26,6 32,6 29,4 10,6 2,8 23,3 4,6 11,4 13,2 19,4 19,7 8,6 1,2 11,6 La quota di donne residenti che effettua I.V.G. al di fuori del confine dell ASL è rilevante (35,6%) e verosimilmente il fenomeno della migrazione può sottendere una ricerca di maggiore tutela della privacy. Nel distretto di Vimercate tale quota sale a quasi 50%. Distretto di residenza delle donne Sede della struttura in cui % Carate Desio Monza Seregno Vimercate è stato effettuato l'i.v.g di colonna intra ASL ,4% intra Regione ,6% I.V.G % intra ASL 82,3% 58,7% 63,9% 73,3% 52,0% % intra Regione 17,7% 41,3% 36,1% 26,7% 48,0%

21 La classe d età in cui in termini di numeri assoluti viene effettuato il maggior numero di I.V.G. è quella tra 35 e 39 anni ma i tassi per età più elevati sono a carico delle donne di età più giovane. Distretto di residenza Classi di età delle donne < >=45 totale % di colonna Carate ,1% Desio ,0% Monza ,9% Seregno ,8% Vimercate ,3% totale I.V.G % di riga 3,7% 20,5% 15,5% 22,2% 25,3% 11,4% 1,5% per donne residenti 4,1 9,6 8,5 9,6 8,8 3,8 0,6 6,3 Il 30% del fenomeno delle I.V.G. è a carico delle donne di cittadinanza straniera, come è rappresentato in termini di numeri assoluti nella tabella che segue. I.V.G. donne Residenti 2011 per distretto di residenza e CITTADINANZA* Distretto di residenza Paese di cittadinanza della Carate Desio Monza Seregno Vimercate % sul tot. donna ITALIA ,2% Romania ,0% Perù ,8% Ecuador ,0% Albania ,6% Marocco ,9% Ucraina ,6% Moldavia ,3% Altri paesi ,6% I.V.G % cittadinanza non ITA 25,8% 24,7% 40,9% 21,5% 34,4% 29,9% *n>15 casi Pag 21 di 21

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