VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. Il giorno 29 gennaio 2016 alle ore 10.10, in Venezia-Marghera, P.S.T. Vega
|
|
- Evaristo Battaglia
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 29 GENNAIO 2016 Il giorno 29 gennaio 2016 alle ore 10.10, in Venezia-Marghera, P.S.T. Vega Edificio Lybra Via delle Industrie 19/D, presso la sede sociale si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Veneto Sviluppo S.p.A., convocato dal dott. Francesco Giovannucci, nella sua qualità di Consigliere Anziano, con fax del 22 gennaio 2016, prot. n. 1898/16, per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno: 1. Nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione; 2. Nomina del Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione; (omissis) 9. Conferimento deleghe di poteri; (omissis) Sono presenti i Consiglieri Simonetta Acri, Andrea Antonelli, Luigi Barbieri, Leonardo Colle, Patrizia Geria, Francesco Giacomin, Francesco Giovannucci, Leopolodo Mutinelli, Antonio Rigon, Giansandro Todescan. Massimo Tussardi. E assente giustificata il Consigliere Donatella Vernisi. Ai sensi dell art. 22 dello statuto sociale vigente è presente, collegato in audioconferenza, il Consigliere Pietro Codognato Perissinotto. Sono presenti per il Collegio Sindacale il Presidente Nicola Cecconato ed i Sindaci Effettivi Cinzia Giaretta ed Enzo Nalli. Assiste il Direttore Generale Gianmarco Russo. Viene chiamata a fungere da segretario verbalizzante Manuela Guidi, Responsabile dell Area Legale e Affari Generali. Ai sensi dell art. 21, comma 3, dello Statuto sociale, dovendosi procedere, nel 1
2 corso della seduta odierna alla nomina del Presidente, assume la Presidenza il Consigliere anziano, Francesco Giovannucci. Il Presidente constata come la presente seduta, regolarmente convocata, sia validamente costituita ed atta a deliberare sul proposto ordine del giorno. Con il consenso dei consiglieri, è presente, quale rappresentante della Regione Veneto, il Segretario Generale della Programmazione Luca Felletti. 1. Nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione Il Presidente porge il benvenuto ai presenti, congratulandosi per la loro nomina a componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale oggi riuniti per la prima volta. Quindi il Presidente al fine di agevolare la conoscenza reciproca passa in rassegna i nominativi dei presenti, al fine della puntuale verifica delle presenze. Il Presidente evidenzia come la società, partecipata al 51% dalla Regione del Veneto e per il 49% dai principali gruppi bancari italiani, sia un intermediario finanziario attualmente iscritto nell Elenco Speciale ex art. 107 TUB. In data 9 ottobre 2015 la Società ha presentato istanza di autorizzazione ai fini dell iscrizione al nuovo Albo Unico ex art. 106 TUB, come riformato dal D.Lgs. 141/2010. Ai fini della predisposizione della documentazione obbligatoria all iscrizione, come indicata nella Circolare di Banca d Italia n. 288 del 3 aprile 2015, l Assemblea straordinaria dei soci ha approvato in data 28/09/2015 il nuovo statuto sociale, che tuttavia potrà trovare applicazione solo all atto del rilascio del nulla osta da parte di Banca d Italia. Pertanto la strutturazione apicale della Società avverrà in data odierna secondo le vecchie regole, che, quanto alla composizione del Comitato Esecutivo andranno 2
3 riviste allorquando entrerà in vigore il nuovo statuto. Ciò in quanto la figura del Presidente, come disciplinata dalla Circolare 288 sopra richiamata, deve essere privata di poteri esecutivi. (omissis) Al termine della propria relazione il Segretario Generale della Programmazione comunica che l indicazione della Regione quanto alle persona che assumerà la funzione di Presidente della Società è sul dott. Massimo Tussardi. Nessun altro chiedendo la parola, viene messa ai voti la proposta di nominare quale Presidente del Consiglio di Amministrazione, il dott. Massimo Tussardi. Il Consiglio di Amministrazione, all unanimità e con l astensione dell interessato, approva la proposta e nomina, quale Presidente di Veneto Sviluppo, Massimo Tussardi nato a Padova (PD), il 15 febbraio 1961, residente in Noventa Padovana (PD), Via Ugo Foscolo n. 44/A, codice fiscale TSSMSM61B15G224C. (omissis) 2. Nomina del Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione Passando alla trattazione del secondo punto all ordine del giorno, il Presidente, dopo aver illustrato l art. 21 dello Statuto Sociale, cede la parola al dott. Rigon il quale comunica che la persona, il cui nominativo è stato condiviso tra i consiglieri di nomina bancaria, quale Vice Presidente, è il dott. Francesco Giacomin La proposta viene messa ai voti. Il Consiglio di Amministrazione, all unanimità e con l astensione del diretto interessato, nomina quale Vice Presidente di Veneto Sviluppo Francesco Giacomin, nato a San Polo di Piave (TV) il 2 agosto 1951 OMISSIS Nomina del Comitato Esecutivo e attribuzione compensi 3
4 Per quanto concerne la nomina del Comitato Esecutivo il Presidente richiama l articolo 25, comma 1, dello Statuto Sociale, che stabilisce la composizione del Comitato Esecutivo. Tale organo è costituito da cinque membri: vi partecipano di diritto il Presidente ed il Vice Presidente. Quanto agli altri tre componenti, due sono scelti tra quelli di nomina regionale ed uno tra quelli nominati su designazione bancaria. Ai fini della composizione dell organo in commento, il socio di maggioranza fornisce l indicazione dei seguenti consiglieri Andrea Antonelli e Luigi Barbieri. Viene quindi lasciata la parola al dott. Mutinelli, esponente del mondo bancario e finanziario, il quale a nome degli altri rappresentanti dei soci privati, avanza la candidatura del dott. Antonio Rigon, il quale è stato componente del Comitato Esecutivo negli ultimi due mandati e quindi è garante di continuità rispetto all operatività di tale organo sociale nonché di qualificata esperienza. Il Presidente mette ai voti le candidature proposte. Il Consiglio di Amministrazione, con il voto di tutti i presenti e l astensione dei diretti interessati, nomina quali membri del Comitato Esecutivo i signori: Andrea Antonelli, Luigi Barbieri e Antonio Rigon. Conseguentemente, il Comitato Esecutivo di Veneto Sviluppo per il triennio , risulta così composto: 1. Massimo Tussardi, nato a Padova (PD), il 15 febbraio 1961 OMISSIS -; 2. Francesco Giacomin, nato a San Polo di Piave (TV) il 2 agosto 1951 OMISSIS -; 3. Andrea Antonelli, nato a Roma il 23 dicembre 1966 OMISSIS -; 4. Luigi Barbieri, nato a Padova (PD) il 28 febbraio 1948 OMISSIS -; 5. Antonio Rigon, nato a Vicenza (VI), il 27 maggio 1960 OMISSIS -. 4
5 Con riguardo ai compensi, si precisa che l Assemblea dei Soci riunitasi il 20 gennaio 2016 nella fissazione dei compensi dei diversi organi sociali ha deliberato un plafond di Euro ,00 lordi annui per eventuali deleghe che il Consiglio di Amministrazione intendesse assegnare, secondo quanto stabilito dall art. 6 della L.R. 39/2013 e nel rispetto comunque del limite complessivo di cui all art. 7 della L.R. 39/2013. OMISSIS Il plafond quindi andrà ripartito tra i componenti di tale organo. Si ricorda che nel corso del precedente mandato era prevista una indennità per la partecipazione alle riunioni del Comitato Esecutivo di Euro 3.222,69. Il Presidente propone quindi di ripartire equamente tale somma tra i 5 componenti del Comitato Esecutivo, nella misura di Euro 3.000,00 ciascuno. Viene altresì precisato che la composizione del Comitato Esecutivo andrà rivista in caso di accoglimento dell istanza di iscrizione di Veneto Sviluppo al nuovo Albo Unico ex art. 106 TUB. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto di quanto sopra esposto, con riguardo ai compensi dei componenti del Comitato Esecutivo, delibera di ripartire equamente tra i 5 componenti dello stesso, il plafond complessivo di Euro ,00, per un compenso di Euro 3.000,00 ciascuno. (omissis) 9. Conferimento deleghe di poteri Il Presidente cede la parola alla dott.ssa Guidi, la quale ricorda che, a seguito del rinnovo del Consiglio di Amministrazione, si rende necessario conferire le deleghe di poteri al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed al Comitato Esecutivo, oggi nominati. 5
6 Il Presidente propone, per il momento, di confermare il sistema di deleghe attualmente vigenti già portate a conoscenza di tutti i Consiglieri e Sindaci fermo restando che eventuali modifiche potranno essere apportate nel proseguo dell attività della società. Si ricorda che le deleghe di poteri sono state riviste nel loro contenuto in occasione della predisposizione della documentazione per l istanza di iscrizione all Albo Unico e l Ordinamento generale vigente, così dispone: COMITATO ESECUTIVO Premessa Il Consiglio di Amministrazione, nel rispetto delle disposizioni di legge e di statuto, può conferire poteri e delegare proprie attribuzioni, determinando i limiti della delega, ad un Comitato Esecutivo (artt. 24 e 25 dello Statuto) composto dal Presidente, dal Vice Presidente (membri di diritto) e da altri tre suoi membri, di cui due scelti tra quelli di nomina regionale ed il terzo scelto tra quelli nominati su designazione dei soci titolari di azioni di categoria B), determinandone la durata e le attribuzioni. Il Presidente e il Vice Presidente sono membri di diritto. Il Comitato Esecutivo può nominare annualmente tra i suoi membri un segretario o chiamare a tale ufficio il Direttore o altro dipendente della società. A norma dell art. 25 dello Statuto sociale, per la convocazione delle riunioni del Comitato Esecutivo valgono le stesse modalità e gli stessi termini previsti dall art. 22 per il Consiglio di Amministrazione. Le adunanze sono presiedute dal Presidente o da chi ne fa le veci e sono valide con la presenza della maggioranza dei componenti. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza assoluta dei voti ed in caso di parità prevale il voto di chi presiede. Delle adunanze e delle deliberazioni del Comitato deve essere redatto processo 6
