Sociologia. Relazione Orientamento

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1 Sociologia Relazione Orientamento 1

2 DEFINIZIONE DI SOCIOLOGIA Sono tante le definizioni per poter spiegare di che cosa si occupa la sociologia ma quella più semplice è la seguente: "La sociologia è la scienza della società" Individuo e società sono due termini che non si contrappongono, anzi stanno in una relazione reciproca e sono necessariamente complementari, in quanto non è possibile individuo senza società e viceversa una società senza individui. Ma a quale di tipo di società fa riferimento la sociologia La sociologia fa riferimento alla società industriale 2

3 Perché fa riferimento alla società industriale? Perché la sociologia è "figlia" della grande rottura storica tra società preindustriale e società industriale. Nel momento in cui c'è la fase di passaggio tra la società preindustriale e la società industriale si instaurano e vanno studiate: - nuove relazioni sociali - nuovi ruoli sociali - modificazione della struttura sociale - classi sociali - diseguaglianze sociali - nuove identità sociali - problemi di integrazione sociale - maggiore aspettative per gli individui - e perché no nuovi conflitti sociali. 3

4 Quali sono le caratteristiche che differenziano le società preindustriali da quelle industriali? Caratteristiche della società preindustriale - società statica e non dinamica - società ripetitiva - economia chiusa fondata sull'autoconsumo - produzione in vista del consumo e non del profitto - scarse possibilità di carriera per gli individui -ruoli sociali che si tramandano di padre in figlio Caratteristiche della società industriale - società dinamica e innovativa - economia aperta - produzione in vista del profitto - maggiori possibilità di carriera per gli individui - ruoli sociali conseguiti 4

5 Come nasce l'industrializzazione? Sinteticamente: - fabbrica - divisione del lavoro (più produttività) - accumulazione del capitale (profitti per investimenti) - massiccia concentrazione di operai sul posto di lavoro - aumento dei conflitti sociali Quali sono le conseguenze dell' industrializzazione? Conseguenze economiche: rivoluzione nel settore delle attività tecniche rispetto alla società preindustriale - esigenze di razionalizzazione nei cicli produttivi Conseguenze sociali: - modificazione dei comportamenti sociali - rapporti umani depersonalizzati - modificazione di idee - cambiamento dei valori morali, intellettuali, professionali ecc. 5

6 Possiamo farne a meno dell'industrializzazione? Rifiutare l'industrializzazione equivale al rifiuto del mondo moderno Ma a quale prezzo? L'industrializzazione intacca profondamente i seguenti comportamenti sociali: - il senso del tempo - il concetto del valore e della durata - l'atteggiamento mentale prevalente - la motivazione dell'attività produttiva - la struttura di classe di una società e la sua stratificazione (gruppi omogenei differenziati tra loro) 6

7 Le teorie e le scuole che si sono succedute nel tempo sono: 1) Teoria di Adam Smith (in Ricchezza delle nazioni, 1776) 2) Taylorismo (1900). 3) Fordismo (1913) 4) Relazioni umane ( ). 5) Tavistock Institute (1946). 6) Job design (1960) 7) Modello giapponese ( ) 7

8 Taylorismo (teoria economica dell'organizzazione scientifica del lavoro - scientific managementelaborata dall'ingegnere statunitense Frederick W. Taylor 1900). Con il taylorismo la divisione del lavoro acquista un nuovo carattere (togliere potere decisionale sulla produzione agli operai). Principi operativi del taylorismo (one best way l unico metodo migliore) la miglior produzione si determina quando a ogni lavoratore è affidato un compito specifico. il compito deve essere svolto in un determinato tempo e in un determinato modo. qualsiasi operazione del ciclo produttivo industriale può essere scomposta e studiata nei minimi particolari (studio scientifico). è compito dei manager, su verifiche empiriche, stabilire: a) qual è il compito specifico di ogni lavoratore; b) in quanto tempo lo deve svolgere; c) in che modo lo deve svolgere. 8

9 L'OSL si propone di garantire 1) massima efficienza all'impresa 2) massimi profitti per l'imprenditore 3) massimo benessere per i lavoratori. Conseguenze del taylorismo razionalizzazione del ciclo produttivo. finalizzazione a criteri di ottimalità economica. eliminazione di sforzi inutili. riduzione dei tempi. incremento della produzione. introduzione di sistemi di incentivazione. gerarchizzazione interna. rigorosa selezione del personale. scomparsa della figura dell'operaio qualificato. le mansioni era talmente suddivise e semplici da non richiedere addestramento. a causa della progressiva automazione la disoccupazione si avviava a diventare strutturale. 9

