Laboratorio di Scienze e Tecnologia (24 Maggio2008)

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1 Laboratorio di Scienze e Tecnologia (24 Maggio2008) Stamattina siamo andati al C.N.R. a fare un laboratorio. Quando siamo arrivati, un ingegnere di nome Augusto, che lavora lì, ci ha portato in una stanza dove avremmo costruito i nostri futuri robot. Prima di metterci all opera abbiamo smontato un robot già fatto da adulti in un corso d aggiornamento, ognuno smontava un pezzo e diceva che cosa aveva fatto e come, perché la Tizi aveva detto che saper spiegare le cose vuol dire averle capite. Poi ci siamo divisi in due gruppi e abbiamo preso i pezzi elettronici e le cose che ci servivano per abbellire i robot. Mentre stavamo per iniziare Tizi e Mari ci hanno fatto notare che non potevamo costruire proprio nulla se non sapevamo a cosa servivano i pezzi che dovevamo usare. Allora Augusto ci ha spiegato la funzione di tutti quei pezzi e ci ha fatto inventare un nome per ogni parte secondo la funzione che ha nel robot e poi li ha scritti su una lavagna: motore, lampadina, XYZ (cioè contenitore di batterie), pile, interruttore, cassa musicale, numeratore, cavi, sensore di luce, sensore di suono e sensori di resistenza (omega). Con quest ultimo Augusto ci ha fatto fare un gioco. Collegato ad un XYZ, con dentro le batterie, c erano tre cavi: uno si collegava ad un sensore di resistenza, gli altri due terminavano con due pinze a coccodrillo. Il gioco consisteva nel fare una catena dandoci tutti la mano (i due bambini che chiudevano la catena tenevano tra le dita i coccodrilli e a seconda di quante persone componevano la catena una cassa musicale produceva un suono. Questo robot diceva quanta elettricità circolava nella catena. Finalmente potevamo metterci all opera! Ci siamo di nuovo divisi nei due gruppi di prima e abbiamo cominciato a costruire la struttura di due robot (ogni gruppo ne costruiva uno). Il nostro gruppo ha costruito un robot che girava se il sensore di suono collegato con un cavo alla centrale di elettricità cioè XYZ sentiva tanto rumore e intanto una lampadina s illuminava. Poi prima di abbellire il nostro robot abbiamo chiesto ad Augusto se lo programmava al computer in modo che quando lo accendevamo, XYZ trasmettesse i comandi ricevuti agli altri componenti in modo da far funzionare il robot. Il robot non è proprio un robot perché è costituito solo dai comandi centrali, quindi faceva parte del laboratorio anche abbellire il robot. Questo non siamo riuscito a finirlo ma eravamo soddisfatti del nostro lavoro e avevamo collaborato quasi tutti! Allo scadere del tempo i due gruppi hanno spiegato come funzionava il robot che avevano costruito. Prima di andarcene la Tizi ci ha fatto notare che non avevamo chiesto né di andare in bagno né di fare merenda e questo voleva dire che ci eravamo divertiti perché quando uno si annoia chiede 1