7 verbale, in conformità a quanto previsto dall articolo 23 dello Statuto. Le decisioni assunte in base a delega devono essere portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione con cadenza almeno trimestrale. Al Comitato Esecutivo competono le materie oggetto di espressa delega da parte del Consiglio di Amministrazione. Nell attuale modello adottato da Veneto Sviluppo il Comitato Esecutivo presta supporto al Consiglio di Amministrazione, che è l organo con funzione di gestione, unitamente al Direttore Generale, il quale, in qualità di vertice della struttura interna, partecipa alla funzione di gestione. Per garantire che ciascun componente del Comitato possa svolgere con consapevolezza le proprie funzioni, analogamente a quanto previsto per il Consiglio di Amministrazione, la Società si adopera affinché gli argomenti all ordine del giorno e l eventuale documentazione a supporto degli stessi siano portati a conoscenza dei componenti il Comitato Esecutivo con tempestività e in tempo utile, affinché essi possano deliberare in autonomia di scelta e con piena cognizione di causa. I membri del Comitato Esecutivo sono tenuti, al pari di ogni altro esponente aziendale, a conoscere e rispettare il Codice Etico aziendale. Poteri Sono delegati al Comitato Esecutivo i poteri e le attribuzioni che seguono: 1. adottare, nei limiti delle deleghe conferite dal Consiglio di Amministrazione ed in osservanza alle linee programmatiche ed alle decisioni dallo stesso assunte, le iniziative utili al conseguimento dello scopo sociale; 2. deliberare locazioni e affittanze infranovennali, contratti d uso e/o comodato attivi e passivi; 7
8 3. deliberare l ammissione ai benefici previsti dagli strumenti di agevolazione gestiti nonché l utilizzo della provvista e dei fondi eventualmente acquisiti nell ambito di interventi concordati con la Regione del Veneto e destinati a forme di agevolazione. Deliberare l ammissione a finanziamento e/o leasing agevolato e ad operazioni in forma mista con l utilizzo dei Fondi di Rotazione affidati in gestione alla Società è riservata in via esclusiva al Comitato Esecutivo per le operazioni di importo complessivo superiore ad Euro ,00 (Centocinquantamila/00). Delle deliberazioni assunte dal Comitato Esecutivo dovrà essere data informativa, con periodicità trimestrale, al Consiglio di Amministrazione; 4. assumere tutte le decisioni relative ai casi di revoca, riduzione o rinuncia dei benefici già concessi, anche in relazione alla variazione dei requisiti soggettivi ed oggettivi in capo ai beneficiari, nonché le decisioni relative a vicende modificative del complessivo rapporto, tali da comportare una variazione delle deliberazioni precedentemente assunte; 5. assicurare il rispetto degli adempimenti previsti dalle normative, dalle convenzioni, dai contratti e dagli atti che disciplinano lo svolgimento degli incarichi assunti in ambito agevolativo, assumendo le necessarie delibere; 6. deliberare in merito all acquisizione di beni e servizi, ivi compreso il conferimento di incarichi di consulenza e/o professionali, entro i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione con apposita delibera; 7. nel rispetto della pianta organica approvata dal Consiglio di Amministrazione autorizzare l assunzione del personale non dirigente. Per il personale non dirigente, decidere: la nomina, l attribuzione di emolumenti e indennità, la concessione di anticipi TFR entro la misura massima e nei casi 8
9 previsti dalla disciplina, l adozione di provvedimenti disciplinari escluso il licenziamento; 8. riferire al Consiglio di Amministrazione sull esercizio dei poteri delegati con cadenza trimestrale o su esplicita richiesta. PRESIDENTE Premessa A norma dell art. 21 dello Statuto sociale, il Consiglio d Amministrazione elegge fra i membri di nomina della Regione del Veneto il Presidente ed il Vice Presidente tra gli altri. Il Presidente è il legale rappresentante della Società; in caso di sua assenza o impedimento è sostituito dal Vice Presidente e, in caso di ulteriore assenza o impedimento le funzioni del presidente sono assolte dal consigliere più anziano di carica che non sia assente o impedito, a meno che il Consiglio di Amministrazione le attribuisca ad altro dei suoi membri. La firma sociale spetta al Presidente o a chi lo sostituisce. La firma di chi sostituisce il Presidente fa prova nei confronti dei terzi dell assenza o impedimento di quest ultimo. Con apposita deliberazione del Consiglio di Amministrazione e, se necessario, con procura notarile, la firma singola o congiunta può essere conferita, per determinati atti o categorie di atti, ad altri membri del Consiglio, al Direttore o ad altri dipendenti. Nei casi di assoluta ed improrogabile urgenza, il Presidente del Consiglio di Amministrazione può assumere, su proposta vincolante del Direttore Generale, ogni determinazione di competenza dell organo presieduto, portando a conoscenza del Consiglio, alla sua prima adunanza, le decisioni assunte. Il Presidente è anche Presidente del Comitato Esecutivo. Il Presidente, d intesa con il Consiglio d Amministrazione e con il Direttore 9
10 Generale, assicura l individuazione e la realizzazione delle politiche di sviluppo e delle linee guida dei piani strategici ed operativi concernenti la Società ed approvati dal Consiglio di Amministrazione; inoltre egli programma e coordina i lavori del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. Al Presidente compete il coordinamento delle attività del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo: egli, infatti, presiede e guida lo svolgimento delle rispettive riunioni. Il suo ruolo, fondamentale nell assicurare efficacia nella gestione degli Organi Sociali collegiali e sotto il profilo della Corporate Governance, è finalizzato ad assicurare che tutti gli amministratori possano effettivamente apportare il loro contributo, consapevole ed informato, alle discussioni. La Società riconosce al Presidente il compito di mantenere un corretto e continuativo rapporto di comunicazione con gli azionisti e con i referenti istituzionali. In questo egli è coadiuvato dal Direttore Generale. Poteri Oltre a quanto espressamente previsto dallo Statuto sociale, al Presidente vengono riconosciuti i poteri di seguito elencati: 1. adottare, nei limiti delle deleghe conferite dal Consiglio di Amministrazione ed in osservanza alle linee programmatiche ed alle decisioni dallo stesso assunte, tutte le iniziative utili al conseguimento dello scopo sociale; 2. rappresentare la società, anche in giudizio, e, limitatamente a casi di particolare necessità e urgenza che possano provocare un grave e immediato nocumento alla Società, promuovere ovvero costituirsi in azioni ed istanze giudiziarie ed amministrative in qualunque sede e in qualunque grado di giurisdizione nominando avvocati, procuratori, arbitri e periti, riferendone al 10
11 Consiglio di Amministrazione nella prima riunione utile; 3. rappresentare la Società nelle assemblee delle società, degli enti, o degli organismi partecipati e, nei casi d urgenza o qualora lo ritenga opportuno, farsi rappresentare con propria delega; 4. disporre l acquisizione di beni e servizi, ivi compreso il conferimento di incarichi di consulenza e/o professionali, entro i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione con apposita delibera; 5. su proposta del Direttore Generale, autorizzare l accensione, l estinzione e la gestione dei conti correnti e di ogni altro deposito della Società, con facoltà di eseguire tutte le operazioni connesse a debito entro il limite massimo di venti milioni di Euro per singola disposizione ed a credito senza limite di importo. Operazioni a debito di importo superiore al limite indicato potranno essere disposte esclusivamente con firma congiunta del Presidente e del Direttore Generale. 6. riferire al Consiglio di Amministrazione sull esercizio dei poteri delegati con cadenza trimestrale o su esplicita richiesta. DIREZIONE GENERALE Premessa A norma dell art. 30 dello Statuto Sociale, il Direttore Generale, nominato dal Consiglio di Amministrazione, sovrintende a tutti gli uffici della società. Il Consiglio di Amministrazione può nominare uno o più vice direttori generali che coadiuvano il Direttore Generale nell esercizio delle sue funzioni e lo sostituiscono, in caso di sua assenza o impedimento, con le modalità stabilite dal Consiglio di Amministrazione medesimo. Il Consiglio di Amministrazione attribuisce al Direttore Generale ed al Vice 11
