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1 PARIDE PIROCCA

2 Collana GIOCHI E ATTIVITÀ Nell uomo autentico si nasconde un bambino: che vuole giocare. FriEdriCH NiETzSCHE, Così parlò Zarathustra, Editrice EllEdiCi Torino mail@elledici.org isbn Stampa: Higraf - Mappano, Caselle Torinese

3 di don Piero Grosso L immagine di un cortile di oratorio stracolmo di ragazzi che corrono, saltano, si passano la palla o la bandierina, bisticciano per un punto perso al gioco o per l arbitro «che è un trassone e non ne azzecca una», è uno spettacolo che ha sempre riempito di significato la mia vita. Ora, da direttore di oratorio in pensione, mi limito ad osservare i ragazzi e cerco di capire quali grandi differenze ci possano mai essere tra quelli che giocano nel cortile animato di un oratorio o nella palestra di una scuola di oggi, da quelli di trenta o quaranta anni fa. Nessuna: grazie a Dio i ragazzi sono rimasti sempre gli stessi. Stessa voglia di correre, saltare, superarsi ecc. La play station e le altre diavolerie non la spuntano, se siamo capaci di tirar fuori dal ragazzo le sue più fresche e genuine energie di corpo, spirito e cuore. È una vera maieutica la nostra: tutto è già dentro di lui: noi dobbiamo aiutarlo a capire e a trasformare il gioco in una splendida e irripetibile occasione per crescere. Rispetto per le regole che diventa anche rispetto per la persona altrui, apprezzamento per il vivere civilmente con norme che tutti devono rispettare, fraternità, spirito di sacrificio e di donazione all altro e serena accettazione di se stessi e dei propri limiti: questo è il bagaglio di valori che potrebbe derivare dal «gioco di cortile». E si può puntare anche molto in alto: se il ragazzo vede che giochi con lui e «ci credi» a quello che lui sta facendo, potrà anche cominciare a riflettere sui valori che gli proponi, perché 3

4 tu sei diventato per lui una persona molto credibile e perciò autorevole. È da più di un secolo e mezzo che Don Bosco ci ha insegnato questo. E posso veramente dire che funziona! Con il mio amico Paride, autore di questo delizioso libretto, che veramente mancava come sussidio alla nostra formazione di educatori che si fregiano del simpatico titolo di «animali da cortile», ho vissuto tutto ciò e sono davvero contento che questa esperienza possa continuare tra ragazzi reali, in un mondo che sembra voglia accettare solo i «valori» del virtuale che sconfinano spesso nell effimero e nell illusorio. Grazie Paride. E grazie anche a voi, ragazzi, che con la vostra dirompente simpatia e le scatenate esigenze, ci costringete a tenere sempre i piedi saldamente piantati a terra. don PiEro GroSSo Salesiano 4

5 della dott.ssa rosalinda rambaldi Il gioco è il mestiere dei bambini ed i bambini imparano naturalmente a giocare. Giochi spontanei, fatti di piccoli gesti o di grandi movenze, giochi appresi dai compagni più grandi, imparati per imitazione o insegnati, giochi per crescere, per diventare adulti, sempre giochi per imparare, inconsapevolmente. È il gioco che porta il bambino all acquisizione delle prime abilità di base e che gli permette di consolidare esperienze che potrà, in seguito, sfruttare nella sua vita relazionale. È dalle poche, semplici, inderogabili regole del gioco che il bambino impara il rispetto delle regole della vita. Educare è saper giocare con le conoscenze e trasmetterle in modo attivo, proficuo, divertente; qualunque educatore sa quanto sia utile partire dalle conoscenze pregresse per costruire nuova conoscenza ed è in quest ottica che correre, saltare, lanciare costituiscono il presupposto per qualsiasi attività motoria. Partire da quelle che sono le abilità di tutti vuol dire mettere tutti sullo stesso livello, senza discriminazioni o preferenze; vuol dire aiutare tutti a crescere nell acquisizione di nuove competenze. Partire dalle abilità di base vuol dire confrontarsi con i propri limiti e con gli altri in modo non competitivo e quindi potenziare l autostima. Partire dall acquisizione delle esperienze del gioco permette a qualcuno di raggiungere alti traguardi e record eccezionali ma a tutti dà la facoltà di correre, saltare e lanciarsi nella vita e nelle sue regole. 5

6 Un libro che insegna a giocare, scritto per gli adulti che hanno fatto dell insegnamento del gioco la loro professione, può far riflettere tutti sulla valenza educativa di azioni quotidiane che sortiscono effetto se sapientemente guidate e sviluppate. rosalinda rambaldi dirigente Scolastico i.c. Carmagnola ii 6

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