2 (come noi) di andare in bagno per distrarsi da quello che sta facendo. Infine abbiamo salutato e ringraziato Augusto e siamo tornati a scuola. Anita Oggi siamo andati al C.N.R. per programmare un robot. Io ero in gruppo con: Anita,Giacomo, Martina, Marta, Jessica, Nathalie. Un signore che si chiama Augusto (ed era uno del C.N.R., ed è un ricercatore) ci ha spiegato il nome di alcuni oggetti elettronici, ad esempio le batterie, e ci ha detto che si chiamano così perché il signore che le ha inventate sistemava le parti impilate cioè le sistemava in batteria e il pezzo che noi abbiamo chiamato x y z aveva le batterie ed era quello che faceva funzionare tutto. Per capire più o meno come dovevano essere collegati i cavi o come erano fatti i robot, ne abbiamo smontato uno fatto da persone adulte. Io e il mio gruppo abbiamo lavorato bene, e il robot che c è venuto in mente era un marziano con tante braccia e quando sentiva dei rumori forti giravano le braccia. Abbiamo messo insieme le nostre idee. Gli oggetti che abbiamo usato erano: il sensore di luce e quello di suoni, il x y z, le batterie e i cavi; per fare in modo che il robot quando sentiva un rumore girasse e si illuminasse abbiamo collegato il sensore di luce e quello di suoni. Per le decorazioni invece abbiamo usato dei fili di ferro colorati con i campanellini, per le braccia, delle palline di plastica e della carta crespa. Quando abbiamo deciso bene che cosa fare ci siamo divisi i lavori, cioè io, Giacomo, Marta e Jessica ci occupavamo delle decorazioni e Anita, Nathalie e Martina si occupavano della struttura. Alla fine ci è venuto un robot non proprio come ci aspettavamo esattamente, però ci è venuto bene. Karim Oggi siamo andati a costruire i robot al C.N.R; a insegnarci come si costruivano i robot, c era un simpaticissimo signore che si chiama Augusto. Per fare i robot ci siamo divisi in due gruppi e, ogni gruppo faceva un robot. Prima di costruire abbiamo smontato un robot costruito da insegnanti principianti per vedere come lo avevano costruito e per capire come potevamo costruirne uno noi. Secondo me io e il mio gruppo abbiamo fatto un robot molto bello. Augusto ci ha detto di chiedergli come si chiamavano e a che cosa servivano i pezzi elettronici che dovevamo usare, allora noi lo abbiamo fatto. Poi ci ha detto di stabilire noi i nomi per gli stessi oggetti e lo abbiamo fatto. I nomi che abbiamo stabilito per gli oggetti elettronici sono: - I coccodrilli, che hanno una funzione di sensori di resistenza; - Il motore, che produce moto cioè movimento, - La lampadina, che a seconda di quanta luce c è cambia colore, - L x y z, che è un aggeggio con dentro delle pile che viene collegato con dei cavi, tipo, alla lampadina e che parla col computer che gli da dei comandi e lui fa funzionare tutti i pezzi collegati a lui; - Pile/batterie, - L interruttore, che è un interruttore come tutti gli altri, che se schiacci il pulsante si accende una luce e se lo molli si spegne, - La cassa musicale che è un pezzo che a seconda dell impulso programmato ( luce/rumore ) fa un suono diverso, - Il numeratore, invece, sempre a seconda di quanta luce ( o rumore ) c è fa vedere dei numeri alti se c è tanta luce ( o rumore ) e bassi se ce n è poca. - Il sensore di luce, che è il pezzo che guarda quanta luce c è, - Il sensore di suono che al contrario del sensore di luce ascolta quanto rumore c è. 2

3 Finito di stabilire i nomi delle cose elettroniche abbiamo fatto un gioco con i sensori di resistenza: due di noi hanno preso con le mani un coccodrillo ciascuno e poi hanno dato la mano agli altri e infine abbiamo formato un cerchio chiuso. Siccome il nostro corpo è fatto per la maggior parte di acqua e, l acqua fa passare l elettricità, a seconda di quanti eravamo il numeratore diceva un numero, più alto quindi più resistenza se eravamo tanti e più basso, quindi meno resistenza, se eravamo pochi. Dopo aver fatto il gioco abbiano cominciato a montare il robot. Noi, nel gruppo, abbiamo fatto un errore: ci siamo divisi in due parti, una (io, Miranda e Lorenzo) abbiamo avuto questa idea per il nostro progetto: abbiamo legato un pezzo di giornale accartocciato come una mezza palla, all xyz con un elastico, poi con un cavo ci abbiamo attaccato il sensore di luca e con un altro la lampadina. L occhio, cioè il sensore di luce, guardava quanta luce c era e la lampadina cambiava colore a seconda dell intensità della luce. Quando abbiamo finito il progetto siamo andati da Augusto che ha programmato quel che doveva fare il robot, seguendo le nostre istruzioni., sul computer che poi ha dato i comandi all xyz. Il secondo gruppo del nostro gruppo ha avuto un altra idea: ha preso l xyz e ci ha attaccato l interruttore, il motore, la cassa musicale e una costruzione in lego. La loro idea consisteva nell accendere o spegnere l interruttore affinché la cassa musicale facesse un suono e il motore facesse muovere una specie di barra di lego. Il terzo gruppo del nostro gruppo, intanto, faceva gli abbellimenti. Quando anche il secondo gruppo del nostro gruppo si era fatto programmare da Augusto il progetto, Augusto ci ha detto di mettere insieme le due idee e noi lo abbiamo fatto. Però c era un problema: per unire le due idee dovevamo unire i cavi del secondo progetto al nostro xyz e c erano tre cavi da attaccare e il nostro xyz aveva solo due posti liberi, allora, abbiamo chiesto ad Augusto come potevamo fare e, lui, ci ha risposto che siccome il sensore di luce, del primo progetto, aveva la stessa funzione dell interruttore del secondo progetto si poteva eliminare uno dei due componenti per esempio l interruttore, così c era posto per tutti i cavi. Dopo aver unificato idee e progetti, abbiamo unito anche la programmazione al computer e abbiamo abbellito il nostro robot. Alla fine ogni gruppo ha spiegato all altro il proprio lavoro. Il robot degli altri compagni funzionava così: il sensore di suono sentiva quanto rumore c era, a seconda del rumore la lampadina si accendeva o si spegneva e il motore faceva ruotare delle palline di plastica. Oggi mi sono divertito molto soprattutto perché a programmare una cosa per fargli fare delle cose mi piace molto e spero che un giorno rifaremo questa esperienza. Leo N. Oggi siamo andati al CNR. Augusto, un ingegnere che lavora lì, ci ha mostrato una stanza dove dovevamo lavorare per costruire i nostri robot. Ci siamo divisi in gruppi; il mio era composto da: i due Leo, Rommel, Miranda, Lorenza, Fabrizio, Dianne. Poi, Augusto, ci ha mostrato un robot fatto da degli adulti. Noi dovevamo smontarlo per vedere con quali pezzi tecnologici era composto il robot. 3