12 Direttore Generale i poteri di seguito descritti. Responsabilità e Poteri DIRETTORE GENERALE Al Direttore Generale è assegnata la responsabilità di garantire il conseguimento degli obiettivi aziendali definiti dal Consiglio di Amministrazione, nel rispetto delle normative di legge e di settore e degli interessi dei soci, promuovendo le idonee iniziative commerciali e organizzative, curando lo sviluppo professionale delle risorse interne e l immagine della Società. Egli, pertanto, svolge funzioni di sovrintendenza e coordinamento; è a capo del personale; approva ed autorizza la presentazione delle proposte di delibera agli Organi Sociali; dà esecuzione alle deliberazioni degli Organi Sociali; gestisce gli affari correnti; esercita ogni altro potere attribuitogli in via continuativa o volta per volta dal Consiglio di Amministrazione. Nell attuale modello adottato da Veneto Sviluppo il Direttore Generale in qualità di vertice della struttura interna, partecipa alla funzione di gestione e presta quindi supporto al Consiglio di Amministrazione, che è l organo con funzione di gestione, unitamente al Comitato Esecutivo. In particolare, al Direttore Generale sono attribuiti i poteri e le responsabilità di seguito elencati: Pianificazione strategica e operativa 1. predisporre studi e analisi a supporto del processo di pianificazione aziendale, anche attraverso l elaborazione di analisi di scenario e d impatto nonché comparazioni degli andamenti dei diversi settori di attività della Società; 2. tradurre gli obiettivi strategici formulati dal Consiglio di Amministrazione negli obiettivi di periodo e nella formulazione della 12
13 pianificazione annuale; 3. valutare le opportunità di business della Società assicurando l analisi delle opportunità e dei vincoli rivenienti dall evoluzione normativa nazionale e locale; 4. supportare il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle strategie e delle politiche d intervento della Società, analizzando i flussi periodici di reporting direzionale; 5. supervisionare l attività delle strutture aziendali impegnate nella realizzazione di progetti ritenuti significativi per l attuazione delle strategie societarie e per il raggiungimento degli obiettivi aziendali; 6. supervisionare e coordinare le attività connesse alla redazione del Bilancio d esercizio e di tutti i documenti strategici e di pianificazione della Società; Affari correnti 7. adottare, nei limiti delle deleghe conferite dal Consiglio di Amministrazione ed in osservanza alle linee programmatiche ed alle decisioni dallo stesso assunte, le iniziative utili al conseguimento dello scopo sociale; 8. approvare ed autorizzare la presentazione delle proposte di delibera agli Organi Sociali; 9. sottoporre all approvazione del Consiglio di Amministrazione il budget annuale della Società e le eventuali modifiche che si rendessero necessarie nel corso dell esercizio, i documenti programmatici e strategici nonché le eventuali revisioni della pianta organica, compresa la costituzione di Commissioni a supporto delle attività di coordinamento aziendale; 10. sottoporre all approvazione del Consiglio di Amministrazione la proposta di bilancio annuale nonché le situazioni patrimoniali ed economiche periodiche; 13
14 11. sottoscrivere la corrispondenza ordinaria e la documentazione necessaria ad assolvere gli adempimenti normativi e/o di vigilanza; sottoscrivere gli atti, i contratti, le convenzioni e i documenti in genere, in esecuzione delle deliberazioni assunte dagli Organi Sociali ovvero nell esercizio dei poteri delegati dal Consiglio di Amministrazione; 12. autorizzare la trasmissione delle relazioni periodiche nonché delle comunicazioni di natura informativa, di monitoraggio e rendicontazione previste dalle discipline applicabili ai singoli strumenti di agevolazione; 13. rappresentare la società presso gli uffici postali e telegrafici, con facoltà di ritirare pacchi, corrispondenza anche raccomandata e assicurata, nonché vaglia, assegni o valori diversi. Rappresentare la società presso le Ferrovie dello Stato, le imprese di trasporto e le dogane, con facoltà di ritirare merci, inoltrare ricorsi e reclami, promuovere azioni di danno ed esigere indennizzi. In conformità alle deliberazioni degli Organi Sociali egli potrà rappresentare la società in ogni altra occasione; Gestione della liquidità e rapporti con le banche 14. negoziare le condizioni applicabili ai conti correnti e ad ogni altro deposito della Società, in accordo con il Presidente; 15. eseguire, a valere sui conti correnti e su ogni altro deposito della Società, tutte le operazioni a debito entro il limite massimo di venti milioni di Euro per singola disposizione ed a credito senza limite di importo. Operazioni a debito di importo superiore al limite indicato potranno essere disposte esclusivamente con firma congiunta del Presidente e del Direttore Generale; 16. disporre, per singole operazioni di importo non superiore a cinque milioni di Euro, gli impieghi in strumenti finanziari relativi: 14
15 al portafoglio di negoziazione di proprietà; alle disponibilità degli strumenti di agevolazione gestiti, considerato quanto disposto in materia dalla normativa di riferimento. Operazioni di importo superiore a cinque milioni di Euro potranno essere disposte esclusivamente con firma congiunta del Presidente e del Direttore Generale; 17. disporre, con riferimento agli strumenti di agevolazione gestiti e nei limiti individuati ai precedenti punti, tutte le operazioni previste dalla normativa applicabile e finalizzate ad assicurare il miglior grado di utilizzo delle dotazioni conferite; Strumenti di agevolazione 18. deliberare, con firma congiunta del responsabile dell Area Finanziamenti e Contributi, l ammissione a finanziamento e/o leasing agevolato e ad operazioni in forma mista con l utilizzo dei Fondi di Rotazione affidati in gestione alla Società per operazioni di importo complessivo pari o inferiore ad Euro ,00 (centocinquantamila/00). Le deliberazioni assunte dovranno essere trascritte in un apposito libro verbale e delle stesse dovrà essere data informativa, con periodicità trimestrale, al Comitato Esecutivo; Erogazione del credito 19. proporre al Consiglio di Amministrazione le politiche del credito e la loro revisione periodica; 20. assicurare che al Consiglio di Amministrazione pervengano tutti i dati e le informazioni da quest ultimo richiesti; 21. collaborare all esecuzione delle disposizioni impartite dal Consiglio di Amministrazione gestendo la struttura e gli strumenti disponibili in funzione delle disposizioni stesse; 15
16 22. assicurare una costante opera di formazione ed aggiornamento del personale coinvolto nell attività di concessione di credito, d intesa con il Responsabile d Area di riferimento, al fine di uniformare tutti i comportamenti operativi e di promuovere una cultura del credito omogenea; Acquisti di beni e servizi e pagamenti 23. disporre l acquisizione di beni e servizi, ivi compreso il conferimento di incarichi di consulenza e/o professionali, entro i limiti di spesa definiti dal Consiglio di Amministrazione con apposita delibera; 24. autorizzare i pagamenti delle somme dovute ai fornitori di beni e servizi in esecuzione degli impegni contrattuali assunti dalla società, nonché compiere tutte le operazioni bancarie necessarie per dare esecuzione alle delibere assunte dagli Organi Sociali e per adempiere alle disposizioni di legge, previdenziali o fiscali (ad es.: stipendi, premi e gratifiche derivanti da contratti di lavoro o decise dai competenti organi della Società, contributi INPS, Inail, Previbank o comunque previdenziali, ritenute IRPEF anche a lavoratori autonomi nella veste di sostituto d imposta propria della Società, utenze derivanti da contratti di somministrazione di servizi); Personale e uffici 25. gestire gli uffici interni con potere di vigilanza e di disciplina e amministrare il personale di cui indirizza l attività sia nei rapporti interni che esterni. Proporre al Consiglio di Amministrazione ed al Comitato Esecutivo, secondo competenza, l assunzione delle determinazioni riguardanti il personale; 26. assicurare, attraverso il coordinamento e lo sviluppo dei processi di assunzione, sviluppo professionale, formazione e gestione amministrativa, l adeguatezza quantitativa e qualitativa del personale agli obiettivi della Società; 16
17 27. istituire strutture interfunzionali e collegiali non permanenti per finalità consultive ovvero funzionali al migliore raggiungimento degli obiettivi societari. Il Direttore Generale ne potrà determinare con Circolare Interna la composizione, la durata, le attribuzioni ed il funzionamento; 28. gestire i rapporti convenzionali con le Università finalizzati alla realizzazione di tirocini di formazione ed orientamento ovvero di stages professionalizzanti presso la Società; 29. pianificare e monitorare la formazione e l aggiornamento professionale a livello aziendale; 30. organizzare e coordinare lo svolgimento della valutazione periodica prevista dal Sistema Valutativo Interno. Sicurezza e salute sul luogo di lavoro Al Direttore Generale viene delegato il ruolo di datore di lavoro ai sensi della vigente disciplina in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Al Direttore Generale, in quanto datore di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008, fanno quindi capo le funzioni e le responsabilità inerenti all osservanza di quanto previsto dalle norme vigenti in materia di prevenzione, con adozione di tutte le misure necessarie ai sensi dell art c.c. a tutelare la sicurezza e la salute dei propri dipendenti; funzioni che, a titolo esemplificativo ma non esaustivo e non limitativo, vengono di seguito elencate: A. Provvedere, nel rispetto delle norme di legge vigenti e di successiva emanazione, alle attività concernenti: a) Utilizzazione e manutenzione di edifici, impianti, macchinari, attrezzature, strumenti e ambienti di lavoro: 17