10 Conseguenze per il lavoratore fu costretto ad adattarsi ai ritmi e ai metodi scelti dai dirigenti. sostituzione dell'operaio specializzato con l'operaio di massa dequalificato ed intercambiabile. perdita di autonomia. suddito dell'automatismo delle macchine. sistema di paghe differenziate e personalizzate. scarsa attenzione agli aspetti psicologici e sociali dei lavoratori. Proprio per questo il taylorismo fu duramente contestato dal movimento dei lavoratori e dai sindacati (peraltro Taylor li considerava inutili, nocivi e destinati alla dissoluzione). Per contro Taylor vedeva, invece, nell'incentivo economico lo stimolo del lavoratore ad adattarsi alle condizioni del lavoro (versione economicista del lavoro). 10

11 In sintesi l'organizzazione taylorista Il lavoro nella fabbrica taylorista aveva le seguenti caratteristiche: organizzazione centralizzata. lavoro decisionale (direzione) separato da lavoro esecutivo (operai). parcellizzazione del lavoro in operazioni elementari selezione della manodopera per inserire "l'uomo giusto al posto giusto" incentivazione monetaria al lavoratore (che ha perso autonomia e professionalità) 11

12 Fordismo (1913) La dottrina Taylor fu applicata per la prima volta negli stabilimenti della Ford Motors Company nel 1913 quando la fabbrica produttrice di automobili installò la prima catena di montaggio L'aspetto fondante del fordismo consiste nella produzione di massa e nella standardizzazione del prodotto in un contesto a elevata meccanizzazione. L'innovazione sul piano dell'organizzazione del lavoro è rappresentata dalla "catena di montaggio". 12

13 "Filosofia" del metodo fordista razionalizzazione produttiva (produzione su vasta scala e in tempi brevi di un prodotto standardizzato - catena di montaggio). idea di una crescita illimitata sia della quantità di merce prodotta sia delle fabbriche sul territorio. cottimo differenziale - sistema retributivo calcolato e diversificato sulla base della quantità del lavoro svolto. 13

14 Conseguenze sulla società del metodo fordista aumento della quantità di beni prodotti diminuzione del loro prezzo con il miglioramento salariale, dovuto al cottimo, alla produzione di massa fece seguito il consumo di massa i consumi migliorarono la qualità della vita nei paesi industrializzati l'alimentazione divenne più ricca e variata, le condizioni igieniche più sicure la società fu spinta a omologarsi nei gusti e nelle scelte. Ciò rappresentò fonte di malessere sociale l'industria fordista erogò alti salari, introdusse un servizio sanitario e di prevenzione nelle fabbriche che riduceva i costi per la salute di operai e impiegati, tecnici e dirigenti i lavoratori si trasformavano da produttori in "consumatori" del loro stesso prodotto: infatti producevano una merce e percepivano un salario adeguato per comprarla. le merci prodotte venivano vendute a minor prezzo in forza dell'automazione e della produzione in serie, mettendo così in condizione i "produttori-consumatori" di acquistarne sempre di più. 14

15 Differenze tra taylorismo e fordismo La differenza delle due strategie organizzative è enorme. Taylor era convinto che bisognasse far apprendere a ciascun operaio il modo migliore di lavorare attraverso colloqui e lezioni; Ford invece abbandonò l'illusione di riuscire ad insegnare all'operaio l'unico modo migliore e cercò di organizzare il lavoro in modo tale che fosse impossibile per gli operai lavorare diversamente. Il massimo rendimento non lo si raggiungeva attraverso un'utopica unità di intenti ma imponendolo collettivamente, attraverso l'utilizzo della tecnologia. 15

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20 Dunque la sociologia è la scienza della società o, per meglio dire, la disciplina scientifica che studia la società in tutti i suoi fenomeni, la cui rilevanza non ha un carattere solo individuale ma concerne più persone. 20

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22 Dal latino modus: maniera, norma, regola, tempo. Difficile trovare una definizione univoca e oggettiva del concetto moda. Dizionario Sabatini Coletti: comportamento variabile nel tempo che riguarda i modi del vivere, le usanze, l abbigliamento; modello di comportamento imposto da individui o gruppi di prestigio o da creatori di stile. 22

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42 Le nuove figure professionali nella moda: Il brand manager: addetto alla pianificazione e controllo della strategia del marchio. Il trade market manager: addetto alla pianificazione e controllo della distribuzione dei prodotti. Lo stock manager: addetto alla gestione dell invenduto in azienda. Il merchandiser: che orienta le preferenze degli acquisti. Il visual merchandiser: addetto al posizionamento del prodotto nei punti vendita. Il retail operation manager: che controlla l assortimento degli articoli in negozio. Il leisure manager:organizza sfilate,eventi e manifestazioni fieristiche. L industrial property manager:che tutela legalmente i prodotti d azienda. Il personal shopper:consulente personale nell acquisto dei prodotti e degli accessori più alla moda. Il cool hunter:che individua le tendenze di mercato. 42

43 Area marketing: Il brand manager applica le tecniche di marketing per uno specifico prodotto con lo scopo di aumentare il valore percepito dai consumatori attraverso lo studio e l implementazione di progetti di marketing. Il trade market manager si occupa di monitorare gli andamenti delle vendite dei prodotti, analizzando i relativi trend per ottimizzare le vendite dell azienda attraverso le leve del marketing mix. 43