4 Ora dovevamo costruire il robot, ma non sapevamo come si chiamavano quei pezzi tecnologici così abbiamo chiesto a Augusto. Lui ha proposto di inventarci dei nomi valessero per i due gruppi: - il XYZ era una scatoletta che conteneva le pile che davano energia al robot per farlo funzionare, - le pile/ batterie, - la cassa musicale che emetteva suoni e musiche diverse, - i coccodrilli ( delle pinze a bocca di coccodrillo ) erano collegati ai sensori di resistenza, - i cavi, - il motore, - la lampadina accendeva delle luci diverse secondo quanta luce c era nella stanza, - il sensore di luce, invece, segnalava quanta luce c è, - il numeratore, se lo collegavi al sensore di resistenza ti indicava in numeri quanta resistenza c era, se lo collegavi al sensore di luce ti indicava in numeri quanta luce c era, infine se lo collegavi al sensore di suono ti indicava in numeri quanto suono forte c era.. - l interruttore era un pulsante che accendeva e spegneva il robot. Con il sensore di resistenza abbiamo fatto anche un gioco: ci siamo messi in cerchio, due di noi tenevano ciascuno un coccodrillo in mano collegato col sensore di resistenza che misurava quanta resistenza c era tra tutti noi. Finalmente, poi, potevamo costruire il robot in santa pace!! Noi però a differenza dell altro gruppo, non abbiamo collaborato tutti insieme! Infatti al momento di riunire le nostre idee non riuscivamo a trovare il modo di mettere tutto insieme. Abbiamo chiesto ad Augusto aiuto un altra volta, per questo ringrazio Augusto che ci ha offerto il suo aiuto e senza di lui non avremmo mai potuto realizzare il nostro robot. Ora era tempo di spiegare agli altri come avevamo costruito il nostro robot: accendendo xyz il robot si è messo a cantare tante musiche e suoni, la lampadina ha cominciato a lampeggiare di colori diversi: verde, rosso, blu.. e un a torre di lego ha cominciato a girare. Poi abbiamo ascoltato il secondo gruppo che ha presentato il proprio progetto. Dopo aver salutato Augusto siamo tornati a scuola per andare a mangiare a mensa Lorenzo Al C. N. R.( Consiglio Nazionale di Ricerca), oggi abbiamo costruito un robot. Abbiamo fatto due gruppi, io ero insieme ad Anita, Jessica, Karim, Nathalie, Marta e Giacomo. Prima di tutto abbiamo smontato un robot già costruito, per vedere gli ingranaggi che c erano dentro. Poi Augusto ci ha spiegato a cosa serviva e come si chiamava ogni singolo strumento. Abbiamo iniziato a costruire il robot. Prima di tutto abbiamo diviso gli oggetti tecnologici da quelli per fare la parte interna e da quelli per decorare. Abbiamo unito con i cavi al componente che abbiamo chiamato x y z al motore (serve per produrre movimento)alla lampadina. Abbiamo incastrato al motore un bastoncino di lego, in modo che quando c era un rumore molto forte e si illuminasse la lampadina. A quel bastoncino di lego abbiamo incastrato tre palline di plastica, a queste un bastoncino con annodati due fili di ferro con una specie di pelliccetta colorata. 4

5 Alla fine abbiamo verificato se funzionava. Tutto funzionava a parte quella specie di bastoncino di legno con annodati due fili di ferro con la pelliccetta colorata che cadeva sempre quando le palline giravano velocemente. È stato Augusto a spiegarci ogni oggetto, ed è stato lui ad inventarsi il nome X Y Z, e lui a programmato i nostri robot attraverso il computer che mandava i comandi a X Y Z per far funzionare i sensori collegati ad esso con i cavi. Alla fine ogni gruppo ha spiegato all altro la funzione del proprio robot. Il nostro doveva girare e illuminarsi quando c era un rumore molto forte. Io il robot lo immaginavo completamente diverso. A me è piaciuto molto fare il robot e il mio gruppo ha funzionato molto bene. Martina 5

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