18 verificare costantemente la rispondenza di tutti gli edifici, impianti, macchine, strumenti, utensili e quant altro, alle disposizioni di legge, adeguandoli alle nuove tecnologie in materia di sicurezza, igiene ed ecologia; assicurare l adozione delle necessarie misure di protezione riguardanti le macchine in generale e comunque predisporre le prescritte protezioni per ciascuna operazione, macchina, apparecchiatura, impianto o attività che comporti l utilizzazione di materie e/o prodotti pericolosi o nocivi; impartire, in particolare, tutte le disposizioni idonee ad attuare una completa ed efficace prevenzione in ordine all uso di attrezzature munite di videoterminale; assicurare le operazioni di manutenzione e riparazione degli edifici ed opere destinate ad ambienti o posti di lavoro; attuare ogni misura necessaria di igiene nei locali e negli spazi utilizzati dalla società, curando che siano approntati e forniti gli opportuni mezzi di prevenzione; curare che le condizioni degli ambienti di lavoro siano rispondenti alle prescrizioni di legge, che le lavorazioni che implichino l utilizzo di agenti nocivi e la produzione e/o rifiuto di sostanze nocive siano svolte secondo le prescritte misure di igiene del lavoro. b) Tutela ecologica dell ambiente verificare che gli eventuali reflui degli insediamenti siano autorizzati e conformi ai limiti vigenti pro-tempore, predisponendo in ogni caso le necessarie misure di adeguamento e di controllo periodico; disporre lo smaltimento dei rifiuti secondo la vigente normativa, questo sia sotto l aspetto normativo, sia sotto quello logistico; 18
19 curare, in ogni caso, ogni previsto adempimento inerente o connesso all ecologia, sia in sede amministrativa (domande, autorizzazioni, concessioni e simili) sia sul piano organizzativo ed operativo. c) Tutela dell igiene e sicurezza dei lavoratori assicurare l organizzazione e l effettuazione di tutte le attività inerenti l analisi e verifica delle condizioni di rischio, anche ambientale, nel rispetto della normativa pro-tempore vigente; provvedere all attuazione ed all aggiornamento delle misure necessarie a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori; predisporre ed applicare un adeguata normativa interna di protezione, sicurezza, igiene e tutela dell ambiente in conformità alle disposizioni legislative pro-tempore vigenti, curandone il costante aggiornamento; fornire al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente le informazioni previste dal D.Lgs. n. 81/2008; promuovere, organizzare e fornire, sovrintendendo alle relative attività, la massima informazione di tutti i lavoratori che siano alle dipendenze dell Istituto, sui rischi generici e specifici connessi alle lavorazioni, rendendo note le norme essenziali di prevenzione, sicurezza ed igiene con ogni idoneo mezzo che ne consenta la più utile ed immediata conoscenza; provvedere affinché i lavoratori ricevano una formazione sufficiente ed adeguata in materia di prevenzione, con particolare riferimento al posto di lavoro ed alle mansioni di ciascuno; verificare preventivamente i requisiti di idoneità tecnico-professionale delle imprese e dei lavoratori autonomi cui si intenda affidare l incarico di prestare la propria opera all interno delle strutture aziendali; 19
20 informare imprenditori e lavoratori autonomi che abbiamo instaurato rapporti contrattuali con la Società sui rischi specifici e sulle misure di prevenzione ed emergenza inerenti all ambiente di lavoro ed all attività aziendale, promuovendo altresì reciproco coordinamento e la necessaria cooperazione al fine di garantire l attuazione di quanto normativamente previsto a tutela della salute e della sicurezza del lavoro; vigilare affinché tutti i dispositivi di sicurezza ed i mezzi collettivi e personali di protezione siano approntati, utilizzati ed in perfetto stato di efficienza, avvalendosi per tale controllo di personale preposto, già normativamente destinatario di tale compito, coerentemente con il modello organizzativo della Società; assicurare che i presidi sanitari di pronto soccorso ed i servizi igienicoassistenziali siano conformi alle prescrizioni di legge ed organizzare la sorveglianza fisica e medica dei lavoratori attraverso esperti qualificati e medici competenti, curando, in particolare, che siano rispettati gli adempimenti relativi alle visite preventive e periodiche e quelli relativi alla cartella sanitaria e di rischio di ciascun lavoratore; assicurare la regolare tenuta e conservazione del registro degli infortuni. B. Per quanto, in particolare, riguarda la materia della prevenzione a tutela dei lavoratori, provvedere: alla designazione del RSPP; alla designazione ed alla formazione dei lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di pronto soccorso, di prevenzione e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio e comunque di gestione dell emergenza, organizzando i 20
21 rapporti con i servizi pubblici competenti in materia; alla nomina del medico competente, vigilando sull adempimento dei doveri che è tenuto ad osservare; all eventuale utilizzazione di persone o servizi esterni all azienda in possesso delle conoscenza professionali necessarie per integrare l azione di prevenzione e protezione. C. Procedere all informazione e consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ove designato, in tutti i casi previsti dal D.Lgs. n. 81/2008. D. Indire le riunioni di cui all art. 35 del D.Lgs. n. 81/2008 e parteciparvi in rappresentanza della società curando che siano attuati tutti i relativi adempimenti. E. Delegare, per unità produttiva o per settore, persona scelta tra i dipendenti della società come la più idonea per esperienza, capacità professionale ed affidabilità, allo svolgimento di specifici compiti, anche integrativi e sostitutivi, di vigilanza sul perfetto ed efficiente funzionamento di impianti, macchine ed attrezzature. F. Ordinare e verificare che i responsabili facciano rispettare, fornendo ai lavoratori ogni necessaria informazione ed assistenza al riguardo, tutte le misure di prevenzione imposte dalle norme vigenti e quelle che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, siano comunque richieste a tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. G. Adottare misure cautelari di sospensione ed allontanamento nei confronti del personale dipendente dalla società e dei terzi prestatori di lavoro autonomo o di lavoro subordinato alle altrui dipendenze, che a suo giudizio dimostrino imperizia tecnica o tengano un comportamento tale da mettere a repentaglio la 21
22 sicurezza e la salute delle altre persone presenti nell ambiente di lavoro o anche solo di se stessi, con obbligo di segnalazione ai competenti organi della Società ai fini dell attivazione, qualora ve ne siano i presupposti, della procedura per l irrogazione di sanzioni disciplinari. H. Adottare di sua iniziativa, qualora ve ne sia l urgente necessità, immediati provvedimenti tecnici ed organizzativi (compresa la sospensione dell attività), al fine di evitare qualsiasi rischio di eventi lesivi. I. Provvedere, direttamente o a mezzo di suoi incaricati, all espletamento completo di tutte le pratiche da compiersi presso Regioni, Provincia e Comuni, nonché presso il Comando dei Vigili del Fuoco ed UTIF, nonché presso Organi di Controllo (quali USL, ISPELS, ecc.) relativamente a quanto afferente comunque lo svolgimento delle attività aziendali, pratiche che qui di seguito si indicano non in via esaustiva, ma soltanto in via esemplificativa: concessioni edilizie ed usabilità; notifica all USL o ad altri Enti preposti all esercizio dell attività; autorizzazione relativa all impiego per lavoro di locali interrati o seminterrati; autorizzazione comunale all esercizio dell attività; adempimenti relativi agli scarichi idrici in pubblica e/o privata fognatura; adempimenti relativi alla gestione dei rifiuti; adempimenti relativi agli impianti di terra; adempimenti relativi agli impianti contro le scariche atmosferiche; autorizzazione alla conduzione di impianti termici. Al Direttore Generale vengono quindi riconosciuti tutti i più ampi poteri decisionali (di iniziativa, di spesa e di controllo) necessari allo scopo, affinché 22
23 egli possa assicurare l espletamento dell attività delegata garantendo il rispetto delle normative in vigore e di futura emanazione, con facoltà di destinare le somme necessarie per la realizzazione delle misure di sicurezza, di igiene e di tutela ambientale in piena autonomia, salvo riferirne annualmente. Esercizio delle deleghe Il Direttore Generale è tenuto a riferire al Consiglio di Amministrazione sull esercizio dei poteri delegati con cadenza trimestrale o su esplicita richiesta. In caso di assenza o impedimento e salvo diversa previsione in applicazione dell art. 30 dello Statuto Sociale, il Direttore Generale è sostituito, in tutte le facoltà e funzioni che gli sono attribuite, dal Vice Direttore Generale. Compiti e responsabilità del Vice Direttore Generale La figura del Vice Direttore Generale trova collocazione all interno della Direzione Generale. In applicazione dell art. 30 dello Statuto Sociale, in caso di assenza e/o impedimento del Direttore Generale il Vice Direttore Generale lo sostituisce in tutte le facoltà e funzioni che gli sono attribuite. Al Vice Direttore Generale, che coadiuva il Direttore Generale nell attività di indirizzo e coordinamento delle Strutture aziendali, vengono assegnati, nello specifico, i compiti e le responsabilità di seguito elencati: 1. rappresentare Veneto Sviluppo a tutte le iniziative promozionali, realizzate dalla Società ovvero promosse da altri soggetti di riferimento o di interesse per la Società, finalizzate a diffondere la conoscenza di Veneto Sviluppo ovvero dei prodotti finanziari dalla stessa gestiti ed offerti; 2. rappresentare la Società nelle iniziative promosse dalla Regione del Veneto e finalizzate ad avviare percorsi di programmazione locale funzionali allo 23