44 Area vendite: Lo stock manager: si occupa della gestione della merce rimasta invenduta pertanto il loro compito è quello di trovare eventuali circuiti di smaltimento tipo outlet, canali esteri ecc. 44

45 Area retail: Il retail operation manager Il merchandiser: controlla il corretto assortimento degli articoli nei negozi in funzione delle vendite. si assicura che i prodotti sono ben forniti e visualizzati all'interno del negozio al dettaglio in modo da attrarre i consumatori Il visual merchandiser: si occupa di visualizzare e valorizzare al massimo la merce esposta, privilegiando la percezione visiva in termini soprattutto di accostamento dei prodotti (ad es. per colori, stili ecc..) 45

46 Servizi esterni: Il leisure manager si occupa dell organizzazione di eventi particolari e innovativi che diano a colui che parteciperà all'evento, al consumatore, momenti d intrattenimento,socializzazione e divertimento. L industrial property manager si occupa di depositare i brevetti delle invenzioni create dall'impresa per tutelare l'esclusiva diretta dei propri investimenti e per poter beneficiare di un vantaggio concorrenziale sul mercato. Il personal shopper è un consulente qualificato che guida i propri clienti all acquisto di determinati beni di consumo studiando un percorso d acquisto personalizzato in base alle esigenze del cliente. 46

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49 Il cool hunter: È un cacciatore di tendenze che anticipa la moda della stagione successiva. 49

50 Storia : Il termine cool hunter è un termine anglosassone nato negli stati uniti negli anni 80, più precisamente è nel 1997 che Malcom Gladwell, studioso dei mutamenti sociali, conia questo termine attraverso l analisi dell economia dei grandi brand. Naomi Klein descrive i cool hunter come dei tampinatori legalizzati della cultura giovanile che si dedicano ad un saccheggio, ovviamente simbolico, che prende in prestito le identità dei giovani e li rende fenomeni cool di portata mondiale. 50

51 Il luogo di lavoro del cool hunter è la strada e macchina fotografica e block notes sono i suoi principali strumenti. studiano le esperienze di consumo e gli immaginari collettivi nei quali si manifestano pratiche innovative, usi dei beni come strumenti espressivi, tendenze che incarnano il cambiamento di gusti. Il cacciatore di tendenze in sostanza raccoglie tanto materiale e crea una mappa delle caratteristiche che emergono in quel luogo e che hanno forti possibilità di affermarsi a livello globale il che significa diventare tendenza. 51

52 Caratteristiche cool hunter: 1. Spiccata capacità relazionale e curiosità per il mondo 2. Ottima base culturale: deve conoscere i luoghi in cui opera e soprattutto la cultura del luogo (cultura socio-antropologica), poiché non basta la spontaneità e la freschezza ma è necessario conoscere il contesto in cui opera. Spesso sono persone che vivono da molti anni nelle città che osservano, normalmente sono nati in quelle città o comunque conoscono la lingua. 3. Versatilità e interdisciplinarietà: deve saper fare connessioni tra le diverse discipline per poter cogliere ad esempio elementi come l arte, il cibo, la musica e, inoltre, deve essere un esperto conoscitore della moda e dell abbigliamento. 4. Creatività e originalità : non basta la creatività ma è necessaria originalità del punto di vista. 5. Competenze necessarie per poter comunicare efficacemente le sue osservazioni. 52

53 Obbiettivi per le aziende: Per le aziende non basta proporre al mercato quello che il mercato vuole oggi, perché sarebbe già un prodotto superato. Bisogna dunque capire che cosa vorrà nel futuro prossimo, senza però spingersi troppo avanti o su bisogni lontani dai target aziendali. Grazie ai cool hunter le industrie sanno quale colore comprare, e i margini di rischio si riducono. 53

54 Le aziende devono fare i conti con un fenomeno nuovo che vede l innovazione stilistica partire da quella categorie di persone definite marginali dalla cultura dominante. Le aziende hanno bisogno di guide speciali in grado di comprendere il linguaggio della cultura e della società. In effetti nessun settore come l abbigliamento vive e risente dei mutamenti in atto nella società in termini di life style, di nuove tendenze e di nuovi inputs determinati dalle mode del momento. 54

55 Le nuove tendenze nascono per strada e solo dopo salgono sulle passerelle. Il cool hunter cercherà quei giovani al centro dell epidemia sociale ecco perché per le aziende questa figura è preziosa,è una scorciatoia. ) Quello che si cerca di cogliere sono gli street signals, i segnali che arrivano dal basso, che prendono forma dalle strade, dai colori e dai suoni dei locali, dagli accostamenti degli accessori, dalle atmosfere e dai profumi dei ristoranti, dalle scenografie e dai dettagli di tutto ciò che si muove intorno a noi I cacciatori di tendenza 55

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