24 sviluppo di nuove iniziative, allo scopo di mettere a disposizione della Regione del Veneto il know-how della Società e di individuare, nel contempo, nuove ed ulteriori opportunità di sviluppo dell attività; 3. mantenere un collegamento costante con le strutture comunitarie, nazionali e regionali di riferimento per l operatività della Società. Egli ha il compito, altresì, di intrattenere le relazioni con la Regione del Veneto, con le Banche e con gli altri intermediari e soggetti istituzionali la cui operatività sia funzionale alle attività svolte dalla Società, nonché di curare i rapporti con gli interlocutori nazionali e sovranazionali, istituzionali e privati, di riferimento o di interesse per l attività svolta (a titolo esemplificativo: BEI, Cassa Depositi e Prestiti) e con le realtà associative alle quali Veneto Sviluppo aderisce. In particolare, compete al Vice Direttore curare i rapporti con le strutture regionali di riferimento per l attività svolta da Veneto Sviluppo, allo scopo di garantire una rapida attuazione degli indirizzi programmatici ed operativi stabiliti dalla Regione del Veneto. 4. coordinare le strutture aziendali nello svolgimento delle attività ritenute necessarie al fine di prestare alla Regione del Veneto adeguato supporto tecnico ed operativo, al fine di individuare e proporre le soluzioni ritenute utili a favorire un positivo impatto delle misure affidate in gestione alla Società. 5. in occasione della partecipazione della Società a bandi di gara regionali, nazionali o comunitari, egli ha il compito di assicurare il coordinamento operativo tra le Aree e gli Uffici interessati o coinvolti nelle attività inerenti la partecipazione ai bandi medesimi. 6. supportare il Direttore Generale nei rapporti con le strutture regionali di riferimento per le attività concernenti la determinazione e la corresponsione del 24
25 compenso spettante alla Società. Il Vice Direttore è tenuto a riferire al Direttore Generale ed al Consiglio di Amministrazione sull esercizio dei poteri delegati con cadenza trimestrale o su esplicita richiesta. AREA AGEVOLAZIONI E CREDITI Premessa Nella struttura organizzativa della Società, l Area Agevolazioni e Crediti è collocata alle dirette dipendenze gerarchiche della Direzione Generale ed è annoverata tra le Strutture aziendali di line. Mission L Area Agevolazioni e Crediti ha il compito di: assicurare il corretto e puntuale svolgimento delle attività finalizzate alla gestione delle operazioni garantendo con riferimento alle operazioni di agevolazione - un supporto alle Direzioni Regionali competenti nell individuazione e definizione delle modalità di intervento; deliberare le pratiche di competenza, nel rispetto delle deleghe in materia conferite dal Consiglio di Amministrazione; assicurare l analisi e la valutazione delle domande di ammissione, garantendo il rispetto della normativa interna ed esterna; assicurare lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari alla formulazione di un giudizio finalizzato al perfezionamento della delibera di ammissione; assicurare la definizione dei casi particolari che riguardano le operazioni già attivate ovvero in corso di attivazione e che richiedono un supplemento istruttorio (a titolo esemplificativo ma non esaustivo: riesame, 25
26 subentro, revoca, rinuncia ed estinzione anticipata); assicurare il perfezionamento delle delibere di ammissione relative alle operazioni di competenza e lo svolgimento degli adempimenti finalizzati a consentire l attivazione delle operazioni ammesse; assicurare lo svolgimento di tutte le attività connesse alla gestione delle operazioni di competenza in corso di attivazione e già attivate, nonché lo svolgimento degli adempimenti connessi ai casi particolari quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: riesame, subentro, revoca, rinuncia ed estinzione anticipata; assicurare adeguati flussi di reporting sulle attività svolte dall Area, rivolti al Consiglio di Amministrazione ed alla Direzione Generale, lo svolgimento delle attività di monitoraggio e la corretta gestione delle posizioni, con particolare attenzione per quelle definibili a rischio, nonché la predisposizione della documentazione a supporto delle decisioni del Consiglio di Amministrazione; assicurare la predisposizione delle relazioni periodiche riguardanti gli strumenti gestiti e/o amministrati, adempiendo alle richieste di rendicontazione e monitoraggio dell attività svolta; assicurare la disponibilità dei dati e delle informazioni utili allo svolgimento delle segnalazioni obbligatorie agli Organi di Vigilanza e/o previste dalle normative applicabili e concernenti l attività di competenza, in stretto coordinamento con le strutture aziendali preposte allo svolgimento delle segnalazioni; fornire supporto all Area Organizzazione e Sviluppo nella definizione delle soluzioni organizzative ed informatiche relative all attività di competenza; 26
27 per i segmenti di processo di competenza, collaborare con l Area Organizzazione e Sviluppo nell attività di analisi e stesura dei documenti di normativa interna, in particolare per quanto attiene la redazione delle procedure; Inoltre, l Area Agevolazioni e Crediti ha il compito di supportare la Direzione Generale, ove richiesto, nelle seguenti attività: definizione dei documenti di pianificazione della Società, da sottoporre all Organo con funzione di supervisione strategica; analisi del complessivo andamento aziendale e dei dati operativi; analisi progettuale finalizzata ad orientare l operatività della Società e/o ad approfondire aspetti specifici riguardanti particolari progetti o ambiti operativi, anche in collaborazione con altri soggetti specializzati; pianificazione e monitoraggio della formazione aziendale; organizzazione e svolgimento della valutazione periodica prevista dal Sistema Valutativo Interno; partecipazione a bandi di gara e ad altri progetti ritenuti significativi per la Società. Responsabilità e compiti del Responsabile dell Area Agevolazioni e Crediti Al fine di attuare la propria mission, il Responsabile dell Area Agevolazioni e Crediti delibera, con firma congiunta del Direttore Generale, l ammissione a finanziamento e/o leasing agevolato e ad operazioni in forma mista con l utilizzo dei Fondi di Rotazione affidati in gestione alla Società per operazioni di importo complessivo pari o inferiore ad Euro ,00 (Centocinquantamila/00). Si precisa che il riferimento, nell elenco dei poteri ad un Regolamento che disciplina l esercizio dei poteri di spesa delegati, fa riferimento al Regolamento 27
28 acquisti e gestione contrattualistica di interesse societario. Pertanto qualora si intendessero modificare i poteri di spesa attribuiti agli organi sociali, sarà necessario approvare un nuovo Regolamento. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto di quanto esposto, approva, all unanimità, la proposta del Presidente di confermare in capo al Comitato Esecutivo, al Presidente e, per quanto occorra, in capo al Direttore Generale, le deleghe vigenti. (omissis) Alle ore 11.45, nessuno chiedendo la parola, il Presidente dichiara chiusa la seduta. Il Consigliere anziano Francesco Giovannucci Il Presidente Massimo Tussardi Il Segretario verbalizzante Manuela Guidi 28
VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. Il giorno 20 marzo 2017 alle ore 9.50, in Venezia-Marghera, P.S.T. Vega
VERBALE DI RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 20 MARZO 2017 Il giorno 20 marzo 2017 alle ore 9.50, in Venezia-Marghera, P.S.T. Vega Edificio Lybra Via delle Industrie 19/D, presso la sede sociale
DettagliVERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELLA "VENETO SVILUPPO S.P.A." DEL 12 OTTOBRE 2016 * * *
VERBALE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DELLA "VENETO SVILUPPO S.P.A." DEL 12 OTTOBRE 2016 * * * L'anno duemilasedici, il giorno dodici del mese di ottobre, alle ore 12.00, si è riunita, presso la sede della
DettagliLEGGE REGIONALE N. 1 DEL REGIONE CAMPANIA
LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 3-01-1985 REGIONE CAMPANIA Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 39 del 9 agosto 1974 - Istituzione dell' Ente regionale per lo sviluppo e la valorizzazione dell' artigianato
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Funzione dirigenziale Sono attribuiti ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli obiettivi e dei programmi
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI
STATUTO DELL AZIENDA SPECIALE STAZIONE SPERIMENTALE PER L INDUSTRIA DELLE CONSERVE ALIMENTARI Articolo 1 Denominazione e sede E costituita dalla Camera di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura
DettagliDeterminazione dirigenziale n. 1 del adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c.
Determinazione dirigenziale n. 1 del 07.01.2015 adottata dall Agenzia per la Formazione, l Orientamento e il Lavoro del Sud Milano a.s.c. OGGETTO: RINNOVO INCARICO SUPPORTO CONSULENZIALE QUALIFICATO PRESIDENTE
DettagliREGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI
REGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 54 del 29.10.2012 TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI DEL COMUNE DI ZIBIDO SAN GIACOMO art. 1 PRINCIPI ISPIRATORI 1.
DettagliARTICOLO 1. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione con delibera del 14 giugno
REGOLAMENTO DEL COMITATO REMUNERAZIONE E NOMINE ARTICOLO 1 DISPOSIZIONI PRELIMINARI Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione con delibera del 14 giugno 2007 e successivamente
DettagliDETERMINAZIONE N. 75 DEL Delega alla Dott. Paolo Loddo di funzioni ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Il Direttore Generale
Direzione Generale DETERMINAZIONE N. 75 DEL 30.08.2013 Oggetto: Delega alla Dott. Paolo Loddo di funzioni ai sensi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. Il Direttore Generale lo statuto dell Ente Foreste della Sardegna;
DettagliREGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA
DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data pag. 2 di 5 1. SCOPO E AMBITO DI APPLICAZIONE Trentino trasporti esercizio S.p.A. ha istituito un Organo con funzioni di vigilanza
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO NOMINE DI POSTE ITALIANE S.p.A.
REGOLAMENTO DEL COMITATO NOMINE DI POSTEE ITALIANE S.p.A. Documento approvato dal Consiglio di Amministrazionee di Poste Italiane S.p.A. nella riunione del 22 settembre 2015 2 ART. 1 Composizione 1.1 Il
DettagliDalla prevenzione oggettiva alla prevenzione soggettiva. La Comunicazione. e D.Lgs. 81/2008. La comunicazione nel Decreto Legislativo 81/2008
Comunicazione e D.Lgs. 81/2008 Durata: 05 23 La Comunicazione nella D. Lgs. 81/08 dott. Giulio Regosa professionista in comunicazione della salute e sicurezza sul lavoro Dalla prevenzione oggettiva alla
DettagliCOMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE
REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 15 del 30/03/2006 Pagina 1 di 5 13 novembre 2013 REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA
DettagliPIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE
PIANO SOCIALE DI ZONA Ambito territoriale Modugno Bitetto Bitritto REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COORDINAMENTO ISTITUZIONALE Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 14/2010 Articolo 1 DEFINIZIONE
DettagliINDICE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. CAPITOLO 1 NORME PER IL FUNZIONAMENTO Pag. 3. Art. 1 Riunione del Consiglio Pag.
INDICE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CAPITOLO 1 NORME PER IL FUNZIONAMENTO Pag. 3 Art. 1 Riunione del Consiglio Pag. 3 Art. 2 Convocazione Pag. 3 Art. 3 Deposito dei documenti Pag. 3 Art.
DettagliDecreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. del 18 maggio 1998, n. 429
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 maggio 1998, n. 429 Regolamento concernente norme per l'organizzazione e il funzionamento della Commissione nazionale per la previsione e le prevenzione
DettagliStatuto del Centro Servizi Informatici
(Emanato con D.R. n. 3687 del 30/04/1999 Modificato con D.R. n. 11064 del 29/10/2001 e con D.R. n. 1571 del 06/02/2007 e con D.R. n. 3446 del 21/03/2007) STATUTO CENTRO SERVIZI INFORMATICI Art. 1 È costituito,
DettagliRegolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI
Regolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI ARTICOLO 1 FUNZIONI DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI 1.1 Il Comitato Controllo e Rischi (nel prosieguo anche il Comitato ), costituito nell ambito del Consiglio
DettagliCONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO
CONFERENZA ISTITUZIONALE DEGLI ENTI SOCI PER IL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETÀ UMBRIA SALUTE SCARL REGOLAMENTO Art. 1 Istituzione 1. E istituita in esecuzione dell art. 22 dello Statuto Sociale di Umbria
DettagliCONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE
CONFERENZA ZONALE PER L ISTRUZIONE Comuni di Livorno, Collesalvetti e Capraia Isola REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONFERENZA ZONALE INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Composizione Art. 3
DettagliPrevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro ACCONCIATORI ESTETISTI TATUATORI BODY PIERCING LUOGO DI LAVORO dott. Roman Sisto Scarselletta geom. Guido Barba Tecnici della Prevenzione Bussana 30/11/2015
DettagliVERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA PER APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO E IL RINNOVO DELLE CARICHE
VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA PER APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO E IL RINNOVO DELLE CARICHE Società... S.r.l. sede sociale... capitale sociale... interamente versato iscritta al Registro delle
DettagliRegolamento del Comitato per la Promozione dell Imprenditoria Femminile
Regolamento del Comitato per la Promozione dell Imprenditoria Femminile Approvato dalla Giunta Camerale con delibera n. 183 del 10 luglio 2006 R E G O L A M E N T O ART. 1 DEFINIZIONE 1. Il Comitato per
DettagliREGOLAMENTO DELLE STRUTTURE DIDATTICHE DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI (DISB)
REGOLAMENTO DELLE STRUTTURE DIDATTICHE DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMOLECOLARI (DISB) (emanato con Decreto Rettorale n.17/2016 del 20 gennaio 2016) in vigore dal 21 gennaio 2016 INDICE Articolo 1 - Principi
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE D.LGS 81/08 PRESCRIZIONI IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA IN AMBIENTE DI LAVORO ATTO DI INDIRIZZO
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE COMUNE DI FRASSINORO PROVINCIA DI MODENA C O P I A Comunicata ai Capigruppo Consiliari ai sensi dell'art. 125 D.Lgs. 267/2000 il 19/04/2016 Nr. Prot. 1612 Affissa all'albo
DettagliCOMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07
COMUNE DI FIRENZE GIUNTA COMUNALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL 17/07/07 DELIBERAZIONE N. 2007/G/00415 2007/00501 Oggetto: Approvazione protocollo di intesa in attuazione della legge 20
DettagliREGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA DEGLI UTENTI
REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE DELLA CONSULTA DEGLI UTENTI 1 Indice TITOLO I Disposizioni Generali 3 Premessa 3 Art. 1 - Istituzioni, Sede e durata della Consulta degli Utenti 3 Art. 2 - Finalità 3 TITOLO
DettagliIl modello di governance dualistico per le società chiuse
Il modello di governance dualistico per le società chiuse a prima critica che viene fatta al modello di governance dualistico riguarda la nomina dei componenti il Consiglio di sorveglianza e la disciplina
DettagliCENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE PER GLI STUDI POLITICO-COSTITUZIONALI E DI LEGISLAZIONE COMPARATA GIORGIO RECCHIA.
CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE PER GLI STUDI POLITICO-COSTITUZIONALI E DI LEGISLAZIONE COMPARATA GIORGIO RECCHIA Regolamento Art. 1 (Denominazione, costituzione e sede) E costituito il e di Legislazione
DettagliRegolamento della Consulta cittadina dell ambiente
Regolamento della Consulta cittadina dell ambiente Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 18.02.2013 In vigore dal 19.03.2013 Revoca del Regolamento approvato con deliberazione di Consiglio
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE
REGOLAMENTO COMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1. (Finalità ed Ambito di applicazione) 1. II presente regolamento disciplina
DettagliPagina 1. BOZZA del 22/05/2014
1 BOZZA del 22/05/2014 OGGETTO: ISTITUZIONE DELLA STRUTTURA TECNICA DENOMINATA UFFICIO DI SUPPORTO ALLA CONFERENZA TERRITORIALE E DI COLLEGAMENTO TRA LA DIREZIONE GENERALE DELL AZIENDA USL DELLA ROMAGNA
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO Articolo 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina l attività della Consulta delle
DettagliCittà di Lecce REGOLAMENTO DELLE CONSULTE
Città di Lecce Settore Affari Generali ed Istituzionali REGOLAMENTO DELLE CONSULTE Approvato con deliberazione di C.C. n. 33 del 30.05.05 Emendato con deliberazione di C.C. 2 del 05.01.07 INDICE ART. 1
DettagliREGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL FONDO EST
REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL FONDO EST Art. 1 - Funzionamento Il presente regolamento disciplina il funzionamento generale del Fondo EST e integra il regolamento Amministrativo e quello delle Prestazioni,
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO
REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO Approvato con deliberazione dell Assemblea dei Soci del 18 giugno 2013. INDICE TITOLO I Disposizioni generali Articolo 1 Finalità e
DettagliCompiti e ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Corso di In-formazione per lavoratori All interno dell I.N.G.V. Osservatorio Vesuviano 15-Giuno-2016 Riferimenti Normativi Articolo 2 - Definizioni Compiti e ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per
DettagliRELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLE MATERIE ALL ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEA ORDINARIA
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLE MATERIE ALL ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEA ORDINARIA Punto 2 all ordine del giorno Proposta di autorizzazione all acquisto e alla disposizione
DettagliFunzioni di Audit e Sistema Duale Workshop Cetif Il sistema dei controlli interni alla luce delle nuove prospettive di gestione del rischio
1 Pag. 1 Funzioni di Audit e Sistema Duale Workshop Cetif Il sistema dei controlli interni alla luce delle nuove prospettive di gestione del rischio La presentazione è stata realizzata da Banca Popolare
DettagliL ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA.
L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA. 1) L AUTORIZZAZIONE ANTINCENDIO NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE Il D.M. 16.02.1982,
DettagliRAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DURATA: 08 10 1/09 Qualora il lavoratore risulti INIDONEO ad una mansione specifica il datore di lavoro adibisce il lavoraotre, ove possibile ad altra mansione
DettagliREGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
REGOLAMENTO DI ATENEO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (emanato con D.R. n. 699-2016, prot. n. 15950 I/13 del 30.05.2016) I termini relativi a persone che, nel presente
DettagliAssemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti 29 aprile ^ convocazione
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI STEFANEL S.P.A. redatta ai sensi dell art. 72 e dell Allegato 3A (schema n. 3) della delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e sue successive
DettagliSVILUPPO ECONOMICO ISERNIA (Azienda Speciale C.C.I.A.A. Isernia) STATUTO. Articolo 1 (Denominazione e sede)
\ SVILUPPO ECONOMICO ISERNIA (Azienda Speciale C.C.I.A.A. Isernia) STATUTO Articolo 1 (Denominazione e sede) E costituita dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Isernia (in
DettagliPROTOCOLLO D INTESA MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL COMUNE DI FORMIGINE ED IL COMANDO PROVINCIALE DI MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E PATRIMONIALE
DettagliProgramma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)
Lido di Riva del Garda Immobiliare S.p.A Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2015 2017 Predisposto dal responsabile per la trasparenza AGGIORNAMENTO Adottato in data 13.01.2016
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
COMUNE DI GORNATE OLONA Provincia di Varese DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE COPIA N. 12/G.C. del Registro delle Deliberazioni in data 15-01-2015 N. 77 Reg. Pubblic. OGGETTO: NOMINA DATORE DI LAVORO
DettagliRinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie
Rinnovo degli AA.CC.NN. per la disciplina dei rapporti con il personale convenzionato con il S.S.N. medici e altre professionalità sanitarie (comma 27, articolo 52, Legge 27 dicembre 2002, n. 289) 1 CONFERENZA
DettagliCittà Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA
Città Metropolitana di Roma Capitale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI CONTROLLO E GARANZIA Adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 21 dicembre 2015 INDICE Art. 1 Oggetto
DettagliRegolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001
Regolamento dell Organismo di Vigilanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 Documento approvato dal Consiglio di Amministrazione di AUTOGRILL S.p.A. con delibera del
DettagliTechnogym S.p.A. Regolamento del comitato controllo e rischi
Technogym S.p.A. Regolamento del comitato controllo e rischi 1 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI Art. 1 Ambito di applicazione Il presente regolamento (di seguito il Regolamento ) disciplina i compiti e
Dettagli- evoluzioni normative che hanno comportato l inclusione di nuove fattispecie di reato all interno del Decreto Legislativo n.231 del 2001.
Premessa [1] Rai Com ha deciso di procedere alla predisposizione e adozione del Modello di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs. 231/01 (di seguito, il Modello ) in quanto consapevole che tale
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE DELL A.S.L. TO3
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO DI DIREZIONE DELL A.S.L. TO3 INDICE Articolo 1 (Oggetto)...3 Articolo 2 (Composizione del Collegio di Direzione)...3 Articolo 3 (Funzioni
DettagliLa sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta.
Dott.ssa T. Vai Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro - ASL Milano La sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta. Assemblea Regionale RLS FILCAMS Milano
DettagliSTATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE
STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE TITOLO 1- DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Fonti normative Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro fondamento giuridico nella legge n 267/2000, T.U.
DettagliCONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento
CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento Art. 1 Istituzione Il Comune di Acireale riconosce e valorizza la funzione sociale del volontariato, quale espressione
DettagliCOMUNE DI MONTEMILETTO PROVINCIA DI AVELLINO
REGOLAMENTO DELLE ATTIVITA DI INDIRIZZO E CONTROLLO SULLA MO.SE. S.p.A. Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.10 del 30.11.2013 Art. 1 Oggetto e ambito di applicazione Il presente Regolamento
DettagliREGOLAMENTO sulla GOVERNANCE
REGOLAMENTO sulla GOVERNANCE REGOLAMENTO sulla GOVERNANCE Art. 1 Gli organi sociali della Cooperativa sono quelli previsti dalla legge e dallo Statuto. Tali organi sono: a) l Assemblea dei Soci b) il Consiglio
DettagliINFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI
INFORMAZIONE FIGURE SENSIBILI ASPP: gli addetti al servizio di prevenzione e protezione vengono designati dal Dirigente scolastico, sentito il RLS, tenendo conto delle dimensioni della scuola e della struttura
DettagliProcura notarile per incarico professionale
Procura notarile per incarico professionale 1. Coordinamento dell attività in merito ai comportamenti o decisioni relativi a prevenzione infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro con possibilità di accedere
DettagliREGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO
Allegato alla deliberazione C.C. n. 24 del 2/4/2012 Il Presidente Il Segretario F.to Frigerio Ft.to Urbano Unità Organizzativa Servizi Sociali REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO 1 INDICE Articolo
DettagliRegolamento Commissioni consultive
Regolamento Commissioni consultive Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 31 del 29.11.2012 e pubblicato sul sito dal al ai sensi dell art. 88 dello statuto comunale. Esecutivo il Il Segretario
DettagliFigure coinvolte nella gestione della sicurezza. Cominciamo dalle figure generiche, ovvero senza specifici compiti di gestione della sicurezza
Figure coinvolte nella gestione della sicurezza Già il D.Lgs. 626/94 prevedeva precise misure organizzative L impostazione è stata confermata dal D.Lgs. 81/08 Analisi delle particolarità dell applicazione
DettagliAGENZIA PER LA FORMAZIONE E L ORIENTAMENTO AL LAVORO EST MILANO. Verbale di riunione del Consiglio di Amministrazione
AGENZIA PER LA FORMAZIONE E L ORIENTAMENTO AL LAVORO EST MILANO Azienda Speciale Consortile Sede Legale e Amministrativa: Melzo, Milano, Via Cristoforo Colombo, 8 Palazzina B * * * Verbale di riunione
DettagliATTO. REGIONE LIGURIA - Giunta Regionale Dipartimen t o Agric o lt u ra, Sport, Tu rism o e Cult u ra Fitosanitario Regionale - Settore
O GG E TTO : Nuove disposizioni per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni alla vendita, all'acquisto e all'uso e per la consulenza sull'impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura. D. Lgs. 150/2012
Dettagli-------------------------------------------------------------------------------------------------------
------------------------------------------------------------------------------------------------------- Approvato con Deliberazione del Comitato dell Accordo di Programma n. 01 del 22.02.2005 -------------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliSocietà Ambiente del Sud-Ovest Milanese s.r.l. Sede Sociale ed Amministrativa: Via Roma, Gaggiano (MI) Italia
Società Ambiente del Sud-Ovest Milanese s.r.l. Sede Sociale ed Amministrativa: Via Roma, 36 20083 Gaggiano (MI) Italia Tel. 02.908.99.285 Fax 02.908.99.293 www.sasom.it e-mail: segreteria@sasom.it REGOLAMENTO
DettagliCONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO. Articolo 1 (Principi generali)
CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI DELLA LOMBARDIA REGOLAMENTO INTERNO Articolo 1 (Principi generali) 1. Il presente regolamento disciplina, nel rispetto dello Statuto d autonomia e della legge regionale
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO RISCHI
REGOLAMENTO DEL COMITATO RISCHI Marzo 2016 1 COMITATO RISCHI ARTICOLO1 (Funzioni) 1.1. Il Comitato Rischi è istituito con delibera del Consiglio di Amministrazione e lo supporta con funzioni consultive,
DettagliCITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso
CITTÀ DI MOGLIANO VENETO Provincia di Treviso REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEL VOLONTARIATO E DELLA PROMOZIONE SOCIALE Approvato con deliberazione di Consiglio
DettagliORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LECCE
ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LECCE Regolamento per il funzionamento delle Commissioni e delle Deleghe COMMISSIONI: L Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lecce, al fine di agevolare lo
DettagliLegge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21. B.U.R. 20/4/1996 n.20
Legge Regionale Basilicata 13/4/1996 n.21 B.U.R. 20/4/1996 n.20 INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI IN BASILICATA ED ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DELL' IMMIGRAZIONE [1] Articolo
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità
Allegato alla deliberazione consiliare n. 45 del 18/04/2012 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI Art. 1 Costituzione e finalità Il Comune di Senigallia riconosce nei giovani
DettagliSCRITTURA PRIVATA PER LA DELEGA DELLE FUNZIONI DI RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
SCRITTURA PRIVATA PER LA DELEGA DELLE FUNZIONI DI RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il sottoscritto nato a.. il, C.F., in qualità di e legale rappresentante pro tempore dell IRCAC -
DettagliCAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI LECCO
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI LECCO Deliberazione di Giunta n. 32 / 12.4.2016 32 C1) SOCIETÀ POLO LOGISTICO INTEGRATO BIONE LECCO-MAGGIANICO SPA: PROPOSTA DEL SOCIO DI MAGGIORANZA
DettagliIl ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro. Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze
Il ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze Enti preposti al controllo: ASL Azienda USL (Unità funzionali
DettagliRELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL ASSEMBLEA DEI SOCI DEL BILANCIO SEPARATO DI ASCOPIAVE S.P.A. AI SENSI DELL ART. 153 DEL D.LGS
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL ASSEMBLEA DEI SOCI DEL BILANCIO SEPARATO DI ASCOPIAVE S.P.A. AI SENSI DELL ART. 153 DEL D.LGS. 58/1998 E DELL ART. 2429 COMMA 2 DEL CODICE CIVILE Signori Azionisti,
DettagliRELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI, REDATTA AI SENSI DELL ART. 72, COMMA PRIMO, REGOLAMENTO CONSOB N
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI, REDATTA AI SENSI DELL ART. 72, COMMA PRIMO, REGOLAMENTO CONSOB N. 11971/1999, SULLE MODIFICHE STATUTARIE AL PUNTO 4 DELL ORDINE DEL GIORNO DELL ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA
DettagliALPHA SGR S.p.A. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE
MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate... 3 2. Autore del manuale delle procedure interne... 4 3. Finalità del manuale... 4 4. Contenuto
Dettaglib) assicurare che i diritti di voto siano esercitati conformemente agli obiettivi e alla politica di investimento dell OICR interessato; c) prevenire
Fideuram Investimenti SGR S.p.A. Strategia per l esercizio dei diritti di voto detenuti nel portafoglio degli OICR gestiti (ai sensi dell art. 34 del Regolamento Banca d Italia/Consob del [19 gennaio 2015])
DettagliBIOERA S.P.A. Assemblea Ordinaria del 10 maggio 2016 in unica convocazione
BIOERA S.P.A. Assemblea Ordinaria del 10 maggio 2016 in unica convocazione Relazione illustrativa degli Amministratori sulle proposte concernenti le materie poste all Ordine del Giorno, redatta ai sensi
DettagliRCS MediaGroup S.p.A.
RCS MediaGroup S.p.A. PROCEDURA IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE DI OPERAZIONI SIGNIFICATIVE O IN CUI UN AMMINISTRATORE RISULTI PORTATORE DI INTERESSE (Edizione Gennaio 2011) PREMESSA Il sistema di Corporate
DettagliPROVVEDIMENTO DEL SINDACO N. ORD DATA 14/01/2016
163 0 0 - DIREZIONE PIANIFICAZIONE STRATEGICA, SMART CITY E STATISTICA PROVVEDIMENTO DEL SINDACO N. ORD-2016-12 DATA 14/01/2016 OGGETTO: COSTITUZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE E NOMINA DEI COMPONENTI ESTERNI
DettagliSCELTA ED ASSEGNAZIONE DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Proc. Pagina 1 di 7 Rev. Data Motivazione della Redazione Verifica Approvazio revisione ne 0 24/10/2012 RSPP Proc. Pagina 2 di 7 INDICE 1 SCOPO...3 2 CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3 RIFERIMENTI...3 4 DEFINIZIONI...3
DettagliIndice. Articolo 1 Finalità del regolamento
REGOLAMENTO Consiglio di Facoltà di Scienze Umane - Corso di Laurea Triennale in Scienze Criminologiche Investigative e della Sicurezza LUDES Foundation HEI Malta Indice Articolo 1 Finalità del regolamento
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI MASTER
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEI CORSI MASTER Articolo 1 1. In attuazione di quanto previsto dall art. 3, comma 9 del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, nonché dall art. 7 del Regolamento
DettagliLEGGE PROVINCIALE 18 novembre 1988, n. 37
LEGGE PROVINCIALE 18 novembre 1988, n. 37 Istituzione del Centro servizi culturali S. Chiara (b.u. 29 novembre 1988, n. 54) Art. 1 Finalità e compiti 1. Allo scopo di realizzare la gestione coordinata
DettagliSTATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI BRA
STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI BRA CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI Art. 1 Istituzione E istituita dal Comune di BRA, con Deliberazione del Consiglio Comunale n 63 in data 28-09-
Dettagli3. Proposta di adeguamento dei corrispettivi spettanti alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. deliberazioni inerenti e conseguenti
RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SUL PUNTO 3 ) ALL ORDINE DEL GIORNO DELL ASSEMBLEA DI RISANAMENTO S.P.A. DEL 27/30 APRILE 2012 3. Proposta di adeguamento dei corrispettivi spettanti
DettagliCOMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA'
COMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA' Regolamento approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliLEGGE REGIONALE N. 21 DEL REGIONE BASILICATA
LEGGE REGIONALE N. 21 DEL 13-04-1996 REGIONE BASILICATA INTERVENTI A SOSTEGNO DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI IN BASILICATA ED ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE REGIONALE DELL' IMMIGRAZIONE Fonte: BOLLETTINO
DettagliIL DIRETTORE GENERALE nella persona della Dott.ssa Paola Lattuada
AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE DELL INSUBRIA CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE La presente deliberazione é stata pubblicata nei modi di legge dal 31/03/2016 Varese, 31/03/2016 IL FUNZIONARIO DELEGATO (F.TO
DettagliDIRETTIVA IN MATERIA DI MODALITA DI PUBBLICAZIONE E DI ACCESSO ALLA BANCA DATI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL IRPET
Allegato alla determinazione del Direttore n. 44 del 25.8.2008 DIRETTIVA IN MATERIA DI MODALITA DI PUBBLICAZIONE E DI ACCESSO ALLA BANCA DATI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL IRPET Art. 1 La banca dati degli
DettagliDIREZIONE PARTECIPATE E PATRIMONIO IMMOBILIARE
DIREZIONE PARTECIPATE E PATRIMONIO IMMOBILIARE DIREZIONE PARTECIPATE E PATRIMONIO IMMOBILIARE DIREZIONE PARTECIPATE E PATRIMONIO IMMOBILIARE STRUTTURE ORGANIZZATIVE AREA GOVERNANCE COMPETENZE Supporto
DettagliCOMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax
COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel.0963.65035 Fax 0963.605802 www.comune.spilinga.vv.it REGOLAMENTO PER LA CONSULTA ANZIANI E PENSIONATI ART. 1 OBIETTIVI FONDAMENTALI La Consulta Comunale
DettagliREGOLAMENTO. Consiglio di Facoltà di Scienze Mediche - Corso di Laurea quadriennale in Fisioterapia L.U.de.S Foundation H.E.I.
REGOLAMENTO Consiglio di Facoltà di Scienze Mediche - Corso di Laurea quadriennale in Fisioterapia L.U.de.S Foundation H.E.I. Malta Indice Articolo 1 Finalità del regolamento Articolo 2 Organi del Consiglio
DettagliLUMETEC SPA A2A ENERGIA SPA Accordo modifica Statuto LUMENERGIA SPA
ACCORDO IN MERITO A ASSEMBLEA DI LUMENERGIA S.P.A. CHE SARA CONVOCATA PER DELIBERARE LA MODIFICA DELLO STATUTO NONCHE LA NOMINA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE IN CASO DI AGGIUDICAZIONE DELLA GARA DI
DettagliVerbale dell Amministratore Unico del giorno 07 agosto 2015 (verbale. Il giorno 07 agosto 2015 alle ore 9.30, presso la sede sociale della soc.
Verbale dell Amministratore Unico del giorno 07 agosto 2015 (verbale n. 2015/AU/16) Il giorno 07 agosto 2015 alle ore 9.30, presso la sede sociale della soc. Garda Uno S.p.A. in Padenghe sul Garda (BS),
DettagliRelazione del Consiglio di Amministrazione. (Redatta ai sensi dell art. 125-ter del D.Lgs. 58/98 e 84-ter del Regolamento Consob 11971/99)
Relazione del Consiglio di Amministrazione (Redatta ai sensi dell art. 125-ter del D.Lgs. 58/98 e 84-ter del Regolamento Consob 11971/99) Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti - in prima
DettagliCREDICO FINANCE 7 S.R.L. Largo Chigi Roma. Codice Fiscale e numero d iscrizione nel. Registro delle Imprese di Roma:
CREDICO FINANCE 7 S.R.L. Largo Chigi 5-00187 Roma Codice Fiscale e numero d iscrizione nel Registro delle Imprese di Roma: 09144701001 R.E.A. di Roma: 1142806 VERBALE DI ASSEMBLEA DEI SOCI DEL 29 APRILE
Dettagli